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IL TRATTURO
1 –Etimologia: (<Attrarre ←dal latino ATTRAHERE – participio passato:
ATTRACTUS composto da AD e TRAHERE = Tirare a sé
2 –Storia -Origine: chi ha dato origine ai tratturi?, quando?
-E’ convinzione generale che siano stati inventati dalla Natura, scoperti dagli
Animali, utilizzati dai Pastori e dai Viandanti, organizzati dall’Uomo
-Branchi di animali erbivori che vivevano allo stato brado si spostavano alla
ricerca del cibo lungo piste erbose sfruttando abilmente l’orografia del territorio. E qui
nasce il vero significato della parola tratturo. Questi animali erano attratti dall’erba.
Nessuno li conduceva o li trascinava.
-Poi il “Ver Sacrum”: Primavera Sacra.
Una ricorrenza rituale di origine italica che comportava la formazione di nuove colonie.
Veniva celebrata in occasione di carestie, pressione demografica, per cui tramite questo
rituale si favorivano i processi migratori. Questo rituale era diffuso presso i Sabini,
praticato anche dai Romani; traeva origine da una promessa al Dio Marte consistente
nell'offrire, come sacrifici, tutti i primogeniti nati dal 1º marzo al 30 aprile
della successiva Primavera [rito praticato anche presso altre civiltà pastorali. V. Il
sacrificio di Isacco]. Gli animali venivano effettivamente sacrificati, mentre i bambini
non venivano realmente immolati, bensì crescevano piuttosto come sacrati (cioè protetti
dagli Dei) per poi, giunti all'età adulta, dover emigrare per fondare nuove comunità altrove
[Abramo e suo nipote Lot. Problema di pressione demografica?]. In questa maniera
nasceva un nuovo popolo. La migrazione si svolgeva secondo una procedura totemica: si
interpretavano i movimenti ed il comportamento di un animale-guida (era l’animale che,
attratto dal verde pascolo, conduceva i Consacrati. Ciò conferma “Attrahere” e non
“Trahere”) , per trarne auspici e indicazioni sulla direzione del viaggio. Con simile voto,
dai Sabini nacque il popolo dei Sanniti, il cui totem fu il toro selvaggio
-Questioni: -Pastori e Agricoltori: un conflitto biblico. Caino agricoltore, Abele
pastore. -Dàmmàj’ [<fr: Dommage] Danneggiamento
campestre derivante dalla pastorizia: à pùrtàt l’ pècùr a ddàmmàj’ (Gildone)
-Organizzazione: -Nel tempo, poi, l’uomo ha definito e corretto i tracciati, li ha
delimitati con cippi lapidei, li ha promossi a demanio pubblico, li ha rilevati e portati in
planimetria cartacea, li ha collocati all’interno di una disciplina giuridica. Furono gli
Aragonesi, alla metà del 15° secolo, a decidere di inserire la civiltà pastorale appenninica
in un sistema economico basato sull’allevamento ovino e sull’industria della lana. Nel
1447 fu istituita la dogana della mena delle pecore. Buona parte del Tavoliere pugliese
divenne un immenso pascolo organizzato in Locazioni e Poste e ivi confluivano nei mesi
di settembre / ottobre tutte le greggi provenienti dall’Abruzzo attraverso iil Pescasseroli –
Candela = km 211; Lucera – Castel di Sangro = km 130; Celano – Foggia = km 200;
Ateleta – Sant’Andrea = km 70; Centurelle – Montesecco km 120; L’Aquila – Foggia =
km 244.
Ne fu definita anche la larghezza fissata in 60 passi corrispondenti a 111 m
Questa misura non fu scelta a caso, ma riferita ad un valore assoluto.
I nostri antenati, nel rispetto dell’armonia dell’universo, inserivano nelle costruzioni che
effettuavano le miniaturizzazioni cosmiche. Quando costruivano chiese, castelli o palazzi
civili inserivano nella loro architettura delle misure che rappresentavano sottomultipli
decimali di valori geografici.
Ad es: la lunghezza di una Cattedrale costruita all’equatore sarebbe stata di 111 m, cioè la
millesima parte della lunghezza di un grado (40.000 km : 360° = 111 km : 1000 = km
0,111 = m 111
Interessante è la teoria di Aldo Tavolario, astronomo del secolo scorso specializzato in
Archeoastrologia, ovvero l'astronomia antica in relazione all'architettura del passato (dal
megalitico al medioevo), nella quale frequenti sono le implicazioni astronomiche. Costui,
a proposito della larghezza dei tratturi, riconduce la scelta ad un riferimento geografico: la
lunghezza dell’Equatore o del Meridiano :
40.000 km : 360° = 111 km (111,111…) [lunghezza di 1°]. La millesima parte è
111...m
Altro: Il passo corrisponde ad 1’ per cui 111,111 km: 60’ = 1,850 km: 1000 = 1,850 m
Un passo è formato da 7 palmi, per cui 1,850 m : 7 = 0,265 m (approssimato) = cm 26,5
La Pastorizia transumante ha profondamente inciso sulla storia sociale, religiosa, ed
economica della nostra regione. Queste antiche vie erbose, dette vie della lana, hanno
offerto alle numerose comunità interessate l’occasione di duraturi scambi non solo
commerciali e culturali, ma anche religiosi giacché i tratturi divennero anche percorsi di
fede. La devozione dei Pastori verso la Madonna e i Santi contribuì a creare lungo il
percorso luoghi adibiti a culto. Tutti i percorsi tratturali dell’Italia centro-meridionale
contengono nei luoghi abituali di sosta delle greggi una grande quantità di Chiese, di
Cappelle e di semplici edicole. Erano per i pastori luoghi di preghiera e di contemplazione
ove invocavano la protezione divina tanto necessaria per poter affrontare e superare tutte
le numerose incognite di un lungo e pericoloso viaggio. Addirittura i Pastori delle greggi
più numerose avevano durante tutto il tragitto e la permanenza nelle locazioni l’assistenza
di un Abate che celebrava le Messe, cantava la litania durante la lavorazione del
formaggio, istruiva i Pastori dei quali era anche confidente, mangiava col personale e
dormiva nella stessa capanna.
Distribuzione degli animali sul territorio: a seconda della qualità del pascolo
80/100 pecore in 24 ettari; 3 bestie per ettaro; 2 pecore per ettaro.
Organizzazione del bestiame: gregge 2000 pecore, di cui 100 arieti, di età diversa; 15
cani, 12 cavalli, 4 muli e 10 asini; morra da 200 a 350 capi, mandria quantità di pecore
che poteva fruire di un recinto in pietra esistente in loco (Mandro)
Per 5.000 ovini erano addetti 1 massaro, 20 pastori, 4 cascieri, 4 butteri, alcuni carosatoi

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Il tratturo: etimologia, nascita e sviluppo, tra Ver Sacrum e organizzazione_ a cura di Antonio Grassi

  • 1. IL TRATTURO 1 –Etimologia: (<Attrarre ←dal latino ATTRAHERE – participio passato: ATTRACTUS composto da AD e TRAHERE = Tirare a sé 2 –Storia -Origine: chi ha dato origine ai tratturi?, quando? -E’ convinzione generale che siano stati inventati dalla Natura, scoperti dagli Animali, utilizzati dai Pastori e dai Viandanti, organizzati dall’Uomo -Branchi di animali erbivori che vivevano allo stato brado si spostavano alla ricerca del cibo lungo piste erbose sfruttando abilmente l’orografia del territorio. E qui nasce il vero significato della parola tratturo. Questi animali erano attratti dall’erba. Nessuno li conduceva o li trascinava. -Poi il “Ver Sacrum”: Primavera Sacra. Una ricorrenza rituale di origine italica che comportava la formazione di nuove colonie. Veniva celebrata in occasione di carestie, pressione demografica, per cui tramite questo rituale si favorivano i processi migratori. Questo rituale era diffuso presso i Sabini, praticato anche dai Romani; traeva origine da una promessa al Dio Marte consistente nell'offrire, come sacrifici, tutti i primogeniti nati dal 1º marzo al 30 aprile della successiva Primavera [rito praticato anche presso altre civiltà pastorali. V. Il sacrificio di Isacco]. Gli animali venivano effettivamente sacrificati, mentre i bambini non venivano realmente immolati, bensì crescevano piuttosto come sacrati (cioè protetti dagli Dei) per poi, giunti all'età adulta, dover emigrare per fondare nuove comunità altrove [Abramo e suo nipote Lot. Problema di pressione demografica?]. In questa maniera nasceva un nuovo popolo. La migrazione si svolgeva secondo una procedura totemica: si interpretavano i movimenti ed il comportamento di un animale-guida (era l’animale che, attratto dal verde pascolo, conduceva i Consacrati. Ciò conferma “Attrahere” e non “Trahere”) , per trarne auspici e indicazioni sulla direzione del viaggio. Con simile voto, dai Sabini nacque il popolo dei Sanniti, il cui totem fu il toro selvaggio -Questioni: -Pastori e Agricoltori: un conflitto biblico. Caino agricoltore, Abele pastore. -Dàmmàj’ [<fr: Dommage] Danneggiamento campestre derivante dalla pastorizia: à pùrtàt l’ pècùr a ddàmmàj’ (Gildone) -Organizzazione: -Nel tempo, poi, l’uomo ha definito e corretto i tracciati, li ha delimitati con cippi lapidei, li ha promossi a demanio pubblico, li ha rilevati e portati in planimetria cartacea, li ha collocati all’interno di una disciplina giuridica. Furono gli Aragonesi, alla metà del 15° secolo, a decidere di inserire la civiltà pastorale appenninica in un sistema economico basato sull’allevamento ovino e sull’industria della lana. Nel 1447 fu istituita la dogana della mena delle pecore. Buona parte del Tavoliere pugliese divenne un immenso pascolo organizzato in Locazioni e Poste e ivi confluivano nei mesi di settembre / ottobre tutte le greggi provenienti dall’Abruzzo attraverso iil Pescasseroli – Candela = km 211; Lucera – Castel di Sangro = km 130; Celano – Foggia = km 200; Ateleta – Sant’Andrea = km 70; Centurelle – Montesecco km 120; L’Aquila – Foggia = km 244. Ne fu definita anche la larghezza fissata in 60 passi corrispondenti a 111 m Questa misura non fu scelta a caso, ma riferita ad un valore assoluto.
  • 2. I nostri antenati, nel rispetto dell’armonia dell’universo, inserivano nelle costruzioni che effettuavano le miniaturizzazioni cosmiche. Quando costruivano chiese, castelli o palazzi civili inserivano nella loro architettura delle misure che rappresentavano sottomultipli decimali di valori geografici. Ad es: la lunghezza di una Cattedrale costruita all’equatore sarebbe stata di 111 m, cioè la millesima parte della lunghezza di un grado (40.000 km : 360° = 111 km : 1000 = km 0,111 = m 111 Interessante è la teoria di Aldo Tavolario, astronomo del secolo scorso specializzato in Archeoastrologia, ovvero l'astronomia antica in relazione all'architettura del passato (dal megalitico al medioevo), nella quale frequenti sono le implicazioni astronomiche. Costui, a proposito della larghezza dei tratturi, riconduce la scelta ad un riferimento geografico: la lunghezza dell’Equatore o del Meridiano : 40.000 km : 360° = 111 km (111,111…) [lunghezza di 1°]. La millesima parte è 111...m Altro: Il passo corrisponde ad 1’ per cui 111,111 km: 60’ = 1,850 km: 1000 = 1,850 m Un passo è formato da 7 palmi, per cui 1,850 m : 7 = 0,265 m (approssimato) = cm 26,5 La Pastorizia transumante ha profondamente inciso sulla storia sociale, religiosa, ed economica della nostra regione. Queste antiche vie erbose, dette vie della lana, hanno offerto alle numerose comunità interessate l’occasione di duraturi scambi non solo commerciali e culturali, ma anche religiosi giacché i tratturi divennero anche percorsi di fede. La devozione dei Pastori verso la Madonna e i Santi contribuì a creare lungo il percorso luoghi adibiti a culto. Tutti i percorsi tratturali dell’Italia centro-meridionale contengono nei luoghi abituali di sosta delle greggi una grande quantità di Chiese, di Cappelle e di semplici edicole. Erano per i pastori luoghi di preghiera e di contemplazione ove invocavano la protezione divina tanto necessaria per poter affrontare e superare tutte le numerose incognite di un lungo e pericoloso viaggio. Addirittura i Pastori delle greggi più numerose avevano durante tutto il tragitto e la permanenza nelle locazioni l’assistenza di un Abate che celebrava le Messe, cantava la litania durante la lavorazione del formaggio, istruiva i Pastori dei quali era anche confidente, mangiava col personale e dormiva nella stessa capanna. Distribuzione degli animali sul territorio: a seconda della qualità del pascolo 80/100 pecore in 24 ettari; 3 bestie per ettaro; 2 pecore per ettaro. Organizzazione del bestiame: gregge 2000 pecore, di cui 100 arieti, di età diversa; 15 cani, 12 cavalli, 4 muli e 10 asini; morra da 200 a 350 capi, mandria quantità di pecore che poteva fruire di un recinto in pietra esistente in loco (Mandro) Per 5.000 ovini erano addetti 1 massaro, 20 pastori, 4 cascieri, 4 butteri, alcuni carosatoi