3. IL CINEMA NELLA SUA STORIA
HA ATTRAVERSATO DIVERSE
FASI E PERIODI.
4.
5. dai primi rudimentali "esperimenti" dei fratelli
Lumière
ai moderni film digitali, ricchi di effetti speciali
realizzati con la grafica computerizzata.
6. Il cinema, inteso come proiezione di
immagini in movimento, ha numerosi
antenati, che risalgono fino al mondo antico
9. in Europa abbiamo
studi ottici
sulle proiezioni tramite lenti
fin dal 1490
con la camera oscura
leonardiana
10.
11. La lanterna magica è una forma di
proiezione di immagini dipinte (di solito
su vetro) su una parete (o uno schermo
appositamente predisposto) in una
stanza buia, tramite una scatola chiusa
contenente una candela, la cui luce è
filtrata da un foro sul quale è applicata
una lente
12.
13. La diffusione della lanterna magica fu rapida ed
ebbe due principali applicazioni: una didattica e
una fantastica.
14. Nel primo caso si poteva
istruire mostrando luoghi,
monumenti, oggetti,
piante, animali che Nel secondo caso si
nessuno aveva mai visto, potevano proiettare
con un effetto molto più immagini fantastiche
suggestivo della stampa per divertire e
intrattenere lo spettatore
16. Inizialmente con la
lanterna magica si
proiettava una sola
immagine fissa per volta
17. grazie a varie invenzioni
accessorie,
si arrivò a moltiplicare le
immagini
e a farle muovere,
magari facendo scorrere due o
più lastre
l'una sull'altra
21. Ai fratelli Lumière si deve dunque l'idea di
proiettare la pellicola,
così da consentire la visione dello spettacolo ad
una moltitudine di spettatori,
quindi la nascita del cinema inteso in senso
moderno.
23. Figura chiave nello spettacolo
della lanterna magica (e non
solo), era quella dell'imbonitore,
cioè di un personaggio che
spiegasse le immagini mostrate
24. L’imbonitore raccontava gli avvenimenti
che venivano proiettati.
Le immagini da sole infatti non erano
sufficientemente chiare per essere capite
dal pubblico,
che quindi aveva bisogno di un
commento parlato per comprendere a
pieno.
25. Questa figura di narratore
presente fisicamente alle
rappresentazioni venne
conservata anche in tutti
gli spettacoli del cinema
delle origini
30. sulla scena vengono narrati
casi di cronaca
che tuttavia mancano di spettacolarità,
per questo motivo il pubblico è
meno attratto e coinvolto
dal neonato cinema
40. LA DIFFUSIONE DELLE SALE
CINEMATOGRAFICHE
• Nasce il concetto di
produzione
cinematografica
• Nasce il concetto di
distribuzione
41. ITALIA
• Nel 1905 fu fondata a Roma da Filoteo
Alberini la prima casa di produzione
cinematografica italiana, la «Alberini e
Santoni», che esordì con il film
La presa di Roma
43. • A Torino Arturo Ambrosio, fondatore
dell’industria cinematografica italiana,
affida a Luigi Maggi la realizzazione di
Gli ultimi giorni a Pompei
(1908)
la pellicola è lunga 366 metri
45. UN PO’ DI NUMERI
• 10 le case di produzione
cinematografica in Italia
• 200 i film realizzati nel 1909
• 400 i film realizzati nel 1910
• 366 i metri della pellicola
Gli ultimi giorni di Pompei
46. Anche nel resto d’Europa,
Russia compresa, furono
costituite case di produzione e
vennero girati film sempre più
complessi e ambiziosi
48. 1911 alcuni produttori
indipendenti, per sfuggire alle
difficoltà legali e alla concorrenza
spietata, si trasferirono a
Hollywood, un sobborgo di Los
Angeles, creando i primi
stabilimenti di quella che diverrà
ben presto la «Culla del cinema»
49. Il cinema divenne nel giro di pochi
anni un nuovo genere di spettacolo
popolare, il primo divertimento di
massa, in grado di attirare un
pubblico sempre più vasto, composto
da individui di diversa estrazione
sociale e di differente livello culturale
50. • Prezzo del biglietto: un nickel, una
moneta da 5 centesimi
• Lo scopo è quello di attirare un vasto
pubblico
• Tra cui gli immigrati che, a causa delle
difficoltà della lingua, venivano
emarginati da ogni forma di svago
51. • Anche il cinema francese
• diviene industria
• attraverso gli imprenditori
• Charles Pathé e Léon Gaumont
52. Le loro case di distrubuzione
sono fortissime e si espandono
in tutto il territorio francese
53. Manifesto pubblicitario per la ditta Pathé, 1908. Nel manifesto, il gallo,
emblema della ditta, compare fra le gambe dei fratelli Charles ed Émile
Pathé pronti a conquistare il mondo con un proiettore
54.
55.
56.
57. • Nel 1905 la Pathé vende 12.000 metri di
film al giorno!
• Le copie, infatti, sono vendute a metri, a
lunghezza e non come opere autonome
• Ciò consentirà alla casa di distribuzione
di arricchirsi notevolmente
58. Negli Stati Uniti diversi
produttori si associano in una
sola etichetta perché temono
uno schiacciamento economico
da parte della Pathé
63. Il piano, in fotografia così come
nelle riprese cinematografiche,
è un termine usato per indicare
l'ampiezza di un'inquadratura
in rapporto alla figura umana.
64. Solitamente, si parla di piano quando
l'inquadratura comprende, al massimo, una
figura umana nella sua interezza. Se
l'inquadratura fosse più ampia, si parlerebbe di
campo.
65. FIGURA INTERA:
• La persona è inquadrata dai
piedi alla testa, e sta
esattamente nel fotogramma
66. PIANO AMERICANO
• L'inquadratura parte dalla metà della coscia.
Spesso utilizzato per inquadrare due o più
persone (con un taglio all'altezza delle
ginocchia), questo tipo di inquadratura serve
a dare all'attore maggiore libertà espressiva e
d'azione.
67. PIANO MEDIO o MEZZA FIGURA
Inquadratura che riprende la
figura (una o più persone) dalla
vita in su
68. MEZZO PRIMO PIANO o MEZZO BUSTO
• L'inquadratura tagliata approssimativamente
all'altezza del petto è definita Mezzo Primo
Piano (MPP) o Mezzo Busto (MB)
• Nel film del 1903 Assalto al treno (The Great
Train Robbery) di Edwin S. Porter abbiamo il
piano ravvicinato del bandito (George Barnes)
che spara agli spettatori. Probabilmente è il
primo caso di mezzo busto della storia del
Cinema.
69. PRIMO PIANO
• Inquadratura di un volto
dall'altezza delle spalle. Il
soggetto è isolato dal contesto, e
la sua espressione è il centro
dell'attenzione.
70. PRIMISSIMO PIANO
Il volto del soggetto riempie l'inquadratura, ed
è generalmente tagliato sopra l'attaccatura dei
capelli e a metà del collo (a volte il taglio è fatto
partire dal mento). L'inquadratura è molto
stretta e particolarmente cinematografica,
consentendo di cogliere l'anima del soggetto.
71. PARTICOLARE O DETTAGLIO
• È una parte del volto o del corpo, ripresa
molto da vicino. Può riguardare anche un
oggetto molto piccolo, o parti in movimento
(ad esempio il dettaglio dei piedi nella corsa).
72. IL CAMPO
• nelle riprese cinematografiche è un termine
usato per indicare l'ampiezza dell'ambiente
inquadrato.
• Solitamente, si parla di campo quando
l'inquadratura è abbastanza ampia da non
mettere eccessivamente in rilievo eventuali
soggetti, come persone o animali. Questi
faranno semplicemente parte dell'inquadratura.
Nel caso un singolo soggetto fosse ripreso a
distanza abbastanza ravvicinata da farlo divenire
l'elemento principale dell'immagine, allora si
parlerebbe di piano.
73. Campo lunghissimo
È l'inquadratura più ampia possibile.
Il paesaggio (o la scenografia) è
talmente ampio che la presenza di
eventuali figure umane sarebbe
difficilmente notabile. È ripreso
solitamente a grande distanza.
74. Campo lungo
L'ambiente, pur essendo ripreso in
maniera ampia, presenta un centro di
interesse. Eventuali figure umane
sono distinguibili, ma rimangono
inglobate nel paesaggio.
75. Campo medio
Le figure umane sono perfettamente
distinguibili, ma lo spazio circostante
è ancora preponderante, seppur di
poco.
76. Campo totale
Le figure umane sono visibili nella loro totalità
e sono parte integrante di un ambiente ristretto
(limitando l'inquadratura ad un solo soggetto,
si ottiene la figura intera).
77. Il campo-controcampo
è una tecnica utilizzata durante la fase di
montaggio di un film, articolata in due distinte
inquadrature speculari. Si tratta di uno degli
effetti più usati nel linguaggio cinematografico.