More than Just Lines on a Map: Best Practices for U.S Bike Routes
La quarta via, 0 2012
1. #00 italia
www.gurdjieff.es LA DISPENSA DI STUDIO MENSILE SULL'INSEGNAMENTO DI GURDJIEFF
filosofia, religione, storie di vita, teatro, danza, poesia e molto altro ancora...
COPIA OMAGGIO
Le risposte alle domande fondamentali
ESISTE UNA VITA
DOPO LA MORTE?
DIO DOBBIAMO CREDERCI?
PERCHÉ INIZIARE
A LAVORARE SU DI SÉ?
LA QUARTA VIA
ISSN 2014-0657 00
2. La Teca Edizioni
www.gurdjieff.es italia
LA DISPENSA DI STUDIO MENSILE SULL'INSEGNAMENTO DI GURDJIEFF
filosofia, religione, storie di vita, teatro, danza, poesia e molto altro ancora...
Organo di Stampa Ufficiale
delle Associazioni LA TECA
La Teca Edizioni è una iniziativa de La Teca, Istituto per lo
Sviluppo Armonico, che da più di dieci anni si dedica
Fondatore all’insegnamento della Quarta Via in Italia, Svizzera e Spagna.
Giovanni M. Quinti Sebbene la Casa Editrice sia stata fondata solo nel 2010, l’Istituto
Diret tore responsabile si è impegnato nella divulgazione attraverso le dispense di studio
Eva Maria Franchi
La Quarta Via, in italiano, già dal 2003. Le dispense, con l’arrivo
Editore
La Teca dell’Istituto in Spagna, hanno iniziato ad essere pubblicate anche
Associazione Culturale in lingua spagnola con il nome El Cuarto Camino.
di Barcellona (ES)
Grafica
José L. García Muedra Dal nostro punto di vista, l’Insegnamento di G. I. Gurdjieff non è
Riproduzione qualcosa che è nato e morto insieme al suo Maestro, ma fonda le
PrintColor - Barcellona (Spagna) sue conoscenze su profonde radici risalenti al Cristianesimo delle
Collaboratori di questo numero
Anna Di Giandomenico, Eva M. Franchi,
origini, allo gnosticismo cristiano. Seguendo il percorso del Mae-
Giovanni M. Quinti stro armeno del XIX secolo, il quale adattò il suo antico Insegna-
mento alla mentalità, alla cultura e al linguaggio della sua epoca,
noi riteniamo necessario che questo si trasformi per poter influen-
La Quarta Via è un mensile prodotto e distribuito
zare ed arricchire la vita dell’essere umano contemporaneo. Poiché
da La Teca Istituto per lo Sviluppo Armonico di
Barcellona (Spagna). anche se il profumo della rosa è sempre lo stesso, i suoi petali, le
Per comunicare con la nostra Redazione, potete sue foglie e anche le sue spine cambiano con il tempo.
chiamare (dall'Italia) a questo numero telefonico,
senza usare alcun prefisso internazionale: La nostra attenzione, diretta allo sviluppo armonico dell’essere
0698357445.
Per costi e modalità di abbonamento visitare il sito
umano, è aperta anche ad altre tradizioni, culture, discipline e
www.gurdjieff.es linguaggi che contribuiscano ad arricchire e orientare una profon-
Nel medesimo portale è possibile acquistare, da e sincera ricerca, quella che vorremmo condividere con i nostri
salvo disponibilità, i numeri arretrati. lettori, di oggi e di domani: la conoscenza di sé, l’eterno Gnoty
Manoscritti, fotografie e disegni inviati alla
Seauton.
Redazione, anche se non pubblicati, non vengono Vi auguriamo una buona lettura.
retituiti
Per favore comunicate tempestivamente ogni La Teca Edizioni
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nostri testi anche parziale, è vietata se non
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. Gli articoli contrassegnati da questo logo vengono letti, studiati ed
Dep. Legale B-12791-2008 approfonditi dai Gruppi di Studio LA TECA presenti in Italia.
ISSN 2014-0657 00 Se desideri partecipare manda una richiesta a: lateca@lateca.info
Ti invieremo l'indirizzo e gli orari degli incontri del Gruppo di Studio
Copia omaggio a te più vicino. Lo staf f di gurdjief f.es
SOMMARIO #00
1 LETTERA DI BENVENUTO 10 DIO, DOBBIAMO CREDERCI?
2 LA TECA, CHI SIAMO? 18 PERCHE' INIZIARE
A LAVORARE SU DI SÉ ? Questo Quaderno di Studio N.0
4 Le Risposte alle Domande è un esempio di ciò che si potrà
Fondamentali 23 Let tere in Redazione trovare nei prossimi numeri.
ESISTE UNA VITA La corrispondenza con i cercatori
DOPO LA MORTE?
3. Una scuola di Quarta Via deve produrre Arte.
Un'Arte capace di spingere al Risveglio e al Ricordo delle
cose essenziali. Se non saprà raggiungere tale obiettivo,
dovrà necessariamente rivedere i suoi modelli di
insegnamento e la sua didattica.
Giovanni Maria Quinti
LETTERA
DI BENVENUTO
Gentile Amica, Caro Amico ad uno dei fratelli-cercatori di una nostra comunità
nella nostra società industrializzata non è poi cosí che una volta mi scrisse: «anche se sto male, anche se
difficile incontrare movimenti, gruppi religiosi, new vedo che c’é poco amore nel mondo, so e sento che il
age o esoterici che continuamente ci propongono mio compito è quello di continuare a sperare, a
diverse linee di pensiero sul senso della vita, su Dio e credere, ad amare...».
sulla vita dopo la morte. Per arrivare, però, a cotanta saggezza bisogna
Domande fondamentali, importantissime che intraprendere un viaggio verso se stessi che non è per
probabilmente hanno visitato le nostre menti per nulla facile: la nostra pietra piú bella si nasconde
qualche tempo e che per qualcuno di noi sono dentro un giardino fatto di sofferenze, di lacrime e di
rimaste senza risposta, avendole riposte nel cassetto dolori e a volte si sente di non possedere le forze per
della dimenticanza. arrivare ad essa. Questo viaggio è il viaggio iniziatico
«In realtá nessuno ha la risposta a queste domande verso il proprio castello interiore, spesso ostacolato
ed è meglio non pensarci» affermano molti, da dragoni infuocati che lo difendono mettendoci
mettendo cosí da parte un bisogno fondamentale: paura.
quello di riflettere sul senso della vita e su se stessi. Solo la voce di un Amico che ci dice “non temere!”
Noi siamo un gruppo di persone che vogliono potrà aiutarci a rimanere saldi nella nostra rotta. Ed è
continuare a indagare su questi argomenti in modo questa gemma, questo viaggio e questo Amico che la
un po’ diverso da come lo fanno le Chiese Teca cerca di trasmettere al mondo, con tutte le
tradizionali: se da un parte crediamo che esista una limitazioni di una organizzazione terrena, fatta di
dimensione spirituale, pensiamo anche che essa non uomini e donne fallaci.
sia separata dalla realtà che ci circonda, ma che si In questa rivista lei potrá incontrare articoli diversi su
nasconda in essa. Non esiste niente di piú spirituale temi fondamentali. La prego di leggerli fino alla fine
della vita stessa e questa spiritualitá inizia ad essere e, se vorrá, di contattarci per farci tutte le domande
vista, vissuta e concepita solo nel momento in cui ci che desidera. Non siamo qui per convincere nessuno
fermiamo ad ascoltarci. delle nostre posizioni, non abbiamo bisogno di
Sin dai tempi di Gesú è nota la storia della gemma sentire di avere la veritá in mano, ma siamo qui per
dall’immenso valore che il collezionista trova e per la trasmettere con il nostro cuore quello che sentiamo
quale spende tutto quello che possiede; noi crediamo di aver scoperto.
che questa gemma sia nascosta nel nostro cuore e Fra queste pagine potrá solo sentirne il profumo. Se
non in quei cieli cosí troppo alti da poter essere ci guarderà negli occhi forse ne vedrá la luce.
raggiunti da piccoli mortali come noi.
La Teca è un gruppo di uomini e donne che si Buona Lettura!
autodefiniscono “cercatori” di tale gemma, che si
inoltrano nelle oscure profonditá del proprio mondo
interno con l’intento di trovarla e portarla con sé.
Eppure, per noi, questa gemma non è solo uno stato
interiore, ma è la gemma che si cela in ogni Giovanni Maria Quinti
situazione... anche nella piú difficile. Come accadde Direttore Internazionale de La Teca
1
4. DOVE SIAMO? CHI SIAMO?
ITALIA
L Istituto per lo Sviluppo Armonico dell’Uomo La Teca si ispira agli insegnamenti di
’
ROMA George I. Gurdijeff. La nostra è un’associazione che ama definirsi di umanità e cultura,
SEDE CENTRALE E NAZIONALE perché amplia il suo raggio di studio e di osservazione sulla visione dell’uomo of ferta
Via dei Quintili 89/91 - 00175 Roma (RM) dai maggiori insegnamenti esoterici occidentali. Siamo un movimento slegato da
contatto: Alessandro Albanese ogni confessione politica e religiosa che trae sostentamento dalle decime, dalle
3334763495 - roma@quartavia.org
donazioni e dalle attività editoriali, fortemente impegnato sul fronte artistico
LEGNANO come su quello del volontariato.
Via Carlo Cattaneo, 95 - 20025 Legnano (MI)
contatto: Andrea Bertolini Nata in Italia, a Roma, per iniziativa di Giovanni Maria Quinti, La Teca ha via via
335 5451462 - milano@quartavia.org
aperto sedi in varie città italiane, per sbarcare in seguito all’estero: in Svizzera,
SASSARI ma soprattutto in Spagna dove, prima a Barcellona e poi a Madrid, Quinti ha
Via Taramelli, 6 - 07100 Sassari (SS) formato alcuni gruppi di lavoro. Tutti i gruppi della nostra Associazione lavorano
contatto: Antonella Cau all’unisono come elementi di un unico insieme.
3494060942 - antonella.cau@tiscali.it
TRENTO L’obiettivo della nostra Scuola è fornire una serie di strumenti intellettuali,
Via San Pio X, n. 93 - 38100 Trento (TN) psicologici e spirituali per favorire l’evoluzione interiore dell’individuo
contatto: Anna Di Giandomenicoi entro il solco della Quarta Via. Dato che il corpo fisico costituisce il punto di
3281996206 - annagiando@hotmail.com
partenza dell’osservazione del sé, è proprio dal corpo che l’allievo parte per
GENOVA conoscersi.
contatto: Clara Boffito Infatti esercizi fisici, meditazione, danze e recitazione fanno parte integrante
3471157942 - clara.boffito@alice.it dell’Insegnamento. Ugual importanza viene data allo studio e alle dinamiche
che si creano all’interno della Scuola.
TORINO
Via Ada Marchesini Gobetti, 4 - 10100 Torino (TO)
contatto: Andrea Chidichimo
3450702655 - achidichimo@alice.it
AREZZO-PRATO
Case Nuove di Ceciliano, 73/2 - 52100 Arezzo (AR)
COME POTER STUDIARE
contatto: Fabio Imbergamo
328 9763837 - laquartavia.arezzo@gmail.com CON NOI?
SPAGNA
Presso le nostre sedi si tengono corsi introduttivi all'insegnamento della Quarta Via. Si
BARCELLONA tratta di precisi percorsi di studio con cui si dà un senso e una forma alla ricerca
Gran Vía, 204 bis, local 4 - 08004 Barcelona personale. Si approfondiscono le tematiche fondamentali dell’Insegnamento e si inizia
contatto: joseluis@gurdjieff.es
93 432 99 76 - 664 669 664 a fare esperienza delle proprie capacità.
MADRID A CHI SONO INDIRIZZATI
contatto: Giovanni M. Quinti A coloro che desiderano conoscersi e sperimentare un programma di lavoro
lateca@lateca.info personale da realizzare seguendo un preciso percorso.
SVIZZERA
GLI OBIETTIVI FORMATIVI
LUGANO Oltre a una serie di strumenti teorici e pratici per conoscersi meglio, i corsi
contatto: Dario Panigada forniscono nozioni sul linguaggio di Quarta Via, con l’obiettivo di stimolare la
+41 76 502.23.50 / +39 340 777.54.13 riflessione e favorire il lavoro del singolo all’interno e in armonia col gruppo.
switzerland@quartavia.org Ogni corso si articola in incontri settimanali e prevede, oltre alle lezioni teoriche
e pratiche, meditazioni e conferenze. È prevista anche la visione di filmati
COLOMBIA inerenti allo studio. Ciò che viene richiesto a ciascun partecipante è serietà,
impegno e desiderio di svolgere il Lavoro pratico necessario al raggiungimento
MEDELLÍN
contatto: Walter Gilchrist del Ricordo di sé. Per ulteriori informazioni su dove si tengono i corsi, visita il
medellin@gurdjieff.es nostro sito, oppure chiama il nostro centralino.
2
5. DOVE SIAMO QUALI
SUL WEB? STRUMENTI DI STUDIO
METTIAMO A DISPOSIZIONE?
Un solo indirizzo che parla lingue Il nostro Istituto organizza incontri a vari livelli per far conoscere
diverse a uomini e donne che intendono l’Insegnamento. In tali occasioni non vi è mai una trasmissione
incamminarsi lungo la stessa Via. unidirezionale, perché le riflessioni e le conoscenze di tutti i parte-
È www.gurdjieff.es, cipanti fanno parte integrante della preziosa attività di condivisione.
il nostro sito consultabile sia nella Conferenze, letture, workshop e seminari vengono organizzati in varie
versione italiana che in quelle spagnola città italiane. Un loro calendario aggiornato è sempre disponibile sul
e inglese. Si tratta di un’articolata nostro sito www.gurdjief f.es.
e ricca finestra che La Teca ha aperto
sulla rete per far conoscere le sue Ogni sede locale de La Teca organizza ogni anno alcune conferenze a tema
attività e creare una connessione che spaziano dalle materie più trasversali dell’Insegnamento a spunti di
costante e in tempo reale tra i suoi carattere generale inerenti la ricerca interiore, la psicologia e la spiritualità. A
iscritti. Ma non solo. Grazie ad alcuni volte, le danze sacre possono aprire o chiudere tali appuntamenti. Nei work-
spazi dedicati, è anche possibile shop, invece, si pone l'accento sul lavoro personale dei partecipanti, che
approfondire alcuni aspetti importanti assumono un ruolo attivo. Dopo aver introdotto brevemente il tema centrale si
della Quarta Via e avere accesso a passa alla fase pratica del lavoro.
una serie di elementi per iniziare a I due argomenti maggiormente trattati sono l’Osservazione di sé e l’Attenzione
comprendere le basi dell’Insegnamento. divisa. Attraverso esercizi pratici, si tende a rendere consapevoli i partecipanti di
Il sito, inoltre, è una vetrina che mette quanto poco si sia abituati a “osservarsi” e di come l’attenzione spesso
a disposizione del pubblico tutta una
svanisca nel “sonno”.
serie di prodotti editoriali creati dai
Nelle letture o conversazioni, si propone un tema e se ne “conversa” insieme.
Ciascuno può intervenire e portare esperienze personali. Talvolta si fanno brevi
gruppi di lavoro de La Teca o da artisti
esercizi o si proiettano spezzoni di film attinenti l’argomento. Altre volte il tema
e intellettuali (italiani e stranieri) che le
può essere tratto dalle dispense di studio i cui brani vengono letti e commentati
gravitano attorno. In costante fase di
dai partecipanti.
implementazione e sviluppo, nei mesi
a venire www.gurdjieff.es si prepara
Dedicati invece all’Enneagramma sono i seminari, l’antichissimo quanto
a subire un’ulteriore evoluzione. Infatti,
misterioso simbolo che Gurdjief f considerava uno strumento universale di
è già in avanzata fase di sviluppo la
comprensione («Ogni scienza ha un posto nell'Enneagramma e può essere
creazione di un’ampia area interattiva
interpretata per mezzo dell'Enneagramma. Sotto questo rapporto si può dire
dedicata ai corsi on-line, grazie alla
che un uomo non conosce veramente, cioè non comprende, se non quello che
quale chi volesse approfondire la
è capace di inserire nell'Enneagramma»). Si tratta di incontri di durata triennale
conoscenza dell’Insegnamento potrà
che seguono un preciso percorso formativo. Di solito gli appuntamenti si
intraprendere un percorso progressivo
tengono nei fine settimana (da venerdì sera a domenica pomeriggio), durante i
sul web ed essere seguito a distanza quali viene svolto un intenso lavoro teorico e pratico. Ogni incontro è
da un tutor. Da visitare anche la nostra un’esperienza unica che ha come obiettivo non solo l’assimilazione intellettuale
area online www.lateca.info, attraverso dei concetti esposti, ma anche la possibilità di sperimentarli attraverso esercizi
la quale si possono conoscere da vicino pratici e la pratica della condivisione.
le opere teatrali, cinematografiche,
musicali, letterarie e artistiche dei nostri Altro prezioso strumento di studio sono le dispense “La Quarta Via”. Pubblicate
allievi e insegnanti. mensilmente a partire dal 2003, le nostre dispense approfondiscono temi inediti,
solitamente non trattati da altre pubblicazioni in commercio riguardanti la Quarta
Via. Oltre che di un supporto formativo, si tratta di un fondamentale elemento di
ADESSO SIAMO comunione per i nostri gruppi, i cui componenti contribuiscono direttamente alla
ANCHE SU FACEBOOK stesura dei testi. Ne “La Quarta Via” si affrontano in modo articolato temi che
E YOU TUBE!! possono aiutare il cercatore ad approfondire in maniera originale passaggi
fondamentali riguardanti la propria crescita spirituale. Le dispense possono essere
http://facebook.com/Gurdjieff.LaTeca.Italia acquistate sul sito www.gurdjieff.es in abbonamento o per singoli numeri, e
http://www.youtube.com/LaTecaInternational sono inoltre disponibili presso librerie specializzate in varie città.
3
6. La scoperta delle risposte alle domande fondamentali
ESISTE UNA VITA DOPO LA MORTE?
di Giovanni M. Quinti
Questo articolo di studio
è estratto dalla dispensa n. 5
Sono di ritorno da un viaggio. «Non lo so usare il telefonino io! Come si fa il numero?».
S Il vagone è vuoto; a quest'ora di domenica il
treno non è gremito dai soliti pendolari.
Giunto a Milano e diretto verso Torino, vedo
salire tre donne tra i cinquanta e i sessant'an-
ni accompagnate da una poliziotta. I loro volti sono
Alzo la testa, la donna che parla mi guarda.
«Mi puoi aiutare?».
Io le sorrido. Prendo il suo telefonino e compongo il
numero che mi detta. Scoprono che Giuseppe è già a
Torino, ma non sa ancora nulla.
visibilmente sconvolti. Si siedono nel mio scomparti- Anche io non so nulla. Cosa è successo? Posso essere di
mento. aiuto in qualche modo? Queste domande le pongo senza
«Appena arriverete a Torino vi verranno a prendere». rendermene conto. Scopro che sono tre sorelle. Una mi
Pronunciate queste parole, la poliziotta scende. sussurra con un filo di voce:
Con uno spiccato accento campano le sento parlare fra «Ho un figlio di 22 anni, si chiama Francesco. È partito
loro: venti giorni fa con un signore che l'ha portato in giro con
«Cosa ti ha detto?». un camion».
«Non mi hanno saputo dire niente!». Voleva imparare a fare il camionista! «Posso guadagnare
«Ma almeno sapere se è morto o non è morto!». molti soldi e girare il mondo», era solito ripetermi.
Una di loro inizia a piangere disperatamente. I miei sensi L'ho lasciato andare. Mi telefonava regolarmente, infor-
si acutizzano, voglio sapere cosa è successo, perché tanto mandomi di tutto: com'era andato il viaggio, come si
dolore. sentiva, in che città era.
«Dobbiamo telefonare a Giuseppe! Sapere a che punto Erano arrivati in Spagna. Poi sono ritornati in Italia, in
sono arrivati!». direzione Torino, da dove sarebbero dovuti ripartire
domani per la Svizzera. In questi ultimi giorni lo sentivo
4
7. Le domande fondamentali
Esiste una Vita dopo la morte? di Giovanni M. Quinti
stanco, al telefono mi diceva che non voleva continuare. Tutti noi abbiamo amici, fratelli, figli. Francesco, domani,
Aveva cambiato idea. Ieri sera mi ha spiegato che avreb- potrebbe avere il nome di uno dei nostri cari.
be ripreso il treno per tornare a casa. Noi siamo di Eboli.
Mi ha detto che sarebbe arrivato alle 6.30 di stamattina. Ma in fin dei conti cos'è l'esistenza umana?
Mi sono svegliata alle 5 per andare a prenderlo. Giunta
?
Francesco, adesso, dov'è?
in stazione, in testa al binario, all'arrivo del treno lo
attendo inutilmente. Francesco non arriva. Al suo posto, Per il cattolicesimo la vita dopo la morte è la resa dei
invece, giungono due carabinieri che mi invitano a parti- conti. Se hai fatto del bene, meriterai il Paradiso, se hai
re urgentemente per Torino, perché è successa una cosa fatto del male, l'Inferno; altrimenti c'è il Purgatorio,
grave. Non mi dicono cosa, solo che devo partire imme- creato dai teologi per permetterci di espiare i peccati fatti
diatamente. Telefono alle mie sorelle per chiedere loro di in terra. La dottrina del Purgatorio, in realtà, fu conside-
fare il viaggio insieme fino a Milano, dove abbiamo rata come dogma nel Concilio di Firenze del 1439.
cambiato per Torino. Non so cosa sia successo a mio
figlio!». Dopo questo racconto si alza e va in bagno. Nel Vangelo non v'è neanche una parola che accenni al
Rimango con le altre due che mi guardano Purgatorio come è insegnato
con le lacrime agli occhi. La sorella confi- dalla Chiesa, né prima lo si
denzialmente mi sussurra: considerava un'alternativa.
«Ho appreso da mio cognato che Francesco Grazie a quest'invenzione è
è morto. Non sappiamo ancora come sia stato possibile avviare la
accaduto, ma io non so come dirlo alla raccolta di fondi per le indul-
madre. È da stamattina che lo so, i poliziotti genze o messe per le anime del
me lo hanno confessato di nascosto». Purgatorio dietro compenso e
Un urlo proviene dal corridoio. Corriamo in la relativa costruzione della
direzione del bagno, forziamo la porta e Basilica di San Pietro e della
troviamo la madre riversa per terra, svenuta. Città del Vaticano.
Anche se nessuno gliel'aveva ancora detto,
una parte di lei sapeva che suo figlio non Ogni religione ha un modo
c'era più. Rianimata la madre, ci siamo differente di interpretare la vita
abbracciati. Tutti e quattro, uno sconosciuto dopo la morte: c'è chi crede
con tre sorelle. Eppure, in momenti di così nella reincarnazione, chi in un
grande dolore non esistono più le resistenze Paradiso fatto di donne e
provenienti dalle nostre false personalità. Il giovinetti bellissimi, chi invece
dolore abbassa le difese e acutizza altri sensi. nella resurrezione in un Regno
In pochi minuti, le tre donne hanno sentito millenario paradisiaco. (2)
che potevano fidarsi di me, permettendomi
di entrare nella loro sfera più intima.
Abbiamo pianto. Francesco per me non era
nessuno, eppure in quell'istante è diventato
il mio amico più caro, il fratello più vicino, il
figlio più desiderato. Ho abbracciato la
madre, accarezzandole i capelli. L'ho guar-
data negli occhi e le ho comunicato che
doveva prepararsi al peggio. Le sorelle erano
terrorizzate da questa mia rivelazione, ma la
madre abbassando lo sguardo le ha sorprese
dicendo: «Lo so». Intanto il nostro treno era
ormai entrato nella stazione di Torino Porta
Nuova•. (1)
? (1) Cosa ne pensi? Come ti saresti comportato tu? ? (2) Credi in una vita dopo la morte?
Cosa ci sarà dopo, secondo te?
5
8. Le domande fondamentali
Esiste una Vita dopo la morte? di Giovanni M. Quinti
La posizione di Gurdjieff su questo argomento è descrit- «Il Regno dei Cieli è dentro di voi». (Luca 17:21)
ta nel libro "Incontri con Uomini Straordinari" quando,
parlando con suo padre, fa dire a questi: Il Regno dei Cieli, quindi, è una realtà psichica interiore.
«L'anima che la gente attribuisce all'uomo, e della Ma di quale realtà stiamo parlando?
quale si pretende che, dopo la morte, prosegua
? Come possiamo descriverla?
un'esistenza indipendente e che trasmigri [...]
ebbene, io non ci credo. Eppure qualcosa si costrui- Altri versetti potranno aiutarci a chiarire i nostri dubbi:
sce nell'uomo nel corso della sua vita, su questo non
ho alcun dubbio. Me lo spiego così: l'uomo nasce «Il Regno dei cieli è simile ad un granello di
con una facoltà grazie alla quale alcune esperienze senape che un uomo semina nel suo campo. Esso
producono in lui, nel corso della sua vita, una è il più piccolo di tutti i semi; ma quando è
sostanza definita, e a partire da questa sostanza a cresciuto è maggiore dei legumi e diviene un
poco a poco si forma quel qualcosa che è suscettibile albero; tanto che gli uccelli del cielo vengono a
di acquistare una vita quasi indipendente dal corpo ripararsi tra i suoi rami».
fisico. Dopo la morte, questo qualcosa non si altera (Mt 13:31,32)
insieme al corpo fisico, ma soltanto più tardi, una
volta che si è separato da questo corpo». Gesù si avvicina al concetto gurdjieffiano di sostanza
(G.I. Gurdjieff, Incontri con Uomini Straordinari, "costruita e fatta crescere". Questa forza, presente origi-
Adelphi, Milano 1993) nariamente in forma germinale, diventa enorme e si
trasforma in qualcosa di diverso. Il Regno dei Cieli è, per
Gurdjieff suppone che ciò che rimane dopo la morte sia i cristiani dei primi secoli, un processo psichico, e il corpo
stato costruito e fatto crescere coscientemente durante la umano il luogo dove esso si verifica.
vita, e che si separi dal corpo deperendo più lentamente
di esso. Quest'idea possiamo ritrovarla anche nei Vange- Nell'ermeneutica
li, pur senza il concetto del lento deperimento successivo, junghiana la "Rubedo"
che invece è una personale aggiunta di Gurdjieff all'idea è il raggiungimento
della "Totalità", l'ultima
evangelica. tappa dell'Alchimia,
l'Opera in Rosso o
Dorata, dove si
L'obiettivo del percorso tracciato dal maestro Gesù era raggiunge il
quello di conoscere il Regno dei Cieli. Oggi alcuni teolo- "corpo di diamante".
gi interpretano questo Regno dei Cieli come il Paradiso,
un luogo futuro di serenità e pace.
Eppure, studiando i Vangeli, ci accorgiamo che questa
visione è superficiale e affrettata.
Cos'è questo "Regno dei Cieli"?
? E perché si afferma che Gesù predicava il "Van-
gelo del Regno"? (Cfr Matt. 9:35).
Nello stesso Padre Nostro si afferma: «Venga il Tuo
Regno».
? Si sta parlando del Paradiso o di una vita dopo la
morte? (3)
Leggiamo insieme le parole di Gesù sul Regno dei Cieli,
che potranno aiutarci a comprendere meglio.
? (3) Sapevi che il termine "Regno dei Cieli"
indicava qualcosa di molto preciso?
Cosa, secondo te?
6
9. Le domande fondamentali
Esiste una Vita dopo la morte? di Giovanni M. Quinti
Continuiamo ad analizzare qualche altra frase pronun- possono durare giorni, ore o anche pochi minuti; tutto
ciata da Gesù su quest'argomento: dipende dallo stato di coscienza e dalla consapevolezza
della propria morte, dal tipo di malattia sofferta e dalla
«Il Regno dei Cieli è simile al lievito che una psicologia del morente.
donna prende e nasconde in tre staie di farina,
finché la pasta sia tutta lievitata». Riassumiamo velocemente queste fasi:
(Mt 13:33)
1. Negazione
? Cos'è quest'elemento esterno che dev'essere
inserito nella farina e crescere? (4) Nella prima fase il morente nega a se stesso il fatto di
essere vicino alla morte.
In quasi tutte le religioni esso è presente, pur con nomi
diversi. Per i musulmani è la Baraka, per i cristiani lo 2. Rabbia
Spirito Santo, per i buddisti l'Illuminazione. Anche se Nella seconda fase, egli si oppone, lotta contro di essa.
con sfumature teologiche diverse (tanto diverse che a
qualcuno dei miei lettori potrà sembrare assurdo vederli
3. Baratto
accomunati), questi elementi procurano uno stato rinno-
vato di coscienza che trasforma l'individuo e lo rigenera. La terza fase si chiama la fase del "baratto", cioè
Per noi della Quarta Via quest'elemento è descritto nei l'individuo inizia a fare un contratto con Dio, che
Frammenti: può essere di qualsiasi natura o tipologia. Un esem-
pio è il seguente: «Se mi permetti di vivere ancora un
«... queste sostanze possono essere introdotte poco, ti prometto che smetterò di ingiuriarti!».
nell'organismo dal di fuori, se si sa come fare [...]
come una piccola pillola che contiene tutte le 4. Depressione
sostanze richieste».
Nella quarta fase, il soggetto entra in quella depres-
(P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento
sconosciuto, Astrolabio, Roma 1976, pag. 60). sione che è il preludio alla quinta e ultima fase.
Attraverso esercizi specifici e uno stile di vita adeguato, 5. Accettazione
l'uomo nella Quarta Via costruisce in se stesso il Regno La quinta fase è quella dell'accettazione profonda e
dei Cieli, quell'elemento di risveglio che potrà separarsi consapevole, nella quale la persona morente sente il
dal corpo fisico dopo la morte. Le esperienze che defini-
bisogno di prepararsi, anche in solitudine, alla
scono in lui tali "sostanze" adeguate sono quelle che
propria morte.
aprono la sua coscienza alla visione della realtà oggettiva.
Ogni volta che riesce a fondersi con la mente oggettiva,
ogni volta che viene da essa rapito, egli costruisce se Raggiungere quest'ultima fase vuol dire aver
stesso in un mondo aldilà di questo, riscoprendo il Regno imparato a "morire bene", avere la forza e il
dei Cieli in se stesso. coraggio di abbandonare questo corpo fisico
per fare l'esperienza suprema, la più importan-
In che modo si può riconoscere tale elemento? te per una persona. Eppure, raggiungere la
quinta fase non è da tutti.
? Solo chi entra a far parte di una scuola di Quarta
Via lo può costruire correttamente?
Per rispondere a queste domande desidero avvalermi Elisabeth Kübler-Ross
dell'esperienza della dottoressa Elisabeth Kübler-Ross,
(Zurigo, 8 luglio 1926 –
medico svizzero che per tutta la vita ha accompagnato
Scottsdale, 24 agosto 2004) è
migliaia di persone nel loro momento più importante: la stata un medico, psichiatra e
morte. Secondo la dottoressa esistono fasi precise che un docente di medicina compor-
moribondo attraversa poco prima di morire. Queste fasi tamentale svizzera.
Viene considerata la fonda-
trice della psicotanatologia,
ed uno dei più noti esponenti
(4) Prova a rispondere tu stesso a questa dei death studies.
?
domanda.
7
10. Le domande fondamentali
Esiste una Vita dopo la morte? di Giovanni M. Quinti
Quando la mente è allenata alla non lotta, quando è
capace di lasciarsi andare e ha costruito in se stessa un
elemento superiore che non si identifica solo con gli
eventi esteriori, vivrà la morte con un livello di coscienza
diverso da colui che lotta contro di essa.
Vedere qualcuno morire nella rabbia, nella paura o nel
rifiuto è un'esperienza che rimane impressa nella mente
di chi la vive. Ho visto moribondi imprecare Dio,
pronunciare parole di odio contro il mondo, morire nella
percezione di un nemico da combattere, nella lotta
implacabile. La loro rabbia era elevatissima, non li sfiora-
va nemmeno il pensiero che quello stato di debolezza
potesse trasformarsi in una possibilità di crescita. Altri si
chiudevano in un silenzio totale e non desideravano più
Nella mia vita ho avuto modo di collaborare come volon- vedere nessuno. (6)
tario con diversi centri specializzati che assistono malati
terminali di diverso tipo, con patologie diverse e di diffe- Sono personalmente convinto che tutti coloro che muo-
renti estrazioni sociali. In questi anni di esperienza mi iono con tali emozioni dissipano il potere fecondo dell'a-
sono reso conto che solo pochissimi riescono ad arrivare nima. In un certo modo sono già morti prima di morire.
alla quinta fase. Moltissimi muoiono in una delle fasi Il Vangelo ci porta l'esempio dei due ladroni crocifissi
precedenti. accanto a Gesù. Il primo lo beffeggia dicendo:
«Ho ancora molto da vivere e da sperimentare! «...se tu sei davvero il figlio di Dio, liberaci da
Perché Dio mi vuole portare via così presto?». queste croci».
Frasi di questo genere le ho sentite ripetere molte volte: Il secondo, invece, muore nel riconoscimento dei propri
la morte è un evento a cui non siamo preparati, perché errori e afferma:
presuppone una capacità suprema di abbandono. I nostri
studi, la nostra preparazione teologica, le nostre strategie «Perché parli cosí? Noi siamo peccatori, ma lui è
personali non funzioneranno in quel momento: raggiun- crocifisso ingiustamente».
gere la quinta fase sarà possibile solo lasciandosi andare, (Lc 23:37-43).
imparando a fondersi nel tutto. Credo che il lavoro su se
stessi debba essere un allenamento mirato a che questa ? Cosa distingue questi due atteggiamenti?
quinta fase si realizzi; un allenamento precedente, volon-
tario e desiderato. (5) Il primo è nella fase del rifiuto, il secondo in quella
dell'accettazione di se stesso e del proprio stato. A costui
Lavorare su se stessi è prepararsi a morire. Qualsiasi Gesù risponde:
lavoro che conduca a questo, da qualsiasi filosofia o
«Oggi tu sarai con me in Paradiso».
religione provenga, sarà utile perché nel cuore si realizzi
la capacità di "lasciar andare".
La lotta contro la personalità e l'attaccamento, la non
identificazione, il maestro, la scuola, sono tutti strumenti
utili affinché l'allievo possa prepararsi alla grande lezione
finale.
Perché è così importante morire nella quinta
?
fase?
(5) Quando ti ricordano della tua mortalità tendi ? (6) Hai perduto delle persone care?
?
ad accettarla o a fare gli scongiuri? Come hai vissuto quei momenti, con rabbia o
accettazione?
8
11. Le domande fondamentali
www.gurdjieff.es
Esiste una Vita dopo la morte?
Quel Paradiso Gesù già lo vedeva negli occhi del
condannato perché, quando si muore, non si può andare Saggistica Edizioni
molto più lontano di dove già ci si trova. Ogni volta che 216 pagine
una persona muore nel perdono, nell'apertura e nell'amo- Prefazione di
Giovanni Maria Quinti
re si vive un'esperienza meravigliosa. Si percepiscono Paperback
cose che descrivere significherebbe solo ridurre. Mi ricor- Disponibile in: ESP_ITA
do ancora quanto era bello andare a trovare P., un malato 13,50 €
di cancro in fase terminale. Nonostante i suoi forti
ISBN: 978-84-937668-3-2
patimenti, aveva per tutti un sorriso e una frase amiche-
vole. Lui è per me l'esempio di cosa significa "morire
nella quinta fase", nella piena accettazione amorosa del Codici di risveglio interiore
limite esistenziale. Mi hanno riferito che, al momento La trasformazione di sé verso la verità,
della sua morte, si percepivano un profumo di rosa e una l’ amore e la libertà.
pace profonda in tutta la stanza.
Lluís Serra Llansana
Il sonno e il risveglio sono due stati vitali, che si
dif ferenziano per il livello di coscienza. Nel primo, risulta
praticamente inesistente. Nel secondo, la sua influenza
lascia un segno. Nonostante ciò, in entrambi i casi, ci si
riferisce non solo alla dimensione fisica della persona,
ma anche alla sua dimensione psicologica e spirituale,
che è molto più determinante. Quando qualcuno vive
addormentato, si trasforma in un essere meccanico. Può
godere del successo, richiamare l’at tenzione della
società, avere un’agenda senza spa zi vuoti, ma gli
sfuggono le cose essenziali. Esser e cosciente
costituisce un’altra realtà che è vincolata ai sensi, e
germoglia nell’ interiorità della persona…
Quando, invece, ho assistito alla morte di persone
incapaci di perdonare, ho sempre visto emergere una
sofferenza profonda e ho avuto l'impressione che essa
potesse essere di ostacolo all'elevazione dell'anima.
Forse è proprio l'amore quel granello di senape
? che dobbiamo imparare a far crescere in noi?
Caro Francesco, non so quanto tu abbia conosciuto te
stesso, quanto abbia amato e perdonato. Non so nemme-
no se durante la tua fine hai avuto paura e quanto eri
riuscito a lasciarti andare nelle mani della fredda Signora.
Spero solo che ti arrivi, ovunque tu sia, la mia gratitudine
per aver destato in me tanto affetto nei tuoi confronti,
attraverso le parole di tua madre, le sue lacrime e i suoi Le gocce di ar ticoli, che ho scrit to e pubblicato a ritmo
mensile per la dispensa di studio specializzata La Quarta
ricordi. Spero che ti giunga un po' del mio affetto, perché Via, hanno riempito la tinozza di un proget to editoriale
è solo questo che può vincere la morte e superare le de La Teca. Tutti gli articoli, in un modo o nell’altro, sono
barriere dell'eterno.(7) al servizio del risveglio e stimolano alla vita cosciente. Si
prefiggono di of frire i codici che ci permet tono di
accedere al risveglio interiore.
A presto, G.M.Q.
Nella raccolta degli articoli che formano questo volume,
la riflessione scorre spesso, però non sempre, sul filo del
? (7) Stai preparandoti ad affrontare l'unico pensiero di Gurdjief f. Il mio approccio è interdisciplinare
momento che non potrai evitare nella tua vita? e qualsiasi realtà della vita quotidiana può essere un
pretesto per la riflessione e il lavoro personale.
9
12. Le risposte del Sistema alle domande fondamentali
DIO dobbiamo crederci?
di Giovanni M. Quinti
Questo articolo di studio
è estratto dalla dispensa n. 15
Esiste Dio?
Questa domanda è la più importante di tutte.
Filosofi, teologi e pensatori si sono dibattuti per
secoli nel tentativo di dare una risposta. I pareri
sono fra i più discordanti: chi sostiene che Dio
esiste, chi invece no, chi arriva ad odiarlo
per aver creato un mondo caotico e di
sofferenza e chi invece gli dona tutta
la propria vita. (1)
? (1) Qual è la tua posizione in proposito?
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13. Le risposte del Sistema alle domande fondamentali
Dio: dobbiamo crederci? di Giovanni M. Quinti
? Un uomo che segue la Quarta Via deve credere altri sono in clausura”. Queste parole del linguaggio
in Dio? monastico, sentite in un momento così inatteso, mi
fecero provare uno strano senso di disagio».
Una delle scoperte più importanti che hanno fatto i (Op. cit. pag. 21 grassetto mio)
nostri lettori, sin dai primi numeri di questi quaderni, è
che Ouspensky, il più noto allievo di Gurdjieff, si è sepa- Gurdjieff, nonostante ciò, non ebbe problemi a lavorare
rato da quest'ultimo proprio a causa di tale questione. * con Ouspensky, perché nella Quarta Via non è richiesta
Egli, ancora prima di incontrare G., manifestava gran- alcuna forma di "fede" a priori. Il suo, e nostro, messaggio
dissime resistenze per tutto ciò che era minimamente non è rivolto esclusivamente a chi ha fede; ma anche a
connesso al concetto "Dio" (nella dispensa n. 14 prece- coloro che una fede non l'hanno e desiderano fare un
dente abbiamo motivato attriti di questo genere come percorso esperienziale in tale direzione. Il nostro ambito
codici errati introiettati dal Centro delle Prime Forme). di lavoro è squisitamente psicologico e, sotto questo
profilo, la fede diventa un fatto assolutamente personale.
«Che esistessero scuole non potevo dubitarne. Ma
dovevo ancora convincermi che le scuole di cui ? E allora perché Ouspensky ha sentito la necessi-
avevo sentito parlare e con le quali avrei potuto tà di separarsi da G. proprio a causa di quest'ar-
entrare in contatto non erano per me. gomento?
Erano di natura religiosa o di carattere Perché G. «... ESIGEVA dai
semi-religioso e di tono evidentemente suoi allievi l'osservanza DI
devozionale. Non mi attiravano...». TUTTI i riti E DI TUTTE LE
(P. D. Ouspensky, Frammenti di un CERIMONIE della Via Reli-
insegnamento sconosciuto, Astrolabio, giosa»? (pag. 413)
Roma 1976, pag. 9). Come può conciliarsi tutto
questo con quanto abbiamo
Gurdjieff suppone che ciò che rimane dopo poc'anzi affermato?
la morte sia stato costruito e fatto crescere
coscientemente durante la vita, e che si La Quarta Via non offre una
separi dal corpo deperendo più lentamente risposta alla domanda d'apertura
di esso. Quest'idea possiamo ritrovarla a quest'articolo. Sotto questo
anche nei Vangeli, pur senza il concetto del profilo coincide perfettamente
lento deperimento successivo, che invece è con il pensiero di Pascal (1623 -
una personale aggiunta di Gurdjieff all'idea 1662): «non siamo in grado di
evangelica. sapere né cosa [Dio] sia, né se egli
esista... La ragione non può dare
«“Ma voi come avete studiato?”» chiese una risposta. Siamo separati da
Ouspensky a Gurdjieff. “Io non ero un caos infinito». (2)
solo. Vi erano ogni tipo di specialisti fra
noi. Ognuno studiava secondo i metodi Non è sua intenzione voler dibat-
delle propria scienza particolare. Dopo tere sulle annose questioni di chi
di che, quando ci si riuniva, ci comuni- ha creato il mondo, se avverrà un
cavamo i risultati ottenuti”. “E ora dove secondo ritorno di Cristo o se
sono i vostri compagni?” Gurdjieff "Adamo è stato creato o meno
restò silenzioso, poi, guardando lonta- con l'ombellico".
no, disse lentamente: “Alcuni sono Tutti questi temi li lasciamo ai
morti, altri continuano i loro lavori, teologi e alle opinioni personali
di ciascuno.
Da questo punto di vista, quindi, la
Quarta Via non si accosta alla
*Nel quaderno di studio nª14,
spieghiamo le problematiche religione, né si pone i medesimi
di questo tipo, come i codici
scorretti introdotti per ? (2) Cosa pensi di questa affermazione di
il Centro delle Prime Forme.
Pascal?
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14. Le risposte del Sistema alle domande fondamentali
Dio: dobbiamo crederci? di Giovanni M. Quinti
interrogativi. Eppure esistono aspetti su cui la Quarta Via In molte occasioni vengono a trovarmi allievi di scuole
e la religione sembrano somigliarsi ed alcune sue scuole, ouspenskyane che, dopo vari anni di tentativi di ricordo
addirittura, utilizzano esercizi identici a "cerimonie e riti di sé con il metodo descritto da O., si lamentano di non
della Via religiosa". Cerchiamo di capire il perché. riuscire a consolidarlo. In questi casi è necessario farsi
aiutare da strumenti più evoluti già ampiamente utilizza-
Come abbiamo già detto più volte l'uomo è completa- ti nelle scuole.
mente frammentato, schiavo di una moltitudine di io che
lo imprigionano e non gli permettono di essere uno. La Un allievo di Ouspensky, Rodney Collin, percepisce
Quarta Via ha come obiettivo lo sviluppo di un Io stabi- deduttivamente tutto questo, infatti scrive nel suo
le, centrale e definitivo. Per raggiungere tale scopo usa il "Influenze Celesti":
"ricordo di sé".
«Il fatto è che sebbene sia straordinariamente
«Solo cominciando a ricordarsi di sé, l'uomo può difficile dividere la propria attenzione in due, è
realmente svegliarsi. Intorno a lui, tutta la vita molto più possibile dividerla in tre. Sebbene sia
assumerebbe allora un aspetto ed un senso diffe- estremamente difficile ricordarsi di sé e dell'am-
renti. Egli la vedrebbe come una vita di gente biente simultaneamente, può essere possibile
addormentata, una vita di sonno. Tutto ciò che la ricordarsi di sé e del proprio ambiente alla presen-
gente dice, tutto quello che fa, lo dice e lo fa nel za di qualcos'altro... Qual è questo terzo fattore
sonno. Nulla di questo può avere il minimo valore. che deve essere ricordato?... Ogni persona deve
Solo il risveglio e ciò che conduce al risveglio, ha comprenderlo da sola...».
un valore reale». (Op.cit. pag. 234, 235)
(Op.cit. pag. 159)
(3) L'esercizio del ricordo di sé condotto nelle scuole acqui-
sisce la forma del "ricordo di Dio". Ed è proprio su
Il ricordo di sé, e l'accrescimento di tale ricordo, dovreb- questo punto che la Quarta via assomiglia esteriormente
be diventare mèta centrale per un allievo della Quarta alla religione..
Via. Quando Ouspensky tentò le prime volte di ricor-
darsi di sé, comprese che era assai simile ad una "atten- Ma nella sostanza il suo approccio è differente. Mentre il
zione divisa" (op. cit. pag. 134). religioso dà per scontato che Dio esiste tale e quale egli
lo percepisce o nel modo in cui le Scritture lo presentano,
L'uomo ordinario presta meccanicamente attenzione l'allievo della Quarta Via non è certo di nulla. Il suo
solo a ciò che lo circonda o solo a se stesso. Sforzandosi scopo è consolidare il ricordo di sé e scopre che l'imma-
consapevolmente di ricordarsi di sé, la sua attenzione è gine di un Dio esteriore potrà aiutarlo in questo. (4)
rivolta contemporaneamente all'oggetto osservato e a se
stesso che osserva. Per molto tempo fu questo il lavoro di
Ouspensky e, grazie ad esso, egli poté fare numerose
esperienze di risveglio.
Eppure l'esperienza ci insegna che esistono diversi livelli
di ricordo di sé e che quello utilizzato da Ouspensky è
solo uno dei livelli iniziali. Ricordiamoci, nel caso ve ne
fosse bisogno, che il ricordo di sé deve diventare una
caratteristica stabile dell'essere. E per fare in modo che
questo accada abbiamo bisogno di nuovi strumenti che
possano incidere potentemente sul C.P.F. radicandolo
(vedi dispensa n. 14). Solo in tal modo potrà divenire la
base dalla quale elevarsi al piano che Gurdjieff definisce
"coscienza obiettiva". (op. cit. pag. 157) ? (4) Prova a fare questo esercizio, mentre leggi
queste parole immagina qualcuno che,
dall’esterno, ti osserva. Alzati e fai una passeg-
giata intorno alla stanza, impegnandoti in una
(3) In che modo ti applichi nell’esercizio del qualsiasi attività e mantieni su questo T erzo
? Punto l’attenzione. Quali sono le tue considera-
Ricordo di te? Quali esperienze hai fatto finora?
zioni? Cosa hai sperimentato?
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15. Le risposte del Sistema alle domande fondamentali
Dio: dobbiamo crederci? di Giovanni M. Quinti
Il ricordo di sé non può rimanere semplicemente uno ɶ Ricordo di sé in relazione allo spazio esteriore, dividen-
sforzo cognitivo o sensoriale. Per stabilizzarsi ha bisogno do l'attenzione fra me e l'oggetto che osservo. (Uomo 1)
di una proiezione esteriorizzata, particolarmente viva,
che gli permetta di elevarsi a qualità più sottili. Dio, per ɶ Ricordo di sé attraverso la percezione emozionale di
l'uomo che sceglie la Quarta Via, deve essere necessaria- me e del mondo che mi circonda. (Uomo 2)
mente visto ed immaginato fuori di sé, come un essere a
sé stante, definito e personale. Solo in questo modo egli ɶ Ricordo di sé attraverso l'immagine visualizzata di un
avrà la capacità di costruire con tale figura un rapporto terzo punto che si distingue da me e dal mondo.
definito, preciso, peculiare, comunicativo. Ed è proprio da (Uomo 3)
questo punto che iniziano nuove dimensioni di Lavoro.
ɶ Ricordo di sé attraverso la costruzione di un rapporto
Il ricordo di sé è continuamente alimentato attraverso costante e ambivalente fra me, il mondo circostante e il
tale rapporto, che deve evolversi e stabilizzarsi secondo Terzo Punto (Dio).
metodi precisi. A questo punto del percorso all'allievo
non interessa sapere se Dio esiste o meno. Sa, però, che ɶ Ricordo di sé attraverso la fusione con tale terzo punto
esiste un infinito che lo fino a giungere ad osservare
circonda, un tempo eterno esternamente me stesso e il
ed uno spazio senza limiti mondo. (Visione oggettiva)
che non può contemplare
per quello che è. Siamo ɶ Ricordo di sé attraverso la
esseri limitati e, come tali, profondissima fusione interio-
possiamo comprendere re con il Terzo Punto (Dio)
appieno solo ciò che ci è fino alla totale padronanza di
simile. Per questo, egli sé, da cui deriva la partecipa-
limita in un segno immagi- zione cosciente al “gioco del
nato ciò che è fuori dalla mondo”.
sua portata, dà una forma
al "senza forma". Sa che la ɶ Ricordo di sé attraverso la
sua idea di Dio è fallimen- totale percezione che il
tare e, per questo, non mondo, se stessi e il Terzo
sarebbe mai capace di alcuna forma di contesa religiosa. Punto (Dio) sono una medesima cosa.
Ma sa anche che per ricordarsi di sé deve imparare a (5)
sentire l'infinito intorno a lui e, per farlo, fissa un punto
preciso che lo rappresenti. Il ricordo di sé non è, come Gli "stati di ricordo di sé" si compenetrano e
afferma Ouspensky, semplicemente una "doppia perce- !! ciascuno è preludio a quello successivo.
zione" di se stessi e del mondo. Questa tecnica è adatta a
chi è agli esordi del Lavoro ed io stesso la utilizzo quando Ci si rende subito conto su quale grado di ricordo di sé
conduco gruppi di neofiti. ha lavorato Ouspensky. Egli, dopo aver fatto esperienza
del primo o forse del secondo livello, si arenò:
!! Esistono, in realtà, sette livelli di ricordo di sé.
«... sentivo che, malgrado tutti i miei sforzi, resta-
S'inizia a far sperimentare all'allievo il ricordo di sé più vo incapace di 'ricordarmi di me' anche per un
semplice per lui da comprendere, per il periodo necessa- brevissimo spazio di tempo. All'inizio avevo
rio a che esso evolva a livelli avanzati. Naturalmente tali creduto che qualcosa fosse possibile, ma in seguito
"evoluzioni" sono consequenziali allo sviluppo dell'allie- persi tutto...».
vo, in una condizione di "lavoro oggettivo" (con questo (Op.cit. pag. 276)
termine intendiamo un lavoro condotto secondo i criteri
tradizionali: all'interno di una confraternita, con un
maestro e degli obiettivi precisi).
? (5) Scrivi su una lavagna o su un foglio una
I livelli di ricordo di sé sono i seguenti: sintesi dei diversi livelli di Ricordo di sé cercando
di penetrarne il senso profondo e le diverse fasi.
A cosa le colleghi?
Cosa ti viene in mente?
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16. Le risposte del Sistema alle domande fondamentali
Dio: dobbiamo crederci? di Giovanni M. Quinti
Quando G. gli propose un lavoro successivo, attraverso la senza avere un polo esterno dal quale osservarsi.
visualizzazione di un Terzo Punto superiore e trascen-
dente, egli decise di allontanarsi. L'uomo fa molta più fatica ad osservare se stesso che un
altro. Su questo principio egli costruisce una lente attra-
In quella medesima occasione Ouspensky e G. ebbero un verso la quale si guarda come dall'esterno.
colloquio che fa capire che G. attendeva il momento per
chiarire i passi successivi e la natura del Lavoro svolto da L'esperienza, assai più valida di qualsiasi teoria libresca,
Ouspensky. Queste "attese" sono sempre determinate dal insegna che se l'uomo inizia a ricordare se stesso ricor-
fatto che il maestro avverte che l'allievo non è ancora dandosi di Dio che cammina con lui, che mangia con lui,
pronto ad accettare alcuni aspetti dell'insegnamento per che lo ascolta e che lo accompagna in ogni momento,
una serie di resistenze personali. acquisisce ulteriori strumenti di auto-osservazione di cui
prima non disponeva.
«“Cosa vi capita oggi?” mi chiese G. “Non lo so
neppure io, risposi. Comincio semplicemente a Questi strumenti sono di due tipi: alcuni di natura tecni-
sentire che non si arriva a niente, o piuttosto che ca e altri di natura emotiva. L'esempio di uno strumento
io non arrivo a niente. Non posso parlare degli tecnico è quello assegnato all'interno della nostra confra-
altri. Ma per quanto mi riguarda, io non vi com- ternita: l'allievo viene aiutato a conoscere i nomi di Dio,
prendo più e voi non spiegate più le cose com'era- in lingua originale, descritti nella Bibbia. Appena vi ha
vate solito fare al principio. Sento che di questo meditato per un certo periodo (e ha così scoperto alcune
passo non concluderemo nulla”. “Aspettate ancora caratteristiche fondamentali della Terza Forza) impara a
un poco, mi disse G. Avremo ben presto nuove "recitarli segretamente" chiamando Dio con il suo nome
conversazioni. Cercate di capirmi: finora, abbiamo ("chiameremo ogni cosa con il suo nome" ha detto G. a
tentato di mettere ogni cosa al suo posto; presto, O.). Egli apprende come sviluppare un continuo stato di
chiameremo le cose con il loro nome”». "preghiera", pur svolgendo le sue normali azioni quoti-
(Op.cit. pag. 277) diane. Una parte di lui, cioè, invoca continuamente il
ricordo di sé e lo stabilisce grazie alla forte sensazione di
Ouspensky non riuscì a comprendere cosa Gurdjieff essere osservato dall'esterno, da Dio stesso che ode la sua
volesse dire e si chiese come “dare un nome alle cose” invocazione e lo raggiunge.
avrebbe risolto la sua impasse. In realtà Gurdjieff stava Questo è perfettamente in linea con le parole di Gesù:
utilizzando un'allegoria per cercare di introdurre l'idea di «pregate di continuo» (Lc. 21:36), un consiglio preciso
un nuovo livello di ricordo di sé: attraverso, cioè, l'utilizzo per stabilizzare il ricordo di sé. (7)
di un "nome", di un'immagine esteriore precisa.
Quando l'allievo inizia a costruire l'immagine di Dio
fuori di sé visualizza simbolicamente ciò che Gurdjieff
chiama Terza Forza, «... perché non possiamo vedere
direttamente la Terza Forza. La Terza Forza è una
proprietà del mondo reale». (Op. cit. pag. 90 corsivo mio)
(6)
Nella nostra soggettività siamo continuamente sottopo-
sti a due forze: il lupo e l'agnello dentro di noi, il morale
e l'immorale, il bene ed il male. In altre parole siamo
divisi fra l'egoismo e l'altruismo, fra il mondo di dentro e
quello di fuori. Il ricordo di sé è lo strumento che
consente a tale conflitto di superarsi; è la Terza Forza che Quando l'allievo ha fatto di tale figura esteriore un
gli permette di trascendere. Quando l'allievo della
Quarta Via inizia a ricordare se stesso attraverso i primi
? (7) Gurdjieff, in un’occasione, diede ad un suo
due livelli descritti comprende che non può stabilizzarlo allievo un esercizio simile. Costui doveva contare
da uno a dieci e poi da dieci a uno proprio mentre
(6) Che cos’è la Terza Forza? In che modo puoi conduceva le sua mansioni ordinarie.
? Cosa ti fa pensare un‘esercizio simile?
collegarla a “Dio”?
A cosa può servire? Che risultati può raggiungere?
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17. Le risposte del Sistema alle domande fondamentali
Dio: dobbiamo crederci? di Giovanni M. Quinti
Quando l'allievo ha fatto di tale figura esteriore un è Reale solo quando Io Sono". Lo stesso titolo del libro
elemento definito cui ricorre frequentissimamente può ha più livelli di significato (ben sette). Uno di essi è "La
servirsi di quegli strumenti emotivi, di natura potentissi- vita è Reale solo quando Dio" perché "Io sono" in ebrai-
ma, inaccessibili ai livelli inferiori di ricordo di sé. co si traduce "He he ye" che è la radice di molti nomi
divini. Non solo, quando Dio si presenta a Mosè che gli
Può apparire strano, ma più un uomo fa passi verso il chiede quale sia il suo nome, Egli risponde:
Reale, più viene aiutato. Le grosse difficoltà sono all'ini-
zio del cammino. Questo è confermato dalle Sacre Scrit- «Dirai così ai figli d'Israele: L'IO SONO mi ha
ture (che per noi sono un "testo tecnico" di lavoro su di sé mandato da voi». (Es. 3:14)
assolutamente straordinario, attendibile e verificabile):
Nel libro di Gurdjieff esiste una breve parte stranamente
«Io vi dico che a chiunque ha sarà dato; ma a chi e ingiustificatamente in corsivo. Gurdjieff ha affermato
non ha sarà tolto anche quello che ha». (Lc. 19:26) che alcuni testi scritti da maestri del passato erano validi
solo per qualche riga o pagina e che tutto il resto era
Quando l'allievo ha stabilizzato la sua scritto solo per interessare gli scioc-
percezione di Dio, per incrementarla, chi o i perditempo.
può iniziare a comunicare spontanea-
mente con lui, a cercarne la compa- Solo chi aveva le chiavi di lettura
gnia. Può iniziare, cioè, un meravi- giuste avrebbe trovato il necessario e
glioso processo di innamoramento di gettato via il resto.
Dio.
E se anche Gurdjieff avesse
Corredato di un tale amore penetrante,
? adottato un metodo simile?
il ricordo di sé non potrà più essere un
fenomeno sporadico. Questo è il punto Invito il lettore a recuperare tale
di non ritorno e l'ascesa è certa e conse- libro e a rinvenire la succitata parte.
quenziale. A questo livello l'allievo fa Troverà, probabilmente, molte
esperienze che smettono di essere attinenze con quello che abbiamo
soggettive. Accadono in lui ed intorno scritto finora e, forse, potrà anche
a lui avvenimenti straordinari, "miracolosi" e oggettivi. Egli comprendere qual era la risposta di Gurdjieff alla nostra
inizia a verificare che tale Dio "immaginato", "pensato" e domanda iniziale. •
"costruito", ha una sua corrispondenza superiore e oggetti-
va.
Comprende che esiste un'attinenza strettissima fra il
cosmo psichico e quello esteriore; che la costruzione del
Padrone dell'universo interiore (l'Io) lo pone in contatto
con il "Padrone dell'Universo esteriore". (8)
Ma di questo è inutile parlare ora, cadremmo nell'errore
di fare supposizioni su cose che non conosciamo. Lo
stesso Gurdjieff evitava aspramente di parlare di ciò che
può essere solo vissuto e sperimentato.
La Quarta Via è esperienza e non teoria. Numerose volte
monsieur Gurdjieff parla indirettamente dei diversi
livelli di ricordo di sé e dell'utilizzo dell'immagine divina
come strumento massimo per stabilizzarlo.
Vuoi studiare con noi?
Un esempio di questo lo troviamo nel suo libro "La Vita Gli articoli di questa dispensa vengono letti,
studiati ed approfonditi dai Gruppi di Studio LA
TECA presenti in Italia. Se desideri partecipare
? (8) Rifletti su questi ultimi due periodi e cerca di manda una richiesta a: lateca@lateca.info
“sentirne” il significato. o visita il nostro sito: gurdjieff.es
15
18. Eraclito alla luce del pensiero
Edizioni di G.I. Gurdjieff
FILOSOFIA DEL
CAMBIAMENTO
Il libro di Andrea De Leo accompagna il lettore nel mondo ÀlosRÀco di Eraclito,
l
presentando alcuni dei suoi più importanti aforismi, seguiti da un commento e da una
pre
Eraclito alla luce del pensiero di G.I. Gurdjieff
spiegazione che ne fanno un vero e proprio manuale di meditazione. L’originalità di
spie
FILOSOFIA DEL questo testo è data dal fatto che l’autore si propone di ripensare la ÀlosRÀD eraclitea
que
alla luce di un altro insegnamento iniziatico, quello del maestro armeno G. I.
a
alla
CAMBIAMENTO Gurdjieff, conosciuto come la Quarta Via.
Gu
LaTeca Edizioni
Andrea De Leo
No aspettatevi un semplice saggio accademico sulla ÀOosoÀa.
Non
Seguendo i principi delle opere ÀlosRÀche dell’antichità, il cui ÀQH era di formare gli
Seg
animi, piuttosto che di informarli, con questo libro l’autore si propone di tracciare
ani
n
l’inizio di un percorso iniziatico in grado di favorire una trasformazione interiore
l’in
nel lettore che si accinge alla lettura di queste pagine.
Eraclito alla luce del pensiero di G.I. Gurdjieff George Ivanovich Gurdjieff: nacque nel Eraclito: è stato un filosofo presocratico
FILOSOFIA DEL
1869 ad Alexandropol (Armenia russa) ed è vissuto a Efeso fra il 520 e il 460 a.C., il quale,
CAMBIAMENTO
LaTeca Edizioni
Andrea De Leo uno dei pochi riconosciuti grandi maestri a causa del suo linguaggio particolarmente
occidentali vissuti nel secolo scorso. Dopo ermetico, fu soprannominato skateinos,
Saggistica
una giovinezza passata viaggiando e l'Oscuro. I suoi aforismi, per i più incomprensi-
ISBN 978-84-937668-6-3 studiando culture diverse allora sconosciute, bili, si diceva avessero l’effetto di oltrepassare
‡ 140 pagine si dedicò interamente al lavoro sulla la mente condizionata di chi fosse disposto ad
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svegliare l'uomo dagli automatismi quotidiani
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Paperback
Disponibile in: italiano e spagnolo
ISBN 978-84-937668-5-6
ISBN 978-84-937668-4-9
Narrativa Sagistica
IL PROFETA SENZA NOME Manuale di Quarta Via
L
’insegnamento di G.I. Gurdjief f in pillole
di Eva M. Franchi Eva M. Franchi - Andrea Bertolini
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19. Approfondimenti del Sistema della Quarta Via
PERCHÉ iniziare a LAVORARE su di sé?
di Anna Di Giandomenico
Questo articolo di studio
è estratto dalla dispensa n. 8
Da poco, una persona che mi conosce in profondità, mi ha scritto: «Devi rattristarti soprattutto
perché la vita è nostalgia e ci sarà una fine ai tuoi giorni... Questo è l'unico dolore proficuo».
Questo invito a mettere a fuoco la realtà della morte fisica, per interrogarmi sulla mia vita attuale,
mi ha portata a ripensare quando, fin da bambina, investigavo sul senso della vita. Mi chiedevo:
«Possibile che l'esistenza si svolga come la trama già nota di un film tra le scene ordinarie
? della vita professionale, affettiva, ludica? Esiste una meta da raggiungere? Come posso
realizzare il mio Essere? Quale il significato del dolore?». (1)
? (1) Prova a rispondere tu stesso a questa domanda.
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