Lelylan is a project that takes life to connect your house to the web, with the goal to solve the main problems domotics is facing today. It wants to do this defining REST web services, allowing every device talk to each other and enabling everybody to build new services and speed up innovation. Lelylan, reThink your house.
26. From $113M to $30 Now, I'm getting interested in domotics
27. Solution/3 Mash your home up Web /1 HTML5, CSS3, JS Mobile /2 Ipad, Iphone, Android Voice /3 Google Voice, Twilio Neural /6 Emotiv, NeuroSky And More Services /... Recommendation, scenery, rules, scheduler Augmented /5 Layar Motions /4 Wii Controller
30. The future Make it real and searching for collaborations Suppliers /1 To connect new devices Developers /2 To create new services Innovators /3 To spread new ideas
Buona giornata a tutti. Io mi chiamo Andrea Reginato ed oggi sono qui per parlare di Lelylan, un progetto che nasce con l'intento di connettere la vostra casa al web con lo scopo di risolvere parte dei problemi che colpiscono la domotica (a volte chiamata in modo improprio casa intelligente) e di un mercato che dopo 25 anni non è ancora riuscito a decollare La presentazione sarà divisa in tre parti. La prima, breve, in cui parlerò di me, e del percorso che mi ha portato fin qui. Nella seconda parlerò di Lelylan descrivendo spiegnado di che cosa si interessa e degli obbiettivi che vuole raggiungere, per poi concludere con un riassunto dell'esperienza fatta.
Ho 28 anni compiuti da qualche mese, sviluppatore web, sono nato e cresciuto in provincia di treviso in un paesino di 3000 abitanti ed ora vivo a milano.
Partendo dal lontano 2001 mi diplomato in Informatica e felice di non dover mai più prendere in mano un libro, trovo il mio primo lavoro. Per fortuna era così terribile che dopo sei mesi mi tornò la voglia di studiare ed inizio l'università. Inizio a frequentare il corso di Informatica alla Ca Foscari di venezia. Studio lavorando partime i primi tre anni e poi decido di fare la specialistica con il gruzzolo messo da parte.
Durante il periodo della specialistica mi trovo un paio di lavoretti per guadagnare qualcosa e per iniziare a capire quello che foglio fare dopo l'università. Tra le varie per esperienze, quasi per caso, conosco i ragazzi di Ele.tech con i quali sperimentiamo un sistema per controllare le luci della Basilica di Sant'Antonio con un'applicazione web. Qui conosco la domotica e mi ci appassiono.
Durante la specialistica vado in Erasmus, esperienza che consiglio a tutti, non tanto per il luogo comune di farsi qualche mese di ferie e di feste (che comunque ci stà), ma perchè permette di conoscere persone che arrivano da ogni parte del mondo, crescendo e soprattuto da una nuova visione di quello che abbiamo attorno, soprattutto per persone come me che erano sempre rimaste nel piccolo paesino e che li si sentivano al sicuro non sentiva il bisogno di guardarsi attorno.
Al ritorno dall'erasmus finisco gli ultimi esami ed inizio a cercare l'argomento da portare per la tesi e propongo qualcosa che mi permetta di approfondire il tema della domotica. Dopo 5 mesi di ricerca non avevo ancora trovato un professore che mi seguisse ed a casa i miei pur non dicendolo pensavano non avrei mai più finito l'università.
Alla fine decido di fare l'ultimo tentativo prima di rinunciare a fare qualcosa che mi appassionasse e che soprattutto ritenessi utile per il dopo l'università, un ultimo tentativo. Vado a Padova, da un certo Massimo Marchiori che guarda caso è qui oggi e la fortuna sembra finalment assistermi. Non solo decide di seguire la mia idea, ma la integra con altri argomenti molto interessanti come il Semantic Web e soprattutto mi mette in contatto con il laboratorio di Domotica di Pisa del CNR, in cui avevano fatto anni di ricerca. Nel periodo della tesi inizio a definire le basi di Lelylan, faccio dei prototipi e capisco quello che va e che non va. Passo anche qualche giorno a definire una bozza di Business Plan, con l'idea di portare avanti il progetto e perchè no, un giorno avere dei finanziamenti.
Laureato e dopo un mese sabbatico, nel dicembre 2008 mi sposto a Milano per lavoro. Inizio a lavorare per Mikamai, società giovane, dinamica e con un sacco di gente in gamba che si occupa di sviluppo e di comunicazione web. Si lavora sodo ed il tempo per portare avanti il progetto non c'è. Non è proprio come speravo. Parlo del progetto e della mia idee un pò qui ed un pò li, ma alla fine alla sera non avevo le energie per lavorarci (preferendo riposarmi o stare a fare due parole con i nuovi amici). Quello che succede è che metto l'idea nel cassetto sperando di poterlo ritirare fuori presto. Nel frattempo mi ricordo le mattine in autobus dove scrivevo su un quaderno tutte le idee che mi passano per la testa, così da non dimenticarle.
Una sera, all'incirca un anno fa, me ne torno a casa e mi trovo una mail che in cui volevano propormi una borsa di studio di 20000 euro, chiedendomi se fossi interessato. Da li il primo colloquio, la call con Telecom Lab a Torino e dopo sei mesi di “rifiniture” del contratto a giugno sono partito con Lelylan che adesso presenterò.
Ora iniziamo la parte un pò più interessante in cui spieghiamo che cos'è Lelylan. Lelylan è un progetto legato alla domotica che vuole raggiungere tre obiettivi. Connettere la vostra casa al web attraverso un insieme di web services chiaro e semplice. Fare in modo che che tutti i dispositivi che abbiamo iin casa possano comunicare tra di loro. Dare la possibilità a chiunque di creare nuovi servizi per velocizzare il processo di innovazione nel campo della domotica. Per chiarire il concetto, pensiamo ad alcuni dei servizi più conosciuti nel web come Facebook e Twitter, i quali offrono delle API per accedere alle informazioni che noi inseriamo. Quindi come Facebook offre delle API per accedere al proprioi grafo sociale e Twitter al microblogging, Lelylan vuole definire le API per accedere , attraverso il web, a tutte le risorse che hanno a che fare con la casa.
Prima di procedere volevo sapere chi sa cos'è la domotica... Alzi la mano chi non lo sa. Per chi non lo sapesse, la domotica, detta anche home automation, è la scienza che studia il modo in cui usare le nostre case attraverso il controllo, l'automazione e l'integrazione dei dispositivi che vi sono. Alla domanda “perchè dovrebbe interessare la domotica” ci sono tre risposte. La prima è che è un settore giovane, da esplorare e che suscita solitamente molto interesse. La seconda sta nella sua capacità di integrarsi con mille altre discipline. Domotica non è solo nei dispositivi fisici, nell'elettronica e nell'informatica, ma sta anche nella sociologia, nel risparmio energetico, nella filosofia, nell interazione utente, nella sicurezza e molto altro. Per qualsiasi cosa mi appassioni, trovo sempre un legame con la domotica e questo non è mai semplice da trovare. La terza, non da sottovalutare, sta nel fatto che le nostre case costituiscono una parte importante nella vita di tutti i giorni, aprendo quindi le porte ad un mercato potenzialmente molto ampio.
Solitamente discutendo con persone che han sentito parlare di domotica la prima obiezzione è “ok, tutto molto interessante, ma la domotica esiste già”. // ora per curiosità, qualcuno di voi ha un sistema domotico a casa. Se si, siete soddisfati, vi manca qualcosa? Se dicono che sono felici, allora dici che non saranno miei clienti... forse Ok, la verità è che la domotica esiste da più di 25 anni e che ci sono molte società che lavorano nel settore, ma nonostante ciò la promessa della casa del futuro è ancora troppo lontana.
I problemi in realtà ci sono. Solitamente il primo che viene sollevato sta nei costi troppo elevati. In realtà questo non è il vero problema della domotica, in quanto come ogni tecnologia, nel momento in cui si diffonde abbassa i propri costi. Poi ci sono persone come Bill Gates che non aiutano decisamente a sfatare questo mito, visto che la sua casa domotica è costata “soltanto” 113 Milioni di dollari, anche se in realtà più che una casa sembra essere un museo con tanto di tour inclusi.
Come tutte le tecnologie, nel momento in cui iniziano a diffondersi, calano nei costi. Quindi i veri problemi si devono cercare altrove. La causa principale va imputata alle società domotiche, le quali pur di mantenere la loro fetta di mercato producono device che non riescono a comunicare tra loro. Le conseguenze, consistono nell'incapacità di device come luci, elettrodomestici, sistemi di sicurezza, di allarme, di sicurezza, rilevatori di gas, di fumo, sistemi multimediali, di riscaldamento di comunicare tra loro, nell'esistenza di troppi standard, nelle maggiori complessità, nei minori servizi, nei costi elevati e soprattutto in una grande confusione per l'utente finale.
Lelylan, invece di creare ancora una volta un nuovo standard, usa il Web come tale. L'idea che sta alla base di Lelylan è semplice e consiste nell'identificare ogni risorsa che interagisce con la casa attraverso un URL il quale permette di conotrollare e monitorare ogni risorsa domotica. E' importante sottolineare che quando parliamo di risorse domotiche non intendiamo parlare soltando di dispositivi, ma di qualsiasi cosa interagisca con la propria casa, come possono essere luoghi e persone.
Facciamo qualche esempio per chiarire il concetto in cui nelle slides vedrete l'URL equivalente di quello che foglio sapere o far fare alla casa.
Mentre questi servizi web astraggono le risorse domotiche, il secondo passo è poi quello di accedere ai dispositivi fisici reali che abbiamo a casa. Per fare questo definiamo dei gateway che offrendo dei web service REST semplificati, eliminino le differenze dovute al protocollo o lo standard usato. Una luce, ad esempio, può essere accesa o spenta. Una tapparella può essere aperta o chiusa. Nulla più, non ci interessa che ci sta sotto.
La cosa interessante è poi che soluzioni come Arduino poi, permettono di prototipare device a basso costo partendo da un investimento di 30$. // chi conosce Arduino? Se qualcuno non lo conoscesse è un computerino da 25 euro che permette di programmare sensori ed attuatori per creare installazioni asrtistiche e molto altro. // Aprendo una parentesi, probabilmente a dicembre, assieme ad un gruppo di ragazzi di Milano andremo a casa di un amico a rendere la sua casa più domotica, attraverso l'uso degli arduino. Se la cosa vi interessa, contattatemi senza problemi.
Il terzo obbiettivo è probabilmente il più interessante, cioè offrire la possibilità di creare mashup, servizi che nascono dalla combinazione lelyan ad altri servizi che esistono o esisteranno nel web. Attraverso le API di Lelylan chiunque ne ha la conoscenza può sperimentare integrazioni basate sul web costruendo applicazioni basate su HTML5 o CSS3, mobile creando applicazioni native per Ipad, IPhone o Android per poi andare oltre con divertendosi con voice recognition con Twilio, augmented reality con Layar, motion interaction con wii controller, smart surfaces e neural based interfaces. Ma non ci si ferma solo all'interazione utente. Si possono definire definire sistemi di regole (ad esempio per spegnere il riscaldamento quando la finestra nella stessa stanza è aperta). E' possibile definire sistemi di raccomandazione (ad esempio per far partire la lavatrice durante la notte, quando i costi sono inferiori) E' possibile definire scenari (ad esempio per chiudere tutte le luci, chiudere porte, finestre e tapparelle ed attivare l'allarme)
Lelylan cambia il modo in cui viene approcciata la domotica, ripensando la propria casa. Chiunque, pur non avendo realmente un sistema domotico può creare innovazione e può inventare nuove soluzioni. Cosa che attualmente non è possibile e che ora chiunque può fare, portando la casa del futuro molto più vicina Lelylan non parte dal dispositivo fisico, ma parte dal web per iniziare a creare innovazione.
Attualmente Lelylan è un idea ed un bel pò di documenti. Si è appena conclusa con Telecom Lab la prima fase del progetto che consiste nella definizione “su carta” delle API REST. A fine mese inizierà la seconda, che consiste nell'implementazione delle API che verranno rilasciate in Alpha nella primavera 2011.
Il progetto è molto ambizioso e non è uno di quei progetti che si possono realizzare nel corso di un mese. Ha bisogno di un architettura solida e di essere ben pensato per rendere la domotica semplice e facile da usare a tutti. Per crescere ha anche bisogno di persone che vogliano collaborare e partecipare, partendo dai fornitori di sistemi domotici, di elettrodomestici e di dispositivi in genere, di sviluppatori web che vogliano usare le API per creare nuovi servizi e di innovatori che vadano in giro a parlare di Lelylan, qualora colpiti dall'idea. In futuro. Mi immagino la casalinga che va all'IKEA o il negozio sotto casa, che compra una luce, e che appena attaccata alla spina sia accessibile da internet ed integrata con tute le altre risorse domotiche della casa, che si possa il servizio di risparmio energetico e mille altri servizi. Mi immagino una casa in cui si sia liberi di scegliere quello che si vuole per soddisfare i nostri bisogni.
Nonostante la borsa di studio fosse quello che stessi aspettando, la manna dal cielo, cambiare lavoro non è stato semplice. Se guardamo il tutto da un punto di vista “razionale”, tipo quello dei miei genitori, prima di iniziare Lelylan avevo un lavoro in cui mi ero integrato dopo molte fatiche, prendevo un buon stipendio e potevo crescere. Insomma Il lavoro che secondo la tv tanto si fatica a trovare. Sempre secondo questo punto di vista, con la borsa di studio Telecom avrei preso meno soldi e dopo un anno potrei essere lavoro. Quando ho deciso ho detto ai miei che questo era quello che volevo fare e che probabilmente non avrei avuto un'altra occasione per farlo.
Il momento del cambio dal vecchio lavoro non è stato privo di imprevisti. Le distrazioni erano un pò ovunque e se non c'erano me le creavo. Finalmente mi potevo autogestire, ma ho capito presto che questo non voleva dire alzarsi alle 10 di mattina. Una mattina mi sono alzato, mi sono scritto in un foglio le 10 regole che avrei dovuto seguire e me le sono attaccate sulla finestra. Adesso ogni volta che mi sento un pò “traballante” rileggo quel foglio e mi riorganizzo per i giorni che seguono!
Gli scopi del progetto erano chiari. In un anno Lelylan voleva diventare un prodotto che potesse attirare investitori ed appassionati. Per questo motivo fin da subito ho partecipato alle business competitions che ho trovato in Italia. Start Cup Milano, Mind The Bridge, StartUp Initiative San Paolo, TR35 Technology Review e Global Social Venture Capital, Green Tech Forum. I risultati non sono stati i migliori, in quanto fatta eccezzione per StartCup Milano, non sono riusito a passare le prima fase. Però anche se apparentemente non è andata bene, per ogni volta in cui fallivo, mandavo una mail chiedendo cosa ci fosse che non andava e tenendo in modo prezioso i commenti che mi tornavano indietro. Fare un Business Plan richiede un sacco di tempo. Credo che in 3 mesi di progetto, metà se ne sia andato su questo. Alcuni dicono che tempo perso, altri no. Il mio parere personale è che fare un Business Plan è molto utile, ma solo se fatto seriamente, in visione di capire cosa va e cosa non va nella propria idea, e proseguire con la propria visione, ma coscenti di come funziona mondo reale.
Oltre ai concorsi di Business Plan, in questi mesi ho avuto la fortuna di partecipare a due eventi. La startup night di Milano in cui si consocono persone che vogliono lanciare la propria idea e Frontiers of Interaction a Roma dove si parla del futuro dell'interazione tra uomo e macchine.
In questo periodo ho poi conosciuto persone appassionate di Arduino tra le quali Alexandra di Tinker London. Ho contatti con la Bicocca di Milano e con il Dipartimento di Informatica di Venezia. Collaboro con Telecom Lab all'interno del progetto [email_address] che vuole, come Lelylan, risvegliare il mercato della domotica e che raggruppa Electrolux, Indesit, Enel eTtelecom Italia. La cosa interessante è che tutte sono arrivate senza particolari sforzi, il che promette bene nel momento in cui inizierò a diffondere realmente il progetto.
Il luogo in cui nascono tutte le idee...
Stare sempre a casa a lavorare da solo non è mai stato nei miei sogni quindi ho iniziato a passare un pò di tempo a The Hub, per prendere “aria” e conoscere gente nuova
Ogni tanto quando ho un pò di nostalgia e me lo permettono, passo qualche ora a lavorare negli uffici di Mikamai, dove lavoravo prima di iniziare con Lelylan.
Il team di Lelylan è composto da ma ed una cosa che mi spaventava all'inizio dell'esperienza era lo stare da solo. La cosa interessante è che in realtà non si è mai da soli. Sono dell'idea che avere un team che funzioni con persone in gamba sia importante, ma nell'attesa di trovare o convincere tali persone, la via di uscita è chiedere pareri ed aiuto agli amici che ci si è fatti sia in ambito lavorativo e non. Mi ricordo che il mio modello di business è nato con una mia cara amica che fa l'avvocato e che mi faceva domande banali, ma che mi mettevano in crisi. Al che riflettendo, avevo capito che qualcosa andava cambiato. Ci sono altri amici che mi stanno aiutando nella messa online del sito ed altri ancora che mi danno consigli sul copy, sul business plan e praticamente ogni aspetto del progetto. Ovvio che non potrà sempre essere così, che il tempo che possono dare è sempre poco, ma è importante sapere che qualcuno è a disposizione per aiutarci.
Non rinunciate alla vostra vita privata perchè comunque uscire ogni tanto alla sera un paio d'ore a bere qualcosa in compagnia, invece di interstardirsi al solo lavoro, alla fine non porta nulla di buono e si rischia di vivere questo periodo non nel modo migliore...
Concludendo, ognuno segue un suo percorso che è definito da decisioni a più o meno semplici. Fare startup non è semplice , che ci si trovi in Italia o no, ma sono dell'idea che ci si debba provare così da arrivare tra qualche anno, guardarsi indietro e non doversi pentire di qualsiasi decisione fatta. Anche in Italia la situazione sta cambiando , e seppure con un leggero ritardo si stanno diffondendo sempre più le occasioni per dar la possibilità a giovani o meno giovani di dare il via alla propria idea. Working Capital in tutto questo sta facendo molto e potrà fare ancora di più. Poi non è detto che l'esperienza debba per forza andare bene . Tra un anno, alla fine della borsa di studio, l'idea potrebbe non funzionare, ma in ogni caso avrò fatto una grande esperienza che potrò poi riutilizzare nel mondo del lavoro.