SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI
Anno accademico 2012-2013
Insegnamento: INFORMATICA PER GLI ARCHIVI E LE BIBLIOTECHE
Prof. Giovanni Solimine
Modulo integrativo
INFORMATICA PER LE BIBLIOTECHE
Prof. Maurizio Caminito
3a Il documento in biblioteca in ambiente elettronico. Il modello FRBR
1. IL DOCUMENTO DI BIBLIOTECA
IN AMBIENTE ELETTRONICO
Il modello FRBR
SAPIENZA UNIVERSITA’ DI ROMA
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DOCUMENTARIE, LINGUISTICO-FILOLOGICHE E GEOGRAFICHE
SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN BENI ARCHIVISTICI E LIBRARI
Anno accademico 2012-2013
Insegnamento: INFORMATICA PER GLI ARCHIVI E LE BIBLIOTECHE
Prof. Giovanni Solimine
Modulo integrativo
INFORMATICA PER LE BIBLIOTECHE
Prof. Maurizio Caminito
1
2. Il catalogo, i cataloghi 1
La rappresentazione
di un documento presente in biblioteca
è unica,
ma può essere recuperata in vari modi.
Nell’universo delle schede cartacee questo dava
origine a più cataloghi.
Nel catalogo elettronico invece, una sola
registrazione può essere individuata attraverso
più opzioni di ricerca.
2
3. Il catalogo, i cataloghi 2
A seconda della complessità e della completezza di un record
bibliografico, un documento può essere cercato:
• per titolo,
• per autore,
• per soggetto,
• per classificazione,
• per collocazione,
• per numero d’inventario,
• per casa editrice,
• per collana,
• per titolo originale, ecc.
3
4. IL DOCUMENTO
E LA SUA DOPPIA IDENTITA’
Ogni documento può essere esaminato sotto due punti di vista:
come entità fisica e come entità concettuale
Entità fisica = catalogazione descrittiva
Entità concettuale = catalogazione semantica
Soggettario di Firenze (oggi Nuovo Soggettario)
Classificazione decimale Dewey
4
5. IL DOCUMENTO
IN AMBIENTE ELETTRONICO
Inadeguatezza delle attuali regole,
per la gestione dei grandi cataloghi
cooperativi elettronici,
che non consentono
una accurata descrizione
dei vari oggetti della catalogazione
5
6. La catalogazione si adegua
• Produzione e diffusione di nuove tipologie
documentarie:
a) documenti elettronici
b) stesso documento su supporti differenti
• Costi e rallentamento della catalogazione in
relazione alla crescita esponenziale del numero
delle pubblicazioni
• Catalogazione condivisa
• Catalogazione derivata
6
7. La catalogazione descrittiva e
l’ambiente elettronico
LE NOVITA’
• ISBD consolidata
• REICAT (ex RICA)
• Il modello FRBR
7
8. ISBD consolidata
Nel 2003 l’IFLA costituisce
lo Study Group on the Future Directions of the ISBDs
con l’obiettivo di armonizzare il testo
delle otto ISBD
(l’ISBD generale e le sette ISBD specifiche)
e di superare le pur lievi discrasie normative
e soprattutto di ottenere
un’ISBD consolidated version,
8
cioè un testo unico.
9. ISBD consolidata: le novità
Nuova Area 0, che presenta un elenco di termini utili per la designazione della forma
del contenuto e del tipo di supporto. L’espressione tipo di supporto è stata scelta
con l’intenzione di indicare qualsiasi mezzo – cartaceo, elettronico, audio, video,
etc. – che veicola il contenuto informativo della risorsa.
Qualificazione delle aree e degli elementi della descrizione con le formule
obbligatoria/o, obbligatoria/o se disponibile (per gli elementi anche: obbligatorio se
applicabile; obbligatorio se applicabile e disponibile).
Denominazione dell’Area 5, che si modifica da Physical description Area (Area della
descrizione fisica) in Material description area (Area della descrizione materiale),
per le numerose tipologie di risorse coperte dall’ISBD consolidata.
Testo completo della ISBD consolidata
http://www.iccu.sbn.it/opencms/export/sites/iccu/d
9
ocumenti/2012/ISBD_NOV2012_online.pdf
10. Dalle RICA alle REICAT
Le nuove REgole Italiane di CATalogazione (REICAT)
sostituiscono le RICA
implicano una nuova architettura del catalogo.
PRINCIPALI QUESTIONI
• Insufficienza degli attuali formati bibliografici ad esprimere
un’architettura incentrata sull’opera
• Esigenza di trattamento di sottoinsiemi di una stessa edizione
• Evidenza delle relazioni che riguardano i singoli esemplari
• Gestione di più lingue e scritture
• Navigazione in strutture gerarchiche all'interno del
catalogo.
10
11. REICAT
Le nuove Regole italiane di catalogazione: Opere e
espressioni, Responsabilità
3° Giornata di studio della Commissione RICA
(Roma, 30 novembre 2006)
ALBERTO PETRUCCIANI
PRESENTAZIONE DELLA STRUTTURA COMPLESSIVA
DELLE NORME
http://www.iccu.sbn.it/opencms/export/sites/iccu/doc
umenti/Petrucciani_testo_rica2006.pdf
11
12. Catalogo e DB relazionali
Il nuovo catalogo (OPAC) adotta quelle tecniche di
scomposizione "fisica" e ricomposizione "virtuale" che i
database a struttura relazionale con l'articolazione in
tabelle, i loro legami, e le loro intersezioni, già da
decenni consentono.
12
13. Alcuni termini utili: RECORD - 1
E’ un oggetto di un database strutturato in dati che
contiene un insieme di campi o elementi, ciascuno
dei quali possiede nome e tipo propri.
• È una struttura dati eterogenea, contenente una
combinazione di elementi di diverso tipo. Gli
elementi di un record sono detti anche campi, e sono
identificati da un nome.
• Solitamente un record è formato nei database dalla
riga nella tabella.
13
14. Alcuni termini utili: RECORD - 2
Si può considerare un insieme di due dati: un puntatore
e il dato vero. Il puntatore è l'informazione che deve
avere il dato.
In modo più semplice se avete una tabella
-------------------------------------------------------------------
PUNTATORE: Nome / Cognome
DATO: Mario / Rossi
14
15. Alcuni termini utili: FILE
Un file (Archivio – dal latino Filum) è un contenitore di
informazione digitalizzata.
Le informazioni codificate al suo interno sono leggibili
solo da software.
Tecnicamente, i dati codificati in un file sono organizzati
come una sequenza (di byte), immagazzinati come un
solo elemento su una memoria di massa, all'interno del
File system (sistema di archivi) esistente su quella data
memoria di massa.
15
16. Alcuni termini utili: FILE - 2
Ciascun archivio elettronico è dotato di un Nome.
E’ organizzato in contenitori denominati directory
o cartelle in uno spazio di nomi gerarchico.
Il contenuto dei file è conforme ad un particolare
formato, e per ciascun formato esistono una o più
applicazioni che sono in grado di interpretarne
e/o di modificarne il contenuto ("aprire" il file).
16
17. DB gerarchico e relazionale
Il modello gerarchico, basato su strutture ad
albero nelle quali ogni dato un solo «padre», è
quello che ha conosciuto il maggior utilizzo fino
agli anni '80.
Il modello relazionale organizza i dati in
tabelle, basandosi sulle relazioni fra essi.
I database di tipo relazionale sono oggi di gran
lunga i più diffusi.
17
18. Alcuni termini utili: Data Base
Relazionale
Data Base:
Archivio elettronico di dati strutturati e correlati in
modo da rendere possibile il reperimento delle
informazioni volute.
Data Base Relazionale:
Data Base strutturato logicamente in un insieme di
tabelle correlate mediante relazioni tra campi.
18
19. DB Relazionale: come funziona?
Il DB relazionale è un archivio di dati organizzati
in modo tale da essere reperibili facilmente e
rapidamente.
In un DB R i dati sono contenuti in diversi file
separati, correlati l’uno all’altro attraverso
codici univoci. I diversi tipi di oggetti sono
raccolti in apposite librerie (raccolte di modelli
di oggetti), ciascuna delle quali fa capo ad una
base di dati relazionata con le altre.
19
20. Modello Entità-Relazione (ER) e
Progettazione Logica
– ES.: Quali sono le entità e le relazioni di un’organizzazione?
– Quali informazioni su queste entità e relazioni dovrebbero
essere memorizzate nella base di dati?
– Quali sono i vincoli di integrità o le business rules in vigore?
Un vincolo di integrità dei dati è una proprietà che deve essere soddisfatta
dalle istanze di una base di dati.
Ogni vincolo può essere visto come un predicato.
In generale, a uno schema di base di dati si associa un insieme di vincoli e si
considerano corrette (o lecite, o ammissibili) solo le istanze che soddisfano
tutti i vincoli.
20
21. DIAGRAMMI ER
Uno “schema” di base di dati nel modello ER
può essere rappresentato graficamente
(diagrammi ER)
Si può tradurre un diagramma ER in uno
schema relazionale
21
23. Basi del modello ER
Entità: oggetto del mondo reale distinguibile da altri oggetti
•Una entità è descritta nel DB usando un insieme di attributi
•Ciascun attributo ha un dominio
Insieme di entità: una collezione di entità simili.
(Ad es.: tutti gli impiegati di un’azienda)
•Tutte le entità in un insieme di entità hanno lo stesso insieme
di attributi
•Ciascun insieme di entità ha una chiave
Si può tradurre un insieme di entità in una tabella relazionale
(FONTE: T. Catarci, M. Scannapieco, Corso di Basi di Dati, A.A. 2010/2011, “Sapienza” Università di Roma)
25. Data Base Management System
DBMS: prodotti software in grado di gestire i database
1- capacità di gestire grandi quantità di dati
2- condivisione dei dati fra più utenti e applicazioni
3- utilizzo di sistemi di protezione e autorizzazione per
l'accesso ai dati stessi
Diversi tipi di database, in base alla loro struttura logica:
database gerarchici
database reticolari
database relazionali
database ad oggetti
25
26. RDBMS
RDBMS presenti sul mercato:
IBM DB2, Oracle, Microsoft SQL Server, Sybase,
Filemaker Pro, Microsoft Access, Informix,
PostgreSQL, SQLite, oltre a MySql, sviluppato
dalla compagnia svedese MySQL AB.
Alcuni di questi sono software proprietari,
mentre altri fanno parte della categoria open
source: questi ultimi, fra quelli citati, sono
MySql, PostgreSQL ed SQLite.
26
28. SQL (Structured Query Language)
In informatica SQL (Structured Query Language) è un
linguaggio standardizzato per database basati
sul modello relazionale (RDBMS) progettato per:
•creare e modificare schemi di database (DDL - Data
Definition Language);
•inserire, modificare e gestire dati memorizzati (DML
- Data Manipulation Language);
•interrogare i dati memorizzati (DQL - Data Query
Language);
•creare e gestire strumenti di controllo ed accesso ai
dati (DCL - Data Control Language). 28
29. SQL: leggere, modificare e cancellare dati
La prima versione fu sviluppata da IBM all'inizio degli anni
settanta. Chiamata originariamente SEQUEL era progettata per
manipolare dati memorizzati nel database relazionale ideato e
brevettato da IBM. Nel 1986 viene standardizzato con la sigla
SQL-86.
Negli anni successivi sono state rilasciate altre versioni,
riconosciute anche dall'ISO.
La maggior parte dei sistemi per la gestione di database usano
questi standard ed aggiungono funzionalità proprietarie.
Con SQL si leggono, modificano, cancellano dati e si esercitano
funzioni gestionali ed amministrative sul sistema dei database.
SQL è un linguaggio per interrogare e gestire basi di dati
mediante l'utilizzo di righe di programmazione denominate
29
QUERY.
30. La query SQL
Una semplice ed esemplificativa query SQL di selezione:
SELECT * FROM STATI
Una query di selezione inizia con il comando select, che apre una stringa di
interrogazione sul database;
* sta per all, ovvero tutti (i campi della tabella);
from dichiara l'origine dei dati, ovvero, nell'esempio, STATI.
Si possono aggiungere criteri restrittivi di selezione introdotti dal comando
WHERE:
SELECT * FROM STATI WHERE CONTINENTE = "Europa"
In questo caso la query restituirà, tra tutti i record, solo quelli che avranno nel
campo CONTINENTE il valore "Europa".
Se al posto dell'operatore logico = si usa <> verranno selezionati i record diversi
dal valore immesso.
Si possono inoltre combinare più filtri di ricerca, uniti dall'operatore and e or,
ottenendo una condizione per la quale una query deve essere valida, 30
oppure combinare più query insieme (tramite la funzione Join).
31. FRBR: al centro l’opera
FRBR interviene sulla prospettiva del catalogo e
della catalogazione:
dalla catalogazione incentrata sull'autore si
passa alla catalogazione incentrata sull'opera
l’implementazione del modello FRBR passa per la
riorganizzazione:
a) delle norme di catalogazione
b) delle procedure di catalogazione
31
32. FRBR
FRBR, Functional Requirements for Bibliographic
Records
edito nel 1998, è studio promosso dall’IFLA
rappresenta la più originale elaborazione teorica
in ambito catalografico.
FRBR cerca di delineare in modo chiaro
le funzioni svolte dai record.
Studia su basi nuove quali informazioni
debba fornire un record e quale sia il suo fine.
Questo modello individua per l’analisi dei record
entità e relazioni. 32
33. FRBR: abbandono dell’intestazione
principale
Abbandono del concetto di intestazione principale
che aveva un obiettivo: raggruppare in uno schedario:
a) tutte le opere di un autore
b) tutte le edizioni di un’opera
In FRBR = ruolo chiave attribuito all’opera identificata
per mezzo del titolo, al quale è associato l’autore
senza gerarchie nel caso di più opere raggruppate
33
all’interno di una manifestazione
34. Il catalogo dopo REICAT ed FRBR
Per comprendere la portata dei cambiamenti proposti da REICAT
e
FRBR, occorre visualizzare il tipo di catalogo che si intende
ottenere.
Quando si esegue una ricerca nei cataloghi attuali, cataloghi
collettivi di grosse dimensioni, quello che si ottiene è una gran
quantità di record fra i quali è difficile districarsi.
Esempio: cercando Goffredo Parise nel catalogo SBN si
ottengono
304 risultati, in ordine di titolo, senza distinzione fra le opere
vere e
proprie di Parise e opere in cui Parise è autore secondario
perché
parte del suo materiale è stato usato in saggi di varia natura o
perché ha dato un contributo secondario in opere di altri autori.
Cercare di capire qual è effettivamente la produzione letteraria 34
di
35. FRBR – Entità e relazioni
Le entità sono gli oggetti primari d’interesse di chi
ricerca i prodotti del lavoro intellettuale o artistico.
La relazioni sono il tipo di associazioni
che si possono stabilire fra le entità.
Sono stati individuati 3 gruppi di entità:
Gruppo 1: opera, espressione, manifestazione, item
(copia, esemplare, documento)
Gruppo 2: persone, enti
Gruppo 3: concetto, oggetto, evento, luogo. 35
36. I quattro livelli di FRBR
Esaminiamo le entità del gruppo 1
che sono quelle meglio sviluppate nel modello.
OPERA – creazione artistica, intellettuale; entità astratta,
priva di oggetto materiale – si realizza nella
ESPRESSIONE – realizzazione intellettuale e artistica di
un’opera. (L’opera esiste solo nella comunanza di
contenuto che esiste tra le varie espressioni dell’opera).
L’espressione si materializza nella
MANIFESTAZIONE – realizzazione fisica dell’espressione
dell’opera – che è rappresentata da
ITEM – esemplare singolo di una manifestazione.
36
37. LE ENTITA’
Le relazioni che possono intercorrere fra queste entità sono:
Un’ opera si realizza nell’ espressione o in più
espressioni
Un’ espressione è la realizzazione di una sola
opera e si materializza in una o più
manifestazioni
Una manifestazione può oggettivare una sola
espressione ed è rappresentata da uno o più
item (o esemplare )
Un item (o esemplare ) può esemplificare una e
soltanto una manifestazione
37
39. FRBR. Primo gruppo di entità
Il primo gruppo di entità si riferisce agli aspetti sotto i quali può essere vista una
produzione intellettuale e comprende:
Opera (work): una specifica creazione intellettuale.
Espressione (expression): una realizzazione (realization) di tale
opera.
Manifestazione (manifestation): la materializzazione
(embodiment) di un'espressione.
Unità o item (item): un singolo esemplare (exemplar) di una
manifestazione.
Esempio:
Opera: The Body in the Library di Agatha Christie
Espressione: la traduzione italiana (C'è un cadavere in biblioteca) di Alberto Tedeschi
Manifestazione: l'edizione di tale opera in tale traduzione nella collana Oscar gialli della casa
editrice A. Mondadori del 1985
Unità o item: la copia di tale edizione presente nella Biblioteca comunale di ......
(da Wikipedia) 39
40. FRBR: Secondo gruppo di entità
Il secondo gruppo si riferisce alle entità che sono in vario modo coinvolte
nella creazione, realizzazione, distribuzione e gestione delle entità del primo
gruppo. Può trattarsi di una persona (person) o di un ente collettivo
(corporate body).
Relazioni tra le entità del primo e del secondo gruppo
40
41. FRBR: Terzo gruppo di entità
Il terzo gruppo si riferisce alle entità che sono soggetti (subjects) delle opere
e
comprende:
concetti (concepts)
oggetti (objects)
eventi (events)
luoghi (places)
Attività degli utenti
Oltre ai tre gruppi di entità e alle loro relazioni, FRBR definisce quattro
attività degli utenti:
trova (find)
identifica (identify)
seleziona (select)
ottieni (obtain).
41
Un quinto, non ufficiale compito è navigare o mettere in relazione
(navigate o relate).
42. FRBR: il terzo gruppo (2)
Un'opera ha come soggetto un tema, che può essere
identificato come il suo tema di base (il tema
complessivo o centrale) o come un suo tema
particolare.
Il tema è costituito da una o più entità che servono
a descriverlo (concetto, oggetto, evento, luogo);
ciascuna delle suddette entità è un costituente
(componente) del tema.
42
43. Esempio:
L’opera di Carlo Collodi “Le avventure di Pinocchio” si realizza
nell’espressione manoscritta
Dall’espressione manoscritta derivano le manifestazioni a
stampa pubblicate da diversi editori (con titoli diversi)
Le manifestazioni a stampa sono prodotte in molteplici copie o
esemplari (item)
L’introduzione di FRBR nella costruzione dei cataloghi porta
notevoli cambiamenti già in parte recepiti dalla revisione delle
RICA (= REICAT).
Per esempio: nel modello FRBR il legame con l’autore di
un’opera viene fatto una e una sola volta fra entità opera e
entità autore, mentre le diverse edizioni che nel modello
vengono indicate come manifestazioni saranno in relazione
solo con l’espressione.
43
44. Il risultato con l’applicazione del modello FRBR:
In una ricerca su Goffredo Parise si ottengono solo le
sue opere (22 in tutto comprese le raccolte).
Una volta avuto l’elenco l’utente potrà scegliere
l’espressione che più lo interessa (quella scritta per esempio, in
lingua italiana).
Successivamente si ottiene l’elenco delle varie
manifestazioni ovvero edizioni dell’opera a stampa in
lingua italiana prodotte dai diversi editori.
Scelta l’edizione desiderata, l’utente potrà vedere gli
Esemplari (o item), ovvero la localizzazione e le
particolarità delle diverse copie della manifestazione.
44
45. 1
Questo è l’elenco delle opere di Parise che appare su Wikipedia:
nel nuovo modello di catalogo quello che si presenterà all’utente sarà un
elenco simile, come semplicità di rappresentazione dell’opera di un autore.
Narrativa
Il ragazzo morto e le comete, Venezia, 1951 e Torino 1972;
La grande vacanza, Venezia, 1953;
Il prete bello , Milano, 1954;
Il fidanzamento,Milano, 1956;
Amore e fervore (Atti impuri),Milano, 1959;
II padrone,Milano, 1965; Premio Viareggio
Gli americani a Vicenza,Milano, 1966;
L'assoluto naturale,Milano, 1967;
Il crematorio di Vienna, Milano, 1969;Premio Campiello
Sillabario n. 1, Torino, 1972;
Sillabario n. 2, Milano, 1982;Premio Strega
Arsenico,Milano,1986;
./.
45
46. 2
L'odore del sangue (1979) pubblicato postumo 1997;
I movimenti remoti (1948) pubblicato postumo 2007, con introduzione di Emanuele
Trevi.
Saggistica
Cara Cina, Milano, 1966;
Due, tre cose sul Vietnam, Milano, 1967;
Biafra, Milano,1968;
Guerre politiche, Torino, 1976;
L'eleganza è frigida, 1982
New York, Venezia, 1977.
Opere raccolte
Sillabari,Milano,1984;
Opere, 2 voll., Milano, 1987-1989, a cura di Bruno Gallagher e Mauro Portello.
46
47. La novità e l’originalità di FRBR consistono nella
elaborazione di un modello concettuale che permetta di
identificare i requisiti minimi della descrizione
(che interessano l’utente quando consulta un record
in una bibliografia e in un catalogo)
e che definisca teoricamente le finalità della registrazione
e le modalità della sua strutturazione,
in relazione alle tipologie dei media
e alle molteplici necessità degli utenti.
Cfr.: Mauro Guerrini, FBBR in sintesi
http://www.storia.unina.it/perfez/FRBR_sintesi.htm
47
48. APPLICAZIONE DEL MODELLO FRBR
NELLE BIBLIOTECHE
PUNTO DI PARTENZA
Tra le carenze più gravi ed evidenti del catalogo elettronico dei
nostri giorni spicca l’incapacità DEL CATALOGO ELETTRONICO di
rappresentare ordinatamente, una porzione dell’universo
bibliografico più ampia della registrazione relativa a una singola
pubblicazione.
Qualsiasi elencazione prodotta non rende conto – in modo
ordinato né adeguato alle aspettative degli utenti – delle
relazioni che sussistono tra le varieentità bibliografiche.
(C. Bianchini, FRBR prima di FRBR, JLIS.it. Vol. 1, n. 1 (Giugno/June 2010), p. 11–39)
48
49. IL MODELLO FRBR :
ASTRATTO/CONCRETO
ASTRATTO
• OPERA = la creazione intellettuale o artistica originale
• ESPRESSIONE = realizzazione intellettuale o artistica di
un’opera nella forma scritta, musicale, sonora, visiva ecc.
CONCRETO
• MANIFESTAZIONE = oggettivazione fisica dell’espressione di
un’opera (es. Edizione)
• DOCUMENTO = il singolo esemplare di una manifestazione, il
singolo documento
49
50. PARTIRE DALLE REICAT
Le REICAT si strutturano in 3 parti:
• Norme per la descrizione bibliografica e registrazione delle
informazioni sull’esemplare (MANIFESTAZIONI E DOCUMENTI)
• Norme per l’assegnazione di titoli uniformi che identificano
OPERE e loro ESPRESSIONI
• Norme per l’assegnazione delle intestazioni uniformi a
persone o enti che hanno responsabilità per OPERE ed
ESPRESSIONI, ed eventualmente per PUBBLICAZIONI o loro
ESEMPLARI.
50
51. CIRCOLARE ICCU PER L’APPLICAZIONE
DELLE REICAT IN SBN (gennaio 2010)
Applicazione graduale
A partire
dal trattamento dei documenti nuovi
http://www.biblio.units.it/images/page253/CIRCOLARE_PER_APPLICAZIONE_REICAT_SBN.pdf
51
52. 2012. LA NUOVA GUIDA ALLA
CATALOGAZIONE IN SBN
Il 12 giugno 2012 l’ICCU ha pubblicato
sul suo sito la prima bozza della nuova
Guida alla catalogazione in SBN
basata su REICAT e ISBD Consolidated.
http://www.iccu.sbn.it/opencms/export/sites/iccu/documenti/2
012/Guida_con_esempi/GUIDA_SBN_giugno.2012.pdf
52
53. Con REICAT si ottiene una catalogazione a livelli
per ogni pubblicazione
a) Formulando per ogni opera il titolo uniforme e collegando
questo titolo una e una sola volta all’autore
b) Collegando al titolo uniforme i titoli delle diverse
espressioni di un’opera
c) Collegando l’espressione alle diverse manifestazioni (o
edizioni)
d) Collegando a ogni singola manifestazione, i dati gestionali
dell’esemplare che la rappresenta.
53
54. FRBR: UN CATALOGO PER L’UTENTE
L’utente deve poter:
1) utilizzare i dati di cui dispone per
trovare il materiale che corrisponde ai
criteri stabiliti nella ricerca;
2) utilizzare i dati ottenuti per identificare
una entità;
3) utilizzare i dati per selezionare una
entità che corrisponda alle proprie
necessità;
4) utilizzare i dati per ottenere accesso
all’entità descritta.
54
55. UN CATALOGO PER L’AMBIENTE
ELETTRONICO
Il modello FRBR,
basato sulle ENTITA’ e sulle RELAZIONI,
ricalca un modello che ha avuto
particolare fortuna nell'ambito della
progettazione di basi di dati.
La maggior parte dei software di gestione
di cataloghi elettronici, tra cui i vari
gestionali in ambito SBN, sono costruiti su
database relazionali,
cioè basati sul modello di analisi entità-
relazione. 55
56. Applicazioni del modello FRBR
L’esempio più noto è:
AUSLIT -The Australian Literary Resource
curato dalla University of Queensland:
http://www.austlit.edu.au.
E’ un data base molto grande:
- 778,433 works
- 140,174 agents
- 30,301 subjects
(Last amended 30 Mar 2013)
56
57. AUSLIT -The Australian Literary
Resource
L’accesso al catalogo è riservato alle biblioteche
aderenti al sistema, ma una serie di esempi ne
fanno capire il funzionamento reale:
http://www.austlit.edu.au/subscribe/samples.xm
l
57