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Tre principali classi di fibre afferenti
    primarie che trasmettono la
            nocicezione
• Fibre A-delta (meccanici)
• Fibre A-delta (meccanotermici)
• C-PMN (polimodali)
Teoria del cancello di Melzack
         e Wall (1965)
Esiste un centro di modulazione del dolore
   nella sostanza gelatinosa del corno
   midollare post., principalmente a livello
   delle lamine I, II, V.
                                                 Cancello chiuso: la fibra Aβ stimola
Qui viene esercitata un’inibizione variabile     l'interneurone inibitorio, che va a bloccare la
   sulle afferenze del fascio spino-talamico.
   Tale fenomeno è legato alla presenza di       trasmissione dell'impulso dolorifico al cervello
   interneuroni inibitori.
Se prevalgono gli impulsi trasmessi dalle
   fibre A-delta l’azione inibitrice risulta
   aumentata (chiusura del cancello), al
   contrario se prevale l’azione delle fibre C
   ( chiusura del cancello)



                                                   Cancello aperto: la fibra C blocca l'azione
                                                   inibitoria dell'interneurone, per cui il segnale
                                                   doloroso è libero di passare
Meccanismi algogeni elementari
MECCANISMO ARTERIOSO
E’ conseguente alla distensione del vaso. L’eccitazione delle
strutture sensitive dell’avventizia dei vasi dilatati è
responsabile del dolore
• Parossistico: nel caso dell’emicrania
• Continuo: ipertensione, febbre, intossicazioni
•      Secondario a compressione estrinseca, esercitata da
traumi     o secondaria a infiammazione (arterite temporale)
MECCANISMO VENOSO
E’ in rapporto alla distensione dei grossi seni della dura
madre provocato da ipertensione venosa
•     Parossistico: cefalea da sforzo, traumatismi cranici o
     tumori
•      Continuo: anossie da insufficienza respiratoria o
cardiaca
Meccanismi algogeni elementari
MECCANISMO NEURALGICO
• Parossistico: durata cortissima, dolore fulminate,
accentuato dal contatto da zone trigger
• Continuo: per compressione del nervo da tumori,
aneurismi, infiammazioni
MECCANISMO MIALGICO
Può interessare i muscoli posteriori del collo, i m.
masticatori o il m. temporale, con tensione dolorosa.
Contratture tetaniche e delle meningi. Rigor nucalis come
una delle componenti della cefalea meningitica.
ALTRI MECCANISMI
• Dolori di origine articolare o discale (temporo-
mascellare o rachideo)
MECCANISMI PSICOGENI
Cefalee
   Epidemiologia (prevalenza)
• oltre 50% sono cefalee di tipo tensivo
  (donne –uomini 1/1)
• Oltre il 30% sono emicranie (donne
  3/uomini 1)
• Circa il 10% sono altre cefalee sintomatiche
  o asintomatiche
Cefalee
               Prevalenza
• Circa il 20%-40% della popolazione.
  L’elevata prevalenza è dovuta al fatto che le
  cefalee possono essere sintomo di
  molteplici    patologie     organiche     ed
  inorganiche della più diversa eziologia .
Cefalee primarie
      (nessuna lesione nota causale e strutturale)

•   Emicrania
•   Cefalea tensiva
•   Cefalea a grappolo
•   Emicrania cronica parossistica
•   Cefalea indotta da particolari fattori
    scatenanti
Cefalee secondarie
    (cefalee sintomo di altre condizioni e patologie)
•   Emicrania indotta da farmaci
•   Cefalea cervicogenica
•   Nevralgia del trigemino
•   Cefalea post-traumatica
•   Processi espansivi endocranici
•   Sindrome di Tolosa-Hunt
•   Patologie cerebrovascolari
•   Altre vasculopatie (arterite temporale)
•   Processi flogistici cerebrali batterici e non
•   Processi flogistici extracranici
•   Intossicazioni da alcool, ed altre sostanze
CEFALEE SINTOMATICHE
• Tumori cerebrali
• Meningiti ed emorragie subaracnoidee
• Accidenti emorragici cerebrali ed ischemici
• Nevralgie cervicali
CEFALEE PSICHICHE
• Dolore variabile, impressione di bruciore, di tensione o
  gonfiore, a topografia variabile, più frequente al vertice ed alla
  nuca. Durata variabile, associata ad insonnia. Cefalea
  d’attenzione.
CEFALEE POST-TRAUMATICHE
Precoci:
• sintomatiche di una complicanza endocranica cerebro-
  meningea
Tardive:
• conseguenza diretta dell’impatto del trauma cranico
• origine cervicale
• origine psichica
Cefalee secondarie
•   5. CEFALEA ATTRIBUITA A TRAUMA CRANICO E/O CERVICALE
•   5.1Cefalea post-traumatica acuta
•   5.2Cefalea post-traumatica cronica
•   5.3Cefalea acuta attribuita a colpo di frusta (S13.4)
•   5.4Cefalea cronica attribuita a colpo di frusta (S13.4)
•   5.5Cefalea attribuita ad ematoma intracrancio traumatico
•   5.6Cefalea attibuita ad altri traumatismi cranici e/o cervicali (S06)
•   5.7Cefalea post-craniotomia
•
•   6. CEFALEA ATTRIBUITA A DISTURBI VASCOLARI CRANICI O
    CERVICALI
•   6.1Cefalea attribuita a ictus ischemico o attacco ischemico transitorio
•   6.2Cefalea attribuita a emorragia intracranica non traumatica
•   6.3Cefalea attribuita a malformazione vascolare che non ha sanguinato6.4Cefalea
    attribuita ad arterite
•   6.5Dolore a partenza dall'arteria carotide o vertebrale
•   6.6Cefalea da trombosi venosa cerebrale (CVT*)
•   6.7Cefalea da altro disturbo vascolare intracranico
Cefalee secondarie
•   7. CEFALEA ATTRIBUITA A DISTURBI INTRACRANICI NON VASCOLARI
•   7.1Cefalea da ipertensione liquor
•   7.2Cefalea da ipotensione liquor
•   7.3Cefalea da malattie infiammatorie non infettive
•   7.4Cefalea attribuita a neoplasia intracranica
•   7.5Cefalea attribuita a iniezione intratecale
•   7.6Cefalea attribuita a crisi epilettiche
•   7.7Cefalea attribuita a malformazione di Chiari tipo I
•   7.8Cefalea e deficit neurologici transitori con linfocitosi liquorale
•   7.9Cefalea attribuita ad altra patologia intracranica non vascolare
•
•   8. CEFALEA ATTRIBUITA ALL'USO DI UNA SOSTANZA O ALLA SUA
    SOSPENSIONE
•   8.1Cefalea da uso o esposizione acuti a una sostanza
•   8.2Cefalea da uso eccessivo di farmaci
•   8.3Cefalea come evento avverso attribuito all'uso cronico di farmaci
•   8.4Cefalea da sospensione di sostanze
•
•   9. CEFALEA ATTRIBUITA AD INFEZIONE
•
•
Cefalee secondarie
•   10. CEFALEA ATTRIBUITA A DISTURBI DELL'OMEOSTASI
•   10.1Cefalea da ipossia o ipercapnia
•   10.2Cefalea da dialisi
•   10.3Cefalea da ipertensione
•   10.4Cefalea da ipotiroidismo
•   10.5Cefalea da digiuno
•   10.6Cefalea cardiaca
•   10.7Cefalea da disordini dell'omoestasi
•
•   11. CEFALEA O DOLORI FACCIALI ATTRIBUITI A DISTURBI DEL
    CRANIO, COLLO, OCCHI, ORECCHIE, NASO, SENI PARANASALI,
    DENTI, BOCCA, O ALTRE STRUTTURE FACCIALI O CRANICHE
•   11.1Cefalea attribuita a disturbi del cranio
•   11.2Cefalea attribuita a disturbo del collo
•   11.3Cefalea attribuita a disturbi oculari
•   11.4Cefalea attribuita a disturbi dell'orecchio
•   11.5Cefalea attribuita a rinosinusiti
•   11.6Cefalea attribuita a disturbi dei denti
•   11.7Cefalea o dolori facciali da disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare
•   11.8Cefalea attribuita ad altri disturbi del cranio, collo, orecchie, naso, seni
    paranasali
Cefalee secondarie
• 12. CEFALEA ATTRIBUITA A DISTURBI
  PSICHIATRICI
• 12.1Cefalea attribuita a disturbo da
  somatizzazione
• 12.2Cefalea attribuita a disturbo psicotico
Farmaci efficaci nella terapia della
     Cefalea di tipo tensivo
Sintomi di cefalee sintomatiche
• Comparsa per la prima volta di una cefalea di
  intensità insolita
• Febbre, meningismo
• Stato neurologico anormale (sintomi neurologici
  focali)
• Cefalea sempre più intensa
• Sintomi di aumento della pressione intracranica
  (offuscamento della coscienza, papilla da stasi,
  vomito a digiuno)
Sintomi di gravi patologie alla base della
                 Cefalea
Eziologia di 927 sindromi dolorifiche a
localizzazioni prevalentemente unilaterale
         nella faccia e nella testa
%                                 N.
•   Emicrania                     546
•   Nevralgia del trigemino       155
•   Dolori facciali atipici       78
•   Nevralgia di Horton           74
•   Sindrome di Costen            34
•   Arterite craniale             22
•   Nevralgia nasociliare         11
1   Nevralgia glossofaringea      3
•   Nevralgia auricolotemporale   3
1   Nevralgia di Sluder           1
Anamnesi
• Fattori scatenanti: legati a situazioni, a sforzo
  fisico, a stress?
• Decorso: iperacuto, acuto o ad inizio lento,
  persistente e con scomparsa spontanea
• Carattere del dolore: penetrante, lancinante,
  pulsante, opprimente?
• Sintomi concominanti: vegetativi, disturbi della
  vista, altri sintomi neurologici focali?
• Frequenza?
• Ereditarietà
Emicrania
• Patologia caratterizzata da attacchi intermittenti di
  cefalea associati a manifestazioni vegetative, senza
  etiologia sintomatica
• Prevalenza circa 10-30% (donne 3/uomini 1)
• Età di insorgenza: 15-25 anni, di rado dopo i 40
• Frequenza familiare aumentata (emicrania emiplegica
  familiare)
• Fattori scatenanti l’attacco: stress, cambiamenti orari e
  ritmo sonno-veglia, alimentazione (alcool, soprattutto
  vino rosso, cioccolato, frutti tropicali, formaggio,
  caffeina: astinenza improvvisa dopo consumo elevato),
  rumore, altitudine elevata, freddo, traumi, cambiamenti
  ormonali ( mestruazioni, contraccettivi orali, terapia
  ormonale sostitutiva nel climaterio/menopausa)
Emicrania
• Fase prodromica: prima di un attacco, nel 50% dei
  casi: appetito esagerato, iperattività, ipersensibilità
  sensoriale, stanchezza, depressione, stipsi
• Fase algica: dolore pulsante, sincrono con il battito
  cardiaco, a distribuzione emicranica, durata 4-72
  h, lacrimazione dell’occhio e turgore delle narici,
  fotofobia e fonofobia, nausea e vomito
Emicrania
Frequenza: 10% della popolazione

• EMICRANIA COMUNE:
  La crisi è preceduta da prodromi: disgusto verso gli
  alimenti o bulimia, meteorismi intestinali,
  modificazione dell’umore.
  Emicrania dx o sin. Pulsante, sincronia con i battiti
  cardiaci.
  Fotofobia e fonofobia. Nausea, vomito, sensazioni di
  vertigini, lacrimazione degli occhi, turgore delle
  narici.
  Durata 3-4 ore in genere.
Emicrania
• EMICRANIA OFTALMICA:
  Prodromi con fenomeni eccitatori a livello occipitale,
  con fosfeni, scotomi o emianopsia. Dopo 20-30 min.
  diminuiscono i fenomeni visivi ed inizia la fase algica.
  Durante la fase prodromica, spesso il campo visivo è
  alterato, in maniera transitoria.
• EMICRANIA COMITATA
  Fase pre-emicarnica con sintomatologia analoga alla
  emicrania oftalmica o con parestesie emilaterali (che
  durano 20-30 min. con una topografia cheido orale
  (regione peribuccale e mano) o aventi le caratteristiche
  di una marcia progressiva
  Possibili anche turbe del linguaggio o emiparesi.
  Diagnosi differenziale con il TIA
Ereditarietà ed Emicrania
• Affezione familiare, trasmessa in genere in maniera
  dominante.
• Sono più colpite le donne.
• La penetranza del gene è incompleta.
• La predominanza femminile non è legata al
  particolare modo di trasmissione genetica bensì a
  fattori endocrino-metabolici capaci di innescare le
  crisi.
Conoscenze attuali circa la genetica
         dell’Emicrania
FATTORI ENDOCRINI:
• La pubertà corrisponde all’esordio dell’emicrania.
• La gravidanza e la menopausa determinano l’arresto
  delle crisi.
• Gli ormoni sessuali femminili giocano un ruolo
  fondamentale tra i fattori scatenanti.
• La mestruazione accentua le crisi
• Emicrania scatenata dalla pillola antifecondativa
FATTORI PSICO-AFFETTIVI
ALLERGIA
• Presenza nelle famiglie con emicrania di casi con
  asma, orticaria ed altre malattie immuno-allergiche
Emicrania con aura
• Presenza di sintomi neurologici variabili, che precedono
  la crisi della emicrania e sono legati probabilmente a
  fenomeni di vasocostrizione in aree specifiche del
  cervello
• Emicrania retinica (scotomi fino alla cecità monoculare)
• Emicrania oftalmica (scotomi centrali occipitali)
• Emicrania oftalmoplegica (paresi dei muscoli oculari)
• Emicrania basilare (circolo posteriore con parestesie e
  vertigini, cefalea occipitale)
• Emicrania emiparetica, emiparestesica, etc.
• Sindrome cheido-orale: parestesie alle punte delle dita
  ed all’angolo della bocca. Ischemia talamica
PATOGENESI
• Una fase di vasocostrizione arteriolare corticale che
  spiega le manifestazioni prodromiche visive,
  sensitive, afasiche
• Una fase di vasodilatazione contemporanea al dolore
• Aumentata escrezione urinaria del 5-idrossi-indolo
  acetico nel corso della crisi (Sicuteri 1961)
• Alti livelli di serotonina ematica prima della crisi e
  successiva sua diminuzione
• Le piastrine degli emicranici ritengono meno bene la
  serotonina
• All’inizio della crisi, liberazione di serotonina dalle
  piastrine
• Escrezione urinaria di metaboliti della serotonina
• Abbassamento        secondario      della     serotonina
  plasmatica
Emicrania
                 Fisiopatologia
• Cefalea: si ipotizza una attivazione del sistema
  trigemino-vascolare      di      genesi     incerta,     con
  vasodilatazione
• Aura: si ipotizza un disturbo funzionale neuronale
  (spreading depression) a seguito di attivazione del
  sistema trigemino vascolare
• Emicrania emiplegica familiare: mutazione dei geni che
  regolano il canale P/Q-Ca localizzato sul cromosoma
  19p13, dominante. Un altro gene è stato localizzato sul
  cromosoma 1 e codifica per una sottounità della pompa
  sodio-potassio, alterando il bilancio ionico della cellula.
Emicrania- fisiopatologia
• L’alterazione dell’equilibrio dei canali ionici potrebbe
  alterare nei neuroni il controllo della liberazione di
  neurotrasmettitori, inondando il cervello di
  neurotrasmettitori eccitatori, come il glutammato,
  attraverso l’attivazione del sistema trigemico-vascolare
  nel tronco cerebrale.
• Questo generatore di emicrania è stato visualizzato con
  l’aiuto della PET: nel corso di un attacco emicranico il
  nervo attivato libera neuropeptidi come CGRP
  (Calcitonin Gene Related Peptide), la neurochinina A o
  la sostanza P.
• In conseguenza di ciò, si attivano i nocicettori (recettori
  del dolore), che a loro volta trasformano la pulsazione
  pressocchè impercettibile dei vasi sanguigni delle
  meningi in dolore pulsante e martellante tipico
  dell’emicrania.
La Teoria Centrale è basata su
           diverse evidenze:
• L’Aura emicranica è mediata dalla corteccia visiva.
• L’emicrania può essere associata a modificazioni del
  flusso ematico e dell’attività elettrica.
• I sintomi prodromici (modificazioni dell’umore,
  sonnolenza arsura sbadigli) suggeriscono un’alterazione
  della funzione ipotalamica.
• Spesso il SN autonomo è chiaramente coinvolto.
• Alcune strutture troncoencefaliche come il Locus
  coeruleus ed il Nucleo del Rafe Dorsale sono importanti
  nella modulazione del dolore e stimolati scatenano una
  riduzione del flusso ematico il primo ed un incremento il
  secondo
Neurotrasmettitori e cefalea
• Noradrenalina, media vasocostrizione ma anche
  vasodilatazione ed interviene nel rilascio dei NEFA.
• Dopamina, gli antagonisti come la metoclopramide possono
  diminuire la cefalea.
• Gli amminoacidi eccitatori come il Glu possono avviare la
  modificazione dell’attività elettrica e possono scatenae
  l’attacco.
• Glu, neuropeptideY, CGRP, VIP hanno azione vasodilatatoria
  e rientrano nei meccanismi della sensitizzazione centrale.
• Istamina, tiramina, feniletilamina possono essere coinvolte.
• Gli oppioidi endogeni sono tra i fattori che modulano il dolore
  emicranico ma i risultati di studi in merito sono contrastanti
• Le prostaglandine sembrano essere responsabili della
  vasodilatazione.
Piastrine

                  Liberazione di serotonina
Eliminazione urinaria                   Aumentata permeabilità
SH.I.A.A                                 della parete vascolare

Serotonina ematica                          Trasudazione di
                                        plasmakimine algogene
                                             (bradichinina)

Vasodilatazione arteriosa               Diminuzione della soglia
                                         dolorifica dei recettori
                                           sensitivi al dolore

                        Cefalea Vascolare
Approccio per gradi alla
farmacoterapia dell’Emicrania
TRATTAMENTO DELLA CRISI
• Antalgici
• Antiemicranici specifici (tartrato di ergotamina, didroergotamina,
  triptani)
TRATTAMENTO PROFILATTICO
• Diidroergotamina
• Antiserotoninici: metisergide
• Lisuride
• Pizotifen
• β-bloccanti (propanololo e pindololo)
• 5-idrossitriptofano
• Antidepressivi
• Calcio-antagonisti
• Triptani
• Ac.valproico e topiramato
Agonisti dei recettori 5-HT1
•    Capostipite di questo gruppo di farmaci e' il sumatriptan,
    raccomandato dalle linee-guida per il trattamento degli attacchi
    emicranici di elevata o moderata intensità. Va utilizzato per gli
    attacchi di lieve entita' solo nel caso in cui gli altri farmaci
    sintomatici siano risultati inefficaci o             controindicati.
    Si tratta di un agonista selettivo dei recettori 5-HT1 in grado di
    indurre vasocostrizione dei grossi vasi cerebrali. Rappresenta
    probabilmente uno fra i farmaci piu' efficaci nel trattamento
    sintomatico dell'emicrania, ma il suo uso e' limitato
    dall'incidenza relativamente elevata di                 effetti
    collaterali (per lo piu' innocui, ma fastidiosi), nonche' dalla
    significativa occorrenza di recidive              dell'attacco
    emicranico nell'arco delle 24 ore successive alla assunzione. Per
    tale ragione, numerosi altri farmaci della stessa classe, ma
    dotati di maggiore selettivita' (rizatriptan, zolmitriptan) sono
    disponibili in commercio, mentre altri (naratriptan, eletriptan),
    sono in fase avanzata di sperimentazione.
•
Derivati dell'ergot
• La diidroergotamina e l'ergotamina sono efficaci nel trattamento sintomatico
  dell'emicrania in virtu' della marcata attivita' vasocostrittrice sui vasi centrali
  e periferici e della depressione dell'eccitabilita' dei neuroni serotoninergici
  centrali. Trovano indicazione nel trattamento delle crisi di intensita' moderata
  o severa nei soggetti con bassa frequenza di crisi (per il possibile rischio di
  fenomeni di abuso/dipendenza in soggetti con frequenza medio-alta) e nelle
  crisi resistenti al sumatriptan o agli analgesici.
• Possono essere utilizzati nel trattamento di crisi lievi solo in caso di
  insuccesso degli analgesici.
• Non vanno mai associati al sumatriptan (e' necessario un intervallo di almeno
  24 ore fra l'assunzione di ergot-derivati e sumatriptan).
• La diidroergotamina e' da preferire all'ergotamina per la minore incidenza di
  effetti collaterali. Le riserve sull'uso specie di quest'ultima sostanza come
         sintomatico della crisi emicranica derivano dalla sua scarsa tollerabilita'
  e potenziale tossicita'. Gli effetti collaterali di piu' comune riscontro sono:
  nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, vertigini, crampi muscolari e
  parestesie distali, e piu' raramente sincopi, dispnea, disturbi stenocardici, crisi
  ipertensive, claudicatio agli arti inferiori. E' da qualche mese disponibile per
  il trattamento sintomatico delle crisi una preparazione spray di
  diidroergotamina mesilato, che rappresenta il primo farmaco
  antiemicranico per uso endonasale in commercio Rispetto all'ergotamina, il
  farmaco sembra dare effetti indesiderati di minor frequenza ed intensita', e
  per lo piu' limitati alla sede di applicazione (rinite).
Analgesici
• Numerose sono le sostanze dotate di attivita' sia anti-infiammatoria che
  analgesica proposte nel trattamento sintomatico dell'emicrania. Il loro
  comune meccanismo d'azione sembra principalmente legato
  all'inibizione della sintesi delle prostaglandine, secondaria al blocco della
   ciclossigenasi.
• Trovano indicazione nel trattamento delle crisi di intensita' lieve o
  moderata, quando la loro efficacia comporti anche l'eliminazione della
  disabilita', oppure nel trattamento delle crisi di forte intensita' in presenza
  di controindicazioni per il sumatriptan o per i derivati dell'ergot.
  Potenzialmente meno efficaci degli agonisti serotoninergici se utilizzati
  da soli, gli analgesici mostrano efficacia confrontabile quando usati in
  combinazione con antiemetici.
• Esistono, poi, in commercio varie formulazioni in cui l'analgesico e'
  associato a caffeina per migliorarne assorbimento ed efficacia.
Antiemetici
• La metoclopramide ed il domperidone
  trovano indicazione da soli nelle crisi
  emicraniche con dolore lieve, ma associato
  a nausea e/o vomito.
Terapia dell’attacco
• FANS

• Antiemetici

• Triptani
Terapia dell’attacco: FANS

• Paracetamolo:10-15mg/kg per os,
  sublinguale, rettale

• Ibuprofene,Ketoprofene….
• ASA?, Nimesulide?
Terapia dell’attacco: antiemetici
• Antagonisti della dopamina: effetto antiemetico
  ed effetto sedativo

• Effetti avversi: sedazione, segni
  extrapiramidali,distonie, discinesie tardive,
  ipotensione ortostatica
• N.B.: utili come adiuvanti
Terapia dell’attacco: Triptani
• Agonisti sui recettori 5-HT1B/1D: inibizione
  della depolarizzazione delle fibre sensitive
  trigeminali, del rilascio di neuropeptidi
  vasoattivi e della vasocostrizione
• Efficacia sia sul dolore che sui sintomi
  associati.
• Sumatriptan : 10 mg in spray nasale: 1 puff in
  1 narice. > 12 aa
Terapia dell’attacco: Triptani
• Effetti    avversi:      astenia,   sensazione     di
  sbandamento,        vertigini,    secchezza     delle
  fauci,torpore,arrossamento, sensazione di caldo.
  Irritazione e bruciore transitorio nel naso, aumento
  transitorio della pressione arteriosa, epistassi,
  nausea, vomito.
• Controindicazioni: ipersensibilità nota, patologia
  vascolare ischemica, insufficienza epatica o renale
  grave,ipertensione non controllata, tp con derivati
  dell’ergot,altri agonisti 5-HT1B e IMAO
Farmacologia comparativa dei
       triptani orali
Farmaci efficaci nel trattamento
          acuto dell’Emicrania
Farmaco          Dose
Farmaci efficaci nel trattamento
              acuto dell’Emicrania
Farmaco              Dose
                     Dopamino-Antagonisti
Profilassi
• Quali pazienti?
• Pazienti con diagnosi di cefalea primaria

• Quando?
• Con attacchi > 4/al mese,durata > 4 ore, di intensità medio-
  grave, insoddisfacente effetto della terapia sintomatica

• Perché?
• Per ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi, ridurre il
  grado di disabilità e migliorare la qualità di vita, evitare
  l’eccessivo uso di farmaci sintomatici
Profilassi

• Calcio-antagonisti

• Beta-bloccanti

• Antistaminici

• Antiepilettici
Profilassi
• 5 idrossitriptofano: 5mg/kg/die in 2
  somministrazioni ( max 200 mg)
• Levotriptofano+Mg+niacina: 2 bustine o 2
  cpr la sera (max 350mg)
• Vitamine B2, B6, B12
• Mg
Profilassi: Calcio-antagonisti
• Azione vasodilatatoria e sui vari sistemi
  neurotrasmettitoriali
• Effetti avversi: sonnolenza, aumento ponderale
• Controindicazioni: cardiopatie aritmiche, obesità,
  insufficienza epatica, disturbi piramidali.
• Flunarizina : 5 mg/die,unica somministrazione serale
Profilassi: Beta-bloccanti
• Meccanismo d’azione antiemicranico tuttora
  sconosciuto
• Effetti avversi: bradicardia,ipotensione,aumento
  dell’appetito,disturbi del sonno, disturbi della
  memoria,depressione
• Controindicazione: asma bronchiale,blocco A-
  V,insufficienza cardiaca,diabete,vasculopatie
  periferiche,depressione
• Propanololo:1-3mg/kg/die in due-tre
  somministrazioni,titolato e sospeso gradualmente e
  con monitoraggio PA e FC
Profilassi: anti-istaminici
• Ciproeptadina: considerato antagonista
  serotoninergico con azione anti-istaminica.
  Successivamente ne è stata evidenziata anche
  l’azione calcio antagonista
• 0,25mg/kg/die in unica somministrazione serale
• Effetti avversi: sonnolenza,vertigini,aumento di
  peso
• Controindicazioni: glaucoma, ulcera peptica
Profilassi: anti-epilettici
•   Acido valproico
•   Carbamazepina*
•   Topiramato
•   Lamotrigina°
•   Gabapentin*

• Tiagabina
• Levetiracetam
* Soprattutto usati nelle nevralgie; ° Efficace sull’aura emicranica ma non sul dolore.
Patent foramen ovale and migraine: a quantitative systematic
                             review.
            Schwedt TJ, Demaerschalk BM, Dodick DW.
               Cephalalgia. 2008 May;28(5):531-40   .
• Anche se la chiusura del
  forame ovale sembra
  contribuire al miglioramento
  dell’emicrania, non vi sono
  nella letteratura evidenze
  sufficienti al momento per
  avere delle conclusioni
  definitive.
Cefalea a grappolo
      Cefalea idiopatica con dolore a comparsa periodica, sotto forma di
   attacchi unilaterali, associati a sintomi irritativi autonomici localizzati

• Epidemieologia: 1/10.000 Uomini 4/donne 1. Età 25-30
  anni. Frequenza episodi 1-3 anno
• Dolore molto intenso e costante, laterale e bilaterale,
  lancinante, in sede orbitale, sopraorbitale e/o temporale,
  frontale, quasi sempre dallo stesso lato.
• Frequenza degli attacchi: a grappolo, durata da 15 a 180
  minuti, comparsa frequente di notte. Sintomi
  neurovegetativi        (lacrimazione,         congestione
  congiuntivale e nasale, rinorrea, sudorazione ed
  arrossamento della fronte e del viso, miosi, ptosi ed
  edema palpebrale
Algia vascolare della faccia (S.Sluder-
      Horton o Cefalea a grappolo)
• Esordio a circa 30 anni. Non familiarità. Spesso antecedenti
  episodi di emicrania.
• Crisi dolorosa debutta con una localizzazione fissa (occhio,
  regione orbitaria, mascellare sup.). Nausea e vomito. Non
  fenomeni comitati.
• Costanti lacrimazione unilaterale, emofatalmia, miosi con
  iniezione congiuntivale, sensazioni di ostruzione nasale, rinorrea
  unilaterale, variazione di colore dell’emifaccia con sudorazione
  localizzata.
• Crisi di 1-2 ore, ripetutesi a grappolo nella stessa giornata.
  Frequenza maggiore in autunno o primavera.Aumento di
  Istamina.
• Terapia: Sensibilitazione all’istamina
               Farmaci vasocostrittori derivati dell’ergotamina
               Farmaci antiserotoninici
               Farmaci beta-bloccanti
Cefalea a grappolo
• Fattori scatenanti: alcool, nitroglicerina,
  istamina, luce intensa, nicotina, altitudine
  (montagna, aereo)
Cefalea a grappolo
• Terapia dell’attacco acuto: gli oppiacei o gli
  analgesici con azione periferica sono inefficaci!
• Inoculazione di ossigeno per 15 minuti, in
  posizione seduta
• Sumatriptan 6mg sc, eventualmente ripetere dopo
  2 h, massimo 12 mg/24h o 24mg/settimana.
• Somministrazione ipsilaterale nasale di lidocaina
  spray,    diidroergotamina      1mg     im,     mai
  contemporaneamente al sumatriptan.
Cefalea a grappolo
               profilassi
• 1 scelta: Verapramil per 7 giorni aumentando
  gradualmente fino a 3x80 mg/die (controllo della
  p.a.); corticosteroidi, prednisone 2x50mg/die
• 2 scelta: Litio carbonato 250 x 3 (controllare i
  livelli plasmatici); Valproato di sodio (fino a 1200
  x 3).Controllo ammoniemia
• 3 scelta: Metisergide 4-10 mg/die
• A scopo profilassico, diidroergotamina circa 2 ore
  prima dell’attacco, quando si può prevedere il suo
  eserdio
TEST DI INDUZIONE TEST DI ESTINSIONE
• Test all’istamina: 1 mg • Ergotamina: 1 mg e.v.
  istamina bicloridrato     • Indometacina: 100 mg
  sottocute (cefalea a        e.v. (inibitore
  grappolo)                   bradichininico)
• Test alla trinitrina: 1-2 • Diazepam: 10 mg e.v.
  mg trinitrina               (cefalee psichiche)
  sublinguale
• Test alla reserpina: 1 mg
  e.v.
FLOW CHART                 1° visita
                                                             Fattori di rischio per
DIAGNOSTICA                                                  Cefalee secondarie
                          anamnesi                           Cefalee pericolose
  CEFALEA
 GIOVANILE
                       Consegna diario
(LG IHS, 2005)
                           cefalea
                                                        •Esami ematobiochimici
                                                        •Visite specialistiche (ORL
                       Esame obiettivo
                                                        •Esami strumentali
 Colloqui                 generale                                 e di laboratorio
diagnostici             e neurologico                         •EEG

    NPI-                                                     •TC e/o RM encefalo
                 NO    Segni neurologici        SI               e/o AngioRM
 paziente-                                                   •Ecodoppler TSA
  famiglia            • esami ematobiochimici                •Doppler transcranico
                      • Eeg                                  •Esame liquor
                      • visita oculistica


                                           Non alterati                 alterati
     CEFALEA PRIMARIA

                                                     CEFALEA SECONDARIA
Nevralgie facciali
• Idiopatica
• Sintomatica (TN: sclerosi multipla, tumori
  dell’angolo ponto cerebellare, lesioni
  vascolari, post-herpes, post-trauma dopo
  fratture della base del cranio, etc. GN:
  tumori dell’angolo ponto-cerebellari, lesioni
  vascolari, tumori faringei, processi
  tonsillari.
Nevralgie facciali
 Patologie dolorose croniche con attacchi
improvvisi e rigorosamente unilaterali nella
   zona di innervazione dei nervi affetti
 •   Nevralgia del trigemino
 •   Nevralgia del glossofaringeo
 •   Nevralgia del nervo laringeo superiore
 •   Età di esordio: 50-80 anni
Nevralgia essenziale del trigemino

• Colpisce soprattutto l’individuo adulto nella
  seconda metà della vita
• E’ caratterizzata da dolori parossistici,
  intermittenti, unilaterali e strettamente
  localizzati in una o più branche del
  trigemino
Nevralgia del trigemino
• Nevralgia essenziale (esame neurologico
  normale e negatività degli esami
  diagnostici)
• Nevralgia sintomatica
Nevralgia del trigemino (storia)
• Tic doloroso della faccia (Andrè, 1756)
• Nevralgia epilettiforme (Trousseau)
• Epidemiologia:        5      nuovi      casi
  all’anno/100.000 abitanti
• Rari casi familiari
Nevralgia del trigemino
         (Età di insorgenza)
• E’ una malattia dell’età media e della
  senescenza.
• Tre volte su quattro, il dolore sopraggiunge
  dopo i 50 anni di età; l’esordio dopo i 70 anni
  non è raro.
• Le forme giovanili devono far sospettare una
  nevralgia sintomatica, specialmente nel quadro
  delle malattie demielinizzanti e tumorali
• La frequenza è costantemente superiore in tutte
  le casistiche nelle donne (2 uomini su 3 donne)
Nevralgia del trigemino
           Semeiologia clinica
•   Caratteristiche del dolore
•   Topografia del dolore
•   Condizioni di scatenamento del dolore
•   Negatività dell’esame neurologico
Nevralgia del trigemino
      Caratteristiche del dolore
• Il dolore è intenso e parossistico; ad accessi,
  nella maggior parte dei casi tipo scossa
  elettrica, talvolta a morsa o urente. Le crisi
  sono molto brevi, di un secondo circa, ma
  possono raccogliersi in salve e dare luogo ad
  accessi di 1 o 2 minuti; tra una crisi e l’altra
  non c’è dolore.
• La frequenza degli accessi determina la gravità
  della malattia e varia da 5-10 al giorno nelle
  forme benigne a crisi subentranti nelle forme
  gravi.
Nevralgia del trigemino
     Caratteristiche del dolore
• L’intensità del dolore è molto elevata.
• Sotto l’effetto del dolore, il paziente si
  immobilizza, cessa qualsiasi attività,
  emivolto è contratto.
• Nel corso di accessi violenti si possono
  produrre alcuni fenomeni vasomotori
  (arrossamento dei tegumenti, congestione
  dell’occhio o della mucosa nasale)
Nevralgia del trigemino
        Topografia del dolore
• E’ unilaterale, sempre localizzata nel
  territorio di innervazione del trigemino,
  limitata ad una delle sue tre branche (40%
  quella mascellare superiore; 20 % alla
  mandibolare; 10% branca oftalmica)
-branca oftalmica: emifronte, occhio,
palpebra sup.

-branca mascellare sup.: regione
sopraorbitaria, palpebrale    inf., ala
del naso, labbro sup., gengiva sup.

-branca mascellare inf.: mento,
labbro inf., mascella inf.,
-gengiva inf., emilingua ant.
Ophthalmic Nerve Branches

                   A. Infratrochlear
                 B. Anterior Ethmoid
                 C. Posterior Ethmoid
                      D. Lacrimal
                    E. Supraorbital
                  F. Supratrochlear
                    G. Nasociliary
Maxillary Nerve Branches



A. Zygoticaticotemporal
B. Zygomaticofacial
C. Post. Sup. Alveolar Brs
D. Nasopalatine
E. Greater Palatine
F. Lesser Palatine
G. Mid. & Ant. Alveolar Brs
H. Infraorbital
Mandibular Nerve
   Branches

 A. Auriculotemporal
       B. Lingual
 C. Inferior Alveolar
D. N. to the Mylohyoid
       E. Mental
       F. Buccal
Facial Nerve Branches-Branchiomotor




The branchiomotor component of the facial nerve controls the muscle of facial expression
through five branches which are distributed in the superfical fascia of the head and neck.
These branches include:
     A.Temporal - auricular and fronto-occipitalis muscles
     B.Zygomatic - muscles of the zygomatic arch and orbit
     C.Buccal - muscles in the cheek and above the mouth
     D.Mandibular - muscles in the region of the mandible
     E.Cervical - the platysma muscle
Nevralgia del trigemino
    Condizioni di scatenamento del dolore
• Stimolazione diretta di un territorio
  cutaneo (zone grilletto)
• La palpazione, lo sfioramento
  superficiale della pelle, il contatto
  della lingua sulla mucosa sono gli
  stimoli più efficaci; generalmente
  sono inefficaci le stimolazioni
  termiche e dolorose e la pressione
  forte sulla zona grilletto.
• A volte i pazienti tentano di
  prevenire gli accessi con una forte
  pressione ed evitano tutte le azioni
  che possono produrre stimoli, come
  radersi,vestirsi, lavarsi i denti,
  truccarsi, etc.
Nevralgia del trigemino
Condizioni di scatenamento del dolore
• L’accesso può essere provocato anche in
  maniera indiretta, tramite la parola, la mimica,
  la risata o l’alimentazione.
• Gli attacchi notturni sono rari, a causa della
  riduzione degli stimoli provocanti
• Ad ogni crisi dolorosa segue un periodo
  refrattario di 1 o 2 minuti, in cui gli stimoli
  tattici sono inefficaci; i pazienti ne approfittano
  per mangiare, parlare, lavarsi, etc.
Nevralgia del trigemino
Negatività dell’esame neurologico
• Perfetta sensibilità della faccia ed in particolare
  della cornea
• Assenza di compromissione della radice
  motoria del V (paralisi masticatoria) e di altri
  nervi cranici (facciale, cocleo-vestibolare,
  oculomotore)
• Assenza di una sindrome piramidale,
  cerebellare o di un interessamento sensitivo.
• Normalità neurologica al di fuori della crisi.
Nevralgia essenziale del trigemino
• La patogenesi non è chiara.
• Sembra avere un certo ruolo la degenerazione
  della mielina del nervo, che causa la
  trasmissione di anomali messaggi dolorosi.
• Il danno alla guaina mielinica può essere
  dovuto ad anomalie vascolari, tumori, sclerosi
  multipla, lesioni del nervo, o anche a fenomeni
  degenerativi legati all’invecchiamento
Nevralgia del trigemino
        Criteri per la diagnosi
• Dolore tipo scossa elettrica, breve, intenso,
  superficiale
• Assenza di dolore tra un attacco e l’altro
• Territorio strettamente monolaterale
• Dolore localizzato nel territorio di una o piu’
  branche del trigemino
• Inizio e fine improvvisi dell’accesso
• Presenza di una zona grilletto per gli stimoli
  nocicettivi
• Assenza di deficit sensitivo obiettivo
• Età superiore ai 60 anni
Nevralgia del trigemino
           Evoluzione
• Evoluzione discontinua, con periodi di
  remissione a volte lunghi.
• La malattia generalmente si aggrava
  presentando            contemporaneamente
  remissioni più brevi ed attacchi più
  frequenti
Nevralgia del trigemino
         Forme cliniche
• Forma con coinvolgimento vasomotorio da
  attivazione simpatica
• Forma cronica
• Forma secondaria ad intervento chirurgico
• Forma bilaterale
Forma con coinvolgimento
vasomotorio da attivazione simpatica
 • Si associa a dolore facciale continuo,
   urente, con arrossamento contemporaneo
   dell’emivolto, lacrimazione e rinorrea.
Nevralgia del trigemino
       Diagnosi differenziale
• Cefalea a grappolo
• Arterite temporale di Horton
• Algie facciali non nevralgiche
• Algie facciali psicogene
• Nevralgie non trigeminali (nevralgia del
  glossofaringeo)
• Nevralgie sintomatiche
Nevralgia del trigemino
        Nevralgia sintomatica
• Processi tumorali dell’angolo ponto-
  cerebellare
• Sclerosi multipla
• Siringobulbia e malformazioni della
  cerniera atlanto-occipitale
• Malformazioni vascolari (mega-dolico-
  arteria vertebrale) e conflitti neurovascolari
Nevralgia essenziale del
             trigemino
PATOGENESI
• Modificazione ossee della rocca petrosa o
  calcificazione della loggia fibrosa che avvolge
  il ganglio di Gasser (cavo di Meckel)
• Lesioni arteriosclerotiche con ateromi del
  tronco basilare o delle sue branche
• Megadolicotroncobasilare
• Lesioni periferiche sul tronco nervoso
• Teoria centrale
Nevralgia del trigemino in ectasia
       dell’arteria basilare




Angio RM               RM
A: A 63-year-old patient with right-sided trigeminal neuralgia. The root entry
zone of the trigeminal nerve (curved arrow) is compressed by the superior
cerebellar artery (straight arrow) and deviated laterally. B: A 65-year-old
patient with left-sided hemifacial spasm. The root exit zone of the facial nerve
(curved arrow) is compressed by the posterior inferior cerebellar artery
(straight arrow) and deviated medially.
(A) Coronal MRTA of pons. Both trigeminal nerves are inidated (large
curved arrows). Note compression of the right trigeminal nerve by a
caudally looping superior cerebellar artery (small curved arrows). No
evidence of compression of the left side. (B) Sagittal MRTA along the right
trigeminal nerve (solid arrows) showing compression of the nerve
superiorly at the root entry zone by the superior cerebellar artery (open
arrow)
T2 weighted magnified image at the level of the pons. Both trigeminal
nerves are visible as low signal intensity structures (black arrow)
suspended within the high signal CSF. Note high signal intensity plaque
(white arrow) extending posteriorly from the left trigeminal nerve root
entry zone.
(A) Axial MRTA showing medial
deviation of the left trigeminal nerve
(straight arrow) by a well circumscribed
low signal intensity rounded lesion
(curved arrows). Note also low signal
intensity area within the pons (open arrows) consistent with a
demyelinating plaque. (B) Axial T2W image showing flattening of the left
side of the pons (straight white arrows) by a tumour (T) which ha s a signal
intensity slightly higher than CSF. The appearances are consistent with an
epidermoid tumour. Note also areas of increased signal intensity (curved
arrows) consistent with multiple sclerosis plaques.
(A) Corenal MRTA showing the right trigeminal nerve (straight arrow), barely
visible because of pronounced compression, sandwiched betwenn the superior
cerebellar artery above (open arrow), and another vessel below (curved
arrow), presumably a branch of the anterior inferior cerebellar artery. (B)
Maximum intensity projection angiogram showing caudal looping of the
superior cerebellar artery (open curved arrow) and a further small vessel
inferiorly (solid white arrow). The site at which the nerve was compressed
between these two vessels is indicated (black arrow)
a
                                    b                                     c




Right trigeminal neuralgia cause by compression at the root entry zone by
means of the superior cerebellar artery in a 71-year-old woman. (a) right
superior cerebellar artery (large arrow) in contact with the root entry zone
of right trigeminal nerve (small arrow). (b) downward loop of right
superior cerebellar artery (arrow). (c) the right superior cerebellar artery
(black arrow) in contact with the root entry zone of the right trigeminal
nerve (white arrow).
a                                          b                    c
Right trigeminal neuralgia caused by compression at the root entry zone by means of
the superior cerebellar and anterior inferior cerebellar arteries in a 49-year-ild man.
(a) Coronal 3D FISP MR imaging (33/8m one signal acquired, 20° flip angle) shows
the downward loop of the right superior cerebellar artery (open arrow) and the
upward loop of the right anterior inferior cerebellar artery (solid straight arrow)
compressing the root entry zone of the right trigeminal nerve (curved arrow). (b) MR
angiorgram obtained by postprocessing the 3D FISP data set with a maximum intensity
projection algorithm (coronal projection, rotated 30° to a right anterior oblique
position) shows the downward loop of the right superior cerebellar artery (solid
arrow) in proximity to each other near the root entry zone of the right trigeminal nerve.
(c) Coronal contrastenhanced MP-RAGE MR image (10/4, one signal acquired, 12°
flip angle) shows the right superior cerebellar artery (open arrow) and the right
anterior inferior cerebellar artery (solid white arrow) compressing the root entry one
of the right trigeminal nerve (solid black arrow). The vessels were identified by tracing
them back to the basilar artery. The imaging findings were confirmed at surgery.
(A) Sketch at the midpontine level showing lesions of six MS
patients with TN. Lesions found on MRI on the symptomatic
side were all projected on the right. The common involved area
is the entry zone of the fifth nerve; some lesions also involve
trigeminal nuclei (nucleus sensorius principalis, nucleus spinal)
at this level. (B) A 69-year-old man with secondary progressive
MS since age 43 and first sympotms of TN at age 63. At the time
of MRI he had frequent episodes of severe electric shock-like
pain in the area of the right eye and cheek quality. An oval-
shaped brainstem lesion follows the course of the pontine fifth
nerve fibers (arrow). Another small hyperintense pontile lesion
can be seen anteriorly on the right . (C) A 28-year-old man with
first sensory symptoms of MS at age 27- Hypoesthesia in the
distribution of the maxillary branch of the right trigeminal
nerve gradually increased over 4 months. This further
progressed and, besides resulting in permanent hypoesthesia in
that area touching the upper lip and gingive, caused electric
shock-like shooting pains to this area. A pontine lesion
following the course of the fifth nerve fascicular fibers is
dmonstrated on the trigeminal nuclei close to the floor of the
fourth ventricle (long arrow). The plaque reaches to the
junction of central and peripheral myelinin the nerve as it
enters the pons (short arrow)
Decorso e prognosi
• Una volta che la nevralgia si sia sviluppata è
  molto probabile che abbia un decorso
  caratterizzato da esacerbazioni e remissioni per
  molti anni.
• Durante le esacerbazioni gli attacchi di dolore
  si possono sviluppare molte volte al giorno per
  settimane o mesi.
• Una remissione spontanea può svilupparsi in
  ogni momento.
• La ragione di queste fluttuazioni è sconosciuta
Terapia medica
• La carbamazepina è il farmaco più efficace.
  Circa il 75% dei pazienti risponde al
  trattamento; la somministrazione può essere
  iniziata a piccole dosi 50-100 mg) e può essere
  aumentato.
• Effetti collaterali: vertigini, sonnolenza, atassia,
  disturbi        ematologici         (agranulocitosi
  secondaria).
• Dose terapeutica: 600-1200 mg/die
• Una volta controllato il dolore, la dose viene
  progressivamente ridotta
Terapia medica
• Fenitoina (200-300 mg; Buona efficacia; qialche effetto
  collaterale)
• Baclofene (50-80 mg; Buona efficacia; pochi effetti
  collaterali)
• Valproato di sodio (600-1200 mg; scarsa efficacia; effetti
  collaterali)
• Gabapentin (1800-3600 mg; Buona efficacia, alcune
  effetti collaterali)
• Clonazepan (4-8mg); scarsa efficacia, ipostenia
  generalizzata)
• Lamotrigina (200-400 mg; Buona efficacia; qualche
  effetto collatterale)
• Immunoglobuline intravenose (2003)
Altri farmaci
•   Oxcarbamazepina
•   Pimozide
•   Tizanidina
•   Topiramato
•   Antidepressivi
Terapia medica
• L’assunzione irregolare dei farmaci
  prescritti non è efficace, dal momento che il
  loro livello plasmatico deve essere
  mantenuto in un range terapeutico.
• Quando il paziente è senza dolore per 3-6
  settimane, i farmaci sono lentamente ridotti.
Terapia nella fase acuta
• Fosfenitoina endovena, 250 mg
Terapia chirurgica
• La terapia chirurgica si basa su procedure
  semplici che bloccano la sensibilità del
  nervo, nelle sue diramazioni, attraverso il
  contatto con il nervo nella sua emergenza
  dal cranio sulla faccia o interventi più
  complessi a cielo aperto o radiazioni.
• L’effetto è quello di bloccare l’attività
  elettrica che genera il dolore
Terapia chirurgica

• Tali procedure si basano sul passaggio di un ago
  attraverso la cute nei punti di emergenza delle
  branche del trigemino, in anestesia locale.
• Il nervo può essere compresso con glicerolo (iniezione
  di glicerolo), raffreddato (crioterapia), riscaldato
  (termocoagulazione o rizotomia a radiofrequenza) o
  compresso con un piccolo palloncino (compressione a
  palloncino)
• Queste procedure lasciano una ipoestesia sulla faccia
  ed il periodo di sollievo varia da pochi mesi a pochi
  anni.
• Possono essere ripetute
Terapia non medica
• Blocco alcoolico della branca periferica
  (ricadute probabili dopo 6-18 mesi)
• Effetti collaterali: transitoria perdita della
  sensibilità)
• Termocoaculazione           percutanea       a
  radiofrequenza della radice sensitiva del
  nervo trigemino a partenza dal ganglio di
  Gasser (complicanze: danni alla carotide, ai
  nervi cranici adiacenti ed alla radice motoria
  del nervo trigemino; perdita della sensibilità
  corneale con problemi oftamologici)
Terapia non medica
• Decompressione microvascolare
• Radiochirurgia stereotassica con gamma
  knife
Decompressione microvascolare
• E’ fatta una apertura
  dietro           l’orecchio,
  attraverso la quale il
  chirurgo rimuove i vasi o
  le arterie che comprimono
  il nervo.
• E’ necessario una anestesia
  generale ed un periodo di
  ricovero minimo di una
  settimana.
• Il 95% dei pazienti
  migliora immediatamente
  dopo l’intervento e nel
  75% dei casi non si hanno
  disturbi 5 anni dopo
  l’intervento
Radiochirurgia stereotassica con
          gamma knife
• E’ una nuova procedura che si basa sulla creazione di
  una lesione sul nervo rilasciando una singola dose
  concentrata di radiazioni ionizzanti in una zona del
  nervo precisa, risparmiando il tessuto circostante
• E’ una procedura non invasiva, che ha minimi effetti
  collaterali.
• La terapia risulta in un miglioramento del quadro
  clinico che persiste per lungo tempo.
Trattamenti alternativi
               Anestetici
•   Capsaicina
•   Creme alla lidocaina
•   Spay nasale alla lidocaina
•   Gocce oculari di Proparacaina
Trattamenti alternativi

• Omeopatia
• Vitamina B12
Trattamenti alternativi
  Trattamenti muscolo-scheletrici
• Queste terapia trattano prevalentemente i
  muscoli, determinando un rilassamento
  muscolare , che riduce il dolore. Hanno
  scarsa efficacia nella Nevralgia del
  trigemico, ma possono avere qualche effetto
  nelle forme atipiche
• Chiroterapia, Mioterapia, Ospeoterapia
Trattamenti alternativi

• Agopuntura
• Trattamenti Laser
• TENS (trattamento elettrico)
Nevralgia del glossofaringeo
• Il dolore ha le stesse
  caratteristiche critiche della
  nevralgia del trigemino
• La sede del dolore è a
  livello dell’amigdala, della
  base        della      lingua,
  dell’angolo della mascella
  e      dell’orecchio.       E’
  unilaterale.
• Gli accessi sono provocati
  dalla deglutizione
• La terapia è analoga alla
  nevralgia del trigemino
Nevralgie atipiche del viso
• Sono secondarie ad una reazione vasomotoria
  algogena (vasodilatazione ed edema) che a
  differenza delle emicranie prevale nel territorio
  dell’arteria mascellare interna.
• Dolore continuo o pulsante localizzato ad una
  metà del viso, unilateralmente o bilateralmente,
  con possibile diffusione alle tempie, al collo,
  all’occipite o alla spalla, accompagnati da
  imponenti fenomeni neurovegetativi.
Sindrome di Charlin o Nevralgia del
           nervo nasale
• Violente crisi dolorose al bulbo oculare, alla radice
  del naso, alla regine sopra-cigliare, aumentate dalla
  stimolazione di tali zone, soprattutto dalla
  compressione dell’angolo sup.interno dell’orbita.
• Il dolore è preceduto da turgore della mucosa nasale,
  starnuti.
• Iperemia ed edema congiuntivale; lacrimazione e
  fotofobia.
• Le sedi della reazione vasomotoria sembrano essere i
  rami nasali dell’arteria mascellare interna ed i rami
  etmoidali dell’arteria oftalmica.
• La terapia è analoga a quelle delle emicranie
Nevralgia occipitale o del gran nervo
                  di Arnold
• Il dolore è localizzato nella parte
  posteriore del cranio. Ha un carattere
  folgorante, ma può anche essere
  continuo. Esiste una ipo-anestesia del
  territorio del nervo o se il dolore è
  determinato dalla rotazione o flesso-
  estensione della testa può essere
  secondario a lesioni delle prime 3
  vertebre cervicali.
• La Carbamazepina non ha un grande
  effetto terapeutico
• E’        spesso     necessario     la
  novocainizzazione o la alcolizzazione
  del nervo all’origine attraverso il
  muscolo trapezio
Sindrome di Costen
• Si manifesta in soggetti mancanti i denti, nei quali la
  corretta posizione delle faccette articolari determina una
  degenerazione artrosica dell’articolazione temporo-
  mandibolare, dolorosa.
• Turbe della motilità articolare, ipermobilità o lussazione
  alla mandibola, dolorabilità dell’articolazione
• Ronzii, vertigini, ipoacusia
• Alterazioni del gusto, diminuzione della saliva,
  parestesie, bruciori della lingua per compressione della
  corda del timpano (rama del VII m.c.) e del n.auricolo-
  temporale (ramo del V n.c.)
• CEFALEA DIFFUSA
• Terapia: adozione di protesi
Diagnostica di laboratorio
• Esami di routine, soprattutto nei pazienti anziani
• Misurazione della pressione arteriosa
• Neuroimmagini        (RM      e    TAC):       prima
  manifestazione, con esordio acuto o iperacuto, in
  rapporto a sforzo fisico; modificazione dei sintomi
  consueti della cefalea; presenza di sintomi
  neurologici concomitanti o crisi epilettiche;
  sintomi da ipertensione endocranica. Non è
  necessaria una diagnosi per immagini nel caso di
  emicrania con aura.
Diagnostica di laboratorio
• Esame del liquor: meningite, ascesso cerebrale,
  emorragia subaracnoidea
• Doppler: in caso di soffi sincroni con il polso o
  protrusione del bulbo oculare (fistola arterio-
  venosa)
• Angiografia: sospetta trombosi dei seni venosi e
  vene cerebrali, quando non è possibile una RM
• Biopsia della vena temporale: arteria temporale
  prominente, dolente alla pressione e valori di VES
  particolarmente     aumentati    (sosp.    Arterite
  temporale)
Classificazione clinica delle cefalee
        Caratteristiche cliniche                     Diagnosi       Ausili diagnostici
                              Cefalee crisi acute o recidivianti
Pulsante,     aumentata     dall’attività, Emicrania senza aura     Anamnesi
unilaterale (soltanto nel 60% dei paz.),
fenomeni concomitanti vegetativi quali
sensibilità alla luce e agli odori,
nausea, vomito

Vedere sopra + sintomi neurologici Emicrania con aura
deficitari o irritativi prima dell’inizio
della cefalea
Sorda-gravativa, bilaterale fenomeni Cefalea tensiva episodica      Anamnesi
concomitanti vegetativi, ma senza
vomito e senza sintomi concomitanti
neurologi

Inizio iperacuto e dolore molto intenso   Emorragia subaracnoidea   TAC,            se
                                                                    negativa, prelievo
                                                                    di liquor

Congestione oculare, lacrimazione, Cefalea a grappolo               Anamnesi
congestionale nasale, sindrome di
Horner, durata: 15-240 min., frequenza
0,5-8/giorno
Classificazione clinica delle cefalee
         Caratteristiche cliniche                      Diagnosi         Ausili diagnostici
                                Cefalee crisi acute o recidivianti
Congestione oculare, visione indistinta, Glaucoma                       Tonometria
dolore da compressione del bulbo, in
genere midriasi
Arterie temporali dolenti alla pressione, Artrite temporale             VES,      biopsia
accelerazione della VES                                                 temporale
Febbre                                     Meningite, meningoencefalite TAC, poi prelivo
                                           (diagnosi differenziale: cefalea di liquor
                                           nelle infezione generale)
Con sintomi neurologici a focolaio o/e Processo     espansivo    acuto TAC
attacchi epilettici                    intracranico, trombosi dei seni
                                       venosi e vene cerebrali
con perdita del visus, soprattutto donne Pseudotumor cerebrale          RMN       cranio,
obese                                                                   misurazione della
                                                                        pressione     del
                                                                        liquor
Classificazione clinica delle cefalee
           Cefalea prolungata (eventuale esacerbazione sotto forma di attacchi)
Sorda-gravativa,             fenomeni Cefalea tensiva cronica           Anamnesi
concomitanti bilaterale vegetatiti, ma
senza vomito e senza sintomi
concomitanti neurologici, > 15
giorni/mese

Sorda-gravativa, talvolta pulsante, uni- Cefalea cronica da farmaci     Anamnesi
o bilaterale, di rado fenomeni
concomitanti vegetativi, assunzione di
analgesici ogni giorno per 3 mesi,
dolori > 15 giorni/mesi

Irradiata dalla nuca, esarcerbazione con Cefalea cervicogenica          Provocazione
movimenti della testa, eventuali                                        meccanica
fenomeni concomitanti vegetativi,
vertigini

Con sintomi concomitanti neurologici, Cefalea sintomatica (per es., in TAC
focali, eventualmente vomito          processi invasivi intracranici)  (eventualmente
                                                                       RMN)
Nevralgia essenziale del trigemino
Dolore discontinuo (scarica elettrica, sensazione
parossistica folgorante) ripetentesi ad intervalli, di
intensità fortissima, unilaterale, localizzata in una o più
branche del n. trigemino:
• branca oftalmica: emifronte, occhio, palpebra sup.
• branca mascellare sup.: regione sopraorbitale,
palpebrale inf., ala del naso, labbro sup., e gengiva sup.
• branca mascellare inf.: mento, labbro inf., mascella inf.,
gengiva inf., emilingua ant.
Il dolore è provocato dalla masticazione, dai movimenti
della faccia, dal contatto con la lingua, con il freddo etc.
E’ provocato dal contatto di zone “trigger”.
Nevralgia essenziale del
                trigemino
• Esordio dopo 50 anni
• Dolore discontinuo (scarica elettrica, sensazione parossistica
  folgorante) ripetutosi ad intervalli, di intensità fortissima,
  unilaterale, localizzato in una o più branche del n.trigemino
  -     branca oftalmica: emifronte, occhio, palpebra sup.
  -     branca mascellare sup.: regione sopraorbitaria, palpebrale
  inf., ala del naso, labbro sup., gengiva sup.
  -     branca mascellare inf.: mento, labbro inf., mascella inf.,
  gengiva inf., emilingua ant.
• Il dolore è provocato dalla masticazione, dai movimenti della
  faccia, dal contatto con la lingua, con il freddo etc.
• E’ provocato dal contatto di zone “trigger”
Nevralgia essenziale del trigemino
• CARBAMAZEPINA: 600-1000 mg/die
  Fenomeni di intolleranza con turbe digestive,
  sonnolenza, atassia, fenomeni tossici ematologici e
  cutanei

• DEFENILIDANTOINA: 20-40 ctg/die
  Atassia, fenomeni tossici ematici

• TERAPIA CHIRURGICA
  Alcoolizzazione dei rami
  Neurotomia retrogasseriana selettiva
  Termocoagulazione del ganglio di Gasser
Algia vascolare della faccia (S.Sluder-
        Horton o cefalea a grappolo)
Esordio a circa 30 anni. Non familiarità. Spesso antecedenti personali
di emicrania.
La crisi dolorosa debutta con una localizzazione fissa (occhio, regione
orbitaria, mascellare sup.). Nausea e vomito: Non fenomeni comitati.
Costante lacrimazione unilaterale, enofatalmia, miosi con iniezione
congiuntivale, sensazione di ostruzione nasale, rinorrea unilaterale,
ipersalivazione, variazione di colore dell’emifaccia con sudorazione
localizzata.
Crisi di 1-2 h. ripetentesi a grappolo nella stessa giornata.
Frequenza maggiore in autunno o primavera.
Aumento di istamina,
Terapia: desensibilizzazione all’istamina. Farmaci vasocostrittori
derivati del ergotamina. Farmaci antiserotoninici. Farmaci beta-
bloccanti
Eziologia 927 sindromi dolorifiche a localizzazione
prevalentemente unilaterale nella faccia e nella testa


 59 %   Emicrania                           546
 17 %   Nevralgie del trigemino             155
 8%     Dolori facciali atipici              78
 8%     Nevralgie di Horton                  74
 4%     Sindromi di Costen                   34
 2%     Arterite craniale                    22
 1%     Nevralgia nasociliare                11
 1%     Nevralgia glossofaringea              3
 1%     Nevralgia auricolotemporale           3
 1%     Nevralgia di Sluder                   1

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Cefalee ed emicrania

  • 1. Tre principali classi di fibre afferenti primarie che trasmettono la nocicezione • Fibre A-delta (meccanici) • Fibre A-delta (meccanotermici) • C-PMN (polimodali)
  • 2. Teoria del cancello di Melzack e Wall (1965) Esiste un centro di modulazione del dolore nella sostanza gelatinosa del corno midollare post., principalmente a livello delle lamine I, II, V. Cancello chiuso: la fibra Aβ stimola Qui viene esercitata un’inibizione variabile l'interneurone inibitorio, che va a bloccare la sulle afferenze del fascio spino-talamico. Tale fenomeno è legato alla presenza di trasmissione dell'impulso dolorifico al cervello interneuroni inibitori. Se prevalgono gli impulsi trasmessi dalle fibre A-delta l’azione inibitrice risulta aumentata (chiusura del cancello), al contrario se prevale l’azione delle fibre C ( chiusura del cancello) Cancello aperto: la fibra C blocca l'azione inibitoria dell'interneurone, per cui il segnale doloroso è libero di passare
  • 3.
  • 4.
  • 5.
  • 6.
  • 7. Meccanismi algogeni elementari MECCANISMO ARTERIOSO E’ conseguente alla distensione del vaso. L’eccitazione delle strutture sensitive dell’avventizia dei vasi dilatati è responsabile del dolore • Parossistico: nel caso dell’emicrania • Continuo: ipertensione, febbre, intossicazioni • Secondario a compressione estrinseca, esercitata da traumi o secondaria a infiammazione (arterite temporale) MECCANISMO VENOSO E’ in rapporto alla distensione dei grossi seni della dura madre provocato da ipertensione venosa • Parossistico: cefalea da sforzo, traumatismi cranici o tumori • Continuo: anossie da insufficienza respiratoria o cardiaca
  • 8. Meccanismi algogeni elementari MECCANISMO NEURALGICO • Parossistico: durata cortissima, dolore fulminate, accentuato dal contatto da zone trigger • Continuo: per compressione del nervo da tumori, aneurismi, infiammazioni MECCANISMO MIALGICO Può interessare i muscoli posteriori del collo, i m. masticatori o il m. temporale, con tensione dolorosa. Contratture tetaniche e delle meningi. Rigor nucalis come una delle componenti della cefalea meningitica. ALTRI MECCANISMI • Dolori di origine articolare o discale (temporo- mascellare o rachideo) MECCANISMI PSICOGENI
  • 9.
  • 10. Cefalee Epidemiologia (prevalenza) • oltre 50% sono cefalee di tipo tensivo (donne –uomini 1/1) • Oltre il 30% sono emicranie (donne 3/uomini 1) • Circa il 10% sono altre cefalee sintomatiche o asintomatiche
  • 11. Cefalee Prevalenza • Circa il 20%-40% della popolazione. L’elevata prevalenza è dovuta al fatto che le cefalee possono essere sintomo di molteplici patologie organiche ed inorganiche della più diversa eziologia .
  • 12. Cefalee primarie (nessuna lesione nota causale e strutturale) • Emicrania • Cefalea tensiva • Cefalea a grappolo • Emicrania cronica parossistica • Cefalea indotta da particolari fattori scatenanti
  • 13. Cefalee secondarie (cefalee sintomo di altre condizioni e patologie) • Emicrania indotta da farmaci • Cefalea cervicogenica • Nevralgia del trigemino • Cefalea post-traumatica • Processi espansivi endocranici • Sindrome di Tolosa-Hunt • Patologie cerebrovascolari • Altre vasculopatie (arterite temporale) • Processi flogistici cerebrali batterici e non • Processi flogistici extracranici • Intossicazioni da alcool, ed altre sostanze
  • 14. CEFALEE SINTOMATICHE • Tumori cerebrali • Meningiti ed emorragie subaracnoidee • Accidenti emorragici cerebrali ed ischemici • Nevralgie cervicali CEFALEE PSICHICHE • Dolore variabile, impressione di bruciore, di tensione o gonfiore, a topografia variabile, più frequente al vertice ed alla nuca. Durata variabile, associata ad insonnia. Cefalea d’attenzione. CEFALEE POST-TRAUMATICHE Precoci: • sintomatiche di una complicanza endocranica cerebro- meningea Tardive: • conseguenza diretta dell’impatto del trauma cranico • origine cervicale • origine psichica
  • 15. Cefalee secondarie • 5. CEFALEA ATTRIBUITA A TRAUMA CRANICO E/O CERVICALE • 5.1Cefalea post-traumatica acuta • 5.2Cefalea post-traumatica cronica • 5.3Cefalea acuta attribuita a colpo di frusta (S13.4) • 5.4Cefalea cronica attribuita a colpo di frusta (S13.4) • 5.5Cefalea attribuita ad ematoma intracrancio traumatico • 5.6Cefalea attibuita ad altri traumatismi cranici e/o cervicali (S06) • 5.7Cefalea post-craniotomia • • 6. CEFALEA ATTRIBUITA A DISTURBI VASCOLARI CRANICI O CERVICALI • 6.1Cefalea attribuita a ictus ischemico o attacco ischemico transitorio • 6.2Cefalea attribuita a emorragia intracranica non traumatica • 6.3Cefalea attribuita a malformazione vascolare che non ha sanguinato6.4Cefalea attribuita ad arterite • 6.5Dolore a partenza dall'arteria carotide o vertebrale • 6.6Cefalea da trombosi venosa cerebrale (CVT*) • 6.7Cefalea da altro disturbo vascolare intracranico
  • 16. Cefalee secondarie • 7. CEFALEA ATTRIBUITA A DISTURBI INTRACRANICI NON VASCOLARI • 7.1Cefalea da ipertensione liquor • 7.2Cefalea da ipotensione liquor • 7.3Cefalea da malattie infiammatorie non infettive • 7.4Cefalea attribuita a neoplasia intracranica • 7.5Cefalea attribuita a iniezione intratecale • 7.6Cefalea attribuita a crisi epilettiche • 7.7Cefalea attribuita a malformazione di Chiari tipo I • 7.8Cefalea e deficit neurologici transitori con linfocitosi liquorale • 7.9Cefalea attribuita ad altra patologia intracranica non vascolare • • 8. CEFALEA ATTRIBUITA ALL'USO DI UNA SOSTANZA O ALLA SUA SOSPENSIONE • 8.1Cefalea da uso o esposizione acuti a una sostanza • 8.2Cefalea da uso eccessivo di farmaci • 8.3Cefalea come evento avverso attribuito all'uso cronico di farmaci • 8.4Cefalea da sospensione di sostanze • • 9. CEFALEA ATTRIBUITA AD INFEZIONE • •
  • 17. Cefalee secondarie • 10. CEFALEA ATTRIBUITA A DISTURBI DELL'OMEOSTASI • 10.1Cefalea da ipossia o ipercapnia • 10.2Cefalea da dialisi • 10.3Cefalea da ipertensione • 10.4Cefalea da ipotiroidismo • 10.5Cefalea da digiuno • 10.6Cefalea cardiaca • 10.7Cefalea da disordini dell'omoestasi • • 11. CEFALEA O DOLORI FACCIALI ATTRIBUITI A DISTURBI DEL CRANIO, COLLO, OCCHI, ORECCHIE, NASO, SENI PARANASALI, DENTI, BOCCA, O ALTRE STRUTTURE FACCIALI O CRANICHE • 11.1Cefalea attribuita a disturbi del cranio • 11.2Cefalea attribuita a disturbo del collo • 11.3Cefalea attribuita a disturbi oculari • 11.4Cefalea attribuita a disturbi dell'orecchio • 11.5Cefalea attribuita a rinosinusiti • 11.6Cefalea attribuita a disturbi dei denti • 11.7Cefalea o dolori facciali da disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare • 11.8Cefalea attribuita ad altri disturbi del cranio, collo, orecchie, naso, seni paranasali
  • 18. Cefalee secondarie • 12. CEFALEA ATTRIBUITA A DISTURBI PSICHIATRICI • 12.1Cefalea attribuita a disturbo da somatizzazione • 12.2Cefalea attribuita a disturbo psicotico
  • 19. Farmaci efficaci nella terapia della Cefalea di tipo tensivo
  • 20. Sintomi di cefalee sintomatiche • Comparsa per la prima volta di una cefalea di intensità insolita • Febbre, meningismo • Stato neurologico anormale (sintomi neurologici focali) • Cefalea sempre più intensa • Sintomi di aumento della pressione intracranica (offuscamento della coscienza, papilla da stasi, vomito a digiuno)
  • 21. Sintomi di gravi patologie alla base della Cefalea
  • 22. Eziologia di 927 sindromi dolorifiche a localizzazioni prevalentemente unilaterale nella faccia e nella testa % N. • Emicrania 546 • Nevralgia del trigemino 155 • Dolori facciali atipici 78 • Nevralgia di Horton 74 • Sindrome di Costen 34 • Arterite craniale 22 • Nevralgia nasociliare 11 1 Nevralgia glossofaringea 3 • Nevralgia auricolotemporale 3 1 Nevralgia di Sluder 1
  • 23. Anamnesi • Fattori scatenanti: legati a situazioni, a sforzo fisico, a stress? • Decorso: iperacuto, acuto o ad inizio lento, persistente e con scomparsa spontanea • Carattere del dolore: penetrante, lancinante, pulsante, opprimente? • Sintomi concominanti: vegetativi, disturbi della vista, altri sintomi neurologici focali? • Frequenza? • Ereditarietà
  • 24. Emicrania • Patologia caratterizzata da attacchi intermittenti di cefalea associati a manifestazioni vegetative, senza etiologia sintomatica • Prevalenza circa 10-30% (donne 3/uomini 1) • Età di insorgenza: 15-25 anni, di rado dopo i 40 • Frequenza familiare aumentata (emicrania emiplegica familiare) • Fattori scatenanti l’attacco: stress, cambiamenti orari e ritmo sonno-veglia, alimentazione (alcool, soprattutto vino rosso, cioccolato, frutti tropicali, formaggio, caffeina: astinenza improvvisa dopo consumo elevato), rumore, altitudine elevata, freddo, traumi, cambiamenti ormonali ( mestruazioni, contraccettivi orali, terapia ormonale sostitutiva nel climaterio/menopausa)
  • 25. Emicrania • Fase prodromica: prima di un attacco, nel 50% dei casi: appetito esagerato, iperattività, ipersensibilità sensoriale, stanchezza, depressione, stipsi • Fase algica: dolore pulsante, sincrono con il battito cardiaco, a distribuzione emicranica, durata 4-72 h, lacrimazione dell’occhio e turgore delle narici, fotofobia e fonofobia, nausea e vomito
  • 26. Emicrania Frequenza: 10% della popolazione • EMICRANIA COMUNE: La crisi è preceduta da prodromi: disgusto verso gli alimenti o bulimia, meteorismi intestinali, modificazione dell’umore. Emicrania dx o sin. Pulsante, sincronia con i battiti cardiaci. Fotofobia e fonofobia. Nausea, vomito, sensazioni di vertigini, lacrimazione degli occhi, turgore delle narici. Durata 3-4 ore in genere.
  • 27. Emicrania • EMICRANIA OFTALMICA: Prodromi con fenomeni eccitatori a livello occipitale, con fosfeni, scotomi o emianopsia. Dopo 20-30 min. diminuiscono i fenomeni visivi ed inizia la fase algica. Durante la fase prodromica, spesso il campo visivo è alterato, in maniera transitoria. • EMICRANIA COMITATA Fase pre-emicarnica con sintomatologia analoga alla emicrania oftalmica o con parestesie emilaterali (che durano 20-30 min. con una topografia cheido orale (regione peribuccale e mano) o aventi le caratteristiche di una marcia progressiva Possibili anche turbe del linguaggio o emiparesi. Diagnosi differenziale con il TIA
  • 28. Ereditarietà ed Emicrania • Affezione familiare, trasmessa in genere in maniera dominante. • Sono più colpite le donne. • La penetranza del gene è incompleta. • La predominanza femminile non è legata al particolare modo di trasmissione genetica bensì a fattori endocrino-metabolici capaci di innescare le crisi.
  • 29. Conoscenze attuali circa la genetica dell’Emicrania
  • 30. FATTORI ENDOCRINI: • La pubertà corrisponde all’esordio dell’emicrania. • La gravidanza e la menopausa determinano l’arresto delle crisi. • Gli ormoni sessuali femminili giocano un ruolo fondamentale tra i fattori scatenanti. • La mestruazione accentua le crisi • Emicrania scatenata dalla pillola antifecondativa FATTORI PSICO-AFFETTIVI ALLERGIA • Presenza nelle famiglie con emicrania di casi con asma, orticaria ed altre malattie immuno-allergiche
  • 31. Emicrania con aura • Presenza di sintomi neurologici variabili, che precedono la crisi della emicrania e sono legati probabilmente a fenomeni di vasocostrizione in aree specifiche del cervello • Emicrania retinica (scotomi fino alla cecità monoculare) • Emicrania oftalmica (scotomi centrali occipitali) • Emicrania oftalmoplegica (paresi dei muscoli oculari) • Emicrania basilare (circolo posteriore con parestesie e vertigini, cefalea occipitale) • Emicrania emiparetica, emiparestesica, etc. • Sindrome cheido-orale: parestesie alle punte delle dita ed all’angolo della bocca. Ischemia talamica
  • 32. PATOGENESI • Una fase di vasocostrizione arteriolare corticale che spiega le manifestazioni prodromiche visive, sensitive, afasiche • Una fase di vasodilatazione contemporanea al dolore • Aumentata escrezione urinaria del 5-idrossi-indolo acetico nel corso della crisi (Sicuteri 1961) • Alti livelli di serotonina ematica prima della crisi e successiva sua diminuzione • Le piastrine degli emicranici ritengono meno bene la serotonina • All’inizio della crisi, liberazione di serotonina dalle piastrine • Escrezione urinaria di metaboliti della serotonina • Abbassamento secondario della serotonina plasmatica
  • 33. Emicrania Fisiopatologia • Cefalea: si ipotizza una attivazione del sistema trigemino-vascolare di genesi incerta, con vasodilatazione • Aura: si ipotizza un disturbo funzionale neuronale (spreading depression) a seguito di attivazione del sistema trigemino vascolare • Emicrania emiplegica familiare: mutazione dei geni che regolano il canale P/Q-Ca localizzato sul cromosoma 19p13, dominante. Un altro gene è stato localizzato sul cromosoma 1 e codifica per una sottounità della pompa sodio-potassio, alterando il bilancio ionico della cellula.
  • 34. Emicrania- fisiopatologia • L’alterazione dell’equilibrio dei canali ionici potrebbe alterare nei neuroni il controllo della liberazione di neurotrasmettitori, inondando il cervello di neurotrasmettitori eccitatori, come il glutammato, attraverso l’attivazione del sistema trigemico-vascolare nel tronco cerebrale. • Questo generatore di emicrania è stato visualizzato con l’aiuto della PET: nel corso di un attacco emicranico il nervo attivato libera neuropeptidi come CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), la neurochinina A o la sostanza P. • In conseguenza di ciò, si attivano i nocicettori (recettori del dolore), che a loro volta trasformano la pulsazione pressocchè impercettibile dei vasi sanguigni delle meningi in dolore pulsante e martellante tipico dell’emicrania.
  • 35. La Teoria Centrale è basata su diverse evidenze: • L’Aura emicranica è mediata dalla corteccia visiva. • L’emicrania può essere associata a modificazioni del flusso ematico e dell’attività elettrica. • I sintomi prodromici (modificazioni dell’umore, sonnolenza arsura sbadigli) suggeriscono un’alterazione della funzione ipotalamica. • Spesso il SN autonomo è chiaramente coinvolto. • Alcune strutture troncoencefaliche come il Locus coeruleus ed il Nucleo del Rafe Dorsale sono importanti nella modulazione del dolore e stimolati scatenano una riduzione del flusso ematico il primo ed un incremento il secondo
  • 36. Neurotrasmettitori e cefalea • Noradrenalina, media vasocostrizione ma anche vasodilatazione ed interviene nel rilascio dei NEFA. • Dopamina, gli antagonisti come la metoclopramide possono diminuire la cefalea. • Gli amminoacidi eccitatori come il Glu possono avviare la modificazione dell’attività elettrica e possono scatenae l’attacco. • Glu, neuropeptideY, CGRP, VIP hanno azione vasodilatatoria e rientrano nei meccanismi della sensitizzazione centrale. • Istamina, tiramina, feniletilamina possono essere coinvolte. • Gli oppioidi endogeni sono tra i fattori che modulano il dolore emicranico ma i risultati di studi in merito sono contrastanti • Le prostaglandine sembrano essere responsabili della vasodilatazione.
  • 37. Piastrine Liberazione di serotonina Eliminazione urinaria Aumentata permeabilità SH.I.A.A della parete vascolare Serotonina ematica Trasudazione di plasmakimine algogene (bradichinina) Vasodilatazione arteriosa Diminuzione della soglia dolorifica dei recettori sensitivi al dolore Cefalea Vascolare
  • 38. Approccio per gradi alla farmacoterapia dell’Emicrania
  • 39. TRATTAMENTO DELLA CRISI • Antalgici • Antiemicranici specifici (tartrato di ergotamina, didroergotamina, triptani) TRATTAMENTO PROFILATTICO • Diidroergotamina • Antiserotoninici: metisergide • Lisuride • Pizotifen • β-bloccanti (propanololo e pindololo) • 5-idrossitriptofano • Antidepressivi • Calcio-antagonisti • Triptani • Ac.valproico e topiramato
  • 40. Agonisti dei recettori 5-HT1 • Capostipite di questo gruppo di farmaci e' il sumatriptan, raccomandato dalle linee-guida per il trattamento degli attacchi emicranici di elevata o moderata intensità. Va utilizzato per gli attacchi di lieve entita' solo nel caso in cui gli altri farmaci sintomatici siano risultati inefficaci o controindicati. Si tratta di un agonista selettivo dei recettori 5-HT1 in grado di indurre vasocostrizione dei grossi vasi cerebrali. Rappresenta probabilmente uno fra i farmaci piu' efficaci nel trattamento sintomatico dell'emicrania, ma il suo uso e' limitato dall'incidenza relativamente elevata di effetti collaterali (per lo piu' innocui, ma fastidiosi), nonche' dalla significativa occorrenza di recidive dell'attacco emicranico nell'arco delle 24 ore successive alla assunzione. Per tale ragione, numerosi altri farmaci della stessa classe, ma dotati di maggiore selettivita' (rizatriptan, zolmitriptan) sono disponibili in commercio, mentre altri (naratriptan, eletriptan), sono in fase avanzata di sperimentazione. •
  • 41. Derivati dell'ergot • La diidroergotamina e l'ergotamina sono efficaci nel trattamento sintomatico dell'emicrania in virtu' della marcata attivita' vasocostrittrice sui vasi centrali e periferici e della depressione dell'eccitabilita' dei neuroni serotoninergici centrali. Trovano indicazione nel trattamento delle crisi di intensita' moderata o severa nei soggetti con bassa frequenza di crisi (per il possibile rischio di fenomeni di abuso/dipendenza in soggetti con frequenza medio-alta) e nelle crisi resistenti al sumatriptan o agli analgesici. • Possono essere utilizzati nel trattamento di crisi lievi solo in caso di insuccesso degli analgesici. • Non vanno mai associati al sumatriptan (e' necessario un intervallo di almeno 24 ore fra l'assunzione di ergot-derivati e sumatriptan). • La diidroergotamina e' da preferire all'ergotamina per la minore incidenza di effetti collaterali. Le riserve sull'uso specie di quest'ultima sostanza come sintomatico della crisi emicranica derivano dalla sua scarsa tollerabilita' e potenziale tossicita'. Gli effetti collaterali di piu' comune riscontro sono: nausea, vomito, dolori addominali, diarrea, vertigini, crampi muscolari e parestesie distali, e piu' raramente sincopi, dispnea, disturbi stenocardici, crisi ipertensive, claudicatio agli arti inferiori. E' da qualche mese disponibile per il trattamento sintomatico delle crisi una preparazione spray di diidroergotamina mesilato, che rappresenta il primo farmaco antiemicranico per uso endonasale in commercio Rispetto all'ergotamina, il farmaco sembra dare effetti indesiderati di minor frequenza ed intensita', e per lo piu' limitati alla sede di applicazione (rinite).
  • 42. Analgesici • Numerose sono le sostanze dotate di attivita' sia anti-infiammatoria che analgesica proposte nel trattamento sintomatico dell'emicrania. Il loro comune meccanismo d'azione sembra principalmente legato all'inibizione della sintesi delle prostaglandine, secondaria al blocco della ciclossigenasi. • Trovano indicazione nel trattamento delle crisi di intensita' lieve o moderata, quando la loro efficacia comporti anche l'eliminazione della disabilita', oppure nel trattamento delle crisi di forte intensita' in presenza di controindicazioni per il sumatriptan o per i derivati dell'ergot. Potenzialmente meno efficaci degli agonisti serotoninergici se utilizzati da soli, gli analgesici mostrano efficacia confrontabile quando usati in combinazione con antiemetici. • Esistono, poi, in commercio varie formulazioni in cui l'analgesico e' associato a caffeina per migliorarne assorbimento ed efficacia.
  • 43. Antiemetici • La metoclopramide ed il domperidone trovano indicazione da soli nelle crisi emicraniche con dolore lieve, ma associato a nausea e/o vomito.
  • 44. Terapia dell’attacco • FANS • Antiemetici • Triptani
  • 45. Terapia dell’attacco: FANS • Paracetamolo:10-15mg/kg per os, sublinguale, rettale • Ibuprofene,Ketoprofene…. • ASA?, Nimesulide?
  • 46. Terapia dell’attacco: antiemetici • Antagonisti della dopamina: effetto antiemetico ed effetto sedativo • Effetti avversi: sedazione, segni extrapiramidali,distonie, discinesie tardive, ipotensione ortostatica • N.B.: utili come adiuvanti
  • 47. Terapia dell’attacco: Triptani • Agonisti sui recettori 5-HT1B/1D: inibizione della depolarizzazione delle fibre sensitive trigeminali, del rilascio di neuropeptidi vasoattivi e della vasocostrizione • Efficacia sia sul dolore che sui sintomi associati. • Sumatriptan : 10 mg in spray nasale: 1 puff in 1 narice. > 12 aa
  • 48. Terapia dell’attacco: Triptani • Effetti avversi: astenia, sensazione di sbandamento, vertigini, secchezza delle fauci,torpore,arrossamento, sensazione di caldo. Irritazione e bruciore transitorio nel naso, aumento transitorio della pressione arteriosa, epistassi, nausea, vomito. • Controindicazioni: ipersensibilità nota, patologia vascolare ischemica, insufficienza epatica o renale grave,ipertensione non controllata, tp con derivati dell’ergot,altri agonisti 5-HT1B e IMAO
  • 50. Farmaci efficaci nel trattamento acuto dell’Emicrania Farmaco Dose
  • 51. Farmaci efficaci nel trattamento acuto dell’Emicrania Farmaco Dose Dopamino-Antagonisti
  • 52. Profilassi • Quali pazienti? • Pazienti con diagnosi di cefalea primaria • Quando? • Con attacchi > 4/al mese,durata > 4 ore, di intensità medio- grave, insoddisfacente effetto della terapia sintomatica • Perché? • Per ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi, ridurre il grado di disabilità e migliorare la qualità di vita, evitare l’eccessivo uso di farmaci sintomatici
  • 54. Profilassi • 5 idrossitriptofano: 5mg/kg/die in 2 somministrazioni ( max 200 mg) • Levotriptofano+Mg+niacina: 2 bustine o 2 cpr la sera (max 350mg) • Vitamine B2, B6, B12 • Mg
  • 55. Profilassi: Calcio-antagonisti • Azione vasodilatatoria e sui vari sistemi neurotrasmettitoriali • Effetti avversi: sonnolenza, aumento ponderale • Controindicazioni: cardiopatie aritmiche, obesità, insufficienza epatica, disturbi piramidali. • Flunarizina : 5 mg/die,unica somministrazione serale
  • 56. Profilassi: Beta-bloccanti • Meccanismo d’azione antiemicranico tuttora sconosciuto • Effetti avversi: bradicardia,ipotensione,aumento dell’appetito,disturbi del sonno, disturbi della memoria,depressione • Controindicazione: asma bronchiale,blocco A- V,insufficienza cardiaca,diabete,vasculopatie periferiche,depressione • Propanololo:1-3mg/kg/die in due-tre somministrazioni,titolato e sospeso gradualmente e con monitoraggio PA e FC
  • 57. Profilassi: anti-istaminici • Ciproeptadina: considerato antagonista serotoninergico con azione anti-istaminica. Successivamente ne è stata evidenziata anche l’azione calcio antagonista • 0,25mg/kg/die in unica somministrazione serale • Effetti avversi: sonnolenza,vertigini,aumento di peso • Controindicazioni: glaucoma, ulcera peptica
  • 58. Profilassi: anti-epilettici • Acido valproico • Carbamazepina* • Topiramato • Lamotrigina° • Gabapentin* • Tiagabina • Levetiracetam * Soprattutto usati nelle nevralgie; ° Efficace sull’aura emicranica ma non sul dolore.
  • 59. Patent foramen ovale and migraine: a quantitative systematic review. Schwedt TJ, Demaerschalk BM, Dodick DW. Cephalalgia. 2008 May;28(5):531-40 . • Anche se la chiusura del forame ovale sembra contribuire al miglioramento dell’emicrania, non vi sono nella letteratura evidenze sufficienti al momento per avere delle conclusioni definitive.
  • 60. Cefalea a grappolo Cefalea idiopatica con dolore a comparsa periodica, sotto forma di attacchi unilaterali, associati a sintomi irritativi autonomici localizzati • Epidemieologia: 1/10.000 Uomini 4/donne 1. Età 25-30 anni. Frequenza episodi 1-3 anno • Dolore molto intenso e costante, laterale e bilaterale, lancinante, in sede orbitale, sopraorbitale e/o temporale, frontale, quasi sempre dallo stesso lato. • Frequenza degli attacchi: a grappolo, durata da 15 a 180 minuti, comparsa frequente di notte. Sintomi neurovegetativi (lacrimazione, congestione congiuntivale e nasale, rinorrea, sudorazione ed arrossamento della fronte e del viso, miosi, ptosi ed edema palpebrale
  • 61. Algia vascolare della faccia (S.Sluder- Horton o Cefalea a grappolo) • Esordio a circa 30 anni. Non familiarità. Spesso antecedenti episodi di emicrania. • Crisi dolorosa debutta con una localizzazione fissa (occhio, regione orbitaria, mascellare sup.). Nausea e vomito. Non fenomeni comitati. • Costanti lacrimazione unilaterale, emofatalmia, miosi con iniezione congiuntivale, sensazioni di ostruzione nasale, rinorrea unilaterale, variazione di colore dell’emifaccia con sudorazione localizzata. • Crisi di 1-2 ore, ripetutesi a grappolo nella stessa giornata. Frequenza maggiore in autunno o primavera.Aumento di Istamina. • Terapia: Sensibilitazione all’istamina Farmaci vasocostrittori derivati dell’ergotamina Farmaci antiserotoninici Farmaci beta-bloccanti
  • 62. Cefalea a grappolo • Fattori scatenanti: alcool, nitroglicerina, istamina, luce intensa, nicotina, altitudine (montagna, aereo)
  • 63. Cefalea a grappolo • Terapia dell’attacco acuto: gli oppiacei o gli analgesici con azione periferica sono inefficaci! • Inoculazione di ossigeno per 15 minuti, in posizione seduta • Sumatriptan 6mg sc, eventualmente ripetere dopo 2 h, massimo 12 mg/24h o 24mg/settimana. • Somministrazione ipsilaterale nasale di lidocaina spray, diidroergotamina 1mg im, mai contemporaneamente al sumatriptan.
  • 64. Cefalea a grappolo profilassi • 1 scelta: Verapramil per 7 giorni aumentando gradualmente fino a 3x80 mg/die (controllo della p.a.); corticosteroidi, prednisone 2x50mg/die • 2 scelta: Litio carbonato 250 x 3 (controllare i livelli plasmatici); Valproato di sodio (fino a 1200 x 3).Controllo ammoniemia • 3 scelta: Metisergide 4-10 mg/die • A scopo profilassico, diidroergotamina circa 2 ore prima dell’attacco, quando si può prevedere il suo eserdio
  • 65. TEST DI INDUZIONE TEST DI ESTINSIONE • Test all’istamina: 1 mg • Ergotamina: 1 mg e.v. istamina bicloridrato • Indometacina: 100 mg sottocute (cefalea a e.v. (inibitore grappolo) bradichininico) • Test alla trinitrina: 1-2 • Diazepam: 10 mg e.v. mg trinitrina (cefalee psichiche) sublinguale • Test alla reserpina: 1 mg e.v.
  • 66.
  • 67. FLOW CHART 1° visita Fattori di rischio per DIAGNOSTICA Cefalee secondarie anamnesi Cefalee pericolose CEFALEA GIOVANILE Consegna diario (LG IHS, 2005) cefalea •Esami ematobiochimici •Visite specialistiche (ORL Esame obiettivo •Esami strumentali Colloqui generale e di laboratorio diagnostici e neurologico •EEG NPI- •TC e/o RM encefalo NO Segni neurologici SI e/o AngioRM paziente- •Ecodoppler TSA famiglia • esami ematobiochimici •Doppler transcranico • Eeg •Esame liquor • visita oculistica Non alterati alterati CEFALEA PRIMARIA CEFALEA SECONDARIA
  • 68. Nevralgie facciali • Idiopatica • Sintomatica (TN: sclerosi multipla, tumori dell’angolo ponto cerebellare, lesioni vascolari, post-herpes, post-trauma dopo fratture della base del cranio, etc. GN: tumori dell’angolo ponto-cerebellari, lesioni vascolari, tumori faringei, processi tonsillari.
  • 69. Nevralgie facciali Patologie dolorose croniche con attacchi improvvisi e rigorosamente unilaterali nella zona di innervazione dei nervi affetti • Nevralgia del trigemino • Nevralgia del glossofaringeo • Nevralgia del nervo laringeo superiore • Età di esordio: 50-80 anni
  • 70. Nevralgia essenziale del trigemino • Colpisce soprattutto l’individuo adulto nella seconda metà della vita • E’ caratterizzata da dolori parossistici, intermittenti, unilaterali e strettamente localizzati in una o più branche del trigemino
  • 71. Nevralgia del trigemino • Nevralgia essenziale (esame neurologico normale e negatività degli esami diagnostici) • Nevralgia sintomatica
  • 72. Nevralgia del trigemino (storia) • Tic doloroso della faccia (Andrè, 1756) • Nevralgia epilettiforme (Trousseau) • Epidemiologia: 5 nuovi casi all’anno/100.000 abitanti • Rari casi familiari
  • 73. Nevralgia del trigemino (Età di insorgenza) • E’ una malattia dell’età media e della senescenza. • Tre volte su quattro, il dolore sopraggiunge dopo i 50 anni di età; l’esordio dopo i 70 anni non è raro. • Le forme giovanili devono far sospettare una nevralgia sintomatica, specialmente nel quadro delle malattie demielinizzanti e tumorali • La frequenza è costantemente superiore in tutte le casistiche nelle donne (2 uomini su 3 donne)
  • 74. Nevralgia del trigemino Semeiologia clinica • Caratteristiche del dolore • Topografia del dolore • Condizioni di scatenamento del dolore • Negatività dell’esame neurologico
  • 75. Nevralgia del trigemino Caratteristiche del dolore • Il dolore è intenso e parossistico; ad accessi, nella maggior parte dei casi tipo scossa elettrica, talvolta a morsa o urente. Le crisi sono molto brevi, di un secondo circa, ma possono raccogliersi in salve e dare luogo ad accessi di 1 o 2 minuti; tra una crisi e l’altra non c’è dolore. • La frequenza degli accessi determina la gravità della malattia e varia da 5-10 al giorno nelle forme benigne a crisi subentranti nelle forme gravi.
  • 76. Nevralgia del trigemino Caratteristiche del dolore • L’intensità del dolore è molto elevata. • Sotto l’effetto del dolore, il paziente si immobilizza, cessa qualsiasi attività, emivolto è contratto. • Nel corso di accessi violenti si possono produrre alcuni fenomeni vasomotori (arrossamento dei tegumenti, congestione dell’occhio o della mucosa nasale)
  • 77. Nevralgia del trigemino Topografia del dolore • E’ unilaterale, sempre localizzata nel territorio di innervazione del trigemino, limitata ad una delle sue tre branche (40% quella mascellare superiore; 20 % alla mandibolare; 10% branca oftalmica)
  • 78. -branca oftalmica: emifronte, occhio, palpebra sup. -branca mascellare sup.: regione sopraorbitaria, palpebrale inf., ala del naso, labbro sup., gengiva sup. -branca mascellare inf.: mento, labbro inf., mascella inf., -gengiva inf., emilingua ant.
  • 79.
  • 80. Ophthalmic Nerve Branches A. Infratrochlear B. Anterior Ethmoid C. Posterior Ethmoid D. Lacrimal E. Supraorbital F. Supratrochlear G. Nasociliary
  • 81. Maxillary Nerve Branches A. Zygoticaticotemporal B. Zygomaticofacial C. Post. Sup. Alveolar Brs D. Nasopalatine E. Greater Palatine F. Lesser Palatine G. Mid. & Ant. Alveolar Brs H. Infraorbital
  • 82. Mandibular Nerve Branches A. Auriculotemporal B. Lingual C. Inferior Alveolar D. N. to the Mylohyoid E. Mental F. Buccal
  • 83. Facial Nerve Branches-Branchiomotor The branchiomotor component of the facial nerve controls the muscle of facial expression through five branches which are distributed in the superfical fascia of the head and neck. These branches include: A.Temporal - auricular and fronto-occipitalis muscles B.Zygomatic - muscles of the zygomatic arch and orbit C.Buccal - muscles in the cheek and above the mouth D.Mandibular - muscles in the region of the mandible E.Cervical - the platysma muscle
  • 84. Nevralgia del trigemino Condizioni di scatenamento del dolore • Stimolazione diretta di un territorio cutaneo (zone grilletto) • La palpazione, lo sfioramento superficiale della pelle, il contatto della lingua sulla mucosa sono gli stimoli più efficaci; generalmente sono inefficaci le stimolazioni termiche e dolorose e la pressione forte sulla zona grilletto. • A volte i pazienti tentano di prevenire gli accessi con una forte pressione ed evitano tutte le azioni che possono produrre stimoli, come radersi,vestirsi, lavarsi i denti, truccarsi, etc.
  • 85. Nevralgia del trigemino Condizioni di scatenamento del dolore • L’accesso può essere provocato anche in maniera indiretta, tramite la parola, la mimica, la risata o l’alimentazione. • Gli attacchi notturni sono rari, a causa della riduzione degli stimoli provocanti • Ad ogni crisi dolorosa segue un periodo refrattario di 1 o 2 minuti, in cui gli stimoli tattici sono inefficaci; i pazienti ne approfittano per mangiare, parlare, lavarsi, etc.
  • 86. Nevralgia del trigemino Negatività dell’esame neurologico • Perfetta sensibilità della faccia ed in particolare della cornea • Assenza di compromissione della radice motoria del V (paralisi masticatoria) e di altri nervi cranici (facciale, cocleo-vestibolare, oculomotore) • Assenza di una sindrome piramidale, cerebellare o di un interessamento sensitivo. • Normalità neurologica al di fuori della crisi.
  • 87. Nevralgia essenziale del trigemino • La patogenesi non è chiara. • Sembra avere un certo ruolo la degenerazione della mielina del nervo, che causa la trasmissione di anomali messaggi dolorosi. • Il danno alla guaina mielinica può essere dovuto ad anomalie vascolari, tumori, sclerosi multipla, lesioni del nervo, o anche a fenomeni degenerativi legati all’invecchiamento
  • 88. Nevralgia del trigemino Criteri per la diagnosi • Dolore tipo scossa elettrica, breve, intenso, superficiale • Assenza di dolore tra un attacco e l’altro • Territorio strettamente monolaterale • Dolore localizzato nel territorio di una o piu’ branche del trigemino • Inizio e fine improvvisi dell’accesso • Presenza di una zona grilletto per gli stimoli nocicettivi • Assenza di deficit sensitivo obiettivo • Età superiore ai 60 anni
  • 89. Nevralgia del trigemino Evoluzione • Evoluzione discontinua, con periodi di remissione a volte lunghi. • La malattia generalmente si aggrava presentando contemporaneamente remissioni più brevi ed attacchi più frequenti
  • 90. Nevralgia del trigemino Forme cliniche • Forma con coinvolgimento vasomotorio da attivazione simpatica • Forma cronica • Forma secondaria ad intervento chirurgico • Forma bilaterale
  • 91. Forma con coinvolgimento vasomotorio da attivazione simpatica • Si associa a dolore facciale continuo, urente, con arrossamento contemporaneo dell’emivolto, lacrimazione e rinorrea.
  • 92. Nevralgia del trigemino Diagnosi differenziale • Cefalea a grappolo • Arterite temporale di Horton • Algie facciali non nevralgiche • Algie facciali psicogene • Nevralgie non trigeminali (nevralgia del glossofaringeo) • Nevralgie sintomatiche
  • 93. Nevralgia del trigemino Nevralgia sintomatica • Processi tumorali dell’angolo ponto- cerebellare • Sclerosi multipla • Siringobulbia e malformazioni della cerniera atlanto-occipitale • Malformazioni vascolari (mega-dolico- arteria vertebrale) e conflitti neurovascolari
  • 94. Nevralgia essenziale del trigemino PATOGENESI • Modificazione ossee della rocca petrosa o calcificazione della loggia fibrosa che avvolge il ganglio di Gasser (cavo di Meckel) • Lesioni arteriosclerotiche con ateromi del tronco basilare o delle sue branche • Megadolicotroncobasilare • Lesioni periferiche sul tronco nervoso • Teoria centrale
  • 95. Nevralgia del trigemino in ectasia dell’arteria basilare Angio RM RM
  • 96. A: A 63-year-old patient with right-sided trigeminal neuralgia. The root entry zone of the trigeminal nerve (curved arrow) is compressed by the superior cerebellar artery (straight arrow) and deviated laterally. B: A 65-year-old patient with left-sided hemifacial spasm. The root exit zone of the facial nerve (curved arrow) is compressed by the posterior inferior cerebellar artery (straight arrow) and deviated medially.
  • 97. (A) Coronal MRTA of pons. Both trigeminal nerves are inidated (large curved arrows). Note compression of the right trigeminal nerve by a caudally looping superior cerebellar artery (small curved arrows). No evidence of compression of the left side. (B) Sagittal MRTA along the right trigeminal nerve (solid arrows) showing compression of the nerve superiorly at the root entry zone by the superior cerebellar artery (open arrow)
  • 98. T2 weighted magnified image at the level of the pons. Both trigeminal nerves are visible as low signal intensity structures (black arrow) suspended within the high signal CSF. Note high signal intensity plaque (white arrow) extending posteriorly from the left trigeminal nerve root entry zone.
  • 99. (A) Axial MRTA showing medial deviation of the left trigeminal nerve (straight arrow) by a well circumscribed low signal intensity rounded lesion (curved arrows). Note also low signal intensity area within the pons (open arrows) consistent with a demyelinating plaque. (B) Axial T2W image showing flattening of the left side of the pons (straight white arrows) by a tumour (T) which ha s a signal intensity slightly higher than CSF. The appearances are consistent with an epidermoid tumour. Note also areas of increased signal intensity (curved arrows) consistent with multiple sclerosis plaques.
  • 100. (A) Corenal MRTA showing the right trigeminal nerve (straight arrow), barely visible because of pronounced compression, sandwiched betwenn the superior cerebellar artery above (open arrow), and another vessel below (curved arrow), presumably a branch of the anterior inferior cerebellar artery. (B) Maximum intensity projection angiogram showing caudal looping of the superior cerebellar artery (open curved arrow) and a further small vessel inferiorly (solid white arrow). The site at which the nerve was compressed between these two vessels is indicated (black arrow)
  • 101. a b c Right trigeminal neuralgia cause by compression at the root entry zone by means of the superior cerebellar artery in a 71-year-old woman. (a) right superior cerebellar artery (large arrow) in contact with the root entry zone of right trigeminal nerve (small arrow). (b) downward loop of right superior cerebellar artery (arrow). (c) the right superior cerebellar artery (black arrow) in contact with the root entry zone of the right trigeminal nerve (white arrow).
  • 102. a b c Right trigeminal neuralgia caused by compression at the root entry zone by means of the superior cerebellar and anterior inferior cerebellar arteries in a 49-year-ild man. (a) Coronal 3D FISP MR imaging (33/8m one signal acquired, 20° flip angle) shows the downward loop of the right superior cerebellar artery (open arrow) and the upward loop of the right anterior inferior cerebellar artery (solid straight arrow) compressing the root entry zone of the right trigeminal nerve (curved arrow). (b) MR angiorgram obtained by postprocessing the 3D FISP data set with a maximum intensity projection algorithm (coronal projection, rotated 30° to a right anterior oblique position) shows the downward loop of the right superior cerebellar artery (solid arrow) in proximity to each other near the root entry zone of the right trigeminal nerve. (c) Coronal contrastenhanced MP-RAGE MR image (10/4, one signal acquired, 12° flip angle) shows the right superior cerebellar artery (open arrow) and the right anterior inferior cerebellar artery (solid white arrow) compressing the root entry one of the right trigeminal nerve (solid black arrow). The vessels were identified by tracing them back to the basilar artery. The imaging findings were confirmed at surgery.
  • 103. (A) Sketch at the midpontine level showing lesions of six MS patients with TN. Lesions found on MRI on the symptomatic side were all projected on the right. The common involved area is the entry zone of the fifth nerve; some lesions also involve trigeminal nuclei (nucleus sensorius principalis, nucleus spinal) at this level. (B) A 69-year-old man with secondary progressive MS since age 43 and first sympotms of TN at age 63. At the time of MRI he had frequent episodes of severe electric shock-like pain in the area of the right eye and cheek quality. An oval- shaped brainstem lesion follows the course of the pontine fifth nerve fibers (arrow). Another small hyperintense pontile lesion can be seen anteriorly on the right . (C) A 28-year-old man with first sensory symptoms of MS at age 27- Hypoesthesia in the distribution of the maxillary branch of the right trigeminal nerve gradually increased over 4 months. This further progressed and, besides resulting in permanent hypoesthesia in that area touching the upper lip and gingive, caused electric shock-like shooting pains to this area. A pontine lesion following the course of the fifth nerve fascicular fibers is dmonstrated on the trigeminal nuclei close to the floor of the fourth ventricle (long arrow). The plaque reaches to the junction of central and peripheral myelinin the nerve as it enters the pons (short arrow)
  • 104. Decorso e prognosi • Una volta che la nevralgia si sia sviluppata è molto probabile che abbia un decorso caratterizzato da esacerbazioni e remissioni per molti anni. • Durante le esacerbazioni gli attacchi di dolore si possono sviluppare molte volte al giorno per settimane o mesi. • Una remissione spontanea può svilupparsi in ogni momento. • La ragione di queste fluttuazioni è sconosciuta
  • 105. Terapia medica • La carbamazepina è il farmaco più efficace. Circa il 75% dei pazienti risponde al trattamento; la somministrazione può essere iniziata a piccole dosi 50-100 mg) e può essere aumentato. • Effetti collaterali: vertigini, sonnolenza, atassia, disturbi ematologici (agranulocitosi secondaria). • Dose terapeutica: 600-1200 mg/die • Una volta controllato il dolore, la dose viene progressivamente ridotta
  • 106. Terapia medica • Fenitoina (200-300 mg; Buona efficacia; qialche effetto collaterale) • Baclofene (50-80 mg; Buona efficacia; pochi effetti collaterali) • Valproato di sodio (600-1200 mg; scarsa efficacia; effetti collaterali) • Gabapentin (1800-3600 mg; Buona efficacia, alcune effetti collaterali) • Clonazepan (4-8mg); scarsa efficacia, ipostenia generalizzata) • Lamotrigina (200-400 mg; Buona efficacia; qualche effetto collatterale) • Immunoglobuline intravenose (2003)
  • 107. Altri farmaci • Oxcarbamazepina • Pimozide • Tizanidina • Topiramato • Antidepressivi
  • 108. Terapia medica • L’assunzione irregolare dei farmaci prescritti non è efficace, dal momento che il loro livello plasmatico deve essere mantenuto in un range terapeutico. • Quando il paziente è senza dolore per 3-6 settimane, i farmaci sono lentamente ridotti.
  • 109. Terapia nella fase acuta • Fosfenitoina endovena, 250 mg
  • 110. Terapia chirurgica • La terapia chirurgica si basa su procedure semplici che bloccano la sensibilità del nervo, nelle sue diramazioni, attraverso il contatto con il nervo nella sua emergenza dal cranio sulla faccia o interventi più complessi a cielo aperto o radiazioni. • L’effetto è quello di bloccare l’attività elettrica che genera il dolore
  • 111. Terapia chirurgica • Tali procedure si basano sul passaggio di un ago attraverso la cute nei punti di emergenza delle branche del trigemino, in anestesia locale. • Il nervo può essere compresso con glicerolo (iniezione di glicerolo), raffreddato (crioterapia), riscaldato (termocoagulazione o rizotomia a radiofrequenza) o compresso con un piccolo palloncino (compressione a palloncino) • Queste procedure lasciano una ipoestesia sulla faccia ed il periodo di sollievo varia da pochi mesi a pochi anni. • Possono essere ripetute
  • 112. Terapia non medica • Blocco alcoolico della branca periferica (ricadute probabili dopo 6-18 mesi) • Effetti collaterali: transitoria perdita della sensibilità) • Termocoaculazione percutanea a radiofrequenza della radice sensitiva del nervo trigemino a partenza dal ganglio di Gasser (complicanze: danni alla carotide, ai nervi cranici adiacenti ed alla radice motoria del nervo trigemino; perdita della sensibilità corneale con problemi oftamologici)
  • 113. Terapia non medica • Decompressione microvascolare • Radiochirurgia stereotassica con gamma knife
  • 114. Decompressione microvascolare • E’ fatta una apertura dietro l’orecchio, attraverso la quale il chirurgo rimuove i vasi o le arterie che comprimono il nervo. • E’ necessario una anestesia generale ed un periodo di ricovero minimo di una settimana. • Il 95% dei pazienti migliora immediatamente dopo l’intervento e nel 75% dei casi non si hanno disturbi 5 anni dopo l’intervento
  • 115.
  • 116. Radiochirurgia stereotassica con gamma knife • E’ una nuova procedura che si basa sulla creazione di una lesione sul nervo rilasciando una singola dose concentrata di radiazioni ionizzanti in una zona del nervo precisa, risparmiando il tessuto circostante • E’ una procedura non invasiva, che ha minimi effetti collaterali. • La terapia risulta in un miglioramento del quadro clinico che persiste per lungo tempo.
  • 117. Trattamenti alternativi Anestetici • Capsaicina • Creme alla lidocaina • Spay nasale alla lidocaina • Gocce oculari di Proparacaina
  • 119. Trattamenti alternativi Trattamenti muscolo-scheletrici • Queste terapia trattano prevalentemente i muscoli, determinando un rilassamento muscolare , che riduce il dolore. Hanno scarsa efficacia nella Nevralgia del trigemico, ma possono avere qualche effetto nelle forme atipiche • Chiroterapia, Mioterapia, Ospeoterapia
  • 120. Trattamenti alternativi • Agopuntura • Trattamenti Laser • TENS (trattamento elettrico)
  • 121. Nevralgia del glossofaringeo • Il dolore ha le stesse caratteristiche critiche della nevralgia del trigemino • La sede del dolore è a livello dell’amigdala, della base della lingua, dell’angolo della mascella e dell’orecchio. E’ unilaterale. • Gli accessi sono provocati dalla deglutizione • La terapia è analoga alla nevralgia del trigemino
  • 122. Nevralgie atipiche del viso • Sono secondarie ad una reazione vasomotoria algogena (vasodilatazione ed edema) che a differenza delle emicranie prevale nel territorio dell’arteria mascellare interna. • Dolore continuo o pulsante localizzato ad una metà del viso, unilateralmente o bilateralmente, con possibile diffusione alle tempie, al collo, all’occipite o alla spalla, accompagnati da imponenti fenomeni neurovegetativi.
  • 123. Sindrome di Charlin o Nevralgia del nervo nasale • Violente crisi dolorose al bulbo oculare, alla radice del naso, alla regine sopra-cigliare, aumentate dalla stimolazione di tali zone, soprattutto dalla compressione dell’angolo sup.interno dell’orbita. • Il dolore è preceduto da turgore della mucosa nasale, starnuti. • Iperemia ed edema congiuntivale; lacrimazione e fotofobia. • Le sedi della reazione vasomotoria sembrano essere i rami nasali dell’arteria mascellare interna ed i rami etmoidali dell’arteria oftalmica. • La terapia è analoga a quelle delle emicranie
  • 124. Nevralgia occipitale o del gran nervo di Arnold • Il dolore è localizzato nella parte posteriore del cranio. Ha un carattere folgorante, ma può anche essere continuo. Esiste una ipo-anestesia del territorio del nervo o se il dolore è determinato dalla rotazione o flesso- estensione della testa può essere secondario a lesioni delle prime 3 vertebre cervicali. • La Carbamazepina non ha un grande effetto terapeutico • E’ spesso necessario la novocainizzazione o la alcolizzazione del nervo all’origine attraverso il muscolo trapezio
  • 125. Sindrome di Costen • Si manifesta in soggetti mancanti i denti, nei quali la corretta posizione delle faccette articolari determina una degenerazione artrosica dell’articolazione temporo- mandibolare, dolorosa. • Turbe della motilità articolare, ipermobilità o lussazione alla mandibola, dolorabilità dell’articolazione • Ronzii, vertigini, ipoacusia • Alterazioni del gusto, diminuzione della saliva, parestesie, bruciori della lingua per compressione della corda del timpano (rama del VII m.c.) e del n.auricolo- temporale (ramo del V n.c.) • CEFALEA DIFFUSA • Terapia: adozione di protesi
  • 126. Diagnostica di laboratorio • Esami di routine, soprattutto nei pazienti anziani • Misurazione della pressione arteriosa • Neuroimmagini (RM e TAC): prima manifestazione, con esordio acuto o iperacuto, in rapporto a sforzo fisico; modificazione dei sintomi consueti della cefalea; presenza di sintomi neurologici concomitanti o crisi epilettiche; sintomi da ipertensione endocranica. Non è necessaria una diagnosi per immagini nel caso di emicrania con aura.
  • 127. Diagnostica di laboratorio • Esame del liquor: meningite, ascesso cerebrale, emorragia subaracnoidea • Doppler: in caso di soffi sincroni con il polso o protrusione del bulbo oculare (fistola arterio- venosa) • Angiografia: sospetta trombosi dei seni venosi e vene cerebrali, quando non è possibile una RM • Biopsia della vena temporale: arteria temporale prominente, dolente alla pressione e valori di VES particolarmente aumentati (sosp. Arterite temporale)
  • 128. Classificazione clinica delle cefalee Caratteristiche cliniche Diagnosi Ausili diagnostici Cefalee crisi acute o recidivianti Pulsante, aumentata dall’attività, Emicrania senza aura Anamnesi unilaterale (soltanto nel 60% dei paz.), fenomeni concomitanti vegetativi quali sensibilità alla luce e agli odori, nausea, vomito Vedere sopra + sintomi neurologici Emicrania con aura deficitari o irritativi prima dell’inizio della cefalea Sorda-gravativa, bilaterale fenomeni Cefalea tensiva episodica Anamnesi concomitanti vegetativi, ma senza vomito e senza sintomi concomitanti neurologi Inizio iperacuto e dolore molto intenso Emorragia subaracnoidea TAC, se negativa, prelievo di liquor Congestione oculare, lacrimazione, Cefalea a grappolo Anamnesi congestionale nasale, sindrome di Horner, durata: 15-240 min., frequenza 0,5-8/giorno
  • 129. Classificazione clinica delle cefalee Caratteristiche cliniche Diagnosi Ausili diagnostici Cefalee crisi acute o recidivianti Congestione oculare, visione indistinta, Glaucoma Tonometria dolore da compressione del bulbo, in genere midriasi Arterie temporali dolenti alla pressione, Artrite temporale VES, biopsia accelerazione della VES temporale Febbre Meningite, meningoencefalite TAC, poi prelivo (diagnosi differenziale: cefalea di liquor nelle infezione generale) Con sintomi neurologici a focolaio o/e Processo espansivo acuto TAC attacchi epilettici intracranico, trombosi dei seni venosi e vene cerebrali con perdita del visus, soprattutto donne Pseudotumor cerebrale RMN cranio, obese misurazione della pressione del liquor
  • 130. Classificazione clinica delle cefalee Cefalea prolungata (eventuale esacerbazione sotto forma di attacchi) Sorda-gravativa, fenomeni Cefalea tensiva cronica Anamnesi concomitanti bilaterale vegetatiti, ma senza vomito e senza sintomi concomitanti neurologici, > 15 giorni/mese Sorda-gravativa, talvolta pulsante, uni- Cefalea cronica da farmaci Anamnesi o bilaterale, di rado fenomeni concomitanti vegetativi, assunzione di analgesici ogni giorno per 3 mesi, dolori > 15 giorni/mesi Irradiata dalla nuca, esarcerbazione con Cefalea cervicogenica Provocazione movimenti della testa, eventuali meccanica fenomeni concomitanti vegetativi, vertigini Con sintomi concomitanti neurologici, Cefalea sintomatica (per es., in TAC focali, eventualmente vomito processi invasivi intracranici) (eventualmente RMN)
  • 131.
  • 132. Nevralgia essenziale del trigemino Dolore discontinuo (scarica elettrica, sensazione parossistica folgorante) ripetentesi ad intervalli, di intensità fortissima, unilaterale, localizzata in una o più branche del n. trigemino: • branca oftalmica: emifronte, occhio, palpebra sup. • branca mascellare sup.: regione sopraorbitale, palpebrale inf., ala del naso, labbro sup., e gengiva sup. • branca mascellare inf.: mento, labbro inf., mascella inf., gengiva inf., emilingua ant. Il dolore è provocato dalla masticazione, dai movimenti della faccia, dal contatto con la lingua, con il freddo etc. E’ provocato dal contatto di zone “trigger”.
  • 133.
  • 134. Nevralgia essenziale del trigemino • Esordio dopo 50 anni • Dolore discontinuo (scarica elettrica, sensazione parossistica folgorante) ripetutosi ad intervalli, di intensità fortissima, unilaterale, localizzato in una o più branche del n.trigemino - branca oftalmica: emifronte, occhio, palpebra sup. - branca mascellare sup.: regione sopraorbitaria, palpebrale inf., ala del naso, labbro sup., gengiva sup. - branca mascellare inf.: mento, labbro inf., mascella inf., gengiva inf., emilingua ant. • Il dolore è provocato dalla masticazione, dai movimenti della faccia, dal contatto con la lingua, con il freddo etc. • E’ provocato dal contatto di zone “trigger”
  • 135.
  • 136. Nevralgia essenziale del trigemino • CARBAMAZEPINA: 600-1000 mg/die Fenomeni di intolleranza con turbe digestive, sonnolenza, atassia, fenomeni tossici ematologici e cutanei • DEFENILIDANTOINA: 20-40 ctg/die Atassia, fenomeni tossici ematici • TERAPIA CHIRURGICA Alcoolizzazione dei rami Neurotomia retrogasseriana selettiva Termocoagulazione del ganglio di Gasser
  • 137. Algia vascolare della faccia (S.Sluder- Horton o cefalea a grappolo) Esordio a circa 30 anni. Non familiarità. Spesso antecedenti personali di emicrania. La crisi dolorosa debutta con una localizzazione fissa (occhio, regione orbitaria, mascellare sup.). Nausea e vomito: Non fenomeni comitati. Costante lacrimazione unilaterale, enofatalmia, miosi con iniezione congiuntivale, sensazione di ostruzione nasale, rinorrea unilaterale, ipersalivazione, variazione di colore dell’emifaccia con sudorazione localizzata. Crisi di 1-2 h. ripetentesi a grappolo nella stessa giornata. Frequenza maggiore in autunno o primavera. Aumento di istamina, Terapia: desensibilizzazione all’istamina. Farmaci vasocostrittori derivati del ergotamina. Farmaci antiserotoninici. Farmaci beta- bloccanti
  • 138. Eziologia 927 sindromi dolorifiche a localizzazione prevalentemente unilaterale nella faccia e nella testa 59 % Emicrania 546 17 % Nevralgie del trigemino 155 8% Dolori facciali atipici 78 8% Nevralgie di Horton 74 4% Sindromi di Costen 34 2% Arterite craniale 22 1% Nevralgia nasociliare 11 1% Nevralgia glossofaringea 3 1% Nevralgia auricolotemporale 3 1% Nevralgia di Sluder 1