Finanza Etica, edizione speciale del Finance Channel Journal
Da Basilea 2 a Basilea 3: gli effetti sulle banche e sul credito
1. FinC
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DA BASILEA 2 A BASILEA 3:
GLI EFFETTI SULLE BANCHE E SUL CREDITO
MARCO GIORGINO
Ordinario di Finanza, Politecnico di Milano
Direttore, the FinC
www.thefinc.eu
Milano, 8 ottobre 2010
2. FinC
AGENDA
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Da Basilea 2 a Basilea 3: cosa cambia
Gli effetti sulle banche e sulle imprese
La controversia sull’efficacia
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3. FinC
BASILEA: UN PO’ DI STORIA
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L’impianto normativo di Basilea sancisce il ruolo del capitale nella sua funzione fondamentale di copertura dei rischi
assunti e, nel contempo, di vincolo all’espansione dell’attività: ogni attività posta in essere dall’impresa bancaria
comporta l’assunzione di un certo grado di rischio, che deve essere misurato e supportato da capitale
1998 . . . . . . . . . 2003. . 2004 . . . 2007 . . 2008 . . 2011 . . . . 2018 . . . ?
Basilea 1 Basilea 2 Basilea 3
Rischio di credito Anche Rischio operativo
Rischio di mercato Metodologie di calcolo più Rischio di liquidità (breve e
sofisticate medio-lungo periodo)
Coeff. ponderazione rigidi
Coeff. ponderazione efficaci, Tetto massimo alla leva totale
No riconoscimento di che premiano i ‘virtuosi’
garanzie e diversificazione Misure anti-prociclicità
portafogio Stretta creditizia e
Discriminazione PMI Requisiti capitale più elevati…
No considerazione alle ma forse non abbastanza?
scadenze Prociclicità
No rischio di liquidità 3
4. FinC
LE CRITICITA’ DI BASILEA II
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Criticità di Basilea 2
Eccessiva ‘leva’ Copertura dei rischi
on e off balance
Liquidità insufficiente Erosione del capitale
(qualità inadeguata)
Prociclicità Banche too-big-to-fail
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5. FinC
IL NUOVO ACCORDO DI BASILEA
the
Basilea 3 Aree di cambiamento
A Anti-prociclicità
B Stabilità (requisiti patrimoniali, liquidità, leverage)
C Copertura dei rischi (mercato e controparte)
D Too-big-to-fail
E Rating
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6. FinC
A / B REQUISITI DI CAPITALE E BUFFER ANTI-PROCICLICITÀ
the
Misura Basilea 2 Basilea 3 Note
Minimum Common Equity Ratio 2% 4,5% Il capitale non deve in nessun caso
scendere sotto questo livello
Minimum Conservation Buffer - 2,5% Costituito da common equity. Utilizzato
per assorbire perdite in periodi di crisi.
Quando utilizzato, si applicano
limitazioni a bonus e dividendi
Minimum CE Ratio + Con Buffer 2% 7%
Minimum Tier 1 Ratio 4% 6%
Minimum Total Capital Ratio 8% 8%
Costituito da common equity o altro
Minimum anti-procyclicality Buffer - 2,5% capitale. Implementato a livello dei
singoli Stati, nei soli periodi di crescita
eccessiva del credito
Mimimum TC Ratio + AC Buffer 8% 10,5%
Leverage ratio - tbd È una misura non pesata per il rischio
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7. FinC
B
LIQUIDITÀ: LIQUIDITY COVER RATIO E SOLVENCY COVER RATIO
the
Formula del Ratio Caratteristiche del Ratio
Dal 1 Gennaio 2015
Asset liquidi, non prestati a garanzia di altri
contratti
Asset liquidi di alta qualità Sufficienti almeno per un periodo di 30
LCR = >1 giorni
FC in uscita netto su 30 giorni
Uscite di cassa previste nel periodo di 30gg
calcolate in uno scenario stressato
Dal 1 Gennaio 2018
Incentiva utilizzo di funding di medio-
lungo periodo
Available amount of stable funding (ASF)
NSFR= >1 Incentiva miglior valutazione del rischio
Required amount of stable funding (RSF) di liquidità su tutte le voci di bilancio e
fuori-bilancio
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8. FinC
COPERTURA RISCHI, TOO-BIG-TO-FAIL, RATING:
C / D / E 3 PUNTI APERTI
the
Proposta Dicembre 2009
Aree di cambiamento Principali misure introdotte
Miglior controllo di elementi di bilancio e fuori bilancio
Maggiori requisiti di capitale a copertura delle esposizioni del trading book e strumenti
Copertura rischio di
complessi
mercato e di
controparte VaR stressato su un periodo di 12 mesi con un significativo stress finanziario
Maggior controllo e trasparenza: penalizzazione mercati OTC, favorisce i mercati
centrali
Le banche “sistemicamente importanti” avranno requisiti capitale superiori
Too-big-to-fail
Maggior responsabilizzazione delle banche nella valutazione del rischio
Incorporazione del IOSCO Code of Conduct Fundamentals for Credit Rating
Agencies nell’Accordo di Basilea 3
Rating
Controllo continuo del rispetto dei criteri di eleggibilità per le istituzioni esterne di
valutazione del credito (ECAI, external credit assessment institution)
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9. FinC
TIMELINE
the
Calendario di introduzione dei nuovi requisiti
Periodo di transizione
I periodi annuali sono da intendersi con
inizio il 1 Gennaio
Fonte: Basel Committee on Banking Supervision, Bank for International Settlements (BIS)
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10. FinC
AGENDA
the
Da Basilea 2 a Basilea 3: cosa cambia
Gli effetti sulle banche e sulle imprese
La controversia sull’efficacia
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11. FinC
COSA SI DICE SU BASILEA 3
the
Giornali e centri studi già alle prime stime Eppure…
Il ratio 7% di Basilea 3 è riferito
al TCE, non al Core Tier 1
per ottenere il TCE le banche
dovranno dedurre alcune forme
di capitale (le italiane: Tremonti
Bonds, imposte posticipate ecc)
La normativa non è ancora
completa: è presto per fare
stime quantitative!
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12. FinC
GLI IMPATTI SULLE BANCHE
the
Proposta Dicembre 2009
Aree di cambiamento Principali misure introdotte
In quale misura le banche dovranno aumentare il loro capitale per soddisfare i
nuovi requisiti?
Aumentano i requisiti Dipende dai livelli attuali di TCE e Core Tier 1 al netto di tutte le detrazioni
di capitale Differenze significative di qualità del capitale a seconda del business model delle
banche
Sulle banche italiane incideranno le detrazioni delle imposte differite
Saranno sufficienti gli utili, o bisognerà procedere ad aumenti di capitale?
Modalità di Dipende da banca a banca, ma anche dal ciclo economico. Si stima che in Italia:
ricapitalizzazione
Economia normale no necessità di interventi, sarà sufficiente accantonare gli utili
Nuova recessione richiesti aumenti di capitale
2 forze contrapposte con effetti potenziali molto diversi:
Il testo di Dicembre 2009 del Comitato di Basilea promette di penalizzare le attività di
Cambiamenti al trading, assegnando loro maggior peso nel calcolo delle APR
modello di business La lobby bancaria spinge per un minor assorbimento di capitale da parte delle attività
di Trading
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13. FinC
GLI EFFETTI SUL SISTEMA DELLE IMPRESE
the
Trend attuale dei crediti Due scenari possibili per il futuro
Maggior assorbimento di capitale: attività
di trading
o È lo scenario previsto dai primi documenti
di Basilea 3
o Favorisce modello di business orientato
all’attività bancaria tradizionale (credito a
famiglie ed imprese)
o Impatto sulle grandi banche,
specialmente quelle straniere
o Non modifica il modello di business delle
banche piccole/locali
Maggior assorbimento di capitale: attività
di lending
o È lo scenario caldeggiato dalla lobby
bancaria
o Rende più costoso prestare, più
conveniente fare trading
o Può causare credit crunch, con minor
disponibilità di credito e spread più elevati
o Può spingere le banche ad aumentare le
attività di trading
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14. FinC
LO SCENARIO ITALIANO (LA POSIZIONE DELL’ABI)
the
Le banche italiane «sono in grado di fare fronte e sono pronte a rispettare» le nuove norme di Basilea
ma
il «rigore degli incrementi richiesti» «potrebbe avere conseguenze per la ripresa dell'economia».
Basilea 3 porterà «benefici di lungo periodo in termini di minori probabilità di crisi»
ma
«nel medio periodo può condurre a inevitabili costi macroeconomici»
Le banche italiane rischiano delle «ingiuste penalizzazioni» dall'introduzione delle regole di Basilea3, la
quale «non tiene conto adeguatamente dei diversi modelli di business e delle vere cause che
hanno scatenato la crisi finanziaria».
E rileva come l'impianto delle nuove regole «con un approccio estremamente rigoroso sul capitale e la
scelta di far passare in secondo piano altre misure (come il grado di leva) è penalizzante per le
economie che fanno perno sulle banche per il loro finanziamento».
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15. FinC
AGENDA
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Da Basilea 2 a Basilea 3: cosa cambia
Gli effetti sulle banche e sulle imprese
La controversia sull’efficacia
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16. FinC
MODIFICHE E PUNTI APERTI
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Le novità annunciate Le modifiche effettive
Migliore qualità del patrimonio di vigilanza: core Abbassamento del limite minimo: common
tier 1 8% (vs 4%), common equity 4.5% (vs 2%) equity 7%
Migliore copertura del rischio di controparte per Non ancora definito. Si attende che la
i derivati, pronti contro termine e attività di Commissione Europea si pronunci sul
securities financing. VaR stressato (12 mesi) trattamento dei derivati
“Stretta” sui mercati OTC
Misure anti-prociclicità Introdotto buffer anti-prociclicità: 2,5%
Misure per aumentare la stabilità delle banche Lasciato al vaglio delle Autorità nazionali
sistemicamente importanti (too-big-to-fail) Svizzera ha imposto 10% TCE (invece di 7%) e
19% Core Tier 1 (invece di 10,5%)
I punti ancora aperti
Limite massimo al leverage Proposto 3% su Tier 1, si valuterà anche TCE e
Total Capital (2011-2012 monitoraggio, 2013-
2016 sperimentazione)
Standard minimi di liquidità sul breve (30 giorni) Prima periodo di osservazione, poi introduzione
e medio-lungo periodo LCR dal 2015 e NFSR dal 2018
Diminuire la dipendenza dai rating esterni Maggior responsabilizzazione delle banche
nella valutazione. Dettagli ancora TBD
Penalizzazione derivati Si attende decisione Commissione Europea sui
derivati. BIS si riunirà a dicembre. TBD
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17. FinC
CONCLUSIONI
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lunga (10 anni): minor efficacia, ma evita di intralciare la ripresa
Tempistica economica
Leva totale eccessivo leverage una delle cause principali della crisi.
INDISPENSABILE introdurre misure sufficientemente rigide
business model delle banche: se e come cambierà dipenderà
Business model delle banche dai risk-weights attribuiti alle attività banking e trading
Imprese imprese: devono fare la loro parte
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CONTATTI
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Prof. Marco Giorgino
Ordinario di Finanza, Politecnico di Milano e MIP
Direttore, the FinC – the Finance Centre (www.thefinc.eu)
marco.giorgino@polimi.it
m.giorgino@thefinc.eu
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