2. Anatomia, Funzioni principali e
alcune Patologie del corpo umano
« Il corpo umano è il magazzino delle invenzioni, l'ufficio
brevetti, dove ci sono i modelli da cui è preso ogni suggerimento. Tutti
gli attrezzi e i motori sulla terra sono soltanto estensioni delle membra e
dei sensi dell'uomo. »
(Ralph Waldo Emerson*)
*Filosofo statunitense
3. Anatomia del corpo umano
L'anatomia umana è lo studio scientifico della morfologia del corpo umano
È suddivisa in anatomia macroscopica e anatomia microscopica.
L'anatomia macroscopica è lo studio delle strutture anatomiche
che possono essere viste senza l'aiuto del microscopio.
L'anatomia microscopica è lo studio delle strutture anatomiche minute assistito dal
microscopio, ed include l'istologia (studio dell'organizzazione dei tessuti) e la citologia (studio
delle cellule).
14. Pleurite - Sintomi
Infiammazione della pleura
Dolore toracico che peggiora con i movimenti della gabbia toracica
Tosse
Dispnea (affanno)
Febbre
18. Asma bronchiale
L'asma è una malattia infiammatoria caratterizzata da:
ostruzione generalmente reversibile delle vie aeree inferiori
spesso in seguito a sensibilizzazione da parte di allergeni
19. Asma bronchiale allergico
Da acari della polvere
Pollini
Muffe
Derivati epidermici di animali (cane gatto criceto volatili blatta)
20. Terapia asma
Corticosteroidi inalatori in associazione con broncodilatatori
(talvolta)
Corticosteroidi per os più raramente (nelle forme più gravi)
Terapia “biologica” con anticorpi anti-IgE (presenti nelle forme
allergiche)
La terapia è cronica e va fatta regolarmente
22. A cosa servono i polmoni
Le sue principali funzioni sono:
Trasportare l'ossigeno atmosferico al sangue
Espellere anidride carbonica da essi all'atmosfera.
Questo scambio di gas è compiuto in un mosaico di cellule
specializzate che formano delle piccole sacche d'aria chiamate
alveoli.
I polmoni hanno anche delle funzioni non respiratorie.
I termini scientifici che si riferiscono al polmone molto spesso
iniziano con il prefisso pneumo-, dal Greco pneuma (spirito, aria).
25. Polmonite - Cause
La polmonite è causata principalmente da:
Batteri (20-60% dei casi)
Virus
meno frequentemente da funghi e parassiti
Sostanze tossiche
Danni meccanici polmonari.
Infezioni miste con i virus e batteri possono verificarsi fino al 45%
dei casi riscontrati nei bambini e nel 15% negli adulti
29. Tumore polmonare
Fumo di sigaretta
Il fumo di sigaretta è considerato il principale agente eziologico per lo
sviluppo di carcinoma del polmone
Il fumo di sigaretta contiene circa 60 cancerogeni certi, inclusi i
radioisotopi provenienti dal decadimento del radon, il benzopirene e
alcune nitrosamine
La nicotina presente è in grado di deprimere la risposta
immunitaria, diminuendo la capacità di sorveglianza e di uccisione
delle cellule neoplastiche da parte dei linfociti T e dei linfociti NK
Il rischio percentuale di sviluppo di cancro mortale aumenta con
l'aumentare del tempo di esposizione e del numero di sigarette
fumate, con graduale diminuzione temporale del rischio in seguito a
cessazione totale dell'esposizione
30. Tumore polmonare
Il radon è un gas inodore ed incolore, generato dai processi di
decadimento del radio, esso stesso prodotto del decadimento
dell'uranio, presente diffusamente nella crosta terrestre (granito e
minerali usati per la costruzione delle abitazioni)
L'amianto, oltre ad essere implicato nella patogenesi della asbestosi
e del mesotelioma pleurico, mostra un ruolo sinergico con il fumo
di tabacco per lo sviluppo di carcinoma del polmone
La presenza di enfisema o di bronchite cronica testimonia
l'esposizione massiva al fumo di sigaretta
Una pregressa tubercolosi rappresenta un rischio a sé stante per lo
sviluppo di cancro mortale del polmone; tale evento prende il nome
di carcinoma su cicatrice del processo tubercolare.
32. Malattia da Reflusso gastroesofageo (MRGE)
Spesso causata dal reflusso nell'esofago del contenuto dello
stomaco e dei gas prodotti a livello intestinale
L'acido cloridrico e la bile che vengono a contatto in questo modo
con la mucosa dell'esofago ne provocano l'infiammazione
(esofagite) con possibile insorgenza di sintomi caratteristici, come
la pirosi (bruciore alla “bocca dello stomaco”).
Anche se occasionali piccoli reflussi sono considerati fisiologici, in
alcuni casi la frequenza e l'intensità dei reflussi può assumere
valenza patologica.
Col tempo l'infiammazione può evolvere in danni al tessuto
dell'esofago, sotto forma di erosioni e piccole ulcere.
33. Reflusso gastroesofageo
Altre cause del reflusso sono una diminuzione del tono del cardias
(la valvola che separa l'esofago dallo stomaco) in seguito
all'assunzione di:
- cibi grassi, nicotina, caffeina, agrumi, alcolici
- alcuni tipi di farmaci (FANS);
altre volte la causa è da ricercare nell'assunzione di pasti troppo
abbondanti
sono predisponenti tutte quelle condizioni che determinano un
aumento della pressione gastrica, come l'obesità e la gravidanza.
35. Esofagite - Sintomi
Bruciore o dolore retrosternale
Qualche volta irradiato all'arto superiore sinistro
(simula in infarto del miocardio)
Sensazione di “bocca amara”
Disfagia (difficoltà ad ingerire i cibi liquidi e/o solidi)
37. Gastrite e Ulcera - Sintomi
Dolore o sensazione di bruciore epigastrico (alla bocca dello
stomaco) ogni volta che ci si alimenta
Il dolore peggiora se si assumono alimenti
piccanti, grassi, alcolici, cioccolato
Eruttazioni frequenti
Nausea e/o vomito
Rischio di perforazione
38. Esofagite Gastrite Ulcera - Terapia
Ranitidina (in disuso)
Inibitori di pompa protonica
(omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo etc.)
Sucralfato
Sali di magnesio e di alluminio (Gaviscon, Maalox)
Antibiotici (se presente Helicobacter pylori)
40. Fegato - Funzioni
Il fegato è una ghiandola a secrezione endocrina ed esocrina
È la ghiandola più voluminosa del corpo umano
Le funzioni del fegato sono espletate dalle cellule del fegato, gli
epatociti
Interviene nel metabolismo dei carboidrati e delle proteine
Interviene nel metabolismo dei lipidi (colesterolo, trigliceridi)
Produce i fattori di coagulazione
Demolisce l'emoglobina (pigmenti della bile)
Deposito di glucosio (come glicogeno), vitamina B12, ferro e rame
Demolisce numerose sostanze tossiche e numerosi farmaci
(metabolismo dei farmaci)
43. Calcolsi della colecisti - Sintomi
Forme asintomatiche: Nell'80% dei casi
Forme paucisintomatiche:
- comparsa di dispepsia post prandiale
- lieve dolenzia in ipocondrio destro, eruttazioni frequenti, nausea e
più raramente vomito
Forme francamente sintomatiche: Si manifestano con il tipico
quadro della colica biliare (dolore trafittivo che “va e viene”)
45. Celiachia Sintomi
La celiachia, che può colpire qualsiasi fascia d’età, è considerata
tipica dell’età pediatrica e spesso nell’età adulta non viene presa in
considerazione neppure negli ambienti specialistici.
L’intolleranza invece può comparire, più o meno acutamente, in un
periodo qualsiasi della vita, spesso dopo un evento stressante quale
una gravidanza, un intervento chirurgico o una infezione intestinale
46. Celiachia Sintomi
Le manifestazioni cliniche sono molto varie
alcuni soggetti presentano un quadro classico di malassorbimento
con diarrea, perdita di peso e carenze nutritive multiple;
altri, invece, riferiscono uno o più sintomi cronici spesso estranei
all’apparato digerente.
sono comuni disturbi quali crampi, debolezza
muscolare, formicolii, emorragie, gonfiore alle caviglie, dolori
ossei, facilità alle fratture, alterazioni cutanee, afte, disturbi psichici.
molto frequente è l’anemia da carenza di ferro.
47. Celiachia Sintomi
Esistono anche soggetti che non lamentano sintomi o nei quali i
disturbi sono talmente modesti da non richiedere l’intervento del
medico
Vengono diagnosticati solo perché nell’ambito familiare c’è una
persona affetta da celiachia.
Non raramente alla celiachia sono associate malattie quali
diabete, artrite reumatoide, epatite cronica attiva, alterazioni della
tiroide e dermatite erpetiforme.
48. Celiachia
La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza
proteica presente in avena, frumento, farro, grano khorasan (di
solito commercializzato come Kamut®), orzo, segale, spelta e
triticale.
L’incidenza di questa intolleranza in
Italia è stimata in un soggetto ogni
100 persone. I
celiaci diagnosticati ad oggi poco
più di 100.000. Ogni
anno vengono effettuate 10.000
nuove diagnosi con un
incremento annuo di circa
il 10%.
49. Celiachia
Per curare la celiachia
occorre escludere
dal proprio regime alimentare
alcuni degli alimenti più
comuni, quali pane, pasta, biscotti
e pizza, ma anche eliminare le più
piccole tracce di glutine dal piatto.
Questo implica un forte impegno
di educazione alimentare.
Infatti l’assunzione di
glutine, anche in piccole
quantità, può provocare diverse conseguenze più o meno gravi.
La dieta senza glutine, condotta con rigore, è l’unica terapia che
attualmente garantisce al celiaco un perfetto stato di salute.
51. Neoplasie del colon
Il carcinoma del colon-retto (CRC) è il tumore maligno più
frequente originato nel colon, nel retto e nell'appendice.
Con 610.000 morti all'anno nel mondo, è la quarta più comune
forma di cancro.
52. Neoplasie del colon – Fattori di rischio
Età: l'incidenza di CRC aumenta con l'età del soggetto
Raramente colpisce soggetti con età inferiore ai 50 anni.
Casi in giovani adulti sono associati a condizioni di predisposizione
familiare
Presenza di polipi del colon
Familiarità
Fumo
Dieta (alto contenuto di grassi e proteine nel regime alimentare)
Fattori ambientali (p.e.soggetti residenti in aree industrializzate)
Malattia di Crohn e Rettocolite ulcerosa
54. Neoplasie del colon – Diagnosi e screening
L'evoluzione del cancro del colon-retto è lenta
Screening è uno strumento per diagnosi precoce e terapia:
ricerca di sangue occulto nelle feci
Se positivo si consiglia:
Colonscopia tradizionale
Colonscopia virtuale
56. Neoplasie del colon - Terapia
La chirurgia rappresenta il primo e più importante presidio
terapeutico
Terapia adiuvante (chemioterapici)
Terapia radiante (specialmente per i tumori del retto)
Scopi:
Aumento della sopravvivenza
Miglioramento della qualità di vita
Aumento dell'intervallo di tempo libero da sintomi
Guarigione
60. Reni e Apparato Urinario
I reni sono organi parenchimatosi escretori dei vertebrati.
Insieme alle vie urinarie costituiscono l'apparato urinario, che filtra
dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espelle tramite
l'urina.
Il settore della medicina che studia i reni e le loro malattie è
chiamato nefrologia.
Gli antichi agopuntori li definivano l'inizio e la fine della vita
61. Reni e Apparato Urinario
Il loro compito principale è quello
di mantenere il corretto equilibrio idro-salino nell'organismo
assicurare ogni giorno, per mezzo delle loro unità funzionali, i
nefroni, una costante depurazione di circa 150-170 litri di sangue
che pervengono loro dalle arterie renali nelle 24 ore
62. Reni e Apparato Urinario
I reni hanno il compito, tramite i nefroni:
di eliminare i prodotti di scarto del catabolismo azotato e i prodotti
tossici che vi giungono
di regolare il volume del liquido extracellulare e quindi il contenuto
idrico dell'organismo
di regolare il pH ematico tramite riassorbimento ed eliminazione di
bicarbonato HCO3-
hanno anche importanti funzioni endocrine, secernendo diversi
ormoni ad azione sistemica (quali renina ed eritropoietina) ed
attivando il calcitriolo.
66. Calcolosi renale
Patologia molto frequente, riferita da una persona su dieci almeno
una volta nella vita.
Più frequente nel sesso maschile
Nelle parti del globo più calde vi è una percentuale più alta di
frequenza di calcoli renali
Formazione di cristalli nel rene
Quando è formata da cristalli di dimensioni molto ridotte, come
granelli di sabbia, prende il nome di renella, ed è formata soprattutto
da acido urico e fosforico
67. Calcolosi renale - Sintomi
Dolore colico riferito al fianco destro o sinistro
Nausea o vomito
Disturbi urinari (bruciore, dolore)
Ematuria (macro o micro)
69. Calcolosi renale - Terapia
I calcoli di dimensioni inferiori ai 5 mm possono essere trattati con
analgesici e terapia idropinica,
Se di dimensioni maggiori e se non sono espulsi spontaneamente
entro 6 settimane si deve procedere alla litotrissia extracorporea con
onde d'urto, oppure alla ureterolitotrissia per calcoli ostruenti
dell'uretere.
Nella calcolosi renale di oltre 3 centimetri si associa alla litotrissia
extracorporea la litotrissia percutanea.
Solo nella calcolosi cosiddetta gigante si ricorre alla chirurgia
tradizionale, nei casi in cui vi è stato un insuccesso delle metodiche
sopradescritte o nei casi ove la calcolosi è associata ad alterazioni
della via escretrice (stenosi pieloureterale)
Si prescrive una dieta a base di cibi contenenti bicarbonato per
sciogliere i cristalli di acido urico, e ricca di citrati quali inibitori
della cristallizzazione.
72. Insufficienza renale
L'insufficienza renale è una riduzione delle capacità del rene di
funzionare
Clinicamente si distinguono:
Insufficienza renale acuta: rapido decremento della funzione
renale, con accumulo di scorie azotate e disordini dell'equilibrio
acido-base ed idroelettrolitico.
Insufficienza renale cronica: lento e progressivo decadimento
irreversibile della funzione renale, causato da una vasta gamma di
nefropatie.
73. Dialisi
L'emodialisi è una terapia fisica sostitutiva della funzionalità renale
somministrata a soggetti nei quali essa è criticamente ridotta
(uremia), condizione che rappresenta lo stadio più grave
dell'insufficienza renale
Due tipi:
L'emodialisi extracorporea, nella quale il sangue viene estratto
dal paziente, filtrato con una membrana semipermeabile e reinfuso;
la dialisi peritoneale, metodica che prevede l'immissione nella
cavità peritoneale di un liquido di scambio e l'uso del peritoneo
(sottile membrana che avvolge i visceri addominali) come
membrana semipermeabile per eseguire i processi sopra citati.
76. Dialisi peritoneale
Il processo di depurazione del sangue avviene all'interno
dell'organismo sfruttando come membrana dializzante il peritoneo.
77. Dialisi peritoneale
Essa si fonda sulla ampia vascolarizzazione della membrana del
peritoneo. Questo tipo di dialisi si esegue generalmente a domicilio
dopo aver effettuato un periodo di addestramento presso i centri
dialisi.
Tecnica semplice: una sacca di soluzione dializzante (di norma 2
litri) viene immessa nell'addome dall'alto "per caduta" per mezzo di
un catetere permanente
Dopo 4-5 ore, il liquido è convogliato sempre per caduta (assieme
alle sostanze tossiche che in esso si sono accumulate) in un'apposita
sacca di scarico e il ciclo riprende con una nuova sacca di soluzione
dializzante.
Una variante del trattamento viene effettuata di notte, mentre il
soggetto dorme, con apposite macchine automatiche dette Cycler
78. Infine...
La vita è breve, l'arte è lunga,
l'occasione è fugace,
l'esperienza è fallace,
il giudizio è difficile
(Ippocrate, Aforismi)