Questa presentazione contiene un’analisi della strada impervia verso una regolamentazione delle coppie di fatto, anche omosessuali, e una riflessione sulle difficoltà di un paese sospeso tra iniziative legislative osteggiate e modelli di riferimento ancora poco chiari. Tra le domande affrontate: quale futuro per le unioni civili? Il nostro è un paese per coppie di fatto? A che punto sono gli altri stati europei? Quali sono le proposte dei principali candidati alle elezioni politiche di fine febbraio?
1. Coppie di fatto: diritti alla meta
di Nausica Palazzo
Febbraio 2013
2. Cosa sono le coppie di fatto?
La coppia (o famiglia) di fatto si caratterizza per:
•la comunità di vita
•la stabilità
•l'assenza del vincolo matrimoniale
L’espressione può indicare sia coppie omosessuali, che in Italia non
possono contrarre matrimonio, sia le coppie eterosessuali che decidono di
non sposarsi. La coppia è detta “di fatto” perché il nostro ordinamento
riconosce soltanto la famiglia “ legittima” fondata sul matrimonio, regolato
da:
•Codice Civile , Art 143: “Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi
diritti e assumono i medesimi doveri”
•Costituzione, Art. 29: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società
naturale fondata sul matrimonio”.
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3. Perché se ne parla?
Nel 2010-11, l’ISTAT ha rilevato in Italia 972.000 “unioni libere” tra persone di sesso
diverso1.
L’assenza di una disciplina giuridica comporta necessariamente che tutte queste
coppie si vedano negati una serie di diritti, quali ad esempio:
• la successione legittima;
• il diritto agli alimenti dopo l'interruzione della convivenza;
• la pensione di reversibilità;
• l’autorizzazione a trattamenti sanitari urgenti per il partner;
• il diritto all'abitazione (il convivente non proprietario può sempre essere allontanato).
Per godere di un minimo di tutela bisogna autoregolarsi mediante la stipula di “contratti di
convivenza” (i quali, come tutti i contratti, possono disciplinare solo aspetti patrimoniali), o alle
volte ricorrere a soluzioni più fantasiose , come adottare il partner per consentirgli di ereditare.
1 ISTAT, “Rapporto annuale 2012”
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4. Il registro delle unioni civili
Una parziale risposta al problema delle coppie di fatto è costituita dal "registro delle
unioni civili" , istituito da alcuni comuni (Empoli, il primo, nel 1993, e di recente anche
grandi città come Milano e Napoli).
Questo registro, però, ha un significato meramente simbolico, a meno che il
comune non decida di abbinarvi diritti in senso proprio (es. accesso alle case
popolari).
Inoltre, anche il comune più “generoso” deve
agire nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato, per
cui non potrà spingersi a regolamentare aspetti
essenziali della vita di coppia, quali ad esempio
l’eredità o la facoltà di adozione (disciplinati dal
codice civile e quindi dallo Stato).
Il problema delle coppie di fatto rimane quindi in gran parte irrisolto. Negli
anni recenti qualcosa si è provato a fare, ma invano…
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5. Iniziative del centro-sinistra: i DICO
Nel febbraio 2007 il governo Prodi presentò un disegno di legge denominato
“DICO” (DIritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi) per regolare i
rapporti tra "due persone […] anche dello stesso sesso […] che convivono
stabilmente […] non legate da vincoli di matrimonio o parentela”.
I DICO riconoscevano alle coppie di fatto:
•diritti in materia di assistenza sanitaria;
•rilascio del permesso di soggiorno per convivenza;
•diritto al trasferimento dei conviventi;
•subentro negli affitti ed eredità;
•obbligo alimentare.
Il ddl sui DICO non fu mai tramutato in legge a causa dei contrasti interni alla
coalizione di centro-sinistra —divisa tra componente laica e cattolica—e da
ultimo per la caduta prematura del governo. 5
6. Iniziative del centro-destra: i Di.Do.Re.
I Di.Do.Re. (Diritti e Doveri di Reciprocità dei conviventi) furono
una “riflessione”—mai tradotta in disegno di legge —dell’ex
Ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, per
regolamentare alcuni diritti (es. possibilità di visitare il
convivente in caso di malattia) e doveri (es. riconoscimento
degli alimenti) delle coppie di fatto.
I Di.Do.Re. escludevano intenzionalmente molti diritti di carattere patrimoniale
(previsti invece dai DICO) visti da Brunetta come un indebito tentativo del
precedente governo di “assalire la diligenza del welfare”2.
L’esperienza DICO/Di.Do.Re. dimostra che, sebbene sia ormai riconosciuta
in Italia la necessità di regolamentare le coppie di fatto, si è ancora lontani
da un accordo sulla forma da dare a queste regole.
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2 Renato Brunetta, intervista di Aldo Cazzullo, Corriere della Sera, 17/09/08
7. E in altri paesi? Francia: i Pacs
Introdotti nel 1999, i Pacs (Patti civili di solidarietà) francesi sono una forma
classica di unione civile mediante la quale la coppia —sia omosessuale che
eterosessuale— fissa liberamente le modalità della vita in comune,
stabilendo ad esempio:
•l’aiuto reciproco materiale e responsabilità comune per i debiti;
•l’avvicinamento del partner extracomunitario;
•il diritto all’eredità;
•la rappresentanza per le decisioni essenziali concernenti vita e salute3.
Il 29 Gennaio 2013 è stato avviato l’iter parlamentare per estendere anche alle
coppie gay l’istituto del matrimonio, nonostante le consistenti manifestazioni di
piazza contro il “marriage pour tous”. Dopo il “sì” dell’Assemblea del 13 febbraio
2013 si attende la pronuncia del Senato, prevista agli inizi di aprile.
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3 E’ da notare, però, che nei Pacs non è riconosciuta la facoltà di adozione.
8. Regno Unito: le Civil Partnerships
Le civil partnerships inglesi, introdotte nel 2004, conferiscono alle
coppie dello stesso sesso praticamente gli stessi diritti e doveri che
scaturiscono dal matrimonio incluso, in Inghilterra e Galles, il diritto
all’adozione.
L’unica differenza tra CP e matrimonio rimane il rito della registrazione,
che per i civil partners può essere solo civile.
Tuttavia il governo conservatore di David Cameron è deciso a voler eliminare
anche questa ultima differenza introducendo matrimonio same-sex
nell’ordinamento inglese: la Camera dei comuni ha già detto il primo sì al
“Marriage bill” ed ora il progetto di legge è atteso alla Camera dei Lords, che
dovrà pronunciarsi entro maggio.
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9. Spagna: il matrimonio same-sex
Nel 2005 il governo Zapatero ha esteso l’istituto del matrimonio civile alle
coppie dello stesso sesso, rendendo la Spagna il quarto paese al mondo—dopo
Olanda, Belgio e Canada—a fare questa scelta.
La totale equiparazione tra coppie eterosessuali e omosessuali nel codice
civile spagnolo comporta anche la facoltà di queste ultime di adottare
congiuntamente (o per i coniugi di adottare l’uno i figli dell’altro).
. Di recente la Corte Costituzionale
spagnola si è pronunciata sul ricorso
presentato dal Partito Popolare di
Mariano Rajoy, affermando la
legittimità costituzionale dei
matrimoni same-sex e facendo
salve le unioni celebrate finora
(22.442 solo fino al 2011) 9
10. Germania: la convivenza registrata
Introdotta nel 2001, la convivenza registrata è una forma di unione
civile rivolta alle sole coppie omosessuali. Fino al 2009, la CR
riconosceva diritti uguali al matrimonio in materia di cittadinanza,
eredità e pensione di reversibilità, ma diritti minori in campo
previdenziale, fiscale e genitoriale (non era prevista, ad esempio, la
facoltà di adozione).
Nel 2009 la Corte Costituzionale tedesca ha dichiarato
incostituzionale il testo di legge sulle CR ed equiparato queste ultime
al matrimonio in toto, per cui esistono due modelli tedeschi: quello
ante e quello post riforma.
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11. Quale futuro per le coppie di fatto in Italia?
Il prossimo governo si troverà ad affrontare la questione, sempre più
pressante, della regolamentazione delle coppie di fatto. Vediamo cosa
hanno detto in merito le coalizioni in campo e i loro leaders...
Con la vittoria di Pierluigi Bersani alle primarie del centro-
sinistra, quest’ultimo ha adottato la linea di una riforma
ispirata al modello tedesco (anche se non è chiaro se pre-
o post-2009). All’interno della coalizione, però, il leader di
Sel Nichi Vendola auspica l’introduzione del matrimonio
same-sex.
Silvio Berlusconi del PdL si è sempre dichiarato un difensore della
famiglia eterosessuale. In un’intervista recente, tuttavia,
Berlusconi ha menzionato la necessità di aggiornare il codice civile
in questo campo, pur senza arrivare a riconoscere il matrimonio
omosessuale4.
4 Intervista a “Radio Monte Carlo” del 31 gennaio 2013 11
12. Mario Monti ha prima dichiarato di riconoscere esclusivamente
la famiglia formata da uomo e donna5 e in seguito sostenuto di
voler rafforzare i “diritti delle coppie gay”6, anche a seguito
delle critiche di scarsa sensibilità sul piano dei diritti civili.
Antonio Ingroia si è dichiarato a favore dei diritti civili anche
per le coppie gay, anche se nel programma di Rivoluzione
Civile non si fa menzione esplicita della questione.
Beppe Grillo, infine, ha una posizione ambigua sulle coppie di fatto:
al silenzio sul tema, definito “assordante” dalle associazioni LGBT,
ha alternato dichiarazioni velatamente omofobe e improvvise
aperture al tema delle nozze same-sex7.
5 Durante la trasmissione "lo Spoglio" su Sky del 17 gennaio 2013
6 Durante le “Invasioni barbariche” del 06 febbraio 2013 di Daria Bignardi
7 ”Libertà per chiunque di sposarsi”, afferma il 19 gennaio 2013 al programma “In Onda” di La 7 12
13. Conclusione
In generale, è auspicabile nel nostro paese un intervento che riconosca diritti e
doveri alle coppie di fatto tout court —indipendentemente da che si tratti di
coppie eterosessuali od omosessuali— in modo da consentire un effettiva
possibilità di scelta tra le varie “formazioni sociali ove si svolge la personalità
dell’uomo”, come recita l’art. 2 della nostra Costituzione.
Per fare ciò, è importante depurare il dibattito da incrostazioni ideologiche, e
considerare che il riconoscimento della dignità altrui e di maggiori forme di
tutela anche a categorie “deboli”, quali gli omosessuali, non va a detrimento di
altri —e neppure dell’erario!-.
Insomma, per dirla con Christiane Taubira, Ministro della Giustizia francese,
bisogna avere il coraggio di attuare “une réforme d'égalité et de partage, qui
n'enlève rien à personne” (una riforma di ugualianza e condivisione, che non
toglie niente a nessuno).
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14. Per saperne di più
Saggi e articoli
•S. Asprea, La famiglia di fatto, Milano, Giuffrè, 2009;
•G. Stanzione, et al., Il matrimonio, le unioni di fatto, i rapporti
personali, Torino, Giappichelli, 2011;
•A.M. Lecis Cocco-Ortu, “Il Conseil inizia a delineare i caratteri del
controllo di costituzionalità successivo” (link);
•S. Rossi, “La famiglia di fatto nella giurisprudenza della Corte
Costituzionale” (link).
Siti
•www.notiziariodirittodifamiglia.it;
•www.abcrisparmio.it/guide/come-risparmiare/patrimonio-e-
coppie-di-fatto 14
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