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EFFETTO
NOTTE




I NFERNO O PERA IN M USICA
          RASSEGNA STAMPA




                            AGG.   AL   01.11.2010
INFERNO OPERA ROCK - WWW.CAUSAEDEFFETTO.IT
DI SIMONA VACCHIERI– 05/3/2011

Dopo un anno in cui lo spettacolo viene proposto nella sua completezza, l’Inferno Opera
in musica è approdato il 5 marzo scorso a Luserna San Giovanni, nella cornice del Teatro
Santa Croce che lo ha inserito all'interno della propria rassegna teatrale, regalandoci
un'altra serata di emozioni in cui musica, letteratura e arte prendono vita e si fondono in
un tutt’uno all’insegna di Dante.

                                      Si spengono le luci e su una tela al lato del palco
                                      viene proiettata una candela, spenta poi da un
                                      gelido soffio che sembra sfiorare la pelle del
                                      pubblico: un susseguirsi di suoni, voci, versi, ritmi, note
                                      e immagini ci accompagnano in quella che è la
                                      discesa agli inferi. Lo spettatore si cala così nei panni
                                      di un novello e smarrito Dante, il teatro diventa la
                                      selva, il narratore Filippo Losito si scopre traghettatore
                                      di anime e gli Effetto Notte prendono per mano il
                                      pubblico come tanti Virgilio, guida del viaggio.

Ma Dante è un poeta e un poeta racconta emozioni, sensazioni: così capita con Andrea
Pioli e la sua chitarra classica che, nei famosi brani dedicati alla storia di Paolo e
Francesca e del Conte Ugolino, sa infondere la giusta dose di struggente dolcezza nel
primo e di orripilante ferocia nel secondo, dimostrando tutta la propria versatilità.

Se i brani di chitarra classica colpiscono inevitabilmente per intensità e originalità, non da
meno sono i ritmi dati dal batterista Federico Silva, capace di scandire ogni singolo passo
del viaggio, rendendone concitazione e drammaticità.

Laddove il pensiero rimane sospeso ci ritroviamo
sostenuti dagli assoli di Giorgio Angotti, che non
lascia spazio a interpretazioni ne “i violenti”,
sottolineando con innata bravura l’angoscia di chi
ha usato violenza contro se stesso e il prossimo. Di
ampio respiro risulta l’assolo finale: chiudendo gli
occhi sembra quasi di percepire lo stesso intuibile
sollievo di Dante nel riveder le stelle.

Mattia Bozzola , oltre che musicista, è il regista della
situazione: a lui si devono le finezze elettroniche. La
sua precisione e dimestichezza con le tecnologie sono quel “quid” invisibile allo
spettatore, ma capace di avvolgerlo totalmente aiutandolo ad entrare nell’Opera.

                                         Toccante in ogni momento l’interpretazione del
                                         narratore Filippo Losito, che nel brano del Conte
                                         Ugolino supera se stesso, scuotendo le coscienze
                                         e arrivando dritto al cuore laddove “più che ‘l
                                         dolor, potè ‘l digiuno”.

                                         Ma le storie dei vari personaggi narrati da Dante e
                                         il suo pensiero, prendono vita anche grazie
                                         all’interpretazione canora di Fabrizio Tonus, anima
                                         degli Effetto Notte, ed Elisa Paoletti: le loro voci e i
cori donano intensità ed emozione ai versi endecasillabi che Dante ha scritto con cura e
attenzione. Di nota in nota ci si ritrova così di fronte allo stesso Dante, a Virgilio, Beatrice,
Caronte, Paolo e Francesca, Ulisse e Diomede, fino ad arrivare al cospetto di Lucifero
senza che mai vengano perse le sfumature interpretative che caratterizzano i singoli
personaggi.

Ad una classicità che non ha
tempo come quella narrata
nell’Inferno    della    Divina
Commedia si unisce la
modernità        del      rock,
sostenuto, nella versione di
Luserna San Giovanni, dalla
presenza     di     video     di
accompagnamento              ed
estemporanei che rendono
l’Inferno Opera in Musica
degli Effetto Notte uno
spettacolo accattivante e
adatto ad ogni età.



Articolo pubblicato su

http://www.causaedeffetto.it/website/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog
&id=44&Itemid=68&limitstart=40



INFERNO OPERA ROCK - LUNA NUOVA
DI DANIELE FENOGLIO– 08/10/2010


                           Una notte all’Inferno non è necessariamente una brutta cosa.
                           Non se l’Inferno è quello cantato da Dante e se la storia viene
                           messa in musica (rock) dagli Effetto Notte. […]
                           L’Opera segue il percorso narrativo della Commedia, con Dante
                           e la sua guida Virgilio che attraversano l’Inferno e lungo il
                           percorso incontrano le varie anime. La voce del popolo
                           dell’Inferno è affidata all’interpretazione del cast in solo e
                           corale, sottolineata con arrangiamenti che danno intensità alle
                           emozioni dei personaggi.
                           La narrazione degli eventi è rafforzata dalla solida
                           interpretazione di Filippo Losito, l’attore-voce narrante che
                           presenta le varie parti dello spettacolo.[…]
                           Inferno Opera in Musica è nata nel 2006 fondendo rock e
                           letteratura in un unico grande evento. Nel corso del tempo è
                           anche nata una versione dello spettacolo più acustica, intima e
                           delicata, adatta a rappresentazioni in luoghi raccolti, come
                           chiese e piccoli teatri, come la Cappella del monastero di
                           Rivalta di Torino.[…]
QUANDO D ANTE È ROCK - LAST AMP A.IT
DI ANDREA ORRITOS – 06/05/2010

                                             Una band torinese, gli Effetto Notte, ha
                                             pensato di usare il linguaggio della musica
                                             rock per raccontare i canti principali
                                             dell'Inferno della Divina Commedia.
                                             Quanti di noi avrebbero studiato più
                                             volentieri i versi di Dante se fossero stati
                                             accompagnati dalle note di una canzone
                                             rock?      L’idea    probabilmente   farebbe
                                             inorridire molti professori ma le terzine su
                                             Paolo e Francesca cantate da una suadente
                                             voce           femminile       probabilmente
                                             invoglierebbero a studiare anche lo studente
                                             più pigro.

                                    IN STUDIO E LIVE: LE DUE ANIME
 A realizzare questa innovativa idea è stato un gruppo torinese, gli Effetto Notte, che dal
   2006 lavora instancabilmente per musicare i canti principali dell’Inferno della Divina
 Commedia: dall’incontro fra Dante e Virgilio nella selva oscura fino alla vicenda di Ulisse,
 passando tra le anime dannate traghettate da Caronte. Nel 2009 hanno registrato il loro
   primo cd «Inferno Opera in Musica» e hanno iniziato un tour fra locali, chiese e teatri
                                           piemontesi.
 Ma la band non si è fermata ai confini della nostra regione: nel giugno del 2009 ha infatti
     collaborato con l’Istituto Primo Levi di San Donato Milanese mettendo in scena lo
spettacolo «Dannazioni - Schegge dall’Inferno», che ha visto sul palco anche una trentina
    di ragazzi impegnati in recitazione, coreografie e videoproiezioni dedicate ai canti
                              «infernali» della Divina Commedia.

                            DANTE IN ROCK PER ARRIVARE A TUTTI
I sette ragazzi torinesi non temono di misurarsi con l’endecasillabo dantesco: «Crediamo
fortemente che la nostra musica possa essere un veicolo potente per far arrivare anche
ad orecchie meno propense all’ascolto l’ancora attualissimo messaggio della Divina
Commedia», ci racconta Fabrizio Tonus, voce del gruppo insieme alla «special guest»Ilaria
                                             Barison.
  Per realizzare la loro trasposizione in musica dell’Inferno dantesco gli Effetto Notte non
   hanno certo badato a spese: hanno infatti realizzato ben due versioni dei canti, una
  elettrica e l’altra semi-acustica (adatta ad ambienti più intimi come i teatri e le chiese)
      ispirando i loro arrangiamenti ai canoni dell’opera rock e al genere progressive.
                                        MUSICA E TEATRO
Ad accompagnare le esibizioni della band c’è anche un attore, Filippo Losito, che recita
 direttamente i versi dell’Inferno facendo da intermezzo alle canzoni. Un novello Benigni?
 «Non proprio - spiega Tonus - Benigni è un grande narratore, interpreta i versi di Dante in
    un modo unico, ma noi abbiamo iniziato questo progetto poco prima che il boom
   mediatico esplodesse intorno alle sue letture. Probabilmente ci siamo ispirati di più a
  narratori come Vittorio Gassman, con l’intento di disegnare un fil rouge incentrato sulla
           narrazione dei versi originali che attraversasse tutto il nostro spettacolo».
     Dopo l’ultima esibizione lo scorso aprile a Cumiana, nella stupenda cornice della
       Confraternita dei SS. Rocco e Sebastiano, gli Effetto Notte stanno attualmente
  preparando un nuovo concerto, per far rivivere di nuovo sul palco l’Inferno dantesco.

http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplRubriche/Torino/digito/grubrica.asp?ID_blog=179&ID_
                          articolo=1133&ID_sezione=368&sezione=

L’articolo è stato pubblicato anche sulla rivista “Moschino” e su

http://digito.mediaki.eu/notizie.asp?pag=4&idAssemblea=2



VENERDÌ 12 M ARZ O 2010 11:00 | DANI ELE MOSC A                         DA
WWW.CAUSAEDEFFETTO.IT
                                                Il concerto degli Effetto Notte si svolge in una
                                                cornice molto lontana da quella dei pub. Il
                                                teatro Borgonuovo di Rivoli, infatti, offre uno
                                                scenario che ben si sposa con il progetto di
                                                questo gruppo piemontese: L'inferno Opera in
                                                musica. Dopo quattro anni il lavoro è stato
                                                presentato nella sua completezza. L'inizio
                                                dello show è forte e accattivante, grazie alla
                                                scenografia dalla quale emerge una candela
                                                nel buio. Suoni sinistri e angoscianti
                                                annunciano i primi versi, che l'attore Filippo
                                                Losito      recita   con      professionalità     e
                                                determinazione: "Nel mezzo del cammin di
nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura..". Così il viaggio nell'inferno di Dante ha inizio. Il
primo pezzo che la band esegue è "La selva oscura", seguita da "Il portale". Fanno quindi
mostra di sé le voci di Fabrizio Tonus, che interpreta Dante, e Ilaria Barison, perfetta per il
ruolo di Beatrice. Ottima l’interpretazione canora di Andrea Pioli che riesce a dare a
Virgilio nuova vita. Il ritmo sale quando "Caronte" trascina il pubblico in un vortice di
sensazioni ed emozioni. Uno dei momenti più toccanti è rappresentato da "Paolo e
Francesca", in cui la passione sfida l'inferno. L'anima rock, dalla quale quest’opera ha
avuto origine, riemerge in "La città di Dite", con irruenza e volontà di stupire. Lo spettacolo
entra sempre più nel vivo con pezzi orecchiabili e che rendono le parole del poeta
fiorentino vicine e fruibili. E' il momento di entrare nel girone de "I Violenti", per poi narrare
le gesta di "Ulisse". Poi diventa protagonista la chitarra classica di Andrea Pioli, con la
narrazione di Filippo Losito: è un momento da brividi. Chiude il concerto "Lucifero", ultimo
pezzo in ordine di composizione. In un intrecciarsi di voci, suoni, si conclude con "..e
uscimmo a riveder le stelle", lasciando un velo di commozione per i presenti. Le immagini
che scorrono dietro i musicisti e i giochi di luce, rendono le atmosfere ancor più dense di
pathos. La furia delle parole narrate, la potente voce di Ilaria Barison, nonchè la
passionalità che i musicisti, Federico Silva, Giorgio Josh Angotti, mettono in scena, rende
l'inferno avvolgente e intrigante. Le due anime del gruppo, Fabrizio Tonus e Mattia
Bozzola, hanno così creato qualcosa di nuovo, in cui la poesia e la musica si fondono e si
completano con ottimi risultati. Un sold out che rende l'idea della genuinità di questo
successo.
Abbiamo posto alcune domande al leader del gruppo Fabrizio Tonus:

Pensate che l'opera possa avere un'ulteriore trasformazione, dopo l'evoluzione da
                            opera rock in acustica?

  Penso che per l'Inferno Opera in Musica sarebbe bello riuscire a trovare sempre forme
   nuove e variegate di espressione. Le strade da percorrere sono molte, dalla musica
 corale e orchestrale fino alla danza. Credo che qualche cosa potrebbe accadere in un
                                      prossimo futuro.

 Ora che "Inferno Opera in musica" è completa, quali sono i vostri futuri progetti?

Innanzitutto suonarla live e farla conoscere al maggior numero di persone, migliorandola
e magari cercando anche una produzione che ci consentirebbe di esprimerci al meglio.
       Nel frattempo la scrittura di testi e musiche nuove non si ferma mai o quasi.

      Come vi vedete a distanza di quattro anni dall'inizio di questo progetto?

 Ci vediamo più maturi musicalmente e come gruppo, con l'orgoglio di essere riusciti a
 portare a termine un progetto così particolare e ambizioso e la consapevolezza che la
           musica resterà sempre una parte importantissima della nostra vita.

Foto Articolo: Simona Vacchieri

Alcune foto scattate da Nicoletta Alotto




http://www.causaedeffetto.it/website/index.php?option=com_content&view=article&id=93:recensi
one-effetto-notte-qinferno-opera-in-musicaq-a-rivoli&catid=44:musica&Itemid=59
DAL   GI ORNALE   MONVISO-VENERDÌ 5
M ARZO    2010
La musica drammatica
dell’inferno dantesco
UNA ORIGINALE OPERA MUSICALE
I SPIR AT A ALL A DI VINA COMMEDI A – DI
FABRIZIO LEGGER

Gli Effetto Notte sono un gruppo musicale
torinese, di sette elementi, originale e pieno di
inventiva, grinta e voglia di suonare, capace
di comunicare inebrianti emozioni. Sabato prossimo, 6 marzo, alle ore 21.00 si esibiranno al
Teatro Borgonuovo di Rivoli, in via Roma n 149/c, proponendo il loro ultimo lavoro
disponibile anche in versione cd: L’inferno opera in musica, che verrà eseguita per la
prima volta nella sua integrità. Si tratta di un’opera in musica elettroacustica complessa e
affascinante, caratterizzata da una musica drammatica in cui certe sonorità rock (ma
soprattutto acustiche nella versione del concerto) si amalgamano con atmosfere e
suggestioni musicali originate dalla lettura dell’Inferno di Dante, un’opera di poesia
potentemente tragica, che mette in scena il dolore, la disperazione e l’orrore dell’uomo
perso negli abissi del peccato. Si tratta di un lavoro complesso e impegnativo, che vuole
utilizzare la musica non solo come una sorta di colonna sonora dell’inferno dantesco, ma
come vero e proprio strumento di espressione musicale capace di trasmettere con il
suono e con le note la “terribilità” dell’inferno immaginato da Dante. Inferno che resta al
centro della stessa opera in musica, anche grazie alla capacità di un attore professionista
che reciterà versi tratti dai canti più significativi dell’Inferno. Il progetto “Inferno opera in
musica” è già stato oggetto di numerosi concerti ed esecuzioni musicali ( nel 2009 è stato
eseguito a Cumiana, nella Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano), e, come ho detto, è
disponibile in cd. Ma poterla ascoltare dal vivo, in questo caso al Teatro Borgonuovo di
Rivoli, sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile.




DAL GI ORNALE L UNA N UOV A – VENERDÌ 5 M ARZO 2010-09-24
INFERNO – DIVINA COMMEDIA IN MUSICA
RI VOLI – EFFETTO NOTTE AL BORGONUOVO CON L’OPERA ROCK
A CUR A DI DANIELE FENOGLIO

Le terzine in endecasillabi della Divina Commedia e le sonorità progressive e metal del
rock. Un accostamento che a prima vista potrebbe sembrare improponibile e che invece
è il “gustoso” accostamento su cui hanno lavorato gli Effetto Notte, che sabato 6 marzo
portano il loro spettacolo “Inferno opera in musica” al teatro Borgonuovo (via Roma
149/c, inizio alle 21, biglietti interi 8 euro, ridotti 6 euro).
“la Commedia dantesca viene riproposta nei suoi momenti più intensi e significativi.
Vengono descritti e trasposti in musica il dolore e l’angoscia dei dannati, così come
momenti densi di amore e speranza, di debolezza e di fede – racconta Fabrizio Tonus – è
un viaggio nella profondità dell’essere umano a cui fanno da sfondo melodie ruvide e
taglienti, ma anche dolci e melanconiche”. Dante e il suo accompagnatore Virgilio
attraversano l’inferno, e lungo il percorso incontrano molte anime, interpretate da una
pluralità di voci e inserti corali, con arrangiamenti che variano continuamente seguendo
l’andamento emotivo del momento narrato. “l’idea su cui si fonda questo lavoro è quella
di utilizzare la musica al servizio della Divina Commedia, che rimane il nucleo centrale
dell’intera opera”, aggiunge Tonus. Fondamentale in questo la sapienza recitativa
dell’attore Filippo Losito, che introduce i vari brani.
Il progetto “Inferno opera in musica” è nato nell’estate del 2006 e si è sviluppato attorno
all’idea di fondere musica e letteratura italiana in un unico grande lavoro. Nel 2009, grazie
alla collaborazione con l’istituto Primo Levi di San Donato Milanese, è stato integrato nello
spettacolo coreografato “DannAzioni”, messo in scena a giugno presso il teatro della
provincia e al Teatro Spazio Mil di Sesto San Giovanni in occasione del “Laiv action 2009”.
In parallelo è stata sviluppata l’idea di proporre l’inferno anche in chiave acustica, con
atmosfere più intime e delicate, appropriate a luoghi raccolti, come chiese e piccoli
teatri.
Lo spettacolo di Rivoli è una via di mezzo, capace di fondere il meglio delle due versioni
dello spettacolo.
Gli Effetto Notte sono nati nel 2002 per volontà di Fabrizio Tonus (voce e chitarra) e Mattia
Bozzola (chitarra elettrica, tastiera e programmazione). Nel 2003 con l’inserimento di
Andrea Pioli (basso), Federico Silva (batteria) e Luca Marchesin (chitarre) raggiungono la
line-up definitiva. In seguito collezionano varie esperienze tra cui il “Tim”. Il cast completo
dell’inferno opera in musica è composto da Fabrizio Tonus (Dante), Andrea Pioli (Virgilio),
Ilaria Barison (Beatrice), Giorgio Angotti, Mattia Bozzola, Federico Silva (anime) e dalla
voce narrante di Filippo Losito.




“DANNAZIONI ”. SCHEGGE D ALL’I NFERNO                DI   DANTE
A CUR A DI FR ANC ESC A L UGHI
TRATTO DA ALTERCATIO.IT_16.06.2009


                                                    «Nel mezzo del cammin di nostra vita /
                                                    mi ritrovai per una selva oscura, / ché la
                                                    diritta via era smarrita.» Queste le parole
                                                    iniziali di DannAzioni, uno spettacolo
                                                    musicale tratto dall’Inferno di Dante
                                                    che, domenica 7 giugno alle ore 21.00,
                                                    nell’auditorium del Liceo “Primo Levi” di
                                                    San Donato Milanese, La compagnia
                                                    dei ragazzi del Liceo ha portato in
                                                    scena, sotto la regia di Jessica Merli,
                                                    affiancata da Maria Eugenia d’Aquino
                                                    per la recitazione e da Mariella
                                                    Lamanuzzi per la scenografia. É stata la
                                                    tappa di quel viaggio che parte da
                                                    qualche frammento del primo regno
                                                    ultraterreno, alla ricerca di quel che
                                                    rimane dell’umanità sottoposta alle
                                                    pene infernali: «Quivi sospiri, pianti e alti
                                                    guai / risonavan per l’aere sanza stelle, /
                                                    perch’io al cominciar ne lagrimai.»
                                                    (Inferno III, 22-24). Il cammino vede sul
                                                    palco diciotto persone, tra attori,
                                                    cantanti e ballerini, protagonisti sempre
                                                    in scena, che devono dare forma alle
                                                    parole di Dante: proprio come schegge
                                                    che giungono fino a noi, si parte dagli
Ignavi, che urlano sconclusionatamente frasi in greco e latino, per arrivare a Paolo e
Francesca, interpretati da due ballerini che, «come colombe dal disio chiamate / […]
vengon per l’aere dal voler portate» e volteggiano nel turbine dei «peccator carnali», alla
Città di Dite, simboleggiata da un muro di pergamene che gli attori muovono a ritmo di
musica tant’è che «le mura mi parean che ferro fosse», agli Iracondi, che «via costà con li
altri cani!» sono bagnati in un fiume rosso, fino a Ulisse e Diomede che dei remi fecero «ali
al folle volo».
Sullo stesso palco, contemporaneamente, gli Effetto Notte, strumentisti e cantanti,
giovane gruppo musicale torinese, arricchiscono il panorama infernale con musiche
originali che donano allo spettacolo quel tocco di soprannaturale e ‘dannatamente’
realistico a quel mondo che tutti, prima o poi vediamo, ma che quasi nessuno può
tornare indietro a descrivere. Quando le emozioni viaggiano tra spiritualità e fiamme e le
anime si disperdono urlanti nei gironi più infernali, c’è una musica che risuona in
lontananza e un pubblico incantato di fronte ad uno spettacolo nuovo che racchiude
l’amor svelato e l’odio combattuto, il Poeta che cerca il senso delle cose.
La musica e il ritmo penetrante, oltre che trascinante, conferiscono allo spettacolo quel
non so che di estremo e graffiante, come se le pene infernali passassero al mondo reale e
si vedesse riuscita quella metamorfosi che fa provare i brividi allo spettatore, egli stesso
Dante, che in 45 minuti piange, soffre e grida, catapultato in una dimensione a metà tra
l’horror e la realtà. Le tre voci di Fabrizio Tonus, Ilaria Barison e Andrea Pioli si alternano sul
palco fondendosi con le chitarre acustiche di Giorgio Angotti e le tastiere di Mattia
Bozzola, come se Federico Silva alle percussioni fosse la mano di Virgilio. Suoni e stili
diventano il richiamo di storie epiche e immagini dantesche, la struttura musicale varia
per meglio rappresentare il viaggio; questo spettacolo è un impeto che rende vive le
vibranti attese e i segreti di una commedia che nei secoli si è radicata nel costume e
nell’arte dei musicisti più giovani e nuovi. Con questo tipo di musica, gli Effetto Notte
giungono facilmente al cuore dei ragazzi. Così, nel finale emerge un po’ di commozione
quando l’attore recita la frase che lascia riecheggiare emozioni e fa rivedere la luce al
pubblico, concentrato nel carpire ogni sfumatura di ciò che è descritto e proposto. A
conclusione di questo frammento di “Inferno”, non c’è altro che il recitare «e uscimmo a
riveder le stelle».



EFFETTO NOTTE – CONCERTO AC USTICO A C UMI AN A (TO), 21                           M ARZO
2009
DI DANIELE MOSCA   APRILE 11, 2009
DA WWW.I MP ATTOSONORO.I T E WWW.GRI GIOTORINO.IT

                                                Quando le emozioni viaggiano tra spiritualità
                                                e fiamme, quando le anime si disperdono
                                                urlanti nei gironi più infernali, in bilico tra vivi
                                                ed anime, c’è una musica che risuona da
                                                lontano.
                                                Una cornice magica ed unica, la Chiesa dei
                                                Santi Rocco e Sebastiano del ’700, un
                                                pubblico incantato di fronte ad uno
                                                spettacolo nuovo che racchiude l’antico
                                                calice della conoscenza, la lunga strada
                                                verso la luce.
                                                L’amor svelato e l’odio combattuto, il Poeta
che cerca il senso delle cose.
Questo è il viaggio messo in scena dagli Effetto Notte, in una versione acustica intensa,
delicata e coinvolgente.
Un lavoro lungo e curato per mettere in scena sonorità soffici e vellutate, in equilibrio con i
versi di un capolavoro della letteratura: La Divina Commedia di Dante.
E’ l’inferno a prendere forma sin dall’entrata nella “Selva Oscura” e sono i versi recitati
dell’attore Filippo Losito ad aprire un varco tra selva ed incubi per lasciar spazio alla
musica.
Le tre voci di Fabrizio Tonus, Ilaria Barison e Andrea Pioli si alternano sul palco, allestito
d’innanzi all’altare, fondendosi con le chitarre acustiche di Giorgio Angotti e le tastiere di
Mattia Bozzola, condotte come fosse la mano di Virgilio dal ritmo sapiente di Federico
Silva alle percussioni.
Si va nella città dolente, in un’atmosfera ovattata e densa di sensazioni, di ricchi silenzi e
parole, pronti a far prendere vita alla notte e al regno delle arpie, raccontando il dolore e
il supplizio delle anime punite nei gironi dell’Inferno.
                                                 I musicisti indossano maschere per unire
                                                 teatro e musica in un percorso che
                                                 dell’emozione si nutre e degli applausi si
                                                 incanta.
                                                 Dal trasporto di “Caronte” si va verso la Città
                                                 di Dite e nel viaggio si incontra uno dei
                                                 momenti più toccanti dello spettacolo, la
                                                 storia di “Paolo e Francesca”.
                                                 Qui la melodia e la chitarra di Andrea Pioli
                                                 sono riflettore sulle dolenti note nel sussurrato
                                                 incedere di Fabrizio Tonus e della voce
                                                 angelica di Ilaria Barison.
Anche gli abiti dei musicisti sono una componente essenziale dello spettacolo, di scuro
vestiti gli uomini e di bianco la “Beatrice”, la cui luce emerge poderosa sul palco.
Dopo una breve pausa si entra nel vivo dell’Inferno e l’Opera sfiora il girone dei Violenti
sino al ghiaccio luciferino in un fermarsi e ripartire di musica, versi e sensazioni.
Suoni e stili diventano man mano richiamo di storie epiche e immagini dantesche, la
struttura musicale varia per meglio rappresentare il viaggio.
Accostamento eccellente l’aver messo in scena l’Inferno in una chiesa ricca di storia e
passione, perché se la Divina Commedia è la ricerca dell’anima più pura, questo
spettacolo è un impeto che rende vive le vibranti attese e i segreti di una commedia che
nei secoli si è radicata nel costume e nell’arte dei musicisti più giovani e nuovi.
Proprio con la musica, gli Effetto Notte potranno giungere, non tramite le pagine dei libri
di scuola, ma attraverso la musica, al cuore dei ragazzi. Questa versione acustica di ciò
che è “Inferno Opera in Musica” in origine, è un soffice abbandono e un piccolo sogno
                                                 tramutato in realtà, frutto di anni di lavoro e di
                                                 impegno quotidiano.
                                                 Così è proprio nel finale che un po’ di
                                                 commozione emerge, quando l’attore, la cui
                                                 interpretazione è un’ottima compagna per i
                                                 pezzi del gruppo, recita la frase che lascia
                                                 riecheggiare emozioni e lascia riveder la luce
                                                 al pubblico, numeroso e concentrato nel
                                                 carpire ogni sfumatura di ciò che tra palco e
                                                 pulpito, dove l’attore si è esibito per la gran
                                                 parte dello spettacolo, viene descritto e
                                                 proposto.
A chiudere questo frammento di Inferno, non v’è altro che incanto nel recitar “e uscimmo
a riveder le stelle”.

a cura di Daniele Mosca e Viola
in collaborazione con Grigio Torino
Foto di Nicoletta A. e Marok


http://www.impattosonoro.it/2009/04/11/reportage/effetto-notte-concerto-acustico-a-cumiana-to-21-
marzo-2009/



EFFETTO NOTTE – BRI T ANNI A, TORI NO, 12 DI CEMBRE 2008 (+                     INTERVISTA)
DI DANIELE MOSCA       GENN AI O 22, 2009
DA WWW.I MP ATTOSONORO.I T

                                              Tornano gli Effetto Notte con un nuovo
                                              concerto per raccontare il viaggio di Dante
                                              nei gironi infernali, oltre la selva oscura,
                                              superando il portale ed entrando in un
                                              mondo magico, in cui il rock si fonde con la
                                              storia, così che un’opera che è pietra miliare
                                              della letteratura diventa uno spettacolo
                                              nuovo                e             coinvolgente.
                                              I nuovi effetti per le chitarre elettriche con
                                              l’esordio del nuovo chitarrista Josh rendono lo
                                              show ancora più accattivante e intenso. La
                                              collaudata coppia formata da Fabrizio Tonus
“capo” e Ilaria Barison trasportano con le loro voci il pubblico con vivacità e aggressività.
Il concerto inizia con la voce del leggendario Vittorio Gassman che racconta l’ingresso di
Dante nell’inferno, perfetta introduzione al primo pezzo La selva oscura, in cui sembra
proprio di accompagnare il sommo poeta e Virgilio nella ricerca della conoscenza.
Stupendo l’impatto vocale della cantante che ben interpreta Beatrice. Segue Il portale,
in cui riecheggia la frase tanto nota e tanto amata “Lasciate ogni speranza, voi
ch’entrate”. Piccolo preambolo per il rock puro e forte di Caronte, un pezzo in cui l’anima
del gruppo emerge nella sua interezza per completarsi con gli assoli della chitarra
elettrica                                        di                                       Josh.
Ma non c’è tregua, non c’è un attimo di riposo e presto La città di Dite è alle porte.
Apertura lieve e sognante del pezzo che in un attimo viene avvolto dal tuono della
batteria dell’Ammiraglio. Si entra così nella città infernale, al grido di “chi è costui?“, ci si
inerpica in un crescendo di sensazioni tra anime e vivi, tra graffi e purezza d’animo, è il
viaggio                          verso                          la                        luce.
Un vortice di chitarre distorte trascina il pubblico verso l’entrata di Beatrice che rende il
pezzo quasi gotico e mistico. Leggiadro l’inizio di Violenti, racconto dedicato al girone
                                              che spaventa e che allo stesso tempo rende
                                              giustizia      ai       versi     di      Dante.
                                              Anime saettate e brutte arpie sullo sfondo si
                                              fanno musica nello spaventoso incedere del
                                              suono degli        Effetto Notte.     Atmosfera
                                              pinkfloydiana nell’epico finale del pezzo che
                                              avvicina l’ascoltatore alla corte di Lucifero. Ci
                                              si stacca per un attimo con un folk per entrare
                                              in contatto con l’ottava bolgia, si entra quindi
                                              nella leggenda con Ulisse, sempre in stile
                                              epico, e si ritorna al rock che il gruppo
                                              predilige.
Un grido nella notte, un coro d’anime, il passo spaventato del fragile poeta nel crescendo
che porta al finale e alle presentazioni dei validi elementi del gruppo.
Mattia Bozzola “Boss” alle chitarre e tastiere, Federico Silva “l’Ammiraglio” alla batteria,
Andrea Pioli “Lo Zio” al basso, Giorgio Angotti “Josh” alla chitarra elettrica, Fabrizio Tonus
“Capo”              voce             e              Ilaria             Barison             voce.
Uno spettacolo ricco di spunti, anche grazie alla “Divina Commedia” ai suoi misteri che
varcano battaglie templari, ai suoi segreti, il tutto appare ancor più moderno in questa
veste     che       apre      la    cultura       ad       un      pubblico      più       vasto.
Proprio per capire meglio quali sono gli intenti degli Effetto Notte, ecco alcune risposte
alle domande che abbiamo posto loro.
           Cosa vi ha spinti a mettere in scena l’Inferno di Dante in chiave rock?
   Volevamo creare una suite di circa un quarto d’ora che raccontasse una storia al suo
 interno. Mentre stavamo decidendo quale storia raccontare, ne abbiamo pensata una
 conosciuta da tutti, che non fosse banale ed è spuntato il viaggio di Dante. Fin dal liceo
                                               quasi tutti noi siamo sempre stati affascinati
                                                 dalla poetica di Dante e chi non l’aveva
                                               apprezzata all’epoca si è ricreduto. Chi si è
                                                     ricreduto? si dice il peccato, non il
                                                                 peccatore!!!
                                                 La possibilità di mettere in musica quelle
                                                   parole si sta rivelando un’esperienza
                                                                  incredibile!
                                                 Ah… tra l’altro… dal quarto d’ora iniziale
                                                siamo arrivati a creare una vera e propria
                                               opera… Che dire?…. siamo soddisfattissimi!

                Quali prospettive pensate che questo progetto possa aprirvi?
  Prospettive future… è un po’ difficile darne, perchè non è chiaro il futuro del panorama
musicale attuale. Diciamo che il progetto si è rivelato e si sta rivelando una piattaforma di
sperimentazione in cui mescolare la poesia, la musica, il teatro, un po’ tutto quello che ci
passa per la testa in pratica! Da questa esperienza usciremo sicuramente più consapevoli
di quelle che sono le capacità della musica (sia in generale, che nostre in particolare) di
 trasmettere le emozioni e il messaggio di un testo poetico. Inoltre l’obiettivo dell’opera è
quella di approdare anche nei teatri, e speriamo di poter tornarvi in futuro anche con altri
                                             progetti.
                           Progetti futuri una volta ultimato l’Inferno?
  Ancora non c’è un progetto deciso per quel che riguarda il futuro… personalmente mi
piacerebbe scrivere un’opera sul Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, ma è un progetto
   che avrà una lunghissima incubazione (se mai verrà alla luce). Parlando per il gruppo
invece credo che, almeno in un primo momento, ritorneremo a comporre canzoni di più
    breve respiro. Gli arrangiamenti saranno comunque impreziositi da quanto abbiamo
                                 appreso in questi ultimi anni.
   In futuro valuteremo poi se rituffarci in un’altra impresa come questa… Sarà un’opera
                   cavalleresca? Un romanzo storico? un fantasy? chissà…

Reportage e intervista a cura di Daniele Mosca
Foto di Nicoletta Alotto

http://www.impattosonoro.it/2009/01/22/reportage/effetto-notte-britannia-torino-12-dicembre-2008-
intervista/

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Inferno opera in Musica - rassegna stampa giugno 2011

  • 1. EFFETTO NOTTE I NFERNO O PERA IN M USICA RASSEGNA STAMPA AGG. AL 01.11.2010
  • 2. INFERNO OPERA ROCK - WWW.CAUSAEDEFFETTO.IT DI SIMONA VACCHIERI– 05/3/2011 Dopo un anno in cui lo spettacolo viene proposto nella sua completezza, l’Inferno Opera in musica è approdato il 5 marzo scorso a Luserna San Giovanni, nella cornice del Teatro Santa Croce che lo ha inserito all'interno della propria rassegna teatrale, regalandoci un'altra serata di emozioni in cui musica, letteratura e arte prendono vita e si fondono in un tutt’uno all’insegna di Dante. Si spengono le luci e su una tela al lato del palco viene proiettata una candela, spenta poi da un gelido soffio che sembra sfiorare la pelle del pubblico: un susseguirsi di suoni, voci, versi, ritmi, note e immagini ci accompagnano in quella che è la discesa agli inferi. Lo spettatore si cala così nei panni di un novello e smarrito Dante, il teatro diventa la selva, il narratore Filippo Losito si scopre traghettatore di anime e gli Effetto Notte prendono per mano il pubblico come tanti Virgilio, guida del viaggio. Ma Dante è un poeta e un poeta racconta emozioni, sensazioni: così capita con Andrea Pioli e la sua chitarra classica che, nei famosi brani dedicati alla storia di Paolo e Francesca e del Conte Ugolino, sa infondere la giusta dose di struggente dolcezza nel primo e di orripilante ferocia nel secondo, dimostrando tutta la propria versatilità. Se i brani di chitarra classica colpiscono inevitabilmente per intensità e originalità, non da meno sono i ritmi dati dal batterista Federico Silva, capace di scandire ogni singolo passo del viaggio, rendendone concitazione e drammaticità. Laddove il pensiero rimane sospeso ci ritroviamo sostenuti dagli assoli di Giorgio Angotti, che non lascia spazio a interpretazioni ne “i violenti”, sottolineando con innata bravura l’angoscia di chi ha usato violenza contro se stesso e il prossimo. Di ampio respiro risulta l’assolo finale: chiudendo gli occhi sembra quasi di percepire lo stesso intuibile sollievo di Dante nel riveder le stelle. Mattia Bozzola , oltre che musicista, è il regista della situazione: a lui si devono le finezze elettroniche. La sua precisione e dimestichezza con le tecnologie sono quel “quid” invisibile allo spettatore, ma capace di avvolgerlo totalmente aiutandolo ad entrare nell’Opera. Toccante in ogni momento l’interpretazione del narratore Filippo Losito, che nel brano del Conte Ugolino supera se stesso, scuotendo le coscienze e arrivando dritto al cuore laddove “più che ‘l dolor, potè ‘l digiuno”. Ma le storie dei vari personaggi narrati da Dante e il suo pensiero, prendono vita anche grazie all’interpretazione canora di Fabrizio Tonus, anima degli Effetto Notte, ed Elisa Paoletti: le loro voci e i
  • 3. cori donano intensità ed emozione ai versi endecasillabi che Dante ha scritto con cura e attenzione. Di nota in nota ci si ritrova così di fronte allo stesso Dante, a Virgilio, Beatrice, Caronte, Paolo e Francesca, Ulisse e Diomede, fino ad arrivare al cospetto di Lucifero senza che mai vengano perse le sfumature interpretative che caratterizzano i singoli personaggi. Ad una classicità che non ha tempo come quella narrata nell’Inferno della Divina Commedia si unisce la modernità del rock, sostenuto, nella versione di Luserna San Giovanni, dalla presenza di video di accompagnamento ed estemporanei che rendono l’Inferno Opera in Musica degli Effetto Notte uno spettacolo accattivante e adatto ad ogni età. Articolo pubblicato su http://www.causaedeffetto.it/website/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog &id=44&Itemid=68&limitstart=40 INFERNO OPERA ROCK - LUNA NUOVA DI DANIELE FENOGLIO– 08/10/2010 Una notte all’Inferno non è necessariamente una brutta cosa. Non se l’Inferno è quello cantato da Dante e se la storia viene messa in musica (rock) dagli Effetto Notte. […] L’Opera segue il percorso narrativo della Commedia, con Dante e la sua guida Virgilio che attraversano l’Inferno e lungo il percorso incontrano le varie anime. La voce del popolo dell’Inferno è affidata all’interpretazione del cast in solo e corale, sottolineata con arrangiamenti che danno intensità alle emozioni dei personaggi. La narrazione degli eventi è rafforzata dalla solida interpretazione di Filippo Losito, l’attore-voce narrante che presenta le varie parti dello spettacolo.[…] Inferno Opera in Musica è nata nel 2006 fondendo rock e letteratura in un unico grande evento. Nel corso del tempo è anche nata una versione dello spettacolo più acustica, intima e delicata, adatta a rappresentazioni in luoghi raccolti, come chiese e piccoli teatri, come la Cappella del monastero di Rivalta di Torino.[…]
  • 4. QUANDO D ANTE È ROCK - LAST AMP A.IT DI ANDREA ORRITOS – 06/05/2010 Una band torinese, gli Effetto Notte, ha pensato di usare il linguaggio della musica rock per raccontare i canti principali dell'Inferno della Divina Commedia. Quanti di noi avrebbero studiato più volentieri i versi di Dante se fossero stati accompagnati dalle note di una canzone rock? L’idea probabilmente farebbe inorridire molti professori ma le terzine su Paolo e Francesca cantate da una suadente voce femminile probabilmente invoglierebbero a studiare anche lo studente più pigro. IN STUDIO E LIVE: LE DUE ANIME A realizzare questa innovativa idea è stato un gruppo torinese, gli Effetto Notte, che dal 2006 lavora instancabilmente per musicare i canti principali dell’Inferno della Divina Commedia: dall’incontro fra Dante e Virgilio nella selva oscura fino alla vicenda di Ulisse, passando tra le anime dannate traghettate da Caronte. Nel 2009 hanno registrato il loro primo cd «Inferno Opera in Musica» e hanno iniziato un tour fra locali, chiese e teatri piemontesi. Ma la band non si è fermata ai confini della nostra regione: nel giugno del 2009 ha infatti collaborato con l’Istituto Primo Levi di San Donato Milanese mettendo in scena lo spettacolo «Dannazioni - Schegge dall’Inferno», che ha visto sul palco anche una trentina di ragazzi impegnati in recitazione, coreografie e videoproiezioni dedicate ai canti «infernali» della Divina Commedia. DANTE IN ROCK PER ARRIVARE A TUTTI I sette ragazzi torinesi non temono di misurarsi con l’endecasillabo dantesco: «Crediamo fortemente che la nostra musica possa essere un veicolo potente per far arrivare anche
  • 5. ad orecchie meno propense all’ascolto l’ancora attualissimo messaggio della Divina Commedia», ci racconta Fabrizio Tonus, voce del gruppo insieme alla «special guest»Ilaria Barison. Per realizzare la loro trasposizione in musica dell’Inferno dantesco gli Effetto Notte non hanno certo badato a spese: hanno infatti realizzato ben due versioni dei canti, una elettrica e l’altra semi-acustica (adatta ad ambienti più intimi come i teatri e le chiese) ispirando i loro arrangiamenti ai canoni dell’opera rock e al genere progressive. MUSICA E TEATRO Ad accompagnare le esibizioni della band c’è anche un attore, Filippo Losito, che recita direttamente i versi dell’Inferno facendo da intermezzo alle canzoni. Un novello Benigni? «Non proprio - spiega Tonus - Benigni è un grande narratore, interpreta i versi di Dante in un modo unico, ma noi abbiamo iniziato questo progetto poco prima che il boom mediatico esplodesse intorno alle sue letture. Probabilmente ci siamo ispirati di più a narratori come Vittorio Gassman, con l’intento di disegnare un fil rouge incentrato sulla narrazione dei versi originali che attraversasse tutto il nostro spettacolo». Dopo l’ultima esibizione lo scorso aprile a Cumiana, nella stupenda cornice della Confraternita dei SS. Rocco e Sebastiano, gli Effetto Notte stanno attualmente preparando un nuovo concerto, per far rivivere di nuovo sul palco l’Inferno dantesco. http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplRubriche/Torino/digito/grubrica.asp?ID_blog=179&ID_ articolo=1133&ID_sezione=368&sezione= L’articolo è stato pubblicato anche sulla rivista “Moschino” e su http://digito.mediaki.eu/notizie.asp?pag=4&idAssemblea=2 VENERDÌ 12 M ARZ O 2010 11:00 | DANI ELE MOSC A DA WWW.CAUSAEDEFFETTO.IT Il concerto degli Effetto Notte si svolge in una cornice molto lontana da quella dei pub. Il teatro Borgonuovo di Rivoli, infatti, offre uno scenario che ben si sposa con il progetto di questo gruppo piemontese: L'inferno Opera in musica. Dopo quattro anni il lavoro è stato presentato nella sua completezza. L'inizio dello show è forte e accattivante, grazie alla scenografia dalla quale emerge una candela nel buio. Suoni sinistri e angoscianti annunciano i primi versi, che l'attore Filippo Losito recita con professionalità e determinazione: "Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura..". Così il viaggio nell'inferno di Dante ha inizio. Il primo pezzo che la band esegue è "La selva oscura", seguita da "Il portale". Fanno quindi mostra di sé le voci di Fabrizio Tonus, che interpreta Dante, e Ilaria Barison, perfetta per il ruolo di Beatrice. Ottima l’interpretazione canora di Andrea Pioli che riesce a dare a Virgilio nuova vita. Il ritmo sale quando "Caronte" trascina il pubblico in un vortice di sensazioni ed emozioni. Uno dei momenti più toccanti è rappresentato da "Paolo e Francesca", in cui la passione sfida l'inferno. L'anima rock, dalla quale quest’opera ha avuto origine, riemerge in "La città di Dite", con irruenza e volontà di stupire. Lo spettacolo entra sempre più nel vivo con pezzi orecchiabili e che rendono le parole del poeta fiorentino vicine e fruibili. E' il momento di entrare nel girone de "I Violenti", per poi narrare
  • 6. le gesta di "Ulisse". Poi diventa protagonista la chitarra classica di Andrea Pioli, con la narrazione di Filippo Losito: è un momento da brividi. Chiude il concerto "Lucifero", ultimo pezzo in ordine di composizione. In un intrecciarsi di voci, suoni, si conclude con "..e uscimmo a riveder le stelle", lasciando un velo di commozione per i presenti. Le immagini che scorrono dietro i musicisti e i giochi di luce, rendono le atmosfere ancor più dense di pathos. La furia delle parole narrate, la potente voce di Ilaria Barison, nonchè la passionalità che i musicisti, Federico Silva, Giorgio Josh Angotti, mettono in scena, rende l'inferno avvolgente e intrigante. Le due anime del gruppo, Fabrizio Tonus e Mattia Bozzola, hanno così creato qualcosa di nuovo, in cui la poesia e la musica si fondono e si completano con ottimi risultati. Un sold out che rende l'idea della genuinità di questo successo. Abbiamo posto alcune domande al leader del gruppo Fabrizio Tonus: Pensate che l'opera possa avere un'ulteriore trasformazione, dopo l'evoluzione da opera rock in acustica? Penso che per l'Inferno Opera in Musica sarebbe bello riuscire a trovare sempre forme nuove e variegate di espressione. Le strade da percorrere sono molte, dalla musica corale e orchestrale fino alla danza. Credo che qualche cosa potrebbe accadere in un prossimo futuro. Ora che "Inferno Opera in musica" è completa, quali sono i vostri futuri progetti? Innanzitutto suonarla live e farla conoscere al maggior numero di persone, migliorandola e magari cercando anche una produzione che ci consentirebbe di esprimerci al meglio. Nel frattempo la scrittura di testi e musiche nuove non si ferma mai o quasi. Come vi vedete a distanza di quattro anni dall'inizio di questo progetto? Ci vediamo più maturi musicalmente e come gruppo, con l'orgoglio di essere riusciti a portare a termine un progetto così particolare e ambizioso e la consapevolezza che la musica resterà sempre una parte importantissima della nostra vita. Foto Articolo: Simona Vacchieri Alcune foto scattate da Nicoletta Alotto http://www.causaedeffetto.it/website/index.php?option=com_content&view=article&id=93:recensi one-effetto-notte-qinferno-opera-in-musicaq-a-rivoli&catid=44:musica&Itemid=59
  • 7. DAL GI ORNALE MONVISO-VENERDÌ 5 M ARZO 2010 La musica drammatica dell’inferno dantesco UNA ORIGINALE OPERA MUSICALE I SPIR AT A ALL A DI VINA COMMEDI A – DI FABRIZIO LEGGER Gli Effetto Notte sono un gruppo musicale torinese, di sette elementi, originale e pieno di inventiva, grinta e voglia di suonare, capace di comunicare inebrianti emozioni. Sabato prossimo, 6 marzo, alle ore 21.00 si esibiranno al Teatro Borgonuovo di Rivoli, in via Roma n 149/c, proponendo il loro ultimo lavoro disponibile anche in versione cd: L’inferno opera in musica, che verrà eseguita per la prima volta nella sua integrità. Si tratta di un’opera in musica elettroacustica complessa e affascinante, caratterizzata da una musica drammatica in cui certe sonorità rock (ma soprattutto acustiche nella versione del concerto) si amalgamano con atmosfere e suggestioni musicali originate dalla lettura dell’Inferno di Dante, un’opera di poesia potentemente tragica, che mette in scena il dolore, la disperazione e l’orrore dell’uomo perso negli abissi del peccato. Si tratta di un lavoro complesso e impegnativo, che vuole utilizzare la musica non solo come una sorta di colonna sonora dell’inferno dantesco, ma come vero e proprio strumento di espressione musicale capace di trasmettere con il suono e con le note la “terribilità” dell’inferno immaginato da Dante. Inferno che resta al centro della stessa opera in musica, anche grazie alla capacità di un attore professionista che reciterà versi tratti dai canti più significativi dell’Inferno. Il progetto “Inferno opera in musica” è già stato oggetto di numerosi concerti ed esecuzioni musicali ( nel 2009 è stato eseguito a Cumiana, nella Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano), e, come ho detto, è disponibile in cd. Ma poterla ascoltare dal vivo, in questo caso al Teatro Borgonuovo di Rivoli, sarà sicuramente un’esperienza indimenticabile. DAL GI ORNALE L UNA N UOV A – VENERDÌ 5 M ARZO 2010-09-24 INFERNO – DIVINA COMMEDIA IN MUSICA RI VOLI – EFFETTO NOTTE AL BORGONUOVO CON L’OPERA ROCK A CUR A DI DANIELE FENOGLIO Le terzine in endecasillabi della Divina Commedia e le sonorità progressive e metal del rock. Un accostamento che a prima vista potrebbe sembrare improponibile e che invece è il “gustoso” accostamento su cui hanno lavorato gli Effetto Notte, che sabato 6 marzo portano il loro spettacolo “Inferno opera in musica” al teatro Borgonuovo (via Roma 149/c, inizio alle 21, biglietti interi 8 euro, ridotti 6 euro). “la Commedia dantesca viene riproposta nei suoi momenti più intensi e significativi. Vengono descritti e trasposti in musica il dolore e l’angoscia dei dannati, così come momenti densi di amore e speranza, di debolezza e di fede – racconta Fabrizio Tonus – è un viaggio nella profondità dell’essere umano a cui fanno da sfondo melodie ruvide e taglienti, ma anche dolci e melanconiche”. Dante e il suo accompagnatore Virgilio attraversano l’inferno, e lungo il percorso incontrano molte anime, interpretate da una pluralità di voci e inserti corali, con arrangiamenti che variano continuamente seguendo l’andamento emotivo del momento narrato. “l’idea su cui si fonda questo lavoro è quella di utilizzare la musica al servizio della Divina Commedia, che rimane il nucleo centrale
  • 8. dell’intera opera”, aggiunge Tonus. Fondamentale in questo la sapienza recitativa dell’attore Filippo Losito, che introduce i vari brani. Il progetto “Inferno opera in musica” è nato nell’estate del 2006 e si è sviluppato attorno all’idea di fondere musica e letteratura italiana in un unico grande lavoro. Nel 2009, grazie alla collaborazione con l’istituto Primo Levi di San Donato Milanese, è stato integrato nello spettacolo coreografato “DannAzioni”, messo in scena a giugno presso il teatro della provincia e al Teatro Spazio Mil di Sesto San Giovanni in occasione del “Laiv action 2009”. In parallelo è stata sviluppata l’idea di proporre l’inferno anche in chiave acustica, con atmosfere più intime e delicate, appropriate a luoghi raccolti, come chiese e piccoli teatri. Lo spettacolo di Rivoli è una via di mezzo, capace di fondere il meglio delle due versioni dello spettacolo. Gli Effetto Notte sono nati nel 2002 per volontà di Fabrizio Tonus (voce e chitarra) e Mattia Bozzola (chitarra elettrica, tastiera e programmazione). Nel 2003 con l’inserimento di Andrea Pioli (basso), Federico Silva (batteria) e Luca Marchesin (chitarre) raggiungono la line-up definitiva. In seguito collezionano varie esperienze tra cui il “Tim”. Il cast completo dell’inferno opera in musica è composto da Fabrizio Tonus (Dante), Andrea Pioli (Virgilio), Ilaria Barison (Beatrice), Giorgio Angotti, Mattia Bozzola, Federico Silva (anime) e dalla voce narrante di Filippo Losito. “DANNAZIONI ”. SCHEGGE D ALL’I NFERNO DI DANTE A CUR A DI FR ANC ESC A L UGHI TRATTO DA ALTERCATIO.IT_16.06.2009 «Nel mezzo del cammin di nostra vita / mi ritrovai per una selva oscura, / ché la diritta via era smarrita.» Queste le parole iniziali di DannAzioni, uno spettacolo musicale tratto dall’Inferno di Dante che, domenica 7 giugno alle ore 21.00, nell’auditorium del Liceo “Primo Levi” di San Donato Milanese, La compagnia dei ragazzi del Liceo ha portato in scena, sotto la regia di Jessica Merli, affiancata da Maria Eugenia d’Aquino per la recitazione e da Mariella Lamanuzzi per la scenografia. É stata la tappa di quel viaggio che parte da qualche frammento del primo regno ultraterreno, alla ricerca di quel che rimane dell’umanità sottoposta alle pene infernali: «Quivi sospiri, pianti e alti guai / risonavan per l’aere sanza stelle, / perch’io al cominciar ne lagrimai.» (Inferno III, 22-24). Il cammino vede sul palco diciotto persone, tra attori, cantanti e ballerini, protagonisti sempre in scena, che devono dare forma alle parole di Dante: proprio come schegge che giungono fino a noi, si parte dagli
  • 9. Ignavi, che urlano sconclusionatamente frasi in greco e latino, per arrivare a Paolo e Francesca, interpretati da due ballerini che, «come colombe dal disio chiamate / […] vengon per l’aere dal voler portate» e volteggiano nel turbine dei «peccator carnali», alla Città di Dite, simboleggiata da un muro di pergamene che gli attori muovono a ritmo di musica tant’è che «le mura mi parean che ferro fosse», agli Iracondi, che «via costà con li altri cani!» sono bagnati in un fiume rosso, fino a Ulisse e Diomede che dei remi fecero «ali al folle volo». Sullo stesso palco, contemporaneamente, gli Effetto Notte, strumentisti e cantanti, giovane gruppo musicale torinese, arricchiscono il panorama infernale con musiche originali che donano allo spettacolo quel tocco di soprannaturale e ‘dannatamente’ realistico a quel mondo che tutti, prima o poi vediamo, ma che quasi nessuno può tornare indietro a descrivere. Quando le emozioni viaggiano tra spiritualità e fiamme e le anime si disperdono urlanti nei gironi più infernali, c’è una musica che risuona in lontananza e un pubblico incantato di fronte ad uno spettacolo nuovo che racchiude l’amor svelato e l’odio combattuto, il Poeta che cerca il senso delle cose. La musica e il ritmo penetrante, oltre che trascinante, conferiscono allo spettacolo quel non so che di estremo e graffiante, come se le pene infernali passassero al mondo reale e si vedesse riuscita quella metamorfosi che fa provare i brividi allo spettatore, egli stesso Dante, che in 45 minuti piange, soffre e grida, catapultato in una dimensione a metà tra l’horror e la realtà. Le tre voci di Fabrizio Tonus, Ilaria Barison e Andrea Pioli si alternano sul palco fondendosi con le chitarre acustiche di Giorgio Angotti e le tastiere di Mattia Bozzola, come se Federico Silva alle percussioni fosse la mano di Virgilio. Suoni e stili diventano il richiamo di storie epiche e immagini dantesche, la struttura musicale varia per meglio rappresentare il viaggio; questo spettacolo è un impeto che rende vive le vibranti attese e i segreti di una commedia che nei secoli si è radicata nel costume e nell’arte dei musicisti più giovani e nuovi. Con questo tipo di musica, gli Effetto Notte giungono facilmente al cuore dei ragazzi. Così, nel finale emerge un po’ di commozione quando l’attore recita la frase che lascia riecheggiare emozioni e fa rivedere la luce al pubblico, concentrato nel carpire ogni sfumatura di ciò che è descritto e proposto. A conclusione di questo frammento di “Inferno”, non c’è altro che il recitare «e uscimmo a riveder le stelle». EFFETTO NOTTE – CONCERTO AC USTICO A C UMI AN A (TO), 21 M ARZO 2009 DI DANIELE MOSCA APRILE 11, 2009 DA WWW.I MP ATTOSONORO.I T E WWW.GRI GIOTORINO.IT Quando le emozioni viaggiano tra spiritualità e fiamme, quando le anime si disperdono urlanti nei gironi più infernali, in bilico tra vivi ed anime, c’è una musica che risuona da lontano. Una cornice magica ed unica, la Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano del ’700, un pubblico incantato di fronte ad uno spettacolo nuovo che racchiude l’antico calice della conoscenza, la lunga strada verso la luce. L’amor svelato e l’odio combattuto, il Poeta che cerca il senso delle cose. Questo è il viaggio messo in scena dagli Effetto Notte, in una versione acustica intensa, delicata e coinvolgente.
  • 10. Un lavoro lungo e curato per mettere in scena sonorità soffici e vellutate, in equilibrio con i versi di un capolavoro della letteratura: La Divina Commedia di Dante. E’ l’inferno a prendere forma sin dall’entrata nella “Selva Oscura” e sono i versi recitati dell’attore Filippo Losito ad aprire un varco tra selva ed incubi per lasciar spazio alla musica. Le tre voci di Fabrizio Tonus, Ilaria Barison e Andrea Pioli si alternano sul palco, allestito d’innanzi all’altare, fondendosi con le chitarre acustiche di Giorgio Angotti e le tastiere di Mattia Bozzola, condotte come fosse la mano di Virgilio dal ritmo sapiente di Federico Silva alle percussioni. Si va nella città dolente, in un’atmosfera ovattata e densa di sensazioni, di ricchi silenzi e parole, pronti a far prendere vita alla notte e al regno delle arpie, raccontando il dolore e il supplizio delle anime punite nei gironi dell’Inferno. I musicisti indossano maschere per unire teatro e musica in un percorso che dell’emozione si nutre e degli applausi si incanta. Dal trasporto di “Caronte” si va verso la Città di Dite e nel viaggio si incontra uno dei momenti più toccanti dello spettacolo, la storia di “Paolo e Francesca”. Qui la melodia e la chitarra di Andrea Pioli sono riflettore sulle dolenti note nel sussurrato incedere di Fabrizio Tonus e della voce angelica di Ilaria Barison. Anche gli abiti dei musicisti sono una componente essenziale dello spettacolo, di scuro vestiti gli uomini e di bianco la “Beatrice”, la cui luce emerge poderosa sul palco. Dopo una breve pausa si entra nel vivo dell’Inferno e l’Opera sfiora il girone dei Violenti sino al ghiaccio luciferino in un fermarsi e ripartire di musica, versi e sensazioni. Suoni e stili diventano man mano richiamo di storie epiche e immagini dantesche, la struttura musicale varia per meglio rappresentare il viaggio. Accostamento eccellente l’aver messo in scena l’Inferno in una chiesa ricca di storia e passione, perché se la Divina Commedia è la ricerca dell’anima più pura, questo spettacolo è un impeto che rende vive le vibranti attese e i segreti di una commedia che nei secoli si è radicata nel costume e nell’arte dei musicisti più giovani e nuovi. Proprio con la musica, gli Effetto Notte potranno giungere, non tramite le pagine dei libri di scuola, ma attraverso la musica, al cuore dei ragazzi. Questa versione acustica di ciò che è “Inferno Opera in Musica” in origine, è un soffice abbandono e un piccolo sogno tramutato in realtà, frutto di anni di lavoro e di impegno quotidiano. Così è proprio nel finale che un po’ di commozione emerge, quando l’attore, la cui interpretazione è un’ottima compagna per i pezzi del gruppo, recita la frase che lascia riecheggiare emozioni e lascia riveder la luce al pubblico, numeroso e concentrato nel carpire ogni sfumatura di ciò che tra palco e pulpito, dove l’attore si è esibito per la gran parte dello spettacolo, viene descritto e proposto. A chiudere questo frammento di Inferno, non v’è altro che incanto nel recitar “e uscimmo a riveder le stelle”. a cura di Daniele Mosca e Viola in collaborazione con Grigio Torino
  • 11. Foto di Nicoletta A. e Marok http://www.impattosonoro.it/2009/04/11/reportage/effetto-notte-concerto-acustico-a-cumiana-to-21- marzo-2009/ EFFETTO NOTTE – BRI T ANNI A, TORI NO, 12 DI CEMBRE 2008 (+ INTERVISTA) DI DANIELE MOSCA GENN AI O 22, 2009 DA WWW.I MP ATTOSONORO.I T Tornano gli Effetto Notte con un nuovo concerto per raccontare il viaggio di Dante nei gironi infernali, oltre la selva oscura, superando il portale ed entrando in un mondo magico, in cui il rock si fonde con la storia, così che un’opera che è pietra miliare della letteratura diventa uno spettacolo nuovo e coinvolgente. I nuovi effetti per le chitarre elettriche con l’esordio del nuovo chitarrista Josh rendono lo show ancora più accattivante e intenso. La collaudata coppia formata da Fabrizio Tonus “capo” e Ilaria Barison trasportano con le loro voci il pubblico con vivacità e aggressività. Il concerto inizia con la voce del leggendario Vittorio Gassman che racconta l’ingresso di Dante nell’inferno, perfetta introduzione al primo pezzo La selva oscura, in cui sembra proprio di accompagnare il sommo poeta e Virgilio nella ricerca della conoscenza. Stupendo l’impatto vocale della cantante che ben interpreta Beatrice. Segue Il portale, in cui riecheggia la frase tanto nota e tanto amata “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate”. Piccolo preambolo per il rock puro e forte di Caronte, un pezzo in cui l’anima del gruppo emerge nella sua interezza per completarsi con gli assoli della chitarra elettrica di Josh. Ma non c’è tregua, non c’è un attimo di riposo e presto La città di Dite è alle porte. Apertura lieve e sognante del pezzo che in un attimo viene avvolto dal tuono della batteria dell’Ammiraglio. Si entra così nella città infernale, al grido di “chi è costui?“, ci si inerpica in un crescendo di sensazioni tra anime e vivi, tra graffi e purezza d’animo, è il viaggio verso la luce. Un vortice di chitarre distorte trascina il pubblico verso l’entrata di Beatrice che rende il pezzo quasi gotico e mistico. Leggiadro l’inizio di Violenti, racconto dedicato al girone che spaventa e che allo stesso tempo rende giustizia ai versi di Dante. Anime saettate e brutte arpie sullo sfondo si fanno musica nello spaventoso incedere del suono degli Effetto Notte. Atmosfera pinkfloydiana nell’epico finale del pezzo che avvicina l’ascoltatore alla corte di Lucifero. Ci si stacca per un attimo con un folk per entrare in contatto con l’ottava bolgia, si entra quindi nella leggenda con Ulisse, sempre in stile epico, e si ritorna al rock che il gruppo predilige. Un grido nella notte, un coro d’anime, il passo spaventato del fragile poeta nel crescendo
  • 12. che porta al finale e alle presentazioni dei validi elementi del gruppo. Mattia Bozzola “Boss” alle chitarre e tastiere, Federico Silva “l’Ammiraglio” alla batteria, Andrea Pioli “Lo Zio” al basso, Giorgio Angotti “Josh” alla chitarra elettrica, Fabrizio Tonus “Capo” voce e Ilaria Barison voce. Uno spettacolo ricco di spunti, anche grazie alla “Divina Commedia” ai suoi misteri che varcano battaglie templari, ai suoi segreti, il tutto appare ancor più moderno in questa veste che apre la cultura ad un pubblico più vasto. Proprio per capire meglio quali sono gli intenti degli Effetto Notte, ecco alcune risposte alle domande che abbiamo posto loro. Cosa vi ha spinti a mettere in scena l’Inferno di Dante in chiave rock? Volevamo creare una suite di circa un quarto d’ora che raccontasse una storia al suo interno. Mentre stavamo decidendo quale storia raccontare, ne abbiamo pensata una conosciuta da tutti, che non fosse banale ed è spuntato il viaggio di Dante. Fin dal liceo quasi tutti noi siamo sempre stati affascinati dalla poetica di Dante e chi non l’aveva apprezzata all’epoca si è ricreduto. Chi si è ricreduto? si dice il peccato, non il peccatore!!! La possibilità di mettere in musica quelle parole si sta rivelando un’esperienza incredibile! Ah… tra l’altro… dal quarto d’ora iniziale siamo arrivati a creare una vera e propria opera… Che dire?…. siamo soddisfattissimi! Quali prospettive pensate che questo progetto possa aprirvi? Prospettive future… è un po’ difficile darne, perchè non è chiaro il futuro del panorama musicale attuale. Diciamo che il progetto si è rivelato e si sta rivelando una piattaforma di sperimentazione in cui mescolare la poesia, la musica, il teatro, un po’ tutto quello che ci passa per la testa in pratica! Da questa esperienza usciremo sicuramente più consapevoli di quelle che sono le capacità della musica (sia in generale, che nostre in particolare) di trasmettere le emozioni e il messaggio di un testo poetico. Inoltre l’obiettivo dell’opera è quella di approdare anche nei teatri, e speriamo di poter tornarvi in futuro anche con altri progetti. Progetti futuri una volta ultimato l’Inferno? Ancora non c’è un progetto deciso per quel che riguarda il futuro… personalmente mi piacerebbe scrivere un’opera sul Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, ma è un progetto che avrà una lunghissima incubazione (se mai verrà alla luce). Parlando per il gruppo invece credo che, almeno in un primo momento, ritorneremo a comporre canzoni di più breve respiro. Gli arrangiamenti saranno comunque impreziositi da quanto abbiamo appreso in questi ultimi anni. In futuro valuteremo poi se rituffarci in un’altra impresa come questa… Sarà un’opera cavalleresca? Un romanzo storico? un fantasy? chissà… Reportage e intervista a cura di Daniele Mosca Foto di Nicoletta Alotto http://www.impattosonoro.it/2009/01/22/reportage/effetto-notte-britannia-torino-12-dicembre-2008- intervista/