Sen L. Sbarbati_Lectio Magistralis_Parte Terza ed Ultima
1. Lectio Magistralis
È stata tenuta il 17 Gennaio 2009 dalla Senatrice Luciana Sbarbati, presso la Sala
Convegni di Palazzo Trinci in Foligno, durante il Convegno “La protezione del
minore” organizzato dalla Divisione Umbria (Lgt. Governatore Dr. Donato
Vallescura) del Kiwanis International Distretto Italia S. Marino.
La lectio magistralis della Senatrice Sbarbati, di importante rilievo sul piano umano,
culturale e pedagogico, rappresenta per tutti un insegnamento e per i ragazzi anche
uno stimolo all’apprendimento, a sviluppare le proprie conoscenze e i propri valori, a
migliorare se stessi e le relazioni con gli altri, ad assumersi le responsabilità, ad
accrescere la fiducia in se stessi.
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2. Indice
Parte terza ed ultima
La scuola
Carenze affettive nei primi di vita del bambino
Ruolo dello Stato
I nostri doveri verso i fanciulli
Determinismo
Compiti della Politica - Garante
“La scuola è l’investimento migliore”.
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3. Parte terza ed ultima
La scuola
Rivolta ai giovani e mostrando dei documenti cartacei che ha portato con sè, la
Senatrice dice: “Io vi voglio dare cose concrete, perché le parole poi si svuotano di
significato se non hanno un riferimento nei dati di fatto.”
E riferisce del grande compiacimento provato nell’udir le parole del Presidente degli
Stati Uniti Barack Obama “…il quale ha detto che impegnerà maggiori risorse,
risorse fondamentali negli aiuti all’infanzia e all’adolescenza, ma soprattutto alla
prima e primissima infanzia”.
E cita Heckman, James Heckman, “che è il premio Nobel per l’economia che ha
recentemente analizzato proprio le nostre scuole italiane: in conseguenza a che
cosa?” Nota 8
In conseguenza al declino delle scuole americane, iniziato negli anni 60 e proseguito
sino ad oggi: un degradamento della qualità dell’istruzione le cui cause sono
rilevabili nelle peggiori condizioni economiche di molte famiglie cui viene offerta
una possibilità di formazione scolastica, dai sei anni in su, veramente mediocre, il
tutto “conseguenza di una privatizzazione assurda che ha portato la società americana
ad offrire una formazione di qualità medio-alta nel privato, bassissima e degenerata a
livelli di squallore nel pubblico”.
“Ora, se è vero quello che lui dice, ed è vero” e i ragazzi ne possono trovare
conferma negli studi di René Spitz e in quelli di Gordon Willard Allport, “io non
vorrei che anche noi ci avviassimo verso questa stagione”.
Nota 9
Carenze affettive nei primi di vita del bambino
Nel periodo di vita che va da zero a tre anni bisogna intervenire sul bambino con
azioni importanti dal punto di vista sanitario, della prevenzione, delle vaccinazioni, di
aiuto alle mamme.
Bisogna aiutare le madri anche con la consulenza nel periodo della gravidanza e del
preparto.
In questo intervallo non bisogna privare il bambino di un ambiente caldo, affettivo
“che dia anche i primi fondamentali aiuti alla sua crescita in termini di dieta
equilibrata, di calore complessivo e di accudimento globale”.
“Come dice Spitz, un bambino che perde la madre o viene sottratto al suo nucleo
famigliare durante questo periodo, che va dalla nascita ai 3 anni, ne risentirà
negativamente non solo a livello psicologico, ma anche neuropsichiatrico,
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4. soprattutto, poi, se verrà inserito in un brefotrofio, in un collegio o in simili realtà. Il
suo futuro sviluppo sarà danneggiato e a volte in maniera irrecuperabile.”
Tali conseguenze, anche se parzialmente attenuate, le subirà anche il bambino
adottato.
“È chiaro che questa è una definizione generalizzata, ma è stato scientificamente
provata tramite studi longitudinali e trasversali su tutti i soggetti che sono stati
istituzionalizzati in seguito alla perdita dei genitori in guerra, in un incidente o in
altro modo: in tali individui si presentano delle interferenze neuropsicologiche,
neuropsichiatriche sulle quali con difficoltà si riesce a fare un’operazione di
recupero”.
“Nelle scuole molte volte si sente dire, o meglio, gli insegnanti dicono: - Il bambino è
svogliato, non sta attento, non è scolarizzabile-. Io ho fatto il dirigente scolastico, la
preside per 20 anni: ogni volta che mi capitava di sentire tali affermazioni, andavo a
vedere di persona a chi si riferissero e cosa volessero dire nella concretezza.
Guarda caso il quadro che si delineava alle spalle di questi scolari concerneva
situazioni parentali difficili, divorzi, condizioni di perdita della casa, di sfratto, di
disoccupazione dei genitori o contesti ancor peggiori. Il bambino che viveva immerso
in tutto ciò non faceva altro che manifestare a scuola, attraverso comportamenti che
potevano sembrare devianti o diversi, le sue personali difficoltà di crescita.”
Ruolo dello Stato
“E allora lo Stato deve intervenire, non solo attraverso la legge sulle adozioni, per
dare a questi bambini una famiglia, ma anche garantendo altri diritti fondamentali:
il diritto all’istruzione, alla salute, alla gioia di vivere, il diritto a crescere in un
contesto che sappia dare risposte adeguate alle esigenze di un individuo che si sta
formando, il diritto a vivere in una società più giusta. Qui lo Stato deve agire
operando scelte volte a vitalizzare e rivitalizzare il mondo sociale in cui questi
giovani individui vivono, partendo dagli asili nido e passando per i vari ordini e
gradi scolastici, fino ad arrivare alle molteplici realtà giovanili, di qualunque entità
esse siano”.
Ma le politiche costano.
L’Italia, ci informa la Senatrice, ha il primo Piano Nazionale per L’infanzia dal 2002
al 2004 che non ha mai avuto un seguito e ancora oggi si è in attesa di una legge di
istituzione della commissione bicamerale per l’infanzia, di cui Ella è stata la
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5. proponente, ma la cui cura ha dovuto lasciare ad altri, essendo “migrata in Europa per
9-10 anni”. Nota 10
“Poi sono rientrata – continua la Senatrice - e sono tornata da coordinatore del
gruppo del Partito Democratico in questa Commissione, che ho voluto strenuamente
allora, perché tutti i paesi europei si erano posti il problema dell’infanzia e della
tutela dei suoi diritti”.
“Questa Commissione che noi abbiamo istituito oggi deve rivitalizzare i percorsi
positivi che lo Stato italiano ha fatto, dall’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia: una
serie di percorsi che hanno portato a questo primo Piano Nazionale che vedeva
appunto lo Stato, in determinate realtà, partire dall’analisi delle problematiche per
poi agire concretamente e attivamente.”
“Accanto a questa, ricordo a voi, abbiamo istituito una Commissione d’Indagine per
l’handicap, per l’inserimento dei portatori di handicap in tutte le scuole dell’Italia,
voluto strenuamente. Una delle leggi più avanzate per cui i bambini diversamente
abili hanno gli stessi diritti degli altri, e quindi devono poter entrare nelle scuole
pubbliche o private, se le loro famiglie le scelgono e devono potervi entrare con pari
dignità e, soprattutto, con il sostegno adeguato a supportare quello che è il loro
deficit, ricordandoci che nessuno è “somaro”, come una certa pedagogia
sempliciotta o semplicistica vuole far credere.”
Ognuno di noi ha un’intelligenza, ognuno di noi ha un tratto specifico di intelligenza
che spesso né la scuola né famiglia riescono a focalizzare.
I nostri doveri verso i fanciulli
“Ogni fanciullo deve essere messo in grado di essere se stesso al migliore e più alto
livello possibile e potendo estrinsecare la propria personalità, la propria originalità,
sia essa artistica, matematica, scientifica, letterale e, addirittura, d’ingegno,. Spesso
però la scuola, la famiglia e la società mortificano i tratti, di cui parla G. W. Allport,
dell’intelligenza personale di ciascuno. E invece uno dei compiti essenziali che la
scuola ha, rispetto ai diritti del fanciullo, è proprio quello di riuscire a captare, a
individuare e quindi mettere in rilievo, le sue peculiarità, senza cercare di
omologare, senza pretendere un’uguaglianza che di fatto non esiste. Ognuno di noi
ha diritto ad essere se stesso, ad esprimersi in libertà: naturalmente nel rispetto
della libertà altrui, nei confini democratici a cui la scuola ci deve educare, con la
consapevolezza di un’accettazione individuale di tutto questo.
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6. Ora, partendo dai diritti dell’infanzia, ci siamo poi soffermati in maniera forte
sull’adolescenza perché, con una specificità tutta sua, ne parlava il vostro
professore prima, questo oggi sembra essere il periodo più critico della vita di un
individuo : ma questa criticità da dove nasce?
Nasce proprio da quella prima e seconda infanzia, laddove, se non sono tutelate da
una saggia e lungimirante politica, non offrono all’individuo la possibilità di
crescere e sviluppare tutte le proprie potenzialità
Di conseguenza appare chiara la necessità degli asili nido, in aiuto e supporto alle
famiglie, della capacità di intervenire attraverso una sana politica sanitaria,
attraverso tutta una serie, per esempio, di vaccinazioni, di interventi sul territorio
volti ad implementare la prevenzione della malattia intesa non solo come un
qualcosa che scaturisce dall’organismo stesso, ma anche come assenza di benessere
dovuta a contingenze ambientali e sociali.
Pensate a quante famiglie nel sud del mondo, ma anche nel sud dell’Europa, vivono
in situazioni di degrado ambientale. Ognuno di voi, di voi futuri cittadini maturi del
domani, dipende non soltanto da ciò che in eredità ha ricevuto dalla propria mamma
e dal proprio papà in termini di DNA, e quindi di patrimonio ereditario, ma dipende
anche dalle influenze che il contesto ambientale in cui vive ha esercitato su di lui.
Questo vuol dire che nascendo nei sobborghi di Napoli, nelle periferie degradate di
Catania o di Torino, non avreste le stesse opportunità di cui potreste godere
nascendo nei quartieri alti, della società bene, non so, di Foligno o di Roma o di
Ancona o di Milano, perché gli influssi dell’ambiente, sottoforma di stimoli culturali,
di capacità di prevenzione delle malattie, di capacità anche di prevenzione del
disagio sociale, o culturali tout court, in termini di stimolazione dell’intelligenza,
non sarebbero gli stessi”.
Determinismo
“Ognuno di noi è il prodotto di due fattori: determinismo genetico e determinismo
ambientale. Grazie a Dio c’è un terzo fattore che si chiama, come diceva Agostino,
la libertà dell’essere, o come diceva qualcun altro più vicino a noi, se non vogliamo
arrivare ad Agostino, la libertà della coscienza che incide anche con una sua
personale impronta sulla capacità decisionale di ciascuno di noi. Nota 11
Ci possiamo elevare?
Al di sopra di queste dosi di determinismo ambientale e genetico, vale a dire il
patrimonio del DNA che determinano l’intelligenza, la bellezza, la bruttezza, le
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7. espressioni di vivacità che noi abbiamo, che sono frutto, appunto, dell’eredità che ci
hanno lasciato i nostri genitori, il patrimonio di un ambiente, che può essere colto,
raffinato oppure degradato, incivile, fuori dalla legalità, riesce a condizionare
totalmente l’essere umano? No.
Care ragazze e cari ragazzi, no, perché grazie a Dio c’è questa terza possibilità che è
il principio di autodeterminazione, che non è solo dei popoli, ma anche del singolo
individuo.
Per cui una risorsa che fa parte di quello che vi dicevo all’inizio, di questa
originalità di ogni essere umano che è, tutto sommato, il frutto dell’amalgama tra il
determinismo ambientale, il determinismo sociale e il determinismo genetico, che si
combinano insieme e, grazie a Dio, in qualche modo riescono ad essere plasmati da
questa forza interiore che è la nostra identità spirituale, la nostra coscienza. Una
forza che riesce comunque a determinare le scelte, la capacità critica, la capacità di
essere cittadine o cittadini e di decidere della propria vita nonostante dalla società si
sia ricevuta non un’educazione, ma una diseducazione.
È chiaro che gli equilibri tra tutto ciò che io vi ho detto, tra l’una, l’altra e la terza
componente, sono ancora difficili da realizzare.
È chiaro che il sociale, il pubblico, il politico, oltre che il primo nucleo della società
che è la famiglia, hanno un grande compito e una grande responsabilità in tutto
questo: devono metterci in grado di capire, di conoscere perché la più grande
povertà, al di là della mancanza di cibo, di acqua e di tutto quello che voi volete, la
più grande povertà oggi è e resta l’ignoranza. Se c’è l’ignoranza noi non riusciamo a
far scattare questa molla interiore, questo principio di coscienza e di libertà
spirituale che c’è dentro di noi e che deve illuminare tutto il resto. Non riusciamo a
farla scattare perché non conosciamo e chi non conosce è schiavo, chi non conosce è
suddito”.
Compiti della Politica - Garante
“Ecco perché la principale azione forte che la nostra società, la nostra politica deve
mettere in campo è un’ educazione ai problemi dell’infanzia e dell’adolescenza al
fine di attivare delle politiche serie volte a risolvere tali problemi.
Abbiamo fatto tanto: abbiamo una legge contro la pedofilia, un’altra che riguarda
oggi anche Internet , una legge sugli abusi, una sul turismo sessuale e stiamo
lavorando oggi per arrivare ad avere, in Italia, un Garante dei Diritti dell’Infanzia.
E qui concludo perché bisogna lasciare spazio anche agli altri, e non vi posso
annoiare più di tanto. Spero, comunque, di avervi dato delle sollecitazioni, perché il
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8. nostro compito è oggi proprio questo: dare a voi, che già avete un curriculum di
studi che su questo vi vede impegnati, dei forti spunti di riflessione. Nota 12
Quella sul Garante dei Diritti dell’Infanzia è una delle leggi che dovremo affrontare
a breve, io mi auguro a brevissimo. Ora dipende dal Governo, ma noi faremo
pressione perché questa figura nasca il prima possibile, così come stanno facendo
pressione l’UNICEF, Save the Children, la Commissione Bicamerale in cui noi
siamo, e tanti altri.
Istituire un Garante dei Diritti dell’Infanzia significa creare un’autorità
indipendente.
D’altra parte questo garante non è un’autority, una delle tante, che probabilmente
servono a poco o a nulla tutto sommato: qui si tratta di un’autorità indipendente
prevista dall’art. 4 della stessa Convenzione
Un’autorità che dev’essere indipendente dall’esecutivo, così come dagli altri organi,
che deve tutelare, garantire. Essere garante significa mettere in campo una grande
capacità di mediazione tra le tutte istituzioni, politiche, famigliari e sociali,e il
mondo dell’infanzia.
Significa essere un’autorità competente, che entra nel merito, che opera controlli,
che fa denunce, che sollecita anche una promozione e uno sviluppo della cultura
dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro paese, perché non ci siano quelle
deviazioni che oggi la società induce e stimola a partire da una scuola che spesso
non è capace di capire, di intuire per tempo da cosa derivino queste devianze e non
riesce ad attivarsi insieme con la famiglia perché non ha gli appoggi sufficienti,
anche dal punto di vista della realtà politica, in termini di investimenti”.
“La scuola è l’investimento migliore”.
“L’investimento migliore che uno stato democratico possa fare per il suo futuro è
quello nella scuola, a partire dal nido per arrivare alla prima infanzia, alla seconda
infanzia e su fino all’università. Uno Stato ha un futuro garantito solo nel momento
in cui può camminare con le gambe dei giovani, ma le gambe dei giovani hanno
bisogno di un cervello che funzioni, che sia fornito di adeguate strutture
metodologiche, di giuste coordinate, per decidere e per capire mettendo a frutto il
sapere e la competenza acquisite.
Il sapere che voi avrete un domani che uscite dalla vostra scuola sarà la chiave che
vi aprirà il futuro.
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9. Quella conoscenza che dovete immagazzinare con responsabilità, e anche con fatica,
giorno per giorno, è quella che vi impegnerà a ristabilire l’equilibrio tra quello che è
il vostro patrimonio genetico, ciò che vi hanno regalato i vostri genitori e ciò che vi
ha regalato l’ambiente.
Noi siamo fortunati: anche i più poveri, nel mondo occidentale, lo sono rispetto ai
poveri di tante altre realtà. E di questa fortuna voi dovete essere consapevoli, dovete
prenderne fortemente coscienza. A diciotto anni voi sarete maggiorenni e dovrete
decidere con cognizione. Voi sarete il prodotto della famiglia, in termini di
patrimonio genetico, della società, in termini di tutto quello che lo Stato, attraverso
le sue strutture sarà riuscito a darvi, ma anche della cultura, della conoscenza che
avrete dentro. Chi studia, apprende, impara, infatti, ha la possibilità di maturare, di
diventare un individuo consapevole della propria essenza e di utilizzare in maniera
proficua, per sé e per la società, quel dono grande che è il libero arbitrio”.
Quindi l’istruzione, quindi il garante che possa essere anche in tutte le regioni, mentre
oggi esiste soltanto in due regioni: il Veneto e le Marche.
“Oggi dovremo estenderlo a tutte le regioni con un coordinamento nazionale che
faccia capo al garante nazionale, il quale avrà questi compiti e dovrà operare
indipendentemente dall’autorità politica e dal governo, di destra e di sinistra che
esso sia”.
E conclude, ringraziando tutti, con queste parole: “Perché i bambini, l’infanzia e
l’adolescenza sono patrimonio di tutti, sono il nostro futuro e non possono dipendere
da ideologie politiche, ma devono dipendere da una cultura dell’infanzia, che è una
cultura per l’uomo ai fini di una società più giusta e più pacifica”.
-.-.-.-
Dice Aristotele nella “Metafisica” : “L’intelligenza è ciò che è capace di cogliere
l’intelligibile e la sostanza ed è in atto quando li possiede”.
La Senatrice Luciana Sbarbati possiede l’intelligibile e la sostanza dell’infanzia.
Donato Vallescura
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10. Nota 8
James Heckman
Economista e statistico statunitense. (Chicago, 19 aprile 1944), Nobel per l'economia 2000.
In Italia nel mese di ottobre 2008 per un Congresso organizzato in collaborazione con l’Università
Bocconi, il prof. Heckman ha visitato i nidi e le scuole comunali dell’infanzia di Reggio Emilia,
dove ha incontrato educatori, pedagogisti e ricercatori.
Intervistato nel corso della visita, egli ha affermato di considerare le spese a sostegno dell’infanzia e
dei servizi educativi come l’investimento pubblico più significativo e importante che possa essere
assunto per avviare e sostenere lo sviluppo di un paese.
E ha dichiarato che investire nell'infanzia porta un ritorno anche economico e che vi sono gli
strumenti per dimostrarlo. "Una buona scuola dell'infanzia è il miglior investimento per il futuro di
un paese. Sull'investimento iniziale nei servizi alla prima infanzia vi è un ritorno economico annuo
valutabile nella misura del 10%”.
Nella situazione globale in cui ci troviamo, che non sarà così per tutta la vita dei nostri ragazzi, ciò
di cui dobbiamo preoccuparci ora è pensare a investimenti, dice Heckman, in programmi per
l'educazione dell'infanzia, in particolare degli immigrati, perché sarà quella che porterà il maggior
ritorno economico.
Nota 9
Spitz, René Arpad
(Vienna 1887 - Denver 1974), psichiatra e psicoanalista statunitense di origine austriaca.
Secondo Spitz, lo sviluppo psico-affettivo nei primi due anni di vita deriva dall’incontro tra il
bambino, che non ha una sua individualità, ma un programma evolutivo, e la madre, che con la sua
personalità influisce sul suo sviluppo.
Egli dimostrò che una grave carenza nel dialogo madre-bambino conseguente a una separazione
prolungata, ostacola gravemente lo sviluppo psicomotorio del bambino e genera in lui problemi
psicosomatici che non possono essere risolti se non restituendo al bambino la madre o un suo
sostituto. Egli coniò il termine 'depressione anaclitica' per designare la sindrome depressiva che si
presenta come conseguenza degli stati di abbandono, ad esempio negli orfanatrofi, nei bambini
piccoli. Ha studiato la genesi della relazione madre-bambino e gli effetti che una grave carenza nel
dialogo madre-bambino, conseguente a una separazione prolungata, può avere sul piccolo.
Gordon Allport
Gordon Willard Allport (Montezuma 1897 – Cambridge, Massachusetts 1967) è stato uno psicologo
statunitense.
È stato uno dei più noti psicologi della personalità, che ha descritto in termini di tratti.
La personalità è l’insieme delle caratteristiche psichiche e delle modalità comportamentali proprie
di ogni individuo, abbastanza costanti nel tempo, che rendono l’individuo stesso diverso dagli altri.
Un corretto e sano sviluppo della personalità è il risultato di un adeguato sviluppo affettivo,
cognitivo, sociale, emotivo e morale lungo l’arco della vita (infanzia, adolescenza, vita adulta e
vecchiaia). Gordon Allport ha teorizzato la psicologia dei tratti, unità reali e costanti di ogni
personalità, che contribuiscono a definire le differenze individuali analizzate secondo un
orientamento comportamentale.
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11. La socievolezza o la timidezza, la generosità o la cordialità, ad esempio, costituiranno per sempre la
caratteristica di un individuo. Vi sono poi tratti comuni, che appartengono a molti, e tratti
individuali più peculiari a una singola persona.
Nota 10
Piano nazionale per l'infanzia
Piano nazionale per l'infanzia per il triennio 2002-2004 pone al centro del suo programma
d'interventi il principio generale dell'interesse superiore del fanciullo e il sostegno alla famiglia,
attraverso una ridefinizione e riqualificazione dei "servizi alla persona". I soggetti destinatari sono il
minore e la famiglia, con una particolare attenzione per quest'ultima.
Commissione parlamentare per l'infanzia.
La Commissione ha compiti di indirizzo su quel che riguarda la legislazione nazionale e gli accordi
internazionali in materia di diritti dei minori. Approva risoluzioni ed esprime parere obbligatorio ma
non vincolante sul Piano d'azione del Governo per l'attuazione della Convenzione di New York.
Riferisce una volta l'anno alle Camere formulando osservazioni e proposte sulla legislazione
vigente. Senatrice Luciana SBARBATI (Pd) (capogruppo) fa parte della Commissione, composta
da Deputati e Senatori.
Nota 11
Determinismo ambientale
Alcuni studiosi (Ippocrate (460 a.C. circa –prima del 377 a.C.), Erodoto (484 a.C. –425 a.C.),
Aristotele (384 - Calcide, Eubea 322 a.C.) ), Ritter (1779-1859), Ratzel (1844 – 1904),
Goldenweiser (1880–1940), ecc.) affermano che le caratteristiche ambientali e geografiche
determinano il comportamento sociale e culturale umano.
Determinismo genetico
È l'ipotesi secondo cui i fattori biologici, quindi i geni di un organismo, determinano il modo in cui
un organismo agisce o cambia nel tempo.
Libertà dell’essere
La libertà dell’essere umano, nel suo cammino spirituale e materiale, consiste nella capacità di
determinare, per proprio conto e senza pressioni esterne, i propri comportamenti e decisioni ed
essere, pertanto, autore di crescita propria e degli altri, nel rispetto delle regole comuni di
comportamento, della responsabilità comune, degli obblighi e dei diritti.
Libertà di coscienza
Libertà della coscienza è il diritto riconosciuto ad ognuno di comportarsi secondo la sua personale
coscienza. L'importante per ciascuno è di essere sufficientemente presente a se stesso al fine di
sentire e seguire la voce della propria coscienza, la quale permette di assumere la responsabilità
degli atti compiuti
Nota 12
Garante dei diritti dell’infanzia
Il Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è una figura istituzionale presente nella
maggior parte dei paesi europei, mentre in Italia sono operanti solo tre garanti regionali. Si tratta di
un’autorità indipendente che ha soprattutto il compito di verificare e vigilare sull’effettiva
applicazione nazionale e locale dei diritti di tutela e di promozione dell’infanzia, sanciti dalla
Convenzione delle Nazioni Unite del 1989.
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