Tasse, manovre correttive e debito pubblico hanno dominato questa campagna elettorale. Guardiamo i dati per capire: Chi è responsabile dell’aumento della pressione fiscale, Monti o Berlusconi? Le manovre sono riuscite a risanare i nostri conti pubblici? O servirà un’ulteriore manovra? Ha senso proporre di tagliare le tasse? Se sì, come farlo per rilanciare la crescita economica?
Primarie centrosinistra 2012: un confronto sul fisco
Tasse sempre al centro del bazar elettorale
1. Le «tasse», sempre al centro
del bazar elettorale
Daniel Forlini, Paolo Lucchino e Salvatore Morelli
2. Facciamo parlare i dati…
Tasse, manovre correttive e debito pubblico hanno dominato questa
campagna elettorale.
Guardiamo i dati per capire:
• Chi è responsabile dell’aumento della pressione fiscale, Monti o
Berlusconi?
• Le manovre sono riuscite a risanare i nostri conti pubblici? O
servirà un’ulteriore manovra?
• Ha senso proporre di tagliare le tasse? Se sì, come farlo per
rilanciare la crescita economica?
Ma partiamo dall’inizio…
2
3. 2011: Berlusconi prova a risanare i conti
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
Pareggio di bilancio al 2013
-80
-100
Questo grafico mostra l’entità dell’azione di risanamento fatta dal governo
Berlusconi, con pareggio di bilancio raggiunto nel 2013.
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 3
4. 2011: Berlusconi prova a risanare i conti
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
Pareggio di bilancio al 2013
54 miliardi di Euro
-80
-100
L’obiettivo era racimolare risorse dal taglio alle spese e aumento di tasse
per ridurre l’indebitamento netto di 54 miliardi nel 2013
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 4
5. 2011: Berlusconi prova a risanare i conti
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
Pareggio di bilancio al 2013
-80
-100
Questi interventi sarebbero dovuti essere sufficienti per raggiungere il
pareggio di bilancio (strutturale) così come imposto dalla BCE.
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 5
6. 2011: Berlusconi prova a risanare i conti
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
Pareggio di bilancio al 2013
-80
-100
Gli interventi del governo Berlusconi, però, non hanno funzionato a causa
di due problemi principali…
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 6
7. Primo problema: minor crescita del previsto
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
Pareggio di bilancio al 2013
-80
-100
Primo, una crescita minore rispetto alle previsioni ha reso necessario
trovare 20 miliardi di Euro in più per raggiungere il pareggio di bilancio.
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 7
8. Primo problema: minor crescita del previsto
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
Pareggio di bilancio al 2013
-80
Pareggio di bilancio al 2013 ‘rivisto’
-100
Di fatto e’ come se la minore crescita avesse “spostato” l’asticella del
pareggio di bilancio in basso...
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 8
9. Secondo problema: risanamento poco credibile
0
“Più tasse per tutti”
-20
“Delega fiscale” (clausola dievasione
Clausola di salvaguardia + salvaguardia)
-40 Recupero fondi evasione
Meno spese
-60
-80
Pareggio di bilancio al 2013 ‘rivisto’
-100
Secondo, le manovre di Berlusconi soffrivano di un problema di credibilità…
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 9
10. Secondo problema: risanamento poco credibile
0
“Più tasse per tutti”
-20
“Delega fiscale” (clausola di salvaguardia)
-40 Recupero fondi evasione
Meno spese
-60
-80
Pareggio di bilancio al 2013 ‘rivisto’
-100
Buona parte della manovra era fatta da tagli alle spese e aumenti di tasse e
imposte, e prevedeva anche un recupero di fondi da una non meglio definita
riforma del fisco (spesso chiamata la ‘delega fiscale’)
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 10
11. Secondo problema: risanamento poco credibile
0
“Più tasse per tutti”
-20
“Delega fiscale” (clausola dievasione
Clausola di salvaguardia + salvaguardia)
-40 Recupero fondi evasione
Meno spese
-60
-80
Pareggio di bilancio al 2013 ‘rivisto’
-100
La scarsa credibilità di queste manovre non ha convinto i mercati e la BCE.
Infine, l’instabilità della maggioranza in Parlamento ha costretto il governo alle
dimissioni.
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 11
12. Arriva Monti!
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
-80
Pareggio di bilancio al 2013 ‘rivisto’
-100
Monti va al governo e vara il decreto “Salva Italia” per trovare le risorse addizionali
necessarie a raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013 (area rossa).
(N.B. L’area verde corrisponde alle manovre precedenti di Berlusconi)
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 12
13. Arriva Monti! Manovra su manovra…
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
-80
Pareggio di bilancio al 2013 ‘rivisto’
-100
Ci sono tre cose da notare: 1) le manovra di un governo si cumulano a quelle del
precedente.
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 13
14. Arriva Monti! Manovra su manovra
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
-80
Pareggio di bilancio al 2013 ‘rivisto’
-100
2) Gli interventi di Berlusconi sono quindi stati molto più ingenti di quelli di Monti.
È il primo, quindi, il principale artefice dell’austerità — o, vista diversamente, del
risanamento dei conti.
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 14
15. Arriva Monti! Manovra su manovra
0
2011 2012 2013 2014
-20
-40
-60
-80
Pareggio di bilancio al 2013 ‘rivisto’
-100
3) Come abbiamo già visto in un’altra presentazione, (e come nel caso delle
manovre di Berlusconi analizzate sopra) circa due terzi della manovra di Monti
sono costituiti da aumenti di “tasse”.
Fonte: elaborazione degli autori su dati delle relazioni tecniche ai provvedimenti 15
16. Ma a chi dobbiamo la maggiore pressione fiscale?
45%
44%
Pressione fiscale
Berlusconi + Monti
43%
42%
2010 2011 2012 2013 2014 2015
Non sorprende dunque che la pressione fiscale sia aumentata! Quello che
sorprende è che questo aumento sia attribuito interamente al governo Monti.
Fonte: Nota DEF 2012 16
17. Ma a chi dobbiamo la maggiore pressione fiscale?
45%
44%
Pressione fiscale
Berlusconi + Monti
43%
42%
2010 2011 2012 2013 2014 2015
La vera domanda da porsi è: quanto di questo aumento era già programmato
dagli interventi del governo Berlusconi?
Fonte: Nota DEF 2012 17
18. Ma a chi dobbiamo la maggiore pressione fiscale?
45%
44%
Pressione fiscale
Berlusconi
43% Berlusconi + Monti
42%
2010 2011 2012 2013 2014 2015
Per rispondere basta leggersi i documenti del governo Berlusconi… e scoprire che
la pressione fiscale prevista era molto simile a quella che abbiamo avuto.
Fonte: Nota DEF 2011 e 2012 18
19. Missione compiuta? Fiducia dei mercati
Il Governo Monti è riuscito a migliorare la fiducia dei mercati nell’Italia, portando il
nostro spread sotto quello spagnolo
Il paragone con lo spread spagnolo rimuove
l’effetto degli aiuti della BCE, di cui hanno
beneficiato entrambi i paesi
Fonte: www.lavoce.info/btp-e-bonos-spread-a-confronto/ 19
20. Manovre e crescita: un circolo vizioso
Ma il paradosso è che l’austerità sembra aver accentuato la recessione nel nostro
paese nel 2012! E la mancanza di crescita ci allontana dagli obiettivi di bilancio, il
che a sua volta richiama altra austerità.
Crescita PIL 2012
Italia Spagna Area Euro Il grafico mostra che nel 2012 c’è stato
0.5% 0.3% 0.2% un peggioramento della crisi in tutta
0.0% l’area euro.
-0.5%
-0.5% -0.4% L’effetto però è stato molto più forte
-1.0%
-1.5% in Italia e Spagna, dove si sono attuate
-1.3%
-2.0% politiche di rigore.
-2.5% -2.2%
Prevista (Dic 2011) Effettiva (Dic 2012)
Fonte : OCSE, Economic Outlook 90 e 92 20
21. Meno crescita e più debito pubblico
130%
Debito pubblico / PIL
125%
120%
115%
110% "A fine 2011"
105% "A fine 2012"
100%
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Inoltre, nonostante i pesanti interventi dei vari governi sulle finanze pubbliche, il
rapporto debito/PIL in Italia è aumentato nel 2012. Questo è dovuto in parte
all’aggravarsi della recessione economica.
21
22. Meno crescita e più debito pubblico
130%
Debito pubblico / PIL
125%
120%
115%
110% "A fine 2011"
"A fine 2012"
105% "A fine 2012 escluso contributo per l'Euro"
100%
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Tuttavia, una parte sostanziale dell’aumento di debito è dovuta al contributo
dell’Italia per il salvataggio della Grecia e per la stabilità finanziaria dell’area Euro.
22
23. Quindi servirà un’altra manovra?
Dopo tutte queste manovre “lacrime e sangue” abbiamo raggiunto
l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale nel 2013?
La risposta è NI.
• Secondo il Governo dovremmo avere un avanzo strutturale dello 0,2% del PIL
• Secondo la Commissione Europea , invece, dovremmo avere un disavanzo
dello 0,4% del PIL.
Allo stato attuale, la necessità di un’ulteriore manovra dipenderà da:
1. La stabilità dei mercati finanziari, che aiuta a contenere le spese per il debito.
2. La crescita economica, che aumenta le entrate nelle casse dello Stato.
Fonte: Nota DEF – Set 2012; European Economic Forecast Autumn 2012, Nov 2012 23
24. Eppure tutti parlano dell’IMU…
Le discussioni sull’IMU lasciano perplessi perché studi OCSE e UE indicano
che la tassazione del patrimonio immobiliare è il tipo di tassazione che
reca il minor danno alla crescita di lungo periodo. Ed il peso di questa
tassazione era relativamente modesto in Italia rispetto agli altri paesi.
3%
2%
Imposte sul patrimonio immobiliare, 2007
(come % del PIL)
1%
0%
Fonte: OECD, Revenue Statistics, Comparative tables.; Fonti: Johansson et al. (2008), Prammer 24
25. Chi beneficerebbe dall’abolizione dell’IMU?
Inoltre, il 59% delle risorse che lo Stato perderebbe dall’abolizione
dell’IMU sulla 1a casa andrebbero al terzo di famiglie piu’ ricche.
Distribuzione del gettito IMU sulla prima casa per categoria di
reddito, 2011
Bassi
15%
Medi
26% Alti
59%
Fonte: Elaborazioni dell’autore su dati in Bordignon , Pellegrino e Turati (2011) 25
26. La tassazione in Italia e’ a livelli record…
Entrate in % del PIL
48%
46%
44%
43%
43%
43%
42%
42%
39%
37%
36%
35%
32%
31%
31%
28%
Austria
Germania
Svezia
Norvegia
Grecia
Spagna
Finlandia
Francia
Italia
Belgio
Danimarca
Irlanda
Lussemburgo
Paesi Bassi
Portogallo
Regno Unito
IMU o non IMU, la tassazione in Italia e’ simile a quella dei paesi
scandinavi, dove però i servizi sociali sono notoriamente generosi…
Fonte: OCSE, 2010 26
27. Ma non tutte le tasse sono alte…
E’ sui lavoratori e le imprese che il peso delle tasse è alle stelle,
sui consumi siamo in fondo alle classifiche...
Lavoratori Imprese e capitale Consumi
Italia 43% Norvegia 45% Danimarca 32%
Belgio 43% Francia 37% Norvegia 29%
Francia 41% Svezia 28%
Austria 41% Italia 35% Lussemburgo 27%
Finlandia 39% Svezia 35% Paesi Bassi 27%
Svezia 39% Finlandia 25%
Area Euro (17… 38% Portogallo 31% Irlanda 22%
Germania 37% Belgio 30% Austria 21%
Paesi Bassi 37% Belgio 21%
Finlandia 28%
Norvegia 36% Germania 20%
UE (27 paesi) 36% Area Euro 28% UE (27 paesi) 20%
Danimarca 35% Austria 24% Francia 19%
Spagna 33% Area Euro (17… 19%
Lussemburgo 32% Germania 21% Regno Unito 18%
Grecia 31% Grecia 17% Portogallo 17%
Irlanda 26% Italia 17%
Regno Unito 26%
Irlanda 14% Grecia 16%
Portogallo 23% Paesi Bassi 13% Spagna 15%
Fonte: Eurostat, tutti i paesi EU15 con dati disponibili, anno 2010 27
28. … ed alcune recano più danno di altre.
Studi OCSE e della Commissione Minore danno alla crescita
Europea indicano che esiste una • Imposte sul patrimonio, in
graduatoria delle tasse da quelle particolare il patrimonio
che recano il minor danno alla immobiliare (es.IMU)
crescita di lungo periodo a quelle • Imposte sui consumi (es. IVA)
che invece sono piu’ dannose. • Imposte sui redditi delle
persone (es. IRPEF)
• Imposte sui redditi delle
La priorita’ per l’Italia e’ imprese (es. IRES)
dunque la riduzione delle
Maggiore danno alla crescita
tasse sul lavoro.
Fonti: Johansson et al. (2008), Prammer (2011) 28
29. Come finanziare la crescita?
La sfida sta proprio qui: rilanciare la crescita anche attraverso
interventi fiscali, ma che siano compatibili con una gestione di
bilancio credibile agli occhi dei mercati finanziari.
Non è facile ma nemmeno impossibile da fare. Ed in particolare,
possiamo identificare 3 principali capitoli su cui si potrebbe
considerare un intervento:
• Riduzione della spesa pubblica
• Rafforzamento della lotta all’evasione fiscale
• Spostare carico fiscale dal lavoro ai consumi
Ne continueremo a parlare!
29
30. Grazie!
Se hai apprezzato la presentazione,
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