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Comuni green: una mappa dell’Italia
Summary:
 Complessivamente, l’analisi effettuata su 12 indicatori ambientali riferiti a 6 aree tematiche
(acqua, aria, energia, rifiuti, trasporti, rumore) ha evidenziato un miglioramento, seppur
marginale, degli standard di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo negli ultimi anni;

 In particolare, tra il 2006 e il 2010 si è registrato un incremento dei valori medi relativi ad
aspetti positivamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano, quali la percentuale
raccolta differenziata dei rifiuti (dal 23,6% al 31,6% del totale), la domanda di trasporto
pubblico (da 215,4 a 228,6 passeggeri annui per abitante) e la percentuale di residenti
connessi ad impianti di depurazione delle acque reflue urbane (dall’88,4% al 90,3%);

 Contestualmente,

i valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità
dell’ambiente urbano risultano in calo. Diminuiscono, in particolare, il numero di giorni di
superamento del limite per il PM10 (da 83 a 45), il consumo di acqua per uso domestico (da
71,3 a 66,7 m3 per abitante) e la quantità di rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante);

 La dimensione demografica incide notevolmente sulle performance ambientali dei comuni
capoluogo. Tale relazione è particolarmente evidente con riferimento ad indicatori quali: la
percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti (42,8% nei piccoli centri, 25,7% nei grandi
comuni1); la densità veicolare (563 veicoli per km 2 di superficie nei piccoli centri, 4.023 nei
grandi comuni); il numero di giorni di superamento del limite per il PM 10 (35 nei piccoli
centri, 69 nei grandi comuni);

 Attraverso una procedura di statistica multivariata, le informazioni relative ai 12 indicatori
ambientali sono state sintetizzate in un unico Indice di eco-sostenibilità urbana. Su una
scala di valori da 0 a 100, tale Indice risulta mediamente pari a 54,2, certificando la
presenza di notevoli margini di miglioramento degli standard di qualità dell’ambiente
urbano dei comuni capoluogo;

 A registrare le migliori performance sono

i comuni medio-piccoli (valore-Indice medio di
55,3, valore massimo di 66,8 associato a Teramo) e medio grandi (valore-Indice medio di
54,7, valore massimo di 70,2 associato a Bolzano). Seguono i piccoli centri (valore-Indice
medio di 53,1, valore massimo di 65,9 associato a Villacidro), mentre i grandi centri sono il
fanalino di coda (valore-Indice medio di 48, valore massimo di 58,5 associato a Genova).

1

Piccoli centri (meno di 50.000 abitanti); Comuni medio-piccoli (tra 50.000 e 100.000 abitanti); Comuni medio-grandi
(tra 100.000 e 500.000 abitanti); grandi centri (oltre 500.000 abitanti).
OBIETTIVO E METODOLOGIA DELLA RICERCA
I temi dell’eco-sostenibilità e, più in generale, della diffusione di comportamenti e stili di vita compatibili
con l’esigenza di una maggior tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio, hanno acquisito nel corso
degli anni una visibilità istituzionale e mediatica sempre maggiore, alimentata, anzitutto, dal crescente
interesse dell’opinione pubblica nei confronti delle problematiche ambientali.
L’obiettivo della presente ricerca è verificare in che misura il rinnovato impegno della società civile
rispetto alle tematiche sopra descritte si sia effettivamente tradotto in un miglioramento degli standard
di qualità dell’ambiente urbano (nelle sue diverse declinazioni), individuando gli elementi rispetto ai
quali si riscontra una maggiore eterogeneità territoriale.
In particolare, prendendo spunto dai risultati dell’indagine sugli Indicatori ambientali urbani pubblicata
dall’Istat nel luglio 20112, sono state analizzate le performance dei 116 comuni capoluogo rispetto a sei
aree tematiche, successivamente sintetizzate in un unico Indice di eco-sostenibilità. L’iter della ricerca si è
sviluppato su quattro fasi successive:
 Fase 1 - Sintesi della base dati degli indicatori ambientali urbani di fonte Istat. Sono stati esclusi gli
indicatori che si limitavano a definire la presenza/assenza di un aspetto, senza fornire alcuna
evidenza numerica (ad esempio: adozione di teleriscaldamento, adozione di misure di
razionamento nell’erogazione dell’acqua);
 Fase 2 - Ulteriore selezione degli indicatori ambientali urbani. Rimozione mirata delle variabili con
un numero elevato di “dati non disponibili” e l’accorpamento delle variabili con la stessa unità di
misura (ad esempio: raccolta selettiva, potenza dei pannelli fotovoltaici, etc…). Il risultato è un
elenco di 12 indicatori, equamente distribuiti tra aspetti correlati positivamente o negativamente
alla qualità dell’ambiente urbano (vedi tabella sotto).
Tab.1 - Indicatori ambientali urbani
ASPETTI POSITIVI
Area tematica

Indicatore

Unità di misura

Acqua

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

% su totale popolazione

Aria

Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria

numero per 100 km2 di superficie comunale

Energia

Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali

m2 per 1.000 abitanti
% su totale rifiuti urbani

Rifiuti

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Rumore

Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore)

Trasporti

Domanda di trasporto pubblico

Area tematica

Indicatore

Unità di misura

Acqua

Consumo di acqua per uso domestico

Aria
Aria

Inquinanti rilevati
Giorni di superamento del limite per il PM10

m3 per abitante
valore assoluto

Energia

Consumo di energia elettrica per uso domestico per abitante

Rifiuti

Raccolta di rifiuti urbani

kg per abitante

Trasporti

Densità veicolare

veicoli per km2 di superficie comunale

km2 per 10.000 km2 di superficie comunale
numero passeggeri annui per abitante

ASPETTI NEGATIVI

Fonte:

valore assoluto
kWh per abitante

su dati Istat

Raccolta differenziata dei rifiuti urba
( % su totale rifiuti urbani)
2

http://www.istat.it/it/archivio/34473

1
 Fase 3 - Analisi fattoriale. Realizzazione di due analisi fattoriali, una per ciascuna macro-area
(aspetti positivi; aspetti negativi) che hanno portato all’ individuazione di 5 componenti principali
(assi fattoriali), in grado di sintetizzare le informazioni contenute nei 12 indicatori originari.
In particolare:
- relativamente agli aspetti positivamente correlati con l’eco-sostenibilità urbana, sono state
individuate due aree di sintesi: la componente 1, riferita alla domanda di trasporto pubblico, agli
interventi di bonifica da rumore e alla presenza di centraline fisse di monitoraggio della qualità
dell’aria; la componente 2, riferita all’estensione dei pannelli solari, alla raccolta differenziata dei
rifiuti e alla connessione della popolazione ad impianti di depurazione delle acque reflue;
- relativamente agli aspetti negativamente correlati con l’eco-sostenibilità urbana, sono state
individuate: la componente 3, riferita alla raccolta di rifiuti urbani e al consumo di energia
elettrica per uso domestico; la componente 4 riferita agli inquinanti rilevati e ai giorni di
superamento del limite per il PM10; la componente 5, riferita alla densità veicolare e al consumo
di acqua per uso domestico.
Tab.2 - Analisi fattoriale: matrice dei componenti
(valori assoluti, anno 2010)
ASPETTI POSITIVI
Indicatori
Domanda di trasporto pubblico
Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore)
Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria
Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali
Raccolta differenziata dei rifiuti urbani
Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

Componente 1
0,76
0,66
0,61
-0,11
0,07
0,28

Componente 2
-0,11
0,24
0,07
0,77
0,64
0,48

Componente 3
0,85
0,84
-0,08
0,07
-0,08
0,18

Componente 4
2
-0,03
0,02
0,85
0,83
0,08
0,07

ASPETTI NEGATIVI
Indicatori
Raccolta di rifiuti urbani
Consumo di energia elettrica per uso domestico per abitante
Inquinanti rilevati
Giorni di superamento del limite per il PM10
Densità Veicolare
Consumo di acqua per uso domestico

Fonte:

Componente 5
3
-0,05
0,15
0,02
0,13
0,84
0,81

su dati Istat

 Fase 4 - Calcolo dell’ Indice sintetico di eco-sostenibilità urbana. I punteggi fattoriali associati a
ciascuna delle cinque componenti principali individuate nella fase 3 sono stati opportunamente
indicizzati3. L’indice sintetico di eco-sostenibilità è stato, quindi, calcolato come media dei valoriindici associati a ciascuna componente.

3

Per i primi due assi (macro-area positiva) viene attribuito il valore 100 in corrispondenza del punteggio fattoriale più alto e il
valore 1 in corrispondenza del punteggio fattoriale più basso. Per i restanti tre (macro-area negativa) viene attribuito il valore 100
in corrispondenza del punteggio fattoriale più basso e il valore 1 in corrispondenza del punteggio fattoriale più alto.

2
PERFORMANCE RELATIVE AI SINGOLI INDICATORI
L’analisi degli indicatori ambientali urbani ha evidenziato, anzitutto, un miglioramento, seppur marginale,
degli standard di eco-sostenibilità media dei comuni capoluogo tra il 2006 e il 2010, con:
 un incremento dei valori medi relativi ad aspetti positivamente correlati alla qualità
dell’ambiente urbano, con specifico riferimento alla percentuale di raccolta differenziata dei
rifiuti (dal 23,6% al 31,6% del totale), alla domanda di trasporto pubblico (da 215,4 a 228,6
passeggeri annui per abitante) e alla connessione con impianti di depurazione delle acque reflue
urbane (dall’88,4% al 90,3% dei residenti). Sostanzialmente invariati risultano, viceversa, i valori
medi relativi al numero di centraline fisse di monitoraggio dell’aria, all’estensione dei pannelli solari
termici installati sugli edifici comunali e agli Interventi di bonifica da rumore;

Graf.1 - Aspetti positivamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano
(valori medi assoluti, anni 2006-2010)
Domanda di trasporto pubblico

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani

( numero passeggeri annui per abitante)

( % su totale rifiuti urbani)

23,6

2006

31,7

2010
0

10

20

215,4

2006

30

228,6

2010
40

205

210

215

220

225

230

Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane
( % su totale popolazione)
Indicatore

88,4

2006

2010

Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria

1,8 per 100 km2 di superficie comunale

Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali

90,3

2010

0

20

40

60

80

0,8 m2 per 1.000 abitanti

Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore)

0,3 km2 per 10.000 km2 di superficie comunale

100

Fonte:

su dati Istat

 una diminuzione dei valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità
dell’ambiente urbano, con specifico riferimento ai giorni di superamento del limite per il PM10 (da
83 a 45), al consumo di acqua per uso domestico (da 71,3 a 66,7 m3 per abitante) e alla raccolta di
rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante). In controtendenza il dato relativo alla densità
veicolare, in crescita dell’1,7% (da 706 a 718 veicoli per km2 di superficie comunale).

3
Graf.2 - Aspetti negativamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano
(valori medi assoluti, anni 2006-2010)
Consumo di acqua per uso domestico

Giorni di superamento del limite per il PM10

( m 3 per abitante)

( valore assoluto)

83

2006
45

2010
0

20

40

71,3

2006
66,7

2010
60

80

100

60

65

70

75

Raccolta di rifiuti urbani

Densità veicolare

( kg per abitante)

( veicoli per km 2 di superficie comunale)

622

2006

610

2010
0

200

400

600

706

2006

718

2010
800

0

200

400

600

800

Numero massimo dei superamenti del limite per il PM10

Fonte:

su dati Istat

I valori e le dinamiche registrate negli ultimi anni dai singoli indicatori ambientali urbani tendono, tuttavia,

Popolazio

a diversificarsi notevolmente in funzione della dimensione demografica dei comuni.
Suddividendo i capoluoghi di provincia in quattro classi dimensionali (meno di 50.000 abitanti, tra 50.000 e
100.000, tra 100.000 e 500.000, oltre 500.000) e calcolando per ciascuna di esse i valori medi degli
Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane

indicatori ambientali urbani, risulta, anzitutto, evidente come la percentuale di raccolta differenziata dei

rifiuti urbani tende a diminuire al crescere della dimensione demografica dei comuni, passando dal 42,8%
nei capoluoghi meno di 50.000 abitanti, al 25,7% nei capoluoghi con oltre 500.000 abitanti.
Un secondo primato dei piccoli capoluoghi riguarda il trend di crescita registrato dalla raccolta differenziata
negli ultimi anni (+14,8% tra il 2006 e il 2010, contro un più modesto +5,4% nei capoluoghi con oltre
500.000 abitanti).
Il comune capoluogo con la più alta percentuale di raccolta differenziata è Pordenone (78,6% dei rifiuti
urbani), seguita da Novara e Carbonia (rispettivamente 72,6% e 72,1% di differenziata). A tali comuni è
associato anche il primato nella rispettiva classe dimensionale di appartenenza, mentre tra le grandi
metropoli il miglior risultato è quello della città di Torino (43,3% di differenziata).
La migliore performance, in termini di crescita della raccolta differenziata di rifiuti urbani tra il 2006 e il
2010, è quella di Salerno (+62,6%).
La più bassa percentuale di raccolta differenziata riscontrata nelle grandi metropoli è riconducibile, in
massima parte, a fattori quali la maggior quantità di rifiuti urbani prodotti rispetto ai centri minori e i più
alti costi e le maggiori difficoltà logistico/organizzative legate alla realizzazione di un sistema integrato ed
efficiente di raccolta e smaltimento differenziato dei rifiuti.

4

Numero m
Graf.3 - Raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni capoluogo
(media percentuale su totale rifiuti urbani, anni 2006-2010)
2006

Miglior performance
2006-2010

2010

28,0
Meno di 50.000

Carbonia = 72,1

42,8

Pordenone = 78,6

Salerno = +62,6
Torino = 43,3

Torino = 43,3

33,4

Torino = 43,3
Avellino =+60,4

Novara = 72,6

24,1
50.000 - 100.000

Genova = +14,1

26,5

100.000 - 500.000

38,0
20,3

Oltre 500.000

25,7

0

20

Oristano =+60,5

40

60

su dati Istat

Fonte:

Un secondo aspetto positivamente correlato con il livello di eco-sostenibilità urbana e per il quale si
riscontra una notevole eterogeneità tra classi dimensionali dei comuni capoluogo è la domanda di trasporto
pubblico. Quest’ultima, che nei comuni con meno di 50.000 abitanti è mediamente di 31 passeggeri annui
per abitante, cresce esponenzialmente, fino a superare i 330 passeggeri annui per abitante nei comuni
con oltre 500.000 abitanti.
Le grandi metropoli hanno, inoltre, registrato una crescita più sostenuta della domanda di trasporto
pubblico rispetto al 2006, rimasta sostanzialmente invariata nei capoluoghi con meno di 100.000 abitanti.
Milano è il comune con la più alta domanda di trasporto pubblico (702 passeggeri annui per abitante
trasportati nel 2010), mentre nelle altre classi dimensionali i valori più alti sono stati riscontrati a Venezia,
Siena e Mantova (rispettivamente 648, 250 e 109).
Graf.4 - Domanda di trasporto pubblico nei comuni capoluogo
(media passeggeri annui trasportati per abitante, anni 2006-2010)
2006

Miglior performance
2006-2010

2010

32
31

Meno di 50.000

Mantova = 109
Siena = 250

318
330

Oltre 500.000
0

100

200

Fonte:

300

Bolzano = +40

Milano = 702

115
119

100.000 - 500.000

Pordenone = +30

Venezia = 648

52
52

50.000 - 100.000

Verbania = +20

Milano = +71

400

su dati Istat

Anche in questo caso, i fattori che incidono sulla domanda di trasporto pubblico e che risentono della
dimensione demografica dei comuni capoluogo sono molteplici e includono, tra gli altri la maggiore
difficoltà di spostamenti a piedi nelle grandi aree metropolitane rispetto ai piccoli centri e la presenza,

5
sempre nelle grandi metropoli, di un più alto numero di passeggeri dei mezzi pubblici non residenti (ad
esempio turisti).
Tra gli aspetti negativamente correlati con l’eco-sostenibilità, quelli per i quali si riscontra una maggiore
variabilità in funzione della dimensione demografica dei comuni capoluogo sono:
 i livelli di inquinamento dell’aria, con specifico riferimento al numero medio di giorni in cui si è
registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute umana previsto per il
PM10. Nonostante il calo generalizzato rispetto al 2006 (in media 47 giorni di superamento in
meno), tale numero rimane, infatti, decisamente più elevato nei comuni capoluogo con oltre
500.000 abitanti (69 giorni nel 2010), rispetto ai comuni di più piccole dimensioni (in media 34-35
giorni nei capoluoghi con meno di 100.000 abitanti). Nuoro e Matera sono, inoltre, gli unici comuni
capoluogo censiti nel 2010 con un solo giorno di superamento dei limiti di PM10, mentre nelle
altre due classi dimensionali i valori più bassi sono stati registrati a Genova e Andria
(rispettivamente 5 e 6 giorni di superamento);

Graf.5 - Giorni di superamento del valore limite previsti per il PM10 per la protezione della salute umana
(valore medio assoluto, anni 2006-2010)
2006

Miglior performance
2006-2010

2010
70

Meno di 50.000

50.000 - 100.000

Nuoro = 1

67

97

100.000 - 500.000

57
136

Oltre 500.000

69

0

50

100

Fonte:

Cuneo = -92

Andria = 6

34

Sondrio = -106

Matera = 1

35

Siracusa = -166

Genova = 5

Palermo = -151

M

150

su dati Istat

 la densità veicolare, rimasta sostanzialmente invariata in tutte le classi dimensionali tra il 2006 e il
2010, con valori medi compresi tra i 563 veicoli per km2 di superficie rilevati nei comuni
capoluogo con meno di 50.000 abitanti e gli oltre 4.000 veicoli per km2 di superficie rilevati nei
comuni capoluogo con oltre 500.000 abitanti. In quest’ultima classe dimensionale, il capoluogo
con la più bassa densità veicolare è Genova (1.880 veicoli per km2), mentre Torino è il comune che
ha registrato la migliore performance in termini di diminuzione della densità veicolare negli ultimi
anni. Il comune capoluogo con la più bassa densità veicolare in assoluto è Tempio Pausania (52
veicoli per km2), nella cui classe dimensionale la migliore performance è stata registrata da Gorizia
(12 veicoli per km2 in meno tra il 2006 e il 2010).

6
Graf.6 - Densità veicolare nei comuni capoluogo

(media veicoli per km2 di superficie comunale , anni 2006-2010)
2006

Miglior performance
2006-2010

2010

Caltanissetta

Meno di 50.000

554
563

Tempio Pausania = 52

Gorizia = -12

50.000 - 100.000

584
598

Caltanissetta = 124

Varese = -33

Andria = 170

Cagliari = -45

Genova = 1

Andria =

1.088
1.107

100.000 - 500.000

Andria =

4.007
4.023

Oltre 500.000

Genova = 1.880

Genova = 1

Siena = 250
Torino = -145

Genova = 1
0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

Fonte:

su dati Istat

Individuate le performance dei comuni capoluogo rispetto ai principali indicatori ambientali urbani oggetto
d’indagine, andiamo ora a descrivere i risultati relativi all’Indice sintetico di eco sostenibilità, realizzato
secondo le metodologie descritte nel primo paragrafo (fase 3 e 4 della ricerca).

L’ INDICE DI ECO-SOSTENIBILITA’ DEI COMUNI CAPOLUOGO
La presenza di una relazione tra gli standard di qualità ambientale dei comuni capoluogo e le dimensioni
demografiche degli stessi, già evidenziato nell’analisi dei singoli indicatori ambientali, trova ulteriore
riscontro nei valori assunti dall’Indice di Eco-Sostenibilità.
Su una scala di valori da 0 a 100, quest’ultimo è mediamente pari a 54,2 se si considera la totalità dei
comuni capoluogo. Tuttavia:
 I grandi comuni (oltre 500.000 abitanti) sono il fanalino di coda, con un valore-Indice medio di 48
(6,2 punti in meno rispetto alla media nazionale) e un range di valori compreso tra 38,8 e 58,5
(rispettivamente Genova e Torino);
 nei comuni medio-grandi (tra 100.000 e 500.000 abitanti), il valore-Indice è sostanzialmente in
linea con la media nazionale, con punti di minimo e massimo associati, rispettivamente, a Messina
(35,8) e Bolzano (70,2);
 nei comuni medio-piccoli (tra 50.000 e 100.000 abitanti), il valore-Indice medio (55,3) è più elevato
sia rispetto alla media nazionale, sia rispetto alla media rilevata nelle altre classi dimensionali, e
compreso tra 38,2 (Chieti) e 66,8 (Teramo);
 i piccoli centri (meno di 50.000 abitanti) sono caratterizzati da un valore-Indice medio di 53,1 (più
basso della media nazionale). L’intervallo di valori riscontrato in questa classe dimensionale è
piuttosto ridotto: Indice di eco-sostenibilità compreso tra 40,6 (Tempio Pausania) e 65,9
(Villacidro).

7
Graf.7 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo
(valori minimi, medi e massimi per classi dimensionali, anno 2010)

Valori minimi

Valori medi

Valori massimi

80

Bolzano = 70,2
70

60

Teramo = 66,8

Villacidro = 65,9

Genova = 58,5
55,3

54,7

50

53,1

48

40

Torino = 38,3

Messina = 35,8

Chieti = 38,2

Tempio Pausania = 40,6

30

Grandi
comuni

Comuni
medio-grandi

Comuni
medio-piccoli

Fonte:

Piccoli
centri

su dati Istat

La scomposizione dell’Indice complessivo ha, inoltre, evidenziato i punti di forza e di debolezza delle diverse
classi dimensionali dei comuni capoluogo rispetto all’obiettivo dell’eco-sostenibilità urbana.
In particolare, gli indicatori rispetto ai quali si riscontra una maggiore differenziazione del valore-Indice dei
punteggi fattoriali in funzione della dimensione demografica sono:
 la domanda di trasporto pubblico, gli interventi di bonifica da rumore e le centraline fisse di
monitoraggio della qualità dell’aria, nell’ambito della quale i grandi comuni registrano le migliori
performance (valore-Indice 60,8), mentre i piccoli centri sono i più svantaggiati (valore-Indice
17,8);
 la densità veicolare e il consumo di acqua ad uso domestico, nell’ambito della quale sono,
viceversa, i centri minori ad ottenere un punteggio medio più alto (valore-Indice 75,2) e i grandi
comuni i meno eco-sostenibili (valore-Indice 26,3).
Graf.8 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo per gruppi di indicatori
(valori medi per classi dimensionali, anno 2010)
Indicatori

− Domanda di trasporto pubblico
− Interventi di bonifica da rumore
− Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria

Indicatori

Grandi
comuni

− Densità Veicolare
− Consumo di acqua per uso domestico

Grandi
comuni

60,8
26,3
Centri
minori

17,8

36,6

Comuni
medio-grandi

Centri
75,2
minori

69

Comuni
medio-grandi

19,6

73,6

Comuni
medio-piccoli

Comuni
medio-piccoli

Fonte:

su dati Istat

8
Relativamente agli altri indicatori, si segnalano:
 il minore scostamento del valore-Indice medio tra le quattro classi di ampiezza demografica dei
comuni capoluogo (meno di 20 punti);
 il primato dei piccoli centri urbani rispetto all’estensione dei pannelli solari termici, la raccolta
differenziata, la popolazione connessa ad impianti di depurazione dell’acqua (valore-Indice 41,1);
 il primato dei piccoli centri urbani rispetto alla raccolta rifiuti urbani e al consumo di energia
elettrica per uso domestico (valore-Indice 82);
 il primato dei comuni medio-piccoli rispetto al numero di inquinanti rilevati, giorni di
superamento dei limiti previsti per il PM10 (valore-Indice 67,2).
Tab.3 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo per gruppi di indicatori
(valori medi per classi dimensionali, anno 2010)
Componenti

2

3
4

Grandi
comuni

Indicatori
− Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali
− Raccolta differenziata dei rifiuti urbani
− Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane
− Raccolta di rifiuti urbani
− Consumo di energia elettrica per uso domestico
− Numero Inquinanti rilevati
− Numero massimo dei superamenti del limite per il PM 10

Fonte:

Comuni
medio-grandi

Comuni
medio-piccoli

Piccoli
centri

25,5

40,3

39,1

41,1

79,6

74,6

77

82

47,4

53,1

67,2

49,3

su dati Istat

9
Per saperne di più:
 Eurostat: Statistiche ambientali
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/environment/introduction
 Eurostat: Statistiche aree urbane
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/region_cities/city_urban/data_cities/databas
e_sub1
 Ispra: Banche dati
http://www.isprambiente.gov.it/site/it-IT/Banche_dati/
 Istat: Indicatori ambientali urbani
http://www.istat.it/it/archivio/34473
 Istat: Trasporti urbani
http://www.istat.it/it/archivio/23027
 Legambiente: Ecosistema urbano
http://www.legambiente.it/contenuti/progetti-e-azioni/ecosistema-urbano
 Ministero dell’Ambiente e del Territorio: Statistiche ambientali
http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp=/menu/menu_attivita/&m=Statistiche_Ambi
entali.html&lang=it

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  • 1. Comuni green: una mappa dell’Italia Summary:  Complessivamente, l’analisi effettuata su 12 indicatori ambientali riferiti a 6 aree tematiche (acqua, aria, energia, rifiuti, trasporti, rumore) ha evidenziato un miglioramento, seppur marginale, degli standard di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo negli ultimi anni;  In particolare, tra il 2006 e il 2010 si è registrato un incremento dei valori medi relativi ad aspetti positivamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano, quali la percentuale raccolta differenziata dei rifiuti (dal 23,6% al 31,6% del totale), la domanda di trasporto pubblico (da 215,4 a 228,6 passeggeri annui per abitante) e la percentuale di residenti connessi ad impianti di depurazione delle acque reflue urbane (dall’88,4% al 90,3%);  Contestualmente, i valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano risultano in calo. Diminuiscono, in particolare, il numero di giorni di superamento del limite per il PM10 (da 83 a 45), il consumo di acqua per uso domestico (da 71,3 a 66,7 m3 per abitante) e la quantità di rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante);  La dimensione demografica incide notevolmente sulle performance ambientali dei comuni capoluogo. Tale relazione è particolarmente evidente con riferimento ad indicatori quali: la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti (42,8% nei piccoli centri, 25,7% nei grandi comuni1); la densità veicolare (563 veicoli per km 2 di superficie nei piccoli centri, 4.023 nei grandi comuni); il numero di giorni di superamento del limite per il PM 10 (35 nei piccoli centri, 69 nei grandi comuni);  Attraverso una procedura di statistica multivariata, le informazioni relative ai 12 indicatori ambientali sono state sintetizzate in un unico Indice di eco-sostenibilità urbana. Su una scala di valori da 0 a 100, tale Indice risulta mediamente pari a 54,2, certificando la presenza di notevoli margini di miglioramento degli standard di qualità dell’ambiente urbano dei comuni capoluogo;  A registrare le migliori performance sono i comuni medio-piccoli (valore-Indice medio di 55,3, valore massimo di 66,8 associato a Teramo) e medio grandi (valore-Indice medio di 54,7, valore massimo di 70,2 associato a Bolzano). Seguono i piccoli centri (valore-Indice medio di 53,1, valore massimo di 65,9 associato a Villacidro), mentre i grandi centri sono il fanalino di coda (valore-Indice medio di 48, valore massimo di 58,5 associato a Genova). 1 Piccoli centri (meno di 50.000 abitanti); Comuni medio-piccoli (tra 50.000 e 100.000 abitanti); Comuni medio-grandi (tra 100.000 e 500.000 abitanti); grandi centri (oltre 500.000 abitanti).
  • 2. OBIETTIVO E METODOLOGIA DELLA RICERCA I temi dell’eco-sostenibilità e, più in generale, della diffusione di comportamenti e stili di vita compatibili con l’esigenza di una maggior tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio, hanno acquisito nel corso degli anni una visibilità istituzionale e mediatica sempre maggiore, alimentata, anzitutto, dal crescente interesse dell’opinione pubblica nei confronti delle problematiche ambientali. L’obiettivo della presente ricerca è verificare in che misura il rinnovato impegno della società civile rispetto alle tematiche sopra descritte si sia effettivamente tradotto in un miglioramento degli standard di qualità dell’ambiente urbano (nelle sue diverse declinazioni), individuando gli elementi rispetto ai quali si riscontra una maggiore eterogeneità territoriale. In particolare, prendendo spunto dai risultati dell’indagine sugli Indicatori ambientali urbani pubblicata dall’Istat nel luglio 20112, sono state analizzate le performance dei 116 comuni capoluogo rispetto a sei aree tematiche, successivamente sintetizzate in un unico Indice di eco-sostenibilità. L’iter della ricerca si è sviluppato su quattro fasi successive:  Fase 1 - Sintesi della base dati degli indicatori ambientali urbani di fonte Istat. Sono stati esclusi gli indicatori che si limitavano a definire la presenza/assenza di un aspetto, senza fornire alcuna evidenza numerica (ad esempio: adozione di teleriscaldamento, adozione di misure di razionamento nell’erogazione dell’acqua);  Fase 2 - Ulteriore selezione degli indicatori ambientali urbani. Rimozione mirata delle variabili con un numero elevato di “dati non disponibili” e l’accorpamento delle variabili con la stessa unità di misura (ad esempio: raccolta selettiva, potenza dei pannelli fotovoltaici, etc…). Il risultato è un elenco di 12 indicatori, equamente distribuiti tra aspetti correlati positivamente o negativamente alla qualità dell’ambiente urbano (vedi tabella sotto). Tab.1 - Indicatori ambientali urbani ASPETTI POSITIVI Area tematica Indicatore Unità di misura Acqua Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane % su totale popolazione Aria Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria numero per 100 km2 di superficie comunale Energia Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali m2 per 1.000 abitanti % su totale rifiuti urbani Rifiuti Raccolta differenziata dei rifiuti urbani Rumore Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore) Trasporti Domanda di trasporto pubblico Area tematica Indicatore Unità di misura Acqua Consumo di acqua per uso domestico Aria Aria Inquinanti rilevati Giorni di superamento del limite per il PM10 m3 per abitante valore assoluto Energia Consumo di energia elettrica per uso domestico per abitante Rifiuti Raccolta di rifiuti urbani kg per abitante Trasporti Densità veicolare veicoli per km2 di superficie comunale km2 per 10.000 km2 di superficie comunale numero passeggeri annui per abitante ASPETTI NEGATIVI Fonte: valore assoluto kWh per abitante su dati Istat Raccolta differenziata dei rifiuti urba ( % su totale rifiuti urbani) 2 http://www.istat.it/it/archivio/34473 1
  • 3.  Fase 3 - Analisi fattoriale. Realizzazione di due analisi fattoriali, una per ciascuna macro-area (aspetti positivi; aspetti negativi) che hanno portato all’ individuazione di 5 componenti principali (assi fattoriali), in grado di sintetizzare le informazioni contenute nei 12 indicatori originari. In particolare: - relativamente agli aspetti positivamente correlati con l’eco-sostenibilità urbana, sono state individuate due aree di sintesi: la componente 1, riferita alla domanda di trasporto pubblico, agli interventi di bonifica da rumore e alla presenza di centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria; la componente 2, riferita all’estensione dei pannelli solari, alla raccolta differenziata dei rifiuti e alla connessione della popolazione ad impianti di depurazione delle acque reflue; - relativamente agli aspetti negativamente correlati con l’eco-sostenibilità urbana, sono state individuate: la componente 3, riferita alla raccolta di rifiuti urbani e al consumo di energia elettrica per uso domestico; la componente 4 riferita agli inquinanti rilevati e ai giorni di superamento del limite per il PM10; la componente 5, riferita alla densità veicolare e al consumo di acqua per uso domestico. Tab.2 - Analisi fattoriale: matrice dei componenti (valori assoluti, anno 2010) ASPETTI POSITIVI Indicatori Domanda di trasporto pubblico Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore) Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali Raccolta differenziata dei rifiuti urbani Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane Componente 1 0,76 0,66 0,61 -0,11 0,07 0,28 Componente 2 -0,11 0,24 0,07 0,77 0,64 0,48 Componente 3 0,85 0,84 -0,08 0,07 -0,08 0,18 Componente 4 2 -0,03 0,02 0,85 0,83 0,08 0,07 ASPETTI NEGATIVI Indicatori Raccolta di rifiuti urbani Consumo di energia elettrica per uso domestico per abitante Inquinanti rilevati Giorni di superamento del limite per il PM10 Densità Veicolare Consumo di acqua per uso domestico Fonte: Componente 5 3 -0,05 0,15 0,02 0,13 0,84 0,81 su dati Istat  Fase 4 - Calcolo dell’ Indice sintetico di eco-sostenibilità urbana. I punteggi fattoriali associati a ciascuna delle cinque componenti principali individuate nella fase 3 sono stati opportunamente indicizzati3. L’indice sintetico di eco-sostenibilità è stato, quindi, calcolato come media dei valoriindici associati a ciascuna componente. 3 Per i primi due assi (macro-area positiva) viene attribuito il valore 100 in corrispondenza del punteggio fattoriale più alto e il valore 1 in corrispondenza del punteggio fattoriale più basso. Per i restanti tre (macro-area negativa) viene attribuito il valore 100 in corrispondenza del punteggio fattoriale più basso e il valore 1 in corrispondenza del punteggio fattoriale più alto. 2
  • 4. PERFORMANCE RELATIVE AI SINGOLI INDICATORI L’analisi degli indicatori ambientali urbani ha evidenziato, anzitutto, un miglioramento, seppur marginale, degli standard di eco-sostenibilità media dei comuni capoluogo tra il 2006 e il 2010, con:  un incremento dei valori medi relativi ad aspetti positivamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano, con specifico riferimento alla percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti (dal 23,6% al 31,6% del totale), alla domanda di trasporto pubblico (da 215,4 a 228,6 passeggeri annui per abitante) e alla connessione con impianti di depurazione delle acque reflue urbane (dall’88,4% al 90,3% dei residenti). Sostanzialmente invariati risultano, viceversa, i valori medi relativi al numero di centraline fisse di monitoraggio dell’aria, all’estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali e agli Interventi di bonifica da rumore; Graf.1 - Aspetti positivamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano (valori medi assoluti, anni 2006-2010) Domanda di trasporto pubblico Raccolta differenziata dei rifiuti urbani ( numero passeggeri annui per abitante) ( % su totale rifiuti urbani) 23,6 2006 31,7 2010 0 10 20 215,4 2006 30 228,6 2010 40 205 210 215 220 225 230 Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane ( % su totale popolazione) Indicatore 88,4 2006 2010 Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria 1,8 per 100 km2 di superficie comunale Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali 90,3 2010 0 20 40 60 80 0,8 m2 per 1.000 abitanti Interventi di bonifica da rumore (barriere antirumore) 0,3 km2 per 10.000 km2 di superficie comunale 100 Fonte: su dati Istat  una diminuzione dei valori medi relativi ad aspetti negativamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano, con specifico riferimento ai giorni di superamento del limite per il PM10 (da 83 a 45), al consumo di acqua per uso domestico (da 71,3 a 66,7 m3 per abitante) e alla raccolta di rifiuti urbani (da 622 a 610 kg per abitante). In controtendenza il dato relativo alla densità veicolare, in crescita dell’1,7% (da 706 a 718 veicoli per km2 di superficie comunale). 3
  • 5. Graf.2 - Aspetti negativamente correlati alla qualità dell’ambiente urbano (valori medi assoluti, anni 2006-2010) Consumo di acqua per uso domestico Giorni di superamento del limite per il PM10 ( m 3 per abitante) ( valore assoluto) 83 2006 45 2010 0 20 40 71,3 2006 66,7 2010 60 80 100 60 65 70 75 Raccolta di rifiuti urbani Densità veicolare ( kg per abitante) ( veicoli per km 2 di superficie comunale) 622 2006 610 2010 0 200 400 600 706 2006 718 2010 800 0 200 400 600 800 Numero massimo dei superamenti del limite per il PM10 Fonte: su dati Istat I valori e le dinamiche registrate negli ultimi anni dai singoli indicatori ambientali urbani tendono, tuttavia, Popolazio a diversificarsi notevolmente in funzione della dimensione demografica dei comuni. Suddividendo i capoluoghi di provincia in quattro classi dimensionali (meno di 50.000 abitanti, tra 50.000 e 100.000, tra 100.000 e 500.000, oltre 500.000) e calcolando per ciascuna di esse i valori medi degli Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane indicatori ambientali urbani, risulta, anzitutto, evidente come la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani tende a diminuire al crescere della dimensione demografica dei comuni, passando dal 42,8% nei capoluoghi meno di 50.000 abitanti, al 25,7% nei capoluoghi con oltre 500.000 abitanti. Un secondo primato dei piccoli capoluoghi riguarda il trend di crescita registrato dalla raccolta differenziata negli ultimi anni (+14,8% tra il 2006 e il 2010, contro un più modesto +5,4% nei capoluoghi con oltre 500.000 abitanti). Il comune capoluogo con la più alta percentuale di raccolta differenziata è Pordenone (78,6% dei rifiuti urbani), seguita da Novara e Carbonia (rispettivamente 72,6% e 72,1% di differenziata). A tali comuni è associato anche il primato nella rispettiva classe dimensionale di appartenenza, mentre tra le grandi metropoli il miglior risultato è quello della città di Torino (43,3% di differenziata). La migliore performance, in termini di crescita della raccolta differenziata di rifiuti urbani tra il 2006 e il 2010, è quella di Salerno (+62,6%). La più bassa percentuale di raccolta differenziata riscontrata nelle grandi metropoli è riconducibile, in massima parte, a fattori quali la maggior quantità di rifiuti urbani prodotti rispetto ai centri minori e i più alti costi e le maggiori difficoltà logistico/organizzative legate alla realizzazione di un sistema integrato ed efficiente di raccolta e smaltimento differenziato dei rifiuti. 4 Numero m
  • 6. Graf.3 - Raccolta differenziata dei rifiuti urbani nei comuni capoluogo (media percentuale su totale rifiuti urbani, anni 2006-2010) 2006 Miglior performance 2006-2010 2010 28,0 Meno di 50.000 Carbonia = 72,1 42,8 Pordenone = 78,6 Salerno = +62,6 Torino = 43,3 Torino = 43,3 33,4 Torino = 43,3 Avellino =+60,4 Novara = 72,6 24,1 50.000 - 100.000 Genova = +14,1 26,5 100.000 - 500.000 38,0 20,3 Oltre 500.000 25,7 0 20 Oristano =+60,5 40 60 su dati Istat Fonte: Un secondo aspetto positivamente correlato con il livello di eco-sostenibilità urbana e per il quale si riscontra una notevole eterogeneità tra classi dimensionali dei comuni capoluogo è la domanda di trasporto pubblico. Quest’ultima, che nei comuni con meno di 50.000 abitanti è mediamente di 31 passeggeri annui per abitante, cresce esponenzialmente, fino a superare i 330 passeggeri annui per abitante nei comuni con oltre 500.000 abitanti. Le grandi metropoli hanno, inoltre, registrato una crescita più sostenuta della domanda di trasporto pubblico rispetto al 2006, rimasta sostanzialmente invariata nei capoluoghi con meno di 100.000 abitanti. Milano è il comune con la più alta domanda di trasporto pubblico (702 passeggeri annui per abitante trasportati nel 2010), mentre nelle altre classi dimensionali i valori più alti sono stati riscontrati a Venezia, Siena e Mantova (rispettivamente 648, 250 e 109). Graf.4 - Domanda di trasporto pubblico nei comuni capoluogo (media passeggeri annui trasportati per abitante, anni 2006-2010) 2006 Miglior performance 2006-2010 2010 32 31 Meno di 50.000 Mantova = 109 Siena = 250 318 330 Oltre 500.000 0 100 200 Fonte: 300 Bolzano = +40 Milano = 702 115 119 100.000 - 500.000 Pordenone = +30 Venezia = 648 52 52 50.000 - 100.000 Verbania = +20 Milano = +71 400 su dati Istat Anche in questo caso, i fattori che incidono sulla domanda di trasporto pubblico e che risentono della dimensione demografica dei comuni capoluogo sono molteplici e includono, tra gli altri la maggiore difficoltà di spostamenti a piedi nelle grandi aree metropolitane rispetto ai piccoli centri e la presenza, 5
  • 7. sempre nelle grandi metropoli, di un più alto numero di passeggeri dei mezzi pubblici non residenti (ad esempio turisti). Tra gli aspetti negativamente correlati con l’eco-sostenibilità, quelli per i quali si riscontra una maggiore variabilità in funzione della dimensione demografica dei comuni capoluogo sono:  i livelli di inquinamento dell’aria, con specifico riferimento al numero medio di giorni in cui si è registrato il superamento del valore limite per la protezione della salute umana previsto per il PM10. Nonostante il calo generalizzato rispetto al 2006 (in media 47 giorni di superamento in meno), tale numero rimane, infatti, decisamente più elevato nei comuni capoluogo con oltre 500.000 abitanti (69 giorni nel 2010), rispetto ai comuni di più piccole dimensioni (in media 34-35 giorni nei capoluoghi con meno di 100.000 abitanti). Nuoro e Matera sono, inoltre, gli unici comuni capoluogo censiti nel 2010 con un solo giorno di superamento dei limiti di PM10, mentre nelle altre due classi dimensionali i valori più bassi sono stati registrati a Genova e Andria (rispettivamente 5 e 6 giorni di superamento); Graf.5 - Giorni di superamento del valore limite previsti per il PM10 per la protezione della salute umana (valore medio assoluto, anni 2006-2010) 2006 Miglior performance 2006-2010 2010 70 Meno di 50.000 50.000 - 100.000 Nuoro = 1 67 97 100.000 - 500.000 57 136 Oltre 500.000 69 0 50 100 Fonte: Cuneo = -92 Andria = 6 34 Sondrio = -106 Matera = 1 35 Siracusa = -166 Genova = 5 Palermo = -151 M 150 su dati Istat  la densità veicolare, rimasta sostanzialmente invariata in tutte le classi dimensionali tra il 2006 e il 2010, con valori medi compresi tra i 563 veicoli per km2 di superficie rilevati nei comuni capoluogo con meno di 50.000 abitanti e gli oltre 4.000 veicoli per km2 di superficie rilevati nei comuni capoluogo con oltre 500.000 abitanti. In quest’ultima classe dimensionale, il capoluogo con la più bassa densità veicolare è Genova (1.880 veicoli per km2), mentre Torino è il comune che ha registrato la migliore performance in termini di diminuzione della densità veicolare negli ultimi anni. Il comune capoluogo con la più bassa densità veicolare in assoluto è Tempio Pausania (52 veicoli per km2), nella cui classe dimensionale la migliore performance è stata registrata da Gorizia (12 veicoli per km2 in meno tra il 2006 e il 2010). 6
  • 8. Graf.6 - Densità veicolare nei comuni capoluogo (media veicoli per km2 di superficie comunale , anni 2006-2010) 2006 Miglior performance 2006-2010 2010 Caltanissetta Meno di 50.000 554 563 Tempio Pausania = 52 Gorizia = -12 50.000 - 100.000 584 598 Caltanissetta = 124 Varese = -33 Andria = 170 Cagliari = -45 Genova = 1 Andria = 1.088 1.107 100.000 - 500.000 Andria = 4.007 4.023 Oltre 500.000 Genova = 1.880 Genova = 1 Siena = 250 Torino = -145 Genova = 1 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 Fonte: su dati Istat Individuate le performance dei comuni capoluogo rispetto ai principali indicatori ambientali urbani oggetto d’indagine, andiamo ora a descrivere i risultati relativi all’Indice sintetico di eco sostenibilità, realizzato secondo le metodologie descritte nel primo paragrafo (fase 3 e 4 della ricerca). L’ INDICE DI ECO-SOSTENIBILITA’ DEI COMUNI CAPOLUOGO La presenza di una relazione tra gli standard di qualità ambientale dei comuni capoluogo e le dimensioni demografiche degli stessi, già evidenziato nell’analisi dei singoli indicatori ambientali, trova ulteriore riscontro nei valori assunti dall’Indice di Eco-Sostenibilità. Su una scala di valori da 0 a 100, quest’ultimo è mediamente pari a 54,2 se si considera la totalità dei comuni capoluogo. Tuttavia:  I grandi comuni (oltre 500.000 abitanti) sono il fanalino di coda, con un valore-Indice medio di 48 (6,2 punti in meno rispetto alla media nazionale) e un range di valori compreso tra 38,8 e 58,5 (rispettivamente Genova e Torino);  nei comuni medio-grandi (tra 100.000 e 500.000 abitanti), il valore-Indice è sostanzialmente in linea con la media nazionale, con punti di minimo e massimo associati, rispettivamente, a Messina (35,8) e Bolzano (70,2);  nei comuni medio-piccoli (tra 50.000 e 100.000 abitanti), il valore-Indice medio (55,3) è più elevato sia rispetto alla media nazionale, sia rispetto alla media rilevata nelle altre classi dimensionali, e compreso tra 38,2 (Chieti) e 66,8 (Teramo);  i piccoli centri (meno di 50.000 abitanti) sono caratterizzati da un valore-Indice medio di 53,1 (più basso della media nazionale). L’intervallo di valori riscontrato in questa classe dimensionale è piuttosto ridotto: Indice di eco-sostenibilità compreso tra 40,6 (Tempio Pausania) e 65,9 (Villacidro). 7
  • 9. Graf.7 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo (valori minimi, medi e massimi per classi dimensionali, anno 2010) Valori minimi Valori medi Valori massimi 80 Bolzano = 70,2 70 60 Teramo = 66,8 Villacidro = 65,9 Genova = 58,5 55,3 54,7 50 53,1 48 40 Torino = 38,3 Messina = 35,8 Chieti = 38,2 Tempio Pausania = 40,6 30 Grandi comuni Comuni medio-grandi Comuni medio-piccoli Fonte: Piccoli centri su dati Istat La scomposizione dell’Indice complessivo ha, inoltre, evidenziato i punti di forza e di debolezza delle diverse classi dimensionali dei comuni capoluogo rispetto all’obiettivo dell’eco-sostenibilità urbana. In particolare, gli indicatori rispetto ai quali si riscontra una maggiore differenziazione del valore-Indice dei punteggi fattoriali in funzione della dimensione demografica sono:  la domanda di trasporto pubblico, gli interventi di bonifica da rumore e le centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria, nell’ambito della quale i grandi comuni registrano le migliori performance (valore-Indice 60,8), mentre i piccoli centri sono i più svantaggiati (valore-Indice 17,8);  la densità veicolare e il consumo di acqua ad uso domestico, nell’ambito della quale sono, viceversa, i centri minori ad ottenere un punteggio medio più alto (valore-Indice 75,2) e i grandi comuni i meno eco-sostenibili (valore-Indice 26,3). Graf.8 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo per gruppi di indicatori (valori medi per classi dimensionali, anno 2010) Indicatori − Domanda di trasporto pubblico − Interventi di bonifica da rumore − Centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria Indicatori Grandi comuni − Densità Veicolare − Consumo di acqua per uso domestico Grandi comuni 60,8 26,3 Centri minori 17,8 36,6 Comuni medio-grandi Centri 75,2 minori 69 Comuni medio-grandi 19,6 73,6 Comuni medio-piccoli Comuni medio-piccoli Fonte: su dati Istat 8
  • 10. Relativamente agli altri indicatori, si segnalano:  il minore scostamento del valore-Indice medio tra le quattro classi di ampiezza demografica dei comuni capoluogo (meno di 20 punti);  il primato dei piccoli centri urbani rispetto all’estensione dei pannelli solari termici, la raccolta differenziata, la popolazione connessa ad impianti di depurazione dell’acqua (valore-Indice 41,1);  il primato dei piccoli centri urbani rispetto alla raccolta rifiuti urbani e al consumo di energia elettrica per uso domestico (valore-Indice 82);  il primato dei comuni medio-piccoli rispetto al numero di inquinanti rilevati, giorni di superamento dei limiti previsti per il PM10 (valore-Indice 67,2). Tab.3 - Indice di eco-sostenibilità dei comuni capoluogo per gruppi di indicatori (valori medi per classi dimensionali, anno 2010) Componenti 2 3 4 Grandi comuni Indicatori − Estensione dei pannelli solari termici installati sugli edifici comunali − Raccolta differenziata dei rifiuti urbani − Popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane − Raccolta di rifiuti urbani − Consumo di energia elettrica per uso domestico − Numero Inquinanti rilevati − Numero massimo dei superamenti del limite per il PM 10 Fonte: Comuni medio-grandi Comuni medio-piccoli Piccoli centri 25,5 40,3 39,1 41,1 79,6 74,6 77 82 47,4 53,1 67,2 49,3 su dati Istat 9
  • 11. Per saperne di più:  Eurostat: Statistiche ambientali http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/environment/introduction  Eurostat: Statistiche aree urbane http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/region_cities/city_urban/data_cities/databas e_sub1  Ispra: Banche dati http://www.isprambiente.gov.it/site/it-IT/Banche_dati/  Istat: Indicatori ambientali urbani http://www.istat.it/it/archivio/34473  Istat: Trasporti urbani http://www.istat.it/it/archivio/23027  Legambiente: Ecosistema urbano http://www.legambiente.it/contenuti/progetti-e-azioni/ecosistema-urbano  Ministero dell’Ambiente e del Territorio: Statistiche ambientali http://www.minambiente.it/home_it/menu.html?mp=/menu/menu_attivita/&m=Statistiche_Ambi entali.html&lang=it 10