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LL’utilizzo degli antisettici nel setting’utilizzo degli antisettici nel setting
assistenziale pediatrico: i risultati diassistenziale pediatrico: i risultati di
un’indagine nazionaleun’indagine nazionale
Claudia Dal Cero
BackgroundBackground
• Le soluzioni antisettiche trovano impiego nei
bambini fin dalla nascita.
• Per la peculiarità del neonato immaturo e
prematuro, l’ antisepsi cutanea riveste un
importante aspetto nella qualità dell’assistenza ma
potenzialmente pericoloso per le possibili
complicanze correlate all’utilizzo di soluzioni
antisettiche sulla cute e mucose.
Il mantenimento dell'integrità cutanea
assume una particolare rilevanza anche in
ambito pediatrico causa l'ampio spettro di
lesioni che si sviluppano nella popolazione
pediatrica
(es. dermatiti da pannolino, LdP, lesioni chirurgiche, lesioni
traumatiche, lesioni da presidio, ustioni, lesioni peristomali,
lesioni da stravaso di farmaci, lesioni secondarie a
patologie congenite).
BackgroundBackground
BackgroundBackground
• Per l’igiene corporea l’acqua sterile è la scelta più sicura
per i neonati estremamente prematuri.1
• Clorexidina 2% e iodopovidone 10% sono gli antisettici
maggiormente studiati ma non vi è certezza circa la loro
reale e potenziale tossicità.2
• Altri antisettici, quali ad esempio il perossido di idrogeno
(3%) e l’alcool isopropilico (70%) non dovrebbero essere
utilizzati per detergere le ferite sia per i possibili effetti
citotossici/caustici sia per gli alti tassi di infezione
riportati.3
[1] Caula C., Apostoli A. Cura e assistenza al paziente con ferite acute e ulcere croniche, Santarcangelo di Romagna (RN) Maggioli Editore 2010
[2] Gouin S., Patel H., Office management of minor wounds., Can Fam Physician, 2001, 47:769-774.
[3] Ibidem
OBIETTIVIOBIETTIVI:
• Evidenziare le principali tipologie di antisettici utilizzati
dagli infermieri in ambito neonatologico e pediatrico, in
relazione alle diverse tipologie di ferite e procedure.
• Identificare comportamenti e conoscenze concernenti
l’antisepsi in ambito neonatologico e pediatrico.
• Valutare il grado di formazione del personale
infermieristico relativamente al corretto utilizzo degli
antisettici.
MATERIALI E METODIMATERIALI E METODI
• Campione
– Coordinatori e Infermieri operanti nelle aree
pediatriche distribuiti su tutto il territorio
nazionale.
• Strumenti
– Due questionari semi-strutturati raccolti in
forma anonima.
• Tempi della rilevazione
– Dicembre 2012 – maggio 2013.
MATERIALI E METODIMATERIALI E METODI
Principali items di interesse contenuti nei questionari:
• Formazione nel wound care.
• Antisettici normalmente utilizzati e in quali concentrazioni.
• Utilizzo di protocollo per l’antisepsi della cute e in quale
ambito.
• Contemporaneo utilizzo di due o più antisettici ed eventuale
risciacquo.
• Tempo atteso dopo l’applicazione dell’antisettico.
• Registrazione della data di apertura sui flaconi di antisettico.
Risultati
Hanno risposto al questionario:
- 300 infermieri appartenenti a 17 aree pediatriche
- 15 coordinatori (non hanno risposto tutti i coordinatori dei diversi reparti).
1
22
2
22
1
1
2
1
1
1
1
Aree geografiche di
Aree geografiche di
provenienza
provenienza
Grazie ad Emilia Lo Palo, ai rappresentanti regionali
AISLeC e a tutti coloro che
hanno risposto al quesionario
Età
13
1
40 40
69 67
42
12 13
3
0
10
20
30
40
50
60
70
80
20-25 20-26 26-30 31-35 36-40 41-45 46-50 51-55 56-60 >60
ANNI
Anni di anzianità di reparto
7
39
61
46
57
54
36
0
10
20
30
40
50
60
70
<1 ANNO 1-5 anni 6-10 anni 11-15 anni 16-20 20-25 >26
Risultati
Ha frequentato corsi relativi alla prevenzione
e trattamento delle lesioni cutanee?
Quali tipi di lesioni presenti nell’unità
operativa in cui lavori?
41%
59%
NO
SI
271
222
212
175
158
147
146
106
4
20
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35
43
63
68
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25
58
57
90
99
90
86
103
0% 20% 40% 60% 80% 100%
Dermatiti da
pannolino
Ferite chirurgiche
Lesioni da
dispositivi
LdP
Stomie
Ferite traumatiche
Ustioni
Lesioni iatrogene
si
no
Non risponde
Presenza del protocollo ..
Nella tua unità operativa sono in uso protocolli per
l'antisepsi della cute?
33%
67%
NO
SI
Risposte coordinatoriRisposte coordinatori
Risposte infermieriRisposte infermieri
Utilizzi un protocollo per l'antisepsi della cute?
46%
37%
17%
si
no
non risponde
Risultati: antisettici normalmente utilizzatiRisultati: antisettici normalmente utilizzati
sulla cute lesasulla cute lesa
209 201
173
137
113
53 44 37 32
14
29
25
56
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56
103
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93 109
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62 74 71
99
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156
170 159 162
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
C
lorexidina
Iodio
C
loross.Elettrol.
A
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O
ssigenata
Eosina
M
ercurocorm
o
A
lcoolIsoprop.
D
eterg.Com
m
.li
Fuxinia
Violetto
digenziana
Non risponde
NO
SI
Tempo di contatto cute lesaTempo di contatto cute lesa
88
71 52
47
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25 22
26
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0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Fino
asciuga.
Antisett.
Eseguo
immediat.
la proced.
30'' 1 minuto 2 minuti 3 minuti
no
si
13 persone hanno risposto in 2 modi13 persone hanno risposto in 2 modi
Risultati
72%
28%
si
no
... la creatività impera …
Alcuni esempi
• Acqua ossigenata + iodio +
fuxina
• Acqua oss. + iodio + eosina +
corexidina + clorossidante
elettrolitico ….
• Acqua oss. + eosina +
violetto di genziana +
clorossidante elettrolitico …
Ce ne sono molti altri ….
Lavi con sol. fisiol. tra un
antisettico e l'altro?
47%
53%
si
no
Nella vostra UUOO viene registrata sullo stesso laNella vostra UUOO viene registrata sullo stesso la
data di apertura del flacone di antisettico?data di apertura del flacone di antisettico?
80%
12%
8%
si no non risponde
Discussione:
• Come evidenziato, dal’indagine è emerso che gli antisettici più
utilizzati sono la clorexidina e lo iodio seguiti dal clorossidante
elettrolitico; la clorexidina e lo iodio vengono utilizzati in diverse
diluizioni e concentrazioni.
• Altri antisettici prevalentemente utilizzati sono: acqua ossigenata,
mercuriali e tutti i coloranti.
• L’acqua ossigenata, utilizzata da circa il 50% del campione e tutti i
prodotti coloranti, non trovano indicazione d’uso nell’antisepsi
pediatrica. [3]
• I risultati dell’indagine hanno evidenziato che non c’è conoscenza
dei tempi di contatto tra l’applicazione dell’antisettico e l’inizio della
procedura e conseguente disomogeneità di comportamento.
[3] Mongardi M. et al. (a cura di), MEMO Antisepsi e disinfezione in ambito sanitario e socio-sanitario, Agenzia Sanitaria
e Sociale della Regione Emilia Romagna, Bologna, 2011.
Discussione:
• Il limite con cui questa indagine si è dovuta confrontare è stata
la difficoltà ad ottenere l’autorizzazione per poterla svolgere
all’interno delle diverse Aziende: alcune non hanno rilasciato il
consenso allo svolgimento dell’indagine stessa (lettere formali
della Direzione Sanitaria).
• L’analisi dei risultati ha tuttavia permesso, come anticipato, di
mettere in evidenza le aree più critiche che necessitano di
azioni di miglioramento.
Conclusioni
• Il miglioramento della pratica assistenziale rappresenta l’obiettivo primario
di indagini come questa: la disponibilit di dati oggettivi permette dià
individuare gli ambiti in cui si rendono necessari interventi quali la
formazione, la condivisione di protocolli evidencebased e di un linguaggio
comune.
BibliografiaBibliografia
[1] Caula C., Apostoli A. Cura e assistenza al paziente con ferite acute e ulcere croniche,
Santarcangelo di Romagna (RN) Maggioli Editore 2010
[2] Gouin S., Patel H., Office management of minor wounds., Can Fam Physician, 2001,
47:769-774.
[3] Mongardi M. et al. (a cura di), MEMO Antisepsi e disinfezione in ambito sanitario e
socio-sanitario, Agenzia Sanitaria e Sociale della Regione Emilia Romagna, Bologna,
2011.
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  • 1. LL’utilizzo degli antisettici nel setting’utilizzo degli antisettici nel setting assistenziale pediatrico: i risultati diassistenziale pediatrico: i risultati di un’indagine nazionaleun’indagine nazionale Claudia Dal Cero
  • 2. BackgroundBackground • Le soluzioni antisettiche trovano impiego nei bambini fin dalla nascita. • Per la peculiarità del neonato immaturo e prematuro, l’ antisepsi cutanea riveste un importante aspetto nella qualità dell’assistenza ma potenzialmente pericoloso per le possibili complicanze correlate all’utilizzo di soluzioni antisettiche sulla cute e mucose.
  • 3. Il mantenimento dell'integrità cutanea assume una particolare rilevanza anche in ambito pediatrico causa l'ampio spettro di lesioni che si sviluppano nella popolazione pediatrica (es. dermatiti da pannolino, LdP, lesioni chirurgiche, lesioni traumatiche, lesioni da presidio, ustioni, lesioni peristomali, lesioni da stravaso di farmaci, lesioni secondarie a patologie congenite). BackgroundBackground
  • 4. BackgroundBackground • Per l’igiene corporea l’acqua sterile è la scelta più sicura per i neonati estremamente prematuri.1 • Clorexidina 2% e iodopovidone 10% sono gli antisettici maggiormente studiati ma non vi è certezza circa la loro reale e potenziale tossicità.2 • Altri antisettici, quali ad esempio il perossido di idrogeno (3%) e l’alcool isopropilico (70%) non dovrebbero essere utilizzati per detergere le ferite sia per i possibili effetti citotossici/caustici sia per gli alti tassi di infezione riportati.3 [1] Caula C., Apostoli A. Cura e assistenza al paziente con ferite acute e ulcere croniche, Santarcangelo di Romagna (RN) Maggioli Editore 2010 [2] Gouin S., Patel H., Office management of minor wounds., Can Fam Physician, 2001, 47:769-774. [3] Ibidem
  • 5. OBIETTIVIOBIETTIVI: • Evidenziare le principali tipologie di antisettici utilizzati dagli infermieri in ambito neonatologico e pediatrico, in relazione alle diverse tipologie di ferite e procedure. • Identificare comportamenti e conoscenze concernenti l’antisepsi in ambito neonatologico e pediatrico. • Valutare il grado di formazione del personale infermieristico relativamente al corretto utilizzo degli antisettici.
  • 6. MATERIALI E METODIMATERIALI E METODI • Campione – Coordinatori e Infermieri operanti nelle aree pediatriche distribuiti su tutto il territorio nazionale. • Strumenti – Due questionari semi-strutturati raccolti in forma anonima. • Tempi della rilevazione – Dicembre 2012 – maggio 2013.
  • 7. MATERIALI E METODIMATERIALI E METODI Principali items di interesse contenuti nei questionari: • Formazione nel wound care. • Antisettici normalmente utilizzati e in quali concentrazioni. • Utilizzo di protocollo per l’antisepsi della cute e in quale ambito. • Contemporaneo utilizzo di due o più antisettici ed eventuale risciacquo. • Tempo atteso dopo l’applicazione dell’antisettico. • Registrazione della data di apertura sui flaconi di antisettico.
  • 9. Hanno risposto al questionario: - 300 infermieri appartenenti a 17 aree pediatriche - 15 coordinatori (non hanno risposto tutti i coordinatori dei diversi reparti).
  • 10. 1 22 2 22 1 1 2 1 1 1 1 Aree geografiche di Aree geografiche di provenienza provenienza Grazie ad Emilia Lo Palo, ai rappresentanti regionali AISLeC e a tutti coloro che hanno risposto al quesionario
  • 11. Età 13 1 40 40 69 67 42 12 13 3 0 10 20 30 40 50 60 70 80 20-25 20-26 26-30 31-35 36-40 41-45 46-50 51-55 56-60 >60 ANNI Anni di anzianità di reparto 7 39 61 46 57 54 36 0 10 20 30 40 50 60 70 <1 ANNO 1-5 anni 6-10 anni 11-15 anni 16-20 20-25 >26
  • 12. Risultati Ha frequentato corsi relativi alla prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee? Quali tipi di lesioni presenti nell’unità operativa in cui lavori? 41% 59% NO SI 271 222 212 175 158 147 146 106 4 20 31 35 43 63 68 91 25 58 57 90 99 90 86 103 0% 20% 40% 60% 80% 100% Dermatiti da pannolino Ferite chirurgiche Lesioni da dispositivi LdP Stomie Ferite traumatiche Ustioni Lesioni iatrogene si no Non risponde
  • 13. Presenza del protocollo .. Nella tua unità operativa sono in uso protocolli per l'antisepsi della cute? 33% 67% NO SI Risposte coordinatoriRisposte coordinatori Risposte infermieriRisposte infermieri Utilizzi un protocollo per l'antisepsi della cute? 46% 37% 17% si no non risponde
  • 14. Risultati: antisettici normalmente utilizzatiRisultati: antisettici normalmente utilizzati sulla cute lesasulla cute lesa 209 201 173 137 113 53 44 37 32 14 29 25 56 64 56 103 100 93 109 124 62 74 71 99 131 134 156 170 159 162 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% C lorexidina Iodio C loross.Elettrol. A cqua O ssigenata Eosina M ercurocorm o A lcoolIsoprop. D eterg.Com m .li Fuxinia Violetto digenziana Non risponde NO SI
  • 15. Tempo di contatto cute lesaTempo di contatto cute lesa 88 71 52 47 36 19 13 25 22 26 27 28 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Fino asciuga. Antisett. Eseguo immediat. la proced. 30'' 1 minuto 2 minuti 3 minuti no si 13 persone hanno risposto in 2 modi13 persone hanno risposto in 2 modi
  • 17. Alcuni esempi • Acqua ossigenata + iodio + fuxina • Acqua oss. + iodio + eosina + corexidina + clorossidante elettrolitico …. • Acqua oss. + eosina + violetto di genziana + clorossidante elettrolitico … Ce ne sono molti altri ….
  • 18. Lavi con sol. fisiol. tra un antisettico e l'altro? 47% 53% si no
  • 19. Nella vostra UUOO viene registrata sullo stesso laNella vostra UUOO viene registrata sullo stesso la data di apertura del flacone di antisettico?data di apertura del flacone di antisettico? 80% 12% 8% si no non risponde
  • 20. Discussione: • Come evidenziato, dal’indagine è emerso che gli antisettici più utilizzati sono la clorexidina e lo iodio seguiti dal clorossidante elettrolitico; la clorexidina e lo iodio vengono utilizzati in diverse diluizioni e concentrazioni. • Altri antisettici prevalentemente utilizzati sono: acqua ossigenata, mercuriali e tutti i coloranti. • L’acqua ossigenata, utilizzata da circa il 50% del campione e tutti i prodotti coloranti, non trovano indicazione d’uso nell’antisepsi pediatrica. [3] • I risultati dell’indagine hanno evidenziato che non c’è conoscenza dei tempi di contatto tra l’applicazione dell’antisettico e l’inizio della procedura e conseguente disomogeneità di comportamento. [3] Mongardi M. et al. (a cura di), MEMO Antisepsi e disinfezione in ambito sanitario e socio-sanitario, Agenzia Sanitaria e Sociale della Regione Emilia Romagna, Bologna, 2011.
  • 21. Discussione: • Il limite con cui questa indagine si è dovuta confrontare è stata la difficoltà ad ottenere l’autorizzazione per poterla svolgere all’interno delle diverse Aziende: alcune non hanno rilasciato il consenso allo svolgimento dell’indagine stessa (lettere formali della Direzione Sanitaria). • L’analisi dei risultati ha tuttavia permesso, come anticipato, di mettere in evidenza le aree più critiche che necessitano di azioni di miglioramento.
  • 22. Conclusioni • Il miglioramento della pratica assistenziale rappresenta l’obiettivo primario di indagini come questa: la disponibilit di dati oggettivi permette dià individuare gli ambiti in cui si rendono necessari interventi quali la formazione, la condivisione di protocolli evidencebased e di un linguaggio comune.
  • 23. BibliografiaBibliografia [1] Caula C., Apostoli A. Cura e assistenza al paziente con ferite acute e ulcere croniche, Santarcangelo di Romagna (RN) Maggioli Editore 2010 [2] Gouin S., Patel H., Office management of minor wounds., Can Fam Physician, 2001, 47:769-774. [3] Mongardi M. et al. (a cura di), MEMO Antisepsi e disinfezione in ambito sanitario e socio-sanitario, Agenzia Sanitaria e Sociale della Regione Emilia Romagna, Bologna, 2011.

Hinweis der Redaktion

  1. Probabilmente le dichiarazioni diverse sono correlate a diverse procedure …