SENTENZE SUL DIVORZIO E SULLE QUESTIONI CONNESSE NEL QUR’ĀN
1. SENTENZE SUL DIVORZIO E
SULLE QUESTIONI
COLLEGATE NEL QUR’ĀN
Shaykh ‘Abd al-Rahmān
ibn Nāsir al-Sa’di
Estratto da
“Fath al-Rahīm al-Malik al-‘Allām fi ‘Ilm al-‘Aqā’id wa’l-Tawhīd
wa’l- Akhlāq wa’l-Ahkām al-Mustanbatah min al-Qur’ān”
Traduzione e adattamento a cura di Muhammad Nur al Haqq
2. 1
Allāh dice:
َةَِّدعۡٱل ْاوُص ۡحَأ َو َّنِِہتَّدِعِل َُّنهوُقِّلَطَف َٰٓءاَسِّنٱل ُمُت ۡقَّلَط اَذِإ ُّىِبَّنٱل اَہُّيَٰٓأـَيُۖۡمَُّبََ َ َّٱَّل ْاوُقَّتٱ َوۖ
ََلٍ۬ةَنِّيَبُّم ٍ۬ةَشِحـَفِب َِينتۡأَي نَأ ٰٓ ََّلِإ َن ۡجَُ ۡخَي ََل َو َّنِهِتوُيُب ِۢنم َُّنهوُج َِ ۡخُتُۚدُودُح ََِۡلت َو
ِ َّٱَّلَُُۚس ۡفَن َمَلََ ۡدَقَف ِ َّٱَّل َُوددُح َّدَعَتَي نَم َوۚا ٍ۬اَ ۡمَأ ََِللَذ َد ۡعَب ُُِد ۡحُي َ َّٱَّل ََّّ َعَل َِ ۡدَت ََل
“O Profeta, quando ripudiate le vostre donne,
ripudiatele allo scadere della loro ‘Iddah
(termine prescritto) e contate bene il termine.
Temete Allāh vostro Signore (O Musulmani), e
non scacciatele dalle loro case, ed esse non se ne
vadano, a meno che non abbiano commesso una
provata indecenza. Ecco i termini di Allāh. Chi
oltrepassa i termini di Allāh, danneggia se
stesso. Tu (che ripudi tua moglie) non sai: forse in
questo periodo Allāh farà succedere qualcosa
(cioè riprenderla indietro se quello era il primo o il
secondo ripudio).” [Aţ-Ţalāq, 1]
َمَف َُّنهوُّسَمَت نَأ َِّ ۡبَق ِنم َُّنهوُمُت ۡقَّلَط َّمُث ِتـَنِم ۡؤُمۡٱل ُمُت ۡحَكَن اَذِإ ْا ٰٓوُنَماَء َِينذَّلٱ اَہُّيَٰٓأـَيا
ا ٍ۬ااحَََس َُّنهوُحََِّس َو َُّنهوُعِّتَمَف ۖاَہَندُّوَت ۡعَت ٍ۬ةَّدِع ِۡنم َّنِه ۡيَلَع ۡمُكَلٍ۬الِيمَج
“O credenti! Quando sposate le credenti e poi
divorziate da loro senza averle toccate, esse non
saranno obbligate a rispettare una ‘Iddah
(periodo d’attesa che segue il divorzio). Date loro
qualcosa e date loro grazioso congedo.”
[Al-‘Aĥzāb’, 49]
3. 2
ٍ۬ء ٰٓوَُُق َةَثـَلَث َّنِهِسُفنَأِب َن ۡصَّبَََتَي ُتـَقَّلَطُمۡٱل َوُۚ َّٱَّل َََلَخ اَم َن ۡمُت ۡكَي نَأ َّنُهَل َُّّ ِحَي ََل َو
َِِخَ ۡٱۡل ِم ۡوَيۡٱل َو ِ َّٱَّلِب َِّنم ۡؤُي َّنُك نِإ َّنِهِماَح ََۡأ ِٰٓىفَّۚنُہُتَلوُعُب َوۡنِإ ََِللَذ ِىف َِّنهِّدََِب ََُّحَأ
ا ٍ۬احـَل ۡصِإ ْا ُٰٓوداَََأِِۚوَُ ۡعَمۡٱلِب َّنِہ ۡيَلَع ِذَّلٱ َُّ ِۡثم َّنُهَل َوۚ
ٍ۬
ةَجَََد َّنِہ ۡيَلَع َِّ اَجَِِّلل َوُۗ َّٱَّل َو
ِيمكَح يز ِزَع*ِانَتَََّم َُـَلَّٱلطِِِۖب ُُۢۢ ي َِ ۡسَت ۡوَأ ِوَُ ۡعَمِب َُۢاَس ۡمَِِفٍ۬نـَس ۡحُۗۡمَُل َُّّ ِحَي ََل َو
ِ َّٱَّل َُوددُح اَمِيقُي ََّلَأ ٰٓاَفاَخَي نَأ ٰٓ ََّلِإ ااـ ۡيَش َُّنهوُمُت ۡيَتاَء ٰٓاَّمِم ْاوُذُخۡأَت نَأََّۖلَأ ۡمُت ِۡفخ ۡنَِِف
ِۦُِب ۡتَدَت ۡٱف اَمِيف اَمِہ ۡيَلَع َاحَنُج َلَف ِ َّٱَّل َُوددُح اَمِيقُيِۗ َّٱَّل ُدُودُح ََِۡلتَاهُودَت ۡعَت َلَفۚ
َونُمِلـََّٱل ُمُه ََِٰٓٮـَل ْوُأَف ِ َّٱَّل َُوددُح َّدَعَتَي نَم َو*ُد ۡعَب ِۢنم َُُل َُّّ ِحَت َلَف اَهَقَّلَط نَِِف
ُهََ ۡيَغ ااج ۡوَز َُۢ ِكنَت ىَّتَحۗ
“Le donne divorziate osservino (per quanto
riguarda il loro matrimonio) un ritiro della durata
di tre cicli, e non è loro permesso nascondere
quello che Allāh ha creato nei loro ventri, se
credono in Allāh e nell’Ultimo Giorno. E i loro
sposi avranno priorità se, volendosi
riconciliare, le riprenderanno durante questo
periodo. Esse (le donne) hanno diritti equivalenti
ai loro doveri, in base alle buone consuetudini
(riguardo a obbedienza e rispetto), ma gli uomini
sono superiori (nella responsabilità). Allāh è
potente, è saggio. Si può divorziare due volte.
Dopo di che, trattenetele convenientemente o
rimandatele con bontà; e (a voi uomini) non vi è
permesso riprendere nulla del vostro Mahr (dote
nuziale data dal marito alla moglie al momento del
matrimonio), a meno che entrambi non temano di
trasgredire i limiti di Allāh (ad esempio avere a che
fare con l’altro su una base equa). Se temete di non
poter osservare i limiti di Allāh, allora non ci
sarà colpa se la donna [restituisce il Mahr o una sua
parte] per il suo Khul’ (divorzio). Ecco i limiti di
Allāh, non li sfiorate. E chi trasgredisce i
termini di Allāh, quelli sono i Zālimūn
4. 3
(malfattori). Se divorzia da lei [per la terza volta]
non sarà più lecita per lui finché non abbia
sposato un altro...” [Al-Baqarah, 228-230]
ِٰٓٮاَسِّن ِنم ِِيضحَمۡٱل َِنم َن ۡسِٮَي ىِٰٓــَّلٱ َوۡمَل ىِٰٓــَّلٱ َو ٍَُ۬ه ۡشَأ ُةَثـَلَث َّنُہُتَِّدعَف ۡمُت ۡبَت َۡٱ ِنِإ ۡمُك
َن ِۡضحَيَّۚنُهَل ۡمَح َن ۡعَضَي نَأ َّنُهُلَجَأ َِّ اَم ۡحَ ۡٱۡل ُتـَل ْوُأ َوِۚۡنم َُُّل َّ َع ۡجَي َ َّٱَّل ََِّتَي نَم َو
ا ٍ۬اَ ۡسُي ِۦهَِ ۡمَأ
“Se avete qualche dubbio a proposito di quelle
delle vostre donne che non sperano più nel
mestruo, la loro ‘Iddah (periodo di attesa) sia di
tre lunazioni. Lo stesso valga per quelle che non
hanno ancora il mestruo. Quelle che sono
incinte (se sono divorziate o i loro mariti sono morti)
avranno come ‘Iddah il parto stesso. A chi teme
Allāh, Egli facilita i suoi intenti.” [Aţ-Ţalāq, 4]
ا ٍ۬اَ ۡشَع َو ٍَُ۬ہ ۡشَأ َةَعَب ََۡأ َّنِهِسُفنَأِب َن ۡصَّبَََتَي ا ٍ۬الج َو ۡزَأ َونََُذَي َو ۡمُكِنم َن ۡوَّف َوَتُي َِينذَّلٱ َوۖ
“E coloro di voi che muoiono, lasciando delle
spose, queste [riguardo al loro matrimonio] devono
osservare un ritiro di quattro mesi e dieci
[giorni].” [Al-Baqarah, 234]
Da queste āyāt impariamo molte sentenze sul divorzio,
sulla riconciliazione e la ‘iddah (periodo di attesa). In
primo luogo, Allāh invita gli uomini a tenere le loro
mogli e ad essere pazienti con loro, perché potrebbe
esserci molto bene in questo. Ciò indica che Allāh ama
l’armonia tra i coniugi e detesta la separazione. Queste
āyāt indicano che il divorzio è consentito e che è una
delle benedizioni che Allāh concede ai Suoi servi, perché
5. 4
evita una gran quantità di danno e avversità, quando
necessario.
Allo stesso tempo, Allāh comanda ai Suoi servi, qualora
volessero divorziare, di rispettare i limiti della Sharī’ah
che sono nel loro migliore interesse, sia spirituale che
mondano, e di divorziare da esse alla loro ‘iddah
(periodo prescritto). Il Profeta (pace e benedizioni su di
lui) interpretò questo nel senso che dovrebbero essere
pure e non mestruate, e che nessun rapporto sessuale
dovrebbe aver luogo durante il periodo della purità.
Perciò la donna divorziata sarà nella sua ‘iddah e si
saprà che il divorzio allora è permesso. Lo stesso vale se
lei è divorziata dopo che la gravidanza è diventata
evidente. Questo indica che il divorzio, quando una
donna è mestruata o durante un periodo di purità in cui
il rapporto sessuale ha avuto luogo ma la gravidanza
non è evidente, è harām. Inoltre, non è permesso per un
uomo ripudiare una donna più di una volta (allo stesso
tempo), perché Allāh dice:
ا ٍ۬اوُزُه ِ َّٱَّل ِتـَياَء ْا ٰٓوُذِخَّتَت ََل َوۚ
“Non burlatevi dei Segni (Leggi) di Allāh.”
[Al-Baqarah, 231]
Allāh non menziona nessuna specifica frase con la quale
il divorzio ha luogo. Questo indica che tutto ciò che
potrebbe essere inteso come significare divorzio,
esplicitamente o implicitamente, se le intenzioni o le
circostanze indicano ciò, significa che il divorzio ha
avuto luogo.
6. 5
La āyah indica che il divorzio è revocabile al primo o al
secondo talāq (divorzio); se il marito ripudia sua moglie
per la terza volta, lei non è più lecita per lui, salvo che
lei non si sposi con un altro marito, con un matrimonio
vero e proprio, in cui questi ha un rapporto sessuale con
lei, poi divorzia da lei e lei aspetta la fine della ‘iddah
successiva al divorzio.
La frase:
ُهََ ۡيَغ ااج ۡوَز َُۢ ِكنَت ىَّتَحۗ
“finché non abbia sposato un altro”
[Al-Baqarah, 230]
indica che nikāh al-tahlāl (un matrimonio di comodo
per far sì che una donna risposi il suo ex marito) è
harām, perché non è un matrimonio shar’i e non ha il
risultato di rendere la donna lecita per il suo ex marito.
La frase:
ََُّحَأ َّنُہُتَلوُعُب َوا ٍ۬احـَل ۡصِإ ْا ُٰٓوداَََأ ۡنِإ ََِللَذ ِىف َِّنهِّدََِبۚ
“E i loro sposi avranno priorità se, volendosi
riconciliare, le riprenderanno durante questo
periodo” [Al-Baqarah, 228]
indica che la donna ripudiata, il cui divorzio è
revocabile (primo o secondo talāq), è una moglie che
rientra nelle stesse sentenze delle altre mogli in tutti gli
aspetti, tranne il fatto che lei non ha una quota del
tempo di suo marito [nel caso di matrimonio plurimo].
7. 6
Il marito può riprenderla indietro, che a lei piaccia o no,
perché egli ha il diritto di farlo, ma Allāh ha stabilito
alcune condizioni per riprenderla indietro:
1 - Il divorzio dovrebbe essere talāq [non un altro tipo di
divorzio]. Se si tratta di qualsiasi tipo di annullamento,
allora egli non può riprenderla indietro, perché Allāh
dice:
ُتـَقَّلَطُمۡٱل َو
“Le donne divorziate (al-mutallaqāt, vale a dire, le
donne ripudiate con il talāq)…” [Al-Baqarah, 228]
2 - Ci deve essere un primo o un secondo talāq, perché
Allāh dice:
ِانَتَََّم َُـَلَّٱلطۖ
“Si può divorziare due volte…” [Al-Baqarah, 229],
vale a dire, il divorzio revocabile. Poi Allāh afferma
chiaramente che, se il marito la ripudia nuovamente, lei
non è lecita per lui finché ella non sposa un altro
marito.
3 - Che deve avvenire all’interno della ‘iddah, perché
Allāh dice:
ا ٍ۬احـَل ۡصِإ ْا ُٰٓوداَََأ ۡنِإ ََِللَذ ِىف َِّنهِّدََِب ََُّحَأ َّنُہُتَلوُعُب َوۚ
“E i loro sposi avranno priorità se, volendosi
riconciliare, le riprenderanno durante questo
periodo.” [Al-Baqarah, 228]
8. 7
4 - Che riprendendola indietro, il marito non deve avere
l’intenzione di farle del male; egli dovrebbe essere
intenzionato a riprenderla per un vero matrimonio.
5 - Il divorzio (talāq) non deve essere concesso in
cambio di una compensazione. Se viene data qualche
compensazione, allora è khul’ o qualcosa di simile. Allāh
chiama khul’ un riscatto; se il marito ha il diritto di
riprendere indietro la moglie, allora non c’è riscatto in
quel caso.
6 - Il divorzio non può aver luogo prima della sua
consumazione, perché Allāh dice:
َمَف َُّنهوُّسَمَت نَأ َِّ ۡبَق ِنم َُّنهوُمُت ۡقَّلَط َّمُث ِتـَنِم ۡؤُمۡٱل ُمُت ۡحَكَن اَذِإ ْا ٰٓوُنَماَء َِينذَّلٱ اَہُّيَٰٓأـَيا
ۖاَہَندُّوَت ۡعَت ٍ۬ةَّدِع ِۡنم َّنِه ۡيَلَع ۡمُكَل
“O credenti! Quando sposate le credenti e poi
divorziate da loro senza averle toccate, esse non
saranno obbligate a rispettare una ‘iddah
(termine prescritto dopo il divorzio).” [Al-‘Aĥzāb’ 49]
Questa āyah indica che il divorzio (talāq) può avvenire
solo dopo il nikāh (matrimonio). Se un uomo pone la
condizione che, se sposa una donna, la ripudierà
(immediatamente), questo non è un vero e proprio
divorzio. Se un uomo ripudia una donna alla quale non
è sposato, non si tratta di un vero e proprio divorzio.
Questo indica anche che, se la separazione avviene
prima che il matrimonio sia stato consumato, in questo
caso non c’è ‘iddah. Dopo che il matrimonio è stato
consumato, se la donna è mestruata, la sua ‘iddah è di
tre completi cicli mestruali, dopo che il divorzio ha
avuto luogo. Il significato apparente della āyah è che
9. 8
non importa quanto breve o lungo sia il suo ciclo
mestruale affinché questo valga. Se la donna è molto
giovane o non ha cicli, o se è in menopausa, allora la sua
‘iddah è di tre mesi. Se è incinta, la sua ‘iddah dura fino
a quando partorisce.
Se non è chiaro se lei è incinta o no, se in precedenza
era mestruata e non aveva ancora raggiunto la
menopausa, allora lei dovrà aspettare nove mesi per
essere al sicuro per quanto concerne la gravidanza,
quindi dovrebbe aspettare la fine di una ‘iddah di tre
mesi.
Nel caso di una donna il cui marito muore, se è incinta,
la sua ‘iddah dura fino a quando partorisce. Se non è
incinta, la ‘iddah è di quattro mesi e dieci giorni, per
essere al sicuro nel caso in cui fosse incinta.
La frase:
َاحَنُج َلَف َن ۡجَََخ ۡنَِِفٍِ۬وَُ ۡعَّم ِنم َّنِهِسُفنَأ ِٰٓىف َنۡلَعَف اَم ِىف ُۡمُ ۡيَلَعۗ
“non sarete rimproverati per quello che
faranno di se stesse” [Al-Baqarah, 240]
si riferisce al dolore provato dalla donna il cui marito è
morto. Così, durante il periodo della sua ‘iddah, lei
mette da parte tutto ciò che ha a che fare con la vita di
coppia, come i bei vestiti, i gioielli, i profumi, il kohl,
l’henné eccetera, com’è narrato in dettaglio nella
Sunnah.
Allāh dice:
10. 9
ِةَب ِۡطخ ِۡنم ِۦُِب مُت ۡضَََّع اَمِيف ۡمُك ۡيَلَع َاحَنُج ََل َو
“Non sarete rimproverati se accennerete a una
proposta di matrimonio…” [Al-Baqarah, 235].
Il suggerimento per il quale Allāh non attribuisce colpa
è solo nei casi in cui una donna è irrevocabilmente
separata, sia per la morte del marito che di un terzo
talāq o di un annullamento del matrimonio. Enunciare
chiaramente una proposta di matrimonio non è lecito,
ma le dichiarazioni che possono significare una
proposta di matrimonio, o voler dire qualcosa d’altro
vanno bene. Ma se una donna è stata ripudiata col talāq
revocabile, allora non è lecito proporle il matrimonio,
sia esplicitamente che accennandolo, perché lei è ancora
sotto le sentenze delle mogli. Questa āyah indica inoltre
che è harām stipulare un contratto di matrimonio con
una donna che è ancora nella sua ‘iddah, perché se è
harām fargli una tale proposta, lo è ancora di più
redigere il contratto di matrimonio. Se ciò avviene, il
contratto non è valido.
Per quanto riguarda il mantenimento della donna
divorziata durante la sua ‘iddah, se si tratta di un
divorzio revocabile, allora lei ne ha diritto, perché Allāh
l’ha descritta come una moglie. Lei ha gli stessi diritti di
mantenimento, vestiario e alloggio, come le altre mogli.
Nei casi in cui una donna è irrevocabilmente separata
dal marito, se è incinta, allora ha diritto al
mantenimento a causa della sua gravidanza, perché
Allāh dice:
11. 10
َّنُهَل ۡمَح َن ۡعَضَي ىَّتَح َّنِہ ۡيَلَع ْاوُقِفنَأَف ٍَّ۬ ۡمَح ِتـَل ْوُأ َّنُك نِإ َوۚ
“Se sono incinte, provvedete al loro
mantenimento fino a che non abbiano
partorito.” [Aţ-Ţalāq, 6]
Se lei non è incinta, non è obbligatorio darle
mantenimento e vestiario. Il mantenimento di una
donna che allatta è obbligatorio per il padre del
bambino. Se la madre è ancora sposata con il padre,
allora il mantenimento della moglie include il
mantenimento per l’allattamento, perché Allāh dice:
ِِوَُ ۡعَمۡٱلِب َّنُہُت َو ِۡسك َو َّنُهُق ۡز َِ َُُل ِودُل ۡوَمۡٱل ىَلَع َوۚ
“Il padre del bambino ha il dovere di nutrirle e
vestirle in base alla consuetudine.”
[Al-Baqarah, 233]
Egli non è tenuto a fornirgli qualsiasi altra cosa, ma se
lei non è sposata con lui, egli deve pagarla per
l’allattamento, perché Allāh dice:
ۡمُكَل َن ۡعَض ََۡأ ۡنَِِفَُّنهََوُجُأ َُّنهوُتَاـَفۖ
“Se allatteranno per voi, date loro un
compenso...” [Aţ-Ţalāq, 6]
E Allāh comanda che,
ِۦهِدَل َوِب َُُّل ٍ۬ودُل ۡوَم ََل َو َاهِدَل َوِب
ُۢةَِدلل َو ََّٰٓاَضُت ََلۚ
“La madre non deve essere danneggiata a causa
del figlio, e il padre neppure.” [Al-Baqarah, 233]
12. 11
Questo include qualsiasi tipo di danno o trattamento
ingiusto.
La āyah:
ََِللَذ َُّ ِۡثم ُِ َِا َوۡٱل ىَلَع َوۗ
“Lo stesso obbligo per l’erede” [Al-Baqarah, 233]
indica che si tratta di un obbligo per il parente del
padre, avente diritto di ereditare da lui, di occuparsi
della madre, se necessario. Quest’ultima condizione non
dipende dal fatto se il parente effettivamente erediterà o
no dal padre, a causa delle sentenze della successione
che riguardano i bambini, eccetera; è determinata solo
dal fatto se il parente abbia o no una parentela tale che
lo renda erede. Se è così, essi sono tenuti a occuparsi
della madre, nel caso in cui il padre stesso non possa.
La āyah:
ۡتَدَت ۡٱف اَمِيف اَمِہ ۡيَلَع َاحَنُج َلَفِۦُِبۗ
“…allora non ci sarà colpa se la donna [restituisce
il Mahr o una sua parte] per il suo Khul’ (divorzio).”
[Al-Baqarah, 229]
include il permesso per il khul’ quando vi è il timore che
i coniugi non rispetteranno i limiti fissati dalla Allāh. E’
permesso, che la quantità di denaro coinvolta sia grande
o piccola. Si tratta di un riscatto, e non è un tipo di talāq
(divorzio), e non vi è alcuna possibilità di ritornare
indietro da parte del marito (è irrevocabile).
13. 12
La āyah:
ِتـَقَّلَطُمِۡلل َوِِوَُ ۡعَمۡٱلِب ُۢعـَتَمۖ
“Le divorziate hanno diritto al mantenimento,
in conformità alle buone consuetudini.”
[Al-Baqarah, 241]
include tutte le donne divorziate. Chi divorzia dalla
propria moglie (col talāq) dovrebbe mantenerla tanto
quanto può permetterselo. Questo è il miglior tipo di
trattamento e delle nobili buone maniere, perché in
questi casi è probabile che la donna abbia il cuore
infranto, e solitamente di suo ella possiede poca
ricchezza. Ciò non è obbligatorio, tranne i casi in cui un
uomo ha ripudiato una donna prima della
consumazione del matrimonio e non le ha dato il mahr.
Allāh comanda al marito sia di riprenderle su basi
ragionevoli che di liberarle sulle stesse basi (cfr. 2:231).
Questo affinché si evitino eventuali conseguenze
negative e per mantenere la pace tra le due parti, e in
modo che con i suoceri si possa rimanere in rapporti
amichevoli. Così la vita rimarrà stabile, libera da
turbamenti. C’è migliore sentenza di questa per un
popolo che crede?
Le due āyāt:
ِن ۡيَلِماَك ِن ۡيَل ۡوَح َُّنهَدـَل ۡوَأ َن ۡع ِض َُۡي ُلتَِدلل َوۡٱل َو ۞ۖ
“Le madri allatteranno per due anni completi.”
[Al-Baqarah, 233]
14. 13
e
ااَ ۡہَش َونُثـَلَث ُُُلـَِصف َو ُُُل ۡمَح َوۚ
“Gravidanza e svezzamento durano trenta
mesi.” [Al-‘Aĥqāf, 15]
indicano che il più breve periodo possibile della
gravidanza è di sei mesi, perché se si tolgono due anni
dai trenta mesi, si resta con sei mesi di gravidanza.
Allāh dice:
ٍَُ۬ہ ۡشَأ ِةَعَب ََۡأ ُصُّبَََت ۡمِهِٰٓٮاَسِّن ِنم َونُل ۡؤُي َِينذَّلِّلۖنَِِفٍِ۬يمحََّ ٍَ۬وُفَغ َ َّٱَّل َّنَِِف وُءٰٓاَف*
ٍِ۬يملَع ِيعمَس َ َّٱَّل َّنَِِف ََـَلَّطٱل ْاوُمَزَع ۡنِإ َو
“Per coloro che giurano di astenersi dalle loro
donne, è fissato il termine di quattro mesi. Se
recedono (cambiando idea in questo periodo), Allāh
è Perdonatore, Misericordioso. Ma se poi
decidono il divorzio, in verità Allāh tutto ascolta
e conosce.” [Al-Baqarah, 226-227]
Questa āyah contiene la sentenza della ‘Īlā’, che è un
giuramento fatto dal marito di non avere più rapporti
sessuali con la moglie, o di non farlo per un periodo
superiore a quattro mesi. Se la moglie rivendica il
proprio diritto al rapporto sessuale, e lui se ne astiene a
causa del suo giuramento, lei dovrebbe fissargli un
tempo limite di quattro mesi. Allora lui dovrebbe o
avere rapporti con lei e offrire espiazione per il suo
giuramento, o dovrebbe divorziare da lei. E’ compreso
dal significato della āyah che, se il marito si astiene dal
fare il suo dovere coniugale nel letto, o il rapporto
15. 14
sessuale, o (i suoi doveri di) mantenimento, vestiario,
fornitura di alloggio, eccetera, senza alcuna scusa per il
non farlo, e sua moglie insiste su quanto gli spetta,
allora lei ha il diritto di avere il matrimonio annullato.
Allāh dice:
ُعَب ََۡأ ِۡمهِدَحَأ ُةَدـَهَشَف ۡمُهُسُفنَأ ٰٓ ََّلِإ ُءٰٓاَدَہُش ۡمُهَّل نُكَي ۡمَل َو ۡمُهَلج َو ۡزَأ َونُم ََۡي َِينذَّلٱ َو
ِ َّٱَّلِب ِِۭتلَدـَہَشَِۙينقِدـَّصٱل َِنمَل َُُّنِإ*ِ َّٱَّل َتَن ۡعَل َّنَأ ُةَِسمـَخۡٱل َوَِنم َانَك نِإ ُِ ۡيَلَع
َينِِبذـَكۡٱل*ِ َّٱَّلِب ِِۭتلَدـَہَش َعَب ََۡأ َدَہ ۡشَت نَأ َابَذَعۡٱل اَہ ۡنَع ْا ُؤََ ۡدَي َوَۙينِِبذـَكۡٱل َِنمَل َُُّنِإ*
َِينقِدـَّصٱل َمِن َانَك نِإ ٰٓاَہ ۡيَلَع ِ َّٱَّل َبَضَغ َّنَأ َةَِسمـَخۡٱل َو
“Quanto a coloro che accusano le loro spose
senza aver altri testimoni che se stessi, la loro
testimonianza sia una quadruplice attestazione
in [Nome] di Allāh testimoniante la loro
veridicità, e con la quinta [attestazione invochi], la
maledizione di Allāh su se stesso se è tra i
mentitori. E sia risparmiata [la punizione alla
moglie] se ella attesta quattro volte in Nome di
Allāh che egli è tra i mentitori, e la quinta
[attestazione invocando] l’ira di Allāh su se stessa
se egli è tra i veritieri.” [An-Nūr, 6-9]
Allāh afferma che chi accusa qualcun altro di zinā è
soggetto alla pena per calunnia, che è di ottanta
frustate, se non produce quattro testimoni. Tuttavia Egli
fa un’eccezione nel caso dell’uomo che accusa la moglie
di zinā e lei nega. In questo caso, egli deve rendere
testimonianza quattro volte che sta dicendo la verità su
ciò di cui la sta accusando, e quando rende
testimonianza per la quinta volta, egli deve invocare la
maledizione di Allāh su se stesso se sta mentendo.
Allora lei risponde rendendo testimonianza quattro
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volte per Allāh che (il marito) mente nella sua accusa
contro di lei, e quando lei testimonia per la quinta volta,
deve invocare l’ira di Allāh su se stessa se lui sta dicendo
la verità. Quando questo li’ān tra di loro è stato
completato, lui non è più soggetto alla pena per
calunnia, e lei non è più soggetta alla pena per zinā o
alla detenzione. In virtù di questo li’ān, ogni bambino
coinvolto non appartiene al marito, e la coppia è per
sempre separata.
Allāh dice:
َِعمَس ۡدَقٰٓاَمُكََ ُاوَحَت ُعَم ۡسَي ُ َّٱَّل َو ِ َّٱَّل ىَلِإ ِٰٓىكَت ۡشَت َو اَهِج ۡوَز ِىف ََُلِدـَجُت ِىتَّلٱ ََّ ۡوَق ُ َّٱَّلۚ
َي ِصَب ُِۢيعمَس َ َّٱَّل َّنِإ*ۡمِهِتـَهَّمُأ َُّنه اَّم مِهِٰٓٮاَسِّن نِّم مُكِنم َونَُِهـََُي َِينذَّلٱۖۡنِإ
َّلٱ ََّلِإ ۡمُهُتـَهَّمُأۡمُهَن ۡدَل َو ىِٰٓــۚا ٍ۬اَوُز َو َِّ ۡوَقۡٱل َنِّم ا ٍ۬اََُنُم َونُلوُقَيَل ۡمُہَّنِإ َوۚوُفَعَل َ َّٱَّل َّنِإ َو
ٍَ۬وُفَغ*َِّ ۡبَق نِّم ٍ۬ةَبَقََ َُي َِ ۡحَتَف ْاوُلاَق اَمِل َُوندوُعَي َّمُث ۡمِہِٰٓٮاَسِّن ِنم َونَُِهـََُي َِينذَّلٱ َو
اَّسٰٓاَمَتَي نَأَۚذِۦُِب َونََُوعُت ۡمُكِللٍَۚ۬يِبَخ َونُلَم ۡعَت اَمِب ُ َّٱَّل َو*ُماَي ِصَف ۡدِجَي ۡمَّل نَمَف
اَّسٰٓاَمَتَي نَأ َِّ ۡبَق ِنم ِن ۡيَعِابَتَتُم ِن ۡيََ ۡہَشۖا ٍ۬انِيك ِۡسم َينِّتِس ُماَع ۡطَِِف ۡعِطَت ۡسَي ۡمَّل نَمَفََِۚللَذ
ِۦُِلوُسََ َو ِ َّٱَّلِب ْاوُنِم ۡؤُتِلِۚ َّٱَّل ُدُودُح ََِۡلت َوِۗيملَأ ابَذَع َينَِِفـَكِۡلل َو
“Invero Allāh ha udito il discorso di colei
(Khawlah bint Tha‘labah) che discuteva con te (O
Muhammad) a proposito del suo sposo (Aws bin
As-Sāmit) e si lamentava [davanti] ad Allāh. Allāh
ascoltava il vostro colloquio. Allāh è audiente e
vede con chiarezza. Quanti fra voi che ripudiano
le loro mogli dicendo: «Sii per me come la
schiena di mia madre» [sappiano che] esse non
sono affatto le loro madri. Le loro madri sono
quelle che li hanno partoriti. In verità
proferiscono qualcosa di riprovevole e una
menzogna. Tuttavia Allāh è indulgente,
perdonatore. Coloro che si rendono illecite le
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loro mogli col Zihār e poi si pentono di quello
che hanno detto, (come punizione) liberino uno
schiavo prima di riprendere i rapporti
coniugali. Siete esortati a far ciò (così che non
ripetiate tali cose malvagie). Allāh è ben informato
di quello che fate. E colui che non ne abbia i
mezzi, digiuni [allora] per due mesi consecutivi
prima di riprendere i rapporti coniugali. E chi
non ne abbia la possibilità (il denaro per liberare
uno schiavo) nutra sessanta Masākīn (poveri). Ciò
[vi è imposto] affinché crediate in Allāh e nel Suo
Inviato. Questi sono i limiti di Allāh. I
miscredenti avranno un doloroso castigo.”
[Al-Mujādila, 1-4]
Qui Allāh menziona la sentenza su al-zihār, e afferma
che si tratta di parola malvagia e falsa. Se il marito vuole
ricominciare ad avere rapporti sessuali con la moglie
dopo che se lo è interdetto con una chiara dichiarazione
o dicendo che lei è per lui come la schiena della propria
madre, deve liberare uno schiavo credente prima che
essi possano avere di nuovo rapporti sessuali. Se egli
non può farlo, allora deve digiunare per due mesi
consecutivi prima che essi possano nuovamente avere
rapporti sessuali. Se non è in grado di farlo allora deve
nutrire sessanta persone povere.