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Bruciare CDR presso il cementificio
Lafarge Adriasebina è una buona idea ?
        Tavernola Bergamasca
           21 maggio 2007
L’ A.I.A.
• Autorizzazione Integrata Ambientale (Dlgs
  372/1999 sostituito dal DLvo 18 febbraio
  2005, n. 59) è, tra l’altro, il mezzo
  normativo per la applicazione delle migliori
  tecnologie disponibili (MTD o BAT) per la
  “riduzione e prevenzione integrata”
  dell’impatto sull’ambiente dei processi
  produttivi.
Cammin facendo …
• La Lafarge ha “approfittato” dell’AIA non
  solo per documentare le attività previste
  per adeguare gli impianti esistenti alle
  BAT/MTD ma per modificare (ampliare)
  alcune fasi/impianti del ciclo produttivo con
  l’inserimento (e la richiesta di
  autorizzazione) di nuove emissioni (E113,
  E114-E115) nonché l’incremento di
  emissione di alcuni camini esistenti (in
  primis l’emissione del forno, E005).
• “A seguito di adeguamenti impiantistici, la ditta
  chiede autorizzazione per aumentare la portata delle
  seguenti emissioni:
• EMISSIONE E005 forno di produzione del clinker,
  portata = 180.000 Nmc/h;
• EMISSIONE E007; inquinante PM = 15.000 Nmc/h
• EMISSIONE E013; inquinante PM = 13.000 Nmc/h
• EMISSIONE E025; inquinante PM = 3.500 Nmc/h
• EMISSIONE E105; inquinante PM = 3.000 Nmc/h
Prima della cura
• Emissioni annue dichiarate da Lafarge
  (anno 2003), tutti i punti di emissione e
      emissione del forno e torno di
      preriscaldo (circa 7.700 ore di
      funzionamento degli impianti)
Emisssione E0005
                                   Flusso di              Flusso di
Inquinante
                                   massa/anno (t/a)   massa/annuo (t/a)

                                                          226,66
                                          227
     Monossido di carbonio (CO)

                                                            d.a.
                                        411.662
      Biossido di carbonio (CO2)

 Composti organici volatili non                           34,55
                                         24,6
     metanici (COVNM)

                                      1.337,2           1.335,3
     Ossidi di azoto (NOx)
                                                            5,27
                                          5,3
         Ossidi di zolfo (SOx)

                                                           0,016
                                         0,016
      Arsenico (As) e composti

                                                            d.a.
                                        0,0012
       Cadmio (Cd) e composti

                                                           0,017
                                         0,017
       Cromo (Cr) e composti

                                                          0,0099
                                          0,01
       Rame (Cu) e composti

                                                          0,0052
                                         0,005
      Mercurio (Hg) e composti

                                                           0,014
                                        0,0143
        Nichel (Ni) e composti
Emisssione E0005
                                           Flusso di
Inquinante                                                        Flusso di
                                           massa/anno (t/a)
                                                              massa/annuo (t/a)
                                                                  0,0049
                                                 0,005
       Piombo (Pb) e composti


   Policlorodibenzodiossine (PCDD)
                                                                  12 mg/a
                                                10 mg/a
    Polidiclorobenzofurani (PCDF)


                                                                 0,000045
                                               0,00005
 Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)

                                                                    2,24
                                                  2,2
     Cloro e composti inorganici

                                                                   0,255
                                                 0,255
     Fluoro e composti inorganici

                                                                    3,6
                                                  3,6
                  PM

                                                                   d.a.
                                                  2,9
                PM10
Valori limite per le emissioni in atmosfera dal forno di
     produzione del clinker (E005, portata = 180.000 Nm3/h):
                                        Valore limite al   Valori limite dal
INQUINANTI                                30/10/2007         31/10/2007
                                           (mg/Nm3)           (mg/Nm3)
PM                                           34,6                10
HCl                                          26,1                10
HF                                            4,3                 1
SO2                                         343,5                50*
NOx                                        1.800                800
COV                                          85,7               10**
Cd, Tl                                       0,17               0.05*
Hg                                           0,17               0.05*
Sb, As, Cr, Pb, Co, Cu, Mn, Ni, V, Sn        4,33               0.5 *
IPA                                          0,09               0.01
PCDD + PCDF (T-EQ)                                         0.1 ng / Nmc
                                        0,1 ng / Nmc
NH3                                          250                 50
Flussi di massa degli inquinanti
                 atmosferici autorizzati
Inquinante                                               Flusso di massa AIA
                           Flusso di massa autorizzato
                                 prima della AIA                [kg/h]
                                      [kg/h]
NOx                                   324                       144
Polveri                               35,9                       9,2
SO2                                    62                        9
COV                                   15,4                       1,8
HCl                                   4,7                        1,8
HF                                    0,8                        0,2
Cd + Tl                               0,03                     0,0006
Hg                                    0,03                     0,0006
Sb + As + Cr + Pb + Co +              0,78                     0,0006
Cu + Mn + Ni + V + Sn
IPA                                   0,09                     0,0001
Lafarge di Tavernola Bergamasca, prima e dopo la cura
             Concentrazioni ed Emissioni    Concentrazioni ed Emissioni
             dichiarate da Lafarge, anno    autorizzate risultanti dall’AIA dal
                                                                                    Rapporto tra
                         2003               31.10.2007 (portata 180.000 Nmc/h
   Tipo
                                                                                       flussi
inquinante
                                                                                     2007/2003
                                             Concentrazione
             Concentrazione
                               Flussi di                         Flussi di massa
               mg/Nmc         massa (t/a)       mg/Nmc                 (t/a)

                                                                                          3,84
                 1,65               3,60         10,00                   13,824
 Polveri

                                                                                          0,83
              1.190,00         1.335,30         800,00                 1.105,92
  NOx

                                                                                        13,12
                 4,70               5,27         50,00                    69,12
   SOx

  Cl2 e
                                                                                          6,17
                 2,00               2,24         10,00                   13,824
comp.inorg

   F2 e
                                                                                          5,42
                 0,23               0,26          1,00                   1,3824
comp.inorg

                                                                                          0,56
                27,60              24,55         10,00                   13,824
 COVNM


               202,00            226,66                  d.a.                d.a.
   CO

                                                                                        13,29
                                0,0052
                 0,01                             0,05                  0,06912
Hg e comp.

                                                                                        57,60
                                 0,0012           0,05                  0,06912
   Cd
Lafarge di Tavernola Bergamasca :
                      prima e dopo la cura
             Concentrazioni ed Emissioni    Concentrazioni ed Emissioni
             dichiarate da Lafarge, anno    autorizzate risultanti dall’AIA dal
                                                                                   Rapporto
                         2003               31.10.2007 (portata 180.000 Nmc/h
   Tipo
                                                                                   tra flussi
inquinante
                                                                                   2007/2003
                                            Concentrazione
             Concentrazione
                               Flussi di                        Flussi di massa
                mg/Nmc        massa (t/a)       mg/Nmc                (t/a)
                                 0,0049
                 0,01
Pb e comp.
                                 0,0160
                 0,02
As e comp.
                                            Somma metalli
                                                                                     11,18
                                                                0,6912
                                 0,0170
                 0,02
Cr e comp.
                                                0,5
                                 0,0140
                 0,02
Ni e comp.
                                 0,0099
                 0,01
Cu e comp.

                0,0003           0,0003                  d.a.               d.a.
   PCB

                                                                                   307,20
                0,0001        0,00005             0,01                  0,013824
   IPA
                 0,01         0,0000000          0,10           0,0000001382
PCDD+PCD
                                                                                     11,52
              nanog/Ncm              12       nanog/Ncm                    4
   F
  NH40H
                                                                69,12
                                                   50
(come NH3)
Il Dlgs 59/2005
• “ Se, a seguito di una valutazione dell'autorita'
  competente, che tenga conto di tutte le emissioni
  coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti,
  localizzati in una determinata area, misure piu' rigorose
  di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al
  fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di
  qualita' ambientale, l'autorita' competente puo'
  prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali
  misure supplementari particolari piu' rigorose, fatte salve
  le altre misure che possono essere adottate per
  rispettare le norme di qualita' ambientale.”
Gli ossidi di azoto
Dai cementifici le fonti di ossidi di azoto
  sono due:
• 1) NOx termico : l’azoto dell’aria di
  combustione reagisce con l’ossigeno
  (zona forno, t° > 1.200 °C)
L’entità dell’emissione dipende dalla T°,
  dal livello di ossigeno (eccesso di aria
      per la combustione – un ridotto
     eccesso di aria però favorisce la
     formazione di CO e SOx), dalla
    velocità di reazione, da miscele di
   combustibile di difficile combustione
Gli ossidi di azoto
• 2) NOx da combustibile: presenza di azoto
  nel combustibile e successiva reazione
  con l’aria di combustione
Questo NOx si forma principalmente nel
  precalcinatore a 850-950 °C (dove brucia il
  60 % del combustibile)
Altri fattori di formazione degli NOx
• Forma e temperatura della fiamma del
  forno;
• Geometria della camera di combustione;
• Reattività e tenore di N nel combustibile
• Presenza di umidità
• Tempi di reazione disponibili
• Configurazione del bruciatore
Come ridurre la formazione di NOx
• 1) ottimizzazione del processo di
  cottura (minore consumo termico,
  migliore qualità clinker, maggiore vita alle
  apparecchiature), quale effetto secondario
  vi è una riduzione delle emissioni
• 2) alimentazione regolare di materie
  prime e combustibile
Come ridurre la formazione di NOx

• A) controlli del processo (NOx
  termico)
• B) scelte nel combustibile (NOx
  da combustibile)

• Nel pet-coke vi è circa il 1,5 % di N, nel
  CDR e nei pneumatici ??
Sintesi delle tecniche per il controllo degli NOx
                     (MTD Italia)
       Tecnica       Applicabilità ai     Efficienza     Emissioni riferite
                     vari sistemi di         della
                                                       mg/Nmc        kg/t
                        cottura           riduzione
Raffreddamento            Tutti            0-40%           700         1,4
della fiamma
Bruciatore “Low           Tutti            0-30%
NOx”
                    Con precalcinatore
Combustione a                                          700-1000      1,4-
stadi                                     10-30%                     2,0
                    Con preriscaldatore


                                                         N.D. 4
Accensione a metà        Lunghi           20-40%                       -
forno
                                                         N.D. 4
Clinker                   Tutti           10-15%                       -
mineralizzato
SNCR                       Con            10-70%        500-800      0,8-
                    preriscaldatore e                                1,6
                     precalcinatore
Riassumendo
Limite previgente : 1.800 mg/Nmc
Limite A.I.A. : 800 mg/Nmc (come “impianto
  esistente”
Livello raggiungibile con ottimizzazione e
  SNCR con tecnologia applicata
  all’impianto di Tavernola :
              500 – 800 mg/Nmc
Ancora meno ??
• Sistema di abbattimento SCR (ancora
  sperimentale, non ancora inserito nelle
  BAT dei cementifici) livello di emissioni
  atteso (prove in cementificio austriaco) :
                < 400 mg/Nmc
  (200 – 300 mg/Nmc) con riduzione anche
    del problema dello split di ammoniaca e
          riduzione dei microinquinanti
Il Primo rapporto del novembre 2006

•            Nella riunione del 14 dicembre il
  Comitato ha stabilito che gli obiettivi della prima
  fase consistevano nel:
• produrre una relazione sullo stato dell'ambiente
  nel territorio tavernolese, relativamente alle
  interferenze delle attività dello stabilimento;
• elaborare un piano d'azione di medio e lungo
  termine allo scopo di produrre azioni di controllo
  e prevenzione dei principali rischi ambientali.
Il Primo rapporto del novembre 2006

• Poiché Lafarge, negli incontri fra le parti
  avvenute in luglio e in settembre ha espresso
  l’intendimento di avviare l’impiego dei
  combustibili alternativi entro la seconda metà del
  2007 ed ha sollecitato il Comitato ad esprimere
  anticipatamente una valutazione preliminare e di
  principio sulla compatibilità ambientale di tale
  ipotesi, il presente rapporto è accompagnato da
  una Appendice 1 che espone la valutazione
  preliminare richiesta.
I nuovi combustibili
• La ditta intende utilizzare come combustibili
  alternativi farine animali, pneumatici e C.D.R.
  per un ammontare totale di 96 t/giorno. Tale
  quantitativo è inteso come somma delle portate
  dei tre combustibili, pertanto i quantitativi dei
  singoli rifiuti potranno variare in funzione
  dell’ottimizzazione del processo e dell’efficacia
  di riduzione degli NOx, ma rimarranno sempre
  nel limite di 96 t/giorno.
I nuovi combustibili
• La tipologia di impianto presente presso la
  Lafarge prevede come possibilità per la
  riduzione di emissioni di ossidi di azoto
  l’utilizzo di combustibili in grossa
  pezzatura con un potere calorico non
  eccessivamente elevato, caratteristica che
  consente di ottenere un allungamento e
  raffreddamento della fiamma. In relazione
  a questa tecnica,
I nuovi combustibili
• Lafarge intende utilizzare come combustibili
  alternativi C.D.R. e pneumatici, prevedendo
  l’immissione direttamente al bruciatore
  principale del C.D.R. in forma di polvere
  mediante linea dedicata, mentre gli
  pneumatici ed il C.D.R. brichettato hanno una
  pezzatura tale (20 -100 mm) da prevedere un
  utilizzo in precalcinazione. Inoltre la grossa
  pezzatura delle gomme contribuisce alla
  formazione di una micro-atmosfera riducente.
I nuovi combustibili
• Come ulteriore tecnica di abbattimento degli
  NOx, se la SNCR non risultasse sufficiente, si
  prevede di raffreddare la fiamma del bruciatore
  principale mediante aggiunta di acqua al
  combustibile o direttamente o attraverso
  l’impiego di emulsioni oleose esauste con tenore
  di acqua intorno al 30-50%.
• In sintesi si intende avviare a recupero
  energetico una quantità totale di rifiuti pari a
  32.250 t/a .
I nuovi combustibili
• …. la giustificazione del coincenerimento dei
  rifiuti non sarebbe solo l’utilizzo di “combustibili
  alternativi” e il (presunto) “risparmio”
  corrispondente di combustibili fossili, non solo il
  “recupero energetico” e l’uso di “fonti rinnovabili”
  come i rifiuti, ma anche di un sistema per ridurre
  le emissioni (gli ossidi di azoto) peraltro
  contando sul relativamente basso potere
  calorifico, “caratteristica che consente di
  ottenere un allungamento e raffreddamento
  della fiamma”.
Il Comitato ambientale
• Al fine di poter affrontare correttamente la
  condivisione delle scelte, le parti hanno
  dichiarato che si impegneranno a promuovere la
  costituzione, il funzionamento e l’esercizio di un
  Comitato Ambientale, che abbia lo scopo di
  fornire supporto tecnico, consultivo e informativo
  alla collettività. In altre parole un Comitato misto,
  che abbia la capacità di analizzare tecnicamente
  le scelte proposte dall’azienda e i risultati
  derivanti dalla loro applicazione.
Il Comitato ambientale
• In conclusione e in sintesi, quanto sopra
  riportato evidenzia la volontà delle parti a
  procedere all’applicazione di tutte le
  migliori tecnologie disponibili (BAT) che
  possano consentire il miglioramento delle
  emissioni ambientali, comprese quelle
  legate all’utilizzo dei combustibili
  alternativi.
Il Comitato ambientale
• Ciò nonostante, riconoscendo la
  delicatezza dei temi legati all’uso dei
  combustibili alternativi, l’azienda si è
  dichiara disponibile nei confronti della
  Amministrazione Comunale ad analizzare
  congiuntamente ed in contraddittorio i
  risultati delle sperimentazioni industriali,
  che consentiranno di verificare e
  condividere l’efficacia delle azioni
  implementate.»
Il Comitato ambientale
• Così nella domanda di A.I.A. (par. 16.5)
  ripreso nel Primo rapporto del Comitato
  del novembre 2006 (p. 65-66)
Il Primo rapporto del novembre 2006
• Nella successiva riunione del 22 febbraio emergeva una
  differente interpretazione dei compiti fra il Comitato e la
  dirigenza dello stabilimento che aveva stipulato gli
  accordi. In particolare, Lafarge faceva osservare che “il
  compito del comitato così come stabilito nell’atto
  costitutivo sottoscritto da Lafarge, non è quello di
  individuare e proporre ulteriori interventi di
  mitigazione dell’impatto ambientale (non ne avrebbe
  né il tempo né la competenza progettuale) ma quello
  di divulgare presso l’Amministrazione e la
  popolazione gli interventi già eseguiti o programmati
  da Lafarge e di verificarne l’efficacia.”
Il Primo rapporto del novembre 2006

• Il Comitato, in attesa che venisse chiarito il
  suo ruolo fra le parti interessate che lo
  hanno istituito, ha comunque proceduto
  alla stesura del presente rapporto
  sull’impatto attuale dello stabilimento, nel
  quale sono anche riportati gli interventi
  ambientali attuati o programmati da
  Lafarge e le proposte di ulteriore
  miglioramento individuate dal Comitato.
•   E’ previsto un periodo di sperimentazione
    (gestito dall’azienda) concluso il quale
    l’azienda, in ogni caso, potrà proseguire nelle
    attività di coincenerimento:
•   “Dopo un periodo di sperimentazione dell’uso
    dei combustibili alternativi, della durata di un
    anno, la Ditta dovrà presentare all’Autorità
    Competente, alla Provincia e al Comune una
    relazione in cui sia valutata l’efficacia del loro
    utilizzo rispetto al coke nella riduzione delle
    emissioni di NOx, insieme a un bilancio dei
    costi/benefici ambientali.
(…)
• La sperimentazione per l’utilizzo di combustibili
    alternativi entro dicembre 2005, presentando
    dopo un anno dall’inizio della sperimentazione
    la relazione valutativa;”
Allegato 1 alla Appendice 1 del primo
    rapporto del Comitato Tecnico
Dunque
• Nell’A.I.A. viene richiesta una
  sperimentazione di un anno, relazione
  della azienda e successiva decisione della
  Regione;
• Nell’appendice al rapporto si parla di una
  sperimentazione di 5 settimane
• Nel quesito referendario si parla di una
  sperimentazione di 6 mesi
• primo criterio: verifica del rispetto dei limiti
  fissati dalla normativa in vigore per le emissioni
  atmosferiche dai forni di produzione del clinker
  senza o con utilizzo di rifiuti;
• secondo criterio: verifica del non
  peggioramento del contributo inquinante
  complessivo derivante dall’utilizzo dei rifiuti
  rispetto a quello relativo all’utilizzo del solo
  combustibile solido convenzionale.
Allegato 1 alla Appendice 1 del primo
        rapporto del Comitato Tecnico
Qualora si riscontrino miglioramenti di alcuni
  parametri e peggioramento di altri, il
giudizio complessivo sarà costruito pesando
  i diversi contributi inquinanti in
relazione alla quantità e alla tossicità delle
  sostanze emesse anche in relazione
allo stato della qualità dell’aria nel territorio
  interessato dalle ricadute inquinanti.
Alimentazione solo   Alimentazione coke +
                 coke           Ecofluid (25 % p.c.i –
                                36 % in peso)
          CTSP      PMIP        CTSP        PMIP
          1996      1997        1996        1997

NOx        1.114      1.398        934        1.198
mg/Nmc
Forno 3
NOx        1.252      1.140        776        916,7
mg/Nmc
Forno 4
Con solventi : 800,7 mg/Nmc
Senza solventi : 830,7 mg/Nmc
Con solventi : 821 mg/Nmc
Senza solventi : 811 mg/Nmc
Delibera Consiglio Comunale n. 8 del
           27.02.2006
Il Dlgs 133/2005
• 3. Per gli impianti di incenerimento e coincenerimento
  aventi una capacita' nominale di due o piu' tonnellate
  l'ora, entro il 30 giugno dell'anno successivo, il gestore
  predispone una relazione annuale relativa al
  funzionamento ed alla sorveglianza dell'impianto che
  dovra' essere trasmessa all'autorita' competente che la
  rende accessibile al pubblico con le modalita' di cui al
  comma 2. Tale relazione fornisce, come requisito
  minimo, informazioni in merito all'andamento del
  processo e delle emissioni nell'atmosfera e nell'acqua
  rispetto alle norme di emissione previste dal presente
  decreto.
Un contaminante globale :
       l’anidride carbonica
• Emissioni attuali di CO2 equivalente : circa
  411.662 t/a (dichiarazione Lafarge 2003)
• Quota assegnata dal PNA (novembre
  2005) alla Lafarge di Tavernola : 396.686
  t/a (2005 – 2007)
• Quante emissioni di CO2 emetterà
  l’impianto nella nuova configurazione ??
• Nell’A.I.A. è un mistero ……
• In linea di massima vi può essere una
  riduzione in termini di emissioni di zolfo (in
  quanto i rifiuti di norma hanno meno zolfo
  rispetto al carbone o agli oli combustibili) e
  di ossidi di azoto (indice di un minor
  utilizzo di aria comburente); per tutti gli
  altri parametri vi è un incremento più o
  meno significativo delle emissioni (le due
  tabelle sono prese da una pubblicazione
  del Politecnico di Milano, notoriamente
  favorevole all’incenerimento)
• Nella tabella che segue sono riportati i dati di
  composizione di cementi realizzati con e senza
  l’utilizzo di combustibili /rifiuti.
• Si nota un innalzamento dei livelli di diversi
  metalli pesanti (diversi dei quali hanno una
  elevata mobilità, possono cioè “uscire” dal
  cemento per contaminare l’esterno). Anche se
  non vengono superati i limiti previsti dalle norme
  UNI sul cemento, il peggioramento è visibile.
  Non vi sono ancora idonei studi relativi alla
  durabilità e la qualità del cemento prodotto con e
  senza l’utilizzo di rifiuti. Negli USA i cementieri
  sono obbligati a contrassegnare i contenitori di
  cemento ottenuto con l’utilizzo di rifiuti come
  combustibili.
Un dubbio ….
• Il coincenerimento di rifiuti è una modifica
  sostanziale dell’AIA esistente o no ?
• Il decreto 12.08.2005 indica che
 • l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata
     con il presente provvedimento sostituisce ad
  ogni effetto, ai sensi dell’art. 5 comma 14 D. Lgs.
    59/05, le autorizzazioni già rilasciate indicate a
      pag. 5 e 6 dell’allegato tecnico al presente
       decreto (non vi sono autorizzazioni per il
         coincenerimento in vigore al momento
                       dell’A.I.A.)
Buona fortuna ….

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Lucidi Tavernola 21 Maggio 2007

  • 1. Bruciare CDR presso il cementificio Lafarge Adriasebina è una buona idea ? Tavernola Bergamasca 21 maggio 2007
  • 2. L’ A.I.A. • Autorizzazione Integrata Ambientale (Dlgs 372/1999 sostituito dal DLvo 18 febbraio 2005, n. 59) è, tra l’altro, il mezzo normativo per la applicazione delle migliori tecnologie disponibili (MTD o BAT) per la “riduzione e prevenzione integrata” dell’impatto sull’ambiente dei processi produttivi.
  • 3. Cammin facendo … • La Lafarge ha “approfittato” dell’AIA non solo per documentare le attività previste per adeguare gli impianti esistenti alle BAT/MTD ma per modificare (ampliare) alcune fasi/impianti del ciclo produttivo con l’inserimento (e la richiesta di autorizzazione) di nuove emissioni (E113, E114-E115) nonché l’incremento di emissione di alcuni camini esistenti (in primis l’emissione del forno, E005).
  • 4. • “A seguito di adeguamenti impiantistici, la ditta chiede autorizzazione per aumentare la portata delle seguenti emissioni: • EMISSIONE E005 forno di produzione del clinker, portata = 180.000 Nmc/h; • EMISSIONE E007; inquinante PM = 15.000 Nmc/h • EMISSIONE E013; inquinante PM = 13.000 Nmc/h • EMISSIONE E025; inquinante PM = 3.500 Nmc/h • EMISSIONE E105; inquinante PM = 3.000 Nmc/h
  • 5. Prima della cura • Emissioni annue dichiarate da Lafarge (anno 2003), tutti i punti di emissione e emissione del forno e torno di preriscaldo (circa 7.700 ore di funzionamento degli impianti)
  • 6. Emisssione E0005 Flusso di Flusso di Inquinante massa/anno (t/a) massa/annuo (t/a) 226,66 227 Monossido di carbonio (CO) d.a. 411.662 Biossido di carbonio (CO2) Composti organici volatili non 34,55 24,6 metanici (COVNM) 1.337,2 1.335,3 Ossidi di azoto (NOx) 5,27 5,3 Ossidi di zolfo (SOx) 0,016 0,016 Arsenico (As) e composti d.a. 0,0012 Cadmio (Cd) e composti 0,017 0,017 Cromo (Cr) e composti 0,0099 0,01 Rame (Cu) e composti 0,0052 0,005 Mercurio (Hg) e composti 0,014 0,0143 Nichel (Ni) e composti
  • 7. Emisssione E0005 Flusso di Inquinante Flusso di massa/anno (t/a) massa/annuo (t/a) 0,0049 0,005 Piombo (Pb) e composti Policlorodibenzodiossine (PCDD) 12 mg/a 10 mg/a Polidiclorobenzofurani (PCDF) 0,000045 0,00005 Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) 2,24 2,2 Cloro e composti inorganici 0,255 0,255 Fluoro e composti inorganici 3,6 3,6 PM d.a. 2,9 PM10
  • 8. Valori limite per le emissioni in atmosfera dal forno di produzione del clinker (E005, portata = 180.000 Nm3/h): Valore limite al Valori limite dal INQUINANTI 30/10/2007 31/10/2007 (mg/Nm3) (mg/Nm3) PM 34,6 10 HCl 26,1 10 HF 4,3 1 SO2 343,5 50* NOx 1.800 800 COV 85,7 10** Cd, Tl 0,17 0.05* Hg 0,17 0.05* Sb, As, Cr, Pb, Co, Cu, Mn, Ni, V, Sn 4,33 0.5 * IPA 0,09 0.01 PCDD + PCDF (T-EQ) 0.1 ng / Nmc 0,1 ng / Nmc NH3 250 50
  • 9. Flussi di massa degli inquinanti atmosferici autorizzati Inquinante Flusso di massa AIA Flusso di massa autorizzato prima della AIA [kg/h] [kg/h] NOx 324 144 Polveri 35,9 9,2 SO2 62 9 COV 15,4 1,8 HCl 4,7 1,8 HF 0,8 0,2 Cd + Tl 0,03 0,0006 Hg 0,03 0,0006 Sb + As + Cr + Pb + Co + 0,78 0,0006 Cu + Mn + Ni + V + Sn IPA 0,09 0,0001
  • 10. Lafarge di Tavernola Bergamasca, prima e dopo la cura Concentrazioni ed Emissioni Concentrazioni ed Emissioni dichiarate da Lafarge, anno autorizzate risultanti dall’AIA dal Rapporto tra 2003 31.10.2007 (portata 180.000 Nmc/h Tipo flussi inquinante 2007/2003 Concentrazione Concentrazione Flussi di Flussi di massa mg/Nmc massa (t/a) mg/Nmc (t/a) 3,84 1,65 3,60 10,00 13,824 Polveri 0,83 1.190,00 1.335,30 800,00 1.105,92 NOx 13,12 4,70 5,27 50,00 69,12 SOx Cl2 e 6,17 2,00 2,24 10,00 13,824 comp.inorg F2 e 5,42 0,23 0,26 1,00 1,3824 comp.inorg 0,56 27,60 24,55 10,00 13,824 COVNM 202,00 226,66 d.a. d.a. CO 13,29 0,0052 0,01 0,05 0,06912 Hg e comp. 57,60 0,0012 0,05 0,06912 Cd
  • 11. Lafarge di Tavernola Bergamasca : prima e dopo la cura Concentrazioni ed Emissioni Concentrazioni ed Emissioni dichiarate da Lafarge, anno autorizzate risultanti dall’AIA dal Rapporto 2003 31.10.2007 (portata 180.000 Nmc/h Tipo tra flussi inquinante 2007/2003 Concentrazione Concentrazione Flussi di Flussi di massa mg/Nmc massa (t/a) mg/Nmc (t/a) 0,0049 0,01 Pb e comp. 0,0160 0,02 As e comp. Somma metalli 11,18 0,6912 0,0170 0,02 Cr e comp. 0,5 0,0140 0,02 Ni e comp. 0,0099 0,01 Cu e comp. 0,0003 0,0003 d.a. d.a. PCB 307,20 0,0001 0,00005 0,01 0,013824 IPA 0,01 0,0000000 0,10 0,0000001382 PCDD+PCD 11,52 nanog/Ncm 12 nanog/Ncm 4 F NH40H 69,12 50 (come NH3)
  • 12. Il Dlgs 59/2005 • “ Se, a seguito di una valutazione dell'autorita' competente, che tenga conto di tutte le emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, localizzati in una determinata area, misure piu' rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualita' ambientale, l'autorita' competente puo' prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali misure supplementari particolari piu' rigorose, fatte salve le altre misure che possono essere adottate per rispettare le norme di qualita' ambientale.”
  • 13. Gli ossidi di azoto Dai cementifici le fonti di ossidi di azoto sono due: • 1) NOx termico : l’azoto dell’aria di combustione reagisce con l’ossigeno (zona forno, t° > 1.200 °C)
  • 14. L’entità dell’emissione dipende dalla T°, dal livello di ossigeno (eccesso di aria per la combustione – un ridotto eccesso di aria però favorisce la formazione di CO e SOx), dalla velocità di reazione, da miscele di combustibile di difficile combustione
  • 15. Gli ossidi di azoto • 2) NOx da combustibile: presenza di azoto nel combustibile e successiva reazione con l’aria di combustione Questo NOx si forma principalmente nel precalcinatore a 850-950 °C (dove brucia il 60 % del combustibile)
  • 16. Altri fattori di formazione degli NOx • Forma e temperatura della fiamma del forno; • Geometria della camera di combustione; • Reattività e tenore di N nel combustibile • Presenza di umidità • Tempi di reazione disponibili • Configurazione del bruciatore
  • 17. Come ridurre la formazione di NOx • 1) ottimizzazione del processo di cottura (minore consumo termico, migliore qualità clinker, maggiore vita alle apparecchiature), quale effetto secondario vi è una riduzione delle emissioni • 2) alimentazione regolare di materie prime e combustibile
  • 18. Come ridurre la formazione di NOx • A) controlli del processo (NOx termico) • B) scelte nel combustibile (NOx da combustibile) • Nel pet-coke vi è circa il 1,5 % di N, nel CDR e nei pneumatici ??
  • 19. Sintesi delle tecniche per il controllo degli NOx (MTD Italia) Tecnica Applicabilità ai Efficienza Emissioni riferite vari sistemi di della mg/Nmc kg/t cottura riduzione Raffreddamento Tutti 0-40% 700 1,4 della fiamma Bruciatore “Low Tutti 0-30% NOx” Con precalcinatore Combustione a 700-1000 1,4- stadi 10-30% 2,0 Con preriscaldatore N.D. 4 Accensione a metà Lunghi 20-40% - forno N.D. 4 Clinker Tutti 10-15% - mineralizzato SNCR Con 10-70% 500-800 0,8- preriscaldatore e 1,6 precalcinatore
  • 20. Riassumendo Limite previgente : 1.800 mg/Nmc Limite A.I.A. : 800 mg/Nmc (come “impianto esistente” Livello raggiungibile con ottimizzazione e SNCR con tecnologia applicata all’impianto di Tavernola : 500 – 800 mg/Nmc
  • 21. Ancora meno ?? • Sistema di abbattimento SCR (ancora sperimentale, non ancora inserito nelle BAT dei cementifici) livello di emissioni atteso (prove in cementificio austriaco) : < 400 mg/Nmc (200 – 300 mg/Nmc) con riduzione anche del problema dello split di ammoniaca e riduzione dei microinquinanti
  • 22. Il Primo rapporto del novembre 2006 • Nella riunione del 14 dicembre il Comitato ha stabilito che gli obiettivi della prima fase consistevano nel: • produrre una relazione sullo stato dell'ambiente nel territorio tavernolese, relativamente alle interferenze delle attività dello stabilimento; • elaborare un piano d'azione di medio e lungo termine allo scopo di produrre azioni di controllo e prevenzione dei principali rischi ambientali.
  • 23. Il Primo rapporto del novembre 2006 • Poiché Lafarge, negli incontri fra le parti avvenute in luglio e in settembre ha espresso l’intendimento di avviare l’impiego dei combustibili alternativi entro la seconda metà del 2007 ed ha sollecitato il Comitato ad esprimere anticipatamente una valutazione preliminare e di principio sulla compatibilità ambientale di tale ipotesi, il presente rapporto è accompagnato da una Appendice 1 che espone la valutazione preliminare richiesta.
  • 24. I nuovi combustibili • La ditta intende utilizzare come combustibili alternativi farine animali, pneumatici e C.D.R. per un ammontare totale di 96 t/giorno. Tale quantitativo è inteso come somma delle portate dei tre combustibili, pertanto i quantitativi dei singoli rifiuti potranno variare in funzione dell’ottimizzazione del processo e dell’efficacia di riduzione degli NOx, ma rimarranno sempre nel limite di 96 t/giorno.
  • 25. I nuovi combustibili • La tipologia di impianto presente presso la Lafarge prevede come possibilità per la riduzione di emissioni di ossidi di azoto l’utilizzo di combustibili in grossa pezzatura con un potere calorico non eccessivamente elevato, caratteristica che consente di ottenere un allungamento e raffreddamento della fiamma. In relazione a questa tecnica,
  • 26. I nuovi combustibili • Lafarge intende utilizzare come combustibili alternativi C.D.R. e pneumatici, prevedendo l’immissione direttamente al bruciatore principale del C.D.R. in forma di polvere mediante linea dedicata, mentre gli pneumatici ed il C.D.R. brichettato hanno una pezzatura tale (20 -100 mm) da prevedere un utilizzo in precalcinazione. Inoltre la grossa pezzatura delle gomme contribuisce alla formazione di una micro-atmosfera riducente.
  • 27. I nuovi combustibili • Come ulteriore tecnica di abbattimento degli NOx, se la SNCR non risultasse sufficiente, si prevede di raffreddare la fiamma del bruciatore principale mediante aggiunta di acqua al combustibile o direttamente o attraverso l’impiego di emulsioni oleose esauste con tenore di acqua intorno al 30-50%. • In sintesi si intende avviare a recupero energetico una quantità totale di rifiuti pari a 32.250 t/a .
  • 28. I nuovi combustibili • …. la giustificazione del coincenerimento dei rifiuti non sarebbe solo l’utilizzo di “combustibili alternativi” e il (presunto) “risparmio” corrispondente di combustibili fossili, non solo il “recupero energetico” e l’uso di “fonti rinnovabili” come i rifiuti, ma anche di un sistema per ridurre le emissioni (gli ossidi di azoto) peraltro contando sul relativamente basso potere calorifico, “caratteristica che consente di ottenere un allungamento e raffreddamento della fiamma”.
  • 29. Il Comitato ambientale • Al fine di poter affrontare correttamente la condivisione delle scelte, le parti hanno dichiarato che si impegneranno a promuovere la costituzione, il funzionamento e l’esercizio di un Comitato Ambientale, che abbia lo scopo di fornire supporto tecnico, consultivo e informativo alla collettività. In altre parole un Comitato misto, che abbia la capacità di analizzare tecnicamente le scelte proposte dall’azienda e i risultati derivanti dalla loro applicazione.
  • 30. Il Comitato ambientale • In conclusione e in sintesi, quanto sopra riportato evidenzia la volontà delle parti a procedere all’applicazione di tutte le migliori tecnologie disponibili (BAT) che possano consentire il miglioramento delle emissioni ambientali, comprese quelle legate all’utilizzo dei combustibili alternativi.
  • 31. Il Comitato ambientale • Ciò nonostante, riconoscendo la delicatezza dei temi legati all’uso dei combustibili alternativi, l’azienda si è dichiara disponibile nei confronti della Amministrazione Comunale ad analizzare congiuntamente ed in contraddittorio i risultati delle sperimentazioni industriali, che consentiranno di verificare e condividere l’efficacia delle azioni implementate.»
  • 32. Il Comitato ambientale • Così nella domanda di A.I.A. (par. 16.5) ripreso nel Primo rapporto del Comitato del novembre 2006 (p. 65-66)
  • 33. Il Primo rapporto del novembre 2006 • Nella successiva riunione del 22 febbraio emergeva una differente interpretazione dei compiti fra il Comitato e la dirigenza dello stabilimento che aveva stipulato gli accordi. In particolare, Lafarge faceva osservare che “il compito del comitato così come stabilito nell’atto costitutivo sottoscritto da Lafarge, non è quello di individuare e proporre ulteriori interventi di mitigazione dell’impatto ambientale (non ne avrebbe né il tempo né la competenza progettuale) ma quello di divulgare presso l’Amministrazione e la popolazione gli interventi già eseguiti o programmati da Lafarge e di verificarne l’efficacia.”
  • 34. Il Primo rapporto del novembre 2006 • Il Comitato, in attesa che venisse chiarito il suo ruolo fra le parti interessate che lo hanno istituito, ha comunque proceduto alla stesura del presente rapporto sull’impatto attuale dello stabilimento, nel quale sono anche riportati gli interventi ambientali attuati o programmati da Lafarge e le proposte di ulteriore miglioramento individuate dal Comitato.
  • 35. E’ previsto un periodo di sperimentazione (gestito dall’azienda) concluso il quale l’azienda, in ogni caso, potrà proseguire nelle attività di coincenerimento: • “Dopo un periodo di sperimentazione dell’uso dei combustibili alternativi, della durata di un anno, la Ditta dovrà presentare all’Autorità Competente, alla Provincia e al Comune una relazione in cui sia valutata l’efficacia del loro utilizzo rispetto al coke nella riduzione delle emissioni di NOx, insieme a un bilancio dei costi/benefici ambientali. (…) • La sperimentazione per l’utilizzo di combustibili alternativi entro dicembre 2005, presentando dopo un anno dall’inizio della sperimentazione la relazione valutativa;”
  • 36. Allegato 1 alla Appendice 1 del primo rapporto del Comitato Tecnico
  • 37. Dunque • Nell’A.I.A. viene richiesta una sperimentazione di un anno, relazione della azienda e successiva decisione della Regione; • Nell’appendice al rapporto si parla di una sperimentazione di 5 settimane • Nel quesito referendario si parla di una sperimentazione di 6 mesi
  • 38. • primo criterio: verifica del rispetto dei limiti fissati dalla normativa in vigore per le emissioni atmosferiche dai forni di produzione del clinker senza o con utilizzo di rifiuti; • secondo criterio: verifica del non peggioramento del contributo inquinante complessivo derivante dall’utilizzo dei rifiuti rispetto a quello relativo all’utilizzo del solo combustibile solido convenzionale.
  • 39. Allegato 1 alla Appendice 1 del primo rapporto del Comitato Tecnico Qualora si riscontrino miglioramenti di alcuni parametri e peggioramento di altri, il giudizio complessivo sarà costruito pesando i diversi contributi inquinanti in relazione alla quantità e alla tossicità delle sostanze emesse anche in relazione allo stato della qualità dell’aria nel territorio interessato dalle ricadute inquinanti.
  • 40.
  • 41.
  • 42. Alimentazione solo Alimentazione coke + coke Ecofluid (25 % p.c.i – 36 % in peso) CTSP PMIP CTSP PMIP 1996 1997 1996 1997 NOx 1.114 1.398 934 1.198 mg/Nmc Forno 3 NOx 1.252 1.140 776 916,7 mg/Nmc Forno 4
  • 43.
  • 44.
  • 45. Con solventi : 800,7 mg/Nmc Senza solventi : 830,7 mg/Nmc
  • 46. Con solventi : 821 mg/Nmc Senza solventi : 811 mg/Nmc
  • 47. Delibera Consiglio Comunale n. 8 del 27.02.2006
  • 48.
  • 49.
  • 50.
  • 51.
  • 52.
  • 53.
  • 54.
  • 55.
  • 56. Il Dlgs 133/2005 • 3. Per gli impianti di incenerimento e coincenerimento aventi una capacita' nominale di due o piu' tonnellate l'ora, entro il 30 giugno dell'anno successivo, il gestore predispone una relazione annuale relativa al funzionamento ed alla sorveglianza dell'impianto che dovra' essere trasmessa all'autorita' competente che la rende accessibile al pubblico con le modalita' di cui al comma 2. Tale relazione fornisce, come requisito minimo, informazioni in merito all'andamento del processo e delle emissioni nell'atmosfera e nell'acqua rispetto alle norme di emissione previste dal presente decreto.
  • 57. Un contaminante globale : l’anidride carbonica • Emissioni attuali di CO2 equivalente : circa 411.662 t/a (dichiarazione Lafarge 2003) • Quota assegnata dal PNA (novembre 2005) alla Lafarge di Tavernola : 396.686 t/a (2005 – 2007) • Quante emissioni di CO2 emetterà l’impianto nella nuova configurazione ?? • Nell’A.I.A. è un mistero ……
  • 58. • In linea di massima vi può essere una riduzione in termini di emissioni di zolfo (in quanto i rifiuti di norma hanno meno zolfo rispetto al carbone o agli oli combustibili) e di ossidi di azoto (indice di un minor utilizzo di aria comburente); per tutti gli altri parametri vi è un incremento più o meno significativo delle emissioni (le due tabelle sono prese da una pubblicazione del Politecnico di Milano, notoriamente favorevole all’incenerimento)
  • 59. • Nella tabella che segue sono riportati i dati di composizione di cementi realizzati con e senza l’utilizzo di combustibili /rifiuti. • Si nota un innalzamento dei livelli di diversi metalli pesanti (diversi dei quali hanno una elevata mobilità, possono cioè “uscire” dal cemento per contaminare l’esterno). Anche se non vengono superati i limiti previsti dalle norme UNI sul cemento, il peggioramento è visibile. Non vi sono ancora idonei studi relativi alla durabilità e la qualità del cemento prodotto con e senza l’utilizzo di rifiuti. Negli USA i cementieri sono obbligati a contrassegnare i contenitori di cemento ottenuto con l’utilizzo di rifiuti come combustibili.
  • 60.
  • 61.
  • 62. Un dubbio …. • Il coincenerimento di rifiuti è una modifica sostanziale dell’AIA esistente o no ? • Il decreto 12.08.2005 indica che • l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto, ai sensi dell’art. 5 comma 14 D. Lgs. 59/05, le autorizzazioni già rilasciate indicate a pag. 5 e 6 dell’allegato tecnico al presente decreto (non vi sono autorizzazioni per il coincenerimento in vigore al momento dell’A.I.A.)