2. 1
La vera libertà
Senza dubbio, tutti noi odiamo la schiavitù e la
sottomissione che vediamo oggi sulla terra. E’ la
sottomissione degli uomini sugli uomini, nella quale
alcuni sottomettono altri, li umiliano e li calpestano.
Questo è davvero odioso. Tuttavia, ciò di cui parleremo
oggi è diverso da questo. E’ come Rabī’ ibn ‘Āmir
(radiAllāhu ‘anhu) disse, “Allāh ci ha inviato per salvare
chi sceglie, dal culto degli uomini, alla ‘ubūdiyyah
(adorazione e schiavitù) ad Allāh. E dalla limitatezza di
questo mondo, alla vastità di questo mondo e
dell’Aldilà. E dalla tirannia e dall’oppressione delle
(false) religioni, alla giustizia dell’Islām.” [1]
La ‘ubūdiyyah (sottomissione e adorazione) qui
menzionata è la ‘ubūdiyyah ad Allāh, il che rende una
persona la più nobile di tutta la creazione sulla terra.
Uno dei Salaf disse in una strofa:
3. 2
“Ciò che mi ha reso nobile e prezioso,
E che Tu, O Allāh,
Mi hai fatto entrare nella Tua sottomissione,
E mi hai reso uno dei seguaci,
Del Tuo Profeta, Muhammad
Pace e benedizioni di Allāh su di lui.”
Questa ‘ubūdiyyah - questa sottomissione, adorazione e
schiavitù - è ciò cui Allāh si riferisce nel Suo Libro:
اَم َوتْقَلَخنِجْلاَسْنِ ْاْل َوّلِإِوندبْعَيِل
“E’ solo perché Mi adorassero che ho creato i
demoni gli uomini.” [2]
In un altro versetto, Allāh dice:
اَياَهُّيَأاسالنواقاتمكبَرِيذالْمكَقَلَخِْنمسْفَنةَِدحا َو
“Uomini, temete il vostro Signore che vi ha
creati da un solo essere.” [3]
Ma come possiamo definire questa ‘ubūdiyyah? Questa
‘ubūdiyyah è tutto ciò che Allāh ama e di cui si
4. 3
compiace, che si tratti di un’azione della lingua, del
cuore, o degli arti. [4] Noi tuttavia, discuteremo
specificamente la ‘ubūdiyyah del cuore. [5]
Schiavitù del Cuore
Allāh - l’Altissimo - ha posto in ognuno di noi ciò che
Egli ha creato, un cuore che deve essere riempito: o con
la sottomissione e la schiavitù ad Allāh, o con la
sottomissione e la schiavitù ad altri che ad Allāh. Ogni
singolo cuore ha sentimenti, desideri e inclinazioni. La
domanda è: questi sentimenti, desideri e inclinazioni
saranno diretti ad Allāh Solo, o saranno diretti ad altri
che Allāh?
Soltanto le prime contano essendo la vera sottomissione
e schiavitù ad Allāh. La ‘ubūdiyyah del cuore ad altre
cose oltre ad Allāh sono molte. A volte è la
sottomissione e la schiavitù al denaro, a volte al potere e
alla posizione, a volte alle donne e ad altre cose del
genere che le persone bramano assai. Tuttavia, ciò che
essi bramano può diminuire la loro schiavitù e
adorazione di Allāh, o annullarla completamente!
5. 4
Essere Schiavo della Ricchezza
Qualcuno potrebbe chiedere: qual è la prova del fatto
che alcune persone si sottomettono al denaro e ad altre
cose del genere? La prova è nel hadīth del Profeta
dove egli disse:
“Misero è l’adoratore del dirham, misero è l’adoratore
del dīnār...” [6]
Qualcuno potrebbe chiedere: come fa questa schiavitù
al denaro manifestarsi e qual è la sua natura? E’ quando
il cuore diventa così nell’amore per il denaro, che lo
copre, o soffoca l’amore per Allāh. Anche nella misura
in cui le persone cercano di ottenere la ricchezza con
ogni mezzo possibile - senza curarsi se tale ricchezza
arriva attraverso mezzi leciti, nell’obbedienza ad Allāh e
al Suo Messaggero o con mezzi che sono illeciti e
proibiti nella Religione.
Capire dalla riflessione, che ogni singolo cuore in tutte
le cose create ha sentimenti, desideri e inclinazioni. Ha
il desiderio di amare, di ottenere le cose buone e utili
per sé; può sentire paura, terrore, e può anche
sottomettersi e arrendersi. Quando i suoi sentimenti,
desideri e inclinazioni sono tutti diretti verso Allāh,
6. 5
allora è un cuore che adora e serve Allāh Solo. Pertanto,
teme soltanto Allāh, cerca e desidera soltanto la
misericordia di Allāh, ama Allāh e ciò che Egli ama; e si
arrende e si sottomette soltanto ad Allāh. Tuttavia,
quando questi desideri, sentimenti e inclinazioni sono
diretti ad altri oltre che Allāh, allora si tratta di un cuore
che adora e serve quell’oggetto che l’ha catturato e
schiavizzato.
Essere Schiavo della Ricchezza
La proibizione del cuore di sottomettersi ad altri che ad
Allāh non deve essere fraintesa nel senso che i
Musulmani debbano abbandonare il mondo e il
relazionarsi con esso. Piuttosto, la vera posizione di un
Musulmano è quella che fu dei Sahābah (radiAllāhu
‘anhum). Essi tennero la ricchezza nelle loro mani, ma
nulla di tutto ciò era nei loro cuori. [7]
L’attenzione deve essere posta sul fatto che non stiamo
cercando di chiamare la gente all’opinione di alcuni dei
Sūfī, i quali credono che sia proibito per un Musulmano
possedere ricchezza e prendere parte a qualsiasi
7. 6
transazione terrena. Piuttosto, è obbligatorio per i
Musulmani essere le più ricche delle persone in modo
che possano utilizzare questa ricchezza come un mezzo
per aiutare la gente e adorare Allāh – l’Unico esente da
ogni imperfezione.
Un’altra forma di sottomissione e dell’essere schiavi ad
altri che ad Allāh è quando le persone si sottomettono e
assoggettano i loro cuori al potere e alla leadership. Essi
sono disposti all’umiliazione per consolidarle
abbandonando i loro scrupoli, al fine di guadagnare voti
durante le elezioni, o altre questioni simili. Sono pronti
a umiliarsi davanti alle altre persone, facendo qualsiasi
cosa è loro necessario fare al fine di convincere le altre
persone a favorirli e guadagnare così quella posizione.
Si tratta allora di un’altra forma di sottomissione di un
cuore ad altro che ad Allāh.
La Grandezza del Tawhīd
All’opposto di tutto ciò, la vera ’ubūdiyya ad Allāh, la
vera sottomissione e resa di quel cuore ad Allāh, è la
stessa di quando diciamo: Tawhīd - scegliendo Allāh
8. 7
Solo per l’adorazione. Quando la persona ha questa
’ubūdiyyah, egli adora Allāh Solo, teme Allāh Solo, ama
Allāh e tutte le sue inclinazioni e desideri sono rivolti
soltanto ad Allāh. Per questo motivo, il Tawhīd è la più
grande azione che una persona possa eseguire e la più
benefica azione che una persona possiede per se stesso
nel Giorno del Giudizio. Per questo il Profeta disse:
“Chiunque attesti: Lā ʾilāha ʾillà l-Lāh [8],
sinceramente, dal suo cuore, entrerà in Paradiso.” [9]
Che significa, egli ha realizzato il Tawhīd nella sua vita.
Allo stesso modo, sulla base di questo, ci rendiamo
conto che ogni atto di culto, ogni buona azione o
piacevole caratteristica - quando non è accompagnata
da questo Tawhīd - non sarà accettata da Allāh nel
Giorno del Giudizio, non importa di quale valore
apparentemente fosse.
Ciò che ti mostra la grandezza di questa sottomissione e
adorazione di Allāh nel cuore, è l’avvenimento riportato
in Sahīh al-Bukhārī (56/688) in cui il Profeta disse:
“Un uomo era abituato a compiere azioni peccaminose,
e quando arrivò la morte, disse ai suoi figli: “Dopo la
mia morte, bruciatemi e schiacciatemi e spargete le
mie ceneri nell’aria, perché per Allāh, se il mio Signore
s’impossessa di me, Mi punirà in un modo in cui Egli
9. 8
non ha mai punito nessun altro.” Alla sua morte i figli
fecero così. Allora Allāh ordinò alla terra: “Raccogli
ciò che contieni delle sue particelle.” E così fece,
ed ecco! Allāh chiese lui: “Che cosa ti ha indotto a
fare quello che hai fatto?” Egli rispose: “O mio
Signore, avevo paura di te.” Così Allāh lo perdonò per
questo.”
Questo ci mostra la grandezza della khashyah (paura),
poiché questa paura che egli aveva era uno dei
significati inclusi nella ‘ubūdiyyah - la schiavitù ad
Allāh.
È per questo che tutte le azioni - anche se dovessero
riempire il cielo e la terra - non saranno accettate da
Allāh, a meno che tali azioni sono germogliate da una
persona che ha pura sottomissione, culto e schiavitù ad
Allāh, adorando Allāh Solo e non associando alcun
partner insieme a Lui in questo culto - senza cadere
nello Shirk [10].
Allāh - l’Unico esente da ogni imperfezione - dice:
نِإَّللاَّلِرفْغَينَأَكَرْشيِهِبِرفْغَي َواَمَوندَكِل ََٰذنَمِلاءَشَيۚنَم َوْكِرْشيِاّللِب
ِدَقَفَٰىَرَتْفااًمْثِإاًمي ِظَع
10. 9
“In verità Allāh non perdona che Gli si associ
alcunché; ma, all’infuori di ciò, Egli perdona chi
vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allāh,
commette un peccato immenso.” [11]
Allāh - l’Unico esente da ogni imperfezione - dice anche:
اَنِْمدَق َوىَلِإاَمواِلمَعِْنملَمَعاهَنْلَعَجَفًءاَبَهاًورثْنَم
“Abbiamo giudicato le loro opere e ne abbiamo
fatto polvere dispersa.” [12]
Ciò che ci mostra la grandezza del Tawhīd è anche
questo secondo avvenimento: un ragazzo ebreo che era
solito servire il Profeta si ammalò. Così il Profeta
andò a trovarlo e si adagiò sulla sua testa e disse:
“Accetta l’Islām (che significa: Lā ʾilāha ʾillà l-Lāh,
Muhammad Rasūlu l-Lāh).” Il ragazzo guardò il padre,
che era con lui. Allora suo padre gli disse: ‘Obbedisci ad
Abūl-Qāsim (cioè il Profeta )’. Così egli accettò
l’Islām. Quando il Profeta se ne stava andando, disse:
“Ogni lode è per Allāh che ha salvato questo ragazzo
dal Fuoco.” [13]
Che significa, anche se questa persona non aveva avuto
buone azioni, a causa del suo pronunciare
quest’affermazione in modo puro e sinceramente dal
11. 10
cuore, ciò gli è stato sufficiente per salvarsi dalla Fuoco
dell’Inferno, e indurlo a entrare in Paradiso.
I Frutti del Tawhīd
Così come questo Tawhīd si rafforza nel cuore,
diventando più forte, solido e meglio radicato, allora
come conseguenza, le proprie azioni si moltiplicheranno
allo stesso modo e la sua adorazione di Allāh diventerà
più grande e più solida. Dal momento che, se una
persona realizza con ihklās (sincerità) e yaqīn (certezza)
nel suo cuore [14] che Allāh - l’Altissimo - è colui che
l’ha creato, allora sa che dovrebbe adorare soltanto
Allāh - l’Unico esente da ogni imperfezione. Come ciò
diventa più solido nel suo cuore, le buone azioni
diventano più evidenti e si moltiplicano nel numero.
Riflettete sulla grande Saggezza di Allāh, che quando
creò il Fuoco dell’Inferno, lo creò con diversi livelli e
gradi. Essendo il livello più alto quello che contiene in
esso la minor punizione e tormento - che è per quelle
persone che avevano il Tawhīd, eppure avevano molti
peccati. Anche se essi saranno puniti in questo livello,
12. 11
fino a quando non sono purificati dai loro peccati - a
causa di questo Tawhīd e ’ubūdiyyah ad Allāh Solo nei
loro cuori - essi alla fine saranno salvati dal Fuoco e
ammessi in Paradiso. Questo livello di Fuoco
dell’Inferno non avrà quindi abitanti che vi rimarranno
in perpetuo. Questo dimostra la grandezza e la virtù del
Tawhīd e dell’adorazione di Allāh, a causa delle quali
alla fine essi saranno salvati dal Fuoco dell’Inferno, non
essendo eternamente condannati in esso.
Il Metodo Profetico
Ciò che anche mostra l’importanza del Tawhīd è la vita e
l’esempio del Profeta . Può essere diviso in due fasi: la
prima fase è quando egli era a Makkah. La seconda
fase quando era a Madīnah. A Makkah il suo messaggio
fu solo insegnare una cosa, l’adorazione di Allāh Solo,
senza alcun associato - Tawhīd o ‘ubūdiyyah soltanto ad
Allāh. Il Profeta non chiamò la gente a lasciare
qualunque altro peccato, o a fare qualsiasi altra buona
azione. Durante questo periodo egli chiamò la gente a
13. 12
scegliere Allāh nel culto, dal momento che questo è il
fondamento su cui è costruito tutto il resto.
Dobbiamo comprendere che una volta che una persona
ha veramente sottomesso il suo cuore al culto di Allāh
Solo, inizierà ad adempiere a tutti gli obblighi che Allāh
ha posto su di lui al meglio delle sue capacità. Ciò è reso
evidente dalla dichiarazione di ʿĀʾisha’h (radiAllāhu
’anhā) che disse:
“La prima parte (del Qur’ān) ad essere stata rivelata fu
una sūrah che forniva un dettagliato resoconto del
Paradiso e dell’Inferno. Poi, quando la gente entrò in
seno all’Islām, venne la rivelazione di ciò che era halāl
(lecito) e harām (illecito). Se la prima rivelazione fosse
stata, ‘Non bere vino’, avrebbero detto: ‘Non
rinunceremo mai al vino.’ Se la prima rivelazione fosse
stata, ‘Non commettere adulterio e fornicazione’, essi
avrebbero detto: Non rinunceremo mai all’adulterio e
alla fornicazione’.” [15]
Così questo è il fondamento per il quale, se una persona
lo accetta, egli allora accetta e desidera abbandonare
tutti gli altri peccati e atti di disobbedienza.
Fu solo dopo che il Tawhīd, il culto di Allāh Solo e la
volontà di sottomettersi a Lui, furono compresi dai
compagni (radiAllāhu ’anhum) e ciò si stabilì nei loro
14. 13
cuori, che Allāh - l’Unico esente da ogni imperfezione -
cominciò a ordinare con i vari comandi.
Fu allora che venne rivelato il comando di stabilire la
Salāh, pagare la Zakāt, digiunare in Ramadhān, poi
l’ordine di eseguire l’Hajj, e così via fino a quando tutti i
comandi con i quali Allāh - l’Altissimo - voleva ordinare
e proibire furono dati, passo dopo passo, uno ad uno…
Una volta che questo culto per Allāh, e la sottomissione
a Lui si sono insediati nei cuori, spetta anche al
Musulmano lasciare, abbandonare ed evitare quello che
Allāh e il Suo Messaggero hanno proibito.
Il Principio della Facilità
Vi è un principio molto importante qui che dimostra la
grandezza della Religione dell’Islām e della Sharī’ah in
termini di proibizioni; che vennero mediante il Qur’ān o
dalla lingua del Messaggero . E’ richiesto al
Musulmano di rinunciare a tutto ciò che Allāh e il Suo
Messaggero hanno proibito, senza compromessi o
distinzioni. Per quanto riguarda gli ordini di Allāh, sia
nel Qur’ān o dal Profeta , il Musulmano è tenuto a
15. 14
eseguirli al meglio delle sue capacità. Questo perché è
una Religione di facilità. Ad esempio, riguardo al
comando di eseguire l’Hajj, Allāh ha rivelato nel Suo
Libro:
ِ ِّلل َوىَلَعِاسالنُِّجحِتْيَبْلاِنَمَاعَطَتْاسِهْيَلِإًيلِبَس
“Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità
di andare, per Allāh, in pellegrinaggio alla
Casa.” [16]
Che significa, il comando deve essere eseguito se si è in
grado di farlo, al meglio delle proprie capacità. Dal
momento che nessun Musulmano - uomo o donna - può
eseguire tutti i comandi di Allāh, sia che si tratti di
quelli obbligatori che di quelli raccomandati. Quanto a
quegli affari che Allāh e il Suo Messaggero hanno
proibito, allora devono essere completamente evitati,
senza alcun indebolimento nella determinazione. [17]
Questo messaggio di ‘ubūdiyyah ad Allāh - L’unico
esente da ogni imperfezione - e lo scegliere Lui Solo per
il culto, è il messaggio comune di tutti i Profeti e
Messaggeri (‘alayhimus-salām). Ogni singolo Profeta e
Messaggero è venuto al suo popolo dicendo:
17. 16
Note:
L’opera è ricavata da un discorso tenuto dall’onorabile
Shaykh – hafidhahullāh - alla Conferenza Jam’iyyatul-
Qur’ān was-Sunnah, 1994 U.S.A.
1. Al-Bidāyah wan-Nihāyah (7/40) di Ibn Kathīr.
2. Sūrat Adh-Dhāriyāt 51:56
3. Sūrat An-Nisā’ 4:1
4. Imām al-Maqrīzī dice in Tajrīdut-Tawhīdil-Mufīd (pag. 82): “E
sappiate che al-‘Ibādah (adorazione) ha quattro principi, e sono, [i]
accertare quello che Allāh e il Suo Messaggero amano e di cui si
compiacciono, stabilendolo con [ii] il cuore, [iii], la lingua e [iv] gli
arti. Così al-‘ubūdiyyah è un termine generale per tutte queste
quattro fasi.”
5. Per quanto riguarda l’importanza del cuore, il Profeta (sallAllāhu
‘aleyhi wa sallam) disse: “Invero, c’è un pezzo di carne nel corpo, se è
sano, tutto il corpo è sano, e se è corrotto, tutto il corpo è corrotto.
Invero questo è il cuore.” Riportato da al-Bukhārī (1/126) e Muslim
(n. 1599) da an-Nu’mān Ibn Bashīr (radiAllāhu ’anhu).
6. Riportato da al-Bukhārī (n. 6435) e Ibn Mājah (n. 4132) da Abū
Hurayrah (radiAllāhu ’anhu).
7. Ibn Taymiyyah dice in Wasiyyatus-Sughrā (pag. 55): “Egli
dovrebbe considerare la ricchezza come considera la toilette. Ne ha
bisogno, ma non ha posto nel suo cuore e lui ricorre ad essa solo
quando è necessario.”
18. 17
8. Lā ʾilāha ʾillà l-Lāh: Nessuno ha il diritto di essere adorato eccetto
Allāh.
9. Sahīh: Riportato da Ibn Hibbān (n. 4) e Ahmad (5/236) da Mu’ādh
(radiAllāhu ’anhu). E’ stato autenticato da Shaykh al-Albānī in as-
Sahīhah (n. 2355).
1o. Shirk: E’ l’associare partners ad Allāh in quelle materie che sono
specifiche per Lui.
11. Sūrat An-Nisā’ 4:48
12. Sūrat Al-Furqān, 23
13. Riportato da al-Bukhārī e Ahmad, da Anas (radiAllāhu ’anhu).
14. Ikhlās (purezza e sincerità) e yaqīn (certezza), essendo queste due
delle sette condizioni per lo stabilimento e l’accettabilità di Lā ʾilāha
ʾillà l-Lāh. Il significato, le virtù e le condizioni di questa kalimah
saranno discusse ulteriormente nel prossimo numero - se Allāh
vuole.
15. Riportato da al-Bukhārī - da Yūsuf ibn Mālik.
16. Sūrat ‘Āli `Imrān 3:97
17. Questo principio è tratto dal hadīth del Profeta (sallAllāhu ‘alayhi
wa sallam): “Qualunque cosa vi ho proibito, allora evitatela per
quanto potete. Qualunque cosa vi ho ordinato di fare, allora fatela
per quanto ne siete in grado.” Riportato da al-Bukhārī (n. 7288) e
Muslim (n. 1337)
18. Sūrat Al-‘A`rāf 7:59