1. ISTITUZIONE EDUCATIVA “P. COLLETTA” AVELLINOPON C3 A scuola di servizio civile per una cittadinanza attiva LE FONTI DELLA MEMORIA STORICA Materiale di preparazione per la visita all’archivio storico di avellino
2. LE FONTI DELLA MEMORIA STORICA Le fonti volontarie o intenzionali sono quelle che sono state create allo scopo deliberato di lasciare un ricordo, una testimonianza per i posteri. Si tratta di una categoria vastissima che comprende opere artistiche e tecniche, usi, leggi, corrispondenze ecc. Le fonti involontarie sono costituite da quasi tutto ciò che il passato ci ha lasciato, ma non intenzionalmente. Sono paragonabili ad indizi che trasmettono o suggeriscono informazioni, magari incomplete e frammentarie.
3. LE FONTI DELLA MEMORIA STORICA La fonte scritta è tradizionalmente la fonte per eccellenza dello storico: lapidi, materiale diplomatico e notarile, diari, libri, hanno origine quando gli uomini imparano a scrivere e cominciano a incidere i primi segni su lastre di pietra, fogli di papiro, pergamena, medaglie, tramandandoci cosė le prime informazioni sicure su determinati fatti. Le fonti scritte a loro volta si distinguono in fonti documentarie e fonti narrative. le fonti scritte documentarie comprendono tutti i documenti di tipo pubblico e di tipo privato. Gli atti pubblici sono quelli emanati dalle autoritā politiche (i diplomi dei sovrani; le bolle papali; le istruzioni dei ministri degli esteri; i carteggi degli ambasciatori; i registri delle cancellerie dei principi, del papa e dell’ imperatore; gli atti parlamentari; gli editti; i manifesti, etc.) e gli atti di tipo amministrativo (come gli atti anagrafici, le ordinanze, i bandi, le registrazioni catastali). Gli atti privati riguardano ogni attività di tipo privato che necessiti la testimonianza scritta (contratti, rogiti notarili, testamenti, doti, ecc.).
4. LE FONTI DELLA MEMORIA STORICA Il più diffuso strumento di divulgazione della scrittura intenzionale e continuativa è il libro che, generalmente, nell’uso corrente del termine designa manoscritti e stampati eseguiti in qualunque tempo e in qualunque luogo su materie preparate ad accogliere, conservare e diffondere i segni e i simboli del pensiero umano. Tra le fonti scritte rientrano, invece, anche testi fissati dalla mano dell’uomo sopra materiali non preparati con tali intendimenti, come i testi graffiti o scolpiti sopra superfici di legno e di pietra, le iscrizioni su colonne, stele, vasi, corazze o lamine votive. I diplomi civili e militari, le tabulae legislative e altri monumenti che talvolta hanno un contenuto analogo a quello tramandatoci dai libri e sono oggetto di studio dell’ epigrafia.
5. LE FONTI DELLA MEMORIA STORICA Le fonti narrative sono costituite da cronache, annali, storie, biografie, diari, memorie, racconti di avvenimenti. Fin dall'antichità e per molto tempo l’unico metodo per trasmettere notizie fu la tradizione orale: ogni messaggio orale, però, dovendo sottostare a numerosi passaggi (riferimento di voce in voce, trascrizione, interpretazione) comportava necessariamente alterazioni e tendeva inevitabilmente all’approssimazione. Tra le fonti orali oggetto di trascrizione (che devono essere sottoposte a una verifica e che assumono sempre la caratteristica di fonti secondarie) possiamo includere leggende, proverbi, notizie tramandate di generazione in generazione, tradizioni, canzoni popolari. Con l'utilizzo di strumenti di registrazione vocale la fonte orale ha riacquistato una sua dignità di fonte diretta.
6. LE FONTI DELLA MEMORIA STORICA Le biblioteche e gli archivi sono i luoghi di conservazione delle scritture su carta. La biblioteca è il luogo in cui trovano in prevalenza collocazione le fonti edite, le fonti inedite e quelle cronachistiche (manoscritti, fondi ecclesiastici, fondi privati, bibliografie speciali, stampa di varia natura, cataloghi, inventari), mentre le fonti documentarie sono tendenzialmente concentrate presso gli archivi (archivi di stato, comunali, ecclesiastici, di famiglie, parrocchiali, vaticani). I documenti scritti su materiale facilmente deperibile, papiro o pergamena, in genere non hanno resistito al tempo. Attualmente, però, è possibile ricostruire testi in pessimo stato di conservazione, attraverso la lettura con il microscopio elettronico.