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IL GENOCIDIO DEL DARFUR
Giulia Rossi
Dove?
Il Darfur è una regione situata all'ovest del Sudan, nel deserto del Sahara.
È in maggioranza costituita da popolazioni mussulmane, come nel resto
del nord della nazione. Il territorio è suddiviso in tre province: Gharb Darfur
con capitale Al-Genaina, Chamal Darfur con capitale Al Fachir e Djanoub
Darfur con capitale Nyala.
A lungo governato dai mussulmani, il sultanato del Darfur raggiunse la
massima potenza tra la fine del XVII ed il XVIII secolo. Inglobato nell'Egitto
nel 1874, fu coinvolto nella rivoluzione mahdista, ottenendo, nel 1898, una
certa indipendenza.
Quando?
Dal 2003 il Darfur è teatro di un feroce conflitto che vede contrapposti la locale
maggioranza nera alla minoranza araba (maggioranza nel resto del Sudan).
Quest'ultima è però appoggiata dal governo centrale, che è accusato di tollerare
le feroci scorribande della tribù nomade-guerriera dei Janjaweed, anch'essa
di origine araba. Il conflitto, iniziato nel febbraio del 2003, vede contrapposti i
Janjaweed, un gruppo di miliziani reclutati fra i membri delle locali
tribù nomadi dei Baggara, e la popolazione non Baggara della regione
(principalmente composta da tribù dedite all'agricoltura). Il governo sudanese,
pur negando pubblicamente di supportare i Janjaweed, ha fornito loro armi e
assistenza e ha partecipato ad attacchi congiunti rivolti sistematicamente
contro i gruppi etnici Fur, Zaghawa e Masalit.
Vittime
Le stime sul numero di vittime del conflitto
variano a seconda delle fonti da 50.000
(Organizzazione Mondiale della Sanità,
settembre 2004) alle 450.000
(secondo Eric Reeves, 28 aprile 2006).
I mass media hanno utilizzato, per definire
il conflitto, sia i termini di "pulizia etnica"
sia quello di "genocidio".
Cause
Le cause di questo conflitto sono poco
chiare. L’elemento religioso non è la
sola giustificazione del sorgere dell’attuale
crisi. Nel conflitto che affligge il Darfur
giocano un ruolo fondamentale l’accesso
alle risorse in una regione trasformata
da terra agricola produttiva a zona
desertica a causa dei cambiamenti
climatici planetari. Mancanza di piogge,
desertificazione e degrado ambientale,
esasperato dal diradamento delle foreste
del Darfur da parte dei mercanti di
legname, hanno compresso le tribù in aree
più ristrette causando sempre più spesso
micro-conflitti per l’accesso alle risorse. Il
conflitto va posto in relazione anche e
soprattutto alla questione degli
approvvigionamenti petroliferi.
Conclusioni
A seguito della recrudescenza degli scontri durante i mesi di luglio e agosto
del 2006, il 31 agosto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha
approvato la Risoluzione 1706, che prevede che una nuova forza di pace,
composta da 20.000 caschi blu dell'ONU, sostituisca o affianchi i 7.000
uomini dell'Unione Africana attualmente presenti sul campo. Il Sudan ha
avanzato forti obiezioni nei confronti della risoluzione e ha dichiarato che le
forze ONU che dovessero entrare in Darfur sarebbero considerate alla
stregua di invasori stranieri.
Nel 2009, il Generale Martin Agwai, a capo della missione di pace Unamid, ha
detto che nella regione la guerra
vera e propria era da considerarsi
terminata. Nonostante ciò, le
violenze ripartirono, fino alla tregua
del febbraio del 2010 firmata in
Qatar a Doha.

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Il genocidio del Darfur

  • 1. IL GENOCIDIO DEL DARFUR Giulia Rossi
  • 2. Dove? Il Darfur è una regione situata all'ovest del Sudan, nel deserto del Sahara. È in maggioranza costituita da popolazioni mussulmane, come nel resto del nord della nazione. Il territorio è suddiviso in tre province: Gharb Darfur con capitale Al-Genaina, Chamal Darfur con capitale Al Fachir e Djanoub Darfur con capitale Nyala. A lungo governato dai mussulmani, il sultanato del Darfur raggiunse la massima potenza tra la fine del XVII ed il XVIII secolo. Inglobato nell'Egitto nel 1874, fu coinvolto nella rivoluzione mahdista, ottenendo, nel 1898, una certa indipendenza.
  • 3. Quando? Dal 2003 il Darfur è teatro di un feroce conflitto che vede contrapposti la locale maggioranza nera alla minoranza araba (maggioranza nel resto del Sudan). Quest'ultima è però appoggiata dal governo centrale, che è accusato di tollerare le feroci scorribande della tribù nomade-guerriera dei Janjaweed, anch'essa di origine araba. Il conflitto, iniziato nel febbraio del 2003, vede contrapposti i Janjaweed, un gruppo di miliziani reclutati fra i membri delle locali tribù nomadi dei Baggara, e la popolazione non Baggara della regione (principalmente composta da tribù dedite all'agricoltura). Il governo sudanese, pur negando pubblicamente di supportare i Janjaweed, ha fornito loro armi e assistenza e ha partecipato ad attacchi congiunti rivolti sistematicamente contro i gruppi etnici Fur, Zaghawa e Masalit.
  • 4. Vittime Le stime sul numero di vittime del conflitto variano a seconda delle fonti da 50.000 (Organizzazione Mondiale della Sanità, settembre 2004) alle 450.000 (secondo Eric Reeves, 28 aprile 2006). I mass media hanno utilizzato, per definire il conflitto, sia i termini di "pulizia etnica" sia quello di "genocidio".
  • 5. Cause Le cause di questo conflitto sono poco chiare. L’elemento religioso non è la sola giustificazione del sorgere dell’attuale crisi. Nel conflitto che affligge il Darfur giocano un ruolo fondamentale l’accesso alle risorse in una regione trasformata da terra agricola produttiva a zona desertica a causa dei cambiamenti climatici planetari. Mancanza di piogge, desertificazione e degrado ambientale, esasperato dal diradamento delle foreste del Darfur da parte dei mercanti di legname, hanno compresso le tribù in aree più ristrette causando sempre più spesso micro-conflitti per l’accesso alle risorse. Il conflitto va posto in relazione anche e soprattutto alla questione degli approvvigionamenti petroliferi.
  • 6. Conclusioni A seguito della recrudescenza degli scontri durante i mesi di luglio e agosto del 2006, il 31 agosto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 1706, che prevede che una nuova forza di pace, composta da 20.000 caschi blu dell'ONU, sostituisca o affianchi i 7.000 uomini dell'Unione Africana attualmente presenti sul campo. Il Sudan ha avanzato forti obiezioni nei confronti della risoluzione e ha dichiarato che le forze ONU che dovessero entrare in Darfur sarebbero considerate alla stregua di invasori stranieri. Nel 2009, il Generale Martin Agwai, a capo della missione di pace Unamid, ha detto che nella regione la guerra vera e propria era da considerarsi terminata. Nonostante ciò, le violenze ripartirono, fino alla tregua del febbraio del 2010 firmata in Qatar a Doha.