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LA SFIDA PROGETTUALE PER UNA RIQUALIFICAZIONE
EFFICIENTE – PROPOSTE DI SOLUZIONI SOSTENIBILI IN
TERMINI DI RISPARMIO ENERGETICO ALLA LUCE DELLA
             NUOVA DIRETTIVA RES 28/11




                        Alberto Cavallini
                 Docente di Energie Rinnovabili
          Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova
Alla fine del 2008 il Parlamento ed il Consiglio Europeo hanno adottato, nel quadro
della procedura di codecisione, il pacchetto legislativo clima-energia denominato 20-
20-20, che si pone come obiettivo entro il 2020 di:
•Ridurre del 20% le emissioni di gas ad effetto serra
•Portare al 20% il risparmio energetico
•Aumentare al 20% l’apporto delle energie rinnovabili sui consumi finali di energia
Nell’ambito delle sei azioni legislative che compongono il pacchetto clima-energia, il
Parlamento ed il Consiglio Europeo hanno emanato la Direttiva 2009/28/CE del 23
aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, con l’intendi-
mento di rendere realizzabile il terzo degli obiettivi 20-20-20 più sopra elencati,
contribuendo anche a centrare gli altri due.
A tale scopo, la Direttiva Europea fissa obiettivi nazionali diversificati e cogenti per
garantire che entro il 2020, una media del 20% del consumo finale d’energia della UE
provenga da fonti rinnovabili. All’Italia è stato assegnato l’obiettivo del 17%, a partire
dal 5,2% del 2005.
La Direttiva fissa inoltre al 10% la quota di energia verde nei trasporti (per ogni Stato)
ed i criteri di sostenibilità ambientale per i biocarburanti; detta inoltre norme relative a
progetti comuni tra Stati membri, alle garanzie di origine, alle procedure
amministrative, all’informazione ed alla formazione, nonché alle connessioni alla rete
elettrica relative all’energia da fonti rinnovabili.
L’Italia ha recepito la Direttiva 2009/28/CE attraverso il:

             DECRETO LEGISLATIVO 3 marzo 2011 n. 28
“Attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia
    da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle
                      direttive 2001/77/CE e 2003/30 /CE


pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 2011,
                     entrato in vigore il giorno successivo
CONTENUTO DEL D.L. 3 marzo 2011 n. 28
TITOLO I – FINALITÀ E OBIETTIVI                    TITOLO VI – GARANZIE DI ORIGINE, TRASFE-
                                                   RIMENTI STATISTICI E PROGETTI COMUNI
TITOLO II – PROCEDURE AMMINISTRATIVE,
REGOLAMENTAZIONI E CODICI                          TITOLO VII - SOSTENIBILIT DI BIOCARBU-
                                                   RANTI E BIOLIQUIDI
Capo I, Autorizzazioni e Procedure
Amministrative                                     TITOLO VIII – MONITORAGGIO, CONTROLLO E
                                                   RELAZIONE
Capo II, Regolamentazione Tecnica
                                                   Capo I, Monitoraggio e Relazioni
TITOLO III – INFORMAZIONE E FORMAZIONE
                                                   Capo II, Controlli e Sanzioni
TITOLO IV – RETI ENERGETICHE
                                                   TITOLO IX – DISPOSIZIONI FINALI
Capo I, Rete elettrica
                                                                ____________________
Capo II, Rete del gas naturale
Capo III, Reti di Teleriscaldamento e
Teleraffrescamento                                 ALLEGATO 1 (art. 3, comma 4): Procedure di
                                                   calcolo degli obiettivi
TITOLO V – REGIMI DI SOSTEGNO
                                                   ALLEGATO 2 (art. 10, comma 1): Requisiti e
Capo I, Principi Generali
                                                   specifiche tecniche degli impianti alimentati da
Capo II, Regimi di sostegno per la produzione      fonti rinnovabili ai fini dell’accesso agli
di energia elettrica da Fonti Rinnovabili          incentivi nazionali
Capo III, Regimi di sostegno per la produzione     ALLEGATO 3 (art. 11, comma 1): Obblighi per i
di energia termica da Fonti Rinnovabili e per      nuovi edifici o gli edifici sottoposti a ristruttu-
l’efficienza energetica                            razioni rilevanti
Capo IV, Regimi di sostegno per l’utilizzo delle   ALLEGATO 4 (art. 15, comma 2): Certificazione
fonti rinnovabili nei trasporti                    degli installatori
FINALIT DEL D.L. 3 marzo 2011 n. 28




Definisce gli strumenti, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale,
finanziario e giuridico, necessari per il raggiungimento degli obiettivi fino
al 2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul
consumo finale lordo di energia e di quota di energia da fonti rinnovabili
nei trasporti.
Detta inoltre norme relative ai trasferimenti statistici tra gli Stati membri, ai
progetti comuni tra gli Stati membri e con i paesi terzi, alle garanzie
d’origine, alle procedure amministrative, all’informazione e alla formazione
nonché all’accesso alla rete elettrica per l’energia da fonti rinnovabili e
fissa criteri di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi.
NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI
                 CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI




Il DLgs 19 agosto 2005 n. 192 (Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa
al rendimento energetico nell’edilizia), all’art. 6, è così integrato:
•Nei contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità
immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l’acquirente o il
conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni o la documentazione
in ordine alla certificazione energetica degli edifici. Nel caso di locazione, la
disposizione si applica solo agli edifici ed alle unità immobiliari già dotate di
attestato di certificazione energetica.
•Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole
unità immobiliari, a decorrere dal 1°gennaio 2012 gli an nunci commerciali
di vendita riportano l’indice di prestazione energetica contenuto
nell’attestato di certificazione energetica.
NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI
Per edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, è fatto obbligo ricorrere alle
seguenti coperture dei consumi energetici mediante FER:
ENERGIA ELETTRICA:
La potenza elettrica P [kW] degli impianti alimentati da FER che deve essere
obbligatoriamente installata si calcola con la formula:
      1
 P=     S        S [m2]: Superficie in pianta dell’edificio a livello del terreno;
      K
•K=80 (pertinente titolo edilizio richiesto dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013)
•K=65 (pertinente titolo edilizio richiesto dal 1°gennaio 2014 al 31 dicembre 2016)
•K=50 (pertinente titolo edilizio richiesto dal 1°gennaio 2017)

 In caso d’uso di pannelli solari fotovoltaici disposti sui tetti degli edifici, questi
 devono essere aderenti o integrati nei tetti medesimi, con la stessa inclinazione e
 lo stesso orientamento della falda.

 Edifici Pubblici: obblighi incrementati del 10%.
 Soglie dimezzate per edifici in agglomerati urbani che rivestono carattere storico,
 artistico o di particolare pregio ambientale (zona A del D.M. 2 aprile 1968, N. 144).
NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI

Per edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, è fatto obbligo ricorrere alle seguenti
coperture dei consumi energetici mediante FER:
ENERGIA TERMICA:
50% dei consumi per acs
e contemporaneamente, rispetto ai consumi totali per acs, riscaldamento e
raffrescamento:
raffrescamento
•20% (pertinente titolo edilizio richiesto dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013)
•35% (pertinente titolo edilizio richiesto dal 1°gennaio 2014 al 31 dicembre 2016)
•50% (pertinente titolo edilizio richiesto dal 1°gennaio 2017)
Bonus volumetrico del 5% se i suddetti valori (anche relativamente alla produzione
elettrica) vengono superati di almeno il 30%.
No impianti da FER che producono solo energia elettrica che alimenti, a propria volta,
impianti o dispositivi di produzione di acs, riscaldamento e raffrescamento.
Non si applica l’obbligo ad edifici collegati a rete di teleriscaldamento che copra totalmente i
fabbisogni energetici per riscaldamento ambientale e acs.
Edifici Pubblici: obblighi incrementati del 10%.
Soglie dimezzate per edifici in agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico
o di particolare pregio ambientale (zona A del DM 2 aprile 1968, n. 144).
NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI


L’impossibilità tecnica di poter ottemperare (in tutto od in parte) ai suddetti
obblighi (relativamente sia all’energia elettrica che a quella termica) deve
essere evidenziata dal progettista nella relazione tecnica (di cui al DPR
59/2009) e dettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diverse opzioni
tecnologiche disponibili.
Nel caso di cui sopra, è fatto obbligo di ottenere un Indice di prestazione
energetica I (rispetto al valore di legge I192), di entità tale che soddisfi a:


             %effettiva Peffettiva      %: percentuale somma dei consumi di energia
                       +             
            1 %obbligo Pobbligo           per acs, riscaldamento e raffrescamento;
 I ≤ I192  +                         
          2            4                P: potenza elettrica degli impianti alimentati da
                                     
                                        FER.



   Sia per l’energia termica che per l’energia elettrica le soglie d’obbligo
                possono essere aumentate da leggi regionali.
NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI
                      Rinnovabili Elettriche e Termiche



Nei piani di qualità dell’aria può essere prescritto che si ricorra, in tutto od in
parte, all’impiego di FER diverse dalle biomasse.

Solo lo sfruttamento di FER eventualmente eccedente le quote d’obbligo può
accedere agli incentivi.




  Sia per l’energia termica che per l’energia elettrica le soglie d’obbligo
               possono essere aumentate da leggi regionali.
EDIFICI SOTTOPOSTI A RISTRUTTURAZIONI RILEVANTI
                       (Art. 2 – DEFINIZIONI - Comma m)




Edificio sottoposto a ristrutturazione rilevante: edificio che ricade in una
   delle seguenti categorie:
i.   Edificio esistente avente superficie utile superiore a 1000 metri quadrati,
     soggetto a ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti
     l’involucro;
ii. Edificio esistente soggetto a demolizione e ricostruzione anche in
    manutenzione straordinaria.
D.L. 192/2005 come modificato dal D.L. 311/2006 (1)

Art. 3 – Ambito di intervento
1. Salve le esclusioni di cui al comma 3, il presente decreto si applica, ai fini del
    contenimento dei consumi energetici:
a) alla progettazione e realizzazione di edifici di nuova costruzione e degli
    impianti in essi installati, di nuovi impianti installati in edifici esistenti, delle
    opere di ristrutturazione degli edifici e degli impianti esistenti con le modalità e
    le eccezioni previste ai commi 2. e 3.; …(omissis)…
2. Nel caso di ristrutturazione di edifici esistenti, e per quanto riguarda i requisiti
    minimi prestazionali di cui all’articolo 4, è prevista un’applicazione graduale in
    relazione al tipo di intervento. A tale fine sono previsti diversi gradi di
    applicazione:
a) una applicazione integrale a tutto l’edificio nel caso di:
    1- ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l’involucro di
        edifici esistenti di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati;
    2- demolizione e ricostruzione in manutenzione straordinaria di edifici
        esistenti di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati;
D.L. 192/2005 come modificato dal D.L. 311/2006 (2)


(segue) Art. 3 – Ambito di intervento
b) una applicazione integrale, ma limitata al solo ampliamento dell’edificio nel
    caso che lo stesso ampliamento risulti volumetricamente superiore al 20 per
    cento dell’intero edificio esistente;
c) una applicazione limitata al rispetto di specifici parametri, livelli prestazionali e
    prescrizioni, nel caso di interventi su edifici esistenti, quali:
   1- ristrutturazioni totali o parziali, manutenzione straordinaria dell’involucro
   edilizio e ampliamenti volumetrici all’infuori di quanto già previsto alle lettere
   a) e b);
   2- nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti o ristrutturazione
   degli stessi impianti;
   3- Sostituzione di generatori di calore.
3. Sono escluse dall’applicazione del presente decreto le seguenti categorie di
    edifici e di impianti:
                                    …(omissis)…
NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI. Rinnovabili Termiche
Il testo del DLgs. 3 marzo 2011 n. 28 si riferisce esplicitamente ai “consumi di calore,
di elettricità e per il raffrescamento” (art. 11), e “somma dei consumi previsti per
l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento ed il raffrescamento” (Allegato 3). Queste
dizioni non trovano riscontro in nessun documento legislativo o normativo recente
nell’ambito del tema del risparmio energetico negli edifici; riferendosi a quantità
energetiche, si parla piuttosto di “fabbisogni di energia”.
In mancanza di chiarimenti ufficiali l’interpretazione corrente più comune fa coincidere
i consumi energetici con i fabbisogni nell’accezione utilizzata dalla Specifica Tecnica
UNI/TS 11300-1 “Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la
climatizzazione estiva ed invernale”.
L’AiCARR ha fatto propria questa interpretazione, ed ha pubblicato il
documento Posizione di AiCARR sul D. Lgs. 28/11 per gli aspetti
riguardanti le rinnovabili termiche (scaricabile da rete), ove si mettono
in luce le criticità che ne conseguono, proponendo metodi di computo
alternativi per le diverse casistiche incontrate nell’impiantistica HVAC
L’opinione di chi ha preparato questa presentazione è che l’interpretazione
corrente, per le contraddizioni che comporta e per l’incoerenza rispetto all’indirizzo
generale della recente normativa nazionale ed europea sul rendimento energetico
negli edifici, debba essere rivista (riformulata in termini di febbisogni di energia
primaria) nell’ambito di documenti legislativi di successiva emanazione.
NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI. Rinnovabili Termiche
È da considerare infatti che, a seguito dell’evoluzione della normativa europea (con
la necessità del recepimento della nuova direttiva UE 2010/31), il MISE ha dato avvio
nel 2011 alla revisione (nella parte relativa al calcolo delle prestazioni energetiche)
del DPR 59/2009 e di tutti i disposti ad esso collegati. Le previsioni sono di portare a
termine i lavori entro il 2012 e di pubblicare il nuovo testo nel 2013. A quanto è dato
sapere, gli aspetti fondamentali alla base della revisione sono i seguenti:
•Definizione di fattori di conversione dei consumi finali in energia primaria per tutti i
vettori energetici;
•Confronto delle prestazioni energetiche dell’edificio da certificare con quelle
dell’edificio di riferimento (saltano quindi i limiti prescrittivi riferiti all’unità di superficie
o volume). Quest’ultimo è definito come un edificio avente la stessa geometria di
quello in esame, ma con caratteristiche tecniche dei componenti dell’involucro e degli
impianti definiti dal decreto stesso;
•Conferma del riferimento alle UNI/TS 11300 per le procedure di calcolo;
•Definizione dell’edificio ad energia quasi zero.
L’obbligo stabilito dal DLgs. 28/2011 sugli impianti di produzione di energia termica
peraltro, anche se con limiti ridotti, deve trovare applicazione da questi giorni (31
maggio). Allo stato attuale, pur nella sua contraddittorietà, l’unica interpretazione
conentita è quella corrente: ad essa ci si riferisce nel seguito della presentazione.
POMPE DI CALORE
CALCOLO DELL’ENERGIA ERES CONSIDERATA DA FONTE RINNOVABILE


Per Pompe di Calore ad alimentazione elettrica, si devono considerare solo
quelle il cui Fattore di Rendimento Stagionale medio stimato SPF risulta:
                             1             0 4              2 8 7 5
                       1 1 5
               SPF > ,                η = , → ( SPF )min = ,
                          η
ove η: rapporto tra produzione totale lorda di elettricità e corrispondente consumo
di energia primaria (valore medio a livello UE sulla base dei dati Eurostat).
(Per pompe di calore a gas η è provvisoriamente assunto pari ad 1).
                                                    1
                                                1   
                              ERES   = Qusable  −   
                                                SPF 
Se Qambiente è l’energia termica prelevata stagionalmente dalla sorgente esterna
ambientale, quando si può porre SPF=Qusable/(Qusable-Qambiente), risulta allora:


                                E RES = Qambiente
Frazione FER della produzione termica stagionale di PdC
                1
                      Pompe di Calore ad
                     alimentazione elettrica
               0.8
Frazione FER




                          0,652
               0.6


               0.4
                                                                                   1
                                                                     ERES       1   
                                                   Frazione FER =             = −   
                                                                    Qusable     SPF 
               0.2


                0
                 0             2               4             6                 8         10
                                   2,875             SPF
Guadagno FER & Risparmio En.Prim. vs valori minimi



Guadagno rel. FER e Risparmio rel. EnP
                                         0.6

                                         0.5
                                                                       Risparmio EnP
                                         0.4

                                         0.3

                                         0.2                                                Guadagno FER


                                         0.1
                                                                                   Pompe di Calore ad
                                           0                                      alimentazione elettrica

                                         -0.1
                                                3        3.5       4        4.5         5         5.5       6
                                                                           SPF
Coefficiente di prestazione COPh* di una pompa di calore
        a trascinamento elettrico corrispondente,
        in termini di consumo di energia primaria,
         all’alternativa tradizionale di un impianto
                  con generatore di calore.
                                                     Consumo
                    Perdite rete                     specifico,
                                                     kcal/kWhe


                  COP    *
                             =
                               (1 + π R ) ⋅ C s ⋅η t               Rendimento generatore
                                                                         di calore
                        h
                                          860

      πR    ηt    Cs                       Riferimento                     COP h*
    0,064   1    1870        Delibera EEN 3/08 (0,187 10 -3 tep/kWh e)      2,31
    0,064   1    1898            ENEL, T.E. a gas naturale, 2004            2,35
    0,064   1    2125                ENEL, T.e. medio, 2004                 2,63
    0,064   1    2200           Riferimento statistiche energetiche         2,72
    0,064   1    2400           MICA, circolare 219/F – AT o MT             2,97
    0,064   1    2500              MICA, circolare 219/F – BT               3,09
COSTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA DA POMPA DI CALORE E
                 DA GENERATORE DI CALORE


Costo unitario dell’energia termica da Pompa di Calore (PdC):
                                          ce
                                CPdC   =
                                         COP
ce: costo unitario dell’energia elettrica;
COP: coefficiente di prestazione della PdC.
Costo unitario dell’energia termica da Generatore di calore (GdC):

                                          cc
                              CGdC     =
                                         PCI ⋅ η
cc: costo unitario del combustibile;
PCI: potere calorifico inferiore del combustibile;
η: rendimento termico del GdC.
COSTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA DA POMPA DI CALORE E
                 DA GENERATORE DI CALORE



Risulta allora che il valore del Coefficiente di Prestazione della Pompa di
Calore per l’indifferenza economica vale:



                                   PCI ⋅ η
                             COP =  *
                                     R


ove R = cc/ce è il rapporto tra i costi unitari del combustibile e dell’energia
elettrica.
Conviene PdC




Conviene GdC
Conviene la
           Conviene   PdC sotto il
             PdC       profilo del
                      consumo di
                        energia
                        primaria


Conviene              Conviene il
  GdC                 GdC sotto il
                       profilo del
                      consumo di
                        energia
                        primaria
Pompa di calore elettrica aria-acqua




                                  Pompa di calore aria-
                                 acqua ad alimentazione
                                   elettrica: coefficienti
                                 correttivi misurati per la
                                     resa termica e la
                                     potenza elettrica
                                   assorbita rispetto ai
                                 valori nominali, tenendo
                                    conto delle fasi di
                                       sbrinamento
(SPF)lim
EDIFICI CHE NON NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA

L’obbligo stabilito dal DLgs. 28/2011 sugli impianti di produzione di energia termica può
in genere essere soddisfatto con tecnologie semplici ormai di uso consolidato; le più
comuni:
•L’utilizzo di pompe di calore ad alimentazione elettrica con sorgente termica di diverso
tipo, naturalmente in abbinamento con terminali interni a bassa temperatura. Vi è in
genere margine, nelle situazioni climatiche più fredde, di abbinare alle PdC con
sorgente termica aria esterna, generatori di calore integrativi (tipicamente caldaie a
condensazione) per un migliore riscontro economico e di fabbisogno di energia
primaria;
•L’utilizzo di pannelli solari piani, sempre in abbinamento a generatori di calore di altro
tipo almeno nel centro-nord del nostro paese; nella gran maggioranza dei casi
l’impianto solare è dedicato alla produzione di acs;
•L’utilizzo di generatori di calore a biomassa (con attenzione ai limiti di emissione): si
impiegano di solito pellets oppure anche (zone collinari o montane) cippato di legno.
Soprattutto nei primi periodi di applicazione degli obblighi di cui al DLgs. 28/2011, può
essere interessante prendere in considerazione il bonus volumetrico per incremento
del 30 % dei limiti imposti.
Le pompe di calore ad alimentazione diversa da quella elettrica (ad assorbimento,
trascinate da motore endotermico) risultano penalizzate nel computo della frazione
convenzionale FER dell’energia resa disponibile. Il loro impiego può comunque
risultare compatibile.
IMPIANTO A POMPA DI CALORE
                                                   Valore massimo                       ELETTRICA
                                                     ammissibile
                                                    dell’Indice di              (copre integralmente il fabbisogno
                                                     prestazione
                                                      energetica                        termico invernale)
                                                   DL 311 / DPR 59                      DIRETTIVA RES
                                                                                         DL 28/11 per
                                                                                             PdC
                                                                Fabbisogno
                                                                energetico
                                                                 specifico
                                                                  Ei=EPi·ηg

                       Zona       S/V        EPi                     Ei                     EiRES           Eacs         Eacs da
  CITTÀ       GG/y                                       ηg                      SPF                                                R
                     Climatica   [m-1]   [kWh m-3 y-1]          [kWh m-3 y-1]            [kWh m-3 y-1]   [kWh m-3 y-1]    FER
  Palermo      751       B       0,55       6,66         0,84      5,59            5        4,47              6            2/3     0,731
   Bari       1185       C       0,55       10,16        0,84      8,53           4,5       6,63              6            2/3     0,732
   Roma       1415       D       0,55       11,74        0,84       9,86           4        7,395             6            2/3     0,719
  Milano      2404       E       0,55       18,00        0,84      15,12          3,5        10,8             6            2/3     0,698
  Milano      2404       E       0,90       25,36        0,84      21,30          3,5       15,21             6            2/3     0,704
Dobbiaco BZ   4503       F       0,55       31.55        0,84      26,50           3        17,67             6            2/3     0,667


                                    Fabbisogno Energetico per Riscaldamento + acs da FER
                     Rapporto :
                                       Fabbisogno Energetico per Riscaldamento + acs

                           Ipotesi per acs: fabbisogno energetico di 6 kWh m-3 y-1, per 2/3
                                                   prodotta da FER
EDIFICI CHE NON NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA

Ad una recente Conferenza (AiCARR MCE2012) Matteo e Giorgio Bo (Studio
Prodim) hanno presentato un interessante lavoro sull’argomento, confrontando
anche sotto il profilo economico, in differenti zone climatiche italiane le tecnologie
dei Pannelli Solari Termici, delle Pompe di Calore Aria-Acqua e dei Generatori di
Calore a Cippato o Pellets rispetto a due applicazioni: una casa unifamiliare di 170
m2, ed un condominio di 29 appartamenti, di superficie totale 2600 m2, entrambe
senza esigenza di climatizzazione estiva. Le principali conclusioni in sintesi:
•L’applicazione del Decreto non potrà se non comportare rilevanti ripercussioni nel
settore delle costruzioni sia in termini tecnici, sia in termini economici
•Le unità abitative più piccole sono maggiormente sfavorite dal punto di vista
economico per problemi di taglia delle apparecchiature installabili
•Il solare termico specie nel lungo periodo può essere preso in considerazione solo
nel centro e sud Italia dove l’insolazione è maggiore e dove i fabbisogni energetici
sono minori
•Le pompe di calore sono la soluzione più interessante, che diventa di gran lunga
la soluzione base se è previsto anche il raffrescamento estivo
•Sono da approfondire e diffondere le conoscenze relative all’impiego dei sistemi a
biomassa …
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA

Nell’ambito delle tecnologie tradizionali consolidate, sono escluse soluzioni che
prevedono produzione esclusivamente elettrica da FER, da utilizzare per
generare energia termica da pompe di calore o gruppi refrigeratori elettrici:

DLgs. 28/2011 – Allegato A – comma 2
Gli obblighi di copertura dei consumi termici NON possono essere assolti
tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia
elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di
acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento


           Pannello
            solare

                        Compressore
                                      Condensatore

                      Motore


                                      Evaporatore

                                                   Gruppo
                                               refrigeratore a
                                               compressione


                           SOLUZIONI NON AMMESSE
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA

DLgs. 28/2011 – Allegato A – comma 2
Gli obblighi di copertura dei consumi termici NON possono essere assolti tramite
impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la
quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda
sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento




          E SE SI IMPIEGANO I COLLETTORI SOLARI COGENERATIVI?
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA




Si può pensare di utilizzare pompe di calore invertibili per soddisfare i
fabbisogni energetici sia di riscaldamento che di raffrescamento, sfruttando la
produzione di energia rinnovabile convenzionale computata secondo il DLgs
28/2011 dall’energia prodotta in riscaldamento (fabbisogno invernale e per
produzione acs) per coprire globalmente gli obblighi di produzione da FER
anche relativamente ai fabbisogni estivi di raffrescamento. Guadagnare cioè in
condizioni di riscaldamento un vantaggio nella produzione convenzionale FER
da coprire la quota d’obbligo anche relativa al regime di raffrescamento.
La situazione, con riferimento all’applicazione di pompe di calore invertibili
elettriche, è esaminata nella proiezione che segue.
IMPIANTO A POMPA DI CALORE
                                                       Valore massimo                       ELETTRICA
                                                         ammissibile
                                                        dell’Indice di          (copre integralmente il fabbisogno
                                                         prestazione
                                                          energetica                    termico invernale)
                                                       DL 311 / DPR 59                     DIRETTIVA RES
                                                                                            DL 28/11 per
                                                                                                PdC
                                                                    Fabbisogno
                                                                    energetico
                                                                                                               Valore limite
                                                                     specifico
                                                                                                               DPR 59/2009
                                                                     Ei=EPi·ηg

                       Zona         S/V          EPi                     Ei                     EiRES            Ee
  CITTÀ       GG/y                                           ηg                      SPF                                      R1      R2
                     Climatica     [m-1]     [kWh m-3 y-1]          [kWh m-3 y-1]            [kWh m-3 y-1]   [kWh m-3 y-1]
  Palermo     751        B         0,55          6,66        0,84       5,59          5          4,47            14          0,228   0,331
   Bari       1185       C         0,55         10,16        0,84       8,53         4,5         6,63            10          0,358   0,433
   Roma       1415       D         0,55         11,74        0,84       9,86          4         7,395            10          0,372   0,441
  Milano      2404       E         0,55         18,00        0,84      15,12         3,5        10,8             10          0,430   0,476
  Milano      2404       E         0,90         25,36        0,84      21,30         3,5        15,21            10          0,486   0,515
Dobbiaco BZ   4503       F         0,55         31.55        0,84      26,50          3         17,67            10          0,484   0,510

                           Fabbisogno Energetico per Riscald . + Raffresc. da FER
Rapporti:                     Fabbisogno Energetico per Riscald . + Raffresc.
                                 Fabbisogno Energetico per Riscald . + Raffresc. + acs da FER
                                    Fabbisogno Energetico per Riscald . + Raffresc. + acs
                                           Ipotesi per acs: fabbisogno energetico di 6 kWh m-3 y-1, per 2/3 prodotta
                                                                           da FER
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
    Pompa di calore invertibile elettrica + pannelli solari termici per acs


Dai risultati riportati nella precedente tabella si possono trarre le seguenti
conclusioni:
•Nelle regioni del centro-sud d’Italia e per edifici commerciali e del terziario, la
soluzione impiantistica considerata in generale non consente di soddisfare in
toto le prescrizioni del D.Lgs. 28/2011 sulle rinnovabili termiche nella sua
proiezione finale (dopo il 2016). Nelle località del nord-Italia, la situazione è più
favorevole grazie ai maggiori fabbisogni termici invernali; gli eventuali margini
peraltro sono assai ristretti.
•La situazione può essere riguardata con meno pessimismo nel caso di edilizia
residenziale / abitativa non solo per il fatto che computi condotti in analogia a
quanto fatto per la tabella di pagina precedente conducono a risultati
leggermente più favorevoli, ma soprattutto in quanto nell’edilizia residenziale il
condizionamento estivo ha spesso carattere discontinuo, con fabbisogni
energetici largamente inferiori a quelli concessi dal DPR 59/2009, qui assunti a
base di calcolo. Ad ogni modo, per le località del centro-sud Italia la soluzione
appare molto più problematica di quanto non lo sia per le località del nord-Italia.
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
      Pompa di calore invertibile elettrica + pannelli solari termici per acs




La particolare strutturazione impiantistica ed i risultati riportati nella precedente
tabella evidenziano la possibilità di attivare meccanismi perversi, che
contraddicono completamente la strategia generale della politica energetica
tendente al massimo risparmio di energia primaria:




•Risulta controproducente ridurre i fabbisogni energetici per il riscaldamento
invernale (e per la produzione di acs) al di sotto dei limiti massimi concessi dalle
prescrizioni sul rendimento energetico nell’edilizia (DLgs. 192/2005 e successive
integrazioni): una riduzione del fabbisogno termico annuo per riscaldamento fa
diminuire la quotaparte di energia rinnovabile da destinare al fabbisogno di energia
termica per il raffrescamento;
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
      Pompa di calore invertibile elettrica + pannelli solari termici per acs




•Nel caso di utilizzo di pompe di calore con sorgente termica l’aria dell’ambiente
esterno, si è indotti a farle operare anche con condizioni climatiche esterne nelle
quali risulterebbe più economica, meno energivora (in termini di energia primaria) e
meno inquinante (in termini di emissione globale di CO2) una produzione termica
integrativa quale un generatore di calore a condensazione. L’incremento della
produzione termica annua infatti, nonostante la riduzione del parametro SPF (che
comunque deve risultare non inferiore a SPFmin), porta ad un aumento della energia
rinnovabile convenzionalmente prodotta;
•Per ragioni analoghe, possono risultare più convenienti morfologie d’edificio poco
compatte, ad elevato valore del rapporto S/V. Per la normativa vigente infatti il limite
al fabbisogno di energia per raffrescamento estivo non dipende dal rapporto S/V
dell’unità immobiliare; nel caso di elevata incidenza dei carichi interni, il fabbisogno
di energia per raffrescamento estivo può dipendere solo marginalmente dal rapporto
S/V dell’unità immobiliare.
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
    Pompa di calore invertibile elettrica + pannelli solari termici per acs




I provvedimenti che possono aiutare a centrare l’obiettivo sono sostanzial-
mente di due tipi:
 soddisfare almeno in parte il fabbisogno energetico estivo per raffresca-
mento con FER;
 mettere in atto tutti i provvedimenti possibili per ridurre il fabbisogno
energetico estivo.
A proposito del primo punto, restano delle QUESTIONI APERTE:
Come valutare l’energia di raffrescamento ottenuta gratuitamente (a meno del
consumo dei sistemi ausiliari) per scambio termico diretto od indiretto con mezzi
reperibili direttamente nell’ambiente esterno?
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
          Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER



Esempi:
Free-cooling diretto od indiretto
Ventilazione naturale; ventilazione notturna
Utilizzo dell’acqua di falda o altra fonte naturale, quando le condizioni operative lo
consentono, per preraffreddamento nelle unità di trattamento dell’aria, oppure per
raffreddamento in scambiatori di calore dei circuiti idronici di alimentazione di
terminali di raffrescamento ad alta temperatura (pannelli radianti, etc.)
Idem (più raramente) dell’acqua del circuito di sonde geotermiche
Preraffrescamento aria esterna con sonde a terreno
Utilizzo diretto od indiretto del raffrescamento evaporativo
Accumulo notturno dall’aria esterna di energia per raffrescamento diurno
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
   Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER

                                AiCARR Journal




   preraffreddamento aria in                accumulo notturno di
  sonde orizzontali a terreno             energia di raffrescamento




                                             - Vantaggio per edifici a
                                             basso consumo (non per
                                             edifici poco isolati)
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
       Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER

RAFFRESCAMENTO ADIABATICO




                                                 DP = 9 °C
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
       Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER




                                                                                                      AiCARR Journal
                   Aria fredda secca                           espulsione aria
                                                               umida
                                                                                 corrente elettrica

                                                aria esterna




                                                                                                 RAFFRESCAMENTO
                                                                                                   EVAPORATIVO
                            Aria fredda umida
                                                                             aria allo spazio
                                                 acqua
                                                                             condizionato
Aria calda secca
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
         Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER




L’energia annua di raffrescamento ricavata secondo le modalità esaminate
più sopra non deve essere computata come riduzioni del fabbisogno estivo
  di energia di raffrescamento dell’edificio, ma piuttosto come apporto di
                          energia ottenuta da FER.
 DEVE CIOÈ ESSERE ADDIZIONATA AL NUMERATORE DELL’ESPRES-
 SIONE DEL RAPPORTO DI COPERTURA DA FER DELLA SOMMA DEI
CONSUMI PREVISTI PER ACS, RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO,
         PIUTTOSTO CHE SOTTRATTA AL DENOMINATORE
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
          Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER

    Resta da stabilire come deve essere considerata l’energia termica (per
   riscaldamento o per raffrescamento) recuperata da effluenti destinati ad
 essere restituiti all’ambiente esterno; caso tipico il recupero di energia (per
riscaldamento o raffrescamento) con recuperatori diretti termici od entalpici
                     tra aria di espulsione ed aria di rinnovo.
 TRATTANDOSI DI EFFLUENTI ALTRIMENTI RESTITUITI ALL’AMBIENTE
   ESTERNO, LA LOGICA IMPONE DI TRATTARE QUESTI CASI COME
PRODUZIONI DI ENERGIA DA FER, ASSIMILABILI AL CASO PRECEDENTE

    Resta infine aperta la questione della contemporanea generazione di
 energia per riscaldamento e per raffrescamento, quando in tal modo viene
prodotta acs nella stagione estiva o comunque vengono soddisfatti carichi
termici inversi contemporanei (riguarda l’impiego di gruppi refrigeratori con
  recupero termico parziale o totale, gli impianti a PdC con anello liquido, i
        gruppi polivalenti, le unità VRV –VRF a tre tubi con recupero)
Una soluzione certamente riduttiva e penalizzante è quella di considerare da
  FER la frazione di energia termica per riscaldamento prodotta, calcolata
 utilizzando la medesima relazione indicata per le PdC operanti rispetto a
      sorgenti ambientali. Risulta certamente penalizzato il valore SPF.
GRUPPO POLIVALENTE AD ACQUA PER IMPIANTO A QUATTRO TUBI
EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA
     ALTRE TECNOLOGIE AMMISSIBILI PER PRODUZIONE DI ENERGIA
                 PER RAFFRESCAMENTO DA FER


Si tratta di tecnologie con possibile applicazione in situazioni specifiche, a
cui quindi non è possibile pensare con sufficiente generalità, oppure
tecnologie non ancora mature sotto il profilo tecnico e/o del costo
economico; possono anche sussistere entrambe queste osticità.
Tra le prime si possono menzionare:
•impiego di generatori di calore a biomassa, associati a macchine
refrigeratrici ad assorbimento oppure a sistemi ad adsorbimento;
•impianti trigenerativi alimentati da biomassa. Si tratta in genere di impianti di
grande taglia, che alimentano reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento:
gli edifici collegati sono esentati dall’obbligo di cui si tratta.
Per quanto riguarda la seconda categoria di tecnologie, si citano:
•alcuni sistemi di raffrescamento solare termico (<solar-cooling>).
RAFFRESCAMENTO SOLARE

                      Pannelli solari
                       fotovoltaici
SOLARE ELETTRICO

                                                                      Raffrescamento e
                                                                      deumidificazione

                                                     Refrigeratore      SOLUZIONE NON AMMESSA
                                                        elettrico
                   Accumulo                        (a compressione)
                    elettrico
                   (batterie)



                   Pannelli solari
                      termici




SOLARE TERMICO                                                        Raffrescamento e/o
                                                                       deumidificazione


                                                        Refrigeratore termico:
                                                            Assorbimento
                                                            Adsorbimento         SOLUZIONI AMMESSE
                                        Accumulo
                                         termico         Essiccante liquido
                                                          Essiccante solido
RAFFRESCAMENTO SOLARE TERMICO
                   RAFFRESCAMENTO SOLARE



                         Pannelli solari termici



Motore termico




 Refrigeratore                                     Refrigeratore ad
   elettrico                                        assorbimento
                                                   (può anche essere
                                                   ad adsorbimento )


                             Raffrescamento
Coefficiente di effetto utile termico di macchine refrigeratrici ad assorbimento




                                                                                                                                   3 effetti



                                                                                                               2 effetti




                                                                                1 effetto
                                                                                                          Acqua refrigerata: 7 °
                                                                                                                               C
                                                                                                          Acqua di raffreddamento: 30 °
                                                                                                                                      C

                copertura vetro                                       assorbitori   tubi vetro evacuati
                                  canali   assorbitori

                                                         isolamento                 canali




                                    Temperatura di fornitura calore [°
                                                                     C]
RAFFRESCAMENTO SOLARE TERMICO - DEUMIDIFICAZIONE
                                                        postraffreddatore
                  espulsione
 collettori                                                                      allo spazio
  solari                                                                        condizionato




                                                                      Assorbimento su liquido

                  tubazioni                    tubazioni
                 riscaldanti                  raffreddanti
                                                                 aria esterna
aria esterna
                                                                 o di ripresa




         RIGENERATORE          scambiatore      DEUMIDIFICATORE
                               rigenerativo




I sistemi di raffrescamento e/o                                                                           collettori solari


deumidificazione solare termici, pur
in continuo progresso ed oggetto di
intensa ricerca, non hanno ancora                                                                                                  raffreddatore
                                                                                                                                    evaporativo
                                                                      espulsione
raggiunto maturità applicativa:
hanno ancora costi molto elevati e,                                                                   batteria di
                                                                                                                                                       aria di ripresa


per i bassi rendimenti, necessitano                                                                    scambio
                                                                                                       termico                                     aria di immissione
                                                                      ripresa
di superfici di captazione solare
rilevanti. Vi sono alcune applicazioni                                                                          ruota di scambio
                                                                                       ruota essiccante                            postraffreddatore
per deumidificazione ad essiccante                                                                                  termico


liquido (assorbimento) e ad                                                                                         Essiccante solido
essiccante solido (adsorbimento).
PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO




Sono provvedimenti che riguardano lo spazio climatizzato. Provvedimenti
  che riguardano il miglioramento dell’efficienza di produzione di energia
frigorifera, oppure atti a ridurre le perdite di distribuzione o di regolazione,
  paradossalmente non aiutano a soddisfare gli obblighi sulle rinnovabili
     termiche imposti dal DLgs. 28/2011, anche se sono essenziali per
 soddisfare alle imposizioni del corpo normativo sull’efficienza energetica
                                    in edilizia.
PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO



Condizioni di progetto:



Progettare gli impianti di climatizzazione estiva per il normale benessere (ambienti
termicamente moderati) con condizioni interne di umidità relativa fino al 60 %. In
termini di benessere per gli occupanti, rispetto al classico valore di umidità relativa
del 50 %, questa condizione microclimatica può venire compensata con una
modestissima diminuzione della temperatura operante dell’ambiente, con benefici
sui fabbisogni termici per raffrescamento. Nello stesso tempo (ma paradossalmente
non serve ai fini degli obblighi del DLgs. 28/2011) si risparmia nell’energia primaria
di produzione dell’acqua refrigerata per deumidificazione, che può avvenire a
temperature più elevate; anche altri sistemi di deumidificazione traggono vantaggio
energetico da questa condizione progettuale.
PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO



Interventi sulle strutture perimetrali dell’edificio:

Isolamento termico della copertura
Isolamento termico delle pareti opache verticali: - all’interno dell’edificio
      (correzione dei ponti termici)
                                                    - a cappotto esterno
Isolamento termico a livello del primo solaio
Massima attenzione anche alle caratteristiche termiche dinamiche delle strutture
      opache (attenuazione e sfasamento dell’onda termica – cfr. UNI EN ISO
      13786)
Trasmittanza termica delle superfici vetrate, compreso il contributo degli infissi e
      strutture accessorie


Tutti questi punti trovano un riferimento quantitativo nei valori più restrittivi
             dei parametri contemplati nel DL 311 e nel DPR 59.
PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO



Interventi che riguardano le strutture perimetrali dell’edificio:


 Scelta di vetri selettivi ad elevata trasmissione luminosa e basso fattore solare
 Formazione di aggetti e/o posa in opera di schermature esterne fisse o (meglio)
       mobili a protezione dalla radiazione solare estiva delle pareti trasparenti e
       per eventuale controllo dei valori di luminanza interna
 Scelta opportuna del colore dell’involucro esterno e degli
        eventuali materiali di rivestimento delle superfici
        orizzontali limitrofe
 Eventuale ombreggiamento estivo dell’edificio con
       vegetazione d’alto fusto cedua
 Realizzazione di pareti ventilate
 Realizzazione di Facciate a Doppia pelle / Facciate Vetrate
PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO

 Aspirazione preferenziale dell’aria in corrispondenza ai punti di elevato
apporto termico endogeno.
 Impiego della ventilazione meccanica controllata (meglio se a flusso
bilanciato con recupero termico) nell’edilizia residenziale:




           A flusso semplice                      A flusso bilanciato
PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO



                           zona non occupata
                                                 DISTRIBUZIONE DELL’ARIA
                               più calda             A DISLOCAZIONE
                            zona occupata


                                                  Per ambienti che si prestano a
                                                   questa applicazione (ambienti
                                                   con prevalente fabbisogno in
                                                    raffrescamento, con elevati
AiCARR Journal
                                                      carichi interni, di grande
                                                     altezza), di solito serviti da
                                                  impianti a tutta aria, l’adozione
                            aria ben miscelata
                                                    della distribuzione dell’aria a
                                                       dislocazione anziché a
                                                  miscelamento tradizionale può
                                                    portare a notevoli benefici in
                                                 termini di fabbisogno di energia
                                                 per raffrescamento, oltre ad una
                                                            migliore IAQ.
VENTILAZIONE A DISLOCAZIONE
VENTILAZIONE A DISLOCAZIONE


La prima applicazione della ventilazione a dislocamento riguarda la sede
    temporanea del Parlamento Britannico – circa anni 1840 - 1850




Raffrescamento e               Riscaldamento e
                                                     Attivazione della
deumidificazione, in           raffrescamento con
                                                     ventilazione mediante
condizioni estreme, con        tubazioni percorse
                                                     combustione
blocchi di ghiaccio naturale   da acqua
Grazie per l’attenzione

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LA SFIDA PROGETTUALE PER UNA RIQUALIFICAZIONE - Prof. Cavallini

  • 1.
  • 2. LA SFIDA PROGETTUALE PER UNA RIQUALIFICAZIONE EFFICIENTE – PROPOSTE DI SOLUZIONI SOSTENIBILI IN TERMINI DI RISPARMIO ENERGETICO ALLA LUCE DELLA NUOVA DIRETTIVA RES 28/11 Alberto Cavallini Docente di Energie Rinnovabili Scuola di Ingegneria dell’Università di Padova
  • 3. Alla fine del 2008 il Parlamento ed il Consiglio Europeo hanno adottato, nel quadro della procedura di codecisione, il pacchetto legislativo clima-energia denominato 20- 20-20, che si pone come obiettivo entro il 2020 di: •Ridurre del 20% le emissioni di gas ad effetto serra •Portare al 20% il risparmio energetico •Aumentare al 20% l’apporto delle energie rinnovabili sui consumi finali di energia Nell’ambito delle sei azioni legislative che compongono il pacchetto clima-energia, il Parlamento ed il Consiglio Europeo hanno emanato la Direttiva 2009/28/CE del 23 aprile 2009 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, con l’intendi- mento di rendere realizzabile il terzo degli obiettivi 20-20-20 più sopra elencati, contribuendo anche a centrare gli altri due. A tale scopo, la Direttiva Europea fissa obiettivi nazionali diversificati e cogenti per garantire che entro il 2020, una media del 20% del consumo finale d’energia della UE provenga da fonti rinnovabili. All’Italia è stato assegnato l’obiettivo del 17%, a partire dal 5,2% del 2005. La Direttiva fissa inoltre al 10% la quota di energia verde nei trasporti (per ogni Stato) ed i criteri di sostenibilità ambientale per i biocarburanti; detta inoltre norme relative a progetti comuni tra Stati membri, alle garanzie di origine, alle procedure amministrative, all’informazione ed alla formazione, nonché alle connessioni alla rete elettrica relative all’energia da fonti rinnovabili.
  • 4. L’Italia ha recepito la Direttiva 2009/28/CE attraverso il: DECRETO LEGISLATIVO 3 marzo 2011 n. 28 “Attuazione della Direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30 /CE pubblicato nel supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 2011, entrato in vigore il giorno successivo
  • 5. CONTENUTO DEL D.L. 3 marzo 2011 n. 28 TITOLO I – FINALITÀ E OBIETTIVI TITOLO VI – GARANZIE DI ORIGINE, TRASFE- RIMENTI STATISTICI E PROGETTI COMUNI TITOLO II – PROCEDURE AMMINISTRATIVE, REGOLAMENTAZIONI E CODICI TITOLO VII - SOSTENIBILIT DI BIOCARBU- RANTI E BIOLIQUIDI Capo I, Autorizzazioni e Procedure Amministrative TITOLO VIII – MONITORAGGIO, CONTROLLO E RELAZIONE Capo II, Regolamentazione Tecnica Capo I, Monitoraggio e Relazioni TITOLO III – INFORMAZIONE E FORMAZIONE Capo II, Controlli e Sanzioni TITOLO IV – RETI ENERGETICHE TITOLO IX – DISPOSIZIONI FINALI Capo I, Rete elettrica ____________________ Capo II, Rete del gas naturale Capo III, Reti di Teleriscaldamento e Teleraffrescamento ALLEGATO 1 (art. 3, comma 4): Procedure di calcolo degli obiettivi TITOLO V – REGIMI DI SOSTEGNO ALLEGATO 2 (art. 10, comma 1): Requisiti e Capo I, Principi Generali specifiche tecniche degli impianti alimentati da Capo II, Regimi di sostegno per la produzione fonti rinnovabili ai fini dell’accesso agli di energia elettrica da Fonti Rinnovabili incentivi nazionali Capo III, Regimi di sostegno per la produzione ALLEGATO 3 (art. 11, comma 1): Obblighi per i di energia termica da Fonti Rinnovabili e per nuovi edifici o gli edifici sottoposti a ristruttu- l’efficienza energetica razioni rilevanti Capo IV, Regimi di sostegno per l’utilizzo delle ALLEGATO 4 (art. 15, comma 2): Certificazione fonti rinnovabili nei trasporti degli installatori
  • 6. FINALIT DEL D.L. 3 marzo 2011 n. 28 Definisce gli strumenti, i meccanismi, gli incentivi e il quadro istituzionale, finanziario e giuridico, necessari per il raggiungimento degli obiettivi fino al 2020 in materia di quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia e di quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti. Detta inoltre norme relative ai trasferimenti statistici tra gli Stati membri, ai progetti comuni tra gli Stati membri e con i paesi terzi, alle garanzie d’origine, alle procedure amministrative, all’informazione e alla formazione nonché all’accesso alla rete elettrica per l’energia da fonti rinnovabili e fissa criteri di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi.
  • 7. NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI Il DLgs 19 agosto 2005 n. 192 (Attuazione della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia), all’art. 6, è così integrato: •Nei contratti di compravendita o di locazione di edifici o di singole unità immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l’acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni o la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici. Nel caso di locazione, la disposizione si applica solo agli edifici ed alle unità immobiliari già dotate di attestato di certificazione energetica. •Nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1°gennaio 2012 gli an nunci commerciali di vendita riportano l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certificazione energetica.
  • 8. NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI Per edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, è fatto obbligo ricorrere alle seguenti coperture dei consumi energetici mediante FER: ENERGIA ELETTRICA: La potenza elettrica P [kW] degli impianti alimentati da FER che deve essere obbligatoriamente installata si calcola con la formula: 1 P= S S [m2]: Superficie in pianta dell’edificio a livello del terreno; K •K=80 (pertinente titolo edilizio richiesto dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013) •K=65 (pertinente titolo edilizio richiesto dal 1°gennaio 2014 al 31 dicembre 2016) •K=50 (pertinente titolo edilizio richiesto dal 1°gennaio 2017) In caso d’uso di pannelli solari fotovoltaici disposti sui tetti degli edifici, questi devono essere aderenti o integrati nei tetti medesimi, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda. Edifici Pubblici: obblighi incrementati del 10%. Soglie dimezzate per edifici in agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale (zona A del D.M. 2 aprile 1968, N. 144).
  • 9. NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI Per edifici nuovi o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, è fatto obbligo ricorrere alle seguenti coperture dei consumi energetici mediante FER: ENERGIA TERMICA: 50% dei consumi per acs e contemporaneamente, rispetto ai consumi totali per acs, riscaldamento e raffrescamento: raffrescamento •20% (pertinente titolo edilizio richiesto dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013) •35% (pertinente titolo edilizio richiesto dal 1°gennaio 2014 al 31 dicembre 2016) •50% (pertinente titolo edilizio richiesto dal 1°gennaio 2017) Bonus volumetrico del 5% se i suddetti valori (anche relativamente alla produzione elettrica) vengono superati di almeno il 30%. No impianti da FER che producono solo energia elettrica che alimenti, a propria volta, impianti o dispositivi di produzione di acs, riscaldamento e raffrescamento. Non si applica l’obbligo ad edifici collegati a rete di teleriscaldamento che copra totalmente i fabbisogni energetici per riscaldamento ambientale e acs. Edifici Pubblici: obblighi incrementati del 10%. Soglie dimezzate per edifici in agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale (zona A del DM 2 aprile 1968, n. 144).
  • 10. NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI L’impossibilità tecnica di poter ottemperare (in tutto od in parte) ai suddetti obblighi (relativamente sia all’energia elettrica che a quella termica) deve essere evidenziata dal progettista nella relazione tecnica (di cui al DPR 59/2009) e dettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diverse opzioni tecnologiche disponibili. Nel caso di cui sopra, è fatto obbligo di ottenere un Indice di prestazione energetica I (rispetto al valore di legge I192), di entità tale che soddisfi a:  %effettiva Peffettiva  %: percentuale somma dei consumi di energia  +  1 %obbligo Pobbligo per acs, riscaldamento e raffrescamento; I ≤ I192  +  2 4  P: potenza elettrica degli impianti alimentati da     FER. Sia per l’energia termica che per l’energia elettrica le soglie d’obbligo possono essere aumentate da leggi regionali.
  • 11. NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI Rinnovabili Elettriche e Termiche Nei piani di qualità dell’aria può essere prescritto che si ricorra, in tutto od in parte, all’impiego di FER diverse dalle biomasse. Solo lo sfruttamento di FER eventualmente eccedente le quote d’obbligo può accedere agli incentivi. Sia per l’energia termica che per l’energia elettrica le soglie d’obbligo possono essere aumentate da leggi regionali.
  • 12. EDIFICI SOTTOPOSTI A RISTRUTTURAZIONI RILEVANTI (Art. 2 – DEFINIZIONI - Comma m) Edificio sottoposto a ristrutturazione rilevante: edificio che ricade in una delle seguenti categorie: i. Edificio esistente avente superficie utile superiore a 1000 metri quadrati, soggetto a ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l’involucro; ii. Edificio esistente soggetto a demolizione e ricostruzione anche in manutenzione straordinaria.
  • 13. D.L. 192/2005 come modificato dal D.L. 311/2006 (1) Art. 3 – Ambito di intervento 1. Salve le esclusioni di cui al comma 3, il presente decreto si applica, ai fini del contenimento dei consumi energetici: a) alla progettazione e realizzazione di edifici di nuova costruzione e degli impianti in essi installati, di nuovi impianti installati in edifici esistenti, delle opere di ristrutturazione degli edifici e degli impianti esistenti con le modalità e le eccezioni previste ai commi 2. e 3.; …(omissis)… 2. Nel caso di ristrutturazione di edifici esistenti, e per quanto riguarda i requisiti minimi prestazionali di cui all’articolo 4, è prevista un’applicazione graduale in relazione al tipo di intervento. A tale fine sono previsti diversi gradi di applicazione: a) una applicazione integrale a tutto l’edificio nel caso di: 1- ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti l’involucro di edifici esistenti di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati; 2- demolizione e ricostruzione in manutenzione straordinaria di edifici esistenti di superficie utile superiore a 1000 metri quadrati;
  • 14. D.L. 192/2005 come modificato dal D.L. 311/2006 (2) (segue) Art. 3 – Ambito di intervento b) una applicazione integrale, ma limitata al solo ampliamento dell’edificio nel caso che lo stesso ampliamento risulti volumetricamente superiore al 20 per cento dell’intero edificio esistente; c) una applicazione limitata al rispetto di specifici parametri, livelli prestazionali e prescrizioni, nel caso di interventi su edifici esistenti, quali: 1- ristrutturazioni totali o parziali, manutenzione straordinaria dell’involucro edilizio e ampliamenti volumetrici all’infuori di quanto già previsto alle lettere a) e b); 2- nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti o ristrutturazione degli stessi impianti; 3- Sostituzione di generatori di calore. 3. Sono escluse dall’applicazione del presente decreto le seguenti categorie di edifici e di impianti: …(omissis)…
  • 15. NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI. Rinnovabili Termiche Il testo del DLgs. 3 marzo 2011 n. 28 si riferisce esplicitamente ai “consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento” (art. 11), e “somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento ed il raffrescamento” (Allegato 3). Queste dizioni non trovano riscontro in nessun documento legislativo o normativo recente nell’ambito del tema del risparmio energetico negli edifici; riferendosi a quantità energetiche, si parla piuttosto di “fabbisogni di energia”. In mancanza di chiarimenti ufficiali l’interpretazione corrente più comune fa coincidere i consumi energetici con i fabbisogni nell’accezione utilizzata dalla Specifica Tecnica UNI/TS 11300-1 “Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale”. L’AiCARR ha fatto propria questa interpretazione, ed ha pubblicato il documento Posizione di AiCARR sul D. Lgs. 28/11 per gli aspetti riguardanti le rinnovabili termiche (scaricabile da rete), ove si mettono in luce le criticità che ne conseguono, proponendo metodi di computo alternativi per le diverse casistiche incontrate nell’impiantistica HVAC L’opinione di chi ha preparato questa presentazione è che l’interpretazione corrente, per le contraddizioni che comporta e per l’incoerenza rispetto all’indirizzo generale della recente normativa nazionale ed europea sul rendimento energetico negli edifici, debba essere rivista (riformulata in termini di febbisogni di energia primaria) nell’ambito di documenti legislativi di successiva emanazione.
  • 16. NUOVI OBBLIGHI PER GLI EDIFICI. Rinnovabili Termiche È da considerare infatti che, a seguito dell’evoluzione della normativa europea (con la necessità del recepimento della nuova direttiva UE 2010/31), il MISE ha dato avvio nel 2011 alla revisione (nella parte relativa al calcolo delle prestazioni energetiche) del DPR 59/2009 e di tutti i disposti ad esso collegati. Le previsioni sono di portare a termine i lavori entro il 2012 e di pubblicare il nuovo testo nel 2013. A quanto è dato sapere, gli aspetti fondamentali alla base della revisione sono i seguenti: •Definizione di fattori di conversione dei consumi finali in energia primaria per tutti i vettori energetici; •Confronto delle prestazioni energetiche dell’edificio da certificare con quelle dell’edificio di riferimento (saltano quindi i limiti prescrittivi riferiti all’unità di superficie o volume). Quest’ultimo è definito come un edificio avente la stessa geometria di quello in esame, ma con caratteristiche tecniche dei componenti dell’involucro e degli impianti definiti dal decreto stesso; •Conferma del riferimento alle UNI/TS 11300 per le procedure di calcolo; •Definizione dell’edificio ad energia quasi zero. L’obbligo stabilito dal DLgs. 28/2011 sugli impianti di produzione di energia termica peraltro, anche se con limiti ridotti, deve trovare applicazione da questi giorni (31 maggio). Allo stato attuale, pur nella sua contraddittorietà, l’unica interpretazione conentita è quella corrente: ad essa ci si riferisce nel seguito della presentazione.
  • 17. POMPE DI CALORE CALCOLO DELL’ENERGIA ERES CONSIDERATA DA FONTE RINNOVABILE Per Pompe di Calore ad alimentazione elettrica, si devono considerare solo quelle il cui Fattore di Rendimento Stagionale medio stimato SPF risulta: 1 0 4 2 8 7 5 1 1 5 SPF > , η = , → ( SPF )min = , η ove η: rapporto tra produzione totale lorda di elettricità e corrispondente consumo di energia primaria (valore medio a livello UE sulla base dei dati Eurostat). (Per pompe di calore a gas η è provvisoriamente assunto pari ad 1). 1  1  ERES = Qusable  −   SPF  Se Qambiente è l’energia termica prelevata stagionalmente dalla sorgente esterna ambientale, quando si può porre SPF=Qusable/(Qusable-Qambiente), risulta allora: E RES = Qambiente
  • 18. Frazione FER della produzione termica stagionale di PdC 1 Pompe di Calore ad alimentazione elettrica 0.8 Frazione FER 0,652 0.6 0.4 1 ERES  1  Frazione FER = = −  Qusable  SPF  0.2 0 0 2 4 6 8 10 2,875 SPF
  • 19. Guadagno FER & Risparmio En.Prim. vs valori minimi Guadagno rel. FER e Risparmio rel. EnP 0.6 0.5 Risparmio EnP 0.4 0.3 0.2 Guadagno FER 0.1 Pompe di Calore ad 0 alimentazione elettrica -0.1 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 SPF
  • 20. Coefficiente di prestazione COPh* di una pompa di calore a trascinamento elettrico corrispondente, in termini di consumo di energia primaria, all’alternativa tradizionale di un impianto con generatore di calore. Consumo Perdite rete specifico, kcal/kWhe COP * = (1 + π R ) ⋅ C s ⋅η t Rendimento generatore di calore h 860 πR ηt Cs Riferimento COP h* 0,064 1 1870 Delibera EEN 3/08 (0,187 10 -3 tep/kWh e) 2,31 0,064 1 1898 ENEL, T.E. a gas naturale, 2004 2,35 0,064 1 2125 ENEL, T.e. medio, 2004 2,63 0,064 1 2200 Riferimento statistiche energetiche 2,72 0,064 1 2400 MICA, circolare 219/F – AT o MT 2,97 0,064 1 2500 MICA, circolare 219/F – BT 3,09
  • 21. COSTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA DA POMPA DI CALORE E DA GENERATORE DI CALORE Costo unitario dell’energia termica da Pompa di Calore (PdC): ce CPdC = COP ce: costo unitario dell’energia elettrica; COP: coefficiente di prestazione della PdC. Costo unitario dell’energia termica da Generatore di calore (GdC): cc CGdC = PCI ⋅ η cc: costo unitario del combustibile; PCI: potere calorifico inferiore del combustibile; η: rendimento termico del GdC.
  • 22. COSTI DI PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA DA POMPA DI CALORE E DA GENERATORE DI CALORE Risulta allora che il valore del Coefficiente di Prestazione della Pompa di Calore per l’indifferenza economica vale: PCI ⋅ η COP = * R ove R = cc/ce è il rapporto tra i costi unitari del combustibile e dell’energia elettrica.
  • 24. Conviene la Conviene PdC sotto il PdC profilo del consumo di energia primaria Conviene Conviene il GdC GdC sotto il profilo del consumo di energia primaria
  • 25. Pompa di calore elettrica aria-acqua Pompa di calore aria- acqua ad alimentazione elettrica: coefficienti correttivi misurati per la resa termica e la potenza elettrica assorbita rispetto ai valori nominali, tenendo conto delle fasi di sbrinamento
  • 27.
  • 28. EDIFICI CHE NON NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA L’obbligo stabilito dal DLgs. 28/2011 sugli impianti di produzione di energia termica può in genere essere soddisfatto con tecnologie semplici ormai di uso consolidato; le più comuni: •L’utilizzo di pompe di calore ad alimentazione elettrica con sorgente termica di diverso tipo, naturalmente in abbinamento con terminali interni a bassa temperatura. Vi è in genere margine, nelle situazioni climatiche più fredde, di abbinare alle PdC con sorgente termica aria esterna, generatori di calore integrativi (tipicamente caldaie a condensazione) per un migliore riscontro economico e di fabbisogno di energia primaria; •L’utilizzo di pannelli solari piani, sempre in abbinamento a generatori di calore di altro tipo almeno nel centro-nord del nostro paese; nella gran maggioranza dei casi l’impianto solare è dedicato alla produzione di acs; •L’utilizzo di generatori di calore a biomassa (con attenzione ai limiti di emissione): si impiegano di solito pellets oppure anche (zone collinari o montane) cippato di legno. Soprattutto nei primi periodi di applicazione degli obblighi di cui al DLgs. 28/2011, può essere interessante prendere in considerazione il bonus volumetrico per incremento del 30 % dei limiti imposti. Le pompe di calore ad alimentazione diversa da quella elettrica (ad assorbimento, trascinate da motore endotermico) risultano penalizzate nel computo della frazione convenzionale FER dell’energia resa disponibile. Il loro impiego può comunque risultare compatibile.
  • 29. IMPIANTO A POMPA DI CALORE Valore massimo ELETTRICA ammissibile dell’Indice di (copre integralmente il fabbisogno prestazione energetica termico invernale) DL 311 / DPR 59 DIRETTIVA RES DL 28/11 per PdC Fabbisogno energetico specifico Ei=EPi·ηg Zona S/V EPi Ei EiRES Eacs Eacs da CITTÀ GG/y ηg SPF R Climatica [m-1] [kWh m-3 y-1] [kWh m-3 y-1] [kWh m-3 y-1] [kWh m-3 y-1] FER Palermo 751 B 0,55 6,66 0,84 5,59 5 4,47 6 2/3 0,731 Bari 1185 C 0,55 10,16 0,84 8,53 4,5 6,63 6 2/3 0,732 Roma 1415 D 0,55 11,74 0,84 9,86 4 7,395 6 2/3 0,719 Milano 2404 E 0,55 18,00 0,84 15,12 3,5 10,8 6 2/3 0,698 Milano 2404 E 0,90 25,36 0,84 21,30 3,5 15,21 6 2/3 0,704 Dobbiaco BZ 4503 F 0,55 31.55 0,84 26,50 3 17,67 6 2/3 0,667 Fabbisogno Energetico per Riscaldamento + acs da FER Rapporto : Fabbisogno Energetico per Riscaldamento + acs Ipotesi per acs: fabbisogno energetico di 6 kWh m-3 y-1, per 2/3 prodotta da FER
  • 30. EDIFICI CHE NON NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Ad una recente Conferenza (AiCARR MCE2012) Matteo e Giorgio Bo (Studio Prodim) hanno presentato un interessante lavoro sull’argomento, confrontando anche sotto il profilo economico, in differenti zone climatiche italiane le tecnologie dei Pannelli Solari Termici, delle Pompe di Calore Aria-Acqua e dei Generatori di Calore a Cippato o Pellets rispetto a due applicazioni: una casa unifamiliare di 170 m2, ed un condominio di 29 appartamenti, di superficie totale 2600 m2, entrambe senza esigenza di climatizzazione estiva. Le principali conclusioni in sintesi: •L’applicazione del Decreto non potrà se non comportare rilevanti ripercussioni nel settore delle costruzioni sia in termini tecnici, sia in termini economici •Le unità abitative più piccole sono maggiormente sfavorite dal punto di vista economico per problemi di taglia delle apparecchiature installabili •Il solare termico specie nel lungo periodo può essere preso in considerazione solo nel centro e sud Italia dove l’insolazione è maggiore e dove i fabbisogni energetici sono minori •Le pompe di calore sono la soluzione più interessante, che diventa di gran lunga la soluzione base se è previsto anche il raffrescamento estivo •Sono da approfondire e diffondere le conoscenze relative all’impiego dei sistemi a biomassa …
  • 31. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Nell’ambito delle tecnologie tradizionali consolidate, sono escluse soluzioni che prevedono produzione esclusivamente elettrica da FER, da utilizzare per generare energia termica da pompe di calore o gruppi refrigeratori elettrici: DLgs. 28/2011 – Allegato A – comma 2 Gli obblighi di copertura dei consumi termici NON possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento Pannello solare Compressore Condensatore Motore Evaporatore Gruppo refrigeratore a compressione SOLUZIONI NON AMMESSE
  • 32. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA DLgs. 28/2011 – Allegato A – comma 2 Gli obblighi di copertura dei consumi termici NON possono essere assolti tramite impianti da fonti rinnovabili che producano esclusivamente energia elettrica la quale alimenti, a sua volta, dispositivi o impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento E SE SI IMPIEGANO I COLLETTORI SOLARI COGENERATIVI?
  • 33. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Si può pensare di utilizzare pompe di calore invertibili per soddisfare i fabbisogni energetici sia di riscaldamento che di raffrescamento, sfruttando la produzione di energia rinnovabile convenzionale computata secondo il DLgs 28/2011 dall’energia prodotta in riscaldamento (fabbisogno invernale e per produzione acs) per coprire globalmente gli obblighi di produzione da FER anche relativamente ai fabbisogni estivi di raffrescamento. Guadagnare cioè in condizioni di riscaldamento un vantaggio nella produzione convenzionale FER da coprire la quota d’obbligo anche relativa al regime di raffrescamento. La situazione, con riferimento all’applicazione di pompe di calore invertibili elettriche, è esaminata nella proiezione che segue.
  • 34. IMPIANTO A POMPA DI CALORE Valore massimo ELETTRICA ammissibile dell’Indice di (copre integralmente il fabbisogno prestazione energetica termico invernale) DL 311 / DPR 59 DIRETTIVA RES DL 28/11 per PdC Fabbisogno energetico Valore limite specifico DPR 59/2009 Ei=EPi·ηg Zona S/V EPi Ei EiRES Ee CITTÀ GG/y ηg SPF R1 R2 Climatica [m-1] [kWh m-3 y-1] [kWh m-3 y-1] [kWh m-3 y-1] [kWh m-3 y-1] Palermo 751 B 0,55 6,66 0,84 5,59 5 4,47 14 0,228 0,331 Bari 1185 C 0,55 10,16 0,84 8,53 4,5 6,63 10 0,358 0,433 Roma 1415 D 0,55 11,74 0,84 9,86 4 7,395 10 0,372 0,441 Milano 2404 E 0,55 18,00 0,84 15,12 3,5 10,8 10 0,430 0,476 Milano 2404 E 0,90 25,36 0,84 21,30 3,5 15,21 10 0,486 0,515 Dobbiaco BZ 4503 F 0,55 31.55 0,84 26,50 3 17,67 10 0,484 0,510 Fabbisogno Energetico per Riscald . + Raffresc. da FER Rapporti: Fabbisogno Energetico per Riscald . + Raffresc. Fabbisogno Energetico per Riscald . + Raffresc. + acs da FER Fabbisogno Energetico per Riscald . + Raffresc. + acs Ipotesi per acs: fabbisogno energetico di 6 kWh m-3 y-1, per 2/3 prodotta da FER
  • 35. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Pompa di calore invertibile elettrica + pannelli solari termici per acs Dai risultati riportati nella precedente tabella si possono trarre le seguenti conclusioni: •Nelle regioni del centro-sud d’Italia e per edifici commerciali e del terziario, la soluzione impiantistica considerata in generale non consente di soddisfare in toto le prescrizioni del D.Lgs. 28/2011 sulle rinnovabili termiche nella sua proiezione finale (dopo il 2016). Nelle località del nord-Italia, la situazione è più favorevole grazie ai maggiori fabbisogni termici invernali; gli eventuali margini peraltro sono assai ristretti. •La situazione può essere riguardata con meno pessimismo nel caso di edilizia residenziale / abitativa non solo per il fatto che computi condotti in analogia a quanto fatto per la tabella di pagina precedente conducono a risultati leggermente più favorevoli, ma soprattutto in quanto nell’edilizia residenziale il condizionamento estivo ha spesso carattere discontinuo, con fabbisogni energetici largamente inferiori a quelli concessi dal DPR 59/2009, qui assunti a base di calcolo. Ad ogni modo, per le località del centro-sud Italia la soluzione appare molto più problematica di quanto non lo sia per le località del nord-Italia.
  • 36. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Pompa di calore invertibile elettrica + pannelli solari termici per acs La particolare strutturazione impiantistica ed i risultati riportati nella precedente tabella evidenziano la possibilità di attivare meccanismi perversi, che contraddicono completamente la strategia generale della politica energetica tendente al massimo risparmio di energia primaria: •Risulta controproducente ridurre i fabbisogni energetici per il riscaldamento invernale (e per la produzione di acs) al di sotto dei limiti massimi concessi dalle prescrizioni sul rendimento energetico nell’edilizia (DLgs. 192/2005 e successive integrazioni): una riduzione del fabbisogno termico annuo per riscaldamento fa diminuire la quotaparte di energia rinnovabile da destinare al fabbisogno di energia termica per il raffrescamento;
  • 37. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Pompa di calore invertibile elettrica + pannelli solari termici per acs •Nel caso di utilizzo di pompe di calore con sorgente termica l’aria dell’ambiente esterno, si è indotti a farle operare anche con condizioni climatiche esterne nelle quali risulterebbe più economica, meno energivora (in termini di energia primaria) e meno inquinante (in termini di emissione globale di CO2) una produzione termica integrativa quale un generatore di calore a condensazione. L’incremento della produzione termica annua infatti, nonostante la riduzione del parametro SPF (che comunque deve risultare non inferiore a SPFmin), porta ad un aumento della energia rinnovabile convenzionalmente prodotta; •Per ragioni analoghe, possono risultare più convenienti morfologie d’edificio poco compatte, ad elevato valore del rapporto S/V. Per la normativa vigente infatti il limite al fabbisogno di energia per raffrescamento estivo non dipende dal rapporto S/V dell’unità immobiliare; nel caso di elevata incidenza dei carichi interni, il fabbisogno di energia per raffrescamento estivo può dipendere solo marginalmente dal rapporto S/V dell’unità immobiliare.
  • 38. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Pompa di calore invertibile elettrica + pannelli solari termici per acs I provvedimenti che possono aiutare a centrare l’obiettivo sono sostanzial- mente di due tipi: soddisfare almeno in parte il fabbisogno energetico estivo per raffresca- mento con FER; mettere in atto tutti i provvedimenti possibili per ridurre il fabbisogno energetico estivo. A proposito del primo punto, restano delle QUESTIONI APERTE: Come valutare l’energia di raffrescamento ottenuta gratuitamente (a meno del consumo dei sistemi ausiliari) per scambio termico diretto od indiretto con mezzi reperibili direttamente nell’ambiente esterno?
  • 39. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER Esempi: Free-cooling diretto od indiretto Ventilazione naturale; ventilazione notturna Utilizzo dell’acqua di falda o altra fonte naturale, quando le condizioni operative lo consentono, per preraffreddamento nelle unità di trattamento dell’aria, oppure per raffreddamento in scambiatori di calore dei circuiti idronici di alimentazione di terminali di raffrescamento ad alta temperatura (pannelli radianti, etc.) Idem (più raramente) dell’acqua del circuito di sonde geotermiche Preraffrescamento aria esterna con sonde a terreno Utilizzo diretto od indiretto del raffrescamento evaporativo Accumulo notturno dall’aria esterna di energia per raffrescamento diurno
  • 40. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER AiCARR Journal preraffreddamento aria in accumulo notturno di sonde orizzontali a terreno energia di raffrescamento - Vantaggio per edifici a basso consumo (non per edifici poco isolati)
  • 41. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER RAFFRESCAMENTO ADIABATICO DP = 9 °C
  • 42. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER AiCARR Journal Aria fredda secca espulsione aria umida corrente elettrica aria esterna RAFFRESCAMENTO EVAPORATIVO Aria fredda umida aria allo spazio acqua condizionato Aria calda secca
  • 43. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER L’energia annua di raffrescamento ricavata secondo le modalità esaminate più sopra non deve essere computata come riduzioni del fabbisogno estivo di energia di raffrescamento dell’edificio, ma piuttosto come apporto di energia ottenuta da FER. DEVE CIOÈ ESSERE ADDIZIONATA AL NUMERATORE DELL’ESPRES- SIONE DEL RAPPORTO DI COPERTURA DA FER DELLA SOMMA DEI CONSUMI PREVISTI PER ACS, RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO, PIUTTOSTO CHE SOTTRATTA AL DENOMINATORE
  • 44. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA Fabbisogno energetico estivo per raffrescamento da FER Resta da stabilire come deve essere considerata l’energia termica (per riscaldamento o per raffrescamento) recuperata da effluenti destinati ad essere restituiti all’ambiente esterno; caso tipico il recupero di energia (per riscaldamento o raffrescamento) con recuperatori diretti termici od entalpici tra aria di espulsione ed aria di rinnovo. TRATTANDOSI DI EFFLUENTI ALTRIMENTI RESTITUITI ALL’AMBIENTE ESTERNO, LA LOGICA IMPONE DI TRATTARE QUESTI CASI COME PRODUZIONI DI ENERGIA DA FER, ASSIMILABILI AL CASO PRECEDENTE Resta infine aperta la questione della contemporanea generazione di energia per riscaldamento e per raffrescamento, quando in tal modo viene prodotta acs nella stagione estiva o comunque vengono soddisfatti carichi termici inversi contemporanei (riguarda l’impiego di gruppi refrigeratori con recupero termico parziale o totale, gli impianti a PdC con anello liquido, i gruppi polivalenti, le unità VRV –VRF a tre tubi con recupero) Una soluzione certamente riduttiva e penalizzante è quella di considerare da FER la frazione di energia termica per riscaldamento prodotta, calcolata utilizzando la medesima relazione indicata per le PdC operanti rispetto a sorgenti ambientali. Risulta certamente penalizzato il valore SPF.
  • 45. GRUPPO POLIVALENTE AD ACQUA PER IMPIANTO A QUATTRO TUBI
  • 46. EDIFICI CHE NECESSITANO DELLA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA ALTRE TECNOLOGIE AMMISSIBILI PER PRODUZIONE DI ENERGIA PER RAFFRESCAMENTO DA FER Si tratta di tecnologie con possibile applicazione in situazioni specifiche, a cui quindi non è possibile pensare con sufficiente generalità, oppure tecnologie non ancora mature sotto il profilo tecnico e/o del costo economico; possono anche sussistere entrambe queste osticità. Tra le prime si possono menzionare: •impiego di generatori di calore a biomassa, associati a macchine refrigeratrici ad assorbimento oppure a sistemi ad adsorbimento; •impianti trigenerativi alimentati da biomassa. Si tratta in genere di impianti di grande taglia, che alimentano reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento: gli edifici collegati sono esentati dall’obbligo di cui si tratta. Per quanto riguarda la seconda categoria di tecnologie, si citano: •alcuni sistemi di raffrescamento solare termico (<solar-cooling>).
  • 47. RAFFRESCAMENTO SOLARE Pannelli solari fotovoltaici SOLARE ELETTRICO Raffrescamento e deumidificazione Refrigeratore SOLUZIONE NON AMMESSA elettrico Accumulo (a compressione) elettrico (batterie) Pannelli solari termici SOLARE TERMICO Raffrescamento e/o deumidificazione Refrigeratore termico: Assorbimento Adsorbimento SOLUZIONI AMMESSE Accumulo termico Essiccante liquido Essiccante solido
  • 48. RAFFRESCAMENTO SOLARE TERMICO RAFFRESCAMENTO SOLARE Pannelli solari termici Motore termico Refrigeratore Refrigeratore ad elettrico assorbimento (può anche essere ad adsorbimento ) Raffrescamento
  • 49. Coefficiente di effetto utile termico di macchine refrigeratrici ad assorbimento 3 effetti 2 effetti 1 effetto Acqua refrigerata: 7 ° C Acqua di raffreddamento: 30 ° C copertura vetro assorbitori tubi vetro evacuati canali assorbitori isolamento canali Temperatura di fornitura calore [° C]
  • 50. RAFFRESCAMENTO SOLARE TERMICO - DEUMIDIFICAZIONE postraffreddatore espulsione collettori allo spazio solari condizionato Assorbimento su liquido tubazioni tubazioni riscaldanti raffreddanti aria esterna aria esterna o di ripresa RIGENERATORE scambiatore DEUMIDIFICATORE rigenerativo I sistemi di raffrescamento e/o collettori solari deumidificazione solare termici, pur in continuo progresso ed oggetto di intensa ricerca, non hanno ancora raffreddatore evaporativo espulsione raggiunto maturità applicativa: hanno ancora costi molto elevati e, batteria di aria di ripresa per i bassi rendimenti, necessitano scambio termico aria di immissione ripresa di superfici di captazione solare rilevanti. Vi sono alcune applicazioni ruota di scambio ruota essiccante postraffreddatore per deumidificazione ad essiccante termico liquido (assorbimento) e ad Essiccante solido essiccante solido (adsorbimento).
  • 51. PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO Sono provvedimenti che riguardano lo spazio climatizzato. Provvedimenti che riguardano il miglioramento dell’efficienza di produzione di energia frigorifera, oppure atti a ridurre le perdite di distribuzione o di regolazione, paradossalmente non aiutano a soddisfare gli obblighi sulle rinnovabili termiche imposti dal DLgs. 28/2011, anche se sono essenziali per soddisfare alle imposizioni del corpo normativo sull’efficienza energetica in edilizia.
  • 52. PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO Condizioni di progetto: Progettare gli impianti di climatizzazione estiva per il normale benessere (ambienti termicamente moderati) con condizioni interne di umidità relativa fino al 60 %. In termini di benessere per gli occupanti, rispetto al classico valore di umidità relativa del 50 %, questa condizione microclimatica può venire compensata con una modestissima diminuzione della temperatura operante dell’ambiente, con benefici sui fabbisogni termici per raffrescamento. Nello stesso tempo (ma paradossalmente non serve ai fini degli obblighi del DLgs. 28/2011) si risparmia nell’energia primaria di produzione dell’acqua refrigerata per deumidificazione, che può avvenire a temperature più elevate; anche altri sistemi di deumidificazione traggono vantaggio energetico da questa condizione progettuale.
  • 53. PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO Interventi sulle strutture perimetrali dell’edificio: Isolamento termico della copertura Isolamento termico delle pareti opache verticali: - all’interno dell’edificio (correzione dei ponti termici) - a cappotto esterno Isolamento termico a livello del primo solaio Massima attenzione anche alle caratteristiche termiche dinamiche delle strutture opache (attenuazione e sfasamento dell’onda termica – cfr. UNI EN ISO 13786) Trasmittanza termica delle superfici vetrate, compreso il contributo degli infissi e strutture accessorie Tutti questi punti trovano un riferimento quantitativo nei valori più restrittivi dei parametri contemplati nel DL 311 e nel DPR 59.
  • 54. PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO Interventi che riguardano le strutture perimetrali dell’edificio: Scelta di vetri selettivi ad elevata trasmissione luminosa e basso fattore solare Formazione di aggetti e/o posa in opera di schermature esterne fisse o (meglio) mobili a protezione dalla radiazione solare estiva delle pareti trasparenti e per eventuale controllo dei valori di luminanza interna Scelta opportuna del colore dell’involucro esterno e degli eventuali materiali di rivestimento delle superfici orizzontali limitrofe Eventuale ombreggiamento estivo dell’edificio con vegetazione d’alto fusto cedua Realizzazione di pareti ventilate Realizzazione di Facciate a Doppia pelle / Facciate Vetrate
  • 55. PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO Aspirazione preferenziale dell’aria in corrispondenza ai punti di elevato apporto termico endogeno. Impiego della ventilazione meccanica controllata (meglio se a flusso bilanciato con recupero termico) nell’edilizia residenziale: A flusso semplice A flusso bilanciato
  • 56. PROVVEDIMENTI PER RIDURRE I FABBISOGNI PER RAFFRESCAMENTO zona non occupata DISTRIBUZIONE DELL’ARIA più calda A DISLOCAZIONE zona occupata Per ambienti che si prestano a questa applicazione (ambienti con prevalente fabbisogno in raffrescamento, con elevati AiCARR Journal carichi interni, di grande altezza), di solito serviti da impianti a tutta aria, l’adozione aria ben miscelata della distribuzione dell’aria a dislocazione anziché a miscelamento tradizionale può portare a notevoli benefici in termini di fabbisogno di energia per raffrescamento, oltre ad una migliore IAQ.
  • 58. VENTILAZIONE A DISLOCAZIONE La prima applicazione della ventilazione a dislocamento riguarda la sede temporanea del Parlamento Britannico – circa anni 1840 - 1850 Raffrescamento e Riscaldamento e Attivazione della deumidificazione, in raffrescamento con ventilazione mediante condizioni estreme, con tubazioni percorse combustione blocchi di ghiaccio naturale da acqua