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I nostri economisti di riferimento
I
Georg Friedrich Knapp John Maynard Keynes Abba P. Lerner
Hyman Minsky Wynne Godley
I nostri economisti di riferimento
Warren Mosler Stephanie Bell Kelton Mathew Forstater
Bill Mitchell Randall Wray Alain Parguez
Perché è importante capire
l’economia?
“Lo scopo di studiare economia
non è quello di acquisire un
insieme di risposte prestabilite ai
quesiti economici, ma diquesiti economici, ma di
imparare come evitare di essere
raggirati dagli economisti”.
Joan Robinson, 1973
Perché è importante capire
l’economia?
“Le idee degli economisti e dei filosofi
politici, tanto quelle giuste quanto quelle
sbagliate, sono più potenti di quanto
comunemente si creda. In realtà il
mondo è governato da poco altro. Glimondo è governato da poco altro. Gli
uomini pratici, che si ritengono
completamente liberi da ogni influenza
intellettuale, sono generalmente schiavi di
qualche economista defunto”.
John Maynard Keynes ,1936.
Ma soprattutto:
“Non ci sono i soldi!!!”
“In questo momento le risorse scarseggiano; la
coperta resterà corta”.
G. Napolitano, 4 novembre 2013.
“Mettiamoci in testa che la ricchezza non si
inventa con la fantasia, abbiamo dei vincoli e li
dobbiamo rispettare, si può spostare da una parte
all'altra una somma ma i numeri devono tornare”.
F. Zanonato, 4 novembre 2013
Cosa sono i soldi?
Esistono 2 tipi di attività:
ATTIVITÀ REALI: oggetti concreti, che sono una
ricchezza «in sé» (case, terreni, cibo, ecc…)ricchezza «in sé» (case, terreni, cibo, ecc…)
ATTIVITÀ FINANZIARIE: non hanno un’utilità
intrinseca. Il denaro è ovviamente un’attività
finanziaria (altre attività finanziarie: titoli di Stato,
obbligazioni, conti correnti).
Alcune caratteristiche della moneta:
La moneta moderna non ha valore in sé. Dal
1971: termina la convertibilità del dollaro in oro e
non quindi nessuna valuta è più convertibile in
alcuna merce.
La moneta è un’attività accettata come mezzo perLa moneta è un’attività accettata come mezzo per
regolare gli obblighi di pagamento fra due
soggetti e detrmina anche l’ammonatere di tali
obblighi.
È di fatto un’unità di misura che regola il rapporto
fra un creditore e un debitore.
Chi sceglie questa moneta?
“La moneta è una creatura dello
Stato”
Abba Lerner, 1947Abba Lerner, 1947
Ogni Stato sceglie un’unità di
misura (unità di conto) che
utilizza per la propria spesa e
accetta come unico mezzo per il
regolamento degli obblighi
fiscali (pagamento imposte).
Perché voi cittadini accettate questa
moneta? [1/2]
1) Io, Stato, decido di adottare come moneta il
fiorino.
2) Stabilisco per legge che le imposte possono
essere pagate soltanto in fiorini.essere pagate soltanto in fiorini.
3) Voi, cittadini, avrete bisogno di fiorini per
pagarmi le imposte (pena: la galera o Equitalia),
quindi dovete attendere che io emetta fiorini
finalizzati alla realizzazione di qualcosa (scuola,
strada, ospedale).
Perché voi cittadini accettate
questa moneta? [2/2]
4) Io, Stato, vi incaricherò di realizzare una di
queste strutture, e vi pagherò per farlo, e voi
sarete ben lieti di lavorere per me. In modo da
avere il denaro necessario per pagarmi leavere il denaro necessario per pagarmi le
imposte.
5) Ecco dunque che la valuta scelta dallo Stato
assume valore all’interno delle transazioni
private (compravendita di beni e servizi).
Riepilogando:
Senza imposizione fiscale la moneta non ha valore.
Senza la spesa dello Stato i cittadini non possono pagare
le tasse.
È la spesa dello Stato che consente ai cittadini di
pagare le imposte e non il contrario.
Le imposte non servono a finanziare la spesa. Servono
allo Stato prima di tutto a imporre l’uso della propria
valuta e a dargli valore.
Cosa succede ai nostri soldi quando
paghiamo le tasse?
“Le tasse non finiscono da nessuna parte!
Non vengono accumulate in nessun luogo e
certamente non ‘finanziano’ la spesa. Il
settore non governativo non può pagare le
sue tasse finché il governo non spende! Èsue tasse finché il governo non spende! È
bene pensare alle tasse come a un
drenaggio di liquidità che riflette la volontà
da parte del governo di diminuire la
capacità di spesa del settore non
governativo”.
Bill Mitchell
(Università di Newcastle, Australia)
E se non credete (giustamente) a me:
“La necessità che alcune imposte debbano
essere pagate in una particolare carta
moneta può fare in modo che quella
moneta abbia un certo valore anche se
non convertibile. […] Un principe, che
potesse sancire che una certa parte dellepotesse sancire che una certa parte delle
sue imposte debbano essere pagate in una
carta moneta di un certo tipo, potrebbe, in
virtù di questo, dare un certo valore a
questa moneta”.
Adam Smith, 1776.
“La moneta di Stato è ciò che viene
accettato presso gli uffici statali di
pagamento. […] In base a questo, non
è l’emissione mal’accettazione, così la
chiamiamo, ad essere decisiva.
L’accettazione da parte dello Stato
delimita il sistema monetario.delimita il sistema monetario.
Accettazione che va intesa come
accettazione da parte dello Stato
presso gli uffici pubblici di
pagamento”.
Georg Friedrich Knapp, 1924
“Qualunque sia stata la storia dell’oro,
oggi, in una normale economia ben
funzionante, la moneta è una creatura
dello Stato. La sua accettabilità
generale, che è la sua caratteristica più
importante, esiste o finisce in relazione
all’accettabilità dello Stato. […] Lo Stato
moderno può fare in modo che qualsiasimoderno può fare in modo che qualsiasi
cosa lui scelga come moneta sia
generalmente accettata. È vero infatti
che una semplice dichiarazione di cosa
sia o cosa non sia moneta non
basterebbe, persino se fosse garantita
dalla prova costituzionale più
convincente dell’assoluta sovranità dello
Stato.
Ma, se lo Stato è disposto ad
accettare quella che viene dichiarata
moneta per il pagamento delle
imposte e degli altri obblighi nei suoi
confronti il gioco è fatto. Ogni
persona che avrà degli obblighi verso
lo Stato accetterà i pezzi di carta con
cui potrà regolare tali obblighi, e
tutte le altre persone saranno
disposte ad accettare questi pezzi di
carta perché sanno che coloro checarta perché sanno che coloro che
devono pagare le imposte, in
definitiva, li accetteranno. D’altra
parte, se lo Stato rifiutasse di
accettare un qualche tipo di moneta
per gli obblighi verso esso, sarebbe
difficile credere che essa [la moneta,
nda] manterrebbe molta della sua
generale accettabilità”.
Abba Lerner, 1947
“In un’economia in cui il debito
pubblico è la principale attività nei
bilanci delle banche che emettono
depositi, il fatto che le imposte
debbano essere pagate dà valore
alla moneta di quella economia […]
La necessità di pagare le imposteLa necessità di pagare le imposte
significa che le persone lavorano e
producono in modo da ottenere ciò
con cui le imposte possono essere
pagate”.
Hyman Minsky, 1986
“In virtù della sua disponibilità ad
accettare un’attività definita per il
pagamento delle imposte e degli
altri obblighi, il governo rende
quella attività accettabile per
chiunque abbia quel tipo di obbligo,chiunque abbia quel tipo di obbligo,
e in definitiva per coloro che hanno
un obbligo verso essi, e così via”.
James Tobin, 1998
Quindi le caratteristiche della moneta
sovrana sono:
1) La moneta è priva di valore intrinseco, quindi non
convertibile (lo Stato non promette di convertirla in oro o altri
metalli).
2) Lo Stato è il monopolista della moneta (l’unica entità che ha
il potere di emetterla legalmente). Lo Stato è l’EMETTITOREil potere di emetterla legalmente). Lo Stato è l’EMETTITORE
della moneta, mentre i cittadini sono UTILIZZATORI.
3) Per non limitare il proprio potere e capacità di emessione lo
Stato deve mantenere un tasso di cambio fluttuante (la valuta
deve essere scambiata con altre a un tasso stabilito sul mercato
come incontro di domanda-offerta; la moneta non è
convertibile con altre monete a un rapporto fisso).
La gerarchia della moneta:
STATOSTATO
BancheBanche
OROORO
STATOSTATO
……
Fino al 1971
AziendeAziende
CittadiniCittadini
……
Come dovrebbe agire lo Stato?
“la stessa gestione della cosa pubblica dovrebbe
ispirarsi al principio di equilibrio dei conti che la
maggior parte delle famiglie italiane applica da sempre”
Mario Monti, 27 ottobre 2012
“Questo governo agirà come un padre di famiglia: un
padre di famiglia non fa debiti”.
Enrico Letta, 29 aprile 2013
Come dovrebbe agire lo Stato?
“Mettere a posto le cose a casa nostra dipende non da
quello che chiedono la signora Merkel e Draghi, ma dal
rispetto che dobbiamo ai nostri figli, alle persone che
verranno dopo di noi, rispetto che ci impone di guardare in
modo diverso ai conti pubblici rispetto a chi ha scialacquato
prima di noi”.
Matteo Renzi, 24 febbraio 2014
“Come in famiglia se non ci sono abbastanza soldi sono
mamma e papà che decidono cosa tagliare e cosa no”.
Matteo Renzi, 19 marzo 2014
I settori dell’economia
Riepiloghiamo: in economia esistono attività reali e
attività finanziarie.
Queste attività sono detenute e accumulate da diversi
settori:
SETTORE PUBBLICO (lo Stato)
SETTORE PRIVATO (Banche, famiglie e aziende)
SETTORE ESTERO (Resto del mondo: nazioni estere,
banche estere, imprese estere, famiglie estere)
Quindi: LO STATO NON SIAMO NOI!!!
Il settore privato (noi)
All’interno di questo
settore la quantità di
ricchezza finanziaria NETTA
non può aumentare senza
un intervento esterno. per
IMPRESE
FAMIGLIE
un intervento esterno. per
una persona che spende per
acquistare un bene reale, ce
ne sarà una che ricava
vendendo quel bene. Non
può esserci aumento di
reddito per tutti
contemporaneamente.
FAMIGLIE
BANCHE
Come si arricchisce il settore privato?
Il settore pubblico è il
soggetto che può creare
ricchezza finanziaria
NETTA nel settore privato
attraverso la spesa
pubblica in deficit
STATO
Lo Stato quindi DEVE
SPENDERE IN DEFICIT:
spendere più di quanto
toglie attraverso le
imposte, altrimenti non
può arricchire il settore
privato.
IMPRESE
FAMIGLIE
BANCHE
IMPRESE
FAMIGLIE
BANCHE
Cosa deve fare uno Stato per
arricchire i cittadini?
Lo Stato DEVE SPENDERE
per i propri cittadini più
di quanto gli toglie
tramite le imposte, ossia
DEVE spendere in deficit
STATO
DEVE spendere in deficit
per famiglie e imprese.
DEBITO PUBBLICO
=
CREDITO PRIVATO
IMPRESE
FAMIGLIE
BANCHE
Esempio di spesa pubblica
Stato decide di costruire una scuola (costo: 100 fiorini)
Lo Stato emette (ossia spende) 100 fiorini e incarica una o
più imprese di realizzare la scuola, quindi accredita sui
loro c/c i 100 fiorini.
Lo Stato nel proprio bilancio registra un deficit di -100Lo Stato nel proprio bilancio registra un deficit di -100
fiorini, che rappresentano il credito delle aziende private e
dei lavoratori che realizzano la scuola.
Quindi:
Il saldo dello Stato è -100
Il saldo del settore privato è +100
Il settore estero
Ricchezza finanziaria netta per il
settore privato può arrivare anche dal
settore estero, nel momento in I soldi
che entrano nella nazione sono
superiori a quelli che escono MA……
STATO
ESTERO
FAMIGLIE
IMPRESE
BANCHE
SOLDI CHE
ENTRANO
Fare affidamento solo sul settore
estero
1) Non tutti i Paesi possono essere in posizione di
creditori verso l’estero contemporaneamente : è
impossibile!!!
2) Competere ad ogni costo sui mercati esteri può
costringere una nazione a tagliare salari interni.
3) In termini reali esportare significa produrre
qualcosa per poi venderlo al resto del mondo.
Nulla di rivoluzionario ma semplice
contabilità
Il debito pubblico: questo sconosciuto
La somma dei deficit annuali rappresentati dalla
spesa dello Stato meno le tasse che si accumulano
nel tempo, per lo più sotto forma di titoli di Stato
costituisce il debito pubblico.
Quindi, a livello contabile il debito pubblicoQuindi, a livello contabile il debito pubblico
rappresenta il risparmio accumulato dal settore
privato, è la ricchezza finanziaria dei cittadini
Il debito dello Stato NON è il debito dei cittadini
perché lo Stato non è come una famiglia: lo Stato
EMETTE la sua moneta, i cittadini la UTILIZZANO.
Il debito pubblico è un problema?
1) Stato non ha bisogno di finanziare la propria spesa con
l’imposizione fiscale.
2) Non ha bisogno di prendere in prestito la valuta attraverso
l’emissione di titoli di Stato.
3) Non può esaurire i soldi perché non ha alcun limite finanziario3) Non può esaurire i soldi perché non ha alcun limite finanziario
(se non quelli autoimposti) ed è SEMPRE solvibile: per spendere
non deve “trovare” prima il denaro quindi.
4) Ripagare il debito significare togliere ricchezza finanziaria al
settore privato.
IL DEBITO PUBBLICO NON PUO’ ESSERE UN PROBLEMA
Il debito pubblico non è un numero
magico
“la maggior parte degli 'esperti' confonde la
solvibilità con alcune misure di 'sostenibilità'
basate su un rapporto piuttosto arbitrario fra
disavanzo/PIL e debito/PIL. Questi rapporti
possono essere applicabili sotto un regime di
tasso di cambio fisso o di gold standard, matasso di cambio fisso o di gold standard, ma
sono irrilevanti per un paese che ha una
propria valuta non convertibile. Quando si
parla di un governo sovrano, il disavanzo o il
debito non sono numeri magici o rapporti che
hanno una qualche rilevanza per tutti i paesi
e in tutti i contesti. Non esiste alcuna soglia
che una volta superata sia insostenibile o
conduca a una crescita più bassa”.
Randall Wray, 2010
Ciò significa che lo Stato deve
spendere illimitatamente?
“Certamente, esiste un limite alla capacità di spesa del
governo e sicuramente esso non dovrebbe spendere in
maniera illimitata. Eppure, il governo sovrano non è
vincolato da un punto di vista finanziario, ossia non può
mai trovarsi in una situazione di insolvenza. Di nuovo,
esso è certamente vincolato in termini reali, ciò
significa che può verificarsi un altro tipo di problema di
sostenibilità: quante risorse all'interno di una nazionesostenibilità: quante risorse all'interno di una nazione
possono essere mobilitate dal governo? Dato il livello
di risorse che il settore non governativo vuole
mobilitare, quanto dovrebbe essere ampio il disavanzo
pubblico per mobilitare il resto? Più di cinquant'anni fa,
Abba Lerner fornì la risposta a questa domanda. Se ci
sono persone disoccupate involontarie (dovremmo
aggiungere sottoccupate) significa che il disavanzo è
troppo basso”.
Randall Wray, 2010
E ma l’inflazione….
E ma l’inflazione….
Che cos’è la disoccupazione?
“Quando le persone hanno bisogno di
denaro e cercano lavoro per
guadagnarselo, come la chiamiamo questa
situazione? Disoccupazione.
Se nessuno avesse bisogno del denaro, non
esisterebbe il problema dellaesisterebbe il problema della
disoccupazione. Quindi la tassazione da
parte del governo è la causa del fatto che
tutti cerchiamo un lavoro, e quindi della
disoccupazione. Ecco che allora il Governo
può spendere i suoi pezzi di carta, che
altrimenti non avrebbero alcun valore,
per assumere le persone che andranno a
lavorare nel pubblico impiego, quelle stesse
persone che le tasse hanno reso
disoccupate”.
“Ma se la tassazione non è seguita da una
spesa che fa assumere tutte le persone
disoccupate, qual è il senso di questa
manovra?
“Ci sono dunque due ragioni per cui le
persone lavorano per la moneta: dovete
pensare all'economia nel suo insieme, non al
singolo individuo. […] quando il Governo
pensare all'economia nel suo insieme, non al
singolo individuo. […] quando il Governo
spende la sua moneta, o la si usa per pagare
le tasse, o può essere risparmiata. Se non ci
fosse nessuno che paga le tasse e nessuno che
risparmia, il Governo non avrebbe ragione di
spendere.
“Perciò, quando il Governo non spende
abbastanza da soddisfare la necessità
di pagare le tasse e di risparmiare,
l'economia non ha abbastanza moneta
per fare ciò che vuole fare e ci sonoper fare ciò che vuole fare e ci sono
persone che cercano lavoro e non
possono trovarlo: quelli che chiamiamo
disoccupati”.
Come lo risolviamo questo problema?
“E' davvero semplice: o assumiamo le persone
che adesso sono disoccupate, oppure
riduciamo le tasse. In entrambi i casi, questo
comporta che il deficit diventi più alto.
Quindi, quello che sto affermando è che la
disoccupazione è SEMPRE la prova che il
deficit è troppo basso”.
Warren Mosler, 14 febbraio 2014
Cosa propone di fare la MMT contro
la disoccupazione?
Creare la piena occupazione: il
governo diventa datore di lavoro
di ultima istanza per chiunquedi ultima istanza per chiunque
voglia lavorare
Realizzare il pieno Stato sociale
Costi della disoccupazione
COSTI DIRETTI:
- Perdita di reddito
COSTI INDIRETTI:
– Esclusione sociale
– Perdita di know-how
– Danni psicologici
(depressioni, suicidi)(depressioni, suicidi)
– Salute scarsa e riduzione della
speranza di vita
– Perdita di motivazioni
– Disgregazione della vita familiare e
delle
relazioni umane (divorzi, violenze
domestiche)
– Aumento della criminalità
I Programmi di Lavoro
Garantito (PLG) o lavoro di transizione
1) Lo Stato diventa datore di lavoro di ultima istanza (Minsky),
offrendo un posto di lavoro a ogni persona che voglia e sia in
grado di lavorare (senza distinzione di razza, genere,
educazione, esperienza lavorativa e a prescindere da
dall’andamento dell’economia)
2) Lo Stato stabilisce un salario minimo che possa permettere al
lavoratore di vivere in modo decoroso.
3) Lo Stato individua i settori su cui il mercato non ritiene
conveniente investire (es: servizi socio-sanitari e di pubblica
utilità, green jobs), in seguito forma i lavoratori che verranno poi
impiegati sul campo.
Non è statalismo
4) Elemento stabilizzatore anti-ciclico e
transitorio: il PLG si espanderà quando l’economia
è in fase di recessione e si ridurrà quando
l’economia sarà in crescita e preparerà lavoratori a
tornare nel settore privato (o pubblico).
Recessione Lo Stato assume (Il PLG si
espande) Aumentano i redditi Aumenta la
domanda di beni/servizi Aumenta la
produzione di beni/servizi Le imprese private
riniziano ad assumere Il PLG si riduce
Benefici del PLG
Abbattimento disoccupazione.
Scomparsa degli ammortizzatori sociali: sussidi di
disoccupazione, cassa integrazione e altre forme di
spese “tampone” e assistenzialiste.
Sensibile abbattimento dei costi sociali (criminalità,Sensibile abbattimento dei costi sociali (criminalità,
depressione, suicidi, violenze domestiche).
Il PLG garantisce l’attività e l’esperienza dei lavoratori,
quindi evita la perdita di conoscenze e competenze,
utili per essere riassorbiti dalle imprese del settore
privato.
Un crimine contro l’umanità
“La disoccupazione è veramente un
crimine contro l’umanità senza scusanti,
perpetrato da governi che si rifiutano di
permettere deficit sufficienti per
consentire alla popolazione di pagare le
tasse e di risparmiare. Intenzionalmentetasse e di risparmiare. Intenzionalmente
o no, costoro hanno sangue sulle loro
mani. Sono pienamente responsabili per
la morte e la distruzione delle vite e dei
beni che si lasciano dietro di sé”.
Warren Mosler
Economista, fondatore della MMT
Perché “non ci sono i soldi”? Il
problema EURO
L’Unione Monetaria Europea è un caso
eccezionale e unico nella storia:
La valuta è DIVISA dallo Stato: Euro è una
valuta straniera per i singoli Stati.valuta straniera per i singoli Stati.
Stati dell’Eurozona hanno ceduto la loro
sovranità monetaria e il loro potere di
emissione della moneta: non sono più
EMETTITORI che possono creare l’Euro ma
solo UTILIZZATORI dell’Euro.
Chi emette l’Euro?
BCEBCE
BancheBancheBancheBanche
STATOSTATO
Famiglie e AziendeFamiglie e Aziende
Lo statuto della BCE
La piramide del denaro con l’Euro
STATOSTATO
BCBC
BCEBCE
BancheBancheBCBC
BancheBanche
Aziende e
famiglie
Aziende e
famiglie
BancheBanche
STATOSTATO
Aziende e
famiglie
Aziende e
famiglie
Cosa significa questo per gli Stati
dell’Eurozona?
Gli Stati hanno PERSO la loro SOVRANITA’ MONETARIA:
non sono più EMETTITORI MA UTILZZATORI
DELL’EURO.
Gli Stati devono finanziarsi sul mercato: prendere in
prestito il denaro necessario a finanziare la propriaprestito il denaro necessario a finanziare la propria
spesa (sanità, pensioni, scuola...) sul mercato dei
capitali privati.
I privati (in gran parte banche) stabiliscono le condizioni
di prestito (il tasso d’interesse) in base alla situazione
economica dei vari paesi (da lì il problema dello
SPREAD).
Debito Pubblico che è un problema
Come si ripaga questo debito?
1. Aumentare imposte che servono realmente a
ripagare il debito e gli euro vengono presi
dall’economia reale (famiglie e aziende).
2. Lo Stato può essere costretto a tagliare la2. Lo Stato può essere costretto a tagliare la
spesa pubblica (sanità, pensioni, scuola…).
3. Lo Stato può vendere beni pubblici o
privatizzare i servizi.
4. Indebitarsi a tassi sempre più onerosi fissati dai
mercati.
Da emittitori a utilizzatori della
valuta
“Quel che è avvenuto in effetti è che entrando
nell’euro, Spagna e Italia si sono effettivamente
ridotte a Paesi del terzo mondo che DEVONO
PRENDERE IN PRESTITO UNA MONETA
STRANIERA CON TUTTI I DANNI CHE CIÒ
IMPLICA. In particolare, da quando i Paesi
dell’Eurozona non possono stampare moneta,dell’Eurozona non possono stampare moneta,
nemmeno in caso di emergenza, sono soggetti
a interruzioni di fondi [da parte dei mercati]
diversamente dai paesi che emettono la
propria valuta – e il risultato è quello che
vediamo oggi”.
Paul Krugman, Premio Nobel per l’economia
New York Times, 10 novembre 2011
Attualmente professore alla London
School of Economics e professore emerito
all’Università Leuven.
Ha lavorato al Fondo Monetario
Internazionale e alla Banca Centrale.
Editorialista del Financial Times.
“[…] hanno perso la loro capacità di
EMETTERE DEBITO IN UNA MONETAEMETTERE DEBITO IN UNA MONETA
SULLA QUALE HANNO IL PIENO
CONTROLLO. […] Ciò non avviene per i
Paesi che possono EMETTERE DEBITO
NELLA PROPRIA VALUTA. In questi
Paesi la banca centrale può sempre
fornire liquidità al [governo, nda]
sovrano per evitare il fallimento”.
Paul De Grauwe, 2011
Ha insegnato all’Università di Cambridge.
Ha lavorato al ministero del Tesoro
britannico.
“Se un governo non ha più la propria
valuta, non solo rinuncia ‘al controllo
sulla politica monetaria’ normalmentesulla politica monetaria’ normalmente
intesa; ma anche la sua capacità di spesa
viene vincolata in un modo del tutto
nuovo. […] e ciò POTREBBE RISULTARE
ECCESSIVAMENTE COSTOSO O PERSINO
IMPOSSIBILE, in particolare in ‘situazione
di particolare emergenza’”.
Wynne Godley, 31 agosto 1997
Insegna all’Università del Missouri
Kansas-City.
“Per come è attualmente disegnata
l’Unione Monetaria Europea avrà una
banca centrale (la BCE) ma non avrà
nessun braccio fiscale. […] Sarà come se
ogni paese membro dell’EMU tentasse di
GESTIRE LA POLITICA FISCALE IN UNAGESTIRE LA POLITICA FISCALE IN UNA
VALUTA STRANIERA; la spesa in deficit
richiederà prestiti in valuta straniera
conformemente ai dettami dei mercati
privati”.
Randall Wray, 1998
Ma gli economisti erano praticamente
tutti concordi
• Rodiger Dornbusch, 1996
• Milton friedman, 1998
• Alain Parguez, 1999
• Mathew Forstater, 1999
• Warren Mosler, 2001
• James Tobin, 2001
• Stephanie Bell Kelton, 2002
• Nouriel Roubini, 2006
• Paul Krugman, 2012
• Joseph Stiglitz, 2013
• Amartya Sen, 2013
• James Myrrless, 2013
• Christopher Pissarides, 2013
E lo confessano gli stessi architetti
dell’Euro
“[…] per ragioni sia politico-ideologiche sia
tecnologiche l'Unione ha fatto la scelta di
liberalizzare i movimenti di capitali al suo interno
ma anche all'esterno. Come lei dice, vantaggio per i
risparmiatori meno per i governi. E quindi questa
libertà, forse più ancora delle altre, mette in
rapporto più stretto mercato e politica, toglie un
vincolo all'operatività di mercati e IRROBUSTISCE
rapporto più stretto mercato e politica, toglie un
vincolo all'operatività di mercati e IRROBUSTISCE
UN VINCOLO SULL'OPERATORE PUBBLICO. […] Gli
Stati membri si illudono se pensano se pensano di
avere ancora una piena sovranità fiscale nazionale.
Essi l'hanno già LARGAMENTE PERDUTA A
VANTAGGIO DEI MERCATI”.
Mario Monti, Intervista sull'Italia in Europa, a cura
di Federico Rampini, 1998.
Euro e mercato:
“I cambiamenti [del sistema
pensionistico, nda] ERANO
NECESSARI PER COMPIACERE
I MERCATI FINANZIARI,
altrimenti ci sarebero state
conseguenze ‘devastanti’”.
altrimenti ci sarebero state
conseguenze ‘devastanti’”.
Elsa Fornero, ex ministro del
lavoro, 15 novembre 2012.
Se L’Euro non funziona perché
continuare a fare sacrifici?
“Lavoriamo con tutte le nostre forze per gli Stati uniti d'Europa”.
E. Letta, 9 maggio 2013
“Auguro ai miei figli, alla nuova generazione, che davvero si realizzino gli
Stati Uniti d'Europa, che l'Europa sia un sogno e una speranza, e non unStati Uniti d'Europa, che l'Europa sia un sogno e una speranza, e non un
incubo”
Matteo Renzi, 9 maggio 2013
“Sono fiducioso che il governo tedesco sarà un governo che sara' con noi
sulla strada della legislatura della crescita. Anche la Germania capisce e
capirà che e' necessario che tutta l'Europa cresca”.
E. Letta, 7 novembre 2013
Come dovrebbero funzionare gli
Stati Uniti d’Europa
1) Un ministero del Tesoro Europeo e
quindi una politica europea di spesa
pubblica.
2) Eventuali trasferimenti dalla zone
più ricche a quelle più povere.
3) Coordinamento delle politiche
volto ad evitare squilibri fra le varie
aree.
Coordinamento: dovrebbe già esserci
E cosa dice questo fatidico articolo 3:
Cosa ha fatto la Germania entrando
nell’Euro?
“…il successo delle riforme tedesche,
iniziate nel 2003 con una liberalizzazione
del mercato del lavoro e un aumento degli
stipendi reali inferiore all' incremento della
produttività. Poi è seguito il taglio dei costi
del sistema sociale, l'aumento dell' età
produttività. Poi è seguito il taglio dei costi
del sistema sociale, l'aumento dell' età
pensionabile a 67 anni, la creazione di un
segmento di bassi salari”.
Roland Berger, consulente governo tedesco,
Corriere della sera
Quale coordinamento?
Lo dice anche la Commissione Europea
“La Germania negli ultimi 10 anni ha esercitato una
enorme moderazione salariale per poter diventare piu'
competitivita - e questo ha avuto conseguenze per gli
altri stati EU […] GLI SQUILIBRI NELL’EUROZONA NON
SONO SOLO IL RISULTATO DI POLITICHE SBAGLIATE NEI
PAESI IN CRISI. LA GERMANIA HA AVUTO UN RUOLO
IMPORTANTE, con la sua politica mercantilista haIMPORTANTE, con la sua politica mercantilista ha
rafforzato gli squilibri in Europa e causato la crisi. In
futuro dovremo seguire da vicino lo sviluppo dei salari a
livello europeo e fare in modo che all'interno dell'area
monetaria non divergano in maniera così forte, come è
accaduto negli anni precedenti”.
Laszlò Andor, Commissario Europeo agli Affari sociali, 26
settembre 2012
E i trasferimenti fiscali come dovrebbero
funzionare. Uno sguardo agli USA.
E cosa dicono in Germania:
“MAI EUROBOND FINCHE VIVO”.
A. Merkel, 27 giugno 2012.
“non ci saranno eurobond [titoli del“non ci saranno eurobond [titoli del
debito pubblico a livello europeo,
nda]… LA CONDIVISIONE DEI DEBITI E’
SBAGLIATA”.
A. Merkel, 21 settembre 2013.
E in Europa cosa dicono?
“L’UNIONE EUROPEA NON DIVENTERA’ MAI GLI STATI UNITI
D’EUROPA. Siamo 27 o 28 con la Croazia, ciascuno ha la sua storia,
per alcuni lunga 200 anni, come per Belgio e per altri è una storia di
migliaia di anni. NON SIAMO COM,E UNO STATO AMERICANO.
Abbiamo le nostre lingue, 23 in Europa. Abbiamo un’identità
particolare in ogni nostro stato membro e situazioni molto
specifiche dovute alla nostra storia”.
H. Van Rompuy, 9 maggio 2012.
“Una politica di bilancio comune all’interno dell’Unione Europea
APPARE OGGI POCO CREDIBILE perché essa viene vista come un
modo per trasferire su altri Paesi il peso degli sprechi del passato”
M. Draghi, 27 settembre 2013.
E mentre inseguiamo e moriamo per
il sogno
I veri costi della politica sono le
decisioni sbagliate
Quale democrazia dovremmo
aspettarci in Europa
Federico Rampini: “Perché la Commissione
europea ha accettato di diventare il capro
espiatorio su cui scaricare l’impopolarità dei
sacrifici?”.
Risposta di Monti: “Perché, tutto sommato,Risposta di Monti: “Perché, tutto sommato,
alle istituzioni europee interessava che i
Paesi facessero politiche di risanamento. E
hanno accettato l’onere
dell’impopolarità ESSENDO PIU’ LONTANE,
PIU’ AL RIPARO, DAL PROCESSO
ELETTORALE. Solo che questo un po’ per
volta ha reso grigia e poi nera l’immagine
dell’Europa presso i cittadini”.
Mario Monti, 1998
“Prendiamo una decisione, poi la
mettiamo sul tavolo e aspettiamo un
po’ per vedere cosa succede. Se non
provoca proteste né rivolte,
perché LA MAGGIOR PARTE DELLA
GENTE NON CAPISCE NIENTE DI
COSA E’ STATO DECISO, andiamoCOSA E’ STATO DECISO, andiamo
avanti passo dopo passo fino
al PUNTO DI NON RITORNO”.
Jean Claude Juncker, (ex presidente
dell’Eurogruppo), 21 dicembre 1999
“La costruzione europea è una
rivoluzione, anche se i rivoluzionari non
sono dei cospiratori pallidi e magri, ma
degli impiegati, dei funzionari, dei
banchieri e dei professori.
[…] L’EUROPA NON NASCE DA UN
MOVIMENTO DEMOCRATICO. […] Tra il
polo del consenso popolare e quello
della leadership di alcuni governanti,
l’Europa è nata seguendo un metodo
che potremmo definire con il termine
di DISPOTISMO ILLUMINATO”.
Tommaso Padoa Schioppa, 1999
“Sono sicuro che l’Euro ci
costringerà a introdurre un nuovo
insieme di strumenti di politica
economica. Proporli adesso è
politicamente impossibile. MA UN
BEL GIORNO CI SARÀ UNA CRISI e
si creeranno i nuovi strumenti”.si creeranno i nuovi strumenti”.
Romano Prodi, 2001
“Nell’Europa continentale, un programma
completo di riforme strutturali deve oggi
spaziare nei campi delle pensioni, della
sanità, del mercato del lavoro, della scuola e
in altri ancora. Ma dev’essere guidato da un
unico principio: ATTENUARE QUEL
DIAFRAMMA DI PROTEZIONI CHE NEL
CORSO DEL VENTESIMO SECOLO HANNOCORSO DEL VENTESIMO SECOLO HANNO
PROGRESSIVAMENTE ALLONTANATO
L’INDIVIDUO DAL CONTATTO DIRETTO CON
LA DUREZZA DEL VIVERE, con i rovesci della
fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi
difetti o qualità”.
Tommaso Padoa Schioppa, 2003
“Essi [i leader Europei] hanno deciso
che il documento avrebbe dovuto
essere illeggibile. Essendo illeggibile
allora non sarebbe stato costituzionale
[…] Se fosse stato comprensibile, ci
sarebbero state ragioni per sottoporlo
a referendum, perché avrebbe
significato che c’era qualcosa di nuovo
[il riferimento qui è alla Costituzione
Europea bocciata nel 2005, nda]. I
[il riferimento qui è alla Costituzione
Europea bocciata nel 2005, nda]. I
primi ministri non produrranno niente
direttamente perché si sentono più al
sicuro con la cosa illeggibile. Essi
possono presentarla meglio, in modo
da EVITARE PERICOLOSI
REFERENDUM”.
Giuliano Amato, 2007
“I governi non fanno sempre la cosa
giusta. Se i governi facessero
sempre la cosa giusta non ci
troveremmo nella situazione in cui
ci troviamo oggi. LE DECISIONI
PRESE DALLA MAGGIOR PARTE
DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHEDELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE
NEL MONDO SONO MOLTO SPESSO
SBAGLIATE”.
José Manuel Barroso, Presidente
Commissione Europea, 2010
“Abbiamo minuziosamente ‘dimenticato’
di includere l’articolo per uscire da
Maastricht.. In primo luogo, tutti coloro, e
io ho il privilegio di averne fatto parte, che
hanno partecipato alla stesura delle prime
bozze del Trattato di Maastricht, hanno…o
meglio ci siamo incoraggiati a fare in
modo che uscirne … sia impossibile.
Abbiamo attentamente “dimenticato” di
scrivere l’articolo che permetta di
Abbiamo attentamente “dimenticato” di
scrivere l’articolo che permetta di
uscirne. NON È STATO MOLTO
DEMOCRATICO, naturalmente, ma è stata
un’ottima garanzia per rendere le cose più
difficili, per costringerci ad andare avanti”.
Jacques Attali, 2011
“Le leadership politiche dei singoli Paesi
europei non hanno la forza di portare
definitivamente la questione al tavolo delle
decisioni SENZA LO STRESS E L’IMPULSO CHE
SOLTANTO LE CRISI RIESCONO A DARE.
L’EUROPA E’ NATA PER VIA DELLA GUERRA,
SENZA LA GUERRA PROBABILMENTE NON CI
SAREBBE STATA L’EUROPA. E CON LA CRISI E’
ARRIVATA UNA SORTA DI GUERRA.[…] Se
non approfittiamo della crisi perdiamo una
grande opportunità. Ce lo dicono le terribiligrande opportunità. Ce lo dicono le terribili
immagini della Grecia, le difficoltà dei singoli
Paesi membri, e soprattutto il fatto che tutti i
leader politici europei CHIEDONO OGGI UN
VINCOLO ESTERNO PER IMPORRE A
ELETTORATI, CORPORAZIONI E CORPI
INTERMEDI RILUTTANTI, SCELTE NECESSARIE
CHE NESSUNO HA LA FORZA DI IMPORRE
AUTONOMAMENTE”.
Enrico Letta, 2010
“Non dobbiamo sorprenderci
che L’EUROPA ABBIA BISOGNO DI
CRISI E DI GRAVI CRISI PER FARE PASSI
AVANTI. I passi avanti dell’Europa sono
per definizione cessioni di parti delle
sovranità nazionali a un livello
comunitario. È chiaro che il potere
politico ma anche il senso di
appartenenza dei cittadini a una
politico ma anche il senso di
appartenenza dei cittadini a una
collettività nazionale possono essere
pronti a queste cessioni solo quando il
costo politico e psicologico del non
farle diventa superiore al costo del
farle perché c’è una crisi in atto visibile,
conclamata”.
Mario Monti, 2011
“In questo momento stiamo
distruggendo la domanda
interna attraverso il
consolidamento fiscale”
Mario Monti, 30 maggio 2012
alla CNBC
“Il consolidamento fiscale sta
producendo risultati, il dolore sta
dando i suoi frutti.[…] Abbiamo
bisogno di toni più morbidi,
mentre ci muoviamo nella stessamentre ci muoviamo nella stessa
direzione”.
Carlo Pier Padoan,
29 aprile 2013 al Wall Street Journal
Per approfondire:
1) Paolo Barnard, Per chiunque: tutto quello che dovete sapere di economia per vivere bene. in una botta
sola.
2) Paolo Barnard, Nonna ti spiego la crisi economica
3) Daniele Della Bona, Paul Krugman e la valuta
4) Daniele Della Bona, La formula dei saldi settoriali
5) Dario De Angelis, Le tasse non finanziano la spesa pubblica
6) Warren Mosler, Il debito pubblico americano in 10 punti
7) Randall Wray, Un debito sovrano eccessivo compromette davvero la crescita?
8) Randall Wray, È giunto il momento di creare occupazione diretta
9) Mathew Forstater, Green jobs: affrontare le criticità riguardanti l’ambiente, posto di lavoro e occupazione
10) Pavlina Tcherneva, Politiche fiscali alternative: perché la job guarantee è superiore
11) Warren Mosler, Riti di passaggio
12) Alain Parguez, Il fallimento atteso dell’Unione Economica e Monetaria: una falsa moneta contro
l’economia reale
13) Daniele della Bona, L’irrealtà degli Stati Uniti d’Europa
14) Daniele Della Bona, Le radici anti-democariche dell’Euro nelle parole dei loro stessi padri fondatori
15) Randall Wray, La MMT risponde all’iperinflazione (parte 1, 2 e 3)
16) Daniele Della Bona, Come si finanziava l’Italia prima del divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia
17) Video: Warren Mosler spiega come uscire dall’Euro, Chianciano 14 gennaio 2014
www.memmt.info
danieledellabona.memmt@gmail.com

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Slides della presentazione Mosler Economics Modern Money Theory

  • 2. I nostri economisti di riferimento I Georg Friedrich Knapp John Maynard Keynes Abba P. Lerner Hyman Minsky Wynne Godley
  • 3. I nostri economisti di riferimento Warren Mosler Stephanie Bell Kelton Mathew Forstater Bill Mitchell Randall Wray Alain Parguez
  • 4. Perché è importante capire l’economia? “Lo scopo di studiare economia non è quello di acquisire un insieme di risposte prestabilite ai quesiti economici, ma diquesiti economici, ma di imparare come evitare di essere raggirati dagli economisti”. Joan Robinson, 1973
  • 5. Perché è importante capire l’economia? “Le idee degli economisti e dei filosofi politici, tanto quelle giuste quanto quelle sbagliate, sono più potenti di quanto comunemente si creda. In realtà il mondo è governato da poco altro. Glimondo è governato da poco altro. Gli uomini pratici, che si ritengono completamente liberi da ogni influenza intellettuale, sono generalmente schiavi di qualche economista defunto”. John Maynard Keynes ,1936.
  • 7. “Non ci sono i soldi!!!” “In questo momento le risorse scarseggiano; la coperta resterà corta”. G. Napolitano, 4 novembre 2013. “Mettiamoci in testa che la ricchezza non si inventa con la fantasia, abbiamo dei vincoli e li dobbiamo rispettare, si può spostare da una parte all'altra una somma ma i numeri devono tornare”. F. Zanonato, 4 novembre 2013
  • 8. Cosa sono i soldi? Esistono 2 tipi di attività: ATTIVITÀ REALI: oggetti concreti, che sono una ricchezza «in sé» (case, terreni, cibo, ecc…)ricchezza «in sé» (case, terreni, cibo, ecc…) ATTIVITÀ FINANZIARIE: non hanno un’utilità intrinseca. Il denaro è ovviamente un’attività finanziaria (altre attività finanziarie: titoli di Stato, obbligazioni, conti correnti).
  • 9. Alcune caratteristiche della moneta: La moneta moderna non ha valore in sé. Dal 1971: termina la convertibilità del dollaro in oro e non quindi nessuna valuta è più convertibile in alcuna merce. La moneta è un’attività accettata come mezzo perLa moneta è un’attività accettata come mezzo per regolare gli obblighi di pagamento fra due soggetti e detrmina anche l’ammonatere di tali obblighi. È di fatto un’unità di misura che regola il rapporto fra un creditore e un debitore.
  • 10. Chi sceglie questa moneta? “La moneta è una creatura dello Stato” Abba Lerner, 1947Abba Lerner, 1947 Ogni Stato sceglie un’unità di misura (unità di conto) che utilizza per la propria spesa e accetta come unico mezzo per il regolamento degli obblighi fiscali (pagamento imposte).
  • 11. Perché voi cittadini accettate questa moneta? [1/2] 1) Io, Stato, decido di adottare come moneta il fiorino. 2) Stabilisco per legge che le imposte possono essere pagate soltanto in fiorini.essere pagate soltanto in fiorini. 3) Voi, cittadini, avrete bisogno di fiorini per pagarmi le imposte (pena: la galera o Equitalia), quindi dovete attendere che io emetta fiorini finalizzati alla realizzazione di qualcosa (scuola, strada, ospedale).
  • 12. Perché voi cittadini accettate questa moneta? [2/2] 4) Io, Stato, vi incaricherò di realizzare una di queste strutture, e vi pagherò per farlo, e voi sarete ben lieti di lavorere per me. In modo da avere il denaro necessario per pagarmi leavere il denaro necessario per pagarmi le imposte. 5) Ecco dunque che la valuta scelta dallo Stato assume valore all’interno delle transazioni private (compravendita di beni e servizi).
  • 13. Riepilogando: Senza imposizione fiscale la moneta non ha valore. Senza la spesa dello Stato i cittadini non possono pagare le tasse. È la spesa dello Stato che consente ai cittadini di pagare le imposte e non il contrario. Le imposte non servono a finanziare la spesa. Servono allo Stato prima di tutto a imporre l’uso della propria valuta e a dargli valore.
  • 14. Cosa succede ai nostri soldi quando paghiamo le tasse? “Le tasse non finiscono da nessuna parte! Non vengono accumulate in nessun luogo e certamente non ‘finanziano’ la spesa. Il settore non governativo non può pagare le sue tasse finché il governo non spende! Èsue tasse finché il governo non spende! È bene pensare alle tasse come a un drenaggio di liquidità che riflette la volontà da parte del governo di diminuire la capacità di spesa del settore non governativo”. Bill Mitchell (Università di Newcastle, Australia)
  • 15. E se non credete (giustamente) a me: “La necessità che alcune imposte debbano essere pagate in una particolare carta moneta può fare in modo che quella moneta abbia un certo valore anche se non convertibile. […] Un principe, che potesse sancire che una certa parte dellepotesse sancire che una certa parte delle sue imposte debbano essere pagate in una carta moneta di un certo tipo, potrebbe, in virtù di questo, dare un certo valore a questa moneta”. Adam Smith, 1776.
  • 16. “La moneta di Stato è ciò che viene accettato presso gli uffici statali di pagamento. […] In base a questo, non è l’emissione mal’accettazione, così la chiamiamo, ad essere decisiva. L’accettazione da parte dello Stato delimita il sistema monetario.delimita il sistema monetario. Accettazione che va intesa come accettazione da parte dello Stato presso gli uffici pubblici di pagamento”. Georg Friedrich Knapp, 1924
  • 17. “Qualunque sia stata la storia dell’oro, oggi, in una normale economia ben funzionante, la moneta è una creatura dello Stato. La sua accettabilità generale, che è la sua caratteristica più importante, esiste o finisce in relazione all’accettabilità dello Stato. […] Lo Stato moderno può fare in modo che qualsiasimoderno può fare in modo che qualsiasi cosa lui scelga come moneta sia generalmente accettata. È vero infatti che una semplice dichiarazione di cosa sia o cosa non sia moneta non basterebbe, persino se fosse garantita dalla prova costituzionale più convincente dell’assoluta sovranità dello Stato.
  • 18. Ma, se lo Stato è disposto ad accettare quella che viene dichiarata moneta per il pagamento delle imposte e degli altri obblighi nei suoi confronti il gioco è fatto. Ogni persona che avrà degli obblighi verso lo Stato accetterà i pezzi di carta con cui potrà regolare tali obblighi, e tutte le altre persone saranno disposte ad accettare questi pezzi di carta perché sanno che coloro checarta perché sanno che coloro che devono pagare le imposte, in definitiva, li accetteranno. D’altra parte, se lo Stato rifiutasse di accettare un qualche tipo di moneta per gli obblighi verso esso, sarebbe difficile credere che essa [la moneta, nda] manterrebbe molta della sua generale accettabilità”. Abba Lerner, 1947
  • 19. “In un’economia in cui il debito pubblico è la principale attività nei bilanci delle banche che emettono depositi, il fatto che le imposte debbano essere pagate dà valore alla moneta di quella economia […] La necessità di pagare le imposteLa necessità di pagare le imposte significa che le persone lavorano e producono in modo da ottenere ciò con cui le imposte possono essere pagate”. Hyman Minsky, 1986
  • 20. “In virtù della sua disponibilità ad accettare un’attività definita per il pagamento delle imposte e degli altri obblighi, il governo rende quella attività accettabile per chiunque abbia quel tipo di obbligo,chiunque abbia quel tipo di obbligo, e in definitiva per coloro che hanno un obbligo verso essi, e così via”. James Tobin, 1998
  • 21. Quindi le caratteristiche della moneta sovrana sono: 1) La moneta è priva di valore intrinseco, quindi non convertibile (lo Stato non promette di convertirla in oro o altri metalli). 2) Lo Stato è il monopolista della moneta (l’unica entità che ha il potere di emetterla legalmente). Lo Stato è l’EMETTITOREil potere di emetterla legalmente). Lo Stato è l’EMETTITORE della moneta, mentre i cittadini sono UTILIZZATORI. 3) Per non limitare il proprio potere e capacità di emessione lo Stato deve mantenere un tasso di cambio fluttuante (la valuta deve essere scambiata con altre a un tasso stabilito sul mercato come incontro di domanda-offerta; la moneta non è convertibile con altre monete a un rapporto fisso).
  • 22. La gerarchia della moneta: STATOSTATO BancheBanche OROORO STATOSTATO …… Fino al 1971 AziendeAziende CittadiniCittadini ……
  • 23. Come dovrebbe agire lo Stato? “la stessa gestione della cosa pubblica dovrebbe ispirarsi al principio di equilibrio dei conti che la maggior parte delle famiglie italiane applica da sempre” Mario Monti, 27 ottobre 2012 “Questo governo agirà come un padre di famiglia: un padre di famiglia non fa debiti”. Enrico Letta, 29 aprile 2013
  • 24. Come dovrebbe agire lo Stato? “Mettere a posto le cose a casa nostra dipende non da quello che chiedono la signora Merkel e Draghi, ma dal rispetto che dobbiamo ai nostri figli, alle persone che verranno dopo di noi, rispetto che ci impone di guardare in modo diverso ai conti pubblici rispetto a chi ha scialacquato prima di noi”. Matteo Renzi, 24 febbraio 2014 “Come in famiglia se non ci sono abbastanza soldi sono mamma e papà che decidono cosa tagliare e cosa no”. Matteo Renzi, 19 marzo 2014
  • 25. I settori dell’economia Riepiloghiamo: in economia esistono attività reali e attività finanziarie. Queste attività sono detenute e accumulate da diversi settori: SETTORE PUBBLICO (lo Stato) SETTORE PRIVATO (Banche, famiglie e aziende) SETTORE ESTERO (Resto del mondo: nazioni estere, banche estere, imprese estere, famiglie estere) Quindi: LO STATO NON SIAMO NOI!!!
  • 26. Il settore privato (noi) All’interno di questo settore la quantità di ricchezza finanziaria NETTA non può aumentare senza un intervento esterno. per IMPRESE FAMIGLIE un intervento esterno. per una persona che spende per acquistare un bene reale, ce ne sarà una che ricava vendendo quel bene. Non può esserci aumento di reddito per tutti contemporaneamente. FAMIGLIE BANCHE
  • 27. Come si arricchisce il settore privato? Il settore pubblico è il soggetto che può creare ricchezza finanziaria NETTA nel settore privato attraverso la spesa pubblica in deficit STATO Lo Stato quindi DEVE SPENDERE IN DEFICIT: spendere più di quanto toglie attraverso le imposte, altrimenti non può arricchire il settore privato. IMPRESE FAMIGLIE BANCHE IMPRESE FAMIGLIE BANCHE
  • 28. Cosa deve fare uno Stato per arricchire i cittadini? Lo Stato DEVE SPENDERE per i propri cittadini più di quanto gli toglie tramite le imposte, ossia DEVE spendere in deficit STATO DEVE spendere in deficit per famiglie e imprese. DEBITO PUBBLICO = CREDITO PRIVATO IMPRESE FAMIGLIE BANCHE
  • 29. Esempio di spesa pubblica Stato decide di costruire una scuola (costo: 100 fiorini) Lo Stato emette (ossia spende) 100 fiorini e incarica una o più imprese di realizzare la scuola, quindi accredita sui loro c/c i 100 fiorini. Lo Stato nel proprio bilancio registra un deficit di -100Lo Stato nel proprio bilancio registra un deficit di -100 fiorini, che rappresentano il credito delle aziende private e dei lavoratori che realizzano la scuola. Quindi: Il saldo dello Stato è -100 Il saldo del settore privato è +100
  • 30. Il settore estero Ricchezza finanziaria netta per il settore privato può arrivare anche dal settore estero, nel momento in I soldi che entrano nella nazione sono superiori a quelli che escono MA…… STATO ESTERO FAMIGLIE IMPRESE BANCHE SOLDI CHE ENTRANO
  • 31. Fare affidamento solo sul settore estero 1) Non tutti i Paesi possono essere in posizione di creditori verso l’estero contemporaneamente : è impossibile!!! 2) Competere ad ogni costo sui mercati esteri può costringere una nazione a tagliare salari interni. 3) In termini reali esportare significa produrre qualcosa per poi venderlo al resto del mondo.
  • 32. Nulla di rivoluzionario ma semplice contabilità
  • 33. Il debito pubblico: questo sconosciuto La somma dei deficit annuali rappresentati dalla spesa dello Stato meno le tasse che si accumulano nel tempo, per lo più sotto forma di titoli di Stato costituisce il debito pubblico. Quindi, a livello contabile il debito pubblicoQuindi, a livello contabile il debito pubblico rappresenta il risparmio accumulato dal settore privato, è la ricchezza finanziaria dei cittadini Il debito dello Stato NON è il debito dei cittadini perché lo Stato non è come una famiglia: lo Stato EMETTE la sua moneta, i cittadini la UTILIZZANO.
  • 34. Il debito pubblico è un problema? 1) Stato non ha bisogno di finanziare la propria spesa con l’imposizione fiscale. 2) Non ha bisogno di prendere in prestito la valuta attraverso l’emissione di titoli di Stato. 3) Non può esaurire i soldi perché non ha alcun limite finanziario3) Non può esaurire i soldi perché non ha alcun limite finanziario (se non quelli autoimposti) ed è SEMPRE solvibile: per spendere non deve “trovare” prima il denaro quindi. 4) Ripagare il debito significare togliere ricchezza finanziaria al settore privato. IL DEBITO PUBBLICO NON PUO’ ESSERE UN PROBLEMA
  • 35. Il debito pubblico non è un numero magico “la maggior parte degli 'esperti' confonde la solvibilità con alcune misure di 'sostenibilità' basate su un rapporto piuttosto arbitrario fra disavanzo/PIL e debito/PIL. Questi rapporti possono essere applicabili sotto un regime di tasso di cambio fisso o di gold standard, matasso di cambio fisso o di gold standard, ma sono irrilevanti per un paese che ha una propria valuta non convertibile. Quando si parla di un governo sovrano, il disavanzo o il debito non sono numeri magici o rapporti che hanno una qualche rilevanza per tutti i paesi e in tutti i contesti. Non esiste alcuna soglia che una volta superata sia insostenibile o conduca a una crescita più bassa”. Randall Wray, 2010
  • 36. Ciò significa che lo Stato deve spendere illimitatamente? “Certamente, esiste un limite alla capacità di spesa del governo e sicuramente esso non dovrebbe spendere in maniera illimitata. Eppure, il governo sovrano non è vincolato da un punto di vista finanziario, ossia non può mai trovarsi in una situazione di insolvenza. Di nuovo, esso è certamente vincolato in termini reali, ciò significa che può verificarsi un altro tipo di problema di sostenibilità: quante risorse all'interno di una nazionesostenibilità: quante risorse all'interno di una nazione possono essere mobilitate dal governo? Dato il livello di risorse che il settore non governativo vuole mobilitare, quanto dovrebbe essere ampio il disavanzo pubblico per mobilitare il resto? Più di cinquant'anni fa, Abba Lerner fornì la risposta a questa domanda. Se ci sono persone disoccupate involontarie (dovremmo aggiungere sottoccupate) significa che il disavanzo è troppo basso”. Randall Wray, 2010
  • 39. Che cos’è la disoccupazione? “Quando le persone hanno bisogno di denaro e cercano lavoro per guadagnarselo, come la chiamiamo questa situazione? Disoccupazione. Se nessuno avesse bisogno del denaro, non esisterebbe il problema dellaesisterebbe il problema della disoccupazione. Quindi la tassazione da parte del governo è la causa del fatto che tutti cerchiamo un lavoro, e quindi della disoccupazione. Ecco che allora il Governo può spendere i suoi pezzi di carta, che altrimenti non avrebbero alcun valore, per assumere le persone che andranno a lavorare nel pubblico impiego, quelle stesse persone che le tasse hanno reso disoccupate”.
  • 40. “Ma se la tassazione non è seguita da una spesa che fa assumere tutte le persone disoccupate, qual è il senso di questa manovra? “Ci sono dunque due ragioni per cui le persone lavorano per la moneta: dovete pensare all'economia nel suo insieme, non al singolo individuo. […] quando il Governo pensare all'economia nel suo insieme, non al singolo individuo. […] quando il Governo spende la sua moneta, o la si usa per pagare le tasse, o può essere risparmiata. Se non ci fosse nessuno che paga le tasse e nessuno che risparmia, il Governo non avrebbe ragione di spendere.
  • 41. “Perciò, quando il Governo non spende abbastanza da soddisfare la necessità di pagare le tasse e di risparmiare, l'economia non ha abbastanza moneta per fare ciò che vuole fare e ci sonoper fare ciò che vuole fare e ci sono persone che cercano lavoro e non possono trovarlo: quelli che chiamiamo disoccupati”.
  • 42. Come lo risolviamo questo problema? “E' davvero semplice: o assumiamo le persone che adesso sono disoccupate, oppure riduciamo le tasse. In entrambi i casi, questo comporta che il deficit diventi più alto. Quindi, quello che sto affermando è che la disoccupazione è SEMPRE la prova che il deficit è troppo basso”. Warren Mosler, 14 febbraio 2014
  • 43. Cosa propone di fare la MMT contro la disoccupazione? Creare la piena occupazione: il governo diventa datore di lavoro di ultima istanza per chiunquedi ultima istanza per chiunque voglia lavorare Realizzare il pieno Stato sociale
  • 44. Costi della disoccupazione COSTI DIRETTI: - Perdita di reddito COSTI INDIRETTI: – Esclusione sociale – Perdita di know-how – Danni psicologici (depressioni, suicidi)(depressioni, suicidi) – Salute scarsa e riduzione della speranza di vita – Perdita di motivazioni – Disgregazione della vita familiare e delle relazioni umane (divorzi, violenze domestiche) – Aumento della criminalità
  • 45. I Programmi di Lavoro Garantito (PLG) o lavoro di transizione 1) Lo Stato diventa datore di lavoro di ultima istanza (Minsky), offrendo un posto di lavoro a ogni persona che voglia e sia in grado di lavorare (senza distinzione di razza, genere, educazione, esperienza lavorativa e a prescindere da dall’andamento dell’economia) 2) Lo Stato stabilisce un salario minimo che possa permettere al lavoratore di vivere in modo decoroso. 3) Lo Stato individua i settori su cui il mercato non ritiene conveniente investire (es: servizi socio-sanitari e di pubblica utilità, green jobs), in seguito forma i lavoratori che verranno poi impiegati sul campo.
  • 46. Non è statalismo 4) Elemento stabilizzatore anti-ciclico e transitorio: il PLG si espanderà quando l’economia è in fase di recessione e si ridurrà quando l’economia sarà in crescita e preparerà lavoratori a tornare nel settore privato (o pubblico). Recessione Lo Stato assume (Il PLG si espande) Aumentano i redditi Aumenta la domanda di beni/servizi Aumenta la produzione di beni/servizi Le imprese private riniziano ad assumere Il PLG si riduce
  • 47. Benefici del PLG Abbattimento disoccupazione. Scomparsa degli ammortizzatori sociali: sussidi di disoccupazione, cassa integrazione e altre forme di spese “tampone” e assistenzialiste. Sensibile abbattimento dei costi sociali (criminalità,Sensibile abbattimento dei costi sociali (criminalità, depressione, suicidi, violenze domestiche). Il PLG garantisce l’attività e l’esperienza dei lavoratori, quindi evita la perdita di conoscenze e competenze, utili per essere riassorbiti dalle imprese del settore privato.
  • 48. Un crimine contro l’umanità “La disoccupazione è veramente un crimine contro l’umanità senza scusanti, perpetrato da governi che si rifiutano di permettere deficit sufficienti per consentire alla popolazione di pagare le tasse e di risparmiare. Intenzionalmentetasse e di risparmiare. Intenzionalmente o no, costoro hanno sangue sulle loro mani. Sono pienamente responsabili per la morte e la distruzione delle vite e dei beni che si lasciano dietro di sé”. Warren Mosler Economista, fondatore della MMT
  • 49. Perché “non ci sono i soldi”? Il problema EURO L’Unione Monetaria Europea è un caso eccezionale e unico nella storia: La valuta è DIVISA dallo Stato: Euro è una valuta straniera per i singoli Stati.valuta straniera per i singoli Stati. Stati dell’Eurozona hanno ceduto la loro sovranità monetaria e il loro potere di emissione della moneta: non sono più EMETTITORI che possono creare l’Euro ma solo UTILIZZATORI dell’Euro.
  • 52.
  • 53. La piramide del denaro con l’Euro STATOSTATO BCBC BCEBCE BancheBancheBCBC BancheBanche Aziende e famiglie Aziende e famiglie BancheBanche STATOSTATO Aziende e famiglie Aziende e famiglie
  • 54. Cosa significa questo per gli Stati dell’Eurozona? Gli Stati hanno PERSO la loro SOVRANITA’ MONETARIA: non sono più EMETTITORI MA UTILZZATORI DELL’EURO. Gli Stati devono finanziarsi sul mercato: prendere in prestito il denaro necessario a finanziare la propriaprestito il denaro necessario a finanziare la propria spesa (sanità, pensioni, scuola...) sul mercato dei capitali privati. I privati (in gran parte banche) stabiliscono le condizioni di prestito (il tasso d’interesse) in base alla situazione economica dei vari paesi (da lì il problema dello SPREAD).
  • 55. Debito Pubblico che è un problema Come si ripaga questo debito? 1. Aumentare imposte che servono realmente a ripagare il debito e gli euro vengono presi dall’economia reale (famiglie e aziende). 2. Lo Stato può essere costretto a tagliare la2. Lo Stato può essere costretto a tagliare la spesa pubblica (sanità, pensioni, scuola…). 3. Lo Stato può vendere beni pubblici o privatizzare i servizi. 4. Indebitarsi a tassi sempre più onerosi fissati dai mercati.
  • 56. Da emittitori a utilizzatori della valuta “Quel che è avvenuto in effetti è che entrando nell’euro, Spagna e Italia si sono effettivamente ridotte a Paesi del terzo mondo che DEVONO PRENDERE IN PRESTITO UNA MONETA STRANIERA CON TUTTI I DANNI CHE CIÒ IMPLICA. In particolare, da quando i Paesi dell’Eurozona non possono stampare moneta,dell’Eurozona non possono stampare moneta, nemmeno in caso di emergenza, sono soggetti a interruzioni di fondi [da parte dei mercati] diversamente dai paesi che emettono la propria valuta – e il risultato è quello che vediamo oggi”. Paul Krugman, Premio Nobel per l’economia New York Times, 10 novembre 2011
  • 57. Attualmente professore alla London School of Economics e professore emerito all’Università Leuven. Ha lavorato al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Centrale. Editorialista del Financial Times. “[…] hanno perso la loro capacità di EMETTERE DEBITO IN UNA MONETAEMETTERE DEBITO IN UNA MONETA SULLA QUALE HANNO IL PIENO CONTROLLO. […] Ciò non avviene per i Paesi che possono EMETTERE DEBITO NELLA PROPRIA VALUTA. In questi Paesi la banca centrale può sempre fornire liquidità al [governo, nda] sovrano per evitare il fallimento”. Paul De Grauwe, 2011
  • 58. Ha insegnato all’Università di Cambridge. Ha lavorato al ministero del Tesoro britannico. “Se un governo non ha più la propria valuta, non solo rinuncia ‘al controllo sulla politica monetaria’ normalmentesulla politica monetaria’ normalmente intesa; ma anche la sua capacità di spesa viene vincolata in un modo del tutto nuovo. […] e ciò POTREBBE RISULTARE ECCESSIVAMENTE COSTOSO O PERSINO IMPOSSIBILE, in particolare in ‘situazione di particolare emergenza’”. Wynne Godley, 31 agosto 1997
  • 59. Insegna all’Università del Missouri Kansas-City. “Per come è attualmente disegnata l’Unione Monetaria Europea avrà una banca centrale (la BCE) ma non avrà nessun braccio fiscale. […] Sarà come se ogni paese membro dell’EMU tentasse di GESTIRE LA POLITICA FISCALE IN UNAGESTIRE LA POLITICA FISCALE IN UNA VALUTA STRANIERA; la spesa in deficit richiederà prestiti in valuta straniera conformemente ai dettami dei mercati privati”. Randall Wray, 1998
  • 60. Ma gli economisti erano praticamente tutti concordi • Rodiger Dornbusch, 1996 • Milton friedman, 1998 • Alain Parguez, 1999 • Mathew Forstater, 1999 • Warren Mosler, 2001 • James Tobin, 2001 • Stephanie Bell Kelton, 2002 • Nouriel Roubini, 2006 • Paul Krugman, 2012 • Joseph Stiglitz, 2013 • Amartya Sen, 2013 • James Myrrless, 2013 • Christopher Pissarides, 2013
  • 61. E lo confessano gli stessi architetti dell’Euro “[…] per ragioni sia politico-ideologiche sia tecnologiche l'Unione ha fatto la scelta di liberalizzare i movimenti di capitali al suo interno ma anche all'esterno. Come lei dice, vantaggio per i risparmiatori meno per i governi. E quindi questa libertà, forse più ancora delle altre, mette in rapporto più stretto mercato e politica, toglie un vincolo all'operatività di mercati e IRROBUSTISCE rapporto più stretto mercato e politica, toglie un vincolo all'operatività di mercati e IRROBUSTISCE UN VINCOLO SULL'OPERATORE PUBBLICO. […] Gli Stati membri si illudono se pensano se pensano di avere ancora una piena sovranità fiscale nazionale. Essi l'hanno già LARGAMENTE PERDUTA A VANTAGGIO DEI MERCATI”. Mario Monti, Intervista sull'Italia in Europa, a cura di Federico Rampini, 1998.
  • 62. Euro e mercato: “I cambiamenti [del sistema pensionistico, nda] ERANO NECESSARI PER COMPIACERE I MERCATI FINANZIARI, altrimenti ci sarebero state conseguenze ‘devastanti’”. altrimenti ci sarebero state conseguenze ‘devastanti’”. Elsa Fornero, ex ministro del lavoro, 15 novembre 2012.
  • 63. Se L’Euro non funziona perché continuare a fare sacrifici? “Lavoriamo con tutte le nostre forze per gli Stati uniti d'Europa”. E. Letta, 9 maggio 2013 “Auguro ai miei figli, alla nuova generazione, che davvero si realizzino gli Stati Uniti d'Europa, che l'Europa sia un sogno e una speranza, e non unStati Uniti d'Europa, che l'Europa sia un sogno e una speranza, e non un incubo” Matteo Renzi, 9 maggio 2013 “Sono fiducioso che il governo tedesco sarà un governo che sara' con noi sulla strada della legislatura della crescita. Anche la Germania capisce e capirà che e' necessario che tutta l'Europa cresca”. E. Letta, 7 novembre 2013
  • 64. Come dovrebbero funzionare gli Stati Uniti d’Europa 1) Un ministero del Tesoro Europeo e quindi una politica europea di spesa pubblica. 2) Eventuali trasferimenti dalla zone più ricche a quelle più povere. 3) Coordinamento delle politiche volto ad evitare squilibri fra le varie aree.
  • 66. E cosa dice questo fatidico articolo 3:
  • 67. Cosa ha fatto la Germania entrando nell’Euro? “…il successo delle riforme tedesche, iniziate nel 2003 con una liberalizzazione del mercato del lavoro e un aumento degli stipendi reali inferiore all' incremento della produttività. Poi è seguito il taglio dei costi del sistema sociale, l'aumento dell' età produttività. Poi è seguito il taglio dei costi del sistema sociale, l'aumento dell' età pensionabile a 67 anni, la creazione di un segmento di bassi salari”. Roland Berger, consulente governo tedesco, Corriere della sera
  • 69. Lo dice anche la Commissione Europea “La Germania negli ultimi 10 anni ha esercitato una enorme moderazione salariale per poter diventare piu' competitivita - e questo ha avuto conseguenze per gli altri stati EU […] GLI SQUILIBRI NELL’EUROZONA NON SONO SOLO IL RISULTATO DI POLITICHE SBAGLIATE NEI PAESI IN CRISI. LA GERMANIA HA AVUTO UN RUOLO IMPORTANTE, con la sua politica mercantilista haIMPORTANTE, con la sua politica mercantilista ha rafforzato gli squilibri in Europa e causato la crisi. In futuro dovremo seguire da vicino lo sviluppo dei salari a livello europeo e fare in modo che all'interno dell'area monetaria non divergano in maniera così forte, come è accaduto negli anni precedenti”. Laszlò Andor, Commissario Europeo agli Affari sociali, 26 settembre 2012
  • 70. E i trasferimenti fiscali come dovrebbero funzionare. Uno sguardo agli USA.
  • 71. E cosa dicono in Germania: “MAI EUROBOND FINCHE VIVO”. A. Merkel, 27 giugno 2012. “non ci saranno eurobond [titoli del“non ci saranno eurobond [titoli del debito pubblico a livello europeo, nda]… LA CONDIVISIONE DEI DEBITI E’ SBAGLIATA”. A. Merkel, 21 settembre 2013.
  • 72. E in Europa cosa dicono? “L’UNIONE EUROPEA NON DIVENTERA’ MAI GLI STATI UNITI D’EUROPA. Siamo 27 o 28 con la Croazia, ciascuno ha la sua storia, per alcuni lunga 200 anni, come per Belgio e per altri è una storia di migliaia di anni. NON SIAMO COM,E UNO STATO AMERICANO. Abbiamo le nostre lingue, 23 in Europa. Abbiamo un’identità particolare in ogni nostro stato membro e situazioni molto specifiche dovute alla nostra storia”. H. Van Rompuy, 9 maggio 2012. “Una politica di bilancio comune all’interno dell’Unione Europea APPARE OGGI POCO CREDIBILE perché essa viene vista come un modo per trasferire su altri Paesi il peso degli sprechi del passato” M. Draghi, 27 settembre 2013.
  • 73. E mentre inseguiamo e moriamo per il sogno
  • 74. I veri costi della politica sono le decisioni sbagliate
  • 75. Quale democrazia dovremmo aspettarci in Europa Federico Rampini: “Perché la Commissione europea ha accettato di diventare il capro espiatorio su cui scaricare l’impopolarità dei sacrifici?”. Risposta di Monti: “Perché, tutto sommato,Risposta di Monti: “Perché, tutto sommato, alle istituzioni europee interessava che i Paesi facessero politiche di risanamento. E hanno accettato l’onere dell’impopolarità ESSENDO PIU’ LONTANE, PIU’ AL RIPARO, DAL PROCESSO ELETTORALE. Solo che questo un po’ per volta ha reso grigia e poi nera l’immagine dell’Europa presso i cittadini”. Mario Monti, 1998
  • 76. “Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere cosa succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE NON CAPISCE NIENTE DI COSA E’ STATO DECISO, andiamoCOSA E’ STATO DECISO, andiamo avanti passo dopo passo fino al PUNTO DI NON RITORNO”. Jean Claude Juncker, (ex presidente dell’Eurogruppo), 21 dicembre 1999
  • 77. “La costruzione europea è una rivoluzione, anche se i rivoluzionari non sono dei cospiratori pallidi e magri, ma degli impiegati, dei funzionari, dei banchieri e dei professori. […] L’EUROPA NON NASCE DA UN MOVIMENTO DEMOCRATICO. […] Tra il polo del consenso popolare e quello della leadership di alcuni governanti, l’Europa è nata seguendo un metodo che potremmo definire con il termine di DISPOTISMO ILLUMINATO”. Tommaso Padoa Schioppa, 1999
  • 78. “Sono sicuro che l’Euro ci costringerà a introdurre un nuovo insieme di strumenti di politica economica. Proporli adesso è politicamente impossibile. MA UN BEL GIORNO CI SARÀ UNA CRISI e si creeranno i nuovi strumenti”.si creeranno i nuovi strumenti”. Romano Prodi, 2001
  • 79. “Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev’essere guidato da un unico principio: ATTENUARE QUEL DIAFRAMMA DI PROTEZIONI CHE NEL CORSO DEL VENTESIMO SECOLO HANNOCORSO DEL VENTESIMO SECOLO HANNO PROGRESSIVAMENTE ALLONTANATO L’INDIVIDUO DAL CONTATTO DIRETTO CON LA DUREZZA DEL VIVERE, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità”. Tommaso Padoa Schioppa, 2003
  • 80. “Essi [i leader Europei] hanno deciso che il documento avrebbe dovuto essere illeggibile. Essendo illeggibile allora non sarebbe stato costituzionale […] Se fosse stato comprensibile, ci sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo [il riferimento qui è alla Costituzione Europea bocciata nel 2005, nda]. I [il riferimento qui è alla Costituzione Europea bocciata nel 2005, nda]. I primi ministri non produrranno niente direttamente perché si sentono più al sicuro con la cosa illeggibile. Essi possono presentarla meglio, in modo da EVITARE PERICOLOSI REFERENDUM”. Giuliano Amato, 2007
  • 81. “I governi non fanno sempre la cosa giusta. Se i governi facessero sempre la cosa giusta non ci troveremmo nella situazione in cui ci troviamo oggi. LE DECISIONI PRESE DALLA MAGGIOR PARTE DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHEDELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE NEL MONDO SONO MOLTO SPESSO SBAGLIATE”. José Manuel Barroso, Presidente Commissione Europea, 2010
  • 82. “Abbiamo minuziosamente ‘dimenticato’ di includere l’articolo per uscire da Maastricht.. In primo luogo, tutti coloro, e io ho il privilegio di averne fatto parte, che hanno partecipato alla stesura delle prime bozze del Trattato di Maastricht, hanno…o meglio ci siamo incoraggiati a fare in modo che uscirne … sia impossibile. Abbiamo attentamente “dimenticato” di scrivere l’articolo che permetta di Abbiamo attentamente “dimenticato” di scrivere l’articolo che permetta di uscirne. NON È STATO MOLTO DEMOCRATICO, naturalmente, ma è stata un’ottima garanzia per rendere le cose più difficili, per costringerci ad andare avanti”. Jacques Attali, 2011
  • 83. “Le leadership politiche dei singoli Paesi europei non hanno la forza di portare definitivamente la questione al tavolo delle decisioni SENZA LO STRESS E L’IMPULSO CHE SOLTANTO LE CRISI RIESCONO A DARE. L’EUROPA E’ NATA PER VIA DELLA GUERRA, SENZA LA GUERRA PROBABILMENTE NON CI SAREBBE STATA L’EUROPA. E CON LA CRISI E’ ARRIVATA UNA SORTA DI GUERRA.[…] Se non approfittiamo della crisi perdiamo una grande opportunità. Ce lo dicono le terribiligrande opportunità. Ce lo dicono le terribili immagini della Grecia, le difficoltà dei singoli Paesi membri, e soprattutto il fatto che tutti i leader politici europei CHIEDONO OGGI UN VINCOLO ESTERNO PER IMPORRE A ELETTORATI, CORPORAZIONI E CORPI INTERMEDI RILUTTANTI, SCELTE NECESSARIE CHE NESSUNO HA LA FORZA DI IMPORRE AUTONOMAMENTE”. Enrico Letta, 2010
  • 84. “Non dobbiamo sorprenderci che L’EUROPA ABBIA BISOGNO DI CRISI E DI GRAVI CRISI PER FARE PASSI AVANTI. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. È chiaro che il potere politico ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una politico ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto visibile, conclamata”. Mario Monti, 2011
  • 85. “In questo momento stiamo distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale” Mario Monti, 30 maggio 2012 alla CNBC
  • 86. “Il consolidamento fiscale sta producendo risultati, il dolore sta dando i suoi frutti.[…] Abbiamo bisogno di toni più morbidi, mentre ci muoviamo nella stessamentre ci muoviamo nella stessa direzione”. Carlo Pier Padoan, 29 aprile 2013 al Wall Street Journal
  • 87. Per approfondire: 1) Paolo Barnard, Per chiunque: tutto quello che dovete sapere di economia per vivere bene. in una botta sola. 2) Paolo Barnard, Nonna ti spiego la crisi economica 3) Daniele Della Bona, Paul Krugman e la valuta 4) Daniele Della Bona, La formula dei saldi settoriali 5) Dario De Angelis, Le tasse non finanziano la spesa pubblica 6) Warren Mosler, Il debito pubblico americano in 10 punti 7) Randall Wray, Un debito sovrano eccessivo compromette davvero la crescita? 8) Randall Wray, È giunto il momento di creare occupazione diretta 9) Mathew Forstater, Green jobs: affrontare le criticità riguardanti l’ambiente, posto di lavoro e occupazione 10) Pavlina Tcherneva, Politiche fiscali alternative: perché la job guarantee è superiore 11) Warren Mosler, Riti di passaggio 12) Alain Parguez, Il fallimento atteso dell’Unione Economica e Monetaria: una falsa moneta contro l’economia reale 13) Daniele della Bona, L’irrealtà degli Stati Uniti d’Europa 14) Daniele Della Bona, Le radici anti-democariche dell’Euro nelle parole dei loro stessi padri fondatori 15) Randall Wray, La MMT risponde all’iperinflazione (parte 1, 2 e 3) 16) Daniele Della Bona, Come si finanziava l’Italia prima del divorzio fra Tesoro e Banca d’Italia 17) Video: Warren Mosler spiega come uscire dall’Euro, Chianciano 14 gennaio 2014