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IL KNOWLEDGE CENTER
    DEL DITEDI (Distretto delle
        Tecnologie Digitali)
                       Prof. Carlo Tasso
                 Laboratorio di Intelligenza Artificiale
              Dipartimento di Matematica e Informatica
                         Università di Udine
                                   e
                         infoFACTORY srl



                             Convegno
«Ditedi, un territorio in rete Cultura digitale per le imprese»
                                                              1
            Udine, Palazzo Belgrado, 20 marzo 2012.
Alcune delle premesse riprese da:
• Enzo Rullani, docente di Economia della Conoscenza presso la Venice International
University, Venezia
 (E. Rullani, “Cluster: tendenze e scenari nell’economia globalizzata”, http://www.firstdraft.it/wp-
content/plugins/DownloadCounter/download.php?id=3
   E. Rullani, I Distretti stanno cambiando, ma come? http://www.finlombarda.it/acm-on-
line/Home/Comunicazione/Eventi/documento11001396.html )


• Pier Luigi Sacco, docente di Economia della Cultura presso l'Università IUAV di
Venezia.
(P.L. Sacco, “Il distretto culturale evoluto: competere per l’innovazione, la crescita e l’occupazione”,
www.aiccon.it/file/convdoc/sacco.pdf. )


• Roberto Grandinetti, docente di Marketing Relazionale, Università di Padova
 (A. Camuffo e R. Grandinetti, “Distretti industriali in evoluzione: il ruolo dei knowledge-intensive business
services” http://www.econ.uniurb.it/piani/musso/Paper%20Grandinetti%20-14apr05.doc )


• Carlo Trigilia, docente di Sociologia Economica presso l'Università di Firenze
 (C. Triglia, “Reti sociali e innovazione. I sistemi locali dell'informatica”
http://www.fupress.com/Archivio/pdf%5C2366.pdf )                                                                 2
3
Premesse / Assunzioni




                        4
1.
1. Le iniziative del Cluster ICT vanno inserite in un territorio e in un contesto sociale,
   vanno intrecciate con processi di socializzazione delle conoscenze
2. Si deve creare un’atmosfera industriale, creando ambienti favorevoli (accessibili,
   aperti, friendly, informali) per efficaci interazioni e collaborazioni tra imprenditorialità,
   PMI, PA, ricerca, università, bacini di reclutamento di nuove intelligenze e talenti. Si
   deve puntare sulla capacità di governance di un territorio volta ad accrescere il
   capitale umano ed informativo connesso alla produzione di nuove conoscenze e al
   loro consolidamento individuale e collettivo.
3. La CULTURA ha un ruolo essenziale. NON va intesa come passatempo, o come
   ‘essere colti’, né come ‘invito il prof. X a fare la conferenza’ o ‘organizzo l’evento Y’
   slegato del contesto. MA va intesa altresì come origine della catena del valore. Se si
   parte dalla cultura, si può sperare di arrivare ad atteggiamenti nuovi,
   attirando/favorendo la proattività e l’internazionalizzazione, offrendo (soprattutto ai
   giovani, ma non solo ad essi) esperienze stimolanti intellettualmente che motivano
   l’investimento personale. La crescita del cluster ICT dipende dalla crescita del livello
   culturale ICT del territorio che lo ospita.
4. Il Cluster ICT non deve essere visto solo nell’ottica dell’integrazione verticale di
   filiera, bensì come un’entità aperta, a integrazione orizzontale verso il territorio. I
   Cluster devono trasformarsi da una configurazione tradizionale in reti cognitive locali,
   supportate dalle nuove tecnologie ed in particolare da processi di networking. Il Web
   riveste un ruolo fondamentale, come fonte generalizzata di base di informazione e
   conoscenza, tramite opportuni servizi ICT knowledge-intensive.
2.



5. Integrazione a 360° imprenditorialità, aziende, PA, UNIV, Formazione, Ricerca,
                          :
   Operatori Culturali e Società civile
6. Apertura e coinvolgimento sociale          apertura ai residenti   devono essere messi in
   condizione di accedere ed utilizzare informazioni e competenze          i punti di incontro
   devono essere accessibili comodamente dai vari attori (ivi inclusi i residenti, i giovani,
   gli studenti, gli anziani, i neolaureati, le associazioni,   e-Inclusion)
7. Fenomeni in atto: WIKINOMICS / SOCIALNOMICS
                                         INTEGRAZIONE Virtuale/Reale.




                                          UNO HUB DELLA
                                        DITEDI KNOWLEDGE
                                         CONOSCENZA TRA
                                              CENTER
                                         WEB e TERRITORIO                               6
Dal Web 1.0 al Web 2.0 al DITEDI 2.0:
 Il Knowledge Center del DITEDI

3 strati sovrapposti con 3 diversi ruoli del KC-
                    DITEDI

 1. Livello di Base Infrastrutturale (Web 1.0)
2. Livello intermedio Partecipativo (Web 2.0)
3. Livello finale di Integrazione con il territorio

                                                  7
Web 1.0: Connecting People to
            Information


Il primo strato del KC.
[La nostra esperienza] [Originato dal progetto
dell’Osservatorio]
Facilitare l’accesso all’informazione (  Informazione = Web),
il DITEDI fornisce servizi informativi ad alto grado di
personalizzazione, proattività , tempestività.

Il modo virtuale è visto in una prospettiva 1.0

                                                             8
© Carlo Tasso UniUD e
                                                                            infoFACTORY, 2011e 2012


                                                 Spazio dei Contenuti
                                                        Digitali




                                                    ASDI (Agenzia per lo Sviluppo
                                                            del DITEDI)



                                            DITEDI KNOWLEDGE
                                                  CENTER
- TECNOLOGIE PER IL FILTRAGGIO
    SEMANTICO:
•   Ricerca di sorgenti online
•   Filtraggio basato sui contenuti
•   Classificazione e Ordinamento                                    Aziende dell’DITEDI
    in base alla rilevanza concettuale
•   Information Extraction
•   Raccomandazione
                                                                     Direzione e
•   Monitoraggio periodico                                   ‘Centro Servizi’ dell’DITEDI
•   Alerting
•   Costruzione dei profili delle Aziende
•   Analisi semantica dei contenuti
                                                          Aziende esterne al Ditedi, 9
                                                 Altri Distretti, Pubbliche Amministrazioni
Web 2.0: Virtually Connecting
          People to People
                                 -
        Partecipative Web,Social Networks,
       Collaborative Knowledge Construction
Il secondo strato del KC.
Negli anni recenti si è passati dal Web 1.0 al Web 2.0
Nel Web 2.0 gli utenti producono contenuti e comunicano fra
loro, si formano comunità che si appoggiano ai nuovi strumenti di
accesso al Web e di social media, nascono Comunità di Pratica,
nascono fenomeni di socializzazione e sintesi collettiva di
conoscenza
Nei social media c’è Conoscenza
Il modo virtuale è visto in una prospettiva 2.0, si può ‘estrarre’
conoscenza dai social media (a supporto di processi di busienss) 10
e si può costruire una Comunità Virtuale DITEDI 2.0
© Carlo Tasso UniUD e
                                                                          infoFACTORY, 2011e 2012
                                             Spazio del WEB
                                              partecipativo




                                                  ASDI (Agenzia per lo Sviluppo
                                                          del DITEDI)




- TECNOLOGIE SEMANTICHE
                                          DITEDI KNOWLEDGE
per il MONITORAGGIO, l’ANALISI
SOCIALE e l’ INTELLIGENCE
                                                CENTER
- TECNOLOGIE COLLABORATIVE
•     Reputation Management
•     Analisi del Clima Sociale
•     Crisis Management                                                   Ditedi Virtual
•     Gestione e partecipazione                                          Community, CoP
      nel Passaparola
•     Competitive Intelligence
•     Brand Awareness                                      Aziende dell’DITEDI
•     Mappatura degli                                           per settori
      opinion leader e degli influencer
•     Open Innovation
•     Costruzione e sviluppo della                      Direzione e                    11
      Community
•     Online Marketing Intelligence
                                               ‘Ufficio Servizi’ dell’DITEDI
•     …..
Ditedi 2.0: Integrating Virtual
      and Real Life Communities
                                   -

            The Knowledge Center
Il terzo strato del KC, che lo completa e si appoggia ai due
layer sottostanti
La terza dimensione è costituita dalla dimensione sociale
Comunità virtuale e comunità sociale (reale, F2F) si integrano
Da luoghi virtuali a luoghi reali, aperti, in cui tutti gli attori si
conoscono, si scambiano esperienze, competenze, necessità,
e iniziano a collaborare.
Premessa per rapporti ed iniziative più strutturate, gestite
successivamente da altri.
                                                                   12
© Carlo Tasso UniUD e
                                                                                  infoFACTORY, 2011e 2012




                                                     presso KNOWLEDGE CENTER,
                                                    Lab. Università, Sede ASDI, FI…



OCCASIONI di Incontro, Interazione e
                                       DITEDI KNOWLEDGE
                                                                                                 Scaling
   Aggregazione, Condivisione,
   REALI e VIRTUALI:
                                             CENTER                                                UP

                                                                                          Aggregazione
•   Eventi aperti                                                                          di Aziende
•   MatchMaking studenti –
    neolaureati - aziende                                                        Internazionalizzazione
•   Seminari/Conferenze focalizzati
•   Partecipazione a progetti                                           Partecipazione a Progetti R&D
•   Tirocini / Stage
                                                                         Acquisizione di risorse umane
•   ‘Lunedì Digitale’ / Mese
•   Eventi Conviviali                                              Knowledge - Awareness
•   Eventi periodici
•   Bar Camp, TED                                      Orientamento dei giovani, coinvolgimento sociale
•   Coinvolgimento Sociale
•   Miniconcorsi / Premi
                                                                                               13
                                       Sinergie e partnership commerciali, nuovi contatti
•   ………………
Una Piattaforma / Framework
per il KNOWLEDGE CENTER del
            DITEDI

          OBIETTIVI

          APPROCCI

           AZIONI



                           14
Obiettivi
   Scopi generali del KNOWLEDGE CENTER
- Il Knowledge Center opera nel settore dell’CT
1. Favorire la generazione, la crescita e lo scambio di
informazioni, conoscenze, competenze e best practice
2. Facilitare e favorire il networking e la nascita di nuove relazioni
fra diversi attori del territorio
3. Offrire un contesto aperto, libero ed informale per l’incontro di
competenze, lo scambio di idee e l’incontro diretto tra stakeholder
4. Fornire servizi informativi knowledge intensive avanzati
5. Facilitare la nascita e lo sviluppo di una comunità DITEDI e di
specifiche CoP (Comunità di Pratica) disciplinari
6. Favorire la nascita di un senso di appartenenza, accrescere la
fiducia e la conoscenza reciproca
7. Favorire l’identificazione di trend e di innovazioni
                                                                  15
8. Costruire premesse per azioni specifiche (FI, UniUD, ATI, ...)
APPROCCI
             Cos’è il KNOWLEDGE CENTER
- una piattaforma reale e virtuale, un luogo connesso (WIFI-free), un luogo
reale di incontro, di animazione, di mutua conoscenza e collaborazione
- un insieme di servizi Web knowledge-intensive
- un insieme di eventi periodici
- un luogo per la sperimentazione e per l’open innovation
- un luogo per la condivisione, lo scambio e la disseminazione di idee,
informazioni e conoscenze, in ottica multiprospettiva
- un luogo reale e virtuale di socializzazione e aggregazione di competenze e
matchmaking fra domanda e offerta di expertise (knowledge marketplace)
- una finestra per studenti e laureati verso il mondo delle aziende; una finestra
per le aziende verso tirocinanti, tesisti e stagisti
- un’occasione per il brainstorming
- un’occasione per la cooperazione (in ambito tecnico ICT, in ambito
commerciale, in ambito operativo), fra aziende e aziende, fra aziende e
università, enti e aziende, ecc.                                             16
AZIONI
  Come si attua il KNOWLEDGE CENTER
- Incontri aperti, Digital Monday, …
- Servizi SDI (Selective Dissemination of Information) tramite monitoraggio
Web su argomenti (identificati ed accertati) di interesse comune (tecnologico,
normativo, per l’ascolto del mercato, l’analisi delle opinioni, specifiche
innovazioni ICT, l’analisi della concorrenza, …), knowledge bank, …
- Presentazione delle aziende ai laboratori Univ, e dei laboratori Univ e delle
nuove tecnologie alle aziende, presentazione di case study, nuovi progetti,
success story,
- Laboratori live (UX, …), focus group, OPEN Lab
- Tirocini, tesi, stage, tirocini biennali connessi ad un corso di laurea
- Incontri periodici, aperitivi, knowledge café, coinvolgendo enti, aziende, tesisti,
tirocinanti, stagisti, neo-laureati, ex-laureati,
- Bar camp, eventi TED (Technology, Entertainment, Design)
- Meeting virtuali, Web seminar (Webinar), knowledge review,
-Incontri con altri distretti, con realtà straniere e crossborder             17
18
Grazie!

 Prof. Carlo Tasso
carlo.tasso@uniud.it

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Knowledge Center del Ditedi

  • 1. IL KNOWLEDGE CENTER DEL DITEDI (Distretto delle Tecnologie Digitali) Prof. Carlo Tasso Laboratorio di Intelligenza Artificiale Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Udine e infoFACTORY srl Convegno «Ditedi, un territorio in rete Cultura digitale per le imprese» 1 Udine, Palazzo Belgrado, 20 marzo 2012.
  • 2. Alcune delle premesse riprese da: • Enzo Rullani, docente di Economia della Conoscenza presso la Venice International University, Venezia (E. Rullani, “Cluster: tendenze e scenari nell’economia globalizzata”, http://www.firstdraft.it/wp- content/plugins/DownloadCounter/download.php?id=3 E. Rullani, I Distretti stanno cambiando, ma come? http://www.finlombarda.it/acm-on- line/Home/Comunicazione/Eventi/documento11001396.html ) • Pier Luigi Sacco, docente di Economia della Cultura presso l'Università IUAV di Venezia. (P.L. Sacco, “Il distretto culturale evoluto: competere per l’innovazione, la crescita e l’occupazione”, www.aiccon.it/file/convdoc/sacco.pdf. ) • Roberto Grandinetti, docente di Marketing Relazionale, Università di Padova (A. Camuffo e R. Grandinetti, “Distretti industriali in evoluzione: il ruolo dei knowledge-intensive business services” http://www.econ.uniurb.it/piani/musso/Paper%20Grandinetti%20-14apr05.doc ) • Carlo Trigilia, docente di Sociologia Economica presso l'Università di Firenze (C. Triglia, “Reti sociali e innovazione. I sistemi locali dell'informatica” http://www.fupress.com/Archivio/pdf%5C2366.pdf ) 2
  • 3. 3
  • 5. 1. 1. Le iniziative del Cluster ICT vanno inserite in un territorio e in un contesto sociale, vanno intrecciate con processi di socializzazione delle conoscenze 2. Si deve creare un’atmosfera industriale, creando ambienti favorevoli (accessibili, aperti, friendly, informali) per efficaci interazioni e collaborazioni tra imprenditorialità, PMI, PA, ricerca, università, bacini di reclutamento di nuove intelligenze e talenti. Si deve puntare sulla capacità di governance di un territorio volta ad accrescere il capitale umano ed informativo connesso alla produzione di nuove conoscenze e al loro consolidamento individuale e collettivo. 3. La CULTURA ha un ruolo essenziale. NON va intesa come passatempo, o come ‘essere colti’, né come ‘invito il prof. X a fare la conferenza’ o ‘organizzo l’evento Y’ slegato del contesto. MA va intesa altresì come origine della catena del valore. Se si parte dalla cultura, si può sperare di arrivare ad atteggiamenti nuovi, attirando/favorendo la proattività e l’internazionalizzazione, offrendo (soprattutto ai giovani, ma non solo ad essi) esperienze stimolanti intellettualmente che motivano l’investimento personale. La crescita del cluster ICT dipende dalla crescita del livello culturale ICT del territorio che lo ospita. 4. Il Cluster ICT non deve essere visto solo nell’ottica dell’integrazione verticale di filiera, bensì come un’entità aperta, a integrazione orizzontale verso il territorio. I Cluster devono trasformarsi da una configurazione tradizionale in reti cognitive locali, supportate dalle nuove tecnologie ed in particolare da processi di networking. Il Web riveste un ruolo fondamentale, come fonte generalizzata di base di informazione e conoscenza, tramite opportuni servizi ICT knowledge-intensive.
  • 6. 2. 5. Integrazione a 360° imprenditorialità, aziende, PA, UNIV, Formazione, Ricerca, : Operatori Culturali e Società civile 6. Apertura e coinvolgimento sociale apertura ai residenti devono essere messi in condizione di accedere ed utilizzare informazioni e competenze i punti di incontro devono essere accessibili comodamente dai vari attori (ivi inclusi i residenti, i giovani, gli studenti, gli anziani, i neolaureati, le associazioni, e-Inclusion) 7. Fenomeni in atto: WIKINOMICS / SOCIALNOMICS INTEGRAZIONE Virtuale/Reale. UNO HUB DELLA DITEDI KNOWLEDGE CONOSCENZA TRA CENTER WEB e TERRITORIO 6
  • 7. Dal Web 1.0 al Web 2.0 al DITEDI 2.0: Il Knowledge Center del DITEDI 3 strati sovrapposti con 3 diversi ruoli del KC- DITEDI 1. Livello di Base Infrastrutturale (Web 1.0) 2. Livello intermedio Partecipativo (Web 2.0) 3. Livello finale di Integrazione con il territorio 7
  • 8. Web 1.0: Connecting People to Information Il primo strato del KC. [La nostra esperienza] [Originato dal progetto dell’Osservatorio] Facilitare l’accesso all’informazione (  Informazione = Web), il DITEDI fornisce servizi informativi ad alto grado di personalizzazione, proattività , tempestività. Il modo virtuale è visto in una prospettiva 1.0 8
  • 9. © Carlo Tasso UniUD e infoFACTORY, 2011e 2012 Spazio dei Contenuti Digitali ASDI (Agenzia per lo Sviluppo del DITEDI) DITEDI KNOWLEDGE CENTER - TECNOLOGIE PER IL FILTRAGGIO SEMANTICO: • Ricerca di sorgenti online • Filtraggio basato sui contenuti • Classificazione e Ordinamento Aziende dell’DITEDI in base alla rilevanza concettuale • Information Extraction • Raccomandazione Direzione e • Monitoraggio periodico ‘Centro Servizi’ dell’DITEDI • Alerting • Costruzione dei profili delle Aziende • Analisi semantica dei contenuti Aziende esterne al Ditedi, 9 Altri Distretti, Pubbliche Amministrazioni
  • 10. Web 2.0: Virtually Connecting People to People - Partecipative Web,Social Networks, Collaborative Knowledge Construction Il secondo strato del KC. Negli anni recenti si è passati dal Web 1.0 al Web 2.0 Nel Web 2.0 gli utenti producono contenuti e comunicano fra loro, si formano comunità che si appoggiano ai nuovi strumenti di accesso al Web e di social media, nascono Comunità di Pratica, nascono fenomeni di socializzazione e sintesi collettiva di conoscenza Nei social media c’è Conoscenza Il modo virtuale è visto in una prospettiva 2.0, si può ‘estrarre’ conoscenza dai social media (a supporto di processi di busienss) 10 e si può costruire una Comunità Virtuale DITEDI 2.0
  • 11. © Carlo Tasso UniUD e infoFACTORY, 2011e 2012 Spazio del WEB partecipativo ASDI (Agenzia per lo Sviluppo del DITEDI) - TECNOLOGIE SEMANTICHE DITEDI KNOWLEDGE per il MONITORAGGIO, l’ANALISI SOCIALE e l’ INTELLIGENCE CENTER - TECNOLOGIE COLLABORATIVE • Reputation Management • Analisi del Clima Sociale • Crisis Management Ditedi Virtual • Gestione e partecipazione Community, CoP nel Passaparola • Competitive Intelligence • Brand Awareness Aziende dell’DITEDI • Mappatura degli per settori opinion leader e degli influencer • Open Innovation • Costruzione e sviluppo della Direzione e 11 Community • Online Marketing Intelligence ‘Ufficio Servizi’ dell’DITEDI • …..
  • 12. Ditedi 2.0: Integrating Virtual and Real Life Communities - The Knowledge Center Il terzo strato del KC, che lo completa e si appoggia ai due layer sottostanti La terza dimensione è costituita dalla dimensione sociale Comunità virtuale e comunità sociale (reale, F2F) si integrano Da luoghi virtuali a luoghi reali, aperti, in cui tutti gli attori si conoscono, si scambiano esperienze, competenze, necessità, e iniziano a collaborare. Premessa per rapporti ed iniziative più strutturate, gestite successivamente da altri. 12
  • 13. © Carlo Tasso UniUD e infoFACTORY, 2011e 2012 presso KNOWLEDGE CENTER, Lab. Università, Sede ASDI, FI… OCCASIONI di Incontro, Interazione e DITEDI KNOWLEDGE Scaling Aggregazione, Condivisione, REALI e VIRTUALI: CENTER UP Aggregazione • Eventi aperti di Aziende • MatchMaking studenti – neolaureati - aziende Internazionalizzazione • Seminari/Conferenze focalizzati • Partecipazione a progetti Partecipazione a Progetti R&D • Tirocini / Stage Acquisizione di risorse umane • ‘Lunedì Digitale’ / Mese • Eventi Conviviali Knowledge - Awareness • Eventi periodici • Bar Camp, TED Orientamento dei giovani, coinvolgimento sociale • Coinvolgimento Sociale • Miniconcorsi / Premi 13 Sinergie e partnership commerciali, nuovi contatti • ………………
  • 14. Una Piattaforma / Framework per il KNOWLEDGE CENTER del DITEDI OBIETTIVI APPROCCI AZIONI 14
  • 15. Obiettivi Scopi generali del KNOWLEDGE CENTER - Il Knowledge Center opera nel settore dell’CT 1. Favorire la generazione, la crescita e lo scambio di informazioni, conoscenze, competenze e best practice 2. Facilitare e favorire il networking e la nascita di nuove relazioni fra diversi attori del territorio 3. Offrire un contesto aperto, libero ed informale per l’incontro di competenze, lo scambio di idee e l’incontro diretto tra stakeholder 4. Fornire servizi informativi knowledge intensive avanzati 5. Facilitare la nascita e lo sviluppo di una comunità DITEDI e di specifiche CoP (Comunità di Pratica) disciplinari 6. Favorire la nascita di un senso di appartenenza, accrescere la fiducia e la conoscenza reciproca 7. Favorire l’identificazione di trend e di innovazioni 15 8. Costruire premesse per azioni specifiche (FI, UniUD, ATI, ...)
  • 16. APPROCCI Cos’è il KNOWLEDGE CENTER - una piattaforma reale e virtuale, un luogo connesso (WIFI-free), un luogo reale di incontro, di animazione, di mutua conoscenza e collaborazione - un insieme di servizi Web knowledge-intensive - un insieme di eventi periodici - un luogo per la sperimentazione e per l’open innovation - un luogo per la condivisione, lo scambio e la disseminazione di idee, informazioni e conoscenze, in ottica multiprospettiva - un luogo reale e virtuale di socializzazione e aggregazione di competenze e matchmaking fra domanda e offerta di expertise (knowledge marketplace) - una finestra per studenti e laureati verso il mondo delle aziende; una finestra per le aziende verso tirocinanti, tesisti e stagisti - un’occasione per il brainstorming - un’occasione per la cooperazione (in ambito tecnico ICT, in ambito commerciale, in ambito operativo), fra aziende e aziende, fra aziende e università, enti e aziende, ecc. 16
  • 17. AZIONI Come si attua il KNOWLEDGE CENTER - Incontri aperti, Digital Monday, … - Servizi SDI (Selective Dissemination of Information) tramite monitoraggio Web su argomenti (identificati ed accertati) di interesse comune (tecnologico, normativo, per l’ascolto del mercato, l’analisi delle opinioni, specifiche innovazioni ICT, l’analisi della concorrenza, …), knowledge bank, … - Presentazione delle aziende ai laboratori Univ, e dei laboratori Univ e delle nuove tecnologie alle aziende, presentazione di case study, nuovi progetti, success story, - Laboratori live (UX, …), focus group, OPEN Lab - Tirocini, tesi, stage, tirocini biennali connessi ad un corso di laurea - Incontri periodici, aperitivi, knowledge café, coinvolgendo enti, aziende, tesisti, tirocinanti, stagisti, neo-laureati, ex-laureati, - Bar camp, eventi TED (Technology, Entertainment, Design) - Meeting virtuali, Web seminar (Webinar), knowledge review, -Incontri con altri distretti, con realtà straniere e crossborder 17
  • 18. 18
  • 19. Grazie! Prof. Carlo Tasso carlo.tasso@uniud.it