Tecniche per la gestione della comunicazione interpersonale
Creatività e Programmazione
1. PROGETTARE NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
Tra metodologia e creatività
San Benedetto del Tronto
del Tronto
09/2005
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 1
2. Le persone che progrediscono nella vita
sono coloro che si alzano
per cercare le circostanze che vogliono
e se non le trovano,
le creano.
George Bernard Shaw
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 2
3. ID A
Un elemento acquista improvvisamente caratteristiche e significato diversi
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 3
4. Verso una definizione di creatività
Il verbo “creare” (dal latino creâre) indica quella particolare attività che
consente di far scaturire, di trarre qualcosa – un oggetto, un pensiero,
un’immagine – dal nulla.
In linea con questa accezione, creare significa “fare cose nuove”,
inventare:
“…hanno creato una nuova rete di vendita…con questo dipinto Leonardo
ha creato un capolavoro…”
E’ utile inoltre ricordare che il verbo creare si origina dalla stessa radice
di “crescere”.
Il Lessico Universale Italiano (Bosco, 1970) definisce la creatività come la
“capacità di creare con l’intelletto e con la fantasia”, che rinvia ad “una
particolare sensibilità ai problemi, capacità di sintesi e di analisi, capacità
di strutturare in modo nuovo le proprie esperienze e conoscenze”.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 4
5. Verso una definizione di creatività
D’altro canto, si può anche notare che l’aggettivo “creativo” – che rinvia
a qualcosa di pertinente alla creazione – può essere utilizzato in
riferimento:
al processo (l’attività)
al prodotto (oggetto, ecc.)
In questi casi, gli inglesi parlano di
process-product equivocation.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 5
6. Verso una definizione di creatività
La creatività si esplica tuttavia in modi, forme e gradualità
differenti nei diversi contesti
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 6
7. Verso una definizione di creatività
la creatività scientifica
– la cosiddetta “scoperta” –
implica solo conferme
(non ammette cioè repliche)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 7
8. Verso una definizione di creatività
la creatività artistica
ispira invece la “replica”
“…io non cerco, trovo!…”
Pablo Picasso
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 8
9. Verso una definizione di creatività
E’ possibile quindi affermare che:
Ü la creatività scientifica è tesa a trovare soluzioni per
problemi e questioni irrisolte
Ü la creatività artistica è tesa a produrre risposte in
assenza di domande e problemi espliciti
In ogni caso, la creatività è possibile solo in presenza di libertà:
libertà di fare in altro modo.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 9
10. Verso una definizione di creatività
Nella creatività artistica, ad esempio, si utilizzano in modo magistrale
artifizi percettivi per creare stimoli originali ed innovativi…
Bridget Riley, Fragment 1 (1965); Reconnaisance (2001)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 10
11. Verso una definizione di creatività
…o suggestioni in cui il particolare, assolutamente impreciso, consente di
cogliere l’essenziale.
Paul Cézanne, La montagna Sainte-Victoire (1904-06)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 11
12. Verso una definizione di creatività
In modo analogo,
“il poeta o lo scrittore utilizzano tutte le proprietà primarie del linguaggio
(musicalità, ritmo, rima, ecc.), gli inoculano dentro simboli, immagini e
allusioni, il tutto per arrivare a impiegarlo come veicolo per l’espressione e
la comunicazione dei loro sentimenti e stati esperienziali.” (Noy, 1999, p. 127)
“Con le carte in mano, tutti gli uomini sono eguali” (Nicolaj Gogol)
gli uomini (Nicolaj Gogol)
“L’inverno cambia in pietra l’acqua del cielo e il cuore dell’uomo” (Victor Hugo)
(Victor Hugo)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 12
13. Verso una definizione di creatività
Tutto questo significa però che la nostra stessa visione “crea”
Roger Shepard, Due tavoli (1990)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 13
14. Verso una definizione di creatività
Un interessante esempio di “creazione” percettiva
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 14
15. Verso una definizione di creatività
Un elemento fondamentale della creatività è la
de-costruzione o ri-strutturazione
che consente il superamento dei vincoli stabiliti
dal senso comune e dalle esperienze pregresse
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 15
17. Verso una definizione di creatività
In sintesi, si può considerare la creatività un:
“carattere saliente del comportamento umano, molto evidente
in alcuni individui capaci di riconoscere, tra pensieri e oggetti,
nuove connessioni che portano a innovazioni e a
cambiamenti.
Il criterio dell’originalità, presente in ogni attività creativa,
non è sufficiente se è disgiunto da una legalità generale che
consente all’attività creativa di essere riconosciuta da altri
individui.
L’accadere della creatività secondo regole è ciò che la
distingue dall’arbitrarietà.” (Galimberti, 1999, p. 260-261)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 17
18. Alcune teorie sulla creatività
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 18
19. La teoria psicoanalitica
Freud non ha mai formulato una teoria specifica
per il processo creativo, pur essendosi occupato di
alcune (ad es. Leonardo) personalità creative.
In ogni caso, l’elemento fondamentale per
spiegare la creatività in un’ottica psicoanali-
tica è il concetto di inconscio ma, anche,
quello di preconscio.
Rene Magritte, Il terapeuta
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 19
20. La teoria psicoanalitica
La più importante scoperta di Freud è forse stata
quella di individuare la “logica” dell’inconscio
(processo primario) fondata su modalità di
funzionamento diverse da quelle che governano la
“logica” della coscienza (processo secondario).
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 20
21. La teoria psicoanalitica
Kubie (1958), partendo dalle affermazioni freudiane, ha elaborato una teoria
sulla creatività in cui si è soffermato sui processi preconsci, notando che
esistono comportamenti non sottoposti a rimozione, sebbene siano attuati
dall’individuo in modo inconsapevole/automatizzato (ad es. il camminare).
Una dimostrazione eclatante ci viene dalla cosiddetta ipermnesia sotto
ipnosi.
Secondo Kubie, la creatività sarebbe quindi possibile solo grazie a questi
processi preconsci perché molto più flessibili di quelli governati sia dal
pensiero conscio che inconscio.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 21
22. Prima attività
Partendo dall’immagine che vedrete, iniziate a
raccontare una storia…
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 22
24. La teoria della Gestalt
Si deve a Köhler (1921) la definizione di gestalt che fu
utilizzata per decenni in ambito scientifico.
Köhler indicava con il termine gestalt
“quelle situazioni e processi psichici le cui
specifiche caratteristiche e impressioni che
producono non possono essere derivate dalle
caratteristiche ed impressioni delle parti che
sommandosi le compongono.”
L’insieme è qualcosa di diverso dalla somma
delle sue componenti
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 24
25. La teoria della Gestalt
La Gestalt ha studiato la creatività focalizzando la propria attenzione sui
processi psicologici sottesi alla soluzione di problemi (problem solving):
non a caso, gli psicologi della gestalt preferiscono parlare di pensiero
produttivo.
Si tratta di una forma di ragionamento che entra in azione di fronte ad una
qualsiasi situazione problematica a cui è possibile trovare soluzione, ma
non in modo immediato né traendola da schemi comportamentali acquisiti
nel passato.
Caratteristica fondamentale dei problemi studiati dagli psicologi della
gestalt è il fatto di richiedere una visione nuova degli elementi che li
costituiscono, cioè una loro ristrutturazione.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 25
26. La teoria della Gestalt
Un piccolo esempio
Un uomo in una piccola cittadina degli Stati Uniti sposò 20
donne della stessa città. Tutte le donne sono ancora in vita,
nessuna di loro ha divorziato, l’uomo non è un prete, né un
Mormone, né un Musulmano eppure l’uomo non ha infranto
alcuna legge. Come è possibile?
Soluzione: l’uomo è il sindaco della città.
(modificato da: Pera, 2005)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 26
27. La teoria della Gestalt
Un altro gestaltista (Wertheimer, 1945) sottolineò che il pensiero
produttivo non utilizza solo le operazioni logiche tradizionali (deduzione ed
induzione), ma fa ricorso in modo consistente ad una logica di relazione.
Questa logica consente di ridefinire i dati del problema scoprendo, sotto la
struttura superficiale – che è spesso piuttosto confusa e confondente –,
una struttura più profonda che consente di spiegare i dati in modo
convincente e tale da consentire nuove previsioni.
Essenziale è la scoperta di una “anomalia”
Secondo Wertheimer, la constatazione dell’anomalia attiva la ricerca di
una “nuova forma buona” (insight/soluzione).
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 27
28. La teoria della Gestalt
Un altro esempio
Ad un gruppo di bambini a cui era stato chiesto di calcolare
l’area di un parallelogramma era stato precedentemente
insegnato a calcolare l’area di un rettangolo. Wertheimer notò
che i bambini riuscivano a risolvere il problema quando
“vedevano” la figura loro proposta come un rettangolo “storto” o
“sbilenco” nel quale la sporgenza e la rientranza si compensa-
vano a vicenda.
(modificato da: Pera, 2005)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 28
29. La teoria della Gestalt
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 29
30. La teoria della Gestalt
Un ulteriore esempio:
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 30
31. Seconda attività
Prendete un cartoncino e tagliatelo in sette parti
come illustrato nella figura che segue.
Combinate le sette parti come se fossero tasselli
di un mosaico con cui costruire
nuove e diverse figure.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 31
32. 2
4
1 5
6
7 3
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 32
33. Alcune delle possibili configurazioni
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 33
34. La psicologia cognitiva
Un contributo fondamentale allo studio dei processi con cui si giunge alla
soluzione dei problemi è stato fornito dalla teoria dell’elaborazione
dell’informazione.
Alla base di questa teoria vi è l’idea che l’uomo sia un potente
elaboratore di informazioni
Si abbandona l’idea di un essere passivo plasmato dall’ambiente per
assumere quella di un essere attivo che percepisce, manipola ed
interpreta i dati ambientali.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 34
35. La psicologia cognitiva
Concetti fondamentali di questo approccio sono:
§ la serialità (CPU)
§ le componenti del processo
a) il sistema che elabora;
b) la situazione vista come uno spazio del problema (problem
space), definito dal compito che, a sua volta, individua un
“ambiente”
c) le costrizioni imposte dal compito
§ le cosiddette “euristiche” (dal greco heuriskein, trovare) che consi-
stono in principi o espedienti con cui è possibile trovare una soluzione
riducendo l’attività di ricerca (ad es. l’analisi mezzi-fini)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 35
36. La psicologia cognitiva
Secondo alcuni cognitivisti, la creatività richiede comunque la confluenza
confluenza
di sei fattori distinti da interrelati:
da interrelati:
Ü capacità intellettive Û
Ü conoscenze Û
Ü stile di pensiero Û
Ü personalità Û
Ü motivazione Û
Ü ambiente Û
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 36
37. La psicologia cognitiva
In modo particolare, le capacità intellettive, si possono scomporre in:
capacità di sintesi, utilizzata per evitare categorizzazioni convenzionali
capacità analitica, espressa nel momento in cui si riconosce valore alle
idee proposte
capacità comunicativa, usata per esprimere le proprie idee e per
persuadere gli altri circa la loro validità
altri
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 37
39. Fasi del processo creativo
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 39
40. Le fasi della creatività
Sono stati proposti molti schemi e suddivisioni del processo creativo, è
possibile ricordare:
Dunker ð RICERCA DI UNA SOLUZIONE
1. formulazione generica (messa a punto molto generale del problema)
formulazione generica
2. formulazione funzionale (“se posso raggiungere questo o quello ho ri-
solto”)
3. formulazione specifica (ridefinizione ed attuazione del livello pre-
attuazione
cedente)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 40
41. Le fasi della creatività
Secondo Osborn, per giungere alla soluzione creativa dei problemi si
devono invece passare tre fasi:
1. la scoperta dei dati (scelta ed impostazione da dare al problema – si
dati si
può anche parlare di una sottofase di definizione – e raccolta dei dati
considerati necessari alla soluzione)
2. la scoperta delle idee (individuazione empirica dei concetti che che
potrebbero fungere da fili conduttori per l’elaborazione della soluzio-
ne)
3. la scoperta della soluzione (individuazione, valutazione e scelta della
scoperta
soluzione “migliore” per il problema)
problema)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 41
42. Le fasi della creatività
In ogni caso, c’è da dire che:
“la formulazione di un problema è spesso più cruciale della
sua soluzione, dal momento che la sua soluzione [spesso]
non dipende che dall’applicazione di capacità di tipo
matematico e sperimentale. La capacità di porre nuove
domande, o vedere vecchi problemi da un nuovo punto di
vista, invece, richiede un’immaginazione creativa e segna il
reale progresso scientifico” (Einstein, Infeld, 1938, p. 92).
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 42
43. Un esempio:
Un signore lavora in città. Ogni giorno arriva con lo stesso treno
di mezzogiorno al suo paese dove l’autista l’incontra alla stazione.
Un giorno finisce prima e prende il treno precedente che arriva
un’ora prima. Si incammina verso casa. Lungo la strada incontra la
macchina che si dirige alla stazione per esservi puntualmente alla
solita ora. Quindi egli fa in macchina l’ultimo pezzo di strada verso
casa.
In questo modo l’autista arriva a casa 10 minuti prima del solito.
Quanto tempo ha camminato il signore?
§ Il signore arriva alla stazione alle 11 ed inizia a camminare verso casa;
verso casa;
§ l’autista parte per essere alle 12 alla stazione;
§ l’autista risparmia 10 minuti, cioè 5 all’andata e 5 al ritorno;
§ ore 12 meno 5 min. = l’autista incontra il signore alle 11.55;
§ quindi il signore ha camminato per 55 minuti
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 43
44. Ostacoli al processo creativo
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 44
45. Ostacoli alla creatività
La prima difficoltà con cui ci si confronta è prodotta dal fatto che nella vita
quotidiana siamo noi stessi ad impostare il problema.
Ipotizziamo che un amico ci proponga di andare al cinema.
Come risolviamo normalmente questo “problema”?
Esaminando con attenzione l’idea di
andare al cinema: solo se non ci
soddisfa prendiamo in considerazione le
possibili alternative
che rimangono quindi spesso
spesso
completamente inesplorate
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 45
46. Ostacoli alla creatività
Questo meccanismo è chiamato focalizzazione.
Gabriele Zanieri, Sull’orlo dell’imbuto
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 46
47. Terza attività
Prendete un foglio ed una penna.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 47
48. Ostacoli alla creatività
Un altro ostacolo alla creatività può essere individuato grazie ad
un piccolo esercizio.
Questi tre numeri
–2–4–6–
sono legati da una regola che ha generato la sequenza: qual è?
sequenza: qual è?
Per risolvere l’esercizio si devono proporre al conduttore altre triplette e,
l’esercizio
sulla base delle risposte ottenute, si deve formulare un’ipotesi sulla
regola che unisce i tre numeri, esprimendola però esplicitamente solo
quando si è sicuri che sia quella corretta.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 48
49. Ostacoli alla creatività
La regola era…
tre numeri interi qualsiasi in ordine
crescente.
(modificato da: Legrenzi, 2005)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 49
50. Ostacoli alla creatività
Questo meccanismo è chiamato fissazione.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 50
51. Ostacoli alla creatività
Un altro piccolo esempio per eviden-
ziare come siamo anche noi a “fare le
scarpe”… alla nostra creatività.
Un mese dell’anno è di 28 giorni. Quanti
dei restanti hanno 30 giorni?
(citato da: Legrenzi, 2005)
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 51
52. Ostacoli alla creatività
Esistono anche altri fattori che possono ostacolare i processi creativi. La
“soluzione” diversa dal solito, il rispondere con “libertà” ai problemi vecchi
e nuovi che la vita ci pone costituisce infatti un cambiamento che di per
sé suscita resistenze.
In questa prospettiva, due fattori importanti che inibiscono la creatività
sono:
1. timore ed impossibilità di accettare l’incertezza
2. sforzo richiesto da ogni processo di innovazione
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 52
53. Ostacoli alla creatività
In estrema sintesi:
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 53
54. Ma, per essere… creativi?
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 54
55. aal aa
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Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 55
56. Alcuni semplici (?) consigli
Tuttavia…
è possibile rilevare che uno dei problemi più importanti posti alla
pedagogia della creatività è il fatto che non sempre ci si rende conto che
una determinata situazione o problema può essere affrontato e risolto in
modo creativo.
Ne consegue che l’atteggiamento di fondo dovrebbe quindi
dovrebbe quindi
essere quello di
non dare nulla per scontato, per ovvio ed acquisire
(e stimolare) un approccio curioso, critico e dubbioso nei
dubbioso
confronti della realtà che ci circonda
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 56
57. Alcuni semplici (?) consigli
D’altro canto, è importante ricordare che il contesto – considerato come
l’insieme delle “regole del gioco” che guidano il modo con cui percepiamo
e reagiamo alla realtà – tende a comprimere la nostra flessibilità.
La creatività si caratterizza quindi dalla capacità di
spostarsi liberamente da un contesto all’altro ed è quindi
liberamente all’altro ed
importante
utilizzare a pieno il pensiero analogico, identificare/creare
connessioni tra elementi, riorganizzare sistematicamente i
dati che ci vengono proposti
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 57
58. Alcuni semplici (?) consigli
Non a caso, De Bono ha affermato che il pensiero creativo:
“tende a spostarsi da un cliché ad un altro. Questi cliché non sono altro
che i modelli più frequentemente utilizzati, divenuti così delle specie di
unità stabilite […] il pensiero laterale deve occuparsi della
riorganizzazione delle informazioni disponibili per fare in modo che
queste vengano strappate fuori dai loro modelli prestabiliti e formino un
modello nuovo e migliore.”
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 58
59. Una piccola digressione: il concetto di analogia
Uno dei processi logici è l’analogia.
Con questo termine si indica un «rapporto di somiglianza tra alcuni
elementi costitutivi di due fatti od oggetti, tale da far dedurre mentalmente
un certo grado di somiglianza tra i fatti e gli oggetti stessi» (G. Devoto, G.C. Oli,
Il dizionario della lingua italiana, Firenze 1990).
Il termine, come suggerisce la sua radice greca (analoghía), è molto
antico e si fonda sul concetto matematico di “proporzione” (a:b = c:d) che
stabilisce una similitudine dovuta ad una uguaglianza di rapporti.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 59
60. Una piccola digressione: il concetto di analogia
In realtà, è possibile individuare diverse forme analogiche:
§ l’analogia di proporzionalità propria o intrinseca
Come abbiamo visto, rinvia al concetto matematico di proporzione e
consente di stabilire una somiglianza tra le “relazioni” o “rapporti” esistenti
tra più elementi.
La luce della verità illumina la mente… Capire a colpo d’occhio…
la
In queste frasi, il termine che esprime l’azione (il vedere) è utilizzato per
due soggetti diversi (l’occhio e la mente):
il “vedere” : all’ “occhio” = il “capire” : alla “mente”
C’è da precisare che l’analogia si fonda su un’azione realmente
attribuibile ai due soggetti, cioè a loro intrinseca: il vedere è infatti una
funzione dell’occhio così come il capire lo è della mente.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 60
61. Una piccola digressione: il concetto di analogia
Una seconda forma di analogia è quella:
§ di attribuzione o proporzione semplice
In questo caso, l’analogia si fonda sulla estensione ad altri soggetti di una
caratteristica che non sarebbe immediatamente pertinente ad essi.
Tizio è sano, il suo colorito è sano, il cibo che mangia è sano,
sano,
l’aria che respira è sana
sana
Osservando l’esempio è piuttosto agevole notare che l’aggettivo “sano” è
proprio solo di “Tizio”: essendo, infatti, l’unico essere vivente tra i soggetti
citati è il solo di cui si possa dire che gode di buona salute.
Il colorito sano di Tizio, ad esempio, è un indizio del suo stato di salute
ma non è “sano” in sé, così come il cibo è ciò che può favorire il
benessere di Tizio, ma non può essere considerato “sano” di per sé.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 61
62. Una piccola digressione: il concetto di analogia
L’interesse delle analogie non affonda probabilmente solo nella loro
possibilità di evidenziare i nessi esistenti tra fenomeni apparentemente
diversi e distanti,
ma anche e specialmente nel fatto di poter
utilizzare un fenomeno – che a noi appare
più semplice – per chiarirne un altro
caratterizzato da una maggiore complessità.
In questo senso, mettendo in connessione
elementi in qualche modo equivalenti e
focalizzando su di essi la nostra attenzione,
l’analogia svolge una importante funzione
sintetica ed euristica.
Le analogie non sono quindi solo degli ausili
per la nostra comprensione degli eventi
complessi, ma sono alla base delle nostre
stesse teorie su di essi.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 62
63. A proposito di contesti
e flessibilità…
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 63
65. Alcuni semplici (?) consigli
Se si pensa inoltre che Bruner considera come creativo
“qualsiasi atto che produca una sorpresa produttiva, cioè una
modificazione concreta inaspettata nelle diverse attività in cui l’uomo si
trova coinvolto.
Tutte le forme di sorpresa produttiva hanno la loro origine in una
particolare forma di attività combinatoria, in un disporre i dati in
prospettive nuove.
Qualsiasi atto creativo si avvale perciò del procedimento euristico che ha
come momento essenziale l’atto della scoperta: una operazione di
riordinamento e trasformazione di fatti evidenti che permette di procedere
al di là di quei fatti verso una nuova situazione” (1964, p. 142) …
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 65
66. Alcuni semplici (?) consigli
è piuttosto agevole pensare che…
in ambito didattico è importante seguire una
programmazione, ma in modo elastico e tenendo conto del
“contesto” immediato che si viene a creare
“contesto”
nel “qui ed ora” della relazione educativa
prendere quindi spunto da ciò che viene proposto
ciò
spontaneamente dai bambini per proporre nuove
organizzazione dei “dati”
evitando qualsiasi forma di rigidità
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 66
67. Alcuni semplici (?) consigli
In qualche modo, è cioè utile modulare:
Ü realtà, perché ogni programmazione si costruisce partendo da una
situazione specifica e non generica:
§ i bambini con i loro bisogni, stili di apprendimento e ritmi di sviluppo;
§ le risorse umane e professionali che si hanno a disposizione;
§ le opportunità offerte dalla struttura scolastica;
§ il contesto sociale e la realtà di quartiere, ecc.
con:
Ü flessibilità, perché ogni programmazione deve avere la capacità di
cambiare rotta in relazione al processo di crescita dei bambini e alle
condizioni in cui si sviluppa la relazione di insegnamento-
apprendimento.
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 67
68. Quarta attività
Con il materiale e con le modalità che più vi
piacciono illustrate il mondo dal punto di vista
di un insetto
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 68
69. Quale dei due è il più creativo?
Tratto da: Sternberg, Lubart, 1996
Angelo R. Pennella – Creatività e programmazione 69