3. FATTORI PREDISPONENTI
• RESISTENZA
• FORZA GENERALE
FATTORI DETERMINANTI
• CAPACITA’ TECNICHE
• CAPACITA’ TATTICHE
• CAPACITA’ DI RESISTENZA SPECIFICA
• CAPACITA’ COMUNICATIVE E PSICOLOGICHE
Fattori che incidono sulla capacità di
prestazione
4. CAPACITA’ DI PRESTAZIONE
E COMPONENTI DEL CARICO
COMPONENTE METABOLICA
CARICO METABOLICO
CARICO
Resistenza
Forza
Velocità
ALTERAZIONE
DELL’OMEOSTASI
ADATTAMENTO
STATO FUNZIONALE PIU’
ELEVATO
FATTORI PREDISPONENTI
CARICO
Percezione
Abilità tecniche
Spazio – Tempo
Pensiero tattico
Codici comunicativi
CONSOLIDAMENTO
DEGLI
APPRENDIMENTI
STIMOLI COGNITIVI
PIU’ ELEVATI
COMPONENTE COGNITIVA
CARICO COGNITIVO
FATTORI DETERMINANTI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
5. CHE COS’E’ L’ALLENAMENTO
Processo d’azione complesso il cui scopo è quello di raggiungere, attraverso la
pianificazione dei carichi di lavoro: tecnici – tattici – fisici e psichici
un risultato o una prestazione di alto livello.
Ferretto Ferretti L’allenamento fisico nel calcio
1. Carico condizionale sui meccanismi energetici o neuro – muscolari
2. Carico tecnico aspetti coordinativi e biomeccanici ( percezione , tempo e spazio )
3. Carico tattico aspetti tecnici , cognitivi, comunicativi
4. Carico psicologico aspetti cognitivi, emotivi e sociali.
Con l’allenamento si tende ad instaurare il ciclo adattamento – risposta ai
carichi ( metabolici – cognitivi ) e allo stress mediante adeguati stimoli.
Possiamo in fine dire che il carico di allenamento sarà la somma del lavoro
richiesto all’atleta cioè, l’insieme delle sollecitazioni funzionali di carattere metabolico
e cognitivo provocate da quest’ultimo in un determinato periodo di tempo.
6. IL CARICO D’ ALLENAMENTO
CARICO ESTERNO
E’ rappresentata dalla quantità
oggettiva dei mezzi utilizzati
nell’allenamento.
CARICO INTERNO
E’ rappresentato dalla somma
degli stress
( metabolici e cognitivi ) che
subisce l’organismo sottoposto
ad un carico esterno, ed è
strettamente soggettivo.
7. CARICO DI
ALLENAMENTO
INTENSITA’ DELLO STIMOLO
DENSITA’ DELLO STIMOLO
DURATA DELLO STIMOLO
FREQUENZA DELLO STIMOLO
VOLUME DELLO STIMOLO
COMPLESSITA’ DELLO STIMOLO
COMPONENTI E PARAMETRI DEL CARICO
8. COMPONENTE METABOLICA
i parametri
C
A
R
I
C
O
M
E
T
A
B
O
L
I
C
O
INTENSITA’ DELLO
STIMOLO
Sviluppo di
grandezza/forza dello
stimolo. Troppo debole
DENSITA’ DELLO STIMOLO
Rapporto temporale tra
fasi di carico e di recupero .
Pause troppo lunghe o
troppo corte
DURATA DELLO STIMOLO
Durata dell’ azione di un
singolo stimolo o di una
serie di stimoli. Lo stimolo
deve avere una durata
allenante
VOLUME DELLO STIMOLO
Durata e numero degli
stimoli per unità
d’allenamento
FREQUENZA DELLO
STIMOLO
Numero delle unità di
allenamento quotidiane o
settimanali adeguete
9. COMPONENTI DEL
CARICO
STIMOLO DI FORZA STIMOLO DI RAPIDITA’ STIMOLO DI
RESISTENZA
INTENSITA’ DELLO STIMOLO
Peso ( kg)
Percentuale 1 RM forza dinamica
Percentuale 1 RM forza statica
Grandezza dell’impulso
Qualità dell’impulso di una forma di
esercizio ( salto,lancio, CdD con
intensità massima,
submassimale,media )
Massima velocità di corsa ( m/s ) in
diversi tratti parziali della distanza.
Percentuale della velocità massima di
corsa. Velocità aciclica di movimento
m/s , frequenza del movimento.
Velocità di movimento ( m/s : km/h ).
Carico frequenza cardiaca. Percentuale
della massima velocità di corsa .
Velocità di prestazione nella zona della
soglia anaerobica. Trasformazione
dell’energia ( aerobica-anaerobica ).
Percentuale di VO2 max.
DURATA DELLO STIMOLO
Durata ( min, sec. ) di una contrazione
massimale, submassimale,isometrica
Tempo ( min, sec. ) necessario per una
serie e per un circuito.
Tempo ( min, sec ) necessario per
coprire una distanza. Tempo di
contatto (ms). Tempo necessario per
realizzare un certo numero di
ripetizioni.
Tempo ( min, sec ) necessario per
coprire una distanza. Tempo ( min,sec )
per il quale viene mantenuta una
posizione isometrica. Tempo ( min,sec )
per eseguire una sequenza di
movimenti in sequenza ciclica o
aciclica.
VOLUME DELLO STIMOLO
Totale del peso ( kg )nell’unità di
allenamento. Numero globale di
ripetizioni nell’unità di allenamento.
Lunghezza delle distanze ( mt )
numero di ripetizioni e di serie di una
determinata forma di esercizio in una
unità di allenamento. Ripetizioni di
determinate forme di esercizio .
Numero totale /distanze di sprint
Lunghezza delle distanze ( m.t ).
Ripetizioni serie per unità di
allenamento. Durata dell’allenamento
( giorno ,settimana mese ). Unità di
allenamento
( giorno, settimana, mese ).
DENSITA’ DELLO STIMOLO
Durata delle pause ( min, sec ) tra le
ripetizioni, i set e le serie. Durata delle
pause tra le diverse stazioni ( circuit
training )
Durata delle pause ( min, sec ) tra gli
sprint le serie di sprint e balzi.
Rapporto fra carico e recupero ( 1:1,
2:1, 3:1…. ) secondo l’obiettivo
dell’allenamento ( sprint-resistenza )
Durata delle pause ( min, sec ) tra le
corse/serie di corse. Rapporto fra
carico e recupero ( 1.1, 2:1, 3:1 …).
Secondo l’obiettivo dell’allenamento
resistenza ( aerobica- anaerobica ).
COMPLESSITA’ DELLO STIMOLO
Combinazioni tra metodi diversi di
allenamento ( statici, dinamici ).
Combinazioni tra velocità diverse di
esecuzione ( rapida e lenta ).
Combinazione fra corse in condizioni
facilitate /difficili. Combinazione fra
corse facilitate /rese più difficili :
traino. Combinazione tra massima
tensione isometrica e sprint.
Combinazione tra metodi diversi di
allenamento ( durata/interval training )
Combinazione tra corse facilitate/rese
più difficili) Allenamento abbinato con
attrezzi e senza.
10. La percezione dello spazio nel movimento e nel gioco
In ogni movimento che sia inserito in un contesto educativo e formativo si è
stimolati continuamente ad adattamenti ed aggiustamenti nelle dimensioni
spazio temporali. Potremmo infatti affermare che non esiste nessun movimento
se non vi sono spostamenti in un determinato spazio ed in un certo tempo,
ogni spostamento e’ infatti soggetto a una certa durata temporale. La capacità di
utilizzare al meglio l’analizzatore visivo, ci permette di realizzare efficacemente
i propri movimenti, quelli degli altri giocatori intesi come compagni ed avversari e
di saper vedere o prevedere le linee di flusso della palla. L’informazione di tipo
visivo,evidenzia i processi di movimento esterni alla propria attività motoria che
portano spesso a mutamenti delle diverse situazioni che si vengono a creare
nel contesto di gioco e che risultano molto importanti per il comportamento motorio
dei diversi giocatori durante lo sviluppo della gara. L’azione tattica la potremmo
dunque definire come “ Azione tecnica portata nello spazio con il corretto
tempo di collegamento “ ( Cilia, Ceciliani, Dugnani e Monti ).
1 ANALISI: Nel gioco del calcio non esistono limiti spaziali di spostamento
dei giocatori la situazione consente la presenza del giocatore in
una qualsiasi zona del campo.
2 ANALISI: Lo spazio può essere percepito come ambito in cui muoversi , quindi
tutti gli spazi rientrano nel concetto tattico di:
Possibile possesso dello spazio
Eventuale zona in cui potersi trovare per eseguire un qualsiasi gesto tecnico
Eventuale zona dove potersi inserire con o senza palla per eseguire un azione
Eventuale spazio dove poter far arrivare la palla tramite un passaggio ad un
compagno o tramite uno spostamento diretto avendo il possesso della palla stessa
Dove mi
muovo
?
Quando mi
muovo
?
11. GIOCO DEL CALCIO
Non esistono limiti spaziali
i giocatori si possono muovere in
tutto il campo
Ampia variabilità della situazione
dovuta alla presenza del contrasto
diretto degli avversari
La palla può essere:
portata direttamente alla meta del gioco ( rete )
trattenuta in un contatto prolungato attraverso
fasi comunicative concretizzate in passaggi e
movimenti senza palla ( smarcamenti )
12. COMPONENTE COGNITIVA
i parametri
C
A
R
I
C
O
C
O
G
N
I
T
I
V
O
INTENSITA’ DELLO STIMOLO
Sviluppo di difficoltà
Troppo semplice
Troppo complesso
DENSITA’ DELLO STIMOLO
Rapporto temporale tra fasi
di carico e di recupero
Pause per rielaborare
le informazioni
DURATA DELLO STIMOLO
Durata dell’ azione di un
singolo stimolo o di una
serie di stimoli. Tempo
necessario per consolidare
le abilità o le regole
d’azione
VOLUME DELLO STIMOLO
Durata e numero degli stimoli
per unità d’allenamento.
Quantità complessiva per
allenamento necessaria per
migliorare gli apprendimenti
FREQUENZA DELLO STIMOLO
Numero delle unità di
allenamento quotidiane o
settimanali. Quantità di unità
di lavoro necessarie per
strutturare o consolidare gli
apprendimenti
COMPLESSITA’ DELLO
STIMOLO
Grado di difficoltà dello
stimolo. Sviluppo degli
apprendimenti in relazione al
principio che va dal semplice
al complesso.
13. LE
COMPONENTI
DEL
CARICO
STIMOLI
PERCETTIVI
STIMOLI
SPAZIALI
STIMOLI
TEMPORALI
STIMOLI
TECNICI
STIMOLI
TATTICI
STIMOLI
COMUNICATIVI
Linguaggio
INTENSITA’
DELLO STIMOLO
Velocità di
percezione di stimoli
durante il carico
proposto. Diverse
tipologie di stimoli
proposti visivo ,
acustico, tattile.
Saper riconoscere
uno spazio fisso.
Saper riconoscere
uno spazio mobile
che può dilatarsi o
stringersi.
Velocità in relazione al
passaggio e velocità in
funzione dello
spostamento senza la
palla
( smarcamento )
Timing
Realizzazione delle
diverse gestualità
tecniche variando la
velocità di
esecuzione.
Saper risolvere
problemi di natura
cognitiva con
gradienti di difficoltà
sempre più elevati:
Avversari , tempo ,
spazi …….
Velocità di utilizzo di
codici comunicativi:
Parole chiave in
funzione di
movimenti senza
palla e con la palla.
DURATA DELLO
STIMOLO
Durata dello stimolo
in (sec )
Saper gestire lo
spazio in funzione
delconcetto
dentro e fuori .
Saper gestire lo spazio
in funzione del tempo
dentro e fuori riferito
al giocatore e riferito
alle linee di flusso
della palla
Durata dello stimolo
nella proposta
didattica in relazione
ad una o più
gestualità tecniche
Tempo necessario
per poter elaborare
l’informazione e
prendere una
decisione.
Durata dell’azione in
relazione al numero
dei codici utilizzati.
VOLUME DELLO
STIMOLO
Totale degli stimoli
in relazione :alla
natura dello stimolo
solo visivo o acustico
o complessivamente
tutti gli stimoli dati
visivi , acustici ecc..
Saper gestire più
spazi all’interno
dell’esercitazione
Saper gestire più
tempi in funzione
degli spazi lento –
veloce ….
Quantità di stimoli
per automatizzare o
consolidare le abilità
tecniche
Quantità di stimoli e
proposte necessarie
per apprendere le
diverse regole
d’azione nella
seduta e nella
programmazione.
Quantità degli
stimoli necessari per
consolidare l’utilizzo
di codici
comunicativi nella
seduta o nella
programmazione.
DENSITA’ DELLO
STIMOLO
Durata delle pause
fra i diversi stimoli
percettivi.
Durata delle
pause fra i diversi
stimoli percettivi.
Durata delle pause fra
i diversi stimoli
percettivi.
Durata delle pause
fra i diversi stimoli
tecnico -coordinativi
Durata delle pause
fra i diversi stimoli
cognitivi.
Durata delle pause
fra i diversi stimoli
comunicativi.
COMPLESSITA’
DELLO STIMOLO
Numero degli stimoli
proposti elementi
di disturbo e
capacità di
selezionare o
percepire le
afferenze
importanti .
Saper gestire lo
spazio in funzione
di compagni ed
avversari :
occupare lo spazio,
liberare lo spazio,
occupare lo spazio
liberato.
Saper gestire il tempo
in funzione dei
compagni e dello
spazio tempo del
passaggio dove
trasmettere la palla e
quando trasmettere
la palla.
Combinazione dei
diversi gesti tecnici
con gradienti di
difficoltà maggiori
( abilità )
Aspetti coordinativi.
Saper risolvere
problemi in un
contesto sempre più
vicino alla
prestazione gara.
Numero dei codici
utilizzati e velocità
comunicativa .
14. Nel settore giovanile
non si riproduce un lavoro simile alle
prime squadre ma si producono nel
tempo apprendimenti:
• Tecnici : motori coordinativi
• Condizionali: resistenza – forza – velocità
• Percettivi: saper vedere
• Spazio – temporali: saper gestire lo spazio in tutte le sue componenti
• Cognitivi : il pensiero tattico i principi di gioco
• Comportamentali : saper collaborare, saper comunicare
• Emotivi : capacità volitive, saper decidere ecc…..
15. Gli obiettivi all’interno
dell’unità di allenamento
Capacità coordinative , condizionali : resistenza , forza , velocità.
andature coordinative, stili di corsa, la cura degli appoggi.
Abilità tecniche : Conduzione ,Ricevere , Calciare ,Colpo di testa ,Fallo laterale ,Contrasto tackle ,Tecnica del portiere.
Controllo e precisione Spazio e tempo Componente cognitiva
Il pensiero tattico :
5 Principi in fase offensiva
Finta e dribbling, Difesa della palla, Trasmissione passaggio, Smarcamento, Tiro in porta
5 Principi in fase difensiva
Presa di posizione, Marcamento, Difesa della porta, Intercettamento, Contrasto e tackle.
I principi di gioco:
5 Principi in fase offensiva
Scaglionamento, mobilità, ampiezza, profondità, imprevedibilità
5 Principi in fase difensiva
Scaglionamento, equilibrio, concentrazione , azione ritardatrice, controllo e limitazione.
Principi relazionali:
la comunicazione
Le parole chiave utilizzo di un linguaggio comune
Utilizzo di codici verbali relativi ai gesti tecnici, al pensiero tattico, ai principi di gioco.
Motori:
Percettivi:
Capacità di vedere lo stimolo ( visione periferica , tempo di reazione visuale).
Fase percettiva ed attentiva su stimoli esterni posizione ( spazio,palla ,compagni, avversari ).
Spazio e tempo: Capacità di occupare uno spazio, di liberare uno spazio, di occupare uno spazio liberato
16. Aspetti
comunicativi e
comportamentali
Saper costruire l’unità di
allenamento elementi chiave
Aspetti tecnico
tattici
Aspetti motori
Coordinativi
Condizionali
CARICO COGNITIVO CARICO METABOLICO INTERNO
Resistenza ( F.C , VAM, S2 – S4 , LATTATO )
Forza ( CdD , Accelerazioni, Frenate )
Forza ( Forza esplosiva, Forza max, Potenza )
Velocità ( tempi ri reazione )
CARICO METABOLICO ESTERNO
Potenza metabolica – Costo energetico
Watt – velocità km/H
Accelerazioni – Decelerazioni – Frenate – Cambi di
direzione, Cambi di senso.
Percezione ,Spazio, Tempo ,Comunicazione
Abilità tecniche, Pensiero tattico
• Io e lo spazio il tempo …
• Io lo spazio e la palla il tempo …
• Io lo spazio la palla il compagno il tempo …
• io lo spazio la palla i compagni il tempo …
• io lo spazio la palla il compagno e l’avversario il tempo …
• Io lo spazio la palla i compagni e gli avversari il tempo …
Codici verbali Linguaggio le parole chiave