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2015
SECONDA PARTE
agata gueli - profagatagueli@alice.it 2
Nella società complessa della
conoscenza nella quale oggi siamo
immersi, solo una didattica che si
esponga con un alto profilo
pedagogico, può assolvere il
compito etico che le è proprio, cioè
quello di
formare il cittadino
agata gueli - profagatagueli@alice.it
3
Le relazioni fra il microcosmo personale e il
macrocosmo dell’umanità e del pianeta oggi
devono essere intese in un duplice senso.
Da un lato tutto ciò che accade nel mondo
influenza la vita di ogni persona; dall’altro, ogni
persona tiene nelle sue stesse mani una
responsabilità unica e singolare nei confronti del
futuro dell’umanità.
Da Le indicazioni per il Curricolo della
scuola di base, 2007 e 2012
agata gueli - profagatagueli@alice.it
4
La relazione
implica
La
comunicazione
La conoscenza implica
agata gueli - profagatagueli@alice.it
5
La conoscenza richiede, per accedervi, competenze
che rendono l’individuo cittadino capace di vivere
nella società complessa del 3° millennio, nella quale
occorre
COMPETENZE
CULTURALI DI
CITTADINANZA
agata gueli - profagatagueli@alice.it
6
La comunicazione come risorsa
Il valore della “condivisione della
conoscenza” per le organizzazioni
complesse
Le correlazioni “forti” (Piero Dominici)
CONOSCENZA – COMUNICAZIONE – ORGANIZZAZIONE
RISCHIO/CRISI/EMERGENZA MANCANZA DI CONOSCENZA
agata gueli - profagatagueli@alice.it 7
è il risultato
dell’apprendere, è il
contenuto che ha
lasciato il segno
nell’apprendente
La conoscenza
è impossibile conoscere di
una disciplina tutti i suoi
oggetti/contenuti
Posto che ……..
Il pericolo della
frammentazione delle
conoscenze che
possono degradare in
NOZIONI
Include
agata gueli - profagatagueli@alice.it 8
deve generare
Il curricolo delle
competenze …… Il sapere disciplinare,
inteso come sistema
integrato delle
conoscenze di una
disciplina
Per andare
verso i
Saperi , con i quali si può
affrontare la complessità dei
fenomeni, utilizzando le
conoscenze e le abilità
necessarie
9
Le Indicazioni 2012
I nodi di novità
agata gueli - profagatagueli@alice.it
agata gueli - profagatagueli@alice.it 10
Le otto competenze chiave
dell’apprendimento permanente
 comunicazione
nella madrelingua
 comunicazione
nelle lingue
straniere
 competenza
matematica e
competenze di base
in scienza e
tecnologia
 competenza
digitale
 imparare a
imparare
 competenze sociali
e civiche
 spirito di iniziativa e
imprenditorialità
 consapevolezza ed
espressione culturale
11agata gueli - profagatagueli@alice.it
Competenze chiave Parlamento europeo 2006
Costruzione del curricolo
-quale rapporto?
- quando e come orientano la
costruzione del curricolo di
scuola?
Certificazione delle competenze
12agata gueli - profagatagueli@alice.it
Dalle Indicazioni 2012
La scuola dell’infanzia riconosciuta
nel percorso formativo.
Vivere le prime esperienze di cittadinanza
significa scoprire l’altro da sé e attribuire
progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni;
rendersi sempre meglio conto della necessità di
stabilire regole condivise; implica il primo
esercizio del dialogo che è fondato sulla
reciprocità dell’ascolto
13agata gueli - profagatagueli@alice.it
La scuola dell’infanzia
Il 90% degli studenti dei paesi OCSE – i più avanzati
economicamente e quelli che conseguono i più alti livelli di
competenza -ha frequentato la scuola dell’infanzia.
Ma non si tratta solo di una ricaduta automatica.
Infatti, trasversalmente fra i diversi paesi, a parità di status
economico–sociale, la frequenza di almeno un anno di scuola
dell’infanzia determina una differenza di 54 punti nel livello delle
competenze.
(Focus 1)
Da Pedrizzi S. Sintesi dei Focus Pisa 2006 e 2009 in
http://www.adiscuo la.it/adiw_brevi/?p=11181
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Il raggruppamento
delle discipline in aree indica una
possibilità di interazione e
collaborazione fra le discipline
(sia all’interno di una stessa
area, sia fra tutte le discipline)
che le scuole potranno delineare
nella loro autonomia con
peculiari modalità organizzative.
Indicazioni 2007 Indicazioni 2012
La scuola primaria mira
all’acquisizione degli
apprendimenti
(…)
Nella scuola secondaria di primo
grado si realizza l’accesso alle
discipline come punti di vista sulla
realtà
agata gueli - profagatagueli@alice.it 15
dalle
Indicazioni 2012
La valorizzazione delle discipline avviene
pienamente quando si evitano due rischi:
- sul piano culturale, quello della
frammentazione dei saperi;
- sul piano didattico, quello
dell’impostazione trasmissiva
PEDAGOGIA
TRASMISSIVA
PEDAGOGIA
COSTRUTTIVISTA
ACCETTAZIONE COINVOLGIMENTO
COMPETITIVITÀ COOPERAZIONE
MERITO RESPONSABILITÀ
agata gueli - profagatagueli@alice.it
RAPPORTO SOGGETTI/OGGETTI
1
agata gueli - profagatagueli@alice.it
RAPPORTO TRA I SOGGETTI
PROCEDURE
PEDAGOGIA
TRASMISSIVA
PEDAGOGIA
COSTRUTTIVISTA
LEGITTIMAZIONE
AUTOREFERENZIALE
NEGOZIAZIONE
DIALETTICA DEI
SIGNIFICATI
ACCETTAZIONE COINVOLGIMENTO
CONSERVAZIONE CAMBIAMENTO
17
PEDAGOGIA
TRASMISSIVA
didattica
trasmissiva
centrata sul
docente
erogatore di
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PEDAGOGIA
COSTRUTTIVISTA
Didattica partecipata, attiva,
meta cognitiva centrata
sullo studente
Docente
erogatore/facilitatore di
apprendimento
agata gueli - profagatagueli@alice.it 18
agata gueli - profagatagueli@alice.it 19
L’apprendimento nella
pedagogia costruttivista
- il processo attraverso il quale si acquisiscono nuove
conoscenze
 influenzato dall’ambiente circostante in
cui si svolge
 determinato dalla relazione comunicativa
interpersonale
- il prodotto di una costruzione attiva da parte del
soggetto
Multidisciplinarità
Forma di collegamento esteriore e contingente che si verifica tra più
discipline che si trovano a convivere nell'esperienza di una persona. Pur
contribuendo alla realizzazione di un progetto multidisciplinare, ogni
disciplina conserva la sua autonomia, una propria metodologia, oggetti
specifici.
Pluridisciplinarità
Spesso sinonimo di multidisciplinarità, la pluridisciplinarità è la
collaborazione di più discipline ad un progetto comune, in cui ciascuna
continua a mantenere la propria autonomia.
Interdisciplinarità
L'interdisciplinarità è un ulteriore grado di complessità, caratterizzato
dall'interazione costante di più scienze, tutte coinvolte nella soluzione di una
situazione problematica.
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L’OPZIONE DISCIPLINARE VS AREA (O AMBITO?) DISCIPLINARE
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AMBITI /AREE DISCIPLINARI
“contenitori” o “perimetri” di discipline” già ben caratterizzate
ed autonome: ambito della lingua, della matematica, della
storia, delle scienze etc.
Prime forme di aggregazione disciplinare (area linguistico –
espressivo, matematico- scientifico, antropologico-
ambientale), che rispondono all’esigenza di introdurre
gradualmente le alunne e gli alunni al confronto con i diversi
linguaggi disciplinari, evitando sia il rischio della
frammentazione e della dispersività, sia quello di una precoce
improduttiva sistematizzazione disciplinare.
( De Mauro T. Indirizzi per l’attuazione dei curricoli: 2001).
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Dalle Indicazioni 2012
L’organizzazione del curricolo
Nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in
aree precostituite per non favorire un’affinità più
intensa tra alcune rispetto ad altre, volendo rafforzare
così trasversalità e interconnessioni più ampie e
assicurare l’unitarietà del loro insegnamento.
Sul piano organizzativo e didattico la definizione di aree
o di assi funzionali all’ottimale utilizzazione delle risorse
è comunque rimessa all’autonoma valutazione di ogni
scuola
agata gueli - profagatagueli@alice.it 23
Dalle Indicazioni 2012
Plurilinguismo e interculturalità
All’alfabetizzazione culturale e sociale concorre in via
prioritaria l’educazione plurilingue e interculturale.
(…)
L’educazione plurilingue e interculturale rappresenta
una risorsa funzionale alla valorizzazione delel diversità
e al successo scolastico di tutti e di ognuno ed è
presupposto per l’inclusione sociale e per la
partecipazione democratica.
agata gueli - profagatagueli@alice.it
L’elaborazione di un curricolo scolastico plurilingue,
inteso come piano per organizzare gli apprendimenti,
necessita in primo luogo che ne siano chiariti gli
obiettivi. Tenendo il QCER come punto di riferimento,
gli obiettivi relativi all’apprendimento linguistico
devono essere definiti nella prospettiva della
competenza plurilingue e interculturale che i sistemi
educativi hanno il compito e la responsabilità di
sviluppare.
Da
GUIDA PER LO SVILUPPO E L’ATTUAZIONE DI CURRICOLI PER UNA EDUCAZIONE
PLURILINGUE E INTERCULTURALE
J.C. Beacco, M.Byram, M.Cavalli, D.Coste, Mi. Cuenat, F. Goullier e
J. (Language Policy Division)
24
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Promuovere una competenza plurilingue in ambiente
scolastico significa facilitare l’acquisizione di un sapere
essenziale riferito a lingue e a linguaggi. Per essenziale si
intende una base capace di costante espansione e
arricchimento attraverso percorsi successivi in un’ottica di
continuità e formazione permanente (per) lo sviluppo di
una piena cittadinanza, in una società democratica, una
società dell’informazione, una società multilingue e
multiculturale.
M. Dodman, Per un curricolo linguistico unitario dalla scuola
dell’infanzia alla scuola superiore.
25
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INTERNO ESTERNO
PROPRIO DI OGNI
PERSONA CHE SI
MUOVE TRA ITALIANO
STANDARD, GERGO,
DIALETTO
PROPRIO DELL’ESSERE
UMANO CAPACE DI
APPRENDERE ALTRE
LINGUE
26
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Plurilinguismo
Multilinguismo
il plurilinguismo mette l’accento
sull’integrazione, poiché conoscenze ed
esperienze linguistiche contribuiscono a
formare la competenza comunicativa, in
cui le lingue stabiliscono rapporti
reciproci e interagiscono (QCER, p. 5).indica
Conoscenza di un certo
numero di lingue o
coesistenza di diverse
lingue in una
determinata società
indica
27
agata gueli - profagatagueli@alice.it
Le cime di una montagna …. Il MONVISO
Ogni cima, più o meno alta, rappresenta le competenze
in una lingua o in una varietà linguistica, ma la base su
cui poggiano è comune
(competenza plurilingue).
28
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MULTICULTURA
INTERCULTURA
Termine nato in Francia per
connotare linguisticamente
una società nella quale
vivono persone di culture
diverse
indica
Termine di valenza pedagogica. Fa
riferimento ad un’educazione che sin
dall’infanzia, nelle scuole, abbia come
obiettivo quello di fare entrare l’allievo
nei mondi culturalmente’altri’.
È un atteggiamento da promuovere
attraverso una risposta educativa al
multiculturalismo esistente
indica
29
agata gueli - profagatagueli@alice.it 30
Organizzazione delle Indicazioni 2012
….. riferimenti ineludibili per gli
insegnanti …..
……. costituiscono criteri per la
valutazione delle competenze
attese e (…) sono prescrittivi,
impegnando così le istituzioni
scolastiche affinché ogni alunno
possa conseguirli
….. Individuano campi del sapere,
conoscenze e abilità ritenuti
indispensabili al fine di
raggiungere i traguardi per lo
sviluppo delle competenze
agata gueli - profagatagueli@alice.it 31
Dalle Indicazioni 2012
La valutazione
La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi
curricolari (Indicazioni 2007 e Indicazioni 2012)
L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli
apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli
obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì,
una cultura della valutazione che scoraggi qualunque
forma di addestramento finalizzata all’esclusivo
superamento delle prove.
agata gueli - profagatagueli@alice.it 32
Quale contiguità tra le Indicazioni
per il curricolo 2012 e il QdR
Obbligo di istruzione 2013?
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Curricolo parte seconda le indicazioni 2012

  • 1. agata gueli - profagatagueli@alice.it1 2015 SECONDA PARTE
  • 2. agata gueli - profagatagueli@alice.it 2 Nella società complessa della conoscenza nella quale oggi siamo immersi, solo una didattica che si esponga con un alto profilo pedagogico, può assolvere il compito etico che le è proprio, cioè quello di formare il cittadino
  • 3. agata gueli - profagatagueli@alice.it 3 Le relazioni fra il microcosmo personale e il macrocosmo dell’umanità e del pianeta oggi devono essere intese in un duplice senso. Da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona; dall’altro, ogni persona tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell’umanità. Da Le indicazioni per il Curricolo della scuola di base, 2007 e 2012
  • 4. agata gueli - profagatagueli@alice.it 4 La relazione implica La comunicazione La conoscenza implica
  • 5. agata gueli - profagatagueli@alice.it 5 La conoscenza richiede, per accedervi, competenze che rendono l’individuo cittadino capace di vivere nella società complessa del 3° millennio, nella quale occorre COMPETENZE CULTURALI DI CITTADINANZA
  • 6. agata gueli - profagatagueli@alice.it 6 La comunicazione come risorsa Il valore della “condivisione della conoscenza” per le organizzazioni complesse Le correlazioni “forti” (Piero Dominici) CONOSCENZA – COMUNICAZIONE – ORGANIZZAZIONE RISCHIO/CRISI/EMERGENZA MANCANZA DI CONOSCENZA
  • 7. agata gueli - profagatagueli@alice.it 7 è il risultato dell’apprendere, è il contenuto che ha lasciato il segno nell’apprendente La conoscenza è impossibile conoscere di una disciplina tutti i suoi oggetti/contenuti Posto che …….. Il pericolo della frammentazione delle conoscenze che possono degradare in NOZIONI Include
  • 8. agata gueli - profagatagueli@alice.it 8 deve generare Il curricolo delle competenze …… Il sapere disciplinare, inteso come sistema integrato delle conoscenze di una disciplina Per andare verso i Saperi , con i quali si può affrontare la complessità dei fenomeni, utilizzando le conoscenze e le abilità necessarie
  • 9. 9 Le Indicazioni 2012 I nodi di novità agata gueli - profagatagueli@alice.it
  • 10. agata gueli - profagatagueli@alice.it 10 Le otto competenze chiave dell’apprendimento permanente  comunicazione nella madrelingua  comunicazione nelle lingue straniere  competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia  competenza digitale  imparare a imparare  competenze sociali e civiche  spirito di iniziativa e imprenditorialità  consapevolezza ed espressione culturale
  • 11. 11agata gueli - profagatagueli@alice.it Competenze chiave Parlamento europeo 2006 Costruzione del curricolo -quale rapporto? - quando e come orientano la costruzione del curricolo di scuola? Certificazione delle competenze
  • 12. 12agata gueli - profagatagueli@alice.it Dalle Indicazioni 2012 La scuola dell’infanzia riconosciuta nel percorso formativo. Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto
  • 13. 13agata gueli - profagatagueli@alice.it La scuola dell’infanzia Il 90% degli studenti dei paesi OCSE – i più avanzati economicamente e quelli che conseguono i più alti livelli di competenza -ha frequentato la scuola dell’infanzia. Ma non si tratta solo di una ricaduta automatica. Infatti, trasversalmente fra i diversi paesi, a parità di status economico–sociale, la frequenza di almeno un anno di scuola dell’infanzia determina una differenza di 54 punti nel livello delle competenze. (Focus 1) Da Pedrizzi S. Sintesi dei Focus Pisa 2006 e 2009 in http://www.adiscuo la.it/adiw_brevi/?p=11181
  • 14. agata gueli - profagatagueli@alice.it 14 Il raggruppamento delle discipline in aree indica una possibilità di interazione e collaborazione fra le discipline (sia all’interno di una stessa area, sia fra tutte le discipline) che le scuole potranno delineare nella loro autonomia con peculiari modalità organizzative. Indicazioni 2007 Indicazioni 2012 La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti (…) Nella scuola secondaria di primo grado si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà
  • 15. agata gueli - profagatagueli@alice.it 15 dalle Indicazioni 2012 La valorizzazione delle discipline avviene pienamente quando si evitano due rischi: - sul piano culturale, quello della frammentazione dei saperi; - sul piano didattico, quello dell’impostazione trasmissiva
  • 16. PEDAGOGIA TRASMISSIVA PEDAGOGIA COSTRUTTIVISTA ACCETTAZIONE COINVOLGIMENTO COMPETITIVITÀ COOPERAZIONE MERITO RESPONSABILITÀ agata gueli - profagatagueli@alice.it RAPPORTO SOGGETTI/OGGETTI 1
  • 17. agata gueli - profagatagueli@alice.it RAPPORTO TRA I SOGGETTI PROCEDURE PEDAGOGIA TRASMISSIVA PEDAGOGIA COSTRUTTIVISTA LEGITTIMAZIONE AUTOREFERENZIALE NEGOZIAZIONE DIALETTICA DEI SIGNIFICATI ACCETTAZIONE COINVOLGIMENTO CONSERVAZIONE CAMBIAMENTO 17
  • 18. PEDAGOGIA TRASMISSIVA didattica trasmissiva centrata sul docente erogatore di conoscenze PEDAGOGIA COSTRUTTIVISTA Didattica partecipata, attiva, meta cognitiva centrata sullo studente Docente erogatore/facilitatore di apprendimento agata gueli - profagatagueli@alice.it 18
  • 19. agata gueli - profagatagueli@alice.it 19 L’apprendimento nella pedagogia costruttivista - il processo attraverso il quale si acquisiscono nuove conoscenze  influenzato dall’ambiente circostante in cui si svolge  determinato dalla relazione comunicativa interpersonale - il prodotto di una costruzione attiva da parte del soggetto
  • 20. Multidisciplinarità Forma di collegamento esteriore e contingente che si verifica tra più discipline che si trovano a convivere nell'esperienza di una persona. Pur contribuendo alla realizzazione di un progetto multidisciplinare, ogni disciplina conserva la sua autonomia, una propria metodologia, oggetti specifici. Pluridisciplinarità Spesso sinonimo di multidisciplinarità, la pluridisciplinarità è la collaborazione di più discipline ad un progetto comune, in cui ciascuna continua a mantenere la propria autonomia. Interdisciplinarità L'interdisciplinarità è un ulteriore grado di complessità, caratterizzato dall'interazione costante di più scienze, tutte coinvolte nella soluzione di una situazione problematica. agata gueli - profagatagueli@alice.it 20 L’OPZIONE DISCIPLINARE VS AREA (O AMBITO?) DISCIPLINARE
  • 21. agata gueli - profagatagueli@alice.it 21 AMBITI /AREE DISCIPLINARI “contenitori” o “perimetri” di discipline” già ben caratterizzate ed autonome: ambito della lingua, della matematica, della storia, delle scienze etc. Prime forme di aggregazione disciplinare (area linguistico – espressivo, matematico- scientifico, antropologico- ambientale), che rispondono all’esigenza di introdurre gradualmente le alunne e gli alunni al confronto con i diversi linguaggi disciplinari, evitando sia il rischio della frammentazione e della dispersività, sia quello di una precoce improduttiva sistematizzazione disciplinare. ( De Mauro T. Indirizzi per l’attuazione dei curricoli: 2001).
  • 22. agata gueli - profagatagueli@alice.it 22 Dalle Indicazioni 2012 L’organizzazione del curricolo Nelle Indicazioni le discipline non sono aggregate in aree precostituite per non favorire un’affinità più intensa tra alcune rispetto ad altre, volendo rafforzare così trasversalità e interconnessioni più ampie e assicurare l’unitarietà del loro insegnamento. Sul piano organizzativo e didattico la definizione di aree o di assi funzionali all’ottimale utilizzazione delle risorse è comunque rimessa all’autonoma valutazione di ogni scuola
  • 23. agata gueli - profagatagueli@alice.it 23 Dalle Indicazioni 2012 Plurilinguismo e interculturalità All’alfabetizzazione culturale e sociale concorre in via prioritaria l’educazione plurilingue e interculturale. (…) L’educazione plurilingue e interculturale rappresenta una risorsa funzionale alla valorizzazione delel diversità e al successo scolastico di tutti e di ognuno ed è presupposto per l’inclusione sociale e per la partecipazione democratica.
  • 24. agata gueli - profagatagueli@alice.it L’elaborazione di un curricolo scolastico plurilingue, inteso come piano per organizzare gli apprendimenti, necessita in primo luogo che ne siano chiariti gli obiettivi. Tenendo il QCER come punto di riferimento, gli obiettivi relativi all’apprendimento linguistico devono essere definiti nella prospettiva della competenza plurilingue e interculturale che i sistemi educativi hanno il compito e la responsabilità di sviluppare. Da GUIDA PER LO SVILUPPO E L’ATTUAZIONE DI CURRICOLI PER UNA EDUCAZIONE PLURILINGUE E INTERCULTURALE J.C. Beacco, M.Byram, M.Cavalli, D.Coste, Mi. Cuenat, F. Goullier e J. (Language Policy Division) 24
  • 25. agata gueli - profagatagueli@alice.it Promuovere una competenza plurilingue in ambiente scolastico significa facilitare l’acquisizione di un sapere essenziale riferito a lingue e a linguaggi. Per essenziale si intende una base capace di costante espansione e arricchimento attraverso percorsi successivi in un’ottica di continuità e formazione permanente (per) lo sviluppo di una piena cittadinanza, in una società democratica, una società dell’informazione, una società multilingue e multiculturale. M. Dodman, Per un curricolo linguistico unitario dalla scuola dell’infanzia alla scuola superiore. 25
  • 26. agata gueli - profagatagueli@alice.it INTERNO ESTERNO PROPRIO DI OGNI PERSONA CHE SI MUOVE TRA ITALIANO STANDARD, GERGO, DIALETTO PROPRIO DELL’ESSERE UMANO CAPACE DI APPRENDERE ALTRE LINGUE 26
  • 27. agata gueli - profagatagueli@alice.it Plurilinguismo Multilinguismo il plurilinguismo mette l’accento sull’integrazione, poiché conoscenze ed esperienze linguistiche contribuiscono a formare la competenza comunicativa, in cui le lingue stabiliscono rapporti reciproci e interagiscono (QCER, p. 5).indica Conoscenza di un certo numero di lingue o coesistenza di diverse lingue in una determinata società indica 27
  • 28. agata gueli - profagatagueli@alice.it Le cime di una montagna …. Il MONVISO Ogni cima, più o meno alta, rappresenta le competenze in una lingua o in una varietà linguistica, ma la base su cui poggiano è comune (competenza plurilingue). 28
  • 29. agata gueli - profagatagueli@alice.it MULTICULTURA INTERCULTURA Termine nato in Francia per connotare linguisticamente una società nella quale vivono persone di culture diverse indica Termine di valenza pedagogica. Fa riferimento ad un’educazione che sin dall’infanzia, nelle scuole, abbia come obiettivo quello di fare entrare l’allievo nei mondi culturalmente’altri’. È un atteggiamento da promuovere attraverso una risposta educativa al multiculturalismo esistente indica 29
  • 30. agata gueli - profagatagueli@alice.it 30 Organizzazione delle Indicazioni 2012 ….. riferimenti ineludibili per gli insegnanti ….. ……. costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e (…) sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli ….. Individuano campi del sapere, conoscenze e abilità ritenuti indispensabili al fine di raggiungere i traguardi per lo sviluppo delle competenze
  • 31. agata gueli - profagatagueli@alice.it 31 Dalle Indicazioni 2012 La valutazione La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari (Indicazioni 2007 e Indicazioni 2012) L’Istituto nazionale di valutazione rileva e misura gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi previsti dalle Indicazioni, promuovendo, altresì, una cultura della valutazione che scoraggi qualunque forma di addestramento finalizzata all’esclusivo superamento delle prove.
  • 32. agata gueli - profagatagueli@alice.it 32 Quale contiguità tra le Indicazioni per il curricolo 2012 e il QdR Obbligo di istruzione 2013? Prendiamo come riferimento il QdR di Italiano del 4 aprile 2013
  • 33. agata gueli - profagatagueli@alice.it 33 Un esempio di Contiguità dalle Indicazioni 2012: Lettura, Obiettivi di apprendimento al termine della Classe Terza Aspetti di lettura dal QdR INVALSI Italiano 2013 1. Comprendere il significato di parole non note in base al testo. 2. Leggere testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l’argomento di cui si parla e individuando le informazioni principali e le loro relazioni. 3. Leggere semplici e brevi testi letterari (…) mostrando di saperne cogliere il senso globale. Aspetto 1 Aspetti 2 – 4 - 5b Aspetto 6
  • 34. agata gueli - profagatagueli@alice.it 34 Documenti fondamentali di riferimento per la stesura del curricolo verticale Direttiva ministeriale 27.12. 2012 Strumenti di intervento per alunni BES MIUR Febbraio 2014 - Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri Miur Febbraio 2014 – Linee guida per l’orientamento permanente Miur 2011: Linee guida per il diritto allo studio di alunni e studenti con disturbi specifici di apprendimento