1. Incontro con gli studenti
La salute nell'adolescenza:
“Prevenzione, rispetto e legalità”
26 Ottobre 2013
Auditorium “Papa Wojtyla” – Pulsano
Prevenire e conoscere il Diabete
Mellito: La persona prima dei
Numeri
Dott. M. Magno
Responsabile S.S.D. di Endocrinologia
Osp. SS. Annunziata- ASL TA- Taranto
2. In molti casi le persone affette da Diabete
Mellito non sembrano essere preoccupate della
loro malattia (che spesso non dà alcun fastidio
fisico), ma piuttosto del fatto che devono
seguire una dieta poco desiderata, che corrono
il rischio di fare punture di Insulina e
soprattutto che devono avere a che fare con
una quantità di numeri da gestire.
3. Molto spesso questi numeri vengono gestiti dal
paziente in maniera autonoma ed arbitraria,
anche con veri e propri esperimenti.
E’ bene ricordare che tutti questi numeri da
gestire, preferibilmente col Medico,
appartengono al paziente e ne rappresentano i
cambiamenti dinamici, sia in meglio che in
peggio, della propria salute.
4. I numeri del Diabetico:
le misurazioni
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Peso
BMI (Indice di Massa Corporea: kg/m2)
Circonferenza Vita
Glicemia Capillare Basale
Glicemia Capillare Postprandiale
Pressione Arteriosa Sistolica (Massima)
Pressione Arteriosa Diastolica (Minima)
5. I numeri del Diabetico:
gli esami
8. Glicemia
9. Hba1c
10.Colesterolo Totale
11.Colesterolo LDL (Cattivo)
12.Trigliceridi
13.Creatinina
14.Es Urine
7. Il Diabete Mellito è una malattia
cronica, caratterizzata da un
alterazione del metabolismo dei
Carboidrati (Zuccheri) che porta a
un incremento dei valori di
Glucosio nel sangue (Iperglicemia)
8. L’Iperglicemia è dovuta a una alterazione della
quantità e/o della qualità di un ormone prodotto
nelle cellule beta del Pancreas (Insule di
Langherans), l’INSULINA, che è il principale
fattore di regolazione della Glicemia sia a digiuno
che dopo un pasto.
9. Meccanismo d’azione dell’Insulina
Il Glucosio è la
principale fonte
d’energia per la
Cellula e l’Insulina è
la “chiave” per far
entrare il Glucosio
dal sangue (La
Glicemia) all’interno
della cellula
10. Meccanismo d’azione dell’Insulina
Quindi l’Insulina fa:
• abbassare i valori della Glicemia
• innescare un processo metabolico
complesso insieme al fegato e ai muscoli
che fornisce energia alla Cellula
11. Meccanismo d’azione dell’Insulina
• L’Insulina viene liberata dal Pancreas
sopratutto quando, dopo un pasto, la
Glicemia aumenta, ma c’è anche una
secrezione “basale” a digiuno che
mantiene costante i livelli di Glicemia da
stimoli ormonali non legati
all’alimentazione
12. Ruolo dell’Insulina nel Diabete
• Se l’Insulina prodotta dall’organismo
è ridotta o assente o se non funziona
bene, vengono meno i meccanismi di
compenso della Glicemia e compare
l’Iperglicemia (valori > a 100 mg/dl)
13. Quando l’Insulina non viene più prodotta
dal Pancreas (per cause autoimmnuitarie)
l’Iperglicemia compare rapidamente e
può essere curata solo con la terapia
Insulinica (con iniezioni sottocutanee).
Questo avviene nella forma di
Diabete Mellito tipo 1 o
Insulinodipendente
14. Al contrario nella forma di Diabete
Mellito tipo 2 l’Insulina prodotta dal
Pancreas è quantitativamente nella
norma o addirittura aumentata, ma
funziona poco per un meccanismo
chiamato di InsulinoResistenza (dovuto
all’Obesità) che comporta una
iperglicemia più lenta e che può essere
curata con dieta, farmaci ed
eventualmente Insulina
15. Tipi di Diabete
Tipo 1
•
•
•
•
•
•
Carenza di Insulina
Insulinodipendenza
Età giovanile
Esordio rapido
Magrezza
Terapia Insulinica
Obbligatoria
Tipo 2
• Insulina normale o
aumentata
• InsulinoResistenza
• Età matura
• Esordio lento
• Obesità
• Terapia dietetica,
farmacologica e Insulinica
16. Tipi di Diabete
Tipo 1
•
•
•
Mancanza di Familiarità
Frequenza 0,3 %
Maggiore Frequenza di
Complicanze
“Microvascolari”:
Retinopatia, Neuropatia,
Nefropatia
Tipo 2
•
•
•
Forte Familiarità
Frequenza 5 %
Maggiore Frequenza di
Complicanze
“Macrovascolari”: con
aumento di rischio cardiaco
per associazione con
Ipertensione Arteriosa e
Ipercolesterolemia
17. La Glicemia
• I valori della Glicemia (misurata col prelievo
di sangue e a digiuno da 10 ore) sono nella
norma fino a 100 mg/dl ma possiamo parlare
di Diabete Mellito solo se supera i 125 mg/dl
e almeno in due occasioni.
• Per valori compresi tra 100 e 125 si usa il
termine di Alterata Glicemia a Digiuno (IFG)
che è una condizione molto predisponente al
Diabete Mellito
18. La Glicemia
• Nei soggetti NON DIABETICI può essere utile
scoprire una predisposizione al Diabete Mellito
ricorrendo al Test Da Stimolo con Glucosio per os
per “stressare” la riserva Insulinica.
• Valutando la Glicemia due ore dopo il test possiamo
avere un valore normale se sotto i 140 mg/dl, già
indicativo per Diabete se > a 200 mg/dl e una forma
di predisposizione (Ridotta Tolleranza GlucidicaRTG) tra 140 e 200 mg/dl
19. L’Iperglicemia acuta
• Valori di Iperglicemia possono essere responsabili di
sintomi acuti come la Poliuria (eccessiva produzione
di Urina) che provoca la Polidipsia (eccessiva
sensazione di sete). Questi sintomi, spesso
misconosciuti o sfumati, col tempo si accumulano
fino a provocare Disidratazione, Astenia, alterazioni
degli Elettroliti e della funzionalità renale. Nei casi
più gravi si può arrivare alla confusione mentale e al
Coma.
20. L’Iperglicemia cronica
• Valori di Iperglicemia cronica (anche dopo 5 anni)
sono invece responsabili delle cosiddette
COMPLICANZE DIABETICHE, caratterizzate da
alterazioni dei vasi sanguigni che da sole o insieme
ad altri cofattori spesso presenti nei Diabetici
(Ipertensione arteriosa, Ipercolesterolemia, Obesità,
Fumo di Sigaretta) provocano gravi problemi
circolatori su tutto l’organismo
21. La Microangiopatia
• Le alterazioni circolatorie dei vasi più piccoli
(MICROANGIOPATIE) possono colpire tutti gli
organi, ma in particolare l’Occhio, il Rene e i Nervi
periferici con quadri clinici molto sfumati che però
possono condurre a gravi invalidità
22. La Retinopatia Diabetica
• A carico dell’occhio il
Diabete può provocare la
Retinopatia che può essere
iniziale (Non proliferante)
o avanzata (Proliferante). I
sintomi possono essere
assenti o lieve diminuzione
del visus ma possono anche
evolvere con Distacco di
Retina o Emovitreo e
progredire fino alla Cecità
23. La Nefropatia Diabetica
• A carico del Rene il
Diabete può provocare la
Nefropatia che può essere
asintomatica e si manifesta
inizialmente solo con una
perdita eccessiva di
Albumina nelle urine. I
sintomi possono evolvere
con riduzione della diuresi,
comparsa di Insufficienza
Renale Cronica fino alla
necessità di Dialisi o di
Trapianto Renale
24. La Neuropatia Diabetica
• A carico dei Nervi, soprattutto di quelli degli arti
inferiori, il Diabete può provocare la Neuropatia che
spesso è la prima complicanza che si presenta nel
Diabetico. A seconda del tipo di fibre nervose
interessate possiamo avere sintomi legati alla
sensibilità (Formicolii, Anestesia completa dei piedi),
alle fibre muscolari (riduzione della forza con
impaccio nel movimento) o al sistema simpatico
(tachicardia, incontinenza vescicale, rallentato
svuotamento dello stomaco, infarto senza dolore,
impotenza sessuale).
25.
26. La Macroangiopatia Diabetica
• Per quanto riguarda le complicanze circolatorie a
carico dei vasi più grossi ricordiamo che il Diabete
Mellito è considerato uno dei 5 fattori di rischio di
mortalità cardiovascolare (insieme ad Ipertensione
Arteriosa, Ipercolesterolemia, Obesità e Fumo di
sigaretta) soprattutto a carico dei vasi cerebrali
(Ictus), coronarici (Infarto miocardico) e degli arti
inferiori (Arteriopatia Obliterante).
• Numerosi studi clinici hanno evidenziato un aumento
del 30-40 % di mortalità cardiovascolare nei
diabetici rispetto ai non diabetici
29. L’Emoglobina Glicata (HBA1C)
• E’ un esame del sangue sensibile alle Glicemie degli
ultimi tre mesi, di cui ne rappresenta una “media”
approssimativa.
• E’ misurata in percentuale di Hb oppure in mmoli/lt
• E’ utile nel Diabetico per valutare il compenso medio
(ottimali valori sotto il 7% o 53 mmoli/l)
• Anche per poter fare diagnosi di Diabete Mellito la
prima volta se > 6,5 % o 48 mmol/l ed
indipendentemente dalle Glicemie
30. L’Emoglobina Glicata (HBA1C)
• Numerosi Studi clinici hanno evidenziato che un
valore di Hba1c < 7% (in casi selezionati anche < 6,5
%) comporta una riduzione delle complicanze
microangiopatiche di almeno il 15% e del rischio
cardiovascolare di almeno il 30 %
• Se poi manteniamo a target anche gli altri parametri
del rischio cardiovascolare abbiamo una riduzione
della mortalità per eventi circolatori di almeno il 50%
31. Terapia del Diabete Mellito
• Per ottimizzare l’Hba1c e prevenire le complicanze
nel diabetico è necessario mantenere livelli adeguati
dei valori glicemici, attraverso:
• terapia non farmacologica (terapia nutrizionale,
attività fisica) e
• terapia farmacologica (metformina, secretagoghi,
glitazonici, incretine, insuline, anche in
associazione)
32. Prevenzione delle complicanze
Per prevenire le complicanze inoltre possiamo utilizzare
test strumentali e terapie specifiche:
• Retinopatia : Fundus Oculi, Fluorangiografia e
Laserterapia
• Nefropatia: Micro e Macroalbuminuria, VFG, terapia
con Sartani e Aceinibitori
• Neuropatia: ENG arti inf e sup, Test di funzionalità
autonomica, terapia con pregabalin
33. Prevenzione delle complicanze
• Macroangiopatia: Doppler Carotidi e Arti inferiori,
ECG, Test da sforzo, Ecocardiogramma,
Coronarografia e terapia con Antipertensivi, Statine,
Antiaggreganti e abolizione del fumo di sigaretta e
correzione dell’Obesità
35. Prevenzione del Diabete Mellito
• Tipo 1: impossibile anche monitorando gli esami di
autoimmunità o studiando profili genetici
• Tipo 2 : L’uso preventivo di farmaci antidiabetici non
è stato ancora scientificamente provato.
• Si può agire sui pazienti affetti da IFG o RTG e su
quelli con forte familiarità.
36. Prevenzione del Diabete Mellito
• In questi casi bisogna intervenire sul mantenimento di
un peso corporeo adeguato (BMI compreso tra 18,5 e
25) attraverso:
• una alimentazione povera di zuccheri semplici e di
grassi e ricca di fibre e
• una attività fisica moderata, di tipo aerobico, per
almeno 150 minuti a settimana.
• Eventuale terapia farmacologica o chirurgica
dell’Obesità Grave
37.
38. I numeri del Diabete Mellito:
sei semplici valori per la
salute e il benessere
39. PESO CORPOREO
NORMOPESO
(BMI tra 18,5 e 25)
Se obeso ridurre peso
corporeo del 5-10 % in
sei mesi
< 18,5
Magrezza
18,5-25 Normopeso
25-30
Sovrappeso
30-35
Obesità 1° classe
35-40
Obesità 2° classe
> 40
Obesità 3° classe
42. Compenso Hb glicata
HBA1C, misurata
ogni 3-6 mesi
Ottimale: < 7,0 %
Per pazienti giovani senza
complicanze: < 6,5 %
Per pazienti anziani con
complicanze: 7,5-8 %
43. Compenso lipidico
Colesterolo Totale
< 200 mg/dl;
LDL (cattivo):
< 100 mg/dl ,
per chi ha avuto un problema
cardiovascolare: < 70 mg/dl
HDL (buono):
> 40 mg/dl (uomo) ,
> 50 mg/dl (donna)
Trigliceridi:
< 150 mg/dl
44. Compenso pressorio
Iniziare terapia se:
diastolica > 140
sistolica > 90
Obiettivo pressorio:
diastolica < 130
sistolica < 80
Misurare la Pressione
Arteriosa almeno una volta
al mese