2. Motivi del collocamento
• Per art. 22 DPR 448/88: collocamento in
comunità: 57%
• Per trasformazione artt. 20, 21, 23 DPR 448/88
(prescrizioni, permanenza a casa,
custodia cautelare): 21%
• Per art. 28 DPR 448/88: messa alla prova: 11%
• Provenienti da altre comunità: 7%
• Altro: 4%
3. Note sugli allontanamenti arbitrari.
Dati CGM di Milano
• Nell’anno 2005, 72 fughe relative a tutti i minori
collocati in comunità, pari al 20% circa
(contro una media nazionale del 38%).
• Da CPA: su 46 collocati, 14 fughe, pari a 1 minore su
3 (33%);
• Da IPM (in seguito all’aggravamento di un mese in
carcere): 12 fughe su un totale di 23, circa 1 minore su 2
(50% circa)
4. Tipologie di comunità:
Pronta Accoglienza
• Immediatezza e flessibilità: risponde a
bisogni urgenti e temporanei
• Obiettivo: osservazione tesa a fornire
informazioni ai Servizi sui percorsi ipotizzabili
• Alcuni posti di Pronta Accoglienza possono
essere collocati presso altri presidi (riserva
posti di emergenza)
5. Tipologie di comunità
Comunità Educative
• Struttura residenziale con personale educativo
professionale, residente o turnante
• Obiettivo: contrattazione attiva di un percorso
educativo
• Comunità Ministeriali
• Comunità appartenenti al privato sociale
• Spesso a carattere “misto”: includono
adolescenti che non sono coinvolti nella sfera
penale
6. Tipologie di comunità
Comunità Terapeutica
• Struttura residenziale rivolta ad un’utenza
tossicodipendente, o con problemi psichiatrici
• Obiettivo: funzione riabilitativa, curativa
– Scarsità delle strutture
– Distinzione tra comunità educativa –
terapeutica
– Utenza mista minorenne e maggiorenne
Nella pratica non tutti i CGM possono scegliere la
struttura più adeguata al singolo adolescente
7. La valutazione dell’efficacia
• Redondo,Sanchez-Meca,Garrido, 2001 (modelli di
trattamento ed efficacia (r) per minorenni e adulti in Europa)
8. Correlazione tra obiettivi dell’intervento e efficacia
0.4
Riduzione
0.3
Recidivismo
0.2
0.1
0
-‐0.1
Aumento
Recidivismo -‐0.2
Bisogni
alla
bese
del
reato
Interven2
sull’autos2ma
Paura
della
punizione
Legame
con
pari
an2sociali
Problemi
emo2vi
generici
Rispe:o
del
pensiero
an2soc.
A=vità
fisica
Effect
Size -‐0.18 -‐0.12 -‐0.09 -‐0.06 -‐0.05 -‐0.03 0.36
Fonte: Dowden and Andrews, (1999). What Works in Young Offender Treatment: A Meta Analysis.
Forum on Correctional Research. Correctional Services of Canada
9. Principi che determinano interventi efficaci
• Valutazione del rischio
• Attenzione ai bisogni che sottendono alla commissione dei
reati (“criminogenic needs”)
• Responsività individuale al trattamento
• Presa in carico integrata psico-socio-educativa
(Andrews, Zinger, Hoge, Bonta, Gendreau, Cullen, 1990;
Dowden, Andrews, 1999; Gendreau, Andrews, 1990)
10. Necessità dell’integrazione psico-socio-educativa
• Problematicità della distinzione tra comunità
educative e terapeutiche
• I minori che entrano in comunità spesso hanno
problemi rilevanti
• Occorre una integrazione tra intervento educativo,
psicologico e intervento sul contesto familiare
11. Cosa può minare l’efficacia: “peer group effect”
• Gli interventi per i problemi di comportamento
avvengono spesso in un contesto di gruppo.
• Il gruppo di adolescenti che hanno problemi di
comportamento tende ad avere effetti negativi di
contagio.
• Per neutralizzare l’effetto contagio occorre considerare
l’importanza di obiettivi individualizzati,
privilegiare i piccoli gruppi e garantire la presenza
di adulti che controllano e rispondono ai
bisogni.