2. L’IDENTITÀ URBANA
STAZIONI
CREATIVE
Le città nascondono una grande generosità diffusa
che va riconosciuta e messa in evidenza.
Vanno cercate nuove forme di narrazione,
ipertestuali, frammentate e in metamorfosi.
Un patrimonio da mettere a sistema
e condividere attraverso dei catalizzatori di energie creative.
3. LE STAZIONI CREATIVE
STAZIONI
CREATIVE
Le STAZIONI CREATIVE possono intercettare queste energie,
sono habitat partecipativi
capaci di tessere nuove trame relazionali
e produrre dinamiche espressive propositive.
Sono acceleratori culturali:
luoghi di co-working,
start-up,
laboratori operativi temporanei.
4. IL RAPPORTO CON I TERRITORI
STAZIONI
CREATIVE
Le STAZIONI CREATIVE incrociano le sensibilità collettive
e colgono esigenze su scala territoriale.
Costruiscono inaspettate circuitazioni nelle città
confrontandosi con le comunità di appartenenza.
Luoghi che si misurano con la città
attraverso la costante messa in discussione di formati e contenuti.
5. PRODUZIONE E FRUIZIONE
HANNO LO STESSO PASSO
STAZIONI
CREATIVE
Le STAZIONI CREATIVE
crescono su nuovi modelli di produzione/fruizione.
Producono e formano,
uniscono cultura sperimentale a cultura d’impresa.
Interpretano e trovano le proprie modalità espressive
annullando la distanza tra produttore e fruitore.
6. LE ISTITUZIONI, ‘COADIUVANTI’
DELLE SINERGIE TRA IMPRESE DI CULTURA
STAZIONI
CREATIVE
Le istituzioni
sono chiamate a riconoscere questi luoghi come presidi civici
e a gestirne creativamente la complessità.
Le amministrazioni, attraverso le friche culturali,
non generano dei ‘palinsesti frontali’
ma propongono contenuti, formati e servizi
sulla base di un processo di incubazione e delega.