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OPEN DATA
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
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Indice
1. Cosa sono gli Open Data?
2. Perchè gli open data?
3. Filosofia
4. Caratteristiche
5. Vantaggi & svantaggi
6. Aspetti giuridici
7. Aspetti tecnici
8. Formati di dati aperti
9. Possibili applicazioni
10.Open data in Italia
11.Un esempio pratico
12.Fonti
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
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1) Cosa sono gli Open Data?
Gli open data sono una tipologia di dati liberamente accessibili da tutti, non hanno
brevetti, sono liberamente riproducibili e non hanno altre restrizioni che ne potrebbero
limitare l’uso, al massimo potrebbe essere richiesto di citare la fonte e di condividerli
con la stessa licenza con la quale sono stati distribuiti. Essi possono essere utili a
valorizzare il patrimonio informativo pubblico per permettere la creazione di nuovi
servizi. Infatti il settore pubblico dispone di enormi quantità di dati e sarebbe uno
spreco non utilizzarli, e anche se non si trova un possibile utilizzo è giusto pubblicarli
per permettere ai cittadini di trovare il modo migliore per usarli.
Essi si possono suddividere in:
● Open Data ­ sono una tipologia di dati aperti che possono essere utilizzati per
qualsiasi scopo
● Open Government Data ­ sono degli Open Data prodotti dal governo, raccolti
nel corso dell’attività governativa. In particolare sono prodotti dalle pubbliche
amministrazioni e sono prodotti nel rispetto della privacy dei cittadini.
2) Perchè gli Open Data?
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
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Gli Open Data sono un’immensa risorsa che attualmente non è ancora utilizzata e i
governi di ogni paese producono enormi quantità di dati che non sempre vengono
utilizzate. Questi dati per legge sono pubblici e dovrebbero essere resi aperti e
disponibili all’uso da parte del pubblico, il quale può utilizzarli a piacere in quanto li ha
già pagati con le tasse versate al proprio Stato.
I dati aperti portano benefici a tutti, sia ai governi che alle organizzazioni che ai
cittadini e non è possibile prevedere in che modo verranno utilizzati e quindi di fatto
verrà creata innovazione.
Ad esempio i dati aperti stanno già creando valore nelle seguenti aree:
● trasparenza e controllo democratico
● accrescimento della propria influenza nella discussione pubblica
● miglioramento o creazione di nuovi servizi privati
● innovazione
● miglioramento di efficienza ed efficacia dei servizi pubblici
● estrazione di nuova conoscenza dalla combinazione di diverse fonti di dati
(dataset)
3) Filosofia
Secondo i sostenitori del movimento Open Data, i dati dovrebbero essere un bene
comune e trattati come tali, in quanto possono essere utili all’umanità in diversi campi.
Questi dati infatti sono stati prodotti da esseri umani e quindi appartengono al genere
umano, come ad esempio i dati sul genoma, dati ambientali, meteorologici, dati
riguardanti la ricerca e scienza medica (più dati sono accessibili e più facile sarà
progredire nella ricerca e quindi produzione di altri dati) e altro.
Altri dati sono riguardanti la pubblica amministrazione: essi sono prodotti utilizzando
denaro pubblico ed è giusto che i contribuenti possano consultarli in quanto sono stati
finanziati da loro.
I dati non dovrebbero avere restrizioni riguardanti il loro uso perchè si limitano i vari
utilizzi da parte della comunità.
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
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4) Caratteristiche
● Disponibilità: i dati devono essere disponibili nel loro complesso, a un prezzo
irrisorio oppure non superiore al costo di riproduzione.
● Accesso: i dati devono essere disponibili in un formato aperto, standardizzato
e leggibile da una maggiore quantità di applicazioni possibili. I formati chiusi
non aiutano perchè spesso richiedono l’utilizzo di software specifici (a volte
possono anche essere a pagamento), e soprattutto non devono richiedere una
sottoscrizione a pagamento per la loro consultazione e utilizzo.
● Riutilizzo e ridistribuzione: i dati devono essere resi disponibili a condizioni
tali da permettere di essere riutilizzati e ridistribuiti e quindi non dovrebbero
avere licenze che impediscono queste azioni.
● Partecipazione universale: tutti devono essere in grado di poter leggere o
utilizzare i dati e non devono quindi esistere discriminazioni sia per quanto
riguarda i soggetti ai quali i dati sono rivolti sia i vari utilizzi in quanto non si
può restringerne l’utilizzo ad alcuni scopi (ad esempio se i dati non possono
essere utilizzati per scopi commerciali o destinati esclusivamente a scopi
educativi)
● Permanenza: devono essere disponibili anche con il passare del tempo e
quindi vanno archiviati in qualche modo.
● Catalogazione: i dati dovrebbero essere raccolti in una specie di catalogo per
facilitarne la consultazione e favorirne la ricerca da parte dei motori di ricerca
● Aggiornati: i dati devono essere aggiornati più spesso possibile (in base al
tipo di dato) e possibilmente in modo automatico per non richiedere la
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
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presenza di personale che si occupi dell’aggiornamento e quindi gravare
ulteriormente sul costo.
5) Vantaggi e svantaggi
Vantaggi:
● Più dati per tutti: chiunque può utilizzare i dati liberamente
● Trasparenza: nei paesi dove è presente la corruzione, i cittadini possono
rendersi conto di quello che sta succedendo e hanno la possibilità di fare
qualcosa per migliorare la situazione
● Creazione posti di lavoro: permette alle imprese di creare nuovi modelli di
business utilizzando i dati per creare servizi. Il pubblico può utilizzare i dati per
fornire nuovi servizi, creando di conseguenza nuovi posti di lavoro
● Innovazione: i dati sono messi a disposizione del pubblico ma non è possibile
prevedere l’uso che ne verrà fatto, quindi di fatto essi verranno utilizzati in modi
nuovi e inaspettati
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
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Per quanto riguarda gli svantaggi, non ne esistono di veri e propri
Svantaggi:
● Possibile violazione della privacy: i dati prodotti dal governo non soffrono di
questo problema, ma i dati prodotti da altre fonti potrebbero non seguire gli
stessi principi e rischiano di violare la riservatezza dei soggetti ma questo viene
risolto pubblicandoli in forma anonima. Questo problema ovviamente non riguarda i
dati non personali come ad esermpio dati relativi alle cartografie, dati
metereologici, o qualsiasi altro tipo di dato che non coinvolga soggetti.
● Vantaggi non immediati: una volta che i dati vengono pubblicati, essi non
verranno immediatamente utilizzati per produrre innovazione e servizi ma
bisogna dare il tempo agli utenti di utilizzarli in qualche modo e forse  questo è
uno degli aspetti che limitano il passaggio alla filosofia di “dato aperto” in
quanto molte organizzazioni pensano ad avere un riscontro economico
immediato e se esso non arriva allora il progetto viene scartato.
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6) Aspetti giuridici
E’ diffusa l’opinione che gli open data possano creare problemi dal punto di vista
giuridico, riguardanti più che altro la questione della privacy,del copyright e normative
sulla trasparenza e queste ragioni vengono utilizzate come alibi per impedire la
produzione di dati aperti (accade specialmente in Italia). In particolare per evitare il
problema del copyright si utilizzano delle licenze il più possibile open che permettano
il riuso dei dati per renderli Open data a tutti gli effetti. Quindi bisogna essere più
trasparenti possibile, come dice la legge n. 241/1990,ma questa legge prevede la
possibilità di accedere ai dati esclusivamente alle persone alle quali avevano uno
specifico interesse. Ma in questi tempi e con l’introduzione dell’informativa nel settore
pubblico, questa legge inizia a diventare un pò troppo “stretta” e non è più sufficiente
e quindi è stata modificata per permettere l’accessibilità totale e la fruibilità in formato
digitale.
Licenze per pubblicazione dei dati pubblici
Esistono due macrotipologie di licenze software: open e closed.
Le licenze di tipo closed permettono di riservare tutti i diritti al titolare del copyright,
quindi nel caso un utente voglia modificare, utilizzare e ripubblicare i dati, l’utente
dovrà rivolgersi al titolare del copyright per richiederne il consenso; in caso esso sia
rifiutato non si potranno utilizzare i dati.
Le licenze di tipo open seguono la filosofia inversa, cioè cercano di garantire una
serie di diritti a chi utilizzerà i dati, tutelando anche l’autore.
In Italia
In Italia la Pubblica Amministrazione utilizza la IODL (Italian Open Data Licence):
essa permette di consultare,estrarre,scaricare,copiare,pubblicare,distribuire e
trasmettere le informazioni. Inoltre è possibile utilizzare i dati e combinarli con altre
informazioni oppure sviluppare un’applicazione che li utilizzi.
7) Aspetti tecnici
Formato degli open data: i dati devono essere pubblicati in un formato
possibilmente open per permetterne la massima diffusione e favorirne il riuso, quindi
preferibilmente viene usato un formato grezzo, non formattato.
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
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Esistono delle metriche da utilizzare per avere dei dati più aperti possibile. Queste
metriche sono state proposte da Tim Berners Lee e prevedono una scala di
valutazione da 1 a 5:
1. i dati sono disponibili dal web in qualsiasi formato, ma con una licenza
aperta,utile per riutilizzarli più spesso.
2. disponibilità in formato strutturato e leggibile possibilmente da software open
come ad esempio excel e software equivalenti
3. disponibilità in formato strutturato accessibile in modo più semplice, come ad
esempio il formato CVS (Comma Separated Value, valori separati da una
virgola) che può essere facilmente ricondotto a formati simili ad excel
4. disponibilità sia in formato excel che CVS e utilizzando le specifiche W3C per
identificare la destinazione dei dati e capire a cosa si riferiscono per
permettere agli utenti di linkarli
5. collegare i dati ad altri dati per permettere di produrre contenuti più ampi
Nel caso ci si trovi di fronte a dei dati rilasciati in formato “chiuso” come ad esempio
nel caso del formato PDF, per ottenere i dati si deve effettuare il data scraping ,cioè
convertire il documento in un formato un pò più aperto ed estrapolare le informazioni
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per convertirle in un formato di dati più aperto.
Un insieme di dati pronti per il riuso e magari aventi alcune caratteristiche in comune
è detto dataset, il quale accompagnato da una licenza che permetta il riuso e
pubblicato sul web è anch’esso Open Data.
Dati connessi (Linked Open Data)
Le licenze di tipo open favoriscono la combinazione di dati proveniente da dataset
diversi (oppure anche combinazioni di diversi dataset). I dati se vengono pubblicati e
restano isolati ma non hanno molta utilità. Ma se vengono inclusi in dataset più ampi e
che possono essere collegati con altri dataset allora acquistano molta più utilità
perchè permettono di creare una quantità pressochè illimitata di applicazioni. Se i
dataset non fossero collegati tra di loro si avrebbero enormi difficoltà a collegarli
automaticamente e ciò ne impedisce il riuso.
Pubblicazione di Open Data
Per pubblicare i dataset è sufficiente aggiungere un link al download in una pagina
web. Per aumentarne la diffusione e favorirne l’indicizzazione è buona pratica
pubblicare una descrizione del dataset su CKAN, il quale si può considerare come un
vero e proprio catalogo per accedere ai dati in maniera semplice e rapida (
http://ckan.org/ )
8) Formati di dati aperti
Generalmente tutti i formati di dati vanno più che bene purchè siano leggibili dalla
maggior parte delle applicazioni per ottenere un punteggio più elevato secondo la
scala di valutazione proposta da Tim Berners Lee. In realtà è preferibile utilizzare
formati “strutturati” basati su comuni file di testo che sono facilmente accessibili da
qualsiasi elaboratore.
Ecco una panoramica sui formati più utilizzati
● JSON: è un formato di file basato su testo molto semplice da leggere sia da
parte dell’elaboratore (per quanto riguarda la questione di compatibilità) e
quindi facilmente utilizzabile se lo si deve trattare utilizzando dei linguaggi di
programmazione, sia per quanto riguarda la lettura diretta da parte dell’uomo.
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Solitamente questo formato è più semplice da elaborare rispetto al formato
XML.
● XML: è un formato spesso usato per lo scambio di dati tra vari sistemi perchè
permette di mantenere in modo semplice l’organizzazione e struttura dei dati
originali per per,metterne la comunicazione a un altro sistema.
● RDF: è un formato raccomandato dal W3C e permette di rappresentare i dati
in una forma che rende facilmente integrabili i dati provenienti da fonti diverse.
In realtà non è un vero e proprio formato in quanto i dati possono essere salvati
in altri formati come ad esempio XML o JSON, ma permette il collegamento tra
più fonti utilizzando degli URL integrati che permettono di far funzionare il tutto
in modo molto simile a come funzionano le pagine web.
● Fogli di calcolo (XLS e simili): molte autorità hanno informazioni salvate in
fogli di calcolo. Questi dati hanno il vantaggio di poter essere immediatamente
visualizzati e utilizzati. Di contro però è possibile che nel documento siano
incluse formule e macro che potrebbero complicare il lavoro all’utente finale,
inoltre dal punto di vista dell’utilizzo via programmazione ci sarebbero non
pochi problemi.
● CVS: (Comma Separated Value): è un formato di dati basato su file di testo nel
quale è presente una lista di valori e ogni valore è racchiuso da un separatore
che in questo caso è la virgola (ma volendo si possono utilizzare altri
separatori). Il vantaggio è che i dati sono accessibili senza alcuna difficoltà, lo
svantaggio è che possono risultare difficili da interpretare perchè non vengono
ben documentati, cioè non è sempre possibile capire ogni valore a cosa
corrisponda.
● Documenti di testo: sono i file .txt. Questo tipo di file è molto semplcie da
leggere da parte di un computer ma non contengono alcuna
formattazione/struttura/documentazione con la conseguenza che per ogni file
vanno scritte delle particolare istruzioni di codice che permettono di fare un
parsing del documento.
● Immagine scannerizzata: di gran lunga il peggior metodo per lo scambio di
dati in quanto sono difficilmente interpretabili da un computer (in alcuni formati
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di immagine è possibile aggiungere dei dettagli che descrivono cosa è
visualizzato ma non basta)
● HTML: è un buon formato da utilizzare in attesa di passare a un formato
migliore, le pagine html a volte sono difficili da gestire oppure da scaricare e le
informazioni non sono sempre facilmente accessibili.
Formati proprietari: alcuni sistemi hanno la possibilità di importare ed esportare dati
ma il lato negativo è il fatto che è difficile garantire la compatibilità da un sistema
all’altro. Nel peggiore dei casi invece l’unico modo per poter leggere questo tipo di
dati è acquistare software a pagamento e questo è decisamente contrario alla filosofia
di Open Data.
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9) Possibili applicazioni
Gli open data possono potenzialmente fornire una quantità limitata di possibili
applicazioni, eccone qualche esempio:
Trasparenza.
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In finlandia e Gran Bretagna esistono dei progetti simili che permettono ai cittadini di
capire in che modo vengono impiegati i soldi delle proprie tasse e in questo modo
verificare se tutto sta andando per il verso corretto oppure se ci sono sprechi (e
perchè no, verificare se i soldi arrivano a destinazione)
Vita privata
I dati aperti possono aiutarci nella vita di tutti i giorni: ad esempio in Olanda il servizio
vervuilingsalarm.nl serve ad avvisare quando la qualità dell’aria del quartiere in cui si
vive raggiunge una soglia critica definita dall’utente. Oppure a New York esiste un
servizio che permette di capire dove portare a spasso il cane ed eventualmente
trovare altre persone che utilizzano lo stesso parco.
10) Open Data in Italia
In Italia solo recentemente si sta diffondendo la pubblicazione di dati aperti, ma
attualmente com’è la situazione?
Secondo il sito dati.gov.it, da marzo 2012 a febbraio 2013 sono stato pubblicati quasi
5000 dataset. Per rendere l’idea, la Gran Bretagna circa un anno fa aveva già
pubblicato la stessa quantità di dati (ed è una delle nazioni in prima linea nella
produzione di dati aperti) e questo dimostra che siamo indietro di un anno ma un pò
alla volta si sta recuperando il terreno perduto. Inoltre i dati pubblicati in Italia sono
stati catalogati come “buoni” secondo la scala di valutazione proposta da Tim Berners
Lee.
Ma i principali produttori di dati aperti non sono i comuni (come ci si potrebbe
aspettare) ma dalle istituzioni come ad esempio l’Istat e questa situazione deve
cambiare visto che in Italia abbiamo circa 13000 comuni che potenzialmente
potrebbero pubblicare una elevata quantità di materiale.
Oltre al problema dell’origine dei dati, esiste anche un problema geografico: le
Pubbliche Amministrazioni che pubblicano dati sono concentrate nelle regioni del
centro­nord mentre nel sud, a parte qualche piccola eccezione, si registra una
situazione di desolazione.
I fattori limitanti alla pubblicazione dei dati aperti riguardano alcuni aspetti
● pulizia del dato: a volte i dati sono troppo grezzi e vanno ripuliti prima di essere
pubblicati e questo lavoro può a volte essere lungo e noioso (e costoso)
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● risultati immediati: a volte le pubbliche amministrazioni o i comuni non
ritengono che i dati aperti siano utili perchè non forniscono un ritorno
economico immediato e quindi non conviene pubblicarli
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11) Un esempio pratico
Per un esame universitario mi è capitato di dover lavorare con degli Open Data, e in
particolare ho dovuto realizzare un’applicazione Android che utilizzi gli Open Data
provenienti dal comune di Torino che si può dire sia uno dei comuni italiani più
all’avanguardia da questo punto di vista. E’ stato quindi scelto di utilizzare i dati
riguardanti la disponibilità dei parcheggi nel comune di Torino reperibili al seguente
indirizzo http://opendata.5t.torino.it/get_pk.
Questi dati sono in formato XML e vengono aggiornati molto frequentemente (ogni 5
minuti circa) e quindi riescono a fornire un quadro completo della situazione.
Open Data nel dettaglio
Intestazione
Contiene le informazioni relative al documento riguardanti il contenuto e il momento in
cui il documento è stato generato.
<td:traffic_data xsi:schemaLocation="http://www.5t.torino.it/simone/ns/traffic_data
http://www.5t.torino.it/simone/ns/traffic_data.xsd" datatype="misura"
generation_time="2013­06­04T10:52:49+02:00"
start_time="2013­06­04T10:47:49+02:00" end_time="2013­06­04T10:52:49+02:00"
source="5T.PARK">
Il campo datatype specifica il tipo di dati rappresentato nell’XML,generation_time
specifica il momento in cui sono stati generati questi dati e i campi start_time e il
campo end_time specificano la durata dei dati precedenti.
Elementi
Ogni elemento contiene le informazioni relative al singolo parcheggio
<td:PK_data Name="ARBARELLO" ID="1" status="1" Total="147" Free="41"
tendence="­1" lat="45.07243" lng="7.67480"/>
Il campo Name specifica il nome del parcheggio, il campo ID contiene l’ID del
parcheggio, lat e lng specificano le coordinate geografiche del parcheggio.
Ma ben più interessanti sono i campi status (indica se il parcheggio è aperto o
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
17
chiuso), Total (capienza massima del parcheggio), Free(quantità di parcheggi liberi)
e tendence (indica se la tendenza del parcheggio è di svuotarsi oppure riempirsi).
schermata di riepilogo: visualizza la situazione generale dei parcheggi
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
18
mappa: utilizzando le informazioni di posizionamento incluse nei dati forniti, permette
di visualizzare una panoramica dei parcheggi e della loro posizione.
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
19
statistiche: utilizzando lo storico dei dati è possibile ricostruire la situazione e fornire
una previsione dell’occupazione di un singolo parcheggio.
Queste informazioni permettono agli utenti di avere una situazione aggiornata quasi in
tempo reale e quindi permettono di evitare di girare troppo tempo in macchina,
migliorando sicuramente il livello di stress del povero automobilista e permettendo un
risparmio in termini di tempo e carburante.
12) Fonti
https://it.wikipedia.org/wiki/Open_data
http://en.wikipedia.org/wiki/Open_data
http://segnalazionit.org/2012/03/istat­e­open­data/
http://blog.3dgis.it/222­i­vantaggi­dei­dati­liberi­open­data
http://opendatahandbook.org/it/what­is­open­data/
http://opendatahandbook.org/it/
http://blog.okfn.org/2012/10/05/the­benefits­of­open­data­evidence­from­economic­resea
rch/
http://www.scribd.com/doc/55159307/Come­Si­Fa­Opendata­Ver­2
http://opendataitalia.wordpress.com/
http://www.agendadigitale.eu/egov/256_open­data­provaci­ancora­italia.htm
Rossetto Matteo ­ 835134 ­ Social Media & Smart Apps : Open Data
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