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Scuola di fotografia - Lezione 2: Regola dei terzi e le linee guida
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La regola dei terzi
• In fotografia, per ottenere una buona composizione della scena
(cioè la scelta dei soggetti inquadrati), spesso si ricorre alla
cosiddetta regola dei terzi
• da Wikipedia, l’enciclopedia libera:
«La regola dei terzi è un accorgimento che è stato utilizzato
per secoli dai pittori ed è tuttora molto diffuso nella
composizione di una fotografia. Dividendo l’immagine in terzi e
ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee
immaginarie ottenute, si ritiene che l’immagine risulti più
dinamica (rispetto ad una composizione che pone il soggetto al
suo centro), ma armonica al tempo stesso.»
• Ovviamente non è l’unica regola di composizione possibile, ce
ne sono altre più elaborate (come la sezione aurea) ma è
sicuramente la più usata e la semplice.
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La regola dei terzi
• Si tratta di suddividere l'immagine in nove zone attraverso
il posizionamento immaginario (o reale) di due linee
verticali e di due linee orizzontali. L'incrocio delle linee
crea quattro punti di intersezione.
• L’incrocio delle quattro linee
determinano 4 punti chiamati
punto di fuoco o punto
forte o punto nodale.
• I punti di fuoco determinano i
vertici di un rettangolo
centrale denominato zona
aurea.
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La regola dei terzi
• I soggetti principali, secondo i canoni classici
della pittura e della fotografia, non si pongono
nella zona aurea, ma vanno inquadrati in
corrispondenza dei punti di fuoco e delle loro
direttrici.
• Si scegli di seguire la direttrice orizzontale in
caso di soggetti con linee orizzontali (strade,
orizzonti, skyline), mentre si usano le direttrici
verticali in caso di soggetti verticali (alberi,
persone)
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La regola dei terzi
• I soggetti principali, come detto vengono collocati
sulle direttrici, possibilmente facendo corrispondere
sui punti di fuoco o punti nodali la parte che si
vuole evidenziare del soggetto
• Per esempio, se si dispone un persona su una
delle due direttrici verticali, si cerca di far ricadere
la faccia (o meglio l’occhio) sul punto nodale
superiore.
• Nei paesaggi, si cerca di inserire la linea di
orizzonte su una direttrice orizzontale, inserendo un
elemento di spicco su uno dei due nodi focali.
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La regola dei terzi: Esempio (il ritratto)
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La regola dei terzi: Esempio (il paesaggio)
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La regola dei terzi - Eccezioni
• La regola dei terzi, funziona quasi per tutte le composizioni, ma
come ogni regola, ha le sue eccezioni, sia di natura artistica
(scelte dal fotografo), che di natura prospettica e stilistica.
• La simmetria: Nel caso di fotografie simmetriche, ad esempio la
navata di una chiesa, la regola dei terzi viene parzialmente ignorata a
favore della perfetta simmetria. Ribadiamo, la simmetria è un
eccezione alla regola dei terzi.
• Le macro: nella fotografia macro di un fiore perdono assolutamente
valore in quanto si cerca di mettere il soggetto al centro dell'immagine
per attirare al massimo l'attenzione.
• Le scelte artistiche: In alcune fotografie il soggetto potrebbe essere
addirittura relegato agli angoli dell'immagine, attenzione però a
giustificare le vostre scelte.
• I riflessi: Un'ultima eccezione è la fotografia di un lago o di uno
specchio d’acqua calma. Nel caso in cui ci siano dei riflessi nell'acqua,
è buona norma mettere l'orizzonte al centro della fotografia, per dare
maggior valore allo specchio d'acqua.
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La regola dei terzi: applicazioni
• Nella fotografia paesaggistica, cercare di inserire il
soggetto principale in una delle direttrici del punto nodale,
e se possibile cercare di inserire nel punto nodale
opposto un elemento secondario
• Nel ritratto, si cerca di far coincidere un punto nodale
(superiore) su l’occhio. Va lasciato più spazio in direzione
dello sguardo o del movimento del soggetto per infondere
l’idea di libertà e spensieratezza. Il taglio opposto dà
l’idea di oppressione e sofferenza.
• Nelle macro e lo still life pubblicitario, il soggetto
invece va nella zona aurea dell’inquadratura.
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La regola dei terzi – Eccezioni (esempi)
Architettura Macro
Riflessi Pubblicità
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Le inquadrature
• La scelta delle inquadrature, è la prima scelta estetica e
definitiva che fa il fotografo.
• La scelta dei soggetti da inquadrare e la loro posizione
nel mirino sono una delle poche cose che non si possono
cambiare in post produzione.
• Bisogna pensare subito se la foto va scattata in
orizzontale o verticale, a seconda del soggetto inquadrato
e del messaggio che vogliamo dare.
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Le linee guida
• Le linee guida sono delle linee immaginarie che
percorrono delle linee reali formate dai soggetti o parti di
esse (strade, alberi, skyline, braccia, recinzioni, ecc.).
• Queste linee vanno sfruttate per indirizzare lo sguardo
verso il soggetto principale, e vanno «accompagnate»
nella loro direzione dalla scelta della composizione.
• Non contrastare le linee guide con inquadrature contrarie
alle linee formate dal paesaggio e dal soggetto.
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Le linee guida
• Di solito le linee guide devono portare l’attenzione su un
soggetto che deve essere posizionato su un punto nodale
della foto.
• Le linee guida possono anche solo «accompagnare» la
direzione dell’inquadratura come se fossero una cornice
naturale, che corrono lungo la foto fino ad uscirne fuori
(muraglioni, ringhiere, rami…)
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Le linee guida - Esempi
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Le inquadrature – Semplici regole
• Nella scena una regola davvero importante è non cercare mai
di sistemare troppi soggetti nella stessa foto, questo per non
rischiare di rendere l’immagine confusa e caotica. Spesso
quindi conviene restringere l’inquadratura per catturare solo i
particolari più significativi oppure optare per dei soggetti più
semplici e meno confusi.
• In alcuni casi in cui la simmetria all’interno dell’immagine crea
interesse, altri in cui banalizza solamente la composizione.
In questi casi, ad esempio quando bisogna seguire le linee
guida di una costruzione o dare importanza ad alcuni
particolari, è preferibile creare una leggera asimmetria
inserendo dei particolari inaspettati che attirino l’attenzione e la
vista.
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Le inquadrature – Semplici regole
• La scelta dell’orientamento dell’inquadratura, che essa sia
orizzontale o verticale, dipende davvero molto dal
soggetto ripreso.
• Oltre a questo l’inquadratura orizzontale crea un senso di
libertà, in cui l’occhio deve soffermarsi ad osservare;
• L’inquadratura verticale al contrario è più dinamica e
costringe l’occhio a puntare verso una via di fuga.
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Le inquadrature orizzontali: Esempi
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Le inquadrature verticali: Esempi
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Le inquadrature oblique: Esempi
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In pratica: Le inquadrature nei paesaggi
Posizione verticale:
+ Forza
+ Dinamismo
+ Slancio
Si usa per vicoli, lampioni, palazzi…
Posizione orizzontale:
+ Calma
+ Rilassamento
Si usa per paesaggi, mare, orizzonti…
Posizione obliqua:
Si usa per assecondare e giocare le linee guida.
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Le inquadrature dei paesaggi: Esempi
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Lezione 1 – Fine
Ci sono domande?
FINE
© Stefano di Pede Officina Fotografica - Foto di Officina Fotografica e tratte dal web