1. Lavorare il paesaggio – Terrazzamenti e muri a secco tra identità e valori
Cembra, 4 Maggio 2013
IL PROGETTO DI ‘ADOZIONE DEI TERRAZZAMENTI’:
ALLA RICERCA DI FORME D’USO ADATTE AL NOSTRO TEMPO
Danilo Cecchini, Luca Lodatti, Cinzia Zonta
Comitato ‘Adotta un terrazzamento in Canale di Brenta’
2. Inquadramento del progetto ‘adozione dei terrazzamenti’:
L’area del Canale di Brenta
-
Pochi dati geografici di riferimento:
- Lunghezza della valle: 22 Km
- Larghezza media: 4 Km
- Superficie kmq: 60 kmq
- Insediamenti: 7 ambiti comunali (Bassano del Grappa,
Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, Pove, Solagna, San
Nazario, Valstagna)
- Popolazione residente: 11.389 abitanti (2001)
A destra: Carta IGM 1:50000 dell’area di
studio (IGM, 1970)
In alto: Inquadramento dell’area di
studio nell’ambito del Veneto
3. Inquadramento del progetto di ‘adozione dei terrazzamenti’:
Cenni storici sull’evoluzione del territorio
-
A destra : Due fotografie storiche di Valstagna nei primi decenni
del ‘900 (Collezione Todesco)
Breve storia del Canale di Brenta:
- In epoca antica via di transito tra
Pianura Padano-veneta e
Nordeuropa, In età moderna snodo
del commercio di legname
dall’Altopiano verso Venezia
-A partire dal XVIII al XX secolo
diffusione della coltivazione del
tabacco e edificazione dei
terrazzamenti (localmente ‘masiere’)
sui versanti della valle, che
raggiungono i 230 km di luncghezza
- Nel secondo dopoguerra crollo
della coltivazione del tabacco (-
90% di aziende agricole) e
abbandono dei nuclei abitati sui
versanti
- Oggi si contano solo pochi edifici
abitati sopra i centri urbani di
fondovalle
4. -
Inquadramento del progetto di ‘adozione dei terrazzamenti’:
Il Canale di Brenta al giorno d’oggi
Nelle immagini,
fotografie aeree
recenti dell’area
di studio (Guido
Medici, 2006) e
un’immagine
dell’attività di
rafting sul fiume
(Val Brenta
Team, 2011)
5. Il progetto presentato poggia sulle basi
poste da inizative che nei primi anni 2000
hanno studiato I terrazzamenti del Canale
di Brenta e ne hanno sostenuto la
valorizzazione, tornando a considerarne
l’importanza per l’equilibrio idrogeologico
e ecologico e il valoreculturale:
- L’istituzione del Museo Etnografico ‘Canal
di Brenta’ a Valstagna (2003)
- La pubblicazione del volume ‘Uomini e
Paesaggi del Canale di Brenta’ (Perco e
varotto, 2004)
- L’attività di studio e mappatura del
Progetto Europeo ALPTER ‘Paesaggi
terrazzati dell’arco alpino’ (2005-2008)
- La creazione del percorso escursionistico
‘Alta Via del Tabacco’ (2010)
Inquadramento del progetto di ‘adozione dei terrazzamenti’:
Esperienze precedenti di studio e valorizzazione
6. -
Due ex insegnanti di
Bassano del Grappa
hanno chiesto al
Comune di
Valstagna un
terrazzamento
coltivare, piantando
ortaggi e fiori (2009).
Il progetto ‘Adotta un terrazzamento’:
Lo spunto da un primo caso di attività spontanea
7. Il progetto ‘Adotta un terrazzamento’:
La struttura del sistema di gestione
A partire dalle attività spontanee è stata
sviluppata l'idea di 'Adotta un terrazzamento':
- È stato istituito un Comitato che si occupa delle
gestione delle attività
- Il comitato ha come soci l’amministrazione
comunale di Valstagna, l’Università di Padova e
il CAI di Bassano del Grappa, insieme ad
abitanti locali e affidatari dei terrazzamenti.
- Il comitato riceve in affidamento i terreni dai
proprietari e li affida ai soci per la coltivazione'
A destra ia prima riunione del Comitato ‘Adotta un terrazzamento in
Canale di Brenta’,presso il Comune di Valstagna a ottobre 2010
CLUB ALPINO
ITALIANO
COMUNE
DI VALSTAGNA
UNIVERSITA '
DI PADOVA
Alcune problematiche da affrontare
per la ‘adozione’ e il recupero
produttivo dei terrazzamenti:
- La proprietà dei terreni molto
frammentata
- L’accordo con i proprietari locali
- Le tecniche di lavorazione e
costruzione
-Il sistema complessivo di gestione
8. Il progetto ‘Adotta un terrazzamento’:
Il contratto di comodato d’uso dei terreni
Per sancire
l’accordo tra i
proprietari e gli
affidatari dei
terrazzamenti è
stato preparato
un contratto di
‘comodato d'uso’
che a fronte
dell’affidamento
gratuito dei
terreni prevede il
taglio della
vegetazione e un
regolamento di
buona gestione,
garantendo la
proprietà dall’
usucapione.
Qui sopra: Contratto di Comodato d’uso e relativo Regolamento d’uso (Elaborati in collaborazione con il
Dipartimento di Diritto Privato e del Lavoro dell’Università di Padova, 2010)
9. Il progetto ‘Adotta un terrazzamento’:
I siti pilota per il recupero dei terrazzamenti
Per avviare le attività di affidamento e recupero dei terrazzamenti sono stati scelti due siti, uno di
più facile accesso (Contrada Ponte Subiolo) ed uno più a rischio di degrado e crollo (Val Verta).
I seguito diversi altri siti di recupero e nuova coltivazione si sono aggiunti, fino a un totale di 9.
Immagini aeree e
estratti catastali dei
siti pilota di Ponte
Subiolo (a destra) e di
Val Verta (a sin.), con
evidenziati in azzurro i
terreni recuperati dal
progetto
(foto Guido Medici,
elaborazione
catastale dell’Autore)
10. -
Dopo due anni e mezzo, i risultati del progetto sono 80 soci e 96 terrazzamenti
recuperati alla coltivazione orticola tramite l’adozione, in 9 contrade. I
coltivatori arrivano dai centri urbani vicini (Bassano, Rosà, Marostica, 40% ca)
ma anche da Vicenza, Mirano e Dolo, fino a Venezia. Negli ultimi mesi
aumentano i giovani (25% ca.) e le associazioni (in part. cooperative sociali),
insieme all’Istituto Agrario ‘Parolini’ di Bassano.
www.adottaunterrazzamento.org - Facebook ‘ADOTTA UN TERRAZZAMENTO’
Il progetto ‘Adotta un terrazzamento’:
Risultati da ottobre 2010 a maggio 2013
11. Il progetto ‘Adotta un terrazzamento’:
Un primo esempio di recupero alla coltivazione
Qui sotto, un primo esempio di recupero. Ma oggi abbiamo una testimonianza diretta…
12. Progetto Casarette
Un percorso di riqualificazione agricola e
sociale dei terrazzamenti sopra Valstagna
nel Canale di Brenta
13. il luogo dell'incertezza perché i
terrazzamenti delle Casarette hanno
perduto nella storia il loro ruolo e funzione
(la coltivazione intensiva del tabacco, un
piccolo allevamento, una marginale
produzione agricola per l'autoconsumo, la
manutenzione del territorio )
il luogo dell'indecisione perché escluso, fin
dagli anni dell'abbandono definitivo – anni
'50 e '60 – dai processi di produzione
agricola, di salvaguardia del territorio, di
integrazione sociale e valorizzazione
culturale
il luogo dell'interrogazione. Sono molte le
domande che questi luoghi abbandonati ci
pongono. La nostra domanda fondamen-
tale è: recupero o riqualificazione?
Il luogo dell'abbandono: è il luogo dell'incertezza
14. Recupero:
Si lega alla memoria che apre
ad un tradizionalismo formale.
Si rivolge al passato che 'fissa'
in una struttura chiusa e
statica. Realizza un percorso
di patrimonializzazione cultu-
rale. Noi giudichiamo questa
ricollocazione del luogo
abbandonato di utilità
relativa: in quanto può dare
risultati positivi ed 'operanti', in
termini culturali e sociali, solo
in taluni contesti e situazioni,
analizzabili caso per caso.
Recupero e riqualificazione sono entrambi aspetti
legati al nostro presente. Questi due termini, però,
aprono ad orizzonti diversi:
15. Riqualificazione:
Si lega alla memoria, ma si
configura all'interno di un progetto
che opera per valorizzare le
potentate del luogo sotto il profilo
produttivo, sociale, culturale ed
esistenziale. Essa si rivolge al futuro e
si fonda su una struttura aperta e
dinamica. Valorizzando le potenzia-
lità ed il loro intrinseco dinamismo,
questo orizzonte di ricollocazione
del luogo abbandonato si innesta
nel reale processo storico del
rapporto fra tradizione ed
innovazione.
16. Progetto Casarette: un progetto per un
insediamento stabile e sostenibile, sotto il
profilo ambientale ed umano
Si configura come una
struttura aperta (dunque
predisposto ad acco-
gliere, work in progress,
nuove aggiunte purché
non incompatibili con la
sostenibilità ecologica) e
modulare (dunque rea-
lizzantesi per moduli con
funzionalità autonoma,
autosufficiente, ma inte-
grata).
Il nostro progetto di
riqualificazione dei terraz-
zamenti delle Casarette
è orientato alla realiz-
zazione di una fattoria
didattica.
17. Fattoria didattica. Riqualificazione:
MATERIALE:
Ripristino dei terrazzamenti.
Riavviare la coltivazione:
sperimentazione di colture,
diverse dalla tradizionale
monocoltura del tabacco,
da indirizzare in un primo
momento all'autoconsumo
o scambio, ma a regime
anche ad una vendita.
Preservazione degli equilibri
ambientali legati a un
giusto rapporto tra aree
coltivate e naturali oltre
che protezione del territorio
da fenomeni di dissesto
idrogeologico.
Ripristino delle abitazioni
del borgo (progetto mirato
abitazione per abitazione)
18. Utilizzo esclusivo (o al massimo
consentito) di tutte le risorse
materiali del luogo (questo
aspetto, d'altra parte, è una
necessità derivante dalla
particolare conformazione fisica
della località che rende molto
difficile ogni approvvigionamento
esterno; problema che si era
presentato già ai vecchi abitanti
del borgo); a questo scopo
verranno utilizzate maestranze
locali.
Installazione non invasiva di
alcuni pannelli fotovoltaici per
una tendenziale autonomia ener-
getica.
Avviamento nel 2014 di una
piccola attività di apicoltura.
Allestimento di strutture di
appoggio per un turismo consa-
pevole, non di massa (favorito
dalla mancanza di strade
carrabili per raggiungere Le Ca-
sarette).
19. SOCIALE:
Attivazione dei rapporti di partecipa-
zione, scambio e condivisione:
con le altre soggettività (individuali o di
gruppo) che fanno parte del più ampio
e comprensivo progetto di 'Adotta un
terrazzamento' (prestazioni, materiali,
strumenti di lavoro, sementi, altro).
Socialità e scambio esperienze e saperi;
con il paese di Valstagna: comunità
entro la quale ci sentiamo sempre più
integrati ed accolti. Per esempio, utilizzo
delle maestranze locali per procedere
alle ristrutturazioni che richiedono
competenze che a noi mancano e di
cui il luogo necessita: ripristino dei pozzi,
o riparazione o apertura dei sentieri;
attivazione di rapporti con altre realtà
che lavorano in altri progetti e che si
pongono come loro centro di interesse,
la sostenibilità ambientale ed umana
(decrescita, consumo consapevole,
scambio sementi o ricerca sementi
antiche, rispetto per la dignità del
vivente, e così via).
20. CULTURALE:
Allestimento di una piccola porzione
di un terrazzamento per la
coltivazione del tabacco, nonché
realizzazione di uno spazio
organizzato secondo il modello
tradizionale per le fasi di essic-
camento e lavorazione dello stesso.
Realizzazione in una porzione delle
abitazioni di un Centro Culturale per
la promozione della cultura della
montagna, della sostenibilità am-
bientale ed umana, della
sperimentazione di tecniche di
coltivazione, allevamento e stile di
vita completamente ecologici.
Realizzazione di una Banca del
seme: per l'autonomia, lo scambio e
la salvaguardia della biodiversità.
Promozione di attività nelle scuole
locali: piccole conferenze, visite
guidate.
Ricerca sul campo: antropologia +
sperimentazione agricola; cultura
alpina; tradizione ed innovaz-ione;
memoria storica.
21. ECONOMICA:
Costruzione di una situa-
zione per il ricavo di un
reddito minimo.
Valorizzazione di una pro-
prietà pubblica: il luogo
di tutti e l'opportunità per
tutti.