Nei prossimi anni il lavoro è destinato a trasformarsi radicalmente. Soprattutto nelle società “avanzate” europee il lavoro dovrà diventare sempre più un lavoro ad alto contenuto di conoscenza e di tecnologia, e quindi lavoro in cui i parametri “tempi e orari” saranno sempre meno significativi, l’identificazione della “sede” sempre meno possibile, la dimensione del “dipendente” e del “subordinato” sempre meno diffusa.
Lavoratori nomadi, che si connettono dai propri computer, dagli smartphone, ma anche costantemente in viaggio per realizzare idee e contenuti, per i quali il telelavoro, il lavoro in mobilità non è un’eccezione, ma la normalità. Per questo è necessario affrontare il tema del lavoro della conoscenza dal punto di vista delle condizioni organizzative, culturali e normative utili a favorirlo, a partire dallo smart working.
Intervento avvenuto nell'ambito del primo Learning Meeting dal titolo Personal branding e Web opportunity svolto a Napoli il 13 marzo 2014.
http://www.wister.it/il-prossimo-wister-learning-meeting-personal-branding-e-web-opportunity-13-marzo-napoli/
2. #d2dnapoli #wister
Knowledge Worker
“I lavoratori della conoscenza sono quelli che
producono
conoscenza a mezzo di conoscenza, accrescendone
il valore sociale (offrendo un servizio),
il valore economico (creando reddito e patrimonio) e
il valore intrinseco e diffusivo”.
F. Butera
3. #d2dnapoli #wister
Una nuova organizzazione del
lavoro
L’organizzazione del lavoro richiede più motivazione
che controllo, più creatività che burocrazia,
più etica che astuzia, più estetica che pratica,
più equilibrio vitale che overtime, multitasking e reperibilità.
Di qui la possibilità di “telelavorare”, svolgendo in casa
dove il lavoratore preferisce, quel lavoro che
generalmente si va a fare in ufficio quotidianamente,
spostandosi senza altra ragione che una abitudinaria
ritualità.
D. De Masi
4. #d2dnapoli #wister
Smart Working e Knowledge
worker
• Bricks, il layout fisico degli spazi di lavoro;
• Bits, la capacità di sfruttare le potenzialità delle
tecnologie
digitali per il ripensamento dello spazio virtuale di
lavoro;
• Behaviours, in termini di stili di lavoro e policy
organizzative,
cultura del top management e comportamenti delle
persone.
Le caratteristiche dello Smart Working secondo l’Osservatorio
del Politecnico di Milano
5. #d2dnapoli #wister
Il lavoro intellettuale richiede motivazione, ma viene gestito soprattutto con il
controllo. Le donne studiano e lavorano meglio ma fanno meno carriera. Le
distanze culturali tra vertice e base aziendale si accorciano ma la forbice degli
stipendi si allarga.
Nella vita cresce il ruolo dell’emotività ma nell’azienda si continua a privilegiare
la razionalità. Si elogia la meritocrazia ma prevalgono le cordate.
I manager hanno sempre più bisogno di conoscere il contesto, il mercato, i
gusti dei clienti e i valori emergenti, ma vivono sempre più overtime in
azienda, disinteressandosi della famiglia, del quartiere, della società, della
cultura, della politica.
Si richiede al lavoratore un’integrazione crescente nei confronti dell’azienda,
ma lo si estrania con i tornelli, i controlli, il mobbing e la minaccia dei
licenziamenti. Si invoca collaborazione ma si pretende competitività
D. De Masi
Paradossi e ostacoli da superare
6. #d2dnapoli #wister
Il nuovo paradigma organizzativo si sviluppa come effetto combinato di
alcuni fattori:
1.un più alto grado di libertà (self-management, empowerment);
2.concetti di virtualità nei team e nei gruppi di lavoro;
3.gestione di interventi che si focalizzano su indicatori basati sui
risultati;
4.flessibilità del luogo e dell'orario di lavoro;
5.condizioni dell'ambiente fisico di lavoro, come lavoro da casa,
tecnologia di comunicazione mobile (come laptop connessi in modo
remoto alla rete, smartphone, applicazioni online e portali, servizi per
teleconferenze);
6.condizioni culturali, come modalità di lavoro, processi organizzativi e
stili di management (verso una organizzazione basata sulla
conoscenza);
7.coworking,
Come (deve) cambia(re)
l’organizzazione
7. #d2dnapoli #wister
1. Utilizzare un più alto grado di libertà (self-management,
empowerment) e lavorare per risultati;
2. Partecipare e gestire a team e gruppi di lavoro virtuali;
3. Gestire luogo e orario di lavoro;
4. Organizzare l'ambiente fisico di lavoro, con tecnologie di
comunicazione mobile (come laptop connessi in modo remoto alla
rete, smartphone, applicazioni online e portali, servizi per
teleconferenze);
5. Coworking
… ma anche ciascuno di noi…
8. #d2dnapoli #wister
I luoghi Smart di lavoro e la creazione di valore
(tratto da http://globalblog.posco.com/poscos-way-of-working-the-innovative-smart-workplace/ )
9. #d2dnapoli #wister
Un quadro di interventi
• Ambienti e luoghi che favoriscano lo smart working
• Politiche che favoriscano il coworking e il knowledge
working
• Riuso di esperienze
• Piattaforme di collaborazione
• Piattaforme di innovazione aperte
• Organizzazioni basate sulla conoscenza
• Normative che tutelino il lavoro della conoscenza
• Reddito minimo, servizi di base
• Imprenditoria innovativa
• Lavoro in mobilità by default