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PROGETTARE NELLA SCUOLA
                DELL’INFANZIA
              Tra metodologia e creatività




                                   San Benedetto del Tronto
                                                 del Tronto
                                                   09/2005

Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione      1
Le persone che progrediscono nella vita
                          sono coloro che si alzano
                   per cercare le circostanze che vogliono
                            e se non le trovano,
                                  le creano.

                                        George Bernard Shaw




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   2
ID                   A

Un elemento acquista improvvisamente caratteristiche e significato diversi




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   3
Verso una definizione di creatività


 Il verbo “creare” (dal latino creâre) indica quella particolare attività che
 consente di far scaturire, di trarre qualcosa – un oggetto, un pensiero,
 un’immagine – dal nulla.

 In linea con questa accezione, creare significa “fare cose nuove”,
 inventare:

 “…hanno creato una nuova rete di vendita…con questo dipinto Leonardo
 ha creato un capolavoro…”

 E’ utile inoltre ricordare che il verbo creare si origina dalla stessa radice
 di “crescere”.

 Il Lessico Universale Italiano (Bosco, 1970) definisce la creatività come la
 “capacità di creare con l’intelletto e con la fantasia”, che rinvia ad “una
 particolare sensibilità ai problemi, capacità di sintesi e di analisi, capacità
 di strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze”.



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   4
Verso una definizione di creatività



 D’altro canto, si può anche notare che l’aggettivo “creativo” – che rinvia
 a qualcosa di pertinente alla creazione – può essere utilizzato in
 riferimento:


    al processo (l’attività)


                                   al prodotto (oggetto, ecc.)


                         In questi casi, gli inglesi parlano di
                           process-product equivocation.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   5
Verso una definizione di creatività




     La creatività si esplica tuttavia in modi, forme e gradualità
                     differenti nei diversi contesti




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   6
Verso una definizione di creatività




                              la creatività scientifica
                        – la cosiddetta “scoperta” –
                               implica solo conferme
                        (non ammette cioè repliche)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   7
Verso una definizione di creatività




                                 la creatività artistica
                            ispira invece la “replica”


                               “…io non cerco, trovo!…”
                                                       Pablo Picasso



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   8
Verso una definizione di creatività




E’ possibile quindi affermare che:

Ü la creatività scientifica è tesa a trovare soluzioni per
 problemi e questioni irrisolte

Ü la creatività artistica è tesa a produrre risposte in
 assenza di domande e problemi espliciti

     In ogni caso, la creatività è possibile solo in presenza di libertà:
                             libertà di fare in altro modo.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   9
Verso una definizione di creatività




Nella creatività artistica, ad esempio, si utilizzano in modo magistrale
artifizi percettivi per creare stimoli originali ed innovativi…




                       Bridget Riley,    Fragment 1 (1965);   Reconnaisance (2001)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione      10
Verso una definizione di creatività


…o suggestioni in cui il particolare, assolutamente impreciso, consente di
cogliere l’essenziale.




                              Paul Cézanne, La montagna Sainte-Victoire (1904-06)



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione      11
Verso una definizione di creatività




In modo analogo,

“il poeta o lo scrittore utilizzano tutte le proprietà primarie del linguaggio
(musicalità, ritmo, rima, ecc.), gli inoculano dentro simboli, immagini e
allusioni, il tutto per arrivare a impiegarlo come veicolo per l’espressione e
la comunicazione dei loro sentimenti e stati esperienziali.” (Noy, 1999, p. 127)



“Con le carte in mano, tutti gli uomini sono eguali” (Nicolaj Gogol)
                             gli uomini              (Nicolaj Gogol)


“L’inverno cambia in pietra l’acqua del cielo e il cuore dell’uomo” (Victor Hugo)
                                                                    (Victor Hugo)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   12
Verso una definizione di creatività




      Tutto questo significa però che la nostra stessa visione “crea”




                                        Roger Shepard, Due tavoli (1990)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione       13
Verso una definizione di creatività

Un interessante esempio di “creazione” percettiva




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   14
Verso una definizione di creatività




              Un elemento fondamentale della creatività è la
                        de-costruzione o ri-strutturazione
             che consente il superamento dei vincoli stabiliti
             dal senso comune e dalle esperienze pregresse




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   15
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   16
Verso una definizione di creatività


In sintesi, si può considerare la creatività un:
“carattere saliente del comportamento umano, molto evidente
in alcuni individui capaci di riconoscere, tra pensieri e oggetti,
nuove connessioni che portano a innovazioni e a
cambiamenti.
Il criterio dell’originalità, presente in ogni attività creativa,
non è sufficiente se è disgiunto da una legalità generale che
consente all’attività creativa di essere riconosciuta da altri
individui.
L’accadere della creatività secondo regole è ciò che la
distingue dall’arbitrarietà.” (Galimberti, 1999, p. 260-261)



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   17
Alcune teorie sulla creatività




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   18
La teoria psicoanalitica

                                   Freud non ha mai formulato una teoria specifica
                                   per il processo creativo, pur essendosi occupato di
                                   alcune (ad es. Leonardo) personalità creative.




In ogni caso, l’elemento fondamentale per
spiegare la creatività in un’ottica psicoanali-
tica è il concetto di inconscio ma, anche,
quello di preconscio.
                                                                 Rene Magritte, Il terapeuta

Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   19
La teoria psicoanalitica




          La più importante scoperta di Freud è forse stata
          quella di individuare la “logica” dell’inconscio
          (processo primario) fondata su modalità di
          funzionamento diverse da quelle che governano la
          “logica” della coscienza (processo secondario).




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   20
La teoria psicoanalitica




Kubie (1958), partendo dalle affermazioni freudiane, ha elaborato una teoria
sulla creatività in cui si è soffermato sui processi preconsci, notando che
esistono comportamenti non sottoposti a rimozione, sebbene siano attuati
dall’individuo in modo inconsapevole/automatizzato (ad es. il camminare).

Una dimostrazione eclatante ci viene dalla cosiddetta ipermnesia sotto
ipnosi.

Secondo Kubie, la creatività sarebbe quindi possibile solo grazie a questi
processi preconsci perché molto più flessibili di quelli governati sia dal
pensiero conscio che inconscio.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   21
Prima attività

    Partendo dall’immagine che vedrete, iniziate a
              raccontare una storia…




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   22
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   23
La teoria della Gestalt




                                   Si deve a Köhler (1921) la definizione di gestalt che fu
                                   utilizzata per decenni in ambito scientifico.

                                   Köhler indicava con il termine gestalt

                                   “quelle situazioni e processi psichici le cui
                                   specifiche caratteristiche e impressioni che
                                   producono non possono essere derivate dalle
                                   caratteristiche ed impressioni delle parti che
                                   sommandosi le compongono.”


             L’insieme è qualcosa di diverso dalla somma
                        delle sue componenti


Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   24
La teoria della Gestalt




La Gestalt ha studiato la creatività focalizzando la propria attenzione sui
processi psicologici sottesi alla soluzione di problemi (problem solving):
non a caso, gli psicologi della gestalt preferiscono parlare di pensiero
produttivo.

Si tratta di una forma di ragionamento che entra in azione di fronte ad una
qualsiasi situazione problematica a cui è possibile trovare soluzione, ma
non in modo immediato né traendola da schemi comportamentali acquisiti
nel passato.

Caratteristica fondamentale dei problemi studiati dagli psicologi della
gestalt è il fatto di richiedere una visione nuova degli elementi che li
costituiscono, cioè una loro ristrutturazione.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   25
La teoria della Gestalt




                Un piccolo esempio

                Un uomo in una piccola cittadina degli Stati Uniti sposò 20
                donne della stessa città. Tutte le donne sono ancora in vita,
                nessuna di loro ha divorziato, l’uomo non è un prete, né un
                Mormone, né un Musulmano eppure l’uomo non ha infranto
                alcuna legge. Come è possibile?

                Soluzione: l’uomo è il sindaco della città.
                                                                 (modificato da: Pera, 2005)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   26
La teoria della Gestalt



Un altro gestaltista (Wertheimer, 1945) sottolineò che il pensiero
produttivo non utilizza solo le operazioni logiche tradizionali (deduzione ed
induzione), ma fa ricorso in modo consistente ad una logica di relazione.

Questa logica consente di ridefinire i dati del problema scoprendo, sotto la
struttura superficiale – che è spesso piuttosto confusa e confondente –,
una struttura più profonda che consente di spiegare i dati in modo
convincente e tale da consentire nuove previsioni.


                     Essenziale è la scoperta di una “anomalia”



Secondo Wertheimer, la constatazione dell’anomalia attiva la ricerca di
una “nuova forma buona” (insight/soluzione).



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   27
La teoria della Gestalt




                Un altro esempio

                Ad un gruppo di bambini a cui era stato chiesto di calcolare
                l’area di un parallelogramma era stato precedentemente
                insegnato a calcolare l’area di un rettangolo. Wertheimer notò
                che i bambini riuscivano a risolvere il problema quando
                “vedevano” la figura loro proposta come un rettangolo “storto” o
                “sbilenco” nel quale la sporgenza e la rientranza si compensa-
                vano a vicenda.
                                                               (modificato da: Pera, 2005)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   28
La teoria della Gestalt




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   29
La teoria della Gestalt


Un ulteriore esempio:




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   30
Seconda attività

  Prendete un cartoncino e tagliatelo in sette parti
      come illustrato nella figura che segue.
 Combinate le sette parti come se fossero tasselli
        di un mosaico con cui costruire
             nuove e diverse figure.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   31
2
                                                                    4


                                   1                        5

                                                       6


                                               7                3




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione       32
Alcune delle possibili configurazioni




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   33
La psicologia cognitiva




 Un contributo fondamentale allo studio dei processi con cui si giunge alla
 soluzione dei problemi è stato fornito dalla teoria dell’elaborazione
 dell’informazione.


          Alla base di questa teoria vi è l’idea che l’uomo sia un potente
                            elaboratore di informazioni


 Si abbandona l’idea di un essere passivo plasmato dall’ambiente per
 assumere quella di un essere attivo che percepisce, manipola ed
 interpreta i dati ambientali.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   34
La psicologia cognitiva



 Concetti fondamentali di questo approccio sono:

 § la serialità (CPU)
 § le componenti del processo
       a) il sistema che elabora;
       b) la situazione vista come uno spazio del problema (problem
          space), definito dal compito che, a sua volta, individua un
          “ambiente”
       c) le costrizioni imposte dal compito

 § le cosiddette “euristiche” (dal greco heuriskein, trovare) che consi-
     stono in principi o espedienti con cui è possibile trovare una soluzione
     riducendo l’attività di ricerca (ad es. l’analisi mezzi-fini)



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   35
La psicologia cognitiva




 Secondo alcuni cognitivisti, la creatività richiede comunque la confluenza
                                                                 confluenza
 di sei fattori distinti da interrelati:
                         da interrelati:

                                Ü capacità intellettive Û
                                       Ü conoscenze Û
                                    Ü stile di pensiero Û
                                        Ü personalità Û
                                        Ü motivazione Û
                                          Ü ambiente Û



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   36
La psicologia cognitiva




 In modo particolare, le capacità intellettive, si possono scomporre in:

  capacità di sintesi, utilizzata per evitare categorizzazioni convenzionali

  capacità analitica, espressa nel momento in cui si riconosce valore alle
  idee proposte

  capacità comunicativa, usata per esprimere le proprie idee e per
  persuadere gli altri circa la loro validità
                 altri




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   37
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   38
Fasi del processo creativo




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   39
Le fasi della creatività




Sono stati proposti molti schemi e suddivisioni del processo creativo, è
possibile ricordare:

Dunker ð RICERCA DI UNA SOLUZIONE


 1. formulazione generica (messa a punto molto generale del problema)
    formulazione generica

 2. formulazione funzionale (“se posso raggiungere questo o quello ho ri-
    solto”)

 3. formulazione specifica (ridefinizione ed attuazione del livello pre-
                                             attuazione
    cedente)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   40
Le fasi della creatività




Secondo Osborn, per giungere alla soluzione creativa dei problemi si
devono invece passare tre fasi:

 1. la scoperta dei dati (scelta ed impostazione da dare al problema – si
                    dati                                                 si
    può anche parlare di una sottofase di definizione – e raccolta dei dati
    considerati necessari alla soluzione)

 2. la scoperta delle idee (individuazione empirica dei concetti che   che
    potrebbero fungere da fili conduttori per l’elaborazione della soluzio-
    ne)

 3. la scoperta della soluzione (individuazione, valutazione e scelta della
       scoperta
    soluzione “migliore” per il problema)
                                problema)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   41
Le fasi della creatività




 In ogni caso, c’è da dire che:

 “la formulazione di un problema è spesso più cruciale della
 sua soluzione, dal momento che la sua soluzione [spesso]
 non dipende che dall’applicazione di capacità di tipo
 matematico e sperimentale. La capacità di porre nuove
 domande, o vedere vecchi problemi da un nuovo punto di
 vista, invece, richiede un’immaginazione creativa e segna il
 reale progresso scientifico” (Einstein, Infeld, 1938, p. 92).




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   42
Un esempio:
    Un signore lavora in città. Ogni giorno arriva con lo stesso treno
 di mezzogiorno al suo paese dove l’autista l’incontra alla stazione.
 Un giorno finisce prima e prende il treno precedente che arriva
 un’ora prima. Si incammina verso casa. Lungo la strada incontra la
 macchina che si dirige alla stazione per esservi puntualmente alla
 solita ora. Quindi egli fa in macchina l’ultimo pezzo di strada verso
 casa.
 In questo modo l’autista arriva a casa 10 minuti prima del solito.
 Quanto tempo ha camminato il signore?
 § Il signore arriva alla stazione alle 11 ed inizia a camminare verso casa;
                                                                 verso casa;
 § l’autista parte per essere alle 12 alla stazione;
 § l’autista risparmia 10 minuti, cioè 5 all’andata e 5 al ritorno;
 § ore 12 meno 5 min. = l’autista incontra il signore alle 11.55;
 § quindi il signore ha camminato per 55 minuti
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   43
Ostacoli al processo creativo




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   44
Ostacoli alla creatività


La prima difficoltà con cui ci si confronta è prodotta dal fatto che nella vita
quotidiana siamo noi stessi ad impostare il problema.

Ipotizziamo che un amico ci proponga di andare al cinema.

Come risolviamo normalmente questo “problema”?

                           Esaminando con attenzione l’idea di
                            andare al cinema: solo se non ci
                         soddisfa prendiamo in considerazione le
                                   possibili alternative



                                 che rimangono quindi spesso
                                                      spesso
                                  completamente inesplorate



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   45
Ostacoli alla creatività




            Questo meccanismo è chiamato focalizzazione.




                                       Gabriele Zanieri, Sull’orlo dell’imbuto




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione         46
Terza attività



                  Prendete un foglio ed una penna.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   47
Ostacoli alla creatività




               Un altro ostacolo alla creatività può essere individuato grazie ad
               un piccolo esercizio.

                                          Questi tre numeri

                                          –2–4–6–
        sono legati da una regola che ha generato la sequenza: qual è?
                                                     sequenza: qual è?

  Per risolvere l’esercizio si devono proporre al conduttore altre triplette e,
                l’esercizio
      sulla base delle risposte ottenute, si deve formulare un’ipotesi sulla
    regola che unisce i tre numeri, esprimendola però esplicitamente solo
                         quando si è sicuri che sia quella corretta.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   48
Ostacoli alla creatività




                La regola era…


                tre numeri interi qualsiasi in ordine
                crescente.
                                                        (modificato da: Legrenzi, 2005)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   49
Ostacoli alla creatività



                Questo meccanismo è chiamato fissazione.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   50
Ostacoli alla creatività




                Un altro piccolo esempio per eviden-
                ziare come siamo anche noi a “fare le
                scarpe”… alla nostra creatività.



                 Un mese dell’anno è di 28 giorni. Quanti
                 dei restanti hanno 30 giorni?
                                                        (citato da: Legrenzi, 2005)




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   51
Ostacoli alla creatività




 Esistono anche altri fattori che possono ostacolare i processi creativi. La
 “soluzione” diversa dal solito, il rispondere con “libertà” ai problemi vecchi
 e nuovi che la vita ci pone costituisce infatti un cambiamento che di per
 sé suscita resistenze.

 In questa prospettiva, due fattori importanti che inibiscono la creatività
 sono:

 1. timore ed impossibilità di accettare l’incertezza

 2. sforzo richiesto da ogni processo di innovazione




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   52
Ostacoli alla creatività




 In estrema sintesi:




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   53
Ma, per essere… creativi?




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   54
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                                                                 i l
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                  d




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   55
Alcuni semplici (?) consigli


 Tuttavia…
 è possibile rilevare che uno dei problemi più importanti posti alla
 pedagogia della creatività è il fatto che non sempre ci si rende conto che
 una determinata situazione o problema può essere affrontato e risolto in
 modo creativo.

           Ne consegue che l’atteggiamento di fondo dovrebbe quindi
                                                    dovrebbe quindi
                                essere quello di




                non dare nulla per scontato, per ovvio ed acquisire
             (e stimolare) un approccio curioso, critico e dubbioso nei
                                                            dubbioso
                        confronti della realtà che ci circonda




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   56
Alcuni semplici (?) consigli



 D’altro canto, è importante ricordare che il contesto – considerato come
 l’insieme delle “regole del gioco” che guidano il modo con cui percepiamo
 e reagiamo alla realtà – tende a comprimere la nostra flessibilità.


                La creatività si caratterizza quindi dalla capacità di
             spostarsi liberamente da un contesto all’altro ed è quindi
                       liberamente                    all’altro ed
                                      importante




            utilizzare a pieno il pensiero analogico, identificare/creare
            connessioni tra elementi, riorganizzare sistematicamente i
                            dati che ci vengono proposti




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   57
Alcuni semplici (?) consigli




 Non a caso, De Bono ha affermato che il pensiero creativo:

 “tende a spostarsi da un cliché ad un altro. Questi cliché non sono altro
 che i modelli più frequentemente utilizzati, divenuti così delle specie di
 unità stabilite […] il pensiero laterale deve occuparsi della
 riorganizzazione delle informazioni disponibili per fare in modo che
 queste vengano strappate fuori dai loro modelli prestabiliti e formino un
 modello nuovo e migliore.”




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   58
Una piccola digressione: il concetto di analogia

 Uno dei processi logici è l’analogia.
 Con questo termine si indica un «rapporto di somiglianza tra alcuni
 elementi costitutivi di due fatti od oggetti, tale da far dedurre mentalmente
 un certo grado di somiglianza tra i fatti e gli oggetti stessi» (G. Devoto, G.C. Oli,
 Il dizionario della lingua italiana, Firenze 1990).

 Il termine, come suggerisce la sua radice greca (analoghía), è molto
 antico e si fonda sul concetto matematico di “proporzione” (a:b = c:d) che
 stabilisce una similitudine dovuta ad una uguaglianza di rapporti.




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   59
Una piccola digressione: il concetto di analogia


 In realtà, è possibile individuare diverse forme analogiche:
 § l’analogia di proporzionalità propria o intrinseca
 Come abbiamo visto, rinvia al concetto matematico di proporzione e
 consente di stabilire una somiglianza tra le “relazioni” o “rapporti” esistenti
 tra più elementi.


        La luce della verità illumina la mente… Capire a colpo d’occhio…
                                      la


 In queste frasi, il termine che esprime l’azione (il vedere) è utilizzato per
 due soggetti diversi (l’occhio e la mente):
                    il “vedere” : all’ “occhio” = il “capire” : alla “mente”
 C’è da precisare che l’analogia si fonda su un’azione realmente
 attribuibile ai due soggetti, cioè a loro intrinseca: il vedere è infatti una
 funzione dell’occhio così come il capire lo è della mente.

Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione      60
Una piccola digressione: il concetto di analogia


 Una seconda forma di analogia è quella:
 § di attribuzione o proporzione semplice
 In questo caso, l’analogia si fonda sulla estensione ad altri soggetti di una
 caratteristica che non sarebbe immediatamente pertinente ad essi.

           Tizio è sano, il suo colorito è sano, il cibo che mangia è sano,
                   sano,
                               l’aria che respira è sana
                                                     sana


 Osservando l’esempio è piuttosto agevole notare che l’aggettivo “sano” è
 proprio solo di “Tizio”: essendo, infatti, l’unico essere vivente tra i soggetti
 citati è il solo di cui si possa dire che gode di buona salute.
 Il colorito sano di Tizio, ad esempio, è un indizio del suo stato di salute
 ma non è “sano” in sé, così come il cibo è ciò che può favorire il
 benessere di Tizio, ma non può essere considerato “sano” di per sé.



Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione      61
Una piccola digressione: il concetto di analogia


 L’interesse delle analogie non affonda probabilmente solo nella loro
 possibilità di evidenziare i nessi esistenti tra fenomeni apparentemente
 diversi e distanti,
                                            ma anche e specialmente nel fatto di poter
                                            utilizzare un fenomeno – che a noi appare
                                            più semplice – per chiarirne un altro
                                            caratterizzato da una maggiore complessità.
                                            In questo senso, mettendo in connessione
                                            elementi in qualche modo equivalenti e
                                            focalizzando su di essi la nostra attenzione,
                                            l’analogia svolge una importante funzione
                                            sintetica ed euristica.
                                            Le analogie non sono quindi solo degli ausili
                                            per la nostra comprensione degli eventi
                                            complessi, ma sono alla base delle nostre
                                            stesse teorie su di essi.

Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione      62
A proposito di contesti
e flessibilità…




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   63
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   64
Alcuni semplici (?) consigli




 Se si pensa inoltre che Bruner considera come creativo

 “qualsiasi atto che produca una sorpresa produttiva, cioè una
 modificazione concreta inaspettata nelle diverse attività in cui l’uomo si
 trova coinvolto.

 Tutte le forme di sorpresa produttiva hanno la loro origine in una
 particolare forma di attività combinatoria, in un disporre i dati in
 prospettive nuove.

 Qualsiasi atto creativo si avvale perciò del procedimento euristico che ha
 come momento essenziale l’atto della scoperta: una operazione di
 riordinamento e trasformazione di fatti evidenti che permette di procedere
 al di là di quei fatti verso una nuova situazione” (1964, p. 142) …




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   65
Alcuni semplici (?) consigli




 è piuttosto agevole pensare che…


                  in ambito didattico è importante seguire una
           programmazione, ma in modo elastico e tenendo conto del
                   “contesto” immediato che si viene a creare
                   “contesto”
                    nel “qui ed ora” della relazione educativa




                  prendere quindi spunto da ciò che viene proposto
                                             ciò
                  spontaneamente dai bambini per proporre nuove
                              organizzazione dei “dati”
                         evitando qualsiasi forma di rigidità




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   66
Alcuni semplici (?) consigli


In qualche modo, è cioè utile modulare:

Ü realtà, perché ogni programmazione si costruisce partendo da una
  situazione specifica e non generica:

§ i bambini con i loro bisogni, stili di apprendimento e ritmi di sviluppo;

§ le risorse umane e professionali che si hanno a disposizione;

§ le opportunità offerte dalla struttura scolastica;

§ il contesto sociale e la realtà di quartiere, ecc.

con:

Ü flessibilità, perché ogni programmazione deve avere la capacità di
  cambiare rotta in relazione al processo di crescita dei bambini e alle
  condizioni in cui si sviluppa la relazione di insegnamento-
  apprendimento.


Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   67
Quarta attività



     Con il materiale e con le modalità che più vi
    piacciono illustrate il mondo dal punto di vista
                      di un insetto




Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   68
Quale dei due è il più creativo?




                                        Tratto da: Sternberg, Lubart, 1996

Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione        69
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione   70

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Creatività e Programmazione

  • 1. PROGETTARE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Tra metodologia e creatività San Benedetto del Tronto del Tronto 09/2005 Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 1
  • 2. Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si alzano per cercare le circostanze che vogliono e se non le trovano, le creano. George Bernard Shaw Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 2
  • 3. ID A Un elemento acquista improvvisamente caratteristiche e significato diversi Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 3
  • 4. Verso una definizione di creatività Il verbo “creare” (dal latino creâre) indica quella particolare attività che consente di far scaturire, di trarre qualcosa – un oggetto, un pensiero, un’immagine – dal nulla. In linea con questa accezione, creare significa “fare cose nuove”, inventare: “…hanno creato una nuova rete di vendita…con questo dipinto Leonardo ha creato un capolavoro…” E’ utile inoltre ricordare che il verbo creare si origina dalla stessa radice di “crescere”. Il Lessico Universale Italiano (Bosco, 1970) definisce la creatività come la “capacità di creare con l’intelletto e con la fantasia”, che rinvia ad “una particolare sensibilità ai problemi, capacità di sintesi e di analisi, capacità di strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze”. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 4
  • 5. Verso una definizione di creatività D’altro canto, si può anche notare che l’aggettivo “creativo” – che rinvia a qualcosa di pertinente alla creazione – può essere utilizzato in riferimento: al processo (l’attività) al prodotto (oggetto, ecc.) In questi casi, gli inglesi parlano di process-product equivocation. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 5
  • 6. Verso una definizione di creatività La creatività si esplica tuttavia in modi, forme e gradualità differenti nei diversi contesti Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 6
  • 7. Verso una definizione di creatività la creatività scientifica – la cosiddetta “scoperta” – implica solo conferme (non ammette cioè repliche) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 7
  • 8. Verso una definizione di creatività la creatività artistica ispira invece la “replica” “…io non cerco, trovo!…” Pablo Picasso Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 8
  • 9. Verso una definizione di creatività E’ possibile quindi affermare che: Ü la creatività scientifica è tesa a trovare soluzioni per problemi e questioni irrisolte Ü la creatività artistica è tesa a produrre risposte in assenza di domande e problemi espliciti In ogni caso, la creatività è possibile solo in presenza di libertà: libertà di fare in altro modo. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 9
  • 10. Verso una definizione di creatività Nella creatività artistica, ad esempio, si utilizzano in modo magistrale artifizi percettivi per creare stimoli originali ed innovativi… Bridget Riley, Fragment 1 (1965); Reconnaisance (2001) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 10
  • 11. Verso una definizione di creatività …o suggestioni in cui il particolare, assolutamente impreciso, consente di cogliere l’essenziale. Paul Cézanne, La montagna Sainte-Victoire (1904-06) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 11
  • 12. Verso una definizione di creatività In modo analogo, “il poeta o lo scrittore utilizzano tutte le proprietà primarie del linguaggio (musicalità, ritmo, rima, ecc.), gli inoculano dentro simboli, immagini e allusioni, il tutto per arrivare a impiegarlo come veicolo per l’espressione e la comunicazione dei loro sentimenti e stati esperienziali.” (Noy, 1999, p. 127) “Con le carte in mano, tutti gli uomini sono eguali” (Nicolaj Gogol) gli uomini (Nicolaj Gogol) “L’inverno cambia in pietra l’acqua del cielo e il cuore dell’uomo” (Victor Hugo) (Victor Hugo) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 12
  • 13. Verso una definizione di creatività Tutto questo significa però che la nostra stessa visione “crea” Roger Shepard, Due tavoli (1990) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 13
  • 14. Verso una definizione di creatività Un interessante esempio di “creazione” percettiva Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 14
  • 15. Verso una definizione di creatività Un elemento fondamentale della creatività è la de-costruzione o ri-strutturazione che consente il superamento dei vincoli stabiliti dal senso comune e dalle esperienze pregresse Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 15
  • 16. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 16
  • 17. Verso una definizione di creatività In sintesi, si può considerare la creatività un: “carattere saliente del comportamento umano, molto evidente in alcuni individui capaci di riconoscere, tra pensieri e oggetti, nuove connessioni che portano a innovazioni e a cambiamenti. Il criterio dell’originalità, presente in ogni attività creativa, non è sufficiente se è disgiunto da una legalità generale che consente all’attività creativa di essere riconosciuta da altri individui. L’accadere della creatività secondo regole è ciò che la distingue dall’arbitrarietà.” (Galimberti, 1999, p. 260-261) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 17
  • 18. Alcune teorie sulla creatività Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 18
  • 19. La teoria psicoanalitica Freud non ha mai formulato una teoria specifica per il processo creativo, pur essendosi occupato di alcune (ad es. Leonardo) personalità creative. In ogni caso, l’elemento fondamentale per spiegare la creatività in un’ottica psicoanali- tica è il concetto di inconscio ma, anche, quello di preconscio. Rene Magritte, Il terapeuta Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 19
  • 20. La teoria psicoanalitica La più importante scoperta di Freud è forse stata quella di individuare la “logica” dell’inconscio (processo primario) fondata su modalità di funzionamento diverse da quelle che governano la “logica” della coscienza (processo secondario). Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 20
  • 21. La teoria psicoanalitica Kubie (1958), partendo dalle affermazioni freudiane, ha elaborato una teoria sulla creatività in cui si è soffermato sui processi preconsci, notando che esistono comportamenti non sottoposti a rimozione, sebbene siano attuati dall’individuo in modo inconsapevole/automatizzato (ad es. il camminare). Una dimostrazione eclatante ci viene dalla cosiddetta ipermnesia sotto ipnosi. Secondo Kubie, la creatività sarebbe quindi possibile solo grazie a questi processi preconsci perché molto più flessibili di quelli governati sia dal pensiero conscio che inconscio. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 21
  • 22. Prima attività Partendo dall’immagine che vedrete, iniziate a raccontare una storia… Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 22
  • 23. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 23
  • 24. La teoria della Gestalt Si deve a Köhler (1921) la definizione di gestalt che fu utilizzata per decenni in ambito scientifico. Köhler indicava con il termine gestalt “quelle situazioni e processi psichici le cui specifiche caratteristiche e impressioni che producono non possono essere derivate dalle caratteristiche ed impressioni delle parti che sommandosi le compongono.” L’insieme è qualcosa di diverso dalla somma delle sue componenti Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 24
  • 25. La teoria della Gestalt La Gestalt ha studiato la creatività focalizzando la propria attenzione sui processi psicologici sottesi alla soluzione di problemi (problem solving): non a caso, gli psicologi della gestalt preferiscono parlare di pensiero produttivo. Si tratta di una forma di ragionamento che entra in azione di fronte ad una qualsiasi situazione problematica a cui è possibile trovare soluzione, ma non in modo immediato né traendola da schemi comportamentali acquisiti nel passato. Caratteristica fondamentale dei problemi studiati dagli psicologi della gestalt è il fatto di richiedere una visione nuova degli elementi che li costituiscono, cioè una loro ristrutturazione. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 25
  • 26. La teoria della Gestalt Un piccolo esempio Un uomo in una piccola cittadina degli Stati Uniti sposò 20 donne della stessa città. Tutte le donne sono ancora in vita, nessuna di loro ha divorziato, l’uomo non è un prete, né un Mormone, né un Musulmano eppure l’uomo non ha infranto alcuna legge. Come è possibile? Soluzione: l’uomo è il sindaco della città. (modificato da: Pera, 2005) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 26
  • 27. La teoria della Gestalt Un altro gestaltista (Wertheimer, 1945) sottolineò che il pensiero produttivo non utilizza solo le operazioni logiche tradizionali (deduzione ed induzione), ma fa ricorso in modo consistente ad una logica di relazione. Questa logica consente di ridefinire i dati del problema scoprendo, sotto la struttura superficiale – che è spesso piuttosto confusa e confondente –, una struttura più profonda che consente di spiegare i dati in modo convincente e tale da consentire nuove previsioni. Essenziale è la scoperta di una “anomalia” Secondo Wertheimer, la constatazione dell’anomalia attiva la ricerca di una “nuova forma buona” (insight/soluzione). Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 27
  • 28. La teoria della Gestalt Un altro esempio Ad un gruppo di bambini a cui era stato chiesto di calcolare l’area di un parallelogramma era stato precedentemente insegnato a calcolare l’area di un rettangolo. Wertheimer notò che i bambini riuscivano a risolvere il problema quando “vedevano” la figura loro proposta come un rettangolo “storto” o “sbilenco” nel quale la sporgenza e la rientranza si compensa- vano a vicenda. (modificato da: Pera, 2005) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 28
  • 29. La teoria della Gestalt Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 29
  • 30. La teoria della Gestalt Un ulteriore esempio: Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 30
  • 31. Seconda attività Prendete un cartoncino e tagliatelo in sette parti come illustrato nella figura che segue. Combinate le sette parti come se fossero tasselli di un mosaico con cui costruire nuove e diverse figure. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 31
  • 32. 2 4 1 5 6 7 3 Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 32
  • 33. Alcune delle possibili configurazioni Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 33
  • 34. La psicologia cognitiva Un contributo fondamentale allo studio dei processi con cui si giunge alla soluzione dei problemi è stato fornito dalla teoria dell’elaborazione dell’informazione. Alla base di questa teoria vi è l’idea che l’uomo sia un potente elaboratore di informazioni Si abbandona l’idea di un essere passivo plasmato dall’ambiente per assumere quella di un essere attivo che percepisce, manipola ed interpreta i dati ambientali. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 34
  • 35. La psicologia cognitiva Concetti fondamentali di questo approccio sono: § la serialità (CPU) § le componenti del processo a) il sistema che elabora; b) la situazione vista come uno spazio del problema (problem space), definito dal compito che, a sua volta, individua un “ambiente” c) le costrizioni imposte dal compito § le cosiddette “euristiche” (dal greco heuriskein, trovare) che consi- stono in principi o espedienti con cui è possibile trovare una soluzione riducendo l’attività di ricerca (ad es. l’analisi mezzi-fini) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 35
  • 36. La psicologia cognitiva Secondo alcuni cognitivisti, la creatività richiede comunque la confluenza confluenza di sei fattori distinti da interrelati: da interrelati: Ü capacità intellettive Û Ü conoscenze Û Ü stile di pensiero Û Ü personalità Û Ü motivazione Û Ü ambiente Û Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 36
  • 37. La psicologia cognitiva In modo particolare, le capacità intellettive, si possono scomporre in: capacità di sintesi, utilizzata per evitare categorizzazioni convenzionali capacità analitica, espressa nel momento in cui si riconosce valore alle idee proposte capacità comunicativa, usata per esprimere le proprie idee e per persuadere gli altri circa la loro validità altri Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 37
  • 38. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 38
  • 39. Fasi del processo creativo Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 39
  • 40. Le fasi della creatività Sono stati proposti molti schemi e suddivisioni del processo creativo, è possibile ricordare: Dunker ð RICERCA DI UNA SOLUZIONE 1. formulazione generica (messa a punto molto generale del problema) formulazione generica 2. formulazione funzionale (“se posso raggiungere questo o quello ho ri- solto”) 3. formulazione specifica (ridefinizione ed attuazione del livello pre- attuazione cedente) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 40
  • 41. Le fasi della creatività Secondo Osborn, per giungere alla soluzione creativa dei problemi si devono invece passare tre fasi: 1. la scoperta dei dati (scelta ed impostazione da dare al problema – si dati si può anche parlare di una sottofase di definizione – e raccolta dei dati considerati necessari alla soluzione) 2. la scoperta delle idee (individuazione empirica dei concetti che che potrebbero fungere da fili conduttori per l’elaborazione della soluzio- ne) 3. la scoperta della soluzione (individuazione, valutazione e scelta della scoperta soluzione “migliore” per il problema) problema) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 41
  • 42. Le fasi della creatività In ogni caso, c’è da dire che: “la formulazione di un problema è spesso più cruciale della sua soluzione, dal momento che la sua soluzione [spesso] non dipende che dall’applicazione di capacità di tipo matematico e sperimentale. La capacità di porre nuove domande, o vedere vecchi problemi da un nuovo punto di vista, invece, richiede un’immaginazione creativa e segna il reale progresso scientifico” (Einstein, Infeld, 1938, p. 92). Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 42
  • 43. Un esempio: Un signore lavora in città. Ogni giorno arriva con lo stesso treno di mezzogiorno al suo paese dove l’autista l’incontra alla stazione. Un giorno finisce prima e prende il treno precedente che arriva un’ora prima. Si incammina verso casa. Lungo la strada incontra la macchina che si dirige alla stazione per esservi puntualmente alla solita ora. Quindi egli fa in macchina l’ultimo pezzo di strada verso casa. In questo modo l’autista arriva a casa 10 minuti prima del solito. Quanto tempo ha camminato il signore? § Il signore arriva alla stazione alle 11 ed inizia a camminare verso casa; verso casa; § l’autista parte per essere alle 12 alla stazione; § l’autista risparmia 10 minuti, cioè 5 all’andata e 5 al ritorno; § ore 12 meno 5 min. = l’autista incontra il signore alle 11.55; § quindi il signore ha camminato per 55 minuti Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 43
  • 44. Ostacoli al processo creativo Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 44
  • 45. Ostacoli alla creatività La prima difficoltà con cui ci si confronta è prodotta dal fatto che nella vita quotidiana siamo noi stessi ad impostare il problema. Ipotizziamo che un amico ci proponga di andare al cinema. Come risolviamo normalmente questo “problema”? Esaminando con attenzione l’idea di andare al cinema: solo se non ci soddisfa prendiamo in considerazione le possibili alternative che rimangono quindi spesso spesso completamente inesplorate Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 45
  • 46. Ostacoli alla creatività Questo meccanismo è chiamato focalizzazione. Gabriele Zanieri, Sull’orlo dell’imbuto Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 46
  • 47. Terza attività Prendete un foglio ed una penna. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 47
  • 48. Ostacoli alla creatività Un altro ostacolo alla creatività può essere individuato grazie ad un piccolo esercizio. Questi tre numeri –2–4–6– sono legati da una regola che ha generato la sequenza: qual è? sequenza: qual è? Per risolvere l’esercizio si devono proporre al conduttore altre triplette e, l’esercizio sulla base delle risposte ottenute, si deve formulare un’ipotesi sulla regola che unisce i tre numeri, esprimendola però esplicitamente solo quando si è sicuri che sia quella corretta. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 48
  • 49. Ostacoli alla creatività La regola era… tre numeri interi qualsiasi in ordine crescente. (modificato da: Legrenzi, 2005) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 49
  • 50. Ostacoli alla creatività Questo meccanismo è chiamato fissazione. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 50
  • 51. Ostacoli alla creatività Un altro piccolo esempio per eviden- ziare come siamo anche noi a “fare le scarpe”… alla nostra creatività. Un mese dell’anno è di 28 giorni. Quanti dei restanti hanno 30 giorni? (citato da: Legrenzi, 2005) Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 51
  • 52. Ostacoli alla creatività Esistono anche altri fattori che possono ostacolare i processi creativi. La “soluzione” diversa dal solito, il rispondere con “libertà” ai problemi vecchi e nuovi che la vita ci pone costituisce infatti un cambiamento che di per sé suscita resistenze. In questa prospettiva, due fattori importanti che inibiscono la creatività sono: 1. timore ed impossibilità di accettare l’incertezza 2. sforzo richiesto da ogni processo di innovazione Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 52
  • 53. Ostacoli alla creatività In estrema sintesi: Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 53
  • 54. Ma, per essere… creativi? Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 54
  • 55. aal aa i l zzi v o en t i ddene aaitivo v r ””eevtio ccre ooee e nnto l gg l m e re ““re g i aam eellee tteeggi l d la tg si rrsi du n at ta e ttta à d i i un ssp e o l ttà d A pi c l A i f f ic o d iff d Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 55
  • 56. Alcuni semplici (?) consigli Tuttavia… è possibile rilevare che uno dei problemi più importanti posti alla pedagogia della creatività è il fatto che non sempre ci si rende conto che una determinata situazione o problema può essere affrontato e risolto in modo creativo. Ne consegue che l’atteggiamento di fondo dovrebbe quindi dovrebbe quindi essere quello di non dare nulla per scontato, per ovvio ed acquisire (e stimolare) un approccio curioso, critico e dubbioso nei dubbioso confronti della realtà che ci circonda Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 56
  • 57. Alcuni semplici (?) consigli D’altro canto, è importante ricordare che il contesto – considerato come l’insieme delle “regole del gioco” che guidano il modo con cui percepiamo e reagiamo alla realtà – tende a comprimere la nostra flessibilità. La creatività si caratterizza quindi dalla capacità di spostarsi liberamente da un contesto all’altro ed è quindi liberamente all’altro ed importante utilizzare a pieno il pensiero analogico, identificare/creare connessioni tra elementi, riorganizzare sistematicamente i dati che ci vengono proposti Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 57
  • 58. Alcuni semplici (?) consigli Non a caso, De Bono ha affermato che il pensiero creativo: “tende a spostarsi da un cliché ad un altro. Questi cliché non sono altro che i modelli più frequentemente utilizzati, divenuti così delle specie di unità stabilite […] il pensiero laterale deve occuparsi della riorganizzazione delle informazioni disponibili per fare in modo che queste vengano strappate fuori dai loro modelli prestabiliti e formino un modello nuovo e migliore.” Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 58
  • 59. Una piccola digressione: il concetto di analogia Uno dei processi logici è l’analogia. Con questo termine si indica un «rapporto di somiglianza tra alcuni elementi costitutivi di due fatti od oggetti, tale da far dedurre mentalmente un certo grado di somiglianza tra i fatti e gli oggetti stessi» (G. Devoto, G.C. Oli, Il dizionario della lingua italiana, Firenze 1990). Il termine, come suggerisce la sua radice greca (analoghía), è molto antico e si fonda sul concetto matematico di “proporzione” (a:b = c:d) che stabilisce una similitudine dovuta ad una uguaglianza di rapporti. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 59
  • 60. Una piccola digressione: il concetto di analogia In realtà, è possibile individuare diverse forme analogiche: § l’analogia di proporzionalità propria o intrinseca Come abbiamo visto, rinvia al concetto matematico di proporzione e consente di stabilire una somiglianza tra le “relazioni” o “rapporti” esistenti tra più elementi. La luce della verità illumina la mente… Capire a colpo d’occhio… la In queste frasi, il termine che esprime l’azione (il vedere) è utilizzato per due soggetti diversi (l’occhio e la mente): il “vedere” : all’ “occhio” = il “capire” : alla “mente” C’è da precisare che l’analogia si fonda su un’azione realmente attribuibile ai due soggetti, cioè a loro intrinseca: il vedere è infatti una funzione dell’occhio così come il capire lo è della mente. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 60
  • 61. Una piccola digressione: il concetto di analogia Una seconda forma di analogia è quella: § di attribuzione o proporzione semplice In questo caso, l’analogia si fonda sulla estensione ad altri soggetti di una caratteristica che non sarebbe immediatamente pertinente ad essi. Tizio è sano, il suo colorito è sano, il cibo che mangia è sano, sano, l’aria che respira è sana sana Osservando l’esempio è piuttosto agevole notare che l’aggettivo “sano” è proprio solo di “Tizio”: essendo, infatti, l’unico essere vivente tra i soggetti citati è il solo di cui si possa dire che gode di buona salute. Il colorito sano di Tizio, ad esempio, è un indizio del suo stato di salute ma non è “sano” in sé, così come il cibo è ciò che può favorire il benessere di Tizio, ma non può essere considerato “sano” di per sé. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 61
  • 62. Una piccola digressione: il concetto di analogia L’interesse delle analogie non affonda probabilmente solo nella loro possibilità di evidenziare i nessi esistenti tra fenomeni apparentemente diversi e distanti, ma anche e specialmente nel fatto di poter utilizzare un fenomeno – che a noi appare più semplice – per chiarirne un altro caratterizzato da una maggiore complessità. In questo senso, mettendo in connessione elementi in qualche modo equivalenti e focalizzando su di essi la nostra attenzione, l’analogia svolge una importante funzione sintetica ed euristica. Le analogie non sono quindi solo degli ausili per la nostra comprensione degli eventi complessi, ma sono alla base delle nostre stesse teorie su di essi. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 62
  • 63. A proposito di contesti e flessibilità… Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 63
  • 64. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 64
  • 65. Alcuni semplici (?) consigli Se si pensa inoltre che Bruner considera come creativo “qualsiasi atto che produca una sorpresa produttiva, cioè una modificazione concreta inaspettata nelle diverse attività in cui l’uomo si trova coinvolto. Tutte le forme di sorpresa produttiva hanno la loro origine in una particolare forma di attività combinatoria, in un disporre i dati in prospettive nuove. Qualsiasi atto creativo si avvale perciò del procedimento euristico che ha come momento essenziale l’atto della scoperta: una operazione di riordinamento e trasformazione di fatti evidenti che permette di procedere al di là di quei fatti verso una nuova situazione” (1964, p. 142) … Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 65
  • 66. Alcuni semplici (?) consigli è piuttosto agevole pensare che… in ambito didattico è importante seguire una programmazione, ma in modo elastico e tenendo conto del “contesto” immediato che si viene a creare “contesto” nel “qui ed ora” della relazione educativa prendere quindi spunto da ciò che viene proposto ciò spontaneamente dai bambini per proporre nuove organizzazione dei “dati” evitando qualsiasi forma di rigidità Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 66
  • 67. Alcuni semplici (?) consigli In qualche modo, è cioè utile modulare: Ü realtà, perché ogni programmazione si costruisce partendo da una situazione specifica e non generica: § i bambini con i loro bisogni, stili di apprendimento e ritmi di sviluppo; § le risorse umane e professionali che si hanno a disposizione; § le opportunità offerte dalla struttura scolastica; § il contesto sociale e la realtà di quartiere, ecc. con: Ü flessibilità, perché ogni programmazione deve avere la capacità di cambiare rotta in relazione al processo di crescita dei bambini e alle condizioni in cui si sviluppa la relazione di insegnamento- apprendimento. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 67
  • 68. Quarta attività Con il materiale e con le modalità che più vi piacciono illustrate il mondo dal punto di vista di un insetto Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 68
  • 69. Quale dei due è il più creativo? Tratto da: Sternberg, Lubart, 1996 Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 69
  • 70. Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 70