TAVERNOLA BERGAMASCA: assemblea pubblica organizzata dal gruppo politico locale Tavernola Democratica ( http://tavernolademocratica.weebly.com )il 21 maggio 2007, riguardante l'utilizzo dei rifiuti come combustibili nel cementificio. Relatore Medicina Democratica.
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Lucidi Tavernola 21 Maggio 2007
1. Bruciare CDR presso il cementificio
Lafarge Adriasebina è una buona idea ?
Tavernola Bergamasca
21 maggio 2007
2. L’ A.I.A.
• Autorizzazione Integrata Ambientale (Dlgs
372/1999 sostituito dal DLvo 18 febbraio
2005, n. 59) è, tra l’altro, il mezzo
normativo per la applicazione delle migliori
tecnologie disponibili (MTD o BAT) per la
“riduzione e prevenzione integrata”
dell’impatto sull’ambiente dei processi
produttivi.
3. Cammin facendo …
• La Lafarge ha “approfittato” dell’AIA non
solo per documentare le attività previste
per adeguare gli impianti esistenti alle
BAT/MTD ma per modificare (ampliare)
alcune fasi/impianti del ciclo produttivo con
l’inserimento (e la richiesta di
autorizzazione) di nuove emissioni (E113,
E114-E115) nonché l’incremento di
emissione di alcuni camini esistenti (in
primis l’emissione del forno, E005).
4. • “A seguito di adeguamenti impiantistici, la ditta
chiede autorizzazione per aumentare la portata delle
seguenti emissioni:
• EMISSIONE E005 forno di produzione del clinker,
portata = 180.000 Nmc/h;
• EMISSIONE E007; inquinante PM = 15.000 Nmc/h
• EMISSIONE E013; inquinante PM = 13.000 Nmc/h
• EMISSIONE E025; inquinante PM = 3.500 Nmc/h
• EMISSIONE E105; inquinante PM = 3.000 Nmc/h
5. Prima della cura
• Emissioni annue dichiarate da Lafarge
(anno 2003), tutti i punti di emissione e
emissione del forno e torno di
preriscaldo (circa 7.700 ore di
funzionamento degli impianti)
6. Emisssione E0005
Flusso di Flusso di
Inquinante
massa/anno (t/a) massa/annuo (t/a)
226,66
227
Monossido di carbonio (CO)
d.a.
411.662
Biossido di carbonio (CO2)
Composti organici volatili non 34,55
24,6
metanici (COVNM)
1.337,2 1.335,3
Ossidi di azoto (NOx)
5,27
5,3
Ossidi di zolfo (SOx)
0,016
0,016
Arsenico (As) e composti
d.a.
0,0012
Cadmio (Cd) e composti
0,017
0,017
Cromo (Cr) e composti
0,0099
0,01
Rame (Cu) e composti
0,0052
0,005
Mercurio (Hg) e composti
0,014
0,0143
Nichel (Ni) e composti
7. Emisssione E0005
Flusso di
Inquinante Flusso di
massa/anno (t/a)
massa/annuo (t/a)
0,0049
0,005
Piombo (Pb) e composti
Policlorodibenzodiossine (PCDD)
12 mg/a
10 mg/a
Polidiclorobenzofurani (PCDF)
0,000045
0,00005
Idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
2,24
2,2
Cloro e composti inorganici
0,255
0,255
Fluoro e composti inorganici
3,6
3,6
PM
d.a.
2,9
PM10
8. Valori limite per le emissioni in atmosfera dal forno di
produzione del clinker (E005, portata = 180.000 Nm3/h):
Valore limite al Valori limite dal
INQUINANTI 30/10/2007 31/10/2007
(mg/Nm3) (mg/Nm3)
PM 34,6 10
HCl 26,1 10
HF 4,3 1
SO2 343,5 50*
NOx 1.800 800
COV 85,7 10**
Cd, Tl 0,17 0.05*
Hg 0,17 0.05*
Sb, As, Cr, Pb, Co, Cu, Mn, Ni, V, Sn 4,33 0.5 *
IPA 0,09 0.01
PCDD + PCDF (T-EQ) 0.1 ng / Nmc
0,1 ng / Nmc
NH3 250 50
9. Flussi di massa degli inquinanti
atmosferici autorizzati
Inquinante Flusso di massa AIA
Flusso di massa autorizzato
prima della AIA [kg/h]
[kg/h]
NOx 324 144
Polveri 35,9 9,2
SO2 62 9
COV 15,4 1,8
HCl 4,7 1,8
HF 0,8 0,2
Cd + Tl 0,03 0,0006
Hg 0,03 0,0006
Sb + As + Cr + Pb + Co + 0,78 0,0006
Cu + Mn + Ni + V + Sn
IPA 0,09 0,0001
10. Lafarge di Tavernola Bergamasca, prima e dopo la cura
Concentrazioni ed Emissioni Concentrazioni ed Emissioni
dichiarate da Lafarge, anno autorizzate risultanti dall’AIA dal
Rapporto tra
2003 31.10.2007 (portata 180.000 Nmc/h
Tipo
flussi
inquinante
2007/2003
Concentrazione
Concentrazione
Flussi di Flussi di massa
mg/Nmc massa (t/a) mg/Nmc (t/a)
3,84
1,65 3,60 10,00 13,824
Polveri
0,83
1.190,00 1.335,30 800,00 1.105,92
NOx
13,12
4,70 5,27 50,00 69,12
SOx
Cl2 e
6,17
2,00 2,24 10,00 13,824
comp.inorg
F2 e
5,42
0,23 0,26 1,00 1,3824
comp.inorg
0,56
27,60 24,55 10,00 13,824
COVNM
202,00 226,66 d.a. d.a.
CO
13,29
0,0052
0,01 0,05 0,06912
Hg e comp.
57,60
0,0012 0,05 0,06912
Cd
11. Lafarge di Tavernola Bergamasca :
prima e dopo la cura
Concentrazioni ed Emissioni Concentrazioni ed Emissioni
dichiarate da Lafarge, anno autorizzate risultanti dall’AIA dal
Rapporto
2003 31.10.2007 (portata 180.000 Nmc/h
Tipo
tra flussi
inquinante
2007/2003
Concentrazione
Concentrazione
Flussi di Flussi di massa
mg/Nmc massa (t/a) mg/Nmc (t/a)
0,0049
0,01
Pb e comp.
0,0160
0,02
As e comp.
Somma metalli
11,18
0,6912
0,0170
0,02
Cr e comp.
0,5
0,0140
0,02
Ni e comp.
0,0099
0,01
Cu e comp.
0,0003 0,0003 d.a. d.a.
PCB
307,20
0,0001 0,00005 0,01 0,013824
IPA
0,01 0,0000000 0,10 0,0000001382
PCDD+PCD
11,52
nanog/Ncm 12 nanog/Ncm 4
F
NH40H
69,12
50
(come NH3)
12. Il Dlgs 59/2005
• “ Se, a seguito di una valutazione dell'autorita'
competente, che tenga conto di tutte le emissioni
coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti,
localizzati in una determinata area, misure piu' rigorose
di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al
fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di
qualita' ambientale, l'autorita' competente puo'
prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali
misure supplementari particolari piu' rigorose, fatte salve
le altre misure che possono essere adottate per
rispettare le norme di qualita' ambientale.”
13. Gli ossidi di azoto
Dai cementifici le fonti di ossidi di azoto
sono due:
• 1) NOx termico : l’azoto dell’aria di
combustione reagisce con l’ossigeno
(zona forno, t° > 1.200 °C)
14. L’entità dell’emissione dipende dalla T°,
dal livello di ossigeno (eccesso di aria
per la combustione – un ridotto
eccesso di aria però favorisce la
formazione di CO e SOx), dalla
velocità di reazione, da miscele di
combustibile di difficile combustione
15. Gli ossidi di azoto
• 2) NOx da combustibile: presenza di azoto
nel combustibile e successiva reazione
con l’aria di combustione
Questo NOx si forma principalmente nel
precalcinatore a 850-950 °C (dove brucia il
60 % del combustibile)
16. Altri fattori di formazione degli NOx
• Forma e temperatura della fiamma del
forno;
• Geometria della camera di combustione;
• Reattività e tenore di N nel combustibile
• Presenza di umidità
• Tempi di reazione disponibili
• Configurazione del bruciatore
17. Come ridurre la formazione di NOx
• 1) ottimizzazione del processo di
cottura (minore consumo termico,
migliore qualità clinker, maggiore vita alle
apparecchiature), quale effetto secondario
vi è una riduzione delle emissioni
• 2) alimentazione regolare di materie
prime e combustibile
18. Come ridurre la formazione di NOx
• A) controlli del processo (NOx
termico)
• B) scelte nel combustibile (NOx
da combustibile)
• Nel pet-coke vi è circa il 1,5 % di N, nel
CDR e nei pneumatici ??
19. Sintesi delle tecniche per il controllo degli NOx
(MTD Italia)
Tecnica Applicabilità ai Efficienza Emissioni riferite
vari sistemi di della
mg/Nmc kg/t
cottura riduzione
Raffreddamento Tutti 0-40% 700 1,4
della fiamma
Bruciatore “Low Tutti 0-30%
NOx”
Con precalcinatore
Combustione a 700-1000 1,4-
stadi 10-30% 2,0
Con preriscaldatore
N.D. 4
Accensione a metà Lunghi 20-40% -
forno
N.D. 4
Clinker Tutti 10-15% -
mineralizzato
SNCR Con 10-70% 500-800 0,8-
preriscaldatore e 1,6
precalcinatore
20. Riassumendo
Limite previgente : 1.800 mg/Nmc
Limite A.I.A. : 800 mg/Nmc (come “impianto
esistente”
Livello raggiungibile con ottimizzazione e
SNCR con tecnologia applicata
all’impianto di Tavernola :
500 – 800 mg/Nmc
21. Ancora meno ??
• Sistema di abbattimento SCR (ancora
sperimentale, non ancora inserito nelle
BAT dei cementifici) livello di emissioni
atteso (prove in cementificio austriaco) :
< 400 mg/Nmc
(200 – 300 mg/Nmc) con riduzione anche
del problema dello split di ammoniaca e
riduzione dei microinquinanti
22. Il Primo rapporto del novembre 2006
• Nella riunione del 14 dicembre il
Comitato ha stabilito che gli obiettivi della prima
fase consistevano nel:
• produrre una relazione sullo stato dell'ambiente
nel territorio tavernolese, relativamente alle
interferenze delle attività dello stabilimento;
• elaborare un piano d'azione di medio e lungo
termine allo scopo di produrre azioni di controllo
e prevenzione dei principali rischi ambientali.
23. Il Primo rapporto del novembre 2006
• Poiché Lafarge, negli incontri fra le parti
avvenute in luglio e in settembre ha espresso
l’intendimento di avviare l’impiego dei
combustibili alternativi entro la seconda metà del
2007 ed ha sollecitato il Comitato ad esprimere
anticipatamente una valutazione preliminare e di
principio sulla compatibilità ambientale di tale
ipotesi, il presente rapporto è accompagnato da
una Appendice 1 che espone la valutazione
preliminare richiesta.
24. I nuovi combustibili
• La ditta intende utilizzare come combustibili
alternativi farine animali, pneumatici e C.D.R.
per un ammontare totale di 96 t/giorno. Tale
quantitativo è inteso come somma delle portate
dei tre combustibili, pertanto i quantitativi dei
singoli rifiuti potranno variare in funzione
dell’ottimizzazione del processo e dell’efficacia
di riduzione degli NOx, ma rimarranno sempre
nel limite di 96 t/giorno.
25. I nuovi combustibili
• La tipologia di impianto presente presso la
Lafarge prevede come possibilità per la
riduzione di emissioni di ossidi di azoto
l’utilizzo di combustibili in grossa
pezzatura con un potere calorico non
eccessivamente elevato, caratteristica che
consente di ottenere un allungamento e
raffreddamento della fiamma. In relazione
a questa tecnica,
26. I nuovi combustibili
• Lafarge intende utilizzare come combustibili
alternativi C.D.R. e pneumatici, prevedendo
l’immissione direttamente al bruciatore
principale del C.D.R. in forma di polvere
mediante linea dedicata, mentre gli
pneumatici ed il C.D.R. brichettato hanno una
pezzatura tale (20 -100 mm) da prevedere un
utilizzo in precalcinazione. Inoltre la grossa
pezzatura delle gomme contribuisce alla
formazione di una micro-atmosfera riducente.
27. I nuovi combustibili
• Come ulteriore tecnica di abbattimento degli
NOx, se la SNCR non risultasse sufficiente, si
prevede di raffreddare la fiamma del bruciatore
principale mediante aggiunta di acqua al
combustibile o direttamente o attraverso
l’impiego di emulsioni oleose esauste con tenore
di acqua intorno al 30-50%.
• In sintesi si intende avviare a recupero
energetico una quantità totale di rifiuti pari a
32.250 t/a .
28. I nuovi combustibili
• …. la giustificazione del coincenerimento dei
rifiuti non sarebbe solo l’utilizzo di “combustibili
alternativi” e il (presunto) “risparmio”
corrispondente di combustibili fossili, non solo il
“recupero energetico” e l’uso di “fonti rinnovabili”
come i rifiuti, ma anche di un sistema per ridurre
le emissioni (gli ossidi di azoto) peraltro
contando sul relativamente basso potere
calorifico, “caratteristica che consente di
ottenere un allungamento e raffreddamento
della fiamma”.
29. Il Comitato ambientale
• Al fine di poter affrontare correttamente la
condivisione delle scelte, le parti hanno
dichiarato che si impegneranno a promuovere la
costituzione, il funzionamento e l’esercizio di un
Comitato Ambientale, che abbia lo scopo di
fornire supporto tecnico, consultivo e informativo
alla collettività. In altre parole un Comitato misto,
che abbia la capacità di analizzare tecnicamente
le scelte proposte dall’azienda e i risultati
derivanti dalla loro applicazione.
30. Il Comitato ambientale
• In conclusione e in sintesi, quanto sopra
riportato evidenzia la volontà delle parti a
procedere all’applicazione di tutte le
migliori tecnologie disponibili (BAT) che
possano consentire il miglioramento delle
emissioni ambientali, comprese quelle
legate all’utilizzo dei combustibili
alternativi.
31. Il Comitato ambientale
• Ciò nonostante, riconoscendo la
delicatezza dei temi legati all’uso dei
combustibili alternativi, l’azienda si è
dichiara disponibile nei confronti della
Amministrazione Comunale ad analizzare
congiuntamente ed in contraddittorio i
risultati delle sperimentazioni industriali,
che consentiranno di verificare e
condividere l’efficacia delle azioni
implementate.»
32. Il Comitato ambientale
• Così nella domanda di A.I.A. (par. 16.5)
ripreso nel Primo rapporto del Comitato
del novembre 2006 (p. 65-66)
33. Il Primo rapporto del novembre 2006
• Nella successiva riunione del 22 febbraio emergeva una
differente interpretazione dei compiti fra il Comitato e la
dirigenza dello stabilimento che aveva stipulato gli
accordi. In particolare, Lafarge faceva osservare che “il
compito del comitato così come stabilito nell’atto
costitutivo sottoscritto da Lafarge, non è quello di
individuare e proporre ulteriori interventi di
mitigazione dell’impatto ambientale (non ne avrebbe
né il tempo né la competenza progettuale) ma quello
di divulgare presso l’Amministrazione e la
popolazione gli interventi già eseguiti o programmati
da Lafarge e di verificarne l’efficacia.”
34. Il Primo rapporto del novembre 2006
• Il Comitato, in attesa che venisse chiarito il
suo ruolo fra le parti interessate che lo
hanno istituito, ha comunque proceduto
alla stesura del presente rapporto
sull’impatto attuale dello stabilimento, nel
quale sono anche riportati gli interventi
ambientali attuati o programmati da
Lafarge e le proposte di ulteriore
miglioramento individuate dal Comitato.
35. • E’ previsto un periodo di sperimentazione
(gestito dall’azienda) concluso il quale
l’azienda, in ogni caso, potrà proseguire nelle
attività di coincenerimento:
• “Dopo un periodo di sperimentazione dell’uso
dei combustibili alternativi, della durata di un
anno, la Ditta dovrà presentare all’Autorità
Competente, alla Provincia e al Comune una
relazione in cui sia valutata l’efficacia del loro
utilizzo rispetto al coke nella riduzione delle
emissioni di NOx, insieme a un bilancio dei
costi/benefici ambientali.
(…)
• La sperimentazione per l’utilizzo di combustibili
alternativi entro dicembre 2005, presentando
dopo un anno dall’inizio della sperimentazione
la relazione valutativa;”
36. Allegato 1 alla Appendice 1 del primo
rapporto del Comitato Tecnico
37. Dunque
• Nell’A.I.A. viene richiesta una
sperimentazione di un anno, relazione
della azienda e successiva decisione della
Regione;
• Nell’appendice al rapporto si parla di una
sperimentazione di 5 settimane
• Nel quesito referendario si parla di una
sperimentazione di 6 mesi
38. • primo criterio: verifica del rispetto dei limiti
fissati dalla normativa in vigore per le emissioni
atmosferiche dai forni di produzione del clinker
senza o con utilizzo di rifiuti;
• secondo criterio: verifica del non
peggioramento del contributo inquinante
complessivo derivante dall’utilizzo dei rifiuti
rispetto a quello relativo all’utilizzo del solo
combustibile solido convenzionale.
39. Allegato 1 alla Appendice 1 del primo
rapporto del Comitato Tecnico
Qualora si riscontrino miglioramenti di alcuni
parametri e peggioramento di altri, il
giudizio complessivo sarà costruito pesando
i diversi contributi inquinanti in
relazione alla quantità e alla tossicità delle
sostanze emesse anche in relazione
allo stato della qualità dell’aria nel territorio
interessato dalle ricadute inquinanti.
56. Il Dlgs 133/2005
• 3. Per gli impianti di incenerimento e coincenerimento
aventi una capacita' nominale di due o piu' tonnellate
l'ora, entro il 30 giugno dell'anno successivo, il gestore
predispone una relazione annuale relativa al
funzionamento ed alla sorveglianza dell'impianto che
dovra' essere trasmessa all'autorita' competente che la
rende accessibile al pubblico con le modalita' di cui al
comma 2. Tale relazione fornisce, come requisito
minimo, informazioni in merito all'andamento del
processo e delle emissioni nell'atmosfera e nell'acqua
rispetto alle norme di emissione previste dal presente
decreto.
57. Un contaminante globale :
l’anidride carbonica
• Emissioni attuali di CO2 equivalente : circa
411.662 t/a (dichiarazione Lafarge 2003)
• Quota assegnata dal PNA (novembre
2005) alla Lafarge di Tavernola : 396.686
t/a (2005 – 2007)
• Quante emissioni di CO2 emetterà
l’impianto nella nuova configurazione ??
• Nell’A.I.A. è un mistero ……
58. • In linea di massima vi può essere una
riduzione in termini di emissioni di zolfo (in
quanto i rifiuti di norma hanno meno zolfo
rispetto al carbone o agli oli combustibili) e
di ossidi di azoto (indice di un minor
utilizzo di aria comburente); per tutti gli
altri parametri vi è un incremento più o
meno significativo delle emissioni (le due
tabelle sono prese da una pubblicazione
del Politecnico di Milano, notoriamente
favorevole all’incenerimento)
59. • Nella tabella che segue sono riportati i dati di
composizione di cementi realizzati con e senza
l’utilizzo di combustibili /rifiuti.
• Si nota un innalzamento dei livelli di diversi
metalli pesanti (diversi dei quali hanno una
elevata mobilità, possono cioè “uscire” dal
cemento per contaminare l’esterno). Anche se
non vengono superati i limiti previsti dalle norme
UNI sul cemento, il peggioramento è visibile.
Non vi sono ancora idonei studi relativi alla
durabilità e la qualità del cemento prodotto con e
senza l’utilizzo di rifiuti. Negli USA i cementieri
sono obbligati a contrassegnare i contenitori di
cemento ottenuto con l’utilizzo di rifiuti come
combustibili.
60.
61.
62. Un dubbio ….
• Il coincenerimento di rifiuti è una modifica
sostanziale dell’AIA esistente o no ?
• Il decreto 12.08.2005 indica che
• l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata
con il presente provvedimento sostituisce ad
ogni effetto, ai sensi dell’art. 5 comma 14 D. Lgs.
59/05, le autorizzazioni già rilasciate indicate a
pag. 5 e 6 dell’allegato tecnico al presente
decreto (non vi sono autorizzazioni per il
coincenerimento in vigore al momento
dell’A.I.A.)