Casi Clinici 1 - del Prof. Sasso. 27 giugno 2012. Corso di formazione "valore nutrizionale e salutistico di prodotti agroalimentari” - Università degli studi di Bari.
4. Magrezza
Si parla di magrezza lieve quando il BMI è compreso tra 18.5 e 17.0
Si parla di magrezza moderata quando il BMI è compreso tra 17.0 e 16.0
Si parla di magrezza grave quando il BMI è compreso tra 16.0 e 15.0
Si parla di emaciazione quando il BMI è inferiore a 15.0
8. LA MALNUTRIZIONE PER DIFETTO
“IPONUTRIZIONE”
• Per malnutrizione s’intende comunemente un’
alimentazione insufficiente a soddisfare a lungo termine i
fabbisogni biologici dell’individuo che causa disturbi e
malattie, indicati nel loro insieme come “denutrizione” o
“malnutrizione per difetto”
• In pratica, la malnutrizione si verifica quando
l'organismo lamenta un deficit di uno o più componenti
essenziali della dieta alimentare e, in particolare, di
proteine, specifici aminoacidi, alcuni acidi grassi
essenziali, vitamine e/o sali minerali.
9. LA MALNUTRIZIONE
PER ECCESSO E PER SQUILIBRIO
• Anche un’alimentazione troppo ricca può provocare effetti
sfavorevoli per lo stato di salute. Questa forma di
alimentazione è definita “malnutrizione per eccesso”
• Una terza forma di malnutrizione è quella in cui gli
alimenti non sono in equilibrio tra loro: alcuni sono in
eccesso, mentre altri sono in difetto. In questi casi si parla
di “malnutrizione per squilibrio”
10. IPONUTRIZIONE
CAUSE
• MALNUTRIZIONE COME CAUSA DI MALATTIA
(MALNUTRIZIONE PRIMARIA)
• Associata alla indisponibilità di risorse alimentari,
storicamente dovuta a carestie, guerre o calamità
naturali, e presente anche oggi nei paesi in via di
sviluppo.
E’ ormai praticamente scomparsa nelle popolazioni
civilizzate.
• MALATTIA COME CAUSA DI MALNUTRIZIONE (MALNUTRIZIONE
SECONDARIA)
11. IPONUTRIZIONE SECONDARIA
MECCANISMI
1. Quelli che negativizzano il bilancio energetico
determinando una riduzione degli apporti
2. Quelli che negativizzano il bilancio energetico
determinando un aumento dei fabbisogni
3. Associazione tra questi due meccansimi
12. 1. SITUAZIONI CHE DETERMINANDO UNA
RIDUZIONE DELL’ APPORTO NUTRIZIONALE
• Riduzione degli apporti
alimentari
e/o
• Riduzione della assimilazione
e/o
• Aumento delle perdite
13. SITUAZIONI CHE DETERMINANO UNA
RIDUZIONE DEGLI APPORTI ALIMENTARI
Una ridotta introduzione di alimenti si verifica a causa di:
anoressia
nausea
vomito
difficoltà di alimentazione
depressione,
disfagia,
disturbi della masticazione e della deglutizione
14. DEFICIT DI ASSIMILAZIONE
Maldigestione e Malassorbimento
MALATTIE GASTROINTESTINALI
. Sindrome dell’intestino corto
. Malattia di Whipple (lipodistrofia intestinale)
. Celiachia
. Fibrosi cistica
. Pancreatite cronica
. Atresia biliare
. Epatopatie
. Abetalipoproteinemia
. Parassitosi intestinali
. Intolleranze alimentari (intolleranza al lattosio)
. Allergie alimentari (allergie alle proteine del latte vaccino)
ALTRE PATOLOGIE
. Alcool
. Patologie neoplastiche
. Chirurgia digestiva
15. AUMENTO DELLE PERDITE
PATOLOGIE GASTROINTESTINALI
• Malattie infiammatorie croniche dell’intestino
• Terapia cortisonica per tali patologie
• Enteropatie essudative
• Fistole digestive
• Infezioni intestinali
• Infestazioni intestinali
• Diarree intrattabili
CHIRURGIA
INSUFFICIENZA RENALE
16. SITUAZIONI CHE DETERMINANO UN
AUMENTO DEI FABBISOGNI
• L’aumento dei fabbisogni è dovuto ad
ipercatabolismo
• E’ presente in:
. Patologie gastrointestinali
. Insufficienza renale
. Patologie neoplastiche
. Condizioni patologiche che inducono febbre
. Infezioni ricorrenti
. Uso di particolari farmaci
. Traumi
. Ustioni
. Chirurgia
19. 2001: diagnosi di ipostaturalismo da deficit parziale della secrezione di
GH per cui ha effettuato terapia con GH fino al 2005.
2005: in seguito a trauma riporta torsione funicolo spermatico sinistro
con successiva diagnosi di orchiepididimite acuta sinistra post
traumatica.
2006: riscontro di ipertransaminasemia.
Ottobre 2006: intervento di orchiectomia sinistra con posizionamento di
protesi testicolare sinistra per atrofia del testicolo post traumatica.
Da diversi anni riferisce magrezza
20. E.O.G.: vigile ed orientato nel tempo e nello spazio. Assenti edemi
declivi.
PA: 110/70 mmHg; Fp: 80 bpm.
E.O.C.: toni 2 ritmici, pause apparentemente libere.
E.O.T.: torace normoconformato e normoespandibile, FVT
normotrasmesso, murmure vescicolare presente su tutto l’ambito
polmonare, assenti rumori patologici aggiunti.
E.O.A.: addome piano, trattabile, non dolente alla palpazione
superficiale e profonda. Fegato e milza non palpabili.
21. Peso: 49 Kg
Altezza: 170 cm
BMI:17 Kg/m2 (sottopeso)
Circonferenza addome: 80 cm
Circonferenza braccio: 22 cm (v.n. 32 ± 5 cm)
Circonferenza polso: 15 cm
22.
23.
24. ECG: nei limiti della norma
Ecografia addome: nella norma
Ecografia tiroide: nella norma
32. La celiachia è un’intolleranza permanente alla gliadina
La gliadina è la componente alcool-solubile del glutine, un insieme
di proteine contenute nel frumento, nell'orzo, nella segale, nel farro,
nel kamut.
L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto
ogni 100 persone. I celiaci potenzialmente sarebbero quindi
600.000, ma ne sono stati diagnosticati ad oggi poco più di 100.000.
Ogni anno vengono effettuate 10.000 nuove diagnosi con un
incremento annuo di circa il 10%.
33. Fattori genetici
prevalenza della celiachia pari al
fattori ambientali
10% tra i familiari di primo grado
sono rappresentati dal e del 30% se si considerano
glutine, ovvero la fratelli e sorelle HLA identici.
componente proteica delle
l'associazione
tra celiachia e i
farine di frumento, orzo,
segale ed avena. Il glutine di geni che codificano per le
frumento è a sua volta molecole HLA di classe II. Infatti,
costituito da gliadine, che oltre il 90% dei pazienti celiaci
sono proteine solubili in presenta la molecola HLA DQ2. I
alcool, e glutenine, proteine pazienti che non presentano la
alcool-insolubili. molecola DQ2 esprimono, nella
maggior parte dei casi, la
molecola DQ8
34. gliadina
Attivazione Attivazione
linfociti T linfociti B
produzione di anticorpi
Citochine (IL2, IL4, TNF alfa) antigliadina, antiendomisio e
antitransglutaminasi tissutale
apoptosi e iperproliferazione
cellulare
sviluppo di atrofia dei villi, ipertrofia delle cripte e aumento del
numero dei linfociti intraepiteliali (inizialmente il duodeno ed il
digiuno prossimale per poi diffondersi distalmente verso l'ileo) Ciò
comporta la riduzione della superficie utile all'assorbimento dei nutrienti
presenti nel lume intestinale e si instaura quindi un malassorbimento.
35. sintomi minori ed malattie
extraintestinali Sintomi tipici associate
anemia, diarrea diabete tipo I,
osteoporosi, algie addominali tiroiditi
lesioni cutanee meteorismo sindrome di
infertilità, perdita di peso. Sjögren
aborti spontanei,
36. Esofagogastroduodenoscopia con biopsie
(gold standard per la diagnosi di celiachia)
Risultato: segni endoscopici di celiachia
41. Con dieta aglutinata si definisce il trattamento della celiachia basato
sulla dieta di eliminazione di tutti i cereali contenenti glutine.
La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica
terapia che garantisce al celiaco un perfetto stato di
salute
Occorre escludere dal proprio regime alimentare alcuni degli
alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche
eliminare le più piccole tracce di glutine dal piatto. Questo implica
un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di
glutine, anche in piccole quantità, può provocare diverse
conseguenze più o meno gravi.
42. dopo 1 anno di dieta priva di glutine
Peso: 60 Kg
Altezza: 170 cm
BMI: 21 Kg/m2 (normopeso)
2
Circonferenza addome: 85 cm
Circonferenza braccio: 30 cm (v.n.
32 ± 5 cm)
Circonferenza polso: 15 cm