5. L’amore tra Paride ed Elena è fondato su una forte passione, seduzione e sensualità ed è anche frutto del volere degli dei: è infatti Afrodite in persona (libro III verso 383) che convince Elena, minacciandola, ad andare da Alessandro (dopo il duello contro Menelao scampato per un soffio grazie al volere divino) anche se lei non vorrebbe; infatti Elena è molto innamorata di Paride ed è attratta dal suo fascino ma allo stesso tempo vorrebbe resistere poiché è in collera con lui a causa della brutta figura che ha fatto durante lo scontro (libro III versi 428-436) e lo rimprovera di andare a combattere (libro III versi 432-433) ma poi si addolcisce e gli consiglia di lasciare perdere (libro III versi 433-436). Allora Paride, che non si cura di ciò che è successo, la esorta a non pensare all’accaduto ma di godere soltanto il momento di amore con lui (libro III versi 438-442).
10. Enea però, per volere degli dei deve ripartire, ma non ha il coraggio di rivelarlo a Didone; la principessa scopre i preparativi e in un discorso disperato maledice Enea per la sua apatia nei suoi confronti e minaccia la morte. Quando Enea partirà senza nemmeno salutarla, Didone, nascondendo con scuse i preparativi, si suiciderà proprio con la spada del Troiano. Il loro amore non è “equilibrato” infatti Didone è innamorata alla pazzia, appassionata e determinata, mentre Enea vive l’innamoramento come una leggerezza, egli sa già che presto dovrà lasciare Cartagine per ordine degli dei; è una figura scialba, priva della passione d’amore dalla quale è infiammato invece l’animo della principessa. Il rapporto tra i due è inizialmente intenso, soprattutto da parte di Didone, che ama moltissimo il suo nuovo compagno, ma poi Enea si allontana sempre di più e dimostra una certa freddezza, causata dall’incombere dei suoi doveri. L’amore nell’Eneide è raccontato principalmente sotto una luce negativa, infatti è visto come una malattia irresistibile, una follia che porta fino alla morte (libro IV versi 169-172), anche se non mancano descrizioni dei piaceri e delle gioie (libro IV versi 31-33).
11. Ettore e Andromaca Paride ed Elena Odisseo e Penelope Enea e Didone Uomo Ettore è un principe Troiano valoroso, consapevole del proprio destino. Paride è un principe Troiano frivolo e irresponsabile, che pensa solo al presente senza preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni. Odisseo è il re di Itaca, è un uomo scaltro e saggio, egli desidera soltanto, dopo anni di guerra e navigazione, tornare a casa dalla moglie e dal figlio. Enea è un uomo pio, con la missione di fondare una nuova città dalle ceneri di Troia. Donna Andromaca è una moglie fedele. Elena è la moglie del greco Menelao che a causa di una follia d’amore è scappata con Paride. Penelope è la sua fedelissima moglie. Didone è la regina di Cartagine, sta costruendo la sua città dopo essere scappata da Tiro dove il fratello di suo marito lo aveva ucciso per avere il potere. Rapporto Essi hanno un reciproco amore vero, dolce e intenso, frenato solo dai diversi ruoli. Il loro rapporto è basato sulla seduzione, sensualità e passione. Il loro è un amore fedele e forte, rafforzato dalla lontananza lunghissima Il loro amore è disuguale, Didone ha una passione forte e sfrenata, Enea è più scialbo e non è molto interessato al loro rapporto Dio protettore La dea Afrodite è la loro protettrice, infatti i due hanno i doni (bellezza, sensualità) che la dea predilige. La dea Atena li protegge infatti i due sono saggi, furbi e sospettosi, proprio come la dea. La dea Venere, con l’aiuto di Cupido, favorisce l’amore tra i due per aiutare Enea e fargli avere una buona accoglienza. Figli Hanno un figlio appena nato di nome Astianatte. Il loro figlio è Telemaco, nato poco prima che Odisseo partisse e che rimpiange la sua giovinezza senza il padre.