Favola scritta, illustrata a mano, digitalizzata da Cristian Trinchieri, classe IA, Ist. Compr. San Vito Romano (Rm). Favola scritta nell'ambito del progetto "LE parole dell'inclusione" https://arringo.wordpress.com/2015/01/18/ia-le-parole-dellinclusione-unicita/

1. Cristian Trinchieri
I A
L’audace topino

2. C’era una volta un piccolo topino di nome
Squit, che non era un topino come tutti gli
altri perché nato senza coda e senza un
orecchio. Può sembrare strano, ma anche
senza un orecchio, il suo udito era quasi
perfetto. Non aveva amici poiché, a causa
di questi difetti, era allontanato da tutti
ovviamente fatta eccezione della sua
famiglia.

3. Un giorno, mentre era
solito fare la sua passeggiata
quotidiana, sentì piombarsi
addosso qualcosa di enorme e
poi un buio totale: un grosso
gatto lo aveva catturato
intrappolandolo con una
zampa. Squit si credeva già
morto, ma quando il felino
tolse la zampa per mangiarlo,
emise uno stridulo miagolio
vedendo quel topino informe.
Povero Squit! Neanche i suoi
peggiori nemici lo volevano!

4. Il topino, in preda allo
sconforto, iniziò a girovagare
senza accorgersi che stava
per entrare in uno stagno:
ormai era troppo tardi. In
questo stagno abitavano tre
piante carnivore conosciute,
da tutti gli abitanti dello
stagno, per la loro crudeltà.
Queste si chiamavano:
Dionea, Drosera e Nepente.

5. Appena lo videro non se lo
fecero ripetere due volte e,
con le loro radici, lo
intrappolarono per gustarlo
lentamente con i loro acidi.
Ma le cose non andarono
così, perché appena lo videro
bene, anch’esse furono
disgustate proprio come il
gatto. Anche questa volta
Squit rimase solo.

6. Stava per andarsene quando
sentì delle urla spaventose; si girò
e vide un grosso coccodrillo lottare
con le piante carnivore. Il topino
non ci pensò due volte e, preso un
grosso bastone appuntito, lo
conficcò dentro l’occhio del
coccodrillo che scappò. Da quel
giorno Dionea, Drosera e Nepente
lo ringraziarono perché salvo loro
la vita e da quel giorno, Squit ebbe
tre amiche.

7. Questo ci insegna che non bisogna
mai giudicare dalle apparenze!