2. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla stesura del Bilancio Sociale
e in particolare la Professoressa Mariagrazia Messerini per la correzione
dell’ elaborato.
Questo Bilancio sociale è stato realizzato grazie al progetto Cesvot
“Il Bilancio sociale per le associazioni di volontariato”. Il
documento è stato redatto secondo le linee guida pubblicate in “Il
bilancio sociale delle organizzazioni di volontariato – Guida
pratica” (“I Quaderni”, n. 34).
2
3. Il 2008 è per noi l’anno del primo bilancio sociale. Già
da tempo avevamo scelto di presentare il bilancio
economico con audiovisivi che mostrassero accanto ai
dati economico/finanziari le scuole costruite, i dispensari
realizzati, i pozzi perforati, i volti dei bambini adottati per
meglio “mostrare” il nostro impegno nella cooperazione
auto-sostenibile e nella scuola di pace.
Sentivamo la necessità di una demarcazione della nostra
identità, di una rendicontazione puntuale e trasparente e
di una presentazione quantitativa e qualitativa delle
attività svolte.
Il bilancio sociale ci permette di raggiungere questi
obiettivi e vuole essere per noi:
• una testimonianza di come la sinergia fra singoli
cittadini, enti pubblici e privati, società commerciali,
comunità civile e religiosa possa contribuire a
migliorare la condizione di vita dei poveri fra i più
poveri;
• una dimostrazione come la pedagogia delle opere
abbia un ruolo fondamentale nell’educazione alla
pace;
• una verifica della corrispondenza dei programmi
con gli orientamenti etici e di missione del Movimento
Shalom;
• un momento di riflessione per progettare le linee di
intervento future
3
• un dovere di rendere conto ai vari e diversi portatori
4. Questo Bilancio sociale vuole essere una rendicontazione puntuale e chiara
delle varie attività Shalom. Per la realizzazione di questo strumento è stato
costituito un ampio gruppo di lavoro che avesse conoscenza diretta dei vari
ambiti in cui opera il Movimento. Questo team, formato da volontari e
dipendenti, si è confrontato molte volte sulla valenza del Bilancio sociale, sui
contenuti da inserire e sui temi da sviluppare.
Il tutto è stato condiviso con il Consiglio di Presidenza e il Consiglio Economico.
Il gruppo di lavoro è stato affiancato da Riccardo Bemi, consulente Cesvot, il
quale ha avuto il compito di fare da guida nella stesura del documento nel
rispetto dei principi e dei criteri di rendicontazione.
Il bilancio sociale 2008 è articolato in quattro sezioni (identità, portatori di
interesse, progetti, indicatori economici) preceduti dall’ introduzione,
composta dalla lettera del Presidente e dalla scelta metodologica, e dalle
conclusioni di Riccardo Bemi e le valutazioni del Prof. Marco Frey Direttore
della Divisione di Alta Formazione Universitaria e alla Ricerca della Scuola
Superiore Sant’Anna di Pisa.
• Identità:
in questa sezione si ripercorre la storia del Movimento, si esplicitano i valori e
la missione della sua attività, si spiegano le prospettive di sviluppo e la struttura
organizzativa. Si sono predisposte delle finestre di dialogo con il fondatore del
Movimento e con i primi volontari.
• Portatori di interesse:
in questa sezione si delineano le risorse umane del Movimento dai soci ai
dipendenti, dai referenti italiani a quelli esteri, dai partner ai soggetti
beneficiari. I dati dell’anno 2008 sono messi in relazione all’anno precedente al
fine di evidenziare i punti di forza e di criticità.
• Progetti:
in questa parte si “racconta” i progetti e le loro varie fasi di sviluppo e i
principali risultati ottenuti nella cooperazione e nella scuola di pace. Gli
indicatori numerici che misurano la validità degli interventi sono rappresentati
da interviste e/o rilevamenti quantitativi e qualificativi nei vari paesi beneficiari.
• Dati economici:
nell’ultimo capitolo, insieme al rendiconto gestionale, si illustra la composizione
delle entrate e delle uscite e si evidenzia la comparazione, con gli anni passati,
dell’efficienza della gestione dei fondi raccolti.
4
5. Lettera del Presidente
Scelta metodologica
Cap.1 Identità
1. 1
Missione
1.2
Valori e Strategia
1. 3
La Nostra Storia
1.4
Prospettive di Sviluppo
1.4.1
Scuola di Pace
1.4.2
Cooperazione Internazionale
1.5
Struttura di Governo
1.6
Struttura Operativa
1.7
Struttura Organizzativa
1.7.1
Sezioni territoriali
1.7.2
Referenti territoriali
1.7.3
Commissioni
1.7.4
Shalom nel Mondo
Cap.2 Portatori d’interesse
2.1
Relazione con i Portatori d’Interesse
2.1.1
Soci
2.1.2
Dipendenti e collaboratori
2.1.3
Cooperative
2.1.4
Referenti internazionali
2.1.5
Partner
2.1.6
Beneficiari finali
2.1.7
Fornitori
5
6. Cap. 3 Attività svolte
Scuola di pace e Cooperazione internazionale
3.1
Scuola di Pace
3.1.1
Educazione
3.1.2
Informazione
3.1.3
Sensibilizzazione
3.2
Cooperazione Internazionale
3.2.1
Sviluppo Autosostenibile
3.2.2
Tutela dei Diritti dell’Infanzia
3.2.3
Tutela del Diritto alla Salute
3.2.4
Tutela del Diritto all’Istruzione
3.2.5
Altri Progetti
Cap. 4 Dati Economici e Finanziari
4.1
Tenuta contabile
4.2
Prospetto sintetico
4.3
Comparazione delle entrate
4.4
Composizione delle uscite
4.5
Quello che i numeri non dicono
Conclusioni del dott. Riccardo Bemi
Valutazioni del prof. Marco Frey
6
8. MOVIMENTO SHALOM
34
Anni… la nostra storia
92
Progetti di cooperazione allo sviluppo
fino al 2008
20.202
SOCI
10.852 in Italia 9.350 all’ Estero
97
Iniziative Culturali di sensibilizzazione
102
Attività di raccolta fondi
OLTRE 3,5 milioni di EURO
Il vostro aiuto per i progetti di
cooperazione e della scuola di pace
nell’anno 2008 8
9. LA MISSIONE SHALOM
EDUCAZIONE ALLA PACE
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Il MOVIMENTO SHALOM è nato, nel lontano 1974 a Staffoli nella diocesi di San Miniato
(Pisa), per iniziativa di un giovane sacerdote, con lo scopo di educare alla pace, alla
solidarietà e alla condivisione le nuove generazioni.
Shalom è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS), in attesa del
riconoscimento di ONG. Dal 2001 è una delle 78 associazioni che sono state riconosciute
dal Governo Italiano come enti autorizzati per le adozioni internazionali; dal 2008 è un
ente con personalità giuridica.
La sua attività è ricca e variegata. Affianca all’attività formativa i progetti di
cooperazione auto-‐sostenibili in Africa, in Asia, in America Latina e nell’Europa dell’Est.
Il suo fine è quello di contribuire alla promozione della pace e al riequilibrio della
bilancia fra Sud e Nord del mondo. Shalom cerca di realizzare la sua missione facendo
conoscere le condizioni di vita dei poveri più poveri e le ingiustizie che colpiscono gran
parte delle popolazioni della terra.
Shalom si impegna sia nei Paesi del Terzo Mondo come in Italia.
Nei paesi in via di sviluppo promuove interventi fondati non sull’assistenzialismo bensì
sulla crescita delle comunità locali. Ponendosi quali obiettivi l’auto-‐determinazione e
l’autosufficienza delle popolazioni indigene, realizza ogni anno decine e decine di
progetti auto-‐sostenibili, affiancati a percorsi di educazione e formazione. In questa
area rientrano anche le adozioni a distanza che sostengono ca. 9.000 bambini in tutto
il mondo.
Shalom promuove esperienze di economia equo e solidale e modelli di sviluppo non
competitivi. Realizza ogni anno percorsi di educazione alla pace e allo sviluppo
sostenibile nelle scuole, porta avanti campagne di sensibilizzazione locali e nazionali
sulla fame nel mondo. È promotore di una proposta di legge per istituire la giornata dei
morti per fame e per sete.
Organizza incontri e dibattiti sui temi della giustizia sociale, dell’alfabetizzazione e della
sanità nel Terzo Mondo.
La missione è prevenire i disagi, non limitarsi a curarli.
Il Movimento si rivolge a tutti, giovani e meno giovani, laici e religiosi, per farne parte
basta voler lottare per la costruzione della casa comune.
Nel suo percorso ha incontrato persone di ogni estrazione sociale, convinzione politica
e religiosa.
Negli anni Shalom è passato dal gruppo di ragazzi delle origini a migliaia di soci sparsi in:
Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Svizzera, Stati Uniti, Brasile, Argentina,
Ucraina, Albania, Iraq, Pakistan, Palestina, Iran, Isole Fiji, Burkina Faso, Congo,
Bangladesh, Etiopia, Kenia, Sudan, Egitto, Romania, Panama, Uganda, India, Eritrea,
Burundi.
9
10. VALORI
FRATELLANZA SOLIDARIETA’
CONDIVISIONE GIUSTIZIA
Il Movimento Shalom nelle sue attività, iniziative, programmazioni si ispira ai valori
della fratellanza, solidarietà, condivisione e giustizia. I soci e gli operatori
dell’Associazione hanno fatto propri questi valori e si impegnano a favorire una cultura
di pace.
• Fratellanza
Il Movimento Shalom è consapevole che la pace può nascere soltanto quando diventeremo
liberi e uguali, quando riconosceremo nell’altro non un nemico o comunque una minaccia
ma un fratello. Shalom raggruppa persone dai diversi orientamenti culturali, politici e
religiosi.
Questo impegno unitario e comunitario dà forza al suo agire.
• Solidarietà
Il Movimento Shalom si propone di promuovere la solidarietà attraverso iniziative di
cooperazione internazionale ed interventi di sostegno in Italia.
Cooperare non vuol dire solo attuare progetti di sviluppo, ma vuol dire fare cultura
solidale attraverso lo scambio fra comunità del Nord e del Sud del mondo.
Un esempio di solidarietà concreta in Italia è dato dall’inserimento di persone
svantaggiate tramite il lavoro e l’aggregazione nel tessuto sociale.
• Condivisione
Condividere vuol dire camminare insieme, vuol dire partecipare alla vita altrui. Questo fa
Shalom, condivide con i poveri più poveri la loro miseria. Va nei paesi del Terzo Mondo non
come benefattore, non come “salvatore” ma semplicemente come amico pronto a
mettersi in gioco.
• Giustizia
Giustizia è ordine dei rapporti umani, è la volontà di riconoscere a ciascuno ciò che gli è
dovuto, è l'esigenza di sopprimere la miseria, la disuguaglianza, lo sfruttamento. Senza
giustizia non c’è pace. Shalom opera in Italia e all’Estero nella promozione della giustizia
sociale e nell’abbattimento delle differenze fra Nord e Sud del mondo. Lavora per uno stile
di vita sobrio e responsabile, contribuisce ad una società più equa.
10
11. La parola a Don Andrea Cristiani, fondatore Movimento Shalom
Qual è la missione del Movimento che ha legato e lega uomini e donne, giovani e adulti nel
nome di Shalom?
Educare alla pace, alla solidarietà e alla condivisione le nuove e le vecchie
generazioni è la nostra missione. Un’educazione che si serve delle opere
per arrivare alla mente e al cuore delle persone. Una pedagogia fatta più
di fatti e testimonianze che di parole. Un coinvolgimento dei giovani e
meno giovani, delle istituzioni ed enti su progetti di sostegno ai paesi in
via di sviluppo che aiutino gli indigeni a crescere e potenziare le loro
naturali inclinazioni. Una denuncia severa nei confronti di un mondo
dove la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi e quei pochi
consumano l’80% delle risorse della terra.
Si può fare un elenco dei valori su cui si basa il Movimento Shalom?
Emerge sempre più chiaramente l’esigenza di rintracciare valori comuni a
carattere universale idonei a disciplinare i molteplici rapporti umani.
I valori morali riconosciuti dalla tradizione cristiana, in parte anche
dalle altre religioni e da chi dice di non credere ma vede nell’altro un
fratello da rispettare ed aiutare, sono a fondamento del nostro essere
Shalom. I valori in cui ci riconosciamo sono quelli della pace, della
giustizia e della comunione fraterna. Il messaggio del Papa per la giornata
mondiale della pace 2009 “Combattere la povertà, costruire la pace” ci
rafforza nel nostro cammino. Da sempre sosteniamo che solo la lotta alla
povertà può aprire spiragli di luce sulla pace fra i popoli.
11
12. Il valore della pace è sempre ben presente nelle
attività del Movimento?
Con pace non intendiamo solo assenza di
guerra, ma fraternità universale.
La fraternità è riconosciuta come valore
non solo dai credenti delle varie
religioni, in quanto figli di un unico
Dio, ma anche dalle varie carte dei
diritti umani e dalle Organizzazioni
Unite. Se non ci convinciamo del valore
della fraternità universale, la pace
duratura sarà solo un’utopia.
Lavorare per la pace significa ricerca
della giustizia sociale, abbattimento delle
barriere che dividono gli uomini,
superamento degli individualismi.
Siamo profondamente convinti del fatto
che l’essere umano si realizza pienamente
solo quando si accorge che a viaggiare
nel tempo e nello spazio non è solo.
12
13.
Il Movimento Shalom nasce nel 1974 quando don
Andrea Cristiani si impegna a radunare un piccolo
Perché Movimento? gruppo di giovani, intorno agli ideali della pace e della
solidarietà. Il primo nucleo Shalom formato da 10
Vogliamo dare risalto allo spirito di
iniziativa di ognuno. ragazzi si ritrova a Staffoli in Provincia di Pisa, e lì i
giovani Shalom si confrontano sui principi che
Perché Shalom?
guideranno la loro azione e sul metodo. Ben presto il
Nella lingua di Gesù ha il significato Movimento vede nuovi aderenti grazie all’attività di
di “pace a te” nella sua accezione sensibilizzazione promossa nei paesi vicini dove
universale.
nascono altri gruppi giovanili. La neo-‐nata
Silvio Della Maggiore associazione decide di chiamarsi “SHALOM” che in
a"uale presidente ebraico significa PACE.
Sono gli anni della formazione dei primi “formatori”
Shalom, sono gli anni in cui si dà una prima
o r g a n i z z a z i o n e a l M o v i m e n t o m e d i a n t e
l’individuazione di ruoli ed incarichi.
“… siamo di fronte ad un Movimento Nascono nuovi gruppi e sezioni animate da educatori
che si sviluppa in modo non appassionati ed aggreganti.
preordinato. Nel tempo si sono
Il gruppo sente l’esigenza di darsi una struttura
innescati nuovi meccanismi che ci
hanno convinto ad impegnarci su interna più ordinata, per questo si stila il primo
fronti sempre più difficili ed a regolamento.
puntare su obiettivi sempre più Sono gli anni delle prime attività estive per i ragazzi
ambiziosi.” nelle località della Garfagnana, dei primi
pellegrinaggi.
Luca MarAni Pellegrinaggi: Roma, 700 persone, Assisi, 500
presidente dal 1988 al 2003 persone.
13
14.
Nell’ultimo scorcio degli anni ’80 prende vita
l’attività di cooperazione mediante la nascita ed il
lavoro dei gruppi “missionari”. Si pone l’attenzione
su tre paesi che vengono ciclicamente sostenuti da
1988 Incontro con Shalom e nei quali si organizzano viaggi umanitari.
Madre Teresa di Calcu5a
1987 Brasile – San Paolo, Favela di San Bernardo Do
Campo: realizzazione di una sala polivalente.
Contributo devoluto £ 11.000.000
1988 India – Diocesi di Kochin: restauro di una scuola
elementare, realizzazione di un’aula dell’Università
Cattolica, restauro di un collegio per orfani
abbandonati. Contributo devoluto £ 60.000.000
“… prendetevi cura dei più poveri
fra i poveri.” 1989 Burkina Faso -‐ Ouagadougou: restauro nel
s e t t o r e e d i l e , s a n i t a r i o e d a r t i g i a n a l e i n
Madre Teresa di CalcuFa collaborazione con la Diocesi ed i Padri Cammilliani.
Contributo devoluto £ 108.000.000
Negli anni ’90 il Movimento Shalom ha un forte
impulso in termini di aderenti (raggiunge il numero di
Quali sono i vostri 631) e di attività svolte. Nasce il progetto “Scuola di
obieIvi? pace”, sintesi del metodo e degli obiettivi educativi e
formativi promossi dall’associazione sul territorio.
“… far conoscere le nostre finalità e Questo progetto trova consenso all’interno delle
gli ideali che promoviamo andando scuole, nelle amministrazioni pubbliche e
incontro agli altri.” nell’aggregazione giovanile.
Cosa vuol dire Nel 1995 viene restaurata ed inaugurata la casa di
cooperazione auto Collegalli, centro di formazione e luogo di preghiera.
sostenibile?
Nel 1995 si da vita alle “adozioni a distanza”
“… progetti che creino i presupposti nel Burkina Faso.
economici e gestionali per andare
avanti con le proprie gambe e che A partire dal 1996 aumenta il numero dei paesi
creino sviluppo per il territorio.” beneficiari ed il numero degli aiuti umanitari.
Nel 1998 nasce il “Progetto Acqua” e sempre in
don Donato AgosAnelli
assistente spirituale questo anno viene perforato in Burkina Faso il PRIMO
POZZO.
14
15. In questi anni Il Movimento Shalom cresce
notevolmente in termini di aderenti (nel 2007 n° 9537
soci) e di attività realizzate. Nel 2000 7 operatori
provenienti da altrettanti paesi in via di sviluppo
tornano nei loro stati dopo un anno di formazione ed
iniziano a coordinare direttamente le attività di
“… avete sorvolato montagne per cooperazione ed educazione promosse dal nostro
raggiungerci e vi siete impegnati Movimento. Sempre nel 2000 nasce la cooperativa
per lottare contro la povertà. … la sociale Mahatma Gandhi che si occupa di servizi socio
vostra presenza restringe le educativi. Nel 2001 il Movimento viene autorizzato
distanze e ci ravvicina gli uni agli come Ente per le adozioni internazionali dalla
altri …. se lo sviluppo è il nuovo Presidenza del Consiglio dei Ministri. Si strutturano le
nome della pace, la vostra pratica fa sezioni Shalom all’estero e la cooperazione ha come
di voi strumenti referenti non solo ordini missionari o Diocesi, ma
e portatori di pace …” soprattutto le sezioni Shalom in loco. Nel 2004 il
Movimento riceve il riconoscimento di ente ecclesiale
da parte della Diocesi di San Miniato. Nel 2006 hanno
un grande impulso i progetti nel settore agricolo,
Soeur Sabine Kima
referente Shalom
come il progetto “fagiolini del Burkina Faso”. Nel
per le adozioni a distanza in 2007 nasce la cooperativa Terra Madre che opera per
Burkina Faso la cooperazione nel settore agricolo. Prendono corpo
collaborazioni con partner importanti: Coop Italia,
Consorzio Etruria, Unido.
… Abbiamo faticato non poco per
L’anno 2008 è stato per noi l’anno che ci ha visti
arrivare alla stesura definitiva del
impegnati nella stesura del PRIMO Bilancio sociale,
Bilancio Sociale. Speriamo che questo
uno strumento credibile e trasparente che testimonia
strumento,scritto a più mani, serva
il giusto utilizzo dei fondi raccolti;
tangibilmente a promuovere i valori
un’occasione di confronto con i portatori d’interesse;
della pace e della solidarietà.
un’opportunità per riaffermare i valori e la missione
del Movimento.
Gabriella Messerini
Coordinatore
del Consiglio Economico
15
16. Il Movimento Shalom nel prossimo triennio intende consolidare e sviluppare le proprie
azioni nel campo dell’educazione alla pace e della cooperazione internazionale con
un’attenzione particolare all’Africa nera perché è il continente dove i diritti umani sono
più violati a motivo delle sue risorse naturali.
1.4.1
La Scuola di Pace
q Intensificare a livello nazionale e internazionale l’attenzione e la formazione
soprattutto dei giovani. Coordinare e progettare attività che tendano a stabilire
rapporti continuativi con i ragazzi che si avvicinano al Movimento. Strutturare
maggiormente il gruppo di coordinamento dei giovani. Le sezioni dovranno
maggiormente sviluppare l’aggregazione giovanile.
q Seguire con maggiore attenzione l’attività dei volontari al fine di strutturarsi e
di radicarsi maggiormente sul territorio. Favorire la condivisione e l’unità nelle
iniziative e nei progetti che si promuovono nell’anno. Puntare a livello italiano ad
avere almeno una sezione o un referente Shalom per ogni regione.
q In campo internazionale risulta urgente formare nuovi operatori
internazionali nei paesi dove siamo approdati di recente, ampliare il numero in
quelli “storici”, favorendo la costituzione in loco di vere e proprie sezioni Shalom
sul modello di quanto fatto in Burkina Faso. Nei prossimi 3 anni potremo pensare
a una strutturazione di questo tipo almeno per: Etiopia, Repubblica Democratica
del Congo, Uganda e Kenya.
q Migliorare la capacità comunicativa del Movimento Shalom attraverso i nostri
strumenti tradizionali (giornale, sito internet). Progettare e realizzare uno
strumento di presentazione del Movimento e delle proprie attività sia a livello
cartaceo che multimediale.
q Rafforzare e strutturare l’ufficio stampa del Movimento. Pensare a nuovi
mezzi di comunicazione che nei prossimi anni potranno essere usufruibili a costi
contenuti, come web radio o Tv digitali.
16
17. 1.4.2
La Cooperazione Internazionale
Per ciò che riguarda la cooperazione l’impegno di Shalom proseguirà sulla linea intrapresa
nel promuovere progetti di sviluppo auto sostenibili in quei paesi dove localmente sono
presenti o sorgeranno sezioni internazionali del Movimento Shalom. I settori di intervento
saranno quelli dell’alfabetizzazione, della sanità, dell’alimentazione, dello sviluppo
agricolo e della promozione del lavoro come mezzo per poter dare dignità e autonomia
alle persone.
In particolare sarà necessario:
q Migliorare la promozione in Italia e la comunicazione delle “Adozioni a
distanza” per consolidare e possibilmente aumentare il numero dei bambini e delle
bambine sostenute, ampliando anche il numero dei paesi beneficiari
q Consolidare il lavoro svolto nel settore agricolo con riferimento alla coltura dei
fagiolini cercando di ampliare le filiere di produzione ad altri tipi di colture da
reddito e a nuovi paesi. Una sfida sarà quella anche di individuare forme di reddito
alternative per questo settore, compatibili con il territorio e le condizioni sociali,
che vengano dallo sviluppo di coltivazioni tese a produrre biocarburanti.
q Continuare la realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo nei settori
della scuola, della sanità e del microcredito.
q Dovrà sempre più delinearsi all’interno del Movimento una strategia comune e
unitaria nella scelta dei paesi dove operare e di quali progetti promuovere, al fine di
evitare la polverizzazione delle risorse e aumentare l’efficacia della nostra azione.
q Ampliare il numero dei paesi con i quali sarà possibile fare adozioni
internazionali tramite il nostro Movimento. Certamente entro 1 anno potremo
pensare alla Repubblica Democratica del Congo e all’Etiopia.
q Intensificare il lavoro per la diffusione del commercio equo e solidale e del
turismo responsabile. In particolare per il mercato equo e solidale nei prossimi 3
anni dovremo cercare di diventare sempre più compratori diretti nei paesi in via di
sviluppo dove siamo attivi, in modo da dare più opportunità di sbocco di mercato
per la sostenibilità dei nostri progetti e l’efficacia delle nostre azioni.
17
18. ASSEMBLEA DEI SOCI
“L’assemblea è l’organo sovrano, rappresenta l’universalità dei soci e le sue decisioni,
prese in conformità alla legge e allo statuto, obbligano i soci.”
Attualmente fra soci fondatori, ordinari, sostenitori e onorari si arriva a 20.202
Nel 2008 si è riunita 2 volte.
Hanno partecipato agli incontri mediamente 120 soci
CONSIGLIO DI INDIRIZZO
“Il Consiglio d’indirizzo è formato dal responsabile di ciascuna commissione, dal
referente delle sezioni territoriali, dal presidente, dai vice presidenti, dal segretario, da
un delegato del consiglio economico.”
Attualmente è composto da 35 soci presenti a vario titolo.
Nel 2008 si è riunito 6 volte. Hanno
partecipato agli incontri mediamente 30 soci
PRESIDENTE E CONSIGLIO DI PRESIDENZA
“Il presidente è il legale rappresentante dell’associazione e massimo organo, viene
eletto dal consiglio d’indirizzo dopo l’approvazione delle proposte di candidatura da
parte dell’assemblea generale. Dura in carica per 3 anni ed è rieleggibile per non più di 2
volte consecutive. L’ufficio di presidenza ha poteri decisionali.”
Attualmente è composto da 8 soci.
Silvio Della Maggiore (presidente), Andrea Sardelli, LucianoErmelano, Patrizia Franconi e
Lucia Parente (vice presidenti), Maria Grazia Lazzeri (segretaria), Don Andrea Cristiani
(fondatore), Don Donato Agostinelli (assistente spirituale).
Nel 2008 si è riunito 10 volte.
Hanno partecipato agli incontri mediamente 7 soci
18
19. CONSIGLIO ECONOMICO
“Ha la funzione di predisporre il bilancio consuntivo e preventivo.”
Attualmente è composto da 7 soci e 3 sindaci revisori.
Gabriella Messerini (coordinatore), Gherardo Leoli, Alberio Falaschi, Cataldo Buggiani
(sindaci revisori), Aldo Fogli, Luciano Ermelani, Valter Ulivieri, Andrea Gozzini, Nicola La
Caria, Don Andrea Cristiani.
Nel 2008 si è riunito 3 volte.
Hanno partecipano agli incontri mediamente 10 soci.
COLLEGIO SINDACALE
“La gestione dell’associazione è controllata da un Collegio dei revisori, costituito da tre
membri, eletti ogni tre anni, rieleggibili, dall’assemblea dei soci. Partecipano agli
incontri del Consiglio Economico.”
Composto da: Gherardo Leoli, Alberio Falaschi, Cataldo Buggiani
19
20. 1.6.1
La Struttura Operativa
Fanno parte della Struttura Operativa i dipendenti e i collaboratori del
Movimento, i quali sono anche i volontari più impegnati, a vario titolo, nei progetti
Shalom.
Direzione e
Rappor, esterni
Adozioni a LUCA
distanza e Amministrazione
GEMIGNANI e Proge3
Organizzazione
even, LUCA
CHIARA TESTI
BALDINI
Adozioni Amministrazione
Internazionali e Proge3
GIUSEPPINA ANDREA
LOPARDO TAMBURINI
Proge3 Agricoli Scuola di Pace
VALTER FEDERICO
ULIVIERI ARRIGHI
Segreteria e
Adozioni a Comunicazione
distanza
SIMONA
KATIA
GIUNTINI
CENTRONE
20
21. Il Movimento Shalom è strutturato sul territorio in sezioni o gruppi, referenti e
commissioni operative:
21
22. ERRATA CORRIGE
1.7.1 LE SEZIONI TERRITORIALI
Sono gruppi di volontari struEura, sul territorio che portano avan, le a3vità ed
i proge3 del Movimento
LOCALITA’ COORDINATORE
ANDEZENO (Torino) Irene Vacchina
CASELLE IN PITTARI (Salerno) Antonio Savino
CERRETO GUIDI (Firenze) Luisa Gini
FIRENZE Roberta Boni
FORCOLI (Pisa) Marco Bimbi
FUCECCHIO (Firenze) Stefano Torre
LIVORNO Anousciravan Amini
LUCCA Stefano MicheleI
MARCIGNANA (Firenze) Paola Parigi
MERINE (Taranto) Alessandro D’Elia
MOTTOLA (Taranto) Vita Maria Sasso
NAPOLI Donatella MonA
PISA Aldo Fogli
PONSACCO (Pisa) Paola Bani
PONTEDERA (Pisa) Donatella Sanesi
SAN MINIATO (Pisa) Luciano Ermelani
SCARPERIA (Firenze) Giancarlo Carta
STAFFOLI (Pisa) Luciano ParenA
TARANTO Lucia Parente
22
23. 1.7.2 REFERENTI TERRITORIALI
Sono singoli volontari che rappresentano localmente il Movimento e ne
promuovono le a3vità ed i proge3
GIULIANO BANDECCHI BienAna ELVIO BOLANO Portoferraio
VINCENZINA BULLITA Cagliari ALEMAIO TECLE Prato
MANOLA POLVEROSI CastelfiorenAno MARGHERITA SOLIANI Quarrata
MARIA LAURA LAMI Castelfranco MARCO PONTICELLI Rignano Sull’Arno
GIANCARLO BUCCI Empoli SAMUELE GIACHE’ San Romano
NORA GORI Follonica CRISTINA CECCARINI Santa Croce sull’Arno
SARA BRUNI LazzereFo LEANDRO CADREZZATI Sieci
PASQUALE GIUSTINO Milano RICCARDO CARLETTI Siena
CINZIA MORELLI Montaione LUCA CHICHI Sovigliana
EMIDIO GRANCHI Montecalvoli GIANCARLO CENCI Stabbia
SILVIA ORSI MontecaAni MARIA VIRGINIA DE NEGRI SAnAno
CLAUDIO TERRENI Montopoli MARIA CRISTINA FRANCESCHINI Viareggio
ALFONSO CUOMO Orentano FRANCESCA GIOVANNONI Vicopisano
ANNA MENCARELLI San Vincenzo VALTER ULIVIERI Piombino
23
24. 1.7.3 Le Commissioni
sono gruppi di volontari che seguono settori specifici di intervento.
COMMISSIONE COORDINATORE VOLONTARI
ADOZIONI Aldo Fogli, Candida Villapiana, Lida Remorini, Donato
Luca MarAni AgosAnelli
INTERNAZIONALI
Lorenzo Terreni, Dilvo LoI, Andrea Meini, Fulvio Taccini, Sauro
ARTISTI PER LA PACE Giorgio Giolli Mori, Alessandro Taccini, ViForio Taccini, Carla Turrini, Piero
ViA
Andrea Gozzini, Nicola La Caria, Luciano CampinoA, Franco
BURKINA FASO Paolo Corsi Meoni, Silvia Lenzi, Maria Raffaella NesA
Elia Mannucci, Stefano Boddi, Gabriella Messerini, Maria
COMUNICAZIONE Margherita Nieri Grazia Messerini, Andrea CrisAani
Giacomo Gozzini, Simone Giugni, BenedeFa Giugni, Francesco
DIRITTI UMANI Elia Mannucci Farnetani, MarAna Baldini, Leandro Bianconi, Dani Daniele,
Luca Lastri, Cosimo MarAni, Joseph Masumu Nzimbala
Bellarmino Bellucci, Stefano Torre, Paolo Posarelli, Francesca
EDILE Luca Lastri Giovannoni, Elvio Bolano, Paolo Caparrini, Francesco Raffaele,
Nico GiusA, MarAna AncilloI
Paola Parigi, Mario Rossi, Maresca Morelli, Alessandro
Nassi, ValenAno TesA, Leandro Bianconi, Alberto
EVENTI Samuele Giachè CorradeI, Claudia Nacci, MaFeo Squicciarini, Renzo
Baldini
Amalia Signorini, Giacomo Mannini, Elia Moni, Luca
Chichi, OFavia Mossenta, Sara Mazzei, Sara Marucci,
GIOVANI Nico Russoniello Francesco Morelli, Claudia Mannari, Laerte Doni, Elisa
Spinosa, Mario Granchi, Simone Vignoli, Davide MarioI
SCUOLA CrisAana BaronA Margherita Nieri, Gabriella Messerini
Stefano Piemontese, Fabrizio MercaA, Leandro
SVILUPPO Maria Grazia CadrezzaA, Andrea Sardelli, Giampaolo Nieri, Samuele
AGRICOLO Lazzeri Giachè, Giulia NuA, Monica Paolini
UGANDA Massimo Bucci Luisa Gini, Donato AgosAnelli
24
25. 1.7.4
Shalom nel Mondo
Carta di Peters
Collaboratori Internazionali
Sezioni Internazionali
Burkina Faso: Jonas Hamidou Guiatin -‐ Coordinatore
Achille Kafando -‐ Adozioni Internazionali
Jean Paul Mone -‐ Logistica e trasporti
Edouard Minoungou -‐ Scuola Agronomia
Sabine Zongo -‐ Laafi Roogo
Sr. Sabine Kima – Adozioni a Distanza
Uganda:
Leonard Kawuma – Coordinatore
Fr. Jonh – Responsabile Progetti
Ethiopia:
Paolo Caneva -‐ Coordinatore
R.D. Congo:
Joseph Masumu Nzimbala -‐ Coordinatore
Egitto:
Ayman Lamei – Coordinatore
Kenya:
Eugenio Lissandro -‐ Coordinatore
25
27. I portatori di interesse (stakeholders) sono tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti
nell’attività di un soggetto profit o non profit.
Nel Movimento gli stakeholders sono individui e gruppi, aziende private e pubbliche, enti
e istituzioni, comunità locali italiane e straniere, sono i lavoratori dipendenti e i
collaboratori, i fornitori, i beneficiari e i beneficiati, sono la comunità e la collettività in
genere, l’opinione pubblica e i soci.
Shalom tiene relazioni aperte al confronto e al rispetto delle attese di ogni portatore di
interesse.
Il collante che tiene legati gli stakeholders tra loro e col Movimento è rappresentato da
“l’idem sentire” nei confronti dei valori della pace e della solidarietà. I particolarismi
vengono così superati in ragione di un rapporto di dialogo continuo ed aperto.
In questo capitolo verranno presentati gli stakeholders direttamente coinvolti nell’attività
Shalom.
Altri portatori di interesse, come le comunità territoriali, sia esse italiane che straniere,
verranno rendicontate nel bilancio sociale del prossimo anno attraverso la metodologia
delle interviste.
Soci
DipendenA e
Partners Collaboratori
ReferenA
Fornitori Internazionali
Beneficiari
CooperaAve
Finali
27
28. Soci
Numero
Soci nel mondo
20.202
In Italia
10.852
All’ Estero
9.350
Donne
6.096
Uomini
4.486
Il Movimento ha un grande patrimonio rappresentato dai suoi soci che mettono a
disposizione degli ideali e della mission Shalom le loro professionalità, capacità, competenze
ed idee.
I soci sono tutti coloro che a qualsiasi titolo sostengono gratuitamente le attività del
Movimento.
Si possono distinguere in:
q volontari : coloro che in maniera continuativa lavorano per gli ideali del
Movimento, promuovono attività di raccolta fondi, seguono progetti di cooperazione
e sensibilizzazione, affiancano i dipendenti e i collaboratori Shalom nelle attività di
gestione;
q sostenitori : tutti coloro che hanno un’adozione a distanza o internazionale e
coloro che hanno contribuito ad uno dei progetti Shalom;
q onorari : coloro che per meriti culturali, umanisti, scientifici hanno contribuito allo
sviluppo ed alla conoscenza del Movimento
28
29. I volontari sono un tesoro da conservare con cura ed attenzione, hanno un
valore economico e sono un patrimonio irrinunciabile.
Volontari
Numero
N° ore Valore stimabile
lavorate/anno
Volontari in sede 15
1.600
Pari ad 1 dipendente a tempo
operativa
pieno in Italia
Volontari in Italia
493
17.700
Pari a 12 dipendenti a tempo
pieno in Italia
Volontari all’estero
272
13.000
Pari a 14 dipendenti a tempo
pieno in Africa
29
30. I VOLONTARI E GLI EVENTI PIU’ SIGNIFICATIVI
Eventi
Volontari
Dove
coinvolti
Campagna
438
In 19 piazze italiane e i
“Mele della Pace 2008”
n .22 supermercati Unicoop
XXXIII Festa della Pace
115
Collegalli – Montaione
1° Maggio 2008
“Religioni & Pace”
XXXIV Festa della Mondialità
52
Pisa
8 Dicembre 2008
“Smascheriamo l’Orco”
Raduno internazionale
23
Ouagadougou – Burkina Faso
“20 anni di Shalom”
30
31. In questi ultimi anni si sta registrando in Italia un calo del numero dei volontari ed è sempre
più difficile coinvolgere i giovani in esperienze di solidarietà e cooperazione. Shalom ha vinto
la sfida del nuovo millennio e dimostra di essere sempre un’attrattiva per le nuove e le
vecchie generazioni.
Giovani
2008
(dai 12 ai
30anni)
Volontari
2007
0 200 400 600
Un indicatore di soddisfazione è necessario per misurare l’interesse che il Movimento suscita
nei suoi soci; di questa indagine, che approfondiremo nel prossimo anno, vi anticipiamo
alcune riflessioni rese dai volontari.
31
32. Fare volontariato è un po’ come avere una vocazione, ricevere una chiamata: in effetti
non è un passatempo, né può essere un’attività saltuaria, perché il volontariato diventa
uno stile di vita, un modo di pensare e di operare in ogni momento della giornata.
Alcuni volontari Shalom intervistati hanno detto:
“… fare attività con Shalom mi rende felice perchè crescendo nel
Movimento, i suoi ideali sono diventati i miei ideali, e poterli
condividere con tante persone, più o meno vicine emotivamente, mi
fa percepire un profondo senso di unicità e di forza. Questo mi
permette di godere della bellezza di quando, di fronte a qualcuno, e
senza bisogno di spiegare niente, si percepisce un sentire comune e
condiviso …”.
Serena
“… sono una studentessa universitaria di 26 anni, il mio essere
volontario Shalom mi porta nelle scuole di ogni ordine e grado a
parlare di Sud e Nord del mondo, delle ingiustizie che colpiscono
intere popolazioni, della fame, della sete e della morte di migliaia
di bambini, uno ogni cinque secondi. Spero che la mia
testimonianza e gli audiovisivi girati in Burkina Faso possano
contribuire alla diffusione di ideali solidali e alla promozione di
opere di cooperazione.
Non so quali frutti potrà dare questo mio “spostarmi” da una
scuola all’altra. Una cosa, però, è certa: dentro di me ho la
consapevolezza di fare una fra le esperienze più stimolanti,
interessanti e divertenti della mia vita …”
Cristiana
32
33. “… mi sono avvicinato al Movimento Shalom attraverso un
viaggio in Burkina Faso …
Il rendersi conto che ciascuno di noi, nella propria piccola
individualità, può contribuire ad alleviare le grandi sofferenze
degli altri, spinge naturalmente verso il volontariato. Non è una
scelta razionale, ponderata e ben calcolata, è un impulso che non
si può ostacolare. Qualcuno mi ha anche detto che è qualcosa che
si fa più per noi, per appagare egoisticamente le nostre
mancanze, che non per gli altri. Non è così. Quello che credo
muova tutti noi, è di renderci veramente utili, avere la certezza
che le nostre azioni possono, nel concreto, determinare migliori
condizioni di vita alle persone verso cui sono indirizzate. Essere
volontario vuole anche dire essere testimone verso gli amici e le
persone che ci sono più care che il mondo non è solo quello della
nostra quotidianità, attorniata dai nostri "grandi problemi".
Fabrizio
33
34. La struttura operativa del Movimento Shalom è formata da persone che ogni
giorno si mettono a servizio del volontariato, dei progetti e delle iniziative
promosse.
Il personale, facente parte di tale struttura, opera presso la sede centrale del
Movimento Shalom, con la sola eccezione di 1 dipendente che presta il suo
servizio presso la sezione di Taranto.
Alcuni componenti (Luca Gemignani, Federico Arrighi, Giuseppina Lopardo, Katia
Centrone, Simona Giuntini) collaborano o sono direttamente assunti dal
Movimento Shalom, altri (Luca Testi, Chiara Baldini, Andrea Tamburini, Valter
Ulivieri) sono dipendenti delle cooperative del Movimento Shalom, le quali
operano per lo svolgimento di quelle attività ed iniziative a loro strettamente
demandate.
Non esiste una suddivisione gerarchica degli incarichi, ma una suddivisione dei
compiti in base alle necessità organizzative ed operative.
Settimanalmente l’organico in sede si riunisce per programmare le attività e
verificare lo stato di avanzamento dei progetti.
I dipendenti sono allo stesso tempo operatori e volontari, la loro è più una
missione che una attività lavorativa comunemente intesa.
34
35. Il Movimento Shalom si è dotato di due cooperative, al fine di meglio promuovere e
coordinare attività e progetti nei settori educativi, amministrativi e di cooperazione allo
sviluppo. Esse hanno sede in San Miniato, presso l’ufficio centrale del Movimento e
perseguono le stesse finalità e lo stesso metodo Shalom. Nascono dall’esigenza di
sostenere settori ed interventi specifici, non perseguibili dall’ ONLUS.
La cooperativa Mahatma Gandhi è stata costituita nel 2000 ed è
una cooperativa sociale a mutualità prevalente di tipo A; porta
avanti progetti o porzione di essi nei settori educativi e
amministrativi. È composta da 12 soci, di cui 3 lavoratori. E’ iscritta
alla confederazione di cooperative denominata “Confcooperative”
e all’albo della Regione Toscana delle cooperative sociali. Nel 2008,
al presidente in carica Donatella Sanesi, è subentrato il nuovo
presidente Franca Baldini, eletto in sede di rinnovo cariche
dall’assemblea dei soci.
La cooperativa TerraMadre, si è costituita nel
2006 ed è configurata come una cooperativa di
lavoro. Porta avanti progetti di cooperazione e
attività di sviluppo e commercializzazione nel
settore agricolo e ortofrutticolo. È composta da
5 soci di cui 1 lavoratore. È iscritta alla “Lega
delle Cooperative”.
Attualmente il presidente in carica è Valter
Ulivieri che è anche socio lavoratore.
35
36. All’estero le attività di educazione alla pace e di cooperazione sono coordinate dai
referenti internazionali.
Nel paese di riferimento il referente è il coordinatore per tutte le attività Shalom ed è colui
che guida il gruppo di persone autoctone che contribuiscono, con compiti e funzioni
diversificate, alla realizzazione dei progetti di educazione alla pace e di cooperazione.
In seguito ad un periodo di formazione, i referenti svolgono i propri compiti con
autonomia ma in relazione costante e continua con la sede centrale.
I referenti sono formati in Italia ai valori Shalom e devono seguire un seminario
internazionale la cui durata varia dai 3 ai 6 mesi.
In Burkina Faso collaborano 3 referenti che si occupano di diversi settori di intervento,
coordinano le sezioni locali del Movimento Shalom, rappresentano la sezione locale
(regolarmente riconosciuta come ONG dal Governon Burkinabè) presso le istituzioni civili e
religiose
Guaitin Hamidou Jonas: Coordinatore nazionale – Microcredito, Agricoltura
Achille Kafando: Vice coordinatore nazionale – Casa Matteo, adozioni
internazionali
Jean Paul Mone: Vice coordinatore nazionale – logistica, rapporti con gli enti
Suor Sabine Kima: Referente nazionale per le adozioni a distanza
I REFERENTI NEL RESTO DEL MONDO
Congo:
Joseph Masumu Nzimbala
Egitto:
Ayman Lamei Riad
Eritrea:
suor Giuseppina M. Lete Vosief Miab
Etiopia:
Paolo Caneva
Uganda:
John Leonard Kawuma
Nei Paesi in cui il Movimento Shalom Onlus ha ottenuto formale accreditamento dalle
autorità del luogo, il referente assume anche il compito di rappresentare ufficialmente
l’associazione dinanzi alle Istituzioni.
36
37. Sono Partner Shalom aziende ed enti privati e pubblici, che partecipano economicamente
ai progetti promossi dal Movimento.
Principali sostenitori che hanno contribuito alle attività nell’anno 2008:
CATEGORIA
PARTNER
ATTIVITA’
Regione Toscana
Scuola di pace
Progetto Laafi Roogo
Progetto Amahoro
Provincia di Pisa – Istituzione Progetto Acqua
Centro Nord Sud
Comune di Cerreto Guidi
Attività estive
Progetti sanitari
ENTI E AMMINISTRAZIONI Comune di Piombino
Progetto Matteo
PUBBLICHE
Comune di Pontedera
Scuola di pace
Progetto 7 gennaio
Comune di Fucecchio
Progetto Laafi Roogo
Comune di Ponsacco
Scuola di Pace
Comune di San Miniato
Attività estive
Scuola di pace
Unido
Progetto agricoltura
Fondazione Cassa di Risparmio Scuola di pace
di San Miniato
Fondazione Cattolica
Scuola di pace
BANCHE E FONDAZIONI
Fondazione Monte dei Paschi Progetto Laafi Roogo
di Siena
Progetto Amahoro
Water right fundation
Progetto Acqua
37
38. CATEGORIA
PARTNER
ATTIVITA’
Associazione Culturale Progetto Uguali
Fantagiokando
Progetto Acqua
Cesvot
Scuola di Pace
Cedit – Livorno
Progetto Scuola Congo
Consorzio Etruria
Le Batisseur du Sahel
Consumo Critico
Gruppo Lupi Estintori Spa
Progetto 7 gtennaio
ASSOCIAZIONI, ENTI ED
AZIENDE PRIVATE
Misericordia di Empoli
Adozioni a distanza
Unicoop Firenze
Adozioni a distanza
Progetto Laafi Roogo
Scuola di Pace
Unicoop Tirreno
Progetto Matteo
Acque Spa
Progetto Acqua
Lorenzini & C. s.r.l
Spedizioni navali per la
Cooperazione
38
39. Nel prospetto vengono indicati i beneficiari finali dei progetti.
Questi sono diversificati fra beneficiari diretti ed indiretti, fra quelli della
cooperazione internazionale e quelli della scuola di pace, in riferimento alla
specificità del progetto, ai contesti di riferimento e al numero dei beneficiari
Tipologia di intervento
Chi
Quanti
Dove
Scuola di Pace
Giovani e adulti dai 3 ai 90 anni,
2.503
Italia ,Burkina Faso,
Educazione
Famiglie, coppie adottive, Uganda, Congo, Kenya,
diversamente abili, scuole
Etiopia, Eritrea
Scuola di Pace
Soci Shalom, Comunità locali,
57.400
Italia, Estero e via
Informazione
Istituzioni, simpatizzanti, Internet
sostenitori, lettori
Scuola di Pace
Partecipanti alle attività
37.232
Taranto, Firenze, Napoli,
Sensibilizzazione
Pisa, Collegalli, Burkina
Faso, Congo, Uganda,
Etiopia
Cooperazione produttori equosolidali, donne 33.240
Panama, Burkina Faso
Internazionale
e uomini burkinabè, coltivatori
Sviluppo Autosostenibile
e lavoratori panamensi e
burkinabè
Cooperazione Bambini e ragazzi da 0 a 18 anni
8.967
Brasile, Burkina Faso,
Internazionale
Egitto, Eritrea, Etiopia,
Tutela dei Diritti India, Kenya, Sudan,
dell’Infanzia
Ucraina, Uganda
Cooperazione Bambini, famiglie
2.225
Burkina Faso
Internazionale
Tutela del Diritto alla
Salute
Cooperazione Studenti da 6 a 25 anni, adulti
650
Burkina Faso, Burundi e
Internazionele
Congo
Tutela del Diritto
all’Istruzione
39
40. Tipologia di intervento
Chi
Dove
Scuola di Pace
Famiglie, scuole, docenti, Italia ,Burkina Faso, Uganda, Congo,
Educazione
comunità locali e volontari Shalom
Kenya, Etiopia, Eritrea
Scuola di Pace
Sponsor, partner e volontari
Informazione
Shalom
Scuola di Pace
Comunità locali, enti, istituzioni e Taranto, Firenze, Napoli, Pisa,
Sensibilizzazione
volontari Shalom
Collegalli, Burkina Faso, Congo,
Uganda, Etiopia
Cooperazione Referenti locali, consumatori Panama, Burkina Faso
Internazionale
equosolidali, comunità locali,
Sviluppo partner e volontari Shalom
Autosostenibile
Cooperazione Famiglie, scuole, referenti locali, Brasile, Burkina Faso, Egitto, Eritrea,
Internazionale
partner e volontari Shalom
Etiopia, India, Kenya, Sudan,
Tutela dei Diritti Ucraina, Uganda
dell’Infanzia
Cooperazione Comunità locali, istituzioni Burkina Faso
Internazionale
sanitarie locali, partner, personale
Tutela del Diritto alla medico e volontari Shalom
Salute
Cooperazione Scuole, comunità locali, docenti, Burkina Faso, Burundi e Congo
Internazionale
famiglie, partner e volontari
Tutela del Diritto Shalom
all’Istruzione
40
41. La scelta dei fornitori avviene in base alla professionalità ed alla sensibilità che
questi hanno rispetto alle attività educative e di solidarietà promosse dalla nostra
associazione. Di seguito forniamo l’elenco dei principali fornitori storici del Movimento
DENOMINAZIONE CITTA’ PROV. CATEGORIA
Rusconi Viaggi Srl Lecco LC AGENZIE VIAGGI
Fondiaria – Sai Spa Firenze FI
ASSICURAZIONI
CaFolica Assicurazione Soc. Coop. Verona VR
Libero Mondo Soc Coop Sociale Bra CN
Equoland Soc Coop a rl Campi Bisenzio FI
Roba dell’altro mondo Soc Coop Rapallo GE
Emporio Equo e solidale Coop Soc Marina di Pisa PI MERCATO EQUO E SOLIDALE
Alce Nero & Mielizia Monterenzio BO
Il Villaggio dei Popoli Firenze FI
L’Utopia a rl Gioiosa Jonica RC
Menicagli doF. Gianluca Pontedera PI
Nencioni Lucia Elaborazione daA Pontedera PI CONSULENTI
Studio Falaschi San Miniato PI
Eurografica Ponsacco PI
TIPOGRAFIE
Nuovastampa Snc Ponsacco PI
Banca Toscana Piombino LI
Banca Popolare Puglia & Basilicata Taranto TA
Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Pontedera PI
Livorno
BANCHE E POSTE
Cassa di Risparmio di San Miniato San Miniato PI
Cassa di Risparmio di Volterra San Miniato PI
Monte dei Paschi di Siena Fucecchio FI
Poste Italiane Pisa PI
Di Gioia Genova GE SPEDIZIONI
41
Omat Pordenone PN MANUTENZIONE TRIVELLE
43. Il Movimento Shalom opera in due ambiti principali, la scuola di pace e la
cooperazione internazionale.
I due ambiti di attività del Movimento non sono distinti, ma l’uno si interseca con
l’altro; non ci sono campi principali e secondari, perché tutti e due sono
fondamentali e complementari fra loro.
Non c’è educazione alla pace e alla giustizia senza cooperazione e non c’è
cooperazione senza educazione alla pace e alla giustizia.
COOPERAZIONE
SCUOLA DI PACE
INTERNAZIONALE
Volontari
Cooperazione Scuola di Pace
internazionale 44%
56%
43
44. Nella scuola di pace rientrano tutte le attività
“politiche”, sociali e culturali tese all’educazione,
alla sensibilizzazione e all’informazione sui temi
della pace, della solidarietà e della giustizia.
La scuola di pace è il laboratorio dove si
chiariscono gli obiettivi, dove si consolidano i
valori, dove prendono forma le idee a sostegno
della cooperazione.
In questa “fabbrica” i giovani sono i protagonisti e
sono proprio loro che, in Italia e nei paesi in via di
sviluppo dove Shalom opera, presentano ai loro
coetanei un percorso formativo nella denuncia
delle cause dell’ingiustizia, della marginalizzazione
e nella diffusione di una cultura della solidarietà e
della cooperazione. Nella scuola di pace si offre
opportunità concrete di coinvolgimento per
sviluppare una cittadinanza attiva e responsabile.
SCUOLA DI PACE
Educazione
Informazione
Sensibilizzazione
44
46. L’educazione alla pace, alla
solidarietà e alla giustizia è una
delle attività svolte da Shalom
nel programma della scuola di
pace. L’obiettivo è quello di
coinvolgere i giovani e le famiglie
nella costruzione di un mondo
dove la pace prevalga sulla
guerra, la separazione sulla
condivisione, la cooperazione
sulla competizione selvaggia, Giovani
l'egoismo sulla solidarietà
Shalom
Famiglia
Shalom
AdulA
Shalom
Arte e
Pace
46
47. Cantieri di PACE
Localizzazione
Ponsacco,
Pontedera, San Descrizione
Miniato, Fucecchio, incontri settimanali, coordinati da Educatori Shalom.
Taranto, Napoli, Temi trattati
Andezeno, Cerreto diritti umani, disagi giovanili, progetti di cooperazione
Guidi, Forcoli, internazionale, valori quali amicizia e giustizia sociale.
Empoli, Giovani coinvolti numero 418 in Italia 238 all’estero 180
Ouagadougou, età compresa fra i 10 e i 30 anni.
Nouna, Fada Attività svolte
N’Gourma e Dorì attività ludiche, raccolta fondi, uscite didattiche, gite
(Burkina Faso), turistiche, proiezione film e documentari, incontri con
Matadi e Nzioni persone svantaggiate.
(Bas-‐Congo), Addis Risultati ottenuti
Abeba, Ghecce e • n° 336 incontri annuali all’estero;
Zizencho (Etiopia), • n° 850 incontri annuali in Italia.
Asmara e Hiebo Risorse umane impegnate
(Eritrea), Ngong e 55 educatori volontari Shalom;
Bugnore (Kenya), 1 lavoratore dipendente.
Mytiana (Uganda).
Fattori di forza
esperienza di 35 anni nell’educazione dei giovani. Servizio
Entrate 2008
alla collettività in collaborazione con le amministrazioni
€ 18.040,00
locali. Educatori volontari.
Uscite 2008
€ 18.040,00
Risorse Finanziarie
Contributi da Enti Obiettivi di miglioramento
pubblici e privati, istituzione di un centro di formazione continuativa del
autofinanziamento gruppo educatori, miglior coinvolgimento delle nuove
e proventi da generazioni e ricerca di maggiori spazi adeguati
raccolta fondi.
all’aggregazione di giovani.
47
48. Progetto Scuola
Descrizione
incontri nelle scuole di ogni ordine e grado.
Localizzazione Temi trattati
scuole dei comuni diritti umani, cultura della nonviolenza, mercato
di Empoli, San equosolidale, volontariato e progetti di cooperazione allo
Miniato, Pisa, sviluppo.
Pontedera, Beneficiari
Ponsacco, studenti, loro famiglie e insegnanti delle scuole coinvolte.
Lamporecchio, Attività svolte
Larciano, proiezione di filmati tematici, giochi didattici, testimonianze
Montelupo di referenti internazionali Shalom, discussioni, dibattiti e
Fiorentino, confronti.
Castelfiorentino, Risultati ottenuti
Fucecchio e Siena
incontro con 1229 ragazzi nell’anno scolastico 2007/2008.
Coinvolgimento di alcuni giovani nelle attività Shalom.
La classe 4° dell’istituto di Agraria di Siena ha partecipato ad
Entrate 2008
un viaggio umanitario in Burkina Faso e ha contribuito alla
€ 4.200,00
realizzazione di un orto con un impianto di irrigazione.
Risorse umane impegnate
Uscite 2008
2 educatori dipendenti;
€ 4.200,00
3 volontari della Commissione Scuola.
Fattori di forza
contatto diretto con i ragazzi e con i docenti, inserimento di
Risorse finanziarie
figure educative nelle varie realtà locali.
contributi da:
enti pubblici e
privati e
autofinanziamento.
Obiettivi di miglioramento
aggiornamento del materiale audiovisivo.
48
49. Progetto Scuola
Descrizione
sostegno post-‐scolastico. Attività ludica e di socializzazione.
Localizzazione Beneficiari
Ponsacco e ragazzi, famiglie ed istituti scolastici.
Pontedera
Attività svolte
supporto nello svolgimento dei compiti scolastici.
Durata
Risultati ottenuti
anno scolastico
sostegno a 63 ragazzi e relative famiglie.
Risorse umane impegnate
6 collaboratori occasionali remunerati;
Entrate 2008
4 insegnanti volontari.
€ 8.000,00
Fattori di forza
• gratuità e continuità del servizio;
Uscite 2008
• contatto diretto con i ragazzi e con i docenti, inserimento
€ 5.000,00
di figure educative nelle varie realtà locali;
• supporto alle istituzioni.
Risorse finanziarie
contributi da:
enti pubblici e
autofinanziamento
Obiettivi di miglioramento
dotazioni di ulteriori attrezzature didattiche.
49
50. Corso per Descrizione
Educatori
corso formativo per educatori sulle nuove tecniche di
aggregazione giovanile.
Localizzazione
Temi trattati
Sedi Shalom di la figura dell’ educatore e l’organizzazione di un campo
Pontedera e estivo.
Fucecchio
Beneficiari
50 giovani di età compresa fra i 16 e i 30 anni.
Durata
Attività svolte
2 mesi
dibattiti, visione filmati, simulazione di giochi socializzanti.
Risultati ottenuti
Entrate 2008
ampia ed attiva partecipazione di ragazzi e giovani al corso
€ 4.230,00
formativo. Gradimento degli incontri formativi e richiesta di
nuovi corsi a cadenza periodica. Coinvolgimento del 30% dei
Uscite 2008
partecipanti alle attività estive Shalom.
€ 8.511,56
Risorse umane impegnate
2 docenti dell’agenzia formativa Performat;
Risorse finanziarie
3 docenti Shalom;
autofinanziamento
15 volontari per l’organizzazione.
Fattori di forza
alta partecipazione e rispondenza alle aspettative.
Obiettivi di miglioramento
ricerca di un metodo di formazione più coinvolgente ed
esperenzale.
50
51. Descrizione
campeggi estivi residenziali e diurni
Temi trattati
Attività Estive
durante tutti i campi è stato sviluppato il tema
“Protagonisti di un nuovo mondo”.
Localizzazione
Beneficiari
Collegalli, Monte
280 ragazzi di età compresa fra 3 e 30 anni
Argegna, Fivizzano,
Attività svolte
Napoli, San
tenendo conto della fascia di età con cui ci si rapporta
Miniato, Buti.
durante i campi si svolgono attività ludiche, momenti di
preghiera, attività di formazione ed escursioni
Durata
Numero di attività svolte:
Giugno e Luglio
3 campi residenziali per i bambini dai 6 agli 11 anni,
2008
2 campi residenziali per ragazzi dagli 11 ai 15 anni
1 campo residenziale per giovani dai 15 ai 30 anni,
Entrate 2008
2 campi diurni per bambini dai 3 agli 11 anni
€ 39.423,68
Risultati ottenuti
sensibilizzazione di 244 nuclei familiari ai valori promossi
Uscite 2008
dal Movimento, ricaduta sociale su 13 territori comunali di
€ 19.826,18
provenienza dei partecipanti ai campeggi.
Inserimento di 6 ragazzi diversamente abili
Risorse finanziarie
Sostegno alle famiglie nel periodo delle vacanze
contributi da:
scolastiche
Regione Toscana,
Risorse umane impegnate
Comune di San
6 direttori di campo,
Miniato, Comune di
2 assistenti spirituali,
Buti, quote
35 educatori,
partecipanti.
6 seminaristi stranieri
20 ausiliari
per un totale di 69 soggetti di cui 7 dipendenti e 62
Volontari
Fattori di forza 33 anni di esperienza nei campeggi estivi.
62 volontari impegnati nell’attività.
Obiettivi di miglioramento
realizzazione di nuove strutture. 51