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Vita e Destino
quasi-Soireé filosofiche, letterarie e artistiche!
a cura di Riccardo Guidetti

Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce
dall’attrattiva delle cose”
28 marzo 2012 ore 21.00 Camplus Alma Mater
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

“Bé, cosa vuoi, quello
che uno ha dentro
traspare anche al di fuori.
Uno ha un grande fuoco
nel suo cuore e nessuno
viene mai a scaldarsi
vicino, e i passanti non
vedono che un po’ di
fumo in cima al camino,
e poi se ne vanno per la
loro strada”
(Lettera a Theo, luglio 1880)
Autoritratto con cappello grigio, 1887
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Presunta foto di Van Gogh, 1886

Autoritratto, settembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

La vita va … a periodi
• fino a 15 anni l’infanzia nel Brabante (1853-1868)
• dai 16 ai 23 anni il lavoro in Goupil (1869-1876)
• dai 24 ai 26 anni il mestiere del padre (1877-1879)
• dai 27 ai 34 anni il disegno e la pittura (1880-1887)
• dai 35 ai 37 anni i capolavori e la malattia (1888-1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

L’infanzia nel Brabante (1853-1868)
•Theodorus Van Gogh, padre del pittore, dopo gli studi
teologici compiuti a Utrecht, il 1 aprile 1849 era stato
assegnato come pastore calvinista alla Parrocchia di Groot
Zundert, paesino di circa seimila abitanti del Brabante
olandese, non lontano dalla frontiera belga. Nel maggio 1851
aveva sposato Anne Cornelie Carbentus, nata a L’Aia nel
1819, figlia di un facoltoso rilegatore di corte.
• Il 30 marzo 1853 nasce Vincent a Zundert, secondogenito
rispetto a un fratello omonimo venuto alla luce senza vita
esattamente un anno prima
• Il 1 maggio 1857 nasce sempre a Groot Zundert, il
quartogenito Theodorus, detto Theo.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

L’infanzia nel Brabante (1853-1868)
• Il 1 ottobre 1864, dopo aver frequentato per qualche tempo
la scuola pubblica di Zundert, Vincent entra (a 11 anni) come
pensionante nel collegio protestante di Zevenbergen dove
rimarrà fino all’agosto 1866. Inizia a studiare il francese,
l’inglese e il tedesco. Primi disegni.
• Il 15 settembre 1866 viene iscritto ad un’altra scuola
presbiteriale sempre nel Bramante del Nord che abbandonerà
il 15 marzo 1868 per problemi economici e scarso profitto.
E’ una infanzia pervasa dalla poesia della vita rurale,
un’atmosfera serena il cui fascino fu indimenticabile:
“Rimarrà sempre in noi qualcosa dei campi e della landa del
Brabante”, scriverà più tardi a Theo.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Il lavoro in Goupil (1869-1876)
• Il 30 luglio 1869 (a 16 anni) parte per l’Aia, dove, per
l’interessamento dello zio paterno, mercante di quadri, è
assunto come apprendista nella filiale della Goupil, una
grossa azienda, attiva nel mercato dell’arte contemporanea,
che ha la sede principale a Parigi. Il lavoro di Vincent
consiste nella vendita di riproduzioni di opere d’arte. Legge
molto e frequenta i musei della città.
• All’inizio del 1873 sempre per interessamento dello zio,
Theo entra a sua volta nella filiale Goupil di Bruxelles. Nel
maggio, dopo un breve incontro con Theo a Bruxelles,
Vincent è trasferito alla filiale di Londra della Goupil dove
rimarrà per quasi due anni, conducendo vita assai ritirata. In
arte ammira l’Angelus di Millet. Dopo il lavoro fa lunghe
passeggiate nei parchi e sulle rive del Tamigi, fissando
talvolta le sue impressioni in rapidi schizzi che poi distrugge.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Il lavoro in Goupil (1869-1876)
• Nel 1874 Vincent s’innamora di Ursula Loyer, figlia della
proprietaria della pensione dove alloggia dal agosto 1873, e si
dichiara proponendole il fidanzamento, ma la ragazza, pur
non insensibile alle sue attenzioni, gli rivela di essere già
fidanzata. Il colpo è durissimo: cupo e irascibile, per distrarsi
disegna.
• Nell’ottobre 1874, per aiutarlo a riprendersi lo zio ottiene il
trasferimento di Vincent nella sede centrale della Goupil a
Parigi. Visita i musei, entusiasmandosi per il Seicento
Olandese. Nella sua camera a Montmartre, tappezzata di
riproduzioni di Rembrant e Millet, commenta assiduamente la
Bibbia e legge l’Imitazione di Cristo.
• Il 1 aprile 1876 (a 23 anni) viene licenziato dalla Goupil,
divenuta nel frattempo Boussod & Valadon, dal nome dei
nuovi proprietari.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Il mestiere del padre (1877-1879)
• Nel 1877 scrive a Theo: “Mi sento attratto dalla religione e
desidero consolare gli umili. Penso che il mestiere di pittore e
di artista sia bello, ma credo che il mestiere di mio padre sia
più sacro”. A maggio parte per Amsterdam, per prepararsi
agli esami di ammissione alla Facoltà di Teologia.
Nel maggio 1878, l’esito degli esami di ammissione è
negativo. Ad agosto inizia il noviziato alla scuola di
evangelizzazione di Laekem a Bruxelles, ma pur risultando
un buon allievo non ottiene la nomina a causa del suo
carattere indipendente, refrattario ad ogni sottomissione.
• Nel dicembre 1878 si trasferisce nella regione mineraria del
Borinage (Belgio meridionale): insegna ai bambini, visita i
malati e i poveri, commenta la Bibbia ai minatori, disegna.
Medita ancora con estatico trasposto l’Imitazione di Cristo.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Il mestiere del padre (1877-1879)
• Nel gennaio 1879 ottiene un nomina provvisoria come
evangelista laico sempre nel Borinage.
Abita nella modesta casa del fornaio Denis, ma, giudicandola
troppo confortevole e volendo mettere in pratica gli
insegnamenti evangelici, si trasferisce in una baracca, dove
dorme su un pagliericcio.
Dona ogni suo avere ai poveri, cammina a piedi nudi,
converte un alcolizzato, cura con una devozione senza limiti i
contagiati da una epidemia di tifo.
Allarmate dell’eccessivo zelo di Vincent, il consiglio
ecclesiastico di Bruxelles, scaduti i sei mesi, non gli rinnova
l’incarico, concedendogli tre mesi per trovarsi un’altra
occupazione.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Chi ben comincia …
A 15 anni abbandona la scuola
per problemi economici e scarso profitto
A 21 anni viene rifiutato dalla ragazza
A 23 viene licenziato dopo 8 anni come commerciante
d’arte per cambio proprietario azienda
A 25 anni non viene ammesso alla facoltà di Teologia e
non ottiene la nomina a Pastore a causa del suo
carattere indipendente, refrattario ad ogni sottomissione
A 26 anni non viene confermato nell’incarico di
evangelista laico a causa del suo eccessivo zelo
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Il disegno e la pittura (1880-1887)
Nel 1880 (a 27 anni) prende lezioni di prospettiva e studia anatomia
da solo. In ottobre si trasferisce a Bruxelles e si iscrive
all’Accademia di Belle Arti. Esegue disegni delle opere di Millet, che
ammira per la serenità e quel senso di vivere etico che essa emana.

Jean-François Millet, Angelus, 1856

Vincent Van Gogh, Angelus, 1880
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• Nell’estate 1881 si innamora della cugina Kate
Vos, di sette anni più anziana di lui e rimasta
vedova, che cercherà inutilmente di conquistare.
• Scrive a Theo alla fine del 1881:
“Theo, che grandi cose sono il tono e il colore! E
chiunque non impari a sentirli, vive lontano dalla
vera vita”.
“Disegno moltissimo e mi sembra di far progressi”.
“Devo poter esprimere attraverso il disegno e la
pittura quello che ho dentro la mente e il cuore”.
(Etten, dicembre 1881)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, Strada a Etten, 1881
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Jean-François Millet, il seminatore, 1850

Vincent Van Gogh, il seminatore, 1881
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Scrive a Theo nel gennaio 1882:
“La mia giovinezza se n’è andata, non certo il mio
amore per la vita”
Con la fine del 1881, ma soprattutto col 1882 Van
Gogh passa dal semplice disegno al dipinto,
convinto che:
“il cielo, la terra, il mare richiedono l’uso del
pennello nel senso che, se si vuole rappresentarli
attraverso il solo disegno, è indispensabile saper
usare il pennello con la sensibilità che questo
mezzo richiede”. (Lettera (223) a Theo, 5 agosto L’Aia)
E sempre ad agosto:
“Mentre dipingo sento in me una potenza
coloristica che prima non possedevo, una cosa
forte di vasta portata”.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

“si può
respirare in
esso, e
camminarvi
e sentire
l’odore del
bosco”
(Lettera (227) a
Theo, 20 agosto
L’Aia)
Vincent Van Gogh, Ragazza in abito bianco nel bosco, agosto 1882
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Nel 1883
studia i
problemi del
colore per
prepararsi a
dipingere a
olio.
Durante
l’estate riceve
la visita di
Theo, che gli
fornisce i
soldi per
comperare il
materiale
necessario.
Vincent Van Gogh, Campi di Tulipani, 1883
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Periods

Nuenen and Antwerp (1883-1886)
Paris (1886–1888)
Arles (Feb 1888 - May 1889)
Saint-Rémy (May 1889 – May 1890)
Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Nel 1884 dipinge
numerose tele
che hanno come
soggetto i
tessitori e la torre
del cimitero di
Neunen.
Da lezioni di
pittura ad alcuni
dilettanti, tra cui
un orefice nella
cui casa esegue
sei dipinti
decorativi per la
sala da pranzo.
Vincent Van Gogh, La vecchia torre di Neunen, febbraio-marzo 1884
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Scrive a Theo nel luglio 1884: “le leggi dei colori sono inesprimibilmente belle, proprio perché non sono dovute al caso”.

Vincent Van Gogh, Tessitore al telaio, giugno-luglio 1884
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
Vincent Van
Gogh,
Filari di pioppi
al tramonto
ottobre 1884

Viale dei pioppi
in autunno
fine ottobre
1884
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Nel 1885 (a
32 anni)
dipinge,
oltre a vari
ritratti di
contadini, il
primo
capolavoro,
I mangiatori
di Patate.

Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate, aprile 1885
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

« ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente,
che alla luce di una lampada mangia patate servendosi dal
piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove
quelle patate sono cresciute; il quadro, dunque, evoca il
lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini hanno
onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano. Ho
voluto che facesse pensare a un modo di vivere
completamente diverso dal nostro, di noi esseri civili. Non
vorrei assolutamente che tutti si limitassero a trovarlo bello o
pregevole »
(Lettera (404) a Théo van Gogh, aprile 1885)
« So benissimo che la tela ha dei difetti ma, rendendomi
conto che le teste che dipingo adesso sono sempre più
vigorose, oso affermare che I mangiatori di patate, insieme
con le tele che dipingerò in avvenire, resteranno »
(Lettera (409) a Théo van Gogh, maggio 1885)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
Si può vedere nel
dipinto delle
scarpe di Van
Gogh la
rappresentazione
di un oggetto
vissuto dall'artista
come una parte
importante di se
stesso, un
oggetto nel quale
il pittore si
osserva come in
uno specchio
Meyer Schapiro

Vincent Van Gogh, Un paio di scarpe,1886
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
«Nel quadro di Van Gogh non potremmo mai stabilire dove si trovino
quelle scarpe. Intorno a quel paio di scarpe da contadino non c'è nulla di
cui potrebbero far parte, c'è solo uno spazio indeterminato. Grumi di
terra dei solchi o dei viottoli non vi sono appiccicati, denunciandone
almeno l'impiego. Un paio di scarpe da contadino e null'altro. Tuttavia ...
nell'orifizio oscuro dell'interno logoro si palesa la fatica del cammino
percorso lavorando. Nel massiccia pesantezza della calzatura è
concentrata la durezza del lento procedere lungo i distesi e uniformi
solchi del campo, battuti dal vento ostile. Il cuoio è impregnato
dell'umidore e dal turgore del terreno. Sotto le suole trascorre la
solitudine del sentiero campestre nella sera che cala. Per le scarpe
passa il silenzioso richiamo della terra, il suo tacito dono di messe
mature e il suo oscuro rifiuto nell'abbandono invernale. Dalle scarpe
promana il silenzioso timore per la sicurezza del pane, la tacita gioia
della sopravvivenza al bisogno, il tremore dell'annuncio della nascita,
l'angoscia della prossimità alla morte»
(Martin Heidegger, L’origine dell’opera d’arte)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Periods

Nuenen and Antwerp (1883-1886)
Paris (1886–1888)
Arles (Feb 1888 - May 1889)
Saint-Rémy (May 1889 – May 1890)
Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• Verso la fine del novembre 1885, desideroso di riprendere
contatto con l’ambiente artistico e di vendere qualche tela,
Vincent parte per Anversa: non rivedrà più l’Olanda. Visita i
Musei della città, attratto da Rubens, la cui influenza si farà
ben presto sentire nell’uso di tinte più forti e brillanti.
• Nel gennaio del 1886 si iscrive all’Ecole des Beaux-Arts
dove l’insegnamento è gratuito e maggiore è la possibilità di
trovare ogni giorni nuovi modelli. Frequenta la classe di
pittura, poi quella di disegno. Ben preso entra in polemica
con gli insegnanti, data la sua insofferenza per i metodi
dell’insegnamento accademico.
• A fine febbraio 1886, Vincent parte improvvisamente per
Parigi. In aprile, volendo dare al suo disegno qualcosa della
tipica morbidezza francese, frequenta lo studio di Cormon,
dove incontro tra gli altri Emile Bernard e Toulouse-Lautrec.
Ma è un’esperienza di breve durata, poiché Vincent non
sopporta lo sterile accademismo cui lo costringe Cormon.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van
Gogh,
Vaso con
gladioli
rossi,
1886

Valore oggi
9,5 milioni
dollari
Vincent Van Gogh, Papaveri, 1886
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

“Cercare
la vita
nel colore,
il vero
disegno è
modellare
col colore”
(Parigi, 1886)

Vincent Van
Gogh,
Il 14 luglio a
Parigi,
1886
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
I tetti di Parigi,
1886
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• Sempre nel 1886 Theo gli fa incontrare Monet, Sisley,
Pissarro, Degas, Renoir, Seurat, Signac e altri. Nei primi tempi
del soggiorno parigino dipinge vari autoritratti, nature morte e
composizioni con fiori in cui la tessitura coloristica risente
della lezione impressionistica.
Verso la fine dell’anno, conosce Gauguin, che era giunto a
Parigi da Pont-Aven in novembre.
• In luglio 1887 scrive a Theo: “Per riuscire occorre
ambizione, e l’ambizione mi sembra assurda … E poi voglio
ritirarmi in qualche posto del sud, per non dover vedere tanti
pittori che , come uomini, mi disgustano”.
• Nel 1887 espone insieme a Bernard e Gauguin, opere
proprie (per esempio L’interno di un ristorante) dipinte
secondo la tecnica pointilliste inaugurata da Signac.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Paul Signac,
Il
veliero, 1887
Vincent Van Gogh,
Interno di un ristorante, 1887
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Autoritratto con il
cavalletto
Gennaio 1888
Parigi
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Periods

Nuenen and Antwerp (1883-1886)
Paris (1886–1888)
Arles (Feb 1888 - May 1889)
Saint-Rémy (May 1889 – May 1890)
Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

I capolavori e la malattia (1888-1890)
• Nel febbraio 1888, stanco della vita parigina e intristito dal
clima troppo rigido e grigio, dopo aver rifiutato un invito di
Gauguin di seguirlo a Point-Aven, parte per il sud, alla ricerca
del colore e del sole. Si stabilisce ad Arles, in Provenza.
“La natura è straordinariamente bella qui” scrive a Theo:
inizia l’esplosione della sua arte.
• A maggio invia a Theo ventisei dipinti e affitta l’ala destra di
una casa (la celebre “casa gialla”) in cui spera di riunire una
comunità di artisti.
• Nel luglio 1888 scrive a Theo: “Più divento dissipato,
malato, vaso rotto, più io divento artista, creatore […]
Quest’arte viva, questo germoglio verde che spunta dalle
radici del vecchio tronco tagliato, sono cose talmente
spirituali che ci assale una certa malinconia pensando con
quanta minor fatica si sarebbe potuta vivere la vita, invece di
fare dell’arte”.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Scrisse alla sorella Wilhelmina:
« La  natura  di  questo  paesaggio  meridionale  non  può 
essere  resa  con  precisione  con  la  tavolozza  di  un 
Mauve, per esempio, che  appartiene  al  Nord  e  che  è un 
maestro e rimane un maestro del grigio. La tavolozza di 
oggi  è  assolutamente  colorata:  celeste,  arancione  rosa, 
vermiglio,  giallo  vivissimo,  verde  chiaro,  il  rosso 
trasparente del vino, violetto. Ma, pur giocando con tutti 
questi colori, si finisce con il creare la calma, l'armonia » 
(Lettera (W 3) da Arles, aprile 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

"alla 
ricerca 
del sole e 
di sé 
stesso"

Vincent Van Gogh,
Il ponte di 
Langlois ad Arles 
con lavandaie
marzo 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van
Gogh,
Frutteto in fiore 
con susine
aprile 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Frutteto stretto 
tra i cipressi 
aprile 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
«Attualmente sono preso dagli alberi da frutto in fiore: peschi rosa, peri
bianco-gialli. Non  seguo  alcun  sistema  di  pennellatura: picchio sulla
tela a colpi irregolari che lascio tali e quali. Impasti, pezzi di tela lasciati
qua e là scoperti, angoli totalmente incompiuti, ripensamenti, brutalità:
insomma, il risultato è, sono portato a crederlo, piuttosto inquietante e
irritante, affinché non faccia la felicità delle persone con idee preconcette
in fatto di tecnica. ... Pur lavorando  sempre  direttamente  sul  posto,
cerco di cogliere nel disegno ciò che è essenziale; poi gli spazi, limitati
da contorni espressi o no, ma in ogni caso sentiti, li riempio di toni
ugualmente semplificati, nel senso che tutto  ciò  che  sarà  suolo 
parteciperà  di  un  unico  tono  violaceo, che tutto  il  cielo  avrà  una 
tonalità  azzurra, che le  verzure  saranno  o  dei  verdi  blu  o  dei  verdi 
gialli, esagerando di proposito, in questo caso, le qualità gialle o blu.
Insomma, mio caro amico, in ogni caso niente 'trompe-l'oeil' ».
(Lettera al pittore Emile Bernard, Arles, aprile 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Veduta di Arles 
con iris in primo 
piano
maggio 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Veduta di Saintes 
Maries de la Mer
1-3 giugno 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Campo di grano 
con allodola
giugno 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Seminatore con 
sole che tramonta
giugno 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
“La solarità del 
Mezzogiorno 
agisce su di me 
come un vino 
che va alla testa 
(... ) Lavoro 
anche in pieno 
mezzogiorno, in 
pieno sole, senza 
nessuna ombra, 
nei campi di 
grano, e ne 
gioisco come 
una cicala“.
Vincent Van Gogh,
Mietitura in 
provenza
giugno 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, Spiaggia a Saints-Maries,1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Barche da pesca 
sulla spiaggia di 
Saints-Marie
giugno 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Barche da pesca 
nei pressi di 
Saints-Maries
giugno 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
«Mio  caro  Theo,  ti  scrivo  finalmente  da  Saintes-Maries  sul 
Mediterraneo.  Il  Mediterraneo  ha  un  colore  come  quello  degli 
sgombri, vale a dire è cangiante, non si sa bene è verde o viola, non 
si sa sempre se c’è del blu, perché a seconda del riflesso cangiante 
prende una tinta rosa o grigia. 
…
Ho passeggiato una notte lungo il mare sulla spiaggia deserta, non 
era ridente, ma neppure era triste, era … bello. Il cielo di un azzurro 
profondo  era  punteggiato  di  nuvole  d’un  azzurro  più  profondo  del 
blu  base,  di  un  cobalto  intenso,  e  di  altre  nuvole  d’un  azzurro  più 
chiaro,  del  lattiginoso  biancore  delle  vie  lattee.  Sul  fondo  azzurro 
scintillavano delle stelle chiare, verdi, gialle, bianche, e rosa chiare, 
più  luminose  delle  pietre  preziose  che  vediamo  anche  a  Parigi  – 
perciò era il caso di dire: opali, smeraldi, lapislazzuli, rubini, zaffiri ».
(Lettera Lettera a Théo van Gogh, Saintes-Maries-de-la-Mer, 22 giugno 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Ritratto di  Eugene 
Boch, con fondo 
stellato
settembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

«Vorrei  fare  il  ritratto  di  un  amico  artista  [...].  Quest'uomo 
dovrebbe essere biondo. E vorrei mettere nel quadro la stima 
e l'amore che ho per lui. Lo ritrarrei dunque così come è, più 
fedelmente  possibile,  per  cominciare.  Ma  il  quadro  non 
sarebbe  terminato  così.  Per  finirlo  farò  il  colorista  arbitrario. 
Esagererò il biondo dei capelli, arrivando ai toni arancione, ai 
gialli  cromo,  al  limone  pallido.  Dietro  la  testa,  invece  di 
dipingere il muro banale del misero appartamento, dipingerò 
l'infinito,  farò  uno  sfondo  semplice  del  blu  più  ricco,  più 
intenso  che  riuscirò  ad  ottenere;  da  questa  semplice 
combinazione,  la  testa  bionda,  illuminata  su  questo  sfondo 
blu  sontuoso,  rende  un  effetto  misterioso  come  di  stella 
nell'azzurro profondo».
(Lettera a Théo van Gogh, 11 agosto 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Ritratto di  Patience 
Escalier
agosto 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

“Nel 

ritratto  del  contadino  mi  sono  regolato  con  lo 
stesso  sistema.  Tuttavia  senza  pretendere  in  questo 
caso  di  evocare  lo  splendore  misterioso  di  una  pallida 
stella  dell'infinito.  Ma  immaginando  l'uomo  terribile  che 
dovevo  fare  in  mezzo  al  forno  della  mietitura,  in  pieno 
mezzogiorno. Da ciò gli arancioni sfolgoranti come ferro 
arroventato,  da  ciò  i  toni  di  oro  vecchio  luminoso  nelle 
ombre”.
(Lettera a Théo van Gogh, 11 agosto 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

« dipingere  degli  uomini  e  delle  donne  con  un  non  so 
che di eterno [...] mediante la vibrazione dei nostri colori 
[...] il ritratto con dentro il pensiero, l'anima del modello 
[...]  esprimere  l'amore  di  due  innamorati  con  il 
matrimonio  di  due  colori  complementari,  la  loro 
mescolanza  e  i  loro  contrasti,  le  vibrazioni  misteriose 
dei loro contrasti [...] esprimere la speranza con qualche 
stella.  L'ardore  di  un  essere  con  un'irradiazione  di  sole 
calante  [...]  non  è  forse  una  cosa  che  esiste 
realmente? »
(Lettera (531) a Théo van Gogh, settembre 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, Notte stellata sul rodano, settembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

«Sto lavorando su sette tele da 30 ... e per ultimo a uno 
studio  del  Rodano,  della  città  illuminata  dai  lampioni  a 
gas  riflessi  nel  fiume  blu.  In  alto  il  cielo  stellato  con  il 
Gran  Carro,  un  luccichio  di  rosa  e  verde  sul  campo  blu 
cobalto  del  cielo  stellato,  laddove  le  luci  della  città  e  i 
suoi crudeli riflessi sono oro rosso e verde bronzeo»
(Lettera (553b) a Théo van Gogh, 2 ottobre 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van
Gogh,
La casa gialla
settembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van
Gogh,
Caffè di notte in 
place Lamartine  
   ad Arles
settembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

"Nel  mio  quadro  sul  Caffè  di  notte  ho  cercato  di 
esprimere  l'idea  che  il  caffè  è  un  posto  dove  ci  si  può 
rovinare,  diventar  pazzi,  commettere  dei  crimini.  Inoltre 
ho  cercato  di  esprimere  la  potenza  tenebrosa  quasi  di 
un  mattatoio,  con  dei  contrasti  tra  il  rosa  tenero  e  il 
rosso sangue e feccia di vino, tra il verdino Luigi XV e il 
Veronese, con i verdi gialli e i verdi blu intensi, tutto ciò 
in un'atmosfera di una fornace infernale di zolfo pallido“.
(Lettera a Théo van Gogh, 11 settembre 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van
Gogh,
Terrazza del 
caffè in Place du 
Forum ad Arles 
la sera
settembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
La vigna verde
ottobre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

•  Nell’ottobre  1888,  dopo  numerosi  inviti  di  Vincent  e  una 
accorta  mediazione  di  Theo,  Gauguin  giunge  ad  Arles:  i  due 
pittori vivono e lavorano insieme, ma dopo le prime settimane 
di serenità i loro rapporti si deteriorano.
“E’  raro  che  Vincent  ed  io  si  sia  d’accordo  su  qualcosa, 
soprattutto  quando  si  tratta  di  pittura”  scrive  Gauguin  a 
Bernard.  Il  20  dicembre  scrive  a  Theo:  “Vincent  ed  io  non 
possiamo  assolutamente  vivere  insieme  in  pace  per 
incompatibilità  di  carattere,  ed  entrambi  abbiamo  bisogno  di 
tranquillità  per  il  nostro  lavoro.  E’  un  uomo  di  notevole 
intelligenza,  lo  rispetto  assai  e  mi  dispiace  di  dovermene 
andare; ma ripeto; è necessario”.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
La camera di 
Vincent ad Arles
ottobre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

« ho fatto, sempre come decorazione, un quadro della mia 
camera da letto, con i mobili in legno bianco, come sapete. 
Ebbene,  mi  ha  molto  divertito  fare  questo  interno  senza 
niente, di una semplicità alla Seurat; a tinte piatte, ma date 
grossolanamente  senza  sciogliere  il  colore;  i  muri  lilla 
pallido; il pavimento di un rosso qua e là rotto e sfumato; 
le  sedie  e  il  letto  giallo  cromo;  i  guanciali  e  le  lenzuola 
verde  limone  molto  pallido;  la  coperta  rosso  sangue,  il 
tavolo  da  toilette  arancione;  la  catinella  blu;  la  finestra 
verde. Avrei voluto esprimere il riposo assoluto attraverso 
tutti  questi  toni  così  diversi  e  tra  i  quali  non  vi  è  che  una 
piccola nota di bianco nello specchio incorniciato di nero, 
per  mettere  anche  là  dentro  la  quarta  coppia  di 
complementari » 
         (Lettera a Gauguin (B 22) Arles, ottobre 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
La sedia di Vincent, novembre 1888

Vincent Van Gogh,
La sedia di Gauguin, novembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Semintatore al 
tramonto
novembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Emile Bernard,
Il grano saraceno
ottobre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
La vigna rossa
novembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Paul Gauguin, Alberi blu (Verrà il tuo 
turno bellezza!), novembre 1888

Vincent Van Gogh, Les Alyscamps, foglie che 
cadono, novembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Paul Gauguin,
Arlesiane,
novembre-dicembre
1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Sala da ballo       ad 
Arles
dicembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Paul Gauguin,
Autoritratto,
les miserables
novembre-dicembre
1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Paul Gauguin,
Vincent Van
Gogh che
dipinge i girasoli
dicembre 1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
Fare una pittura di idee, in contrapposizione con la pittura naturalistica
degli impressionisti; non per spirito di contraddizione, ma per mia
necessità di spirito; ecco il problema che mi si presentava […] Come si
potevano rappresentare le cose come idea? La mia risposta mi sembrava
semplice.
Dal momento che l’idea è la forma delle cose che l’immaginazione
raccoglie, occorreva dipingere non avendo di fronte a sé la cosa, bensì
ricavandola dall’immaginazione, che l’aveva raccolta e ne conservava
l’idea. Così l’idea della cosa avrebbe conferito al soggetto del quadro, o
meglio al suo ideale (la somma delle idee), la forma opportuna. La
semplificazione, o sintesi, si imponeva da principio in quanto insita
nell’idea: infatti l’idea conserva solo l’essenziale delle cose percepite, e di
conseguenza ne rifiuta il dettaglio. La memoria non trattiene ogni cosa, ma
solo ciò che colpisce lo spirito. E dunque forme e colori diventano
semplici, in una unità eguale.
Dipingendo a memoria, avevo il vantaggio di abolire l’inutile complicazione
delle forme e dei colori […] dello spettacolo osservato rimaneva una
schema” (Emile Bernard, agosto 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Paul Gauguin,
La visione del
sermone,
agosto-settembre
1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Emile Bernard,
Donne bretoni in
un prato (Il Pardon
a Pont-Aven),
agosto-settembre
1888
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Riferendosi ad uno studio dell’interno del Caffè di notte
eseguito per Bernard e ai propri recenti sviluppi artistici, Van
Gogh confessava all’amico: “Non voglio firmare questo
studio perché non lavoro mai a mente. Ci sarà del colore che
ti piacerà, ma ancora una volta faccio per te uno studio che
preferirei non fare. […] Faccio quello che faccio
abbandonandomi alla natura, senza pensare a questo o
quello. […] Sono talmente curioso del possibile e di ciò che
realmente esiste, che è scarso il desiderio e il coraggio di
cercare l’ideale quale potrebbe risultare dai miei studi astratti.
[…] continuo a masticare natura. Esagero, qualche volta
cambio un po’ nel motivo, ma in definitiva non invento l’intero
quadro, lo trovo invece già fatto, ma da scovare, nella natura”
(Vincent Van Gogh, ottobre 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, Girasoli agosto 1888

Vaso con quindici girasoli gennaio 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
“La vena della mia aspirazione va e viene, ma non è solamente
sempre negativa.
… Ora riuscire a fondere quegli ori, e quei toni di fiori – il primo
venuto non riesce a farlo, ci vuole tutta l’energia e l’attenzione di un
individuo.
… Ma se vuoi puoi esporre le due tele di girasoli. Gauguin sarebbe
contento di avere una delle due, e molto volentieri faccio a Gauguin
un piacere di una certa consistenza. Egli desidera dunque una di
quelle due tele: bene, ne rifarò una, quella che vuole
... Tu sai d’altra parte che Gauguin ama moltissimo quei quadri. Mi
ha detto, fra le altre cose: “Questo … è … il fiore”
(Lettera a Théo van Gogh, Arles, 23 gennaio 1889)
Gauguin, andandosene nei mari del sud, portò con se due quadri di girasoli.
Ancora nel 1900, a Tahiti, ordinò che dei semi di girasole gli fossero inviati da
Parigi.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• Il 23 dicembre 1888, secondo il racconto di Gauguin, Vincent
cerca di colpirlo con un rasoio: Gauguin spaventato lascia la
casa e va a dormire in una albergo.
• Durante le notte, Vincent si taglia il lobo dell’orecchio
sinistro. Il postino lo trova a letto, sanguinante e svenuto.
Viene ricoverato in ospedale dove per tre giorni rimane privo
di conoscenza. Theo, avvertito da Gauguin che subito lascia
Arles, accorre al capezzale del fratello. Contro ogni
previsione, le condizioni di Vincent migliorano rapidamente
nel giro di pochi giorni.
• Nel gennaio 1889 riprende a lavorare pur se afflitto da
fastidiose insonnie e da ricorrenti attacchi nervosi. Dipinge i
due ritratti con l’orecchio tagliato.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, Autoritratto con
orecchio tagliato, gennaio 1889

Vincent Van Gogh, Autoritratto con
orecchio tagliato e pipa, gennaio 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Periods

Nuenen and Antwerp (1883-1886)
Paris (1886–1888)
Arles (Feb 1888 - May 1889)
Saint-Rémy (May 1889 – May 1890)
Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

I capolavori e la malattia (1888-1890)
• Il 9 febbraio 1889, in seguito ad allucinazioni determinate dal
timore che qualcuno voglia avvelenarlo, viene nuovamente
ricoverato per qualche giorno; altro ricovero alla fine del
mese.
• Nel marzo, una petizione con ottanta firme che richiede
l’internamento di Vincent viene presentata al sindaco di Arles.
Per ordine della polizie viene così ricondotto in ospedale.
• All’inizio di aprile 1889 riceve la visita di Signac, insieme al
quale gli è consentito di far ritorno alla “casa gialla”. Signac
vi ammira dei quadri meravigliosi.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Corsia
dell’opedale di
Arles
aprile 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Giardino
dell’ospedale di
Arles
aprile 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• A fine aprile 1889 spedisce a Theo due casse di dipinti e
disegni. Ma qualcosa è irreversibilmente cambiato in lui,
confessa al Reverendo del paese: “Non sono capace di
amministrarmi e di governarmi: mi sento molto diverso da
prima”.
• L’8 maggio 1889, pur in un periodo di relativa tranquillità,
lascia Arles per la vicina Saint-Rémy ed entra
volontariamente in una casa di cura dove su sua richiesta gli
vengono assegnate due stanza, una delle quali per dipingere.
• Il 9 maggio scrive alla cognata: “Non vedo alcuna possibilità
di riacquistare speranza o coraggio”.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
“Volevo dirti che credo di avere fatto bene a venire qui, innanzitutto perché
vedendo la realtà della vita dei pazzi e dei vari squilibrati di questo serraglio
mi passa il timore vago, la paura della cosa in se stessa. Per quello che so,
il dottore qui è incline a considerare ciò che ho avuto come un attacco di
natura epilettica. Ma non ho chiesto di più.
… Ne sto facendo altri due – dei fiori di iris viola e ciuffo di lilla, due spunti
presi nel giardino. Mi sta tornando l’idea di lavorare e credo che mi
torneranno anche molto presto tutte le mie facoltà lavorative. Solo che il
lavoro mi assorbe talmente che credo che resterò per sempre astratto e
incapace di cavarmela per tutto il resto della mia vita”
(Lettera a Théo van Gogh, Saint-Rémy, 9 maggio 1889)
Pare oramai accertato che la malattia di cui soffriva Van Gogh fosse una forma di
psicosi epilettica senza attacchi di epilessia (latente epilessia mentale). Questo
male si manifesta periodicamente con crisi di durata indefinita, preceduta dai
cosiddetti “stati crepuscolari” e seguite da torpore. Fra una crisi e l’altra il
paziente si comporta in modo del tutto normale. Nel caso di Van Gogh queste
crisi duravano da due settimane a un mese; alla fine, egli aveva un ricordo
piuttosto confuso delle terribili allucinazioni di cui era vittima.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Iris
maggio 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Giardino
dell’ospedale di
Sant-Paul
maggio 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Alberi davanti
all’ospedale di
Sant-Paul
1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Sentiero nel
giardino
dell’ospedale
Novembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
La notte stellata
giugno 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

“Questa mattina dalla mia finestra ho guardato a lungo
la campagna prima del sorgere del Sole, e non c'era che
la stella del mattino, che sembrava molto grande.
Daubigny e Rousseau hanno già dipinto questo,
esprimendo tutta l'intimità, tutta la pace e la maestà e in
più aggiungendovi un sentimento così accorato, così
personale”.
(Lettere a Theo van Gogh, primi di giugno 1889)
NB: Venere alla fine di maggio e ai primi di giugno 1889 era effettivamente al
massimo di luminosità ed era osservabile poco prima dell'alba. Grazie ad un
software astronomico è stata identificata la data di esecuzione dell'opera nelle
ore che precedono l'alba del 23 maggio 1889, difatti se si confronta la
disposizione dei corpi celesti, la fase e l'altezza della luna ci si accorge che il
cielo è il medesimo.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Ulivi con le Alpilles
sullo sfondo
giugno 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Gli ulivi
giugno 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
« Gli ulivi con la nuvola bianca e lo sfondo di montagne, così come
il sorgere della luna e l'effetto notturno, costituiscono
un'esagerazione dal punto di vista dell'esecuzione; le linee sono
incisive come quelle degli antichi legni. Là dove queste linee sono
serrate e volute comincia il quadro, anche se può sembrare
esagerato. È un po' quello che sentono Bernard e Gauguin. Non
ricercano la forma esatta di un albero, ma vogliono assolutamente
che sia definito se essa è tonda o quadrata, e io do loro ragione,
perché sono esasperato dalla perfezione fotografica e banale di
certuni [...] io mi sento spinto a ricercare, se vuoi, uno stile, ma
intendendo con questo un disegno più maturo e più intenzionale
[...] gli studi disegnati con grandi linee nodose come nell'ultimo
invio non erano quello che dovevano essere, ma voglio convincerti
che nei paesaggi si continuerà ad ammassare le cose mediante un
disegno che cerca di esprimere il groviglio delle masse »
(Lettere a Theo (607 e 613) settembre-ottobre 1889)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Gli ulivi
settembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent
Van Gogh,
Campo di
grano con
cipressi
settembre
1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• Il 28 ottobre 1889 scrive a Theo: “La malinconia mi
riprende spesso con grande violenza, e più la salute ritorna
normale e più riesco a ragionare freddamente, più mi
sembra una follia fare della pittura che ci costa tanto e non
rende niente, neanche le spese”.
• E nel novembre: “Il fatto è che in questo mese ho lavorato
tra gli uliveti perché mi avevano fatto arrabbiare i loro Cristi
nell’orto degli Ulivi (ndr. di Bernard e Gauguin), dove non
c’era niente di reale. […] E’ nostro dovere pensare e non
sognare. […] Ciò che ho fatto è un realismo un po’ duro e
grossolano accanto alle loro astrazioni, ma servirà a dare la
nota agreste e saprà di terra”.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Emile Bernard,
Cristo giallo,
1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Paul Gauguin,
Cristo nell’orto
degli ulivi,
1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Uliveto
novembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, Uliveto, novembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Ulivi con cielo
giallo e sole
novembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Uliveto con due
figure
dicembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
E in una lettere accorata scrive il 20 novembre 1889 a Bernard:

“Io adoro il vero, il possibile, e se mai sono capace di uno
slancio spirituale, allora mi inchino davanti a quello studio,
forte da far tremare, di Millet, i contadini che portano al
cascinale un vitello nato nei campi. […] Si tratta davvero di
ritemprarsi bene nella realtà, senza un piano progettato in
anticipo. […] Mi sono lasciato ben impregnare dell’aria delle
montagnole e dei frutteti, poi vedrò. La mia ambizione si
limita a qualche zolla di terra, al grano che germoglia, un
oliveto, un cipresso”.
“mi è così cara la verità, mi è così caro cercare di fare il vero
che credo di preferire rimanere un calzolaio piuttosto che
un musicista con i colori“.
(lettera (626) a Théo van Gogh, 12 febbraio 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Paul Gauguin, Da dove veniamo?, Chi siamo?, Dove andiamo?, 1897-1898

Van Gogh avrebbe potuto dipingere un quadro così?
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• All’inizio di dicembre spedisce a Theo tre pacchi di dipinti;
gli ultimi giorni dell’anno è colto da un’altra violenta crisi,
durante la quale, cerca di ingerire i colori.
• Il 31 gennaio 1890 nasce a Parigi il figlio di Theo che viene
chiamato Vincent come lo zio, che ne è il padrino e gli dedica
i Rami in mandorlo in fiore. Theo gli comunica che il Vigneto
rosso è stato venduto per 400 franchi (l’unico che venderà in
vita).
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Il burrone
(Les Peiroulets)
dicembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Pini al tramonto
dicembre 1889
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Mandorlo in fiore
febbraio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Paesaggio con
case e due
rappatori
1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent
Van Gogh,
Siesta
pomeridiana
gennaio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Jean-François Millet, Pausa di mezzogiorno, 1866
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent
Van Gogh,
Primi passi
gennaio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Jean-François Millet, Primi passi, 1858
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Periods

Nuenen and Antwerp (1883-1886)
Paris (1886–1888)
Arles (Feb 1888 - May 1889)
Saint-Rémy (May 1889 – May 1890)
Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• Una violenta crisi impedisce a Vincent di lavorare per un
mese Ad aprile 1890 dieci sue tele vengono esposte a Parigi
e Monet le giudica il miglior contributo alla mostra.
.

• A maggio si trasferisce a Auvers, una località
raccomandatagli da Pissarro, che definisce di una “bellezza
severa”.
• Nel periodo di Auvers in poco più di due mesi dipinge circa
ottanta tele tra ritratti e paesaggi, tra cui, celeberrimo, quello
dello stesso dottor Gachet, di sua figlia Margherita al
pianoforte e la Chiesa di Auvers.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Vaso con Iris con
sfondo giallo
maggio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Viale di cipressi
sotto il cielo
stellato
maggio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Ritratto del dottor
Gachet
giugno 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

« lavoro al suo ritratto; la testa, con un berretto bianco, molto
bionda, molto chiara; anche la carnagione delle mani molto
bianca, un frac blu e uno sfondo blu cobalto; appoggiato a
una tavola rossa, sopra la quale c'è un libro giallo e una
pianta di digitale dai fiori purpurei [...] Gachet è
assolutamente fanatico di questo ritratto »
(Lettera (638) a Théo van Gogh, 4 giugno 1890 )

« Vorrei fare dei ritratti che tra un secolo, alla gente di quel
tempo, sembrassero delle apparizioni. Non cerco di
raggiungere questo risultato attraverso la somiglianza
fotografica, ma attraverso un'espressione appassionata,
impiegando come mezzo di espressione e di esaltazione del
carattere la nostra conoscenza e il nostro gusto moderno del
colore »
(Lettera (W 22) a Wilhelmina van Gogh, giugno 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
La chiesa di
Auvers
giugno 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

« Ho un'immagine più grande della chiesa del villaggio
con effetto in cui la costruzione sembra essere viola
contro un cielo di semplice blu scuro, cobalto puro; le
finestre sembrano come macchie di blu oltremare, il
tetto è viola e parzialmente arancione. Sullo sfondo,
alcune piante in fiore e sabbia con il riflesso rosa del
sole. Ed ancora una volta è simile agli studi che ho fatto
a Nuenen della vecchia torre del cimitero, solo
probabilmente ora il colore è più espressivo, più
sontuoso ».
(Lettera (W22) a Wilhelmina van Gogh, 5 giugno 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, La vecchia torre del cimitero di Neunen, 1885
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

« Mi sono rimesso al lavoro, anche se il pennello

mi casca quasi di mano e, sapendo
perfettamente ciò che volevo, ho ancora dipinto
tre grandi tele. Sono immense distese di grano
sotto cieli tormentati, e non ho avuto difficoltà
per cercare di esprimere la mia tristezza,
l'estrema solitudine »
(Lettera (649) a Théo van Gogh, Auvers-surOise, luglio 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, Campo di grano sotto un cielo nuvoloso, luglio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh, Auvers sotto la pioggia, luglio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
• Nel luglio 1890 Vincent esprime a Theo dubbi sulla sua utilità; dipinge il
Campo di grano con corvi, e il 14, festa nazionale francese, Il municipio di
Auvers.

Vincent Van Gogh, Campo di grano con corvi, luglio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Il municipio di
Auvers
14 luglio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Covone sotto un
cielo nuvoloso
luglio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

«In quanto a me, sono totalmente preso da questa
infinita distesa di campi di grano su uno sfondo di
colline, grande come il mare, dai colori delicati, gialli,
verdi, il viola pallido di un terreno sarchiato e arato,
regolarmente chiazzato dal verde delle pianticelle di
patate in fiore: tutto sotto un ciclo tenue, nei toni azzurri,
bianchi, rosa, violetti. Sono completamente in una
condizione di calma persino eccessiva, proprio nello
stato che occorre per dipingere ciò»
(Lettera (650) a Théo van Gogh, Auvers-surOise, luglio 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Campi di grano (la
pianura di Anvers)
luglio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent Van Gogh,
Campi di grano
luglio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

Vincent
Van Gogh,
Campo di
grano con
fiori di mai
luglio 1890
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

«Per il mio lavoro, io rischio la
vita, e la mia ragione vi è quasi
naufragata …»
(Lettera (652) trovatagli addosso il 29 luglio 1890)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

• Il 27 luglio, uscito nel pomeriggio per lavorare, rincasa la
sera dopo essersi sparato una revolverata al torace (l’arma
non verrà mai ritrovata). Accorre il dottor Gachet, che
provvede a medicarlo e a informare dell’accaduto Theo, che
giunge il mattino dopo, accolto da Vincent con le seguenti
parole: “L’ho fatto per il bene di tutti, ho mancato il colpo
anche questa volta”.
• Il 29 luglio 1890, poco dopo l’una di notte, Vincent muore,
dopo avere trascorso l’intera giornata seduto sul letto a
fumare la pipa. “La tristezza durerà comunque tutta la vita.
Ora desidererei ritornare” dice a Theo prima di spirare.
Vincent ha scritto 821 lettere, di cui 668 al fratello, e ha
lasciato oltre 1300 tele.
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

«Guardare le stelle mi fa sempre
sognare, così come lo fanno i puntini
neri che rappresentano le città e villaggi
su una cartina. Perché, mi chiedo, i
puntini luminosi del cielo non possono
essere accessibili come quelli sulla
cartina della Francia? Come prendiamo
il treno per andare a Tarascona o a
Rouen, così prendiamo la morte per
raggiungere le stelle»
(Lettera a Théo van Gogh, 1888)
Vincent Van Gogh
“L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”

È imparagonabile l’entusiasmo che nasce
dalla bellezza rispetto all’entusiasmo che
nasce dalla dedizione (Luigi Giussani)
Credono di amare Dio perché non amano
nessuno (Charles Peguy)
Il miglior modo per amare Dio è amare
molte cose (Vincent Van Gogh)

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Van Gogh: l'entusiamo che nasce dall'attrattiva delle cose (28 marzo 2012)

  • 1. Vita e Destino quasi-Soireé filosofiche, letterarie e artistiche! a cura di Riccardo Guidetti Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” 28 marzo 2012 ore 21.00 Camplus Alma Mater
  • 2. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” “Bé, cosa vuoi, quello che uno ha dentro traspare anche al di fuori. Uno ha un grande fuoco nel suo cuore e nessuno viene mai a scaldarsi vicino, e i passanti non vedono che un po’ di fumo in cima al camino, e poi se ne vanno per la loro strada” (Lettera a Theo, luglio 1880) Autoritratto con cappello grigio, 1887
  • 3. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Presunta foto di Van Gogh, 1886 Autoritratto, settembre 1889
  • 4. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” La vita va … a periodi • fino a 15 anni l’infanzia nel Brabante (1853-1868) • dai 16 ai 23 anni il lavoro in Goupil (1869-1876) • dai 24 ai 26 anni il mestiere del padre (1877-1879) • dai 27 ai 34 anni il disegno e la pittura (1880-1887) • dai 35 ai 37 anni i capolavori e la malattia (1888-1890)
  • 5. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” L’infanzia nel Brabante (1853-1868) •Theodorus Van Gogh, padre del pittore, dopo gli studi teologici compiuti a Utrecht, il 1 aprile 1849 era stato assegnato come pastore calvinista alla Parrocchia di Groot Zundert, paesino di circa seimila abitanti del Brabante olandese, non lontano dalla frontiera belga. Nel maggio 1851 aveva sposato Anne Cornelie Carbentus, nata a L’Aia nel 1819, figlia di un facoltoso rilegatore di corte. • Il 30 marzo 1853 nasce Vincent a Zundert, secondogenito rispetto a un fratello omonimo venuto alla luce senza vita esattamente un anno prima • Il 1 maggio 1857 nasce sempre a Groot Zundert, il quartogenito Theodorus, detto Theo.
  • 6. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” L’infanzia nel Brabante (1853-1868) • Il 1 ottobre 1864, dopo aver frequentato per qualche tempo la scuola pubblica di Zundert, Vincent entra (a 11 anni) come pensionante nel collegio protestante di Zevenbergen dove rimarrà fino all’agosto 1866. Inizia a studiare il francese, l’inglese e il tedesco. Primi disegni. • Il 15 settembre 1866 viene iscritto ad un’altra scuola presbiteriale sempre nel Bramante del Nord che abbandonerà il 15 marzo 1868 per problemi economici e scarso profitto. E’ una infanzia pervasa dalla poesia della vita rurale, un’atmosfera serena il cui fascino fu indimenticabile: “Rimarrà sempre in noi qualcosa dei campi e della landa del Brabante”, scriverà più tardi a Theo.
  • 7. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Il lavoro in Goupil (1869-1876) • Il 30 luglio 1869 (a 16 anni) parte per l’Aia, dove, per l’interessamento dello zio paterno, mercante di quadri, è assunto come apprendista nella filiale della Goupil, una grossa azienda, attiva nel mercato dell’arte contemporanea, che ha la sede principale a Parigi. Il lavoro di Vincent consiste nella vendita di riproduzioni di opere d’arte. Legge molto e frequenta i musei della città. • All’inizio del 1873 sempre per interessamento dello zio, Theo entra a sua volta nella filiale Goupil di Bruxelles. Nel maggio, dopo un breve incontro con Theo a Bruxelles, Vincent è trasferito alla filiale di Londra della Goupil dove rimarrà per quasi due anni, conducendo vita assai ritirata. In arte ammira l’Angelus di Millet. Dopo il lavoro fa lunghe passeggiate nei parchi e sulle rive del Tamigi, fissando talvolta le sue impressioni in rapidi schizzi che poi distrugge.
  • 8. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Il lavoro in Goupil (1869-1876) • Nel 1874 Vincent s’innamora di Ursula Loyer, figlia della proprietaria della pensione dove alloggia dal agosto 1873, e si dichiara proponendole il fidanzamento, ma la ragazza, pur non insensibile alle sue attenzioni, gli rivela di essere già fidanzata. Il colpo è durissimo: cupo e irascibile, per distrarsi disegna. • Nell’ottobre 1874, per aiutarlo a riprendersi lo zio ottiene il trasferimento di Vincent nella sede centrale della Goupil a Parigi. Visita i musei, entusiasmandosi per il Seicento Olandese. Nella sua camera a Montmartre, tappezzata di riproduzioni di Rembrant e Millet, commenta assiduamente la Bibbia e legge l’Imitazione di Cristo. • Il 1 aprile 1876 (a 23 anni) viene licenziato dalla Goupil, divenuta nel frattempo Boussod & Valadon, dal nome dei nuovi proprietari.
  • 9. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Il mestiere del padre (1877-1879) • Nel 1877 scrive a Theo: “Mi sento attratto dalla religione e desidero consolare gli umili. Penso che il mestiere di pittore e di artista sia bello, ma credo che il mestiere di mio padre sia più sacro”. A maggio parte per Amsterdam, per prepararsi agli esami di ammissione alla Facoltà di Teologia. Nel maggio 1878, l’esito degli esami di ammissione è negativo. Ad agosto inizia il noviziato alla scuola di evangelizzazione di Laekem a Bruxelles, ma pur risultando un buon allievo non ottiene la nomina a causa del suo carattere indipendente, refrattario ad ogni sottomissione. • Nel dicembre 1878 si trasferisce nella regione mineraria del Borinage (Belgio meridionale): insegna ai bambini, visita i malati e i poveri, commenta la Bibbia ai minatori, disegna. Medita ancora con estatico trasposto l’Imitazione di Cristo.
  • 10. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Il mestiere del padre (1877-1879) • Nel gennaio 1879 ottiene un nomina provvisoria come evangelista laico sempre nel Borinage. Abita nella modesta casa del fornaio Denis, ma, giudicandola troppo confortevole e volendo mettere in pratica gli insegnamenti evangelici, si trasferisce in una baracca, dove dorme su un pagliericcio. Dona ogni suo avere ai poveri, cammina a piedi nudi, converte un alcolizzato, cura con una devozione senza limiti i contagiati da una epidemia di tifo. Allarmate dell’eccessivo zelo di Vincent, il consiglio ecclesiastico di Bruxelles, scaduti i sei mesi, non gli rinnova l’incarico, concedendogli tre mesi per trovarsi un’altra occupazione.
  • 11. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Chi ben comincia … A 15 anni abbandona la scuola per problemi economici e scarso profitto A 21 anni viene rifiutato dalla ragazza A 23 viene licenziato dopo 8 anni come commerciante d’arte per cambio proprietario azienda A 25 anni non viene ammesso alla facoltà di Teologia e non ottiene la nomina a Pastore a causa del suo carattere indipendente, refrattario ad ogni sottomissione A 26 anni non viene confermato nell’incarico di evangelista laico a causa del suo eccessivo zelo
  • 12. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Il disegno e la pittura (1880-1887) Nel 1880 (a 27 anni) prende lezioni di prospettiva e studia anatomia da solo. In ottobre si trasferisce a Bruxelles e si iscrive all’Accademia di Belle Arti. Esegue disegni delle opere di Millet, che ammira per la serenità e quel senso di vivere etico che essa emana. Jean-François Millet, Angelus, 1856 Vincent Van Gogh, Angelus, 1880
  • 13. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • Nell’estate 1881 si innamora della cugina Kate Vos, di sette anni più anziana di lui e rimasta vedova, che cercherà inutilmente di conquistare. • Scrive a Theo alla fine del 1881: “Theo, che grandi cose sono il tono e il colore! E chiunque non impari a sentirli, vive lontano dalla vera vita”. “Disegno moltissimo e mi sembra di far progressi”. “Devo poter esprimere attraverso il disegno e la pittura quello che ho dentro la mente e il cuore”. (Etten, dicembre 1881)
  • 14. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Strada a Etten, 1881
  • 15. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Jean-François Millet, il seminatore, 1850 Vincent Van Gogh, il seminatore, 1881
  • 16. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Scrive a Theo nel gennaio 1882: “La mia giovinezza se n’è andata, non certo il mio amore per la vita” Con la fine del 1881, ma soprattutto col 1882 Van Gogh passa dal semplice disegno al dipinto, convinto che: “il cielo, la terra, il mare richiedono l’uso del pennello nel senso che, se si vuole rappresentarli attraverso il solo disegno, è indispensabile saper usare il pennello con la sensibilità che questo mezzo richiede”. (Lettera (223) a Theo, 5 agosto L’Aia) E sempre ad agosto: “Mentre dipingo sento in me una potenza coloristica che prima non possedevo, una cosa forte di vasta portata”.
  • 17. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” “si può respirare in esso, e camminarvi e sentire l’odore del bosco” (Lettera (227) a Theo, 20 agosto L’Aia) Vincent Van Gogh, Ragazza in abito bianco nel bosco, agosto 1882
  • 18. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Nel 1883 studia i problemi del colore per prepararsi a dipingere a olio. Durante l’estate riceve la visita di Theo, che gli fornisce i soldi per comperare il materiale necessario. Vincent Van Gogh, Campi di Tulipani, 1883
  • 19. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Periods Nuenen and Antwerp (1883-1886) Paris (1886–1888) Arles (Feb 1888 - May 1889) Saint-Rémy (May 1889 – May 1890) Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
  • 20. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Nel 1884 dipinge numerose tele che hanno come soggetto i tessitori e la torre del cimitero di Neunen. Da lezioni di pittura ad alcuni dilettanti, tra cui un orefice nella cui casa esegue sei dipinti decorativi per la sala da pranzo. Vincent Van Gogh, La vecchia torre di Neunen, febbraio-marzo 1884
  • 21. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Scrive a Theo nel luglio 1884: “le leggi dei colori sono inesprimibilmente belle, proprio perché non sono dovute al caso”. Vincent Van Gogh, Tessitore al telaio, giugno-luglio 1884
  • 22. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Filari di pioppi al tramonto ottobre 1884 Viale dei pioppi in autunno fine ottobre 1884
  • 23. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Nel 1885 (a 32 anni) dipinge, oltre a vari ritratti di contadini, il primo capolavoro, I mangiatori di Patate. Vincent Van Gogh, I mangiatori di patate, aprile 1885
  • 24. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” « ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia patate servendosi dal piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute; il quadro, dunque, evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini hanno onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano. Ho voluto che facesse pensare a un modo di vivere completamente diverso dal nostro, di noi esseri civili. Non vorrei assolutamente che tutti si limitassero a trovarlo bello o pregevole » (Lettera (404) a Théo van Gogh, aprile 1885) « So benissimo che la tela ha dei difetti ma, rendendomi conto che le teste che dipingo adesso sono sempre più vigorose, oso affermare che I mangiatori di patate, insieme con le tele che dipingerò in avvenire, resteranno » (Lettera (409) a Théo van Gogh, maggio 1885)
  • 25. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Si può vedere nel dipinto delle scarpe di Van Gogh la rappresentazione di un oggetto vissuto dall'artista come una parte importante di se stesso, un oggetto nel quale il pittore si osserva come in uno specchio Meyer Schapiro Vincent Van Gogh, Un paio di scarpe,1886
  • 26. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” «Nel quadro di Van Gogh non potremmo mai stabilire dove si trovino quelle scarpe. Intorno a quel paio di scarpe da contadino non c'è nulla di cui potrebbero far parte, c'è solo uno spazio indeterminato. Grumi di terra dei solchi o dei viottoli non vi sono appiccicati, denunciandone almeno l'impiego. Un paio di scarpe da contadino e null'altro. Tuttavia ... nell'orifizio oscuro dell'interno logoro si palesa la fatica del cammino percorso lavorando. Nel massiccia pesantezza della calzatura è concentrata la durezza del lento procedere lungo i distesi e uniformi solchi del campo, battuti dal vento ostile. Il cuoio è impregnato dell'umidore e dal turgore del terreno. Sotto le suole trascorre la solitudine del sentiero campestre nella sera che cala. Per le scarpe passa il silenzioso richiamo della terra, il suo tacito dono di messe mature e il suo oscuro rifiuto nell'abbandono invernale. Dalle scarpe promana il silenzioso timore per la sicurezza del pane, la tacita gioia della sopravvivenza al bisogno, il tremore dell'annuncio della nascita, l'angoscia della prossimità alla morte» (Martin Heidegger, L’origine dell’opera d’arte)
  • 27. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Periods Nuenen and Antwerp (1883-1886) Paris (1886–1888) Arles (Feb 1888 - May 1889) Saint-Rémy (May 1889 – May 1890) Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
  • 28. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • Verso la fine del novembre 1885, desideroso di riprendere contatto con l’ambiente artistico e di vendere qualche tela, Vincent parte per Anversa: non rivedrà più l’Olanda. Visita i Musei della città, attratto da Rubens, la cui influenza si farà ben presto sentire nell’uso di tinte più forti e brillanti. • Nel gennaio del 1886 si iscrive all’Ecole des Beaux-Arts dove l’insegnamento è gratuito e maggiore è la possibilità di trovare ogni giorni nuovi modelli. Frequenta la classe di pittura, poi quella di disegno. Ben preso entra in polemica con gli insegnanti, data la sua insofferenza per i metodi dell’insegnamento accademico. • A fine febbraio 1886, Vincent parte improvvisamente per Parigi. In aprile, volendo dare al suo disegno qualcosa della tipica morbidezza francese, frequenta lo studio di Cormon, dove incontro tra gli altri Emile Bernard e Toulouse-Lautrec. Ma è un’esperienza di breve durata, poiché Vincent non sopporta lo sterile accademismo cui lo costringe Cormon.
  • 29. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Vaso con gladioli rossi, 1886 Valore oggi 9,5 milioni dollari Vincent Van Gogh, Papaveri, 1886
  • 30. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” “Cercare la vita nel colore, il vero disegno è modellare col colore” (Parigi, 1886) Vincent Van Gogh, Il 14 luglio a Parigi, 1886
  • 31. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, I tetti di Parigi, 1886
  • 32. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • Sempre nel 1886 Theo gli fa incontrare Monet, Sisley, Pissarro, Degas, Renoir, Seurat, Signac e altri. Nei primi tempi del soggiorno parigino dipinge vari autoritratti, nature morte e composizioni con fiori in cui la tessitura coloristica risente della lezione impressionistica. Verso la fine dell’anno, conosce Gauguin, che era giunto a Parigi da Pont-Aven in novembre. • In luglio 1887 scrive a Theo: “Per riuscire occorre ambizione, e l’ambizione mi sembra assurda … E poi voglio ritirarmi in qualche posto del sud, per non dover vedere tanti pittori che , come uomini, mi disgustano”. • Nel 1887 espone insieme a Bernard e Gauguin, opere proprie (per esempio L’interno di un ristorante) dipinte secondo la tecnica pointilliste inaugurata da Signac.
  • 33. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Paul Signac, Il veliero, 1887 Vincent Van Gogh, Interno di un ristorante, 1887
  • 34. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Autoritratto con il cavalletto Gennaio 1888 Parigi
  • 35. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Periods Nuenen and Antwerp (1883-1886) Paris (1886–1888) Arles (Feb 1888 - May 1889) Saint-Rémy (May 1889 – May 1890) Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
  • 36. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” I capolavori e la malattia (1888-1890) • Nel febbraio 1888, stanco della vita parigina e intristito dal clima troppo rigido e grigio, dopo aver rifiutato un invito di Gauguin di seguirlo a Point-Aven, parte per il sud, alla ricerca del colore e del sole. Si stabilisce ad Arles, in Provenza. “La natura è straordinariamente bella qui” scrive a Theo: inizia l’esplosione della sua arte. • A maggio invia a Theo ventisei dipinti e affitta l’ala destra di una casa (la celebre “casa gialla”) in cui spera di riunire una comunità di artisti. • Nel luglio 1888 scrive a Theo: “Più divento dissipato, malato, vaso rotto, più io divento artista, creatore […] Quest’arte viva, questo germoglio verde che spunta dalle radici del vecchio tronco tagliato, sono cose talmente spirituali che ci assale una certa malinconia pensando con quanta minor fatica si sarebbe potuta vivere la vita, invece di fare dell’arte”.
  • 37. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Scrisse alla sorella Wilhelmina: « La  natura  di  questo  paesaggio  meridionale  non  può  essere  resa  con  precisione  con  la  tavolozza  di  un  Mauve, per esempio, che  appartiene  al  Nord  e  che  è un  maestro e rimane un maestro del grigio. La tavolozza di  oggi  è  assolutamente  colorata:  celeste,  arancione  rosa,  vermiglio,  giallo  vivissimo,  verde  chiaro,  il  rosso  trasparente del vino, violetto. Ma, pur giocando con tutti  questi colori, si finisce con il creare la calma, l'armonia »  (Lettera (W 3) da Arles, aprile 1888)
  • 38. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” "alla  ricerca  del sole e  di sé  stesso" Vincent Van Gogh, Il ponte di  Langlois ad Arles  con lavandaie marzo 1888
  • 39. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Frutteto in fiore  con susine aprile 1888
  • 40. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Frutteto stretto  tra i cipressi  aprile 1888
  • 41. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” «Attualmente sono preso dagli alberi da frutto in fiore: peschi rosa, peri bianco-gialli. Non  seguo  alcun  sistema  di  pennellatura: picchio sulla tela a colpi irregolari che lascio tali e quali. Impasti, pezzi di tela lasciati qua e là scoperti, angoli totalmente incompiuti, ripensamenti, brutalità: insomma, il risultato è, sono portato a crederlo, piuttosto inquietante e irritante, affinché non faccia la felicità delle persone con idee preconcette in fatto di tecnica. ... Pur lavorando  sempre  direttamente  sul  posto, cerco di cogliere nel disegno ciò che è essenziale; poi gli spazi, limitati da contorni espressi o no, ma in ogni caso sentiti, li riempio di toni ugualmente semplificati, nel senso che tutto  ciò  che  sarà  suolo  parteciperà  di  un  unico  tono  violaceo, che tutto  il  cielo  avrà  una  tonalità  azzurra, che le  verzure  saranno  o  dei  verdi  blu  o  dei  verdi  gialli, esagerando di proposito, in questo caso, le qualità gialle o blu. Insomma, mio caro amico, in ogni caso niente 'trompe-l'oeil' ». (Lettera al pittore Emile Bernard, Arles, aprile 1888)
  • 42. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Veduta di Arles  con iris in primo  piano maggio 1888
  • 43. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Veduta di Saintes  Maries de la Mer 1-3 giugno 1888
  • 44. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Campo di grano  con allodola giugno 1888
  • 45. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Seminatore con  sole che tramonta giugno 1888
  • 46. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” “La solarità del  Mezzogiorno  agisce su di me  come un vino  che va alla testa  (... ) Lavoro  anche in pieno  mezzogiorno, in  pieno sole, senza  nessuna ombra,  nei campi di  grano, e ne  gioisco come  una cicala“. Vincent Van Gogh, Mietitura in  provenza giugno 1888
  • 47. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Spiaggia a Saints-Maries,1888
  • 48. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Barche da pesca  sulla spiaggia di  Saints-Marie giugno 1888
  • 49. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Barche da pesca  nei pressi di  Saints-Maries giugno 1888
  • 50. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” «Mio  caro  Theo,  ti  scrivo  finalmente  da  Saintes-Maries  sul  Mediterraneo.  Il  Mediterraneo  ha  un  colore  come  quello  degli  sgombri, vale a dire è cangiante, non si sa bene è verde o viola, non  si sa sempre se c’è del blu, perché a seconda del riflesso cangiante  prende una tinta rosa o grigia.  … Ho passeggiato una notte lungo il mare sulla spiaggia deserta, non  era ridente, ma neppure era triste, era … bello. Il cielo di un azzurro  profondo  era  punteggiato  di  nuvole  d’un  azzurro  più  profondo  del  blu  base,  di  un  cobalto  intenso,  e  di  altre  nuvole  d’un  azzurro  più  chiaro,  del  lattiginoso  biancore  delle  vie  lattee.  Sul  fondo  azzurro  scintillavano delle stelle chiare, verdi, gialle, bianche, e rosa chiare,  più  luminose  delle  pietre  preziose  che  vediamo  anche  a  Parigi  –  perciò era il caso di dire: opali, smeraldi, lapislazzuli, rubini, zaffiri ». (Lettera Lettera a Théo van Gogh, Saintes-Maries-de-la-Mer, 22 giugno 1888)
  • 51. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Ritratto di  Eugene  Boch, con fondo  stellato settembre 1888
  • 52. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” «Vorrei  fare  il  ritratto  di  un  amico  artista  [...].  Quest'uomo  dovrebbe essere biondo. E vorrei mettere nel quadro la stima  e l'amore che ho per lui. Lo ritrarrei dunque così come è, più  fedelmente  possibile,  per  cominciare.  Ma  il  quadro  non  sarebbe  terminato  così.  Per  finirlo  farò  il  colorista  arbitrario.  Esagererò il biondo dei capelli, arrivando ai toni arancione, ai  gialli  cromo,  al  limone  pallido.  Dietro  la  testa,  invece  di  dipingere il muro banale del misero appartamento, dipingerò  l'infinito,  farò  uno  sfondo  semplice  del  blu  più  ricco,  più  intenso  che  riuscirò  ad  ottenere;  da  questa  semplice  combinazione,  la  testa  bionda,  illuminata  su  questo  sfondo  blu  sontuoso,  rende  un  effetto  misterioso  come  di  stella  nell'azzurro profondo». (Lettera a Théo van Gogh, 11 agosto 1888)
  • 53. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Ritratto di  Patience  Escalier agosto 1888
  • 54. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” “Nel  ritratto  del  contadino  mi  sono  regolato  con  lo  stesso  sistema.  Tuttavia  senza  pretendere  in  questo  caso  di  evocare  lo  splendore  misterioso  di  una  pallida  stella  dell'infinito.  Ma  immaginando  l'uomo  terribile  che  dovevo  fare  in  mezzo  al  forno  della  mietitura,  in  pieno  mezzogiorno. Da ciò gli arancioni sfolgoranti come ferro  arroventato,  da  ciò  i  toni  di  oro  vecchio  luminoso  nelle  ombre”. (Lettera a Théo van Gogh, 11 agosto 1888)
  • 55. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” « dipingere  degli  uomini  e  delle  donne  con  un  non  so  che di eterno [...] mediante la vibrazione dei nostri colori  [...] il ritratto con dentro il pensiero, l'anima del modello  [...]  esprimere  l'amore  di  due  innamorati  con  il  matrimonio  di  due  colori  complementari,  la  loro  mescolanza  e  i  loro  contrasti,  le  vibrazioni  misteriose  dei loro contrasti [...] esprimere la speranza con qualche  stella.  L'ardore  di  un  essere  con  un'irradiazione  di  sole  calante  [...]  non  è  forse  una  cosa  che  esiste  realmente? » (Lettera (531) a Théo van Gogh, settembre 1888)
  • 56. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Notte stellata sul rodano, settembre 1888
  • 57. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” «Sto lavorando su sette tele da 30 ... e per ultimo a uno  studio  del  Rodano,  della  città  illuminata  dai  lampioni  a  gas  riflessi  nel  fiume  blu.  In  alto  il  cielo  stellato  con  il  Gran  Carro,  un  luccichio  di  rosa  e  verde  sul  campo  blu  cobalto  del  cielo  stellato,  laddove  le  luci  della  città  e  i  suoi crudeli riflessi sono oro rosso e verde bronzeo» (Lettera (553b) a Théo van Gogh, 2 ottobre 1888)
  • 58. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, La casa gialla settembre 1888
  • 59. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Caffè di notte in  place Lamartine      ad Arles settembre 1888
  • 60. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” "Nel  mio  quadro  sul  Caffè  di  notte  ho  cercato  di  esprimere  l'idea  che  il  caffè  è  un  posto  dove  ci  si  può  rovinare,  diventar  pazzi,  commettere  dei  crimini.  Inoltre  ho  cercato  di  esprimere  la  potenza  tenebrosa  quasi  di  un  mattatoio,  con  dei  contrasti  tra  il  rosa  tenero  e  il  rosso sangue e feccia di vino, tra il verdino Luigi XV e il  Veronese, con i verdi gialli e i verdi blu intensi, tutto ciò  in un'atmosfera di una fornace infernale di zolfo pallido“. (Lettera a Théo van Gogh, 11 settembre 1888)
  • 61. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Terrazza del  caffè in Place du  Forum ad Arles  la sera settembre 1888
  • 62. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, La vigna verde ottobre 1888
  • 63. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” •  Nell’ottobre  1888,  dopo  numerosi  inviti  di  Vincent  e  una  accorta  mediazione  di  Theo,  Gauguin  giunge  ad  Arles:  i  due  pittori vivono e lavorano insieme, ma dopo le prime settimane  di serenità i loro rapporti si deteriorano. “E’  raro  che  Vincent  ed  io  si  sia  d’accordo  su  qualcosa,  soprattutto  quando  si  tratta  di  pittura”  scrive  Gauguin  a  Bernard.  Il  20  dicembre  scrive  a  Theo:  “Vincent  ed  io  non  possiamo  assolutamente  vivere  insieme  in  pace  per  incompatibilità  di  carattere,  ed  entrambi  abbiamo  bisogno  di  tranquillità  per  il  nostro  lavoro.  E’  un  uomo  di  notevole  intelligenza,  lo  rispetto  assai  e  mi  dispiace  di  dovermene  andare; ma ripeto; è necessario”.
  • 64. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, La camera di  Vincent ad Arles ottobre 1888
  • 65. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” « ho fatto, sempre come decorazione, un quadro della mia  camera da letto, con i mobili in legno bianco, come sapete.  Ebbene,  mi  ha  molto  divertito  fare  questo  interno  senza  niente, di una semplicità alla Seurat; a tinte piatte, ma date  grossolanamente  senza  sciogliere  il  colore;  i  muri  lilla  pallido; il pavimento di un rosso qua e là rotto e sfumato;  le  sedie  e  il  letto  giallo  cromo;  i  guanciali  e  le  lenzuola  verde  limone  molto  pallido;  la  coperta  rosso  sangue,  il  tavolo  da  toilette  arancione;  la  catinella  blu;  la  finestra  verde. Avrei voluto esprimere il riposo assoluto attraverso  tutti  questi  toni  così  diversi  e  tra  i  quali  non  vi  è  che  una  piccola nota di bianco nello specchio incorniciato di nero,  per  mettere  anche  là  dentro  la  quarta  coppia  di  complementari »           (Lettera a Gauguin (B 22) Arles, ottobre 1888)
  • 66. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, La sedia di Vincent, novembre 1888 Vincent Van Gogh, La sedia di Gauguin, novembre 1888
  • 67. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Semintatore al  tramonto novembre 1888
  • 68. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Emile Bernard, Il grano saraceno ottobre 1888
  • 69. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, La vigna rossa novembre 1888
  • 70. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Paul Gauguin, Alberi blu (Verrà il tuo  turno bellezza!), novembre 1888 Vincent Van Gogh, Les Alyscamps, foglie che  cadono, novembre 1888
  • 71. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Paul Gauguin, Arlesiane, novembre-dicembre 1888
  • 72. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Sala da ballo       ad  Arles dicembre 1888
  • 73. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Paul Gauguin, Autoritratto, les miserables novembre-dicembre 1888
  • 74. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Paul Gauguin, Vincent Van Gogh che dipinge i girasoli dicembre 1888
  • 75. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Fare una pittura di idee, in contrapposizione con la pittura naturalistica degli impressionisti; non per spirito di contraddizione, ma per mia necessità di spirito; ecco il problema che mi si presentava […] Come si potevano rappresentare le cose come idea? La mia risposta mi sembrava semplice. Dal momento che l’idea è la forma delle cose che l’immaginazione raccoglie, occorreva dipingere non avendo di fronte a sé la cosa, bensì ricavandola dall’immaginazione, che l’aveva raccolta e ne conservava l’idea. Così l’idea della cosa avrebbe conferito al soggetto del quadro, o meglio al suo ideale (la somma delle idee), la forma opportuna. La semplificazione, o sintesi, si imponeva da principio in quanto insita nell’idea: infatti l’idea conserva solo l’essenziale delle cose percepite, e di conseguenza ne rifiuta il dettaglio. La memoria non trattiene ogni cosa, ma solo ciò che colpisce lo spirito. E dunque forme e colori diventano semplici, in una unità eguale. Dipingendo a memoria, avevo il vantaggio di abolire l’inutile complicazione delle forme e dei colori […] dello spettacolo osservato rimaneva una schema” (Emile Bernard, agosto 1888)
  • 76. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Paul Gauguin, La visione del sermone, agosto-settembre 1888
  • 77. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Emile Bernard, Donne bretoni in un prato (Il Pardon a Pont-Aven), agosto-settembre 1888
  • 78. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Riferendosi ad uno studio dell’interno del Caffè di notte eseguito per Bernard e ai propri recenti sviluppi artistici, Van Gogh confessava all’amico: “Non voglio firmare questo studio perché non lavoro mai a mente. Ci sarà del colore che ti piacerà, ma ancora una volta faccio per te uno studio che preferirei non fare. […] Faccio quello che faccio abbandonandomi alla natura, senza pensare a questo o quello. […] Sono talmente curioso del possibile e di ciò che realmente esiste, che è scarso il desiderio e il coraggio di cercare l’ideale quale potrebbe risultare dai miei studi astratti. […] continuo a masticare natura. Esagero, qualche volta cambio un po’ nel motivo, ma in definitiva non invento l’intero quadro, lo trovo invece già fatto, ma da scovare, nella natura” (Vincent Van Gogh, ottobre 1888)
  • 79. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Girasoli agosto 1888 Vaso con quindici girasoli gennaio 1889
  • 80. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” “La vena della mia aspirazione va e viene, ma non è solamente sempre negativa. … Ora riuscire a fondere quegli ori, e quei toni di fiori – il primo venuto non riesce a farlo, ci vuole tutta l’energia e l’attenzione di un individuo. … Ma se vuoi puoi esporre le due tele di girasoli. Gauguin sarebbe contento di avere una delle due, e molto volentieri faccio a Gauguin un piacere di una certa consistenza. Egli desidera dunque una di quelle due tele: bene, ne rifarò una, quella che vuole ... Tu sai d’altra parte che Gauguin ama moltissimo quei quadri. Mi ha detto, fra le altre cose: “Questo … è … il fiore” (Lettera a Théo van Gogh, Arles, 23 gennaio 1889) Gauguin, andandosene nei mari del sud, portò con se due quadri di girasoli. Ancora nel 1900, a Tahiti, ordinò che dei semi di girasole gli fossero inviati da Parigi.
  • 81. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • Il 23 dicembre 1888, secondo il racconto di Gauguin, Vincent cerca di colpirlo con un rasoio: Gauguin spaventato lascia la casa e va a dormire in una albergo. • Durante le notte, Vincent si taglia il lobo dell’orecchio sinistro. Il postino lo trova a letto, sanguinante e svenuto. Viene ricoverato in ospedale dove per tre giorni rimane privo di conoscenza. Theo, avvertito da Gauguin che subito lascia Arles, accorre al capezzale del fratello. Contro ogni previsione, le condizioni di Vincent migliorano rapidamente nel giro di pochi giorni. • Nel gennaio 1889 riprende a lavorare pur se afflitto da fastidiose insonnie e da ricorrenti attacchi nervosi. Dipinge i due ritratti con l’orecchio tagliato.
  • 82. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Autoritratto con orecchio tagliato, gennaio 1889 Vincent Van Gogh, Autoritratto con orecchio tagliato e pipa, gennaio 1889
  • 83. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Periods Nuenen and Antwerp (1883-1886) Paris (1886–1888) Arles (Feb 1888 - May 1889) Saint-Rémy (May 1889 – May 1890) Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
  • 84. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” I capolavori e la malattia (1888-1890) • Il 9 febbraio 1889, in seguito ad allucinazioni determinate dal timore che qualcuno voglia avvelenarlo, viene nuovamente ricoverato per qualche giorno; altro ricovero alla fine del mese. • Nel marzo, una petizione con ottanta firme che richiede l’internamento di Vincent viene presentata al sindaco di Arles. Per ordine della polizie viene così ricondotto in ospedale. • All’inizio di aprile 1889 riceve la visita di Signac, insieme al quale gli è consentito di far ritorno alla “casa gialla”. Signac vi ammira dei quadri meravigliosi.
  • 85. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Corsia dell’opedale di Arles aprile 1889
  • 86. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Giardino dell’ospedale di Arles aprile 1889
  • 87. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • A fine aprile 1889 spedisce a Theo due casse di dipinti e disegni. Ma qualcosa è irreversibilmente cambiato in lui, confessa al Reverendo del paese: “Non sono capace di amministrarmi e di governarmi: mi sento molto diverso da prima”. • L’8 maggio 1889, pur in un periodo di relativa tranquillità, lascia Arles per la vicina Saint-Rémy ed entra volontariamente in una casa di cura dove su sua richiesta gli vengono assegnate due stanza, una delle quali per dipingere. • Il 9 maggio scrive alla cognata: “Non vedo alcuna possibilità di riacquistare speranza o coraggio”.
  • 88. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” “Volevo dirti che credo di avere fatto bene a venire qui, innanzitutto perché vedendo la realtà della vita dei pazzi e dei vari squilibrati di questo serraglio mi passa il timore vago, la paura della cosa in se stessa. Per quello che so, il dottore qui è incline a considerare ciò che ho avuto come un attacco di natura epilettica. Ma non ho chiesto di più. … Ne sto facendo altri due – dei fiori di iris viola e ciuffo di lilla, due spunti presi nel giardino. Mi sta tornando l’idea di lavorare e credo che mi torneranno anche molto presto tutte le mie facoltà lavorative. Solo che il lavoro mi assorbe talmente che credo che resterò per sempre astratto e incapace di cavarmela per tutto il resto della mia vita” (Lettera a Théo van Gogh, Saint-Rémy, 9 maggio 1889) Pare oramai accertato che la malattia di cui soffriva Van Gogh fosse una forma di psicosi epilettica senza attacchi di epilessia (latente epilessia mentale). Questo male si manifesta periodicamente con crisi di durata indefinita, preceduta dai cosiddetti “stati crepuscolari” e seguite da torpore. Fra una crisi e l’altra il paziente si comporta in modo del tutto normale. Nel caso di Van Gogh queste crisi duravano da due settimane a un mese; alla fine, egli aveva un ricordo piuttosto confuso delle terribili allucinazioni di cui era vittima.
  • 89. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Iris maggio 1889
  • 90. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Giardino dell’ospedale di Sant-Paul maggio 1889
  • 91. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Alberi davanti all’ospedale di Sant-Paul 1889
  • 92. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Sentiero nel giardino dell’ospedale Novembre 1889
  • 93. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, La notte stellata giugno 1889
  • 94. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” “Questa mattina dalla mia finestra ho guardato a lungo la campagna prima del sorgere del Sole, e non c'era che la stella del mattino, che sembrava molto grande. Daubigny e Rousseau hanno già dipinto questo, esprimendo tutta l'intimità, tutta la pace e la maestà e in più aggiungendovi un sentimento così accorato, così personale”. (Lettere a Theo van Gogh, primi di giugno 1889) NB: Venere alla fine di maggio e ai primi di giugno 1889 era effettivamente al massimo di luminosità ed era osservabile poco prima dell'alba. Grazie ad un software astronomico è stata identificata la data di esecuzione dell'opera nelle ore che precedono l'alba del 23 maggio 1889, difatti se si confronta la disposizione dei corpi celesti, la fase e l'altezza della luna ci si accorge che il cielo è il medesimo.
  • 95. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Ulivi con le Alpilles sullo sfondo giugno 1889
  • 96. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Gli ulivi giugno 1889
  • 97. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” « Gli ulivi con la nuvola bianca e lo sfondo di montagne, così come il sorgere della luna e l'effetto notturno, costituiscono un'esagerazione dal punto di vista dell'esecuzione; le linee sono incisive come quelle degli antichi legni. Là dove queste linee sono serrate e volute comincia il quadro, anche se può sembrare esagerato. È un po' quello che sentono Bernard e Gauguin. Non ricercano la forma esatta di un albero, ma vogliono assolutamente che sia definito se essa è tonda o quadrata, e io do loro ragione, perché sono esasperato dalla perfezione fotografica e banale di certuni [...] io mi sento spinto a ricercare, se vuoi, uno stile, ma intendendo con questo un disegno più maturo e più intenzionale [...] gli studi disegnati con grandi linee nodose come nell'ultimo invio non erano quello che dovevano essere, ma voglio convincerti che nei paesaggi si continuerà ad ammassare le cose mediante un disegno che cerca di esprimere il groviglio delle masse » (Lettere a Theo (607 e 613) settembre-ottobre 1889)
  • 98. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Gli ulivi settembre 1889
  • 99. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Campo di grano con cipressi settembre 1889
  • 100. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • Il 28 ottobre 1889 scrive a Theo: “La malinconia mi riprende spesso con grande violenza, e più la salute ritorna normale e più riesco a ragionare freddamente, più mi sembra una follia fare della pittura che ci costa tanto e non rende niente, neanche le spese”. • E nel novembre: “Il fatto è che in questo mese ho lavorato tra gli uliveti perché mi avevano fatto arrabbiare i loro Cristi nell’orto degli Ulivi (ndr. di Bernard e Gauguin), dove non c’era niente di reale. […] E’ nostro dovere pensare e non sognare. […] Ciò che ho fatto è un realismo un po’ duro e grossolano accanto alle loro astrazioni, ma servirà a dare la nota agreste e saprà di terra”.
  • 101. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Emile Bernard, Cristo giallo, 1889
  • 102. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Paul Gauguin, Cristo nell’orto degli ulivi, 1889
  • 103. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Uliveto novembre 1889
  • 104. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Uliveto, novembre 1889
  • 105. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Ulivi con cielo giallo e sole novembre 1889
  • 106. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Uliveto con due figure dicembre 1889
  • 107. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” E in una lettere accorata scrive il 20 novembre 1889 a Bernard: “Io adoro il vero, il possibile, e se mai sono capace di uno slancio spirituale, allora mi inchino davanti a quello studio, forte da far tremare, di Millet, i contadini che portano al cascinale un vitello nato nei campi. […] Si tratta davvero di ritemprarsi bene nella realtà, senza un piano progettato in anticipo. […] Mi sono lasciato ben impregnare dell’aria delle montagnole e dei frutteti, poi vedrò. La mia ambizione si limita a qualche zolla di terra, al grano che germoglia, un oliveto, un cipresso”. “mi è così cara la verità, mi è così caro cercare di fare il vero che credo di preferire rimanere un calzolaio piuttosto che un musicista con i colori“. (lettera (626) a Théo van Gogh, 12 febbraio 1890)
  • 108. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose”
  • 109. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Paul Gauguin, Da dove veniamo?, Chi siamo?, Dove andiamo?, 1897-1898 Van Gogh avrebbe potuto dipingere un quadro così?
  • 110. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • All’inizio di dicembre spedisce a Theo tre pacchi di dipinti; gli ultimi giorni dell’anno è colto da un’altra violenta crisi, durante la quale, cerca di ingerire i colori. • Il 31 gennaio 1890 nasce a Parigi il figlio di Theo che viene chiamato Vincent come lo zio, che ne è il padrino e gli dedica i Rami in mandorlo in fiore. Theo gli comunica che il Vigneto rosso è stato venduto per 400 franchi (l’unico che venderà in vita).
  • 111. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Il burrone (Les Peiroulets) dicembre 1889
  • 112. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Pini al tramonto dicembre 1889
  • 113. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Mandorlo in fiore febbraio 1890
  • 114. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Paesaggio con case e due rappatori 1890
  • 115. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Siesta pomeridiana gennaio 1890
  • 116. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Jean-François Millet, Pausa di mezzogiorno, 1866
  • 117. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Primi passi gennaio 1890
  • 118. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Jean-François Millet, Primi passi, 1858
  • 119. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Periods Nuenen and Antwerp (1883-1886) Paris (1886–1888) Arles (Feb 1888 - May 1889) Saint-Rémy (May 1889 – May 1890) Auvers-sur-Oise (May–July 1890)
  • 120. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • Una violenta crisi impedisce a Vincent di lavorare per un mese Ad aprile 1890 dieci sue tele vengono esposte a Parigi e Monet le giudica il miglior contributo alla mostra. . • A maggio si trasferisce a Auvers, una località raccomandatagli da Pissarro, che definisce di una “bellezza severa”. • Nel periodo di Auvers in poco più di due mesi dipinge circa ottanta tele tra ritratti e paesaggi, tra cui, celeberrimo, quello dello stesso dottor Gachet, di sua figlia Margherita al pianoforte e la Chiesa di Auvers.
  • 121. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Vaso con Iris con sfondo giallo maggio 1890
  • 122. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Viale di cipressi sotto il cielo stellato maggio 1890
  • 123. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Ritratto del dottor Gachet giugno 1890
  • 124. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” « lavoro al suo ritratto; la testa, con un berretto bianco, molto bionda, molto chiara; anche la carnagione delle mani molto bianca, un frac blu e uno sfondo blu cobalto; appoggiato a una tavola rossa, sopra la quale c'è un libro giallo e una pianta di digitale dai fiori purpurei [...] Gachet è assolutamente fanatico di questo ritratto » (Lettera (638) a Théo van Gogh, 4 giugno 1890 ) « Vorrei fare dei ritratti che tra un secolo, alla gente di quel tempo, sembrassero delle apparizioni. Non cerco di raggiungere questo risultato attraverso la somiglianza fotografica, ma attraverso un'espressione appassionata, impiegando come mezzo di espressione e di esaltazione del carattere la nostra conoscenza e il nostro gusto moderno del colore » (Lettera (W 22) a Wilhelmina van Gogh, giugno 1890)
  • 125. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, La chiesa di Auvers giugno 1890
  • 126. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” « Ho un'immagine più grande della chiesa del villaggio con effetto in cui la costruzione sembra essere viola contro un cielo di semplice blu scuro, cobalto puro; le finestre sembrano come macchie di blu oltremare, il tetto è viola e parzialmente arancione. Sullo sfondo, alcune piante in fiore e sabbia con il riflesso rosa del sole. Ed ancora una volta è simile agli studi che ho fatto a Nuenen della vecchia torre del cimitero, solo probabilmente ora il colore è più espressivo, più sontuoso ». (Lettera (W22) a Wilhelmina van Gogh, 5 giugno 1890)
  • 127. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, La vecchia torre del cimitero di Neunen, 1885
  • 128. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” « Mi sono rimesso al lavoro, anche se il pennello mi casca quasi di mano e, sapendo perfettamente ciò che volevo, ho ancora dipinto tre grandi tele. Sono immense distese di grano sotto cieli tormentati, e non ho avuto difficoltà per cercare di esprimere la mia tristezza, l'estrema solitudine » (Lettera (649) a Théo van Gogh, Auvers-surOise, luglio 1890)
  • 129. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Campo di grano sotto un cielo nuvoloso, luglio 1890
  • 130. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Auvers sotto la pioggia, luglio 1890
  • 131. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • Nel luglio 1890 Vincent esprime a Theo dubbi sulla sua utilità; dipinge il Campo di grano con corvi, e il 14, festa nazionale francese, Il municipio di Auvers. Vincent Van Gogh, Campo di grano con corvi, luglio 1890
  • 132. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Il municipio di Auvers 14 luglio 1890
  • 133. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Covone sotto un cielo nuvoloso luglio 1890
  • 134. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” «In quanto a me, sono totalmente preso da questa infinita distesa di campi di grano su uno sfondo di colline, grande come il mare, dai colori delicati, gialli, verdi, il viola pallido di un terreno sarchiato e arato, regolarmente chiazzato dal verde delle pianticelle di patate in fiore: tutto sotto un ciclo tenue, nei toni azzurri, bianchi, rosa, violetti. Sono completamente in una condizione di calma persino eccessiva, proprio nello stato che occorre per dipingere ciò» (Lettera (650) a Théo van Gogh, Auvers-surOise, luglio 1890)
  • 135. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Campi di grano (la pianura di Anvers) luglio 1890
  • 136. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Campi di grano luglio 1890
  • 137. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” Vincent Van Gogh, Campo di grano con fiori di mai luglio 1890
  • 138. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” «Per il mio lavoro, io rischio la vita, e la mia ragione vi è quasi naufragata …» (Lettera (652) trovatagli addosso il 29 luglio 1890)
  • 139. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” • Il 27 luglio, uscito nel pomeriggio per lavorare, rincasa la sera dopo essersi sparato una revolverata al torace (l’arma non verrà mai ritrovata). Accorre il dottor Gachet, che provvede a medicarlo e a informare dell’accaduto Theo, che giunge il mattino dopo, accolto da Vincent con le seguenti parole: “L’ho fatto per il bene di tutti, ho mancato il colpo anche questa volta”. • Il 29 luglio 1890, poco dopo l’una di notte, Vincent muore, dopo avere trascorso l’intera giornata seduto sul letto a fumare la pipa. “La tristezza durerà comunque tutta la vita. Ora desidererei ritornare” dice a Theo prima di spirare. Vincent ha scritto 821 lettere, di cui 668 al fratello, e ha lasciato oltre 1300 tele.
  • 140. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” «Guardare le stelle mi fa sempre sognare, così come lo fanno i puntini neri che rappresentano le città e villaggi su una cartina. Perché, mi chiedo, i puntini luminosi del cielo non possono essere accessibili come quelli sulla cartina della Francia? Come prendiamo il treno per andare a Tarascona o a Rouen, così prendiamo la morte per raggiungere le stelle» (Lettera a Théo van Gogh, 1888)
  • 141. Vincent Van Gogh “L’entusiasmo che nasce dall’attrattiva delle cose” È imparagonabile l’entusiasmo che nasce dalla bellezza rispetto all’entusiasmo che nasce dalla dedizione (Luigi Giussani) Credono di amare Dio perché non amano nessuno (Charles Peguy) Il miglior modo per amare Dio è amare molte cose (Vincent Van Gogh)