Workshop sulle tematiche dell’efficienza energetica e della diagnosi energetica
1. Il risparmio energetico
comincia da scuola
Workshop su sulle tematiche dell’efficienza
energetica e della diagnosi energetica
Asti/Nizza Monferrato, venerdì 24 gennaio 2014
Relatore: Luca Rollino
2. Indice degli argomenti
• Introduzione al problema energetico
• Principi di Fisica Tecnica Ambientale
• Principi di Impianti asserviti agli edifici
• Principali normative vigenti
• Diagnosi energetica di un edificio pubblico esistente
• Attività di rilievo dell’edificio
• Analisi delle criticità
• Progettazione di soluzioni di riqualificazione energetica
• Verifica della convenienza economica
3. Introduzione al problema
energetico
• Esigenze legislative e normative da rispettare
• 40% dei consumi di energia in Italia legati alla gestione
degli edifici
• Patrimonio edilizio (pubblico) vecchio e fortemente
energivoro
• Prezzo dell’energia (quasi) sempre crescente
• Scarsa conoscenza dei dati di consumo
• Grande confusione sui vari aspetti in gioco: energetico,
ambientale, economico
5. Termini energetici ex
lege
• ENERGIA
• EFFICIENZA ENERGETICA
• PRESTAZIONE ENERGETICA: quantità annua di energia primaria effettivamente
consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare, con un uso standard
dell’immobile, i vari bisogni energetici dell’edificio, la climatizzazione invernale e estiva, la
preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, la ventilazione e, per il settore
terziario, l’illuminazione, gli impianti ascensori e scale mobili. Tale quantità viene espressa
da uno o più descrittori che tengono conto del livello di isolamento dell’edificio e delle
caratteristiche tecniche e di installazione degli impianti tecnici. La prestazione energetica
può essere espressa in energia primaria non rinnovabile, rinnovabile, o totale come somma
delle precedenti
• EDIFICIO A CONSUMO (QUASI) ZERO: edificio ad altissima prestazione energetica,
calcolata conformemente alle disposizioni del presente decreto, che rispetta i requisiti
definiti al decreto di cui all’articolo 4, comma 1. Il fabbisogno energetico molto basso o
quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ
9. Principi di Fisica Tecnica
Ambientale
• Principali parametri termofisici dell’edificio
• Principali concetti di Comfort all’interno degli edifici
(Teoria di Fanger)
• Bilancio energetico di un edificio
11. Trasmittanza termica opaco
Trasmittanza termica U [W/(m2K)]
è il flusso termico che, in condizioni stazionarie, attraversa una superficie di area
unitaria per differenza di temperatura unitaria tra ambiente interno ed esterno
Ove
hi, he sono i coefficienti di scambio termico liminare interno ed esterno
[UNI EN ISO 6946]
Rj è la resistenza termica del j-simo elemento
[UNI 10355] e [UNI EN ISO 6946]
λj è la conducibilità termica del j-simo elemento [UNI 10351]
dj è lo spessore del j-simo elemento
e
n
j
j
n
j j
j
i h
R
d
h
U
11
1
21
11
+++
=
∑∑ == λ
12. Trasmittanza termica trasp.
TRASMITTANZA
TERMICA
[UNI EN ISO 10077-1]
è il flusso termico che, in
condizioni stazionarie, attraversa
una superficie di area unitaria per
differenza di temperatura unitaria
tra ambiente interno ed esterno
Il valore della trasmittanza termica di una finestra dipende
da:
Trasmittanza termica del telaio
Trasmittanza termica del componente trasparente
fg
ggffgg
w
AA
lUAUA
U
++++
ΨΨΨΨ++++++++
==== [W/ m2K]
Per un serramento singolo vale la relazione:
Ug [W/m2K] = trasmittanza termica del componente trasparente
Ag [m2
] = area del componente trasparente
Uf [W/m2
K] = trasmittanza termica del telaio
Af [m2] = area del telaio
lg [m] = perimetro totale della vetrata
ψψψψg [W/mK] = trasmittanza termica lineare (da considerare solo in caso di vetrata multistrato, dovuta
alla presenza del distanziatore posto tra i due vetri in corrispondenza del telaio)
TRASMITTANZA
TERMICA
[UNI EN ISO 10077-1]
è il flusso termico che, in
condizioni stazionarie, attraversa
una superficie di area unitaria per
differenza di temperatura unitaria
tra ambiente interno ed esterno
TRASMITTANZA
TERMICA
[UNI EN ISO 10077-1]
è il flusso termico che, in
condizioni stazionarie, attraversa
una superficie di area unitaria per
differenza di temperatura unitaria
tra ambiente interno ed esterno
Il valore della trasmittanza termica di una finestra dipende
da:
Trasmittanza termica del telaio
Trasmittanza termica del componente trasparente
fg
ggffgg
w
AA
lUAUA
U
++++
ΨΨΨΨ++++++++
==== [W/ m2K]
Per un serramento singolo vale la relazione:
Ug [W/m2K] = trasmittanza termica del componente trasparente
Ag [m2
] = area del componente trasparente
Uf [W/m2
K] = trasmittanza termica del telaio
Af [m2] = area del telaio
lg [m] = perimetro totale della vetrata
ψψψψg [W/mK] = trasmittanza termica lineare (da considerare solo in caso di vetrata multistrato, dovuta
alla presenza del distanziatore posto tra i due vetri in corrispondenza del telaio)
13. Determinazione semplificata della trasmittanza
termica dei componenti opachi
Spessore
[m]
Muratura di
pietrame
intonacata
Muratura di
mattoni pieni
intonacati sulle
due facce
Muratura
mattoni
semipieni o
tufo
Pannello
prefabbricato
in cls
Parete a cassa
vuota con
mattoni forati
0,15 - 2,59 2,19 3,59 -
0,20 - 2,28 1,96 3,28 -
0,25 - 2,01 1,76 3,02 1,20
0,30 2,99 1,77 1,57 2,80 1,15
0,35 2,76 1,56 1,41 2,61 1,10
0,40 2,57 1,39 1,26 2,44 1,10
0,45 2,40 1,25 1,14 - 1,10
0,50 2,25 1,14 1,04 - 1,10
0,55 2,11 1,07 0,96 - -
0,60 2,00 1,04 0,90 - -
14. Abaco delle strutture murarie usate in Italia
Sezione struttura Rif. Materiali
Massa vol.
[kg/m3]
Conduttiv.
[W/(m·K)]
1 Intonaco interno (calce e gesso) 1400 0,70
2 Muro in mattoni pieni 1800 0,72
3 Intonaco esterno 1800 0,90
4
5
6
7
8
9
10
16. Determinazione semplificata della trasmittanza
termica di telai
Materiale Tipo
Trasmittanza
termica
Uf
[W/(m2K)]
Poliuretano
con anima di metallo e spessore di PUR ≥5
mm
2,8
PVC - profilo
vuoto
con due camere cave 2,2
con tre camere cave 2,0
Legno duro spessore 70 mm 2,1
Legno tenero spessore 70 mm 1,8
Metallo con taglio
termico
distanza minima di 20 mm tra sezioni opposte
di metallo
2,4
19. Comfort ambiente interno
• GLI AMBIENTI MODERATI E GLI AMBIENTI SEVERI
• IL SISTEMA DI TERMOREGOLAZIONE DEL CORPO UMANO
• IL BILANCIO DI ENERGIA SUL CORPO UMANO ED I PARAMETRI DEL
BENESSERE
• TERMOIGROMETRICO
• Il metabolismo energetico
• La resistenza termica dell’abbigliamento
• GLI INDICATORI DI COMFORT
• Il PMV
• Il PPD
• La temperatura operante
• IL DISCOMFORT LOCALE
20. Certificazione energetica ↔ Certificazione della qualità microclimatica
dell’ambiente interno (comfort termico, acustico, visivo, qualità dell’aria e comfort
globale).
(AMBIENTI MODERATI)
La certificazione della qualità microclimatica dell’ambiente interno rientra nel quadro più
generale della certificazione della qualità di un edificio, di cui fa parte anche la qualità
energetica. L’idea della certificazione della qualità ambientale nasce in parallelo a quella della
certificazione energetica.
La stessa Direttiva Europea 2002/91/EC, del 16 Dicembre 2002 sul rendimento energetico
nell’edilizia, prevede che alla classe energetica di un edificio venga abbinata una indicazione
del livello di qualità ambientale correlato (classe di qualità ambientale).
La strada che si può percorrere, di recente confermata in un testo normativo sulla
classificazione e certificazione di qualità dell'ambiente interno (EN 15251), circolata in
ambito Comitato Europeo di Normazione, è quella di utilizzare una classificazione degli
ambienti in tre classi (A, B e C), basandosi sulla probabilità, nel tempo e nello spazio, che i
valori delle grandezze ambientali ricadano entro specifici intervalli di tolleranza.
Comfort ambiente interno: perché?
22. Il bilancio termico dell’edificio
• Nel caso di riscaldamento:
• QH,tr = [Htr,adj · (θint,set,H - θe) + (Σk Fr,k · Φr,mn,k)] · t
• QH,ve = Hve,adj · (θint,set,H - θe) · t
• Nel caso di raffrescamento:
• QC,tr = [Htr,adj · (θint,set,C - θe) + (Σk Fr,k · Φr,mn,k)] · t
• Q C,ve = Hve,adj · (θint,set,C - θe) · t
23. Coefficienti di scambio termico
• I coefficienti globali di scambio termico si
ricavano come:
• Htr,adj = HD + Hg + HU + HA
• Hx = btr,x [Σi Ai Ui + Σi lk ψk + Σj χj]
• Hve,adj = ρa · ca ·{Σk bve,k · qve,k,mn}
• La portata mediata sul tempo del flusso d’aria k-esimo, qve,k,mn,
espressa in m3/s, si ricava come:
• qve,k,mn = fve,t,k · qve,k
24. Suddivisione degli impianti
• Impianti di riscaldamento:
• sottosistema di emissione
• sottosistema di regolazione dell’emissione di calore in ambiente
• sottosistema di distribuzione
• sottosistema di accumulo (eventuale)
• sottosistema di generazione
• Impianti di produzione acqua calda sanitaria:
• sottosistema di erogazione
• sottosistema di distribuzione
• sottosistema di accumulo (eventuale)
• sottosistema di generazione
29. La norma fornisce i valori per diversi terminali di erogazione
in due prospetti:
- per ambienti di altezza fino a 4 m
- per ambienti di altezza maggiore di 4 m
Rendimento di emissione
30. Rendimento di emissione
Tipo di terminale di erogazione Carico termico medio annuo W/m3
<4 4-10 >10
ηηηηe
Radiatori su parete esterna isolata 0,95 0,94 0,92
Radiatori su parete interna 0,96 0,95 0,92
Ventilconvettori (**) valori riferititi a
tmedia acqua = 45°C
0,96 0,95 0,94
Termoconvettori 0,94 0,93 0,92
Bocchette in sistemi ad aria calda (°) 0,94 0,92 0,90
Pannelli isolato annegato a pavimento 0,99 0,98 0,97
Pannelli annegati a pavimento 0,98 0,96 0,94
Pannelli annegati a soffitto 0,97 0,95 0,93
Pannelli a parete 0,97 0,95 0,93
31. Rendimento di regolazione
Tipo di
regolazione
Caratteristiche
Sistemi a bassa
inerzia termica
Sistemi ad elevata inerzia termica
Radiatori, convettori,
ventilconvettori,
strisce radianti ed
aria calda (*)
Pannelli integrati
nelle strutture edilizie
e disaccoppiati
termicamente
Pannelli annegati
nelle strutture edilizie
e non disaccoppiati
termicamente
Solo Climatica K – 0,6 hu g K = 1 K=0,98 K=0,94
Solo ambiente 0n off 0,94 0,92 0,88
P banda prop. 1 °C 0,98 0,96 0,92
P banda prop. 2 °C 0,96 0,94 0,90
Ambiente +
climatica
0n off 0,97 0,95 0,93
P banda prop. 1 °C 0,99 0,98 0,96
P banda prop. 2 °C 0,98 0,97 0,95
Solo zona 0n off 0,93 0,91 0,87
P banda prop. 1 °C 0,97 0,96 0,92
P banda prop. 2 °C 0,95 0,93 0,89
Zona + climatica 0n off 0,96 0,94 0,92
P banda prop. 1 °C 0,98 0,97 0,95
P banda prop. 2 °C 0,97 0,96 0,94
32. Rendimento di distribuzione
Impianti autonomi
Impianti centralizzati
Distribuzione orizzontale
Tabelle di valori precalcolati
per le diverse tipologie di
distribuzione, di edificio e di
grado di isolamento delle
tubazioni
Distribuzione verticaleOppure calcolo secondo appendice
A
33. Rendimento di distribuzione
IMPIANTI CENTRALIZZATI CON MONTANTI DI DISTRIBUZIONE
Tipo di distribuzione
Altezza
edificio
Isolamento distribuzione nel cantinato
Legge 10/91
Realizzazione
Dopo il 1993
Discreto
Realizzazione
1993- 1977
Medio
Realizzazione
1976 - 1961
Insufficiente
Realizzazione
Prima del 1961
Montanti in traccia nei paramenti
interni o nell'intercapedine
Periodo di costruzione: 1993-1977
1 piano
2 piani
3 piani
4 piani
>5 piani
0,908
0,925
0,939
0,949
0,955
0,880
0,913
0,927
0,938
0,943
0,868
0,901
0,917
0,927
0,934
0,856
0,889
0,904
0,915
0,922
IMPIANTI CENTRALIZZATI CON MONTANTI DI DISTRIBUZIONE
Tipo di distribuzione
Altezza
edificio
Isolamento distribuzione nel cantinato
Legge 10/91
Realizzazione
Dopo il 1993
Discreto
Realizzazione
1993- 1977
Medio
Realizzazione
1976 - 1961
Insufficiente
Realizzazione
Prima del 1961
Montanti in traccia nei paramenti
interni o nell'intercapedine
Periodo di costruzione: 1993-1977
1 piano
2 piani
3 piani
4 piani
>5 piani
0,908
0,925
0,939
0,949
0,955
0,880
0,913
0,927
0,938
0,943
0,868
0,901
0,917
0,927
0,934
0,856
0,889
0,904
0,915
0,922
34. Rendimento di produzione
Valori precalcolati per le seguenti tipologie di
generatori:
• Generatore a gas tipo B
• Generatore a gas tipo C
• Generatore a gas/gasolio con bruciatore ad
aria soffiata
•Generatore a condensazione a gas/gasolio
35. Rendimento di produzione
Valori precalcolati: condizioni al contorno
F1 rapporto fra la potenza del generatore installato e la
potenza di progetto richiesta.
F2 installazione all’esterno
F3 camino di altezza maggiore di 10 m
F4 temperatura media di caldaia maggiore di 65 °C in
condizioni di progetto.
F5 generatore monostadio
F6 camino di altezza maggiore di 10 m in assenza di
chiusura dell’aria comburente all’arresto (non applicabile
ai premiscelati)
F7 temperatura di ritorno in caldaia nel mese più freddo
36. Rendimento di produzione
Generatori di calore atmosferici tipo B classificati **
Valore
di base
F1
F2 F3 F41 2 4
90 0 -2 -6 -9 -2 -2
Generatori di calore a camera stagna tipo C per
impianti autonomi classificati ***
Valore di
base
F1 F2 F4
1 2 4
93 0 -2 -5 -4 -1
37. Legislazione e normativa
energetica
• In ambito energetico 3 LIVELLI: Europeo, Nazionale, Regionale (art. 117 Titolo V
Costituzione Italiana)
EUROPA
• DIRETTIVA 2010/31/UE (EPBD recast)
• Imposizione di requisiti di prestazione energetica di edifici nuovi ed esistenti
• Immissione sul mercato della qualità energetica degli edifici (certificazione energetica)
• DIRETTIVA 2009/125/CE ERP Efficienza dei prodotti connessi all’uso dell’energia
• Imposizione di requisiti di prestazione energetica dei nuovi prodotti (marchio CE)
• Immissione sul mercato della qualità energetica dei prodotti (labelling)
• DIRETTIVA 2012/27/CE Efficienza negli usi finali dell’energia (ex 2006/32/CE)
• Imposizione di requisiti di risparmio energetico complessivo agli stati membri
• Diagnosi energetiche, ruolo esemplare degli enti pubblici, …
• Obbligo contabilizzazione entro 31/12/2016
• DIRETTIVA 2009/28/CE uso di fonti rinnovabili
• Imposizione di utilizzo di energia da fonti rinnovabili agli stati membri
• Definizione della contabilità nazionale dell’energia rinnovabile (pompe di calore)
38. Legislazione e normativa
energetica in Italia
ITALIA_1
•LEGGE 9 gennaio 1991, n. 10 - Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in
materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili
di energia. (GU n.13 del 16-1-1991 - Suppl. Ordinario n. 6) → Direttiva 2002/91/CE (ora
2010/31/EU) Concetti della legge 10/91 riproposti, semplificati, in ambito europeo
•DECRETO LEGISLATIVO 19 agosto 2005, n. 192 - Attuazione della direttiva 2002/91/CE
relativa al rendimento energetico nell'edilizia. (GU n.222 del 23-9-2005 - Suppl. Ordinario n.
158 ) → Introduce le trasmittanze limite al posto del CD ed il limite per Ep al posto del FEN
•DECRETO LEGISLATIVO 29 dicembre 2006, n. 311 - Disposizioni correttive ed
integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva
2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia. (GU n.26 del 1-2-2007 - Suppl.
Ordinario n. 26 ) → Perfeziona il 192/05, rende applicabile ed operativa la certificazione
energetica
•DECRETO LEGISLATIVO 30 maggio 2008, n. 115 - Attuazione della direttiva 2006/32/CE
relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della
direttiva 93/76/CEE. (GU n.154 del 3-7-2008 ) → ESCO e servizio energia
39. Legislazione e normativa
energetica in Italia
ITALIA_2
•DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 2 aprile 2009, n. 59 -
Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento
energetico in edilizia. (GU n.132 del 10-6-2009 ) → Modifiche ai requisiti di prestazione
energetica invernale e nuovi requisiti estivi
•DECRETO MINISTERIALE (sviluppo economico) 26 giugno 2009 - Linee guida nazionali
per la certificazione energetica degli edifici (G.U. n. 158 del 10 luglio 2009) → Stabilito il
contenuto ed il modello del certificato energetico nazionale
•DECRETO LEGISLATIVO 3 marzo 2011, n. 28 - Attuazione della direttiva 2009/28/CE
sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva
abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE. (GU n.71 del 28-3-2011 - Suppl.
Ordinario n. 81 ) → Definisce gli obblighi nazionali di uso di fonti rinnovabili
•DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile 2013, n. 74 -
Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione,
controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed
estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma
dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. (GU
n.149 del 27-6-2013 ) → Nuove regole per esercizio, manutenzione, ispezione; Sostanziale
conferma, allungate periodicità controlli
40. Legislazione e normativa
energetica in Italia
ITALIA_3
•DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile
2013, n. 75 - Regolamento recante disciplina dei criteri di accreditamento
per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti e degli
organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici, a norma
dell'articolo 4, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 19 agosto 2005,
n. 192. (GU n.149 del 27-6-2013 )
•LEGGE 3 agosto 2013, n. 90 - Conversione in legge, con modificazioni,
del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante disposizioni urgenti per il
recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del
Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per
la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione
europea, nonche' altre disposizioni in materia di coesione sociale. (GU
n.181 del 3-8-2013 )
• DECRETO-LEGGE 4 giugno 2013, n. 63 (GU n.130 del 5-6-2013 )
41. Legislazione e normativa
energetica in Piemonte
PIEMONTE
•LEGGE REGIONALE N. 13 DEL 28 MAGGIO 2007 - Disposizioni in materia
di rendimento energetico nell'edilizia (B.U.31 Maggio 2007, n. 22)
•D.G.R. 4 Agosto 2009, n. 43-11965 - Legge regionale 28 maggio 2007, n. 13
"Disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia". Disposizioni
attuative in materia di certificazione energetica degli edifici ai sensi dell'articolo 21,
comma 1, lettere d), e) ed f). (Supplemento Ordinario n. 4 al B.U. n. 31)
•D.G.R. 4 Agosto 2009, n. 45-11967 - Legge regionale 28 maggio 2007, n. 13
"Disposizioni in materia di rendimento energetico nell'edilizia". Disposizioni
attuative in materia di impianti solari termici, impianti da fonti rinnovabili e serre
solari ai sensi dell'articolo 21, comma 1, lettere g) e p). (Supplemento Ordinario n. 4
al B.U. n. 31)
•D.G.R. 4 Agosto 2009, n. 46-11968 - Aggiornamento del Piano regionale per il
risanamento e la tutela della qualita' dell'aria - Stralcio di piano per il riscaldamento
ambientale e il condizionamento e disposizioni attuative in materia di rendimento
energetico nell'edilizia ai sensi dell'articolo 21, comma 1, lettere a) b) e q) della
legge regionale 28 maggio 2007, n. 13 "Disposizioni in materia di rendimento
energetico nell'edilizia".
42. Interventi sull’esistente
• Il concetto di diagnosi energetica
• Cosa devo fare per intervenire sull’esistente
• Alcuni esempi reali:
• Edificio pubblico esistente con telaio in c.a.
• Edificio pubblico esistente con struttura in muratura
portante
43. DEFINIZIONE
Elaborato tecnico che individua e quantifica le opportunità di
risparmio energetico sotto il profilo dei costi-benefici dell’intervento,
individua gli interventi per la riduzione della spesa energetica e i
relativi tempi di ritorno degli investimenti nonché i possibili
miglioramenti di classe dell’edificio nel sistema di certificazione
energetica e la motivazione delle scelte impiantistiche che si vanno
a realizzare. La diagnosi riguarda sia l’edificio che l’impianto.
La diagnosi è finalizzata allo sviluppo di un’analisi energetica
dettagliata del sistema edificio-impianto-utente-clima-territorio per
proporre un programma di interventi volti al miglioramento della
prestazione energetica della struttura ed alla riduzione dei
fabbisogni.
DIFFERENZE CON APE
La diagnosi energetica è intrapresa nell’intento di rendere disponibile una descrizione del
sistema energetico, definendo i possibili interventi di miglioramento dell'efficienza e
quantificandone i conseguenti risparmi. La normativa tecnica vigente sancisce inoltre quelli che
sono i requisiti basilari della diagnosi energetica: deve essere completa, attendibile, tracciabile,
utile e verificabile.
OBIETTIVI
La Diagnosi Energetica
44. La diagnosi energetica è intrapresa nell’intento di rendere disponibile una descrizione del sistema energetico, definendo i
possibili interventi di miglioramento dell'efficienza e quantificandone i conseguenti risparmi. La normativa tecnica vigente
sancisce inoltre quelli che sono i requisiti basilari della diagnosi energetica: deve essere completa, attendibile, tracciabile,
utile e verificabile.
Tipo di
valutazione
Dati di ingresso
Scopo della valutazione
Uso Clima Edificio
Di progetto
(Design Rating)
Standard Standard Progetto
Permesso di costruire,
Certificazione o qualificazione
energetica del progetto
Standard
(Asset Rating)
Standard Standard Reale
Certificazione o qualificazione
energetica
Adattata
all’utenza
(Tailored rating)
In funzione dello
scopo
Reale
Ottimizzazione, Validazione,
Diagnosi e programmazione di
interventi di riqualificazione
ESIGENZE
Individuazione delle criticità e delle inefficienze del sistema edificio-impianto e
individuazione degli interventi di riqualificazione possibili , di cui son valutati costi e
benefici attesi. La diagnosi energetica viene redatta per l’ottenimento di fondi,
finanziamenti o incentivi a livello nazionale e/o regionale o su richiesta di chi abita
l’edificio al fine di individuare e risolvere le criticità causa di elevati costi di
gestione. L’importanza e l’utilità della diagnosi è stata sancita anche dalla recente
Riforma del Condominio prevede maggioranze assembleari qualificate per
interventi di riqualificazione energetica individuati tramite diagnosi.
Una diagnosi energetica è necessaria all’utente ogni qual volta si
debba intraprendere un processo di riqualificazione energetica di
un sistema energetico.
La legislazione corrente non individua in modo preciso la figura
del redattore di diagnosi energetiche. La natura tecnica
dell’elaborato, e le competenze richieste, lasciano però intendere
che trattasi di tecnico abilitato con competenze sia nel campo
dell’involucro edilizio, sia nel campo degli impianti. Il Redattore di
Diagnosi Energetiche non deve essere mai confuso con la figura
del Certificatore Energetico. Viene prodotta avvalendosi del
tailored rating.
LE FASI DELLA DIAGNOSI ENERGETICA
46. Dati di ingresso per i calcoli
• Dati relativi alle caratteristiche tipologiche dell’edificio
• volume lordo e volume netto dell’ambiente climatizzato;
• la superficie utile (o netta calpestabile) dell’ambiente
climatizzato
• superfici di tutti i componenti dell’involucro e della struttura
edilizia;
• tipologie e le dimensioni dei ponti termici
• orientamenti di tutti i componenti dell’involucro edilizio;
• caratteristiche geometriche di tutti elementi esterni (altri edifici,
aggetti, etc.) che ombreggiano i componenti trasparenti
dell’involucro edilizio.
47. Dati di ingresso per i calcoli
• Dati relativi alle caratteristiche termiche e costruttive dell’edificio
• trasmittanza termica dei componenti dell’involucro edilizio
• capacità termica areica dei componenti della struttura
• trasmittanza di energia solare totale dei componenti trasparenti
• i fattori di assorbimento solare delle facce esterne dei componenti opachi
dell’involucro edilizio
• le emissività delle facce esterne dei componenti dell’involucro edilizio
• fattori di riduzione della trasmittanza di energia solare totale dei componenti
trasparenti dell’involucro edilizio in presenza di schermature mobili
• fattori di riduzione dovuti al telaio dei componenti trasparenti
• coefficienti di trasmissione lineare dei ponti termici
48. Dati di ingresso per i calcoli
• Dati climatici
• medie mensili di temperatura esterna (da UNI 10349)
• medie mensili dell’irraggiamento solare totale per ciascun orientamento (da
UNI 10349)
• Dati relativi alle modalità di occupazione e di utilizzo dell’edificio
• temperature di set-point (riscaldamento, raffrescamento)
• numero di ricambi d’aria
• tipo di ventilazione e di regolazione della portata
• durata dei periodi di raffrescamento e riscaldamento
• regime di funzionamento dell’impianto termico;
• modalità di gestione delle chiusure oscuranti
• modalità di gestione delle schermature mobili
• apporti di calore interni
49. Dati pre-calcolati sui componenti
Componente Parametro Variabili Riferimento normativo
Componenti opachi dell’involucro
Trasmittanza termica Tipologia costruttiva, spessore UNI/TS 11300-1 – app. A
Fattore di assorbimento solare Colore
UNI/TS 11300-1 – par.
14.2
Componenti trasparenti
dell’involucro
Trasmittanza di energia solare
totale di vetri
Tipologia
UNI/TS 11300-1 – par.
14.3.1
Fattore di riduzione della
trasmittanza solare di
schermature mobili
Tipologia
UNI/TS 11300-1 – par.
14.3.3
Trasmittanza termica di vetri,
telai e chiusure oscuranti
Tipologia UNI/TS 11300-1 – app. C
Fattore telaio(1 - FF) -
UNI/TS 11300-1 – par.
14.3.2
Ponti termici Trasmittanza termica lineare
Tipologia di ponte termico,
posizione dell’isolante
UNI EN ISO 14683
50. Dati pre-calcolati di sistema
Sistema Descrizione della semplificazione Variabili Riferimento normativo
Edificio
Determinazione semplificata del
volume netto
Destinazione d’uso, spessore
medio delle pareti esterne,
presenza di partizioni
UNI/TS 11300-1 – par. 12.3
Determinazione semplificata della
superficie netta di pavimento
Spessore medio delle pareti
esterne
UNI/TS 11300-1 – par. 13.3
Contesto esterno Ombreggiatura di elementi esterni
Angolo medio sull’orizzonte,
mese, orientamento
UNI/TS 11300-1 – app. D
Involucro edilizio
Determinazione forfetaria
dell’effetto dei ponti termici
Tipo di struttura edilizia
UNI/TS 11300-1 – par.
11.1.3
Fattore di correzione precalcolato
dello scambio termico tra ambiente
climatizzato e non climatizzato
Tipo di ambiente confinante UNI/TS 11300-1 – par. 11.2
Fattore di correzione precalcolato
dello scambio termico tra ambiente
climatizzato e terreno
Tipo di elemento UNI/TS 11300-1 – par. 11.3
Struttura edilizia
Valori precalcolati della capacità
termica interna
Numero di piani, caratteristiche
di intonaci, pareti esterne e
pavimenti
UNI/TS 11300-1 – par. 15.2
51. Dati pre-calcolati di sistema
Sistema Descrizione della semplificazione Variabili Riferimento normativo
Edificio
Determinazione semplificata del
volume netto
Destinazione d’uso, spessore
medio delle pareti esterne,
presenza di partizioni
UNI/TS 11300-1 – par. 12.3
Determinazione semplificata della
superficie netta di pavimento
Spessore medio delle pareti
esterne
UNI/TS 11300-1 – par. 13.3
Contesto esterno Ombreggiatura di elementi esterni
Angolo medio sull’orizzonte,
mese, orientamento
UNI/TS 11300-1 – app. D
Involucro edilizio
Determinazione forfetaria
dell’effetto dei ponti termici
Tipo di struttura edilizia
UNI/TS 11300-1 – par.
11.1.3
Fattore di correzione precalcolato
dello scambio termico tra ambiente
climatizzato e non climatizzato
Tipo di ambiente confinante UNI/TS 11300-1 – par. 11.2
Fattore di correzione precalcolato
dello scambio termico tra ambiente
climatizzato e terreno
Tipo di elemento UNI/TS 11300-1 – par. 11.3
Struttura edilizia
Valori precalcolati della capacità
termica interna
Numero di piani, caratteristiche
di intonaci, pareti esterne e
pavimenti
UNI/TS 11300-1 – par. 15.2
52. PROCEDURE METODI TECNOLOGIE
Ridurre le dispersioni Isolamento, VMC Materiali isolanti,
serramenti prestazionali,
recupero di calore
sull’aria di espulsione
Massimizzare gli apporti
nella stagione invernale
Comunicazione tra
fabbricato ed impianto
Progettazione
architettonica
Regolazione (singolo
ambiente)
Edifici compatti e «auto-
ombreggianti»
53. PROCEDURE METODI TECNOLOGIE
Ridurre il fabbisogno di
energia netta
Isolamento, VMC,
Massimizzare gli apporti
nella stagione invernale,
Comunicazione tra
fabbricato ed impianto
Progettazione
architettonica
Materiali isolanti,
serramenti prestazionali,
recupero di calore sull’aria
di espulsione, Regolazione
(singolo ambiente)
Edifici compatti e «auto-
ombreggianti»
Sistema impiantistico Ottimizzazione dei vari
sottosistemi
impiantistici
Regolazione singolo
ambiente, Superfici
radianti o radiatori
isolati
Fonti energetiche Sfruttamento massimo
FER
Impianti per utilizzo
FER
54. PROCEDURE METODI TECNOLOGIE
Ridurre il fabbisogno di
energia netta
Isolamento, VMC…. Materiali isolanti...
Evitare sistemi di
generazione a
combustione
Ricorso a FER non
inquinanti
Impianti FER *:
PdC, PV, ST…
KYOTO
NON RICORRONO A
COMBUSTIONE
56. Il progetto di edifici a energia
quasi zero
Energia netta
Energia primaria
Emissioni
Costo
1
2
3
4
57. Edifici oggetto di intervento
• Edificio con struttura in c.a.
• Edificio ad uso scolastico
• Edificio fortemente vetrato
• Edificio realizzato in epoca poco sensibile agli aspetti energetici
• Edificio «piatto»