5. Influenza A, Italia non vende i vaccini - Gasparri: scandalo, Camere indaghino
La Francia vende dosi in eccesso. Il ministero: «Decisioni a fine campagna di vaccinazione »
ROMA - Nessuna partita di vaccini anti-influenza A verrà ceduta «in saldo» dall'Italia. Almeno per ora. Il nostro Paese, infatti, almeno per il momento, si
dissocia dalla decisione di altre nazioni europee di rivendere parte i propri stock di dosi in eccesso. Per due semplici ragioni: la quantità di dosi acquistate
dall'Italia è pari a 24 milioni, quindi non in eccedenza, e la campagna vaccinale è ancora in corso. Dunque, per adesso, non c'è un surplus di vaccini, e se ci
sarà lo si potrà dire solo alla fine delle vaccinazioni, ovvero non prima di fine febbraio.
FRANCIA APRIPISTA - Una decisione, quella di mettere in vendita i vaccini non necessari, che ha visto come la Francia in prima fila e che ha acceso il dibattito
anche in Italia. Molti Paesi, infatti, dal momento che inizialmente l'Organizzazione mondiale della Sanità aveva previsto l'utilizzo di due dosi a persona, si sono
premuniti ordinando quantitativi ampi di vaccini alle aziende farmaceutiche. Ma successivamente l'autorità europea dei farmaci (Emea) ha comunicato che
per l'immunizzazione degli adulti era sufficiente una sola dose. Complice anche la moderata aggressività del virus e la contenuta risposta da parte dei cittadini
a vaccinarsi, le scorte sono dunque, in vari casi, rimaste inutilizzate e da qui la decisione di dare il via alle rivendite a Paesi terzi che sono invece sforniti di
vaccini. Situazione diversa in Italia: il governo aveva inizialmente ordinato 48 milioni di dosi (per vaccinare il 40% della popolazione) ma dopo la conferma che
sarebbe bastata una sola dose di vaccino per ogni adulto, ha dato esecuzione a un solo contratto d'acquisto per un totale di 24 milioni di dosi. Ma le
polemiche, comunque, non mancano, con l'Udc che accusa il ministro della Salute Ferruccio Fazio di scarsa trasparenza e chiede un'inchiesta
parlamentare e il Pdl che, al contrario, difende l'operato del governo.
Alto grado di oggettività, si
parla di entrambe le
PER ORA NO VENDITA VACCINI - Per il momento non è previsto che l'Italia ceda o venda parte delle proprie dosi di vaccino pandemico, dal momento che la
fazioni politiche.
campagna vaccinale non è ancora conclusa e proseguirà almeno fino alla fine di febbraio. Ogni decisione e valutazione verrà dunque presa solo al termine
della campagna vaccinale. Lo ha ribadito oggi il direttore generale Prevenzione e sanità del ministero della Salute, Fabrizio Oleari. L'Italia, ha spiegato
Oleari, ha acquistato 24 milioni di dosi di vaccino contro l'influenza A dall'azienda farmaceutica Novartis, per un importo pari a circa 184 milioni di euro. Al
momento, ha ricordato, «sono state somministrate in Italia 850.000 dosi di vaccino, ma la campagna vaccinale continua». Dunque, «solo più avanti si
faranno le conclusioni e si valuterà l'ipotesi eventuale di rivendita del vaccino».IL giornale non si sbilancia
nelle conclusioni, e
preferisceFazio sucitare.
LA POLEMICA - Sui vaccini per l'influenza A emerge «poca trasparenza del ministro della salute invece contratti e uso reale. Si apra un'inchiesta
parlamentare - ha chiesto l'esponente dell'Udc Luca Volontè - sull'intera vicenda, dall'allarmismo ingiustificato all'acquisto spropositato di vaccini, ai contratti
'nascosti' persino alla Corte dei Conti, fino alla destinazione delle enormi scorte inutilizzate». Di parere opposto il senatore Pdl Domenico Gramazio: «Le
24.000.000 di dosi di vaccino acquistate dall'Italia - ha rilevato - riguardano solo il 40% dei cittadini vaccinabili, per cui il governo italiano, a differenza di altri
in Europa che hanno acquistato enormi quantità di vaccino, ha agito con intelligenza». Invece, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha
commentato: «Registro con piacere che il mio allarme sullo scandalo vaccini trova attenzione nel mondo politico. È bene che il Parlamento si occupi
dell'acquisto in tutto il mondo di centinaia di milioni di dosi di vaccino antinfluenzale mai utilizzate. L'Oms ed altri organismi cosa hanno da dire? Le
multinazionali che si sono arricchite non la faranno franca. Il principio di precauzione -giornale preferisce citaredeve far rima con speculazione. Il governo
In generale, il è il monito di Gasparri -non tramite le virgolette “..” per
italiano si unisca a una iniziativa per la verità e la salute».
mantenere un alto grado di oggettività politica, oltre che a riportare
i fatti nel modo più chiaro possibile.
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7. Vaccino H1N1: è tempo di saldi
Introduzione ironica, già si intuisce
il tono generale dell’articolo
Da pochi giorni sono iniziati i saldi di inizio anno; scarpe, giacconi, cappotti… tutto al 30-40% in meno. Passato natale si sconta tutto… anche i farmaci.
Dopo la grande paura e le spese folli (ma appetitose per le case farmaceutiche) anche per i vaccini, arrivano i robusti sconti.
Sono molti i governi che a seguito di una campagna economica mondiale opportunamente allarmista, ora si ritrovano con dei fondi di magazzino
stracolmi di vaccino anti-H1N1. Segno forse di una presa di coscienza da parte di molti cittadini europei che vaccinarsi fa male e non solo alle casse
dello Stato.
La Francia sta tentando in questi giorni di vendere l’esubero di milioni di vaccini per l’influenza H1N1. Il quotidiano Le Parisien ha riportato la notizia
che il ministero della Salute ha già venduto 300.000 dosi al Qatar e che ne sta per vendere altri due milioni all’Egitto. “Siamo in contatto con altri
paesi, in particolare Ucraina e Messico”, ha riferito il ministero in un comunicato. Secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie, solo cinque milioni di
francesi sono stati vaccinati contro l’H1N1, contro l’acquisto di quasi 90 milioni di dosi da Sanofi-Pasteur, GlaxoSmithKline, Novartis e da Baxter
International.
La Germania non è da meno. Il ministero della Salute tedesco, dopo aver acquistato oltre 50 milioni di dosi di vaccino, ora avrebbe intenzione di
rivenderne oltre due milioni di dosi. Finora solo poco più del 5% della popolazione si è vaccinata. L’intenzione di rivendere il vaccino sarebbe anche
della Spagna, e così pure la Svizzera si avvia a rivendere circa 4,5 mln dei 13 mln di dosi acquistate.
E l’Italia? Per ora ci pensa… forse attende momenti più proficui. Il direttore generale Prevenzione e Sanità del ministero poco Salute, Fabrizio Oleari fa
Insinuazione della
sapere che “per ora non è prevista alcuna cessione o vendita delle proprie dosi di vaccino contro l’H1N1, poiché è ancora in vigore la campagna
oggettiva, seppur
vaccinale che si protrarrà fino alla fine di febbraio”.
posta fra parentesi
Al momento in Italia sono state somministrate 850.000 dosi di vaccino contro l’influenza A, contro l’acquisto di 48 milioni di dosi dall’azienda
farmaceutica Novartis, per un importo pari a circa 185 milioni di euro. E sulla svendita a prezzi di saldo degli altri Paesi europei, sull’allarme diffuso (di
proposito) e sugli arricchimenti e il danno per le casse dello Stato, cominciano ad arrivare i primi malumori del governo italiano.
Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, come risvegliatosi dal letargo, ha così espresso i suoi dubbi sull’affare A-H1N1: “Come ai tempi
dell’epidemia aviaria, si comprano quantità ingenti di vaccini poi non utilizzati. Difficile non pensare a manovre speculative a livello planetario di
spregiudicate multinazionali, così potenti da condizionare una informazione che, con il suo allarmismo, diventa scendiletto di pescicani che non
Tono molto critico e
ironico,sicuramente
godranno impuniti dei loro illeciti profitti. La sanità di tutto l’occidente ha accumulato altri debiti. Non finisce certo qui. Ne stiano certi. Bisogna capire
al di là della notizia.
se chi ha guadagnato senza ragione potrà restituire le risorse accumulate a colpi di bugie“.
Ma il problema è che le cose si sanno, anche se si fa finta di non saperle, come fa Gasparri.
Pochi giorni prima del 14 dicembre scorso infatti, quando Maurizio Sacconi è stato sostituito da Ferruccio Fazio alla guida del dicastero della Salute, il
ministro concluse proprio l’acquisto di circa 48 milioni di dosi di vaccino contro la febbre A, per un valore, appunto, di 185 milioni di euro, un grande
affare per le aziende e per Farmindustria che (udite udite) è guidata da sua moglie Enrica Giorgetti. Anche chi non ha dimestichezza con certi affari
comprende che siamo di fronte al tipico conflitto di interessi all’italiana. Volendo quindi trovare i responsabili di quest’ennesima rapina alle casse
dello Stato italiano, si può.
Tono accusatorio da
notizia scandalo.
Tono accusatorio e per
nulla obbiettivo
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8. Articolo di giornale
LA STAMPA
Sezione: Cronache italiane
Autore: Marco Zatterin
Data: 4 Gennaio 2010
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9. La svendita dei vaccini dopo la grande paura I governi vogliono disfarsi di milioni di dosi rimaste inutilizzate
Il falso allarme per la pandemia dell'Influenza A
il caso: MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
Termine sintetico ma
incisivo nel contesto
Si alza il tono del
discorso, poco oggettivo.
Passata la grande paura, cominciano i saldi. Francia, Germania e Olanda sono i primi tre Paesi europei che hanno messo in vendita al prezzo di costo milioni
di dosi del vaccino contro l'Influenza A. La pandemia non ha fortunatamente colpito come si temeva e la campagna destinata a rendere immune l'intera
popolazione del continente s'e' dimostrata un flop: era volontaria e meno del 10 per cento dei cittadini si son fatti iniettare il farmaco che protegge dal virus
H1N1. Le scorte, rese abbondanti dalla convinzione iniziale che servissero due punture a testa, sono rimaste nei magazzini, costosa reliquia del pericolo
scampato. I governi ora vogliono venderle e, per perderci il meno possibile, sono pronti a tutto. Anche a trattare sotto costo e farsi la guerra sino
all'ultimo farmaco. A Parigi ci provano da due mesi. Nell'incertezza estiva, il governo francese ha ordinato 94 milioni di flaconi sborsando 869 milioni di
euro. L'intenzione era di somministrare una singola dose all'intera popolazione ed essere pronti almeno in parte per un eventuale richiamo. In realtà meno
del 10 per cento degli abitanti dell'Esagono ha scelto di vaccinarsi e appena 5 milioni di dosi sono state consumate. Ne restano dunque da vendere almeno
89 milioni. Si tratta di oltre 800 milioni di euro per ora a fondo perduto in tempi di crisi economica e disoccupazione galoppante. «Siamo partiti seguendo lo
schema della vaccinazione a doppia dose - ha spiegato ieri un portavoce del ministro della Sanità francese all'agenzia Afp -. Visto che ne basta
una, possiamo permetterci di rivendere una parte degli stock». A chi? Trecentomila dosi hanno preso la via del Qatar per 7 euro l'una e un negoziato e' in
fase avanzata per piazzarne due milioni all'Egitto. Un dialogo e' aperto con il Messico e con l'Ucraina. *…+
I francesi ci sono rimasti male. La Bachelot-Narquin, che dall'inizio dell'epidemia e' stata bersagliata dalla satira perché «eccessivamente allarmista», sta
cercando di piazzare i vaccini in Bulgaria e Romania. «Non si esclude la possibilità di uno sconto per quantità», ha ammesso una fonte diplomatica di
Bruxelles. Oltretutto sul mercato stanno arrivando in tanti e la concorrenza rischia di diventare accesa. Ci sono i Paesi Bassi, ad esempio. All'Aia sono stati
generosi, si sono muniti di 34 milioni di dosi, più di due unità per ogni olandese; nei giorni scorsi hanno deciso di venderne 19 milioni. Insieme con gli
svizzeri - che offre 4,5 delle sue 13 milioni di dosi - rischiano di inflazionare la piazza, e siamo solo all'inizio. Si salvano gli spagnoli che, avevano concordato
Domande retoriche con
la possibilità di ridurre gli ordini e lo hanno fatto, scendendo da 34 a 10 milioni di flaconi.
tono di sfida.
L'Italia, con i suoi 48 milioni di dosi, deve decidere il da farsi. Un giornale francese online s'e' divertito ieri a pubblicare una finta pagina di eBay in cui un
vaccino va all'asta al prezzo base unitario di 4 euro. E' una provocazione che ha il sapore della denuncia. Si e' esagerato nell'allarme? Si e' fatto il gioco
delle case farmaceutiche? O poteva essere veramente un disastro? Mentre l'Organizzazione Mondiale della Sanità invita a regalare il vaccino ai paesi
poveri, ministri, scienziati e industria dovranno dare delle spiegazioni. Il fatto che il malanno si sia per ora rivelato meno peggio del previsto legittima il
sospetto che qualcosa, da qualche parte, non sia andata come i governi ci hanno raccontato.
Conclusione poco
oggettiva, ci lascia nel
dubbio.
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10. Conclusione articoli di giornale
Nel Corriere della Sera il tono è oggettivo ed imparziale al fine di proporre al
lettore una informazione della vicenda al di sopra delle parti.
Nel giornale la Rinascita il tono è irriverente e sarcastico. E’ l’unico articolo
in cui si tratta di un possibile scandalo dovuto ai legami di parentela fra il
Ministro della Salute M. Sacconi e la direttrice generale di
Farmindustria, nonché moglie, E. Giorgetti.
Nella Stampa, nonostante un generale tono oggettivo, il giornalista pone
interrogativi al lettore con velate accuse .
Inoltre abbiamo evidenziato che, in tutti e tre gli articoli, compare l’utilizzo
della parola “saldi”: una leggera ironia per sottolineare, e accusare – in
maniera differente a seconda del tono dell’articolo - lo sperpero di denaro
pubblico in un acquisto poco vantaggioso.
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11. Telegiornali: tg 5 e tg 1
Nell’archivio online dei due maggiori telegiornali nazionali, Tg 5 e Tg 1, non siamo
riuscite a trovare nessun video inerente all’argomento nonostante la ricerca con
molteplici keyword (vaccino h1n1/flop h1n1/influenza A). Dati aggiornati al 2/02/2010
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16. Il flop del vaccino H1N1, l'unica felice la Novartis
di Monica Raucci
data: 5 Gennaio 2010
http://freedomlibertadiparola.blogspot.com/
Incipit sarcastico che richiede la conoscenza
pregressa della campagna pro-vaccinazione
Topo Gigio è depresso. Ce l’aveva messa tutta, lui, a convincere gli italiani che dovevano vaccinarsi. Ma quelli niente. E così, dei 24 milioni di vaccini
acquistati dall’Italia, finora ne sono stati utilizzati solo 840.000. Gli altri ventitré milioni si stanno accumulando nei centri di stoccaggio.
Una spesa di 184 milioni di euro andata, almeno per ora, in fumo. Anzi, nelle tasche della Novartis, la multinazionale che ha prodotto il farmaco. E con
cui il governo ha un rapporto stretto, che risale sin dal 2004. È l’anno dell’aviaria *.. +.
L’unica cosa certa è che al momento del solo picco pandemico, a inizi novembre, la richiesta di vaccino è più alta dell’offerta. Il contratto (con la
Novartis, ndr), come segnala subito la Corte dei Conti, è totalmente sbilanciato a favore della multinazionale: in caso di mancata consegna nei tempi
prestabiliti, per esempio, non sono previste multe o penalità per la Novartis.
Spiegazione del contratto
Altro punto critico: se l’azienda non avesse ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio del farmaco, il governo avrebbe dovuto comunque
stipulato con la Novartis
corrisponderle 24 milioni di euro. Una specie di premio per la partecipazione. La Novartis poi è manlevata legalmente, tranne che per difetti di
elencandone gli svantaggi le
fabbricazione del prodotto. Il costo del vaccino è piuttosto alto: sette euro e novanta a dose, quando quello di un normale antinfluenzale, che ha
stesse spese di produzione, viene pagato dalle Regioni circa quattro euro. Quattro euro di differenza che non si spiegano solo con i costi di ricerca.
Contratti simili sono stati stipulati in realtà dalla maggior parte dei governi europei, che nella corsa all’accaparramento del vaccino hanno accettato
condizioni vessatorie. Eppure si sapeva fin da subito che il virus non era così pericoloso.A inizio 2009 i membri dell’unità di crisi dell’Organizzazione
mondiale della sanità (alcuni ora sotto inchiesta per presunti conflitti di interesse con le case farmaceutiche) avevano eliminato dalla definizione di
pandemia il criterio dell’“alto numero di morti”. E in un batter d’occhio quello che fino ad allora era un normale virus influenzale a bassa mortalità
diventò il virus-killer. Con la conseguenza che centinaia di milioni di vaccini ora giacciono nelle celle frigorifere di mezza Europa.
Al di là di quello che dice il neo ministro della Salute Ferruccio Fazio, difficilmente il farmaco, che ha durata di un anno, potrà essere riutilizzato il
prossimo inverno, a meno che, evento improbabile, il ceppo non rimanga esattamente lo stesso. Intanto in Italia le Asl cominciano ad avere problemi
di stoccaggio. E ancora deve arrivare l’ultima fornitura, prevista per il 31 marzo, quando probabilmente la suina sarà solo una barzelletta. L’unico a
ridere per ora è Ewa Kopzac, Ministro della Sanità polacco, che di vaccino non ne ha comprato neanche uno. In tempi di isteria pandemica disse: “Il
nostro Stato è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità dalla truffa!”.
Considerazione personale
dell’autore del post contro la
dichiarazione di Fazio
sull’utilizzo futuro dei vaccini
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17. Il primo "vaffanculo" dell'anno è per Topo Gigio.
Di indierocker
data: 16 Gennaio 2010
Titolo provocatorio verso la campagna di
vaccinazione, già si intuisce l’orientamento
dell’autore.
http://indierockerrevolution.blogspot.com
Topo Gigio è stato il testimonial della campagna di prevenzione e di vaccinazione
Impersonificazione di Topo
contro l'influenza H1N1, o "suina" (ve la ricordate? doveva fareMaurizio di morti.)
Gigio in milioni Sacconi
Topo Gigio autorizzò l'acquisto di 24 milioni di dosi di vaccino con un
accordo, contestato allora dalla Corte dei Conti perchè "scrittura privata di fatto
coperta da segreto". L'accordo-capestro vedeva la partecipazione del Ministro
Sacconi da una parte, e del Direttore Generale di Farmindustria Enrica Giorgetti
dall'altra. I due sono marito e moglie.
Dei 24 milioni di dosi - acquistati per 184 milioni di euro (7,66 euro a dose) - ce ne
sono rimaste sul groppone 23.150.000. Solo 850.000 sorcini, infatti, si sono
vaccinati.
In un Paese civile quali sarebbero state le conseguenze? In Giappone, per
esempio, il Ministro e il Sottosegretario alla Salute avrebbero fatto harakiri per la
vergogna. In un Paese dell'ex URSS sarebbero scomparsi o morti di "morte
naturale" (plutonio o altro), mentre il Direttore di Farmindustria e l'AD di Novartis
Vaccines Gulli sarebbero scappati - amanti segreti- in Sud America, lasciando una
scia di tangenti dietro di loro a garantire la fuga. Nello Stato della Città del Vaticano
si sarebbero suicidati tutti, impiccati sotto un ponte londinese.
In Italia? Il Sottosegretario Fazio E' STATO PROMOSSO MINISTRO. Sacconi e la
moglie sono ancora al loro posto, solo moooooooooooolto piu' ricchi di prima!
Piccola satira sulla moralità
italiana paragonata a quella
estera.
Una vignetta trovata su internet.
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18. Il business dei vaccini
Scritto da Doc • 31 gennaio 2010 • Categoria: Attualità
http://www.100salute.it/index.php?/archives/203-Il-business-dei-vaccini.html
Incipit ironico: Pantalone,
metafora riferita ai cittadini e ai
loro soldi.
Ancora una volta paga Pantalone!! Il popolo italiano si trova ancora una volta a pagare gli
errori dei suoi politici. 24 milioni di dosi di vaccino contro la pericolosissima H1N1 e solo 900 mila
persone vaccinate. Siamo un popolo di persone sprezzanti del pericolo!! Il 97% delle dosi
acquistate è rimasto inutilizzato. Ma niente paura! Le pagheremo lo stesso!
I governi europei stanno cercando di piazzare i vaccini ai Paesi dell'Est... ma dubito che siano così
fessi da acquistarli. Oppure come al solito, gli scarti degli occidentali li mandiamo al Terzo
Mondo. Ma per quale motivo? La pandemia non è più qui... ed è andata laggiù??? Che ci fanno
questi poveri cristi dei nostri inutili vaccini?
Ma Fabrizio Oleari, direttore generale Prevenzione e sanità del ministero della Salute afferma
Viene trattata la
che l'Italia non cede i suoi vaccini: «La quantità delle dosi acquistate, cioè 24 milioni, non è in
questione dei vaccini da
eccedenza e la campagna vaccinale è ancora in corso». eventualmente ai
donare
Ah, ecco... aspettiamo da un momento all'altro 23 milioni di terzo mondo il vaccino... Okkey!
paesi del Italiani a farsi
Eppure l’Italia sta per consegnare 2.400.000 dosi di vaccino (il 10% dell'acquistato) all’OMS da
devolvere a Paesi in via di sviluppo. Eh, sì loro ne hanno bisogno... maddeche??
Ma di chi è la colpa??? Ahhhh, ci dicono che è dell'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Santità
Aveva previsto addirittura 2 dosi per persona... ricordiamo che gli anziani erano considerati
Continua possono più
immuni e la nostra Italia, dicono, è un Paese di vecchi. Siamo tutti vecchi... non ci ironia dell’autore
per la vaccinazione flop
pagare le pensioni, ma ci vaccinano lo stesso. =) Grassieee
Dice ancora Oleari: "L'Italia ha acquistato 24 milioni di dosi di vaccino contro l’influenza A
dall’azienda farmaceutica Novartis per un importo pari a circa 184 milioni di euro. Al momento
ne sono state somministrate 850mila ma si continua. Solo più avanti si faranno le conclusioni e si
valuterà l’ipotesi eventuale di rivendita. Le scorte sono adeguate e non ci sono
eccedenze".
Cooooooosaaaaaaaaaaa???!!! 184 milioni di euro??? Quindi ogni vaccino costa alla collettività
(Pantalone) oltre 7,50 €... ed ogni persona si carica la spesa di circa 3,20 €. E certo, così fa meno
effetto...
Intanto in politica scatta la bagarre. L’UDC accusa il nostro viceministro Ferruccio Fazio di scarsa
trasparenza e chiede un’inchiesta parlamentare mentre il PDL difende le scelte del governo... mi
pare chiaro... è al governo!!
In verde il linguaggio informale con relativa
conclusione di parte, anche se l’autore
mette a confronto i due partiti politici
Altra vignetta trovata su internet.
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19. I gruppi nati
su Facebook
Abbiamo qui riportato solo gruppi
contro il vaccino H1N1, poiché non
ne abbiamo trovati a favore.
L’adesione, considerando solo
gruppi italiani, mostra un medio
interesse sulla tema vaccino.
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20. Ma cosa ne pensano le persone?
Commenti su Blog , Twitter e Facebook
Migliaia e migliaia di vaccini contro l'influenza H1N1 restano invenduti. Chissà come
mai...anche topo gigio aveva provato a venderli, non ce l'ha fatta neanche lui. La prossima
volta forse è meglio provare con Chuck Norris !
...la solita buffonata delle aziende farmaceutiche che creano il virus, poi aspettano un po'
prima di diffondere il vaccino e nel frattempo si sono riempite di miliardi...l'aviaria
insegna...il morbo della mucca pazza pure...
Ho sentito una testimonianza, secondo cui sia l'aviaria che la suina, ingigantite dai mass
media, promuovevano l'uso del vaccino. Questo vaccino era messo in vendita da una casa
farmaceutica svizzera. Il bello è che prima dell'aviaria, questa casa farmaceutica rischiava il
fallimento; dopo questa campagna di vaccini, è diventata una delle più quotate in borsa.
Dici "buffonata" ? Si, sono d'accordo con te. Il problema è che i mass media sono pilotati e
non sono imparziali. Perciò possono anche far credere INDISPENSABILE l'uso del vaccino.
Io diffido.
Che strano paese che è l’Italia: se ti scordi la manutenzione dell'estintore in ufficio, ti
rivoltano. A chi impiega centinaia di schiavi nei suoi campi per anni non succede niente.
Abbiamo tanto di quel vaccino H1n1 da immunizzare le prossime quattro generazioni. Ma
non parliamo di HIV.
Abbiamo comprato 24 milioni di dosi di Vaccino H1N1 per la modica cifra di 184 milioni di
euro (7,6 a dose). Ne sono state usate 850.000 (il 3.5%). Ho due proposte. Inoculiamo le
restanti 23.150.000 dosi a Fazio, oppure facciamoci restituire 173 milioni di euro da
Fazio.... Io NON PAGO!!!!!
In tutto il mondo è stata vergognosa la gestione del problema vaccini. è stato tutto
chiaramente pompato per favorire la case farmaceutiche tipo bayer etc. e fare innalzare di
colpo le vendite di Amuchina e ste’ robe qua. In Italia poi al danno si somma la beffa.
20
21. Grafici
Vaccino H1N1
Grafico d’interesse nel tempo
Quotazioni Novartis
Grafico azionario nel periodo di 1 anno
Società Gruppo Angelini
Grafico di comparazione nel tempo
I numeri dell’H1N1
I dati rilasciati dal Ministero della Salute
21
22. Il picco più alto
corrisponde quindi
all’uscita del vaccino.
Picco relativo agli
aggiornamenti
sull’h1n1 e ad un
possibile vaccino.
Annuncio via
libera al vaccino
in Ottobre
http://www.google.com/insights/search
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23. Dopo un fine 2008 e inizio 2009 in
negativo, da Marzo 09 le azioni
vanno in rialzo quasi
costantemente.
Vaccino “Focetria”
ultimato
Rialzo in
corrispondenza dello
scoppio dell’influenza
suina in Messico
23
25. I numeri dell’H1N1
Dall’inizio della
campagna
vaccinale,sono
state
somministrate
840.856 prime
dosi e 39.973
seconde dosi.
In totale
10.047.421 le
dosi di vaccino
distribuite in
Italia.
Totale di casi
stimati di
influenza
dall’inizio della
pandemia al
17/01/10:
4.197.000
Percentuale dei
casi che
necessitano di
assistenza
respiratoria in
rapporto al
totale dei
malati: 0,011%
Fonte: Ministero della Salute
Totale vittime
correlate alla
nuova influenza
A-H1N1 al
17/01/10: 216
Percentuale di
vittime in
rapporto al
totale dei
malati di nuova
influenza A:
0,005%
25
26. Conclusioni
Media Tradizionali
Nuovi Media
Negli articoli di giornale si cerca di mostrare il
Nei blog, essendo un media d’informazione
maggior
livello
di
obbiettività
e
imparzialità, nonostante in alcuni articoli si
prenda comunque una posizione.
Solo alcune reti televisive nazionali si sono
occupate
realmente
della
speculazione
economica del vaccino , altre – ma soprattutto le
più viste - non hanno minimamente accennato
alla problematica. Si distinguono: Sky tg, per
essere stata la prima tra pochi a menzionare il
contratto segreto tra governo e Novartis, e LA 7
per il programma di approfondimento.
libera, emergono molti più pareri personali, accuse
e prese di posizione. Nonostante questo, gli
argomenti trattati hanno spesso un fondo di
oggettività. Molti post (oltre a quelli riportati nella
presentazione) pongono l’accento sul contratto
stipulato con la Novartis, piuttosto che sulla
possibile distribuzione o vendita dei vaccini ai
paesi del terzo mondo .
Su Facebook e Twitter si riscontra l’interesse degli
utenti anche con una conoscenza minima del
fatto.
In conclusione:
Uno dei fatti di maggiore evidenza sicuramente è la correlazione di notizie in rapporto al media scelto
infatti se nei media tradizionali si approfondisce la situazione all’estero, paragonandola con quella
italiana, nei nuovi media non se ne fa cenno, preferendo invece analizzare il contratto segreto con la
Novartis. Possiamo dire che tramite i nuovi media una persona interessata è in grado di reperire
informazioni e avere un quadro più completo, che difficilmente potrebbe avere unicamente con i media
tradizionali.
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