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GIORNALE DI ECONOMIA, LEGISLAZIONE, RICERCA E NUTRIZIONE DEL SETTORE MANGIMISTICO




                                                                   NOVEMBRE/DICEMBRE 2011
                                                                    NUMERO 6 • ANNO III




                                                                            •ECONOMIA
Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale 70% NE/TN




                                                                   L’interscambio di prodotti
                                                                            zootecnici nel 2011




                                                                                •RICERCA
                                                                      Nuovi valori nutrizionali
                                                                            dei salumi italiani




                                                                                                               im  magine
                                                                                                                         pertina
                                                                                                           per p rova co
                                                                            •PET-CARE
                   Fido, Micio &Co:
  Poche regole, poche eccezioni:
        ecco gli errori più frequenti
  nell’alimentazione di cani e gatti




                                                                                                  Agricoltura nel futuro, serve
                                                                                                  un maggiore impegno politico
SOMMARIO
______________________________
L'EDITORIALE
di Giulio Gavino Usai................................................................... 3

ATTUALITA'
“Più innovazione. Solo così si può competere
nel mercato globale”................................... 6
di Luca Borghi

                                                                                             _____________________________
                    “La ricerca scientifica è una risorsa,
                    ma non può intaccare tipicità                                            Direttore Editoriale
                    e peculiarità dei singoli prodotti”............... 10                    Giulio Gavino Usai
                    di Miriam Cesta
                                                                                             Direttore Responsabile
                                                                                             Salvatore Patriarca
“I nuovi bisogni alimentari e produttivi
non possono prescindere
dalla ricerca”............................................... 12                             Comitato di Redazione
                                                                                             Elisabetta Bernardi,
di Miriam Cesta
                                                                                             Michele Fusillo,
                                                                                             Lea Pallaroni,
                                                                                             Giulio Gavino Usai
                    “Semplificazione
                    e competitività: ecco le azioni
                    per l’impresa agricola”.............................. 14                 Segreteria editoriale
                                                                                             Nadia Comerci
                    di Cosimo Colasanto
                                                                                             info@noemata.it
                                                                                             06-45445698
ECONOMIA
L’interscambio di prodotti zootecnici                                                        Abbonamenti
nel 2011 ........................................................ 18                         info@noemata.it
di Bruno Massoli                                                                             06-45445721
                                                                                             Abbonamento annuale: 20 euro

                    RICERCA
                                                                                             Pubblicità
                    Nuovi valori nutrizionali
                                                                                             Andrea Marchi
                    dei salumi italiani......................................... 22          348-6514735
                    di Elisabetta Bernardi                                                   marchi@mangimiealimenti.it


                                                                                             Edizione, direzione, redazione,
Sansa di oliva e NIRS:                                                                       pubblicità e amministrazione
l’innovazione nella mangimistica ............. 26                                            Noemata Srl
di D’Angelo G., Chiofalo B.,                                                                 Via Delle Terme Deciane, 10
Lo Presti V., Pagliaro M., Fiumanò R., Chiofalo V.                                           00153 Roma

                    FOCUS                                                                    Sede operativa:
                    Valutazione di alcuni aspetti                                            Via Cesare Rasponi, 7b
                                                                                             00162 Roma
                    economici legati alla lunghezza
                                                                                             tel. +39 0645445698
                    di lattazione................................................ 31         tel./fax +39 06 45445721
                    di Alberto Stanislao Atzori, Federico Rotondo,
                    Antonello Cannas, Giuseppe Pulina
                                                                                             Stampa
PET-CARE                                                                                     La Grafica
Fido, Micio &Co: Poche regole, poche                                                         Mori - Trento
eccezioni: ecco gli errori più frequenti
nell’alimentazione di cani e gatti ............. 35                                          Autorizzazione
di Miriam Cesta                                                                              N. 7911 del 16/12/2008
                                                                                             del Tribunale di Bologna


                                                                          1
_______________________________ Novembre/Dicembre 2011




L’Editoriale
_______________________________________________________di Giulio Gavino Usai
                                                                                                          Assalzoo




  I
           l sistema agroalimentare italiano costituisce     dalla globalizzazione e da una fortissima concorrenza,
           una componente economica fondamentale             troppo spesso falsata da regole non uguali per tutti.
           del nostro Paese in cui interagiscono varie       Preoccupazioni legittimate anche dal fatto che l’Italia
componenti, di cui l’agricoltura, rappresenta l’anello       non è un produttore di surplus, ma un Paese forte-
fondamentale dal quale dipendono, a monte e a val-           mente importatore (anche) di prodotti agricoli, ne-
le, una serie di altri settori economici - produttori di     cessari a garantire gli approvvigionamenti alimentari.
mezzi tecnici, conto terzisti, produttori di mangimi,        Solo per fare alcuni esempi: importiamo dall’estero
industria alimentare, distribuzione, ristorazione, ecc       quasi il 40% dei cereali, il 90% delle proteine vegetali,
… - che valgono, nel loro complesso, la ragguardevole        oltre il 40% della carne bovina, più del 30% di quella
cifra di quasi 250 miliardi di euro, vale a dire il 16%      suina e del latte. È evidente, come dimostrano questi
del PIL nazionale. L’agricoltura, inoltre, e in genere       dati, che l’attenzione e l’impegno riservati dalla poli-
l’agroalimentare, non si esauriscono nel valore eco-         tica a questo settore dovrebbero essere ben altri. Un
nomico per il nostro Paese, ma costituiscono nel loro        settore, non va mai dimenticato, capace di produrre
insieme una risorsa di primaria importanza sotto             non solo ricchezza, ma anche di fare fronte a una prio-
il profilo della sicurezza degli approvvigionamenti          rità vitale che è la sicurezza di cibo per tutti.
alimentari e dell’occupazione, ma anche dal punto            Tutti sappiamo che l’Italia non potrà mai essere au-
di vista sociale, ambientale e culturale: non ultimo         tosufficiente per il suo fabbisogno agroalimentare, sa-
il Made in Italy alimentare vera e propria immagine          rebbe illusorio pensare il contrario, ma si può fare mol-
dell’Italia nel mondo.                                       to, almeno per ridurre o evitare di accrescere - come,
Ciò nonostante l’agricoltura è stata di fatto relegata       invece, si sta facendo ora - il nostro gap produttivo ri-
sempre più in angolo, snobbata da una cultura “ur-           spetto al fabbisogno. Eppure, non è così: continuiamo
bana” sempre più distante dal mondo rurale e quasi           a ignorare che nel mondo cresce la popolazione e la
dimenticata dalle istituzioni e dalla politica, per lo più   domanda di prodotti agricoli (con la conseguenza di
quasi del tutto indifferenti ai problemi con i quali è       un necessario aumento di produzione); ignoriamo che
chiamata a confrontarsi la nostra agricoltura e l’intero     ci sono Paesi che hanno reintrodotto tasse sulle espor-
sistema agroalimentare. Un atteggiamento incom-              tazioni per aumentare le loro disponibilità di prodotti
prensibile che preoccupa per il futuro dell’Italia, deter-   agricoli e favorire i consumi interni; trascuriamo di
minando incertezza tra gli operatori del settore, stretti    considerare che alcuni Paesi stanno acquistando terre-
tra la noncuranza dello Stato e un mercato dominato          ni nel mondo (solo la Cina ha acquistato già tre vol-
Novembre/Dicembre 2011 ____________________________________




                    te la SAU italiana) per assicurasi maggiori superfici                           agricoltura attraverso un forte impulso alla ricerca, fa-
                    con cui produrre in futuro alimenti; sottovalutiamo                             vorendo il cambiamento e l’innovazione.
                    che l’Europa di cui facciamo parte, sta assumendo,                              Ne trarrebbe giovamento l’intero agroalimentare ita-
                    in controtendenza con il resto del mondo, una po-                               liano, costretto oggi a contare solo sulle proprie forze,
                    litica “autolesionista” che trascura il ruolo strategi-                         insufficienti ad operare su un mercato non più solo
                    co della produzione agricola, proponendo una PAC                                nazionale o europeo, ma mondiale. Ne è un esempio
                    (Politica Agricola Comune) che disincentiva di fatto                            il Made in Italy alimentare che vive nel paradosso di
                    la produzione imponendo vincoli insostenibili per                               avere “troppo successo” a livello mondiale, al punto
                    gli agricoltori e relegando la politica agricola euro-                          che i nostri prodotti sono i più imitati proprio a causa
                    pea a mero strumento contabile di ripartizione del-                             della nostra incapacità di assecondare la domanda; e
                    le risorse finanziarie.                                                         questo perché manca un sistema che aiuti l’agroali-
                    Un disinteresse pericoloso, che rischia di costarci mol-                        mentare italiano a stare sul mercato.
                    to caro e che dovrebbe consigliare una rapida inversio-                         Occorre fare in modo che le nostre aziende non siano
                    ne di rotta, restituendo importanza e ruolo all’agricol-                        tentate dalla delocalizzazione delle produzioni al di
                    tura quale attività strategica per il futuro del nostro                         fuori dai nostri confini, ma siano incentivate a man-
                    Paese, ridando fiducia e motivazioni ai nostri agricol-                         tenere in Italia i siti produttivi, così come è auspicabile
                    tori, ai quali si devono mettere a disposizione modelli                         che vengano rivisti certi atteggiamenti anti industriali
                    competitivi in grado di assicurare maggiore efficienza                          che si percepiscono a vari livelli nel nostro Paese, su-
                    economica. È vitale dare nuove energie alla nostra                              perando anche l’illusione che l’agroalimentare italiano
                                                                                                    si potrà reggere in futuro sulle produzioni di nicchia o
                                                                   Presidente:                      sul “chilometro zero”.
                                                                   Silvio Ferrari
                                                                                                    Ma per fare questo serve l’impegno convinto di tut-
                                                                   Vice Presidenti:
                                                                   Antonio Galtieri                 ti: da parte della filiera, che deve fare ogni sforzo per
                                                                   Cristina Nizzetto                favorire quell’auspicabile integrazione in grado di ga-
                                                                   Marino Mignini
                                                                                                    rantire maggiore efficienza tra tutti gli anelli che la
                                                                   Segreterario
                                                                   Generale:
                               Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici
                                                                                                    compongono e una giusta ripartizione della catena del
Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici     Lea Pallaroni                    valore al suo interno, ma ancor più da parte della po-
                                                                                                    litica e delle istituzioni, che sono chiamati a “riscopri-
                                  Via Lovanio 6, 00198 Roma
                              Tel. 06 8541641 - Fax 06 8557270                                      re” l'importanza decisiva di uno dei settori produttivi
                             www.assalzoo.it - assalzoo@assalzoo.it                                 prioritari del nostro Paese. ◊


                                                                                                4
Pubblicità
“  Più innovazione.
Solo così si può competere
nel mercato globale”
_________________________________________________________________________
                                                                        __


Intervista all’onorevole Paolo De Castro, Presidente della Com-
missione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo

____________________________________________________________di Luca Borghi
                                                                                                   redazione




 S        pesso si ha l’impres-
          sione che, nel conte-
          sto produttivo, l’agri-
coltura sia considerata una
                                      mi anni. Cibo, acqua ed energia
                                      rischiano di diventare risorse
                                      sempre più scarse man mano che
                                      la pressione dei consumi cresce
                                                                            che, se si guarda all’agricoltura at-
                                                                            traverso una visione globale, non
                                                                            sia corretto considerarla una “so-
                                                                            rella minore” nel contesto pro-
sorella minore. Si tratta, se-        insieme alla popolazione e alla       duttivo. A ciò dobbiamo aggiun-
condo lei, di un pregiudizio che      ricchezza generata sul pianeta.       gere che l’agricoltura rappresenta
può essere sradicato?                 Per scongiurare tali rischi l’agri-   un settore centrale dell'economia
“I modelli di sviluppo della socie-   coltura rappresenta senza dubbio      dei territori dell’Unione europea,
tà moderna sono stati messi in        una delle chiavi di successo nel      che fornisce un importante con-
forte discussione dalle tendenze      momento in cui riesce a fornire       tributo in termini di PIL e di posti
che hanno segnato lo scenario         risposte a tali sfide e cambiamen-    di lavoro diretti e indiretti grazie
economico mondiale negli ulti-        ti. Ecco perché sono dell’opinione    all'effetto moltiplicatore sul mer-

                                                       6
_______________________________ Novembre/Dicembre 2011



cato dell'industria alimentare. Le       zi che sono destinati in futuro a     condizioni imprescindibili per
circa 14 milioni d’aziende agricole      caratterizzare le dinamiche di        competere nel mercato globale.
presenti nell’Ue gestiscono il 45%       sviluppo competitivo”.                Un obiettivo da perseguire con
della superficie complessiva, con                                              grande determinazione, poiché
quasi 30 milioni di persone che          In che modo la produzio-              si tratta di ambiti realizzabili solo
lavorano su di essa. Continuare a        ne agricola può guardare al           in presenza di una adeguata for-
garantire la preziosa funzione di        progresso scientifico e alla          za strutturale e organizzativa.
“land management” svolta dagli           ricerca, come nel caso delle          E in questa prospettiva il ruolo
agricoltori ed ampliarne il valore       biotecnologie e degli Ogm,            dell’intervento pubblico divente-
rappresenta un contributo di vi-         come a una risorsa?                   rà sempre più fondamentale”.
tale importanza per il futuro dei        “Per affrontare la sfida della si-
territori europei”.                      curezza alimentare, il progresso      In questi mesi si sta discu-
                                         tecnologico e il suo trasferimento    tendo il rinnovo della PAC,
Parlando di agricoltura ci               continuano a rappresentare uno        la Politica Agricola Comune.
si dimentica troppo spesso               dei principali, se non il principa-   Quali sono gli indirizzi che
della sua funzione primaria:             le strumento. Ricerca, sviluppo       dovrebbero essere incentiva-
assicurare          l’approvvigio-       e trasferimento dell’innovazione      ti per permettere lo sviluppo
namento alimentare. Quali                possono rappresentare non solo        dell’agricoltura italiana?
sono le sfide che attendono il           nel lungo, ma anche nel breve         “Con la presentazione delle pro-
comparto per contenere i ri-             periodo, fattori determinanti per     poste legislative della Commis-
schi legati, ad esempio, alla            migliorare la capacità produttiva,    sione esecutiva il processo di
produzione di biocombusti-               senza minacciare la sostenibilità     ridefinizione della Politica Agri-
bili?                                    ambientale. Nel prossimo futuro,      cola Comune è entrato definiti-
“L’agricoltura di oggi deve essere       per il sistema agroalimentare eu-     vamente nel vivo.
collocata all’interno di un conte-       ropeo l’accesso diffuso all’innova-   Oltre 600 pagine che impegne-
sto inedito che pone il potenziale       zione e alla conoscenza saranno       ranno i lavori del Parlamento eu-
produttivo di fronte alla neces-
sità di raccogliere due tra le più
importanti sfide che abbiamo di
fronte: quella della food security
e quella del ruolo ambientale e
sociale. Di recente, infatti, l’agri-
coltura è tornata importante nel-
la sua missione primaria, ovvero
la produzione di cibo.
La crescita demografica, la varia-
zione delle diete nei Paesi emer-
genti - che implica un maggiore
consumo di prodotti ad alto valo-
re aggiunto e impatto ambienta-
le - e il trend crescente dei prezzi
sono tutti fattori che pongono un
grosso problema a livello globale:
la domanda alimentare cresce più
dell’offerta.
Incrementare la produttività
con minori risorse e inquinan-
do meno: questa è la sfida che il
settore primario europeo avrà di
fronte nei prossimi anni. Senza
dimenticare l'incertezza dei mer-
cati e la diffusa volatilità dei prez-

          Paolo De Castro, Presidente
           della Commissione Agricol-
            tura e Sviluppo Rurale del
                  Parlamento europeo.

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                                                                                       Da tempo ormai l’agricol-
                                                                                       tura è associata all’idea di
                                                                                       assistenzialismo: tre idee
                                                                                       chiave per riportare la spin-
                                                                                       ta imprenditoriale al centro
                                                                                       del programma agroalimen-
                                                                                       tare…
                                                                                       “Qualità, organizzazione e inter-
                                                                                       nazionalizzazione. Sono queste,
                                                                                       a mio avviso, le tre principali leve
                                                                                       competitive per riportare l’agri-
                                                                                       coltura italiana al centro di un
                                                                                       progetto di sviluppo. La nostra
                                                                                       è un’agricoltura unica al mondo
                                                                                       per caratteristiche qualitative e
                                                                                       distintive. Un vantaggio com-
                                                                                       petitivo enorme che, però, deve
                                                                                       essere trasformato in reddito per
                                                                                       essere sfruttato. Ciò può acca-
                                                                                       dere attraverso investimenti che
                                                                                       puntino alla riduzione di uno dei
                                                                                       limiti storici del sistema agricolo
          ropeo dei prossimi mesi e che, da     coltura europea e, nello specifico,    italiano, ovvero la sua debolezza
          una prima valutazione, sembra-        di quella italiana.                    strutturale e organizzativa. Una
          no essere poco adeguate e ancora      Più flessibilità per fronteggiare le   maggiore organizzazione della
          lontane dalle grandi sfide che gli    emergenze di mercato, meno ca-         base produttiva potrà contribuire
          agricoltori stanno affrontando.       rico burocratico per gli operatori,    a raccogliere un'altra importante
          In tale contesto le modifiche che     una PAC più snella e semplice,         sfida rappresentata dall’interna-
          saranno introdotte attraverso il      maggiori garanzie per la sosteni-      zionalizzazione. Perché, oltre la
          processo di codecisione che vede      bilità ambientale a patto che sia      crisi, c’è comunque una doman-
          Parlamento e Consiglio Ue, per        garantita la sostenibilità econo-      da globale in continua crescita
          la prima volta nella storia della     mica delle nostre aziende. Sono        e l’export per le imprese italiane
          riforma della PAC, sullo stesso li-   questi i principali indirizzi che      del settore diventa sempre più
          vello legislativo, dovranno essere    dovranno essere incentivati nella      un’opzione da perseguire con de-
          rispondenti alle istanze dell’agri-   politica agricola del futuro”.         terminazione”. ◊




                                                                 8
Pubblicità
Novembre/Dicembre 2011 ____________________________________




          _________________________________________________


          Intervista all’onorevole. Giovanni Dima, Re-
          sponsabile consulta nazionale agricoltura PdL

          ________________________________ di Miriam Cesta
                                                                             redazione




          “La ricerca scientifica
          è una risorsa, ma non può
          intaccare tipicità e peculiarità
          dei singoli prodotti”
             S        pesso si ha l’impres-
                      sione che, nel con-
                      testo       produttivo,
          l’agricoltura sia considerata
                                                    ni di aziende, mentre è aumentata
                                                    la dimensione media, +44%, che è
                                                    passata da 5,5 a 7,9 ettari di Super-
                                                    ficie agricola utilizzata (Sau). Inol-
                                                                                             coniugare la tutela del territorio
                                                                                             alla produzione di qualità legata
                                                                                             al Made in Italy che rappresenta
                                                                                             nonostante tutto, ancora oggi, un
          una sorella minore. Si tratta,            tre, sempre in questi dieci anni, si     valore aggiunto forte e visibile. Per
          secondo lei, di un pregiudizio            è assistito ad un aumento visibile       cui pensiamo che questo pregiu-
          che può essere sradicato?                 del numero di aziende con più di         dizio, di trovarci cioè di fronte a
          “L’Istat, attraverso i dati dell’ultimo   20 ettari di superficie utile che pur    un settore marginale o comunque
          censimento in agricoltura, ci con-        rappresentando, oggi, il 10% del         poco incisivo nel contesto econo-
          segna l’immagine di un settore che        totale delle aziende attive in Italia,   mico nazionale, possa essere mes-
          risente, sia pure in maniera diversa      gestiscono quasi i due terzi della       so da parte se promuoviamo non
          rispetto agli altri segmenti produt-      Sau nazionale. Mentre quelle con         solo azioni che garantiscano una
          tivi nazionali, non solo degli effetti    meno di 20 ettari, pur rappresen-        maggiore competitività sui mer-
          della crisi che, ormai da qualche         tando il 90% del totale delle im-        cati delle aziende produttrici, ma
          anno, sta attraversando il Paese          prese agricole italiane, conducono       anche iniziative di sostegno alle
          e tutti i suoi più importanti com-        solo il 37% della superficie agricola    tante piccole imprese esistenti che
          parti economici, ma anche di alcu-        utilizzata. Questi dati sono il frut-    rappresentano un fondamentale
          ne trasformazioni strutturali che         to di alcune dinamiche che devono        presidio di tutela e salvaguardia del
          stanno chiaramente modificando            essere chiaramente analizzate se si      territorio - e le ultime vicende delle
          il modo di fare agricoltura in Ita-       vuole intervenire concretamente          alluvioni ne sono un chiaro esem-
          lia. Dal 2000 al 2010, per esempio,       in un comparto che ha tutte le po-       pio - nonché di valorizzazione delle
          sono scomparse 800 mila imprese           tenzialità per diventare trainante       qualità produttive che sono da trai-
          agricole, - 32%. In termini reali si è    o comunque strategico per la no-         no per il Made in Italy”.
          passati da 2,4 milioni a 1,6 milio-       stra economia perché in grado di

                                                                     10
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Parlando di agricoltura ci si
dimentica troppo spesso della
sua funzione primaria: assi-
curare l’approvvigionamento
alimentare. Quali sono le sfi-
de che attendono il comparto
per contenere i rischi legati,
ad esempio, alla produzione
di biocombustibili?
“Appunto perché ci si dimentica
spesso di questa funzione, è ne-
cessario iniziare a parlarne seria-
mente e costantemente. Riportare
tutto alle funzioni originali signifi-
ca fissare nuovamente quelle che          L’onorevole Dima propone di far diventare il settore biologico non una nicchia di
sono le priorità dell’agricoltura,        mercato ma un settore in crescita per rispondere a precise sollecitazioni di una
                                          parte dei consumatori.
cioè garantire la sussistenza ali-
mentare nei Paesi industrializzati        delle nostre produzioni che si fon-        tali a tutte le risorse per i nostri
come in quelli in via di sviluppo. Se     dano proprio sulla loro unicità e          agricoltori sia le penalizzazioni
questa deve essere la funzione più        sulla loro caratterizzazione”.             per le imprese più competitive. La
importante che deve essere risco-                                                    riforma dovrebbe poi confermare
perta e sostenuta con forza, non          In questi mesi si sta discu-               il budget finanziario comunitario
possiamo non sottacere il fatto che       tendo il rinnovo della PAC,                e nazionale, con una dotazione
la necessità di trovare altre fonti di    la Politica Agricola Comune.               per il settore agricolo almeno pari
energia sta portando molte nazio-         Quali sono gli indirizzi che               alla dotazione attuale proprio per
ni a investire in questo settore a di-    dovrebbero essere incentiva-               evitare che l’Italia, che è una delle
scapito della produzione agricola.        ti per permettere lo sviluppo              principali finanziatrici, possa subi-
Riteniamo che per evitare questa          dell’agricoltura italiana?                 re ulteriori penalizzazioni”.
deriva si debbano prendere deci-          “La nuova PAC dovrà rappresen-
sioni a livello comunitario in grado      tare una concreta opportunità di           Da tempo ormai l'agricoltura
di contemperare le due esigenze,          sviluppo per la nostra agricoltura.        è associata all’idea di assisten-
ma avendo sempre un occhio di             Per raggiungere questo obiettivo           zialismo: tre idee chiave per
riguardo verso la tradizionale fun-       è necessario che tutte le forze po-        riportare la spinta imprendi-
zione dell’agricoltura”.                  litiche e di categoria ragionino in        toriale al centro del program-
                                          termini unitari e condivisi su come        ma agroalimentare…
In che modo la produzione                 modificare e rendere più vicina alle       “Far diventare il settore biologico
agricola può guardare al pro-             esigenze primarie del nostro setto-        non una nicchia di mercato ma un
gresso scientifico e alla ricer-          re produttivo un’ipotesi di riforma        settore in crescita per rispondere a
ca, come nel caso delle biotec-           che, come al solito, è immaginata          precise sollecitazioni di una parte
nologie e degli Ogm, come a               e redatta a Bruxelles senza tener          dei consumatori. Lavorare per uno
una risorsa?                              conto delle singole specificità e          sviluppo complessivo dell’agri-
“La ricerca scientifica deve essere       peculiarità territoriali. Pensare a        coltura tradizionale e di quella di
considerata come strumento per            una politica comune che annulli            tutela e salvaguardia dei territo-
garantire la sicurezza del consu-         le singole diversità, soprattutto in       ri. Favorire i giovani e il ricambio
matore e per salvaguardare l’am-          agricoltura, laddove è più difficile       generazionale che garantisce pro-
biente. In quest’ottica può essere        omologare i differenti modelli pro-        spettive, innovazione, nuove idee
considerata una risorsa da imple-         duttivi se pensiamo ai Paesi me-           e salvaguardia della tipicità”. ◊
mentare sempre tenendo conto del          diterranei o a quelli continentali,
fatto che non può e non deve intac-       è quanto di più sbagliato si possa
care il principio della tipicità, della   immaginare. Pertanto deve esse-
biodiversità e dell’esaltazione delle     re una riforma per le imprese che
peculiarità organolettiche di ogni        esalti e non penalizzi le loro capa-
singolo prodotto. Evitare l’omolo-        cità e il loro talento. Andrebbero
gazione produttiva, che può essere        evitati, inoltre, sia i “tagli” orizzon-
determinata dalla ricerca scientifi-
ca, rappresenta una scelta strategi-              Giovanni Dima, Responsabile
ca se vogliamo puntare al rilancio           consulta nazionale agricoltura PdL.

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          Intervista all’onorevole Vincenzo Lavarra,
          Responsabile nazionale Forum Agricoltura Pd

          ________________________________ di Miriam Cesta
                                                                           redazione




          “I nuovi bisogni
          alimentari e produttivi non
          possono prescindere dalla ricerca”

             S       pesso si ha l’impres-
                     sione che, nel con-
                     testo       produttivo,
          l’agricoltura sia considerata
          una sorella minore. Si tratta,
          secondo lei, di un pregiudi-
          zio che può essere sradicato?
          “La considerazione dell’agricoltu-
          ra nell'agenda della politica e della
          politica economica è ancora quella
          della sorella minore. Ed è un errore
          grave. Il Made in Italy che compete
          nel mondo è innanzitutto l’agroali-
          mentare; l’attività agricola è inoltre
          il primo fattore di manutenzione
          possibile del territorio in contrasto
          col dissesto idrogeologico. Estirpa-
          re il pregiudizio verso l’agricoltura
          italiana è dunque una necessità
          dell’intero Paese”.                      Vincenzo Lavarra, Responsabile nazionale Forum Agricoltura Pd.

                                                                   12
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Parlando di agricoltura ci
si dimentica troppo spesso
della sua funzione primaria:
assicurare         l’approvvigio-
namento alimentare. Quali
sono le sfide che attendono il
comparto per contenere i ri-
schi legati, ad esempio, alla
produzione di biocombusti-
bili?
“Solo qualche tempo fa si pensava
che Italia ed Europa avessero risol-
to il tema del loro fabbisogno ali-
mentare.
L’emergere su scala mondiale di
una domanda gigantesca di nuovi
consumi soprattutto da parte dei
Paesi emergenti ripropone invece il
tema del nostro autonomo approv-
vigionamento. Per questo le nuove
frontiere delle energie rinnovabili
in campo agricolo debbono essere
intese come complementari e non
sostitutive della attività principale
che è produrre cibo”.

In che modo la produzio-
ne agricola può guardare al
progresso scientifico e alla
ricerca, come nel caso delle
biotecnologie e degli Ogm,
come a una risorsa?
“I nuovi bisogni alimentari e pro-
duttivi non possono prescindere
dalla ricerca scientifica e dalla sua
applicazione: se pensiamo al pro-
blema del surriscaldamento clima-
tico, ecco che la scienza è chiamata
a soluzioni che da un lato attenu-        mento europeo. I punti irrinun-        del programma agroalimen-
ino il fenomeno, dall'altro nell’im-      ciabili per l’Italia sono difendere    tare…
mediato ne riducano l’impatto”.           le risorse finanziarie rispetto al     “Il punto centrale per superare
                                          taglio proposto dalla Commissio-       l’assistenzialismo è nell’assunzio-
In questi mesi si sta discu-              ne, finalizzare gli aiuti agli agri-   ne della logica imprenditoriale da
tendo il rinnovo della PAC,               coltori attivi e non a chi possiede    parte degli agricoltori, nell'opzio-
la Politica Agricola comune.              superfici agricole senza produrre,     ne dell’associazionismo per me-
Quali sono gli indirizzi che              incentivare il rinnovamento ge-        glio reggere la sfida dei mercati.
dovrebbero essere incentiva-              nerazionale e le associazioni dei      Tuttavia i beni comuni che l’agri-
ti per permettere lo sviluppo             produttori, annoverare le colture      coltura produce come salute e tu-
dell’agricoltura italiana?                arboree come vite e ulivo fra i de-    tela ambientale impongono che
“L’avvio del negoziato sulla PAC per      stinatari dei finanziamenti legati     vi sia ancora sostegno pubblico
l’Italia è in salita a causa della man-   alla tutela ambientale”.               nazionale e comunitario, altri-
canza di presenza e di credibilità in                                            menti la volatilità dei prezzi e la
sede europea dei Ministri che fino-       Da tempo ormai l’agricol-              concorrenza con i prodotti a più
ra si erano succeduti.                    tura è associata all’idea di           basso costo potrà accelerare ab-
Ora con il nuovo Ministro si apre         assistenzialismo: tre idee             bandono e desertificazione, con
una possibilità anche in rapporto         chiave per riportare la spin-          conseguenze disastrose sul piano
al ruolo codecisionale del Parla-         ta imprenditoriale al centro           economico e ambientale”. ◊

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          Intervista all’onorevole Teresio Delfino,
          Responsabile nazionale agricoltura Udc

          ___________________________ di Cosimo Colasanto
                                                                          redazione




          “  Semplificazione
          e competitività: ecco le azioni
          per l’impresa agricola”

             S
                     pesso si ha l’im-           ra scaturita dal dibattito portato        Le difficoltà di oggi non sono tan-
                     pressione che, nel          avanti sul finire degli anni ‘90 e che    to legate ad un riconoscimento del
                     contesto produtti-          ha valorizzato le molteplici funzio-      ruolo, quanto alle difficoltà econo-
                     vo, l’agricoltura sia       ni dell’impresa agricola, dall’agro-      miche più generali, in cui la reddi-
          considerata una sorella mi-            business fino alla tutela ambienta-       tività e la tutela del reddito sono
          nore. Si tratta, secondo lei,          le e al turismo.                          complicate da una filiera che dà
          di un pregiudizio che può es-          Sono convinto che negli ultimi            più valore alla distribuzione e alla
          sere sradicato?                        anni il ruolo dell’agricoltura sia tor-   trasformazione industriale che alla
          “Si tratta di un’impressione che       nato ad essere centrale. Lo dico da       produzione agricola. Questo tema,
          rivela una reale mancanza di co-       figlio e nipote di coltivatori diretti    quello del riequilibrio tra compar-
          noscenza del sistema produttivo        prima che da ex sottosegretario           ti, deve essere affrontato anche in
          dell’agricoltura italiana e quindi     alle Politiche agricole. Rispetto         sede di PAC. Dobbiamo sostenere
          portatrice di un pregiudizio in-       all’abbandono degli anni ‘70 e ‘80        la nostra agricoltura rafforzando le
          fondato. L’agricoltura è una solida    oggi c’è un’attenzione rinnovata.         finalità per le quali nel 1957 nac-
          realtà economica del nostro Paese      Essere imprenditore nel settore           que la Politica Agricola Comune,
          che vale 250 miliardi di euro e che    vitivinicolo, per fare un esempio,        l’autoapprovvigionamento e la si-
          va dall’agroindustria alla manuten-    è uno status symbol. C’è stato un         curezza alimentare”.
          zione e salvaguardia del territorio.   cambiamento profondo, sia in ter-
          L’importanza dell’agricoltura è        mini di preparazione dell’impren-         Parlando di agricoltura ci
          stata riconosciuta dalla legge sul-    ditore che di qualificazione di rap-      si dimentica troppo spesso
          la multifunzionalità in agricoltu-     porti, anche su scala globale.            della sua funzione primaria:

                                                                   14
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assicurare           l’approvvigio-
namento alimentare. Quali
sono le sfide che attendono il
comparto per contenere i ri-
schi legati, ad esempio, alla
produzione di biocombusti-
bili?
“Se mi è concesso, mio nonno e
mio padre che sono stati coltivatori
diretti, si rivolterebbero nella tom-
ba al pensiero che ettari ed ettari
di mais vengano coltivati solo per
essere bruciati. Credo che questo
fenomeno sia, comunque, desti-
nato ad esaurirsi naturalmente.
L’incalzante crescita demografica
conduce inevitabilmente in un’al-
tra direzione. Anche il recente G20
di Cannes ha riservato una parti-
colare attenzione al tema del fabbi-
sogno alimentare. L’obiettivo è fare
in modo che le finalità energetiche
date dai biocarburanti non siano in
conflitto con le risorse alimentari.
Bisogna orientarsi verso l’utilizzo
di sottoprodotti e scarti secondo
la filosofia per cui si può riutilizza-
re tutto, trasformandolo, mentre
pensare di sviluppare colture de-
dicate alla produzione di biocom-
bustibili porta fuori strada. Certo
dobbiamo anche colmare il gap             spensabile, altro è abbracciare una      rantire spazi di mercato. Un discor-
di produzione da rinnovabili per          strada che non differenzi l’agricol-     so a parte merita invece la ricerca
raggiungere gli obiettivi minimi          tura italiana nello scenario euro-       di nuove varietà e nuove qualità.
del 20% entro il 2020 utilizzando         peo e internazionale. Ecco, rispetto     Dobbiamo sostenere la ricerca, a
il fotovoltaico, ma farlo occupando       ad uno dei temi più dibattuti, che       fianco della tracciabilità e dell’eti-
i campi da coltivare e sciupando i        crea opinioni diverse e discordanti,     chettatura, che permettano di pre-
terreni è assurdo.                        come quello degli Ogm, personal-         sentare le linee Ogm-free e quelle
Ancora una volta, pensando all’Ita-       mente, ma credo di interpretare          Ogm, in mondo che sia il mercato a
lia che ha poca terra disponibile e       anche la convinzione della mag-          fare la differenza e a far avanzare le
poche aziende, la direzione deve          gioranza nell’Udc a cui appartengo,      produzioni più tradizionali”.
essere quella di ricercare, in una        non c’è contrarietà nei confronti
politica di filiera, di riequilibrare     degli Ogm. Tuttavia, credo che il        In questi mesi si sta discu-
il versante della produzione con          comparto agricolo italiano debba         tendo il rinnovo della PAC,
quelli della commercializzazione e        essere molto attento nel persegui-       la Politica Agricola Comune.
della distribuzione”.                     re linee distintive rispetto alla glo-   Quali sono gli indirizzi che
                                          balizzazione del mercato agricolo        dovrebbero essere incentiva-
In che modo la produzio-                  e agroalimentare che valorizzino
ne agricola può guardare al               al massimo la nostra produzione.
progresso scientifico e alla              Faremmo un errore se omologas-
ricerca, come nel caso delle              simo la nostra produzione a quella
biotecnologie e degli Ogm,                di Paesi che hanno territori e spazi
come a una risorsa?                       immensi, dobbiamo invece perse-
“Sono convinto che abbiamo da-            guire elementi di specificità per ga-
vanti la necessità di ricercare sem-
pre nuove soluzioni. Un conto è lo                 Teresio Delfino, Responsabile
sviluppo della ricerca, per me indi-                  nazionale agricoltura Udc.

                                                           15
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          ti per permettere lo sviluppo            stica dei contesti produttivi. L’Ita-     per l’Europa. In quanto strategi-
          dell’agricoltura italiana?               lia ha un patrimonio produttivo           co richiede sostegni adeguati agli
          “L’Europa non può ridurre il soste-      agricolo - vite, olivo, castanicoltu-     obiettivi che deve realizzare. Dob-
          gno all’agricoltura, gli Stati devono    ra - che è inscindibile dal contesto      biamo anche promuovere il massi-
          aumentare il valore della contri-        ambientale. Secondo gli attuali in-       mo di competitività all’interno del
          buzione al bilancio europeo. Basta       dirizzi in discussione, questi tipi di    mondo agricolo, fornendo agli im-
          pensare che negli Usa, durante           produzione non verrebbero valu-           prenditori tutti gli strumenti per
          i consigli di guerra, è richiesta la     tati ai fini di quella parte di risorse   stare sul mercato. Direi che questa
          presenza anche del loro Ministro         che rappresentano il 30% del pri-         azione si potrebbe sintetizzare in
          per l’Agricoltura per accorgersi che     mo pilastro della PAC. La PAC deve        tre linee: concentrare, come diceva-
          è un errore pensare di ridurre il        farsi carico di sostenere tutte le        mo, gli interventi sugli agricoltori
          peso dell’agricoltura in Europa. La      realtà ambientali di qualità. Dall’al-    attivi; un’altra misura fondamen-
          tentazione, nello scenario di con-       tra parte si deve favorire una mag-       tale è fornire incentivi per la na-
          solidamento dei budget di spesa, è       giore capacità nella distribuzione e      scita di nuove imprese guidate da
          quello di orientare la spesa verso le    utilizzazione dei fondi europei a li-     giovani; infine, dobbiamo lavorare
          infrastrutture, ma non bisogna di-       vello nazionale, garantendo princi-       per una PAC che favorisca la sem-
          menticare la funzione che l’agricol-     pi ben definiti, evitando gli schemi      plificazione e la sburocratizzazione
          tura svolge in Italia come garanzia      rigidi previsti attualmente”.             del rapporto tra attività agricola
          di benessere, crescita e di conserva-                                              e pubblica amministrazione. Su
          zione del patrimonio ambientale.         Da tempo ormai l’agricol-                 questi temi la battaglia è decisiva.
          Quello che serve all’Italia, in questo   tura è associata all’idea di              Troppe risorse vengono sprecate
          momento, è prima di tutto la desti-      assistenzialismo: tre idee                nel rapporto non razionale tra im-
          nazione delle risorse ai coltivatori     chiave per riportare la spin-             prese piccole o medie e le istituzio-
          attivi. Bisogna evitare la disper-       ta imprenditoriale al centro              ni. Anche la PAC soffre di questo
          sione delle risorse, in troppi fanno     del programma agroalimen-                 difetto. L’obiettivo è quello di crea-
          agricoltura per hobby.                   tare…                                     re una regolamentazione basata su
          Un altro elemento da correggere          “Bisogna abbattere una volta per          automatismi, evitando ulteriori so-
          in corsa per quanto riguarda la po-      tutte il concetto di assistenziali-       vrastrutture che possono soltanto
          litica comunitaria è il rispetto per     smo e ribadire che l’agricoltura è        appesantire il lavoro dell’imprendi-
          la diversità ambientale e paesaggi-      un settore strategico per l’Italia e      tore agricolo”. ◊

                                                                     16
Pubblicità
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                              L’interscambio di                                     prodotti
          _________________________________________________
                                                                                        commestibili evidenzia un bilancio
                                                                                        lievemente positivo a favore delle
          Le vendite di carni ed animali vivi hanno re-                                 vendite all’estero. Nel complesso
                                                                                        l’Italia ha importato quantità di
          gistrato un aumento che fa ben sperare per                                    carni e frattaglie per 1.041.702
                                                                                        tonnellate (+0,3% rispetto al pari
          il futuro del settore. Il primato nell’export
                                                                                        periodo dell’anno precedente)
          spetta al pollame                                                             con un esborso di 2.971 milioni
                                                                                        di euro (+4,5%), mentre le nostre
                                                                                        vendite, con 383.127 tonnellate e
          ________________________________ di Bruno Massoli                             1.140 milioni di euro di introito,
                                                                         statistico
                                                                                        hanno registrato rispettivamen-
                                                                                        te +5,2%e +12,0%. In termini di
                                                                                        saldo commerciale, l’Italia ha visto


           C
                   on la disponibilità dei       vati, cereali per uso zootecnico.      diminuire l’importazione netta
                   dati di commercio este-       Nell’analisi si è ritenuto interes-    del 4,9% in termini di quantità e
                   ro elaborati dall’Istat per   sante prendere in considerazione       del 7,5% in termini di valore. Si ri-
          il periodo gennaio-agosto 2011         anche i prodotti trasformati e de-     conferma l’interesse degli scambi
          è possibile delineare un primo         rivati di carni e pesce.               con l’estero per le carni bovine e
          e provvisorio quadro dell’anda-        _________________________              suine, le cui importazioni rappre-
          mento del nostro interscambio          Carni ed animali vivi                  sentano in complesso il 90-91%
          di prodotti zootecnici, quali carni    Nei primi otto mesi del 2011,          in quantità e l’88-89% per valore
          e pesce, animali vivi, latte e deri-   l’interscambio di carni e frattaglie   erogato. Per quanto riguarda le




                                                                 18
_______________________________ Novembre/Dicembre 2011




zootecnici nel 2011
 vendite all’estero, invece, sono le      vivi, ad eccezione dei suini. A re-    aumentato, rispetto al pari perio-
 carni di pollame ad attribuirsi il       gistrare i decrementi più significa-   do del 2010, del 4,8% i quantitati-
 primato nell’export con 100 mila         tivi sono stati gli equini (-15,5%)    vi acquistati (2.385.914 tonnella-
 tonnellate (26,2% delle vendite di       ed il pollame in genere (-7,2%),       te contro le 2.276.456 del 2010)
 carni e frattaglie e +2,2% rispet-       cui ha fatto riscontro un aumen-       con la conseguenza di un mag-
 to al pari periodo 2010) per 198         to negli acquisti di suini, passati    giore esborso di 2.492 milioni di
 milioni di euro (42% del valore          da 671.751 a 766.659 capi, pari        euro contro i 2.270 del precedente
 totale del comparto carni e +9,6%        al +14,1). Flessione molto consi-      analogo periodo (+9,8%).
 rispetto all’anno precedente.) A         stente per le vendite di pollame,      La maggior parte delle importa-
 seguito di tali dinamiche, dal con-      diminuite del 33,6%.                   zioni sono ascrivibili ai prodotti
 fronto del saldo import-export tra       _________________________              lattieri. che con il loro peso at-
 i due periodi 2010-2011 emerge           Latte e prodotti derivati              testatosi all’82-83% dell’import
 che nel 2011 l’importazione netta        Più sostenuto, invece, il passivo      complessivo, registrano un in-
 ha registrato una flessione di circa     della nostra bilancia commerciale      cremento del 6,2% in quantità
 3,5 milioni di tonnellate con un         per quanto riguarda i prodotti lat-    e del 9,9% in termini di valore.
 corrispondente miglioramento             tiero-caseari, per i quali comples-    Positive, al contrario, le diminu-
 del 17,8% rispetto al 2010.              sivamente considerati nei primi        ite importazioni di burro (-20,7%
 In calo le importazioni di animali       mesi del 2011 l’Italia risulta aver    in quantità); per tali prodotti,

     Interscambio commerciale di carni e frattaglie (periodo gennaio-agosto 2011)

                                        QUANTITA’ (tonnellate)                    VALORE (milioni di euro)
  TIPI DI CARNI                                                     Var. %                             Var. %
                                        2010         2011                         2010       2011
                                                                    2011/2010                          2011/2010

                                        IMPORTAZIONI
   TOTALE carni e frattaglie            1.038.107    1.041.702      0,3           2.843      2.971     4,5
   carni bovine                         303.130      280.590        -7,4         1.369       1.391     1,6
   carni ovi-caprine                    17.753       18.378         3,5          86          96        11,8
   carni equine                         18.012       19.072         5,9          55          59        7,3
   carni di pollame                     27.984       33.577         20,0         58          78        35,9
   carni suine                          644.169      659.997        2,5          1.153       1.218     5,6
  carni di conigli e selvaggina         4.240        5.000          17,9         16          17        4,6
                                        ESPORTAZIONI
   TOTALE carni e frattaglie            364.174      383.127        5,2          1.018       1.140     12,0
   carni bovine                         90.337       96.333         6,6          292         341       16,6
   carni ovi-caprine                    1.080        1.040          -3,7         5           5         -5,0
   carni equine                         1.427        1.943          36,1         2           3         86,2
   carni di pollame                     98.108       100.271        2,2          181         198       9,6
   carni suine                          81.126       91.426         12,7         117         137       16,5
  carni di conigli e selvaggina         1.697        1.224          -27,9        8           6         -32,9

 Fonte. Istat

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          tuttavia, diminuiscono anche le      una importazione netta in conti-         del 9,7% in quantità e del 63,3%
          nostre vendite rispettivamente       nuo aumento per tutti i prodotti         in valore, mentre le esportazioni
          del 66,9% (da 19.875 a 6.583         lattiero-caseari considerati.            evidenziano aumenti rispettiva-
          tonnellate) e 39,5% (da 32.286 a     _________________________                mente pari al 75,4% e 152,7%%.
          21.402 tonnellate). Il comparto      Cereali foraggeri                        A registrare l’aumento più consi-
          comunque rimane in misura più        Per quanto concerne il compar-           stente negli acquisti dall’estero è il
          o meno significativa soggetto ad     to dei cereali, nei primi otto mesi      granoturco (escluso quello destina-
                                               del 2011 i quantitativi acquistati       to alla semina) per i quali con poco
                                               all’estero, pari a 7,3 milioni di ton-   più di 1,8 milioni di tonnellate si
                                               nellate, sono complessivamente           registra un incremento del 39,9%
                                               aumentati del 9,1%, dietro pa-           al costo complessivo di 406 milioni
                                               gamento, tuttavia, di un costo di        di euro (+112,1% rispetto al 2010).
                                               1.894 milioni di euro, sensibilmen-      Da evidenziare il boom negli ac-
                                               te più elevato di quello del corri-      quisti di sorgo, passati da 4,960
                                               spondente periodo 2010 (+61,2%).         a 43.755 tonnellate. Al contrario,
                                               Molto positivo, invece, è il nostro      gli incrementi segnati dalle nostre
                                               export che, con 948.558 tonnella-        vendite risultano maggiormente
                                               te vendute, spunta un incremento         concentrati sul frumento duro (da
                                               del 18,0% ricevendo 498 milioni di       112.990 a 298.541 tonnellate),
                                               euro (+26,0%). All’interno di tale       pari al +164,2%.
                                               comparto, le produzioni cerealico-       _________________________
                                               le destinate all’alimentazione ani-      Prodotti ittici e trasformati
                                               male, che tra l’altro costituiscono      di carni e pesce
                                               la maggiore quota-parte, registra-       Appare interessante esaminare
                                               no gli incrementi più consistenti.       due altri comparti: i prodotti del-
                                               Gli acquisti risultano aumentati         la pesca, che stanno assumendo

                                                                20
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                  Commercio con l’estero di cereali per l’alimentazione animale
                               (periodo gennaio-agosto 2011)

                                  QUANTITA’ (tonnellate)                      VALORE (milioni di euro)
 TIPI DI CEREALI                                                 Var. %                            Var. %
                                  2010            2011                        2010      2011
                                                                 2011/2010                         2011/2010

                                  IMPORTAZIONI
 CEREALI IN COMPLESSO             6.721.138       7.331.931      9,1          1.175     1.894      61,2
 CEREALI FORAGGERI                5.951.056       6.526.507      9,7          997       1.627      63,3
 Frumento duro                    1.406.124       1.320.631      -6,1         291       361        24,4
 Frumento tenero                  3.118.292       3.223.693      3,4          489       816        66,8
 Segale                           7.430           7.889          6,2          1         2          92,8
 Avena                            32.322          29.885         -7,5         5         8          49,7
 Granoturco                       1.319.733       1.846.567      39,9         191       406        112,1
 Sorgo                            4.960           43.755         782,1        3         12         257,4
 Altri cereali                    62.195          54.087         -13,0        16        22         38,4
                                  ESPORTAZIONI
 CEREALI IN COMPLESSO             803.800         948.558        18,0         395       498        26,0
 CEREALI FORAGGERI                236.954         415.706        75,4         54        137        152,7
 Frumento duro                    112.990         298.541        164,2        24        98         308,1
 Frumento tenero                  39.604          42.980         8,5          10        16         52,9
 Segale                           1.118           1.274          13,9         1         2          10,5
 Avena                            3.893           3.025          -22,3        1         1          -22,0
 Granoturco                       69.972          63.986         -8,6         15        18         23,1
 Sorgo                            7.428           1.509          -79,7        2         1          -59,7
 Altri cereali                    1.949           4.393          125,4        1         3          131,0

Fonte. Istat

un notevole interesse non sol-         tonnellate di tali prodotti, vale     di carni e pesci (insaccati, pre-
tanto perché alternativi delle car-    a dire per quantitativi superiori     parazioni ed conserve di carni
ni sulla tavola degli italiani, ma     del 3,8% rispetto a quelli acqui-     e di pesci, sughi ed estratti di
in quanto remunerativi e più o         stati nell'analogo periodo 2010,      carni e pesci, ecc.) rappresen-
meno di largo consumo in un Pa-        mentre ne sono state vendute          tano una significativa compo-
ese circondato dal mare per i 4/5      quantità inferiori del 7,2%. In       nente dell’interscambio dei pro-
del proprio territorio, ed i pro-      termini di valori, tuttavia, le im-   dotti zootecnici, con acquisti
dotti trasformati e derivati delle     portazioni hanno comportato           dall’estero nel periodo gennaio-
carni e pesci.                         per l’Italia un esborso maggiore      agosto 2011 pari in quantità
Per quanto riguarda il comparto        del 13,5% (2.201 milioni di euro      a 201.482 tonnellate (+2,7%
del pesce (inclusi crostacei e mol-    contro i 1940 del 2010), mentre       rispetto allo stesso periodo
luschi, comunque commestibili,         dalle vendite sono stati introita-    2010) per un valore di 826.603
vale a dire vivi, freschi o refrige-   ti 251 milioni di euro, vale a dire   milioni di euro (+8,9%) a fronte
rati, secchi, salati o in salamoia,    appena 12 milioni di più rispetto     di vendite pari a 90.298 ton-
sotto forma di filetto, ecc.), nel     all’anno precedente (+5,3).           nellate (+8,2%) per un introito
periodo 2011 considerato il no-        Anche i prodotti derivati dalla       complessivo di 463.876 milioni
stro Paese ha importato 248.843        trasformazione e lavorazione          d euro (+9,3%) ◊.

                                                       21
Novembre/Dicembre 2011 _______________________________




          Nuovi valori nutrizionali
          dei salumi italiani
          _________________________________________________________________________
                                                                                  __


          L’aggiornamento dei valori nutrizionali dei salumi non lascia
          dubbi: i grassi sono diminuiti e quelli presenti sono migliorati dal
          punto di vista qualitativo

          ______________________________________________________ Elisabetta Bernardi
                                                     Nutrizionista - Specialista in scienza dell'alimentazione -
                                                                               Università di Roma "La Sapienza




          M
                      agro come un salame.       1993, anno in cui sono state effet-    fortemente voluto aggiornare le
                      Potrebbe sembrare una      tuate le precedenti analisi, molti     analisi dei prodotti più consuma-
                      provocazione     invece    aspetti sia produttivi che di tra-     ti del comparto salumeria, per
                      l’aggiornamento      dei   sformazione sono cambiati e tali       documentare la composizione
          dati nutrizionali dei salumi italia-   cambiamenti hanno avuto profon-        chimico-nutrizionale di alcuni sa-
          ni non lascia dubbi. I salumi sono     di effetti sulla qualità dei salumi.   lumi italiani. I risultati delle analisi
          meno grassi rispetto al passato e      Ecco perché l’Istituto di Valorizza-   non soltanto caratterizzano mag-
          sono migliorati sotto tutti i pro-     zione dei Salumi (IVSI) e l’Istituto   giormente i prodotti, perché oggi
          fili nutrizionali. In vent’anni, dal   Salumi Italiani Tutelati (ISIT) ha     sono disponibili dati mai analizzati

                                                                 22
______________________________ Novembre/Dicembre 2011



prima, ma confortano il consuma-                   Tabella . I prodotti oggetto dell’analisi
tore che per tradizione e gusto già
dava piena fiducia ai salumi. Le
                                         Bresaola della Valtellina IGP
carni trasformate, infatti, sono tra
i prodotti di origine animale più        Coppa
consumati dopo latte e derivati e        Cotechino Modena IGP (dopo cottura 20’ dentro la confezione e
sono apprezzate dai consumatori          scolato dal liquido di cottura)
di tutte le età.                         Mortadella Bologna IGP
__________________________
                                         Pancetta arrotolata
Chi ha svolto le analisi
Due istituti di ricerca prestigiosi,     Prosciutto cotto (e relativo campione privato del grasso visibile)
L’INRAN (Istituto Nazionale per          Prosciutto cotto alta qualità (e relativo campione privato del
l’Alimentazione e la Nutrizione)         grasso visibile)
in collaborazione con la SSICA           Prosciutto cotto scelto (e relativo campione privato del grasso
(Stazione Sperimentale per l’In-         visibile)
dustria delle Conserve), si sono
occupati del piano sperimentale          Prosciutto crudo nazionale disossato (e relativo campione privato
che ha previsto il campionamento         del grasso visibile)
e le analisi di 19 prodotti (tabella     Prosciutto di Modena DOP (e relativo campione privato del
1). L’INRAN è un ente pubblico di        grasso visibile)
ricerca sottoposto alla vigilanza del    Prosciutto di San Daniele DOP (e relativo campione privato del
Ministero delle Politiche Agricole,      grasso visibile)
Alimentari e Forestali. L’attività
                                         Salame Milano
dell’INRAN rappresenta un im-
portante riferimento sia per l’in-       Salame Napoli
dustria agroalimentare nazionale         Salame ungherese
che per la popolazione italiana e        Salamini italiani alla Cacciatora DOP
tra le attività di ricerca che svolge
vi sono oltre al monitoraggio delle      Speck dell’Alto Adige IGP
abitudini alimentari e dello stato       Zampone Modena IGP (dopo cottura 20’ dentro la confezione e
nutrizionale della popolazione ita-      scolato dal liquido di cottura)
liana e la valutazione della qualità
nutrizionale dei prodotti agroali-      selezione delle razze. Il suino viene   tenuto in grassi. Ma anche salumi
mentari nazionali, la compilazione      infatti alimentato con una dieta a      IGP come cotechino e zampone,
e l’aggiornamento delle “Tabelle di     base di mais-orzo-soia, integrata       hanno ridotto il loro contenuto
Composizione degli Alimenti”. La        con vitamine e sali minerali, che in-   in grassi di oltre il 30%. Il fattore
SSICA, un’azienda speciale della        sieme a metodi di allevamento in-       alimentare, unito a quello zootec-
Camera di Commercio Industria,          novativi ha permesso di modifica-       nico, ha dato origine inoltre a una
Artigianato e Agricoltura di Parma      re il contenuto lipidico, aumentare     materia prima caratterizzata da un
è attualmente fra le più importanti     quello di vitamine e minerali, ma       equilibrato contenuto di saturi e
istituzioni di ricerca applicata nel    anche rendere la carne suina un         insaturi: questi ultimi sono passati
settore della conservazione degli       vero e proprio alimento funziona-       dal 30% a oltre il 60% dei grassi to-
alimenti in Europa e nel mondo e        le, grazie all’arricchimento con so-    tali. Parallelamente alla riduzione
partecipa a progetti di ricerca na-     stanze a potente azione salutistica.    dei grassi saturi, si sono registrate
zionali e internazionali.               __________________________              inoltre delle riduzioni apprezzabi-
__________________________              I grassi                                li del contenuto in colesterolo, in
I risultati                             L’aggiornamento dei valori nutri-       particolare per alcuni prodotti qua-
Per una volta vincono i “buoni” e       zionali dei salumi non lascia dub-      li prosciutto cotto, pancetta e cote-
perdono i “cattivi”. Grassi, coleste-   bi: i grassi sono diminuiti e quelli    chino. I salumi quindi oltre ad es-
rolo, sale e conservanti in calo e      presenti sono migliorati dal punto      sere caratterizzati da un contenuto
proteine, vitamine, minerali e acidi    di vista qualitativo. In tabella 2      inferiore di grassi e da una migliore
grassi essenziali in aumento.           sono raccolti i dati sulla riduzione    qualità, perché sono privilegiati gli
Il miglioramento nutrizionale è         del contenuto dei grassi in un con-     insaturi che esercitano un’azione
stato possibile soprattutto grazie      fronto con i dati del 1993. Il pro-     positiva sulla colesterolemia, sono
all’evoluzione delle tecniche di al-    sciutto cotto risulta un “campione      diventati alimenti in grado di con-
levamento, e quindi all’intervento      di dimagrimento”: in meno di 20         tribuire efficacemente all’assunzio-
umano sull’alimentazione e sulla        anni ha quasi dimezzato il suo con-     ne giornaliera di acidi grassi essen-

                                                         23
Novembre/Dicembre 2011 _______________________________



          ziali omega-6 e omega-3, nonché               Tabella 2. Riduzione del contenuto lipidico di alcuni
          di soddisfare il fabbisogno di EPA                        salumi italiani dal 1993 a oggi
          e DHA, i preziosi grassi omega-3
          a catena lunga. La carne suina ha                                               Lipidi g/100g       Variazione %
          inoltre un vantaggio rispetto alle
                                                                                          (dati (dati
          altri carni: ha grassi facilmente se-                                                               1993-2011
                                                                                          1993) 2011)
          parabili dalla porzione magra, ren-
          dendo questa carne adatta anche           Prosciutto cotto                      14,7     7,57       -48%
          ai regimi ipocalorici. Questo è vero      Cotechino Modena IGP, cotto           24,7     16,29      -34%
          soprattutto per il prosciutto crudo.      Zampone Modena IGP, cotto             25,9     17,45      -33%
          Come conseguenza diretta della
          riduzione lipidica si è ottenuto un       Bresaola della Valtellina IGP         2,6      1,96       -24%
          lieve aumento dell’apporto protei-        Prosciutto cotto sgrassato            4,4      3,49       -21%
          co e una riduzione dell’apporto ca-       Prosciutto di San Daniele DOP 23               18,62      -19%
          lorico, tanto che se potessimo met-
          tere un punto temporale tra vecchi        Mortadella Bologna IGP                28,1     25,03      -11%
          e nuovi dati, potremmo affermare,         Speck dell’Alto Adige IGP             20,9     19,14      -8%
          considerando i consumi alimenta-          Coppa                                 33,5     31,64      -6%
          ri, che gli adolescenti prenderebbe-
                                                    Salamini italiani alla Cacciatora
          ro un kg di ciccia in meno all’anno!                                        34           32,731     -4%
                                                    DOP
          Già i dati di analisi del 1993 aveva-
          no dimostrato che i salumi erano
          buone fonti delle vitamine B1, B2 e
          B3 (tiamina, riboflavina e niacina).
          Oggi, tali vitamine sono presenti
          in modo talvolta notevole superan-
          do, con una sola porzione, anche il
          30% della razione giornaliera rac-
          comandata per un adulto, nel caso
          della B1 (come accade, ad esempio,
          per il prosciutto cotto e i prosciutti
          crudi DOP). Ma oggi sono disponi-
          bili per la prima volta dati sulle vi-
          tamine B6, B12 e vitamina E. Per la
          vitamina B12 per esempio occorre
          tener presente che essa resiste alla
          cottura e che gli alimenti di origine
          animale ne sono le fonti esclusive.
          Con una porzione di bresaola si co-
          pre il 15% del nostro fabbisogno,
          il 14% con una porzione di Cop-
          pa di Parma e circa un 10% con
          prosciutti, salami e pancetta. I
          contenuti di vitamina B6 sono
          ancor più significativi perché
          con una porzione da 50 grammi
          di prosciutto crudo si copre circa il
          40% del proprio fabbisogno.
          __________________________
          I minerali                               sono presenti in questi alimenti in    gno quotidiano di zinco, ma buo-
          Le nuove analisi sui salumi italia-      una forma altamente biodisponi-        ne fonti di questo elemento sono
          ni hanno evidenziato che questi          bile, il nostro organismo è in gra-    anche i prosciutti e i salami.
          alimenti possono essere fonte di         do cioè di assorbirli più facilmente   __________________________
          minerali come calcio, fosforo, rame      rispetto per esempio a quelli con-     Sale e conservanti
          e selenio. Ma i salumi sono anche        tenuti negli alimenti di origine ve-   Buone notizie anche per il sale e
          fonte di minerali fondamentali           getale. Una porzione di bresaola       gli altri conservanti. Grazie all’im-
          come ferro e zinco e tali elementi       fornisce il 23% del nostro fabbiso-    piego del frigorifero e alle cono-

                                                                   24
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 Tabella 3. Riduzione del contenuto del sale di alcuni                      da eventuali contaminazioni e de-
             salumi italiani dal 1993 a oggi                                terioramento, ma si è riusciti co-
                                                                            munque a ridurne notevolmente
                                     Sale g/100g        Variazione %        l’uso, come si osserva in Tabella
                                                                            3. Altro discorso è per nitrati e
                                     (dati (dati
                                                 1993-2011                  nitriti, che vengono aggiunti nelle
                                     1993) 2011)
                                                                            fasi iniziali dei processi di trasfor-
 Pancetta Arrotolata                 5,7      3,0       -47%                mazione, ma che dalle analisi ri-
 Prosciutto di San Daniele DOP 7,0            4,5       -36%                sultano praticamente assenti nei
 Zampone Modena IGP, cotto           2,5      1,7       -32%                salumi al momento del consumo.
                                                                            I salumi sono oggi quindi ali-
 Cotechino Modena IGP, cotto         3,0      2,2       -27%                menti ancora più adatti a tutte
 Mortadella Bologna IGP              3,0      2,4       -20%                le categorie della popolazione
 Speck dell’Alto Adige IGP           5,1      4,1       -19%                italiana. Ricordiamo il prosciut-
                                                                            to cotto, come uno dei primi ali-
 Salamini italiani alla Cacciatora
                                   5,1        4,2       -18%                menti inseriti nello svezzamento
 DOP
                                                                            del bambino e il più adatto anche
 Salame Milano                       4,6      3,9       -15%                all’alimentazione dell’anziano per
 Salame Ungherese                    4,7      4,0       -15%                la tenerezza delle carni, il crudo
 Prosciutto Crudo Nazionale          7,0      6,0       -15%                idoneo ad adulti e ragazzi non
                                                                            soltanto per la sua digeribilità
 Salame Napoli                       4,7      4,1       -13%                ma anche per i preziosi micro-
 Prosciutto cotto                    2,3      2,1       -9%                 nutrienti che apporta. I salami, il
 Coppa                               5,1      4,9       -4%                 cotechino, lo zampone, lo speck,
                                                                            la coppa, la pancetta e la morta-
                                                                            della sono diventati salumi non
                                                                            più da relegare ai giorni di festa
                                                                            ma, nell’abito delle porzioni con-
                                                                            sigliate, possono essere assunti
                                                                            con maggiore frequenza. Per un
                                                                            loro giusto inserimento in una
                                                                            dieta equilibrata e variata è bene
                                                                            ricordare le porzioni. Se si tratta
                                                                            di un secondo piatto, come di
                                                                            consueto vengono utilizzati i sa-
                                                                            lumi durante il pranzo o la cena,
                                                                            la porzione consigliata è di 50
                                                                            grammi e nella seguente tabella
                                                                            si possono osservare le equiva-
                                                                            lenze in termini di fettine:
                                                                            Nelle “Linee Guida per una sana
                                                                            alimentazione Italiana” (edizione
                                                                            2003) redatte dall’INRAN i sa-
                                                                            lumi rientrano nel gruppo “car-
                                                                            ne, pesce, uova e legumi” il cui
                                                                            consumo dovrebbe essere quo-
                                                                            tidiano (1-2 porzioni al giorno a
                                                                            seconda del fabbisogno calorico)
                                                                            variando tra gli alimenti presen-
scenze microbiologiche, oltre al     nitario, ma con migliori proprietà     ti nel gruppo. I salumi possono
rispetto delle regole igieniche e    organolettiche, poco sale e pochi      quindi rappresentare un ottimo
allo sfruttamento delle proprietà    conservanti. È chiaro che il sale ci   secondo piatto al pari della carne
batteriostatiche di spezie ed erbe   deve essere nei salumi, il cui nome    o del pesce o delle uova da consu-
aromatiche quali aglio, pepe e pe-   deriva proprio dall’impiego di         mare da 2 a 3 volte la settimana,
peroncino, è oggi possibile pro-     questo elemento, soprattutto nei       in modo da alternare il consumo
durre salumi sempre sicuri come      salumi crudi, perché la sua azione     con gli altri rappresentanti del
in passato dal punto di vista sa-    conservante preserva il prodotto       gruppo di alimenti. ◊

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Novembre/Dicembre 2011 _______________________________




          ___________________________________________________
          Alcuni studi hanno evidenziato l’importanza
          della sansa di oliva non solo come fonte
          “nobile” di lipidi, ma anche come fonte
          fibrosa, in alternativa ai foraggi
          _______________________ di D’Angelo G., Chiofalo B.,
            Lo Presti V., Pagliaro M., Fiumanò R., Chiofalo V.
          Dipartimento di Morfologia, Biochimica, Fisiologia e Produzioni
            Animali, Università di Messina, Polo Universitario Annunziata,




               Sansa di oliva e NIRS:
               l’innovazione nella mangimistica

          L'
                    Unione europea è il         del Bacino del Mediterraneo. La         circa al 25 % dell’intera produzio-
                    principale produttore       maggior parte della produzione          ne mondiale. L’Italia è il secondo
                    di olio di oliva nel mon-   mondiale di olive, stimata intor-       produttore europeo di olio di oli-
          do. Le statistiche mostrano che       no ai 10 milioni di tonnellate, di      va con una produzione nazionale
          l’80,2% della produzione mon-         cui 9 milioni utilizzati per l’estra-   media di oltre 6 milioni di quin-
          diale, pari a 2.056.200 tonnella-     zione dell’olio di oliva è localiz-     tali, e con ben 37 denominazioni
          te, viene prodotto nei Paesi del      zata in Spagna, Italia e Grecia.        (DOP) riconosciute dall'Unione
          Mediterraneo.                         In Italia circa 2.500.000 ton di        europea. Circa il 90% della pro-
          La coltivazione dell’olivo ha sem-    olive sono destinate all’industria      duzione di olio si registra nel Sud
          pre avuto una notevole importan-      di estrazione da cui si ottengono       Italia, tra Puglia, Calabria e Sicilia
          za economica e sociale nei Paesi      450-500.000 ton di olio, pari a         (Istat 2009).

                                                                 26
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__________________________
Lo smaltimento dei reflui
dell’industria olearia:
un problema da risolvere
Tuttavia, in questo scenario idil-
liaco, il trattamento dei sottopro-
dotti dell’industria olearia occupa
certamente un ruolo di primissi-
mo piano fra le difficoltà da dove-
re fronteggiare. Infatti, il marcato
carattere inquinante di taluni re-
flui unitamente agli elevati costi
da affrontare per il loro efficace
smaltimento, in ottemperanza
alle normative vigenti, penalizza
fortemente questo settore. Il 50%
delle spese di produzione dell’olio
dipendono dallo smaltimento dei
reflui. Tra i diversi “scarti” prodotti
un esempio è rappresentato dallo
smaltimento della sansa di oliva, i         Figura 1 - Inserimento del campione di sansa di oliva per la lettura al NIRS
cui costi di si aggirano intorno ai
70 euro/ton.                                                                        __________________________
__________________________                produzione, alla conservazione, o         L’innovazione tecnologica:
Utilizzo della sansa di oliva             eventualmente all’acquisto di un          la tecnica NIRS
in alimentazione animale                  buon fieno. Un altro punto di no-         L’analisi chimica dei prodotti ali-
A tal proposito, negli ultimi anni        tevole interesse, è la valutazione        mentari richiede tecniche anali-
la ricerca scientifica ha focalizza-      dell’aspetto economico, il mangi-         tiche sempre più sofisticate e ad
to l’attenzione nel trovare solu-         me con l’integrazione di sansa ha         elevata innovazione tecnologica
zioni alternative all’utilizzo dei        mediamente un costo minore del            per il controllo sia della materia
reflui ed, in particolare, all’utiliz-    20% rispetto al mangime classi-           prima che del prodotto finale, du-
zo della sansa nella filiera agro-        co, traducendosi in un significati-       rante tutto il processo produttivo.
zootecnica.                               vo risparmio economico per l’al-          In considerazione dell’elevato nu-
Tra le diverse soluzioni, numerosi        levatore (Liotta et al., 2001, Kadi       mero di componenti degli alimenti
studi hanno valutato il possibile         et al., 2004).                            complessi e delle alterazioni più o
impiego delle sanse nell’alimen-          L’utilizzo in ambito agro-zootec-         meno fraudolente potenzialmen-
tazione sia dei ruminati che dei          nico dei residui oleari è, comun-         te possibili, l’analisi chimica dei
monogastrici.                             que, condizionato da un attento           prodotti alimentari è una branca
L’impiego di sanse in alimenta-           controllo della composizione chi-         della chimica analitica in continuo
zione animale risale agli anni ‘30        mica di tali reflui, al fine di evitare   aggiornamento, che richiede lo svi-
(Maymone et al., 1935); nei perio-        compromissioni e/o alterazioni            luppo di metodi sensibili, rapidi e
di successivi e sino agli inizi degli     delle performances produttive.            altamente specifici per una varietà
anni ‘70, il problema dell’impiego        Nell’ottica, quindi, di voler carat-      di composti. Tra le metodiche chi-
alimentare dei sottoprodotti ole-         terizzare la sansa di olive e con         mico-fisiche, un crescente interes-
ari non è stato più attenzionato.         l’intento di un utilizzo sempre           se è stato rivolto alla spettroscopia
Alcuni studi (Chiofalo et al., 2004)      maggiore di questo sottoprodot-           NIR, che consente un’analisi non
hanno evidenziato l’importanza            to nel settore della mangimisti-          distruttiva e la determinazione di
della sansa di oliva non solo come        ca, considerato il prezioso ap-           componenti di materiali con la sola
fonte “nobile” di lipidi, ma anche        porto in termine di lipidi grezzi         esplorazione del campo spettrale,
come fonte fibrosa, in alternativa        e di fibra che lo stesso apporta a        grazie allo sviluppo e applicazione
ai foraggi che, in alcune aree ge-        fronte di un continuo e costante          di procedimenti chemiometrici
ograficamente svantaggiate, non           rincaro delle materie prime uti-          (Williams, 2001).
sono sempre disponibili durante           lizzate in alimentazione anima-           Il settore agroalimentare è sicura-
l’arco dell’anno, o risultano di sca-     le, l’obiettivo di questo studio          mente quello dove la tecnica NIRS
dente qualità. Un prodotto come           è stato quello di applicare l’in-         è maggiormente diffusa; circa il
la sansa può rappresentare quindi         novativa e rapida tecnica NIRS            70% delle applicazione derivano
una valida alternativa, e ridurre i       per la caratterizzazione analitica        da questo ambito. Infatti essa è
disagi per gli allevatori legati alla     della sansa di oliva.                     rapida, poco costosa, non richiede

                                                            27
Novembre/Dicembre 2011 _______________________________



          reagenti chimici, non produce ma-        ria 2009/2010 n.100 campioni di           della curva di calibrazione, tutti i
          teriale di scarto e non crea proble-     sansa provenienti da diversi olei-        dati sono stati sottoposti ad ela-
          matiche di sicurezza e salute. Inol-     fici e frantoi presenti in Sicilia ed     borazione matematico statistica
          tre è una tecnica non invasiva, non      in Calabria. Successivamente, nel-        (ANOVA, proc. GLM del SAS,
          richiede particolare preparazione        la campagna olearia 2010/2011,            2001) mettendo a confronto, per
          del campione, eccetto la sua maci-       sono stati prelevati ulteriori 100        ogni parametro analitico, i risulta-
          nazione ed eventuale essiccazione,       campioni di sansa.                        ti ottenuti con la metodica NIRS
          e non necessita di personale parti-      Tutti i campioni prima di essere          e quelli ottenuti con le metodiche
          colarmente addestrato, una volta         sottoposti ai procedimenti anali-         convenzionali AOAC.
          che le calibrazioni sono state svi-      tici sono stati essiccati e macinati      Dal confronto tra i valori ottenu-
          luppate. Il vantaggio enorme deri-       mediante molino, utilizzando una          ti con le due metodiche è emer-
          va dal fatto che numerosi parame-        griglia di macinazione di 1 mm, al        so che i risultati relativi a tutti i
          tri di un campione possono essere        fine di renderli omogenei.                parametri composizionali sono
          determinati contemporaneamente           Su tutti i campioni sono stati de-        stati sovrapponibili tra di loro
          ed in tempo reale al momento del         terminati: umidità, proteina greg-        con un valore della significativi-
          ricevimento del campione.                gia (PG), grassi greggi (LG), cellulo-    tà statistica superiore allo 0,05.
          Tuttavia, affinché uno spettrofoto-      sa greggia (FG), ceneri gregge, fibra     Alcuni dei risultati ottenuti dal
          metro NIR possa fare una corretta        neutro detersa (NDF), fibra acido         confronto tra le due metodiche
          analisi quali-quantitativa è neces-      detersa (ADF), lignina acido deter-       sono riportati in tabella 1.
          sario sviluppare una calibrazione        sa (ADL) utilizzando le metodiche         __________________________
          specifica per ciascuna matrice at-       analitiche ufficiali (AOAC, 2005).        Considerazioni conclusive
          traverso metodi multivariati.            Gli stessi campioni di sansa sono         L’applicazione della curva di cali-
          __________________________               stati, quindi, letti al NIRS (Figura      brazione NIRS è efficiente in ter-
          La prova sperimentale                    1) e tutti gli spettri ottenuti (Figu-    mini di risposte analitiche per i
          In questo studio al fine di sviluppa-    ra 2) sono stati associati alle analisi   parametri di Umidità, PG, LG, FG,
          re nuove curve di taratura specifi-      fatte con le metodiche convenzio-         Ceneri, NDF, ADF, ADL, anche per
          che per l’analisi della sansa di oliva   nali AOAC. Disponendo sia degli           la sansa di oliva (D’Angelo 2011).
          è stato utilizzato il NIR 6500 con       spettri che del corrispondente dato       La tecnica NIRS, pertanto può
          un campo di misura di 400-2500           analitico di ogni singolo campione        essere una valida, economica e
          nm è si è reso necessario disporre       si è proceduto, quindi, alla costru-      veloce alternativa nella caratte-
          di un adeguato e rappresentativo         zione della curva di calibrazione.        rizzazione chimica dei principali
          numero di campioni quanto più            Le diverse prove di sviluppo delle        costituenti di questa particolare
          chimicamente differenti fra di loro      curve sono state fatte utilizzando        tipologia di sottoprodotto. Quan-
          in modo da fornire allo strumento        una regressione Partial Least Squa-       to detto assume particolare im-
          dati analitici differenti e realizzare   res (PLS) lavorando su tutto l’inter-     portanza nell’ottica di un suo uti-
          una curva “robusta”. A tal fine sono     vallo spettrale a disposizione.           lizzo sempre maggiore nel settore
          stati prelevati nella campagna olea-     Al fine di valutare la robustezza         della mangimistica quale compo-


          Tabella 1 - Confronto tra la metodica convenzionale AOAC e la metodica NIRS

                    Campione di sansa              Campione di sansa              Campione di sansa             Campione di sansa

                    AOAC            NIRS           AOAC            NIRS           AOAC               NIRS       AOAC            NIRS
           UM       71,03           69,03          69,99           68,72          3,49               3,75       6,78            6,04
           PG       1,59            1,34           2,03            1,64           6,84               6,68       4,96            5,09
           LG       6,94            7,90           7,85            8,22           27,48              26,38      20,58           19,68
           FG       5,92            6,95           5,91            6,11           17,29              17,96      18,7            19,07
           CN       1,92            2,84           2,65            3,16           6,98               7,11       7,00            7,26
           NDF      9,10            10,43          10,99           9,82           26,7               25,07      30,61           28,35
           ADF      7,05            8,20           8,19            9,20           22,40              22,55      23,40           23,38
           ADL      4,32            5,44           4,56            5,47           16,69              15,71      13,17           13,47

                                                                     28
Mangimi&Alimenti Novembre dicembre 2011
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Mangimi&Alimenti Novembre dicembre 2011

  • 1.
  • 2. GIORNALE DI ECONOMIA, LEGISLAZIONE, RICERCA E NUTRIZIONE DEL SETTORE MANGIMISTICO NOVEMBRE/DICEMBRE 2011 NUMERO 6 • ANNO III •ECONOMIA Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale 70% NE/TN L’interscambio di prodotti zootecnici nel 2011 •RICERCA Nuovi valori nutrizionali dei salumi italiani im magine pertina per p rova co •PET-CARE Fido, Micio &Co: Poche regole, poche eccezioni: ecco gli errori più frequenti nell’alimentazione di cani e gatti Agricoltura nel futuro, serve un maggiore impegno politico
  • 3. SOMMARIO ______________________________ L'EDITORIALE di Giulio Gavino Usai................................................................... 3 ATTUALITA' “Più innovazione. Solo così si può competere nel mercato globale”................................... 6 di Luca Borghi _____________________________ “La ricerca scientifica è una risorsa, ma non può intaccare tipicità Direttore Editoriale e peculiarità dei singoli prodotti”............... 10 Giulio Gavino Usai di Miriam Cesta Direttore Responsabile Salvatore Patriarca “I nuovi bisogni alimentari e produttivi non possono prescindere dalla ricerca”............................................... 12 Comitato di Redazione Elisabetta Bernardi, di Miriam Cesta Michele Fusillo, Lea Pallaroni, Giulio Gavino Usai “Semplificazione e competitività: ecco le azioni per l’impresa agricola”.............................. 14 Segreteria editoriale Nadia Comerci di Cosimo Colasanto info@noemata.it 06-45445698 ECONOMIA L’interscambio di prodotti zootecnici Abbonamenti nel 2011 ........................................................ 18 info@noemata.it di Bruno Massoli 06-45445721 Abbonamento annuale: 20 euro RICERCA Pubblicità Nuovi valori nutrizionali Andrea Marchi dei salumi italiani......................................... 22 348-6514735 di Elisabetta Bernardi marchi@mangimiealimenti.it Edizione, direzione, redazione, Sansa di oliva e NIRS: pubblicità e amministrazione l’innovazione nella mangimistica ............. 26 Noemata Srl di D’Angelo G., Chiofalo B., Via Delle Terme Deciane, 10 Lo Presti V., Pagliaro M., Fiumanò R., Chiofalo V. 00153 Roma FOCUS Sede operativa: Valutazione di alcuni aspetti Via Cesare Rasponi, 7b 00162 Roma economici legati alla lunghezza tel. +39 0645445698 di lattazione................................................ 31 tel./fax +39 06 45445721 di Alberto Stanislao Atzori, Federico Rotondo, Antonello Cannas, Giuseppe Pulina Stampa PET-CARE La Grafica Fido, Micio &Co: Poche regole, poche Mori - Trento eccezioni: ecco gli errori più frequenti nell’alimentazione di cani e gatti ............. 35 Autorizzazione di Miriam Cesta N. 7911 del 16/12/2008 del Tribunale di Bologna 1
  • 4.
  • 5. _______________________________ Novembre/Dicembre 2011 L’Editoriale _______________________________________________________di Giulio Gavino Usai Assalzoo I l sistema agroalimentare italiano costituisce dalla globalizzazione e da una fortissima concorrenza, una componente economica fondamentale troppo spesso falsata da regole non uguali per tutti. del nostro Paese in cui interagiscono varie Preoccupazioni legittimate anche dal fatto che l’Italia componenti, di cui l’agricoltura, rappresenta l’anello non è un produttore di surplus, ma un Paese forte- fondamentale dal quale dipendono, a monte e a val- mente importatore (anche) di prodotti agricoli, ne- le, una serie di altri settori economici - produttori di cessari a garantire gli approvvigionamenti alimentari. mezzi tecnici, conto terzisti, produttori di mangimi, Solo per fare alcuni esempi: importiamo dall’estero industria alimentare, distribuzione, ristorazione, ecc quasi il 40% dei cereali, il 90% delle proteine vegetali, … - che valgono, nel loro complesso, la ragguardevole oltre il 40% della carne bovina, più del 30% di quella cifra di quasi 250 miliardi di euro, vale a dire il 16% suina e del latte. È evidente, come dimostrano questi del PIL nazionale. L’agricoltura, inoltre, e in genere dati, che l’attenzione e l’impegno riservati dalla poli- l’agroalimentare, non si esauriscono nel valore eco- tica a questo settore dovrebbero essere ben altri. Un nomico per il nostro Paese, ma costituiscono nel loro settore, non va mai dimenticato, capace di produrre insieme una risorsa di primaria importanza sotto non solo ricchezza, ma anche di fare fronte a una prio- il profilo della sicurezza degli approvvigionamenti rità vitale che è la sicurezza di cibo per tutti. alimentari e dell’occupazione, ma anche dal punto Tutti sappiamo che l’Italia non potrà mai essere au- di vista sociale, ambientale e culturale: non ultimo tosufficiente per il suo fabbisogno agroalimentare, sa- il Made in Italy alimentare vera e propria immagine rebbe illusorio pensare il contrario, ma si può fare mol- dell’Italia nel mondo. to, almeno per ridurre o evitare di accrescere - come, Ciò nonostante l’agricoltura è stata di fatto relegata invece, si sta facendo ora - il nostro gap produttivo ri- sempre più in angolo, snobbata da una cultura “ur- spetto al fabbisogno. Eppure, non è così: continuiamo bana” sempre più distante dal mondo rurale e quasi a ignorare che nel mondo cresce la popolazione e la dimenticata dalle istituzioni e dalla politica, per lo più domanda di prodotti agricoli (con la conseguenza di quasi del tutto indifferenti ai problemi con i quali è un necessario aumento di produzione); ignoriamo che chiamata a confrontarsi la nostra agricoltura e l’intero ci sono Paesi che hanno reintrodotto tasse sulle espor- sistema agroalimentare. Un atteggiamento incom- tazioni per aumentare le loro disponibilità di prodotti prensibile che preoccupa per il futuro dell’Italia, deter- agricoli e favorire i consumi interni; trascuriamo di minando incertezza tra gli operatori del settore, stretti considerare che alcuni Paesi stanno acquistando terre- tra la noncuranza dello Stato e un mercato dominato ni nel mondo (solo la Cina ha acquistato già tre vol-
  • 6. Novembre/Dicembre 2011 ____________________________________ te la SAU italiana) per assicurasi maggiori superfici agricoltura attraverso un forte impulso alla ricerca, fa- con cui produrre in futuro alimenti; sottovalutiamo vorendo il cambiamento e l’innovazione. che l’Europa di cui facciamo parte, sta assumendo, Ne trarrebbe giovamento l’intero agroalimentare ita- in controtendenza con il resto del mondo, una po- liano, costretto oggi a contare solo sulle proprie forze, litica “autolesionista” che trascura il ruolo strategi- insufficienti ad operare su un mercato non più solo co della produzione agricola, proponendo una PAC nazionale o europeo, ma mondiale. Ne è un esempio (Politica Agricola Comune) che disincentiva di fatto il Made in Italy alimentare che vive nel paradosso di la produzione imponendo vincoli insostenibili per avere “troppo successo” a livello mondiale, al punto gli agricoltori e relegando la politica agricola euro- che i nostri prodotti sono i più imitati proprio a causa pea a mero strumento contabile di ripartizione del- della nostra incapacità di assecondare la domanda; e le risorse finanziarie. questo perché manca un sistema che aiuti l’agroali- Un disinteresse pericoloso, che rischia di costarci mol- mentare italiano a stare sul mercato. to caro e che dovrebbe consigliare una rapida inversio- Occorre fare in modo che le nostre aziende non siano ne di rotta, restituendo importanza e ruolo all’agricol- tentate dalla delocalizzazione delle produzioni al di tura quale attività strategica per il futuro del nostro fuori dai nostri confini, ma siano incentivate a man- Paese, ridando fiducia e motivazioni ai nostri agricol- tenere in Italia i siti produttivi, così come è auspicabile tori, ai quali si devono mettere a disposizione modelli che vengano rivisti certi atteggiamenti anti industriali competitivi in grado di assicurare maggiore efficienza che si percepiscono a vari livelli nel nostro Paese, su- economica. È vitale dare nuove energie alla nostra perando anche l’illusione che l’agroalimentare italiano si potrà reggere in futuro sulle produzioni di nicchia o Presidente: sul “chilometro zero”. Silvio Ferrari Ma per fare questo serve l’impegno convinto di tut- Vice Presidenti: Antonio Galtieri ti: da parte della filiera, che deve fare ogni sforzo per Cristina Nizzetto favorire quell’auspicabile integrazione in grado di ga- Marino Mignini rantire maggiore efficienza tra tutti gli anelli che la Segreterario Generale: Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici compongono e una giusta ripartizione della catena del Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici Lea Pallaroni valore al suo interno, ma ancor più da parte della po- litica e delle istituzioni, che sono chiamati a “riscopri- Via Lovanio 6, 00198 Roma Tel. 06 8541641 - Fax 06 8557270 re” l'importanza decisiva di uno dei settori produttivi www.assalzoo.it - assalzoo@assalzoo.it prioritari del nostro Paese. ◊ 4
  • 8. “ Più innovazione. Solo così si può competere nel mercato globale” _________________________________________________________________________ __ Intervista all’onorevole Paolo De Castro, Presidente della Com- missione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo ____________________________________________________________di Luca Borghi redazione S pesso si ha l’impres- sione che, nel conte- sto produttivo, l’agri- coltura sia considerata una mi anni. Cibo, acqua ed energia rischiano di diventare risorse sempre più scarse man mano che la pressione dei consumi cresce che, se si guarda all’agricoltura at- traverso una visione globale, non sia corretto considerarla una “so- rella minore” nel contesto pro- sorella minore. Si tratta, se- insieme alla popolazione e alla duttivo. A ciò dobbiamo aggiun- condo lei, di un pregiudizio che ricchezza generata sul pianeta. gere che l’agricoltura rappresenta può essere sradicato? Per scongiurare tali rischi l’agri- un settore centrale dell'economia “I modelli di sviluppo della socie- coltura rappresenta senza dubbio dei territori dell’Unione europea, tà moderna sono stati messi in una delle chiavi di successo nel che fornisce un importante con- forte discussione dalle tendenze momento in cui riesce a fornire tributo in termini di PIL e di posti che hanno segnato lo scenario risposte a tali sfide e cambiamen- di lavoro diretti e indiretti grazie economico mondiale negli ulti- ti. Ecco perché sono dell’opinione all'effetto moltiplicatore sul mer- 6
  • 9. _______________________________ Novembre/Dicembre 2011 cato dell'industria alimentare. Le zi che sono destinati in futuro a condizioni imprescindibili per circa 14 milioni d’aziende agricole caratterizzare le dinamiche di competere nel mercato globale. presenti nell’Ue gestiscono il 45% sviluppo competitivo”. Un obiettivo da perseguire con della superficie complessiva, con grande determinazione, poiché quasi 30 milioni di persone che In che modo la produzio- si tratta di ambiti realizzabili solo lavorano su di essa. Continuare a ne agricola può guardare al in presenza di una adeguata for- garantire la preziosa funzione di progresso scientifico e alla za strutturale e organizzativa. “land management” svolta dagli ricerca, come nel caso delle E in questa prospettiva il ruolo agricoltori ed ampliarne il valore biotecnologie e degli Ogm, dell’intervento pubblico divente- rappresenta un contributo di vi- come a una risorsa? rà sempre più fondamentale”. tale importanza per il futuro dei “Per affrontare la sfida della si- territori europei”. curezza alimentare, il progresso In questi mesi si sta discu- tecnologico e il suo trasferimento tendo il rinnovo della PAC, Parlando di agricoltura ci continuano a rappresentare uno la Politica Agricola Comune. si dimentica troppo spesso dei principali, se non il principa- Quali sono gli indirizzi che della sua funzione primaria: le strumento. Ricerca, sviluppo dovrebbero essere incentiva- assicurare l’approvvigio- e trasferimento dell’innovazione ti per permettere lo sviluppo namento alimentare. Quali possono rappresentare non solo dell’agricoltura italiana? sono le sfide che attendono il nel lungo, ma anche nel breve “Con la presentazione delle pro- comparto per contenere i ri- periodo, fattori determinanti per poste legislative della Commis- schi legati, ad esempio, alla migliorare la capacità produttiva, sione esecutiva il processo di produzione di biocombusti- senza minacciare la sostenibilità ridefinizione della Politica Agri- bili? ambientale. Nel prossimo futuro, cola Comune è entrato definiti- “L’agricoltura di oggi deve essere per il sistema agroalimentare eu- vamente nel vivo. collocata all’interno di un conte- ropeo l’accesso diffuso all’innova- Oltre 600 pagine che impegne- sto inedito che pone il potenziale zione e alla conoscenza saranno ranno i lavori del Parlamento eu- produttivo di fronte alla neces- sità di raccogliere due tra le più importanti sfide che abbiamo di fronte: quella della food security e quella del ruolo ambientale e sociale. Di recente, infatti, l’agri- coltura è tornata importante nel- la sua missione primaria, ovvero la produzione di cibo. La crescita demografica, la varia- zione delle diete nei Paesi emer- genti - che implica un maggiore consumo di prodotti ad alto valo- re aggiunto e impatto ambienta- le - e il trend crescente dei prezzi sono tutti fattori che pongono un grosso problema a livello globale: la domanda alimentare cresce più dell’offerta. Incrementare la produttività con minori risorse e inquinan- do meno: questa è la sfida che il settore primario europeo avrà di fronte nei prossimi anni. Senza dimenticare l'incertezza dei mer- cati e la diffusa volatilità dei prez- Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricol- tura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo. 7
  • 10. Novembre/Dicembre 2011 ____________________________________ Da tempo ormai l’agricol- tura è associata all’idea di assistenzialismo: tre idee chiave per riportare la spin- ta imprenditoriale al centro del programma agroalimen- tare… “Qualità, organizzazione e inter- nazionalizzazione. Sono queste, a mio avviso, le tre principali leve competitive per riportare l’agri- coltura italiana al centro di un progetto di sviluppo. La nostra è un’agricoltura unica al mondo per caratteristiche qualitative e distintive. Un vantaggio com- petitivo enorme che, però, deve essere trasformato in reddito per essere sfruttato. Ciò può acca- dere attraverso investimenti che puntino alla riduzione di uno dei limiti storici del sistema agricolo ropeo dei prossimi mesi e che, da coltura europea e, nello specifico, italiano, ovvero la sua debolezza una prima valutazione, sembra- di quella italiana. strutturale e organizzativa. Una no essere poco adeguate e ancora Più flessibilità per fronteggiare le maggiore organizzazione della lontane dalle grandi sfide che gli emergenze di mercato, meno ca- base produttiva potrà contribuire agricoltori stanno affrontando. rico burocratico per gli operatori, a raccogliere un'altra importante In tale contesto le modifiche che una PAC più snella e semplice, sfida rappresentata dall’interna- saranno introdotte attraverso il maggiori garanzie per la sosteni- zionalizzazione. Perché, oltre la processo di codecisione che vede bilità ambientale a patto che sia crisi, c’è comunque una doman- Parlamento e Consiglio Ue, per garantita la sostenibilità econo- da globale in continua crescita la prima volta nella storia della mica delle nostre aziende. Sono e l’export per le imprese italiane riforma della PAC, sullo stesso li- questi i principali indirizzi che del settore diventa sempre più vello legislativo, dovranno essere dovranno essere incentivati nella un’opzione da perseguire con de- rispondenti alle istanze dell’agri- politica agricola del futuro”. terminazione”. ◊ 8
  • 12. Novembre/Dicembre 2011 ____________________________________ _________________________________________________ Intervista all’onorevole. Giovanni Dima, Re- sponsabile consulta nazionale agricoltura PdL ________________________________ di Miriam Cesta redazione “La ricerca scientifica è una risorsa, ma non può intaccare tipicità e peculiarità dei singoli prodotti” S pesso si ha l’impres- sione che, nel con- testo produttivo, l’agricoltura sia considerata ni di aziende, mentre è aumentata la dimensione media, +44%, che è passata da 5,5 a 7,9 ettari di Super- ficie agricola utilizzata (Sau). Inol- coniugare la tutela del territorio alla produzione di qualità legata al Made in Italy che rappresenta nonostante tutto, ancora oggi, un una sorella minore. Si tratta, tre, sempre in questi dieci anni, si valore aggiunto forte e visibile. Per secondo lei, di un pregiudizio è assistito ad un aumento visibile cui pensiamo che questo pregiu- che può essere sradicato? del numero di aziende con più di dizio, di trovarci cioè di fronte a “L’Istat, attraverso i dati dell’ultimo 20 ettari di superficie utile che pur un settore marginale o comunque censimento in agricoltura, ci con- rappresentando, oggi, il 10% del poco incisivo nel contesto econo- segna l’immagine di un settore che totale delle aziende attive in Italia, mico nazionale, possa essere mes- risente, sia pure in maniera diversa gestiscono quasi i due terzi della so da parte se promuoviamo non rispetto agli altri segmenti produt- Sau nazionale. Mentre quelle con solo azioni che garantiscano una tivi nazionali, non solo degli effetti meno di 20 ettari, pur rappresen- maggiore competitività sui mer- della crisi che, ormai da qualche tando il 90% del totale delle im- cati delle aziende produttrici, ma anno, sta attraversando il Paese prese agricole italiane, conducono anche iniziative di sostegno alle e tutti i suoi più importanti com- solo il 37% della superficie agricola tante piccole imprese esistenti che parti economici, ma anche di alcu- utilizzata. Questi dati sono il frut- rappresentano un fondamentale ne trasformazioni strutturali che to di alcune dinamiche che devono presidio di tutela e salvaguardia del stanno chiaramente modificando essere chiaramente analizzate se si territorio - e le ultime vicende delle il modo di fare agricoltura in Ita- vuole intervenire concretamente alluvioni ne sono un chiaro esem- lia. Dal 2000 al 2010, per esempio, in un comparto che ha tutte le po- pio - nonché di valorizzazione delle sono scomparse 800 mila imprese tenzialità per diventare trainante qualità produttive che sono da trai- agricole, - 32%. In termini reali si è o comunque strategico per la no- no per il Made in Italy”. passati da 2,4 milioni a 1,6 milio- stra economia perché in grado di 10
  • 13. _______________________________ Novembre/Dicembre 2011 Parlando di agricoltura ci si dimentica troppo spesso della sua funzione primaria: assi- curare l’approvvigionamento alimentare. Quali sono le sfi- de che attendono il comparto per contenere i rischi legati, ad esempio, alla produzione di biocombustibili? “Appunto perché ci si dimentica spesso di questa funzione, è ne- cessario iniziare a parlarne seria- mente e costantemente. Riportare tutto alle funzioni originali signifi- ca fissare nuovamente quelle che L’onorevole Dima propone di far diventare il settore biologico non una nicchia di sono le priorità dell’agricoltura, mercato ma un settore in crescita per rispondere a precise sollecitazioni di una parte dei consumatori. cioè garantire la sussistenza ali- mentare nei Paesi industrializzati delle nostre produzioni che si fon- tali a tutte le risorse per i nostri come in quelli in via di sviluppo. Se dano proprio sulla loro unicità e agricoltori sia le penalizzazioni questa deve essere la funzione più sulla loro caratterizzazione”. per le imprese più competitive. La importante che deve essere risco- riforma dovrebbe poi confermare perta e sostenuta con forza, non In questi mesi si sta discu- il budget finanziario comunitario possiamo non sottacere il fatto che tendo il rinnovo della PAC, e nazionale, con una dotazione la necessità di trovare altre fonti di la Politica Agricola Comune. per il settore agricolo almeno pari energia sta portando molte nazio- Quali sono gli indirizzi che alla dotazione attuale proprio per ni a investire in questo settore a di- dovrebbero essere incentiva- evitare che l’Italia, che è una delle scapito della produzione agricola. ti per permettere lo sviluppo principali finanziatrici, possa subi- Riteniamo che per evitare questa dell’agricoltura italiana? re ulteriori penalizzazioni”. deriva si debbano prendere deci- “La nuova PAC dovrà rappresen- sioni a livello comunitario in grado tare una concreta opportunità di Da tempo ormai l'agricoltura di contemperare le due esigenze, sviluppo per la nostra agricoltura. è associata all’idea di assisten- ma avendo sempre un occhio di Per raggiungere questo obiettivo zialismo: tre idee chiave per riguardo verso la tradizionale fun- è necessario che tutte le forze po- riportare la spinta imprendi- zione dell’agricoltura”. litiche e di categoria ragionino in toriale al centro del program- termini unitari e condivisi su come ma agroalimentare… In che modo la produzione modificare e rendere più vicina alle “Far diventare il settore biologico agricola può guardare al pro- esigenze primarie del nostro setto- non una nicchia di mercato ma un gresso scientifico e alla ricer- re produttivo un’ipotesi di riforma settore in crescita per rispondere a ca, come nel caso delle biotec- che, come al solito, è immaginata precise sollecitazioni di una parte nologie e degli Ogm, come a e redatta a Bruxelles senza tener dei consumatori. Lavorare per uno una risorsa? conto delle singole specificità e sviluppo complessivo dell’agri- “La ricerca scientifica deve essere peculiarità territoriali. Pensare a coltura tradizionale e di quella di considerata come strumento per una politica comune che annulli tutela e salvaguardia dei territo- garantire la sicurezza del consu- le singole diversità, soprattutto in ri. Favorire i giovani e il ricambio matore e per salvaguardare l’am- agricoltura, laddove è più difficile generazionale che garantisce pro- biente. In quest’ottica può essere omologare i differenti modelli pro- spettive, innovazione, nuove idee considerata una risorsa da imple- duttivi se pensiamo ai Paesi me- e salvaguardia della tipicità”. ◊ mentare sempre tenendo conto del diterranei o a quelli continentali, fatto che non può e non deve intac- è quanto di più sbagliato si possa care il principio della tipicità, della immaginare. Pertanto deve esse- biodiversità e dell’esaltazione delle re una riforma per le imprese che peculiarità organolettiche di ogni esalti e non penalizzi le loro capa- singolo prodotto. Evitare l’omolo- cità e il loro talento. Andrebbero gazione produttiva, che può essere evitati, inoltre, sia i “tagli” orizzon- determinata dalla ricerca scientifi- ca, rappresenta una scelta strategi- Giovanni Dima, Responsabile ca se vogliamo puntare al rilancio consulta nazionale agricoltura PdL. 11
  • 14. Novembre/Dicembre 2011 ____________________________________ _________________________________________________ Intervista all’onorevole Vincenzo Lavarra, Responsabile nazionale Forum Agricoltura Pd ________________________________ di Miriam Cesta redazione “I nuovi bisogni alimentari e produttivi non possono prescindere dalla ricerca” S pesso si ha l’impres- sione che, nel con- testo produttivo, l’agricoltura sia considerata una sorella minore. Si tratta, secondo lei, di un pregiudi- zio che può essere sradicato? “La considerazione dell’agricoltu- ra nell'agenda della politica e della politica economica è ancora quella della sorella minore. Ed è un errore grave. Il Made in Italy che compete nel mondo è innanzitutto l’agroali- mentare; l’attività agricola è inoltre il primo fattore di manutenzione possibile del territorio in contrasto col dissesto idrogeologico. Estirpa- re il pregiudizio verso l’agricoltura italiana è dunque una necessità dell’intero Paese”. Vincenzo Lavarra, Responsabile nazionale Forum Agricoltura Pd. 12
  • 15. _______________________________ Novembre/Dicembre 2011 Parlando di agricoltura ci si dimentica troppo spesso della sua funzione primaria: assicurare l’approvvigio- namento alimentare. Quali sono le sfide che attendono il comparto per contenere i ri- schi legati, ad esempio, alla produzione di biocombusti- bili? “Solo qualche tempo fa si pensava che Italia ed Europa avessero risol- to il tema del loro fabbisogno ali- mentare. L’emergere su scala mondiale di una domanda gigantesca di nuovi consumi soprattutto da parte dei Paesi emergenti ripropone invece il tema del nostro autonomo approv- vigionamento. Per questo le nuove frontiere delle energie rinnovabili in campo agricolo debbono essere intese come complementari e non sostitutive della attività principale che è produrre cibo”. In che modo la produzio- ne agricola può guardare al progresso scientifico e alla ricerca, come nel caso delle biotecnologie e degli Ogm, come a una risorsa? “I nuovi bisogni alimentari e pro- duttivi non possono prescindere dalla ricerca scientifica e dalla sua applicazione: se pensiamo al pro- blema del surriscaldamento clima- tico, ecco che la scienza è chiamata a soluzioni che da un lato attenu- mento europeo. I punti irrinun- del programma agroalimen- ino il fenomeno, dall'altro nell’im- ciabili per l’Italia sono difendere tare… mediato ne riducano l’impatto”. le risorse finanziarie rispetto al “Il punto centrale per superare taglio proposto dalla Commissio- l’assistenzialismo è nell’assunzio- In questi mesi si sta discu- ne, finalizzare gli aiuti agli agri- ne della logica imprenditoriale da tendo il rinnovo della PAC, coltori attivi e non a chi possiede parte degli agricoltori, nell'opzio- la Politica Agricola comune. superfici agricole senza produrre, ne dell’associazionismo per me- Quali sono gli indirizzi che incentivare il rinnovamento ge- glio reggere la sfida dei mercati. dovrebbero essere incentiva- nerazionale e le associazioni dei Tuttavia i beni comuni che l’agri- ti per permettere lo sviluppo produttori, annoverare le colture coltura produce come salute e tu- dell’agricoltura italiana? arboree come vite e ulivo fra i de- tela ambientale impongono che “L’avvio del negoziato sulla PAC per stinatari dei finanziamenti legati vi sia ancora sostegno pubblico l’Italia è in salita a causa della man- alla tutela ambientale”. nazionale e comunitario, altri- canza di presenza e di credibilità in menti la volatilità dei prezzi e la sede europea dei Ministri che fino- Da tempo ormai l’agricol- concorrenza con i prodotti a più ra si erano succeduti. tura è associata all’idea di basso costo potrà accelerare ab- Ora con il nuovo Ministro si apre assistenzialismo: tre idee bandono e desertificazione, con una possibilità anche in rapporto chiave per riportare la spin- conseguenze disastrose sul piano al ruolo codecisionale del Parla- ta imprenditoriale al centro economico e ambientale”. ◊ 13
  • 16. Novembre/Dicembre 2011 ____________________________________ _________________________________________________ Intervista all’onorevole Teresio Delfino, Responsabile nazionale agricoltura Udc ___________________________ di Cosimo Colasanto redazione “ Semplificazione e competitività: ecco le azioni per l’impresa agricola” S pesso si ha l’im- ra scaturita dal dibattito portato Le difficoltà di oggi non sono tan- pressione che, nel avanti sul finire degli anni ‘90 e che to legate ad un riconoscimento del contesto produtti- ha valorizzato le molteplici funzio- ruolo, quanto alle difficoltà econo- vo, l’agricoltura sia ni dell’impresa agricola, dall’agro- miche più generali, in cui la reddi- considerata una sorella mi- business fino alla tutela ambienta- tività e la tutela del reddito sono nore. Si tratta, secondo lei, le e al turismo. complicate da una filiera che dà di un pregiudizio che può es- Sono convinto che negli ultimi più valore alla distribuzione e alla sere sradicato? anni il ruolo dell’agricoltura sia tor- trasformazione industriale che alla “Si tratta di un’impressione che nato ad essere centrale. Lo dico da produzione agricola. Questo tema, rivela una reale mancanza di co- figlio e nipote di coltivatori diretti quello del riequilibrio tra compar- noscenza del sistema produttivo prima che da ex sottosegretario ti, deve essere affrontato anche in dell’agricoltura italiana e quindi alle Politiche agricole. Rispetto sede di PAC. Dobbiamo sostenere portatrice di un pregiudizio in- all’abbandono degli anni ‘70 e ‘80 la nostra agricoltura rafforzando le fondato. L’agricoltura è una solida oggi c’è un’attenzione rinnovata. finalità per le quali nel 1957 nac- realtà economica del nostro Paese Essere imprenditore nel settore que la Politica Agricola Comune, che vale 250 miliardi di euro e che vitivinicolo, per fare un esempio, l’autoapprovvigionamento e la si- va dall’agroindustria alla manuten- è uno status symbol. C’è stato un curezza alimentare”. zione e salvaguardia del territorio. cambiamento profondo, sia in ter- L’importanza dell’agricoltura è mini di preparazione dell’impren- Parlando di agricoltura ci stata riconosciuta dalla legge sul- ditore che di qualificazione di rap- si dimentica troppo spesso la multifunzionalità in agricoltu- porti, anche su scala globale. della sua funzione primaria: 14
  • 17. _______________________________ Novembre/Dicembre 2011 assicurare l’approvvigio- namento alimentare. Quali sono le sfide che attendono il comparto per contenere i ri- schi legati, ad esempio, alla produzione di biocombusti- bili? “Se mi è concesso, mio nonno e mio padre che sono stati coltivatori diretti, si rivolterebbero nella tom- ba al pensiero che ettari ed ettari di mais vengano coltivati solo per essere bruciati. Credo che questo fenomeno sia, comunque, desti- nato ad esaurirsi naturalmente. L’incalzante crescita demografica conduce inevitabilmente in un’al- tra direzione. Anche il recente G20 di Cannes ha riservato una parti- colare attenzione al tema del fabbi- sogno alimentare. L’obiettivo è fare in modo che le finalità energetiche date dai biocarburanti non siano in conflitto con le risorse alimentari. Bisogna orientarsi verso l’utilizzo di sottoprodotti e scarti secondo la filosofia per cui si può riutilizza- re tutto, trasformandolo, mentre pensare di sviluppare colture de- dicate alla produzione di biocom- bustibili porta fuori strada. Certo dobbiamo anche colmare il gap spensabile, altro è abbracciare una rantire spazi di mercato. Un discor- di produzione da rinnovabili per strada che non differenzi l’agricol- so a parte merita invece la ricerca raggiungere gli obiettivi minimi tura italiana nello scenario euro- di nuove varietà e nuove qualità. del 20% entro il 2020 utilizzando peo e internazionale. Ecco, rispetto Dobbiamo sostenere la ricerca, a il fotovoltaico, ma farlo occupando ad uno dei temi più dibattuti, che fianco della tracciabilità e dell’eti- i campi da coltivare e sciupando i crea opinioni diverse e discordanti, chettatura, che permettano di pre- terreni è assurdo. come quello degli Ogm, personal- sentare le linee Ogm-free e quelle Ancora una volta, pensando all’Ita- mente, ma credo di interpretare Ogm, in mondo che sia il mercato a lia che ha poca terra disponibile e anche la convinzione della mag- fare la differenza e a far avanzare le poche aziende, la direzione deve gioranza nell’Udc a cui appartengo, produzioni più tradizionali”. essere quella di ricercare, in una non c’è contrarietà nei confronti politica di filiera, di riequilibrare degli Ogm. Tuttavia, credo che il In questi mesi si sta discu- il versante della produzione con comparto agricolo italiano debba tendo il rinnovo della PAC, quelli della commercializzazione e essere molto attento nel persegui- la Politica Agricola Comune. della distribuzione”. re linee distintive rispetto alla glo- Quali sono gli indirizzi che balizzazione del mercato agricolo dovrebbero essere incentiva- In che modo la produzio- e agroalimentare che valorizzino ne agricola può guardare al al massimo la nostra produzione. progresso scientifico e alla Faremmo un errore se omologas- ricerca, come nel caso delle simo la nostra produzione a quella biotecnologie e degli Ogm, di Paesi che hanno territori e spazi come a una risorsa? immensi, dobbiamo invece perse- “Sono convinto che abbiamo da- guire elementi di specificità per ga- vanti la necessità di ricercare sem- pre nuove soluzioni. Un conto è lo Teresio Delfino, Responsabile sviluppo della ricerca, per me indi- nazionale agricoltura Udc. 15
  • 18. Novembre/Dicembre 2011 ____________________________________ ti per permettere lo sviluppo stica dei contesti produttivi. L’Ita- per l’Europa. In quanto strategi- dell’agricoltura italiana? lia ha un patrimonio produttivo co richiede sostegni adeguati agli “L’Europa non può ridurre il soste- agricolo - vite, olivo, castanicoltu- obiettivi che deve realizzare. Dob- gno all’agricoltura, gli Stati devono ra - che è inscindibile dal contesto biamo anche promuovere il massi- aumentare il valore della contri- ambientale. Secondo gli attuali in- mo di competitività all’interno del buzione al bilancio europeo. Basta dirizzi in discussione, questi tipi di mondo agricolo, fornendo agli im- pensare che negli Usa, durante produzione non verrebbero valu- prenditori tutti gli strumenti per i consigli di guerra, è richiesta la tati ai fini di quella parte di risorse stare sul mercato. Direi che questa presenza anche del loro Ministro che rappresentano il 30% del pri- azione si potrebbe sintetizzare in per l’Agricoltura per accorgersi che mo pilastro della PAC. La PAC deve tre linee: concentrare, come diceva- è un errore pensare di ridurre il farsi carico di sostenere tutte le mo, gli interventi sugli agricoltori peso dell’agricoltura in Europa. La realtà ambientali di qualità. Dall’al- attivi; un’altra misura fondamen- tentazione, nello scenario di con- tra parte si deve favorire una mag- tale è fornire incentivi per la na- solidamento dei budget di spesa, è giore capacità nella distribuzione e scita di nuove imprese guidate da quello di orientare la spesa verso le utilizzazione dei fondi europei a li- giovani; infine, dobbiamo lavorare infrastrutture, ma non bisogna di- vello nazionale, garantendo princi- per una PAC che favorisca la sem- menticare la funzione che l’agricol- pi ben definiti, evitando gli schemi plificazione e la sburocratizzazione tura svolge in Italia come garanzia rigidi previsti attualmente”. del rapporto tra attività agricola di benessere, crescita e di conserva- e pubblica amministrazione. Su zione del patrimonio ambientale. Da tempo ormai l’agricol- questi temi la battaglia è decisiva. Quello che serve all’Italia, in questo tura è associata all’idea di Troppe risorse vengono sprecate momento, è prima di tutto la desti- assistenzialismo: tre idee nel rapporto non razionale tra im- nazione delle risorse ai coltivatori chiave per riportare la spin- prese piccole o medie e le istituzio- attivi. Bisogna evitare la disper- ta imprenditoriale al centro ni. Anche la PAC soffre di questo sione delle risorse, in troppi fanno del programma agroalimen- difetto. L’obiettivo è quello di crea- agricoltura per hobby. tare… re una regolamentazione basata su Un altro elemento da correggere “Bisogna abbattere una volta per automatismi, evitando ulteriori so- in corsa per quanto riguarda la po- tutte il concetto di assistenziali- vrastrutture che possono soltanto litica comunitaria è il rispetto per smo e ribadire che l’agricoltura è appesantire il lavoro dell’imprendi- la diversità ambientale e paesaggi- un settore strategico per l’Italia e tore agricolo”. ◊ 16
  • 20. Novembre/Dicembre 2011 _________________________________ L’interscambio di prodotti _________________________________________________ commestibili evidenzia un bilancio lievemente positivo a favore delle Le vendite di carni ed animali vivi hanno re- vendite all’estero. Nel complesso l’Italia ha importato quantità di gistrato un aumento che fa ben sperare per carni e frattaglie per 1.041.702 tonnellate (+0,3% rispetto al pari il futuro del settore. Il primato nell’export periodo dell’anno precedente) spetta al pollame con un esborso di 2.971 milioni di euro (+4,5%), mentre le nostre vendite, con 383.127 tonnellate e ________________________________ di Bruno Massoli 1.140 milioni di euro di introito, statistico hanno registrato rispettivamen- te +5,2%e +12,0%. In termini di saldo commerciale, l’Italia ha visto C on la disponibilità dei vati, cereali per uso zootecnico. diminuire l’importazione netta dati di commercio este- Nell’analisi si è ritenuto interes- del 4,9% in termini di quantità e ro elaborati dall’Istat per sante prendere in considerazione del 7,5% in termini di valore. Si ri- il periodo gennaio-agosto 2011 anche i prodotti trasformati e de- conferma l’interesse degli scambi è possibile delineare un primo rivati di carni e pesce. con l’estero per le carni bovine e e provvisorio quadro dell’anda- _________________________ suine, le cui importazioni rappre- mento del nostro interscambio Carni ed animali vivi sentano in complesso il 90-91% di prodotti zootecnici, quali carni Nei primi otto mesi del 2011, in quantità e l’88-89% per valore e pesce, animali vivi, latte e deri- l’interscambio di carni e frattaglie erogato. Per quanto riguarda le 18
  • 21. _______________________________ Novembre/Dicembre 2011 zootecnici nel 2011 vendite all’estero, invece, sono le vivi, ad eccezione dei suini. A re- aumentato, rispetto al pari perio- carni di pollame ad attribuirsi il gistrare i decrementi più significa- do del 2010, del 4,8% i quantitati- primato nell’export con 100 mila tivi sono stati gli equini (-15,5%) vi acquistati (2.385.914 tonnella- tonnellate (26,2% delle vendite di ed il pollame in genere (-7,2%), te contro le 2.276.456 del 2010) carni e frattaglie e +2,2% rispet- cui ha fatto riscontro un aumen- con la conseguenza di un mag- to al pari periodo 2010) per 198 to negli acquisti di suini, passati giore esborso di 2.492 milioni di milioni di euro (42% del valore da 671.751 a 766.659 capi, pari euro contro i 2.270 del precedente totale del comparto carni e +9,6% al +14,1). Flessione molto consi- analogo periodo (+9,8%). rispetto all’anno precedente.) A stente per le vendite di pollame, La maggior parte delle importa- seguito di tali dinamiche, dal con- diminuite del 33,6%. zioni sono ascrivibili ai prodotti fronto del saldo import-export tra _________________________ lattieri. che con il loro peso at- i due periodi 2010-2011 emerge Latte e prodotti derivati testatosi all’82-83% dell’import che nel 2011 l’importazione netta Più sostenuto, invece, il passivo complessivo, registrano un in- ha registrato una flessione di circa della nostra bilancia commerciale cremento del 6,2% in quantità 3,5 milioni di tonnellate con un per quanto riguarda i prodotti lat- e del 9,9% in termini di valore. corrispondente miglioramento tiero-caseari, per i quali comples- Positive, al contrario, le diminu- del 17,8% rispetto al 2010. sivamente considerati nei primi ite importazioni di burro (-20,7% In calo le importazioni di animali mesi del 2011 l’Italia risulta aver in quantità); per tali prodotti, Interscambio commerciale di carni e frattaglie (periodo gennaio-agosto 2011) QUANTITA’ (tonnellate) VALORE (milioni di euro) TIPI DI CARNI Var. % Var. % 2010 2011 2010 2011 2011/2010 2011/2010 IMPORTAZIONI TOTALE carni e frattaglie 1.038.107 1.041.702 0,3 2.843 2.971 4,5 carni bovine 303.130 280.590 -7,4 1.369 1.391 1,6 carni ovi-caprine 17.753 18.378 3,5 86 96 11,8 carni equine 18.012 19.072 5,9 55 59 7,3 carni di pollame 27.984 33.577 20,0 58 78 35,9 carni suine 644.169 659.997 2,5 1.153 1.218 5,6 carni di conigli e selvaggina 4.240 5.000 17,9 16 17 4,6 ESPORTAZIONI TOTALE carni e frattaglie 364.174 383.127 5,2 1.018 1.140 12,0 carni bovine 90.337 96.333 6,6 292 341 16,6 carni ovi-caprine 1.080 1.040 -3,7 5 5 -5,0 carni equine 1.427 1.943 36,1 2 3 86,2 carni di pollame 98.108 100.271 2,2 181 198 9,6 carni suine 81.126 91.426 12,7 117 137 16,5 carni di conigli e selvaggina 1.697 1.224 -27,9 8 6 -32,9 Fonte. Istat 19
  • 22. Novembre/Dicembre 2011 _________________________________ tuttavia, diminuiscono anche le una importazione netta in conti- del 9,7% in quantità e del 63,3% nostre vendite rispettivamente nuo aumento per tutti i prodotti in valore, mentre le esportazioni del 66,9% (da 19.875 a 6.583 lattiero-caseari considerati. evidenziano aumenti rispettiva- tonnellate) e 39,5% (da 32.286 a _________________________ mente pari al 75,4% e 152,7%%. 21.402 tonnellate). Il comparto Cereali foraggeri A registrare l’aumento più consi- comunque rimane in misura più Per quanto concerne il compar- stente negli acquisti dall’estero è il o meno significativa soggetto ad to dei cereali, nei primi otto mesi granoturco (escluso quello destina- del 2011 i quantitativi acquistati to alla semina) per i quali con poco all’estero, pari a 7,3 milioni di ton- più di 1,8 milioni di tonnellate si nellate, sono complessivamente registra un incremento del 39,9% aumentati del 9,1%, dietro pa- al costo complessivo di 406 milioni gamento, tuttavia, di un costo di di euro (+112,1% rispetto al 2010). 1.894 milioni di euro, sensibilmen- Da evidenziare il boom negli ac- te più elevato di quello del corri- quisti di sorgo, passati da 4,960 spondente periodo 2010 (+61,2%). a 43.755 tonnellate. Al contrario, Molto positivo, invece, è il nostro gli incrementi segnati dalle nostre export che, con 948.558 tonnella- vendite risultano maggiormente te vendute, spunta un incremento concentrati sul frumento duro (da del 18,0% ricevendo 498 milioni di 112.990 a 298.541 tonnellate), euro (+26,0%). All’interno di tale pari al +164,2%. comparto, le produzioni cerealico- _________________________ le destinate all’alimentazione ani- Prodotti ittici e trasformati male, che tra l’altro costituiscono di carni e pesce la maggiore quota-parte, registra- Appare interessante esaminare no gli incrementi più consistenti. due altri comparti: i prodotti del- Gli acquisti risultano aumentati la pesca, che stanno assumendo 20
  • 23. _______________________________ Novembre/Dicembre 2011 Commercio con l’estero di cereali per l’alimentazione animale (periodo gennaio-agosto 2011) QUANTITA’ (tonnellate) VALORE (milioni di euro) TIPI DI CEREALI Var. % Var. % 2010 2011 2010 2011 2011/2010 2011/2010 IMPORTAZIONI CEREALI IN COMPLESSO 6.721.138 7.331.931 9,1 1.175 1.894 61,2 CEREALI FORAGGERI 5.951.056 6.526.507 9,7 997 1.627 63,3 Frumento duro 1.406.124 1.320.631 -6,1 291 361 24,4 Frumento tenero 3.118.292 3.223.693 3,4 489 816 66,8 Segale 7.430 7.889 6,2 1 2 92,8 Avena 32.322 29.885 -7,5 5 8 49,7 Granoturco 1.319.733 1.846.567 39,9 191 406 112,1 Sorgo 4.960 43.755 782,1 3 12 257,4 Altri cereali 62.195 54.087 -13,0 16 22 38,4 ESPORTAZIONI CEREALI IN COMPLESSO 803.800 948.558 18,0 395 498 26,0 CEREALI FORAGGERI 236.954 415.706 75,4 54 137 152,7 Frumento duro 112.990 298.541 164,2 24 98 308,1 Frumento tenero 39.604 42.980 8,5 10 16 52,9 Segale 1.118 1.274 13,9 1 2 10,5 Avena 3.893 3.025 -22,3 1 1 -22,0 Granoturco 69.972 63.986 -8,6 15 18 23,1 Sorgo 7.428 1.509 -79,7 2 1 -59,7 Altri cereali 1.949 4.393 125,4 1 3 131,0 Fonte. Istat un notevole interesse non sol- tonnellate di tali prodotti, vale di carni e pesci (insaccati, pre- tanto perché alternativi delle car- a dire per quantitativi superiori parazioni ed conserve di carni ni sulla tavola degli italiani, ma del 3,8% rispetto a quelli acqui- e di pesci, sughi ed estratti di in quanto remunerativi e più o stati nell'analogo periodo 2010, carni e pesci, ecc.) rappresen- meno di largo consumo in un Pa- mentre ne sono state vendute tano una significativa compo- ese circondato dal mare per i 4/5 quantità inferiori del 7,2%. In nente dell’interscambio dei pro- del proprio territorio, ed i pro- termini di valori, tuttavia, le im- dotti zootecnici, con acquisti dotti trasformati e derivati delle portazioni hanno comportato dall’estero nel periodo gennaio- carni e pesci. per l’Italia un esborso maggiore agosto 2011 pari in quantità Per quanto riguarda il comparto del 13,5% (2.201 milioni di euro a 201.482 tonnellate (+2,7% del pesce (inclusi crostacei e mol- contro i 1940 del 2010), mentre rispetto allo stesso periodo luschi, comunque commestibili, dalle vendite sono stati introita- 2010) per un valore di 826.603 vale a dire vivi, freschi o refrige- ti 251 milioni di euro, vale a dire milioni di euro (+8,9%) a fronte rati, secchi, salati o in salamoia, appena 12 milioni di più rispetto di vendite pari a 90.298 ton- sotto forma di filetto, ecc.), nel all’anno precedente (+5,3). nellate (+8,2%) per un introito periodo 2011 considerato il no- Anche i prodotti derivati dalla complessivo di 463.876 milioni stro Paese ha importato 248.843 trasformazione e lavorazione d euro (+9,3%) ◊. 21
  • 24. Novembre/Dicembre 2011 _______________________________ Nuovi valori nutrizionali dei salumi italiani _________________________________________________________________________ __ L’aggiornamento dei valori nutrizionali dei salumi non lascia dubbi: i grassi sono diminuiti e quelli presenti sono migliorati dal punto di vista qualitativo ______________________________________________________ Elisabetta Bernardi Nutrizionista - Specialista in scienza dell'alimentazione - Università di Roma "La Sapienza M agro come un salame. 1993, anno in cui sono state effet- fortemente voluto aggiornare le Potrebbe sembrare una tuate le precedenti analisi, molti analisi dei prodotti più consuma- provocazione invece aspetti sia produttivi che di tra- ti del comparto salumeria, per l’aggiornamento dei sformazione sono cambiati e tali documentare la composizione dati nutrizionali dei salumi italia- cambiamenti hanno avuto profon- chimico-nutrizionale di alcuni sa- ni non lascia dubbi. I salumi sono di effetti sulla qualità dei salumi. lumi italiani. I risultati delle analisi meno grassi rispetto al passato e Ecco perché l’Istituto di Valorizza- non soltanto caratterizzano mag- sono migliorati sotto tutti i pro- zione dei Salumi (IVSI) e l’Istituto giormente i prodotti, perché oggi fili nutrizionali. In vent’anni, dal Salumi Italiani Tutelati (ISIT) ha sono disponibili dati mai analizzati 22
  • 25. ______________________________ Novembre/Dicembre 2011 prima, ma confortano il consuma- Tabella . I prodotti oggetto dell’analisi tore che per tradizione e gusto già dava piena fiducia ai salumi. Le Bresaola della Valtellina IGP carni trasformate, infatti, sono tra i prodotti di origine animale più Coppa consumati dopo latte e derivati e Cotechino Modena IGP (dopo cottura 20’ dentro la confezione e sono apprezzate dai consumatori scolato dal liquido di cottura) di tutte le età. Mortadella Bologna IGP __________________________ Pancetta arrotolata Chi ha svolto le analisi Due istituti di ricerca prestigiosi, Prosciutto cotto (e relativo campione privato del grasso visibile) L’INRAN (Istituto Nazionale per Prosciutto cotto alta qualità (e relativo campione privato del l’Alimentazione e la Nutrizione) grasso visibile) in collaborazione con la SSICA Prosciutto cotto scelto (e relativo campione privato del grasso (Stazione Sperimentale per l’In- visibile) dustria delle Conserve), si sono occupati del piano sperimentale Prosciutto crudo nazionale disossato (e relativo campione privato che ha previsto il campionamento del grasso visibile) e le analisi di 19 prodotti (tabella Prosciutto di Modena DOP (e relativo campione privato del 1). L’INRAN è un ente pubblico di grasso visibile) ricerca sottoposto alla vigilanza del Prosciutto di San Daniele DOP (e relativo campione privato del Ministero delle Politiche Agricole, grasso visibile) Alimentari e Forestali. L’attività Salame Milano dell’INRAN rappresenta un im- portante riferimento sia per l’in- Salame Napoli dustria agroalimentare nazionale Salame ungherese che per la popolazione italiana e Salamini italiani alla Cacciatora DOP tra le attività di ricerca che svolge vi sono oltre al monitoraggio delle Speck dell’Alto Adige IGP abitudini alimentari e dello stato Zampone Modena IGP (dopo cottura 20’ dentro la confezione e nutrizionale della popolazione ita- scolato dal liquido di cottura) liana e la valutazione della qualità nutrizionale dei prodotti agroali- selezione delle razze. Il suino viene tenuto in grassi. Ma anche salumi mentari nazionali, la compilazione infatti alimentato con una dieta a IGP come cotechino e zampone, e l’aggiornamento delle “Tabelle di base di mais-orzo-soia, integrata hanno ridotto il loro contenuto Composizione degli Alimenti”. La con vitamine e sali minerali, che in- in grassi di oltre il 30%. Il fattore SSICA, un’azienda speciale della sieme a metodi di allevamento in- alimentare, unito a quello zootec- Camera di Commercio Industria, novativi ha permesso di modifica- nico, ha dato origine inoltre a una Artigianato e Agricoltura di Parma re il contenuto lipidico, aumentare materia prima caratterizzata da un è attualmente fra le più importanti quello di vitamine e minerali, ma equilibrato contenuto di saturi e istituzioni di ricerca applicata nel anche rendere la carne suina un insaturi: questi ultimi sono passati settore della conservazione degli vero e proprio alimento funziona- dal 30% a oltre il 60% dei grassi to- alimenti in Europa e nel mondo e le, grazie all’arricchimento con so- tali. Parallelamente alla riduzione partecipa a progetti di ricerca na- stanze a potente azione salutistica. dei grassi saturi, si sono registrate zionali e internazionali. __________________________ inoltre delle riduzioni apprezzabi- __________________________ I grassi li del contenuto in colesterolo, in I risultati L’aggiornamento dei valori nutri- particolare per alcuni prodotti qua- Per una volta vincono i “buoni” e zionali dei salumi non lascia dub- li prosciutto cotto, pancetta e cote- perdono i “cattivi”. Grassi, coleste- bi: i grassi sono diminuiti e quelli chino. I salumi quindi oltre ad es- rolo, sale e conservanti in calo e presenti sono migliorati dal punto sere caratterizzati da un contenuto proteine, vitamine, minerali e acidi di vista qualitativo. In tabella 2 inferiore di grassi e da una migliore grassi essenziali in aumento. sono raccolti i dati sulla riduzione qualità, perché sono privilegiati gli Il miglioramento nutrizionale è del contenuto dei grassi in un con- insaturi che esercitano un’azione stato possibile soprattutto grazie fronto con i dati del 1993. Il pro- positiva sulla colesterolemia, sono all’evoluzione delle tecniche di al- sciutto cotto risulta un “campione diventati alimenti in grado di con- levamento, e quindi all’intervento di dimagrimento”: in meno di 20 tribuire efficacemente all’assunzio- umano sull’alimentazione e sulla anni ha quasi dimezzato il suo con- ne giornaliera di acidi grassi essen- 23
  • 26. Novembre/Dicembre 2011 _______________________________ ziali omega-6 e omega-3, nonché Tabella 2. Riduzione del contenuto lipidico di alcuni di soddisfare il fabbisogno di EPA salumi italiani dal 1993 a oggi e DHA, i preziosi grassi omega-3 a catena lunga. La carne suina ha Lipidi g/100g Variazione % inoltre un vantaggio rispetto alle   (dati (dati altri carni: ha grassi facilmente se- 1993-2011 1993) 2011) parabili dalla porzione magra, ren- dendo questa carne adatta anche Prosciutto cotto 14,7 7,57 -48% ai regimi ipocalorici. Questo è vero Cotechino Modena IGP, cotto 24,7 16,29 -34% soprattutto per il prosciutto crudo. Zampone Modena IGP, cotto 25,9 17,45 -33% Come conseguenza diretta della riduzione lipidica si è ottenuto un Bresaola della Valtellina IGP 2,6 1,96 -24% lieve aumento dell’apporto protei- Prosciutto cotto sgrassato 4,4 3,49 -21% co e una riduzione dell’apporto ca- Prosciutto di San Daniele DOP 23 18,62 -19% lorico, tanto che se potessimo met- tere un punto temporale tra vecchi Mortadella Bologna IGP 28,1 25,03 -11% e nuovi dati, potremmo affermare, Speck dell’Alto Adige IGP 20,9 19,14 -8% considerando i consumi alimenta- Coppa 33,5 31,64 -6% ri, che gli adolescenti prenderebbe- Salamini italiani alla Cacciatora ro un kg di ciccia in meno all’anno! 34 32,731 -4% DOP Già i dati di analisi del 1993 aveva- no dimostrato che i salumi erano buone fonti delle vitamine B1, B2 e B3 (tiamina, riboflavina e niacina). Oggi, tali vitamine sono presenti in modo talvolta notevole superan- do, con una sola porzione, anche il 30% della razione giornaliera rac- comandata per un adulto, nel caso della B1 (come accade, ad esempio, per il prosciutto cotto e i prosciutti crudi DOP). Ma oggi sono disponi- bili per la prima volta dati sulle vi- tamine B6, B12 e vitamina E. Per la vitamina B12 per esempio occorre tener presente che essa resiste alla cottura e che gli alimenti di origine animale ne sono le fonti esclusive. Con una porzione di bresaola si co- pre il 15% del nostro fabbisogno, il 14% con una porzione di Cop- pa di Parma e circa un 10% con prosciutti, salami e pancetta. I contenuti di vitamina B6 sono ancor più significativi perché con una porzione da 50 grammi di prosciutto crudo si copre circa il 40% del proprio fabbisogno. __________________________ I minerali sono presenti in questi alimenti in gno quotidiano di zinco, ma buo- Le nuove analisi sui salumi italia- una forma altamente biodisponi- ne fonti di questo elemento sono ni hanno evidenziato che questi bile, il nostro organismo è in gra- anche i prosciutti e i salami. alimenti possono essere fonte di do cioè di assorbirli più facilmente __________________________ minerali come calcio, fosforo, rame rispetto per esempio a quelli con- Sale e conservanti e selenio. Ma i salumi sono anche tenuti negli alimenti di origine ve- Buone notizie anche per il sale e fonte di minerali fondamentali getale. Una porzione di bresaola gli altri conservanti. Grazie all’im- come ferro e zinco e tali elementi fornisce il 23% del nostro fabbiso- piego del frigorifero e alle cono- 24
  • 27. ______________________________ Novembre/Dicembre 2011 Tabella 3. Riduzione del contenuto del sale di alcuni da eventuali contaminazioni e de- salumi italiani dal 1993 a oggi terioramento, ma si è riusciti co- munque a ridurne notevolmente Sale g/100g Variazione % l’uso, come si osserva in Tabella 3. Altro discorso è per nitrati e   (dati (dati 1993-2011 nitriti, che vengono aggiunti nelle 1993) 2011) fasi iniziali dei processi di trasfor- Pancetta Arrotolata 5,7 3,0 -47% mazione, ma che dalle analisi ri- Prosciutto di San Daniele DOP 7,0 4,5 -36% sultano praticamente assenti nei Zampone Modena IGP, cotto 2,5 1,7 -32% salumi al momento del consumo. I salumi sono oggi quindi ali- Cotechino Modena IGP, cotto 3,0 2,2 -27% menti ancora più adatti a tutte Mortadella Bologna IGP 3,0 2,4 -20% le categorie della popolazione Speck dell’Alto Adige IGP 5,1 4,1 -19% italiana. Ricordiamo il prosciut- to cotto, come uno dei primi ali- Salamini italiani alla Cacciatora 5,1 4,2 -18% menti inseriti nello svezzamento DOP del bambino e il più adatto anche Salame Milano 4,6 3,9 -15% all’alimentazione dell’anziano per Salame Ungherese 4,7 4,0 -15% la tenerezza delle carni, il crudo Prosciutto Crudo Nazionale 7,0 6,0 -15% idoneo ad adulti e ragazzi non soltanto per la sua digeribilità Salame Napoli 4,7 4,1 -13% ma anche per i preziosi micro- Prosciutto cotto 2,3 2,1 -9% nutrienti che apporta. I salami, il Coppa 5,1 4,9 -4% cotechino, lo zampone, lo speck, la coppa, la pancetta e la morta- della sono diventati salumi non più da relegare ai giorni di festa ma, nell’abito delle porzioni con- sigliate, possono essere assunti con maggiore frequenza. Per un loro giusto inserimento in una dieta equilibrata e variata è bene ricordare le porzioni. Se si tratta di un secondo piatto, come di consueto vengono utilizzati i sa- lumi durante il pranzo o la cena, la porzione consigliata è di 50 grammi e nella seguente tabella si possono osservare le equiva- lenze in termini di fettine: Nelle “Linee Guida per una sana alimentazione Italiana” (edizione 2003) redatte dall’INRAN i sa- lumi rientrano nel gruppo “car- ne, pesce, uova e legumi” il cui consumo dovrebbe essere quo- tidiano (1-2 porzioni al giorno a seconda del fabbisogno calorico) variando tra gli alimenti presen- scenze microbiologiche, oltre al nitario, ma con migliori proprietà ti nel gruppo. I salumi possono rispetto delle regole igieniche e organolettiche, poco sale e pochi quindi rappresentare un ottimo allo sfruttamento delle proprietà conservanti. È chiaro che il sale ci secondo piatto al pari della carne batteriostatiche di spezie ed erbe deve essere nei salumi, il cui nome o del pesce o delle uova da consu- aromatiche quali aglio, pepe e pe- deriva proprio dall’impiego di mare da 2 a 3 volte la settimana, peroncino, è oggi possibile pro- questo elemento, soprattutto nei in modo da alternare il consumo durre salumi sempre sicuri come salumi crudi, perché la sua azione con gli altri rappresentanti del in passato dal punto di vista sa- conservante preserva il prodotto gruppo di alimenti. ◊ 25
  • 28. Novembre/Dicembre 2011 _______________________________ ___________________________________________________ Alcuni studi hanno evidenziato l’importanza della sansa di oliva non solo come fonte “nobile” di lipidi, ma anche come fonte fibrosa, in alternativa ai foraggi _______________________ di D’Angelo G., Chiofalo B., Lo Presti V., Pagliaro M., Fiumanò R., Chiofalo V. Dipartimento di Morfologia, Biochimica, Fisiologia e Produzioni Animali, Università di Messina, Polo Universitario Annunziata, Sansa di oliva e NIRS: l’innovazione nella mangimistica L' Unione europea è il del Bacino del Mediterraneo. La circa al 25 % dell’intera produzio- principale produttore maggior parte della produzione ne mondiale. L’Italia è il secondo di olio di oliva nel mon- mondiale di olive, stimata intor- produttore europeo di olio di oli- do. Le statistiche mostrano che no ai 10 milioni di tonnellate, di va con una produzione nazionale l’80,2% della produzione mon- cui 9 milioni utilizzati per l’estra- media di oltre 6 milioni di quin- diale, pari a 2.056.200 tonnella- zione dell’olio di oliva è localiz- tali, e con ben 37 denominazioni te, viene prodotto nei Paesi del zata in Spagna, Italia e Grecia. (DOP) riconosciute dall'Unione Mediterraneo. In Italia circa 2.500.000 ton di europea. Circa il 90% della pro- La coltivazione dell’olivo ha sem- olive sono destinate all’industria duzione di olio si registra nel Sud pre avuto una notevole importan- di estrazione da cui si ottengono Italia, tra Puglia, Calabria e Sicilia za economica e sociale nei Paesi 450-500.000 ton di olio, pari a (Istat 2009). 26
  • 29. ______________________________ Novembre/Dicembre 2011 __________________________ Lo smaltimento dei reflui dell’industria olearia: un problema da risolvere Tuttavia, in questo scenario idil- liaco, il trattamento dei sottopro- dotti dell’industria olearia occupa certamente un ruolo di primissi- mo piano fra le difficoltà da dove- re fronteggiare. Infatti, il marcato carattere inquinante di taluni re- flui unitamente agli elevati costi da affrontare per il loro efficace smaltimento, in ottemperanza alle normative vigenti, penalizza fortemente questo settore. Il 50% delle spese di produzione dell’olio dipendono dallo smaltimento dei reflui. Tra i diversi “scarti” prodotti un esempio è rappresentato dallo smaltimento della sansa di oliva, i Figura 1 - Inserimento del campione di sansa di oliva per la lettura al NIRS cui costi di si aggirano intorno ai 70 euro/ton. __________________________ __________________________ produzione, alla conservazione, o L’innovazione tecnologica: Utilizzo della sansa di oliva eventualmente all’acquisto di un la tecnica NIRS in alimentazione animale buon fieno. Un altro punto di no- L’analisi chimica dei prodotti ali- A tal proposito, negli ultimi anni tevole interesse, è la valutazione mentari richiede tecniche anali- la ricerca scientifica ha focalizza- dell’aspetto economico, il mangi- tiche sempre più sofisticate e ad to l’attenzione nel trovare solu- me con l’integrazione di sansa ha elevata innovazione tecnologica zioni alternative all’utilizzo dei mediamente un costo minore del per il controllo sia della materia reflui ed, in particolare, all’utiliz- 20% rispetto al mangime classi- prima che del prodotto finale, du- zo della sansa nella filiera agro- co, traducendosi in un significati- rante tutto il processo produttivo. zootecnica. vo risparmio economico per l’al- In considerazione dell’elevato nu- Tra le diverse soluzioni, numerosi levatore (Liotta et al., 2001, Kadi mero di componenti degli alimenti studi hanno valutato il possibile et al., 2004). complessi e delle alterazioni più o impiego delle sanse nell’alimen- L’utilizzo in ambito agro-zootec- meno fraudolente potenzialmen- tazione sia dei ruminati che dei nico dei residui oleari è, comun- te possibili, l’analisi chimica dei monogastrici. que, condizionato da un attento prodotti alimentari è una branca L’impiego di sanse in alimenta- controllo della composizione chi- della chimica analitica in continuo zione animale risale agli anni ‘30 mica di tali reflui, al fine di evitare aggiornamento, che richiede lo svi- (Maymone et al., 1935); nei perio- compromissioni e/o alterazioni luppo di metodi sensibili, rapidi e di successivi e sino agli inizi degli delle performances produttive. altamente specifici per una varietà anni ‘70, il problema dell’impiego Nell’ottica, quindi, di voler carat- di composti. Tra le metodiche chi- alimentare dei sottoprodotti ole- terizzare la sansa di olive e con mico-fisiche, un crescente interes- ari non è stato più attenzionato. l’intento di un utilizzo sempre se è stato rivolto alla spettroscopia Alcuni studi (Chiofalo et al., 2004) maggiore di questo sottoprodot- NIR, che consente un’analisi non hanno evidenziato l’importanza to nel settore della mangimisti- distruttiva e la determinazione di della sansa di oliva non solo come ca, considerato il prezioso ap- componenti di materiali con la sola fonte “nobile” di lipidi, ma anche porto in termine di lipidi grezzi esplorazione del campo spettrale, come fonte fibrosa, in alternativa e di fibra che lo stesso apporta a grazie allo sviluppo e applicazione ai foraggi che, in alcune aree ge- fronte di un continuo e costante di procedimenti chemiometrici ograficamente svantaggiate, non rincaro delle materie prime uti- (Williams, 2001). sono sempre disponibili durante lizzate in alimentazione anima- Il settore agroalimentare è sicura- l’arco dell’anno, o risultano di sca- le, l’obiettivo di questo studio mente quello dove la tecnica NIRS dente qualità. Un prodotto come è stato quello di applicare l’in- è maggiormente diffusa; circa il la sansa può rappresentare quindi novativa e rapida tecnica NIRS 70% delle applicazione derivano una valida alternativa, e ridurre i per la caratterizzazione analitica da questo ambito. Infatti essa è disagi per gli allevatori legati alla della sansa di oliva. rapida, poco costosa, non richiede 27
  • 30. Novembre/Dicembre 2011 _______________________________ reagenti chimici, non produce ma- ria 2009/2010 n.100 campioni di della curva di calibrazione, tutti i teriale di scarto e non crea proble- sansa provenienti da diversi olei- dati sono stati sottoposti ad ela- matiche di sicurezza e salute. Inol- fici e frantoi presenti in Sicilia ed borazione matematico statistica tre è una tecnica non invasiva, non in Calabria. Successivamente, nel- (ANOVA, proc. GLM del SAS, richiede particolare preparazione la campagna olearia 2010/2011, 2001) mettendo a confronto, per del campione, eccetto la sua maci- sono stati prelevati ulteriori 100 ogni parametro analitico, i risulta- nazione ed eventuale essiccazione, campioni di sansa. ti ottenuti con la metodica NIRS e non necessita di personale parti- Tutti i campioni prima di essere e quelli ottenuti con le metodiche colarmente addestrato, una volta sottoposti ai procedimenti anali- convenzionali AOAC. che le calibrazioni sono state svi- tici sono stati essiccati e macinati Dal confronto tra i valori ottenu- luppate. Il vantaggio enorme deri- mediante molino, utilizzando una ti con le due metodiche è emer- va dal fatto che numerosi parame- griglia di macinazione di 1 mm, al so che i risultati relativi a tutti i tri di un campione possono essere fine di renderli omogenei. parametri composizionali sono determinati contemporaneamente Su tutti i campioni sono stati de- stati sovrapponibili tra di loro ed in tempo reale al momento del terminati: umidità, proteina greg- con un valore della significativi- ricevimento del campione. gia (PG), grassi greggi (LG), cellulo- tà statistica superiore allo 0,05. Tuttavia, affinché uno spettrofoto- sa greggia (FG), ceneri gregge, fibra Alcuni dei risultati ottenuti dal metro NIR possa fare una corretta neutro detersa (NDF), fibra acido confronto tra le due metodiche analisi quali-quantitativa è neces- detersa (ADF), lignina acido deter- sono riportati in tabella 1. sario sviluppare una calibrazione sa (ADL) utilizzando le metodiche __________________________ specifica per ciascuna matrice at- analitiche ufficiali (AOAC, 2005). Considerazioni conclusive traverso metodi multivariati. Gli stessi campioni di sansa sono L’applicazione della curva di cali- __________________________ stati, quindi, letti al NIRS (Figura brazione NIRS è efficiente in ter- La prova sperimentale 1) e tutti gli spettri ottenuti (Figu- mini di risposte analitiche per i In questo studio al fine di sviluppa- ra 2) sono stati associati alle analisi parametri di Umidità, PG, LG, FG, re nuove curve di taratura specifi- fatte con le metodiche convenzio- Ceneri, NDF, ADF, ADL, anche per che per l’analisi della sansa di oliva nali AOAC. Disponendo sia degli la sansa di oliva (D’Angelo 2011). è stato utilizzato il NIR 6500 con spettri che del corrispondente dato La tecnica NIRS, pertanto può un campo di misura di 400-2500 analitico di ogni singolo campione essere una valida, economica e nm è si è reso necessario disporre si è proceduto, quindi, alla costru- veloce alternativa nella caratte- di un adeguato e rappresentativo zione della curva di calibrazione. rizzazione chimica dei principali numero di campioni quanto più Le diverse prove di sviluppo delle costituenti di questa particolare chimicamente differenti fra di loro curve sono state fatte utilizzando tipologia di sottoprodotto. Quan- in modo da fornire allo strumento una regressione Partial Least Squa- to detto assume particolare im- dati analitici differenti e realizzare res (PLS) lavorando su tutto l’inter- portanza nell’ottica di un suo uti- una curva “robusta”. A tal fine sono vallo spettrale a disposizione. lizzo sempre maggiore nel settore stati prelevati nella campagna olea- Al fine di valutare la robustezza della mangimistica quale compo- Tabella 1 - Confronto tra la metodica convenzionale AOAC e la metodica NIRS Campione di sansa Campione di sansa Campione di sansa Campione di sansa AOAC NIRS AOAC NIRS AOAC NIRS AOAC NIRS UM 71,03 69,03 69,99 68,72 3,49 3,75 6,78 6,04 PG 1,59 1,34 2,03 1,64 6,84 6,68 4,96 5,09 LG 6,94 7,90 7,85 8,22 27,48 26,38 20,58 19,68 FG 5,92 6,95 5,91 6,11 17,29 17,96 18,7 19,07 CN 1,92 2,84 2,65 3,16 6,98 7,11 7,00 7,26 NDF 9,10 10,43 10,99 9,82 26,7 25,07 30,61 28,35 ADF 7,05 8,20 8,19 9,20 22,40 22,55 23,40 23,38 ADL 4,32 5,44 4,56 5,47 16,69 15,71 13,17 13,47 28