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Pseudomonas
      http://www.youtube.com/watch?v=ghwoPwJm-D8


         Famiglia Pseudomonadaceae
Pseudomonad significa letteralmente Falsa unità,
      pseudo (falso) monad (singola unità)

         Biofilm piuttosto che forma planctonica
Pseudomonas
•Bastoncelli diritti o debolmente ricurvi
•Dimensioni 0,5-1,0 x 1,5-5,0µm
•Gram negativi
•Aerobi obbligati
•non fermentanti
•Mobili (uno o più flagelli polari)
•Asporigeni
•Ossidasi e Catalasi positivi
•Temperature tra 4 e 42°C
•Colonie morfologia simile a un uovo fritto (larga, liscia e
con il centro rialzato).
Pseudomonas

                QuickTimeª e un
                decompressore
sono necessari per visualizzare quest'immagine.
Pseudomonas
Pseudomonas
Pseudomonas
   Più di 140 specie, molte delle quali sono saprofitiche

Più di 25 specie possono causare infezioni opportunistiche

Tra queste vi sono P. aeruginosa, P. fluorescens, P. putida,
                         P. cepacia,
        P. stutzeri, P. maltophilia e P. putrefaciens


Circa l’80% delle Pseudomonas isolate da campioni clinici:
                aeruginosa e maltophilia
Pseudomonas
Microrganismi ubiquitari, si trovano:
•    suolo
•    materiale organico in decomposizione
•    vegetazione
•    acqua
•    fiori recisi
•    lavandini
•    toilette
•    strofinacci da pavimento
•    attrezzature per dialisi
•    respiratori di terapia intensiva
•    soluzioni disinfettanti a base di ammonio
     quaternario
Pseudomonas
     Difficile da debellare Prevalentmente un opportunista
                  Semplici esigenze di crescita:
degrada       un’ampia        gamma        di    composti         difficilmente
metabolizzabili da altri microrganismi.
Cresce in presenza di elevate concentrazioni di sale, blandi
detergenti,   coloranti,     e    in   presenza         degli   antibiotici   più
comunemente utilizzati.
    Temperatura ottimale tra i 20°e i 30°C, ma replica (più
 lentamente) anche tra 0° e 4°C (partecipa alla degradazione dei cibi

                           conservati in frigorifero)

                     Resistente ai detergenti
   Forma biofilm che aderiscono a diversi tipi di materiali
Pseudomonas aeruginosa
   FATTORI DI VIRULENZA
           Componenti strutturali
                  Adesine
           Capsula polisaccaridica

                   Enzimi
                   Elastasi
                 Fosfolipasi C
                  Piocianina

                   Tossine
                 Endotossina
                 Esotossina A
                 Esoenzima S

 La virulenza di P.aeruginosa è multifattoriale
COMPONENTI STRUTTURALI
                           ADESINE
           L’adesione è mediata da pili e da adesine non piliari
Quasi tutti i ceppi presentano un solo flagello polare che conferisce
motilità, ma permette anche l’adesione a recettori presenti sulla
membrana plasmatica delle cellule eucariotiche.

         La diffusione del batterio è facilitata dalla presenza di

PILI in grado di ritrarsi permettendo a P. aeruginosa di muoversi
(twitching) su superfici semisolide o leggermente idratate.

        P.aeruginosa produce neuramminidasi che rimuove i residui
di acido sialico dai recettori dei PILI di adesione aumentando
l’adesione alle cellule epiteliali
Pseudomonas aeruginosa
               COMPONENTI STRUTTURALI
CAPSULA POLISACCARIDICA Costistuita prevalentemente di

ALGINATO, un esopolisaccaride mucoide costituito da polimeri

ripetuti di acido mannuronico e guluronico.

Favorisce l’adesività alla superficie di protesi vascolari e formare

BIOFILM

       Viene persa durante la crescita in vitro

In pazienti con fibrosi cistica il batterio sovra-produce alginato

che lo protegge dalla fagocitosi e dall’azione degli antibiotici.
Pseudomonas aeruginosa
Pigmenti diffusibili:

– fluoresceina (gialla)

– piorubina (fenilazina marrone-ruggine)

– piomelanina (nero)

– piocianina (blu)

– pioverdina (verde-giallo fluorescente)
Pseudomonas aeruginosa
Le PIOVERDINE (più di 40 strutturalmente differenti) sono i siderofori più
utilizzati dagli Pseudomonas fluorescenti.
Sono pigmenti giallo-verdi, fluorescenti, chelano Fe+3, (cofattore per
l’attività catalitica di molti enzimi).
La pioverdina secreta da P. aeruginosa regola la produzione di almeno 3
fattori di virulenza: Esotossina A, una endoproteasi e la pioverdina
stessa.

PIOCIANINA: metabolita secondario di colore blu, formazione di pus blu.
PIOCIANINA
In latino aeruginosa: verderame infatti il batterio presenta un colore
verde-blu.
Con azione antibiotica, su S. aureus o E. coli (antagonismo microbico).
Essendo uno zwitterione, penetra facilmente attraverso la membrana
plasmatica nelle cellule eucariotiche, ed è in grado di interrompere la
respirazione cellulare.
Pseudomonas aeruginosa
                    FATTORI DI VIRULENZA

  http://www.youtube.com/watch?v=5yGbxyOpZRk

Esotossina A formata da due frammenti A (Active) e B (Binding)
uniti da ponte S-S. Il frammento B si lega al recettore CD91 della
cellula ospite e permette l’ngresso del frammento A nella cellula.
Quest’ultimo, essendo una ADP-ribosil-transferasi va a inibire il
fattore di elongazione EF-2 e quindi la sintesi proteica con
conseguente morte della cellula ospite con azione simile alla
tossina difterica
Responsabile:
• della necrosi tissutale nelle ustioni
• dell’insufficienza respiratoria nelle infezioni polmonari
Pseudomonas aeruginosa
                    FATTORI DI VIRULENZA
                             Elastasi
Elastasi B una zinco-proteasi secreta nello spazio extracellulare
dove distrugge l’elastina e altre proteine della matrice polmonare.


Elastasi A una proteasi serinica con una potente attività anti-
stafilococcica (competizione microbica), ma meno attiva nel
degradare l’elastina. Entrambe le elastasi contribuiscono alla
distruzione del tessuto polmonare, causando emorragie polmonari
associate a infezioni da P. aeruginosa.
Pseudomonas aeruginosa
                          FATTORI DI VIRULENZA

SS3T tipico dei batteri patogeni gram-negativi,
considerato il fattore di virulenza principale di P. aeruginosa. Attivato dal
contatto con le cellule eucariotiche e da condizioni ambientali, come la
concentrazione calcio.
Formato da 3 componenti: l'apparato di secrezione, l'apparato di
traslocazione e le tossine:
ExoS e ExoT: riarrangiano la struttura del citoscheletro e inibiscono la
fagocitosi
ExoU: ha un'attività fosfolipasica nel giro di 1-2 ore, distrugge la membrana
plasmatica della cellula ospite inducendo la necrosi
ExoY: porta ad un riarrangiamento del citoscheletro actinico
Inibizione della fagocitosi e un aumento della permeabilità endoteliale.
Pseudomonas aeruginosa
Quasi tutti i ceppi di Pseudomonas producono le tossine ExoT ed ExoY,
ma non tutti codificano per una ExoY funzionale a causa della presenza
di mutazioni frame-shift.
ExoS ed ExoU non sono prodotte quasi mai dallo stesso ceppo. Sulla
base delle diverse tossine prodotte, i ceppi di P. aeruginosa vengono
suddivisi in due gruppi: i produttori di ExoS/ExoT ed i produttori di ExoU/
ExoT.
sia ExoS che ExoT si associano, transitoriamente, a regioni di
membrana ricche in colesterolo.
Le conseguenze della distruzione del citoscheletro a opera delle due
tossine sono varie, tra cui la formazione di cellule arrotondate con una
•diminuita aderenza cellula-cellula (che facilita la penetrazione di P.
aeruginosa attraverso la barriera epiteliale),
•inibizione della fagocitosi,
•blocco della migrazione cellulare (associata al ritardo nella guarigione
delle ferite)
•infine la morte cellulare.
Pseudomonas aeruginosa
                      FATTORI DI VIRULENZA

Sistema di secrezione di tipo III tipico dei batteri patogeni gram-
negativi,
considerato il fattore di virulenza principale di P. aeruginosa. È
attivato dal contatto con le cellule eucariotiche e da condizioni
ambientali, come la concentrazione calcio.
Formato da 3 componenti: l'apparato di secrezione, l'apparato di
traslocazione e le tossine:
ExoS e ExoT: riarrangiano la struttura del citoscheletro e
inibiscono la fagocitosi [
ExoU: ha un'attività fosfolipasica
ExoY: porta ad un riarrangiamento del citoscheletro actinico
Pseudomonas aeruginosa
                può muoversi con 3 diversi meccanismi:
• Swimming: avviene in una fase liquida tramite un unico flagello
polare.
• Twitching: forma di traslocazione batterica indipendente dal flagello
che avviene su superficie umide. Tramite l'estensione e l'accorciamento
dei pili di tipo IV, le cellule della colonia batterica si espando
concentricamente con velocità di 1 mm/h.
• Swarming (sciame): tipico di un gruppo di pesci, uccelli, insetti o
microorganismi che si muovono insieme nella stessa direzione
P. aeruginosa utilizza questo tipo di movimento su superfici semi-solide
in risposta ad una carenza di azoto e in presenza di alcuni amminoacidi.
Diversamente dallo swimming Il batterio esprime due flagelli ai rispettivi
poli della cellula inoltre sono necessari anche i pili di tipo IV. La colonia
assume delle forme caratteristiche.
Twitching                                   Swarming




                               QuickTimeª e un
                               decompressore
           sono necessari per visualizzare quest'immagine.




         Per lo swimming che per il twitching è stata dimostrata una
          risposta chemiotattica ad un ampio spettro di composti.
Gli attrattori o repulsori sono riconosciuti da 26 diversi recettori chemiotattici
BIOFILM
Fattore di virulenza molto importante, e contribuisce
significativamente alla resistenza a molte delle terapie antibiotiche.


I biofilm sono comunemente definiti come una comunità ben
strutturata di batteri e cellule eucariotiche, racchiuse in una
matrice polimerica prodotta dalle cellule stesse, che cresce su
una superficie (biologica o inerte), in particolare all'interfaccia con
una fase liquida.

Sebbene la maggior parte dei biofilm siano eterogenei (composti
da diverse specie), P. aeruginosa generalmente forma un biofilm
monospecie, in particolare questo avviene durante le infezioni
croniche nella fibrosi cistica
Pseudomonas aeruginosa
Il processo di formazione di un biofilm può essere
    schematizzato in 6 fasi:
• Forma planctonica

• Attacco reversibile

• Attacco irreversibile

• Formazione delle microcolonie

• Maturazione

• Dispersione
QuickTimeª e un
                 decompressore
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BIOFILM
    In laboratorio P. aeruginosa può formare due tipi di biofilm:
               biofilm piatto   e   biofilm strutturato
 In entrambi i casi i batteri, inizialmente, aderiscono reversibilmente
a una superficie, ma solo dopo che l’adesione diviene irreversibile
inizia la colonizzazione e la formazione del biofilm.


Nel caso del biofilm strutturato si formano complesse strutture
tridimensionali dette stalks (steli) e towers (torri).


I ceppi che sovra-producono alginato formano un biofilm con
un’architettura altamente strutturata, e sono molto più resistenti alla
tobramicina
Pseudomonas aeruginosa
                           FATTORI DI VIRULENZA

                                  Quorum-sensing

 L’espressione, la produzione e la secrezione di molti di
questi fattori di virulenza (codificati da circa 350 geni, cioè
circa il 6% del genoma di P. aeruginosa) è regolata da un
processo          di      comunicazione            e    densità            cellulare,
denominato (QS).            La comunicazione cellula-cellula avviene attraverso le
molecole    segnale     omoserina      lattone   che   sono     secrete,    accumulate
nell’ambiente    extracellulare    e   nel   momento   in     cui   raggiungono   una
concentrazione elevata (che naturalmente, aumenta al’aumentare delle cellule
batteriche) sono adsorbite dai batteri nei quali regolano la trascrizione di diversi
geni i cui prodotti sono fattori di virulenza.
Pseudomonas aeruginosa
                      Crescere fino a 42°C
                       Aerobio obbligato,
 alcuni ceppi crescono in anaerobiosi grazie alla denitrificazione.


P. aeruginosa può colonizzare qualsiasi tipo di tessuto dando
origine a infezioni opportunistiche (endocarditi, polmoniti,
infezioni delle vie urinarie, della pelle ecc.) che nel 50% dei casi
portano a morte.


L’80% dei pazienti con fibrosi cistica muore a causa di infezioni
polmonari, acute o croniche, provocate da P. aeruginosa, che
causa la distruzione del tessuto polmonare.
La diffusione avviene attraverso il contatto con aerosol o per
ingestione di cibo o acqua contaminati.
FIBROSI CISTICA

• Malattia genetica autosomica recessiva


• Perdita della regolazione trans-membranaria dei canali del
  Ca++ sulla membrana apicale delle cellule epiteliali e
  conseguente elevato contenuto salino nei fluidi di
  superficie


• Il sale inibisce l’attività di AMP e di proteine coinvolte nel
  meccanismo dell’immunità
MANIFESTAZIONI CLINICHE

E’ fondamentalmente patogeno nosocomiale, sostenendo
il 20-40% di tutte le infezioni contratte in tale sede,
mentre è responsabile solo del 3-6% delle infezioni
comunitarie.
infezioni polmonari
       frequenti in soggetti compromessi e con alterazioni
       anatomo-funzionali dei polmoni
sovrainfezioni in pazienti affetti da:
       bronchiti acute
       fibrosi cistica (la produzione di muco vischioso
       facilita le infezioni ad opera di ceppi che
       sintetizzano un glicocalice di arginato).
MANIFESTAZIONI CLINICHE

complicanza di ustioni
        P. aeruginosa può contaminare le superfici
        esposte con conseguente disseminazione
        sistemica per via ematica
infezioni
        ferite chirurgiche o ulcere da decubito
otiti esterne e otiti medie
        fattore predisponente per l'otite esterna è la
        presenza di acqua nel canale auricolare, pertanto
        tale affezione è chiamata "otite del nuotatore"
setticemia
        dovuta sovente a cateterizzazione, temibile in
        pazienti immunodepressi, oncologici, chirurgici e
        nei neonati prematuri
MANIFESTAZIONI CLINICHE

endocarditi
nei tossicodipendenti o a seguito di manovre chirurgiche

infezioni del SNC
(meningiti e ascessi cerebrali) per introduzione del
microrganismo in seguito a puntura lombare o operazioni
neurochirurgiche
infezioni oculari
caratteristica è" l'ulcera corneale" causata da eventi
abrasivi o interventi chirurgici
                             infezioni urinarie

in seguito a misure strumentali eseguite a scopo
TERAPIA

Diffusissimi i ceppi multiresistenti per la presenza di
plasmidi codificanti i caratteri di resistenza verso i farmaci.
La terapia è in continua evoluzione.

Infezioni comunitarie
fluorochinoloni
cefalosporine di terza generazione (ceftazidime,ceftriaxone
etc.)
infezioni nosocomiali
aztreonam o penicillina anti-Pseudomonas+
aminoglicoside (effetto battericida sinergico)
carbapenemici (imipenem, meropenem)
N.B. La scarsa sensibilità̀ di P. aeruginosa ai più̀ comuni
antibiotici fa sì che il suo sviluppo venga favorito da
qualsiasi trattamento antibatterico che riduca la
concorrenza della restante popolazione microbica
Pseudomonas aeruginosa

                DIAGNOSI DI LABORATORIO
P. aeruginosa cresce nei comuni terreni di coltura formando
colonie grandi, sfrangiate, emananti un tipico odore di frutta
Utile l’utilizzo di terreni selettivi a base di cetrimide (lo
Pseudomonas cresce in presenza del disinfettante).
Pseudomonas
Gram negative
   Grows in minimal nutrient media
Glowing blue-green colonies under UV
7.pseudomonas

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7.pseudomonas

  • 1. Pseudomonas http://www.youtube.com/watch?v=ghwoPwJm-D8 Famiglia Pseudomonadaceae Pseudomonad significa letteralmente Falsa unità, pseudo (falso) monad (singola unità) Biofilm piuttosto che forma planctonica
  • 2. Pseudomonas •Bastoncelli diritti o debolmente ricurvi •Dimensioni 0,5-1,0 x 1,5-5,0µm •Gram negativi •Aerobi obbligati •non fermentanti •Mobili (uno o più flagelli polari) •Asporigeni •Ossidasi e Catalasi positivi •Temperature tra 4 e 42°C •Colonie morfologia simile a un uovo fritto (larga, liscia e con il centro rialzato).
  • 3. Pseudomonas QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
  • 6. Pseudomonas Più di 140 specie, molte delle quali sono saprofitiche Più di 25 specie possono causare infezioni opportunistiche Tra queste vi sono P. aeruginosa, P. fluorescens, P. putida, P. cepacia, P. stutzeri, P. maltophilia e P. putrefaciens Circa l’80% delle Pseudomonas isolate da campioni clinici: aeruginosa e maltophilia
  • 7. Pseudomonas Microrganismi ubiquitari, si trovano: • suolo • materiale organico in decomposizione • vegetazione • acqua • fiori recisi • lavandini • toilette • strofinacci da pavimento • attrezzature per dialisi • respiratori di terapia intensiva • soluzioni disinfettanti a base di ammonio quaternario
  • 8. Pseudomonas Difficile da debellare Prevalentmente un opportunista Semplici esigenze di crescita: degrada un’ampia gamma di composti difficilmente metabolizzabili da altri microrganismi. Cresce in presenza di elevate concentrazioni di sale, blandi detergenti, coloranti, e in presenza degli antibiotici più comunemente utilizzati. Temperatura ottimale tra i 20°e i 30°C, ma replica (più lentamente) anche tra 0° e 4°C (partecipa alla degradazione dei cibi conservati in frigorifero) Resistente ai detergenti Forma biofilm che aderiscono a diversi tipi di materiali
  • 9. Pseudomonas aeruginosa FATTORI DI VIRULENZA Componenti strutturali Adesine Capsula polisaccaridica Enzimi Elastasi Fosfolipasi C Piocianina Tossine Endotossina Esotossina A Esoenzima S La virulenza di P.aeruginosa è multifattoriale
  • 10. COMPONENTI STRUTTURALI ADESINE L’adesione è mediata da pili e da adesine non piliari Quasi tutti i ceppi presentano un solo flagello polare che conferisce motilità, ma permette anche l’adesione a recettori presenti sulla membrana plasmatica delle cellule eucariotiche. La diffusione del batterio è facilitata dalla presenza di PILI in grado di ritrarsi permettendo a P. aeruginosa di muoversi (twitching) su superfici semisolide o leggermente idratate. P.aeruginosa produce neuramminidasi che rimuove i residui di acido sialico dai recettori dei PILI di adesione aumentando l’adesione alle cellule epiteliali
  • 11. Pseudomonas aeruginosa COMPONENTI STRUTTURALI CAPSULA POLISACCARIDICA Costistuita prevalentemente di ALGINATO, un esopolisaccaride mucoide costituito da polimeri ripetuti di acido mannuronico e guluronico. Favorisce l’adesività alla superficie di protesi vascolari e formare BIOFILM Viene persa durante la crescita in vitro In pazienti con fibrosi cistica il batterio sovra-produce alginato che lo protegge dalla fagocitosi e dall’azione degli antibiotici.
  • 12. Pseudomonas aeruginosa Pigmenti diffusibili: – fluoresceina (gialla) – piorubina (fenilazina marrone-ruggine) – piomelanina (nero) – piocianina (blu) – pioverdina (verde-giallo fluorescente)
  • 13. Pseudomonas aeruginosa Le PIOVERDINE (più di 40 strutturalmente differenti) sono i siderofori più utilizzati dagli Pseudomonas fluorescenti. Sono pigmenti giallo-verdi, fluorescenti, chelano Fe+3, (cofattore per l’attività catalitica di molti enzimi). La pioverdina secreta da P. aeruginosa regola la produzione di almeno 3 fattori di virulenza: Esotossina A, una endoproteasi e la pioverdina stessa. PIOCIANINA: metabolita secondario di colore blu, formazione di pus blu. PIOCIANINA In latino aeruginosa: verderame infatti il batterio presenta un colore verde-blu. Con azione antibiotica, su S. aureus o E. coli (antagonismo microbico). Essendo uno zwitterione, penetra facilmente attraverso la membrana plasmatica nelle cellule eucariotiche, ed è in grado di interrompere la respirazione cellulare.
  • 14. Pseudomonas aeruginosa FATTORI DI VIRULENZA http://www.youtube.com/watch?v=5yGbxyOpZRk Esotossina A formata da due frammenti A (Active) e B (Binding) uniti da ponte S-S. Il frammento B si lega al recettore CD91 della cellula ospite e permette l’ngresso del frammento A nella cellula. Quest’ultimo, essendo una ADP-ribosil-transferasi va a inibire il fattore di elongazione EF-2 e quindi la sintesi proteica con conseguente morte della cellula ospite con azione simile alla tossina difterica Responsabile: • della necrosi tissutale nelle ustioni • dell’insufficienza respiratoria nelle infezioni polmonari
  • 15. Pseudomonas aeruginosa FATTORI DI VIRULENZA Elastasi Elastasi B una zinco-proteasi secreta nello spazio extracellulare dove distrugge l’elastina e altre proteine della matrice polmonare. Elastasi A una proteasi serinica con una potente attività anti- stafilococcica (competizione microbica), ma meno attiva nel degradare l’elastina. Entrambe le elastasi contribuiscono alla distruzione del tessuto polmonare, causando emorragie polmonari associate a infezioni da P. aeruginosa.
  • 16. Pseudomonas aeruginosa FATTORI DI VIRULENZA SS3T tipico dei batteri patogeni gram-negativi, considerato il fattore di virulenza principale di P. aeruginosa. Attivato dal contatto con le cellule eucariotiche e da condizioni ambientali, come la concentrazione calcio. Formato da 3 componenti: l'apparato di secrezione, l'apparato di traslocazione e le tossine: ExoS e ExoT: riarrangiano la struttura del citoscheletro e inibiscono la fagocitosi ExoU: ha un'attività fosfolipasica nel giro di 1-2 ore, distrugge la membrana plasmatica della cellula ospite inducendo la necrosi ExoY: porta ad un riarrangiamento del citoscheletro actinico Inibizione della fagocitosi e un aumento della permeabilità endoteliale.
  • 17. Pseudomonas aeruginosa Quasi tutti i ceppi di Pseudomonas producono le tossine ExoT ed ExoY, ma non tutti codificano per una ExoY funzionale a causa della presenza di mutazioni frame-shift. ExoS ed ExoU non sono prodotte quasi mai dallo stesso ceppo. Sulla base delle diverse tossine prodotte, i ceppi di P. aeruginosa vengono suddivisi in due gruppi: i produttori di ExoS/ExoT ed i produttori di ExoU/ ExoT. sia ExoS che ExoT si associano, transitoriamente, a regioni di membrana ricche in colesterolo. Le conseguenze della distruzione del citoscheletro a opera delle due tossine sono varie, tra cui la formazione di cellule arrotondate con una •diminuita aderenza cellula-cellula (che facilita la penetrazione di P. aeruginosa attraverso la barriera epiteliale), •inibizione della fagocitosi, •blocco della migrazione cellulare (associata al ritardo nella guarigione delle ferite) •infine la morte cellulare.
  • 18. Pseudomonas aeruginosa FATTORI DI VIRULENZA Sistema di secrezione di tipo III tipico dei batteri patogeni gram- negativi, considerato il fattore di virulenza principale di P. aeruginosa. È attivato dal contatto con le cellule eucariotiche e da condizioni ambientali, come la concentrazione calcio. Formato da 3 componenti: l'apparato di secrezione, l'apparato di traslocazione e le tossine: ExoS e ExoT: riarrangiano la struttura del citoscheletro e inibiscono la fagocitosi [ ExoU: ha un'attività fosfolipasica ExoY: porta ad un riarrangiamento del citoscheletro actinico
  • 19. Pseudomonas aeruginosa può muoversi con 3 diversi meccanismi: • Swimming: avviene in una fase liquida tramite un unico flagello polare. • Twitching: forma di traslocazione batterica indipendente dal flagello che avviene su superficie umide. Tramite l'estensione e l'accorciamento dei pili di tipo IV, le cellule della colonia batterica si espando concentricamente con velocità di 1 mm/h. • Swarming (sciame): tipico di un gruppo di pesci, uccelli, insetti o microorganismi che si muovono insieme nella stessa direzione P. aeruginosa utilizza questo tipo di movimento su superfici semi-solide in risposta ad una carenza di azoto e in presenza di alcuni amminoacidi. Diversamente dallo swimming Il batterio esprime due flagelli ai rispettivi poli della cellula inoltre sono necessari anche i pili di tipo IV. La colonia assume delle forme caratteristiche.
  • 20. Twitching Swarming QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Per lo swimming che per il twitching è stata dimostrata una risposta chemiotattica ad un ampio spettro di composti. Gli attrattori o repulsori sono riconosciuti da 26 diversi recettori chemiotattici
  • 21. BIOFILM Fattore di virulenza molto importante, e contribuisce significativamente alla resistenza a molte delle terapie antibiotiche. I biofilm sono comunemente definiti come una comunità ben strutturata di batteri e cellule eucariotiche, racchiuse in una matrice polimerica prodotta dalle cellule stesse, che cresce su una superficie (biologica o inerte), in particolare all'interfaccia con una fase liquida. Sebbene la maggior parte dei biofilm siano eterogenei (composti da diverse specie), P. aeruginosa generalmente forma un biofilm monospecie, in particolare questo avviene durante le infezioni croniche nella fibrosi cistica
  • 22. Pseudomonas aeruginosa Il processo di formazione di un biofilm può essere schematizzato in 6 fasi: • Forma planctonica • Attacco reversibile • Attacco irreversibile • Formazione delle microcolonie • Maturazione • Dispersione
  • 23. QuickTimeª e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine.
  • 24. BIOFILM In laboratorio P. aeruginosa può formare due tipi di biofilm: biofilm piatto e biofilm strutturato In entrambi i casi i batteri, inizialmente, aderiscono reversibilmente a una superficie, ma solo dopo che l’adesione diviene irreversibile inizia la colonizzazione e la formazione del biofilm. Nel caso del biofilm strutturato si formano complesse strutture tridimensionali dette stalks (steli) e towers (torri). I ceppi che sovra-producono alginato formano un biofilm con un’architettura altamente strutturata, e sono molto più resistenti alla tobramicina
  • 25.
  • 26. Pseudomonas aeruginosa FATTORI DI VIRULENZA Quorum-sensing L’espressione, la produzione e la secrezione di molti di questi fattori di virulenza (codificati da circa 350 geni, cioè circa il 6% del genoma di P. aeruginosa) è regolata da un processo di comunicazione e densità cellulare, denominato (QS). La comunicazione cellula-cellula avviene attraverso le molecole segnale omoserina lattone che sono secrete, accumulate nell’ambiente extracellulare e nel momento in cui raggiungono una concentrazione elevata (che naturalmente, aumenta al’aumentare delle cellule batteriche) sono adsorbite dai batteri nei quali regolano la trascrizione di diversi geni i cui prodotti sono fattori di virulenza.
  • 27. Pseudomonas aeruginosa Crescere fino a 42°C Aerobio obbligato, alcuni ceppi crescono in anaerobiosi grazie alla denitrificazione. P. aeruginosa può colonizzare qualsiasi tipo di tessuto dando origine a infezioni opportunistiche (endocarditi, polmoniti, infezioni delle vie urinarie, della pelle ecc.) che nel 50% dei casi portano a morte. L’80% dei pazienti con fibrosi cistica muore a causa di infezioni polmonari, acute o croniche, provocate da P. aeruginosa, che causa la distruzione del tessuto polmonare. La diffusione avviene attraverso il contatto con aerosol o per ingestione di cibo o acqua contaminati.
  • 28. FIBROSI CISTICA • Malattia genetica autosomica recessiva • Perdita della regolazione trans-membranaria dei canali del Ca++ sulla membrana apicale delle cellule epiteliali e conseguente elevato contenuto salino nei fluidi di superficie • Il sale inibisce l’attività di AMP e di proteine coinvolte nel meccanismo dell’immunità
  • 29. MANIFESTAZIONI CLINICHE E’ fondamentalmente patogeno nosocomiale, sostenendo il 20-40% di tutte le infezioni contratte in tale sede, mentre è responsabile solo del 3-6% delle infezioni comunitarie. infezioni polmonari frequenti in soggetti compromessi e con alterazioni anatomo-funzionali dei polmoni sovrainfezioni in pazienti affetti da: bronchiti acute fibrosi cistica (la produzione di muco vischioso facilita le infezioni ad opera di ceppi che sintetizzano un glicocalice di arginato).
  • 30. MANIFESTAZIONI CLINICHE complicanza di ustioni P. aeruginosa può contaminare le superfici esposte con conseguente disseminazione sistemica per via ematica infezioni ferite chirurgiche o ulcere da decubito otiti esterne e otiti medie fattore predisponente per l'otite esterna è la presenza di acqua nel canale auricolare, pertanto tale affezione è chiamata "otite del nuotatore" setticemia dovuta sovente a cateterizzazione, temibile in pazienti immunodepressi, oncologici, chirurgici e nei neonati prematuri
  • 31. MANIFESTAZIONI CLINICHE endocarditi nei tossicodipendenti o a seguito di manovre chirurgiche infezioni del SNC (meningiti e ascessi cerebrali) per introduzione del microrganismo in seguito a puntura lombare o operazioni neurochirurgiche infezioni oculari caratteristica è" l'ulcera corneale" causata da eventi abrasivi o interventi chirurgici infezioni urinarie in seguito a misure strumentali eseguite a scopo
  • 32. TERAPIA Diffusissimi i ceppi multiresistenti per la presenza di plasmidi codificanti i caratteri di resistenza verso i farmaci. La terapia è in continua evoluzione. Infezioni comunitarie fluorochinoloni cefalosporine di terza generazione (ceftazidime,ceftriaxone etc.) infezioni nosocomiali aztreonam o penicillina anti-Pseudomonas+ aminoglicoside (effetto battericida sinergico) carbapenemici (imipenem, meropenem) N.B. La scarsa sensibilità̀ di P. aeruginosa ai più̀ comuni antibiotici fa sì che il suo sviluppo venga favorito da qualsiasi trattamento antibatterico che riduca la concorrenza della restante popolazione microbica
  • 33.
  • 34.
  • 35. Pseudomonas aeruginosa DIAGNOSI DI LABORATORIO P. aeruginosa cresce nei comuni terreni di coltura formando colonie grandi, sfrangiate, emananti un tipico odore di frutta Utile l’utilizzo di terreni selettivi a base di cetrimide (lo Pseudomonas cresce in presenza del disinfettante).
  • 37. Gram negative Grows in minimal nutrient media Glowing blue-green colonies under UV