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cronache ipogee
pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 12/2013

Auguri

a tutti

cronache ipogee
U G O S TO C K E R

23 maggio 2010. Abisso del Colle Pauliano
(Carso triestino).
(Franco Gherlizza)

Ho appreso la sconvolgente notizia di
Ugo e stento ancora a credere che
sia vero.
Il sabato prima eravamo assieme alla
grotta Noè lui era salito per primo, io lo
aspettavo fuori e, sul bordo del pozzo,
abbiamo parlato a lungo.
Ugo mi aveva confidato che con il passare degli anni il pozzo gli sembrava
ogni volta più lungo “.. chisà magari
fra venti anni me sembrerà lungo el
dopio” mi aveva confidato tra il serio
e lo scherzoso.
Aveva ancora tanti progetti da portare
avanti. Ricordava perfettamente, essendone protagonista, tutta la storia
della speleologia regionale ed un giorno avrebbe voluto pubblicare qualcosa
di sicuro. In breve, mentre si aspettava



il resto della compagnia che risalisse
il pozzo, mi aveva tracciato la storia
e le vicissitudini della speleologia a
Monfalcone e dintorni. Aneddoti che
anch’io dopo tanti anni non conoscevo.
Senza dubbio lui e suo fratello Vladi
erano un pezzo, se non la storia, della
speleologia monfalconese!
Negli anni '70 fu lui, qui a Gorizia, a
spronarci nelle esplorazioni in Canin,
ricordo benissimo che in quegli anni
grazie al suo contributo fu esplorato
l'abisso Comici e molte altre belle
esplorazioni sull'altopiano.
Forti della sua esperienza maturata
alla Spluga della Preta, eravamo riusciti a superare diverse difficoltà nella
pancia di quell’altopiano che all’epoca
cominciava timidamente a svelare i
suoi segreti.
Le esplorazioni assieme a lui, forse
grazie anche alla nostra giovane età, si
risolvevano sempre in grande allegria
e la speleologia ci sembrava la cosa
più bella del mondo.
Lui era il più “anziano” ma aveva
sempre la battuta pronta e nelle difficoltà tendeva a sdrammatizzare la
situazione.
Ricordo ancora un agosto di tanti anni
fa quando uscendo dal Comici, dopo
cinque giorni trascorsi laggiù in quei
freddi meandri, stremati e senza forze
ci sorprese una perfida nevicata e lui
scherzandoci sopra ci offriva delle zollette di zucchero “… serve per tirarse
su” ci diceva!
Con Ugo ci si conosceva da una vita,
da anni lavoravamo assieme alla Fincantieri, con lui era facile andare d’accordo bastava parlare di speleologia
e subito il discorso si infiammava e
subito partivano nuovi progetti.
Fu così che nel lontano ’78, spinti
dall’esuberanza giovanile decidemmo
di fondare un nuovo gruppo speleo: il
“Seppenhofer”.
Erano gli anni del Canin e di mille
altre avventure.
Ugo, protagonista della vecchia scuola
di speleologi “fai da te” ed in possesso
di una genialità e abilità manuale senza pari, amava anche autocostruirsi
gli attrezzi speleo a seconda della
necessità.
Anche sabato era risalito il pozzo
della Noè con al piede, al posto del
classico “Pantin”, un suo bloccante
autocostruito, era il suo stile.

cronache ipogee

Ma non solo, amante com’era dei rilievi
topografici di precisione, in tempi in cui
le diavolerie della “Suunto” non erano
ancora di moda o non c’erano proprio,
si era costruito alcuni clinometri di
grande precisione e semplicità.
Ugo Stocker è stato soprattutto un
grande esploratore, lo ricordiamo
quando il 10 agosto del 1967 assieme
a Lorenzo Cargnel e Luciano Boni raggiunse la Sala Nera, il vecchio fondo
della Spluga della Preta a –875 m di
profondità, all’epoca un vero record
mondiale.
Ma in quegli anni anche le prime
esplorazioni all’Antro del Corchia lo
videro protagonista, assieme al fratello
Vladi, di memorabili imprese.
Nel 1987, come spesso accadde e
com’era nel suo spirito, volle intraprendere una nuova sfida fondando un
altro gruppo la Società di Studi Carsici
“A.F. Lindner”, sfida vinta sen’altro visti
i successi ottenuti.
Più recentemente, nel 2011, ci siamo
reincontrati in grotta in occasione della
spedizione speleologica in Grecia,
sono stati bei momenti!
Il resto poi, è storia recente fino a
mercoledì 25 dicembre, quando una
telefonata che non avrei mai voluto
ricevere ha interrotto bruscamente una
giornata che doveva essere di festa.
Con Ugo abbiamo perso un tassello
della nostra storia e forse anche qualcosa dentro di noi.
Un affettuoso abbraccio alla moglie
Diana e al figlio Dario.
Maurizio Tavagnutti

5 agosto 2011. Grecia, Spedizione speleologica
sui Monti Pindos.
(Clarissa Brun)
UGO STOCKER “SUGO”
“…ma cossa te me farà dormir sul
ponte del traghetto, alla mia età?...” mi
disse Ugo con il suo sorriso sincero
e canzonatorio.
Così l’ho conosciuto: Ugo, Ughetto
anzi “Sughetto” come mi correggeva
sempre lui, in occasione della spedizione in Grecia nel 2011.
Naturalmente sapevo la sua storia speleologica e quello che aveva fatto ma la
sua persona fino a quel momento non
l’avevo mai incontrata veramente.
Risate, dubbi, battute, contrasti, confronti che poi si tramutavamo in perfetta sintonia sul campo, ci siamo subito
piaciuti, quelle strane alchimie che non
hanno un senso o forse sì.
Così Ugo parte con noi per la Grecia
e alla faccia di certi giovincelli, con
dormiben e sacco a pelo si accaparra
il posto migliore sul ponte del traghetto
greco ammirando il panorama sempre
uguale, sempre azzurro, spiegandoci
con estrema precisione e con nostra
sorpresa tutte le parti del traghetto:
era stato disegnatore di progetti delle
navi.
Al calar del Sole sulla nave fa fresco e
Franco gli appioppa subito l’appellativo
di “nonno inverno” a causa del berretto
di lana, sciarpa e pile.
Tutti in mezzo al mare, tutti con la
maglietta arancione dove spicca la
stampa della vignetta, pungente come
sempre, realizzata da Ugo.
E sì, pure ottimo vignettista i suoi
personaggi esprimono tutta la sua
personalità e il suo approccio alla vita
e alla speleologia sdrammatizzando
le situazioni per trarne comunque un
insegnamento e dare sprono soprattutto ai giovani.
Arrivati in terra ellenica era tempo
di formare le squadre: “…ara che mi

Vignetta fatta in occasione del campo
speleologico in Abruzzo, firmata Sugo.

6 agosto 2011. Grecia, Spedizione speleologica
sui Monti Pindos.
(Clarissa Brun)

no posso far tanto…” sempre Ugo e
sempre con zaini enormi che non lasciava mai ad altri, sempre fuori dalla
mattina alla sera, sempre a carpire
curioso le bellezze della natura e
contemporaneamente ad armare la
verticale ad esplorare a rilevare ad
imprecare perché si teneva il laser in
posizione sbagliata, a riporre la bussola e prender la macchina fotografica, a
pendolare sulla corda per vedere cosa
c’è dietro a quella lama “….magari va
avanti…”.
E poi uscire e rilevare le linee geologiche del paesaggio e meravigliarsi
davanti ad una violetta isolata che
non doveva stare là “…quando se
va in giro bisogna veder le robe al
completo no fermarse al buso, scriver,
segnar le piante, le bestie…cussì se
riva a capir quel che xe sora e quel
che xe soto…”.
Mai parole più giuste.
Su quei pendii assolati e aridi ho capito, egoisticamente, che lo avrei voluto
sempre in squadra con me, estrema
stima e fiducia, estrema simpatia
e spensieratezza, dove passava lui
non serviva ritornare per verificare se
c’era qualcosa di insoluto: lavoro finito,
obiettivo raggiunto, guardandolo risalire lungo la corda pensavo: peccato
non averlo conosciuto prima, quante
esplorazioni avremmo potuto fare sulle
nostre montagne!
Alla sera uscivano dalla sua matita
i rilievi delle grotte e le vignette che
riassumevano i fatti della giornata,
sempre con il sorriso.
L’amicizia continua con il campo in

cronache ipogee

Abruzzo, dove quattro giorni di pioggia
e nebbia conditi dal fango misto allo
sterco di mucca spalmato fuori dalle
stalle dove eravamo ospiti (non in stalla
ma nell’edificio attiguo!) non frena il
buonumore del nostro Ugo che al momento di andarsene esordisce “…me
mancherà tutta sta m_ _ _a!
Il gruppo è affiatato stiamo bene
insieme, la speleologia unisce i vari
pezzi e l’amicizia e la stima li incolla,
ci divertiamo un mondo, quindi nel
2012 si riparte per la Croazia ai confini
con la Bosnia.
Altri popoli, altre grotte, altre esplorazioni, stesso spirito.
D’ora in poi chiederà “quando se torna?
...dovemo finir delle robe...” Vero.
E poi le gite sul nostro Carso, i fanghi alla grotta Skerk …e infine, l’altra
settimana, una sua mail: “…gò fato el
passaporto novo”.
Esplorava già su google earth la meta
della prossima spedizione, ponendo
dubbi e perplessità ma concludendo
sempre “…allora quando partimo, fame
saver…”.
Eh, caro Ugo, invece ci hai fregati, sei
già andato avanti!
Mi mancheranno le tue critiche, le
tue osservazioni, i tuoi sorrisi, i tuoi
abbracci, il tuo casco a fiorellini, la tua
precisione, il tuo spirito d’avventura, il
tuo sacchettino con il kit da rilievo, il
tuo imprecare a chi teneva i flash per
le foto, i tuoi insegnamenti e soprattutto la tua voglia di andare in grotta
di fare ed esplorare mai assopite nel
tempo.
Spero tanto che un briciolo di questo
spirito abbia contaminato i giovani ai
quali tu hai insegnato a muovere i
primi passi in grotta.
Ciao Ughetto … mi raccomando, anche lì diffida dalle “giornate di riposo”
e non andare giù troppo pesante con
le vignette sugli angeli!
Clarissa Brun

Vignetta fatta in occasione del campo
speleologico in Abruzzo, firmata Sugo.
PORDENONE,
CONCLUSO IL PROGETTO
DI SPELEOLOGIA
“I VUOTI CHE RIEMPIONO
LE MONTAGNE”
DEL CLUB ALPINO ITALIANO
Una serie di iniziative - escursioni,
mostre fotografiche e attività dedicate ai più piccoli - portate avanti con
passione per dare un'immagine bella
e positiva della speleologia.
Nella mattina di domenica scorsa a
Pordenone, presso Palazzo Mantica,
il progetto celebrativo del 150° anniversario del Club alpino italiano dedicato al mondo degli ipogei sotterranei
- chiamato “I vuoti che riempiono le
montagne” - si è concluso nella città
che è stata teatro della maggior parte
degli appuntamenti organizzati nel
corso del 2013, Pordenone.
Dopo i saluti del Presidente della
Camera di Commerco di Pordenone
Giovanni Pavan, sono intervenuti i
rappresentanti degli Enti locali pordenonesi e friuliani per sottolineare
le iniziative portate avanti quest'anno
dall'Unione speleologica pordenonese
CAI, che hanno mostrato come la
speleologia sia anche cultura, ricerca
scientifica e strumento per educare i
più giovani al rispetto dell’ambiente.
Non possiamo prescindere dall’aiuto
del CAI in molti aspetti, dal Soccorso alla tracciatura dei sentieri. Oggi
parliamo di grotte ma il CAI è tanto
altro, ha dichiarato il Vicepresidente
della Regione Friuli Venezia Giulia,
Sergio Bolzonello. Nei percorsi per
valorizzare la nostra regione c'è uno
spazio enorme e avere dei compagni
di viaggio come gli amici del CAI ci
aiuta e aiuterà molto. Parole riprese
anche dal Vicepresidente della Provincia di Pordenone, Eligio Grizzo e
dall'Assessore comunale, Vincenzo
Romor.
Il Presidente generale del CAI, Umberto Martini ha sottolineato come in Friuli
le attività portate avanti dal Sodalizio
a livello nazionale siano in costante
aumento: qui le iniziative sono tante e appassionate. Nel territorio le
celebrazioni per il 150° anniversario
stanno continuando soprattutto per
promuovere la nostra associazione
verso l'esterno.
In rappresentanza del CAI sono intervenuti anche il Presidente del Gruppo
regionale friulano Antonio Zambon e il
Presidente della Sezione di Pordenone
Aleris Pizzut.



dicembre 2013...
Hanno concluso la Presidente USP
CAI Romina Lorenzi e il responsabile
del progetto I vuoti che riempiono
le montagne Giorgio Fornasier, che
hanno sottolineato l'impegno profuso

quest'anno per mostrare come la
speleologia non sia fine a sè stessa,
ma comprenda anche aspetti come
la ricerca scientifica e la promozione
turistica del territorio.

Incontro SpeleoCAI Pordenone. Il tavolo della presidenza.

Incontro SpeleoCAI. Il Presidente Generalecon gli Istruttori Nazionali Emeriti di Speleologia CAI.

Incontro SpeleoCAI Pordenone. Autorità e partecipanti in sala.

cronache ipogee
RIPARTE IL PROGETTO
DIDATTICO 2014
ORIZZONTI IPOGEI

Grotta di Crogole.

Grotta di Crogole.

(Dario Gasparo)

(Ferruccio Podgornik)

Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara.
Le prove generali.
(Lucio Mircovich)

Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara.
Prove del coro Scout.
(Lucio Mircovich)

Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara.
Il pubblico in sala.
(Lucio Mircovich)

Il 29 novembre scorso, 12 alunni della
terza media della scuola Caprin con
gli insegnanti, Dario Gasparo e Mauro
Lapel, sono stati accompagnati dagli
speleologi del Club Alpinistico Triestino
alla scoperta della Grotta di Crogole
(535/2716 VG).
Ritrovo e partenza a Bagnoli nei pressi della sorgente carsica nota come
Antro di Bagnoli. Proprio dietro all’ex
lavatoio, dove ora si allevano salmoni,
parte il sentiero 46 A che, attraversando una zona caratterizzata dalla
presenza di friabilissime marne gialle
ed azzurre, si raccorda con la mulattiera che esce dall’abitato di Crogole
e che sale verso il monte Carso. In
breve, anche perché i ragazzi erano
piuttosto veloci nonostante la salita, è
stata raggiunta la vedetta di Crogole
e poi, con una piccola deviazione, la
Grotta di Crogole.
Questa grotta presenta tre ingressi:
il più “comodo” era stato un tempo
ampliato con lo scopo di rendere turistica la cavità; un secondo ingresso
situato più in alto è costituito da un
pozzetto di pochi metri che immette
in una bella galleria che a sua volta
si affaccia su un breve salto verso
la sala centrale della grotta; un terzo
ingresso, scoperto più recentemente,
prevede una discesa in un pozzo di
circa 28 m che raggiunge la base del
ramo di sinistra della grotta.
Dopo la distribuzione dei caschetti
tutti sono entrati dall’ingresso comodo, mentre all’interno è stato sistemato un passamano per facilitare il
superamento di uno scivoletto che
immette in una galleria molto ampia,
ben concrezionata e ricca di piccole
vaschette d’acqua. Grazie alla collaborazione di tutti è stato possibile
provare a rimanere senza luce ed in
silenzio per capire le condizioni di vita
al “buio assoluto” cui sono sottoposti
gli animali cavernicoli. A proposito di
fauna è stato avvistato un pipistrello,
probabilmente già in letargo, e alcuni
esemplari di crostacei isopodi appartenenti alla specie Titanethes albus.
Gran finale (soprattutto inaspettato) per
gli speleologi in erba: con le dovute
attrezzature e sicurezze nonché con
l’aiuto delle guide è stato possibile far
uscire i ragazzi (e le ragazze) con una
divertente arrampicata risalendo i due
pozzetti, che costituiscono il secondo

cronache ipogee

ingresso della grotta.
Tutti molto soddisfatti sono poi scesi a
Bagnoli improvvisando una discesa di
corsa per prendere in tempo l’autobus
per il rientro a scuola.
Soci del CAT che hanno partecipato:
Franco Gherlizza, Mario Nacinovi,
Ferruccio Podgornik, Lucio Mircovich,
Giacomo Godina e
Sergio Dolce
FESTEGGIATA
SANTA BARBARA
NELLA KLEINE BERLIN
Nel giorno della festa di Santa Barbara (4 dicembre) patrona dei Vigili del
Fuoco e dei marinai “La Bussola dell’Attore”, scuola di recitazione e dizione
per attori di Trieste, in collaborazione
con la Fabbrica Woytjla ha organizzato
presso la galleria principale del ricovero antiaereo Kleine Berlin di via Fabio
Severo a Trieste una rappresentazione
teatrale intitolata «Un passo avanti
nel pericolo e due indietro davanti il
successo» con la messa in scena di
Francesco Gusmitta direttore artistico
de La Bussola dell’attore.
Gli attori della scuola de La Bussola
dell’attore hanno recitato poesie e il
coro Scout ha proposto alcuni brani
del loro vasto repertorio, di particolare suggestione il coro de “Il Signore
delle cime” avvenuto nel buio più
completo.
Nell’occasione è stata approntata una
targa che è stata consegnata a Bari,
in contemporaneità all’avvenimento
teatrale triestino, e dedicata ai due
marò italiani Latorre e Girone attualmente trattenuti in India.
Maurizio Radacich
Unione Speleologica
Pordenonese CAI
“Per un Natale
di Pace”
Quarantaduesima edizione
della Messa di Natale in grotta.
Anche quest’anno L’Unione Speleologica Pordenonese CAI ha organizzato,
la notte del 24 dicembre, la tradizionale
MESSA di NATALE nella grotta “La
Foos” di Campone.
Il suggestivo rito religioso è stato celebrato, nella prima sala della grotta,
alle ore 22.00.
L’atteso, semplice incontro è stato,
ancora una volta, momento di riflessione, solidarietà e amicizia, quest’ultima
perciò le ricerche proseguiranno fino
ad avere un quadro più completo della
situazione.
Graziano Cancian
“SpeleoAlberoNatalizio2013
di Andreis
Centocinquantanni di Speleologia
in un augurio di pace.
Messa di Natale nella Grotta La Foos
di Campone.
(Ivan Casarotto)
suggellata anche con il “CaldoBrindisi”
augurale che gli speleo da sempre
offrono ai partecipanti.
Alle ore 21.00, dal paese di Campone,
è partita una suggestiva FIACCOLATA
che, con una breve passeggiata, ha
raggiunto la grotta.
Giorgio Fornasier
Ricerche Scientifiche
nella cantina
e nell’Abisso Skerk
La Società di Studi Carsici “Lindner”
continua le ricerche mineralogiche e
chimiche, iniziate ancora oltre un anno
fa, nella cantina Skerk (Carso Triestino)
e nel relativo abisso (6328/6138 VG).
Si ricorda che la cantina è stata
approfondita entro la roccia, il che
ha permesso di intercettare alcuni
depositi di riempimento di cavità ed
una profonda grotta.
In particolare, in alcune nicchie naturali
della cantina, sono state prese in
esame delle concrezioni dall’aspetto
insolito, campioni di roccia, argille ed
incrostazioni.
Il tutto è in corso di studio tramite
analisi al diffrattometro a raggi x che
vengono effettuate nell’Università di
Trieste.
Sono stati determinati anche alcuni
parametri chimici e fisici delle acque
di percolazione con strumentazioni e
kits della Società Lindner.
Una prima relazione era già stata
consegnata ai proprietari.
Più recentemente, invece, sono stati
prelevati dei campioni di sedimenti
argillosi dell’abisso, dei quali è iniziata
la caratterizzazione tramite i “limiti di
Atterberg” e lo studio mineralogico.
I primi risultati, indicano che anche
questi sedimenti hanno caratteristiche
un po’ diverse dalle solite argille bruno
rossastre, infatti sono molto ricchi di
calcite e di dolomite mentre i fillosilicati
sono poco cristallizzati o quasi amorfi,



Anche quest’anno l’Unione
Speleologica Pordenonese
CAI ha aderito con entusiasmo e creatività all’invito dell’Amministrazione
Comunale di Andreis a partecipare
all’iniziativa “Ad Andreis nevica la …
fantasia”, caratterizzata dalla presenza
per le vie del paese di decine di alberi
natalizi frutto della gioiosa fantasia
da privati e associazioni che contribuiscono a creare di una piacevole
atmosfera natalizia.
Gli speleologi del CAI, si potrebbe dire
oramai, come da tradizione, hanno
realizzato sul campanile andreano il
loro “SpeleoAlberoNatalizio” dedicato
quest’anno allo spirito che caratterizza
da 150 anni la Speleologia del Club
Alpino Italiano e al ricordo di Antonin
(Tone dal cit) figura di riferimento
dell’ospitalità di Andreis recentemente
scomparso.
Gianpaolo Fornasier

L'ingresso dell'Abisso Skerk, si apre all'interno
della cantina.

Prelievo di campioni per successive analisi
di laboratorio. Damiano Cancian ed Antonella
Miani.

Particolare delle concrezioni presenti nella
cantina Skerk. Vengono studiate dal punto di
vista chimico e mineralogico.

Andreis. Speleoalberonatalizio2013 con i loro
autori.

cronache ipogee

Andreis. Speleoalberonatalizio2013.
La scaletta di canapa e legno.
Inizio pionieristico di un viaggio
avventuroso alla scoperta
di un mondo sconosciuto.

La scaletta di acciaio e alluminio.
Passato prossimo del percorso
di viaggiatori invisibili
alla ricerca di nuove conoscenze.

La “sola corda”.
Pegaso moderno per coloro che,
come Ulisse, l’Uomo che voleva sapere,
continuano il viaggio.

Noi, Speleologi dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI,
nel 150° della fondazione del Club Alpino Italiano, dedichiamo questo
“SpeleoAlberoNatalizio”, simbolo di pace agli Uomini di buona volontà”
nel ricordo dell’amico Antonin (Tone dal cit) con cui abbiamo condiviso tanti
momenti, lieti e amari, della nostra passione per il mondo delle grotte.
Andreis Natale 2013

cronache ipogee
ESPLORAZIONI CONGIUNTE AL LANDRI SCUR
Nell'ultimo biennio sono riprese le
esplorazioni alla grotta del Landri
Scur (Comune di Claut, Pordenone)
il cui probabile ingresso alto (Le
Vasche) è da anni oggetto di scavi
ad opera dell'Unione Speleologica CAI
Pordenonese. La scorsa estate, con
l'aiuto anche di Luca Bardovagni (GS
Urbino) eravamo giunti in una rete di
meandri dove furono rinvenute tracce
degli scavi in corso a Le Vasche.
Sabato e domenica scorsa un nutrito
gruppo di persone è salito sul M.
Resettum-Pradut per tentare un collegamento radio con i tre che in quel
momento si trovavano all'interno del
Landri Scur. Per chi non conoscesse
il Landri Scur si fa presente che il
suo ingresso è impedito per 11 mesi
all'anno da un sifone...
Così questo week end avrebbe dovuto
essere il giorno del Contatto, così, per
dare una ulteriore svolta all’oramai
ventennale storia del collegamento tra
le Vasche e il Landri Scur.
Una storia fatta di speranze, sogni,
delusioni, testardaggine e sudore.
Una nutrita squadra esterna.
Una piccola squadra interna.
Tanti amici in attesa, col fiato sospeso.
Alcuni, per problemi più grandi di loro,
sono assenti. Spiace.
Sigle diverse, stessa provenienza,
stessi obiettivi.
Alla fine si rivelerà comunque una giornata storica, e non solo per gli aspetti
più squisitamente speleologici…..
. Piove
. Caldo
. Neve in scioglimento
Il sifone è aperto. Punto. Si passa.
Punto. L’aria è in ingresso. Ovvio?
Certamente….
Guido coordina le squadre alle Vasche.
L’aria anche lì è in ingresso. Strano?
NO, come vedremo fra alcune ore….
I tre del Landri arrivano nelle zone
esplorative alle 20.30 di sera. Incominciano a risalire la via da dove paiono
giungere i resti degli ultimi 20 anni di
attività in Vasche. Tra i resti ora fanno
bella mostra di se anche le rotelline di
sughero gialle lasciate alle Vasche da
Daniele lo scorso agosto…. La via è
questa, non ci sono dubbi ma..., l’aria è
in ingresso. Per questo abbandoniamo
le boccette di profumo e i fumogeni
acquistati ad uopo e cominciamo
l’esplorazione.



Alcuni caminetti (P8, P15, P18), per
un totale di circa 55 metri e giungiamo
a una strettoia molto ventilata. Da li,
senza forzarla, i giochi sono chiusi.
A circa –70 dal fondo delle Vasche.
Rileviamo i nuovi ambienti, tra cui la
saletta La Vasca è Vicina!.
Nel frattempo radio e ARVA muti.
Assoluto silenzio.
Half past midnight: abbandoniamo
l’idea di giungere alle Vasche.
Torniamo quindi sui ns. passi e, dato
che ci siamo, proseguiamo le esplorazioni. Via principale: Denis sale
un pozzetto di 7 metri e… meandro
fossile. L’aria in salita. Tanta… si va
verso un ingresso alto. Lo raggiungo e
partiamo in esplorazione. Il meandro è
fossile, largo, comodo. Un po’ d’argilla
sulle pareti. Resti animali sparsi qua
e la… Un ghiro morto.
Proseguo inseguendo l’aria per circa
150 metri. Gli ambienti sono sempre
molto grandi.
Urla e grida.
“Deeeeniiis, Deeeeeniiiis, dove sei?.
Vieeee quaaaaa!”
“Filippo, prosegue anche di qua!!!”
Due ore dopo decidiamo di scendere.
Questa volta stoppiamo l’esplorazione
non perché la via chiude o per mancanza di materiali, non per difficoltà di
progressione… ma solo perché sazi
e stanchi. I lunghi tempi della via di
ritorno sono l'occasione per riflettere
sulle correnti d'aria: “Perché le vasche
aspirano d’inverso e soffiano d’estate
se sono l’ingresso alto del Landri
Scur????”. Molte volte, negli anni
passati, ci siamo sentiti porre questa
domanda. Lo scorso inverno avevo
constatato che, sebbene in ingresso
al Landri Scur ci fosse una violente
corrente d’aria, le vasche erano quiete,
come a dire “Che me ne frega di ciò
che ho sotto quando sopra c’è qualcosa di più grande?”. Tant’è che avevo
persino ipotizzato la mancanza di un
collegamento fisico diretto…
Beh, ora siamo in grado di fornire
delle prime risposte: le Vasche sono
un importante accesso intermedio di
un sistema del quale il Landri Scur
rappresenta sicuramente l’ingresso
meteo basso.
Il sistema di meandri fossili esplorati
questa notte rappresenta invece la via
per l’ingresso più alto del sistema, il
principale in comunicazione con le

cronache ipogee

Vasche. Potrebbe essere un mostro
di cui il Landri Scur è solo una porticina di servizio…. Forse di immani
sviluppi….
Ore 09.30: fuori.
Ore 12.30: Pradut. La cosa più interessante della giornata. Tanti amici diversi
seduti allo stesso tavolo a raccontarsi
a vicenda le esperienze vissute, gli
sviluppi futuri e le emozioni provate
nell’aspettare un collegamento vocale
e a fantasticare sulLa Grande Grotta
che stava, sta, e starà proprio li, sotto
i pianori del Pradut, appena sopra le
nostre teste.
Considerazioni personali: I risultati
esplorativi degli ultimi due anni sono
frutto di un collettivo. Anche se sono
stato io a trainarle, avrei potuto fare
ben poco senza:
I ragazzi del GSS che negli ultimi tre
anni hanno periodicamente provveduto
a riaprire i sifoni di sabbia e ghiaia
d a verificare l’agibilità del sifone e
con i quali ho condiviso la mia prima
esperienza in Landri Scur.
Guido che sa insegnare come inseguire un sogno.
L’USP per lo spirito del collettivo.
Ivan, Bardo, Sergio, Dennis e Mammolo (peggio per lui se continua a
credere più negli altri che in se stesso)
che nell'ultimo anno mi hanno accompagnato in quei posti remoti.
Non fosse stato per Guido i risultati
raggiunti quest’ultimo weekend non
sarebbero stati possibili. Molti mi dicevano di stare a casa perché, che
vuoi, “sta a casa, piove, non passi”; ma
oramai lui era partito per la tangente
e non si poteva più tornare indietro…
Grazie.
Intanto, non ci rimane che sperare
ancora in un futuro collettivo…
Filippo Felici
5 0 anni di attivit à speleo - alpinistica
Sabato 30 novembre 2013, nella sede sociale del Club Alpinistico
Triestino, si sono festeggiati i 50 anni di attività speleo-alpinistica
dell'inossidabile Franco Gherlizza!
Numerosi gli amici intervenuti, anche da fuori provincia, e le dimostrazioni di affetto sia verbali che tangibili.
Tra gli altri, una targa del Comune di Trieste e una lettera personale di congratulazioni da parte del Sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, che è stata
consegnata a Gherlizza dal Consigliere Comunale Roberto Decarli.
Lino Monaco

Quadro fatto da Lino Monaco per i 50 anni di
attività speleo-alpinistica.

Muli de grota
Sede del Club Alpinistico Triestino. La consegna della targa da parte dal Consigliere comunale
Roberto Decarli a nome del Comune di Trieste.
(Moreno Gherlizza)

Franco Gherlizza
Muli de grota, il libro autobiografico di Franco
Gherlizza, di recente uscita, in cui racconta i
primi 30 anni di attività con il CAT.

Sede del Club Alpinistico Triestino. Un momento della festa.

(Lino Monaco)

cronache ipogee

2013 - Sede del Club Alpinistico Triestino. Tre
generazioni presenti: Moreno, Franco e Aenor
Gherlizza.
(Lino Monaco)
10

cronache ipogee
gennaio 2014...
MOSTRE E MATERIALI
SPELEO-DIDATTICI
IN PRESTITO
A partire dal mese di gennaio 2014,
sarà possibile ottenere gratuitamente
dal Club Alpinistico Triestino parte
delle sue mostre e del suo materiale
didattico per allestire stand o per eventi
promozionali in genere che comprendano il mondo delle grotte.
Potranno beneficiare di questi soggetti
le scuole, le associazioni speleologiche
e/o naturalistiche nonché i privati per
attività promozionali in genere.
Per periodi, che verranno concordati
tra le parti, si potranno così richiedere
i seguenti soggetti:
Un anno da pipistrello
Mostra didattica composta da 14 banner (2x0,80 m) con foto e descrizione
della vita di un pipistrello mese per
mese. Il testo è in sei lingue (italiano,

inglese, francese, tedesco, spagnolo
e sloveno).
Alle foci del mito
Mostra sulla storia della speleosubacquea triestina composta da 9 pannelli
in pvc (1x0,70 m) con foto e testi in
cinque lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo).
ARCHEOLOGIA
Lucy (Australopitecus afarensis)
Calco dello scheletro di Lucy, una
specie estinta di ominide del genere
Australopithecus. Sono i resti di un
esemplare di femmina adulta, dell'età
apparente di 25 anni, vissuta almeno
3,2 milioni di anni fa.
Australopitecus robustus
Calco del cranio dell’Australopitecus
robustus. L’originale venne rinvenuto
nell’Africa meridionale e precisamente
a Swartkransa (Sudafrica). Visse tra i
2 e i 1,2 milioni di anni fa.
Homo neanderthalensis
Calco del cranio dell'Uomo di Neanderthal, ritrovato nella Grotta Guattari
(Circeo - Lazio), e risalente a circa 50
mila anni fa.
Homo neanderthalensis
Calco del cranio dell'Uomo di Neanderthal, ritrovato a Saccopastore (Lazio)
e attribuito, su base stratigrafica, a
una delle prime fasi dell’ultimo perio-

cronache ipogee

do interglaciale Riss-Würm (circa 120
mila anni fa).
Paleontologia
Orso delle caverne
Specie estinta di orso grosso più o
meno come l’odierno orso bruno (superava i due metri d’altezza ritto sulle
zampe posteriori). Diffuso in quasi tutta
l’Europa, questa specie (durata duecentomila anni) scomparve alla fine del
Pleistocene, circa 20.000 anni fa.
Leone delle caverne
Calco del teschio del leone delle
caverne (Panthera leo spelaea), una
sottospecie estinta di leone del Pleistocene superiore (da 120.000 a 10.000
anni fa).
Iena delle caverne
Calco del teschio della iena delle
caverne (Crocuta crocuta spelaea),
sottospecie estinta di iena maculata
(Crocuta crocuta) originaria dell'Eurasia. Si estinse in tutto il suo areale
verso la fine dell'ultima era glaciale
(tra 20.000 e 10.000 anni fa).
Fossile di Pipistrello
Calco di un fossile di pipistrello, di
circa 55 milioni di anni, scoperto nel
Wyoming (USA).
Fossile di Archaeopterix
Calco dell'archeottèrige (Archaeopteryx lithographica) è il più antico e
primitivo uccello noto, i cui fossili sono
stati trovati in rocce del Giurassico
superiore (circa 150 milioni di anni fa)
della Baviera (Germania).
Franco Gherlizza

11
Materiale didattico
La Sezione Didattica del Club Alpinistico Triestino
ha realizzato, negli anni, alcuni prodotti di comunicazione studiati appositamente per i ragazzi (e
per il mondo studentesco, in genere) rivolti principalmente alla conoscenza e alla valorizzazione del
patrimonio speleologico, nonché alla ricerca scientifica ed esplorativa. Questo il materiale didattico
in uso alla nostra Scuola di Speleologia:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
11)
12)
13)
14)
15)
16)

Libretto a fumetti “Origini”. Trieste dalla preistoria alla conquista romana.
Libretto “Nelle viscere della Carsia” narrativa
per ragazzi (esaurito).
Libretto “La natura tra le rocce” Il Carso
visto e descritto da un bambino di 11 anni
(esaurito).
Poster “L’ultimo continente” versione italiana, slovena e inglese (*).
Libretto “Colorare il buio” adatto per bambini
delle prime classi primarie (**).
Power Point “L’ultimo continente”. Viaggio
scientifico-esplorativo nel mondo delle grotte.
Video “Andar per grotte”. Storia ed evoluzione della speleologia a Trieste.
Power Point “Grotte e leggende del Friuli
Venezia Giulia”. Storie fantastiche.
Power Point “Miti e leggende ipogee del
Friuli Venezia Giulia”. Personaggi fantastici.
Power Point “Storia della Speleologia subacquea a Trieste”. Tecnica, fisica e sport.
Video “Ipogei naturali e artificiali della
Grande Guerra sul Carso”. Storico.
Power Point “Il ricovero antiaereo denominato «Kleine Berlin»”. Storia di un bunker.
Power Point “Che fatica essere bambini in
tempo di guerra”. Perché non succeda più.
Video “Kleine Berlin”. Storico.
Power Point “Storia della speleologia”.
Power Point “Ars speleologica. La scienza
dell'avventura” (didattico).

Orizzonti ipogei

club
alpinistico
triestino

Grotte della Grande Guerra
sul Carso triestino
Con il contributo del:

Progetto di didattica ambientale
per l’anno scolastico 2013/2014

Orizzonti ipogei
Grotte della Grande Guerra
sul Carso triestino

Libri e video che verranno consegnati,
in omaggio, alle biblioteche scolastiche.

(*) Dal sito del CAT si possono scaricare le copie in tedesco,
francese, spagnolo, croato e portoghese.
(**) Idem: in sloveno, tedesco e francese.

Progetto di didattica ambientale
per l’anno scolastico 2013/2014

Per le lezioni teoriche e pratiche, la Società organizzatrice si avvarrà, oltre del proprio corpo docente
speleologico, anche di relatori e accompagnatori
esterni (Collegio delle Guide Speleologiche del
Friuli Venezia Giulia, storici, ecc.).

Or izzonti ipogei

Alle biblioteche degli Istituti scolastici, che aderiranno all’iniziativa, verrà consegnata una copia
del libro “Grotte della Grande Guerra”; una copia
della guida storica “Kavernenbau”. Itinerari speleo-turistici della Grande Guerra in Friuli Venezia
Giulia” e il video “Ipogei naturali e artificiali della
Grande Guerra sul Carso”.
A tutti gli studenti verrà rilasciato un attestato di
partecipazione.

Grotte della Grande Guerra
sul Carso triestino
La seconda edizione dell’iniziativa speleo-culturale
“Orizzonti ipogei” ha per tema, le Grotte della
Grande Guerra sul Carso triestino per anticipare
la storia dell’entrata in guerra della nostra città, nel
luglio del 1914, quando il territorio faceva parte
dell’impero austriaco.
L’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole
secondarie di primo e secondo grado di tutto il
territorio nazionale ed è riferita all’anno scolastico
2013-2014.
In questo lasso di tempo, i ragazzi avranno la
possibilità di conoscere, attraverso lezioni teoriche ed escursioni in grotta, la storia delle cavità
naturali e artificiali della prima guerra mondiale
sul Carso triestino.

Ricostruzione in Kleine Berlin.

Gli incontri teorici avverranno presso la sala “Ennio Gherlizza”, all’interno delle gallerie antiaeree
e bunker denominate “Kleine Berlin” (via Fabio
Severo) alle quali seguirà una visita all’esposizione
tematica sulle cavità usate dai due eserciti contrapposti nel corso della prima guerra mondiale.
Le escursioni si svolgeranno nelle grotte o negli
ipogei artificiali, della Provincia di Trieste, che
sono stati adattati a ricoveri, rifugi, ospedali ecc.
nel 1915-1918.
La durata degli incontri teorici è stata stimata in 2
ore (visita alla Kleine Berlin compresa).
La durata delle escursioni in grotta, per motivi logistici e organizzativi, non potranno essere inferiori
alle due ore (escluso il viaggio a/r per il luogo di
appuntamento).
Ai partecipanti verrà fornito un caschetto speleologico completo di impianto di illuminazione.
Le lezioni seguiranno l’ordine cronologico delle
richieste che verranno inoltrate al Club Alpinistico
Triestino in seguito alla diffusione di un volantino
informativo che illustrerà, dettagliatamente, il corpo
docente provinciale sui contenuti del progetto.
Verranno concordati degli incontri preliminari per
definire gli orari delle lezioni nonché per scegliere
le grotte adatte alle escursioni.

12

cronache ipogee

Per informazioni e prenotazioni:
Club Alpinistico Triestino - Gruppo Grotte
Via Raffaele Abro, 5/a - 34144 Trieste
N. cellulare: + 39 348 5164550
e-mail: cat@cat.ts.it - www.cat.ts.it
COMUNICATO STAMPA
Due premi con “Alpi Giulie Cinema”
In parallelo alla ventiquattresima edizione della Rassegna Internazionale “ALPI GIULIE CINEMA” organizzata dall’Associazione “Monte Analogo” si terranno come di consueto a Trieste i
due concorsi Premio “La Scabiosa Trenta” e “HELLS BELLS – Speleo Award”.
Il termine ultimo per la presentazione scade il giorno 12 gennaio 2014. Il materiale dovrà pervenire presso la sede organizzativa.
Per l’iscrizione scaricare i bandi di concorso e le schede di partecipazione dal sito www.monteanalogo.net.
Il Premio “la Scabiosa Trenta”, riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari delle regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia dedicate alla montagna (sport,
cultura e ambiente) verrà consegnato il 20 febbraio 2014 al Bar Libreria KNULP quando
verranno proiettate le produzioni premiate dalla giuria, formata da autorevoli operatori nel
campo della comunicazione, della cultura ed esperti della montagna.
Il nome del premio richiama il fiore alpino immaginario cercato per una vita dal grande pioniere delle Alpi Giulie, Julius Kugy.
“HELLS BELLS – Speleo Award” è invece il concorso dedicato specificamente a documentari, reportages e fiction di speleologia: girati dunque nel complesso e molto poco sconosciuto mondo ipogeo.
Le produzioni premiate verranno proiettate al Teatro Miela il 13 febbraio 2014.
La ventiquattresima edizione della Rassegna Alpi Giulie Cinema inizierà giovedì 6 febbraio
2014 al Teatro Miela con una serata dedicata all’alpinismo, climbing e avventura di montagna, grazie al contributo del Comune di Trieste, il patrocinio della Regione Friuli Venezia
Giulia e Provincia di Trieste e la collaborazione di ARCI Servizio Civile.
MONTE ANALOGO
Via Fabio Severo 31 - TRIESTE
Tel/Fax: +39 040 761683 Cell. +39 335 5279319
info@monteanalogo.net www.monteanalogo.net

cronache ipogee

13
“Le abitazioni
degli Aborigeni
Canarios”
I Canarios hanno scelto come luogo di
abitazione le grotte naturali, anche se
più frequentemente, le hanno scavate
di forma artificiale nella “tosca” o “toba
volcánica” e in altre rocce tenere.
Associati a queste cavità è solito trovare dei recinti destinati al inmagazzinamento (silos) e altri fini, ai quali
si aggiungono opere di adattamento
e organizzazione dello spazio abitato,
come i gradini scolpiti nella roccia,
piattaforme d'accesso, ecc.
Molti delle abitazioni in grotta si localizzano nei rami medio-alti dei diversi
“barrancos” che solcano l'isola.
I Canarios hanno anche costruito case
di pietra secca, che in qualche occasione formano agglomerati numerosi.
La costruzione di queste strutture si
facevano mediante la sovrapposizione
di pietre, debitamente selezionate, senza l'intervenzione di qualche cemento.
Il tetto invece si costruiva con delle
travi incrociate che sostenevano poi
le pietre liscie e uno strato di terra
livellata.
Esempi di tutto ciò li troviamo a La
Audiencia (rilevata nel corso della
nostra pre-spedizione) con i silos per
l'immagazzinamento dei cereali; Las
Cuevas del Gigante, poco distante
dalla precedente, sono delle grotte
grandi scavate artificialmente e adattate come abitazione e il Poblado de
Caserones, case fatte in pietra.
Nella nostra pre-spedizione abbiamo
potuto anche vedere una ricostruzione
di un villaggio (Parque Arqueológico
Aborígenes Canarios).

Gran Canaria. Cueva de La Audiencia.

14

Infine ringrazio le seguenti persone:
Dña. María Isabel Quintana García,
professoressa di storia.
Dña. Josefa Guedes Romero, responsabile del Museo de Piedras de
Ingenio.
Dña. Ana Astrid García Losada, guida
turística.

Gran Canaria. Fataga.

Gran Canaria. Poblado de Caserones.

Gran Canaria. Cuevas del Gigante.

cronache ipogee

Dña. Angelica Fleitas Álvarez, direttrice storico-artistica del Parque
Arqueológico Aborígenes Canarios.
Dña. María del Pino Galván Déniz,
bibliotecaria.
Don Alejandro Molina Rivero, bibliotecario.
Giacomo Elia Godina
I settori
Gestione
del territorio

Interazione tra paesaggio
urbano e extraurbano

Oggi l’agricoltura non è
solo un settore orientato
alla produzione per il
mercato: il paesaggio
agrario, pur mantenendo
funzioni propriamente
produttive, sta
assumendo ruoli che

Quella in atto è una inversione
Nel dibattito internazionale
sulle prospettive
di tendenza: da ambito residuale,
dell’agricoltura, la
il paesaggio agrario diventa
produzione di energia
cerniera, elemento da connessione
di
fonti rinnovabili è oggi il
dellepiù trattato. In ambientali, delle
tema emergenze Italia
esigenze e delle problematiche
la discussione è fortissima
marzo 2011 che attua la
a seguito dell’approvazione
urbanistiche. Fattori che implicano uneuropea 2009/28/
direttiva radicale
del Decreto legislativo 3
cambiamento degli indirizzi di CE, il cosiddetto Pacchetto
governo del territorio.

Tutela
dell’ambiente

Udine Fiere
dal 23 al 26
gennaio 2014
Orario 9.30/18.30

riguardano la stabilità
economica complessiva,
il mantenimento
dell’equilibrio del
territorio, la salvaguardia
di segni storici e il
ritrovamento dell’identità
dei luoghi.

Energie
alternative

Senza dimenticare
i grandi antecedenti
che riportano alla
seconda metà dell’800,
la tutela dell’ambiente
è divenuta un importante
problema politico,
economico, sociale
e scientifico soltanto
negli ultimi 25 anni.

Nel dibattito mondiale
sulle prospettive
dell’agricoltura, la
produzione di energia
da fonti rinnovabili è
oggi il tema più trattato.

pag. 3/6 segue 

pag. 1/6 segue 

Parchi e Foreste
Negli anni 90, la presa di
coscienza che la politica
agricola ha portato alla
sovrapproduzione ha
orientato la CE verso
regolamenti che
incentivano il set a side
e la formazione di boschi
e sistemi verdi più per la
riduzione della produzione
che per sensibilità
ambientale. L’agricoltura

Prevenzione rischi del territorio
La riqualificazione e la tutela
Nel dibattito internazionale
dell’ambiente circostante
sulle prospettive
passano attraverso il
dell’agricoltura, la
coinvolgimento attivo delle
produzione di energia da
comunità locali oggi il
fonti rinnovabili è attraverso
tema più trattato. In Italia
la valorizzazione del ruolo
la discussione è fortissima
del mondo agricolo e il
a seguito dell’approvazione
controllo del consumo
del Decreto legislativo 3
e dell’utilizzo del suolo.

I settori
Nel dibattito internazionale

arriva così al nuovo
secolo diventando più
sostenibile: la formazione
di sistemi verdi viene
considerata attività
agricola a tutti gli effetti.
Si abbandona l’idea che
il bosco possa sostituire
l’agricoltura e viceversa.
Si sviluppa un’idea di
agricoltura condivisa.

fonti rinnovabili è oggi il

sulle prospettive
tema e aree fluviali
Gestione corsi d’acqua più trattato. In Italia
dell’agricoltura, la
produzione di energia da

la discussione è fortissima
a seguito dell’approvazione
del Decreto legislativo 3
In moltimarzo 2011 che attua la
Paesi europei la
riqualificazioneeuropea 2009/28/
direttiva fluviale è uno
strumento il cosiddetto Pacchetto
CE, consolidato per la
“Clima Energia 20-20-20”.
pianificazione-e gestione dei

Agriturismo
e presidio
dell’ambiente

Pianificazione
faunistica
e venatoria

Oggi nel
territorio
i servizi
giocano un
ruolo chiave
verso il
quale la
politica deve adeguarsi
fornendo risposte alle
esigenze delle aree rurali
di sviluppare una sempre
maggiore coesione socio
economica con le città.

Uno strumento di
pianificazione territoriale
finalizzato alla tutela

della fauna selvatica,
della biodiversità, del
rispetto degli equilibri
ambientali e degli
habitat esistenti.

Aree montane,
marine e lagunari
Nell’ottica dello sviluppo
delle aree montane,
i settori che possono
portare maggiori
contributi al concetto

della multifunzionalità
delle imprese sono
l’agricoltura e la
forestazione da integrare
con l’offerta turistica,

I settori
Tecnologie e attrezzature

corsi d’acqua, che porta benefici
non solo all’ecosistema. Anche
in questo caso , l’ecologia e la
ricerca della sostenibilità sono
strettamente legate all’economia.

pag. 4/6 segue 

cronache ipogee

Tutto ciò che la tecnologia
mette a disposizione
per il monitoraggio, la
sistemazione, la manutenzione e la conservazione
del territorio nell’ambito
dei settori di Agriest Land.

culturale, agroalimentare
e legata all’artigianato e
alla cultura dei luoghi.

pag. 5/6 segue 

15
cronache ipogee
G R A Z I E A T U T T I I C O L L A B O R AT O R I
Anche il quarto anno di vita della nostra rivista on-line è giunto alla fine.
Come per gli anni precedenti abbiamo voluto tirare le somme per vedere quanti hanno condiviso lo spirito con
cui è nata la rivista; cioè che “la rivista viene realizzata esclusivamente con le notizie che giungono in redazione, quindi
la crea chi PRATICA, PROMUOVE E CONDIVIDE CON GLI ALTRI LA PROPRIA ATTIVITÀ speleologiCa”.
I risultati sono gratificanti perché i collaboratori e gli articoli sono aumentati rispetto alle precedenti edizioni.
Per entrare nei particolari, forniamo i numeri che si riferiscono ai quattro anni di vita delle Cronache Ipogee.
Associazioni speleologiche ed Enti: 33 nel 2010, 51 nel 2011, 64 nel 2012 e 72 nel 2013.
Articolisti e fotografi: 52 nel 2010; 67 nel 2011, 96 nel 2012 e 101 nel 2013.
Grazie per averci dato la possibilità di condividere e far conoscere il Pianeta Grotta ai nostri lettori.
La Redazione
Hanno collaborato per l'anno 2013:
Associazioni ED ENTI:
ARCI - Servizio Civile (Trieste)
Associazione Culturale Monte Analogo (Trieste)
Associazione Culture Sotterranee (Terni)
Associazione Geo-naturalistica Gaia (Pescara)
Associazione GOtoECO (Gorizia)
Associazione Ka.W.E. (Trieste)
Associazione La Salle (Francia)
Associazione La Venta (Treviso)
Associazione Naturalistica Friulana (Tarcento - Udine)
Associazione Sportiva Grmada (Malchina - Trieste)
Associazione Todi Sotterranea
Associazione Trieste Bella (Trieste)
Catasto Regionale delle Grotte del Friuli Venezia Giulia (Trieste)
Centro Ricerche Carsiche Carlo Seppenhofer (Gorizia)
Circolo Speleologico Idrologico Friulano (Udine)
Club Alpinistico Triestino (Trieste)
Club Alpino Italiano - Sottosezione di Osoppo (Udine)
Collegio delle Guide Speleologiche del Friuli Venezia Giulia (Trieste)
Comitato Casola Valsenio (Ravenna)
Commissione Grotte Eugenio Boegan - Società Alpina delle Giulie - CAI (Trieste)
Comune di Clauzetto (Pordenone)
Comune di Reana del Rojale (Udine)
Comune di Trieste (Trieste)
Comune di Udine (Udine)
Comunità Greco-orientale di Trieste
Comunità Montana della Carnia
Cooperativa Gemina (Trieste)
CRUT - Università di Trieste
Federazione Speleologica Isontina (Gorizia)
Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia
Federazione Speleologica Triestina
Forum Julii Speleo (Cividale del Friuli - Udine)
Grotta Continua - Trieste
Gruppo Ajser 2000 (Duino-Aurisina)
Gruppo Esploratori e Lavoratori delle Grotte di Villanova (Villanova delle Grotte - Udine)
Gruppo Grotte Recanati (Marche)
Gruppo Grotte Talpe del Carso / Jamarski Klub Kraski Krti (San Michele del Carso - Gorizia)
Gruppo Grotte Treviso (Treviso)
Gruppo Speleo L.V. Bertarelli CAI (Gorizia)
Gruppo Speleologico CAI Salerno
Gruppo Speleologico Flondar (Villaggio del Pescatore - Duino-Aurisina - Trieste)

16

cronache ipogee
Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante (Monfalcone - Gorizia)
Gruppo Speleologico Monfalconese CAI (Monfalcone - Gorizia)
Gruppo Speleologico Pradis (Pradis - Pordenone)
Gruppo Speleologico Terre Arnolfe (Cesi - Terni)
Gruppo Speleologico Valli del Natisone (San Pietro al Natisone - Udine)
Hungarian Speleological Society
Il Piccolo (Trieste)
Libreria Transalpina Editrice (Trieste)
Mittelnet (Trieste)
Museo Carsico Geologico e Paleontologico di Monfalcone (Gorizia)
Museo Civico di Storia Naturale di Trieste
Museo della Grande Guerra di Ragogna (Udine)
Museo Friulano di Storia Naturale (Udine)
Oasis Photocontest
Ordine dei Geologi del Friuli Venezia Giulia
Parco Naturale delle Prealpi Giulie (Prato di Resia - Udine)
Provincia di Trieste
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
Scuola Speleologica Isontina (Monfalcone - Gorizia)
Società Alpina delle Giulie - CAI (Trieste)
Società Adriatica di Speleologia (Trieste)
Società di Studi Carsici A. F. Lindner (Ronchi dei Legionari - Gorizia)
Società Speleologica Italiana (Bologna)
Speleološko Društvo Buje (Croazia)
Milanese Luigi
Speleovivarium (Trieste)
Mircovich Lucio
S-Team (Veneto)
Mocchiutti Andrea
Udine e Gorizia Fiere
Monaco Lino
Unione Speleologica Pordenonese - CAI (Pordenone)
Moro Paolo
Union Internationale de Spéléologie
Olivucci Stefano
Università degli Studi di Trieste
Omari Paolo
Verein für Höhlenkunde und Höhlenrettung Villach (Austria)
Perhinek Daniela
Pessina Gianpaolo
Falciano Alessandra
Articolisti e fotografi:
Petruzzi Marco
Fanesi Paola
Abbona Isabella
Podgornik Ferruccio
Felici Filippo
Bacchia Flavio
Polok Marius
Fornasier Giampaolo
Bani Marco
Polsini Andrea
Fornasier Giorgio
Bello Ciro
Potleca Michele
Forti Fabio
Benedetti Gianni
Pugliese Anna
Foschiatti Silvia
Berardi Daniele
Radacich Maurizio
Gasparo Dario
Bertossi Daniele
Ravalli Riccardo
Gelci Giuliano
Bollini Fabio
Razzuoli Massimo
Gergolet Edvard
Braida Lucia
Righetto Alberto
Gerl Damjan
Brun Clarissa
Rossi Augusto
Gherlizza Franco
Buonanno Giovanni
Russo Luciano
Gherlizza Moreno
Cancian Graziano
Sattolo Alice
Giordani Christian
Cernivani Alessandro
Scatolini Andrea
Godina Giacomo Elia
Cesarec Marko
Sedran Sandro
Guidi Pino
Cigna Arrigo
Semeraro Rino
Halupca Enrico
Cobol Duilio
Serafin Francesco
Hlaj Alen
Colautti Martina
Serra Sergio
Iacoucci Patricia
Colus Andrea
Sgambati Alessandro
Jurincich Ferruccio
Comar Maurizio
Soban Sergio
Jurišević Erika
Concina Gabriele
Spirito Pietro
Kaleb Sara
Christogoulas Stephanos
Stocker Ugo
Lucia Lorenzo
D'Andrea Adalberto
Strazzolini Fabrizio
Maizan Alberto
Danieli Antonio
Tavagnutti Maurizio
Marincola Fabrizio
De Lorenzi Romina
Torelli Louis
Martinuzzi Susanna
Deganutti Giulio
Travaglia Guido
Mastrantoni Giulia
De Marchi Thomas
Tringali Luca
Mauri Edgardo
De Santis Alessandro
Turus Walter
Meneghini Marco
Dilena Loris
Vianello Sergio
Merlak Enrico
Dolce Sergio
Zimolo Ferdinando
Miani Antonella
Esposito Guglielmo
Zoccoli Carlo

cronache ipogee

17
un abisso di occasioni...?

Sito internet: www.cronacheipogee.jimdo.com
Indirizzo di posta elettronica: cronacheipogee@gmail.com

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speleologico metto a disposizione due
magliette del CAT (anni '80).
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delle grotte turistiche
del Carso classico
(Italia e Slovenia).
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Maurizio Radacich
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cell. 339 2539712.

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nuova. Riporta il disegno di Susy Martinuzzi in
occasione della spedizione del CAT alla Sima
Gesm (Spagna) nel 1985. (Euro 10.00)

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Chi desidera pubblicare la propria notizia o articolo sul prossimo numero delle Cronache
Ipogee è pregato di spedire lo
scritto a: cronacheipogee@
gmail.com.
Le notizie dovranno pervenire
alla redazione entro la fine del
mese in file formato word, le foto
in formato .jpeg (risoluzione 300
dpi) indicando, possibilmente,
l'autore della foto.
Chi desidera vedere tutti i numeri precedenti può consultarli,
o scaricarli, direttamente dal
nostro sito:
Cronacheipogee.jimdo.com.
Buona lettura e, grazie.
La Redazione

18

Maglietta bianca a manica corta (taglia L),
nuova. Riporta il disegno di Stefano Borghi in
occasione della spedizione del CAT al BU 56
(Spagna) nel 1987. (Euro 10.00)

funziona così...
Questa rubrica vi viene offerta in forma gratuita e la durata dell'esposizione
dei messaggi pervenuti sarà garantita per tre mesi.
Passato questo lasso di tempo, se non viene rinnovata la richiesta, il messaggio verrà rimosso.
Chiediamo la cortesia di segnalare alla redazione le eventuali contrattazioni, andate a buon fine in tempi inferiori a quelli trimestrali, evitandoci così di
promuovere quegli articoli che sono già stati evasi dalle parti.
Grazie.
La Redazione

cronache ipogee
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Per informazioni: Patricia
speleopat@gmail.com.

KONG DUCK
REPETTO CIRANO
Bloccante da risalita o in sostituzione
bloccante ventrale = 20 Euro
di nodi autobloccanti, oppure manovre
(consiglio di usarlo in palestra o codi soccorso per corde tra 8 e REPETTO CIRANO bloccante ventrale: 20€
13 mm
munque
bloccante da risalita o in sostituzione usarlo in dove c'è poco fango) c'è poco fang
di nodipalestra comunque dove
= 20 Euro
(consiglio di
REPETTO CIRANO bloccanteoventrale: 20€

KONG DUCK
autobloccanti, oppure per manovre di soccorso x corde
(consiglio di usarlo in palestra o comunque dove c'è poco fang
tra 8 e 13 mm: 20€
KONG FUTURA BODY
KONG
Bloccante ventrale = 25 Euro

DUCK bloccante da risalita o in sostituzione di nodi
autobloccanti, oppure per manovre di soccorso x corde
tra 8 e 13 mm: 20€

FUTURA BODY bloccante ventrale: 25€

FUTURA BODY bloccante ventrale: 25€

REPETTO RED BLOCK
Bloccante per autosicura (maniglia)
oppure per realizzare paranchi = 20
PETTO RED BLOCK bloccante per autosicura (maniglia)
Euro.
ure per realizzare paranchi.
All'occorrenza può essere usato anche
occorrenza può essere utilizzato anche come bloccante
ETTO RED BLOCK bloccante per autosicura (maniglia)
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Cronache Ipogee - Dicembre 2013

  • 1. cronache ipogee pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 12/2013 Auguri a tutti cronache ipogee
  • 2. U G O S TO C K E R 23 maggio 2010. Abisso del Colle Pauliano (Carso triestino). (Franco Gherlizza) Ho appreso la sconvolgente notizia di Ugo e stento ancora a credere che sia vero. Il sabato prima eravamo assieme alla grotta Noè lui era salito per primo, io lo aspettavo fuori e, sul bordo del pozzo, abbiamo parlato a lungo. Ugo mi aveva confidato che con il passare degli anni il pozzo gli sembrava ogni volta più lungo “.. chisà magari fra venti anni me sembrerà lungo el dopio” mi aveva confidato tra il serio e lo scherzoso. Aveva ancora tanti progetti da portare avanti. Ricordava perfettamente, essendone protagonista, tutta la storia della speleologia regionale ed un giorno avrebbe voluto pubblicare qualcosa di sicuro. In breve, mentre si aspettava il resto della compagnia che risalisse il pozzo, mi aveva tracciato la storia e le vicissitudini della speleologia a Monfalcone e dintorni. Aneddoti che anch’io dopo tanti anni non conoscevo. Senza dubbio lui e suo fratello Vladi erano un pezzo, se non la storia, della speleologia monfalconese! Negli anni '70 fu lui, qui a Gorizia, a spronarci nelle esplorazioni in Canin, ricordo benissimo che in quegli anni grazie al suo contributo fu esplorato l'abisso Comici e molte altre belle esplorazioni sull'altopiano. Forti della sua esperienza maturata alla Spluga della Preta, eravamo riusciti a superare diverse difficoltà nella pancia di quell’altopiano che all’epoca cominciava timidamente a svelare i suoi segreti. Le esplorazioni assieme a lui, forse grazie anche alla nostra giovane età, si risolvevano sempre in grande allegria e la speleologia ci sembrava la cosa più bella del mondo. Lui era il più “anziano” ma aveva sempre la battuta pronta e nelle difficoltà tendeva a sdrammatizzare la situazione. Ricordo ancora un agosto di tanti anni fa quando uscendo dal Comici, dopo cinque giorni trascorsi laggiù in quei freddi meandri, stremati e senza forze ci sorprese una perfida nevicata e lui scherzandoci sopra ci offriva delle zollette di zucchero “… serve per tirarse su” ci diceva! Con Ugo ci si conosceva da una vita, da anni lavoravamo assieme alla Fincantieri, con lui era facile andare d’accordo bastava parlare di speleologia e subito il discorso si infiammava e subito partivano nuovi progetti. Fu così che nel lontano ’78, spinti dall’esuberanza giovanile decidemmo di fondare un nuovo gruppo speleo: il “Seppenhofer”. Erano gli anni del Canin e di mille altre avventure. Ugo, protagonista della vecchia scuola di speleologi “fai da te” ed in possesso di una genialità e abilità manuale senza pari, amava anche autocostruirsi gli attrezzi speleo a seconda della necessità. Anche sabato era risalito il pozzo della Noè con al piede, al posto del classico “Pantin”, un suo bloccante autocostruito, era il suo stile. cronache ipogee Ma non solo, amante com’era dei rilievi topografici di precisione, in tempi in cui le diavolerie della “Suunto” non erano ancora di moda o non c’erano proprio, si era costruito alcuni clinometri di grande precisione e semplicità. Ugo Stocker è stato soprattutto un grande esploratore, lo ricordiamo quando il 10 agosto del 1967 assieme a Lorenzo Cargnel e Luciano Boni raggiunse la Sala Nera, il vecchio fondo della Spluga della Preta a –875 m di profondità, all’epoca un vero record mondiale. Ma in quegli anni anche le prime esplorazioni all’Antro del Corchia lo videro protagonista, assieme al fratello Vladi, di memorabili imprese. Nel 1987, come spesso accadde e com’era nel suo spirito, volle intraprendere una nuova sfida fondando un altro gruppo la Società di Studi Carsici “A.F. Lindner”, sfida vinta sen’altro visti i successi ottenuti. Più recentemente, nel 2011, ci siamo reincontrati in grotta in occasione della spedizione speleologica in Grecia, sono stati bei momenti! Il resto poi, è storia recente fino a mercoledì 25 dicembre, quando una telefonata che non avrei mai voluto ricevere ha interrotto bruscamente una giornata che doveva essere di festa. Con Ugo abbiamo perso un tassello della nostra storia e forse anche qualcosa dentro di noi. Un affettuoso abbraccio alla moglie Diana e al figlio Dario. Maurizio Tavagnutti 5 agosto 2011. Grecia, Spedizione speleologica sui Monti Pindos. (Clarissa Brun)
  • 3. UGO STOCKER “SUGO” “…ma cossa te me farà dormir sul ponte del traghetto, alla mia età?...” mi disse Ugo con il suo sorriso sincero e canzonatorio. Così l’ho conosciuto: Ugo, Ughetto anzi “Sughetto” come mi correggeva sempre lui, in occasione della spedizione in Grecia nel 2011. Naturalmente sapevo la sua storia speleologica e quello che aveva fatto ma la sua persona fino a quel momento non l’avevo mai incontrata veramente. Risate, dubbi, battute, contrasti, confronti che poi si tramutavamo in perfetta sintonia sul campo, ci siamo subito piaciuti, quelle strane alchimie che non hanno un senso o forse sì. Così Ugo parte con noi per la Grecia e alla faccia di certi giovincelli, con dormiben e sacco a pelo si accaparra il posto migliore sul ponte del traghetto greco ammirando il panorama sempre uguale, sempre azzurro, spiegandoci con estrema precisione e con nostra sorpresa tutte le parti del traghetto: era stato disegnatore di progetti delle navi. Al calar del Sole sulla nave fa fresco e Franco gli appioppa subito l’appellativo di “nonno inverno” a causa del berretto di lana, sciarpa e pile. Tutti in mezzo al mare, tutti con la maglietta arancione dove spicca la stampa della vignetta, pungente come sempre, realizzata da Ugo. E sì, pure ottimo vignettista i suoi personaggi esprimono tutta la sua personalità e il suo approccio alla vita e alla speleologia sdrammatizzando le situazioni per trarne comunque un insegnamento e dare sprono soprattutto ai giovani. Arrivati in terra ellenica era tempo di formare le squadre: “…ara che mi Vignetta fatta in occasione del campo speleologico in Abruzzo, firmata Sugo. 6 agosto 2011. Grecia, Spedizione speleologica sui Monti Pindos. (Clarissa Brun) no posso far tanto…” sempre Ugo e sempre con zaini enormi che non lasciava mai ad altri, sempre fuori dalla mattina alla sera, sempre a carpire curioso le bellezze della natura e contemporaneamente ad armare la verticale ad esplorare a rilevare ad imprecare perché si teneva il laser in posizione sbagliata, a riporre la bussola e prender la macchina fotografica, a pendolare sulla corda per vedere cosa c’è dietro a quella lama “….magari va avanti…”. E poi uscire e rilevare le linee geologiche del paesaggio e meravigliarsi davanti ad una violetta isolata che non doveva stare là “…quando se va in giro bisogna veder le robe al completo no fermarse al buso, scriver, segnar le piante, le bestie…cussì se riva a capir quel che xe sora e quel che xe soto…”. Mai parole più giuste. Su quei pendii assolati e aridi ho capito, egoisticamente, che lo avrei voluto sempre in squadra con me, estrema stima e fiducia, estrema simpatia e spensieratezza, dove passava lui non serviva ritornare per verificare se c’era qualcosa di insoluto: lavoro finito, obiettivo raggiunto, guardandolo risalire lungo la corda pensavo: peccato non averlo conosciuto prima, quante esplorazioni avremmo potuto fare sulle nostre montagne! Alla sera uscivano dalla sua matita i rilievi delle grotte e le vignette che riassumevano i fatti della giornata, sempre con il sorriso. L’amicizia continua con il campo in cronache ipogee Abruzzo, dove quattro giorni di pioggia e nebbia conditi dal fango misto allo sterco di mucca spalmato fuori dalle stalle dove eravamo ospiti (non in stalla ma nell’edificio attiguo!) non frena il buonumore del nostro Ugo che al momento di andarsene esordisce “…me mancherà tutta sta m_ _ _a! Il gruppo è affiatato stiamo bene insieme, la speleologia unisce i vari pezzi e l’amicizia e la stima li incolla, ci divertiamo un mondo, quindi nel 2012 si riparte per la Croazia ai confini con la Bosnia. Altri popoli, altre grotte, altre esplorazioni, stesso spirito. D’ora in poi chiederà “quando se torna? ...dovemo finir delle robe...” Vero. E poi le gite sul nostro Carso, i fanghi alla grotta Skerk …e infine, l’altra settimana, una sua mail: “…gò fato el passaporto novo”. Esplorava già su google earth la meta della prossima spedizione, ponendo dubbi e perplessità ma concludendo sempre “…allora quando partimo, fame saver…”. Eh, caro Ugo, invece ci hai fregati, sei già andato avanti! Mi mancheranno le tue critiche, le tue osservazioni, i tuoi sorrisi, i tuoi abbracci, il tuo casco a fiorellini, la tua precisione, il tuo spirito d’avventura, il tuo sacchettino con il kit da rilievo, il tuo imprecare a chi teneva i flash per le foto, i tuoi insegnamenti e soprattutto la tua voglia di andare in grotta di fare ed esplorare mai assopite nel tempo. Spero tanto che un briciolo di questo spirito abbia contaminato i giovani ai quali tu hai insegnato a muovere i primi passi in grotta. Ciao Ughetto … mi raccomando, anche lì diffida dalle “giornate di riposo” e non andare giù troppo pesante con le vignette sugli angeli! Clarissa Brun Vignetta fatta in occasione del campo speleologico in Abruzzo, firmata Sugo.
  • 4. PORDENONE, CONCLUSO IL PROGETTO DI SPELEOLOGIA “I VUOTI CHE RIEMPIONO LE MONTAGNE” DEL CLUB ALPINO ITALIANO Una serie di iniziative - escursioni, mostre fotografiche e attività dedicate ai più piccoli - portate avanti con passione per dare un'immagine bella e positiva della speleologia. Nella mattina di domenica scorsa a Pordenone, presso Palazzo Mantica, il progetto celebrativo del 150° anniversario del Club alpino italiano dedicato al mondo degli ipogei sotterranei - chiamato “I vuoti che riempiono le montagne” - si è concluso nella città che è stata teatro della maggior parte degli appuntamenti organizzati nel corso del 2013, Pordenone. Dopo i saluti del Presidente della Camera di Commerco di Pordenone Giovanni Pavan, sono intervenuti i rappresentanti degli Enti locali pordenonesi e friuliani per sottolineare le iniziative portate avanti quest'anno dall'Unione speleologica pordenonese CAI, che hanno mostrato come la speleologia sia anche cultura, ricerca scientifica e strumento per educare i più giovani al rispetto dell’ambiente. Non possiamo prescindere dall’aiuto del CAI in molti aspetti, dal Soccorso alla tracciatura dei sentieri. Oggi parliamo di grotte ma il CAI è tanto altro, ha dichiarato il Vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello. Nei percorsi per valorizzare la nostra regione c'è uno spazio enorme e avere dei compagni di viaggio come gli amici del CAI ci aiuta e aiuterà molto. Parole riprese anche dal Vicepresidente della Provincia di Pordenone, Eligio Grizzo e dall'Assessore comunale, Vincenzo Romor. Il Presidente generale del CAI, Umberto Martini ha sottolineato come in Friuli le attività portate avanti dal Sodalizio a livello nazionale siano in costante aumento: qui le iniziative sono tante e appassionate. Nel territorio le celebrazioni per il 150° anniversario stanno continuando soprattutto per promuovere la nostra associazione verso l'esterno. In rappresentanza del CAI sono intervenuti anche il Presidente del Gruppo regionale friulano Antonio Zambon e il Presidente della Sezione di Pordenone Aleris Pizzut. dicembre 2013... Hanno concluso la Presidente USP CAI Romina Lorenzi e il responsabile del progetto I vuoti che riempiono le montagne Giorgio Fornasier, che hanno sottolineato l'impegno profuso quest'anno per mostrare come la speleologia non sia fine a sè stessa, ma comprenda anche aspetti come la ricerca scientifica e la promozione turistica del territorio. Incontro SpeleoCAI Pordenone. Il tavolo della presidenza. Incontro SpeleoCAI. Il Presidente Generalecon gli Istruttori Nazionali Emeriti di Speleologia CAI. Incontro SpeleoCAI Pordenone. Autorità e partecipanti in sala. cronache ipogee
  • 5. RIPARTE IL PROGETTO DIDATTICO 2014 ORIZZONTI IPOGEI Grotta di Crogole. Grotta di Crogole. (Dario Gasparo) (Ferruccio Podgornik) Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara. Le prove generali. (Lucio Mircovich) Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara. Prove del coro Scout. (Lucio Mircovich) Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara. Il pubblico in sala. (Lucio Mircovich) Il 29 novembre scorso, 12 alunni della terza media della scuola Caprin con gli insegnanti, Dario Gasparo e Mauro Lapel, sono stati accompagnati dagli speleologi del Club Alpinistico Triestino alla scoperta della Grotta di Crogole (535/2716 VG). Ritrovo e partenza a Bagnoli nei pressi della sorgente carsica nota come Antro di Bagnoli. Proprio dietro all’ex lavatoio, dove ora si allevano salmoni, parte il sentiero 46 A che, attraversando una zona caratterizzata dalla presenza di friabilissime marne gialle ed azzurre, si raccorda con la mulattiera che esce dall’abitato di Crogole e che sale verso il monte Carso. In breve, anche perché i ragazzi erano piuttosto veloci nonostante la salita, è stata raggiunta la vedetta di Crogole e poi, con una piccola deviazione, la Grotta di Crogole. Questa grotta presenta tre ingressi: il più “comodo” era stato un tempo ampliato con lo scopo di rendere turistica la cavità; un secondo ingresso situato più in alto è costituito da un pozzetto di pochi metri che immette in una bella galleria che a sua volta si affaccia su un breve salto verso la sala centrale della grotta; un terzo ingresso, scoperto più recentemente, prevede una discesa in un pozzo di circa 28 m che raggiunge la base del ramo di sinistra della grotta. Dopo la distribuzione dei caschetti tutti sono entrati dall’ingresso comodo, mentre all’interno è stato sistemato un passamano per facilitare il superamento di uno scivoletto che immette in una galleria molto ampia, ben concrezionata e ricca di piccole vaschette d’acqua. Grazie alla collaborazione di tutti è stato possibile provare a rimanere senza luce ed in silenzio per capire le condizioni di vita al “buio assoluto” cui sono sottoposti gli animali cavernicoli. A proposito di fauna è stato avvistato un pipistrello, probabilmente già in letargo, e alcuni esemplari di crostacei isopodi appartenenti alla specie Titanethes albus. Gran finale (soprattutto inaspettato) per gli speleologi in erba: con le dovute attrezzature e sicurezze nonché con l’aiuto delle guide è stato possibile far uscire i ragazzi (e le ragazze) con una divertente arrampicata risalendo i due pozzetti, che costituiscono il secondo cronache ipogee ingresso della grotta. Tutti molto soddisfatti sono poi scesi a Bagnoli improvvisando una discesa di corsa per prendere in tempo l’autobus per il rientro a scuola. Soci del CAT che hanno partecipato: Franco Gherlizza, Mario Nacinovi, Ferruccio Podgornik, Lucio Mircovich, Giacomo Godina e Sergio Dolce FESTEGGIATA SANTA BARBARA NELLA KLEINE BERLIN Nel giorno della festa di Santa Barbara (4 dicembre) patrona dei Vigili del Fuoco e dei marinai “La Bussola dell’Attore”, scuola di recitazione e dizione per attori di Trieste, in collaborazione con la Fabbrica Woytjla ha organizzato presso la galleria principale del ricovero antiaereo Kleine Berlin di via Fabio Severo a Trieste una rappresentazione teatrale intitolata «Un passo avanti nel pericolo e due indietro davanti il successo» con la messa in scena di Francesco Gusmitta direttore artistico de La Bussola dell’attore. Gli attori della scuola de La Bussola dell’attore hanno recitato poesie e il coro Scout ha proposto alcuni brani del loro vasto repertorio, di particolare suggestione il coro de “Il Signore delle cime” avvenuto nel buio più completo. Nell’occasione è stata approntata una targa che è stata consegnata a Bari, in contemporaneità all’avvenimento teatrale triestino, e dedicata ai due marò italiani Latorre e Girone attualmente trattenuti in India. Maurizio Radacich Unione Speleologica Pordenonese CAI “Per un Natale di Pace” Quarantaduesima edizione della Messa di Natale in grotta. Anche quest’anno L’Unione Speleologica Pordenonese CAI ha organizzato, la notte del 24 dicembre, la tradizionale MESSA di NATALE nella grotta “La Foos” di Campone. Il suggestivo rito religioso è stato celebrato, nella prima sala della grotta, alle ore 22.00. L’atteso, semplice incontro è stato, ancora una volta, momento di riflessione, solidarietà e amicizia, quest’ultima
  • 6. perciò le ricerche proseguiranno fino ad avere un quadro più completo della situazione. Graziano Cancian “SpeleoAlberoNatalizio2013 di Andreis Centocinquantanni di Speleologia in un augurio di pace. Messa di Natale nella Grotta La Foos di Campone. (Ivan Casarotto) suggellata anche con il “CaldoBrindisi” augurale che gli speleo da sempre offrono ai partecipanti. Alle ore 21.00, dal paese di Campone, è partita una suggestiva FIACCOLATA che, con una breve passeggiata, ha raggiunto la grotta. Giorgio Fornasier Ricerche Scientifiche nella cantina e nell’Abisso Skerk La Società di Studi Carsici “Lindner” continua le ricerche mineralogiche e chimiche, iniziate ancora oltre un anno fa, nella cantina Skerk (Carso Triestino) e nel relativo abisso (6328/6138 VG). Si ricorda che la cantina è stata approfondita entro la roccia, il che ha permesso di intercettare alcuni depositi di riempimento di cavità ed una profonda grotta. In particolare, in alcune nicchie naturali della cantina, sono state prese in esame delle concrezioni dall’aspetto insolito, campioni di roccia, argille ed incrostazioni. Il tutto è in corso di studio tramite analisi al diffrattometro a raggi x che vengono effettuate nell’Università di Trieste. Sono stati determinati anche alcuni parametri chimici e fisici delle acque di percolazione con strumentazioni e kits della Società Lindner. Una prima relazione era già stata consegnata ai proprietari. Più recentemente, invece, sono stati prelevati dei campioni di sedimenti argillosi dell’abisso, dei quali è iniziata la caratterizzazione tramite i “limiti di Atterberg” e lo studio mineralogico. I primi risultati, indicano che anche questi sedimenti hanno caratteristiche un po’ diverse dalle solite argille bruno rossastre, infatti sono molto ricchi di calcite e di dolomite mentre i fillosilicati sono poco cristallizzati o quasi amorfi, Anche quest’anno l’Unione Speleologica Pordenonese CAI ha aderito con entusiasmo e creatività all’invito dell’Amministrazione Comunale di Andreis a partecipare all’iniziativa “Ad Andreis nevica la … fantasia”, caratterizzata dalla presenza per le vie del paese di decine di alberi natalizi frutto della gioiosa fantasia da privati e associazioni che contribuiscono a creare di una piacevole atmosfera natalizia. Gli speleologi del CAI, si potrebbe dire oramai, come da tradizione, hanno realizzato sul campanile andreano il loro “SpeleoAlberoNatalizio” dedicato quest’anno allo spirito che caratterizza da 150 anni la Speleologia del Club Alpino Italiano e al ricordo di Antonin (Tone dal cit) figura di riferimento dell’ospitalità di Andreis recentemente scomparso. Gianpaolo Fornasier L'ingresso dell'Abisso Skerk, si apre all'interno della cantina. Prelievo di campioni per successive analisi di laboratorio. Damiano Cancian ed Antonella Miani. Particolare delle concrezioni presenti nella cantina Skerk. Vengono studiate dal punto di vista chimico e mineralogico. Andreis. Speleoalberonatalizio2013 con i loro autori. cronache ipogee Andreis. Speleoalberonatalizio2013.
  • 7. La scaletta di canapa e legno. Inizio pionieristico di un viaggio avventuroso alla scoperta di un mondo sconosciuto. La scaletta di acciaio e alluminio. Passato prossimo del percorso di viaggiatori invisibili alla ricerca di nuove conoscenze. La “sola corda”. Pegaso moderno per coloro che, come Ulisse, l’Uomo che voleva sapere, continuano il viaggio. Noi, Speleologi dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI, nel 150° della fondazione del Club Alpino Italiano, dedichiamo questo “SpeleoAlberoNatalizio”, simbolo di pace agli Uomini di buona volontà” nel ricordo dell’amico Antonin (Tone dal cit) con cui abbiamo condiviso tanti momenti, lieti e amari, della nostra passione per il mondo delle grotte. Andreis Natale 2013 cronache ipogee
  • 8. ESPLORAZIONI CONGIUNTE AL LANDRI SCUR Nell'ultimo biennio sono riprese le esplorazioni alla grotta del Landri Scur (Comune di Claut, Pordenone) il cui probabile ingresso alto (Le Vasche) è da anni oggetto di scavi ad opera dell'Unione Speleologica CAI Pordenonese. La scorsa estate, con l'aiuto anche di Luca Bardovagni (GS Urbino) eravamo giunti in una rete di meandri dove furono rinvenute tracce degli scavi in corso a Le Vasche. Sabato e domenica scorsa un nutrito gruppo di persone è salito sul M. Resettum-Pradut per tentare un collegamento radio con i tre che in quel momento si trovavano all'interno del Landri Scur. Per chi non conoscesse il Landri Scur si fa presente che il suo ingresso è impedito per 11 mesi all'anno da un sifone... Così questo week end avrebbe dovuto essere il giorno del Contatto, così, per dare una ulteriore svolta all’oramai ventennale storia del collegamento tra le Vasche e il Landri Scur. Una storia fatta di speranze, sogni, delusioni, testardaggine e sudore. Una nutrita squadra esterna. Una piccola squadra interna. Tanti amici in attesa, col fiato sospeso. Alcuni, per problemi più grandi di loro, sono assenti. Spiace. Sigle diverse, stessa provenienza, stessi obiettivi. Alla fine si rivelerà comunque una giornata storica, e non solo per gli aspetti più squisitamente speleologici….. . Piove . Caldo . Neve in scioglimento Il sifone è aperto. Punto. Si passa. Punto. L’aria è in ingresso. Ovvio? Certamente…. Guido coordina le squadre alle Vasche. L’aria anche lì è in ingresso. Strano? NO, come vedremo fra alcune ore…. I tre del Landri arrivano nelle zone esplorative alle 20.30 di sera. Incominciano a risalire la via da dove paiono giungere i resti degli ultimi 20 anni di attività in Vasche. Tra i resti ora fanno bella mostra di se anche le rotelline di sughero gialle lasciate alle Vasche da Daniele lo scorso agosto…. La via è questa, non ci sono dubbi ma..., l’aria è in ingresso. Per questo abbandoniamo le boccette di profumo e i fumogeni acquistati ad uopo e cominciamo l’esplorazione. Alcuni caminetti (P8, P15, P18), per un totale di circa 55 metri e giungiamo a una strettoia molto ventilata. Da li, senza forzarla, i giochi sono chiusi. A circa –70 dal fondo delle Vasche. Rileviamo i nuovi ambienti, tra cui la saletta La Vasca è Vicina!. Nel frattempo radio e ARVA muti. Assoluto silenzio. Half past midnight: abbandoniamo l’idea di giungere alle Vasche. Torniamo quindi sui ns. passi e, dato che ci siamo, proseguiamo le esplorazioni. Via principale: Denis sale un pozzetto di 7 metri e… meandro fossile. L’aria in salita. Tanta… si va verso un ingresso alto. Lo raggiungo e partiamo in esplorazione. Il meandro è fossile, largo, comodo. Un po’ d’argilla sulle pareti. Resti animali sparsi qua e la… Un ghiro morto. Proseguo inseguendo l’aria per circa 150 metri. Gli ambienti sono sempre molto grandi. Urla e grida. “Deeeeniiis, Deeeeeniiiis, dove sei?. Vieeee quaaaaa!” “Filippo, prosegue anche di qua!!!” Due ore dopo decidiamo di scendere. Questa volta stoppiamo l’esplorazione non perché la via chiude o per mancanza di materiali, non per difficoltà di progressione… ma solo perché sazi e stanchi. I lunghi tempi della via di ritorno sono l'occasione per riflettere sulle correnti d'aria: “Perché le vasche aspirano d’inverso e soffiano d’estate se sono l’ingresso alto del Landri Scur????”. Molte volte, negli anni passati, ci siamo sentiti porre questa domanda. Lo scorso inverno avevo constatato che, sebbene in ingresso al Landri Scur ci fosse una violente corrente d’aria, le vasche erano quiete, come a dire “Che me ne frega di ciò che ho sotto quando sopra c’è qualcosa di più grande?”. Tant’è che avevo persino ipotizzato la mancanza di un collegamento fisico diretto… Beh, ora siamo in grado di fornire delle prime risposte: le Vasche sono un importante accesso intermedio di un sistema del quale il Landri Scur rappresenta sicuramente l’ingresso meteo basso. Il sistema di meandri fossili esplorati questa notte rappresenta invece la via per l’ingresso più alto del sistema, il principale in comunicazione con le cronache ipogee Vasche. Potrebbe essere un mostro di cui il Landri Scur è solo una porticina di servizio…. Forse di immani sviluppi…. Ore 09.30: fuori. Ore 12.30: Pradut. La cosa più interessante della giornata. Tanti amici diversi seduti allo stesso tavolo a raccontarsi a vicenda le esperienze vissute, gli sviluppi futuri e le emozioni provate nell’aspettare un collegamento vocale e a fantasticare sulLa Grande Grotta che stava, sta, e starà proprio li, sotto i pianori del Pradut, appena sopra le nostre teste. Considerazioni personali: I risultati esplorativi degli ultimi due anni sono frutto di un collettivo. Anche se sono stato io a trainarle, avrei potuto fare ben poco senza: I ragazzi del GSS che negli ultimi tre anni hanno periodicamente provveduto a riaprire i sifoni di sabbia e ghiaia d a verificare l’agibilità del sifone e con i quali ho condiviso la mia prima esperienza in Landri Scur. Guido che sa insegnare come inseguire un sogno. L’USP per lo spirito del collettivo. Ivan, Bardo, Sergio, Dennis e Mammolo (peggio per lui se continua a credere più negli altri che in se stesso) che nell'ultimo anno mi hanno accompagnato in quei posti remoti. Non fosse stato per Guido i risultati raggiunti quest’ultimo weekend non sarebbero stati possibili. Molti mi dicevano di stare a casa perché, che vuoi, “sta a casa, piove, non passi”; ma oramai lui era partito per la tangente e non si poteva più tornare indietro… Grazie. Intanto, non ci rimane che sperare ancora in un futuro collettivo… Filippo Felici
  • 9. 5 0 anni di attivit à speleo - alpinistica Sabato 30 novembre 2013, nella sede sociale del Club Alpinistico Triestino, si sono festeggiati i 50 anni di attività speleo-alpinistica dell'inossidabile Franco Gherlizza! Numerosi gli amici intervenuti, anche da fuori provincia, e le dimostrazioni di affetto sia verbali che tangibili. Tra gli altri, una targa del Comune di Trieste e una lettera personale di congratulazioni da parte del Sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, che è stata consegnata a Gherlizza dal Consigliere Comunale Roberto Decarli. Lino Monaco Quadro fatto da Lino Monaco per i 50 anni di attività speleo-alpinistica. Muli de grota Sede del Club Alpinistico Triestino. La consegna della targa da parte dal Consigliere comunale Roberto Decarli a nome del Comune di Trieste. (Moreno Gherlizza) Franco Gherlizza Muli de grota, il libro autobiografico di Franco Gherlizza, di recente uscita, in cui racconta i primi 30 anni di attività con il CAT. Sede del Club Alpinistico Triestino. Un momento della festa. (Lino Monaco) cronache ipogee 2013 - Sede del Club Alpinistico Triestino. Tre generazioni presenti: Moreno, Franco e Aenor Gherlizza. (Lino Monaco)
  • 11. gennaio 2014... MOSTRE E MATERIALI SPELEO-DIDATTICI IN PRESTITO A partire dal mese di gennaio 2014, sarà possibile ottenere gratuitamente dal Club Alpinistico Triestino parte delle sue mostre e del suo materiale didattico per allestire stand o per eventi promozionali in genere che comprendano il mondo delle grotte. Potranno beneficiare di questi soggetti le scuole, le associazioni speleologiche e/o naturalistiche nonché i privati per attività promozionali in genere. Per periodi, che verranno concordati tra le parti, si potranno così richiedere i seguenti soggetti: Un anno da pipistrello Mostra didattica composta da 14 banner (2x0,80 m) con foto e descrizione della vita di un pipistrello mese per mese. Il testo è in sei lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e sloveno). Alle foci del mito Mostra sulla storia della speleosubacquea triestina composta da 9 pannelli in pvc (1x0,70 m) con foto e testi in cinque lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo). ARCHEOLOGIA Lucy (Australopitecus afarensis) Calco dello scheletro di Lucy, una specie estinta di ominide del genere Australopithecus. Sono i resti di un esemplare di femmina adulta, dell'età apparente di 25 anni, vissuta almeno 3,2 milioni di anni fa. Australopitecus robustus Calco del cranio dell’Australopitecus robustus. L’originale venne rinvenuto nell’Africa meridionale e precisamente a Swartkransa (Sudafrica). Visse tra i 2 e i 1,2 milioni di anni fa. Homo neanderthalensis Calco del cranio dell'Uomo di Neanderthal, ritrovato nella Grotta Guattari (Circeo - Lazio), e risalente a circa 50 mila anni fa. Homo neanderthalensis Calco del cranio dell'Uomo di Neanderthal, ritrovato a Saccopastore (Lazio) e attribuito, su base stratigrafica, a una delle prime fasi dell’ultimo perio- cronache ipogee do interglaciale Riss-Würm (circa 120 mila anni fa). Paleontologia Orso delle caverne Specie estinta di orso grosso più o meno come l’odierno orso bruno (superava i due metri d’altezza ritto sulle zampe posteriori). Diffuso in quasi tutta l’Europa, questa specie (durata duecentomila anni) scomparve alla fine del Pleistocene, circa 20.000 anni fa. Leone delle caverne Calco del teschio del leone delle caverne (Panthera leo spelaea), una sottospecie estinta di leone del Pleistocene superiore (da 120.000 a 10.000 anni fa). Iena delle caverne Calco del teschio della iena delle caverne (Crocuta crocuta spelaea), sottospecie estinta di iena maculata (Crocuta crocuta) originaria dell'Eurasia. Si estinse in tutto il suo areale verso la fine dell'ultima era glaciale (tra 20.000 e 10.000 anni fa). Fossile di Pipistrello Calco di un fossile di pipistrello, di circa 55 milioni di anni, scoperto nel Wyoming (USA). Fossile di Archaeopterix Calco dell'archeottèrige (Archaeopteryx lithographica) è il più antico e primitivo uccello noto, i cui fossili sono stati trovati in rocce del Giurassico superiore (circa 150 milioni di anni fa) della Baviera (Germania). Franco Gherlizza 11
  • 12. Materiale didattico La Sezione Didattica del Club Alpinistico Triestino ha realizzato, negli anni, alcuni prodotti di comunicazione studiati appositamente per i ragazzi (e per il mondo studentesco, in genere) rivolti principalmente alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio speleologico, nonché alla ricerca scientifica ed esplorativa. Questo il materiale didattico in uso alla nostra Scuola di Speleologia: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) Libretto a fumetti “Origini”. Trieste dalla preistoria alla conquista romana. Libretto “Nelle viscere della Carsia” narrativa per ragazzi (esaurito). Libretto “La natura tra le rocce” Il Carso visto e descritto da un bambino di 11 anni (esaurito). Poster “L’ultimo continente” versione italiana, slovena e inglese (*). Libretto “Colorare il buio” adatto per bambini delle prime classi primarie (**). Power Point “L’ultimo continente”. Viaggio scientifico-esplorativo nel mondo delle grotte. Video “Andar per grotte”. Storia ed evoluzione della speleologia a Trieste. Power Point “Grotte e leggende del Friuli Venezia Giulia”. Storie fantastiche. Power Point “Miti e leggende ipogee del Friuli Venezia Giulia”. Personaggi fantastici. Power Point “Storia della Speleologia subacquea a Trieste”. Tecnica, fisica e sport. Video “Ipogei naturali e artificiali della Grande Guerra sul Carso”. Storico. Power Point “Il ricovero antiaereo denominato «Kleine Berlin»”. Storia di un bunker. Power Point “Che fatica essere bambini in tempo di guerra”. Perché non succeda più. Video “Kleine Berlin”. Storico. Power Point “Storia della speleologia”. Power Point “Ars speleologica. La scienza dell'avventura” (didattico). Orizzonti ipogei club alpinistico triestino Grotte della Grande Guerra sul Carso triestino Con il contributo del: Progetto di didattica ambientale per l’anno scolastico 2013/2014 Orizzonti ipogei Grotte della Grande Guerra sul Carso triestino Libri e video che verranno consegnati, in omaggio, alle biblioteche scolastiche. (*) Dal sito del CAT si possono scaricare le copie in tedesco, francese, spagnolo, croato e portoghese. (**) Idem: in sloveno, tedesco e francese. Progetto di didattica ambientale per l’anno scolastico 2013/2014 Per le lezioni teoriche e pratiche, la Società organizzatrice si avvarrà, oltre del proprio corpo docente speleologico, anche di relatori e accompagnatori esterni (Collegio delle Guide Speleologiche del Friuli Venezia Giulia, storici, ecc.). Or izzonti ipogei Alle biblioteche degli Istituti scolastici, che aderiranno all’iniziativa, verrà consegnata una copia del libro “Grotte della Grande Guerra”; una copia della guida storica “Kavernenbau”. Itinerari speleo-turistici della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia” e il video “Ipogei naturali e artificiali della Grande Guerra sul Carso”. A tutti gli studenti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Grotte della Grande Guerra sul Carso triestino La seconda edizione dell’iniziativa speleo-culturale “Orizzonti ipogei” ha per tema, le Grotte della Grande Guerra sul Carso triestino per anticipare la storia dell’entrata in guerra della nostra città, nel luglio del 1914, quando il territorio faceva parte dell’impero austriaco. L’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutto il territorio nazionale ed è riferita all’anno scolastico 2013-2014. In questo lasso di tempo, i ragazzi avranno la possibilità di conoscere, attraverso lezioni teoriche ed escursioni in grotta, la storia delle cavità naturali e artificiali della prima guerra mondiale sul Carso triestino. Ricostruzione in Kleine Berlin. Gli incontri teorici avverranno presso la sala “Ennio Gherlizza”, all’interno delle gallerie antiaeree e bunker denominate “Kleine Berlin” (via Fabio Severo) alle quali seguirà una visita all’esposizione tematica sulle cavità usate dai due eserciti contrapposti nel corso della prima guerra mondiale. Le escursioni si svolgeranno nelle grotte o negli ipogei artificiali, della Provincia di Trieste, che sono stati adattati a ricoveri, rifugi, ospedali ecc. nel 1915-1918. La durata degli incontri teorici è stata stimata in 2 ore (visita alla Kleine Berlin compresa). La durata delle escursioni in grotta, per motivi logistici e organizzativi, non potranno essere inferiori alle due ore (escluso il viaggio a/r per il luogo di appuntamento). Ai partecipanti verrà fornito un caschetto speleologico completo di impianto di illuminazione. Le lezioni seguiranno l’ordine cronologico delle richieste che verranno inoltrate al Club Alpinistico Triestino in seguito alla diffusione di un volantino informativo che illustrerà, dettagliatamente, il corpo docente provinciale sui contenuti del progetto. Verranno concordati degli incontri preliminari per definire gli orari delle lezioni nonché per scegliere le grotte adatte alle escursioni. 12 cronache ipogee Per informazioni e prenotazioni: Club Alpinistico Triestino - Gruppo Grotte Via Raffaele Abro, 5/a - 34144 Trieste N. cellulare: + 39 348 5164550 e-mail: cat@cat.ts.it - www.cat.ts.it
  • 13. COMUNICATO STAMPA Due premi con “Alpi Giulie Cinema” In parallelo alla ventiquattresima edizione della Rassegna Internazionale “ALPI GIULIE CINEMA” organizzata dall’Associazione “Monte Analogo” si terranno come di consueto a Trieste i due concorsi Premio “La Scabiosa Trenta” e “HELLS BELLS – Speleo Award”. Il termine ultimo per la presentazione scade il giorno 12 gennaio 2014. Il materiale dovrà pervenire presso la sede organizzativa. Per l’iscrizione scaricare i bandi di concorso e le schede di partecipazione dal sito www.monteanalogo.net. Il Premio “la Scabiosa Trenta”, riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari delle regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia dedicate alla montagna (sport, cultura e ambiente) verrà consegnato il 20 febbraio 2014 al Bar Libreria KNULP quando verranno proiettate le produzioni premiate dalla giuria, formata da autorevoli operatori nel campo della comunicazione, della cultura ed esperti della montagna. Il nome del premio richiama il fiore alpino immaginario cercato per una vita dal grande pioniere delle Alpi Giulie, Julius Kugy. “HELLS BELLS – Speleo Award” è invece il concorso dedicato specificamente a documentari, reportages e fiction di speleologia: girati dunque nel complesso e molto poco sconosciuto mondo ipogeo. Le produzioni premiate verranno proiettate al Teatro Miela il 13 febbraio 2014. La ventiquattresima edizione della Rassegna Alpi Giulie Cinema inizierà giovedì 6 febbraio 2014 al Teatro Miela con una serata dedicata all’alpinismo, climbing e avventura di montagna, grazie al contributo del Comune di Trieste, il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trieste e la collaborazione di ARCI Servizio Civile. MONTE ANALOGO Via Fabio Severo 31 - TRIESTE Tel/Fax: +39 040 761683 Cell. +39 335 5279319 info@monteanalogo.net www.monteanalogo.net cronache ipogee 13
  • 14. “Le abitazioni degli Aborigeni Canarios” I Canarios hanno scelto come luogo di abitazione le grotte naturali, anche se più frequentemente, le hanno scavate di forma artificiale nella “tosca” o “toba volcánica” e in altre rocce tenere. Associati a queste cavità è solito trovare dei recinti destinati al inmagazzinamento (silos) e altri fini, ai quali si aggiungono opere di adattamento e organizzazione dello spazio abitato, come i gradini scolpiti nella roccia, piattaforme d'accesso, ecc. Molti delle abitazioni in grotta si localizzano nei rami medio-alti dei diversi “barrancos” che solcano l'isola. I Canarios hanno anche costruito case di pietra secca, che in qualche occasione formano agglomerati numerosi. La costruzione di queste strutture si facevano mediante la sovrapposizione di pietre, debitamente selezionate, senza l'intervenzione di qualche cemento. Il tetto invece si costruiva con delle travi incrociate che sostenevano poi le pietre liscie e uno strato di terra livellata. Esempi di tutto ciò li troviamo a La Audiencia (rilevata nel corso della nostra pre-spedizione) con i silos per l'immagazzinamento dei cereali; Las Cuevas del Gigante, poco distante dalla precedente, sono delle grotte grandi scavate artificialmente e adattate come abitazione e il Poblado de Caserones, case fatte in pietra. Nella nostra pre-spedizione abbiamo potuto anche vedere una ricostruzione di un villaggio (Parque Arqueológico Aborígenes Canarios). Gran Canaria. Cueva de La Audiencia. 14 Infine ringrazio le seguenti persone: Dña. María Isabel Quintana García, professoressa di storia. Dña. Josefa Guedes Romero, responsabile del Museo de Piedras de Ingenio. Dña. Ana Astrid García Losada, guida turística. Gran Canaria. Fataga. Gran Canaria. Poblado de Caserones. Gran Canaria. Cuevas del Gigante. cronache ipogee Dña. Angelica Fleitas Álvarez, direttrice storico-artistica del Parque Arqueológico Aborígenes Canarios. Dña. María del Pino Galván Déniz, bibliotecaria. Don Alejandro Molina Rivero, bibliotecario. Giacomo Elia Godina
  • 15. I settori Gestione del territorio Interazione tra paesaggio urbano e extraurbano Oggi l’agricoltura non è solo un settore orientato alla produzione per il mercato: il paesaggio agrario, pur mantenendo funzioni propriamente produttive, sta assumendo ruoli che Quella in atto è una inversione Nel dibattito internazionale sulle prospettive di tendenza: da ambito residuale, dell’agricoltura, la il paesaggio agrario diventa produzione di energia cerniera, elemento da connessione di fonti rinnovabili è oggi il dellepiù trattato. In ambientali, delle tema emergenze Italia esigenze e delle problematiche la discussione è fortissima marzo 2011 che attua la a seguito dell’approvazione urbanistiche. Fattori che implicano uneuropea 2009/28/ direttiva radicale del Decreto legislativo 3 cambiamento degli indirizzi di CE, il cosiddetto Pacchetto governo del territorio. Tutela dell’ambiente Udine Fiere dal 23 al 26 gennaio 2014 Orario 9.30/18.30 riguardano la stabilità economica complessiva, il mantenimento dell’equilibrio del territorio, la salvaguardia di segni storici e il ritrovamento dell’identità dei luoghi. Energie alternative Senza dimenticare i grandi antecedenti che riportano alla seconda metà dell’800, la tutela dell’ambiente è divenuta un importante problema politico, economico, sociale e scientifico soltanto negli ultimi 25 anni. Nel dibattito mondiale sulle prospettive dell’agricoltura, la produzione di energia da fonti rinnovabili è oggi il tema più trattato. pag. 3/6 segue pag. 1/6 segue Parchi e Foreste Negli anni 90, la presa di coscienza che la politica agricola ha portato alla sovrapproduzione ha orientato la CE verso regolamenti che incentivano il set a side e la formazione di boschi e sistemi verdi più per la riduzione della produzione che per sensibilità ambientale. L’agricoltura Prevenzione rischi del territorio La riqualificazione e la tutela Nel dibattito internazionale dell’ambiente circostante sulle prospettive passano attraverso il dell’agricoltura, la coinvolgimento attivo delle produzione di energia da comunità locali oggi il fonti rinnovabili è attraverso tema più trattato. In Italia la valorizzazione del ruolo la discussione è fortissima del mondo agricolo e il a seguito dell’approvazione controllo del consumo del Decreto legislativo 3 e dell’utilizzo del suolo. I settori Nel dibattito internazionale arriva così al nuovo secolo diventando più sostenibile: la formazione di sistemi verdi viene considerata attività agricola a tutti gli effetti. Si abbandona l’idea che il bosco possa sostituire l’agricoltura e viceversa. Si sviluppa un’idea di agricoltura condivisa. fonti rinnovabili è oggi il sulle prospettive tema e aree fluviali Gestione corsi d’acqua più trattato. In Italia dell’agricoltura, la produzione di energia da la discussione è fortissima a seguito dell’approvazione del Decreto legislativo 3 In moltimarzo 2011 che attua la Paesi europei la riqualificazioneeuropea 2009/28/ direttiva fluviale è uno strumento il cosiddetto Pacchetto CE, consolidato per la “Clima Energia 20-20-20”. pianificazione-e gestione dei Agriturismo e presidio dell’ambiente Pianificazione faunistica e venatoria Oggi nel territorio i servizi giocano un ruolo chiave verso il quale la politica deve adeguarsi fornendo risposte alle esigenze delle aree rurali di sviluppare una sempre maggiore coesione socio economica con le città. Uno strumento di pianificazione territoriale finalizzato alla tutela della fauna selvatica, della biodiversità, del rispetto degli equilibri ambientali e degli habitat esistenti. Aree montane, marine e lagunari Nell’ottica dello sviluppo delle aree montane, i settori che possono portare maggiori contributi al concetto della multifunzionalità delle imprese sono l’agricoltura e la forestazione da integrare con l’offerta turistica, I settori Tecnologie e attrezzature corsi d’acqua, che porta benefici non solo all’ecosistema. Anche in questo caso , l’ecologia e la ricerca della sostenibilità sono strettamente legate all’economia. pag. 4/6 segue cronache ipogee Tutto ciò che la tecnologia mette a disposizione per il monitoraggio, la sistemazione, la manutenzione e la conservazione del territorio nell’ambito dei settori di Agriest Land. culturale, agroalimentare e legata all’artigianato e alla cultura dei luoghi. pag. 5/6 segue 15
  • 16. cronache ipogee G R A Z I E A T U T T I I C O L L A B O R AT O R I Anche il quarto anno di vita della nostra rivista on-line è giunto alla fine. Come per gli anni precedenti abbiamo voluto tirare le somme per vedere quanti hanno condiviso lo spirito con cui è nata la rivista; cioè che “la rivista viene realizzata esclusivamente con le notizie che giungono in redazione, quindi la crea chi PRATICA, PROMUOVE E CONDIVIDE CON GLI ALTRI LA PROPRIA ATTIVITÀ speleologiCa”. I risultati sono gratificanti perché i collaboratori e gli articoli sono aumentati rispetto alle precedenti edizioni. Per entrare nei particolari, forniamo i numeri che si riferiscono ai quattro anni di vita delle Cronache Ipogee. Associazioni speleologiche ed Enti: 33 nel 2010, 51 nel 2011, 64 nel 2012 e 72 nel 2013. Articolisti e fotografi: 52 nel 2010; 67 nel 2011, 96 nel 2012 e 101 nel 2013. Grazie per averci dato la possibilità di condividere e far conoscere il Pianeta Grotta ai nostri lettori. La Redazione Hanno collaborato per l'anno 2013: Associazioni ED ENTI: ARCI - Servizio Civile (Trieste) Associazione Culturale Monte Analogo (Trieste) Associazione Culture Sotterranee (Terni) Associazione Geo-naturalistica Gaia (Pescara) Associazione GOtoECO (Gorizia) Associazione Ka.W.E. (Trieste) Associazione La Salle (Francia) Associazione La Venta (Treviso) Associazione Naturalistica Friulana (Tarcento - Udine) Associazione Sportiva Grmada (Malchina - Trieste) Associazione Todi Sotterranea Associazione Trieste Bella (Trieste) Catasto Regionale delle Grotte del Friuli Venezia Giulia (Trieste) Centro Ricerche Carsiche Carlo Seppenhofer (Gorizia) Circolo Speleologico Idrologico Friulano (Udine) Club Alpinistico Triestino (Trieste) Club Alpino Italiano - Sottosezione di Osoppo (Udine) Collegio delle Guide Speleologiche del Friuli Venezia Giulia (Trieste) Comitato Casola Valsenio (Ravenna) Commissione Grotte Eugenio Boegan - Società Alpina delle Giulie - CAI (Trieste) Comune di Clauzetto (Pordenone) Comune di Reana del Rojale (Udine) Comune di Trieste (Trieste) Comune di Udine (Udine) Comunità Greco-orientale di Trieste Comunità Montana della Carnia Cooperativa Gemina (Trieste) CRUT - Università di Trieste Federazione Speleologica Isontina (Gorizia) Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia Federazione Speleologica Triestina Forum Julii Speleo (Cividale del Friuli - Udine) Grotta Continua - Trieste Gruppo Ajser 2000 (Duino-Aurisina) Gruppo Esploratori e Lavoratori delle Grotte di Villanova (Villanova delle Grotte - Udine) Gruppo Grotte Recanati (Marche) Gruppo Grotte Talpe del Carso / Jamarski Klub Kraski Krti (San Michele del Carso - Gorizia) Gruppo Grotte Treviso (Treviso) Gruppo Speleo L.V. Bertarelli CAI (Gorizia) Gruppo Speleologico CAI Salerno Gruppo Speleologico Flondar (Villaggio del Pescatore - Duino-Aurisina - Trieste) 16 cronache ipogee
  • 17. Gruppo Speleologico Monfalconese Amici del Fante (Monfalcone - Gorizia) Gruppo Speleologico Monfalconese CAI (Monfalcone - Gorizia) Gruppo Speleologico Pradis (Pradis - Pordenone) Gruppo Speleologico Terre Arnolfe (Cesi - Terni) Gruppo Speleologico Valli del Natisone (San Pietro al Natisone - Udine) Hungarian Speleological Society Il Piccolo (Trieste) Libreria Transalpina Editrice (Trieste) Mittelnet (Trieste) Museo Carsico Geologico e Paleontologico di Monfalcone (Gorizia) Museo Civico di Storia Naturale di Trieste Museo della Grande Guerra di Ragogna (Udine) Museo Friulano di Storia Naturale (Udine) Oasis Photocontest Ordine dei Geologi del Friuli Venezia Giulia Parco Naturale delle Prealpi Giulie (Prato di Resia - Udine) Provincia di Trieste Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Scuola Speleologica Isontina (Monfalcone - Gorizia) Società Alpina delle Giulie - CAI (Trieste) Società Adriatica di Speleologia (Trieste) Società di Studi Carsici A. F. Lindner (Ronchi dei Legionari - Gorizia) Società Speleologica Italiana (Bologna) Speleološko Društvo Buje (Croazia) Milanese Luigi Speleovivarium (Trieste) Mircovich Lucio S-Team (Veneto) Mocchiutti Andrea Udine e Gorizia Fiere Monaco Lino Unione Speleologica Pordenonese - CAI (Pordenone) Moro Paolo Union Internationale de Spéléologie Olivucci Stefano Università degli Studi di Trieste Omari Paolo Verein für Höhlenkunde und Höhlenrettung Villach (Austria) Perhinek Daniela Pessina Gianpaolo Falciano Alessandra Articolisti e fotografi: Petruzzi Marco Fanesi Paola Abbona Isabella Podgornik Ferruccio Felici Filippo Bacchia Flavio Polok Marius Fornasier Giampaolo Bani Marco Polsini Andrea Fornasier Giorgio Bello Ciro Potleca Michele Forti Fabio Benedetti Gianni Pugliese Anna Foschiatti Silvia Berardi Daniele Radacich Maurizio Gasparo Dario Bertossi Daniele Ravalli Riccardo Gelci Giuliano Bollini Fabio Razzuoli Massimo Gergolet Edvard Braida Lucia Righetto Alberto Gerl Damjan Brun Clarissa Rossi Augusto Gherlizza Franco Buonanno Giovanni Russo Luciano Gherlizza Moreno Cancian Graziano Sattolo Alice Giordani Christian Cernivani Alessandro Scatolini Andrea Godina Giacomo Elia Cesarec Marko Sedran Sandro Guidi Pino Cigna Arrigo Semeraro Rino Halupca Enrico Cobol Duilio Serafin Francesco Hlaj Alen Colautti Martina Serra Sergio Iacoucci Patricia Colus Andrea Sgambati Alessandro Jurincich Ferruccio Comar Maurizio Soban Sergio Jurišević Erika Concina Gabriele Spirito Pietro Kaleb Sara Christogoulas Stephanos Stocker Ugo Lucia Lorenzo D'Andrea Adalberto Strazzolini Fabrizio Maizan Alberto Danieli Antonio Tavagnutti Maurizio Marincola Fabrizio De Lorenzi Romina Torelli Louis Martinuzzi Susanna Deganutti Giulio Travaglia Guido Mastrantoni Giulia De Marchi Thomas Tringali Luca Mauri Edgardo De Santis Alessandro Turus Walter Meneghini Marco Dilena Loris Vianello Sergio Merlak Enrico Dolce Sergio Zimolo Ferdinando Miani Antonella Esposito Guglielmo Zoccoli Carlo cronache ipogee 17
  • 18. un abisso di occasioni...? Sito internet: www.cronacheipogee.jimdo.com Indirizzo di posta elettronica: cronacheipogee@gmail.com cerco... Cerco SpeleoCollezionisti di francobolli sulle grotte e sui pipistrelli. Per scambio materiale e informazioni: Gianpaolo Fornasier e-mail: gianpaolo.bat@libero.it cell. 335 6058868. vendo... VENDO MAGLIETTE SPELEO Metto in vendita 1 rivista del CAI, anno 1940, 280 pagine. All'interno un articolo storico dal titolo Vestigia storiche in Val Rosandra. Paolo, cell. 347 3181900. GS Talpe del Carso Per i collezionisti di magliette a tema speleologico metto a disposizione due magliette del CAT (anni '80). info: franco.gherlizza@yahoo.it Cerco cartoline postali o annulli filatelici delle grotte turistiche del Carso classico (Italia e Slovenia). Per eventuali scambi e informazioni: Maurizio Radacich e-mail: radacich@alice.it cell. 339 2539712. Maglietta bianca a manica corta (taglia L), nuova. Riporta il disegno di Susy Martinuzzi in occasione della spedizione del CAT alla Sima Gesm (Spagna) nel 1985. (Euro 10.00) Cerco amici speleocollezionisti per scambi / acquisti / vendite di tutto quanto tratta l'argomento grotta (stampe, cartoline, francobolli, monete, distintivi.....ecc.). Isabella Abbona - tel. 040 306770 speleovivarium@email.it. info point... Chi desidera pubblicare la propria notizia o articolo sul prossimo numero delle Cronache Ipogee è pregato di spedire lo scritto a: cronacheipogee@ gmail.com. Le notizie dovranno pervenire alla redazione entro la fine del mese in file formato word, le foto in formato .jpeg (risoluzione 300 dpi) indicando, possibilmente, l'autore della foto. Chi desidera vedere tutti i numeri precedenti può consultarli, o scaricarli, direttamente dal nostro sito: Cronacheipogee.jimdo.com. Buona lettura e, grazie. La Redazione 18 Maglietta bianca a manica corta (taglia L), nuova. Riporta il disegno di Stefano Borghi in occasione della spedizione del CAT al BU 56 (Spagna) nel 1987. (Euro 10.00) funziona così... Questa rubrica vi viene offerta in forma gratuita e la durata dell'esposizione dei messaggi pervenuti sarà garantita per tre mesi. Passato questo lasso di tempo, se non viene rinnovata la richiesta, il messaggio verrà rimosso. Chiediamo la cortesia di segnalare alla redazione le eventuali contrattazioni, andate a buon fine in tempi inferiori a quelli trimestrali, evitandoci così di promuovere quegli articoli che sono già stati evasi dalle parti. Grazie. La Redazione cronache ipogee
  • 19. vendo... Per informazioni: Patricia speleopat@gmail.com. KONG DUCK REPETTO CIRANO Bloccante da risalita o in sostituzione bloccante ventrale = 20 Euro di nodi autobloccanti, oppure manovre (consiglio di usarlo in palestra o codi soccorso per corde tra 8 e REPETTO CIRANO bloccante ventrale: 20€ 13 mm munque bloccante da risalita o in sostituzione usarlo in dove c'è poco fango) c'è poco fang di nodipalestra comunque dove = 20 Euro (consiglio di REPETTO CIRANO bloccanteoventrale: 20€ KONG DUCK autobloccanti, oppure per manovre di soccorso x corde (consiglio di usarlo in palestra o comunque dove c'è poco fang tra 8 e 13 mm: 20€ KONG FUTURA BODY KONG Bloccante ventrale = 25 Euro DUCK bloccante da risalita o in sostituzione di nodi autobloccanti, oppure per manovre di soccorso x corde tra 8 e 13 mm: 20€ FUTURA BODY bloccante ventrale: 25€ FUTURA BODY bloccante ventrale: 25€ REPETTO RED BLOCK Bloccante per autosicura (maniglia) oppure per realizzare paranchi = 20 PETTO RED BLOCK bloccante per autosicura (maniglia) Euro. ure per realizzare paranchi. All'occorrenza può essere usato anche occorrenza può essere utilizzato anche come bloccante ETTO RED BLOCK bloccante per autosicura (maniglia) trale. come bloccante ventrale. ure per realizzare paranchi. (consiglio di usarlo in palestra o consiglio di usarlo in palestra o comunque dove c'è poco MUTA TECHNISUB = 45 Euro fango) ccorrenza può essere utilizzato anche come bloccante spessore 3 TECNISUB spessore 3mm, usata 1 1 volta, misura 4 da MUTA mm, usata una spessore 3mm, da uomo. Pagata 89 Euro. munque dove c'è poco fango) MUTA TECNISUB volta, misura 4, usata volta, misura 4 da rale. uomo. uomo. siglio di usarlo in palestra o comunque dove c'è poco fango) Pagata 89€ vendo a a 45€. Pagata 89€ vendo 45€. cronache ipogee 19