20. La pacchiana E’ la donna in costume tradizionale calabrese. Tale vestito comprende vari capi di abbigliamento : ‘u mannile(copricapo che arriva sino alle spalle). In genere di colore scuro. ‘a cammisa (lunga sottana che arrivava sino ai talloni, in generale di lino bianco). ‘a camicetta ‘u pannu : tessuto che si avvolge dalla vita in giù. In genere rosso per le donne sposate, marrone per le nubili. Le vedove portavano il panno nero. ‘u cursè : corsetto con stecche di legno. ‘a fadiglia: ampia gonna sempre scura (blu, marrone scuro, nero). ‘u faddali : grembiule. (nei paesi vicini viene chiamato: mantesinu o mantisinu). Sciallu: scialle,di tessuto diverso secondo la stagione. Maccaturu o muccaturu: Ampio fazzoletto che serve a coprire il capo o le spalle. Cazietti: calze
21. La Tarantella E’ una danza popolaresca, a carattere regionale, che cambia, nell'impostazione e nelle figure, da paese a paese. Comunemente si balla negli spazi aperti nelle feste padronali o per le vie in occasione della vendemmia o dei raccolti. La musica è offerta dagli strumenti tradizionali, la zampogna e i tamburelli. Di solito danzano soltanto gli uomini e la tarantella assume l'andamento di un torneo, in cui si fanno le finte dell'attacco e della difesa in duello. Il cerchio d'attorno prende parte ad esso, sottolineando con grida e battiti di mani il ritmo della musica e i passi dei ballerini. In alcuni paesi la tarantella è danzata da una sola coppia al centro della comitiva, con cambi alternati di ballerini. Quando il ballerino resta solo, piega il ginocchio per terra e invoca l'intervento di un'altra dama, intrecciando un garbato dialogo col direttore di ballo.
22. Scilatelle pomodoro e basilico Il territorio offre antichi sapori Stoccafisso con patate e olive