Venice Inquiry - Rete per la promozione della cultura scientifica
Progetto Why?
Produzione e Sostenibilità: il caso di Porto Marghera
Luca Garbin e Luca Sorarù
Liceo Statale "Luigi Stefanini" - Mestre (VE)
Auditorium Campus Scientifico Via Torino
Via Torino 155, Mestre (VE)
13 maggio 2016
1. PROGETTO WHY
LA RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DI
PORTO MARGHERA
Luca Garbin, Luca Sorarù.
Classe 5TB - anno scolastico 2015/2016
Licei Stefanini di Mestre (VE)
2. DA VENEZIA A MARGHERA: L’AMPLIAMENTO
DEL PORTO DI VENEZIA
• Nel corso dell'800, Venezia e
Milano vengono collegate dalla
strada Ferrata Ferdinandea.
• Venezia sarà unita alla terraferma
tramite il ponte ferroviario.
• Inizia un nuovo rapporto
commerciale tra Venezia e la
terraferma, soprattutto con la
costruzione di un nuovo porto
commerciale nei pressi di Santa
Martaestratto della cartografia IGM in cui si vedono il
ponte ferroviario e l'area delle barene
S.Barizza, D. Resini (a cura di), Porto Marghera. Il '900 industriale a Venezia, 2004
3. L’ AMPLIAMENTO DEL PORTO DI VENEZIA
● All'inizo del '900 prende forma il progetto di potenziamento delle infrastrutture. Prima stravolgendo il centro
storico, poi con lo sviluppo di una nuova zona portuale (Gronda nord della laguna e sulle barene)
● 1902-1913 progetto Petit: inizio scavo del canale di raccordo
● 1911 Sviluppo del progetto da parte del Genio Civile e di P. Foscari
● 1917-1926 formazione della grande Venezia: annessione del comune di Mestre a Venezia e terre limitrofe al
progetto
4. TERRAFERMA: LO SVILUPPO DELLA CITTA’ INDUSTRIALE
Giuseppe Volpi da inizio alloa formazione
della Prima Zona industriale che nel 1925
contava 33 aziende e circa 3440 addetti
1919-1922: scavo del canale - Vittorio
Emanuele - di collegamento tra la Marittima
di Venezia e il nuovo porto di Terraferma
Trasformazione del porto commerciale in
porto industriale con l'insediamento delle
prime industrie
5. LA FORMAZIONE DI MARGHERA:
CITTA’ GIARDINO
1919-1922: sviluppo del progetto dell'ing.
P.E. Emmer per la realizzazione di un
quartiere residenziale a servizio dell'area
industriale, ispirato al modello della
"città giardino" di E Howard
1925: progetto di ampliamento della
Prima Zona industriale (che diventerà
Seconda Zona dopo la fine della seconda
guerra mondiale) redatto sempre
dall'ing. E. Coen Cagli e successiva
annessione di Mestre (e delle sue
frazioni) al comune di Venezia (1926)
6. SVILUPPO DEL POLO INDUSTRIALE DI PORTO
MARGHERA E DEL SUO INTORNO: 1887/1927
Formazione e sviluppo della Prima
Zona industriale con l'apporto di
investimenti privati e forti contributi
pubblici.
Insediate nell'area, alla fine degli anni
'20, risultano 60 imprese e circa 6.000
addetti
Sviluppo dell'area industriale e
contestuale formazione
dell'insediamento di Marghera e
crescita di quello di Mestre
7. IL POLO INDUSTRIALE DI PORTO MARGHERA E LO
SVILUPPO DELL’INSEDIAMENTO DI MESTRE E
MARGHERA NEL 1931
Sviluppo degli insediamenti di Marghera e di
Mestre secondo modi differenti:
sulla base di un preciso disegno dello spazio
pubblico nel primo caso (quartiere giardino),
e mediante una crescita spontanea, a partire
dall'asse principale di collegamento del
nucleo storico con l'area dei Bottenighi - via
Cappuccina - nel secondo caso
Inizio degli interramenti per la realizzazione
della Seconda Zona industriale; crescita delle
industrie nella fascia attigua al quartiere
giardino e trasformazione di via F.lli Bandiera
in asse di separazione tra zona produttiva e
zona residenziale
8. IL POLO INDUSTRIALE DI PORTO MARGHERA E LO
SVILUPPO DELL’INSEDIAMENTO DI MESTRE E
MARGHERA NEL 1966
• Ampliamento del polo industriale con l'insediamento
dell'industria petrolchimica - Montecatini-Edison - nella
Seconda Zona; crescita rilevante del numero di aziende
(230) e dell'occupazione (più di 30 mila addetti)
• Realizzazione del grande canale di collegamento di
Malamocco con Fusina (Canale dei Petroli)
• Consolidamento del quartiere giardino di Marghera sulla
base di un chiaro disegno dello spazio pubblico e
sviluppo di Mestre verso il bordo lagunare, seguendo il
Canal Salso e il Canale Osellino, secondo l'idea proposta
dal piano regolatore di massima redatto dall'ingegnere
comunale A. Rosso nella seconda metà degli anni '30.
9. SVILUPPO DEL POLO INDUSTRIALE DI MARGHERA DAL
1966 AL 1994
Sovrapposizione degli estratti delle cartine IGM 1966 (in verde) e 1994 (in viola)
• 1966-1994: crescita del polo industriale per
riempimento delle grandi aree (circa 2 mila
ettari di zone arenili interrate, dei quali 1.4
utilizzati da industrie) delimitate dai canali
(loro sviluppo per 18 km) e dalle banchine e
attraversate da 40 km di strade e 135 km di
binari ferroviari); impulso allo sviluppo dato
dall'industria petrolchimica delle imprese del
gruppo Montedison
• Fine anni '60: raggiungimento del massimo
sviluppo delle imprese e dell'occupazione
(rispettivamente più di 300 aziende e di 33
mila occupati)
10. IL POLO INDUSTRIALE DI PORTO MARGHERA NEL
1994
• Declino del polo industriale, con
permanenza di alcune attività e delle zone
occupate dalle grandi cisterne di
carburanti, e forte riduzione
dell'occupazione
• Trasformazione del Polo industriale in Sito
di Interesse Nazionale (SIN): lascito di una
vastità di aree inquinate da bonificare
11. PRINCIPALI ELEMENTI CHE HANNO
CARATTERIZZATO LA FORMA
DELL’INSEDIAMENTO DI MESTRE
Le vie che hanno maggiormente
influenzato la nascita e crescita di
Mestre sono state:
-Via Miranese
-Via Piave
-Corso del Popolo
-V. Forte Marghera
-Viale Vespucci
-Via Torino
-Via Cappuccina
12. STRUMENTI NORMATIVI CHE HANNO INFLUITO
SULL’ASSETTO INSEDIATIVO DI MESTRE
La crescita di Mestre verso
la gronda lagunare è frutto
di un piano regolatore,
creato dall’ingegnere
Antonio Rossi nel 1934
13. PRINCIPALI ELEMENTI CHE HANNO
CARATTERIZZATO LA FORMA DELL’INSEDIAMENTO
DI MARGHERA
Le vie che hanno maggiormente
influenzato la nascita e crescita di
Mestre sono state:
• V dell’Elettricità
• V Fratelli Bandiera
• V Cesare Beccaria
• Segni della progettazione di
Marghera
14. GLI ELEMENTI DI FRATTURA E DI DELIMITAZIONI
DI PARTI INSEDIATIVE DIFFERENTI
individuazione dei principali elementi
generatori dell'assetto insediativo:
● elementi naturali: Canali Salso e
Osellino
● elementi artificiali: assi stradali che
hanno dato origine a uno sviluppo
spontaneo, del tipo a pettine,
incrementale; infrastrutture di
allacciamento di Mestre alle grandi
vie di comunicazione
(circonvallazione, strada Romea);
linea ferroviaria
15. LA FORMAZIONE DI GRANDI
AREE MONOFUNZIONALI
● Sviluppo dell'insediamento di terraferma,
a partire dagli anni '70, per grandi aree
monofunzionali, poste lungo le principali
vie di comunicazione, destinate a
strutture commerciali della grande
distribuzione e ad attrezzature terziarie
(direzionali e ricettive) e di servizi a scala
urbana (zona di via Torino)
● Consolidamento dell'autonomia e
dell'estraneità del grande Polo industriale
rispetto all'insediamento di Terraferma
16. PRINCIPALI CRITICITA’
● Dismissione e abbandono di gran
parte delle aree e degli edifici
industriali di Porto Marghera
● Rilevanti problemi di bonifica dei
siti inquinati
● Forti fratture tra parti urbane
ancora non risolte
● Progressivo degrado delle grandi
zone commerciali (zona di
Panorama)
17. OPPORTUNITA’ PER UNA STRATEGIA DI
RIQUALIFICAZIONE
● Concentrazione di edifici dismessi lungo la fascia tra F.lli
Bandiera e via dell'Elettricità; rigenerazione di questa parte di
Marghera e trasformazione di via F.lli Bandiera in grande viale
urbano
● Presenza di importanti spazi verdi pubblici, come il parco San
Giuliano, che potrebbero essere ampliati, inglobando l'area del
Forte e parte della Prima Zona industriale, diventando così
elementi di connessione con l'area di Porto Marghera
● Inizio di un processo di rifunzionalizzazione della Prima Zona
industriale (parco tecnologico VEGA) che potrebbe essere
esteso con il recupero dei grandi manufatti industriali
abbandonati attigui
● Riconversione produttiva di alcune industrie (Eni) che potrebbe
rendere possibile la riqualificazione con un mix di funzioni di
parti del Polo industriale
18. LO SPAZIO PUBBLICO DI QUALITA’
A Marghera invece buoni
esempi di spazi pubblici
possono essere Parco
Catene, Piazza del
municipio, il piazzale della
biblioteca, Teatro Aurora,
Piazzale Concordia e Parco
Emmer.
19. VALLONE MORANZANI
Un primo passo riguarda il Vallone
Moranzani, che, come si sta già
programmando di fare, deve essere
utilizzato per smaltire i sedimenti di
dragaggio. Una volta messo in
sicurezza, è necessario sfruttare la
zona e trasformarla in un parco
urbano, dato che le zone verdi sono
limitate dalla predominanza dello
spazio industriale.
20. ZONA INDUSTRIALE
Via Fratelli Bandiera crea una cesura molto forte
all’interno della città e divide nettamente la parte
residenziale dalla parte industriale.
Via dell’Elettricità attraversa longitudinalmente la zona
industriale.
Ai suoi lati sono presenti sia edifici che possono essere
riqualificati per costruire magari dei condomini, sia
ampi spazi che possono essere trasformati in
parcheggi per le eventuali aree commerciali.
È presente anche nella zona sud della via, una zona
verde in cui è possibile costruire un parco giochi
pubblico, o addirittura, nel caso si voglia costruire una
scuola, può essere utilizzato come cortile.