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PREFAZIONE


Essendo smemorato ed avendo a disposizione una “RAM” molto scarsa, tendo spesso a dimenticare tanti particolari che mi passano davanti agli occhi.
Doveroso quindi, per una annata come questa, che difficilmente dimenticherò, scrivere tutto quello che mi frullava per la testa.

Mi presento: Perocco Alessio, biondo, occhi azzurri, alto…chiunque mi conosce sa che neanche con una decina di operazioni a Casablanca od in Brasile riuscirei
a diventare così:

       Chi mi conosce sa che aspetto ho (per chi non mi conosce ho inserito delle foto bellissime…) e sa di che pasta sono fatto!
       carattere difficile, a volte burbero, con una innata volontà di raggiungere ad ogni costo gli obiettivi prefissi
       gran lavoratore (almeno mi sembra) ed altruista

Innata volontà di “creare” qualcosa di bello nel mondo dei motori…e qui casca l’asino! Nel lontano 2003 iniziai con i rally, a bordo di una A112 Abarth (gran
bella macchinina) e vidi, proprio in occasione del Rally Coppa Oro, Edo Rossi. Da quell’anno, invasi dalle nostre consuete zanzare di fine Luglio, nacque il nostro
sogno…

                                                 dicevo che il 2011 è un anno che non dimenticherò facilmente

a fine Febbraio ricevetti una notizia fantastica, di quelle che ti cambiano x sempre la vita: “Ale, aspetto un bambino” – ed anch’io non aspettavo altro! poi,
quando abbiamo saputo che era maschio…il mio cervello già si proiettava nel futuro prossimo con relativi go-kart, officina, auto da rally…tutto brillantemente
interrotto dalle donne di casa…vedremo cosa gli piacerà fare, intanto una spintarella verso una certa “strada” non farà male…

                        Nel 2011 affronta una annata rallystica fantastica: Campionato IRC e Zona A

…questo significa partecipare ad un Campionato Italiano vero e proprio ed andare in trasferte spettacolari…Piacenza, Parma, Arezzo, Cuneo, ecc…

                                                      Doveroso descrivere questa annata Rally…e non solo!




                                                                                 2
Quante cose per la testa…
Sono le 7.51 del mattino, tempo incerto ma senza pioggia o grandine (tre giorni fa per un quarto d’ora ne cadeva come mai ne avevo vista, chicchi d’uva….),
sono al lavoro come tutti i giorni della settimana….x fortuna posso dire di non annoiarmi mai, visto che c’è parecchio da fare e soprattutto, è uno di quei
“mestieri” in cui ogni giorno fai qualcosa di diverso…

e penso sempre alla gara di sabato e domenica…quante cose per la testa!




                                                                                                                 Ricordo ancora la mia prima gara in assoluto: era
                                                                                                                 una gara di go-kart, nell’ormai lontano 1995, del
                                                                                                                 Campionato Regionale Piemonte.

                                                                                                                 Ero la persona più tranquilla e rilassata della
                                                                                                                 pista….correvo con un telaio PCR comprato con il
                                                                                                                 lavoro in pista dell’anno precedente, con un bel
                                                                                                                 motore affittato e con delle gomme prese dal
                                                                                                                 cassoncino dell’immondizia! che tempi!

Ed infatti in griglia di partenza ero 12°, un sogno visto che i partenti erano ben 30! Gara molto vivace, correvo con la voglia di divertirmi e senza alcun tipo di
pressione e ricordo che arrivai al traguardo 7°; per me è stato come vincere…




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Nella vita mi piace pensare di seguire un percorso…questo in tutto quello che faccio, in ogni mio sport o semplice passione. E sul Kart ho cercato di seguire un
percorso…Nell’anno 1991 mi costruii (in soffitta) un kart ricavato da un telaio di un “60” – comprato ovviamente di nascosto da mia madre ; ci lavoravo in ogni
momento, anche di notte, avevo una voglia smisurata di provarlo…e dopo 3 lunghissimi mesi il test. Beh, era un test x modo di dire, visto che avevo portato il
“mezzo” nella piazza del mio paese e con due pazzi come me che facevano da “palo” ho percorso ben 2 giri…prima di schiantarmi contro un marciapiede e
piegare il telaio…il lavoro di 3 mesi!!! Come si dice…tutta esperienza…e quindi, non sapendo dove andar a sbattere la testa, visto che avevo solo 14 anni…decisi
che era giunto il momento di trovarmi un lavoretto per finanziare quanto iniziato…ed andai nella pista di Nizza M.to….e da lì iniziò tutto…




Dicevo… oggi è martedì 31 Maggio 2011… ed i miei pensieri sono tutti rivolti alla mia gara di casa, il Coppa d’Oro. Voglio cercare di trovare la concentrazione
giusta, visto che l’ultima gara – Rally del Taro – in cui ho corso ho avuto un po’ di problemi tecnici…ma non alla vettura..tutti dentro la mia testolina!Manco
facessi un mondiale…

I casi della vita…il rally più bello (a livello di prestazioni, senza contare quello che accadrà al Coppa Oro) e quello in assoluto più brutto coincidono con il Valli
Piacentine e con il Taro, due gare una dietro l’altra… ma ne parlerò un po’ più avanti…



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Dopo il corso alla Vittorio Caneva Rally School, entusiasta più che mai di ritornare in gara, decisi di partecipare al Campionato IRC, iscrivendomi al Trofeo Corri
con Clio 2011.

Era la fine del mese di Febbraio ed eravamo, come tutti i giovedì, a mangiar qualcosa insieme nella nostra “Scude”, ed ero febbricitante, perché avevo da dare
due notizie che sapevo avrebbero scosso un po’ l’ambiente (e speravo tanto in senso positivo!).

Devo fare un bel passo indietro nel tempo…da circa un anno ormai abbondante si siamo trasferiti a Pavone, dove abbiamo a disposizione ben 300 mq di
officina! Il sogno di una vita di chi suda giorno per giorno e crede fermamente ad un progetto si avvera: una Scuderia tutta nostra dove possiamo lavorare e
divertirci allo stesso tempo, con tutta l’attrezzatura del caso e con la possibilità un giorno di “creare lavoro per i giovani”. Beh, io ed Edo siamo i più datati,
spazio ai giovani!

Come consuetudine ogni giovedì ci troviamo a mangiare tutti insieme…e spesso la serata si riempie di curiosi ed appassionati…a volte di semplici amici! Ricordo
ancora l’ultimo giovedì “importante”, organizzato per i piloti del corso di go-kart in cui eravamo circa 15 persone a cenare tutti insieme…




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dopo le fatiche in pista da parte di tutti, piloti ed istruttori, ci siamo trovati per un incontro in Scuderia dove la serata è diventata veramente speciale; tutti
ragazzi di “cuore”, sorridenti e stra-contenti sia del corso – per organizzazione ed efficienza – sia del rapporto umano e conseguente amicizia nata! Vi dico solo
che all’alba di mezzanotte ci siamo trovato con Bonic in moto a 8500 g/min (Renault Clio GruppoA) per far sentire un rombo da corsa…




                                                                   Non appena finito un buon piatto di agnolotti ed aver ormai “consumato” un bel bicchiere di
                                                                   rosso ho detto ai ragazzi: “a Ottobre divento papà”. Per me è stata una notizia splendida,
                                                                   appena l’ho saputo…ma non ho gioito come un pazzo, sono rimasto abbastanza con i piedi per
                                                                   terra, di carattere preferisco non esagerare troppo esteriormente…ma che notizia! un bel
                                                                   perocchino o…perocchina!

                                                                   Tutti ne erano entusiasti, quasi come se l’aspettassero…bene, prima notiziona promossa!




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E poi, con fare quasi indifferente, dopo aver parlato un’oretta di bambini, poppate, future notti in bianco…gli dico: “quest’anno corriamo all’IRC”. Zitti…e
contenti come non mai! Per me devo dire che è un bel sogno ed allo stesso tempo un bell’impegno ,sia finanziario che psico-fisico; qui si fa sentire il peso del
“dover far bene per forza” ed è una di quelle cose che ho patito al Rally del Taro, 2° appuntamento stagionale.




Comunque, tutti entusiasti, parliamo di mille cose da fare, in officina e sulla “Luisa” -la nostra clio RS, nostra cara e sana abitudine di dare un nome a tutto…un
giorno ricordo di essere al telefono, non ricordo con chi, e chiedo a Manu: “sai mica dov’è la Betty?” ed dall’altra parte del cellulare mi dicono “e chi cazzo è la
Betty? avete una donna in squadra e manco me lo dici?”….la Betty è una gran bella cassetta dei ferri…- e raduniamo tutte le idee per meglio iniziare la stagione!

Partiamo già con le idee chiare sullo sviluppo di Luisa. tutto quello che si può fare sulla vettura per migliorare le prestazioni bisogna assolutamente portarlo
avanti – inutili dire che sarebbe troppo facile tirar fuori cavalli “sporchi” dal motore…ma non è il nostro spirito, e sinceramente non mi piacerebbe molto
vincere sapendo di avere un mezzo superiore…è sempre bello lottare ad armi pari! –

Quindi nel mese di Gennaio andiamo in Francia, cercando di combinare nella stessa giornata un incontro con il mitico Gualtiero della Stac ed un test su invito
della Renault Twingo RS. Meno male che abbiamo combinato le due cose insieme!!!una è saltata, ovviamente il test –

LA Luisa viene controllata nei più piccoli dettagli, senza tralasciare niente…viene montato l’assetto Stac, tutta la modifica per la farfalla meccanica, centralina
Renault Sport, ecc…ovviamente il test con vettura da gara è stata…una gara! Il tempo materiale per provare tutto con calma non c’era…strano.




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Inizia il Campionato IRC: Valli Piacentine e Taro




Il Rally Valli Piacentine è stato il primo appuntamento dell’anno. Test vettura, test pilota…quale miglior momento per provare tutto! Diciamo che l’incognita
maggiore era del pilota, visto che fino ad ora, detto fra noi, Perocchino non ha ancora dimostrato di poter vincere, né di lottare per il podio…di norma, con le
prestazioni fatte segnare fino all’anno scorso…si lottava sempre per il 5° - 7° posto di classe, poi con qualche ritiro qua e là siamo riusciti ad ottenere alcuni
buon i piazzamenti.

Ma il mio obiettivo è sempre stato un altro! Lavorare e crederci sempre per la Vittoria!




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Certo che una gara dell’IRC dove “testare” note nuove, diverso approccio alla competizione e vettura con assetto e centralina completamente rivisti…non è una
passeggiata…ed il Team, giustamente, dopo il corso Rally si aspettava molto da me…

La gara comunque è andata bene, sempre in lotta per il podio (ma con Nicoli e Roma sempre un po’ più veloci…) e con un finale un po’ amaro abbiamo
ottenuto un buon 4° di classe, con veramente pochi secondi (1,6) dal 3° - La prova notturna ci ha giocato un brutto scherzo…abbiamo preso male le note ed
abbiamo saltato ben 5/6 curve! che due belinoni io e Manu…ed in più la fanaliera era mal regolata e non si vedeva un bel niente; abbiamo quindi fatto una
prova in un sano ed ottimo relax, beccandoci un bel po’ di secondi sul groppone –




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Con grandi ambizioni andiamo al Rally del Taro, 2° appuntamento del Campionato IRC in provincia di Parma.




Nonostante la mia consueta freddezza in questa gara sono andato nel pallone…ed ho iniziato la prima ps con le gambe che quasi mi tremavano con la
conseguenza che mi è scappato il piede destra dai pedali (sia freno che acceleratore) diverse volte!che figura…e più continuavo più mi accorgevo di questo mio
handicap…e peggio andavamo.

Condizioni meteo variabili hanno inoltre complicato le cose; ma la colpa di un risultato negativo è stata quasi completamente mia…non mi voglio soffermare su
un episodio spiacevole accorso durante questa gara dove siamo stati esclusi per un “impuntamento” regolamentare da parte di un commissario tecnico a
riguardo della sicurezza della vettura…




                                                                                             Comunque, esclusi dalla manifestazione dopo la ps7, ritorniamo
                                                                                             nell’ alessandrino senza punti per il Campionato ma con la
                                                                                             consapevolezza di un lento e progressivo miglioramento
                                                                                             generale, sia della vettura, sia del Team, sia dell’equipaggio.



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Capitolo … a parte: Rally Coppa Oro 2011




Dopo il Rally del Taro, con una grande delusione personale nata sia da una mia prestazione non all’altezza delle aspettative sia da una decisione regolamentare
alquanto discutibile, ci prepariamo al Rally di casa.

La mia partecipazione era subordinata al non affitto della “Luisa”ed è quindi arrivata la conferma circa 10 giorni prima della gara.

Ero felicissimo di poter partecipare al Rally di casa, entusiasta per poter fare traversi alla prova spettacolo Coinor, fiducioso per l’affidabilità del team e del
nostro sempre fantastico “mezzo da corsa”. Ma quanta pressione! A noi mancava una vera vittoria di Classe – la parentesi del Rally di Sanremo del 2010, in cui
abbiamo vinto la classe, aveva dato una carica enorme al Team; ma era una vittoria scaturita da una successione di eventi fortunati…io cercavo un risultato
ottenuto lottando, magari con dominio assoluto! e tutti noi della Scuderia aspettavamo un momento simile da molti anni – e la tensione si faceva sentire
parecchio.

Ho cercato di affrontare la gara a step: quindi il primo passo era quello di partire motivati e decisi, da subito e senza esitazioni.

Due anni fa sono riuscito ad ottenere un 12° tempo assoluto, 2° di classe alla prova spettacolo sotto un bel diluvio; Fabio mi ha subito detto che un buon tempo
sarebbe stato sotto i 3’ e 18’’ (se fosse stato asciutto). Volevo e dovevo cercare di far bene, senza strafare - come faccio di solito quando c’è tanto pubblico – e
guidando per fare il tempo…e nonostante alcuni errori siamo riusciti a chiudere la Coinor a 3’ e 15’’: un gran tempo senza rischi inutili!




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Buona la prima…ero molto più tranquillo e cosciente che con una buona costanza avremmo fatto bene.

All’indomani si partiva 3° di classe, abbastanza vicini alla vetta, con un tempo molto incerto e scelta di gomme dubbia. Decidiamo di partire con le intermedie
da 16’’ non intagliate; la scelta delle gomme in questi casi è basilare per cercare di attaccare o comunque rimanere sempre li vicini, pronti ad un passo falso di
chi ti è davanti.




Ed infatti i colpi di scena non mancano: Ciofolo al comando buca una gomma sulla prima ps, mentre il forte equipaggio Cecchini-Rossello fa segnare lo stesso
nostro tempo.

Poi alla seconda speciale della giornata Ciofolo si ritira per una uscita di strada e noi siamo a 2,2’’ dal primo! Gli altri equipaggi non stanno a guardare e sono
sempre li vicini…Nella mitica prova di Grondona facciamo la differenza ed otteniamo un primo posto di classe, nonostante tutta la discesa guidata con i remi un
po’ in barca, visto le pozzanghere sempre in agguato con un alto rischio acquaplaning.

La svolta della gara è stata al primo passaggio di Borgo Adorno PS4 dove otteniamo un 19° assoluto ed un 2° di classe; in quella prova l’equipaggio Bertini-
Rasoira escono di scena dopo l’inversione in paese e noi passiamo al comando della gara.Peccato davvero per gli equipaggi ritirati, è molto meglio giocarsela in
gara fino alla fine tutti insieme, ma le gare sono fatte così…


                                                                                12
Da quel momento rimaniamo al comando, vincendo Grondona (Ps 5), Borgo Adorno (Ps 7).




                                Partiamo per l’ultima speciale con la fermezza e la coscienza di aver in pugno un grande risultato.

In assistenza la tensione sale; già dal sabato sera tutti erano in ebollizione per non parlare di domenica, dove, dal momento in cui eravamo primi,
probabilmente tutti speravano e pregavano che sia io che Manu rimanessimo con i piedi per terra senza fare “Belinate”. Già in passato ci siamo fatti sfuggire
più di un podio per cattiva gestione della gara…esperienza acquisita e sfruttata al massimo.

Ricordo Edo, a metà gara, mi abbraccia (stritolandomi) urlando “siamo primi!dai che andate forte!”…erano tutti su di giri!

Ma noi, insieme alla Luisa, dovevamo stare calmi e concentrati.

E così arriviamo sull’ultima prova, con gomme pressoché finite – intermedie da 16’’ non intagliate- e con un bel temporale che ci gira intorno. Inutili gli
scongiuri xchè dopo poco inizia a venir giù l’impossibile. Gli altri equipaggi avevano almeno il vantaggio tecnico di avere le stesse gomme intagliate, che in caso



                                                                                13
di pioggia evitano di prendere spaventi sulle pozzanghere. Ma partiamo comunque tranquilli, con la coscienza di avere circa 32’’ di vantaggio e di gestirli al
massimo.

Peccato che in prova piove veramente tanto, con ruscelli che attraversano la strada! In rettilineo era difficile non fare acquaplaning e non vedevo l’ora di aver la
macchina in appoggio di curva per acquistare un po’ di sicurezza. Ho preso un mare di rischi, ricordo che in partenza a Manu dissi” partiamo forte in salita ed
amministriamo in discesa, senza rischi!” Peccato che anche in salita le gomme non scaricavano a sufficienza l’acqua…ed in una staccata di 4° in salita su D2 ho
bloccato le gomme rischiando veramente tanto…per fortuna che quando c’è dello sporco o condizioni di viscido a me piace un casino guidare! Prova comunque
finita, con il secondo tempo di classe e con una meritata Vittoria finale!

                            Quasi non ci credevo…un piccolo sogno coronato! Rally di casa VINTO.




                                                                                                         E non vi dico sul palco cosa è successo…avevo spumante
                                                                                                         fino nelle scarpe!

                                                                                                         Abbiamo finalmente fatto vedere quanto valiamo,
                                                                                                         combattendo fino alla fine contro i migliori equipaggi
                                                                                                         della zona, con condizioni meteo molto variabili…

                                                                                                         balziamo quindi al secondo posto in Campionato di Zona
                                                                                                         a pari merito con Ciofolo…prossimo appuntamento Rally
                                                                                                         del Tartufo!




                                                                                14
Aggiungo solo che Vincere una gara significa molto per pilota e naviga…acquisti una gran sicurezza e ti rendi conto che quello che sembrava quasi impossibile
solo poco tempo prima ora è un risultato a cui possiamo puntare sempre, alla nostra portata ogni tipo di gara che affrontiamo.

Nel mese di Novembre 2010 sono diventato Istruttore di Apnea, una grandissima soddisfazione personale..si dice che la “mente” sia molto importante per
eseguire al meglio questo sport; senza una buona concentrazione non riuscirei mai ad arrivare a 4’ e 20” di apnea statica e non riuscirei mai a scendere sotto i
25 mt. di profondità… questo sport mi ha insegnato molto!




                                                                                                      “Concentrazione. Sempre. Pensare con anticipo a quello
                                                                                                      che si vuole fare. Sempre. E per quanto
                                                                                                      possibile…prevedere, mettersi sempre dalla parte della
                                                                                                      ragione e della sicurezza totale”




Anche nei rally tutto questo è legge!

Inoltre, dopo il la Vittoria al Coppa d’Oro, guido molto più rilassato, potendo dedicare i miei pensieri ad altro; ad esempio riesco ad ascoltare Manuel con
maggior attenzione ed a “guardare” meglio la strada, fondamentale per andar forte in sicurezza.




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Rally del Casentino: “qualcosa è cambiato”




Ed è proprio per questo motivo che mi sono così inkazzato al Rally del Casentino; ho sempre mantenuto la calma, anche in situazioni in cui chiunque avrebbe
distrutto la prima cosa che gli passava dalle mani, ma in quella occasione ho perso le staffe!

Parti per una gara di lunga trasferta, tu, naviga e tutto il Team verso il centro della Toscana con alle spalle un coppa Italia vinto e con la consapevolezza di poter
far molto bene; rodiamo le gomme, piccole modifiche la sera prima della gara…a dormire presto per essere ben riposati…e via il sabato per la prima speciale.

Tutto perfetto, la vettura risponde bene, l’equipaggio concentrato e voglioso di lottare; si parte per la PS1, prova di 19 Km circa, 9 di discesa, gli altri di
falsopiano mista poco salita. Alla grande ed attaccando subito, dopo soli 3 Km lo sterzo diventa duro e penso “cazzo, l’idroguida è partita” ed intanto ascolto
Manu che mi dà le note…poi gli dico “idro rotta, continuo e finisco la prova”…ed intanto guido cercando di “lanciare”la Luisa per cercare di usare meno sterzo



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possibile! Ma sul veloce è veramente inguidabile: leggera nei primi 5° di sterzo, duro come se avessi appesi al volante 20 Kg per parte per tutto il resto della
sterzata. Attacco quasi subito le 4 frecce, mi sarebbe spiaciuto rovinare la gara a causa mia al pilota che partiva dietro di me…(che poi avrebbe vinto la classe!).
si continua e si arriva con gran fatica ed urla di dolore da parte del sottoscritto al Km 16, dove si brucia la guarnizione della testa e tutti i nostri sogni…e pensare
che all’intermedio, dopo 9 Km circa (con 6 Km in discesa senza idro) avevamo solo 11 sec.di svantaggio dal miglior tempo della prova, chissà cosa avremmo
fatto senza questo inconveniente!

E’ stato necessario da parte mia allontanarmi di circa 200 mt dalla Luisa, dal folto pubblico che ci guardava, dalle altre vetture che sentivo passare…per non fare
qualche “belinata”…l’istinto era di dar fuoco a tutto…!




                  Se dovessi identificare un momento della mia vita rallystica in cui “qualcosa è cambiato” lo farei combaciare con questa gara.



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Limite in gara: velocità e ritmo
 Dopo i miei primi anni di “scuola” sul go-kart, dal 2003 al 2010 non ho avuto forti miglioramenti per quanto riguarda la mia condotta di gara ed i miei tempi;
diciamo che sono partito con una linea e l’ho mantenuta tale quale per anni…poi c’è stata una vera e propria svolta: ricordo proprio che in concomitanza con il
Rally di Torriglia 2010, dove persi il mio 2° posto nel trofeo Renault , riflettei molto sul mio tipo di guida e la mia condotta in gara e mi chiesi:”ma perché sul kart
riesco ad avvicinarmi molto al mio limite e su strada non riesco a fare altrettanto?” sapevo di avere del buon margine, era necessario trovare la giusta strada
                                                            per iniziare a lavorare ed allenarsi nel modo giusto.



                                                            Il mio cammino parte dal corso di guida (Caneva Rally School) al Rally del Casentino. La base di
                                                           partenza su cui lavorare era già discreta, l’esperienza acquisita in passato nelle piste del Piemonte
                                                           come pilota e collaudatore di Go-kart e gli ultimi 5 anni di rally hanno insegnato molto. E pensare che
                                                           ricordo ancora quando ho iniziato, i miei primi passi sul kart in pista…naturalmente ero solo,
                                                           appoggiato da amici che ne sapevano 1/100 di quel poco che sapevo io.



                                                           Prima volta in pista passata con il Caste a spingermi per ben 1Km senza che il kart avesse la minima
                                                           voglia di accendersi…poi con qualche aiuto esterno siamo riusciti a partire ed a girare fino a quando
                                                           non c’era più una goccia di benzina…ma il mio debutto ufficiale è nella piazza del mio paese, con amici
                                                           che facevano da “palo”: dopo ben 300 mt ho piegato in due il telaio contro un marciapiede!



                                                           Non so esattamente cosa fosse necessario ad pilota “amatoriale” come me per cercare di fare un salto
                                                           di qualità, forse era proprio necessario un occhio esterno che valutasse e capisse quello che mi serviva.




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Ed è proprio quello che è successo al corso di Rally; il buon Dario Bigazzi mi è stato dietro come fanno i papà con i ragazzini alle prime armi. Alla scuola
insegnano un metodo, che l’allievo deve sviluppare per le proprie qualità e deve cercare ogni giorno, in ogni situazione di guida quotidiana, di applicare; questo
significa, ad esempio, che lo studio delle traiettorie può essere fatto anche con una macchina stradale nella propria corsia, immaginando che la strada abbia
quella larghezza…La scuola,ovviamente, non trasforma mio nonno Giovanni in un promettente pilota di una Fiesta WRC, ma ti dà la possibilità di capire
eventuali errori e come cercare di evitarli.

Mettere in pratica quanto appreso è stato veramente difficile! Ma l’impegno costante e la forte volontà di raggiungere gli obiettivi prefissati portano sempre ad
un risultato. Ed infatti, nel corso di 6 mesi si sono visti i miglioramenti! I distacchi dai primi si sono più che dimezzati e spesso si lotta per la vittoria. Al
Casentino, senza quella inaspettata rottura, avremmo dato filo da torcere a Macconi per la vittoria di classe.

                                                                      Le “Gomme”
E pensare che già 2 lunedì prima della gara sono li a scervellarmi sui siti internet x vedere che tempo farà.. piove, pioviggina, solino, sole tropicale…quante palle
ragazzi! Spesso i piloti sono ansiosi e temono l’acqua, altri invece sono dei veri “danzatori sotto la pioggia”… io sono tra quelli che preferisce “lo sporco” e se
                                                 possibile bagnato…

                                                 Per me è una vera esaltazione della guida, sempre al limite della vettura e di te stesso, dove un minimo errore
                                                può cambiare la faccia della gara; probabilmente in questi frangenti riesco ad essere più concentrato sulla guida
                                                e su tutto quello che ci gira attorno. Con l’asciutto sembra tutto un po’ più facile e spesso la concentrazione
                                                cala….questo è un aspetto personale che stò cercando tutt’ora di correggere e migliorare…

                                                Ma torniamo al discorso iniziale: scervellamento internet! tutta la mia preoccupazione non è incentrata sul tipo
                                                di gomma, sul tipo di mescola, quali molle utilizzare, come interpretare la gara con diverse condizioni
                                                atmosferiche, ecc… unico dilemma, viste le mie scarse possibilità economiche: “quali gomme buone ho in case e
                                                cosa dovrò comprare!” Le gomme, se non ne hai di nuove, puoi beccarti un secondo al Km come ridere; balle chi
                                                dice che con gomme usate puoi andare forte…potrebbero essere usate, ma comunque in ottimo stato e
                                                “fresche”, quindi come se fossero nuove o rodate…e quindi, che cazzo cambia?

                                                E’ impensabile andare a correre per un Campionato con delle ciofeche. Oggi il livello delle gare si è alzato in
                                                modo esponenziale, ed è necessario curare ogni particolare: le gomme nuove, la vettura rialzata al meglio,
                                                assistenza organizzata, pastiglie nuove, pilota in forma…E nonostante questo le variabili sono tantissime, ed è
                                                per questo che il Rally è uno sport fantastico!



                                                                                 19
Sono un pilota pacato e concentrato, cerco di tenere la carica dentro, come in un orologio a molla, ed esplodere al momento giusto: la partenza della Prova
Speciale.

Fino al giorno prima della gara la mia unica preoccupazione è verso l’organizzazione dell’assistenza ed il rialzo della vettura, nessun problema se piove o se, al
contrario, c’è il sole….tanto mi diverto ugualmente.

Importante le pressioni! E dall’esperienza acquisita non sono tanto importanti le pressioni a freddo, o di ingresso ps. E’ fondamentale controllare la pressione in
uscita dalla prova Speciale; in questo modo si vede come guida il pilota e come si comporta la vettura.Non è così semplice e facile “leggere” questi dati ma
sicuramente dà la possibilità di ragionarci sopra e fare delle prove per vedere cosa va meglio e cosa va peggio. Noi ad esempio, per anni abbiamo utilizzato delle
pressioni sbagliate, andando a mandare in crisi le gomme e di conseguenza anche i freni!

Intanto procede anche il Campionato di Zona, in cui siamo 4° con 1 partecipazione e n°3 gare già disputate. Andiamo tra pochi giorni al Rally del Tartufo più
agguerriti che mai; gara già corsa nel 2009 con risultati scarsi…




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Rally del Tartufo, una riconferma
mamma mia! che gara…

sono le prime cose che mi vengono in mente! Dopo un ritiro amaro come quello al Casentino, avevamo tutti una carica di adrenalina molto forte, di quelle che
pensi che prima o poi ti faranno scoppiare; vale sia in assistenza che in gara, per meccanici e piloti. In officina prima della gara abbiamo lavorato sodo, curando
ogni particolare, mettendoci tutto l’impegno possibile e le risorse a nostra disposizione; era importante non sbagliare niente. Poi, a soli 2 giorni dal rally
andiamo a prendere le note…il mio fido naviga si è concesso una meritata vacanza! 4 passaggi su tutte e tre le prove e pronti per andar in gara. Abbiamo nel
tempo e con l’esperienza acquisito un ottimo metodo per “mettere giù le note”, riuscendo ormai a scrivere e correggere tutto in 2 passaggi, lasciandone poi
altri 2 per ulteriore controllo dei punti chiave. Ma cosa sono i punti chiave? Normalmente sono quei tratti di strada particolarmente difficili o pericolosi, che è
necessario memorizzare e visionare con attenzione, cercando di non “inciamparci” durante la gara; prima di ogni partenza per una speciale si fa un piccolo
sunto dei punti chiave, in modo da consolidare ancora maggior sicurezza.




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Al Tartufo eravamo in 7 equipaggi, tutti con ottime prestazioni generali, e tutti alla caccia di un bel risultato per il campionato di Zona A; sapevo che Ciofolo
sarebbe stato un bell’avversario e stargli davanti non sarebbe stata una passeggiata!

3-2-1 si parte per la prima speciale! allungo – destra 5+ lunga – dosso dritto poi Sinistra 6…un bel dossetto di quinta (quasi piena, quindi siamo intorno ai 160-
165 Km/h)…il percorso infatti era sconnesso in generale, con diversi dossi con conseguente salto e strade strette e veloci…molto bello se visto da fuori,
altrettanto pericoloso se visto da dentro l’abitacolo. Basta non pensare alle velocità in cui arrivi dentro ai boschetti con asfalto sconnesso e relativo salto o in
quinta piena con una strada larga poco più di un palmo di quinta piena con staccata su curva a 90° di prima marcia…forse è il rally + pericoloso a cui abbiamo
mai partecipato!



                                                                                                    I tempi sono di tutto rispetto fin dall’inizio della gara, con la
                                                                                                    nostra Luisa che ben si comporta e mantiene il terzo posto di
                                                                                                    classe, a ridosso dei primi 15 della classifica assoluta. Peccato
                                                                                                    per qualche errore di troppo che ci allontana di una decina di
                                                                                                    secondi dai primi due di classe: Ciofolo e il sempre veloce
                                                                                                    Venturello.La gara prosegue con una condotta molto regolare,
                                                                                                    stando sempre attento a non alzare il ritmo e dover cedere il 3°
                                                                                                    posto al pur veloce Nebbiolo…ma come spesso mi accade alle
                                                                                                    gare, mi viene un mal di testa da scoppiare che certo non mi
                                                                                                    aiuta ad andar forte…riuscirò a farmelo passare solo alcune ore
                                                                                                    dopo la fine della gara.

                                                                                                    Ragazzi, bisogna sempre stare attenti a quello che si mangia e si
                                                                                                    beve la sera prima di una gara, a me basta mangiare due
                                                                                                    salsicce e bere due bicchieri di buon barbera per essere
                                                                                                    disintegrato il giorno successivo, quando tutto dovrebbe essere
perfetto, dalla vettura, al ritmo gara, al fisico!

Nonostante tutto, riusciamo ad ottenere un ottimo 3° posto di classe, ed un 2° posto di Trofeo Renault di Zona! Rimane comunque la consapevolezza di poter
far meglio, anche considerando che il distacco dai primi due è veramente esiguo. Ottimo spunto per migliorare.




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Da meccanico a pilota, un percorso difficile


Beh, io ho iniziato a lavorare nel mondo dei motori proprio come meccanico. Già nel 1989 facevo piccoli lavoretti e mettevo da parte ogni soldino per poter
aver fondi da “investire”; quindi, nello stesso anno, comprai (ovviamente di nascosto da mia madre, il mio più gran complice è stato mio nonno Giovanni) un
go-kart dal mio amico Davide.

Era uno di quei mezzi “fatti in casa”, con un motore 60 cc. della Comer…Non vedevo l’ora di provarlo e dopo soli pochi giorni avevo il mio bel culetto
appoggiato sul sedile in resina a far traversi nel cortiletto dietro casa mia. La fine degli anni ’90 era l’epoca della Lancia, imbattibile su ogni terreno, con ben 7
titoli vinti di fila; mi sembrava quasi di essere MiKi Biasion al volante di un bolide – avevo solo 13 anni e tanti sogni nel cassetto -.




Il mio percorso da meccanico continuò in modo più serio e continuativo quando nel 1991 entrai a far parte della famiglia della Pista Winner di Nizza M.to;
esperienza di vita, mi ha insegnato molto, non solo nel contesto specifico dei motori; ero un ragazzino di 15 anni al mio primo lavoro, nell’ambiente che
sognavo da anni ed avrei fatto di tutto per far bene!




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Ricordate: meccanici oggi si diventa. Sono veramente poche le persone che mi hanno insegnato qualcosa di importante - come aprire un motore, registro
valvole di un 4T, fasature alberi a camme, etc..- e spesso ho dovuto “sbatterci la testa” che forse, nella maggior parte dei casi, ti fa veramente capire come
funzionano le cose….troppo facile quando ti insegnano tutto! Con l’esperienza di meccanico, avendo una gran voglia di esprimere la mia guida (spesso pensavo
ai miei miti come Senna, Biasion, Toivonen, Clark e sognavo proprio di gareggiare con loro e contro di loro…) con un mezzo da corsa, mi buttai nel lontano 1995
alla guida di un go-kart, il resto della storia l’ho già raccontato…

Anche nei rally funziona così: solo sapendo esattamente come è fatta una vettura, come è composto l’impianto elettrico, conoscendo perfettamente tutta la
meccanica sei in grado di recuperare situazioni a volte drammatiche, come un ritiro per un filo che si stacca…in diverse gare sono riuscito a districarmi e
riparare la vettura “alla buona” per poter concludere la gara!

Ma questo capitolo non è incentrato su di me, ma bensì su un mio grande amico con cui ormai lavoro da anni, con cui ormai si è instaurato un rapporto
splendido e con cui, insieme agli altri “grandi della Scude” faremo ottime cose nel nostro futuro motoristico: il “piccolo” Fabio.




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Eh già, proprio lui, laureato in Ingegneria, grande appassionato di motori,
                                                                                       meccanico di ottimo livello e pilota giovane ma promettente. Lo
                                                                                       soprannominiamo “inciampino”, perché spesso travolge tutto quello che ha
                                                                                       intorno col solo stimolo del pensiero…ah, ah scherzo! Comunque, spesso
                                                                                       inciampa, questo è vero e fa dei piccoli disastri (un po’ come mia moglie…)
                                                                                       ma noi gli vogliamo bene!

                                                                                       Pilota promettente: qui mi voglio soffermare. Fabio ha una gran fortuna e
                                                                                       se ne è sempre reso conto, cercando di trarne tutto quanto possibile per
                                                                                       imparare in fretta: un papà che lo ha seguito sempre e gli ha trasmesso
                                                                                       tanto, un amico che lo ha portato in pista dandogli le nozioni di base per
                                                                                       iniziare subito bene!

                                                                                       Ed infatti ha iniziato molto bene la sua avventura motoristica già l’anno
                                                                                       scorso con due gare di ottimo livello, concludendo ben 4° al suo primo rally!
                                                                                       che soddisfazione per noi della squadra…purtroppo, per problemi di tempo,
                                                                                       non riesce a dedicare il tempo che vorrebbe alla scude ed alle gare, ma lui è
                                                                                       giovane ed avrà modo di rifarsi.

Quest’anno ha corso alle Svolte di Popoli, Campionato Italiano ed Europeo velocità in salita..uahooo, si tratta di un percorso di circa 8 Km sulle strade
dell’abruzzo, con viste mozzafiato e curvoni in piena velocità in cui puoi scaricare tutta la tua adrenalina! Due prove il sabato, una prova finale la domenica
dove è vietato sbagliare e bisogna cercare di dare il massimo da subito. Cercando sempre di dividermi tra gare e famiglia accade alla fine che devo togliere del
tempo da una parte per “accontentare” l’altra e viceversa; per fare tutto alla grande dovrei avere un bel clone e sarei a posto! Per la gara di Fabio mi sono
letteralmente “diviso” in due, andando il sabato a dare tutto il mio supporto da meccanico e la mia esperienza da pilota e tornando la sera dalla mia dolce
metà…cazzo, più di 1500 Km in 1 giorno e mezzo…ma è il minimo che potevo fare per il Fabiolino, che sempre segue le mie gare in giro per tutta Italia! Quindi,
giornata di sabato dedicata al rialzo vettura ed al successivo studio dei camerata per poter migliorare qualche piccolo errore e cercare di attaccare le sempre
veloci Honda Civic (con una differenza di cavalli che in salita si fa ben sentire…). Il risultato di tutto questo lavoro è che il pilota ha migliorato il suo record
precedente ed è riuscito a farlo senza rischi e guidando con una buona concentrazione: bravi tutti!

Ci sono ancora dei punti su cui lavorare, soprattutto per i futuri Rally, in cui è più difficile ancora mettere in pratica quanto insegnato (ancora io mi sento di
dover imparare tanto) ed in cui spesso il solo istinto ti salva da situazioni “pericolose” in cui non hai più il controllo del mezzo.




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Il “Giuva”: fotografo ed amico
Un giorno mi venne presentato un “ragazzo” in scude, alto-biondo e con gli occhi azzurri…no, forse non è lui! Il Giuva, diminutivo di Giovanni, è stata una
scoperta per tutta la scude, insieme al suo “fratellino” Claudio e soprattutto anche per me. Ricordo che la prima cosa che mi è rimasta in mente erano le sue
mani, paragonabili a due badili! Si è presentato in punta di piedi e piano piano si è guadagnato tutta la nostra stima ed amicizia…Estremamente disponibile, dal
punto che a Gennaio dell’anno scorso, insieme al Paolo (ormai ex fidanzato di Marta) è venuto in officina ad aiutarci in vari lavori e si è fatto un culo grande
                                                                                                            come una casa per rifare un codolo in cemento per
                                                                                                            l’ingresso in scuderia…che tipo, quasi non ci conosceva
                                                                                                            ed ha dato l’anima già in quella situazione: per me è
                                                                                                            stato già un sentore di “positività” e generosità allo
                                                                                                            stesso tempo, dote della quale, soprattutto quando
                                                                                                            inizio a conoscere qualcuno, scarseggio sicuramente,
                                                                                                            ed è proprio per questo che mi ha stupito!

                                                                                                           Poi si appassiona di fotografia ed il gioco è fatto:
                                                                                                           sempre nei campi gara (ma sono sicuro che sarebbe
                                                                                                           venuto anche senza macchina fotografica), anche i più
                                                                                                           lontani come il Rally del Taro ed il Casentino – in
                                                                                                           effetti, quasi tutte le foto di questo “racconto di vita”
                                                                                                           sono le sue…

                                                                                                         Apprezzo in modo particolare la sua curiosità ed il suo
                                                                                                         modo di porsi, sempre gentile; non apprezzo molto la
                                                                                                         sua squadra di calcio del cuore, che spero vada prima
                                                                                                         o poi in serie B! Una cosa che non gli ho mai detto, ma
                                                                                                         la leggerà in queste righe, è che mi spiace a volte di
considerarlo poco, mi piacerebbe poter far qualcosa in più...beh, in gara quando mi vede esplode con la sua curiosità e mi bombarda di domande…ed io cerco
di rispondergli ad almeno una!

Grande Giuva! Oltre a far delle bellissime foto, che cercherò sempre di “criticare” costruttivamente…sei diventato un vero amico…




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Manuel, Navigatore perfetto
Se c’è una cosa che riesce a far bene e su cui nulla posso obiettare è il Navigatore. Sono sempre ipercritico su tutto quello che fa, forse cerco proprio di farlo
crescere “alla vecchia maniera” insegnandogli giorno per giorno quello che ho imparato a fare nel corso delle mie esperienze di vita e di lavoro…sicuramente, e
lui lo sa, ha ancora molto da imparare! E’ il più giovane della Scuderia e forse il più “coccolato”, soprattutto da me e da Edo visto che siamo i più vecchietti.

Navigare significa far parte del 100% dell’equipaggio, sono balle chi dice che il naviga conta poco…io senza di lui non so manco che strada prendere, con la
memoria che mi ritrovo faccio veramente pena!

Il connubio tra Pilota e Navigatore è importantissimo e giusto per rendere l’idea di quello che deve fare elenco alcuni dei suoi compiti…

tempi CO, tempi PS, intertempi Ps, pressione gomme, temperature gomme, leggere il Radar, leggere le note.

                                                             Appunto, le note: quello che dice il navigatore per me è legge (vale infatti la regola che nel dubbio
                                                             la”nota” non si legge) e guido in base al suo ritmo ed alla sua cadenza; soprattutto quest’anno,
                                                             dove il nostro passo è decisamente cambiato e le velocità di percorrenza sono aumentate, sbagliare
                                                             una nota in una curva “ceca” vorrebbe dire inevitabilmente uscire di strada. E lui, in ormai 6 anni di
                                                             Rally, non ha mai sbagliato una nota: che Naviga!

                                                             Jer, come lo chiama Edo (abbreviazione di Geronimo, forse per i capelli così lunghi…), solo una volta
                                                             ha sbagliato e me lo ricordo come se fosse ieri: nel corso del 2009 durante le fasi conclusive del
                                                             Rally Riviera Ligure ha sbagliato a segnare il tempo di un CO ed abbiamo pagato un minuto: poco
                                                             importava visto che in classifica siamo rimasti dove eravamo…ma lui si è talmente incazzato che
                                                             girandomi a rincuorarlo era li a tirarsi dei pugni sul casco! E da quel momento facciamo i conti
                                                             insieme…!



E pensare che quel ragazzo l’ho visto appena nato sulla sua carrozzina, chi avrebbe mai detto che saremmo diventati grandi amici ed avremmo condiviso così
grandi emozioni insieme con la Scuderia e sui campi gara con la Luisa…




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30 anni di corse e non solo: Edo
Edoardo Rossi, classe ’53 da più di trent’anni nel campo delle corse…Se dovessi raccontare il 10% delle sue avventure motoristiche, non mi basterebbe scrivere
un altro libro! Grande amico di mio padre e compagno di gioco da quando avevano 15 anni, insieme abbiamo avuto l’illuminazione della scuderia publimotor
intesa come è oggi: un’officina meccanica di 300 mq con tutte le attrezzature del caso per revisione motore, cambio, saldature scocche, ecc…




L’avventura è partita nel 2004, quando io ero alle mie prime esperienze con i rally con la mitica A112 Abarth. E’ solo grazie alla nostra grande passione che
siamo riusciti ad arrivare dove siamo ora…Edo è sempre stato al mio fianco come un padre, grande motivatore e sempre propositivo…qualsiasi cosa fai, anche



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se fai qualche errore (e mi riferisco soprattutto alle gare) la sua prima parola è: “Bravo, continua così”. Ricordo ancora quando, la nostra prima gara insieme al
Rally di Cuneo del 2005, ero classificato ultimo di classe e circa 85° assoluto…e lui era li che mi incitava, per niente sconsolato dal risultato e sempre a pensare
positivo. Ragazzi, le gare si vincono anche così.

                                                         Ma qust’anno, gli animi sono saliti alle stelle per i risultati ottenuti….e man mano che andavamo avanti
                                                         le cose miglioravano sempre! E’ già una figata essere presente ad un campo gara di un Rally, sia che fai
                                                         parte dell’equipaggio, sia in assistenza.




                                                        Ma è grandioso quando oltre al semplice partecipare sei in lotta per la Vittoria…già al primo rally di
                                                        quest’anno – Rally Valli Piacentine – si respirava un aria diversa ed infatti solo per un soffio manchiamo il
podio…beh, durante l’ultima assistenza, quando sapevamo già il nostro risultato, Edo mi abbraccia con la sua solita forza da Mastino che quasi mi schiaccia
come una noce, inebriante per il risultato ottenuto in una gara di così grande importanza. Che emozioni, da ambo i lati, di quelle che ti rimangono nella mente
per sempre




                                                           .

Se non ci fosse Edo, bisognerebbe inventarlo…!!!


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Finale di Stagione, il Rally Valli Cuneesi ed il Torriglia
Agosto mese di Ferie, settembre mese cruciale per i due campionati in corso.

L’IRC purtroppo ci ha riservato delle brutte sorprese ed abbiamo quindi raccolto veramente pochi punti, mentre il Campionato di Zona è ancora ampiamente
aperto, con ben quattro piloti potenzialmente in lotta per la vittoria finale.




Il rally Valli Cuneesi, penultima prova del Campionato IRC, verrà purtroppo ricordato per la scomparsa di uno spettatore durante le fasi della prima giornata di
gara; un incidente di un pilota della categoria R3 ha coinvolto una serie di spettatori, presenti in speciale in una zona vietata al pubblico, e per uno di loro la
sorte ha fatto il resto…che dire, ci sono poche parole di profondo e sincero dispiacere per quanto accaduto. Certo che, in ogni Rally, se le persone usassero
meglio la testa, non accadrebbero queste sciagure! Quante volte ho incontrato durante i miei passaggi in prova speciale spettatori che camminano con quasi
indifferenza sul ciglio della strada, malcuranti di quanto potrebbe accadere per un semplice errore di guida!



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Il Rally per noi è andato abbastanza bene, nonostante con sole 3 speciali all’attivo risultiamo in classifica finale 3° di Classe; tanta amarezza per una gara dove
potevamo e volevamo far sicuramente meglio…




Dopo questa esperienza, ci prepariamo al meglio per l’ultima gara in programma della stagione, il Rally Città di Torriglia. Percorso cambiato rispetto agli anni
precedenti e pur sempre affascinante nel contesto delle colline genovesi; strade strette, tante curve cieche e di grande percorrenza, purtroppo pochi tagli e
poco sporco, terreno su cui riesco spesso a far differenza.

Subito fuori gioco Ciofolo, causa rottura del cambio…peccato, veramente un peccato perché durante la stagione un vero confronto con lui ad “armi pari” non
c’è stato! Prima ps conclusa abbastanza male, come al solito non riesco ad esprimermi al meglio da subito. Partiamo per la seconda prova con la voglia di


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riscatto e la consapevolezza di poter fare bene, anche se si tratta di una ps di notte, in cui normalmente mi sono ritrovato in difficoltà…Bisogna sempre avere
una grande concentrazione, credere sempre nelle proprie possibilità, nonostante le difficoltà che si incontrano e CREDERCI…sempre! Vinciamo la prova
guidando veramente al massimo, senza concedere nulla ai nostri avversari!!!

Il giorno successivo cerchiamo di tenere i ritmi molto alti; senza prendere rischi eccessivi, non vinciamo nessuna prova ma siamo sempre molto vicini al miglior
tempo di classe…finiamo la gara al 1° posto di Trofeo Renault, 2° posto di classe, 17°assoluti.

Un grande risultato che ci porta a comandare la classifica generale di Zona A.

Le ultime due gare del Campionato IRC e del Campionato di Zona A coincidono con la stessa data…già a Luglio avevo deciso di non partecipare a nessuna delle
due per poter star vicino alla moglie incinta e molto vicina alla data di scadenza! Sarebbe stato comunque un bel rebus indovinare a quale gara dover
partecipare…oggi, a posteriori, posso dire che sicuramente avrei preferito andare agli Abeti, gara titolata IRC, in quanto al Team 971 comunque eravamo ancora
1° di Trofeo…la scelta si sarebbe rilevata sbagliata! Infatti, essendo presenti solo due equipaggi del trofeo Renault al rally acquese…la gara di Ciofolo è stata
abbastanza facile ed è stato sufficiente per lui amministrare senza rischiare: ha così ottenuto la vittoria finale a scapito del nostro equipaggio! Bravi anche loro…

Comunque siano andate le cose, ci classifichiamo 2° nel Trofeo di Zona A e 7° nel trofeo IRC: è stata una stagione piena di emozioni e sempre in crescendo!

Un ringraziamento particolare doveroso verso persone sincere ed interessate a tutto quello che riguarda la Scuderia ed in particolare alla nostra stagione
sportiva:

Badengo Andrea ed Enrico – grandi persone appassionate veramente di questo sport, si sono ambientati passo dopo passo ed integrati nel nostro gruppo
come veri amici

Gianni, Valerio e famiglia Podda al completo – presenti sui campi gara e non solo…tifosi alle gare e persone di grande compagnia alle nostre cene in Scude

Famiglia di Fulvio – grandi amici, nonostante centinaia di kilometri non ci permettano di vivere tutte le nostre emozioni insieme! Rocco, il figlio Luciano, i nipoti
Stefano e Simone…una generazione di corse in salita!

Da Sere ed il Caste – i miei migliori amici, la Scude spesso nel dopo gara va a festeggiare alla SOMS con loro!




                                                                                 32
Risultati 2011



4° Trofeo Renault, 5° Classe – 37 Assoluti                                      Squalifica – Mancato ripristino vetri laterali




1° Trofeo Renault, 1° Classe – 15° Assoluti                                     Ritiro causa rottura alternatore




2° Trofeo Renault, 3° Classe – 15°Assoluti                                          3°Trofeo Renault, 3°Classe – 53° Assoluti




                                      1° Trofeo Renault, 2° Classe – 17° Assoluti




                                               33

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Una vita di corsa

  • 1. 1
  • 2. PREFAZIONE Essendo smemorato ed avendo a disposizione una “RAM” molto scarsa, tendo spesso a dimenticare tanti particolari che mi passano davanti agli occhi. Doveroso quindi, per una annata come questa, che difficilmente dimenticherò, scrivere tutto quello che mi frullava per la testa. Mi presento: Perocco Alessio, biondo, occhi azzurri, alto…chiunque mi conosce sa che neanche con una decina di operazioni a Casablanca od in Brasile riuscirei a diventare così:  Chi mi conosce sa che aspetto ho (per chi non mi conosce ho inserito delle foto bellissime…) e sa di che pasta sono fatto!  carattere difficile, a volte burbero, con una innata volontà di raggiungere ad ogni costo gli obiettivi prefissi  gran lavoratore (almeno mi sembra) ed altruista Innata volontà di “creare” qualcosa di bello nel mondo dei motori…e qui casca l’asino! Nel lontano 2003 iniziai con i rally, a bordo di una A112 Abarth (gran bella macchinina) e vidi, proprio in occasione del Rally Coppa Oro, Edo Rossi. Da quell’anno, invasi dalle nostre consuete zanzare di fine Luglio, nacque il nostro sogno… dicevo che il 2011 è un anno che non dimenticherò facilmente a fine Febbraio ricevetti una notizia fantastica, di quelle che ti cambiano x sempre la vita: “Ale, aspetto un bambino” – ed anch’io non aspettavo altro! poi, quando abbiamo saputo che era maschio…il mio cervello già si proiettava nel futuro prossimo con relativi go-kart, officina, auto da rally…tutto brillantemente interrotto dalle donne di casa…vedremo cosa gli piacerà fare, intanto una spintarella verso una certa “strada” non farà male… Nel 2011 affronta una annata rallystica fantastica: Campionato IRC e Zona A …questo significa partecipare ad un Campionato Italiano vero e proprio ed andare in trasferte spettacolari…Piacenza, Parma, Arezzo, Cuneo, ecc… Doveroso descrivere questa annata Rally…e non solo! 2
  • 3. Quante cose per la testa… Sono le 7.51 del mattino, tempo incerto ma senza pioggia o grandine (tre giorni fa per un quarto d’ora ne cadeva come mai ne avevo vista, chicchi d’uva….), sono al lavoro come tutti i giorni della settimana….x fortuna posso dire di non annoiarmi mai, visto che c’è parecchio da fare e soprattutto, è uno di quei “mestieri” in cui ogni giorno fai qualcosa di diverso… e penso sempre alla gara di sabato e domenica…quante cose per la testa! Ricordo ancora la mia prima gara in assoluto: era una gara di go-kart, nell’ormai lontano 1995, del Campionato Regionale Piemonte. Ero la persona più tranquilla e rilassata della pista….correvo con un telaio PCR comprato con il lavoro in pista dell’anno precedente, con un bel motore affittato e con delle gomme prese dal cassoncino dell’immondizia! che tempi! Ed infatti in griglia di partenza ero 12°, un sogno visto che i partenti erano ben 30! Gara molto vivace, correvo con la voglia di divertirmi e senza alcun tipo di pressione e ricordo che arrivai al traguardo 7°; per me è stato come vincere… 3
  • 4. Nella vita mi piace pensare di seguire un percorso…questo in tutto quello che faccio, in ogni mio sport o semplice passione. E sul Kart ho cercato di seguire un percorso…Nell’anno 1991 mi costruii (in soffitta) un kart ricavato da un telaio di un “60” – comprato ovviamente di nascosto da mia madre ; ci lavoravo in ogni momento, anche di notte, avevo una voglia smisurata di provarlo…e dopo 3 lunghissimi mesi il test. Beh, era un test x modo di dire, visto che avevo portato il “mezzo” nella piazza del mio paese e con due pazzi come me che facevano da “palo” ho percorso ben 2 giri…prima di schiantarmi contro un marciapiede e piegare il telaio…il lavoro di 3 mesi!!! Come si dice…tutta esperienza…e quindi, non sapendo dove andar a sbattere la testa, visto che avevo solo 14 anni…decisi che era giunto il momento di trovarmi un lavoretto per finanziare quanto iniziato…ed andai nella pista di Nizza M.to….e da lì iniziò tutto… Dicevo… oggi è martedì 31 Maggio 2011… ed i miei pensieri sono tutti rivolti alla mia gara di casa, il Coppa d’Oro. Voglio cercare di trovare la concentrazione giusta, visto che l’ultima gara – Rally del Taro – in cui ho corso ho avuto un po’ di problemi tecnici…ma non alla vettura..tutti dentro la mia testolina!Manco facessi un mondiale… I casi della vita…il rally più bello (a livello di prestazioni, senza contare quello che accadrà al Coppa Oro) e quello in assoluto più brutto coincidono con il Valli Piacentine e con il Taro, due gare una dietro l’altra… ma ne parlerò un po’ più avanti… 4
  • 5. Dopo il corso alla Vittorio Caneva Rally School, entusiasta più che mai di ritornare in gara, decisi di partecipare al Campionato IRC, iscrivendomi al Trofeo Corri con Clio 2011. Era la fine del mese di Febbraio ed eravamo, come tutti i giovedì, a mangiar qualcosa insieme nella nostra “Scude”, ed ero febbricitante, perché avevo da dare due notizie che sapevo avrebbero scosso un po’ l’ambiente (e speravo tanto in senso positivo!). Devo fare un bel passo indietro nel tempo…da circa un anno ormai abbondante si siamo trasferiti a Pavone, dove abbiamo a disposizione ben 300 mq di officina! Il sogno di una vita di chi suda giorno per giorno e crede fermamente ad un progetto si avvera: una Scuderia tutta nostra dove possiamo lavorare e divertirci allo stesso tempo, con tutta l’attrezzatura del caso e con la possibilità un giorno di “creare lavoro per i giovani”. Beh, io ed Edo siamo i più datati, spazio ai giovani! Come consuetudine ogni giovedì ci troviamo a mangiare tutti insieme…e spesso la serata si riempie di curiosi ed appassionati…a volte di semplici amici! Ricordo ancora l’ultimo giovedì “importante”, organizzato per i piloti del corso di go-kart in cui eravamo circa 15 persone a cenare tutti insieme… 5
  • 6. dopo le fatiche in pista da parte di tutti, piloti ed istruttori, ci siamo trovati per un incontro in Scuderia dove la serata è diventata veramente speciale; tutti ragazzi di “cuore”, sorridenti e stra-contenti sia del corso – per organizzazione ed efficienza – sia del rapporto umano e conseguente amicizia nata! Vi dico solo che all’alba di mezzanotte ci siamo trovato con Bonic in moto a 8500 g/min (Renault Clio GruppoA) per far sentire un rombo da corsa… Non appena finito un buon piatto di agnolotti ed aver ormai “consumato” un bel bicchiere di rosso ho detto ai ragazzi: “a Ottobre divento papà”. Per me è stata una notizia splendida, appena l’ho saputo…ma non ho gioito come un pazzo, sono rimasto abbastanza con i piedi per terra, di carattere preferisco non esagerare troppo esteriormente…ma che notizia! un bel perocchino o…perocchina! Tutti ne erano entusiasti, quasi come se l’aspettassero…bene, prima notiziona promossa! 6
  • 7. E poi, con fare quasi indifferente, dopo aver parlato un’oretta di bambini, poppate, future notti in bianco…gli dico: “quest’anno corriamo all’IRC”. Zitti…e contenti come non mai! Per me devo dire che è un bel sogno ed allo stesso tempo un bell’impegno ,sia finanziario che psico-fisico; qui si fa sentire il peso del “dover far bene per forza” ed è una di quelle cose che ho patito al Rally del Taro, 2° appuntamento stagionale. Comunque, tutti entusiasti, parliamo di mille cose da fare, in officina e sulla “Luisa” -la nostra clio RS, nostra cara e sana abitudine di dare un nome a tutto…un giorno ricordo di essere al telefono, non ricordo con chi, e chiedo a Manu: “sai mica dov’è la Betty?” ed dall’altra parte del cellulare mi dicono “e chi cazzo è la Betty? avete una donna in squadra e manco me lo dici?”….la Betty è una gran bella cassetta dei ferri…- e raduniamo tutte le idee per meglio iniziare la stagione! Partiamo già con le idee chiare sullo sviluppo di Luisa. tutto quello che si può fare sulla vettura per migliorare le prestazioni bisogna assolutamente portarlo avanti – inutili dire che sarebbe troppo facile tirar fuori cavalli “sporchi” dal motore…ma non è il nostro spirito, e sinceramente non mi piacerebbe molto vincere sapendo di avere un mezzo superiore…è sempre bello lottare ad armi pari! – Quindi nel mese di Gennaio andiamo in Francia, cercando di combinare nella stessa giornata un incontro con il mitico Gualtiero della Stac ed un test su invito della Renault Twingo RS. Meno male che abbiamo combinato le due cose insieme!!!una è saltata, ovviamente il test – LA Luisa viene controllata nei più piccoli dettagli, senza tralasciare niente…viene montato l’assetto Stac, tutta la modifica per la farfalla meccanica, centralina Renault Sport, ecc…ovviamente il test con vettura da gara è stata…una gara! Il tempo materiale per provare tutto con calma non c’era…strano. 7
  • 8. Inizia il Campionato IRC: Valli Piacentine e Taro Il Rally Valli Piacentine è stato il primo appuntamento dell’anno. Test vettura, test pilota…quale miglior momento per provare tutto! Diciamo che l’incognita maggiore era del pilota, visto che fino ad ora, detto fra noi, Perocchino non ha ancora dimostrato di poter vincere, né di lottare per il podio…di norma, con le prestazioni fatte segnare fino all’anno scorso…si lottava sempre per il 5° - 7° posto di classe, poi con qualche ritiro qua e là siamo riusciti ad ottenere alcuni buon i piazzamenti. Ma il mio obiettivo è sempre stato un altro! Lavorare e crederci sempre per la Vittoria! 8
  • 9. Certo che una gara dell’IRC dove “testare” note nuove, diverso approccio alla competizione e vettura con assetto e centralina completamente rivisti…non è una passeggiata…ed il Team, giustamente, dopo il corso Rally si aspettava molto da me… La gara comunque è andata bene, sempre in lotta per il podio (ma con Nicoli e Roma sempre un po’ più veloci…) e con un finale un po’ amaro abbiamo ottenuto un buon 4° di classe, con veramente pochi secondi (1,6) dal 3° - La prova notturna ci ha giocato un brutto scherzo…abbiamo preso male le note ed abbiamo saltato ben 5/6 curve! che due belinoni io e Manu…ed in più la fanaliera era mal regolata e non si vedeva un bel niente; abbiamo quindi fatto una prova in un sano ed ottimo relax, beccandoci un bel po’ di secondi sul groppone – 9
  • 10. Con grandi ambizioni andiamo al Rally del Taro, 2° appuntamento del Campionato IRC in provincia di Parma. Nonostante la mia consueta freddezza in questa gara sono andato nel pallone…ed ho iniziato la prima ps con le gambe che quasi mi tremavano con la conseguenza che mi è scappato il piede destra dai pedali (sia freno che acceleratore) diverse volte!che figura…e più continuavo più mi accorgevo di questo mio handicap…e peggio andavamo. Condizioni meteo variabili hanno inoltre complicato le cose; ma la colpa di un risultato negativo è stata quasi completamente mia…non mi voglio soffermare su un episodio spiacevole accorso durante questa gara dove siamo stati esclusi per un “impuntamento” regolamentare da parte di un commissario tecnico a riguardo della sicurezza della vettura… Comunque, esclusi dalla manifestazione dopo la ps7, ritorniamo nell’ alessandrino senza punti per il Campionato ma con la consapevolezza di un lento e progressivo miglioramento generale, sia della vettura, sia del Team, sia dell’equipaggio. 10
  • 11. Capitolo … a parte: Rally Coppa Oro 2011 Dopo il Rally del Taro, con una grande delusione personale nata sia da una mia prestazione non all’altezza delle aspettative sia da una decisione regolamentare alquanto discutibile, ci prepariamo al Rally di casa. La mia partecipazione era subordinata al non affitto della “Luisa”ed è quindi arrivata la conferma circa 10 giorni prima della gara. Ero felicissimo di poter partecipare al Rally di casa, entusiasta per poter fare traversi alla prova spettacolo Coinor, fiducioso per l’affidabilità del team e del nostro sempre fantastico “mezzo da corsa”. Ma quanta pressione! A noi mancava una vera vittoria di Classe – la parentesi del Rally di Sanremo del 2010, in cui abbiamo vinto la classe, aveva dato una carica enorme al Team; ma era una vittoria scaturita da una successione di eventi fortunati…io cercavo un risultato ottenuto lottando, magari con dominio assoluto! e tutti noi della Scuderia aspettavamo un momento simile da molti anni – e la tensione si faceva sentire parecchio. Ho cercato di affrontare la gara a step: quindi il primo passo era quello di partire motivati e decisi, da subito e senza esitazioni. Due anni fa sono riuscito ad ottenere un 12° tempo assoluto, 2° di classe alla prova spettacolo sotto un bel diluvio; Fabio mi ha subito detto che un buon tempo sarebbe stato sotto i 3’ e 18’’ (se fosse stato asciutto). Volevo e dovevo cercare di far bene, senza strafare - come faccio di solito quando c’è tanto pubblico – e guidando per fare il tempo…e nonostante alcuni errori siamo riusciti a chiudere la Coinor a 3’ e 15’’: un gran tempo senza rischi inutili! 11
  • 12. Buona la prima…ero molto più tranquillo e cosciente che con una buona costanza avremmo fatto bene. All’indomani si partiva 3° di classe, abbastanza vicini alla vetta, con un tempo molto incerto e scelta di gomme dubbia. Decidiamo di partire con le intermedie da 16’’ non intagliate; la scelta delle gomme in questi casi è basilare per cercare di attaccare o comunque rimanere sempre li vicini, pronti ad un passo falso di chi ti è davanti. Ed infatti i colpi di scena non mancano: Ciofolo al comando buca una gomma sulla prima ps, mentre il forte equipaggio Cecchini-Rossello fa segnare lo stesso nostro tempo. Poi alla seconda speciale della giornata Ciofolo si ritira per una uscita di strada e noi siamo a 2,2’’ dal primo! Gli altri equipaggi non stanno a guardare e sono sempre li vicini…Nella mitica prova di Grondona facciamo la differenza ed otteniamo un primo posto di classe, nonostante tutta la discesa guidata con i remi un po’ in barca, visto le pozzanghere sempre in agguato con un alto rischio acquaplaning. La svolta della gara è stata al primo passaggio di Borgo Adorno PS4 dove otteniamo un 19° assoluto ed un 2° di classe; in quella prova l’equipaggio Bertini- Rasoira escono di scena dopo l’inversione in paese e noi passiamo al comando della gara.Peccato davvero per gli equipaggi ritirati, è molto meglio giocarsela in gara fino alla fine tutti insieme, ma le gare sono fatte così… 12
  • 13. Da quel momento rimaniamo al comando, vincendo Grondona (Ps 5), Borgo Adorno (Ps 7). Partiamo per l’ultima speciale con la fermezza e la coscienza di aver in pugno un grande risultato. In assistenza la tensione sale; già dal sabato sera tutti erano in ebollizione per non parlare di domenica, dove, dal momento in cui eravamo primi, probabilmente tutti speravano e pregavano che sia io che Manu rimanessimo con i piedi per terra senza fare “Belinate”. Già in passato ci siamo fatti sfuggire più di un podio per cattiva gestione della gara…esperienza acquisita e sfruttata al massimo. Ricordo Edo, a metà gara, mi abbraccia (stritolandomi) urlando “siamo primi!dai che andate forte!”…erano tutti su di giri! Ma noi, insieme alla Luisa, dovevamo stare calmi e concentrati. E così arriviamo sull’ultima prova, con gomme pressoché finite – intermedie da 16’’ non intagliate- e con un bel temporale che ci gira intorno. Inutili gli scongiuri xchè dopo poco inizia a venir giù l’impossibile. Gli altri equipaggi avevano almeno il vantaggio tecnico di avere le stesse gomme intagliate, che in caso 13
  • 14. di pioggia evitano di prendere spaventi sulle pozzanghere. Ma partiamo comunque tranquilli, con la coscienza di avere circa 32’’ di vantaggio e di gestirli al massimo. Peccato che in prova piove veramente tanto, con ruscelli che attraversano la strada! In rettilineo era difficile non fare acquaplaning e non vedevo l’ora di aver la macchina in appoggio di curva per acquistare un po’ di sicurezza. Ho preso un mare di rischi, ricordo che in partenza a Manu dissi” partiamo forte in salita ed amministriamo in discesa, senza rischi!” Peccato che anche in salita le gomme non scaricavano a sufficienza l’acqua…ed in una staccata di 4° in salita su D2 ho bloccato le gomme rischiando veramente tanto…per fortuna che quando c’è dello sporco o condizioni di viscido a me piace un casino guidare! Prova comunque finita, con il secondo tempo di classe e con una meritata Vittoria finale! Quasi non ci credevo…un piccolo sogno coronato! Rally di casa VINTO. E non vi dico sul palco cosa è successo…avevo spumante fino nelle scarpe! Abbiamo finalmente fatto vedere quanto valiamo, combattendo fino alla fine contro i migliori equipaggi della zona, con condizioni meteo molto variabili… balziamo quindi al secondo posto in Campionato di Zona a pari merito con Ciofolo…prossimo appuntamento Rally del Tartufo! 14
  • 15. Aggiungo solo che Vincere una gara significa molto per pilota e naviga…acquisti una gran sicurezza e ti rendi conto che quello che sembrava quasi impossibile solo poco tempo prima ora è un risultato a cui possiamo puntare sempre, alla nostra portata ogni tipo di gara che affrontiamo. Nel mese di Novembre 2010 sono diventato Istruttore di Apnea, una grandissima soddisfazione personale..si dice che la “mente” sia molto importante per eseguire al meglio questo sport; senza una buona concentrazione non riuscirei mai ad arrivare a 4’ e 20” di apnea statica e non riuscirei mai a scendere sotto i 25 mt. di profondità… questo sport mi ha insegnato molto! “Concentrazione. Sempre. Pensare con anticipo a quello che si vuole fare. Sempre. E per quanto possibile…prevedere, mettersi sempre dalla parte della ragione e della sicurezza totale” Anche nei rally tutto questo è legge! Inoltre, dopo il la Vittoria al Coppa d’Oro, guido molto più rilassato, potendo dedicare i miei pensieri ad altro; ad esempio riesco ad ascoltare Manuel con maggior attenzione ed a “guardare” meglio la strada, fondamentale per andar forte in sicurezza. 15
  • 16. Rally del Casentino: “qualcosa è cambiato” Ed è proprio per questo motivo che mi sono così inkazzato al Rally del Casentino; ho sempre mantenuto la calma, anche in situazioni in cui chiunque avrebbe distrutto la prima cosa che gli passava dalle mani, ma in quella occasione ho perso le staffe! Parti per una gara di lunga trasferta, tu, naviga e tutto il Team verso il centro della Toscana con alle spalle un coppa Italia vinto e con la consapevolezza di poter far molto bene; rodiamo le gomme, piccole modifiche la sera prima della gara…a dormire presto per essere ben riposati…e via il sabato per la prima speciale. Tutto perfetto, la vettura risponde bene, l’equipaggio concentrato e voglioso di lottare; si parte per la PS1, prova di 19 Km circa, 9 di discesa, gli altri di falsopiano mista poco salita. Alla grande ed attaccando subito, dopo soli 3 Km lo sterzo diventa duro e penso “cazzo, l’idroguida è partita” ed intanto ascolto Manu che mi dà le note…poi gli dico “idro rotta, continuo e finisco la prova”…ed intanto guido cercando di “lanciare”la Luisa per cercare di usare meno sterzo 16
  • 17. possibile! Ma sul veloce è veramente inguidabile: leggera nei primi 5° di sterzo, duro come se avessi appesi al volante 20 Kg per parte per tutto il resto della sterzata. Attacco quasi subito le 4 frecce, mi sarebbe spiaciuto rovinare la gara a causa mia al pilota che partiva dietro di me…(che poi avrebbe vinto la classe!). si continua e si arriva con gran fatica ed urla di dolore da parte del sottoscritto al Km 16, dove si brucia la guarnizione della testa e tutti i nostri sogni…e pensare che all’intermedio, dopo 9 Km circa (con 6 Km in discesa senza idro) avevamo solo 11 sec.di svantaggio dal miglior tempo della prova, chissà cosa avremmo fatto senza questo inconveniente! E’ stato necessario da parte mia allontanarmi di circa 200 mt dalla Luisa, dal folto pubblico che ci guardava, dalle altre vetture che sentivo passare…per non fare qualche “belinata”…l’istinto era di dar fuoco a tutto…! Se dovessi identificare un momento della mia vita rallystica in cui “qualcosa è cambiato” lo farei combaciare con questa gara. 17
  • 18. Limite in gara: velocità e ritmo Dopo i miei primi anni di “scuola” sul go-kart, dal 2003 al 2010 non ho avuto forti miglioramenti per quanto riguarda la mia condotta di gara ed i miei tempi; diciamo che sono partito con una linea e l’ho mantenuta tale quale per anni…poi c’è stata una vera e propria svolta: ricordo proprio che in concomitanza con il Rally di Torriglia 2010, dove persi il mio 2° posto nel trofeo Renault , riflettei molto sul mio tipo di guida e la mia condotta in gara e mi chiesi:”ma perché sul kart riesco ad avvicinarmi molto al mio limite e su strada non riesco a fare altrettanto?” sapevo di avere del buon margine, era necessario trovare la giusta strada per iniziare a lavorare ed allenarsi nel modo giusto. Il mio cammino parte dal corso di guida (Caneva Rally School) al Rally del Casentino. La base di partenza su cui lavorare era già discreta, l’esperienza acquisita in passato nelle piste del Piemonte come pilota e collaudatore di Go-kart e gli ultimi 5 anni di rally hanno insegnato molto. E pensare che ricordo ancora quando ho iniziato, i miei primi passi sul kart in pista…naturalmente ero solo, appoggiato da amici che ne sapevano 1/100 di quel poco che sapevo io. Prima volta in pista passata con il Caste a spingermi per ben 1Km senza che il kart avesse la minima voglia di accendersi…poi con qualche aiuto esterno siamo riusciti a partire ed a girare fino a quando non c’era più una goccia di benzina…ma il mio debutto ufficiale è nella piazza del mio paese, con amici che facevano da “palo”: dopo ben 300 mt ho piegato in due il telaio contro un marciapiede! Non so esattamente cosa fosse necessario ad pilota “amatoriale” come me per cercare di fare un salto di qualità, forse era proprio necessario un occhio esterno che valutasse e capisse quello che mi serviva. 18
  • 19. Ed è proprio quello che è successo al corso di Rally; il buon Dario Bigazzi mi è stato dietro come fanno i papà con i ragazzini alle prime armi. Alla scuola insegnano un metodo, che l’allievo deve sviluppare per le proprie qualità e deve cercare ogni giorno, in ogni situazione di guida quotidiana, di applicare; questo significa, ad esempio, che lo studio delle traiettorie può essere fatto anche con una macchina stradale nella propria corsia, immaginando che la strada abbia quella larghezza…La scuola,ovviamente, non trasforma mio nonno Giovanni in un promettente pilota di una Fiesta WRC, ma ti dà la possibilità di capire eventuali errori e come cercare di evitarli. Mettere in pratica quanto appreso è stato veramente difficile! Ma l’impegno costante e la forte volontà di raggiungere gli obiettivi prefissati portano sempre ad un risultato. Ed infatti, nel corso di 6 mesi si sono visti i miglioramenti! I distacchi dai primi si sono più che dimezzati e spesso si lotta per la vittoria. Al Casentino, senza quella inaspettata rottura, avremmo dato filo da torcere a Macconi per la vittoria di classe. Le “Gomme” E pensare che già 2 lunedì prima della gara sono li a scervellarmi sui siti internet x vedere che tempo farà.. piove, pioviggina, solino, sole tropicale…quante palle ragazzi! Spesso i piloti sono ansiosi e temono l’acqua, altri invece sono dei veri “danzatori sotto la pioggia”… io sono tra quelli che preferisce “lo sporco” e se possibile bagnato… Per me è una vera esaltazione della guida, sempre al limite della vettura e di te stesso, dove un minimo errore può cambiare la faccia della gara; probabilmente in questi frangenti riesco ad essere più concentrato sulla guida e su tutto quello che ci gira attorno. Con l’asciutto sembra tutto un po’ più facile e spesso la concentrazione cala….questo è un aspetto personale che stò cercando tutt’ora di correggere e migliorare… Ma torniamo al discorso iniziale: scervellamento internet! tutta la mia preoccupazione non è incentrata sul tipo di gomma, sul tipo di mescola, quali molle utilizzare, come interpretare la gara con diverse condizioni atmosferiche, ecc… unico dilemma, viste le mie scarse possibilità economiche: “quali gomme buone ho in case e cosa dovrò comprare!” Le gomme, se non ne hai di nuove, puoi beccarti un secondo al Km come ridere; balle chi dice che con gomme usate puoi andare forte…potrebbero essere usate, ma comunque in ottimo stato e “fresche”, quindi come se fossero nuove o rodate…e quindi, che cazzo cambia? E’ impensabile andare a correre per un Campionato con delle ciofeche. Oggi il livello delle gare si è alzato in modo esponenziale, ed è necessario curare ogni particolare: le gomme nuove, la vettura rialzata al meglio, assistenza organizzata, pastiglie nuove, pilota in forma…E nonostante questo le variabili sono tantissime, ed è per questo che il Rally è uno sport fantastico! 19
  • 20. Sono un pilota pacato e concentrato, cerco di tenere la carica dentro, come in un orologio a molla, ed esplodere al momento giusto: la partenza della Prova Speciale. Fino al giorno prima della gara la mia unica preoccupazione è verso l’organizzazione dell’assistenza ed il rialzo della vettura, nessun problema se piove o se, al contrario, c’è il sole….tanto mi diverto ugualmente. Importante le pressioni! E dall’esperienza acquisita non sono tanto importanti le pressioni a freddo, o di ingresso ps. E’ fondamentale controllare la pressione in uscita dalla prova Speciale; in questo modo si vede come guida il pilota e come si comporta la vettura.Non è così semplice e facile “leggere” questi dati ma sicuramente dà la possibilità di ragionarci sopra e fare delle prove per vedere cosa va meglio e cosa va peggio. Noi ad esempio, per anni abbiamo utilizzato delle pressioni sbagliate, andando a mandare in crisi le gomme e di conseguenza anche i freni! Intanto procede anche il Campionato di Zona, in cui siamo 4° con 1 partecipazione e n°3 gare già disputate. Andiamo tra pochi giorni al Rally del Tartufo più agguerriti che mai; gara già corsa nel 2009 con risultati scarsi… 20
  • 21. Rally del Tartufo, una riconferma mamma mia! che gara… sono le prime cose che mi vengono in mente! Dopo un ritiro amaro come quello al Casentino, avevamo tutti una carica di adrenalina molto forte, di quelle che pensi che prima o poi ti faranno scoppiare; vale sia in assistenza che in gara, per meccanici e piloti. In officina prima della gara abbiamo lavorato sodo, curando ogni particolare, mettendoci tutto l’impegno possibile e le risorse a nostra disposizione; era importante non sbagliare niente. Poi, a soli 2 giorni dal rally andiamo a prendere le note…il mio fido naviga si è concesso una meritata vacanza! 4 passaggi su tutte e tre le prove e pronti per andar in gara. Abbiamo nel tempo e con l’esperienza acquisito un ottimo metodo per “mettere giù le note”, riuscendo ormai a scrivere e correggere tutto in 2 passaggi, lasciandone poi altri 2 per ulteriore controllo dei punti chiave. Ma cosa sono i punti chiave? Normalmente sono quei tratti di strada particolarmente difficili o pericolosi, che è necessario memorizzare e visionare con attenzione, cercando di non “inciamparci” durante la gara; prima di ogni partenza per una speciale si fa un piccolo sunto dei punti chiave, in modo da consolidare ancora maggior sicurezza. 21
  • 22. Al Tartufo eravamo in 7 equipaggi, tutti con ottime prestazioni generali, e tutti alla caccia di un bel risultato per il campionato di Zona A; sapevo che Ciofolo sarebbe stato un bell’avversario e stargli davanti non sarebbe stata una passeggiata! 3-2-1 si parte per la prima speciale! allungo – destra 5+ lunga – dosso dritto poi Sinistra 6…un bel dossetto di quinta (quasi piena, quindi siamo intorno ai 160- 165 Km/h)…il percorso infatti era sconnesso in generale, con diversi dossi con conseguente salto e strade strette e veloci…molto bello se visto da fuori, altrettanto pericoloso se visto da dentro l’abitacolo. Basta non pensare alle velocità in cui arrivi dentro ai boschetti con asfalto sconnesso e relativo salto o in quinta piena con una strada larga poco più di un palmo di quinta piena con staccata su curva a 90° di prima marcia…forse è il rally + pericoloso a cui abbiamo mai partecipato! I tempi sono di tutto rispetto fin dall’inizio della gara, con la nostra Luisa che ben si comporta e mantiene il terzo posto di classe, a ridosso dei primi 15 della classifica assoluta. Peccato per qualche errore di troppo che ci allontana di una decina di secondi dai primi due di classe: Ciofolo e il sempre veloce Venturello.La gara prosegue con una condotta molto regolare, stando sempre attento a non alzare il ritmo e dover cedere il 3° posto al pur veloce Nebbiolo…ma come spesso mi accade alle gare, mi viene un mal di testa da scoppiare che certo non mi aiuta ad andar forte…riuscirò a farmelo passare solo alcune ore dopo la fine della gara. Ragazzi, bisogna sempre stare attenti a quello che si mangia e si beve la sera prima di una gara, a me basta mangiare due salsicce e bere due bicchieri di buon barbera per essere disintegrato il giorno successivo, quando tutto dovrebbe essere perfetto, dalla vettura, al ritmo gara, al fisico! Nonostante tutto, riusciamo ad ottenere un ottimo 3° posto di classe, ed un 2° posto di Trofeo Renault di Zona! Rimane comunque la consapevolezza di poter far meglio, anche considerando che il distacco dai primi due è veramente esiguo. Ottimo spunto per migliorare. 22
  • 23. Da meccanico a pilota, un percorso difficile Beh, io ho iniziato a lavorare nel mondo dei motori proprio come meccanico. Già nel 1989 facevo piccoli lavoretti e mettevo da parte ogni soldino per poter aver fondi da “investire”; quindi, nello stesso anno, comprai (ovviamente di nascosto da mia madre, il mio più gran complice è stato mio nonno Giovanni) un go-kart dal mio amico Davide. Era uno di quei mezzi “fatti in casa”, con un motore 60 cc. della Comer…Non vedevo l’ora di provarlo e dopo soli pochi giorni avevo il mio bel culetto appoggiato sul sedile in resina a far traversi nel cortiletto dietro casa mia. La fine degli anni ’90 era l’epoca della Lancia, imbattibile su ogni terreno, con ben 7 titoli vinti di fila; mi sembrava quasi di essere MiKi Biasion al volante di un bolide – avevo solo 13 anni e tanti sogni nel cassetto -. Il mio percorso da meccanico continuò in modo più serio e continuativo quando nel 1991 entrai a far parte della famiglia della Pista Winner di Nizza M.to; esperienza di vita, mi ha insegnato molto, non solo nel contesto specifico dei motori; ero un ragazzino di 15 anni al mio primo lavoro, nell’ambiente che sognavo da anni ed avrei fatto di tutto per far bene! 23
  • 24. Ricordate: meccanici oggi si diventa. Sono veramente poche le persone che mi hanno insegnato qualcosa di importante - come aprire un motore, registro valvole di un 4T, fasature alberi a camme, etc..- e spesso ho dovuto “sbatterci la testa” che forse, nella maggior parte dei casi, ti fa veramente capire come funzionano le cose….troppo facile quando ti insegnano tutto! Con l’esperienza di meccanico, avendo una gran voglia di esprimere la mia guida (spesso pensavo ai miei miti come Senna, Biasion, Toivonen, Clark e sognavo proprio di gareggiare con loro e contro di loro…) con un mezzo da corsa, mi buttai nel lontano 1995 alla guida di un go-kart, il resto della storia l’ho già raccontato… Anche nei rally funziona così: solo sapendo esattamente come è fatta una vettura, come è composto l’impianto elettrico, conoscendo perfettamente tutta la meccanica sei in grado di recuperare situazioni a volte drammatiche, come un ritiro per un filo che si stacca…in diverse gare sono riuscito a districarmi e riparare la vettura “alla buona” per poter concludere la gara! Ma questo capitolo non è incentrato su di me, ma bensì su un mio grande amico con cui ormai lavoro da anni, con cui ormai si è instaurato un rapporto splendido e con cui, insieme agli altri “grandi della Scude” faremo ottime cose nel nostro futuro motoristico: il “piccolo” Fabio. 24
  • 25. Eh già, proprio lui, laureato in Ingegneria, grande appassionato di motori, meccanico di ottimo livello e pilota giovane ma promettente. Lo soprannominiamo “inciampino”, perché spesso travolge tutto quello che ha intorno col solo stimolo del pensiero…ah, ah scherzo! Comunque, spesso inciampa, questo è vero e fa dei piccoli disastri (un po’ come mia moglie…) ma noi gli vogliamo bene! Pilota promettente: qui mi voglio soffermare. Fabio ha una gran fortuna e se ne è sempre reso conto, cercando di trarne tutto quanto possibile per imparare in fretta: un papà che lo ha seguito sempre e gli ha trasmesso tanto, un amico che lo ha portato in pista dandogli le nozioni di base per iniziare subito bene! Ed infatti ha iniziato molto bene la sua avventura motoristica già l’anno scorso con due gare di ottimo livello, concludendo ben 4° al suo primo rally! che soddisfazione per noi della squadra…purtroppo, per problemi di tempo, non riesce a dedicare il tempo che vorrebbe alla scude ed alle gare, ma lui è giovane ed avrà modo di rifarsi. Quest’anno ha corso alle Svolte di Popoli, Campionato Italiano ed Europeo velocità in salita..uahooo, si tratta di un percorso di circa 8 Km sulle strade dell’abruzzo, con viste mozzafiato e curvoni in piena velocità in cui puoi scaricare tutta la tua adrenalina! Due prove il sabato, una prova finale la domenica dove è vietato sbagliare e bisogna cercare di dare il massimo da subito. Cercando sempre di dividermi tra gare e famiglia accade alla fine che devo togliere del tempo da una parte per “accontentare” l’altra e viceversa; per fare tutto alla grande dovrei avere un bel clone e sarei a posto! Per la gara di Fabio mi sono letteralmente “diviso” in due, andando il sabato a dare tutto il mio supporto da meccanico e la mia esperienza da pilota e tornando la sera dalla mia dolce metà…cazzo, più di 1500 Km in 1 giorno e mezzo…ma è il minimo che potevo fare per il Fabiolino, che sempre segue le mie gare in giro per tutta Italia! Quindi, giornata di sabato dedicata al rialzo vettura ed al successivo studio dei camerata per poter migliorare qualche piccolo errore e cercare di attaccare le sempre veloci Honda Civic (con una differenza di cavalli che in salita si fa ben sentire…). Il risultato di tutto questo lavoro è che il pilota ha migliorato il suo record precedente ed è riuscito a farlo senza rischi e guidando con una buona concentrazione: bravi tutti! Ci sono ancora dei punti su cui lavorare, soprattutto per i futuri Rally, in cui è più difficile ancora mettere in pratica quanto insegnato (ancora io mi sento di dover imparare tanto) ed in cui spesso il solo istinto ti salva da situazioni “pericolose” in cui non hai più il controllo del mezzo. 25
  • 26. Il “Giuva”: fotografo ed amico Un giorno mi venne presentato un “ragazzo” in scude, alto-biondo e con gli occhi azzurri…no, forse non è lui! Il Giuva, diminutivo di Giovanni, è stata una scoperta per tutta la scude, insieme al suo “fratellino” Claudio e soprattutto anche per me. Ricordo che la prima cosa che mi è rimasta in mente erano le sue mani, paragonabili a due badili! Si è presentato in punta di piedi e piano piano si è guadagnato tutta la nostra stima ed amicizia…Estremamente disponibile, dal punto che a Gennaio dell’anno scorso, insieme al Paolo (ormai ex fidanzato di Marta) è venuto in officina ad aiutarci in vari lavori e si è fatto un culo grande come una casa per rifare un codolo in cemento per l’ingresso in scuderia…che tipo, quasi non ci conosceva ed ha dato l’anima già in quella situazione: per me è stato già un sentore di “positività” e generosità allo stesso tempo, dote della quale, soprattutto quando inizio a conoscere qualcuno, scarseggio sicuramente, ed è proprio per questo che mi ha stupito! Poi si appassiona di fotografia ed il gioco è fatto: sempre nei campi gara (ma sono sicuro che sarebbe venuto anche senza macchina fotografica), anche i più lontani come il Rally del Taro ed il Casentino – in effetti, quasi tutte le foto di questo “racconto di vita” sono le sue… Apprezzo in modo particolare la sua curiosità ed il suo modo di porsi, sempre gentile; non apprezzo molto la sua squadra di calcio del cuore, che spero vada prima o poi in serie B! Una cosa che non gli ho mai detto, ma la leggerà in queste righe, è che mi spiace a volte di considerarlo poco, mi piacerebbe poter far qualcosa in più...beh, in gara quando mi vede esplode con la sua curiosità e mi bombarda di domande…ed io cerco di rispondergli ad almeno una! Grande Giuva! Oltre a far delle bellissime foto, che cercherò sempre di “criticare” costruttivamente…sei diventato un vero amico… 26
  • 27. Manuel, Navigatore perfetto Se c’è una cosa che riesce a far bene e su cui nulla posso obiettare è il Navigatore. Sono sempre ipercritico su tutto quello che fa, forse cerco proprio di farlo crescere “alla vecchia maniera” insegnandogli giorno per giorno quello che ho imparato a fare nel corso delle mie esperienze di vita e di lavoro…sicuramente, e lui lo sa, ha ancora molto da imparare! E’ il più giovane della Scuderia e forse il più “coccolato”, soprattutto da me e da Edo visto che siamo i più vecchietti. Navigare significa far parte del 100% dell’equipaggio, sono balle chi dice che il naviga conta poco…io senza di lui non so manco che strada prendere, con la memoria che mi ritrovo faccio veramente pena! Il connubio tra Pilota e Navigatore è importantissimo e giusto per rendere l’idea di quello che deve fare elenco alcuni dei suoi compiti… tempi CO, tempi PS, intertempi Ps, pressione gomme, temperature gomme, leggere il Radar, leggere le note. Appunto, le note: quello che dice il navigatore per me è legge (vale infatti la regola che nel dubbio la”nota” non si legge) e guido in base al suo ritmo ed alla sua cadenza; soprattutto quest’anno, dove il nostro passo è decisamente cambiato e le velocità di percorrenza sono aumentate, sbagliare una nota in una curva “ceca” vorrebbe dire inevitabilmente uscire di strada. E lui, in ormai 6 anni di Rally, non ha mai sbagliato una nota: che Naviga! Jer, come lo chiama Edo (abbreviazione di Geronimo, forse per i capelli così lunghi…), solo una volta ha sbagliato e me lo ricordo come se fosse ieri: nel corso del 2009 durante le fasi conclusive del Rally Riviera Ligure ha sbagliato a segnare il tempo di un CO ed abbiamo pagato un minuto: poco importava visto che in classifica siamo rimasti dove eravamo…ma lui si è talmente incazzato che girandomi a rincuorarlo era li a tirarsi dei pugni sul casco! E da quel momento facciamo i conti insieme…! E pensare che quel ragazzo l’ho visto appena nato sulla sua carrozzina, chi avrebbe mai detto che saremmo diventati grandi amici ed avremmo condiviso così grandi emozioni insieme con la Scuderia e sui campi gara con la Luisa… 27
  • 28. 30 anni di corse e non solo: Edo Edoardo Rossi, classe ’53 da più di trent’anni nel campo delle corse…Se dovessi raccontare il 10% delle sue avventure motoristiche, non mi basterebbe scrivere un altro libro! Grande amico di mio padre e compagno di gioco da quando avevano 15 anni, insieme abbiamo avuto l’illuminazione della scuderia publimotor intesa come è oggi: un’officina meccanica di 300 mq con tutte le attrezzature del caso per revisione motore, cambio, saldature scocche, ecc… L’avventura è partita nel 2004, quando io ero alle mie prime esperienze con i rally con la mitica A112 Abarth. E’ solo grazie alla nostra grande passione che siamo riusciti ad arrivare dove siamo ora…Edo è sempre stato al mio fianco come un padre, grande motivatore e sempre propositivo…qualsiasi cosa fai, anche 28
  • 29. se fai qualche errore (e mi riferisco soprattutto alle gare) la sua prima parola è: “Bravo, continua così”. Ricordo ancora quando, la nostra prima gara insieme al Rally di Cuneo del 2005, ero classificato ultimo di classe e circa 85° assoluto…e lui era li che mi incitava, per niente sconsolato dal risultato e sempre a pensare positivo. Ragazzi, le gare si vincono anche così. Ma qust’anno, gli animi sono saliti alle stelle per i risultati ottenuti….e man mano che andavamo avanti le cose miglioravano sempre! E’ già una figata essere presente ad un campo gara di un Rally, sia che fai parte dell’equipaggio, sia in assistenza. Ma è grandioso quando oltre al semplice partecipare sei in lotta per la Vittoria…già al primo rally di quest’anno – Rally Valli Piacentine – si respirava un aria diversa ed infatti solo per un soffio manchiamo il podio…beh, durante l’ultima assistenza, quando sapevamo già il nostro risultato, Edo mi abbraccia con la sua solita forza da Mastino che quasi mi schiaccia come una noce, inebriante per il risultato ottenuto in una gara di così grande importanza. Che emozioni, da ambo i lati, di quelle che ti rimangono nella mente per sempre . Se non ci fosse Edo, bisognerebbe inventarlo…!!! 29
  • 30. Finale di Stagione, il Rally Valli Cuneesi ed il Torriglia Agosto mese di Ferie, settembre mese cruciale per i due campionati in corso. L’IRC purtroppo ci ha riservato delle brutte sorprese ed abbiamo quindi raccolto veramente pochi punti, mentre il Campionato di Zona è ancora ampiamente aperto, con ben quattro piloti potenzialmente in lotta per la vittoria finale. Il rally Valli Cuneesi, penultima prova del Campionato IRC, verrà purtroppo ricordato per la scomparsa di uno spettatore durante le fasi della prima giornata di gara; un incidente di un pilota della categoria R3 ha coinvolto una serie di spettatori, presenti in speciale in una zona vietata al pubblico, e per uno di loro la sorte ha fatto il resto…che dire, ci sono poche parole di profondo e sincero dispiacere per quanto accaduto. Certo che, in ogni Rally, se le persone usassero meglio la testa, non accadrebbero queste sciagure! Quante volte ho incontrato durante i miei passaggi in prova speciale spettatori che camminano con quasi indifferenza sul ciglio della strada, malcuranti di quanto potrebbe accadere per un semplice errore di guida! 30
  • 31. Il Rally per noi è andato abbastanza bene, nonostante con sole 3 speciali all’attivo risultiamo in classifica finale 3° di Classe; tanta amarezza per una gara dove potevamo e volevamo far sicuramente meglio… Dopo questa esperienza, ci prepariamo al meglio per l’ultima gara in programma della stagione, il Rally Città di Torriglia. Percorso cambiato rispetto agli anni precedenti e pur sempre affascinante nel contesto delle colline genovesi; strade strette, tante curve cieche e di grande percorrenza, purtroppo pochi tagli e poco sporco, terreno su cui riesco spesso a far differenza. Subito fuori gioco Ciofolo, causa rottura del cambio…peccato, veramente un peccato perché durante la stagione un vero confronto con lui ad “armi pari” non c’è stato! Prima ps conclusa abbastanza male, come al solito non riesco ad esprimermi al meglio da subito. Partiamo per la seconda prova con la voglia di 31
  • 32. riscatto e la consapevolezza di poter fare bene, anche se si tratta di una ps di notte, in cui normalmente mi sono ritrovato in difficoltà…Bisogna sempre avere una grande concentrazione, credere sempre nelle proprie possibilità, nonostante le difficoltà che si incontrano e CREDERCI…sempre! Vinciamo la prova guidando veramente al massimo, senza concedere nulla ai nostri avversari!!! Il giorno successivo cerchiamo di tenere i ritmi molto alti; senza prendere rischi eccessivi, non vinciamo nessuna prova ma siamo sempre molto vicini al miglior tempo di classe…finiamo la gara al 1° posto di Trofeo Renault, 2° posto di classe, 17°assoluti. Un grande risultato che ci porta a comandare la classifica generale di Zona A. Le ultime due gare del Campionato IRC e del Campionato di Zona A coincidono con la stessa data…già a Luglio avevo deciso di non partecipare a nessuna delle due per poter star vicino alla moglie incinta e molto vicina alla data di scadenza! Sarebbe stato comunque un bel rebus indovinare a quale gara dover partecipare…oggi, a posteriori, posso dire che sicuramente avrei preferito andare agli Abeti, gara titolata IRC, in quanto al Team 971 comunque eravamo ancora 1° di Trofeo…la scelta si sarebbe rilevata sbagliata! Infatti, essendo presenti solo due equipaggi del trofeo Renault al rally acquese…la gara di Ciofolo è stata abbastanza facile ed è stato sufficiente per lui amministrare senza rischiare: ha così ottenuto la vittoria finale a scapito del nostro equipaggio! Bravi anche loro… Comunque siano andate le cose, ci classifichiamo 2° nel Trofeo di Zona A e 7° nel trofeo IRC: è stata una stagione piena di emozioni e sempre in crescendo! Un ringraziamento particolare doveroso verso persone sincere ed interessate a tutto quello che riguarda la Scuderia ed in particolare alla nostra stagione sportiva: Badengo Andrea ed Enrico – grandi persone appassionate veramente di questo sport, si sono ambientati passo dopo passo ed integrati nel nostro gruppo come veri amici Gianni, Valerio e famiglia Podda al completo – presenti sui campi gara e non solo…tifosi alle gare e persone di grande compagnia alle nostre cene in Scude Famiglia di Fulvio – grandi amici, nonostante centinaia di kilometri non ci permettano di vivere tutte le nostre emozioni insieme! Rocco, il figlio Luciano, i nipoti Stefano e Simone…una generazione di corse in salita! Da Sere ed il Caste – i miei migliori amici, la Scude spesso nel dopo gara va a festeggiare alla SOMS con loro! 32
  • 33. Risultati 2011 4° Trofeo Renault, 5° Classe – 37 Assoluti Squalifica – Mancato ripristino vetri laterali 1° Trofeo Renault, 1° Classe – 15° Assoluti Ritiro causa rottura alternatore 2° Trofeo Renault, 3° Classe – 15°Assoluti 3°Trofeo Renault, 3°Classe – 53° Assoluti 1° Trofeo Renault, 2° Classe – 17° Assoluti 33