1. L’illuminismo
Il movimento culturale che domina nel
Settecento è l’illuminismo.
In Francia, all’inizio del XVIII secolo, si comincia
ad usare con insistenza la metafora della
“luce” per indicare le qualità di un pensiero
che si propone di sconfiggere (grazie ai “lumi”
della RAGIONE) il “buio” dell’ignoranza e delle
false credenze.
2. Gli obbiettivi
L’illuminismo usa i lumi della ragione contro il buio
dell’ignoranza. Il concetto cardine dell’Illuminismo è
l’affermazione dell’autonomia della ragione da ogni
autorità esterna ad essa. In pratica, secondo
l’illuminismo, l’uomo deve imparare a ragionare con la
propria testa e a ritenere valide solo quelle verità che
egli riesce ad appurare grazie alla
ragione, indipendentemente da ciò che afferma la
religione, l’autorità politica o la tradizione. In altre
parole: si ritengono veri scienziati ribelli, che
attraverso i sensi o la ragione vogliono raggiungere un
futuro prospero.
3. I concetti dell’illuminismo
• monarchia costituzionale e divisione dei
poteri,
• contratto sociale, repubblica, democrazia;
• uguaglianza dei cittadini di fronte alla
legge;
• uguaglianza fra gli uomini;
• cosmopolitismo;
• dispotismo illuminato;
• riforme
4. I concetti dell’illuminismo
• libertà di pensiero, di stampa, di
parola...(abolizione della censura e
dell’Inquisizione);
• tolleranza;
• liberismo (abolizione delle barriere
doganali, dei pedaggi feudali, della
manomorta...);
• diritto all’istruzione (istituzione di scuole
pubbliche);ecc.
7. Voltaire
Voltaire, il cui vero nome era Francois Marie
Arouet, nacque Novembre 21, 1694 a Parigi
(Francia) in una famiglia borghese.
Dopo aver studiato nelle migliori univeristà si stacca
dal culto e viene internato nella Bastiglia. Dopo
viene nuovamente condannato e esiliato tre anni
in Inghilterra, dove scrive le lettere inglesi.
Tornato in patria, scopri la sua voglia di
reinventare la società e nel 1778 divenne un vero
mito. Morì lo stesso anno, il 30 maggio.
9. Rousseau
Rousseau, Jean-Jacques. - Filosofo e scrittore (Ginevra
1712 - Ermenonville, Oise, 1778). Figlio di un
orologiaio, non ebbe una regolare istruzione, e a soli
tredici anni fu mandato come apprendista presso un
incisore, occupazione che avrebbe ben presto
abbandonato per fuggire in Savoia, iniziando una vita
disordinata che sarebbe durata molti anni. Il tutto
alimentato da un continuo tira e molla con la sua
amante. Venne invitato a collaborare all’Enciclopedia
dove aggiunse le voci di musica, di cui era molto
esperto. La sua opera principale è il “contratto
sociale”.
11. Montesquieu
Montesquieu è un nobile sostiene che le leggi ordinano e coalizzano la società in
quanto dovrebbero garantire i diritti di tutti gli uomini. Formula la teoria della
storia climatica secondo la quale cambiando clima cambiano anche le leggi, il tipo
di vita e di governo. Sostiene che per garantire a tutti eguali diritti era necessario
suddividere i 3 poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Teorizza anche i modelli
di governo: il dispotismo basato sul timore, la repubblica basata sulla virtù e la
monarchia basata sull’onore.
Appartiene alla nobiltà di toga, scrive nel 1721 un romanzo epistolare “Le lettere
persiane”, in cui fa molte critiche contro il sistema politico francese e sulla chiesa.
PENSIERO
Dopo una serie di viaggi nel 1748 pubblica “Lo spirito delle leggi”, in cui fa
un’analisi concreta dei diversi ordinamenti statali partendo non da principi astratti
(morali, religiosi, filosofici), ma analizzandoli su basi concrete, cioè mette in
rapporto il sistema politico con l’economia, il clima, l’ambiente che determinano la
società politica. Fa quindi un’analisi empirica, cioè che per dire se una cosa è giusta
o sbagliata bisogna analizzarla in modo pratico. Questo metodo è una
novità, anche perché prima gli storici parlavano dei paesi in senso astratto.
Montesquieu vuole fondare una scienza della società, della politica.
13. Diderot
Denis Diderot nasce il 5 ottobre 1713 a Langres, una cittadina di
provincia, da una famiglia borghese benestante. Dopo aver studiato
presso il collegio gesuita della città, si trasferisce a Parigi per
iscriversi all'Università, da cui esce con il titolo di "magister artium"
nel 1732.
Privo di un preciso indirizzo di carriera, si adatta ai più diversi
lavori, dallo scrivano pubblico al precettore, frequentando, come
molti altri giovani bohémien, i salotti e i caffè in cui circolano le idee
illuministiche.
Incarcerato a Vincennes per taluni scritti, giudicati sovversivi, Diderot
trascorre cinque mesi di prigionia piuttosto blanda, dal 22 luglio al 3
novembre 1749. Nel frattempo è incominciata anche la grande
avventura dell' "Encyclopédie", che lo occuperà instancabilmente
per il successivo quindicennio.
15. D’Alambert
Jean-Baptiste Le Rond d'Alembert (Parigi, 16 novembre 1717 – Parigi, 29
ottobre 1783) è stato un enciclopedista, matematico, fisico, filosofo ed
astronomo francese, tra i più importanti protagonisti dell'Illuminismo.
Jean Baptiste viene portato in orfanotrofio, ma presto trova una famiglia
che lo adotta. Il patrigno è un vetraio e, con sua moglie, provvedono
all'educazione del ragazzo grazie alla rendita datagli dal padre naturale in
gran segreto. All'età di dodici anni i suoi familiari lo iscrivono nel
"Collége des Quatre Nations", fondato dal cardinale Giulio Mazzarino.
Nel corso dei suoi studi Jean Baptiste si dedica allo studio delle belle
arti, del diritto, della filosofia, della teologia e della
matematica, appassionandosi in particolare di quest'ultima.
Dopo aver scritto saggi, lettere di correzioni, e anche un suo
teorema, fornisce all’Enciclopedia la voce di Matematica
17. Beccaria
Educato a Parma dai gesuiti, si laureò in giurisprudenza
nell'univ. di Pavia. A 22 anni, in seguito alla lettura
delle Lettres persanes di Montesquieu si entusiasmò
per i problemi filosofici e sociali: entrato nel cenacolo
di casa Verri, e spronato a dedicarsi agli studî di
scienza politica ed economica, scrisse, dietro
consiglio di Pietro Verri, il saggio Del disordine e de'
rimedi delle monete nello stato di Milano nel 1762
(1762). La sua opera principali è “Del primato morale
e civili degli italiani”, in cui condanna il sistema
giudiziario
18. Salotto letterario
Con l'espressione salotto letterario s'intende un luogo di
riunione, spesso privato, dove si riuniscono
periodicamente, a cura di un anfitrione, intellettuali o
personaggi più o meno noti alle cronache mondane, per
dibattere o conversare su argomenti legati all'attualità
culturale o politica.