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CENTRO PER LA RICERCA, LA DIDATTICA E LA DIVULGAZIONE
DELLE SCIENZE ASTRONOMICHE NEL COMUNE DI ISNELLO
(Finanziamento Ministero delle Infrastrutture, delibera CIPE del 6 novembre 2009)
Il complesso montuoso delle Madonie risulta essere tra i siti osservativi migliori d’Italia. Ne danno
ragione i lavori del prof. Carlo Blanco, astronomo, Dipartimento di Fisica e Astronomia Università
di Catania, condotti negli anni ’70 del secolo scorso e aggiornati a oggi.
“Poco dopo la metà del secolo scorso l’Astronomia italiana pensò di dotarsi di un Telescopio Nazionale
della classe di 3 metri di diametro ed avviò la ricerca di una località italiana dove costruire l’Osser-
vatorio Nazionale. La nostra penisola si estende grosso modo da nord a sud, per cui le condizioni astro-
nomiche del cielo delle sue regioni sono abbastanza differenti fra loro. La scelta non poteva che cadere
sulla Sicilia, sia perché la sua latitudine consente una migliore visione del cielo australe, più interes-
sante dal punto di vista astrofisico, sia perché, essendo un’isola in mezzo al Mediterraneo, le pertur-
bazioni, che si spostano prevalentemente da nordovest a sudest, scorrono velocemente su di essa con
un moto laminare. La scelta era confortata dalle esperienze osservative etnee, iniziate alla fine dell’800
e riprese nei successivi anni ’50 con la costruzione dell’Osservatorio M.G. Fracastoro sul versante sud
dell’Etna, a 1.750 metri di quota. La scelta si orientò sulle Madonie, in particolare su Piano Battaglia,
un altopiano con un’altezza media di 1.600 metri che raggiunge quote vicine ai 2.000 metri (Pizzo
Carbonara 1.979, Pizzo Antenna 1.977, Monte Ferro 1.906, Monte Mufara 1.865). Sopralluoghi con-
dotti nell’estate del 1971 dal personale dell’Osservatorio Astrofisico di Catania confermarono la bontà
del cielo, le favorevoli condizioni ambientali e l’elevato numero di notti di “osservabilità”.
… Il cielo delle Madonie è caratterizzato da un forte scintillio delle stelle nei primi 90 minuti dopo
Monte Mufara visto dal laghetto di Mandria del Conte
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il tramonto, poi le stesse appaiono come ‘stampate’ nel cielo e solo quelle sotto i 30° dall’orizzonte
palpitano appena. … A distanza di 40 anni, cosa è cambiato? Poco o nulla.
Le condizioni meteorologiche e di osservabilità del cielo in questo lasso di tempo indicano in media
un terzo delle notti annue fotometriche (almeno sei ore continuative di cielo sereno), un terzo par-
zialmente fotometriche (almeno tre ore continuative di cielo sereno) ed un terzo non utilizzabili per
copertura nuvolosa.
Queste caratteristiche pongono il cielo delle Madonie ad elevato standard di osservabilità professio-
nale. Resta il problema dell’inquinamento luminoso. Il contributo di Termini Imerese adesso è molto
più alto dei 2° sull’orizzonte, la base si è estesa a tutta la costa settentrionale e le luci di Palermo
superano le alture di Capo Zafferano. Fortunatamente, queste località si trovano a nord - nordovest,
una direzione astronomicamente poco utile. Alle luci degli insediamenti di tutti i paesi del Parco
delle Madonie, ancora poco intense, si può porre rimedio: per quelle pubbliche, seguendo i dettami
del risparmio energetico (schermatura, accensione a tempo, intensità sia luminosa che numerica va-
riabile, idoneo tipo di lampade, …), per quelle private, regolamentando le luci esterne con analoghi
accorgimenti. La tipologia della strumentazione osservativa prevista non necessita di voluminose co-
struzioni, o grandi opere di sbancamento o strade di accesso.
Tuttavia, operando in una riserva naturale integrale occorrerà intervenire con il minor impatto am-
bientale possibile. Sotto questo aspetto, Monte Mufara, pur se di minore elevazione, trascurabile ai
fini osservativi, è preferibile alle altre vette perché la sua sommità presenta sufficienti zone pianeg-
gianti, è raggiungibile con la funivia e con una carrareccia ed è collegata con la rete elettrica.
Inoltre è schermata dalle luci della costa settentrionale dal massiccio di Pizzo Carbonara e Pizzo
Antenna. Queste considerazioni fanno apparire come non arrecante danno la struttura osservativa
nel Parco delle Madonie, la quale, anzi, potrebbe aumentarne l’aspetto della fruibilità, attuale nuova
caratteristica delle Riserve Naturali, comune a molti altri parchi naturali di tutto il mondo.”
Quelle risultanze vennero riprese poi, sul finire degli anni ’90, dal dott. Mario Di Martino, astro-
nomo INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino, e portarono alla elaborazione di uno Studio di
Fattibilità, finanziamento CIPE e della Regione Sicilia per complessivi 250 milioni, che validò
l’ipotesi della realizzazione di una Stazione Osservativa di valenza nazionale e internazionale e di
un Centro per la Divulgazione e la Didattica delle Scienze Astronomiche.
Monte Mufara
m. 1.865
La Quacella
33
Si passò quindi ad una prima stesura progettuale che, nel novembre 2009, ottenne il finanziamento
da parte del CIPE di euro 7,5 milioni. La definitiva elaborazione progettuale è del febbraio 2010.
I lavori edili, per euro 3,5 milioni, (Stazione appaltante Provveditorato Interregionale Opere Pub-
bliche Sicilia e Calabria), consegnati alla Ditta il 24 giugno del c.a., sono già iniziati e il loro ter-
mine è previsto per luglio 2014. Si sta procedendo alla gara per la fornitura delle attrezzature
scientifiche. Un progetto che in questi ultimi anni ha visto la indispensabile collaborazione di
astronomi di chiara fama nazionale e internazionale che hanno, in uno con le Istituzioni e gli Enti
di afferenza, validato dal punto di vista scientifico il Parco Astronomico delle Madonie.
Dott. Mario Di Martino INAF- Osservatorio Astrofisico di Torino
Dott. Marcello Coradini European Space Agency (ESA), Parigi
Prof. Carlo Blanco Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Catania
Dott. Walter Ferreri INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino
Dott. Piero Bianucci Divulgatore scientifico
Prof. Armando Blanco Dipartimento di Fisica, Università del Salento, Lecce
Dott. Corrado Lamberti Astronomo e divulgatore scientifico
Ing. Stelio Montebugnoli INAF-Istituto di Radioastronomia, Bologna
Dott. Romano Serra Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Bologna
Prof. Flavio Fusi Pecci INAF-Osservatorio Astrofisico di Bologna
Prof. Margherita Hack Astronoma, Trieste
Dott. Giovanni Valsecchi Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (IAPS), Roma
Dott. Roberto Ragazzoni INAF–Osservatorio Astrofisico di Padova
Prof. Piero Galeotti Dipartimento di Fisica Generale, Università di Torino
Prof. Piero Benvenuti Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Centro Interdipartimentale
di Studi e Attività Spaziali (CISAS)
Dott. Fabio Carniello Direttore “Immaginario Scientifico”, Trieste
Dott. Fabrizio Bernardi Spacedys e Università di Pisa
Dott. Albino Carbognani Osservatorio Astronomico della Regione Valle d’Aosta
Dott. Marco Morelli Direttore Museo di Scienze Planetarie di Prato
Dott. Fabrizio Fiore Astronomo, Direttore Osservatorio Astronomico di Roma
Monte dei Cervi
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Il Centro destinato alla ricerca, alla divulgazione e alla didattica delle scienze astronomiche
consiste di:
Stazione Osservativa
1 telescopio riflettore dotato di uno specchio primario della classe di 1 metro a grande campo
(circa 7 gradi quadrati) robotico e fruibile “in remoto”.
La zona prevista per la localizzazione del telescopio è la sommità di Monte Mufara (Piano Battaglia),
a quota 1.865 metri s.l.m. Risulterà essere l’osservatorio astronomico più alto in territorio italiano
e l'unico in Europa e nell'area del Mediterraneo dotato di un telescopio di questo genere.
Le osservazioni che verranno effettuate con questo strumento riguarderanno in particolare le se-
guenti principali attività di ricerca:
Osservazioni astrometriche e fotometriche di near-Earth objects
I Near-Earth Objects (NEO) sono piccoli oggetti planetari (asteroidi e comete) la cui orbita è prossima
55
a quella della Terra (pari o al di sotto delle 0,3 unità astronomiche - 1 UA: 150 milioni di km - e co-
stituiscono un rischio impatto per il nostro pianeta. Per questo motivo vanno costantemente monitorati,
sia per definire meglio le orbite di quelli già scoperti, sia per individuare quelli ancora sconosciuti.
Al momento, sono noti più di 10.000 NEO, con dimensioni che vanno da pochi metri sino a circa 30
km (per 1036 Ganymed). Il numero totale potrebbe essere di qualche decina di migliaia.
Ogni notte le grandi survey asteroidali finanziate dalla NASA (come LINEAR, LONEOS o la Cata-
lina Sky Survey) identificano diversi nuovi NEO che, segnalati al Minor Planet Center di Harvard,
devono essere osservati immediatamente (follow-up) da parte degli osservatori proposti per poter
essere confermati e ricevere una designazione provvisoria. L’osservazione fotometrica di questi og-
getti permetterebbe, inoltre, di ricavarne il periodo rotazionale e la forma, fornendo preziose in-
formazioni sulla natura di questi oggetti.
Per questo tipo di ricerche è notevole l’interesse dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dell’Agenzia
Spaziale Italiana (ASI), dell’Università di Pisa e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) –
vedi le lettere di interesse inviate.
Afterglow di gamma-ray e X-ray burst
I lampi di raggi gamma e X sono tra i fenomeni più violenti ed energetici osservati nell’Universo.
Tali fenomeni, osservati da satelliti artificiali, hanno una durata compresa tra pochi millisecondi
e diverse decine di minuti.
Di estrema importanza per
la comprensione dei mec-
canismi che sono alla base
di queste improvvise
esplosioni è l’osservazione
dell’emissione residua as-
sociata a tali eventi in di-
verse bande spettrali. Una
tale attività osservativa
può essere svolta in ma-
niera molto efficiente dai
telescopi del PAM grazie
al loro elevatissimo livello
di automatismo.
Un filone di ricerca di
grandissima importanza è
inoltre quello dell’osserva-
zione delle controparti ot-
tiche di sorgenti di onde
gravitazionali e neutrini
che potranno essere rile-
vate, rispettivamente, dai
sistemi come VIRGO e
IceCube ed altri in fase di
realizzazione. Per questo
tipo di ricerca è stato ma-
nifestato il forte interesse
dell’INAF - Osservatorio
Astronomico di Roma
(vedi lettera di interesse).
66
Scoperta e osservazioni di pianeti extrasolari in orbita attorno a stelle vicine
Un pianeta extrasolare è un pianeta che non appartiene al nostro sistema planetario, ma ad una
stella diversa dal Sole. Al momento, sono noti più di 1.000 pianeti extrasolari. La maggior parte di
questi sono stati scoperti tramite metodi di osservazione indiretta, principalmente spettroscopia e
fotometria. A causa dei limiti delle tecniche di osservazione attuali, la maggior parte degli esopianeti
individuati sono giganti gassosi come Giove e solo in misura minore pianeti rocciosi massicci del
tipo super-Terra. Gli esopianeti sono diventati oggetto di crescente interesse scientifico a partire
dal 1995, quando fu confermata, con sicurezza, la presenza di un pianeta attorno alla stella51 Pe-
gasi, ora noto come 51 Pegasi b. A parte la scoperta spettroscopica, possibile solo con telescopi di
grande diametro, un metodo utilizzabile con telescopi di piccolo diametro è quello fotometrico.
Infatti, se un pianeta transita di fronte alla propria stella, allora è osservabile una lieve riduzione
della luminosità della stella eclissata. L’ammontare della variazione di magnitudine a causa del
transito (dell’ordine di 0.01 - 0.005 magnitudini) dipende dal rapporto fra la dimensione del pianeta
e della stella stessa. Quindi, con la fotometria, oltre alla scoperta del pianeta è possibile risalire al
rapporto dei diametri fra stella e pianeta (cosa non possibile con la spettroscopia) e, naturalmente
al periodo orbitale. In Italia e all’estero sono numerosi i gruppi interessati a questo tipo di ricerca.
Schema del transito di un pianeta extrasolare di fronte alla stella compagna
77
Monitoraggio fotometrico multispettrale di stelle variabili e di nuclei galattici attivi
Un blazar è un sorgente extragalattica altamente energetica, di intensità variabile e molto compatta
associata a un buco nero supermassiccio che si trova al centro di una galassia ospite. Sono tra i
più violenti ed energetici fenomeni nell’universo conosciuto.
I blazar fanno parte di un grande gruppo di galassie attive, dette anche Nuclei Galattici Attivi
(AGN, in inglese). Tuttavia, i blazar non sono un gruppo omogeneo e si possono dividere in due
tipi: i quasar altamente variabili, qualche volta chiamati quasar ottici violentemente variabili
(OVV), che sono solo una piccola porzione tra tutti i quasar, e gli oggetti del tipo BL Lacertae.
Il nome blazar è stato coniato nel 1978 dall’astronomo Ed Spiegel per indicare la combinazione di
queste due classi di oggetti. Attualmente, esiste una collaborazione internazionale che vede im-
pegnati Osservatori Astronomici di tutti i continenti e che ha dato origine ad un programma di mo-
nitoraggio di questi particolari corpi celesti, il nome del progetto è “WEBT” cioè Whole Earth
Blazar Telescope.
Osservazioni fotometriche degli asteroidi Troiani e della Fascia Principale
Gli asteroidi Troiani sono un numeroso gruppo di corpi che condividono l’orbita eliocentrica con
Giove. Prendendo come riferimento Giove, ciascun troiano si trova ad orbitare nei pressi dei due
punti di equilibrio Lagrangiani, L4 e L5, del sistema Giove-Sole.
Un motivo fondamentale per l’osservazione dei Troiani è costituito dal fatto che si tratta di corpi
relativamente isolati dalle interazioni con gli asteroidi di Fascia Principale.
Differenze fra le proprietà degli asteroidi della Fascia Principale e dei Troiani possono gettare luce
sui processi di formazione ed evoluzione del Sistema Solare primitivo, così come sulle caratteri-
stiche fisiche dei Troiani stessi. Attualmente, i periodi rotazionali conosciuti dei Troiani sono molto
pochi. Osservazioni fotometriche compiute con telescopi della classe del metro permetteranno di
aumentare la statistica in modo consistente in pochi anni.
88
Monitoraggio dei detriti spaziali
I detriti spaziali, derivanti dall’attività umana nello spazio circumterrestre, rappresentano sempre
più un grave problema per la sicurezza dei satelliti artificiali e, in particolare, dei moduli orbitanti
abitati.
Il telescopio a grande campo della classe del metro è un ottimo strumento per il monitoraggio dei
questi detriti, in modo particolare per quelli situati in orbita geostazionaria.
Immagini di telescopi simili a quello che verrà collocato su monte Mufara
99
Hanno scritto sul Parco Astronomico delle Madonie:
Non ci sono attualmente nel continente europeo, e non ci saranno nel prevedibile futuro, telescopi
con caratteristiche paragonabili a quelle del telescopio che si installerà sul monte Mufara, carat-
teristiche che lo rendono particolarmente adatto alla scoperta ed all’inseguimento di asteroidi
vicini alla Terra. Il fatto di trovarsi al centro di una vasta area continentale sprovvista di altri te-
lescopi simili assicura a questo telescopio un ruolo importante e centrale per queste attività.
Dott. Giovanni Valsecchi (INAF - IAPS)
Il telescopio, oltre all’osservazione di un ampio campo di cielo, rappresenterà un ottimo banco di
prova per il previsto telescopio fly eye. Se usato da ricercatori e studenti, permetterà loro di acqui-
sire competenze ed esperienza in un campo sia scientifico che tecnologico. La disponibilità di un
tale strumento consentirà inoltre di mettere a punto sofisticate strategie di elaborazione di immagini
(con decine di volte il numero di stelle in una sola immagine rispetto alle immagini ottenute con
il telescopio dell’ESA da 1 - m di apertura situato nell’isola di Tenerife - Canarie).
Dott. Detlef Koschny (Agenzia Spaziale Europea)
Il telescopio da installare su monte Mufara è uno strumento con ottime potenzialità scientifiche
nel panorama non solo italiano ma anche europeo e mondiale. Sono almeno due i temi scientifici
che beneficerebbero di una facility di questo tipo: da un lato la ricerca e l’inseguimento rapido di
asteroidi e comete e, dall’altro, la ricerca delle controparti elettromagnetiche di eventi di alta ener-
gia come onde gravitazionali e neutrini, nell’ambito di una nuova branca dell’astrofisica che prende
il nome di multi-messengers, ovvero la combinazione di informazioni veicolate da particelle e campi
diversi per studiare al meglio sorgenti celesti.
Dott. Fabrizio Fiore (INAF Roma)
Confido che, una volta installato, fonti di finanziamento adeguate sosterranno questo importante
telescopio in modo che i risultati possano contribuire al lavoro essenziale dell’International Asteroid
Warning Network.
Dott. Sergio Camacho (Presidente Acton Team on Near-Earth Objects (ONU)
Nella mia veste di coordinatore scientifico dell’Agenzia, non posso non esprimerLe augurio a che
l’Osservatorio di Isnello diventi presto una realtà ed un elemento di sinergia con gli altri osservatori
del mondo dedicati alla scoperta ed inseguimento dei NEO.
Prof. Enrico Flamini (Agenzia Spaziale Italiana)
1010
Stazione operativa e di controllo di contrada Mongerrati
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Incontro del 12 novembre 2013 in sede Agenzia Spaziale Italiana
Dott. Giovanni Valsecchi INAF - IAPS Dott. Fabrizio Fiore - OA Roma
Dott. Andrea Milani - Università di Pisa
A seguito di un incontro presso l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) tenutosi il 12 novembre 2013, si
è definito il progetto di ricerca scientifica e, da parte di Enti e Istituti di ricerca nazionali ed esteri
che operano nel campo della ricerca astronomica sono pervenute manifestazioni di interesse alle
attività che verranno svolte presso il Parco Astronomico delle Madonie.
Dott. Detlef Koschny ESA (Agenzia Spaziale Europea)
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INAF - Osservatorio Astronomico di Roma (Monteporzio Catone)
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Struttura destinata alla divulgazione e alla didattica
in prossimità del centro abitato di Isnello, in Contrada Fontana Mitri
24
La struttura alla divulgazione e alla didattica delle scienze astronomiche consisterà in:
• Planetario digitale e ottico meccanico, con cupola di 10 metri di diametro, con
una capienza di 75 posti, ove potranno essere rappresentati il cielo, il moto dei pianeti, ecc.
e proiettare filmati a carattere didattico – divulgativo.
• Terrazza osservativa a copertura mobile con 16 strumenti di osservazione
4 telescopi riflettori Schmidt–Cassegrain da 280 mm F/10, completi di montatura a punta-
mento automatico e con capacità di lavorare in sincrono con le altre strumentazioni;
4 telescopi rifrattori apocromatici da 150 mm F/8;
4 telescopi binoculari diametro 150 mm, con prismi angolati e ingrandimenti differenziati;
4 strumenti per osservazioni solari.
• Radiotelescopio
Consisterà di un’antenna parabolica del diametro di 4,5 metri con cui si potrà osservare
l’emissione radio del Sole e delle sorgenti radio galattiche ed extragalattiche più intense.
• Struttura museale e aule didattiche con fruizione del tipo “interattivo” mediante exhibit
(simulatori idonei a potere effettuare esperimenti pratici di fenomeni fisici e astronomici).
• Laboratorio solare in cui, tramite un eliostato, potrà essere proiettato su uno schermo il
disco solare per la sua analisi. Tramite uno spettrografo si potrà ottenere lo spettro della luce
solare.
• Laboratorio astronomico all’aperto, dotato di orologi solari di vario tipo, di exhibit di
misure, grandezze, scala del tempo.
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Immagini del Planetario in costruzione
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Orologi solari
Radiotelescopio Plinto di Tolomeo
Rosa dei Venti
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Tale struttura sarà una Sede affiliata allo Science Centre dell’Immaginario Scientifico di Trieste,
istituzione prestigiosa nel panorama italiano ed europeo che registra ogni anno un numero di oltre
100.000 utenti, studenti, astrofili, visitatori. Didattica e divulgazione offerta con exhibit, strumen-
tazioni e kit didattici renderanno immediata e interessante l’informazione scientifica.
Interessante collaborazione secondo convenzione già sottoscritta con il Museo di Scienze Planetarie
di Prato e con il Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto.
Laboratorio solare
Immaginario Scientifico, Trieste Museo di Scienze Planetarie, Prato
Museo del Cielo e della Terra e Planetario, San Giovanni in Persiceto (BO)
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Il Cielo delle Madonie va considerato una risorsa, un bene
ambientale, al pari delle altre che rappresentano l’interesse
naturalistico di questo comprensorio, ma, soprattutto, il Parco
Astronomico è un’occasione unica nel suo genere per il rilancio in
termini di cultura e di sviluppo turistico dell’intero comprensorio.
Il Cielo va quindi considerato come un bene ambientale da
rivalutare nell’ambito di un’area protetta, dove la risorsa cielo è
apprezzabile e conoscibile ad una quota e in un ambito
permanente nel territorio e non soltanto attraverso meccanismi
sporadici di sperimentazione e spettacolarizzazione.
Per l’accoglienza necessaria di ricercatori, studenti e visitatori, oltre alle disponibilità esistenti
in Isnello, si farà riferimento alla struttura comunale di Mongerrati, oggetto di recupero e ristrut-
turazione per finalità ricettive del tipo Ostello della Gioventù nell’ambito del turismo sociale e
scolastico e già assistito da finanziamento aggiuntivo PIST “Città a rete Madonie – Termini” di
euro 1.764.101.
Foto Franco Toscano
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Elementi di innovazione
• La creazione di un polo della ricerca e dell’alta divulgazione anche in collegamento con
Università ed Enti di ricerca nazionali ed esteri che all’interno del bacino dell’Italia meri-
dionale rappresenta un significativo elemento di innovazione.
• La nascita di un complesso di funzioni connesse alla didattica e alla divulgazione delle
scienze astronomiche e fisiche che ruota intorno al polo fisico del Planetario, in relazione
sistemica e virtuale con la Stazione Osservativa o polo della ricerca scientifica risulta essere
un unicum in Europa.
• La realizzazione del Centro costituisce elemento di propulsione per l’attivazione di processi
di sviluppo durevole e sostenibile in aree di rilevante interesse paesaggistico, configurandosi
come valore aggiunto allo scenario naturale del territorio, sia per la portata innovativa dei
temi di promozione e di fruizione del territorio stesso sia per l’attivazione del processo di
delocalizzazione strategica delle funzioni connesse alla scienza e alla divulgazione dai con-
solidati ambiti metropolitani.
• La potenzialità del sito di Piano Battaglia e del contesto locale ad accogliere il sistema di
osservazione astronomica a motivo di caratteristiche fisiche non riscontrabili all’interno di
contesti regionali e fuori regione che ne avevano motivato, negli anni ’70, l’indicazione come
sito per l’installazione del Telescopio Nazionale.
• La posizione baricentrica nel contesto regionale e i tempi accettabili di raggiungimento dalle
maggiori aree metropolitane e costiere dell’isola (Palermo, Catania, Siracusa, Messina,Cefalù).
• Le potenzialità socio-economiche della zona di progetto per la quale, in assenza di intervento,
emerge il carattere di stagionalità delle strutture ricettive esistenti, che potrebbero avere un
decollo significativo in presenza di servizi legati alla cultura e al tempo libero fruibili in
qualsiasi stagione dell’anno: l’interesse già dimostrato per strutture analoghe (vedi Immagi-
nario Scientifico di Trieste, l’Osservatorio Astronomico della Regione Valle d’Aosta
(OAVDA), le sedi dei Planetari in Italia e dei centri destinati alla didattica e alla divulgazione
delle scienze fisiche e astronomiche) da parte delle scuole in ambito nazionale.
30
31
A partire dal 2009, l’Amministrazione comunale ha
avviato molteplici iniziative culturali, in un terri-
torio che dovrà accogliere questo importante Centro
di ricerca e divulgazione delle scienze astronomi-
che. Più di un centinaio di conferenze nel contesto
delle edizioni annuali del GAL Hassin, giunto alla
sua 5a
edizione, giornate che hanno visto quali re-
latori qualificati nomi del mondo astronomico na-
zionale, attività divulgative nelle scuole del
comprensorio, realizzazione di exhibit (il Sentiero
dei Pianeti lungo il viale di ingresso di Isnello, il
Pendolo di Foucault all’interno della Chiesa del-
l’Annunziata e l’Orologio Solare sul prospetto della
stessa Chiesa), iniziative didattiche e divulgative
nelle scuole dei Comuni del comprensorio delle
Madonie. Ogni anno, ad agosto, viene tenuto il
Corso di Cosmologia, a cura del dott. Corrado Lam-
berti. In funzione della intensa attività didattica e
divulgativa delle scienze astronomiche e perché a
Isnello verrà realizzato il Parco Astronomico delle
Madonie, nell’anno 2010 l’International Astronomi-
cal Union, by Minor Planet Center ha denominato
l’asteroide (6168) Isnello = 1981 EB1, scoperto il
5 marzo 1981 da H. Debehogne e G. De Sanctis
all’Osservatorio Australe Europeo (La Silla, Chile).
Sempre nel 2009, è stato istituito il premio GAL
Hassin: una targa premio, che viene assegnato ogni
anno ad uomini di scienza che si sono distinti nel-
l’ambito della ricerca o della divulgazione delle
scienze astronomiche. È un ricamo su rete di filo
d’oro, di squisita fattura artistica, prodotto a Isnello,
da esperta ricamatrice (a Isnello il ricamo su rete
di filet è artigianato d’arte da sempre) e il motivo
rappresenta un girale, un vortice, una spirale ga-
lattica. Spirale è un simbolo grafico antichissimo e
complesso. Rappresenta poteri solari e lunari. È
anche un vortice: la grande forza creativa. Si
espande e si contrae, è la luna crescente e la luna
calante, è la nascita e l’espansione ed è la morte e
la contrazione. Raffigura il ruotare della volta ce-
leste, il corso del sole, i cicli delle stagioni, la rota-
zione della Terra. E le spirali e i vortici sono anche
associati alla tessitura del filo della vita, ed ecco
perché la trama di filo d’oro. Hassin è voce di deri-
vazione siriaca e significa “torrente freddo”, perché
così Isnello è stato denominato in passato dagli
arabi, che anche qui sono stati per secoli, gli arabi
che hanno osservato il cielo e hanno dato nome a
tante stelle e a tante immagini figurate del cosmo.
32
Il premio GAL Hassin nel 2009 è stato asse-
gnato al dott. Mario Di Martino, astronomo
INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino, con
la motivazione:
“allo scienziato che del prevedere e prevenire
l’impatto di asteroidi distruttivi della Vita sulla
Terra ha fatto una missione”.
Nel 2011 il premio Gal Hassin è stato asse-
gnato alla Prof.ssa Margherita Hack,
“per la sua attività scientifica e divulgativa e
per il suo impegno sociale e politico”.
Nel 2010 al dott. Marcello Coradini, Respon-
sabile Programmi di esplorazione del Sistema
solare – ESA (European Space Agency, Parigi),
“per i risultati conseguiti nella sua lunga car-
riera scientifica e manageriale e per l’entusiasmo
e l’impegno dimostrato nel sostenere la realizza-
zione del Parco Astronomico delle Madonie”.
Nel 2012 al dott. Roberto Ragazzoni, astronomo,
INAF – Osservatorio Astrofisico di Padova,
“per i contributi originali e innovativi dati alla
realizzazione di strumenti astronomici, che
hanno permesso ai più grandi telescopi attual-
mente esistenti di migliorare notevolmente le
loro prestazioni”.
33
Nel 2013 sono stati assegnati tre premi:
al dott. Romano Serra, astrofisico, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Bologna:
“astrofisico e ricercatore di grande intuizione e tenacia. È stato tra i fondatori ed è l’animatore del
Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto, vivace ed attivissimo centro di divulga-
zione dell’Astronomia e delle Scienze Naturali, dove, grazie al suo contributo e alla sua perseveranza,
è stata realizzata la più ricca collezione di campioni di meteoriti esistente in Italia”.
al dott. Walter Ferreri, astronomo INAF–Osservatorio Astrofisico di Torino:
“è stato il fondatore e direttore scientifico di Orione, la prima rivista italiana di divulgazione astro-
nomica di larga diffusione. Esperto di telescopi e di fotografia astronomica, con la sua attività e i
suoi libri è stato il punto di riferimento di generazioni di astrofili”.
al dott. Corrado Lamberti, astrofisico e divulgatore scientifico:
“è stato fondatore e direttore delle riviste di divulgazione astronomica “l’Astronomia” e “le Stelle”.
È uno dei divulgatori dell’Astronomia e della Fisica più apprezzati nel panorama nazionale”.
34
35
6 marzo
Pianeti extrasolari.
Alla ricerca di mondi simili alla Terra
Prof. Paolo Paolicchi, Università di Pisa
20 marzo
Meteoriti: messaggeri dallo Spazio
Dott. Romano Serra, Università di Bologna
27 marzo
Novità dal Sistema Solare: la nuova
visione del nostro sistema planetario
Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino
Astronomia nelle Madonie
a Isnello
Il Pendolo di Foucault: la prova che
la Terra gira
Dott. Romano Serra, Università di Bologna
a Gratteri
Il meraviglioso mondo delle galassie e
la cosmologia
Prof. Piero Galeotti, Università di Torino
a Castellana Sicula
La ricerca di intelligenze extraterrestri
Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino
a Castelbuono
Da Mercurio a Plutone: La nuova visione
del Sistema Solare
Dott. Mario Di Martino INAF - Torino
a Polizzi Generosa
I nostri (talvolta scomodi ) vicini celesti
Dott. Giovanni Valsecchi, INAF – IAPS - Roma
a Pollina
Alla scoperta di Marte
Dott. Albino Carbognani, OAVDA–Valle d’Aosta
a Isnello
Vita da astronauta
Dott. Umberto Guidoni, Astronauta
a Cefalù
L’uomo sulla Luna 40 anni fa
Dott. Marcello Coradini, ESA (European
Space Agency), Parigi
a Caltavuturo
Meteoriti: messaggeri dallo spazio
Dott. Romano Serra Università di Bologna
19 giugno
Emergenze botaniche nel Parco delle Ma-
donie
Prof. Rosario Schicchi, Università di Palermo
a Geraci Siculo
Asteroidi pericolosi: Una minaccia dallo spazio
Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino
a Petralia Soprana
Meteore e Bolidi
Dott. Albino Carbognani, OAVDA–Valle d’Aosta
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La Via Lattea
Dott. Romano, Serra Università di Bologna
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Dott. Romano Serra, Università di Bologna
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36
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della Valle d’Aosta
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San Giovanni in Persiceto
Dott. Romano Serra, Università di Bologna
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Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino
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Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino
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Il Cielo di Isnello: uno spettacolo cosmico
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TARGA PIAZZI
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Gli Asteroidi e la scoperta compiuta a
Palermo del primo asteroide Cerere
Margherita Hack, astronoma
C’è vita nell’Universo?
Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino
Dott. Walter Ferreri, Dott. Mario Di Martino, Prof.ssa Margherita Hack, Isnello 7 novembre 2009
37
22 maggio
Astronomia nelle Scuole delle Madonie
Liceo Classico di Cefalù - Istituto Geometri,
Polizzi - Liceo Scientifico, Castelbuono - Scuola
Media, Isnello - Liceo Scientifico, Gangi - Isti-
tuto Magistrale, Petralia Sottana - Scuola Media,
Collesano - Scuola Media, Castelbuono - Istituto
Tecnico Commerciale, Cefalù - Scuola Media,
Pollina - Liceo Classico, Termini Imerese
Liceo Scientifico, Termini Imerese - Istituto
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38
39
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casione di Cultura e di Sviluppo per la Sicilia.
Dott. Giuseppe Mogavero, Sindaco di Isnello
Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino
La Ricerca Scientifica
Prof. Piero Benvenuti, Agenzia Spaziale Italiana
Prof. Armando Blanco, Università di Lecce
Prof. Carlo Blanco, Università di Catania
Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino
Ing. Stelio Montebugnoli, INAF – IRA, Bologna
La Didattica e la Divulgazione
Dott. Fabio Carniello, “Immaginario Scienti-
fico”, Trieste
Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino
Dott. Corrado Ruscica, Divulgatore scientifico
Dott. Romano Serra, Università di Bologna
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Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino
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le comete sono “i gatti” del Sistema Solare
Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino
GAL Hassin 2014
47
48
Nell’anno 2010 è stato realizzato il Sentiero dei Pianeti, con distanze in scala 1 UA (UA unità
astronomica, distanza media Terra – Sole pari a 149.597.870.700 km) = 5,1 metri, lungo il viale
Impellitteri, di ingresso al paese, con finalità didattiche e divulgative.
In tutto 17 tabelle recanti l’immagine dei corpi celesti Sole, Mercurio, Venere, Terra, Marte, Cerere,
Asteroide Isnello, Chirone, Eris, Makemake, Quaoar, Sedna, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plu-
tone, con una breve descrizione e con i loro parametri riguardanti la massa, la distanza dal Sole,
la densità, il diametro equatoriale, la temperatura media alla superficie, numero satelliti, tempi di
rotazione e rivoluzione, il tutto nelle lingue italiano, francese, tedesco, inglese.
Sono stati pubblicati, nell’anno 2009, gli Atti relativi al Convegno “Verso il Parco Astronomico
delle Madonie”.
Sono stati pubblicati, nell’anno 2010, gli Atti relativi al “GAL Hassin 2010: il Cielo e la Terra nel
Parco Astronomico delle Madonie”, con Prefazione di Margherita Hack.
Annualmente viene pubblicato e distribuito gratuitamente il Calendario Astronomico:
Calendario Astronomico 2010 Almanacco Astronomico
Calendario Astronomico 2011 A spasso tra le Galassie,
Calendario Astronomico 2012 A spasso tra i Pianeti
Calendario Astronomico 2013 A spasso tra le Nebulose
Calendario Astronomico 2014 A spasso tra le Costellazioni
È stato finanziato (Finanziamento Bando POR. Assessorato Regionale Beni Culturali) per
euro 567.573 il progetto di “Ampliamento Edificio di Contrada Mitri per Centro museale e didattico
nell’ambito del Parco Astronomico”. I lavori sono già stati aggiudicati.
È stato finanziato per euro 1.692.000 il progetto di “Riqualificazione del Camping di Mongerrati
con destinazione Ostello della Gioventù nell’ambito Parco Astronomico delle Madonie”, per ga-
rantire la ricettività adeguata alla fruizione scolastica. I lavori sono in corso di aggiudicazione.
Prof. Giovanni Bignami Prof. Flavio Fusi Pecci
49
50
Dott. Umberto Guidoni, Astronauta
Ing. Bartolo Fazio, Dott. Giuseppe Mogavero, Prof. Giovanni Peres, Dott. Mario Di Martino
Palermo, Palazzo dei Normanni, 21 maggio 2011
Dott. Piero Bianucci, Divulgatore scientifico
51
CENTRO PER LA RICERCA, LA DIDATTICA E LA DIVULGAZIONE
DELLE SCIENZE ASTRONOMICHE NEL COMUNE DI ISNELLO
STAZIONE OSSERVATIVA
(Monte Mufara, Piano Battaglia)
1 telescopio riflettore dotato di uno specchio primario della classe di 1 metro a grande
campo (circa 7 gradi quadri), robotico e fruibile “in remoto”.
STAZIONE OPERATIVA E DI CONTROLLO
(Contrada Mongerrati)
STRUTTURA DIVULGATIVA E DIDATTICA
(Contrada Fontana Mitri)
Planetario digitale e ottico meccanico
cupola di 10 metri di diametro e capienza di 75 posti
Terrazza osservativa a copertura mobile con 16 strumenti di osservazione
4 telescopi riflettori Schmidt–Cassegrain da 280 mm F/10
4 telescopi rifrattori apocromatici da 150 mm F/8;
4 telescopi binoculari diametro 150 mm, con prismi angolati e ingrandimenti differenziati;
4 strumenti per osservazioni solari.
Radiotelescopio
Antenna parabolica del diametro di 4,5 metri
Struttura museale e aule didattiche
con fruizione del tipo “interattivo” mediante exhibit
Laboratorio solare
dotato di eliostato e spettrografo
Laboratorio astronomico all’aperto
COMUNE DI ISNELLO
Scheda tecnica
Provincia Palermo (PA)
Regione Sicilia
Popolazione 1.562 abitanti (01/01/2013 - Istat)
Superficie 51,00 km²
Densità 30,63 ab./km²
Prefisso 0921
CAP 90010
Indirizzo Municipio Comune di Isnello
Corso Vittorio Emanuele, 14
90010 Isnello PA
Centralino + 39 0921 662032
Fax + 39 0921 662685
Info: tel. SINDACO + 39 329 8453643
Codice Fiscale 00532510823
e-mail protocolloisnello@pec.it
comuneisnello@libero.it
Sito istituzionale www.comune.isnello.pa.it
Dati geografici
Altitudine 530 m s.l.m.
(min 288 - max 1.979)
Coordinate Geografiche
sistema sessagesimale Le coordinate geografiche sono espresse in latitudine Nord
37° 56’ 42,00’’ N (distanza angolare dall’equatore verso Nord) e longitudine Est
14° 0’ 23,76’’ E (distanza angolare dal meridiano di Greenwich verso Est).
sistema decimale I valori numerici sono riportati utilizzando sia il sistema
37,9450° N sessagesimale DMS (Degree, Minute, Second), che il sistema
14,0066° E decimale DD (Decimal Degree)
“dallaCartastradaledellaSiciliadelTCI,2004”
finito di stampare
marzo 2014

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Il Parco Astronomico delle Madonie (PAM)

  • 1. 1
  • 2. 11 CENTRO PER LA RICERCA, LA DIDATTICA E LA DIVULGAZIONE DELLE SCIENZE ASTRONOMICHE NEL COMUNE DI ISNELLO (Finanziamento Ministero delle Infrastrutture, delibera CIPE del 6 novembre 2009) Il complesso montuoso delle Madonie risulta essere tra i siti osservativi migliori d’Italia. Ne danno ragione i lavori del prof. Carlo Blanco, astronomo, Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Catania, condotti negli anni ’70 del secolo scorso e aggiornati a oggi. “Poco dopo la metà del secolo scorso l’Astronomia italiana pensò di dotarsi di un Telescopio Nazionale della classe di 3 metri di diametro ed avviò la ricerca di una località italiana dove costruire l’Osser- vatorio Nazionale. La nostra penisola si estende grosso modo da nord a sud, per cui le condizioni astro- nomiche del cielo delle sue regioni sono abbastanza differenti fra loro. La scelta non poteva che cadere sulla Sicilia, sia perché la sua latitudine consente una migliore visione del cielo australe, più interes- sante dal punto di vista astrofisico, sia perché, essendo un’isola in mezzo al Mediterraneo, le pertur- bazioni, che si spostano prevalentemente da nordovest a sudest, scorrono velocemente su di essa con un moto laminare. La scelta era confortata dalle esperienze osservative etnee, iniziate alla fine dell’800 e riprese nei successivi anni ’50 con la costruzione dell’Osservatorio M.G. Fracastoro sul versante sud dell’Etna, a 1.750 metri di quota. La scelta si orientò sulle Madonie, in particolare su Piano Battaglia, un altopiano con un’altezza media di 1.600 metri che raggiunge quote vicine ai 2.000 metri (Pizzo Carbonara 1.979, Pizzo Antenna 1.977, Monte Ferro 1.906, Monte Mufara 1.865). Sopralluoghi con- dotti nell’estate del 1971 dal personale dell’Osservatorio Astrofisico di Catania confermarono la bontà del cielo, le favorevoli condizioni ambientali e l’elevato numero di notti di “osservabilità”. … Il cielo delle Madonie è caratterizzato da un forte scintillio delle stelle nei primi 90 minuti dopo Monte Mufara visto dal laghetto di Mandria del Conte
  • 3. 22 il tramonto, poi le stesse appaiono come ‘stampate’ nel cielo e solo quelle sotto i 30° dall’orizzonte palpitano appena. … A distanza di 40 anni, cosa è cambiato? Poco o nulla. Le condizioni meteorologiche e di osservabilità del cielo in questo lasso di tempo indicano in media un terzo delle notti annue fotometriche (almeno sei ore continuative di cielo sereno), un terzo par- zialmente fotometriche (almeno tre ore continuative di cielo sereno) ed un terzo non utilizzabili per copertura nuvolosa. Queste caratteristiche pongono il cielo delle Madonie ad elevato standard di osservabilità professio- nale. Resta il problema dell’inquinamento luminoso. Il contributo di Termini Imerese adesso è molto più alto dei 2° sull’orizzonte, la base si è estesa a tutta la costa settentrionale e le luci di Palermo superano le alture di Capo Zafferano. Fortunatamente, queste località si trovano a nord - nordovest, una direzione astronomicamente poco utile. Alle luci degli insediamenti di tutti i paesi del Parco delle Madonie, ancora poco intense, si può porre rimedio: per quelle pubbliche, seguendo i dettami del risparmio energetico (schermatura, accensione a tempo, intensità sia luminosa che numerica va- riabile, idoneo tipo di lampade, …), per quelle private, regolamentando le luci esterne con analoghi accorgimenti. La tipologia della strumentazione osservativa prevista non necessita di voluminose co- struzioni, o grandi opere di sbancamento o strade di accesso. Tuttavia, operando in una riserva naturale integrale occorrerà intervenire con il minor impatto am- bientale possibile. Sotto questo aspetto, Monte Mufara, pur se di minore elevazione, trascurabile ai fini osservativi, è preferibile alle altre vette perché la sua sommità presenta sufficienti zone pianeg- gianti, è raggiungibile con la funivia e con una carrareccia ed è collegata con la rete elettrica. Inoltre è schermata dalle luci della costa settentrionale dal massiccio di Pizzo Carbonara e Pizzo Antenna. Queste considerazioni fanno apparire come non arrecante danno la struttura osservativa nel Parco delle Madonie, la quale, anzi, potrebbe aumentarne l’aspetto della fruibilità, attuale nuova caratteristica delle Riserve Naturali, comune a molti altri parchi naturali di tutto il mondo.” Quelle risultanze vennero riprese poi, sul finire degli anni ’90, dal dott. Mario Di Martino, astro- nomo INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino, e portarono alla elaborazione di uno Studio di Fattibilità, finanziamento CIPE e della Regione Sicilia per complessivi 250 milioni, che validò l’ipotesi della realizzazione di una Stazione Osservativa di valenza nazionale e internazionale e di un Centro per la Divulgazione e la Didattica delle Scienze Astronomiche. Monte Mufara m. 1.865 La Quacella
  • 4. 33 Si passò quindi ad una prima stesura progettuale che, nel novembre 2009, ottenne il finanziamento da parte del CIPE di euro 7,5 milioni. La definitiva elaborazione progettuale è del febbraio 2010. I lavori edili, per euro 3,5 milioni, (Stazione appaltante Provveditorato Interregionale Opere Pub- bliche Sicilia e Calabria), consegnati alla Ditta il 24 giugno del c.a., sono già iniziati e il loro ter- mine è previsto per luglio 2014. Si sta procedendo alla gara per la fornitura delle attrezzature scientifiche. Un progetto che in questi ultimi anni ha visto la indispensabile collaborazione di astronomi di chiara fama nazionale e internazionale che hanno, in uno con le Istituzioni e gli Enti di afferenza, validato dal punto di vista scientifico il Parco Astronomico delle Madonie. Dott. Mario Di Martino INAF- Osservatorio Astrofisico di Torino Dott. Marcello Coradini European Space Agency (ESA), Parigi Prof. Carlo Blanco Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Catania Dott. Walter Ferreri INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino Dott. Piero Bianucci Divulgatore scientifico Prof. Armando Blanco Dipartimento di Fisica, Università del Salento, Lecce Dott. Corrado Lamberti Astronomo e divulgatore scientifico Ing. Stelio Montebugnoli INAF-Istituto di Radioastronomia, Bologna Dott. Romano Serra Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Bologna Prof. Flavio Fusi Pecci INAF-Osservatorio Astrofisico di Bologna Prof. Margherita Hack Astronoma, Trieste Dott. Giovanni Valsecchi Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (IAPS), Roma Dott. Roberto Ragazzoni INAF–Osservatorio Astrofisico di Padova Prof. Piero Galeotti Dipartimento di Fisica Generale, Università di Torino Prof. Piero Benvenuti Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Centro Interdipartimentale di Studi e Attività Spaziali (CISAS) Dott. Fabio Carniello Direttore “Immaginario Scientifico”, Trieste Dott. Fabrizio Bernardi Spacedys e Università di Pisa Dott. Albino Carbognani Osservatorio Astronomico della Regione Valle d’Aosta Dott. Marco Morelli Direttore Museo di Scienze Planetarie di Prato Dott. Fabrizio Fiore Astronomo, Direttore Osservatorio Astronomico di Roma Monte dei Cervi
  • 5. 44 Il Centro destinato alla ricerca, alla divulgazione e alla didattica delle scienze astronomiche consiste di: Stazione Osservativa 1 telescopio riflettore dotato di uno specchio primario della classe di 1 metro a grande campo (circa 7 gradi quadrati) robotico e fruibile “in remoto”. La zona prevista per la localizzazione del telescopio è la sommità di Monte Mufara (Piano Battaglia), a quota 1.865 metri s.l.m. Risulterà essere l’osservatorio astronomico più alto in territorio italiano e l'unico in Europa e nell'area del Mediterraneo dotato di un telescopio di questo genere. Le osservazioni che verranno effettuate con questo strumento riguarderanno in particolare le se- guenti principali attività di ricerca: Osservazioni astrometriche e fotometriche di near-Earth objects I Near-Earth Objects (NEO) sono piccoli oggetti planetari (asteroidi e comete) la cui orbita è prossima
  • 6. 55 a quella della Terra (pari o al di sotto delle 0,3 unità astronomiche - 1 UA: 150 milioni di km - e co- stituiscono un rischio impatto per il nostro pianeta. Per questo motivo vanno costantemente monitorati, sia per definire meglio le orbite di quelli già scoperti, sia per individuare quelli ancora sconosciuti. Al momento, sono noti più di 10.000 NEO, con dimensioni che vanno da pochi metri sino a circa 30 km (per 1036 Ganymed). Il numero totale potrebbe essere di qualche decina di migliaia. Ogni notte le grandi survey asteroidali finanziate dalla NASA (come LINEAR, LONEOS o la Cata- lina Sky Survey) identificano diversi nuovi NEO che, segnalati al Minor Planet Center di Harvard, devono essere osservati immediatamente (follow-up) da parte degli osservatori proposti per poter essere confermati e ricevere una designazione provvisoria. L’osservazione fotometrica di questi og- getti permetterebbe, inoltre, di ricavarne il periodo rotazionale e la forma, fornendo preziose in- formazioni sulla natura di questi oggetti. Per questo tipo di ricerche è notevole l’interesse dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell’Università di Pisa e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) – vedi le lettere di interesse inviate. Afterglow di gamma-ray e X-ray burst I lampi di raggi gamma e X sono tra i fenomeni più violenti ed energetici osservati nell’Universo. Tali fenomeni, osservati da satelliti artificiali, hanno una durata compresa tra pochi millisecondi e diverse decine di minuti. Di estrema importanza per la comprensione dei mec- canismi che sono alla base di queste improvvise esplosioni è l’osservazione dell’emissione residua as- sociata a tali eventi in di- verse bande spettrali. Una tale attività osservativa può essere svolta in ma- niera molto efficiente dai telescopi del PAM grazie al loro elevatissimo livello di automatismo. Un filone di ricerca di grandissima importanza è inoltre quello dell’osserva- zione delle controparti ot- tiche di sorgenti di onde gravitazionali e neutrini che potranno essere rile- vate, rispettivamente, dai sistemi come VIRGO e IceCube ed altri in fase di realizzazione. Per questo tipo di ricerca è stato ma- nifestato il forte interesse dell’INAF - Osservatorio Astronomico di Roma (vedi lettera di interesse).
  • 7. 66 Scoperta e osservazioni di pianeti extrasolari in orbita attorno a stelle vicine Un pianeta extrasolare è un pianeta che non appartiene al nostro sistema planetario, ma ad una stella diversa dal Sole. Al momento, sono noti più di 1.000 pianeti extrasolari. La maggior parte di questi sono stati scoperti tramite metodi di osservazione indiretta, principalmente spettroscopia e fotometria. A causa dei limiti delle tecniche di osservazione attuali, la maggior parte degli esopianeti individuati sono giganti gassosi come Giove e solo in misura minore pianeti rocciosi massicci del tipo super-Terra. Gli esopianeti sono diventati oggetto di crescente interesse scientifico a partire dal 1995, quando fu confermata, con sicurezza, la presenza di un pianeta attorno alla stella51 Pe- gasi, ora noto come 51 Pegasi b. A parte la scoperta spettroscopica, possibile solo con telescopi di grande diametro, un metodo utilizzabile con telescopi di piccolo diametro è quello fotometrico. Infatti, se un pianeta transita di fronte alla propria stella, allora è osservabile una lieve riduzione della luminosità della stella eclissata. L’ammontare della variazione di magnitudine a causa del transito (dell’ordine di 0.01 - 0.005 magnitudini) dipende dal rapporto fra la dimensione del pianeta e della stella stessa. Quindi, con la fotometria, oltre alla scoperta del pianeta è possibile risalire al rapporto dei diametri fra stella e pianeta (cosa non possibile con la spettroscopia) e, naturalmente al periodo orbitale. In Italia e all’estero sono numerosi i gruppi interessati a questo tipo di ricerca. Schema del transito di un pianeta extrasolare di fronte alla stella compagna
  • 8. 77 Monitoraggio fotometrico multispettrale di stelle variabili e di nuclei galattici attivi Un blazar è un sorgente extragalattica altamente energetica, di intensità variabile e molto compatta associata a un buco nero supermassiccio che si trova al centro di una galassia ospite. Sono tra i più violenti ed energetici fenomeni nell’universo conosciuto. I blazar fanno parte di un grande gruppo di galassie attive, dette anche Nuclei Galattici Attivi (AGN, in inglese). Tuttavia, i blazar non sono un gruppo omogeneo e si possono dividere in due tipi: i quasar altamente variabili, qualche volta chiamati quasar ottici violentemente variabili (OVV), che sono solo una piccola porzione tra tutti i quasar, e gli oggetti del tipo BL Lacertae. Il nome blazar è stato coniato nel 1978 dall’astronomo Ed Spiegel per indicare la combinazione di queste due classi di oggetti. Attualmente, esiste una collaborazione internazionale che vede im- pegnati Osservatori Astronomici di tutti i continenti e che ha dato origine ad un programma di mo- nitoraggio di questi particolari corpi celesti, il nome del progetto è “WEBT” cioè Whole Earth Blazar Telescope. Osservazioni fotometriche degli asteroidi Troiani e della Fascia Principale Gli asteroidi Troiani sono un numeroso gruppo di corpi che condividono l’orbita eliocentrica con Giove. Prendendo come riferimento Giove, ciascun troiano si trova ad orbitare nei pressi dei due punti di equilibrio Lagrangiani, L4 e L5, del sistema Giove-Sole. Un motivo fondamentale per l’osservazione dei Troiani è costituito dal fatto che si tratta di corpi relativamente isolati dalle interazioni con gli asteroidi di Fascia Principale. Differenze fra le proprietà degli asteroidi della Fascia Principale e dei Troiani possono gettare luce sui processi di formazione ed evoluzione del Sistema Solare primitivo, così come sulle caratteri- stiche fisiche dei Troiani stessi. Attualmente, i periodi rotazionali conosciuti dei Troiani sono molto pochi. Osservazioni fotometriche compiute con telescopi della classe del metro permetteranno di aumentare la statistica in modo consistente in pochi anni.
  • 9. 88 Monitoraggio dei detriti spaziali I detriti spaziali, derivanti dall’attività umana nello spazio circumterrestre, rappresentano sempre più un grave problema per la sicurezza dei satelliti artificiali e, in particolare, dei moduli orbitanti abitati. Il telescopio a grande campo della classe del metro è un ottimo strumento per il monitoraggio dei questi detriti, in modo particolare per quelli situati in orbita geostazionaria. Immagini di telescopi simili a quello che verrà collocato su monte Mufara
  • 10. 99 Hanno scritto sul Parco Astronomico delle Madonie: Non ci sono attualmente nel continente europeo, e non ci saranno nel prevedibile futuro, telescopi con caratteristiche paragonabili a quelle del telescopio che si installerà sul monte Mufara, carat- teristiche che lo rendono particolarmente adatto alla scoperta ed all’inseguimento di asteroidi vicini alla Terra. Il fatto di trovarsi al centro di una vasta area continentale sprovvista di altri te- lescopi simili assicura a questo telescopio un ruolo importante e centrale per queste attività. Dott. Giovanni Valsecchi (INAF - IAPS) Il telescopio, oltre all’osservazione di un ampio campo di cielo, rappresenterà un ottimo banco di prova per il previsto telescopio fly eye. Se usato da ricercatori e studenti, permetterà loro di acqui- sire competenze ed esperienza in un campo sia scientifico che tecnologico. La disponibilità di un tale strumento consentirà inoltre di mettere a punto sofisticate strategie di elaborazione di immagini (con decine di volte il numero di stelle in una sola immagine rispetto alle immagini ottenute con il telescopio dell’ESA da 1 - m di apertura situato nell’isola di Tenerife - Canarie). Dott. Detlef Koschny (Agenzia Spaziale Europea) Il telescopio da installare su monte Mufara è uno strumento con ottime potenzialità scientifiche nel panorama non solo italiano ma anche europeo e mondiale. Sono almeno due i temi scientifici che beneficerebbero di una facility di questo tipo: da un lato la ricerca e l’inseguimento rapido di asteroidi e comete e, dall’altro, la ricerca delle controparti elettromagnetiche di eventi di alta ener- gia come onde gravitazionali e neutrini, nell’ambito di una nuova branca dell’astrofisica che prende il nome di multi-messengers, ovvero la combinazione di informazioni veicolate da particelle e campi diversi per studiare al meglio sorgenti celesti. Dott. Fabrizio Fiore (INAF Roma) Confido che, una volta installato, fonti di finanziamento adeguate sosterranno questo importante telescopio in modo che i risultati possano contribuire al lavoro essenziale dell’International Asteroid Warning Network. Dott. Sergio Camacho (Presidente Acton Team on Near-Earth Objects (ONU) Nella mia veste di coordinatore scientifico dell’Agenzia, non posso non esprimerLe augurio a che l’Osservatorio di Isnello diventi presto una realtà ed un elemento di sinergia con gli altri osservatori del mondo dedicati alla scoperta ed inseguimento dei NEO. Prof. Enrico Flamini (Agenzia Spaziale Italiana)
  • 11. 1010 Stazione operativa e di controllo di contrada Mongerrati
  • 12. 11 Incontro del 12 novembre 2013 in sede Agenzia Spaziale Italiana Dott. Giovanni Valsecchi INAF - IAPS Dott. Fabrizio Fiore - OA Roma Dott. Andrea Milani - Università di Pisa A seguito di un incontro presso l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) tenutosi il 12 novembre 2013, si è definito il progetto di ricerca scientifica e, da parte di Enti e Istituti di ricerca nazionali ed esteri che operano nel campo della ricerca astronomica sono pervenute manifestazioni di interesse alle attività che verranno svolte presso il Parco Astronomico delle Madonie. Dott. Detlef Koschny ESA (Agenzia Spaziale Europea) 11
  • 13. 1212
  • 14. 13
  • 15. 14
  • 16.
  • 17. 1616
  • 18. 17 INAF - Osservatorio Astronomico di Roma (Monteporzio Catone)
  • 19. 18
  • 20. 19
  • 21. 20
  • 22. 21
  • 23. 22
  • 24. 23 Struttura destinata alla divulgazione e alla didattica in prossimità del centro abitato di Isnello, in Contrada Fontana Mitri
  • 25. 24 La struttura alla divulgazione e alla didattica delle scienze astronomiche consisterà in: • Planetario digitale e ottico meccanico, con cupola di 10 metri di diametro, con una capienza di 75 posti, ove potranno essere rappresentati il cielo, il moto dei pianeti, ecc. e proiettare filmati a carattere didattico – divulgativo. • Terrazza osservativa a copertura mobile con 16 strumenti di osservazione 4 telescopi riflettori Schmidt–Cassegrain da 280 mm F/10, completi di montatura a punta- mento automatico e con capacità di lavorare in sincrono con le altre strumentazioni; 4 telescopi rifrattori apocromatici da 150 mm F/8; 4 telescopi binoculari diametro 150 mm, con prismi angolati e ingrandimenti differenziati; 4 strumenti per osservazioni solari. • Radiotelescopio Consisterà di un’antenna parabolica del diametro di 4,5 metri con cui si potrà osservare l’emissione radio del Sole e delle sorgenti radio galattiche ed extragalattiche più intense. • Struttura museale e aule didattiche con fruizione del tipo “interattivo” mediante exhibit (simulatori idonei a potere effettuare esperimenti pratici di fenomeni fisici e astronomici). • Laboratorio solare in cui, tramite un eliostato, potrà essere proiettato su uno schermo il disco solare per la sua analisi. Tramite uno spettrografo si potrà ottenere lo spettro della luce solare. • Laboratorio astronomico all’aperto, dotato di orologi solari di vario tipo, di exhibit di misure, grandezze, scala del tempo.
  • 26. 25 Immagini del Planetario in costruzione
  • 27. 26 Orologi solari Radiotelescopio Plinto di Tolomeo Rosa dei Venti
  • 28. 27 Tale struttura sarà una Sede affiliata allo Science Centre dell’Immaginario Scientifico di Trieste, istituzione prestigiosa nel panorama italiano ed europeo che registra ogni anno un numero di oltre 100.000 utenti, studenti, astrofili, visitatori. Didattica e divulgazione offerta con exhibit, strumen- tazioni e kit didattici renderanno immediata e interessante l’informazione scientifica. Interessante collaborazione secondo convenzione già sottoscritta con il Museo di Scienze Planetarie di Prato e con il Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto. Laboratorio solare Immaginario Scientifico, Trieste Museo di Scienze Planetarie, Prato Museo del Cielo e della Terra e Planetario, San Giovanni in Persiceto (BO)
  • 29. 28 Il Cielo delle Madonie va considerato una risorsa, un bene ambientale, al pari delle altre che rappresentano l’interesse naturalistico di questo comprensorio, ma, soprattutto, il Parco Astronomico è un’occasione unica nel suo genere per il rilancio in termini di cultura e di sviluppo turistico dell’intero comprensorio. Il Cielo va quindi considerato come un bene ambientale da rivalutare nell’ambito di un’area protetta, dove la risorsa cielo è apprezzabile e conoscibile ad una quota e in un ambito permanente nel territorio e non soltanto attraverso meccanismi sporadici di sperimentazione e spettacolarizzazione. Per l’accoglienza necessaria di ricercatori, studenti e visitatori, oltre alle disponibilità esistenti in Isnello, si farà riferimento alla struttura comunale di Mongerrati, oggetto di recupero e ristrut- turazione per finalità ricettive del tipo Ostello della Gioventù nell’ambito del turismo sociale e scolastico e già assistito da finanziamento aggiuntivo PIST “Città a rete Madonie – Termini” di euro 1.764.101. Foto Franco Toscano
  • 30. 29 Elementi di innovazione • La creazione di un polo della ricerca e dell’alta divulgazione anche in collegamento con Università ed Enti di ricerca nazionali ed esteri che all’interno del bacino dell’Italia meri- dionale rappresenta un significativo elemento di innovazione. • La nascita di un complesso di funzioni connesse alla didattica e alla divulgazione delle scienze astronomiche e fisiche che ruota intorno al polo fisico del Planetario, in relazione sistemica e virtuale con la Stazione Osservativa o polo della ricerca scientifica risulta essere un unicum in Europa. • La realizzazione del Centro costituisce elemento di propulsione per l’attivazione di processi di sviluppo durevole e sostenibile in aree di rilevante interesse paesaggistico, configurandosi come valore aggiunto allo scenario naturale del territorio, sia per la portata innovativa dei temi di promozione e di fruizione del territorio stesso sia per l’attivazione del processo di delocalizzazione strategica delle funzioni connesse alla scienza e alla divulgazione dai con- solidati ambiti metropolitani. • La potenzialità del sito di Piano Battaglia e del contesto locale ad accogliere il sistema di osservazione astronomica a motivo di caratteristiche fisiche non riscontrabili all’interno di contesti regionali e fuori regione che ne avevano motivato, negli anni ’70, l’indicazione come sito per l’installazione del Telescopio Nazionale. • La posizione baricentrica nel contesto regionale e i tempi accettabili di raggiungimento dalle maggiori aree metropolitane e costiere dell’isola (Palermo, Catania, Siracusa, Messina,Cefalù). • Le potenzialità socio-economiche della zona di progetto per la quale, in assenza di intervento, emerge il carattere di stagionalità delle strutture ricettive esistenti, che potrebbero avere un decollo significativo in presenza di servizi legati alla cultura e al tempo libero fruibili in qualsiasi stagione dell’anno: l’interesse già dimostrato per strutture analoghe (vedi Immagi- nario Scientifico di Trieste, l’Osservatorio Astronomico della Regione Valle d’Aosta (OAVDA), le sedi dei Planetari in Italia e dei centri destinati alla didattica e alla divulgazione delle scienze fisiche e astronomiche) da parte delle scuole in ambito nazionale.
  • 31. 30
  • 32. 31 A partire dal 2009, l’Amministrazione comunale ha avviato molteplici iniziative culturali, in un terri- torio che dovrà accogliere questo importante Centro di ricerca e divulgazione delle scienze astronomi- che. Più di un centinaio di conferenze nel contesto delle edizioni annuali del GAL Hassin, giunto alla sua 5a edizione, giornate che hanno visto quali re- latori qualificati nomi del mondo astronomico na- zionale, attività divulgative nelle scuole del comprensorio, realizzazione di exhibit (il Sentiero dei Pianeti lungo il viale di ingresso di Isnello, il Pendolo di Foucault all’interno della Chiesa del- l’Annunziata e l’Orologio Solare sul prospetto della stessa Chiesa), iniziative didattiche e divulgative nelle scuole dei Comuni del comprensorio delle Madonie. Ogni anno, ad agosto, viene tenuto il Corso di Cosmologia, a cura del dott. Corrado Lam- berti. In funzione della intensa attività didattica e divulgativa delle scienze astronomiche e perché a Isnello verrà realizzato il Parco Astronomico delle Madonie, nell’anno 2010 l’International Astronomi- cal Union, by Minor Planet Center ha denominato l’asteroide (6168) Isnello = 1981 EB1, scoperto il 5 marzo 1981 da H. Debehogne e G. De Sanctis all’Osservatorio Australe Europeo (La Silla, Chile). Sempre nel 2009, è stato istituito il premio GAL Hassin: una targa premio, che viene assegnato ogni anno ad uomini di scienza che si sono distinti nel- l’ambito della ricerca o della divulgazione delle scienze astronomiche. È un ricamo su rete di filo d’oro, di squisita fattura artistica, prodotto a Isnello, da esperta ricamatrice (a Isnello il ricamo su rete di filet è artigianato d’arte da sempre) e il motivo rappresenta un girale, un vortice, una spirale ga- lattica. Spirale è un simbolo grafico antichissimo e complesso. Rappresenta poteri solari e lunari. È anche un vortice: la grande forza creativa. Si espande e si contrae, è la luna crescente e la luna calante, è la nascita e l’espansione ed è la morte e la contrazione. Raffigura il ruotare della volta ce- leste, il corso del sole, i cicli delle stagioni, la rota- zione della Terra. E le spirali e i vortici sono anche associati alla tessitura del filo della vita, ed ecco perché la trama di filo d’oro. Hassin è voce di deri- vazione siriaca e significa “torrente freddo”, perché così Isnello è stato denominato in passato dagli arabi, che anche qui sono stati per secoli, gli arabi che hanno osservato il cielo e hanno dato nome a tante stelle e a tante immagini figurate del cosmo.
  • 33. 32 Il premio GAL Hassin nel 2009 è stato asse- gnato al dott. Mario Di Martino, astronomo INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino, con la motivazione: “allo scienziato che del prevedere e prevenire l’impatto di asteroidi distruttivi della Vita sulla Terra ha fatto una missione”. Nel 2011 il premio Gal Hassin è stato asse- gnato alla Prof.ssa Margherita Hack, “per la sua attività scientifica e divulgativa e per il suo impegno sociale e politico”. Nel 2010 al dott. Marcello Coradini, Respon- sabile Programmi di esplorazione del Sistema solare – ESA (European Space Agency, Parigi), “per i risultati conseguiti nella sua lunga car- riera scientifica e manageriale e per l’entusiasmo e l’impegno dimostrato nel sostenere la realizza- zione del Parco Astronomico delle Madonie”. Nel 2012 al dott. Roberto Ragazzoni, astronomo, INAF – Osservatorio Astrofisico di Padova, “per i contributi originali e innovativi dati alla realizzazione di strumenti astronomici, che hanno permesso ai più grandi telescopi attual- mente esistenti di migliorare notevolmente le loro prestazioni”.
  • 34. 33 Nel 2013 sono stati assegnati tre premi: al dott. Romano Serra, astrofisico, Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Bologna: “astrofisico e ricercatore di grande intuizione e tenacia. È stato tra i fondatori ed è l’animatore del Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto, vivace ed attivissimo centro di divulga- zione dell’Astronomia e delle Scienze Naturali, dove, grazie al suo contributo e alla sua perseveranza, è stata realizzata la più ricca collezione di campioni di meteoriti esistente in Italia”. al dott. Walter Ferreri, astronomo INAF–Osservatorio Astrofisico di Torino: “è stato il fondatore e direttore scientifico di Orione, la prima rivista italiana di divulgazione astro- nomica di larga diffusione. Esperto di telescopi e di fotografia astronomica, con la sua attività e i suoi libri è stato il punto di riferimento di generazioni di astrofili”. al dott. Corrado Lamberti, astrofisico e divulgatore scientifico: “è stato fondatore e direttore delle riviste di divulgazione astronomica “l’Astronomia” e “le Stelle”. È uno dei divulgatori dell’Astronomia e della Fisica più apprezzati nel panorama nazionale”.
  • 35. 34
  • 36. 35 6 marzo Pianeti extrasolari. Alla ricerca di mondi simili alla Terra Prof. Paolo Paolicchi, Università di Pisa 20 marzo Meteoriti: messaggeri dallo Spazio Dott. Romano Serra, Università di Bologna 27 marzo Novità dal Sistema Solare: la nuova visione del nostro sistema planetario Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino Astronomia nelle Madonie a Isnello Il Pendolo di Foucault: la prova che la Terra gira Dott. Romano Serra, Università di Bologna a Gratteri Il meraviglioso mondo delle galassie e la cosmologia Prof. Piero Galeotti, Università di Torino a Castellana Sicula La ricerca di intelligenze extraterrestri Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino a Castelbuono Da Mercurio a Plutone: La nuova visione del Sistema Solare Dott. Mario Di Martino INAF - Torino a Polizzi Generosa I nostri (talvolta scomodi ) vicini celesti Dott. Giovanni Valsecchi, INAF – IAPS - Roma a Pollina Alla scoperta di Marte Dott. Albino Carbognani, OAVDA–Valle d’Aosta a Isnello Vita da astronauta Dott. Umberto Guidoni, Astronauta a Cefalù L’uomo sulla Luna 40 anni fa Dott. Marcello Coradini, ESA (European Space Agency), Parigi a Caltavuturo Meteoriti: messaggeri dallo spazio Dott. Romano Serra Università di Bologna 19 giugno Emergenze botaniche nel Parco delle Ma- donie Prof. Rosario Schicchi, Università di Palermo a Geraci Siculo Asteroidi pericolosi: Una minaccia dallo spazio Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino a Petralia Soprana Meteore e Bolidi Dott. Albino Carbognani, OAVDA–Valle d’Aosta a San Mauro Castelverde La Via Lattea Dott. Romano, Serra Università di Bologna a Petralia Sottana Il Cielo sopra di noi, a spasso tra le stelle Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino a Castelbuono Il Sole, la nostra stella Prof. Carlo Blanco, Università di Catania a Collesano Novità dal Sistema Solare Dott. Giovanni Valsecchi, INAF – IAPS - Roma a Isnello Da Galileo al Telescopio Spaziale Dott. Piero Bianucci, Planetario di Torino a Isnello Lo spettacolo cosmico: un itinerario os- servativo del cielo notturno Dott. Romano Serra, Università di Bologna GAL Hassin 2009
  • 37. 36 20 giugno Il Planetario di Torino Dott. Piero Bianucci, Planetario di Torino L’Osservatorio Astronomico Regionale della Valle d’Aosta Dott. Albino Carbognani, OAVDA – Valle d’Aosta Il Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto Dott. Romano Serra, Università di Bologna Potenzialità ed uso dei piccoli telescopi per didattica e divulgazione Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino a Isnello Il Parco Astronomico delle Madonie: atti- vità di ricerca possibili e ipotesi di gestione Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino Dott. Marcello Coradini, ESA – Parigi Prof. Carlo Blanco, Università di Catania Dott. Giovanni Valsecchi, INAF – IAPS - Roma Dott. Albino Carbognani, OAVDA - Valle d’Aosta Dott. Romano Serra, Università di Bologna Dott. Giuseppe Mogavero, Sindaco di Isnello dal 24 al 28 Agosto Il Cielo di Isnello: uno spettacolo cosmico Corso di astronomia e osservazioni Prof. Romano Serra, Università di Bologna Prof. Carlo Blanco, Università di Catania 29 Agosto La freccia del tempo: l’evoluzione dell’Universo dal Big Bang a… Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino TARGA PIAZZI a Isnello, 7 novembre Anno 2012: la fine del mondo non ci sarà Dott. Walter Ferreri, INAF– Torino Gli Asteroidi e la scoperta compiuta a Palermo del primo asteroide Cerere Margherita Hack, astronoma C’è vita nell’Universo? Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino Dott. Walter Ferreri, Dott. Mario Di Martino, Prof.ssa Margherita Hack, Isnello 7 novembre 2009
  • 38. 37 22 maggio Astronomia nelle Scuole delle Madonie Liceo Classico di Cefalù - Istituto Geometri, Polizzi - Liceo Scientifico, Castelbuono - Scuola Media, Isnello - Liceo Scientifico, Gangi - Isti- tuto Magistrale, Petralia Sottana - Scuola Media, Collesano - Scuola Media, Castelbuono - Istituto Tecnico Commerciale, Cefalù - Scuola Media, Pollina - Liceo Classico, Termini Imerese Liceo Scientifico, Termini Imerese - Istituto Alberghiero, Cefalù - Istituto d’Arte, Cefalù L’uomo e il cosmo Prof. Piero Galeotti, Università di Torino I Ghiacci nel Sistema Solare Dott. Mario Di Martino, INAF - Torino Il Sistema Solare Dott. Albino Carbognani, OAVDA - Valle d’Aosta Le quattro dimensioni del Cielo Dott. Corrado Lamberti, Divulgatore Scientifico Il Rischio Asteroidi Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino Fra i ghiacci di Plutone Dott. Albino Carbognani, OAVDA - Valle d’Aosta Tunguska: ancora un mistero? Dott. Romano Serra, Università di Bologna Il Pianeta Marte Dott. Albino Carbognani, OAVDA - Valle d’Aosta Galileo Galilei: nasce l’astronomia moderna Prof. Carlo Blanco, Università di Catania L’Universo in 50 immagini Dott. Romano Serra, Università di Bologna Deep Impact: dalla fiction alla realtà Dott. Fabrizio Bernardi, Università di Pisa Apophis: la storia di un impatto mancato Dott. Fabrizio Bernardi, Università di Pisa a Isnello 22 maggio L’evoluzione delle Stelle: dalla nascita ai buchi neri Prof. Piero Galeotti, Università di Torino 23 maggio Le Missioni Spaziali Europee Dott. Marcello Coradini - ESA (European Space Agency), Parigi 24 maggio La Stella Sole Prof. Francesca Zuccarello, Università di Catania 25 maggio Il valore della razionalità. Superstizioni, paranormale, miti moderni: la ragione assediata dalla stupidità Dott. Corrado Lamberti, Divulgatore Scientifico 26 maggio Giuseppe Piazzi e la Specola Palermi- tana: alle origini del primo osservatorio istituzionale in Sicilia Dott. Ileana Chinnici, INAF – Osservatorio Astronomico di Palermo 28 maggio La Scienza in piazza: la Scienza come gioco Dott. Romano Serra, Università di Bologna I nuovi strumenti di osservazione Dott. Fabrizio Bernardi, Università di Pisa 22 Agosto Il Cielo sopra di noi: viaggio tra le stelle Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino Corso di fotografia astronomica Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino dal 23 al 27 Agosto GAL Hassin 2010
  • 39. 38
  • 40. 39
  • 41. 40 19 maggio Marte e la spettroscopia infrarossa di fossili terrestri Prof. Armando Blanco, Università di Lecce 20 maggio Astronomia nelle Scuole delle Madonie Sedi: Cinema Di Francesca, Cefalù - Istituto Tecnico Commerciale, Gangi - Aula Centro Sociale, Isnello - Cinema Grifeo, Petralia Sottana - Aula Liceo Scientifico, Castelbuono Aula Liceo Scientifico, Termini Imerese. Il Clima Prof. Carlo Blanco, Università di Catania La ricerca di vita su Marte Prof. Armando Blanco, Università di Lecce La ricerca di intelligenze extraterrestri Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino Novità dal Sistema Solare Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino Meteoriti, messaggeri dallo spazio Dott. Romano Serra, Università di Bologna Il lato oscuro dell’Universo Dott. Corrado Ruscica, Divulgatore Scientifico Distruzione e ricostruzione delle sfere celesti. Da Galilei alla cosmologia contemporanea. Prof. Piero Benvenuti, Agenzia Spaziale Italiana La Scienza in Piazza Dott. Romano Serra Astronomo, Università di Bologna 21 Maggio a Palermo Verso il Parco Astronomico Regionale: un’oc- casione di Cultura e di Sviluppo per la Sicilia. Dott. Giuseppe Mogavero, Sindaco di Isnello Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino La Ricerca Scientifica Prof. Piero Benvenuti, Agenzia Spaziale Italiana Prof. Armando Blanco, Università di Lecce Prof. Carlo Blanco, Università di Catania Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino Ing. Stelio Montebugnoli, INAF – IRA, Bologna La Didattica e la Divulgazione Dott. Fabio Carniello, “Immaginario Scienti- fico”, Trieste Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino Dott. Corrado Ruscica, Divulgatore scientifico Dott. Romano Serra, Università di Bologna Prof. Giovanni Peres, Università di Palermo 2° Corso di Astronomia Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino dal 1 al 5 Agosto GAL Hassin 2011
  • 42. 41
  • 43. 42 29 Luglio Il Cielo degli Antichi, Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino 30 Luglio Viaggio fra i crateri lunari Osservazioni astronomiche Dott. Romano Serra, Università di Bologna 5 Agosto L’eredità scientifica del Telescopio Spaziale “Hubble” Dott. Corrado Lamberti, Divulgatore Scientifico 16 Agosto Sotto un cielo pieno di stelle Osservazione guidate con telescopio 14 Settembre Dall’infinitamente grande all’infinita- mente piccolo: la cosmologia moderna Prof. Flavio Fusi Pecci, Direttore Osservatorio Astronomico di Bologna 15 Settembre L’Universo nelle onde radio Ing. Stelio Montebugnoli, INAF- Istituto di Radioastronomia di Bologna I Telescopi robotici Dott. Roberto Musmeci, Specola Panormitana Rischio asteroidi: a che punto siamo? Dott. Giovanni Valsecchi, IAPS - Roma Telescopi giganti alla conquista dell’Universo Dott. Roberto Ragazzoni, INAF – Osservatorio Astrofisico di Padova Il Parco Astronomico delle Madonie Carlo Banco, Mario Di Martino, Salvo Mas- saro, Roberto Musmeci, Flavio Fusi Pecci, Ro- berto Ragazzoni, Romano Serra, Giovanni Valsecchi, conduce Mario Azzolini, giornalista RAI GAL Hassin 2012
  • 44. 43
  • 45. 44
  • 46. 45 16 marzo Misteri: Le Luci di Hessdalen Dott. Romano Serra, Università di Bologna 4 luglio Inaugurazione dell’Orologio solare e del pendolo di Foucault della Chiesa SS. Annunziata La misura del tempo tra arte e scienza. Calendari, meridiane, orologi. Giovanni Paltrinieri, gnomonista in Bologna Il pendolo di Foucault Dott. Romano Serra, Università di Bologna 5 luglio Una vista infrarossa della nostra Via Lattea Dott.ssa Maria Messineo, MPIfR (Max Planck Institut fur Astronomie) Bonn, Germania Il Cielo X e Gamma Dott.ssa Santina Piraino, INAF – IASF Palermo, Institut fur Astronomie und Astro- physik, Università di Tubingen (Germania) Osservazioni astronomiche con telescopi a cura di Walter Ferreri, Romano Serra e Associazione astrofili “G. Piazzi” di Isnello 6 luglio 2013: l’anno delle comete Dott. Walter Ferreri, INAF – Torino L’astronomia è facile (e bella !) Dott. Corrado Lamberti, Divulgatore scientifico Il Parco Astronomico delle Madonie: quale gestione? Tavola rotonda 7 luglio Il progetto SETI: c’è qualcuno là fuori con cui parlare? Dott. Salvatore Pluchino, INAF–IRA Sicilia, terra di vulcani e terremoti Dott. Marco Morelli, Direttore del Museo di Scienze Planetarie di Prato 4 agosto Le aurore polari. Le interazioni Sole Terra Dott. Corrado Lamberti, Divulgatore scienti- fico 13 settembre Siamo fatti di Stelle. Dialogo sui minimi sistemi di Margherita Hack e Marco Morelli GAL Hassin 2013
  • 47. 46 4 gennaio Isnello, aula Centro sociale La Stella dei Magi Prof. Carlo Blanco Dipartimento Astrofisica Università di Catania Isnello, aula Centro sociale Il Mistero delle sette sfere Prof. Giovanni Bignami Presidente Istituto Nazionale di Astrofisica 24 gennaio Palermo, Rotary I Capolavori dell’Universo Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino 26 gennaio Castelbuono, Museo Minà Palumbo Doveva essere la cometa di Natale ma, si sa, le comete sono “i gatti” del Sistema Solare Dott. Mario Di Martino, INAF – Torino GAL Hassin 2014
  • 48. 47
  • 49. 48 Nell’anno 2010 è stato realizzato il Sentiero dei Pianeti, con distanze in scala 1 UA (UA unità astronomica, distanza media Terra – Sole pari a 149.597.870.700 km) = 5,1 metri, lungo il viale Impellitteri, di ingresso al paese, con finalità didattiche e divulgative. In tutto 17 tabelle recanti l’immagine dei corpi celesti Sole, Mercurio, Venere, Terra, Marte, Cerere, Asteroide Isnello, Chirone, Eris, Makemake, Quaoar, Sedna, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, Plu- tone, con una breve descrizione e con i loro parametri riguardanti la massa, la distanza dal Sole, la densità, il diametro equatoriale, la temperatura media alla superficie, numero satelliti, tempi di rotazione e rivoluzione, il tutto nelle lingue italiano, francese, tedesco, inglese. Sono stati pubblicati, nell’anno 2009, gli Atti relativi al Convegno “Verso il Parco Astronomico delle Madonie”. Sono stati pubblicati, nell’anno 2010, gli Atti relativi al “GAL Hassin 2010: il Cielo e la Terra nel Parco Astronomico delle Madonie”, con Prefazione di Margherita Hack. Annualmente viene pubblicato e distribuito gratuitamente il Calendario Astronomico: Calendario Astronomico 2010 Almanacco Astronomico Calendario Astronomico 2011 A spasso tra le Galassie, Calendario Astronomico 2012 A spasso tra i Pianeti Calendario Astronomico 2013 A spasso tra le Nebulose Calendario Astronomico 2014 A spasso tra le Costellazioni È stato finanziato (Finanziamento Bando POR. Assessorato Regionale Beni Culturali) per euro 567.573 il progetto di “Ampliamento Edificio di Contrada Mitri per Centro museale e didattico nell’ambito del Parco Astronomico”. I lavori sono già stati aggiudicati. È stato finanziato per euro 1.692.000 il progetto di “Riqualificazione del Camping di Mongerrati con destinazione Ostello della Gioventù nell’ambito Parco Astronomico delle Madonie”, per ga- rantire la ricettività adeguata alla fruizione scolastica. I lavori sono in corso di aggiudicazione. Prof. Giovanni Bignami Prof. Flavio Fusi Pecci
  • 50. 49
  • 51. 50 Dott. Umberto Guidoni, Astronauta Ing. Bartolo Fazio, Dott. Giuseppe Mogavero, Prof. Giovanni Peres, Dott. Mario Di Martino Palermo, Palazzo dei Normanni, 21 maggio 2011 Dott. Piero Bianucci, Divulgatore scientifico
  • 52. 51 CENTRO PER LA RICERCA, LA DIDATTICA E LA DIVULGAZIONE DELLE SCIENZE ASTRONOMICHE NEL COMUNE DI ISNELLO STAZIONE OSSERVATIVA (Monte Mufara, Piano Battaglia) 1 telescopio riflettore dotato di uno specchio primario della classe di 1 metro a grande campo (circa 7 gradi quadri), robotico e fruibile “in remoto”. STAZIONE OPERATIVA E DI CONTROLLO (Contrada Mongerrati) STRUTTURA DIVULGATIVA E DIDATTICA (Contrada Fontana Mitri) Planetario digitale e ottico meccanico cupola di 10 metri di diametro e capienza di 75 posti Terrazza osservativa a copertura mobile con 16 strumenti di osservazione 4 telescopi riflettori Schmidt–Cassegrain da 280 mm F/10 4 telescopi rifrattori apocromatici da 150 mm F/8; 4 telescopi binoculari diametro 150 mm, con prismi angolati e ingrandimenti differenziati; 4 strumenti per osservazioni solari. Radiotelescopio Antenna parabolica del diametro di 4,5 metri Struttura museale e aule didattiche con fruizione del tipo “interattivo” mediante exhibit Laboratorio solare dotato di eliostato e spettrografo Laboratorio astronomico all’aperto
  • 53. COMUNE DI ISNELLO Scheda tecnica Provincia Palermo (PA) Regione Sicilia Popolazione 1.562 abitanti (01/01/2013 - Istat) Superficie 51,00 km² Densità 30,63 ab./km² Prefisso 0921 CAP 90010 Indirizzo Municipio Comune di Isnello Corso Vittorio Emanuele, 14 90010 Isnello PA Centralino + 39 0921 662032 Fax + 39 0921 662685 Info: tel. SINDACO + 39 329 8453643 Codice Fiscale 00532510823 e-mail protocolloisnello@pec.it comuneisnello@libero.it Sito istituzionale www.comune.isnello.pa.it Dati geografici Altitudine 530 m s.l.m. (min 288 - max 1.979) Coordinate Geografiche sistema sessagesimale Le coordinate geografiche sono espresse in latitudine Nord 37° 56’ 42,00’’ N (distanza angolare dall’equatore verso Nord) e longitudine Est 14° 0’ 23,76’’ E (distanza angolare dal meridiano di Greenwich verso Est). sistema decimale I valori numerici sono riportati utilizzando sia il sistema 37,9450° N sessagesimale DMS (Degree, Minute, Second), che il sistema 14,0066° E decimale DD (Decimal Degree)