1. una storia
al termine della notte
Federico E. Perozziello
prof. a contratto di Antropologia
presso l’Università degli Studi dell’ Insubria
dirigente medico ASL di Milano
2. una storia al termine della notte
Come molti avranno intuito, il
titolo di questa relazione riprende
quello di un celebre romanzo di
Louis - Ferdinand Céline:
Le voyage au bout de la nuit
Un libro in cui lo scrittore francese,
raccontava le sue esperienze di soldato
nella Grande Guerra e di medico nella
Parigi dei poveri, in cui la Tubercolosi
faceva strage, intorno agli Anni Trenta
del secolo scorso.
Lavorando nei Dispensari Louis Ferdinand Céline
Antitubercolari della periferia parigina, (Louis-Ferdinand Auguste Destouches)
dopo aver collaborato per un breve
periodo con le organizzazioni 1894 - 1961
internazionali nella lotta alla malattia
tubercolare, Céline conobbe bene la
miseria e la TBC.
3. una storia al termine della notte
Tuttavia, anche le notti più oscure
hanno la loro fine, prima o poi. Quelle
totalmente insonni in cui Céline
scriveva i suoi libri, come i periodi più
tragici della storia umana.
Ho pensato di raccontarvi una storia poco conosciuta e
purtroppo di assoluta crudeltà, in cui la Tubercolosi è
ben presente, anche se rimane sullo sfondo del teatro
degli eventi. Una storia in cui l’assurdità e la banalità
del male, come ne scriverà in seguito Hannah Arendt,
è chiaramente sotto i nostri occhi e davanti alle nostre
coscienze.
Una vicenda che una volta appresa non è possibile e
non dovrà essere dimenticata …
4. una storia al termine della notte
Hannah Arendt
“[…] la realtà dei campi di concentramento corrisponde in modo
sorprendente alle immagini medievali dell’inferno. L’unica cosa
irrealizzabile è ciò che rendeva sopportabili le concezioni
tradizionali del castigo: il giudizio universale, l’idea di un
principio assoluto di giustizia associato all’infinita possibilità
della grazia. Perché nella valutazione umana non c’è delitto o
peccato che sia commisurabile con le pene eterne dell’inferno.
Di qui il turbamento del buon senso, che si chiede: che cosa
devono aver commesso queste persone per soffrire in modo così
inumano? Di qui anche l’assoluta innocenza delle vittime:
nessun uomo lo ha mai meritato. Di qui infine la grottesca
casualità della scelta degli internati dei Lager nel perfetto stato di
terrore: una simile “pena” può, con eguale giustizia e ingiustizia,
essere inflitta a chiunque […]”
da H. Arendt, Le origini del totalitarismo, Milano, 1967
5. Amburgo, aprile del 1945 …
Siamo in Germania, nella notte tra il 20 e il 21 aprile del 1945, mentre il Terzo Reich, che avrebbe
dovuto durare dodici secoli, sta crollando dopo dodici anni di dittatura nazista.
7. Nella notte tra il 20 ed il 21 aprile del 1945, nei sotterranei della scuola di
Bullenhuser Damm, alla periferia di Amburgo, in una città spettrale e devastata
dai bombardamenti degli Alleati, venti bambini ebrei, dieci femmine e dieci
maschi, vennero uccisi.
8. I bambini erano arrivati in quella scuola dal Lager di Neuengamme, a circa
trenta chilometri da Amburgo, un campo in cui erano stati trasferiti apposta
per essere sottoposti ad una inutile e crudele sperimentazione sulla TBC alla
fine del mese di novembre del 1944.
9. Il lager di Neuengamme, alla periferia di Amburgo, fu l’ultimo lager ad essere liberato,
nel maggio del 1945: il suo comandante, il maggiore delle SS Max Pauli.
10. Questi fanciulli avevano
un’età compresa tra gli otto e i
tredici anni e provenivano dal
campo di sterminio di
Auschwitz-Birkenau, nel Sud
dell’odierna Polonia, dove tra
il 1942 e il 1945 persero la vita
oltre un milione di persone.
Erano stati scelti per
quell’esperimento da un
medico nazista, il tristemente
famoso capitano delle SS
Joseph Mengele (1911-1979).
Joseph Mengele
11. Mengele aveva effettuato
personalmente la selezione dei
fanciulli nella baracca del Blok 10,
quello dei bambini, facendo loro
credere, con una crudeltà priva di
ogni aggettivo, che essere stati scelti
costituiva un privilegio, perché
avrebbe anticipato il momento di
rivedere le loro mamme da cui erano
stati separati all’arrivo nel lager.
Per sottoporsi alla
sperimentazione i fanciulli
ricevettero una dieta più
nutriente e calorica per alcune
settimane e furono trasferiti in
Germania dalla Polonia.
Joseph Mengele
12. i nomi dei venti bambini
Georges-André Kohn (francese) nato a Parigi il 23 aprile 1932
Jacqueline Morgenstern (francese) nata a Parigi il 26 maggio 1932
W. Junglieb (jugoslavo) nato nel 1932
Roman Zeller (polacco) nato nel 1932
Eduard (Edo) Hornemann (olandese) nato a Eindhoven il 1 gennaio 1933
Marek Steinbaum (polacco) nato nel 1934
Bluma (Blumele) Mekler (polacca) nata nel 1934
Surcis Goldinger (polacca) nata nel 1934
Ruchla (Rachele) Zylberberg (polacca) nata a Zawichost il 6 maggio 1936
Sergio de Simone (italiano) nato a Napoli il 29 novembre 1937
Riwka Herszberg (polacca) nata a Zdunska Wola il 7 giugno 1938
Lelka Birnbaum (polacca) nata nel 1932
H. Wasserman (polacca) nata nel 1937
Marek James (polacco) nato a Radom il 17 marzo 1939
Mania Altmann (polacca) nata a Radom nel giugno del 1940
Roman Witonski (polacco) nato a Radom il giorno 8 giugno 1938
Eleonora Witonski (polacca) nata a Radom il 16 settembre 1939
Alexander (Lexje) Hornemann (olandese) nato a Eindhoven il 31 maggio 1936
Lea Klygerman (polacca) nata a Ostrowicz nel 1937
Eduard Reichenbaum (polacco) nato a Kattowitz il 15 novembre 1934
13. A Neuengamme vennero
sottoposti per alcuni mesi a una
delirante sperimentazione medica
su di un possibile vaccino per la
tubercolosi da parte di un gruppo
di aguzzini coordinato da un altro
medico appartenente al corpo
delle SS, di nome
Kurt Heissmeyer (1905-1967).
il grande lager di Neuengamme
Heissmeyer era parente di un
generale delle SS ed era un uomo
particolarmente ambizioso.
Aspirava ad una cattedra
universitaria e cercava da tempo
di poter effettuare una
sperimentazione importante che
ne giustificasse il conferimento.
14. Heissmeyer si era limitato a leggere i
lavori di due medici austriaci, i
fratelli Kutschera, che tra il 1929 e il
1939 avevano pubblicato diversi
articoli sulla tubercolosi.
Questi avevano sostenuto la
possibilità di combattere la
tubercolosi polmonare attraverso la
creazione artificiale di focolai di
tubercolosi cutanea. Sostenevano che
inoculando bacilli vivi insieme alla
tubercolina si sarebbe potuta
Il dott. Kurt
innalzare la capacità di reazione Heissmeyer
immunitaria alla tubercolosi
polmonare.
Una teoria che già all'epoca era stata ritenuta priva
di qualsiasi fondamento scientifico! Tuttavia
Il dott. Leonardo Conti
Heissmeyer si mise in mente di dimostrarne la
generale di Corpo d’Armata
validità, perché secondo lui sarebbe stato un delle SS e Capo della Sanità
ottimo lavoro per ottenere ciò a cui ambiva. del Terzo Reich (1900-1945)
15. Nel campo di concentramento di
Neuengamme, a partire dal
gennaio del 1945, Kurt
Heissmeyer iniettò quindi il
bacillo della tubercolosi nei corpi
di quelle povere vittime con il
pretesto di studiare un possibile
vaccino antitubercolare.
Gli esperimenti criminali si
protrassero per oltre tre mesi,
riuscendo solo a debilitare
ulteriormente i bambini.
Heissmeyer utilizzò delle
iniezioni a dosi crescenti di
tubercolina, successiva
all’inoculazione del bacillo di
Koch, per stimolare una presunta
formazione di anticorpi specifici
antitubercolari. Il dottor Kurt Heissmeyer
16. Naturalmente non vi fu nessun effetto favorevole, come era da prevedersi in base ai
lavori sperimentali sui modelli animali già effettuati negli anni Trenta e come
confermato del resto e inutilmente dall’asportazione cruenta e ingiustificata delle
linfoghiandole ascellari dei poveri bambini nel marzo del 1945.
Quelle linfoghiandole furono sottoposte ad un esame istologico da parte del patologo
Hans Klein, che sarebbe diventato impunemente dopo la guerra docente di medicina
legale presso l’Università di Heidelberg.
17. il 20 aprile del 1945 Adolf Hitler compì 56 anni
Nel bunker della Cancelleria, con il rombo dei cannoni sovietici che
annunciavano una fine sempre più prossima, fu festeggiato il genetliaco del
Führer. Nessuna festa allietò invece la baracca n. 4 a del campo di
Neuengamme quella notte. Con le truppe Alleate che potevano arrivare ai
cancelli del lager da un momento all’altro era troppo pericoloso continuare
a tenere prigionieri i bambini, la cui presenza sarebbe apparsa
ingiustificabile alla Croce Rossa svedese che era giunta ad Amburgo negli
ultimi giorni di guerra.
20 aprile 1945
in occasione del suo
compleanno Adolf Hitler
decora alcuni ragazzi che
hanno combattuto contro le
truppe sovietiche che stanno
conquistando Berlino
18. L’ordine di procedere all’eliminazione dei bambini,
chiesto da Max Pauly, arrivò direttamente da
Berlino. Lo aveva firmato il generale delle SS
Oswald Pohl, governatore plenipotenziario dei 20
campi di concentramento principali e dei 165 satelliti
creati dai nazisti.
Pohl nel 1944, con il capo
supremo delle SS
Heinrich Himmler.
Oswald Pohl venne
giustiziato, dopo il
processo, nel 1951.
19. Ottenuto l’ordine da Berlino, il
comandante del campo Max
Pauly incaricò dell’esecuzione il
medico SS del lager, Alfred
Trzebinski (1902-1946).
Fu approntato un autocarro su
cui presero posto le dieci
bambine e i dieci bambini.
Erano con loro due medici
francesi, prigionieri di guerra,
due infermieri olandesi e sei
prigionieri russi.
L’automezzo si diresse con una
breve corsa alla periferia di
Amburgo, dove sorgeva la scuola
di Bullenhuser Damm, sede
distaccata del lager di
Neuengamme
il dottor Alfred Trzebinski (1902-1946)
capitano medico delle SS
20. Al suo arrivo alla scuola,
Trzebinski si dovette
confrontare con il comandante
del piccolo campo di
concentramento,
l’Obersturmführer delle SS, un
grado che corrispondeva più o
meno a quello di tenente,
Arnold Strippel (1911-1994).
Strippel era un nazista
fanatico, cui non importava
alcunché nemmeno che la
guerra fosse prossima alla fine
e che tra i prigionieri da
eliminare vi fossero bambini
innocenti.
Arnold Strippel (1911-1994)
21. Il gruppo dei
prigionieri venne
condotto nei sotterranei
della scuola.
I medici francesi, gli
infermieri olandesi e i
sei prigionieri russi
vennero impiccati in
uno degli stanzoni, La scuola di Bullenhuser Damm nel 1945 e oggi
mentre i bambini
sonnolenti e
infreddoliti
attendevano ignari in
un altro locale, con le
loro povere cose che
avevano preso come
bagaglio.
22. Il medico Trzebinski praticò ai
bambini delle iniezioni
intramuscolari di morfina,
che ne attutirono la
sensibilità, forse ne uccisero
subito i più debilitati per
depressione respiratoria e li
fecero comunque cadere in
un torpore o in un sonno
farmacologico.
Poi, a uno a uno, i fanciulli
vennero portati in un locale
sotterraneo e appesi a dei
ganci di metallo che
pendevano dai tubi
dell’acqua che correvano
lungo il soffitto.
In questo modo furono
strangolati e uccisi.
23. Kurt Heissmeyer, il medico che
aveva condotto la sperimentazione
sulla Tubercolosi, non era più
presente nel lager al momento
dell’eccidio. Dopo la fine della
guerra trascorse molti anni della
sua vita in totale tranquillità.
Esercitò a lungo e con successo la
sua professione a Magdeburgo.
Heissmeyer venne arrestato nel
1964 e condannato all’ergastolo
nel 1966 perché non si riuscì a
provare il suo coinvolgimento
diretto nell’omicidio dei piccoli.
Morì di cardiopatia ischemica
nell’estate del 1967, mentre era
ancora detenuto.
Kurt Heissmeyer al momento
del suo arresto, nel 1964
24. Come si era arrivati a questi
comportamenti aberranti in campo
medico?
Lo psichiatra americano Robert
Lyfton che ha studiato per molti
anni queste vicende, scrivendo un
lungo saggio sull’argomento, ha
ipotizzato due possibili
meccanismi:
1. Un eccesso di distacco
affettivo nei confronti dei
propri pazienti, compensato da
un super-io collettivo evocato
attraverso la fedeltà a falsi meta-
valori, quali la supremazia razziale,
la fedeltà assoluta alla patria e alle
autorità, l’obbedienza ad ordini
superiori indiscutibili e via
elencando.
Robert Lyfton
25. 2. Il baratto faustiano
La possibilità di scegliere di
commettere un crimine in
cambio del raggiungimento di
una possibile e importante
conquista scientifica, che
avrebbe dovuto giustificare il
delitto commesso.
E’ ovvio che entrambe queste
due pseudo-giustificazioni
non sono accettabili.
Tuttavia permettono di
comprendere qualcosa di più
complesso, che illustra
il retroterra ideologico che
aleggia dietro a simili crimini.
26. perché raccontare questa vicenda poco conosciuta e orribile?
questa storia, in cui la Tubercolosi entra come protagonista,
ci consentirà di fare alcune riflessioni sulla metodologia
scientifica nello studio delle malattie;
il modello conoscitivo derivato dallo studio delle malattie
infettive rimane quello dominante nella storia della medicina
moderna. Un modello che ha trovato proprio nella
Tubercolosi un ostacolo alla sua completa affermazione;
il parziale fallimento di questo modello conoscitivo, basato
sull’assioma: da una causa deriva una malattia, è alla base di
molte problematiche irrisolte della medicina moderna, con
ricadute pratiche che non è possibile ignorare.
una causa una malattia
27. come era nato tutto questo?
Secondo Louis Pasteur
(1822-1895), il germe che
provocava le alterazioni e le
modificazioni delle funzioni
dell’organismo costituiva la causa
(diretta o indiretta) dei sintomi
presentati dal malato e
permetteva di comprendere
fenomeni molto diversi fra di loro
e variabili da un paziente
all’altro.
Aveva avuto origine in tal modo
il paradigma investigativo della
medicina moderna, che avrebbe
rivoluzionato la scienza medica
sperimentale della seconda metà Nel 1864 Pasteur dimostra la natura di
del XIX Secolo: esseri viventi e la capacità
riproduttiva autonoma dei
una causa una malattia microrganismi patogeni
28. il paradigma conoscitivo della medicina alla fine del XIX Secolo
si basa su alcuni punti ancora oggi perseguiti:
il metodo sperimentale e la sua affidabilità e riproducibilità sono
la chiave della conoscenza dei fenomeni biologici;
le funzioni del corpo umano sono studiabili in laboratorio e negli
animali da esperimento attraverso un numero illimitato di prove
sperimentali;
la malattia è dovuta ad alterazioni della normale fisiologia del
corpo umano;
le terapie sono basate sul riconoscimento di un rapporto certo di
causa/effetto nel verificarsi di un determinato fenomeno biologico.
le terapie operano un intervento capace di annullare gli effetti di
tali cause patogene o di prevenirle. Devono controllare il male,
modificando i parametri biologici dell’organismo e riportandoli in
un ambito di normalità.
29. … le cose però non sono mai così semplici, specie per la Tubercolosi …
Paul Thagard,
dell’Università canadese di
Waterloo, in Ontario, è
autore del saggio Conceptual
revolutions in cui ha
discusso le modalità con cui
avvengono le scoperte in
medicina.
Il caso dell'eziologia batterica delle ulcere
peptiche, il processo attraverso cui questa
scoperta è stata accolta nell'ambito di una
comunità scientifica, che non se l'aspettava
minimamente, può spiegare il modo più
articolato e complesso con cui si possono
comprendere anche le malattie infettive.
30. Secondo Thagard, non esistono leggi universali
circa l'origine del cancro o dell'infarto o di altre
patologie ad eziologia complessa. La statistica è
importante per la comprensione scientifica, in
quanto individua le correlazioni tra le cause delle
patologie e i loro effetti. Tuttavia queste interazioni
non possiedono una forza esplicativa propria e
possono essere il risultato di cause alternative
confondenti.
Concludere che esista una relazione causale e
quindi esplicita tra un fattore e una malattia,
dipende da numerose considerazioni di
coerenza. La spiegazione in medicina e in
biologia non può mai essere in termini di
singole cause, nel senso che non esistono
malattie monocausali.
Nemmeno le malattie monogenetiche possono
essere considerate completamente monocausali, in
quanto la loro manifestazione fenotipica è dovuta
anche a una interazione con l’ambiente esterno.
31. come Paul Thagard ha organizzato il modello conoscitivo della Tubercolosi:
Si può contemplare una nuova regola forte: le persone Presenza di un
con Tubercolosi hanno un’infezione da Mycobacterium
Tubercolosis
nuovo concetto nel
contesto generale:
un paziente ha la
Si tiene conto di un diverso tipo di Tubercolosi
manifestazione patologica della
TB: polmonare circoscritta o Si tiene conto del fatto che nei polmoni
miliare malati si verifica la presenza di tubercoli
da Micobatteri Tubercolari
Ci si accorge del verificarsi della
presenza di un nuovo e importante
Si può aggiungere una nuova istanza di
elemento favorente la TB: tipo debole al fatto: ad esempio la TB è
l’infezione da HIV frequente nelle carceri
Vi è stata una riorganizzazione gerarchica del concetto di TB
saltando un ramo da un ordine gerarchico ad un altro:
Si può abbandonare
la TB è una malattia infettiva
una precedente
distinzione nosografica
e confondente:
tubercolosi
polmonare e
Si può mutare l’intero ordine classificativo e concettuale con cui si affrontano linfoghindolare hanno
le diverse patologie: classificando le malattie in termini di cause, invece che lo stesso agente
di effetti o sintomi. E’ quello che è avvenuto dopo il 1864 grazie a Pasteur e patogeno
alle scoperte successive
32. Alla luce di questa
complessità, come
ripensare oggi alla
Tubercolosi, come
elaborare una strategia
per affrontare questo
problema che
ricomprenda la malattia
e il suo impatto medico,
ma anche politico,
sociale, economico e
umano?
Tutti elementi che
diverranno Storia e,
mentre ne discutiamo e li
studiamo, si stanno già
trasformando in essa.
33. è possibile interpretare
la Tubercolosi
secondo due visioni che devono essere
considerate complementari e inseparabili:
una visione di tipo medico
una visione sociale e politica
34. una diversa visione medica
Premio Nobel per la Medicina nel 1958,
Joshua Lederberg ha pensato ad
un’interpretazione evoluzionistica delle
malattie infettive.
L’interazione tra ospite e agente infettante
potrebbe essere vista come un’occasione
evolutiva. Oltre ai batteri, sono coinvolti in
questo processo i virus, capaci di infettare le
cellule degli organismi multicellulari e di
lasciare dei ricordi del proprio passaggio, sotto
forma di piccole sequenze aliene inserite nel
DNA e RNA della specie infettata.
Piccole sequenze di DNA o RNA, inglobate nel
codice genetico dell’ospite dopo l’infezione,
sarebbero capaci di promuovere una forma di
evoluzione adattativa dell’intero organismo
all’ambiente, stimolando e indirizzando sia la
risposta immunitaria, che la morfologia dei
singoli organi e la loro stessa capacità di Joshua Lederberg
adattamento funzionale. (1925-2008)
35. una visione sociale e politica della Tubercolosi
Premio Nobel per l’Economia nel 1998, Amartya
Kumar Sen ha dimostrato nei suoi lavori la difficoltà
di definire il benessere attraverso unicamente la
disponibilità di beni materiali.
Buona parte
dell’Umanità ha
un’aspettativa di vita
stimabile all’incirca alla
metà di quella di cui
possono fruire le
nazioni e le
popolazioni più ricche
del Mondo Occidentale
e di alcune parti
dell’Asia.
37. Scrive Sen nel suo saggio Gli studi di Sen
Lo Sviluppo è Libertà: ipotizzano un nuovo
concetto di sviluppo,
“… I livelli di reddito della che si differenzia da
popolazione sono importanti, quello di crescita.
perché ogni livello coincide Lo sviluppo economico
con una certa possibilità di non coincide più con un
acquistare beni e servizi e di aumento del reddito,
godere del tenore di vita ma con un aumento
corrispondente. della qualità della vita.
Tuttavia accade spesso che il Uno sviluppo
livello di reddito non sia un sostenibile opposto ad
indicatore adeguato di aspetti un tipo di liberalismo
importanti come la libertà di senza regole, capace di
vivere a lungo, la capacità di generare povertà e
sottrarsi a malattie evitabili, la diseguaglianze su scala
possibilità di trovare un planetaria e di cui la
impiego decente o di vivere in nostra crisi economica
una comunità pacifica e libera globale testimonia
dal crimine …” l’inadeguatezza.
38. “… La medicina è una
scienza sociale e la
politica non è
null’altro che medicina
condotta su di una
scala più larga ...”
Rudolf Virchow,
Die Medizinische Reform
(La Riforma Medica), 1848
Rudolf Virchow (1821-1902)
39. le idee di Virchow erano molto avanti rispetto ai suoi Tempi, oppure sono
quelli che stiamo vivendo dei Tempi arretrati rispetto a questa visione
sociale e sanitaria di un medico dell’Ottocento?
la salute delle persone è una questione di diretto interesse
per la Comunità e per lo Stato;
le condizioni sociali ed economiche possiedono un
importante effetto sulla Salute e la Malattia.
le influenze di tali co-fattori devono essere soggette ad uno
studio scientifico accurato e continuato nel tempo;
le misure prese dalle Autorità per promuovere la Salute e
combattere le Malattie devono essere di tipo sociale, oltre che
medico.
Rudolf Virchow, La Riforma Medica, 1848
40. una storia al termine della notte
Nel 1924 Céline si laureava in Medicina. La sua tesi di
laurea raccontava la vicenda umana e terribile, per la sua
assoluta ingiustizia, del medico ungherese Ignazio
Semmelweis (1818 -1865).
Ostetrico presso l’Ospedale di Vienna, intorno al 1848,
Semmelweis scopre il rapporto tra l’infezione trasmessa
dalle mani sporche degli studenti di medicina e la morte
delle puerpere visitate senza alcuna precauzione igienica.
La sua denuncia della causa di quelle morti, così evidente e
tuttavia totalmente ignorata e derisa dagli altri medici, lo
porta lentamente alla follia.
Céline ne deduce che in campo medico anche le verità
più evidenti e trasparenti non bastano ad essere accettate
come vere, senza fattori imponderabili. Scoperte che
appaiono in seguito importanti, sono spesso ostacolate
dall’ottusità o dall’inadeguatezza di chi esercita il potere.
41. Scriveva Céline circa novanta anni fa, in una tesi di laurea in medicina che appare
oggi come profetica ed amarissima, che fare il bene potrebbe non bastare. Occorre
confrontarsi con la natura umana e con il potere che questa subisce e
contemporaneamente esercita, con effetti a volte imprevedibili:
“ … la terribile storia di Ignazio Filippo Semmelweis [ …] ci mostra il pericolo di
volere troppo bene agli uomini. E’ una vecchia lezione sempre nuova. Supponiamo
che oggi, allo stesso modo, venga un altro innocente che si metta a guarire il cancro.
Nemmeno si immagina che genere di musica gli farebbero subito ballare e sarebbe
veramente fenomenale! Meglio che prenda delle doppie misure di prudenza! Meglio
che ne sia avvertito, che se ne stia maledettamente bene in guardia! Sarebbe tanto di
guadagnato per lui, se si arruolasse immediatamente in una qualche Legione
Straniera! Niente è gratuito in questo basso mondo. Tutto si espia.
Il bene come il male, si paga prima o poi. Il bene è molto più caro, per
forza.”
da Louis-Ferdinad Céline, Il Dottor Semmelweis, 1924
42. “… non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare
anche ciò che non ti aspetti …”
Eraclito di Efeso, V secolo a.C.
grazie per l’attenzione
federico.perozziello@email.it
sito internet: www.filosofia-medicina.it.gg