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Funzionalità del corpo umano e patologie più comuni
Anatomia, Funzioni principali e
alcune Patologie del corpo umano
« Il corpo umano è il magazzino delle invenzioni, l'ufficio
brevetti, dove ci sono i modelli da cui è preso ogni suggerimento. Tutti
gli attrezzi e i motori sulla terra sono soltanto estensioni delle membra e
dei sensi dell'uomo. »
(Ralph Waldo Emerson*)
*Filosofo statunitense
Anatomia del corpo umano
L'anatomia umana è lo studio scientifico della morfologia del corpo umano
È suddivisa in anatomia macroscopica e anatomia microscopica.
L'anatomia macroscopica è lo studio delle strutture anatomiche
che possono essere viste senza l'aiuto del microscopio.
L'anatomia microscopica è lo studio delle strutture anatomiche minute assistito dal
microscopio, ed include l'istologia (studio dell'organizzazione dei tessuti) e la citologia (studio
delle cellule).
Tutto comincia da qui
 Lo scheletro
Poi arrivano gli organi interni
Poi vengono i muscoli
La cute e annessi
Noi ascoltiamo e vediamo
 Apparato uditivo e visivo
Noi respiriamo, parliamo, ci alimentiamo
 Cavità orale e organi della fonazione
Laringe
Laringe
Trachea, bronchi e polmoni
Pleura
Pleurite - Sintomi
Infiammazione della pleura
 Dolore toracico che peggiora con i movimenti della gabbia toracica
 Tosse
 Dispnea (affanno)
 Febbre
Pleurite
Bronchite
Bronchite - Sintomi
 Tosse
 Catarro
 Dispnea (affanno)
 Febbre
Asma bronchiale
L'asma è una malattia infiammatoria caratterizzata da:
 ostruzione generalmente reversibile delle vie aeree inferiori
 spesso in seguito a sensibilizzazione da parte di allergeni
Asma bronchiale allergico
 Da acari della polvere
 Pollini
 Muffe
 Derivati epidermici di animali (cane gatto criceto volatili blatta)
Terapia asma
 Corticosteroidi inalatori in associazione con broncodilatatori
(talvolta)
 Corticosteroidi per os più raramente (nelle forme più gravi)
 Terapia “biologica” con anticorpi anti-IgE (presenti nelle forme
allergiche)
La terapia è cronica e va fatta regolarmente
Polmone
A cosa servono i polmoni
Le sue principali funzioni sono:
 Trasportare l'ossigeno atmosferico al sangue
 Espellere anidride carbonica da essi all'atmosfera.
 Questo scambio di gas è compiuto in un mosaico di cellule
specializzate che formano delle piccole sacche d'aria chiamate
alveoli.
 I polmoni hanno anche delle funzioni non respiratorie.
 I termini scientifici che si riferiscono al polmone molto spesso
iniziano con il prefisso pneumo-, dal Greco pneuma (spirito, aria).
Alveoli polmonari
Polmonite
Polmonite - Cause
La polmonite è causata principalmente da:
 Batteri (20-60% dei casi)
 Virus
 meno frequentemente da funghi e parassiti
 Sostanze tossiche
 Danni meccanici polmonari.
 Infezioni miste con i virus e batteri possono verificarsi fino al 45%
dei casi riscontrati nei bambini e nel 15% negli adulti
Polmonite – Sintomi e Terapia
 Tosse 79–91%
 Fatica 90%
 Febbre 71–75%
 Respiro corto 67–75%
 Espettorato 60–65%
 Dolore toracico 39–49%
 Trattamento antibiotico efficace nelle forme batteriche
Tumore polmonare
 Carcinoma a cellule squamose
Tumore polmonare
Tumore polmonare
 Fumo di sigaretta
Il fumo di sigaretta è considerato il principale agente eziologico per lo
sviluppo di carcinoma del polmone
Il fumo di sigaretta contiene circa 60 cancerogeni certi, inclusi i
radioisotopi provenienti dal decadimento del radon, il benzopirene e
alcune nitrosamine
La nicotina presente è in grado di deprimere la risposta
immunitaria, diminuendo la capacità di sorveglianza e di uccisione
delle cellule neoplastiche da parte dei linfociti T e dei linfociti NK
Il rischio percentuale di sviluppo di cancro mortale aumenta con
l'aumentare del tempo di esposizione e del numero di sigarette
fumate, con graduale diminuzione temporale del rischio in seguito a
cessazione totale dell'esposizione
Tumore polmonare
 Il radon è un gas inodore ed incolore, generato dai processi di
decadimento del radio, esso stesso prodotto del decadimento
dell'uranio, presente diffusamente nella crosta terrestre (granito e
minerali usati per la costruzione delle abitazioni)
 L'amianto, oltre ad essere implicato nella patogenesi della asbestosi
e del mesotelioma pleurico, mostra un ruolo sinergico con il fumo
di tabacco per lo sviluppo di carcinoma del polmone
 La presenza di enfisema o di bronchite cronica testimonia
l'esposizione massiva al fumo di sigaretta
 Una pregressa tubercolosi rappresenta un rischio a sé stante per lo
sviluppo di cancro mortale del polmone; tale evento prende il nome
di carcinoma su cicatrice del processo tubercolare.
Apparato digerente
 Esofago
 Stomaco
 Duodeno
 Fegato (colecisti)
 Pancreas
 Intestino tenue
 Intestino crasso
Malattia da Reflusso gastroesofageo (MRGE)
 Spesso causata dal reflusso nell'esofago del contenuto dello
stomaco e dei gas prodotti a livello intestinale
 L'acido cloridrico e la bile che vengono a contatto in questo modo
con la mucosa dell'esofago ne provocano l'infiammazione
(esofagite) con possibile insorgenza di sintomi caratteristici, come
la pirosi (bruciore alla “bocca dello stomaco”).
 Anche se occasionali piccoli reflussi sono considerati fisiologici, in
alcuni casi la frequenza e l'intensità dei reflussi può assumere
valenza patologica.
 Col tempo l'infiammazione può evolvere in danni al tessuto
dell'esofago, sotto forma di erosioni e piccole ulcere.
Reflusso gastroesofageo
 Altre cause del reflusso sono una diminuzione del tono del cardias
(la valvola che separa l'esofago dallo stomaco) in seguito
all'assunzione di:
- cibi grassi, nicotina, caffeina, agrumi, alcolici
- alcuni tipi di farmaci (FANS);
 altre volte la causa è da ricercare nell'assunzione di pasti troppo
abbondanti
 sono predisponenti tutte quelle condizioni che determinano un
aumento della pressione gastrica, come l'obesità e la gravidanza.
Esofagite
Esofagite - Sintomi
 Bruciore o dolore retrosternale
 Qualche volta irradiato all'arto superiore sinistro
(simula in infarto del miocardio)
 Sensazione di “bocca amara”
 Disfagia (difficoltà ad ingerire i cibi liquidi e/o solidi)
Gastrite e ulcera
Gastrite e Ulcera - Sintomi
 Dolore o sensazione di bruciore epigastrico (alla bocca dello
stomaco) ogni volta che ci si alimenta
 Il dolore peggiora se si assumono alimenti
piccanti, grassi, alcolici, cioccolato
 Eruttazioni frequenti
 Nausea e/o vomito
 Rischio di perforazione
Esofagite Gastrite Ulcera - Terapia
 Ranitidina (in disuso)
 Inibitori di pompa protonica
(omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo etc.)
 Sucralfato
 Sali di magnesio e di alluminio (Gaviscon, Maalox)
 Antibiotici (se presente Helicobacter pylori)
Helicobacter pylori
Fegato - Funzioni
 Il fegato è una ghiandola a secrezione endocrina ed esocrina
 È la ghiandola più voluminosa del corpo umano
 Le funzioni del fegato sono espletate dalle cellule del fegato, gli
epatociti
 Interviene nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine
 Interviene nel metabolismo dei lipidi (colesterolo, trigliceridi)
 Produce i fattori di coagulazione
 Demolisce l'emoglobina (pigmenti della bile)
 Deposito di glucosio (come glicogeno), vitamina B12, ferro e rame
 Demolisce numerose sostanze tossiche e numerosi farmaci
(metabolismo dei farmaci)
Epatite
 E' l'infiammazione del fegato
Cause:
 Virus (A,B,C, virus delta, etc)
 Alcol
 Sostanze tossiche (farmaci, funghi)
Sintomi:
 Ittero, inappetenza, vomito
 Febbre
 Diarrea
 Rash cutanei
 Dolori articolari
Calcolosi della colecisti
Calcolsi della colecisti - Sintomi
 Forme asintomatiche: Nell'80% dei casi
 Forme paucisintomatiche:
- comparsa di dispepsia post prandiale
- lieve dolenzia in ipocondrio destro, eruttazioni frequenti, nausea e
più raramente vomito
 Forme francamente sintomatiche: Si manifestano con il tipico
quadro della colica biliare (dolore trafittivo che “va e viene”)
Celiachia Intestino tenue
Celiachia Sintomi
 La celiachia, che può colpire qualsiasi fascia d’età, è considerata
tipica dell’età pediatrica e spesso nell’età adulta non viene presa in
considerazione neppure negli ambienti specialistici.
 L’intolleranza invece può comparire, più o meno acutamente, in un
periodo qualsiasi della vita, spesso dopo un evento stressante quale
una gravidanza, un intervento chirurgico o una infezione intestinale
Celiachia Sintomi
Le manifestazioni cliniche sono molto varie
 alcuni soggetti presentano un quadro classico di malassorbimento
con diarrea, perdita di peso e carenze nutritive multiple;
 altri, invece, riferiscono uno o più sintomi cronici spesso estranei
all’apparato digerente.
 sono comuni disturbi quali crampi, debolezza
muscolare, formicolii, emorragie, gonfiore alle caviglie, dolori
ossei, facilità alle fratture, alterazioni cutanee, afte, disturbi psichici.
 molto frequente è l’anemia da carenza di ferro.
Celiachia Sintomi
 Esistono anche soggetti che non lamentano sintomi o nei quali i
disturbi sono talmente modesti da non richiedere l’intervento del
medico
 Vengono diagnosticati solo perché nell’ambito familiare c’è una
persona affetta da celiachia.
 Non raramente alla celiachia sono associate malattie quali
diabete, artrite reumatoide, epatite cronica attiva, alterazioni della
tiroide e dermatite erpetiforme.
Celiachia
 La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza
proteica presente in avena, frumento, farro, grano khorasan (di
solito commercializzato come Kamut®), orzo, segale, spelta e
triticale.
 L’incidenza di questa intolleranza in
Italia è stimata in un soggetto ogni
100 persone. I
celiaci diagnosticati ad oggi poco
più di 100.000. Ogni
anno vengono effettuate 10.000
nuove diagnosi con un
incremento annuo di circa
il 10%.
Celiachia
 Per curare la celiachia
occorre escludere
dal proprio regime alimentare
alcuni degli alimenti più
comuni, quali pane, pasta, biscotti
e pizza, ma anche eliminare le più
piccole tracce di glutine dal piatto.
Questo implica un forte impegno
di educazione alimentare.
Infatti l’assunzione di
glutine, anche in piccole
quantità, può provocare diverse conseguenze più o meno gravi.
 La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che
attualmente garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.
Colon e Tumori
Neoplasie del colon
 Il carcinoma del colon-retto (CRC) è il tumore maligno più
frequente originato nel colon, nel retto e nell'appendice.
 Con 610.000 morti all'anno nel mondo, è la quarta più comune
forma di cancro.
Neoplasie del colon – Fattori di rischio
 Età: l'incidenza di CRC aumenta con l'età del soggetto
 Raramente colpisce soggetti con età inferiore ai 50 anni.
 Casi in giovani adulti sono associati a condizioni di predisposizione
familiare
 Presenza di polipi del colon
 Familiarità
 Fumo
 Dieta (alto contenuto di grassi e proteine nel regime alimentare)
 Fattori ambientali (p.e.soggetti residenti in aree industrializzate)
 Malattia di Crohn e Rettocolite ulcerosa
Neoplasie del colon
Formazione polipoide Neoplasia maligna
Neoplasie del colon – Diagnosi e screening
 L'evoluzione del cancro del colon-retto è lenta
 Screening è uno strumento per diagnosi precoce e terapia:
ricerca di sangue occulto nelle feci
 Se positivo si consiglia:
Colonscopia tradizionale
Colonscopia virtuale
Colonscopia Tradizionale e Virtuale
Neoplasie del colon - Terapia
 La chirurgia rappresenta il primo e più importante presidio
terapeutico
 Terapia adiuvante (chemioterapici)
 Terapia radiante (specialmente per i tumori del retto)
Scopi:
 Aumento della sopravvivenza
 Miglioramento della qualità di vita
 Aumento dell'intervallo di tempo libero da sintomi
 Guarigione
Colon e Tumori Secondarismi epatici
Colon e Tumori
Reni e Apparato Urinario
Reni e Apparato Urinario
 I reni sono organi parenchimatosi escretori dei vertebrati.
 Insieme alle vie urinarie costituiscono l'apparato urinario, che filtra
dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espelle tramite
l'urina.
 Il settore della medicina che studia i reni e le loro malattie è
chiamato nefrologia.
 Gli antichi agopuntori li definivano l'inizio e la fine della vita
Reni e Apparato Urinario
Il loro compito principale è quello
 di mantenere il corretto equilibrio idro-salino nell'organismo
 assicurare ogni giorno, per mezzo delle loro unità funzionali, i
nefroni, una costante depurazione di circa 150-170 litri di sangue
che pervengono loro dalle arterie renali nelle 24 ore
Reni e Apparato Urinario
I reni hanno il compito, tramite i nefroni:
 di eliminare i prodotti di scarto del catabolismo azotato e i prodotti
tossici che vi giungono
 di regolare il volume del liquido extracellulare e quindi il contenuto
idrico dell'organismo
 di regolare il pH ematico tramite riassorbimento ed eliminazione di
bicarbonato HCO3-
 hanno anche importanti funzioni endocrine, secernendo diversi
ormoni ad azione sistemica (quali renina ed eritropoietina) ed
attivando il calcitriolo.
Nefrone
Reni e Apparato Urinario
 Calcolosi renale o
Nefrolitiasi
Reni e Apparato Urinario
 Calcolosi renale a ”stampo”
Calcolosi renale
 Patologia molto frequente, riferita da una persona su dieci almeno
una volta nella vita.
 Più frequente nel sesso maschile
 Nelle parti del globo più calde vi è una percentuale più alta di
frequenza di calcoli renali
 Formazione di cristalli nel rene
 Quando è formata da cristalli di dimensioni molto ridotte, come
granelli di sabbia, prende il nome di renella, ed è formata soprattutto
da acido urico e fosforico
Calcolosi renale - Sintomi
 Dolore colico riferito al fianco destro o sinistro
 Nausea o vomito
 Disturbi urinari (bruciore, dolore)
 Ematuria (macro o micro)
Calcolosi renale - Diagnosi
 Combur test
Ecografia reno-vescicale
Calcolosi renale - Terapia
 I calcoli di dimensioni inferiori ai 5 mm possono essere trattati con
analgesici e terapia idropinica,
 Se di dimensioni maggiori e se non sono espulsi spontaneamente
entro 6 settimane si deve procedere alla litotrissia extracorporea con
onde d'urto, oppure alla ureterolitotrissia per calcoli ostruenti
dell'uretere.
 Nella calcolosi renale di oltre 3 centimetri si associa alla litotrissia
extracorporea la litotrissia percutanea.
 Solo nella calcolosi cosiddetta gigante si ricorre alla chirurgia
tradizionale, nei casi in cui vi è stato un insuccesso delle metodiche
sopradescritte o nei casi ove la calcolosi è associata ad alterazioni
della via escretrice (stenosi pieloureterale)
 Si prescrive una dieta a base di cibi contenenti bicarbonato per
sciogliere i cristalli di acido urico, e ricca di citrati quali inibitori
della cristallizzazione.
Litotrissia extracorporea
Litotrissia
extracorporea
Insufficienza renale
 L'insufficienza renale è una riduzione delle capacità del rene di
funzionare
Clinicamente si distinguono:
 Insufficienza renale acuta: rapido decremento della funzione
renale, con accumulo di scorie azotate e disordini dell'equilibrio
acido-base ed idroelettrolitico.
 Insufficienza renale cronica: lento e progressivo decadimento
irreversibile della funzione renale, causato da una vasta gamma di
nefropatie.
Dialisi
 L'emodialisi è una terapia fisica sostitutiva della funzionalità renale
somministrata a soggetti nei quali essa è criticamente ridotta
(uremia), condizione che rappresenta lo stadio più grave
dell'insufficienza renale
Due tipi:
 L'emodialisi extracorporea, nella quale il sangue viene estratto
dal paziente, filtrato con una membrana semipermeabile e reinfuso;
 la dialisi peritoneale, metodica che prevede l'immissione nella
cavità peritoneale di un liquido di scambio e l'uso del peritoneo
(sottile membrana che avvolge i visceri addominali) come
membrana semipermeabile per eseguire i processi sopra citati.
Dialisi
Schema emodialisi
Dialisi peritoneale
 Il processo di depurazione del sangue avviene all'interno
dell'organismo sfruttando come membrana dializzante il peritoneo.
Dialisi peritoneale
 Essa si fonda sulla ampia vascolarizzazione della membrana del
peritoneo. Questo tipo di dialisi si esegue generalmente a domicilio
dopo aver effettuato un periodo di addestramento presso i centri
dialisi.
 Tecnica semplice: una sacca di soluzione dializzante (di norma 2
litri) viene immessa nell'addome dall'alto "per caduta" per mezzo di
un catetere permanente
 Dopo 4-5 ore, il liquido è convogliato sempre per caduta (assieme
alle sostanze tossiche che in esso si sono accumulate) in un'apposita
sacca di scarico e il ciclo riprende con una nuova sacca di soluzione
dializzante.
 Una variante del trattamento viene effettuata di notte, mentre il
soggetto dorme, con apposite macchine automatiche dette Cycler
Infine...
La vita è breve, l'arte è lunga,
l'occasione è fugace,
l'esperienza è fallace,
il giudizio è difficile
(Ippocrate, Aforismi)
Grazie per l'attenzione e pazienza

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  • 1. Funzionalità del corpo umano e patologie più comuni
  • 2. Anatomia, Funzioni principali e alcune Patologie del corpo umano « Il corpo umano è il magazzino delle invenzioni, l'ufficio brevetti, dove ci sono i modelli da cui è preso ogni suggerimento. Tutti gli attrezzi e i motori sulla terra sono soltanto estensioni delle membra e dei sensi dell'uomo. » (Ralph Waldo Emerson*) *Filosofo statunitense
  • 3. Anatomia del corpo umano L'anatomia umana è lo studio scientifico della morfologia del corpo umano È suddivisa in anatomia macroscopica e anatomia microscopica. L'anatomia macroscopica è lo studio delle strutture anatomiche che possono essere viste senza l'aiuto del microscopio. L'anatomia microscopica è lo studio delle strutture anatomiche minute assistito dal microscopio, ed include l'istologia (studio dell'organizzazione dei tessuti) e la citologia (studio delle cellule).
  • 4. Tutto comincia da qui  Lo scheletro
  • 5. Poi arrivano gli organi interni
  • 6. Poi vengono i muscoli
  • 7. La cute e annessi
  • 8. Noi ascoltiamo e vediamo  Apparato uditivo e visivo
  • 9. Noi respiriamo, parliamo, ci alimentiamo  Cavità orale e organi della fonazione
  • 14. Pleurite - Sintomi Infiammazione della pleura  Dolore toracico che peggiora con i movimenti della gabbia toracica  Tosse  Dispnea (affanno)  Febbre
  • 17. Bronchite - Sintomi  Tosse  Catarro  Dispnea (affanno)  Febbre
  • 18. Asma bronchiale L'asma è una malattia infiammatoria caratterizzata da:  ostruzione generalmente reversibile delle vie aeree inferiori  spesso in seguito a sensibilizzazione da parte di allergeni
  • 19. Asma bronchiale allergico  Da acari della polvere  Pollini  Muffe  Derivati epidermici di animali (cane gatto criceto volatili blatta)
  • 20. Terapia asma  Corticosteroidi inalatori in associazione con broncodilatatori (talvolta)  Corticosteroidi per os più raramente (nelle forme più gravi)  Terapia “biologica” con anticorpi anti-IgE (presenti nelle forme allergiche) La terapia è cronica e va fatta regolarmente
  • 22. A cosa servono i polmoni Le sue principali funzioni sono:  Trasportare l'ossigeno atmosferico al sangue  Espellere anidride carbonica da essi all'atmosfera.  Questo scambio di gas è compiuto in un mosaico di cellule specializzate che formano delle piccole sacche d'aria chiamate alveoli.  I polmoni hanno anche delle funzioni non respiratorie.  I termini scientifici che si riferiscono al polmone molto spesso iniziano con il prefisso pneumo-, dal Greco pneuma (spirito, aria).
  • 25. Polmonite - Cause La polmonite è causata principalmente da:  Batteri (20-60% dei casi)  Virus  meno frequentemente da funghi e parassiti  Sostanze tossiche  Danni meccanici polmonari.  Infezioni miste con i virus e batteri possono verificarsi fino al 45% dei casi riscontrati nei bambini e nel 15% negli adulti
  • 26. Polmonite – Sintomi e Terapia  Tosse 79–91%  Fatica 90%  Febbre 71–75%  Respiro corto 67–75%  Espettorato 60–65%  Dolore toracico 39–49%  Trattamento antibiotico efficace nelle forme batteriche
  • 27. Tumore polmonare  Carcinoma a cellule squamose
  • 29. Tumore polmonare  Fumo di sigaretta Il fumo di sigaretta è considerato il principale agente eziologico per lo sviluppo di carcinoma del polmone Il fumo di sigaretta contiene circa 60 cancerogeni certi, inclusi i radioisotopi provenienti dal decadimento del radon, il benzopirene e alcune nitrosamine La nicotina presente è in grado di deprimere la risposta immunitaria, diminuendo la capacità di sorveglianza e di uccisione delle cellule neoplastiche da parte dei linfociti T e dei linfociti NK Il rischio percentuale di sviluppo di cancro mortale aumenta con l'aumentare del tempo di esposizione e del numero di sigarette fumate, con graduale diminuzione temporale del rischio in seguito a cessazione totale dell'esposizione
  • 30. Tumore polmonare  Il radon è un gas inodore ed incolore, generato dai processi di decadimento del radio, esso stesso prodotto del decadimento dell'uranio, presente diffusamente nella crosta terrestre (granito e minerali usati per la costruzione delle abitazioni)  L'amianto, oltre ad essere implicato nella patogenesi della asbestosi e del mesotelioma pleurico, mostra un ruolo sinergico con il fumo di tabacco per lo sviluppo di carcinoma del polmone  La presenza di enfisema o di bronchite cronica testimonia l'esposizione massiva al fumo di sigaretta  Una pregressa tubercolosi rappresenta un rischio a sé stante per lo sviluppo di cancro mortale del polmone; tale evento prende il nome di carcinoma su cicatrice del processo tubercolare.
  • 31. Apparato digerente  Esofago  Stomaco  Duodeno  Fegato (colecisti)  Pancreas  Intestino tenue  Intestino crasso
  • 32. Malattia da Reflusso gastroesofageo (MRGE)  Spesso causata dal reflusso nell'esofago del contenuto dello stomaco e dei gas prodotti a livello intestinale  L'acido cloridrico e la bile che vengono a contatto in questo modo con la mucosa dell'esofago ne provocano l'infiammazione (esofagite) con possibile insorgenza di sintomi caratteristici, come la pirosi (bruciore alla “bocca dello stomaco”).  Anche se occasionali piccoli reflussi sono considerati fisiologici, in alcuni casi la frequenza e l'intensità dei reflussi può assumere valenza patologica.  Col tempo l'infiammazione può evolvere in danni al tessuto dell'esofago, sotto forma di erosioni e piccole ulcere.
  • 33. Reflusso gastroesofageo  Altre cause del reflusso sono una diminuzione del tono del cardias (la valvola che separa l'esofago dallo stomaco) in seguito all'assunzione di: - cibi grassi, nicotina, caffeina, agrumi, alcolici - alcuni tipi di farmaci (FANS);  altre volte la causa è da ricercare nell'assunzione di pasti troppo abbondanti  sono predisponenti tutte quelle condizioni che determinano un aumento della pressione gastrica, come l'obesità e la gravidanza.
  • 35. Esofagite - Sintomi  Bruciore o dolore retrosternale  Qualche volta irradiato all'arto superiore sinistro (simula in infarto del miocardio)  Sensazione di “bocca amara”  Disfagia (difficoltà ad ingerire i cibi liquidi e/o solidi)
  • 37. Gastrite e Ulcera - Sintomi  Dolore o sensazione di bruciore epigastrico (alla bocca dello stomaco) ogni volta che ci si alimenta  Il dolore peggiora se si assumono alimenti piccanti, grassi, alcolici, cioccolato  Eruttazioni frequenti  Nausea e/o vomito  Rischio di perforazione
  • 38. Esofagite Gastrite Ulcera - Terapia  Ranitidina (in disuso)  Inibitori di pompa protonica (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo etc.)  Sucralfato  Sali di magnesio e di alluminio (Gaviscon, Maalox)  Antibiotici (se presente Helicobacter pylori)
  • 40. Fegato - Funzioni  Il fegato è una ghiandola a secrezione endocrina ed esocrina  È la ghiandola più voluminosa del corpo umano  Le funzioni del fegato sono espletate dalle cellule del fegato, gli epatociti  Interviene nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine  Interviene nel metabolismo dei lipidi (colesterolo, trigliceridi)  Produce i fattori di coagulazione  Demolisce l'emoglobina (pigmenti della bile)  Deposito di glucosio (come glicogeno), vitamina B12, ferro e rame  Demolisce numerose sostanze tossiche e numerosi farmaci (metabolismo dei farmaci)
  • 41. Epatite  E' l'infiammazione del fegato Cause:  Virus (A,B,C, virus delta, etc)  Alcol  Sostanze tossiche (farmaci, funghi) Sintomi:  Ittero, inappetenza, vomito  Febbre  Diarrea  Rash cutanei  Dolori articolari
  • 43. Calcolsi della colecisti - Sintomi  Forme asintomatiche: Nell'80% dei casi  Forme paucisintomatiche: - comparsa di dispepsia post prandiale - lieve dolenzia in ipocondrio destro, eruttazioni frequenti, nausea e più raramente vomito  Forme francamente sintomatiche: Si manifestano con il tipico quadro della colica biliare (dolore trafittivo che “va e viene”)
  • 45. Celiachia Sintomi  La celiachia, che può colpire qualsiasi fascia d’età, è considerata tipica dell’età pediatrica e spesso nell’età adulta non viene presa in considerazione neppure negli ambienti specialistici.  L’intolleranza invece può comparire, più o meno acutamente, in un periodo qualsiasi della vita, spesso dopo un evento stressante quale una gravidanza, un intervento chirurgico o una infezione intestinale
  • 46. Celiachia Sintomi Le manifestazioni cliniche sono molto varie  alcuni soggetti presentano un quadro classico di malassorbimento con diarrea, perdita di peso e carenze nutritive multiple;  altri, invece, riferiscono uno o più sintomi cronici spesso estranei all’apparato digerente.  sono comuni disturbi quali crampi, debolezza muscolare, formicolii, emorragie, gonfiore alle caviglie, dolori ossei, facilità alle fratture, alterazioni cutanee, afte, disturbi psichici.  molto frequente è l’anemia da carenza di ferro.
  • 47. Celiachia Sintomi  Esistono anche soggetti che non lamentano sintomi o nei quali i disturbi sono talmente modesti da non richiedere l’intervento del medico  Vengono diagnosticati solo perché nell’ambito familiare c’è una persona affetta da celiachia.  Non raramente alla celiachia sono associate malattie quali diabete, artrite reumatoide, epatite cronica attiva, alterazioni della tiroide e dermatite erpetiforme.
  • 48. Celiachia  La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, grano khorasan (di solito commercializzato come Kamut®), orzo, segale, spelta e triticale.  L’incidenza di questa intolleranza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100 persone. I celiaci diagnosticati ad oggi poco più di 100.000. Ogni anno vengono effettuate 10.000 nuove diagnosi con un incremento annuo di circa il 10%.
  • 49. Celiachia  Per curare la celiachia occorre escludere dal proprio regime alimentare alcuni degli alimenti più comuni, quali pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche eliminare le più piccole tracce di glutine dal piatto. Questo implica un forte impegno di educazione alimentare. Infatti l’assunzione di glutine, anche in piccole quantità, può provocare diverse conseguenze più o meno gravi.  La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che attualmente garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.
  • 51. Neoplasie del colon  Il carcinoma del colon-retto (CRC) è il tumore maligno più frequente originato nel colon, nel retto e nell'appendice.  Con 610.000 morti all'anno nel mondo, è la quarta più comune forma di cancro.
  • 52. Neoplasie del colon – Fattori di rischio  Età: l'incidenza di CRC aumenta con l'età del soggetto  Raramente colpisce soggetti con età inferiore ai 50 anni.  Casi in giovani adulti sono associati a condizioni di predisposizione familiare  Presenza di polipi del colon  Familiarità  Fumo  Dieta (alto contenuto di grassi e proteine nel regime alimentare)  Fattori ambientali (p.e.soggetti residenti in aree industrializzate)  Malattia di Crohn e Rettocolite ulcerosa
  • 53. Neoplasie del colon Formazione polipoide Neoplasia maligna
  • 54. Neoplasie del colon – Diagnosi e screening  L'evoluzione del cancro del colon-retto è lenta  Screening è uno strumento per diagnosi precoce e terapia: ricerca di sangue occulto nelle feci  Se positivo si consiglia: Colonscopia tradizionale Colonscopia virtuale
  • 56. Neoplasie del colon - Terapia  La chirurgia rappresenta il primo e più importante presidio terapeutico  Terapia adiuvante (chemioterapici)  Terapia radiante (specialmente per i tumori del retto) Scopi:  Aumento della sopravvivenza  Miglioramento della qualità di vita  Aumento dell'intervallo di tempo libero da sintomi  Guarigione
  • 57. Colon e Tumori Secondarismi epatici
  • 59. Reni e Apparato Urinario
  • 60. Reni e Apparato Urinario  I reni sono organi parenchimatosi escretori dei vertebrati.  Insieme alle vie urinarie costituiscono l'apparato urinario, che filtra dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espelle tramite l'urina.  Il settore della medicina che studia i reni e le loro malattie è chiamato nefrologia.  Gli antichi agopuntori li definivano l'inizio e la fine della vita
  • 61. Reni e Apparato Urinario Il loro compito principale è quello  di mantenere il corretto equilibrio idro-salino nell'organismo  assicurare ogni giorno, per mezzo delle loro unità funzionali, i nefroni, una costante depurazione di circa 150-170 litri di sangue che pervengono loro dalle arterie renali nelle 24 ore
  • 62. Reni e Apparato Urinario I reni hanno il compito, tramite i nefroni:  di eliminare i prodotti di scarto del catabolismo azotato e i prodotti tossici che vi giungono  di regolare il volume del liquido extracellulare e quindi il contenuto idrico dell'organismo  di regolare il pH ematico tramite riassorbimento ed eliminazione di bicarbonato HCO3-  hanno anche importanti funzioni endocrine, secernendo diversi ormoni ad azione sistemica (quali renina ed eritropoietina) ed attivando il calcitriolo.
  • 64. Reni e Apparato Urinario  Calcolosi renale o Nefrolitiasi
  • 65. Reni e Apparato Urinario  Calcolosi renale a ”stampo”
  • 66. Calcolosi renale  Patologia molto frequente, riferita da una persona su dieci almeno una volta nella vita.  Più frequente nel sesso maschile  Nelle parti del globo più calde vi è una percentuale più alta di frequenza di calcoli renali  Formazione di cristalli nel rene  Quando è formata da cristalli di dimensioni molto ridotte, come granelli di sabbia, prende il nome di renella, ed è formata soprattutto da acido urico e fosforico
  • 67. Calcolosi renale - Sintomi  Dolore colico riferito al fianco destro o sinistro  Nausea o vomito  Disturbi urinari (bruciore, dolore)  Ematuria (macro o micro)
  • 68. Calcolosi renale - Diagnosi  Combur test Ecografia reno-vescicale
  • 69. Calcolosi renale - Terapia  I calcoli di dimensioni inferiori ai 5 mm possono essere trattati con analgesici e terapia idropinica,  Se di dimensioni maggiori e se non sono espulsi spontaneamente entro 6 settimane si deve procedere alla litotrissia extracorporea con onde d'urto, oppure alla ureterolitotrissia per calcoli ostruenti dell'uretere.  Nella calcolosi renale di oltre 3 centimetri si associa alla litotrissia extracorporea la litotrissia percutanea.  Solo nella calcolosi cosiddetta gigante si ricorre alla chirurgia tradizionale, nei casi in cui vi è stato un insuccesso delle metodiche sopradescritte o nei casi ove la calcolosi è associata ad alterazioni della via escretrice (stenosi pieloureterale)  Si prescrive una dieta a base di cibi contenenti bicarbonato per sciogliere i cristalli di acido urico, e ricca di citrati quali inibitori della cristallizzazione.
  • 72. Insufficienza renale  L'insufficienza renale è una riduzione delle capacità del rene di funzionare Clinicamente si distinguono:  Insufficienza renale acuta: rapido decremento della funzione renale, con accumulo di scorie azotate e disordini dell'equilibrio acido-base ed idroelettrolitico.  Insufficienza renale cronica: lento e progressivo decadimento irreversibile della funzione renale, causato da una vasta gamma di nefropatie.
  • 73. Dialisi  L'emodialisi è una terapia fisica sostitutiva della funzionalità renale somministrata a soggetti nei quali essa è criticamente ridotta (uremia), condizione che rappresenta lo stadio più grave dell'insufficienza renale Due tipi:  L'emodialisi extracorporea, nella quale il sangue viene estratto dal paziente, filtrato con una membrana semipermeabile e reinfuso;  la dialisi peritoneale, metodica che prevede l'immissione nella cavità peritoneale di un liquido di scambio e l'uso del peritoneo (sottile membrana che avvolge i visceri addominali) come membrana semipermeabile per eseguire i processi sopra citati.
  • 76. Dialisi peritoneale  Il processo di depurazione del sangue avviene all'interno dell'organismo sfruttando come membrana dializzante il peritoneo.
  • 77. Dialisi peritoneale  Essa si fonda sulla ampia vascolarizzazione della membrana del peritoneo. Questo tipo di dialisi si esegue generalmente a domicilio dopo aver effettuato un periodo di addestramento presso i centri dialisi.  Tecnica semplice: una sacca di soluzione dializzante (di norma 2 litri) viene immessa nell'addome dall'alto "per caduta" per mezzo di un catetere permanente  Dopo 4-5 ore, il liquido è convogliato sempre per caduta (assieme alle sostanze tossiche che in esso si sono accumulate) in un'apposita sacca di scarico e il ciclo riprende con una nuova sacca di soluzione dializzante.  Una variante del trattamento viene effettuata di notte, mentre il soggetto dorme, con apposite macchine automatiche dette Cycler
  • 78. Infine... La vita è breve, l'arte è lunga, l'occasione è fugace, l'esperienza è fallace, il giudizio è difficile (Ippocrate, Aforismi)