First Research Draft of the project "Becoming International" by CUOA Business School, Tonucci & Partners and Bonucchi & Partners. I contributed as co-author to the development of the document.
The key objective is to review and classify existing researches on internationalization, dividing them according to their geographical focus and main topics. After that, we provide a positioning analysis whose aim is to clarify how our research is going to differentiate and create value in the described scenario.
2. BECOMING INTERNATIONAL
è una ricerca sul tema dell'internazionalizzazione d'impresa promossa da
CUOA Esploratorio
Studio Legale Tonucci&Partners
Bonucchi e associati srl
Il progetto di ricerca ha lo scopo di studiare dall’organizzazione delle attività estere e
gli approcci e le strategie di dall’efficacia dei meccanismi di
internazionalizzazione adottate dalle coordinamento per la gestione delle
aziende manifatturiere italiane di relazioni tra le attività/risorse estere e la casa
dimensione media. madre. Si tratta di aspetti di complessità
crescente in misura più che proporzionale
Le ricerche dicono che le imprese che rispetto al numero di paesi esteri nei quali
presidiano i mercati internazionali hanno retto l’impresa è presente. È verosimile che un
durante la crisi del 2008-2009, e solo queste percorso di internazionalizzazione sarà tanto
hanno saputo cogliere i segnali di ripresa che più efficace nella capacità di cogliere le
ne sono seguiti anche migliorando le opportunità dei mercati esteri, se sarà ispirato
posizioni di mercato e le performance all’idea di essere percepiti come operatori
economico-finanziarie. La situazione domestici nei mercati stranieri. Per
economica generale degli ultimi anni ha procedere in modo efficace in questa
contribuito a fare “selezione” tra chi si è direzione è necessario sviluppare sia
attrezzato per tempo sui mercati competenze specifiche sia pratiche di
internazionali ed è stato in grado di cogliere gestione specifiche.
questi segnali di ripresa e chi, purtroppo, non
li ha interpretati correttamente o non ha La nostra ricerca si propone di individuare
saputo agire di conseguenza sui mercati anche le soluzioni organizzative (strutture,
esteri. processi e persone) al servizio
dell’internazionalizzazione e quindi della
È altresì vero che la propensione competitività delle imprese.
internazionale non si improvvisa, ma è il
frutto di un percorso di sviluppo
organizzativo, a volte faticoso. Intraprendere
un percorso di internazionalizzazione è in
primo luogo una scelta strategica di
investimento di risorse e come tale va
adeguatamente ponderata sotto il profilo delle
ragioni, dei tempi, della scelta dei mercati e
delle modalità di ingresso.
Il risultato di un percorso di sviluppo
internazionale è fortemente condizionato
3. Research Draft, 1, febbraio 2013
ANALISI DEI RECENTI CONTRIBUTI REALIZZATI
& POSIZIONAMENTO DELLA RICERCA
Diego Campagnolo, (Responsabile Scientifico)
Nicola Cenedese (Junior Researcher)
Saverio Dave Favaron (Junior Researcher)
1. Introduzione ................................................................................................................................... 2
2. Ricerche considerate e metodo di analisi.................................................................................. 3
3. Sintesi dei contributi analizzati .................................................................................................... 3
4. Focus della ricerca Becoming International .............................................................................. 9
Tabella 1 Fasi e contenuti della ricerca ................................................................................................... 2
Tabella 2 Fonti analizzate .......................................................................................................................... 5
Tabella 3 Matrice di classificazione degli studi considerati .................................................................. 6
Figura 1 Posizionamento delle ricerche considerate ......................................................................... 11
4. 1. Introduzione
Il tema dell’internazionalizzazione è tornato prepotentemente nelle prime pagine dei
quotidiani economici e ha dato vita, negli ultimi tempi, a numerosi convegni, dibattiti
e ricerche.
L’accresciuto interesse per l’internazionalizzazione è senza dubbio collegato alla
congiuntura economica, che ha portato una forte contrazione del mercato interno in
molti settori a partire dal 2009, provocando difficoltà soprattutto per le imprese locali,
prive di sbocchi commerciali fuori dai confini nazionali. Molti rapporti e studi recenti
ci dicono infatti che le imprese esportatrici e internazionali, secondo la
classificazione operata dal centro studi CNA (CNA, 2012), sono riuscite a limitare
l’impatto del calo nel mercato interno e nel corso del 2012, in molti casi, sono risalite
ai livelli pre-crisi proprio grazie alla domanda estera.
Diventa dunque utile per il management dell’impresa, e per i policy-makers,
comprendere le dinamiche e le strategie di un’internazionalizzazione di successo.
Affacciarsi su nuovi mercati è un’opzione che può rivelarsi fondamentale per
sviluppare una maggiore resilienza agli shock e a periodi di recessione prolungati.
Non si può dimenticare, però, che il processo di internazionalizzazione presenta
2
numerosi elementi di complessità e richiede grande capacità di adattamento da parte
dell’impresa, con un forte impatto a livello organizzativo.
Il primo step di ricerca (Tabella 1) si è concentrato sull’analisi delle principali
ricerche in tema di internazionalizzazione focalizzate sul Veneto e sul Nordest. Tale
analisi è servita per definire il focus di Becoming International.
Tabella 1 Fasi e contenuti della ricerca
CONTENUTO CONSEGNA
Ricognizione teorica e analisi delle ricerche svolte sulla realtà del Febbraio 2013
Veneto e del Nordest
Definizione del focus della ricerca empirica
Indagine empirica
Elaborazione dei dati (quantitativi e qualitativi)
Stesura report di ricerca
Diffusione risultati
5. 2. Ricerche considerate e metodo di analisi
L’obiettivo di questa prima fase del progetto è mappare i principali contributi esistenti
sull’internazionalizzazione d’impresa, compresi quelli con focus su Nordest e Veneto,
per meglio valutare il posizionamento del progetto di ricerca Becoming International.
I documenti e le ricerche considerati sono indicati nella Tabella 2.
Si è poi proceduto a inquadrare il contenuto dei principali documenti e ricerche
secondo uno schema che considerasse i maggiori temi di studio e driver dei processi di
internazionalizzazione. In particolare:
Mercati di destinazione;
Modalità di entrata;
Ragioni alla base della scelta di internazionalizzarsi;
Focus su variabili organizzative;
Tipologie di prodotti/servizi esportati;
Effetti dell’internazionalizzazione e impatto della crisi;
Linee guida per policy-makers o altri attori economici;
Dinamiche e dati di ordine macro-economico.
La tabella 2 riassume le aree di indagine sopra esposte e colloca i vari contributi in
una o varie aree, fornendo peraltro un’informazione sul focus geografico: Mondo, 3
Italia, Nord Est e Veneto. 3
3. Sintesi dei contributi analizzati
Da una lettura trasversale della Tabella 3 è possibile identificare alcuni aspetti
rilevanti sulla concentrazione delle ricerche e dei contributi esistenti. Considerando la
tabella verticalmente, si nota una frequenza superiore in corrispondenza delle
dimensioni mercati, modalità di entrata, prodotti e servizi esportati e soprattutto
dinamiche macro-economiche. Orizzontalmente invece, i documenti analizzati
contengono dati ed elaborazioni a livello principalmente italiano. Ciononostante,
esistono anche delle ricerche focalizzate sul Nord Est e sul Veneto. In quest’ultimo
caso, l’oggetto principale rimangono comunque aspetti di carattere macro-economico.
Esistono tre aree scarsamente presidiate: la dimensione organizzativa, le linee guida
per policy-makers o altri attori economici e le ragioni d’entrata.
6. Nello specifico, il rapporto Veneto internazionale di Unioncamere del Veneto (2012)
è piuttosto ricco di informazioni diversificate. Oltre ad una panoramica macro-
economica sia a livello italiano che a livello regionale, contiene i dettagli sui prodotti
e servizi esportati ed importati e sui principali mercati di destinazione delle
esportazioni (e di provenienza delle importazioni). Inoltre, tratta gli investimenti
diretti all’estero ed esteri in Italia, aggiungendo un approfondimento sulle
partecipazioni venete internazionali. Sempre a livello di modalità di entrata, nel report
si evidenzia la mancanza di confronti statisticamente fondati sulle forme di
internazionalizzazione diverse dagli investimenti diretti (come ad esempio accordi di
produzione o commerciali). Ciononostante, dall’approfondimento citato emerge come
l’area di investimento principale sia il commercio all’ingrosso, specialmente mediante
apertura o partecipazione di società estere commerciali, seguita dalla manifattura. Il
controllo delle fasi a valle della catena del valore appare dunque essere cruciale nelle
dinamiche di investimento internazionali.
A livello organizzativo, il report considera il ruolo delle risorse umane nei processi di
internazionalizzazione, appoggiandosi ai dati del rapporto Excelsior di Unioncamere.
In particolare, vengono trattati il dimensionamento medio degli operatori veneti
4 all’estero e le principali competenze e skills che contribuiscono alla performance delle
imprese venete internazionalizzate.
Il documento contiene infine un interessante approfondimento sul ruolo dei KIBS
quali accumulatori e diffusori di conoscenza al fine di promuovere attività di
innovazione presso i clienti internazionali (ruolo di knowledge gatekeeper). Vengono
poi esposti i caratteri chiave dei KIBS che hanno intrapreso un percorso di
internazionalizzazione, sia a livello organizzativo interno che esterno.
Gli altri contributi di Unioncamere del Veneto (Veneto congiuntura trimestrale e
Relazione sulla situazione economica del Veneto) riportano invece informazioni di
carattere maggiormente macro-economico come esportazioni ,importazioni, saldi
commerciali e interscambio di servizi. Lo stesso vale per il report Congiuntura export
artigianato veneto di Confartigianato Imprese Veneto.
7. Tabella 2 Fonti analizzate
ID EDITORE ANNO ULTIMA TITOLO PERIODICITÀ
PUBBL.
1 Unioncamere Veneto 2012 Veneto internazionale. Rapporto 2007-2012
sull’internazionalizzazione del sistema annuale
economico regionale 2012
2 Unioncamere Veneto 2012 Veneto congiuntura trimestrale 2004-2012
trim.
3 Unioncamere Veneto 2012 Relazione sulla situazione economica del 1968-2012
Veneto annuale
4 Confartigianato 2010 Congiuntura Export artigianato Veneto 2009-2010
imprese Veneto annuale
5 Fondazione Nord-Est 2012 L'italia delle imprese - Rapporto 2012 2002-2012
annuale
6 Serv. Studi e Ricerche 2010 I paesi del sud del mediterraneo: crescita e Singola
Intesa San Paolo opportunità di business nel contesto delle pubblicazione
relazioni con l'unione europea
7 Min. Sviluppo 2012 Commercio estero e attività internazionali 1998-2012
Economico + Istat delle imprese annuale
8 Min. Sviluppo 2012 L’Italia nell'economia internazionale 1986-2012
Economico + Istat annuale
9 Min. Sviluppo 2012 Evoluzione del commercio con l'estero per 2003-2012
Economico + aree e settori annnuale
Prometeia
10 ISTAT 1° SEM. 2012 Performance delle imprese manifatturiere Singola
all'estero pubblicazione
11 ISTAT 2012 Dati e serie storiche su esportazioni ed -
importazioni UE ed extra-UE
12 ISTAT 2010 Multinazionali italiane all'estero - situazione Singola
e programmi investimento pubblicazione
13 Fond. Nord-Est + 2012 Innovazione e internazionalizzazione del Singola 5
Friuladria comparto agroalim. Nordestino pubblicazione
14 Fond. Nord-Est +
Unicredit
2009 Ricerche su internazionalizzazione -
specifici settori/aree/mercati
Singole
pubblicazioni
5
15 Fondazione Edison 2012 Indice delle eccellenze competitive italiane Aggiornamenti
all'estero - Indice Fortis-Corradini continui
16 Fondazione Edison 2012 Approfondimenti statistici: mercati, settori e Singole
prodotti pubblicazioni
17 Banca dati Reprint - - Dati macro, info demografiche, info su -
Politecnico + ICE mercati di destinazione, partecipazioni, IDE
18 GEA - Fondazione 2012 Osservatorio GEA - Fondazione Edison da 2012
Edison annuale
19 Centro Studi CNA 2012 Le PMI e la sfida dell'internazionalizzazione Singola
pubblicazione
Fonte: nostra elaborazione
8. Tabella 3 Matrice di classificazione degli studi considerati
CONTENUTI DELLA RICERCA FOCUS GEOGRAFICO
MONDO ITALIA NORDEST VENETO
Mercati 6 5, 15, 16, 18, 1, 13, 14 1, 8
10, 12, 17
Modalità entrata 6 5, 19, 1, 12, 17 13 1
Ragioni entrata 6 5, 12
Dimensione Organizzativa 10, 12 13 1
Prodotti/servizi 15, 16, 18, 1 14 1, 8
Esportati
Effetti internazionalizzazione e 5, 19 5 8
impatto crisi
Guidelines policy-makers 6 19
Dinamiche macroeconomiche 7, 1, 6 9, 7, 1, 8, 11, 17 14 1, 2, 3, 4, 8, 11
Fonte: nostra elaborazione
Un maggiore livello di approfondimento sui mercati di destinazione dell’export
veneto, sui prodotti e servizi esportati e sull’impatto dell’internazionalizzazione sulla
casa madre è riscontrabile nel contributo congiunto di Ministero dello Sviluppo
Economico e ISTAT (2012). Tuttavia, dopo un’introduzione macro-economica sulle
esportazioni e la bilancia commerciale italiane, l’oggetto di indagine sono le
esportazioni e la loro disaggregazione a livello settoriale o di mercato. Non sono
6
considerate dunque le dimensioni organizzative.
Gli altri due contributi sviluppati congiuntamente dal Ministero dello Sviluppo
Economico (Commercio estero e attività internazionali delle imprese e Evoluzione
del commercio con l'estero per aree e settori) sono anch’essi principalmente
focalizzati sugli aspetti macroeconomici a livello italiano, europeo e con alcuni focus
su aree extra europee.
Il rapporto ISTAT (2012) La performance delle imprese manifatturiere sui mercati
esteri incrocia i dati sull’export italiano con una classificazione delle imprese secondo
una rielaborazione della tassonomia di Pavitt (1984), dividendo tra offerta
specializzata, alta intensità tecnologica, economie di scala e manifattura tradizionale.
Considera successivamente le imprese con export in crescita e le suddivide per classi
dimensionali. In questo modo ,emerge la performance superiore delle medie imprese
ad offerta specializzata. Il documento si concentra di seguito sui mercati di
destinazione raggiunti dalle imprese in crescita.
9. Dal punto di vista delle ragioni di entrata, il rapporto ISTAT (2010) Multinazionali
italiane all’estero. Situazione e programmi di investimento individua la ricerca e lo
sviluppo di nuovi mercati come la motivazione principale che spinge ad intraprendere
un percorso di internazionalizzazione (market seeking). Tuttavia, vengono raccolti dati
anche su altre possibili ragioni come ad esempio la riduzione del costo del lavoro,
l’accesso a nuove competenze o l’incremento di qualità di prodotto.
Le attività che vengono svolte all’estero sono primariamente la produzione e la
distribuzione o assistenza post-vendita. Le modalità di entrata più diffuse oltre al
controllo appaiono essere gli accordi commerciali e le joint-venture.
Nel report sono incluse anche informazioni di carattere organizzativo riferite alle
risorse umane e al dimensionamento medio delle controllate estere.
Il contributo del Servizio Studi e Ricerche di IntesaSanpaolo si posiziona invece
diversamente. Esso costituisce un’ analisi dei paesi del Sud del Mediterraneo dal
punto di vista macro-economico, strutturale (dotazioni di risorse, infrastrutture,
mercati interni, ecc) e imprenditoriale. Da quest’ultima prospettiva, emerge una
presentazione delle opportunità di business perseguibili in tali ambienti competitivi
(ragioni d’entrata). Al suo interno vi sono approfondimenti su progetti dell’Unione
Europea volti a favorire lo sviluppo di condizioni adatte all’imprenditorialità, la 7
presenza di incentivi per gli investimenti e la suddivisione per settori delle diverse 7
potenzialità.
Il rapporto L’Italia delle Imprese (2012), prodotto da Fondazione Nordest e promosso
da Unicredit, indaga il peso dell’export, le modalità di ingresso nei nuovi mercati e i
principali mercati di destinazione per le imprese italiane con disaggregazioni a livello
settoriale, geografico e dimensionale. I dati, relativi al periodo 2004-2012,
evidenziano un sostanziale rallentamento delle attività di produzione e commercio
oltre i confini nazionali negli anni della crisi, attività che si sono mantenute a un
regime minimo fatto principalmente di scambi commerciali più che di presidio dei
mercati.
La ricerca indaga anche le ragioni dell’internazionalizzazione, ma lo fa distinguendo
solamente tra la necessità di contenere i costi di produzione e la volontà di presidiare
mercati strategici. Infine, unico caso tra i report esaminati, si analizzano i soggetti ai
10. quali le imprese preferiscono affidarsi per le proprie decisioni di investimento
all’estero ed emerge che tra il 2007 e il 2012 è in forte aumento il numero di imprese
che “internazionalizza” senza l’appoggio di professionisti e altri soggetti.
Il secondo contributo di Fondazione Nordest, promosso da Friuladria, ricalca in
gran parte la struttura del precedente ma si concentra esclusivamente sulle imprese del
comparto agroalimentare del Nordest (Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Trentino Alto-
Adige).
Anche Fondazione Edison si occupa di internazionalizzazione, ma il tema non è
studiato in modo sistematico e viene generalmente accostato agli studi sul Made in
Italy per evidenziare le eccellenze italiane nei mercati esteri. Ricollegandoci alla
Tabella 3, questi studi rientrano nella categoria dei prodotti/servizi esportati, con un
focus nazionale.
La ricerca del centro studi CNA (2012), che si concentra sulle PMI italiane
confrontandole con le imprese di maggiori dimensioni, mostra come le piccole
imprese italiane, pur avendo subito in maniera più accentuata gli effetti della crisi del
biennio 2008-2009, successivamente abbiano saputo approfittare al meglio della
ripresa del commercio mondiale. La novità di questo studio è la presenza di
8 un’indagine qualitativa volta ad approfondire maggiormente la dimensione strategica e
organizzativa. Si esaminano le relazioni tra la posizione competitiva, il ricorso a
marchi registrati, gli investimenti in innovazione e IT e la presenza nei mercati esteri.
Emerge, ad esempio, che l’80% delle imprese internazionali (che dispongono di una
rete internazionale di produzione e commercio) ha innovato il proprio portafoglio
prodotti nei tre anni precedenti contro il 40% delle imprese che operano
esclusivamente sul mercato nazionale.
In sintesi
Dopo questa prima fase di acquisizione e analisi dei contributi esistenti, appaiono
emergere un forte focus su alcune aree (in particolare i mercati di destinazione, i
prodotti/servizi esportati, le modalità di entrata e le dinamiche macro-economiche) e
uno minor presidio su altre.
Queste ultime includono in prima istanza la dimensione organizzativa del processo di
internazionalizzazione, intesa come somma e integrazione di struttura organizzativa,
11. organizzazione e gestione delle risorse umane e modello di business aziendale.
Parallelamente, anche le ragioni di investimento o entrata in nuovi mercati
internazionali appaiono scarsamente approfondite. Focalizzarsi su questi due ambiti di
ricerca potrebbe portare a sviluppare (nella direzione delle implicazioni manageriali)
anche la dimensione delle linee guida per policy-makers o altri attori economici.
Infine, alla luce della scarsa valorizzazione emersa, appare interessante porsi su un
livello di indagine maggiormente focalizzato sul Nordest.
4. Focus della ricerca Becoming International
Il progetto Becoming International si focalizza su ambiti complementari rispetto alle
ricerche già realizzate e sinteticamente descritte nel paragrafo precedente.
Le ricerche considerate si sono concentrate sui diversi elementi
dell’internazionalizzazione d’impresa, approfondendo i mercati di destinazione, le
modalità di entrata o considerando i dati macro-economici sulle esportazioni (output
del processo di internazionalizzazione) e disaggregandoli per tipologia di
prodotti/servizi.
Becoming International si propone di spostare il focus dall’output del processo al
processo stesso. In altri termini, da un’analisi ex-post dei dati aggregati ad un focus
9
sulle variabili organizzative che, combinate tra loro, hanno portato a tali risultati.
L’idea di fondo è che il successo dell’internazionalizzazione sia fortemente legato a
9
scelte di tipo organizzativo poco visibili all’esterno e per questo raramente incluse nei
rapporti di ricerca su questo tema. Studiare l’internazionalizzazione in questo modo
impone quindi di integrare la lettura e il confronto dei risultati del processo di apertura
a nuovi mercati con l’analisi in profondità delle dinamiche organizzative delle imprese
coinvolte, abbinando alla parte statica e quantitativa, quella dinamica
dell’organizzazione.
Per fare questo, è necessario partire dalle best practices dei documenti analizzati (ad
es. le ragioni d’entrata mappate dal rapporto ISTAT) e fissare il management come
cliente obiettivo della ricerca, sviluppando linee guida principalmente incentrate sulle
implicazioni manageriali.
In termini pratici, possibili direttrici di sviluppo per la ricerca sono indicate di seguito:
12. Considerare il modello organizzativo dell’impresa internazionale e la sua
configurazione;
Considerare il ruolo delle risorse umane, e le modalità con cui tale risorsa viene gestita
e valorizzata, nelle decisioni di investimento all’estero;
Approfondire l’analisi sulle modalità di entrata (spesso nei report vengono tralasciate le
forme contrattuali utilizzate per accedere a nuovi mercati – partnership, joint venture,
M&A ecc.);
Espandere l’analisi sulle ragioni dell’internazionalizzazione, che superano nella realtà la
dicotomia tra necessità di ridurre i costi e volontà di presidiare nuovi mercati;
Considerare i meccanismi di coordinamento tra headquarter e unità dislocate all’estero;
Approfondire il ruolo delle filiali estere.
Prendere in considerazione questi aspetti consentirà, in definitiva, di analizzare il
modello di business delle imprese in una logica dinamica. Le due domande, che ci
guidano nel lavoro di ricerca, sono dunque le seguenti:
è possibile sostenere che l’internazionalizzazione di successo richieda un adattamento
del business model dell’impresa?
e come si configura e adatta il business model per far fronte ai processi di
10 internazionalizzazione?
Tale direzione di sviluppo è giustificata, come detto in precedenza, anche dal
posizionamento delle ricerche esistenti e dagli spazi di inserimento che esse hanno
lasciato. Come è visibile dalla Figura 1, la sfera organizzativa, le guidelines per gli
attori economici e le ragioni d’entrata rappresentano le opportunità di sviluppo che
possono essere colte.
A livello geografico, data la proliferazione di studi e ricerche a base nazionale,
riteniamo utile concentrarsi solamente sul Veneto o sul Nordest.
13. Figura 1 Posizionamento delle ricerche considerate
Fonte: nostra elaborazione
11
1
15.
Direttore scientifico Comitato scientifico
Diego Campagnolo, Ricercatore di Carlo Scarpa - Avvocato specializzato in
Organizzazione aziendale e Strategie contratti commerciali, JV, M&A, appalti FIDIC,
d'Impresa all'Università di Padova e diritto internazionale privato e contenzioso
Responsabile scientifico dell'International internazionale. Partner dello studio legale
Training Map del CUOA. È membro del GE Tonucci & Partners, Ufficio di Padova.
Capital Academic Advisory Board, che cura
una ricerca internazionale sulle medie Alessandro Vasta - Avvocato, partner dello
imprese. È principal investigator del progetto studio legale Tonucci & Partners, Ufficio di
"Local-for-Local. How Italian companies Padova, specializzato in diritto del commercio
redesign organizational architectures for internazionale, M&A, ICT e diritto della
growth and renewal" nell'ambito di una proprietà industriale.
ricerca finanziata dal MIUR dal titolo "Ricerca
scientifica e competitività", che coinvolge Rita Bonucchi - Amministratore di Bonucchi
undici Università italiane. e associati, società di consulenza nei campi
Ricercatori Junior marketing, marketing internazionale,
creazione d’impresa e marketing per la
cultura e il territorio. Si divide tra formazione
Saverio Dave Favaron, Laurea magistrale in e consulenza, occupandosi soprattutto di
Economia e Direzione Aziendale strategie di marketing, internazionalizzazione
all’Università di Padova con il massimo dei delle piccole imprese, comunicazione e
voti e la lode, con una tesi dal titolo “Impresa sistemi informativi.
Moderna e Business Continuity. I Quasi-medi
del Made in Italy negli Anni della Crisi”. Ha Paolo Gubitta - Professore straordinario di
studiato a Padova, a Oulu (Finlandia, Organizzazione aziendale e Imprenditorialità
Erasmus student) e negli Stati Uniti all'Università di Padova. È Direttore
(International Summer Program in scientifico dell'Area Imprenditorialità del
Management con University of Michigan- CUOA. È membro del GE Capital Academic
Dearborn). Advisory Board, che cura una ricerca
internazionale sulle medie imprese.
Nicola Cenedese, Laurea magistrale in
Economia e Direzione Aziendale Martina Gianecchini- Professore associato
all’Università di Padova (110/110 e lode) con di Organizzazione e gestione delle risorse
una tesi dal titolo “La configurazione del umane all'Università di Padova. È membro
Modello di Business della Media Impresa del 5C Group, International Consortium for
Italiana. Un’analisi empirica con l’Approccio the Cross-Cultural Study of Contemporary
fs/QCA”. Ha studiato a Padova e a Berlino Career, che studia su scala globale i percorsi
(Eurasia Institute Berlin). di carriera manageriali e professionali.
Coordinatore del progetto
Elisabetta Beda, Project assistant delle
iniziative sui temi dell'internazionalizzazione
dell'Area Imprenditorialità del CUOA. Ha
lavorato al Consolato Generale Italiano a
Istanbul come supporto dell'ufficio del
Console e all'Istituto Italiano di Cultura di
Colonia come docente di italiano per adulti di
lingua tedesca.