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vino
     vino
      INTERVISTA ALL’ENOLOGO




     Raccontare la complessità
     del territorio in un vino
     Per Francesco Iacono, professione “vitienologo”,                 di San Michele all’Adige – dal         nella sua carriera professionale,
     Arcipelago Muratori rappresenta la continuità di                 1999 Iacono dirige l’Arcipelago        ormai trentennale.
                                                                      Muratori di cui lui stesso             Sperimentazione è curiosità, un
     un progetto professionale, iniziato da appassionato              è l’ideatore. Un progetto              bisogno continuo di viaggiare
     ricercatore e proseguito da uomo d’azienda, avendo               ambizioso, esempio unico in            e navigare tra i propri pensieri,
     come principio ispiratore la volontà di esprimere in un          Italia che valorizza la diversità –    tra i propri sogni, concretizzarli,
     vino tutta la complessità del territorio di appartenenza         di terre, climi, uomini, viticoltura   puntare verso un orizzonte
                                                                      – attraverso 4 tipologie di            lontano, raggiungerlo e poi



                                 C
     f Roberto Tognella                     inquant’anni,             vini e altrettanti marchi. Un          scoprire che c’è ben altro al di là,
                                            vicepresidente            progetto in continuo divenire          qualcosa di nuovo da scoprire,
                                            dell’Azienda Agricola     che ha permesso a Iacono di            comprendere e acquisire. Senza
                                            Fratelli Muratori e       proseguire, anche da uomo              questo continuo stimolo l’attività
                                  responsabile dell’Arcipelago        d’azienda, il suo appassionato         professionale sprofonderebbe in
                                  Muratori, con un neologismo         cammino nella sperimentazione,         una monotona e noiosa routine.
                                  da lui stesso coniato Francesco sempre alla ricerca della                  In questo viaggio senza fine,
                                  Iacono si definisce un               migliore espressione del               è importante tenere una rotta,
                                  “vitienologo”, “viticulturist” per  territorio, di quell’equilibrio        dare coerenza ai propri progetti,
                                  gli anglosassoni, un trait d’union delicato e straordinario in vigna       ai propri pensieri, a quello che
                                  tra l’agronomo e l’enologo,         e in cantina tra uomo e natura,        da essi creiamo. Penso che tale
                                  cioè quella figura di studioso       tra scienza e tradizione. Progetto     coerenza abbia caratterizzato
                                  e profondo conoscitore della        che oggi approda a “Tutto              la mia carriera professionale
                                  vite capace d’interpretare          Natura”, un brand trasversale          fin da quando mi avvicinai alla
                                  l’espressione di un territorio,     di vini ottenuti senza ricorrere       viticoltura, prima da tesista e
                                  l’animo di chi lo abita e,          a solforosa, chiarificazioni e          poi da ricercatore. Di ciò sono
                                  attraverso la vigna e i suoi        filtrazioni, frutto di un’agricoltura   profondamente soddisfatto.
                                  frutti, coglierla e valorizzarla in simbiotica nella quale il terreno,
                                  un vino. Con un importante          il suo ecosistema svolgono             La viticoltura non fu all’inizio
                                  background di ricerca scientifica un ruolo decisivo, non più di             una scelta vocazionale…
                                  alle spalle – 17 anni, parecchi     semplice comparse o di attori          Sono figlio di un viticoltore
                                  dei quali trascorsi in qualità      comprimari, ma di protagonisti         anche se inconsapevolmente…
                                  di coordinatore del gruppo di       della nascita di un vino.              Mio padre, ischitano, lasciò
                                  viticoltura e responsabile del                                             nel Dopoguerra l’isola, la
                                  gruppo di analisi sensoriale        La ricerca e la sperimentazione        terra, i campi, per cercare
     Francesco Iacono             GAS presso l’Istituto Agrario       rappresentano la continuità            fortuna in città, a Genova.



     Imbottigliamento
22   MAGGIO 2011
La città incominciò a starmi            viticoltura di qualità focalizzata
stretta dopo gli studi superiori,       sul terroir e sull’importanza
pensavo a esperienze nuove,             del territorio; Einhard, figura
all’indipendenza dalla mia              molto carismatica, lavorava
famiglia; così, più per voglia di       più sulle varietà, lui è stato il
evasione che per un’effettiva           padre dell’Arneis. C’era quindi
convinzione, decisi di iscrivermi       chi si ispirava a una filosofia
a Scienze agrarie all’Università        anglosassone dove la gestione
Cattolica di Piacenza. Qualche          e la modulazione dei parametri
anno dopo mi ritrovai a chiedere        produttivi, attraverso tecniche
una tesi all’Istituto di coltivazioni   agronomiche, aveva, nel                Esempio della valorizzazione della diversità, l’Arcipelago Muratori è
arboree, mi attraevano il mondo         perseguimento della qualità,           composto da quattro territori, quattro “isole” in ognuna delle quali
                                                                               si produce il vino più connaturato al territorio: metodo classico
vegetale e in particolare gli           un’importanza rilevante rispetto       in Franciacorta, Rosso da Sangiovese e di taglio bordolese nella
alberi. La tesi mi fu rifiutata,         al contesto pedoclimatico in cui       Maremma Toscana, a Suvereto, vini da uve a bacca “gialla” in
                                                                               Campania, nel Sannio Beneventano, e vino da conversazione a Ischia
perché l’argomento era per così         la vite cresceva, e chi invece
dire “esaurito”. Pensai allora          riconosceva al territorio, al
a una specie di “surrogato”, a          suolo, alla varietà, all’interazione   Scienza, il quale mi propose          essere paragonato a quello che,
qualcosa che si avvicinasse alla        dell’uomo un’importanza                di passare all’Istituto Agrario di    negli anni ’20 a Copenaghen,
mia ipotesi iniziale: la viticoltura    decisiva per la produzione di un       San Michele. Scienza intuì che        caratterizzò la fisica atomica. Noi
pensai facesse al caso mio. Mi          vino di qualità.                       la cantina di microvinificazione       non demmo seguito a nessuna
laureai con un personaggio che                                                 poteva essere quel luogo              rivoluzione scientifica ma senza
segnò, in seguito, una tappa            Lei che filosofia sposò?                 nel quale i due mondi                 dubbio diventammo il punto
importante nella mia crescita           Mantenni un approccio diciamo          potevano incontrarsi: se infatti      di riferimento per la viticoltura
professionale: il professor Attilio     “laico”, non mi schierai, cercai       l’enologo conduceva prove di          e l’enologia italiana; moltissimi
Scienza. Confesso che allora            piuttosto, senza pregiudizi, –         temperatura, di fermentazione         furono i produttori, i tecnici che
l’entusiasmo per la vigna e             anche grazie alla guida dei miei       malolattica..., l’agronomo poteva     decisero di frequentare i nostri
per il vino era ancora in una           tutor – di far tesoro di quelle        verificare l’effetto delle potature,   corsi. A San Michele si studiava
fase parecchio embrionale,              conoscenze che, alla luce degli        del diradamento, le diverse           a tutto campo la viticoltura e
mi interessava soprattutto              studi che stavo conducendo             epoche di vinificazione…               l’enologia anche con attrezzature
concludere gli studi universitari.      sull’ecofisiologia delle piante,        L’analisi sensoriale produceva        sofisticate. Ricordo nel nostro
Fu quando iniziai a collaborare         erano confermate da dati               dati per entrambe le                  laboratorio di ecofisiologia le
con l’Università, dopo la laurea,       oggettivi e sperimentali. Nel          sperimentazioni, agronomiche          prime macchine di misura
che scaturì una scintilla, la           frattempo mi accorsi quanto il         ed enologiche, dati oggettivi         della fotosintesi, l’impiego della
passione che ancora oggi                campo e la cantina, la viticoltura     sui quali era possibile aprire un     fluorescenza… Quello che
accompagna la mia attività.             e l’enologia procedessero per          confronto, un dialogo. Dialogo        sicuramente ci differenziò fu il
                                        vie distinte, senza comunicare         che io ebbi il compito di mediare     risvolto applicativo di ciascuna
Ricercatore dall’‘83 al ’99.            tra loro: in campo si parlava di       in qualità di coordinatore            ricerca, ogni nostro studio era
Che aria si respirava in quegli         zuccheri e acidità, si iniziava        del gruppo di viticoltura e di        finalizzato a fornire delle risposte
anni in viticoltura?                    timidamente anche a valutare           responsabile del GAS, il gruppo       subito fruibili per l’agronomo,
Quella di Piacenza con il               i polifenoli, in cantina invece di     di analisi sensoriale.                l’enologo, l’agricoltore; cercammo
professor Fregoni era una               lieviti e di tecnologie. Sebbene                                             di spiegare le contraddizioni che
delle prime cattedre istituite in       l’obiettivo finale comune fosse         Quelli, per l’Istituto Agrario di     scaturivano da alcune prove
viticoltura insieme a quella di         la qualità del prodotto, non c’era     San Michele all’Adige, furono         sperimentali.
Torino con il professor Einhard         alcuna sinergia o concomitanza         anni di rinascita, di grande
e a quella di Bologna con il            d’intenti nel perseguire questo        fermento intellettuale.               Qualche risultato eclatante
professor Intrieri. Tre cattedre,       scopo. Serviva un mezzo che            Furono anni di estremo                di questa attività di ricerca?
tre approcci molto diversi al           permettesse a questi due mondi         entusiasmo, quelli dall’‘87 al        Chiarimmo una volta per tutte,
problema: Intrieri insegnava            di comunicare…                         ’95. All’Istituto lavorava un         introducendo il rapporto tra
il Canopy Management, la                                                       gruppo di viticoltura giovane,        foglie e produzione – che gli
gestione della chioma, tecnica          Lo trovò?                              molto attivo. Il fermento             anglosassoni poi chiamarono
molto in voga Oltreoceano;              Fu l’analisi sensoriale. Un’idea       intellettuale che si sviluppò         “source-sink” – il motivo per cui
Fregoni puntava su una                  che piacque al professor               potrebbe in qualche modo              certi diradamenti funzionavano



                                                                                                                                           Imbottigliamento
                                                                                                                                           MAGGIO 2011
                                                                                                                                                              23
vino
     vino
      INTERVISTA ALL’ENOLOGO
     mentre altri no. Lo studio dei   alcuni risultati sperimentali che          fino a quel momento, era               amico australiano… All’Istituto
     diradamenti e quindi del Canopy  ci saremmo aspettati per alcuni            spesso teso a forzare la natura,      di San Michele all’Adige, nel
     Management fu solo la punta di   ambienti non si verificarono.               non tanto a livello ambientale        frattempo, aveva preso sempre
     un iceberg di un filone di ricercaCapimmo che rimaneva un                    quanto – ancor più grave – a          più importanza una linea molto
     ben più ampio che spaziava su    vuoto di conoscenze importante             livello concettuale. C’era una        biomolecolare dove lo spazio
     tutte le pratiche agronomiche    da colmare che riguardava la               violenza di fondo – ho i mezzi        alla terra, a “sporcarsi le mani”
                                      parte nascosta della pianta.
     volte alla corretta gestione della                                          tecnologici, ho le conoscenze         cominciava a venire meno.
     vigna: quando e se cimare,       Il confine tra la gestione della            quindi posso ottenere il risultato    Più spazio alla teoria meno alla
     quando e perché sfogliare,       parte epigea e del terroir                 che mi sono prefissato – rispetto      pratica: il contatto con la realtà,
     diradare perché… Si cominciò a   divenne molto labile e iniziammo           a un messaggio primario che è         il risvolto applicativo, che tanto
     studiare in maniera approfondita a studiare il terreno e le sue             il valore simbolico e storico del     aveva caratterizzato le ricerche
     anche l’importanza dell’apporto  interazioni con la pianta. Ma la           vino, valore che non possiamo         condotte dall’Istituto, venne un
     idrico nei diversi momenti della via meccanicistica, l’impiego di           disconoscere. Affossarlo, svilire     po’ a mancare…
     stagione, la correlazione tra    sistemi di misurazione sempre              quel rapporto che nel tempo
     apporto idrico e produzione, e   più sofisticati, il concetto di             si è stabilito tra uomo, terra e      Incontrò i fratelli Muratori
     grandi riscontri pratici ebbero  separare il più possibile tutti i          vite, significa banalizzare il vino,   e fu la svolta.
     gli studi di zonazione condotti  fattori di variabilità, non davano         renderlo un mero oggetto di           L’incontro fu del tutto casuale,
     da Mario Falcetti. A una a una   gli esiti sperati. Compresi che            marketing per il quale il luogo       nel ’99. Industriali tessili
     collocammo molte tessere         serviva un approccio diverso allo          d’origine, chi l’ha prodotto e        franciacortini, i fratelli Muratori
     di un mosaico e a un certo       studio del terreno. Terreno che            come rivestono un’importanza          da qualche tempo pensavano
     punto, peccando un po’ di        sfortunatamente era – e ancora             marginale.                            di differenziare il loro business
     presunzione, pensai che le       è – visto come un substrato di                                                   puntando sulla viticoltura.
     conoscenze acquisite potessero   crescita, con una sua tessitura,           Presagi di una svolta…                Mi chiesero un parere su come
     rappresentare la via attraverso  al quale apportare elementi al             Fu durante un convegno di             impostare questa attività.
     la quale gestire integralmente lafine di equilibrare un quadro               viticoltura delle zone fredde         La mia risposta, diversa
     qualità di un prodotto…          nutrizionale non corretto;                 svoltosi negli USA vicino             dalle molte finora ricevute, li
                                      un ambiente quindi più teorico             al lago Ontario nel ’96,              impressionò favorevolmente.
     Non fu così?                     che reale dove gli interventi              che le perplessità, che da            In maniera forse un po’
     Le conoscenze maturate,          venivano decisi a tavolino. In             qualche tempo coltivavo, si           preveggente per l’epoca, risposi
     perlopiù focalizzate sulla parte quegli anni capii, complici anche          concretizzarono. Incontrai, del       che in Franciacorta avrebbero
     epigea della pianta, non ci      i nuovi studi che intrapresi sul           tutto inaspettatamente, un amico dovuto produrre esclusivamente
     permisero di spiegare come mai terreno, che il lavoro svolto                e ricercatore australiano che si      Franciacorta. Le motivazioni che
                                                                                 occupava di viticoltura in zone       portai furono lapalissiane: chi
                                                                                 aride. Stupito, gli chiesi perché     si sarebbe sognato di andare
                                                                                 partecipasse a quel convegno.         ad assaggiare una bollicina a
                                                                                 Mi spiegò che, attraverso la          Bordeaux o un merlot nella
                                                                                 gestione della chioma e del           Champagne? Benché nessuno
                                                                                 terreno, era possibile simulare       avesse mai pensato di costruire
                                                                                 il comportamento della vite e la a quei tempi un’azienda
                                                                                 qualità dell’uva come se essa         monoprodotto in Franciacorta,
                                                                                 fosse prodotta in un ambiente         a detta di molti insostenibile
                                                                                 freddo. Mi chiesi allora quale        commercialmente, i fratelli
                                                                                 fosse in realtà l’obiettivo delle     Muratori decisero di accettare la
                                                                                 nostre ricerche: raggiungere          sfida e di avallare in toto il mio
                                                                                 un risultato prefissato a ogni         ambizioso progetto: l’Arcipelago
                                                                                 costo e indipendentemente             Muratori.
                                                                                 da, o valorizzare al meglio ciò
                                                                                 che si ha, il territorio, gli uomini, Di che cosa si tratta?
                                                                                 il clima, il suolo, le varietà?       L’Arcipelago Muratori
                                                                                 Sono passati 15 anni da quei          rappresenta un esempio della
     «Il nostro approccio, se l’obiettivo è realmente quello di
     rappresentare nei nostri vini il territorio, prevede di ridurre al minimo
                                                                                 giorni e molta viticoltura la         valorizzazione della diversità;
     gli interventi.                                                             pensa ancora come il mio              diversità di uomini, terreni,



     Imbottigliamento
24   MAGGIO 2011
territori per rappresentarli, per          In quale modo?
                                                                           goderne i profumi, i sapori e              Un progetto che ho
                                                                           fondamentalmente la diversità,             sviluppato e del quale vado
                                                                           come ci dobbiamo comportare                particolarmente fiero è la
                                                                           da un punto di vista viticolo              micorrizazione di tutte le terre
                                                                           ed enologico per far sì che                delle nostre tenute. Attraverso
                                                                           queste differenze non vengano              l’apporto di microrganismi
                             Villa Crespia, “isola” dell’Arcipelago        banalizzate o azzerate? Le                 diversi e di funghi simbiotici
                             Muratori in Franciacorta
                                                                           tecnologie, gli strumenti                  stiamo ripristinando l’equilibrio
                                                                           esistono per correggere l’azoto,           microbiologico del terreno.
climi, viticoltura… di vini;          del progetto, sicuramente a          il potassio nel terreno o attivare         Questo ha già portato risultati
è un progetto vitivinicolo            lungo termine avrebbe svilito        una fermentazione in cantina.              importanti: le piante mostrano
basato su un principio molto          il concetto di “Arcipelago”,         Ma fino a quale punto queste                minori esigenze nutrizionali,
semplice: individuare territori       banalizzandolo. Vogliamo             tecnologie possono essere                  sono più resistenti a fisiopatie e
ad alta vocazione enologica per       trasmettere al consumatore           utilizzate per poter ancora                stress idrico…
realizzarvi una sola tipologia di     l’idea che non esista un             parlare di processo naturale
vino. Quattro sono i territori con    approccio univoco sempre             e di rappresentazione di                   Ripristinare quindi l’equilibrio…
cui l’Arcipelago è composto,          valido, in campo come in             un territorio? Si parla di vini            …abbandonando le forzature
quattro “isole” in ognuna delle       cantina, quale che sia il luogo di   biodinamici, di vini veri, di vini         che a lungo termine non
quali produciamo il vino più          provenienza.                         da lotta integrata…                        pagano. La nostra attenzione
connaturato al territorio: metodo     Per esprimere in un vino tutta       Ma quale può essere                        è davvero rivolta a questo
classico in Franciacorta, Rosso       la complessità del territorio        veramente definito il metodo                concetto di agricoltura
da Sangiovese e di taglio             al quale appartiene –                giusto? Il nostro approccio,               simbiotica che, in alcuni
bordolese nella Maremma               complessità che non riguarda         se l’obiettivo è realmente di              ambienti, ci porta oggi a
Toscana, a Suvereto, vini da uve      soltanto caratteristiche             rappresentare nei nostri vini              produrre uve senza ricorrere
a bacca “gialla” in Campania,         pedoclimatiche, ma che               il territorio, prevede di ridurre          a trattamenti chimici o
nel Sannio Beneventano, e             comprende anche variabili            al minimo gli interventi, in               concimazioni, a vini senza
vino da conversazione a Ischia.       socio-economiche, tradizione,        campo e in cantina. Questo                 l’aggiunta di solforosa, di
Avviato nel 2000, l’Arcipelago        carattere della sua gente            non significa abbandonare                   chiarificanti, senza ricorrere
Muratori è stato definito uno          – gli approcci agronomici            l’ambiente a se stesso, ma                 a filtrazione. Da questa
dei progetti più ambiziosi degli      ed enologici devono essere           permettere alla vigna di                   filosofia è nato il brand
ultimi vent’anni per la viticoltura   calibrati e sviluppati ad hoc. Per   esprimersi in base a ciò che               trasversale “Tutto Natura” che
italiana e ciò non tanto per          questo la nostra cantina in               l’ambiente è capace di                comprende due vini rossi,
l’investimento in termini             Franciacorta, per esempio,                  offrirle. La strada che oggi        un Cabernet Sauvignon e un
economici – l’investimento è          deve avere una struttura                     dobbiamo percorrere è di           Sangiovese ai quali, nel 2011, si
stato comunque importante –           tecnologica pensata                          riappropriarci del senso           aggiungeranno due vini gialli del
quanto per l’oggettiva difficoltà      per lavorare al meglio le                    della terra vista non come         Sannio a base di Fiano e Greco.
di sviluppare in contemporanea        uve di questo territorio e                   substrato di crescita,
quattro brand ben distinti,           trasformarle in spumanti                     ma come il ventre dal              L’idea di una viticoltura diversa,
uno per ciascuna tenuta: Villa        metodo classico, ben                         quale la pianta è nata:            maturata negli ultimi anni di
Crespia (Franciacorta), Rubbia        diversa da quella della                       unico, caratteristico, non        San Michele all’Adige, prende
al Colle (Maremma), Oppida            cantina del Sannio dove                        modificabile. Partendo            forma…
Aminea (Sannio) e Giardini            si raccolgono uve per                            da tale presupposto,           Ciò anche grazie alla
Arimei (Ischia).                      la produzione di vini                               l’intervento                lungimiranza dei fratelli
                                      gialli.                                               agronomico dovrà          Muratori che hanno
Non sarebbe stato più semplice                                                               limitarsi a consentire   compreso l’importanza della
utilizzare un unico marchio,          Parlava                                                 al terreno di           sperimentazione, che mi hanno
cioè Arcipelago Muratori?             di approccio                                            esprimere al meglio     concesso uno spazio mentale
Se utilizzare come unico brand        agronomico                                              il suo potenziale,      di lavoro, vitale per dare corpo
Arcipelago Muratori avrebbe           ed enologico…                                           cosa che non            e continuità a progetti ambiziosi
pagato nel breve periodo,             Se è vero che siamo                                     abbiamo fatto negli     come l’Arcipelago.
semplificando lo sviluppo              andati nei diversi                                      ultimi cento anni!      © RIPRODUZIONE RISERVATA




                                                                                       Riserva Francesco                                         Imbottigliamento
                                                                                       Iacono                                                    MAGGIO 2011
                                                                                                                                                                    25

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9 Giugno 2010 G I A R D I N I A R I M E I I N V I T OFrancesco Iacono
 
03 I O D O N N A I L M I N E S T R O N E C H E T I A L L U N G A L A...
03  I O  D O N N A   I L  M I N E S T R O N E  C H E  T I  A L L U N G A  L A...03  I O  D O N N A   I L  M I N E S T R O N E  C H E  T I  A L L U N G A  L A...
03 I O D O N N A I L M I N E S T R O N E C H E T I A L L U N G A L A...Francesco Iacono
 
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  • 1. vino vino INTERVISTA ALL’ENOLOGO Raccontare la complessità del territorio in un vino Per Francesco Iacono, professione “vitienologo”, di San Michele all’Adige – dal nella sua carriera professionale, Arcipelago Muratori rappresenta la continuità di 1999 Iacono dirige l’Arcipelago ormai trentennale. Muratori di cui lui stesso Sperimentazione è curiosità, un un progetto professionale, iniziato da appassionato è l’ideatore. Un progetto bisogno continuo di viaggiare ricercatore e proseguito da uomo d’azienda, avendo ambizioso, esempio unico in e navigare tra i propri pensieri, come principio ispiratore la volontà di esprimere in un Italia che valorizza la diversità – tra i propri sogni, concretizzarli, vino tutta la complessità del territorio di appartenenza di terre, climi, uomini, viticoltura puntare verso un orizzonte – attraverso 4 tipologie di lontano, raggiungerlo e poi C f Roberto Tognella inquant’anni, vini e altrettanti marchi. Un scoprire che c’è ben altro al di là, vicepresidente progetto in continuo divenire qualcosa di nuovo da scoprire, dell’Azienda Agricola che ha permesso a Iacono di comprendere e acquisire. Senza Fratelli Muratori e proseguire, anche da uomo questo continuo stimolo l’attività responsabile dell’Arcipelago d’azienda, il suo appassionato professionale sprofonderebbe in Muratori, con un neologismo cammino nella sperimentazione, una monotona e noiosa routine. da lui stesso coniato Francesco sempre alla ricerca della In questo viaggio senza fine, Iacono si definisce un migliore espressione del è importante tenere una rotta, “vitienologo”, “viticulturist” per territorio, di quell’equilibrio dare coerenza ai propri progetti, gli anglosassoni, un trait d’union delicato e straordinario in vigna ai propri pensieri, a quello che tra l’agronomo e l’enologo, e in cantina tra uomo e natura, da essi creiamo. Penso che tale cioè quella figura di studioso tra scienza e tradizione. Progetto coerenza abbia caratterizzato e profondo conoscitore della che oggi approda a “Tutto la mia carriera professionale vite capace d’interpretare Natura”, un brand trasversale fin da quando mi avvicinai alla l’espressione di un territorio, di vini ottenuti senza ricorrere viticoltura, prima da tesista e l’animo di chi lo abita e, a solforosa, chiarificazioni e poi da ricercatore. Di ciò sono attraverso la vigna e i suoi filtrazioni, frutto di un’agricoltura profondamente soddisfatto. frutti, coglierla e valorizzarla in simbiotica nella quale il terreno, un vino. Con un importante il suo ecosistema svolgono La viticoltura non fu all’inizio background di ricerca scientifica un ruolo decisivo, non più di una scelta vocazionale… alle spalle – 17 anni, parecchi semplice comparse o di attori Sono figlio di un viticoltore dei quali trascorsi in qualità comprimari, ma di protagonisti anche se inconsapevolmente… di coordinatore del gruppo di della nascita di un vino. Mio padre, ischitano, lasciò viticoltura e responsabile del nel Dopoguerra l’isola, la gruppo di analisi sensoriale La ricerca e la sperimentazione terra, i campi, per cercare Francesco Iacono GAS presso l’Istituto Agrario rappresentano la continuità fortuna in città, a Genova. Imbottigliamento 22 MAGGIO 2011
  • 2. La città incominciò a starmi viticoltura di qualità focalizzata stretta dopo gli studi superiori, sul terroir e sull’importanza pensavo a esperienze nuove, del territorio; Einhard, figura all’indipendenza dalla mia molto carismatica, lavorava famiglia; così, più per voglia di più sulle varietà, lui è stato il evasione che per un’effettiva padre dell’Arneis. C’era quindi convinzione, decisi di iscrivermi chi si ispirava a una filosofia a Scienze agrarie all’Università anglosassone dove la gestione Cattolica di Piacenza. Qualche e la modulazione dei parametri anno dopo mi ritrovai a chiedere produttivi, attraverso tecniche una tesi all’Istituto di coltivazioni agronomiche, aveva, nel Esempio della valorizzazione della diversità, l’Arcipelago Muratori è arboree, mi attraevano il mondo perseguimento della qualità, composto da quattro territori, quattro “isole” in ognuna delle quali si produce il vino più connaturato al territorio: metodo classico vegetale e in particolare gli un’importanza rilevante rispetto in Franciacorta, Rosso da Sangiovese e di taglio bordolese nella alberi. La tesi mi fu rifiutata, al contesto pedoclimatico in cui Maremma Toscana, a Suvereto, vini da uve a bacca “gialla” in Campania, nel Sannio Beneventano, e vino da conversazione a Ischia perché l’argomento era per così la vite cresceva, e chi invece dire “esaurito”. Pensai allora riconosceva al territorio, al a una specie di “surrogato”, a suolo, alla varietà, all’interazione Scienza, il quale mi propose essere paragonato a quello che, qualcosa che si avvicinasse alla dell’uomo un’importanza di passare all’Istituto Agrario di negli anni ’20 a Copenaghen, mia ipotesi iniziale: la viticoltura decisiva per la produzione di un San Michele. Scienza intuì che caratterizzò la fisica atomica. Noi pensai facesse al caso mio. Mi vino di qualità. la cantina di microvinificazione non demmo seguito a nessuna laureai con un personaggio che poteva essere quel luogo rivoluzione scientifica ma senza segnò, in seguito, una tappa Lei che filosofia sposò? nel quale i due mondi dubbio diventammo il punto importante nella mia crescita Mantenni un approccio diciamo potevano incontrarsi: se infatti di riferimento per la viticoltura professionale: il professor Attilio “laico”, non mi schierai, cercai l’enologo conduceva prove di e l’enologia italiana; moltissimi Scienza. Confesso che allora piuttosto, senza pregiudizi, – temperatura, di fermentazione furono i produttori, i tecnici che l’entusiasmo per la vigna e anche grazie alla guida dei miei malolattica..., l’agronomo poteva decisero di frequentare i nostri per il vino era ancora in una tutor – di far tesoro di quelle verificare l’effetto delle potature, corsi. A San Michele si studiava fase parecchio embrionale, conoscenze che, alla luce degli del diradamento, le diverse a tutto campo la viticoltura e mi interessava soprattutto studi che stavo conducendo epoche di vinificazione… l’enologia anche con attrezzature concludere gli studi universitari. sull’ecofisiologia delle piante, L’analisi sensoriale produceva sofisticate. Ricordo nel nostro Fu quando iniziai a collaborare erano confermate da dati dati per entrambe le laboratorio di ecofisiologia le con l’Università, dopo la laurea, oggettivi e sperimentali. Nel sperimentazioni, agronomiche prime macchine di misura che scaturì una scintilla, la frattempo mi accorsi quanto il ed enologiche, dati oggettivi della fotosintesi, l’impiego della passione che ancora oggi campo e la cantina, la viticoltura sui quali era possibile aprire un fluorescenza… Quello che accompagna la mia attività. e l’enologia procedessero per confronto, un dialogo. Dialogo sicuramente ci differenziò fu il vie distinte, senza comunicare che io ebbi il compito di mediare risvolto applicativo di ciascuna Ricercatore dall’‘83 al ’99. tra loro: in campo si parlava di in qualità di coordinatore ricerca, ogni nostro studio era Che aria si respirava in quegli zuccheri e acidità, si iniziava del gruppo di viticoltura e di finalizzato a fornire delle risposte anni in viticoltura? timidamente anche a valutare responsabile del GAS, il gruppo subito fruibili per l’agronomo, Quella di Piacenza con il i polifenoli, in cantina invece di di analisi sensoriale. l’enologo, l’agricoltore; cercammo professor Fregoni era una lieviti e di tecnologie. Sebbene di spiegare le contraddizioni che delle prime cattedre istituite in l’obiettivo finale comune fosse Quelli, per l’Istituto Agrario di scaturivano da alcune prove viticoltura insieme a quella di la qualità del prodotto, non c’era San Michele all’Adige, furono sperimentali. Torino con il professor Einhard alcuna sinergia o concomitanza anni di rinascita, di grande e a quella di Bologna con il d’intenti nel perseguire questo fermento intellettuale. Qualche risultato eclatante professor Intrieri. Tre cattedre, scopo. Serviva un mezzo che Furono anni di estremo di questa attività di ricerca? tre approcci molto diversi al permettesse a questi due mondi entusiasmo, quelli dall’‘87 al Chiarimmo una volta per tutte, problema: Intrieri insegnava di comunicare… ’95. All’Istituto lavorava un introducendo il rapporto tra il Canopy Management, la gruppo di viticoltura giovane, foglie e produzione – che gli gestione della chioma, tecnica Lo trovò? molto attivo. Il fermento anglosassoni poi chiamarono molto in voga Oltreoceano; Fu l’analisi sensoriale. Un’idea intellettuale che si sviluppò “source-sink” – il motivo per cui Fregoni puntava su una che piacque al professor potrebbe in qualche modo certi diradamenti funzionavano Imbottigliamento MAGGIO 2011 23
  • 3. vino vino INTERVISTA ALL’ENOLOGO mentre altri no. Lo studio dei alcuni risultati sperimentali che fino a quel momento, era amico australiano… All’Istituto diradamenti e quindi del Canopy ci saremmo aspettati per alcuni spesso teso a forzare la natura, di San Michele all’Adige, nel Management fu solo la punta di ambienti non si verificarono. non tanto a livello ambientale frattempo, aveva preso sempre un iceberg di un filone di ricercaCapimmo che rimaneva un quanto – ancor più grave – a più importanza una linea molto ben più ampio che spaziava su vuoto di conoscenze importante livello concettuale. C’era una biomolecolare dove lo spazio tutte le pratiche agronomiche da colmare che riguardava la violenza di fondo – ho i mezzi alla terra, a “sporcarsi le mani” parte nascosta della pianta. volte alla corretta gestione della tecnologici, ho le conoscenze cominciava a venire meno. vigna: quando e se cimare, Il confine tra la gestione della quindi posso ottenere il risultato Più spazio alla teoria meno alla quando e perché sfogliare, parte epigea e del terroir che mi sono prefissato – rispetto pratica: il contatto con la realtà, diradare perché… Si cominciò a divenne molto labile e iniziammo a un messaggio primario che è il risvolto applicativo, che tanto studiare in maniera approfondita a studiare il terreno e le sue il valore simbolico e storico del aveva caratterizzato le ricerche anche l’importanza dell’apporto interazioni con la pianta. Ma la vino, valore che non possiamo condotte dall’Istituto, venne un idrico nei diversi momenti della via meccanicistica, l’impiego di disconoscere. Affossarlo, svilire po’ a mancare… stagione, la correlazione tra sistemi di misurazione sempre quel rapporto che nel tempo apporto idrico e produzione, e più sofisticati, il concetto di si è stabilito tra uomo, terra e Incontrò i fratelli Muratori grandi riscontri pratici ebbero separare il più possibile tutti i vite, significa banalizzare il vino, e fu la svolta. gli studi di zonazione condotti fattori di variabilità, non davano renderlo un mero oggetto di L’incontro fu del tutto casuale, da Mario Falcetti. A una a una gli esiti sperati. Compresi che marketing per il quale il luogo nel ’99. Industriali tessili collocammo molte tessere serviva un approccio diverso allo d’origine, chi l’ha prodotto e franciacortini, i fratelli Muratori di un mosaico e a un certo studio del terreno. Terreno che come rivestono un’importanza da qualche tempo pensavano punto, peccando un po’ di sfortunatamente era – e ancora marginale. di differenziare il loro business presunzione, pensai che le è – visto come un substrato di puntando sulla viticoltura. conoscenze acquisite potessero crescita, con una sua tessitura, Presagi di una svolta… Mi chiesero un parere su come rappresentare la via attraverso al quale apportare elementi al Fu durante un convegno di impostare questa attività. la quale gestire integralmente lafine di equilibrare un quadro viticoltura delle zone fredde La mia risposta, diversa qualità di un prodotto… nutrizionale non corretto; svoltosi negli USA vicino dalle molte finora ricevute, li un ambiente quindi più teorico al lago Ontario nel ’96, impressionò favorevolmente. Non fu così? che reale dove gli interventi che le perplessità, che da In maniera forse un po’ Le conoscenze maturate, venivano decisi a tavolino. In qualche tempo coltivavo, si preveggente per l’epoca, risposi perlopiù focalizzate sulla parte quegli anni capii, complici anche concretizzarono. Incontrai, del che in Franciacorta avrebbero epigea della pianta, non ci i nuovi studi che intrapresi sul tutto inaspettatamente, un amico dovuto produrre esclusivamente permisero di spiegare come mai terreno, che il lavoro svolto e ricercatore australiano che si Franciacorta. Le motivazioni che occupava di viticoltura in zone portai furono lapalissiane: chi aride. Stupito, gli chiesi perché si sarebbe sognato di andare partecipasse a quel convegno. ad assaggiare una bollicina a Mi spiegò che, attraverso la Bordeaux o un merlot nella gestione della chioma e del Champagne? Benché nessuno terreno, era possibile simulare avesse mai pensato di costruire il comportamento della vite e la a quei tempi un’azienda qualità dell’uva come se essa monoprodotto in Franciacorta, fosse prodotta in un ambiente a detta di molti insostenibile freddo. Mi chiesi allora quale commercialmente, i fratelli fosse in realtà l’obiettivo delle Muratori decisero di accettare la nostre ricerche: raggiungere sfida e di avallare in toto il mio un risultato prefissato a ogni ambizioso progetto: l’Arcipelago costo e indipendentemente Muratori. da, o valorizzare al meglio ciò che si ha, il territorio, gli uomini, Di che cosa si tratta? il clima, il suolo, le varietà? L’Arcipelago Muratori Sono passati 15 anni da quei rappresenta un esempio della «Il nostro approccio, se l’obiettivo è realmente quello di rappresentare nei nostri vini il territorio, prevede di ridurre al minimo giorni e molta viticoltura la valorizzazione della diversità; gli interventi. pensa ancora come il mio diversità di uomini, terreni, Imbottigliamento 24 MAGGIO 2011
  • 4. territori per rappresentarli, per In quale modo? goderne i profumi, i sapori e Un progetto che ho fondamentalmente la diversità, sviluppato e del quale vado come ci dobbiamo comportare particolarmente fiero è la da un punto di vista viticolo micorrizazione di tutte le terre ed enologico per far sì che delle nostre tenute. Attraverso queste differenze non vengano l’apporto di microrganismi Villa Crespia, “isola” dell’Arcipelago banalizzate o azzerate? Le diversi e di funghi simbiotici Muratori in Franciacorta tecnologie, gli strumenti stiamo ripristinando l’equilibrio esistono per correggere l’azoto, microbiologico del terreno. climi, viticoltura… di vini; del progetto, sicuramente a il potassio nel terreno o attivare Questo ha già portato risultati è un progetto vitivinicolo lungo termine avrebbe svilito una fermentazione in cantina. importanti: le piante mostrano basato su un principio molto il concetto di “Arcipelago”, Ma fino a quale punto queste minori esigenze nutrizionali, semplice: individuare territori banalizzandolo. Vogliamo tecnologie possono essere sono più resistenti a fisiopatie e ad alta vocazione enologica per trasmettere al consumatore utilizzate per poter ancora stress idrico… realizzarvi una sola tipologia di l’idea che non esista un parlare di processo naturale vino. Quattro sono i territori con approccio univoco sempre e di rappresentazione di Ripristinare quindi l’equilibrio… cui l’Arcipelago è composto, valido, in campo come in un territorio? Si parla di vini …abbandonando le forzature quattro “isole” in ognuna delle cantina, quale che sia il luogo di biodinamici, di vini veri, di vini che a lungo termine non quali produciamo il vino più provenienza. da lotta integrata… pagano. La nostra attenzione connaturato al territorio: metodo Per esprimere in un vino tutta Ma quale può essere è davvero rivolta a questo classico in Franciacorta, Rosso la complessità del territorio veramente definito il metodo concetto di agricoltura da Sangiovese e di taglio al quale appartiene – giusto? Il nostro approccio, simbiotica che, in alcuni bordolese nella Maremma complessità che non riguarda se l’obiettivo è realmente di ambienti, ci porta oggi a Toscana, a Suvereto, vini da uve soltanto caratteristiche rappresentare nei nostri vini produrre uve senza ricorrere a bacca “gialla” in Campania, pedoclimatiche, ma che il territorio, prevede di ridurre a trattamenti chimici o nel Sannio Beneventano, e comprende anche variabili al minimo gli interventi, in concimazioni, a vini senza vino da conversazione a Ischia. socio-economiche, tradizione, campo e in cantina. Questo l’aggiunta di solforosa, di Avviato nel 2000, l’Arcipelago carattere della sua gente non significa abbandonare chiarificanti, senza ricorrere Muratori è stato definito uno – gli approcci agronomici l’ambiente a se stesso, ma a filtrazione. Da questa dei progetti più ambiziosi degli ed enologici devono essere permettere alla vigna di filosofia è nato il brand ultimi vent’anni per la viticoltura calibrati e sviluppati ad hoc. Per esprimersi in base a ciò che trasversale “Tutto Natura” che italiana e ciò non tanto per questo la nostra cantina in l’ambiente è capace di comprende due vini rossi, l’investimento in termini Franciacorta, per esempio, offrirle. La strada che oggi un Cabernet Sauvignon e un economici – l’investimento è deve avere una struttura dobbiamo percorrere è di Sangiovese ai quali, nel 2011, si stato comunque importante – tecnologica pensata riappropriarci del senso aggiungeranno due vini gialli del quanto per l’oggettiva difficoltà per lavorare al meglio le della terra vista non come Sannio a base di Fiano e Greco. di sviluppare in contemporanea uve di questo territorio e substrato di crescita, quattro brand ben distinti, trasformarle in spumanti ma come il ventre dal L’idea di una viticoltura diversa, uno per ciascuna tenuta: Villa metodo classico, ben quale la pianta è nata: maturata negli ultimi anni di Crespia (Franciacorta), Rubbia diversa da quella della unico, caratteristico, non San Michele all’Adige, prende al Colle (Maremma), Oppida cantina del Sannio dove modificabile. Partendo forma… Aminea (Sannio) e Giardini si raccolgono uve per da tale presupposto, Ciò anche grazie alla Arimei (Ischia). la produzione di vini l’intervento lungimiranza dei fratelli gialli. agronomico dovrà Muratori che hanno Non sarebbe stato più semplice limitarsi a consentire compreso l’importanza della utilizzare un unico marchio, Parlava al terreno di sperimentazione, che mi hanno cioè Arcipelago Muratori? di approccio esprimere al meglio concesso uno spazio mentale Se utilizzare come unico brand agronomico il suo potenziale, di lavoro, vitale per dare corpo Arcipelago Muratori avrebbe ed enologico… cosa che non e continuità a progetti ambiziosi pagato nel breve periodo, Se è vero che siamo abbiamo fatto negli come l’Arcipelago. semplificando lo sviluppo andati nei diversi ultimi cento anni! © RIPRODUZIONE RISERVATA Riserva Francesco Imbottigliamento Iacono MAGGIO 2011 25